Rapporto sulla crisi turistica dell'Isola di Procida...alberghieri della provincia di Napoli dal...

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Ascom ConfCommercio Isola di Procida www.ascomprocida.it Rapporto sulla crisi turistica dell'Isola di Procida INDICE Rapporto crisi turistica (a cura di Giorgio Di Dio) pag. 2 Tabelle andamento flussi turistici per l'Isola di Procida pag. 5 Tabella movimento dei turisti negli esercizi alberghieri della provincia di Napoli dal 1960 al 2004 pag. 6 Presenze totali in provincia di Napoli – 2004 pag. 7 Presenze e permanenza media per paese di provenienza riferiti all'isola di Procida dal 1997 al 2001 pag. 8 Il turismo in Campania nel 2006 – Articolo pag. 9 Carta europea del pedone pag.11 Fonti pag.14 1

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Ascom ConfCommercio

Isola di Procida

www.ascomprocida.it

Rapporto sulla crisi turistica

dell'Isola di Procida

INDICE

Rapporto crisi turistica (a cura di Giorgio Di Dio) pag. 2

Tabelle andamento flussi turistici per

l'Isola di Procida pag. 5

Tabella movimento dei turisti negli esercizi

alberghieri della provincia di Napoli dal 1960 al 2004 pag. 6

Presenze totali in provincia di Napoli – 2004 pag. 7

Presenze e permanenza media per paese di provenienza

riferiti all'isola di Procida dal 1997 al 2001 pag. 8

Il turismo in Campania nel 2006 – Articolo pag. 9

Carta europea del pedone pag.11

Fonti pag.14

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Rapporto Crisi Turistica

L’estate 2007 è alle porte. Procida ripresenta ancora una

volta le sue contraddizioni. I cittadini, gli imprenditori, le

aziende private, in seno alle riunioni convocate con frequenza

dalle associazioni di categoria, in particolare dall’Ascom

Procida, portano le loro lamentele e vivono una realtà economica

che si prefigura come una delle più depresse degli ultimi anni.

Già in questo scorcio di anticipo d’estate, gli operatori

turistici e i commercianti, segnalano il trend negativo, tra

l’altro pienamente confermato dai dati statistici che l’Ascom è

riuscita a documentare e che sono a disposizione di chiunque li

voglia leggere: le prenotazioni e le presenze turistiche sono in

forte calo e l’economia è in ribasso. In verità la crisi si è

approfondita già negli ultimi anni le previsioni per il 2007 non

sembrano buone. Il calo delle presenze turistiche si attesta sul

25%. La maggior parte delle attività commerciali a Procida, con

alcune eccezioni, dichiarano un calo oscillante dal 20 al 30 %

degli incassi. Contrariamente ad alcuni segnali positivi tutta

l’isola soffre per i risultati negativi della propria economia

turistica. Inoltre la situazione è difficile e complessa anche in

altri settori, sia commerciali sia di servizi.

Non vogliamo farci prendere dagli allarmismi né dall’amarezza

e dalla disillusione, ma è necessario prendere coscienza della

situazione procidana per poter reagire nel modo più corretto, con

serenità, con impegno professionale e soprattutto con uno spirito

di grande coesione, sia tra gli operatori stessi, sia tra gli

operatori e le associazioni di categoria, sia con la stessa

amministrazione.

Purtroppo dobbiamo dire che quasi niente è stato fatto per

migliorare la situazione di Procida, tranne assistere ad uno

scambio di accuse tra le varie fazioni politiche. Le iniziative

positive sono limitate e spesso disarticolate. Si opera ancora con

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singoli interventi contingenti e c’è una assoluta mancanza di

progettualità.

L’incontro avvenuto il 14 maggio presso la sede dell’Ascom,

ha evidenziato, in un’atmosfera cupa, preoccupata, depressa, alla

presenza del Presidente dell’Ascom Eugenio Michelino, dei

consulenti dell’Associazione e di numerosi operatori, tutta la

precarietà di simili iniziative e soprattutto l’incapacità di

sapersi organizzare con una forte reazione propositiva.

Sono emersi, quindi, i problemi di sempre: pulizia delle

strade e delle spiagge, riduzione del traffico con servizi

seriamente alternativi soprattutto per le zone più disagiate,

necessità di un tavolo di confronto con l’amministrazione serrato

e continuo perché “l’amministrazione deve comunicare in tempo

ampiamente utile i suoi progetti ” perché gli operatori devo poter

programmare la propria attività. Finora non si sono visti da parte

dell’Amministrazione forti segnali per la definizione di

iniziative organiche strategiche ed operative. Gli imprenditori

presenti hanno capito l’importanza di questo momento, hanno

mostrato volontà di organizzarsi e continuano a spingere con forza

con il loro spirito propositivo.

La progettualità per il turismo procidano deve passare

inizialmente attraverso una appropriata ricerca e analisi di

mercato che porti a definire il modello di sviluppo turistico con

le strategie e gli strumenti necessari, per realizzare poi i passi

successivi che significa dare al turista l’immagine di un isola

pulita, organizzata, ospitale, oltre che bella (e questo è compito

dell’Amministrazione), nonché impegni pubblicitari e promozionali

su nuovi mercati, impegno per migliorare l’ambiente, le strutture

e le infrastrutture come pure i servizi, iniziative di fidelity

per la clientela, sviluppo del senso di accoglienza e ospitalità

(e questo è compito degli operatori).

A questo punto cosa si deve fare? Si deve prendere atto della

situazione attuale e proseguire operando contemporaneamente sulle

diverse attività con obiettivi diversificati.

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Bisogna intervenire con la massima urgenza e con forte

impegno, sia a livello pubblico che privato, non solo con

interventi tampone di estrema necessità, ma iniziare a programmare

già da adesso gli interventi “ strutturali” per l’anno prossimo,

perché i risultati insoddisfacenti vengono fuori soprattutto

quando i problemi non si affrontano in tempo.

E’ necessario, quindi, operare in modo strategico per il

miglioramento dello scenario futuro, per una inversione di

tendenza del flusso turistico ed il raggiungimento di migliori

risultati economici.

E’ compito del Comune di Procida, della Provincia, della

Regione, come pure delle associazioni di categoria impegnarsi con

decisione, sulla base di linee progettuali, per il raggiungimento

di determinati obiettivi concordati. Sono necessarie le migliori

capacità assieme alle risorse, impegnate sulla base di programmi

integrati e modulari, per poter superare l’attuale momento

fortemente critico e mettere in atto una linea di tendenza in

crescita.

E’ necessario credere nella valorizzazione di Procida

promuovendo uno sviluppo di alta qualità. Dobbiamo definire

piani e programmi con la massima urgenza attivando ogni risorsa

disponibile, cercando anche di ottenere e coinvolgere risorse

finanziarie più consistenti di provenienza regionale, nazionale o

comunitaria. Questo è un momento decisivo, ed è necessaria una

svolta, I procidani devono credere nel futuro della propria isola

e tutti devono essere coinvolti. Gli imprenditori e il comune

devono agire subito con impegno coordinato in un processo teso

verso obiettivi chiari, alcuni immediati, altri raggiungibili nel

tempo.

Per l'Ascom Procida

Giorgio Di Dio

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Alberghieri

Extra-Alberghieri

Totali

5

Procida Totale Provincia

Anno Arrivi Presenze Delta% Arrivi Presenze Delta%

1997 2.466 14.592 5,9 2.354.604 9.000.710 3,8

1998 1.994 10.805 5,4 -25,95% 2.411.501 9.658.930 4,0 7,31%

1999 1.865 9.126 4,9 -15,54% 2.472.486 9.366.105 3,8 -3,03%

2000 2.220 10.241 4,6 12,22% 2.613.146 10.339.726 4,0 10,40%

2001 2.092 11.371 5,4 11,03% 2.561.996 10.449.196 4,1 1,06%

2002 3.484 21.171 6,1 86,18% 2.561.921 9.917.483 3,9 -5,09%

2003 2.177 10.126 4,7 -52,17% 2.540.229 9.279.858 3,7 -6,43%

2004 1.960 8.183 4,2 -19,19% 2.595.863 10.040.456 3,9 8,20%

2005 2.237 7.305 3,3 -10,73% 2.594.573 9.686.673 3,7 -3,52%

2006 2.057 6.499 3,2 -11,03% 2.715.979 9.663.844 3,6 -0,24%

Delta '97-'06 -16,59% -55,46% 15,35% 7,37%

Pres. media Pres. media

Procida Totale Provincia

Anno Arrivi Presenze Pres. media Delta% Arrivi Presenze Pres. media Delta%

1997 5.778 69.922 12,1 222.163 2.319.143 10,4

1998 2.729 47.026 17,2 -32,75% 205.060 2.138.217 10,4 -7,80%

1999 3.368 46.947 13,9 -0,17% 224.828 2.269.485 10,1 6,14%

2000 4.208 73.156 17,4 55,83% 236.370 2.255.830 9,5 -0,60%

2001 4.984 61.240 12,3 -16,29% 246.609 2.248.024 9,1 -0,35%

2002 3.729 51.648 13,9 -15,66% 228.618 2.146.517 9,4 -4,52%

2003 3.485 44.914 12,9 -13,04% 232.578 2.117.698 9,1 -1,34%

2004 3.022 39.632 13,1 -11,76% 230.386 2.058.949 8,9 -2,77%

2005 2.827 37.766 13,4 -4,71% 257.028 2.265.888 8,8 10,05%

2006 2.952 32.710 11,1 -13,39% 257.028 2.201.441 8,6 -2,84%

Delta '97-'06 -48,91% -53,22% 15,69% -5,08%

Procida Totale Provincia

Anno Arrivi Presenze Pres. media Delta% Arrivi Presenze Pres. media Delta%

1997 8.244 84.514 10,3 2.576.767 11.319.853 4,4

1998 4.723 57.831 12,2 -31,57% 2.616.561 11.797.147 4,5 4,22%

1999 5.233 56.073 10,7 -3,04% 2.697.314 11.635.590 4,3 -1,37%

2000 6.428 83.397 13,0 48,73% 2.849.516 12.595.556 4,4 8,25%

2001 7.076 72.611 10,3 -12,93% 2.808.605 12.697.220 4,5 0,81%

2002 7.213 72.819 10,1 0,29% 2.790.539 12.064.000 4,3 -4,99%

2003 5.662 55.040 9,7 -24,42% 2.772.807 11.397.556 4,1 -5,52%

2004 4.982 47.815 9,6 -13,13% 2.826.249 12.099.405 4,3 6,16%

2005 5.064 45.071 8,9 -5,74% 2.851.601 11.952.561 4,2 -1,21%

2006 5.009 39.209 7,8 -13,01% 2.973.007 11.865.285 4,0 -0,73%

Delta '97-'06 -39,24% -53,61% 15,38% 4,82%

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29/12/2006 - Nell'anno 2006 la Campania, secondo valutazioni

condotte presso un panel di operatori, ed elaborate dal prof.

Emilio Becheri, responsabile dell'Osservatorio turistico della

Campania, ha avuto un recupero turistico intorno al 3,5% circa.

Le percentuali maggiori vanno dal 4 % del turismo d'arte e culturale al 6% del turismo ambientale e dei parchi interni. Anche il comparto balneare, dopo anni di difficoltà, sembra mostrare un trend positivo, valutabile intorno al 2%. C'è, dunque, una inversione di rotta rispetto al 2005, quando, secondo l'Istat, fu registrato un andamento negativo degli arrivi (-2,0%) e delle presenze (-3,5%): se le proiezioni dovessero essere confermate, il 2006 dovrebbe concludersi con circa 120-150mila arrivi in più rispetto allo scorso anno.Dalla ricerca emerge che l'incremento, rilevato nei periodi non caratterizzati dal turismo estivo, è pari al + 5% circa, con una percentuale maggiore rispetto a quello dei mesi estivi (2% circa). La componente estera sembra essere cresciuta un po' più della media, quella nazionale un po' meno. In altre parole si sta tornando ai livelli del 2004 ed il generalizzato andamento positivo rappresenta una ipotesi per poter attivare un trend di medio periodo favorevole. Il fatto nuovo del 2006 sembra essere la ripresa della componente balneare, che per l'Italia, ed in particolare per le regioni del Sud e segnatamente per la Campania, rappresenta la tipologia di turismo con maggiore 'concorrenza' da parte degli altri paesi mediterranei, in base al rapporto qualità/prezzo. In particolare, il turismo individuale di qualità conserva ed aumenta il proprio "appeal" per la presenza di una offerta di qualità di alta gamma ed esclusiva, come nel caso delle Isole del golfo, della penisola sorrentina e della costiera amalfitana.Bene anche il segmento crocieristico, con una crescita per l'anno 2006 superiore al 7%, ma restano da definire gli effetti indotti di tale componente sull'economia turistica locale, per il cui rafforzamento è già stato pubblicato un bando per il co-marketing con le diverse compagnie.Con riferimento alle varie realtà territoriali, l'indagine evidenzia un leggero incremento per la città di Napoli, con molti esercizi che dichiarano di avere mantenuto le loro posizioni, soprattutto per la forte crescita nei primi 10 mesi dell'anno, mentre si registra una flessione nelle ultime settimane. In linea con l'andamento regionale sembra essere stato l'andamento della Costiera Amalfitana e delle Isole. Avrebbero invece un andamento migliore della media regionale le realtà interne del Cilento e del Vallo di Diano, anche per l'apertura di nuove strutture. Incrementi sono rilevabili anche per il Sannio, l'area di Caserta e l'Irpinia.

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Per Capodanno, e con riferimento a tutto l'anno 2007 il trend positivo dovrebbe continuare. In particolare per le vacanze di Natale-Capodanno le prime stime indicano che è in atto un significativo aumento di presenze ufficiali, valutabile intorno al 3%, con Sorrento e Capri sopra la media. Da notare che la crescita del movimento delle festività natalizie sta determinando un fenomeno particolare: quello di strutture che, come ad esempio nel caso di Ischia e Capri, aprono temporaneamente per lo stretto periodo delle festività, dal 22-23 dicembre 2006 all'8-9 gennaio 2007. "La nostra - dichiara l'Assessore al Turismo ed ai Beni Culturali, Marco Di Lello- è una regione dalle grandi potenzialità, dove sono in corso iniziative di valorizzazione, potenziamento della fruibilità dei siti ed interventi sul miglioramento dell'accoglienza. Il 2006 è stato un anno ricco di attività ed altre sono in fase di programmazione per il 2007. Prendiamo questi primi dati come un segnale di incoraggiamento senza nasconderci le difficoltà delle ultime settimane. Dovremo investire ancora più risorse per la sicurezza, per l'ambiente e per la comunicazione, realizzare grandi eventi, ma nella convinzione che una prima inversione di tendenza c'è già stata, che il turismo in Campania ha ripreso a crescere e che grandi potenzialità, oggi ancora in buona parte inespresse, come il Cilento ed il Litorale Domizio, potranno rappresentare un'arma in più per vincere la sfida della competitività con altre regioni ed altri paesi del mediterraneo".

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RISOLUZIONE (doc. A 2-154/88)

sulla tutela del pedone e la carta europea dei diritti dei pedone

il Parlamento europeo

- vista la proposta di risoluzione presentata dall'on. Ulburghs sulla tutela del pedone (doc. 82-859/86);

- vista la sua risoluzione del 18 febbraio 1986 sulle misure comuni volte a ridurre gli incidenti stradali;

- vista la sua risoluzione del 13 marzo 1987 sulla bicicletta come mezzo di trasporto;

- visti i risultati delle iniziative promosse in occasione dell'Anno europeo della sicurezza stradale;

- vista la relazione della commissione per la protezione dell'ambiente, la sanità pubblica e la tutela dei consumatori (Doc. A2-154/88);

A. considerando che il quarto programma di azione della Comunità europea in materia ambientale attribuisce una priorità crescente ai problemi dell'ambiente urbano e che, in questo contesto, la tutela della circolazione pedonale può contribuire efficacemente al benessere dei cittadini, alla riqualificazione degli spazi collettivi e alla tutela dei valori storico-urbanistici e ambientali;

B. considerando che ognuno si trova a essere in qualche momento pedone, che la circolazione pedonale nelle zone urbane rappresenta una notevole percentuale dei traffico (tra il 25 e il 40 %) e che essa interessa soprattutto le categorie più deboli (bambini e anziani);

C. considerando che circa un terzo degli incidenti stradali mortali coinvolge pedoni e che quasi la metà dei decessi infantili è imputabile a tali incidenti;

D. considerando che la causa nettamente preponderante di molti incidenti stradali va ricercata nell'eccessiva velocità dei traffico automobilistico;

E. considerando che l'ideologia sociale "priorità alle auto in tutti i campi", l'organizzazione della città, le condizioni delle strade e l'invadenza delle auto private limitano la possibilità di spostamento dei pedoni ed estromettono dalla fruizione dello spazio pubblico le categorie più deboli e in particolare gli handicappati e gli invalidi che costituiscono una parte consistente della popolazione europea;

F. considerando che il progressivo invecchiamento della popolazione comporta l'aggravamento dei problema della tutela dei pedoni sia dal punto di vista quantitativo sia da quello qualitativo;

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G. considerando che nelle città e in particolare nei centri storici e nelle zone industriali i pedoni si muovono in condizioni inaccettabili a causa dell'alto tasso di inquinamento atmosferico e acustico e che i bambini sono tra i pedoni più esposti ai gas di scarico dei veicoli a motore, fra i quali il piombo, e ai danni dei sistema auditivo e neurovegetativo data la loro statura e la fragilità dei loro organismo;

H. considerando che gli spazi pedonali vengono per lo più considerati come spazi residuali rispetto a quelli destinati all'edificazione e alle esigenze del traffico automobilistico;

I. considerando che, fatta eccezione per alcuni Stati, le misure volte ad accrescere la sicurezza stradale (campagne pubblicitarie, misure legislative, manutenzione e miglioramento della infrastruttura stradale) sono state prevalentemente indirizzate agli automobilisti e che l'educazione e i programmi di formazione per il conseguimento della patente prestano scarsa attenzione ad un comportamento rispettoso dei pedoni;

J. considerando che un numero crescente di gruppi sociali ritiene urgentemente necessario orientarsi verso una politica dei trasporti che rispetti sia l'uomo sia l'ambiente;

1. ritiene che una politica a favore dei pedone debba costituire il momento centrale di un'azione finalizzata alla nascita di una nuova e più umana mentalità urbana e pertanto debba divenire componente essenziale delle politiche dei trasporti, urbanistiche e edilizie degli stati membri;

2. a tal fine adotta la seguente Carta europea dei diritti del pedone:

I. Il pedone ha diritto a vivere in un ambiente sano e a godere liberamente dello spazio pubblico nelle adeguate condizioni di sicurezza per la propria salute fisica e psicologica.

II. Il pedone ha diritto a vivere in centri urbani o rurali strutturati a misura d'uomo e non d'automobile e a disporre di infrastrutture facilmente raggiungibili a piedi o in bicicletta.

III. I bambini, gli anziani e i minorati hanno diritto a che la città rappresenti un luogo di socializzazione e non di aggravamento della loro situazione di debolezza.

IV. I minorati hanno diritto a ottenere specifiche misure che permettano loro il più possibile un'autonomia di movimento grazie ad adeguamenti delle aree pubbliche, dei sistemi tecnici e dei mezzi pubblici di trasporto (linee di delimitazione della sede stradale, segnaletica di pericolo e acustica, accessibilità di autobus, tram e treni).

V. Il pedone ha diritto, da un lato, a ottenere zone urbane, a lui totalmente destinate, il più possibile estese, le quali non rappresentino mere "isole pedonali", ma si inseriscano coerentemente nell'organizzazione generale della città e,

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dall'altro, a vedersi riservato un complesso di percorsi brevi, razionali e sicuri.

VI. Il pedone ha diritto in particolare a:

a) il rispetto delle norme di emissioni chimiche e acustiche dei veicoli a motore individuati come sopportabili in sede scientifica;

b) l'adozione generalizzata nel trasporto pubblico di autoveicoli che non siano fonte di inquinamento nè atmosferico nè acustico;

c) la creazione di polmoni verdi anche con opere di forestazione urbana;

d) la fissazione di limiti di velocità e il riassetto delle strade e degli incroci tali da garantire effettivamente la circolazione pedonale e ciclistica;

e) il divieto di diffondere messaggi pubblicitari per un uso dell'automobile distorto e pericoloso;

f) efficaci sistemi di segnalazione concepiti anche per quanti sono privi di vista e di udito;

g) specifici interventi atti a consentire la sosta, così come l'accesso e la percorribilità di strade e marciapiedi;

h) l'adeguamento della forma e dell'equipaggiamento degli autoveicoli in modo da smussarne le parti più aggressive e renderne più efficaci i sistemi di segnalazione;

i) l'instaurazione di un sistema di responsabilità dei rischi secondo cui è finanziariamente responsabile colui che provoca il rischio (procedura seguita, per esempio, in Francia dal 1985);

j) una formazione in materia di guida che sia finalizzata a un comportamento rispettoso dei pedoni/utenti della strada che si muovono lentamente.

VII. Il pedone ha diritto a una completa e libera mobilità che si può realizzare attraverso l'uso integrato dei mezzi di trasporto. In particolare egli ha diritto:

a) a un servizio di trasporto pubblico non inquinante, capillare e attrezzato per rispondere alle esigenze di tutti i cittadini, abili e inabili;

b) alla predisposizione di infrastrutture, riservate ai ciclisti in tutto il tessuto urbano;

c) all'allestimento di aree di parcheggio strutturate in modo da non incidere sulla mobilità pedonale e sulla fruibilità dei valori architettonici.

VIII. Ogni Stato deve garantire la capillare informazione sui diritti dei pedone e sulle possibilità di trasporto alternative rispettose dell'uomo e dell'ambiente attraverso i canali più idonei e sin dai primi livelli di istruzione scolastica.

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3. invita la Commissione a istituire una giornata europea dei diritti dei pedone, a diffondere i contenuti della carta di cui sopra e a presentare una proposta di direttiva specifica;

4. chiede agli Stati membri di adottare tutte le misure necessarie per realizzare quanto previsto dalla carta medesima, di esercitare comunque un attento controllo sull'effettiva applicazione della vigente legislazione di tutela dei pedoni, e in particolare delle direttiva comunitarie relative all'inquinamento da veicoli e all'eliminazione dei piombo dalle benzine, e di prevedere severe sanzioni nei confronti di chi non la rispetti;

5. ritiene opportuna l'istituzione in seno alla Commissione di un gruppo di studio incaricato di operare una mappatura delle zone urbane più pericolose e degradate e di individuare le soluzioni più appropriate ai singoli casi;

6. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai Governi degli

Stati membri e alle Organizzazioni interessate.

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FONTI

– Regione Campania, Ufficio Statistico

– Ente Provinciale al Turismo

– Provincia di Napoli

– ConfCommercio

– ISTAT

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