RAPPORTO DALL ARTI OConfrontando i risultati di indagini sullo spessore del ghiaccio raccolti da ......

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RAPPORTO DALL’ ARTICO … pochi tra noi immaginavano che l’oggetto dei nostri studi, l’Oceano Artico, potesse modificarsi sotto i nostri occhi. Cercare di capire come l’Artico funzionasse era già stata un’impresa difficile. Pensate cosa ha significato realizzare che stava effettivamente cambiando.

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RAPPORTO DALL’ ARTICO

… pochi tra noi immaginavano che l’oggetto dei nostri studi, l’Oceano Artico, potesse modificarsi sotto i nostri occhi. Cercare di capire come l’Artico funzionasse era già stata un’impresa difficile. Pensate cosa ha significato realizzare che stava effettivamente cambiando.

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Confrontando i risultati di indagini sullo spessore del ghiaccio raccolti da sottomarini nucleari nel 1976 e 1987 notai una riduzione del 15% dello spessore medio (Nature, 1990)

Questo articolo portò ad uno sforzo di ricerca più intenso che nell’arco di un decennio dimostrò non solo che l’assottigliamento fosse reale, ma che il ghiaccio si era ormai assottigliato di oltre il 40% dagli anni ‘70 del secolo scorso (Rothrock et al., 1999; Wadhamset al., 2000; Geophysical Research Letters)

E’ nella regione artica che il cambiamento climatico globale sembra essere più rapido e drastico

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Il Passaggio a nord-ovest è una rotta navale che collega l'Oceano Atlantico all'Oceano Pacifico nell'emisfero boreale passando attraverso l'arcipelago artico canadese, in territorio Artico, all'interno del Mar Glaciale Artico.

Rotte polari attraverso l'arcipelago canadese

Nel 1903-06 ci vollero tre anni per Amundsen per attraversare il Passaggio a Nordovest. La seconda nave a transitarlo fu una goletta della polizia reale candese, che ci impiegò due anni: dal 1942 al 1944.

Oggi una nave che entra nella regione artica dallo stretto di Bering in estate trova dinanzi a se un’ampia distesa di mare aperto.

Il Passaggio a Nordovest è ora facilmente navigabile e alla fine del 2016 255 navi lo avevano attraversato

Nel settembre 2012 il ghiaccio marino ricopriva solo 3,4 milioni di Kmq di superficie dell’Oceano Artico, meno della metà degli oltre 8 milioni di Kmq occupati negli anni settanta del secolo scorso

E’ difficile sopravvalutare cosa questo significhi per il nostro Pianeta

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Di NASA image created by Jesse Allen, using AMSR-E data courtesy of the National Snow and Ice Data (NSIDC), and seaice extent contours courtesy of Terry Haran and Matt Savoie, NSIDC, based on Special Sensor Microwave Imager (SSM/I) data. - NASA, http://earthobservatory.nasa.gov/Newsroom/NewImages/images.php3?img_id=17800 en:NASA Earth Observatory, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3123398

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E’ difficile sopravvalutare cosa questo significhi per il nostro Pianeta

Innanzitutto ha cambiato colore

Fotografia della Terra scattata dagli astronauti di Apollo – 8, dicembre 1968

Oggi visto dallo spazio durante l’estate boreale

il tetto del mondo è azzurro invece che

bianco. Abbiamo creato un oceano dove una

volta tutto era completamente

ricoperto di ghiaccio

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Fonte immagine: SVS NASA(ScentificVisualisationStudio NASA) september 27, 2018

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Il minimo 2018 ?

L'estate artica si è conclusa e, per questo, il calo stagionale dell'estensione della calotta ha raggiunto

l'estensione minima. Secondo il National Snow and Ice Data Center, tra il 19 e il 23 settembre la fusione

estiva sembra essersi fermata: la regione artica avrebbe dunque raggiunto il minimo con una superficie

di ghiaccio di 4.59 milioni di chilometri quadrati. Se le condizioni meteo non dovessero cambiare ad inizio

ottobre potrebbe essere questa l'estensione minima annuale della calotta artica. Tale estensione sarebbe la

sesta più bassa degli ultimi 40 anni, a pari merito con il 2008 e il 2010.

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Riduzione dello spessore del ghiaccio del 43% fra 1976 e 1999

In passato il ghiaccio marino artico esisteva da molti anni, era composto cioè da ghiaccio pluriennale con una spettacolare topografia superficiale e creste sottomarine che scendevano nell’Oceano anche per 50 metri.

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Nell’ultimo decennio cambiamenti avvenuti nel sistema delle correnti hanno spinto la maggior parte di questo ghiaccio fuori dall’Artico sostituendolo con ghiaccio del primo anno, che cresce nel corso di una sola stagione invernale raggiungendo lo spessore massimo di 1,5 metri. Questo ghiaccio del primo anno può sciogliersi completamente nel corso di una sola estate a causa delle temperature più alte di aria e mare.

Non passerà molto tempo prima che lo scioglimento estivo supererà la crescita invernale ovunque nell’Artico e quando questo avverrò l’intera copertura di ghiaccio estivo rimanente si scioglierà

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Due le conseguenze principali

1 ALBEDOQuando il ghiaccio estivo cede il posto al mare aperto l’albedo, la parte di radiazione solare proveniente dallo spazio che viene riflessa subito indietro nello spazio, diminuisce da 0,6 a 0,1 il che accelererà ulteriormente il riscaldamento dell’Artico e dell’intero pianeta.

Il cambiamento dell’albedo, causato dalla perdita degli ultimi 4 milioni di Kmq di ghiaccio, avrà lo stesso effetto di riscaldamento sulla Terra quanto gli ultimi 25 anni di emissione di anidride carbonica.

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2La rimozione della copertura di ghiaccio eliminerà un sistema di condizionamento d’aria di vitale importanza per l’Artico.

Fin quando durante l’estate sarà presente del ghiaccio, per quanto sottile, la temperatura della superficie de mare non potrà superare gli 0 °C, poiché qualsiasi massa d’acqua calda perde il proprio calore mentre scioglie parte del ghiaccio soprastante.

Quando invece il ghiaccio scompare l’acqua superficiale si riscalda di parecchi gradi in estate (le osservazioni satellitari hanno mostrato valori vicini ai 7 °C) e sopra le piattaforme continentali poco profonde il mescolamento superficiale causato dal vento porta questo calore fino al fondale marino.

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Questo processo causa lo scioglimento dello strato superficiale del permafrost in mare aperto, ossia di quei sedimenti congelati dei fondali marini che sono rimasti indisturbati sin dall’ultima era glaciale.

Lo scioglimento del permafrost può innescare il rilascio di enormi pennacchi di metano, originati dalla disintegrazione di idrati di metano intrappolati nel sedimento. Il metano è un gas serra che ha un effetto di riscaldamento 23 volte maggiore rispetto all’anidride carbonica.

Bolle di metano bloccate all’interno del ghiaccio di un lago congelato in Alaska

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Spedizioni annuali russo-americane nel Mar della Siberia Orientale hanno già osservato pennacchi di metano rilasciati dal fondale marino, mentre altre hanno individuato pennacchi di metano nei Mari di Laptev e Kara. Tali emissioni, provocando l’innalzamento dei livelli di concentrazione del gas nell’atmosfera daranno un ulteriore, immediato impulso al riscaldamento globale.

Nota: Tempo di persistenza del metano in atmosfera, convertito poi in co2

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Le molecole di acqua interagiscono tra loro grazie a legami ponte idrogeno, tra un atomo di idrogeno di una molecola d’acqua e l’atomo di ossigeno di un’altra molecola. Allo stato solido la distanza fra gli atomi dovuta a tale tipo di legame è massima. Questo fa si che la densità dell’acqua allo stato solido sia minore della densità dello stato liquido.Questo fenomeno fa dell’acqua una molecola fuori della norma, in quanto la sua forma solida è meno densa di quella liquida, diversamente, per esempio, da quello che avviene per i metalli.

La densità dell’acqua pura è di 1.000 Kg per metro cubo (Kg/m3) mentre quella del ghiaccio puro è di 917,4 Kg/m3

La densità dell’acqua di mare è maggior e rispetto a quella dell’acqua pura: 1,025 Kg/m3 , per cui nel mare la differenza di densità tra acqua e ghiaccio raggiunge il 10%. Ecco perché il 10 per cento della massa di un lastrone di ghiaccio emerge dalla superficie del mare.

Cosa accadrebbe se la densità del ghiaccio fosse maggiore dell’acqua e il ghiaccio potesse così affondare nell’acqua ?

Le curiose proprietà di acqua e ghiaccio

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Altra incredibile caratteristica del ghiaccio è il suo calore latente di fusione straordinariamente elevato: 80 Kilocalorie per chilogrammo.

Il calore latente di fusione è la quantità di calore necessaria per sciogliere 1 Kg di ghiaccio quando è già al punto di fusione

Il calore specifico invece è il calore necessario per innalzare di 1 °C la temperatura di 1 Kilogrammo di una determinata sostanza(1 caloria = quantità di calore necessaria per elevare di 1 °C la temperatura di 1 g di acqua)

Se si deve fornire solo una chilocaloria per riscaldare di 1°C 1 Kg di acqua, per sciogliere un chilogrammo di ghiaccio è necessario fornire 80 Kcal che è la quantità che potrebbe riscaldare la stessa massa di acqua fredda fino ad 80 °C.

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In termini planetari, il calore latente di fusione dell’acqua agisce come un enorme serbatoio di calore, una sorta di cuscinetto per il cambiamento climatico CIAMBELLA DI SALVATAGGIO.

Un esempio fondamentale è dato dal comportamento del ghiaccio marino durante l’estate: si scioglie ma, a patto che non si sciolga completamente, mantiene si la temperatura dell’aria in prossimità della superficie a circa 0 °C (in quanto l’aria più calda sarebbe impiegata per sciogliere una quantità maggiore del ghiaccio e quindi si raffredderebbe essa stessa durante questo processo), sia la temperatura dell’acqua sotto il ghiaccio a circa 0 °C (come per l’aria, anche l’acqua più calda scioglierebbe una quantità maggiore di ghiaccio e si raffredderebbe essa stessa durante questo processo).

Finché è presente, in estate il ghiaccio fornisce quindi un vero e proprio sistema di condizionamento d’aria e d’acqua per l’oceano.

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Quali i cambiamenti globali in atto ?

Fenomeni metereologici estremi

Arretramento ghiacciai

Variazioni areale specie

Variazioni rese agricole: frumento, girasole

Acidificazione oceani

Riscaldamento mari

Sbiancamento barriera corallina

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Uragano Sandy

Uragano del 2012

Descrizione

L'uragano Sandy è stato un uragano atlantico di fine stagione che ha

colpito la Giamaica, Cuba, Bahamas, Haiti, Repubblica Dominicana e

la costa orientale degli Stati Uniti, raggiungendo la zona a sud della

Regione dei Grandi Laghi degli Stati Uniti e il Canada

orientale.Wikipedia

Vittime totali: 285

Velocità massima del vento: 185 km/h

Data: 22 ottobre 2012 – 2 novembre 2012

Data: 22 ott 2012 – 2 nov 2012

Categoria: Uragano di categoria 3

Aree interessate: Cuba, Repubblica Dominicana, Porto Rico,

LA PIU’ GRANDE INONDAZIONE DEL SECOLO – Secondo gli esperti,

quella che ha vissuto New York è la più grande inondazione dell’ultimo

secolo: 16 morti lungo la costa orientale americana (più uno in Canada), 8

milioni di persone senza elettricità, la metropolitana allagata. Ma il bilancio

di 40 vittime provocate da Sandy negli Stati Uniti e altre 60 tra Caraibi e

Haiti, ora declassato da uragano a tempesta tropicale. Secondo la società

che gestisce la metro, ci vorranno giorni per il ritorno alla piena normalità.

L’ospedale della New York University ha evacuato i 215 pazienti più gravi

perché, dopo il black out nel Lower East Side, il generatore autonomo che

dovrebbe fornire energia elettrica alle sale operatorie e di rianimazione non ha funzionato.

World trade center allagato (previsione una scomoda verità di Al Gore)

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Tifone HaiyanCiclone tropicale del 2013Risultati immagini per tifone Hai YanDescrizioneIl tifone Haiyan del novembre 2013, conosciuto nelle Filippine come tifone Yolanda, è stato uno dei più forti cicloni tropicali mai registrati. WikipediaVittime totali: 6.340Velocità massima del vento: 315 km/hData: 3 novembre 2013 – 11 novembre 2013Vittime: circa 8 000 fra morti e dispersiCategoria: Super tifoneAree interessate: Vietnam, Filippine, Hong Kong, Taiwan, Guam,

Città di Tacloban,Filippine

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tornado

Bombe d’acqua

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Kiribati, Polinesia, oceano PacificoMale, capitale delle Maldive,

oceano Indiano

SHANGAI (Cina), NEW YORK (USA), MANILA (Filippine), TOKYO (Giappone), TIANJIN (Cina), NEW ORLEANS (USA, Louisiana), HO CHI MINH (Vietnam), DHAKA (Bangladesh), BANGKOK (Thailandia), AMSTERDAM (Olanda), ALESSANDRIA D’EGITTO, VENEZIA (Italia)

Ho Chi Minh, Vietnam

INNALZAMENTO DEI MARI

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India, Nepal, Bangladeshalluvioni agosto 2017

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Parco Nazionale Los Glaciares, Argentina

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Alpi lombarde

Ghiacciao Chaalati, Caucaso, Georgia 1890 e 2011

Saas Fee (CH)1904, 2010

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Incendi in CALIFORNIA novembre 201815 giorni di incendio che ha devastato 620 Kmq di territorioDistrutta la cittadina di Paradise, con 19000 abitazioni distrutteMorte 85 persone e altre 265 disperse nel giorno in cui è domato l’incendioIl più letale incendio verificatosi negli USA

Cina, foreste del Sichuan, aprile 2019 morti 30 vigili del fuoco

Sydney, AUSTRALIA, aprile 2018Queensland, AUSTRALIA, novembre-dicembre 2018

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Mali, Burkina-faso (Africa), 2019 - Scontri interetnici fra Dogon, agricoltori e Fulani, pastori per le risorse del territorio. Acuite da siccità

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L’infezione umana da virus Zika (Zikv) è una malattia virale trasmessa dalla puntura di zanzare infette di alcune specie appartenenti al genere Aedes. Zika, infatti, è un Flavivirus, simile al virus della febbre gialla, della dengue, dell'encefalite giapponese e dell’encefalite del Nilo occidentale. Il vettore è rappresentato dalle zanzare del genere Aedes, che comprendono Aedes aegypti (vettore originario, nota anche come zanzara della febbre gialla) e Aedes albopictus (più conosciuta come zanzara tigre e diffusa anche in Italia). Queste zanzare sono responsabili anche della trasmissione della dengue, della chikungunya e della febbre gialla. L’ospite serbatoio (reservoir) non è noto, ma è ragionevole ipotizzare che si tratti una scimmia.

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Barriera corallinaGrande Barriera corallina australiana

Foresta pluviale equatorialeForesta amazzonica

Nel 2016 la Grande Barriera Corallina ha subito lo sbiancamento del 90% dei coralli e la morte del più del 20%. Nella zona più a Nord sono scomparsi due terzi dei coralli.

IN PERICOLO

Cambiamenti climatici: innalzamento della temperatura delle acque Disboscamento

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L'acidificazione degli oceani è il nome dato alla decrescita del valore

del pH oceanico, causato dalla assunzione di anidride carbonica di origine antropica

dall'atmosfera.[1] Circa un quarto della CO2 presente nell'atmosfera va a finire negli

oceani dove si trasforma in acido carbonico (H2CO3).

All'aumento di CO2 nell'atmosfera corrisponde perciò un corrispondente incremento di

quella disciolta nell'acqua marina. È stato stimato che tra il 1751 e il 1994, il pH

superficiale delle acque oceaniche si sia abbassato da 8,25 a 8,14,[2] con un

corrispondente aumento della concentrazione di ioni H+.[3][4][5]

Il processo di continua acidificazione delle acque oceaniche ha indubbiamente un

effetto sulla catena alimentare collegata a queste acque[6]e in particolare può influire

sul lisoclino e sulla profondità di compensazione dei carbonati, che porta allo

scioglimento dei gusci calcarei delle conchiglie dei molluschi e del plancton calcareo,

costituite da carbonato di calcio (CaCO3).

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