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Rapporto della ricerca realizzata da LOCOM & ComunicazioneSostenibile.it in collaborazione con il Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università degli Studi di Verona.

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Rapporto della ricerca realizzata da LOCOM & ComunicazioneSostenibile.it in collaborazione con il Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università degli Studi di Verona.

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INDICE PILLOLE REPORT CONCLUSIONI

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SCENARIO della ricerca

OBIETTIVI dell’analisi

PILLOLE – menù

COSA - 1/11 sostenibilità ambientale

COSA - 2/11) sostenibilità economica

COSA - 3/11) sostenibilità sociale

COME - 4/11) mezzi di comunicazione

COME - 5/11) attività di relazione

COME - 6/11) opinioni e orientamenti

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CON CHI - 7/11) fornitori

CON CHI - 8/11) clienti

CON CHI - 9/11) dipendenti

PERCHÈ - 10/11) benefici azione sostenibile

PERCHÈ - 11/11) quali difficoltà incontrano

REPORT risultati generali

PILLOLE – elenco

CONCLUSIONI

CREDITS

INDICE GENERALE

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INDICE PILLOLE REPORT CONCLUSIONI Scenario della ricerca

La ricerca è stata ideata da LOCOM con il contributo del network ComunicazioneSostenibile.it in collaborazione con la Professoressa Paola Signori del Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università di Verona.

L’ indagine è stata realizzata attraverso un questionario on line predisposto per comprendere l’orientamento del marketing relazionale delle Aziende con particolare approfondimento sulle tematiche della sostenibilità.

Come, quando e perché i diversi canali di comunicazione vengono utilizzati in riferimento alla divulgazione delle singole azioni o alla diffusione dei bilanci di responsabilità.

Il campione di Aziende selezionato era localizzato nella zona del Nord Est, in particolare nella provincia di Vicenza, ha coinvolto 9 settori merceologici diversi, sono state inviate 979 email e raccolti 113 questionari completi.

Settori merceologici coinvolti: alimentare, ristorazione, abbigliamento, macchinari, automotive concessionari, apparecchiature elettriche , lavorazione pelle, computer elettronica, materie plastiche.

Periodo della ricerca: Marzo-Giugno 2013

Elaborazione dati: Prof.ssa Paola Signori (UniVR) , Dott. Lorenzo Orlandi (LOCOM)

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INDICE PILLOLE REPORT CONCLUSIONI Obiettivi dell’analisi

Lo studio si prefigge di indagare come le imprese che investono risorse e svolgono attività nel campo ambientale e sociale, comunicano il proprio impegno attraverso i diversi canali di comunicazione: classici e new media e chi coinvolgono nelle loro attività.

Non intende dare giudizi o valutazioni sulle azioni di responsabilità sociale di impresa e sulla loro modalità di comunicazione, ma solo raccogliere ed elaborare le informazioni necessarie a comprendere quali sono i mezzi e gli strumenti utilizzati dal campione della ricerca per la diffusione e condivisione dei risultati.

Dall’analisi dei risultati emergono diversi aspetti della comunicazione e diversi orientamenti alle relazioni esterne che sono tipici del tessuto imprenditoriale coinvolto nella ricerca e che potrebbero essere migliorati con una pianificazione strategica volta al maggior coinvolgimento di tutti gli stakeholder.

In conclusione vengono proposte alcune indicazioni per il miglioramento dell’efficacia della comunicazione della sostenibilità partendo dalla semplificazione dei contenuti, dalla accessibilità alle informazioni e dalla correzione dell’approccio verso i diversi soggetti con cui relazionarsi.

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INDICE PILLOLE REPORT CONCLUSIONI Pillole di informazioni

Dai dati raccolti sono state estratte undici “pillole” di informazioni utili alla lettura immediata dei risultati relativi all’approccio relazionale all'orientamento sostenibile e alle modalità di comunicazione delle Aziende del Nord Est Italiano.

COSA comunicano, riferimento alla: 1) sostenibilità AMBIENTALE 2) sostenibilità ECONOMICA 3) sostenibilità SOCIALE

COME comunicano: 4) quali MEZZI di comunicazione usano 5) quali ATTIVITA’ di relazione 6) quali OPINIONI e ORIENTAMENI hanno

CON CHI, frequenza di comunicazione: 7) con FORNITORI 8) con CLIENTI 9) con DIPENDENTI

PERCHE’ comunicano: 10) benefici dell’azione sostenibile 11) quali difficoltà incontrano

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INDICE PILLOLE REPORT CONCLUSIONI COSA comunicano le Aziende > sostenibilità ambientale

La ricerca evidenzia che solo i fornitori, con il 35% dei risultati, risultano tra gli stakeholder quelli maggiormente coinvolti per la collaborazione sui temi della sostenibilità ambientale; l’obiettivo ricercato è quello di garantire la qualità della fornitura per la produzione di un bene sostenibile. Dipendenti e clienti vengono coinvolti con la medesima frequenza ma più per condividere informazioni che per migliorare insieme.

La sezione “altri” raggruppa 6 diversi stakeholder il dato evidenzia come solo il 4% delle aziende coinvolte cerchi un coinvolgimento di altre parti in causa, mente il 76% si concentra sui 3: clienti fornitori o dipendenti.

Emerge inoltre una notevole percentuale di risposte negative rappresentata dal 20% del campione che non si preoccupa di queste tematiche!

Pillola 1/11: Nei progetti di sostenibilità ambientale è corretto seguire attentamente tutto il ciclo di vita del prodotto, in ottica di Life Cycle Assessment, e attivare collaborazioni con tutti gli stakeholder.

Domanda: In riferimento alla sostenibilità ambientale, con quali soggetti avete in corso o progettate forme di collaborazione? (domanda a risposta multipla con 10 stakeholder selezionabili)

20%

35% 21%

20% 4%

Sostenibilità ambientale

clienti fornitori dipendenti nessuna relazione altri

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INDICE PILLOLE REPORT CONCLUSIONI COSA comunicano le Aziende > sostenibilità economica

I fornitori con il 32% delle risposte, risultano ampiamente essere tra gli stakeholder quelli maggiormente coinvolti per la collaborazione; l’obiettivo in questo caso può essere riferito alla ricerca di un vantaggio economico legato alla riduzione dei costi di produzione e/o alla scelta di materiali di cui sia possibile il riciclo il risparmio o il riuso.

I clienti con il 23% vengono stranamente coinvolti maggiormente dei dipendenti 17%.

Si evidenzia un sostanziale aumento del coinvolgimento di tutti gli stakeholder nei confronti di questo tema rispetto al risultato della sostenibilità ambientale.

Una discreta percentuale di risposte negative che indicano che il 16% del campione coinvolto non si preoccupa di queste tematiche. Valore analogo al coinvolgimento dei dipendenti…

Pillola 2/11: Per il successo delle azioni di sostenibilità economica, è strategico l’allargamento del coinvolgimento e la condivisione dei progetti con le risorse interne.

Domanda: In riferimento alla sostenibilità economica, con quali soggetti avete in corso o progettate forme di collaborazione? (domanda a risposta multipla con 11 stakeholder selezionabili)

23%

32% 17%

16%

12%

Sostenibilità economica

clienti fornitori dipendenti nessuna relazione altri

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INDICE PILLOLE REPORT CONCLUSIONI COSA comunicano le Aziende > sostenibilità sociale

Molte Aziende risultano non interessate alla responsabilità sociale di impresa, in caso positivo l’attenzione viene rivolta all’interno dell’azienda. I dipendenti 29% sono evidentemente lo stakeholder maggiormente coinvolto sui temi della sostenibilità sociale; l’obiettivo è quindi garantire il rispetto dei diritti delle pari opportunità, offrire una buona qualità di lavoro e sicurezza.

Il secondo dato che emerge è negativo, il 20% delle aziende non intende collaborare con nessuno stakeholder in merito a queste tematiche e si dichiara quindi non interessato alla responsabilità sociale di impresa.

Fornitori e altri vendono coinvolti con la medesima frequenza, mentre sarebbe auspicabile una maggiore percentuale di coinvolgimento degli “altri” per allargare la base di partecipazione.

I clienti in questo caso vengono considerati meno importanti da coinvolgere.

Pillola 3/11: Le Imprese dovrebbero considerarsi cittadini di comunità, tenere conto del loro ruolo nel sistema sociale e contribuire a rispettarne le sue esigenze.

Domanda: In riferimento alla sostenibilità sociale, con quali soggetti avete in corso o progettate forme di collaborazione? (domanda a risposta multipla con 11 stakeholder selezionabili)

13%

19%

29%

20%

19%

Sostenibilità sociale

clienti fornitori dipendenti nessuna relazione altri

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INDICE PILLOLE REPORT CONCLUSIONI COME comunicano le Aziende > mezzi di comunicazione

Telefono ed email risultano gli strumenti utilizzati usati giornalmente dal 85% e dall’81% del campione, mentre gli incontri personali sono lo strumento di comunicazione quotidiano per il 45% delle Aziende intervistate. Gli strumenti Internet che vengono maggiormente utilizzati sono:

I mezzi classici di comunicazione sono ancora quelli maggiormente utilizzati, per i new media c’è buona sensibilità con il 56% di utilizzatori ma non la giusta frequenza il 43% non li usa mai e il 16% raramente. Emerge la frequenza d’uso giornaliero non consona per alcuni canali: sito web > social network > blog.

Pillola 4/11: I new media possono essere ottimi amplificatori delle azioni sostenibili ma se non usati in maniere adeguata, si possono trasformare in elementi di criticità.

DOMANDA: Con quale frequenza e strumento generalmente vi relazionate con altri soggetti? (Domanda a

risposta singola con 5 opzioni di frequenza selezionabili i grafici indicano le percentuali )

Web aziendale

Social networks

Blog aziendale

79,0

56,0

27,0

20,0

43,0

72,0

% SI

% NO

web aziendale

Social networks

Blog aziendale

39,6

19,4

6,9

9,9

15,1

6,9

13,2

6,5

4,6

16,5

16,1

9,2

20,9

43,0

72,4 giornaliera

settimanale

mensile

rara

mai

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INDICE PILLOLE REPORT CONCLUSIONI

call center

azioni di promozione/prezzo con altri

comarketing in collaborazione con altri

sito web specializzato per diversi sogg.

social network

brochure diverse per diversi mercati

progetti di servizio in collaborazione con altri

organizzazione eventi per diversi sogg.

personale deidicato alla gestione delle relazioni

progetti di sviluppo prodotto con altri

fiere con obiettivi diversi

partnership con altre imprese

20,3 46,3 47,5 48,6 48,6

58,8 62,2 65,5 70,1 70,1 73,5

85,9

COME comunicano le Aziende > attività di relazione

Le partnership con le altre imprese risultano lo strumento maggiormente utilizzato nelle relazioni Aziendali. Fiere, progetti, personale dedicato ed eventi sono ancora strumenti molto utilizzati a conferma del fatto che le relazioni umane sono ancora la base delle relazioni, ritenute molto più rilevanti di siti web specializzati o dei social network, da notare il quasi abbandono del call center.

Pillola 5/11: Le partnership di successo sono solo quelle realizzate in ottica win-win con la partecipazione attiva di tutti i soggetti coinvolti.

Domanda: Quali attività vengono intraprese per relazionarsi con le altre Aziende? (domanda a risposta

multipla con 12 opzioni selezionabili il grafico indica la percentuale)

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INDICE PILLOLE REPORT CONCLUSIONI COME comunicano le Aziende > opinioni & orientamenti

La qualità dei servizi e dei prodotti viene indicata dalla quasi totalità del campione come l’elemento fondamentale e distintivo per l’orientamento relazionale di lungo periodo.

Emerge che i progetti di sostenibilità sono molto spesso legati all’approccio product oriented tipico del tessuto imprenditoriale coinvolto nell’analisi.

Pillola 6/11: L’orientamento aziendale deve considerare la coerenza tra le azioni e le comunicazioni, per garantire trasparenza e credibilità e ottenere la fiducia dagli stakeholder e dal mercato.

Domanda: Indicare quanto siete d’accordo con le seguenti affermazioni per la gestione delle relazioni di lungo termine. (domanda a risposta unica con selezione di valore da 1= per nulla, a 5= pienamente; il grafico indica la media pesata)

Per le relazioni con i clienti utilizziamo

tecniche di MARKETING TRADIZIONALE

Nelle relazioni investiamo sulle INTERAZIONI con

PARTNER e altri soggetti

L'obiettivo principale aziendale è lo sviluppo

delle RELAZIONI con CLIENTI

Per il successo di lungo periodo delle relazioni la

base sono FIDUCIA e IMPEGNO

Per le relazioni aziendali è fondamentale la

QUALITA' Di SERVIZI e PRODOTTI

3,78 3,81 4,61 4,73 4,79

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INDICE PILLOLE REPORT CONCLUSIONI CON CHI comunicano le Aziende > fornitori

I fornitori vengono realmente coinvolti in attività congiunte sui temi della sostenibilità nel 71.5% dei casi, questo rileva che le Aziende del campione sono realmente attente ai temi della sostenibilità

L’elevata frequenza di coinvolgimento 46,1% “a volte” rilevata nelle risposte non è in linea con le risposte precedenti che indicavano i fornitori come il maggior stakeholder coinvolto.

La spiegazione del dato è riconducibile al fatto che le attività intraprese con i fornitori sono spesso relative a progetti di lungo periodo, richiedono una lunga programmazione e pianificazione e vengono perciò realizzati con una minore frequenza.

Pillola 7/11: SI alle idee e NO all’immagine, la sostenibilità dell’azienda deve partire dai fatti e dalla analisi della Life Cycle Assessment.

Domanda: Avete già sviluppato attività congiunte con altri soggetti dell’impresa? (domanda a risposta multipla

con selezione di valore da 1= mai; 5= sempre il grafico indica la media percentuale totale)

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Fornitori 11,8 16,7 46,1 22,5 2,9

mai raramente a volte spesso sempre

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INDICE PILLOLE REPORT CONCLUSIONI CON CHI comunicano le Aziende > clienti

Le Aziende nel 75% dei casi dichiarano di coinvolgere i clienti in attività congiunte ma emerge una rapporto inversamente proporzionale tra l’importanza che viene loro attribuita e la frequenza con la quale vengono coinvolti.

Il coinvolgimento dei clienti viene spesso interpretato come greenwashing e ciò è molto pericoloso per le Aziende che rischiano di compromettere la propria reputazione.

La comunicazione deve trasformarsi in dialogo, valorizzare la partecipazione dei clienti e divenire una conversazione bilaterale che sia utile a comprendere la reputazione dell’azienda presso gli stakeholder.

Pillola 8/11: Per raggiungere e fidelizzare i clienti servono strumenti di coinvolgimento continuativo e una comunicazione bilaterale per la raccolta dei feedback.

Domanda: Avete già sviluppato attività congiunte con altri soggetti dell’impresa? (domanda a risposta multipla

con selezione di valore da 1= mai; 5= sempre il grafico indica la media percentuale totale)

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Clienti 12,0 13,0 35,0 31,0 9,0

mai raramente a volte spesso sempre

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INDICE PILLOLE REPORT CONCLUSIONI CON CHI comunicano le Aziende > dipendenti

Il basso coinvolgimento dei dipendenti rilevato nel campione è riconducibile al tessuto imprenditoriale del nord est, spesso di tipo fortemente padronale caratterizzato da un forte accentramento dei poteri ed una bassa comunicazione interna.

I dipendenti non sembrano coinvolti nei processi relativi alle tematiche della sostenibilità delle Aziende intervistate, mente è stato il segreto del successo per molte Aziende.

Il Toyota way: continuous improvement, and respect for people si è dimostrata una strategia di crescita vincente, seguendo questa filosofia ha ottenuto un miglioramento continuo della qualità e produttività dell’Azienda e creato un nuovo modo di pensare e agire.

Pillola 9/11: Il rispetto per le persone è il fondamento per il miglioramento continuo che può avvenire anche grazie a contributi provenienti dal basso dell’Azienda.

Domanda: Avete già sviluppato attività congiunte con altri soggetti dell’impresa? (domanda a risposta multipla

con selezione di valore da 1= mai; 5= sempre il grafico indica la media percentuale totale)

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Dipendenti 28,1 29,2 25,0 10,4 7,3

mai raramente a volte spesso sempre

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INDICE PILLOLE REPORT CONCLUSIONI PERCHÈ comunicano le Aziende > benefici dell’azione

Le risposte del campione evidenziano nuovamente un approccio commerciale alle tematiche della sostenibilità, con l’obiettivo di soddisfare e fidelizzare i clienti, quindi di migliorare la propria immagine aziendale; questo non è adatto per i progetti di sostenibilità.

Pillola 10/11: E’ strategico pianificare la comunicazione, serve trovare un equilibrio tra le azioni fatte e la diffusione delle informazioni per non essere auto referenziali e scadere nel greenwashing.

Domanda: Quali ritiene siano i maggiori vantaggi dell’azione sostenibile? (domanda a risposta multipla con

selezione di valore da 1 = minimo; 5 = massimo il grafico indica la media percentuale totale)

1,6 1,8 2,9 3,3 3,7 3,8 4,0 4,0 4,2 4,4

media: 3,4 >

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INDICE PILLOLE REPORT CONCLUSIONI PERCHÈ comunicano le Aziende > quali difficoltà

Le maggiori difficoltà di comunicazione riguardano la comprensione con clienti e i fornitori.

Il dato evidenzia un uso non corretto di linguaggi e strumenti di comunicazione adottati nei loro confronti.

Clienti: la comprensione della qualità dei prodotti e servizi è molto superiore alla cultura e fiducia.

Fornitori: le problematiche sono più operative, seguite dalla comprensione di prodotti e servizi.

Dipendenti: le questioni riguardano le competenze

Concorrenti: problemi di fiducia reciproca

Associazioni: complicazioni di affinità culturali

Pillola 11/11: Per la brand reputation le comunicazioni devono essere accessibili, trasparenti e coerenti; l’uso di linguaggi e strumenti diversi è fondamentale per il successo.

Domanda: Quali sono le difficoltà riscontrate con i diversi soggetti con cui vi relazionate? (domanda a

risposta multipla con selezione di valore da 1= mai; 5= sempre il grafico indica la media percentuale totale)

37%

49%

fornitori clienti dipendenti concorrenti associazioni

Competenze

Qualità …

Struttura interna

Tempi consegna

Fiducia reciproca

Cultura

18,0

18,0

9,0

39,0

9,0

4,0

13,0

34,0

7,0

12,0 16,0

16,0

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INDICE PILLOLE REPORT CONCLUSIONI REPORT generale 1/4

Dalla ricerca emerge un orientamento delle Aziende intervistate ad una comunicazione concentrata molto su obiettivi commerciali, mirata a convincere delle bontà delle azioni prima di coinvolgere altri soggetti che potrebbero dare il loro contributo.

Le Aziende dicono di utilizzare partnership e di condividere progetti, ma dalle risposte si deduce un comportamento maggiormente orientato alle vendite più che alla collaborazione e condivisione.

Si evidenzia ancora un forte uso degli strumenti classici di comunicazione, poco volti alla bilateralità del dialogo e non progettati per raccogliere feedback.

Dai RISULTATI della ricerca emergono alcuni DATI IMPORTANTI:

1) Una azienda su cinque non si preoccupa di tematiche relative alla sostenibilità.

2) Le imprese che investono in progetti di sostenibilità (sia ambientale che sociale o economica), ricercano la collaborazione dei fornitori principalmente per ottimizzare i processi, ridurre i costi, tagliare gli sprechi.

I progetti che coinvolgono i fornitori hanno bassa frequenza, in quanto per la maggior parte sono molto impegnativi e di lungo periodo.

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INDICE PILLOLE REPORT CONCLUSIONI REPORT generale 2/4

3) Il coinvolgimento dei clienti appare finalizzato più ad un rapporto informativo che realmente partecipativo su valori di sostenibilità.

Data l’alta frequenza, l’orizzonte temporale più breve, e l’importanza relativa attribuita, la collaborazione con i clienti appare di fatto finalizzata ad arricchire l’offerta e la reputazione dell’impresa più che a ricercarne davvero un valore aggiunto verso un approccio più sostenibile dell’impresa e un contributo vero da parte del cliente;

4) In misura minore i dipendenti risultano di fatto coinvolti nell’approccio sostenibile dell’impresa, quando invece dovrebbero essere tra gli attori principali; è dimostrato infatti che un vero cambiamento è determinato dal comportamento di tutti i dipendenti dell’azienda, a partire dalle piccole azioni quotidiane.

Dalla ricerca emergono rarissime iniziative in cui vi sono ricadute positive per comunità locali.

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INDICE PILLOLE REPORT CONCLUSIONI REPORT generale 3/4

5) Sono pochissimi i casi in cui le aziende cercano altri tipi di cooperazione esterne per fare rete in progetti comuni di sostenibilità, ad esempio a livello territoriale locale, o di settore industriale.

E' pressoché ritenuto ininfluente il rapporto con le associazioni di categoria.

6) Nonostante quasi tutte le imprese della ricerca si dichiarino orientate positivamente ai valori del rispetto ambientale, del rispetto delle persone e della ricerca di elementi di vitalità della propria impresa e del sistema di appartenenza, di fatto il loro operato è chiaramente commerciale.

In primis sembra chiaro quanto domini su tutto la qualità del prodotto e il servizio al cliente.

7) Effettuare azioni di sostenibilità per “accontentare” il mercato, cercare di soddisfare e fidelizzare i propri clienti, è un approccio egoistico che non porterà reali benefici di sostenibilità.

In modo simile, ma che potrebbe condurre a effetti positivi per la sostenibilità dell’impresa, è quando riguarda la ricerca della qualità del prodotto, se ad essa però è davvero associato lo sforzo di ridurre l’uso di risorse non rinnovabili e di inquinamento dell’acqua, dell’aria o del suolo.

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INDICE PILLOLE REPORT CONCLUSIONI REPORT generale 4/4

8) Per quanto riguarda le principali difficoltà riscontrare alla collaborazione attiva sui temi della sostenibilità, si segnalano sia le distanze culturali percepite, sia si lamenta il fatto che il mercato non riesca a comprendere gli sforzi dell’impresa verso questi temi e quindi non possa ancora rappresentare un vantaggio competitivo.

Il problema risiede nel ricercare effetti di breve termine e riconoscimento immediato dei propri investimenti, quando invece l’orizzonte deve essere di lungo periodo e misurare in modo diverso i propri sforzi.

L’impresa, se davvero la sostenibilità rientrasse nei suoi valori, diverrebbe un esempio positivo, trainando i suoi partner (dipendenti, clienti, fornitori) verso un comune comportamento virtuoso.

La sensibilizzazione avviene dimostrando i propri sforzi e i risultati ottenuti, in modo semplice, chiaro e onesto, e richiedendo la partecipazione responsabile di tutti i soggetti con cui si relaziona.

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INDICE PILLOLE REPORT CONCLUSIONI PILLOLE

1/11: Nei progetti di sostenibilità ambientale è corretto seguire attentamente tutto il ciclo di vita del prodotto, in ottica di Life Cycle Assessment, e attivare collaborazioni con tutti gli stakeholder.

2/11: Per il successo delle azioni di sostenibilità economica, è strategico l’allargamento del coinvolgimento e la condivisione dei progetti con le risorse interne.

3/11: Le Imprese dovrebbero considerarsi cittadini di comunità, tenere conto del loro ruolo nel sistema sociale e contribuire a rispettarne le sue esigenze.

4/11: I new media possono essere ottimi amplificatori delle azioni sostenibili ma se non usati in maniere adeguata, si possono trasformare in elementi di criticità.

5/11: Le partnership di successo sono solo quelle realizzate in ottica win-win con la partecipazione attiva di tutti i soggetti coinvolti.

6/11: L’orientamento aziendale deve considerare la coerenza tra le azioni e le comunicazioni, per garantire trasparenza e credibilità e ottenere la fiducia dagli stakeholder e dal mercato.

7/11: SI alle idee e NO all’immagine, la sostenibilità dell’azienda deve partire dai fatti e dalla analisi della Life Cycle Assessment.

8/11: Per raggiungere e fidelizzare i clienti servono strumenti di coinvolgimento continuativo e una comunicazione bilaterale per la raccolta dei feedback.

9/11: Il rispetto per le persone è il fondamento per il miglioramento continuo che può avvenire anche grazie a contributi provenienti dal basso dell’Azienda.

10/11: E’ strategico pianificare la comunicazione, serve trovare un equilibrio tra le azioni fatte e la diffusione delle informazioni per non essere auto referenziali e scadere nel greenwashing.

11/11: Per la brand reputation le comunicazioni devono essere accessibili, trasparenti e coerenti; l’uso di linguaggi e strumenti diversi è fondamentale per il successo.

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INDICE PILLOLE REPORT CONCLUSIONI

La comunicazione della propria sostenibilità deve essere sempre riconducibile ad azioni reali.

Per essere efficace dovrebbe essere studiata su più livelli, cercando di non sfruttare per forza la sfumatura verde a fini commerciali, rischiando di ricadere nel cosiddetto greenwashing con conseguenti danni di reputazione e immagine.

Il processo di comunicazione deve essere allargato per coinvolgere tutti gli stakeholder, deve prevedere la loro informazione e la raccolta dei loro contributi, attraverso l’uso di linguaggi e strumenti differenziati per ogni singolo portatore di interesse.

L’obiettivo è quello di coinvolgere per condividere valori, vision e mission aziendale affinché vengano adottati comportamenti e atteggiamenti favorevoli in riferimento agli impatti economici, sociali ed ambientali riconducibili alle scelte aziendali.

CONCLUSIONI 1/2

L’efficacia della comunicazione sostenibile è riconducibile al reale coinvolgimento di tutti gli stakeholder per la creazione di un’unica visione aziendale attraverso la consapevolezza dell’impatto delle singole scelte sulle generazioni future e l’impegno nella ricerca delle soluzioni migliori per l’azienda e per il mondo in cui viviamo.

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INDICE PILLOLE REPORT CONCLUSIONI CONCLUSIONI 2/2

È necessario comunicare attraverso i media in modo coerente e trasparente; conversando, interagendo, ricercando la collaborazione esterna ed interna con la giusta frequenza ed i corretti toni (elementi che ancora le imprese coinvolte nella ricerca decisamente non rispettano).

I contenuti della comunicazione devono presentare le azioni spiegandone i motivi: informare gli interlocutori sui “perché” delle scelte per suscitare sentimenti positivi. Solo in questo modo l’approccio sarà vincente, a qualunque livello venga applicato.

I nuovi media sono oggi uno strumento strategico imprescindibile per la comunicazione. La ricerca ha evidenziato una resistenza al cambiamento dovuta sia all’uso di strumenti classici di comunicazione che alla bassa conoscenza dei diversi canali dei social network. La bassa confidenza con gli strumenti genera criticità nella loro gestione e selezione ma soprattutto la non declinazione del giusto linguaggio sul giusto canale con il risultato di non ottenere l’effetto desiderato del buzz positivo tra gli utenti.

Le buone notizie vanno comunicate, ma non ci si deve attendere un ritorno immediato, serve pianificazione e continuità con progetti di medio/lungo; l’errore più frequente rilevato è quello di misurare l’efficacia delle azioni di sostenibilità solo in termini di reputazione di marca, ricollegandola direttamente all’andamento delle vendite nel breve periodo.

La sostenibilità non è un vincolo a cui le aziende devono adeguarsi, ma una opportunità di miglioramento, la comunicazione strategica offre l’occasione di realizzare vantaggi competitivi.

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INDICE PILLOLE REPORT CONCLUSIONI CREDITS

La ricerca è stata ideata da LOCOM per il network di ComunicazioneSostenibile.it e realizzata in collaborazione con la Professoressa Paola Signori del Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università di Verona e grazie al contributo di sette studenti che hanno gestito la raccolta dei dati.

Sono possibili ulteriori elaborazioni di risultati per diversi settori merceologici.

LOCOM Project Management & Consulting

ComunicazioneSostenibile.it Green Marketing Network

Università di Verona Dipartimento di Economia Aziendale

Professoressa Paola Signori (UniVR) [email protected]

Dottor Lorenzo Orlandi (LOCOM) [email protected]

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