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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
RAPPORTO CONCLUSIVO
DEL
LABORATORIO PARTECIPATO PER LA RIQUALIFICAZIONE
DEGLI SPAZI PUBBLICI DEL CENTRO ANTICO.
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
GRUPPO DI LAVORO:
Cinti Francesca
Contro Simone
Lenzi Giacomo
Odaldi Marco
Palmieri Francesco
Piacenti Federico
Piccinini Gabriele
Sani Maurizio
Zagnoni Francesco
Zagnoni Renzo
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
Sommario
1.PRESENTAZIONE ................................................................................................................................................ 5
IO C’ENTRO - LABORATORIO PARTECIPATO PER LA RIQUALIFICAZIONE DEL NUCLEO ANTICO ...................... 5
2.IL LABORATORIO PARTECIPATO ........................................................................................................................ 9
2.1 IL LABORATORIO PARTECIPATO CONTENUTI E METODI ............................................................................ 9
2.2 IL BANDO DI CONCORSO DI IDEE PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLE PIAZZE ............................................. 9
3-IL NUCLEO ANTICO DI PORRETTA TERME ....................................................................................................... 14
4-LABORATORIO PARTECIPATO ......................................................................................................................... 15
4.1- IL NUCLEO URBANO ANTICO .................................................................................................................. 15
IL PERIMETRO DEL NUCLEO ANTICO DA CONSIDERARE PER UN PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE ........ 15
LE PARTI DEL NUCLEO ANTICO A CUI DARE PIÙ IMPORTANZA ................................................................. 26
4.2- GLI ELEMENTI ED I CARATTERI IDENTITARI ............................................................................................. 27
LUOGHI ED ELEMENTI IDENTITARI DEL CENTRO ANTICO .......................................................................... 28
4.3-I CARATTERI DELLA QUALITA’ URBANA ................................................................................................... 31
ELEMENTI CHE CONCORRONO A CREARE UN AMBIENTE GRADEVOLE E DI QUALITÀ URBANA ............... 32
ELEMENTI CHE CONCORRONO A DEQUALIFICARE UN AMBIENTE URBANO E GLI SPAZI PUBBLICI ED
ELEMENTI DI CRITICITÀ URBANA ............................................................................................................... 35
4.4 SISTEMA DI ACCESSO AL NUCLEO ANTICO: MOBILITÀ VEICOLARE E PEDONALE E SISTEMA DELLA SOSTA.
........................................................................................................................................................................ 38
LA FLESSIBILITÀ AI FINI DELL’INTERESSE COLLETTIVO NEGLI USI DELLE PIAZZE, DEGLI SPAZI PUBBLICI,
DEGLI SPAZI DEDICATI ALLA MOBILITÀ. ..................................................................................................... 40
IL SISTEMA DELLA SOSTA VEICOLARE E LA ACCESSIBILITÀ AL CENTRO ANTICO ........................................ 41
IL RIASSETTO E LA RIMODULAZIONE DELLA VIABILITÀ DEL NUCLEO ANTICO AL MEGLIO DELLA
SOSTENIBILITÀ ............................................................................................................................................ 46
4.5 UN MAGGIOR UTILIZZO DEGLI SPAZI APERTI PUBBLICI PER MANIFESTAZIONI E ATTIVITÀ DI RILEVANTE
INTERESSE COLLETTIVO E NUOVE ATTIVITÀ. ................................................................................................. 49
4.6- L’ARREDO URBANO ................................................................................................................................. 51
5 CONCLUSIONI .................................................................................................................................................. 59
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PERCHE’ UN LABORATORIO DI URBANISTICA PARTECIPATA ......................................................................... 59
IL LABORATORIO PARTECIPATO: UN POTENTE STRUMENTO ........................................................................ 60
SINTESI DEL LABORATORIO E SCENARI POSSIBILI .......................................................................................... 61
6 CONTRIBUTI .................................................................................................................................................... 65
INTERVENTO STEFANO GANDOLFI ................................................................................................................. 65
INTERVENTO CLAUDIO CINTI ......................................................................................................................... 67
INTERVENTO IGOR TARUFFI ........................................................................................................................... 67
INTERVENTO TIBERIO RABBONI ..................................................................................................................... 69
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1.PRESENTAZIONE Presidente Associazione Orizzonti Comuni
Dott. Guido Mattioli
IO C’ENTRO - LABORATORIO PARTECIPATO PER LA RIQUALIFICAZIONE DEL
NUCLEO ANTICO
Tutto il nostro territorio sta subendo, ormai da anni, un progressivo e costante declino che ha
colpito tutti i settori economici.
Quindi, oggi più che mai, è indispensabile mettere in campo azioni “forti” e programmi
“strutturati” per rilanciare il nostro comune, Alto Reno Terme, almeno sotto il profilo turistico,
termale, commerciale e culturale, con positive ricadute economiche almeno in questo settore
che potrebbe così divenire motore trainante per una ripresa economica/occupazionale per tutta
la vallata.
Ma per fare questo un comune che vuole avere una forte vocazione turistica deve potersi
avvalere di un Centro Storico che sia riconoscibile e autentico, che ne rispetti l’identità anche
storica, che sia accogliente, vivibile e, soprattutto, vissuto in quanto ricco di funzioni e
relazioni sociali. Questi aspetti sono fondamentali poiché oggi il turismo sta sempre più
connotandosi come “esperienziale”, in quanto il turista ( e non solo lui) è sempre di più alla
ricerca di autenticità e di storie da raccontare.
Un segnale in questa direzione è stata certamente la decisione dell’amministrazione comunale di
bandire, nel giugno u.s., un concorso per raccogliere idee progettuali a cui ispirare le future e
necessarie azioni per la riqualificazione del centro della nostra cittadina. Purtroppo il bando ha
avuto esito nullo, verosimilmente anche perché, a fronte di un forte impegno progettuale
richiesto, l’esiguità della somma messa a disposizione degli eventuali progettisti non è stata
sufficientemente stimolante per una loro adeguata partecipazione.
Auspichiamo comunque che questo percorso di riqualificazione abbia un seguito.
Pertanto a questo tipo di intervento, calato dall’alto e per sua natura squisitamente “tecnico”,
abbiamo ritenuto potesse essere utile, e a mio avviso indispensabile, premettere il contributo
diretto dei cittadini, vero motore sociale delle soluzioni immaginate o proposte dai tecnici-
professionisti, con l’obiettivo fondamentale di arricchire l’analisi tecnica, che sta alla base di
ogni progettazione, con informazioni, suggestioni, aspettative, proposte nate dal confronto con
chi gestisce, utilizza, fruisce a vario titolo degli spazi da riqualificare.
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Quindi, in accordo e con la collaborazione delle altre Associazioni territoriali che hanno fatto
propria la nostra proposta, sotto la guida di un esperto urbanista, abbiamo voluto dare vita a
questa iniziativa di Laboratorio Partecipato, cioè un processo partecipativo e democratico che
si pone quindi in termini interlocutori, propositivi e non conflittuali con l’Amministrazione
comunale e, comunque, non a seguito di scelte già prese e pianificate.
Infatti, attraverso la partecipazione, l’amministrazione pubblica, invece di essere
autoreferenziale e far discendere le scelte di pianificazione dall’alto, può condividere le scelte
urbanistiche fin dal processo di formazione degli atti di pianificazione, con una comunità
allargata: non solo, quindi, con i poteri cosiddetti “forti”, ma anche con i cittadini (interessi
deboli), dando un ruolo di rilievo a chi abita la città.
E’ anche vero che in queste dinamiche i cosiddetti “saperi esperti” (politici e tecnici) possono
sentirsi “svalutati”, ma in realtà questo approccio alla pianificazione ha solo aspetti positivi.
Progettare in modo partecipato, infatti, dà la possibilità agli amministratori ed agli stessi
professionisti di veder realizzati i propri progetti percependo l’aumentare di un consenso
diffuso, andando così a costruire dei “ponti” tra istituzioni, professionisti e cittadini, in modo
tale che questi ultimi possano “nutrire” la progettazione con il loro sapere storico.
In sintesi, l’obiettivo delle Associazioni che hanno promosso questo Laboratorio non è quello di
proporre esse stesse un progetto di intervento, ma piuttosto quello di proporre un metodo di
lavoro e di consultazione dei cittadini, anche in accordo con quanto previsto sia da direttive
comunitarie (la 42/2001 e la 35/2003) recepite in gran parte nel TUEL (Testo Unico degli Enti
Locali), sia con la legge regionale E.R. n° 3/2010 sulla partecipazione, che “…promuove una
maggiore inclusione dei cittadini e delle loro organizzazioni nei processi decisionali di
competenza delle istituzioni elettive, nella convinzione che l’incentivazione della democrazia
partecipativa rappresenti anche una opportunità per migliorare l’efficienza e il buon andamento
della pubblica amministrazione”.
Questo concetto è ripreso anche nel report redatto dalla Commissione Nazionale dell’ INU
sull’urbanistica partecipata comunicativa: …”Occorre infatti ribadire la necessità della
partecipazione-cittadinanza attiva e informata, non solo per risolvere i conflitti (TAV,
immondizia, scorie, ecc..), ma soprattutto nella creazione di un futuro sostenibile come
risulta dalla politica comunitaria: la partecipazione è indispensabile in tutti gli atti di
governo e di governo del territorio”.
Nel caso specifico si è trattato quindi di proporre un approccio collettivo e multidisciplinare
alla lettura di una realtà urbana complessa.
L’iniziativa è stata suddivisa in tre momenti:
• il primo, di presentazione con successivo percorso per il Centro Storico di Porretta,
guidato e “raccontato” dal Prof. Renzo Zagnoni;
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• il secondo, con il lavoro dei cittadini partecipanti al laboratorio, organizzato in diversi
tavoli di discussione presieduti da un “facilitatore”;
• il terzo, serata conclusiva con presentazione della sintesi e dell’elaborato finale redatto
sulla scorta di quanto emerso nelle precedenti serate, elaborato che sarà consegnato ai
cittadini e associazioni che hanno partecipato agli incontri e, soprattutto, al Sindaco ed
ai rappresentanti dell’amministrazione comunale.
In definitiva questo laboratorio partecipato, dal punto di vista “politico-amministrativo”, più
che una fase “tecnico-progettuale” può essere inteso come un momento collettivo sia di
elaborazione, condivisione e diffusione di contenuti e prestazioni richieste ad un particolare
spazio urbano come un “Centro Storico”, ma anche di approccio ed impostazione culturale
intorno agli elementi strutturali che definiscono l’identità, la qualità, l’attrattività e la vivibilità
di questo luogo da “vivere e abitare”.
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2.IL LABORATORIO PARTECIPATO
2.1 IL LABORATORIO PARTECIPATO CONTENUTI E METODI
Il progetto di laboratorio partecipato nasce dalla volontà di un gruppo di Associazioni di
promuovere una forma di partecipazione dei cittadini alle decisioni della politica locale, in
particolare sull’assetto e la fruizione del centro antico di Porretta, interpellando i diretti
interessati per proporre progetti per la gestione degli spazi pubblici. Ciò anche in continuità
con la pubblicazione del Bando pubblico di idee per la riqualificazione del centro ad opera della
Amministrazione del Comune di Alto Reno Terme.
2.2 IL BANDO DI CONCORSO DI IDEE PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLE
PIAZZE
La delibera del giugno 2017 con oggetto la “riqualificazione urbana delle piazze Libertà,
Massarenti e Garibaldi” indiceva un bando di concorso di idee per individuare la soluzione
progettuale “più idonea per ridisegnare le piazze del capoluogo sia per quanto concerne la
viabilità che l’arredo urbano. Si vogliono ottenere idee innovative che consentano di preservare
la fruibilità degli spazi a beneficio della circolazione pedonale senza tuttavia pregiudicare il
transito dei veicoli, tenendo conto della particolare conformazione orografica dei luoghi”.
La delibera definisce inoltre una serie di contenuti ed indirizzi di massima da perseguire nella
stesura del progetto, che sinteticamente si riportano di seguito:
Nella delibera si esprime inoltre la “esigenza di progettare interventi di riqualificazione delle
piazze interne al capoluogo la cui viabilità è fortemente condizionata dalla conformazione
orografica del centro cittadino.
Pertanto vengono indicate alcune finalità di cui tenere conto:
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In sintesi dai contenuti del testo della delibera si possono estrarre le “parole chiave” del
progetto e gli elementi strategici che lo devono maggiormente caratterizzare.
• la Cultura del luogo
• Contesto urbano ed ambientale esistente
• vocazione commerciale, turistica e di aggregazione sociale
• Compresenza di circolazione pedonale e veicolare e sosta veicoli
• Accessibilità veicolare a tutti i punti del centro e fruibilità degli spazi pubblici per
pedoni, attività ricreative e di aggregazione
• Confort , mitigazione e compensazione ambientale ed arredo urbano
Tuttavia risulta evidente come lo scenario di riferimento, che emerge dall’insieme degli
indirizzi ed obiettivi strategici enunciati dalla delibera, sia di una ampiezza omnicomprensiva,
sufficientemente generico e al contempo complesso da assemblare e non certo selettivo negli
orientamenti e nelle scelte da privilegiare.
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Si configura così un quadro di riferimento sostanzialmente indifferenziato tale da determinare
una assenza di scelte prioritarie da parte della Amministrazione ed una evidente incertezza su
quali siano i criteri prevalenti su cui orientare le scelte di progetto.
Nulla dice la Amministrazione su come far pesare nella costruzione del progetto i valori urbani
ed ambientali e le eccellenze da preservare e valorizzare; come orientare i rapporti tra le
funzioni private e commerciali e le fruizioni pubbliche degli spazi pubblici comuni e le attività di
operatori privati e di impresa; su quali livelli e parametri attestare salubrità urbana, sicurezza,
mitigazione ambientale, accessibilità a spazi comuni e commerciali, funzionalità e sostenibilità
delle soluzioni. Cosa privilegiare nel ricercare il punto di equilibrio tra mobilità pedonale e
veicolare, nonché nel definire le modalità di accesso a spazi pubblici per pedoni, ad attività
ricreative e di aggregazione in rapporto al sistema della sosta.
La Amministrazione auspica una compresenza di elementi potenzialmente conflittuali e
contraddittori tra loro senza peraltro fornirne una chiave interpretativa e criteri su cui
misurare integrazione, compatibilità ed equilibrio tra le auspicate compresenze di molteplici
fattori e sostenibilità delle soluzioni.
L’impressione è che con questa delibera la Amministrazione Pubblica deleghi alle competenze
tecniche e disciplinari esterne di architetti e ingegneri, non solo le soluzioni progettuali più
idonee per quanto concerne viabilità ed arredo urbano ed idee innovative per conciliare viabilità
pedonale e veicolare, ma anche il campo di competenza propria della Pubblica Amministrazione
che resta quello di stabilire le condizioni di “rilevante interesse per la comunità locale” cui
devono attenersi le soluzioni e gli assetti urbani proposti.
Ma in particolare va registrato come questo rinvio o delega alle competenze tecniche e
disciplinari , escluda ogni forma preventiva di partecipazione e condivisione con i molti soggetti
interessati (cittadini ed operatori economici) a definire i contenuti e le scelte da mettere a
fondamento del progetto. Lasciando probabilmente la consultazione di fruitori, cittadini,
animatori della vita sociale e culturale, operatori turistici e commercianti ad una fase successiva
alla presentazione del progetto concluso..
L’esito nullo del bando non comporta però automaticamente che l’argomento “riqualificazione
urbane delle piazze” debba essere archiviato considerando “definitiva” l’attuale situazione dei
punti sosta in piazza Libertà. Le necessità di riqualificazione del Centro di Porretta, evidenziate
dal Bando stesso, restano infatti una esigenza che deve essere comunque affrontata a breve,
con competenza ma anche con il contributo della cittadinanza attiva.
L’obiettivo delle Associazioni quindi non è di proporre un progetto di intervento attraverso
esclusivamente competenze disciplinari tecniche e progettuali, ma di proporre un approccio che
tenga conto anche del contributo dei cittadini e della loro “competenza ed esperienza quotidiana
nell’ abitare e fruire di questi luoghi”. Un indispensabile contributo per mettere a fuoco i valori
da preservare, le innovazioni da promuovere, le aspettative di nuova funzionalità e di nuovi
servizi, la disponibilità a cooperare, collaborare e investire.
Si tratta di elementi che possono diventare anch’essi criteri su cui ricercare una equilibrata
compresenza tra funzioni, tra spazi pubblici e privati, tra mobilità veicolare e pedonale,
accessibilità e sosta veicoli in un contesto di qualità urbana, salubrità e confort e mitigazione
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ambientale, e ricercare livelli di interazione tra il contesto urbano, paesaggistico ed ambientale,
gli spazi aperti delle tre Piazze ed i percorsi che le uniscono.
Questo obiettivo può essere sviluppato attraverso un “Laboratorio Partecipato” che cercherà di
mettere al centro delle valutazioni e dei contributi dei partecipati le principali questioni e
“parole chiave “ poste dal Bando.
Attraverso un percorso organizzato di interlocuzione trai partecipanti verrà richiesta la opinione
di tutti per definire invarianti e valori urbani ed ambientali, orientare criteri e priorità di
intervento che attualmente risultano insufficienti definiti nel testo della delibera e nelle scelte
non dichiarate della Amministrazione.
Il Laboratorio si sviluppa anche attraverso la formulazione di proposte concrete con la
presentazione e discussione dei risultati. Il capitolo 4 della presente Relazione Conclusiva
vogliono essere un contributo in tal senso.
NEL METODO DEL LABORATORIO
Il Laboratorio ha come scopo principale la elaborazione di indirizzi ed obiettivi che possano
integrare i contenuti del Concorso di idee bandito dal Comune su questa parte centrale di
Porretta. Per questa finalità il Laboratorio ha chiesto ai cittadini di raccontare e confrontare le
proprie esperienza di frequentazione, uso e percezione di questo specifico spazio urbano, e di
indicare prestazioni attese e criticità da superare. E questo come contributo di cittadinanza
attiva prima che prenda corpo definitivamente il progetto stesso. Il Laboratorio punta a
formulare scenari di riqualificazione, rigenerazione e valorizzazione dell’ambito urbano,
attraverso indicazioni di interventi singoli o di sistema. Ci si pone quindi in termini interocutori,
propositivi e non conflituali con la Amministrazione o quanto meno non a valle di decisioni già
prese
Questo elemento di interlocuzione preventiva alla realizzazione del Progetto di Riqualificazione e
Rigenerazione può risultare un elemento favorevole ai fini della partecipazione dei cittadini che
per lo più sono abituati a discutere (per assecondare, contrastare o criticare) in genere decisioni
gìà prese. Certamente questo atteggiamento collaborativo e propositivo, non “deve” essere
necessariamente ricambiato dalla attenzione della Amministrazione Comunale, ma costituisce
comunque un arricchimento del dibattito in corso ed una manifestazione di interesse civico al
governo della città.
L’obiettivo delle Associazioni culturali che promuovono il Laboratorio non è quello di proporre
esse stesse un progetto di intervento, ma quello di proporre un metodo di lavoro e di
consultazione dei cittadini. Soprattutto di proporre un approccio multidisciplinare alla lettura di
una realtà urbana complessa e alla formulazione di indicazioni di intervento pubblico e privato.
Come ricordato in premessa l’approccio non vuole essere tecnico disciplinare ma un momento di
consultazione dei cittadini che portano la loro esperienza e valutano le proposte sulla base della
loro frequentazione quotidiana del nucleo Antco e della loro percezzione .
Si procede alla creazione di tavoli pubblici circoscritti (da 6 a 10 persone con la presenza di un
facilitatore), in cui un numero ridotto di cittadini può interloquire in modo diretto e strutturato.
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Decisiva risulta la definizione delle fasi di presentazione del metodo e dei tempi del Laboratorio,
la presentazione dei contenuti su cui confrontarsi, la disposizione spaziale dei partecipanti, la
assistenza da parte dei facilitatori per garantire la corretta interazione trai partecipanti e la
tenuta dei temi. Ma soprattutto è fondamentale far si che i partecipanti arrivino a formulare
delle conclusioni (qualsiasi esse siano) rappresentative delle posizioni espresse. Conclusioni che
vengono riferite alla fine del laboratorio o in itinere anche agli altri tavoli in forma diretta o in
sintesi operate dal facilitatore o da un rappresentante del tavolo.
In particolare:
1- Nei tavoli dei piccoli gruppi non si fanno “interventi” ma tutti sesprimono a turno, sui
temi indicati, le proprie opinioni, possono interloquire con altre opinioni e controbattere.
In genere è prassi che il facilitatore chieda ai presenti se ed in che misura condividono le
proposte mano a mano avanzate.
2- I “facilitatori” non sono tecnici esperti degli argomenti trattati ma sono soggetti che
hanno l’obiettivo di far confrontare le diverse posizioni, raccogliere e sintetizzare le
idee, superando fenomeni negativi che a volte possono manifestarsi quali : il conformismo
culturale, la polarizzazione ideologica, la scarsa predisposizione al dialogo, che possono
soffocare la capacità critica e propositiva individuale.
3- Infine è decisivo per l’esito positivo del Laboratorio e per la percezione dei partecipanti
di aver prodotto un buon e utile lavoro è la capacità dei promotori del Laboratorio e dei
facilitatori di produrre in corso d’opera sintesi interpretative, mappe, descrizioni e
sintesi significative e dense dei contenuti del processo deliberativo del Laboratorio e dei
suoi episodi salienti.
Nella comunicazione iniziale di contenuti tecnici specialistici a cittadini profani può essere utile
un approccio che “faccia vedere le cose” piuttosto che descriverle. Per questo si è inserito in
questo laboratorio “una visita guidata” preventiva ai luoghi o agli oggetti di confronto. Si
preferisce fare esempi e dare immagini sul posto piuttosto che citare numeri, disegni, relazioni
scritte. Decisiva la percezione della neutralità e la trasparenza del processo. All’inizio dei lavori
del Laboratorio vi è una breve fase comune per condividere le informazioni su cui esprimere
opinioni.
Per questa ragione in data 11 settembre è stato realizzato un giro per il Centro antico per
scoprire le peculiarità architettoniche, artistiche e stoiche e culturali di Porretta e di cui si da
di seguito conto al capitolo 3.
Successivamente in data 15 settembre si è svolto il il Laboratorio Partecipato vero e proprio
con i partecipanti divisi in piccoli gruppi di lavoro e di cui viene dato riscontro nel capitolo 4.
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
3-IL NUCLEO ANTICO DI PORRETTA TERME
Renzo Zagnoni
INSERIRE PEZZO RENZO
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4-LABORATORIO PARTECIPATO
APPROFONDIMENTO DEI TEMI PRINCIPALI POSTI DAL BANDO
4.1- IL NUCLEO URBANO ANTICO
La Delibera comunale richiama in più punti la necessità del Progetto di Riqualificazione delle tre
piazze “di integrarsi al meglio con l’ambiente urbano, tenendo in debita considerazione i valori
scenici del contesto urbano esistente” e ”circostante”. Non mancano riferimenti alla
conformazione del Centro di Porretta ed al “circostante tessuto urbano esistente”.
Di fatto la Delibera richiede di non considerare il sistema delle tre piazze come spazi a se
stanti ma come inseriti in un contesto urbano con cui interagiscono sotto l’aspetto funzionale,
spaziale, socio-economico e ambientale e del funzionamento del sistema della mobilità.
La Delibera chiede al Progetto di Riqualificazione di riferirsi ad una generica dimensione urbana
senza definirla, da considerare come ambito minimo di intervento.
Riteniamo importante ed utile concorrere a definire questa dimensione minima urbana di
intervento come contesto per un progetto integrato di riqualificazione così come percepita e
vissuta dai cittadini.
Il Primo passo del Laboratorio è quindi quello di definire, per le sue finalità , il nucleo urbano
antico in cui le tre piazze si collocano e con cui direttamente interagiscono nel contesto urbano.
Si richiede dunque ai partecipanti di individuare anzitutto quale sia, nella loro percezione
collettiva, l’ambito urbano riferibile al nucleo antico, e quali percorsi, edifici e spazi pubblici e
privati esso debba comprendere per essere oggetto di un intervento unitario minimo e
integrato di riqualificazione delle tre Piazze.
La prima domanda formulata ai Tavoli del Laboratorio Partecipato risultava quindi la seguente
“Quale pensate sia il perimetro del Centro da prendere in considerazione per un progetto
di riqualificazione e quali, a vostro giudizio, le parti del centro a cui dare più importanza”
IL PERIMETRO DEL NUCLEO ANTICO DA CONSIDERARE PER UN PROGETTO DI
RIQUALIFICAZIONE
SINTESI DEI CONTRIBUTI DEI TAVOLI E DELLE MAPPE
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Di seguito la descrizione degli ambiti urbani da ricomprendere nel perimetro del Nucleo Antico
di Porretta. In alcuni casi si riportano anche le diverse posizioni emerse nei singoli Tavoli in
merito agli ambiti urbani da prendere in considerazione.
Perimetro 1
1 in direzione nord-sud: da piazza Smeraldi ai giardini grandi (di fronte alla Coop)
2 in direzione est-ovest: dalle terme alte alla Stazione dei treni compreso il parco fluviale
fino agli impianti sportivi di via Lungoreno (Albergati); comprese le piazze (Libertà,
Garibaldi e Massarenti), il Parco Roma (ossia il Rufus Thomas park), via Borgolungo e la
Chiesa Parrocchiale.
3 Il tavolo è giunto così a definire un perimetro che va: dall’ingresso a nord del paese
(Piazza Smeraldi) fino all’ingresso sud (il passaggio a livello delle Terme).
4 Tutti concordi nel ricomprendere all’interno del perimetro sia le Terme Alte che la
stazione dei treni.
Un paio di componenti hanno proposto di includere la Chiesa e il parco Roma (ossia il
Rufus Thomas park).
Un componente del tavolo ha inserito gli impianti sportivi e un altro il parco fluviale.
Perimetro 2
Tutti i partecipanti si sono trovati d’accordo nel definire come perimetro del Nucleo
Antico: 1. Terme Alte
2. Piazza Garibaldi e Piazza Massarenti
3. Piazza della Libertà e sagrato Chiesa Parrocchiale (a pari merito)
Perimetro 3
1. Tutti i partecipanti si sono trovati d’accordo nel definire come perimetro del
centro cittadino quello compreso fra le due piazze delle Tele (Garibaldi e
Massarenti) e della Libertà e le Terme Alte, con particolare riferimento anche
alle aree delle vie minori parallele al Rio Maggiore, fino alla chiesa parrocchiale
(via Borgolungo, via Falcone, via Terme e via Ranuzzi).
2. Compresa in questo perimetro anche la via che conduce alla Piscina, che coinvolge
anche l’ex Laghetto.
3. Qualcuno ha proposto di includere anche via Mazzini, ma si è poi convenuto che si
tratta di zona meno bisognosa di interventi.
Perimetro 4
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Tutti i partecipanti si sono trovati d’accordo nel definire come perimetro del Nucleo
Antico:
1. -il Rio Maggiore dalle cascate a ridosso della Piscina Comunale, con relativi (ex)
giardini con fontanella, fino alla foce con il Reno, e poi, risalendo verso la
Madonna del Ponte, secondo cardine di questo centro antico.
2. Viene discusso se inserire tutta via Mazzini, che a giudizio del Tavolo va
considerata essenzialmente per la sua specificità "commerciale", con l'eccezione
di Piazza Vittorio Veneto (Monumento ai caduti) e Chiesa ex Convento dei Frati
Cappuccini.
3. A conclusione del confronto si condivide di considerare Via Mazzini però fino alla
attuale Stazione Carabinieri e piazzale Protche (solo la stazione dei treni).
Perimetro 5
1. . Tutti i partecipanti si sono trovati d’accordo nel definire come perimetro del
Nucleo Antico l’ambito ricompreso fra: Piazza Libertà, Piazza Massarenti/Garibaldi,
Rotonda monumento ai caduti /piazza Vittorio Veneto, Piazza della stazione
2. Il Tavolo ha interpretato l’idea di centro di Porretta in maniera molto restrittiva, sia
perché come si nota dai luoghi indicati il centro è sostanzialmente Piazza Libertà, sia
perché è passata l’interpretazione al quesito che sostanzialmente può essere riassunta
in “pensando alla riqualificazione del centro a quali parti si vorrebbe dare priorità”.
Perimetro 6
Tutti i partecipanti si sono trovati d’accordo nel definire come perimetro del Nucleo
Antico:
1. : Via Mazzini nella sua completezza,
2. Piazza della Libertà,
3. Piazza Garibaldi, Piazza Massarenti,
4. Piazza della Stazione (Piazza Protche).
L’inviluppo finale dei sei perimetri
Sulla base di questi sei perimetri si è proceduto ad un inviluppo delle proposte .
Nella buona sostanza si conferma un forte nucleo centrale costituito dalle tre Piazze e dalle
Terme Alte, con la piazza Vittorio Veneto e Chiesa Parrocchiale Santa Maria Maddalena..
A questo nucleo centrale si aggiungono anche una serie di altri siti limitrofi pur con un diverso
numero di indicazioni da parte dei Tavoli.
Via Roma viene proposta in due casi fino al centro Commerciale con due estensioni fino alla
Madonna del Ponte.
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
Via Mazzini è proposta in quattro casi con una ulteriore espansione sino agli impianti sportivi.
Sono indicate da tre Tavoli:
• La Piazza Prochte e
• la Stazione ferroviaria, come pure
• Parco Lungoreno o parte del Fiume.
• Il Parco Roma
• Il complesso della Parrocchia Santa Maria Maddalena
• L’area della Piscina Comunale e Laghetto a monte delle Terme Alte.
Un contesto urbano allargato che conferma le diverse potenzialità di approccio e comunque un
ambito più vasto e complesso delle tre piazze
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
LE PARTI DEL NUCLEO ANTICO A CUI DARE PIÙ IMPORTANZA
SINTESI DEI CONTRIBUTI DEI TAVOLI1
Nel segnalare le parti del Nucleo Antico a cui dare più importanza i Tavoli hanno
sostanzialmente confermato le parti centrali e significative dei perimetri indicati al punto
precedente..
Nel merito procederemo a segnalare tali emergenze con il criterio delle indicazioni prevalenti e
per zone o sistemi.
Il sistema delle Piazze centrali: quasi tutti tavoli danno una indicazione di intensità alta (5 su
6) alla Piazza della Libertà come elemento centrale di interesse, a cui vengono associate in tre
casi anche le altre Piazze Massarenti e Garibaldi.
Il sistema della viabilità storica: medesima alta intensità di segnalazione è riservata anche al
sistema della viabilità storica che con queste piazze interagisce e genera percorsi. Le vie
Falcone e Terme sono l’indicazione maggiormente ricorrente, seguite dalla scalinata di accesso
alla Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Maddalena. A completare il quadro una segnalazione per
via Borgolungo e ed una per via Mazzini.
Il complesso delle Terme alte e della zona circostante: in genere l’indicazione delle “Terme
Alte” data dai Tavoli sottende anche un riferimento al contesto ambientale ed urbano che le
circondano, quindi alla zona Piscina, al Laghetto e ai giardini, al Rio Maggiore. Questo ultimo è
poi inteso anche come elemento naturale e paesaggistico nel suo percorso urbano sino al Fiume
Reno. In questo senso viene indicata da un Tavolo anche l’asta fluviale del Reno dalla confluenza
del Rio Maggiore sino alla chiesa della Madonna del Ponte. Questo complesso di luoghi e
percorsi riceve una indicazione di frequenza media (4 Tavoli su 6)
Il sistema del verde: anche in questo caso abbiamo una indicazione di frequenza media (4
Tavoli su 6). Ed anche in questo caso i Tavoli hanno inteso segnalare o luoghi specifici o un
sistema. Doppia citazione per i Giardini, intesi in senso ampio, e per il Sistema del verde. Sono
poi evidenziati, con doppia citazione, gli spazi verdi in posizione centrale di piazza Vittorio
Veneto con il giardino del monumento ai caduti ed il Parco Roma. Infine un Tavolo indica il Parco
Lungoreno.
1 Per la valutazione di sintesi di tutte le elaborazioni dei tavoli si farà riferimento alla frequenza delle segnalazione/indicazioni date complessivamente dai singoli tavoli, con i seguenti riferimenti: - frequenza ALTA: indicazione condivisa da almeno 5/6 tavoli. - frequenza MEDIA: indicazione condivisa solo da 3/4 tavoli. - frequenza BASSA: indicazione condivisa solo da 1/2 tavoli.
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
4.2- GLI ELEMENTI ED I CARATTERI IDENTITARI
Nella Delibera si fa riferimento alla necessità per il Progetto di Riqualificazione “di essere
occasione di promozione della cultura del luogo e di valorizzazione del patrimonio ambientale
esistente”, nonché di “miglioramento dei valori scenici” di un (non definito) “contesto urbano”.
Difficile dunque definire i contorni ed i significati concreti di queste affermazioni se non le si
riferiscono ad edifici, spazi e percorsi specifici, fisici e concreti ed al valore identitario che
questi luoghi hanno per chi li percorre, fruisce, vive.
Fare ciò significa indicare concretamente elementi significativi del tessuto urbano, almeno per i
fruitori del Nucleo Antico, che possono divenire invarianti o riferimenti su cui costruire
interrelazioni con il Progetto di Riqualificazione delle Piazze, articolare percorsi e valorizzare
scenari e ridisegnare arredi urbani, potenziare la capacità di aggregazione.
Il Nucleo Antico di Porretta, sviluppato ai lati del Rio Maggiore e compreso tra Piazza della
Libertà, la Chiesa Parrocchiale Santa Maria Maddalena, le Terme Alte e Piazza delle Tele e
Massarenti, costituisce indubbiamente un luogo fortemente identitario dell’insediamento
urbano.
Peraltro gli esiti del precedente punto 4.1 indicano come nella percezione della collettività
questo spazio storico, identitario e con una sostanziale continuità di tessuto urbano, assuma
molteplici estensioni attorno ad un forte nucleo centrale.
I caratteri identitari di un luogo vengono percepiti per il valore che gli attribuisce chi abita o
fruisce di quel luogo, rispetto alla proprio bisogno di sicurezza, benessere, memoria, socialità e
bisogno di appartenenza ad una comunità.
Ma i caratteri identitari possono essere riconducibili anche alla storia di un luogo e al suo
processo di formazione e riconosciuti nelle pietre, negli edifici, negli spazi e nelle forme
urbane. E quindi è importante conoscere come e perché e da chi è stato progressivamente
“abitato” quel luogo adattandolo e trasformandolo; come si è evoluto il rapporto di quel luogo
con l’ambiente ed il territorio circostante. In questo caso il valore identitario sta nella
sedimentazione di spazi, percorsi ed edifici e loro materiali costruttivi che rappresentano i
luoghi della memoria di una comunità. Per questa ragione all’inizio del nostro Laboratorio è stato
compiuto un breve, ma significativo, percorso a piedi attraverso i luoghi del Centro Antico di
Porretta, accompagnati dal Prof Renzo Zagnoni.
La cultura ed il valore di “un luogo” dunque non deriva solo dai suoi valori intrinseci ma anche
dal valore e significato che gli attribuisce chi li vive.
E questo aspetto può essere utilmente definito dal nostro Laboratorio.
Il secondo obiettivo del Laboratorio diviene quindi far esprimere i partecipanti su cosa e
perché nella esperienza individuale determini l’identità di un luogo, un luogo in cui ci si riconosce
ed in qualche modo ci rappresenta e quali siano tra gli immobili, gli spazi e le situazioni del
Nucleo Antico quelli che maggiormente costituiscono un valore identitario.
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
La seconda domanda formulata ai Tavoli del Laboratorio Partecipato risultava quindi la
seguente.
“Quali sono i Luoghi e gli elementi identitari: i luoghi (spazi, edifici e percorsi);-gli
elementi naturali ed ambientali e le attività in cui vi riconoscete e che ritenete
rappresentino l’identità di Porretta e che come tali siano da conservare, valorizzare e
potenziare in un progetto di riqualificazione ?”
LUOGHI ED ELEMENTI IDENTITARI DEL CENTRO ANTICO
SINTESI DELLE INDICAZIONI EMERSE DAI TAVOLI 2 :
L’attività dei Tavoli ha indicato come luoghi ed elementi identitari del Centro antico un notevole
quantità di edifici, luoghi, percorsi e attività, evidenziando la ricchezza di valori e significati
della parte centrale di Porretta. Un arco ampio e distribuito di elementi urbani che rimarca
come il centro di Porretta costituisca nel suo complesso un sistema unitario da valorizzare e
riqualificare nel suo insieme.
Per portare a sintesi la complessità e la articolazione di tali indicazioni si è ritenuto utile
raggruppare edifici, luoghi, percorsi e attività per ambiti e per sistemi.
Senza dubbio due sono le indicazioni fortemente emergenti dalla quasi totalità dei Tavoli: Le
Terme Alte ed il Complesso Parrocchiale di Santa Maria Maddalena.
Sicuramente le Terme Alte sono l’elemento urbano maggiormente identitario tra quelli
segnalati dai Tavoli. Va inoltre registrato come la citazione non si limiti al complesso edilizio, ma
si estenda al comparto circostante comprendente i percorsi e le passeggiate lungo il Rio
Maggiore dalle Terme Alte al Laghetto, l’ambiente naturale circostante e la pineta, il complesso
edilizio del Sassocardo. Questi ultimi elementi hanno riportato indicazioni mediamente
frequenti nei tavoli. In particolare è mediamente ripetuta la indicazione del percorso originale
della passeggiata lungo il Rio, oggi chiusa, di cui si avanza proposta di ripristino. Vengono inclusi
in questo ampio comparto anche gli edifici fatiscenti e dimessi lungo via delle Terme, in
particolare l’Albergo Terme, che pur avendo avuto un ruolo importante nel sistema ricettivo
oggi sembra aver definitivamente perso ogni significato identitario e funzionale, al punto da
venire indicato come privo di valore e per il suo degrado e fatiscenza se ne propone la
demolizione nell’ambito di un progetto di rigenerazione dell’intero ambito finalizzato alla sua
riqualificazione, riuso e recupero funzionale.
2 Per la valutazione di sintesi di tutte le elaborazioni dei tavoli si farà riferimento alla frequenza delle segnalazione/indicazioni date complessivamente dai singoli tavoli, con i seguenti riferimenti: - frequenza ALTA: indicazione condivisa da almeno 5/6 tavoli. - frequenza MEDIA: indicazione condivisa solo da 3/4 tavoli. - frequenza BASSA: indicazione condivisa solo da 1/2 tavoli.
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
A questa forte indicazione del comparto delle Terme Alte viene anche associata la citazione,
mediamente frequente, del sistema delle Acque Termali ed i Termalismo. All’immagine
identitaria di Porretta “città termale” può essere associata anche una importante indicazione di
come lo Stile Liberty caratterizzi l’architettura di molti edifici storici connessi all’attività
termale
Non vi è dubbio quindi che un Progetto di Rigenerazione e Riqualificazione del Centro Antico
debba essere fortemente imperniato anche su questo complesso di edifici, percorsi, attività.
Anche il sito ed il complesso parrocchiale della Chiesa di Santa Maria Maddalena è
sostanzialmente indicato dalla quasi totalità dei Tavoli come un luogo di interesse e fortemente
identitario. Il complesso di indicazioni proveniente dai Tavoli associa all’edifico parrocchiale un
ambito comprendente gli edifici adiacenti, la scalinata e le rampe che lo collegano con la Piazza
e la via Borgolungo.
Il comparto si caratterizza sostanzialmente non solo come una area pedonale, ma anche come
un percorso che porta il visitatore ad una “balconata” sopraelevata da cui percepire una
immagine certamente unitaria rappresentativa del Centro Antico. Senza dubbio un immagine
completa di quel “valore scenico ed ambientale” del Centro Antico che il testo del Bando limita
al solo sistema delle tre piazze.
Il sistema delle Acque Termali e del Termalismo è mediamente citato dai tavoli come valore
identitario; questa valutazione viene estesa anche al sistema idraulico del Rio Maggiore e del
Fiume Reno.
Il Rio Maggiore è citato con frequenza medio alta ed è associato, in un paio di Tavoli, al
cosiddetto Ponte dei Sospiri. Parimenti vengono citati mediamente anche due viabilità storiche
del Nucleo Antico, anche esse strettamente connesse all’ambito del Rio Maggiore: la Via Terme,
il Voltone all’altezza del Forno Corsini, via del Falcone, via Borgolungo e Vie Ranuzzi - Matteotti.
Non vi è dubbio che dai Tavoli venga una importante segnalazione del valore identitario del Rio
Maggiore e del suo contesto di vie ed edifici storici che lo colloca decisamente tra gli elementi
centrali di un Progetto di Rigenerazione e Riqualificazione che richiede di “integrarsi al meglio
con l’ambiente circostante tenendo in debita considerazione i valori scenici del contesto urbano
esistente”.
Il sistema Fiume Reno, il sistema dei giardini ad esso prospicienti e il Parco Fluviale Lungoreno
hanno una intensità di segnalazione leggermente inferiore (che potremmo definire medio -
bassa).
Con questo ultimo ambito interagisce in qualche modo anche l’ambito della Stazione
ferroviaria. Il complesso costituito dalla stazione e dagli edifici connessi (Ex cinema Lux e
DLF), la piazza Prochte unitamente alla veduta del Nucleo Antico che si percepisce uscendo
dalla stazione (giardino dei caduti in guerra, facciate alberghi ed edifici storici su via Roma,
ponte e fiume) costituisce un elemento identitario di Porretta con una frequenza di citazioni
medio bassa. Sicuramente questi spazi e la visione che si ha del Centro Antico assegnano a
questo ambito un valore identitario come porta di accesso a Porretta.
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
Questo ambito ed il percorso verso via Roma, unitamente all’asta fluviale del Reno, le sue
passeggiate e punti di sosta sul fiume restano comunque anche esse elemento di riferimento
certamente necessario in un Progetto di Rigenerazione e Riqualificazione Urbana.
Riqualificazione urbana che nel bando per il concorso di idee si concentrava solo sul sistema
“delle piazze Libertà, Massarenti e Garibaldi”. “Piazze interne sulle quali si affacciano attività
commerciali e ricettive la cui fruibilità è indissolubilmente legata alle piazze ed alla modalità di
circolazione nonché all’arredo delle stesse”. Questa impostazione del concorso di idee si basa
soprattutto sulla attribuzione al sistema “Piazze- attività commerciali- accessibilità veicolare e
pedonale” una indubbia importanza e ruolo nel Centro Antico. Certamente da condividere.
Tuttavia questo aspetto, almeno nella situazione attuale, non è segnalato dai Tavoli come un
elemento di marcata identità urbana. Nella percezione collettiva il valore identitario e di
interesse del sistema “Piazze- Attività- Arredo” è segnalato con una frequenza di citazioni
medio bassa e bassa. Solo Piazza della Libertà presenta una frequenza media di citazioni
mentre resta bassa la frequenza di citazioni della Piazza Tele (Massarenti/ Garibaldi) e degli
esercizi commerciali e dei pubblici esercizi e Pub.
Il medesimo livello di citazione riservato anche dall’ambito commerciale di via Mazzini.
Quest’ultima valutazione, senza nulla togliere alla importanza delle attività commerciali,
segnalano un fatto, a nostro giudizio, interessante e significativo. Che può certamente andare a
costituire un punto di forza del Progetto di Rigenerazione e Riqualificazione Urbana.
All’importanza della attività non corrisponde ancora una attribuzione di valore identitario.
Questa considerazione può divenire una idea chiave del Progetto di Riqualificazione e
Rigenerazione: la esigenza di sviluppare maggiormente per le Piazze e per via Mazzini modalità
di valorizzazione anche attraverso un miglioramento della loro caratterizzazione e
qualificazione non solo come arredo urbano, ma anche per la presenza di valori scenici ed
ambientali che la caratterizzino e la rendano interessante, attrattiva e appunto unica e
riconoscibile e per questo acquisire un valore identitario. Questo aspetto può certamente
essere costruito attorno ad una maggiore presenza di confort ambientale e dotazioni
ecologiche ambientali, di mitigazione del contesto urbano e di caratterizzazione del sito. In
particolare potenziando la diffusione dell’elemento identitario più forte e sentito a Porretta
del sistema delle acque fluviali e termali .
Infine la indicazione come attività identitarie delle iniziative culturali che si svolgono nel
Centro Antico e in particolare del Porretta Soul festival. A queste sono connesse in particolare
gli spazi del Parco Roma e del Thomas Rufus ParK . anche per questo sistema iniziative
culturali/luoghi dedicati i tavoli hanno dato solo indicazioni separate e di bassa frequenza. Non
vi è dubbio che anche per questi aspetti valgono le considerazioni già sopra riferite alle tre
Piazze e a via Mazzini. E in particolare alla esigenza di reperire un luogo maggiormente
caratterizzato per ospitare queste iniziative e attività culturali.
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
4.3-I CARATTERI DELLA QUALITA’ URBANA
La ricerca della “miglior qualità degli spazi pubblici” e del “miglioramento di valori scenici ed
ambientali” e del “confort ambientale” è indicato dalla Delibera come uno degli obiettivi
strategici del progetto.
Risulta fondamentale per il Progetto di Riqualificazione definire gli elementi su cui misurare la
qualità di un insediamento ed parametri con cui farlo. Diversamente resta davvero impresa
ardua definire lo stato attuale e stabilire dove, come e su quali parti e oggetti intervenire per
migliorare questo stato.
Il tessuto urbano del Nucleo Antico conserva ad oggi, in molti punti, la caratteristica della
compresenza di tutte le più significative funzioni urbane: residenza, attività commerciali e
uffici, pubblici esercizi e funzioni ricettive, attività direzionali e terziarie. Edifici religiosi e
amministrativi. È anche sede di parte del Mercato settimanale che si colloca in un suggestivo
percorso che unisce Piazza della Libertà a Piazza delle Tele; spazio pubblico che viene
parzialmente pedonalizzato durante il Mercato. Mal si adatta ad il sistema della mobilità
veicolare. Questa compresenza di funzioni ed attività costituisce per noi una ricchezza ed un
valore aggiunto ai luoghi. E questo anche in rapporto alla sua accessibilità, ed alla sostenibilità
ed efficacia del sistema della mobilità..
Il carattere e la qualità urbana di un luogo sono certamente influenzati da due fattori : che sia
un luogo abitato, in forma viva e permanente, e che sia un luogo di cui fruire abitualmente per
esigenze di lavoro, tempo libero, cultura, socialità .
È quindi bene tener presente ed esprimersi sulla complessità delle interrelazioni che rendono
vivo e vivace un luogo : salubrità, ambiente, sicurezza, compresenza di funzioni, accessibilità e
sostenibilità della mobilità. Complessità che non può quindi ridursi all’assetto di tre piazza ma
considerare l’insieme dei percorsi, spazi , funzioni, edifici, salubrità del contesto che le ospita e
con cui si relazionano.
Ci può aiutare dunque il percorso del Laboratorio partecipato che può permettere di definire
quanto meno come vengono avvertiti dai cittadini gli elementi distintivi ed i caratteri della
qualità urbana ed ambientale, ma anche per contro gli elementi negativi di un tessuto urbano
avvertiti come critici.
Il Laboratorio chiede quindi ai partecipanti di esprimersi su quali siano gli elementi del tessuto
urbano avvertiti come fattori determinanti di qualità urbana o di criticità (edifici, spazi aperti
e fluviali, spazi verdi, microclima, rumore, inquinamento atmosferico, mix di funzioni, rete
commerciale, servizi pubblici e privati, attività economiche e uffici, pubblici esercizi e
residenza, mobilità, accessibilità pedonale e veicolare, punti di sosta veicoli, arredo,
illuminazione, punti di aggregazione e sosta ecc).
In particolare i partecipanti possono indicare anche specifici elementi del tessuto urbano del
centro antico (spazi, percorsi e punti) che sono avvertiti come elementi di qualità o critici.
La terza domanda formulata ai Tavoli del Laboratorio Partecipato risultava quindi la seguente:
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
“Quali sono gli elementi che concorrono a creare un ambiente gradevole e di qualità urbana
(presenza e cura del verde, aree di sosta ombreggiate, facciate edifici restaurate,
sicurezza, salubrità, equilibrata compresenza di funzioni e attività, accessibilità, arredi
urbani ed insegne coordinate e omogenee, mercato settimanale, Rio Maggiore, ecc) e quali
sono gli elementi che concorrono a dequalificare un ambiente urbano e gli spazi pubblici
(assenza di verde o verde non curato, inquinamento acustico, smog, cassonetti, degrado
edilizio, ruderi o edifici abbandonati)”.
ELEMENTI CHE CONCORRONO A CREARE UN AMBIENTE GRADEVOLE E DI QUALITÀ
URBANA
SINTESI DELLE INDICAZIONI EMERSE DAI TAVOLI
ASPETTI GENERALI
a) Land Mark
Preliminarmente si riporta la posizione espressa da un Tavolo, che manca un Land Mark o più
semplicemente molti sono i luoghi identitari indicati dal laboratorio Partecipato, ma non viene
individuato/riconosciuto un luogo simbolo più connotato degli altri, capace di esprimere e
racchiudere storia, immagine, cultura e società di un luogo abitato. Come la Torre di Pisa o il
Duomo di Milano. Un oggetto, un percorso, un elemento naturale o antropico che sappia
rappresentare il centro abitato di Porretta e al contempo affascinare e attrarre .
Per la verità questo tema si colloca a scavalco della domanda precedente circa i luoghi
identitari. È importante che emerga ora e in un contesto più complesso legato non solo alla
percezione degli elementi fisici e materiali che stimolano benessere e percezione di qualità, ma
anche agli elementi indiretti legati soprattutto alla qualità della gestione di questi luoghi
b) Sicurezza e tranquillità : entrambi questi elementi sono indicate da due Tavoli come
elementi di qualità importante e percepita come diffusa.
c) il realizzarsi di un clima di collaborazioni tra gli esercenti o quanto meno tra chi ha attività
commerciali viene espresso come indicazione generale da un Tavolo
Va inoltre sottolineato come molti tavoli abbiano unito gli elementi fisici, generatori /matrice di
qualità urbana, con un elevato livello ed efficienza della gestione e manutenzione degli stessi
elementi generatori di qualità. Cioè la permanenza nel tempo di tutte le caratteristiche che li
caratterizzano positivamente.
Elemento distintivo questo assai importante in generale per la declinazione di tutto il tema
della qualità/criticità urbana.
Vale inoltre il richiamo che negli elementi di qualità che seguono possono ritrovarsi elementi già
indicati come elementi identitari del Centro. In quanto l’elemento identitario è esso stesso
elemento che, se ben gestito e valorizzato può determinare un effetto di qualità urbana e per
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
contro se abbandonato, mal gestito o trascurato nella manutenzione può determinare
percezione di degrado e determinare criticità urbane.
ASPETTI DI MERITO
Ai Tavoli è stato richiesto di indicare i primi cinque elementi prioritari.
L’attività dei tavoli ha indicato un ampio e vario complesso di elementi determinanti la qualità
urbana sia di carattere ambientale che insediativo, sociale e della mobilità. Le indicazioni
emerse hanno mostrato una ampia articolazione delle priorità con però pochi elementi di
ricorrenza di medesimi elementi. Quindi si hanno molte candidature diverse. Solo nel caso
dell’arredo Urbano e del Verde si è avuta un elevata frequenza di indicazioni.
Per portare a sintesi la complessità e la articolazione di tali indicazioni si è ritenuto utile
raggrupparle per sistemi.
Il Sistema del Verde e delle Attrezzature Sportive risulta di gran lunga il determinante di
qualità più condiviso da quasi tutti i tavoli (alta frequenza di indicazioni dei Tavoli) a conferma
di una percezione diffusa che il Verde sia elemento di qualità strutturante ogni progetto di
riqualificazione e rigenerazione urbana. Ma non solo riferito a quello esistente (vedi testo del
Bando per il concorso di idee) ma una presenza da incrementare e migliorare anche attraverso
nuovi impianti e in sinergia con il miglioramento dell’Arredo urbano.
Va in tal senso richiamata la considerazione finale del precedente punto 4.2 in merito alla
valorizzazione di determinate parti urbane attraverso una maggiore presenza di confort
ambientale e di offerta di dotazioni ecologiche ambientali, di mitigazione del contesto urbano e
di caratterizzazione del sito.
In particolare viene citato il Parco Roma e la cura del verde e la sua valorizzazione in termini
pedonali, escursionistici, ma anche urbanistici (fiori ai balconi, giardini curati, siepi pulite e
tenute a modo) e soprattutto ambientali e di mitigazione delle criticità urbane.
Anche l’arredo urbano inteso come elemento di qualità del sistema insediativo ha ricevuto un
elevata frequenza di indicazione dai tavoli inteso in senso ampio della presenza di attrezzature
presenti nel contesto urbano quali: illuminazione, arredi, fontane diffuse sia come servizio
idrico che come arredo e dotazione ambientale per il paesaggio urbano, insegne coordinate e
cartellonistica, Stalli per le bici segnalati come mancanti.
Sono considerati elementi di qualità anche le indicazioni funzionali alla Sentieristica, che in
molti casi parte dalla stazione ferroviaria e da quella dei Bus e attraversa il Centro Antico,
come primo momento di percezione di un paesaggio urbano in continuità con quello territoriale,
In più Tavoli si è ribadito che il tema della qualità passa la qualità estetica , omogenea diffusa,
coordinata di questi elementi di arredo urbano.
Gli edifici storico testimoniali e di particolare rilievo storico, intesi come elementi di qualità
del sistema insediativo, hanno ricevuto segnalazioni di media intensità. In merito si richiama la
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
importante presenza di edifici di valore storico architettonico e testimoniale e la necessità di
mantenere il decoro, la manutenzione delle facciate e le caratteristiche di tali edifici storici
significativi e dell’edilizia storica testimoniale diffusa.
Si rileva inoltre come elemento di qualità importante dal punto di vista artistico, ma al
contempo anche di notevole valore identitario, la diffusa presenza di edifici in Stile Liberty.
Di norma il complesso degli edifici del Nucleo Antico risulta tutelato dallo strumento
urbanistico ed il Progetto di Riqualificazione e Rigenerazione del Centro dovrà necessariamente
tenere adeguato conto della valorizzazione e conservazione di questo patrimonio.
Nell’ambito dell’assetto del sistema insediativo multifunzionale vengono inoltre citati da due
Tavoli citati gli eventi socio culturali all’aperto e l’importante Mercato settimanale che
coinvolge tutto il centro.
Il sistema dei corsi acqua, dell’ambiente e delle sponde fluviali ha ricevuto indicazioni di media
frequenza. È convinzione diffusa che per le sue qualità intrinseche e naturali, paesaggistiche ed
ambientali contribuisca a rendere piacevole e gradevole al passante la sua percezione visiva ed
acustica.
Anche in questo caso si ribadisce come tale elemento sia determinante di qualità a condizione
che permanga nel tempo una buona e costante manutenzione e pulizia.
In particolare viene richiamato per le proprie caratteristiche paesaggistiche e naturali
intrinseche il panorama/scenario definito dal Rio Maggiore , anche nel suon rapporto con il
contesto urbano del Nucleo Antico.
Anche questo aspetto può certamente essere costruito all’interno Progetto di Riqualificazione
e Rigenerazione del centro attorno ad una maggiore presenza di confort ambientale e dotazioni
ecologiche ambientali, di mitigazione del contesto urbano e di caratterizzazione del sito,
specificatamente messo a sistema con riferimento al tema delle Acque e in specifico del Rio
Maggiore.
Il sistema della mobilità è anch’esso percepito con intensità media alta dei tavoli come un
elemento generatore di qualità urbana, in particolare con riferimento alla presenza diffusa di
mobilità lenta pedonale e ciclabile. In particolare si richiama in due tavoli la esigenza della
presenza di zone pedonali non ancora esistenti, ma con la dichiarazione che la conformazione di
Porretta potrebbe ospitare zone pedonali molto belle che rafforzerebbero la qualità urbana ed
ambientale del Centro.
Anche la Ferrovia Porrettana viene considerata un elemento di qualità per l’intero territorio e
unitamente alla presenza di efficaci ed efficienti trasporti pubblici su gomma, ovviamente
coordinati/integrati con il sistema ferroviario.
Viene considerata certamente elemento di promozione del territorio la sentieristica curata e
funzionale con adeguata cartellonistica. Anche come sistema di inserimento delle eccellenze
urbane in quelle ambientali territoriali.
Il sistema dei servizi pubblici viene considerato da due Tavoli come elemento di qualità. In
particolare il sistema dei servizi scolastici.
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
Questo ultimo aspetto in particolare va collegato con il punto 4.2 relativamente al Polo
scolastico che diviene luogo identitario per i giovani che arrivano dal territorio dell’Alto Reno
ELEMENTI CHE CONCORRONO A DEQUALIFICARE UN AMBIENTE URBANO E GLI
SPAZI PUBBLICI ED ELEMENTI DI CRITICITÀ URBANA
SINTESI DELLE INDICAZIONI EMERSE DAI TAVOLI
Dalle risposte dei tavoli si possono stanzialmente individuare almeno tre comparti a cui
ricondurre il complesso delle segnalazioni.
1. Degrado edilizio ed urbano
2. mobilità e spazi pubblici aperti
3. assenza di mix sociale e funzionale
In particolare i primi due punti richiamano per contrapposizione in negativo gli elementi
determinanti di qualità del precedente punto
Il tema del degrado edilizio ed urbano è indicazione con una frequenza medio alta da parte dei
Tavoli.
Va anzitutto sostanzialmente segnalato come lo stato di degrado sia inteso come elemento
critico e negativo e venga riferito sia ad aspetti fisico strutturali di luoghi ed edifici (4 tavoli)
che ad aspetti gestionali di cattiva manutenzione (2 Tavoli) di spazi ed arredi urbani
A questo va aggiunto come indicazione di media frequenza ai tavoli anche la percezione diffusa
da parte dei cittadini che l’arredo ed il decoro urbano (Dehors, fiori, manifesti, insegne,
pavimentazione, parabole …) possano divenire elementi di criticità urbana se privi di qualità
estetica, coordinati e omogenei
In particolare vengono citate le fontane non curate, o peggio chiuse che, unitamente ad un
carente qualità dell’arredo urbano, non inducono il visitatore a fermarsi, riposarsi, vedere il
centro o il paesaggio circostante. Inoltre sembrano assunte a vero e proprio simbolo di
decadenza.
Terzo fattore di criticità, definito con una frequenza media, è la scarsa pulizia del centro e
degli spazi pubblici ed i cassonetti a vista.
In più tavoli si è ribadito che medesimi elementi, luoghi, edifici ed attività se ben gestiti e
manutentati possono costituire elemento di qualità o, in caso contrario , di criticità . Quindi la
diversità di valutazione non è attribuibile come valore intrinseco di un elemento urbano in se,
ma al suo stato di fatto. Quindi si potrebbe avere un elemento identitario, ma in grave stato di
abbandono e incuria, che costituisce elemento critico per un contesto urbano.
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
In questo caso il ripristino funzionale, strutturale ed edilizio dell’edifico o la rigenerazione di
un ambito spaziale urbano può riportare il medesimo manufatto o spazio a tornare ad essere
elemento generatore di qualità urbana. Si ribadisce quindi come elemento di contrasto al
degrado una puntuale e costante manutenzione di buon livello
Quindi al primo posto come elemento di criticità e dequalificazione va messo il degrado e
l’abbandono di edifici o spazi urbani.
In secondo luogo quindi vengono elencati edifici e spazi urbani che per le loro condizioni sono
matrice di dequalificazioni. Conseguentemente vengono indicati specificatamente edifici e
luoghi che possono anche essere considerati di qualità ed identitari, ma che nelle attuali
condizioni strutturali o di degrado /abbandono hanno perso quel significato identitario
prevalendo gli aspetti di percezione critica e divengono elemento di degrado e criticità.
Tra gli edifici ed i luoghi che vengono vissuti come elementi critici e di dequalificazione vengono
ripetutamente citati per il loro stato di conservazione e utilizzo:
Con frequenza media l’Ex Ospedale Costa
Con frequenza bassa:
-le Terme Alte e gli edifici degradati del percorso verso la Piscina
-le zone del centro in posizione marginale ed abbandonate che divengono zone meno
frequentate, percepite come meno sicure e anche luogo di spaccio e marginalità sociale.
-la precarietà e l’incompletezza architettonica di edifici di piazze delle Tele a lato ex hotel
Tripolitania
-il degrado delle cupole delle Naiadi,
-ascrivibile a questa medesima categoria è la mancanza di cura dei corsi d’acqua e la presenza di
tubature a vista lungo il Rio Maggiore.
Il sistema della mobilità e spazi pubblici aperti
È’ ampiamente condivisa (con frequenza alta) la posizione che il sistema della mobilità e dei
parcheggi possano costituire un elemento di criticità se poco funzionali e non sostenibili,
soprattutto se in assenza di una equilibrata compresenza dei principali soggetti della mobilità
urbana: circolazione pedonale, ciclabile, dei mezzi motorizzati e di servizio.
Altro elemento critico (con frequenza media) è dato dalla condizione di una prevalenza di uso
degli spazi pubblici per la mobilità e la sosta ed in particolare a danno delle piazze e dei luoghi
di tradizionale incontro e aggregazione della collettività. In particolare viene ritenuta
eccessiva la presenza di parcheggi nelle piazze, considerati disordinati e soffocanti.
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
In particolare si cita (con indicazione di frequenza media) come elemento fortemente critico la
assenza di una vera e propria aree pedonale e la presenza eccessiva di parcheggi e punti di
sosta auto in Piazza della Libertà.
L’attuale livello di assetto di trasporti pubblici non viene considerato, da un Tavolo, adeguato e
come tale portatore di criticità.
Come condizione di criticità è specificatamente indicata la inadeguatezza della viabilità di
collegamento delle Terme Alte con la zona della Piscina Comunale, pericolosa per i pedoni e con
edifici fortemente degradati ed abbandonati.
Ascrivibile ad elemento di criticità è l’inquinamento acustico ed atmosferico nelle zone del
centro con maggiore traffico veicolare in prossimità di spazi pedonale di sosta a passeggio.
La assenza di un adeguato mix sociale e funzionale
Infine un terzo elemento di criticità è indicato, da due Tavoli, nella mancanza di una adeguata
compresenza di funzioni e attività nel tessuto urbano del Centro: in particolare la assenza di
attività commerciali o per contro la presenza di negozi chiusi con serrande abbassate è
avvertito come un elemento negativo che accentua la immagine di crisi economica e la perdita di
attrattività di Porretta.
Parimenti viene avvertito, come elemento critico la monofunzionali di alcune parti del centro
come la residenza, soprattutto se caratterizzata dalla ghettizzazione sociale in una unica zona
di case popolari o in ambiti con elevato degrado edilizio o marginali.
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
4.4 SISTEMA DI ACCESSO AL NUCLEO ANTICO: MOBILITÀ VEICOLARE E
PEDONALE E SISTEMA DELLA SOSTA.
La accessibilità ad una area è condizione essenziale per la sua frequentazione, fruizione,
sviluppo e valorizzazione sociale ed economica.
Si è valutato precedentemente come la accessibilità, se sostenibile, integrata, efficiente ed
equilibrata, costituisca un forte e condiviso elemento di qualità urbana. In assenza di tali
condizioni può divenire rapidamente elemento di criticità e disagio.
Il Nucleo Antico di Porretta è valorizzato dalla presenza di molti elementi identitari ed il suo
tessuto urbano arricchito dalla compresenza di diverse attività e funzioni; elementi anche
questi segnalati come elemento di qualità e un valore aggiunto alla vivibilità dei luoghi. Il
Nucleo Antico è tuttora una centralità urbana ricca di elementi di attrattività sociale ed
economica, architettonica e ambientale. Un luogo di passaggio e di sosta delle persone, di
socializzazione ed incontro, di attività all’aperto e i gran parte con una buona sicurezza della
mobilità pedonale rispetto a quella veicolare
Se sua accessibilità al centro costituisce un valore lo è anche la sostenibilità, funzionalità ed
efficienza di questa accessibilità.
Mentre il sistema degli edifici e degli spazi aperti pubblici costituisce un ambito idoneo a
favorire e valorizzare le funzioni ed attività presenti, la rete viaria antica appare, per
conformazione strutturale, inidonea ad ospitare un qualsiasi tipo di mobilità veicolare che non
sia di semplice servizio al tessuto urbano esistente e non si adatti essa stessa ad una
conformazione urbana storicamente nata con diverse finalità e modalità di transito veicolare.
Lo stesso spazio pubblico è conformato in modo tale da non poter offrire molte opportunità alla
sosta prolungate dei veicoli se non sottraendo spazio alle altre attività presenti. La distanza
tra piazza della Libertà e piazza delle Tele e Massarenti e le Terme Alte è un percorso
pedonale inferiore ai 500 mt. Una distanza mediamente accettabile per gli spostamenti
pedonali, ma il sistema dei parcheggi, per la sosta medio lunga degli autoveicoli, ha invece una
collocazione (parcheggio stazione e parcheggio Centro Commerciale) ad una distanza doppia.
Questo ultimo elemento può essere percepito come un fattore di criticità e limitazione. Di
dimensione più modesta, ma comunque efficacie il parcheggio di Piazza Massarenti (e comunque
non utilizzabile durante il Mercato)
La viabilità di attraversamento del Nucleo Antico e di accesso ai suoi spazi aperti e servizi
pubblici e privati è, allo stato attuale, particolarmente condizionata non solo dalla
conformazione del centro antico ma anche dal dover essere utilizzata come unica viabilità di
accesso ad alcuni insediamenti lungo la via della Pace, collocati a monte delle Terme Alte ed alla
Piscina Comunale . Ciò costituisce indubbiamente un vincolo di uso degli spazi del Centro Antico,
almeno per una parte della la viabilità esistente. Limite che oggi appare sostanzialmente non
superabile e di cui prendere atto nell’assetto del traffico veicolare nell’area.
Tuttavia questo assetto e questi limiti attuali possono essere ripensati come sistema integrato
e sostenibile, rimodulati nei percorsi e nelle modalità veicolare, nella distribuzione dei punti
39
Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
sosta. Ricercando una migliore integrazione con il contesto, inseriti in percorsi di mobilità lenta
e più ambientalmente sostenibile, in un arredo urbano a vantaggio della sicurezza ciclopedonale.
È quindi opportuno provare ad indicare questi aspetti anche considerando che il Bando pubblico
di concorso di idee ha proprio per oggetto principale la Riqualificazione urbana delle Piazze
della Libertà, Massarenti e Garibaldi.
L’impianto iniziale della delibera e le esigenze espresse dalla Amministrazione sembrano
fortemente privilegiare un approccio alla riqualificazione che si basi essenzialmente su
garantire la massima “fluidità veicolare”, “favorire la sosta dei veicoli”, “garantire l’accesso
veicolare a tutti i punti del centro cittadino”, e “valorizzare le attività commerciali” e la
vocazione turistica. IL Bando pubblico poi richiede che questi interventi principali siano
“integrati al meglio con l’ambiente circostante, tenendo in debita considerazione valori scenici
del contesto urbano”, “senza compromettere la fruibilità degli spazi per pedoni e le attività
ricreative e di aggregazione”, preservando “la fruibilità degli spazi pubblici della circolazione
pedonale senza pregiudicare il transito dei veicoli”.
Una approccio che indica nel contesto urbano del centro antico più una condizione di limite da
compatibilizzare con le proposte di mobilità che una risorsa costitutiva dello stesso progetto di
riqualificazione. Risorsa che come tale deve quindi divenire essa stessa un elemento costitutivo
del progetto.
Crediamo che questo approccio di indicazioni esposto dal Bando possa essere meglio articolato
e integrato con la individuazione di quattro elementi costitutivi strutturanti un Progetto di
Riqualificazione che integri con pari dignità quantomeno quattro aspetti strategici:
1. mobilità veicolare e pedonale,
2. salute e sostenibilità,
3. qualità ambientale e paesaggistica
4. mix sociale e funzionale e qualità degli insediamenti.
Quattro aspetti tutti di rilevante interesse generale e collettivo.
Il Laboratorio si è già espresso in precedenza sugli elementi costitutivi : l’ambito urbano
riferibile al nucleo antico, i suoi caratteri identitari e gli elementi di qualità urbana
La seconda parte del Laboratorio partecipato deve quindi affrontare il tema della mobilità.
Interrogandosi in particolare su quali valori condivisi di interesse collettivo e livelli di
sostenibilità possano essere trovati i punti di equilibrio tra le esigenze di servizio
infrastrutturale, di salubrità e ambiente, di efficienza. Tutti aspetti che mantengono un loro
intrinseco interesse generale. Aspetti che devono innestarsi con riferimenti precisi sul sistema
della mobilità nelle tre piazze, sul loro assetto funzionale e spaziale in una interazione stretta
con il contesto specifico urbano con cui interagiscono.
Ciò può svilupparsi attraverso l’approfondimento ricognitivo e propositivo su tre aspetti:
1- la flessibilità degli usi delle piazze, degli spazi pubblici, degli spazi dedicati alla
mobilità ed alla sosta veicolare prevalentemente finalizzata a favorire la prevalenza
di interessi collettivi
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
2- l’assetto dell’attuale sistema della sosta
3- il riassetto e la rimodulazione della viabilità del Nucleo Antico al meglio della
sostenibilità
LA FLESSIBILITÀ AI FINI DELL’INTERESSE COLLETTIVO NEGLI USI DELLE PIAZZE,
DEGLI SPAZI PUBBLICI, DEGLI SPAZI DEDICATI ALLA MOBILITÀ.
Una parte degli spazi pubblici dedicate a piazze, sosta e la mobilità veicolare di Porretta già
ora sono gestiti in maniera tale da poter ospitare in diversi momenti diverse attività. Tale
flessibilità operativa garantisce, allo stato attuale, di usare tali spazi pubblici alternativamente
per la mobilità e la sosta veicolare, per lo svolgimento del Mercato settimanale, le fiere
periodiche, gli eventi ricreativi, le manifestazioni culturali e sociali. Quindi già ora assistiamo
ad un uso delle piazze temporaneo, alternativo e ricco di polifunzionalità ed attrattività. Ciò
costituisce una opportunità e una risorsa per l’intero Nucleo Antico tanto da poter essere
considerato un fattore eccessivamente penalizzante per la viabilità di servizio e di
attraversamento. La stessa viabilità veicolare, se opportunamente regolata, organizzata e
gestita, può essere mantenuta senza eccessivi disagi per il sistema pedonale e penalizzazioni
per i residenti e le attività commerciali.
La flessibilità operativa è condizione essenziale per orientare i possibili scenari propositivi e di
intervento sia nel riassetto del sistema della sosta che del sistema della mobilità pedonale e
veicolare.
In sostanza ai tavoli viene richiesto di esprimere indicazioni e valutazioni sull’attuale gestione
della flessibilità ma anche di esprimersi su proposte di un utilizzo di spazi aperti pubblici per
mobilità veicolare e pedonale e per il sistema della sosta, orientate sulla prevalenza
all’interesse collettivo. Flessibilità orientata dunque che diventa criterio “progettuale”.
Il consenso e la adesione a tale criterio viene quindi manifestato nella risposta che i singoli
Tavoli elaborano sui temi della sosta e della mobilità.
Tuttavia a questa esigenza di flessibilità non corrisponde un adeguato assetto dell’arredo
urbano e viario che appare invece ancora fortemente orientato e condizionato dalle esigenze
considerate primarie della viabilità e dei parcheggi. Di fatto poi tali spazi sono di scarsa qualità
ambientale ed architettonica, trattandosi, come nel caso più evidente delle piazza Massarenti e
Garibaldi, unicamente di una anonima asfaltatura di uno spazio sostanzialmente privo di arredo
urbano. Le attività di più rilevante interesse si svolgono così in uno spazio non organizzato per
queste attività ed indubbiamente di scarsa qualità ed attrattività.
La flessibilità nell’uso degli spazi delle tre piazze progettata ed organizzata, in termini di tempi
e orari giornalieri o periodici o di eventi culturali e/o ricreativi e di un assetto non rigido degli
spazi e degli arredi urbani potrebbe ampliare l’uso multifunzionale delle piazze e dei contesti
urbani limitrofi. Costituendo cosi una ricchezza per il Centro Antico una risorsa per la vivacità
e attrattività dei luoghi e un potenziamento/rafforzamento degli elementi identitari. Decisiva
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
in questo senso la riprogettazione degli spazi aperti e dell’arredo urbano che introducessero
quegli elementi qualità urbana e di dotazioni ecologiche ambientali esposte al punto 4.3.
IL SISTEMA DELLA SOSTA VEICOLARE E LA ACCESSIBILITÀ AL CENTRO ANTICO
Per facilitare i lavori del Laboratori su questo tema si è deciso di produrre una minima
documentazione sullo stato attuale del sistema della sosta fornendo alcune informazioni sulla
sua distribuzione, consistenza, accessibilità pedonale.
I dati elaborati sono frutto di una attività di ricognizione non tecnica dello stato di fatto, che,
lungi dall’avere velleità di precisione disciplinare, ha come unico obiettivo e finalità la
ricostruzione di un ragionevole scenario di riferimento. Parziale e limitata ricognizione dello
stato di fatto, ma utile per un orientamento di massima da integrare con percezioni e
sensibilità personali.
Tali elementi ricognitivi vengono di seguito riportati nella rappresentazione grafica con cui sono
stati comunicati in sede di Laboratorio.
Mobilità pedonale e tempi di accessoesempi
-
Labor
ato
rio
Part
ecipa
to
Cent
ro A
ntico
Porr
ett
aio
c'ent
ro
7
percorso distanza media
Tempo medio
Anello del mercato piazza Libertà, via Matteotti, piazza
Massarenti
800 mt 16 minuti
anello del mercato compreso mercato
stazione1200 mt 24 minuti
via Mazzini andata e ritorno
600 mt 12 minuti
tabella n.1
Con la tabella n.1 si è inteso dare un riferimento spaziale riconoscibile alla distanza
abitualmente percorsa da chi fruisce abitualmente degli spazi utilizzati dal mercato ambulante
settimanale
Mentre con la tabella n.2 seguente si è cercato di mettere in correlazione distanza e tempo di
percorrenza, prendendo come riferimento una velocità pedonale a passo lento di 3 Km/h.
42
Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
Distanza massima
Tempo massimo di
percorrenza a piedi con
passo lento a 3 Km/h
50 mt /min
Fino a 250 mt fino a 5 minuti
Fino a 500 mt fino a 10 minuti
Fino a 750 mt fino a 15 minuti
Fino a 1000 mt fino a 20 minuti
Fino a 1250 mt fino a 25 minuti
Tabella n.2
mobilità pedonale in rapporto destinazioni principali sistema della sosta
Labor
ato
rio
Part
ecipa
to
Cent
ro A
ntico
Porr
ett
aio
c'ent
ro
8
Distanza media
da Parkcoop e via
Roma 230 posti
da Park poste
stazione corriere
100 posti
Da parkScalo
stazione75 posti
Da parkVia
Mazzini
150 posti
da Park via
lungoreno150 posti
Stazione berzanti
na70 posti
Via Mazzini 800 mt 450 350 mt 0 300 500
Piazza Libertà
650 400 300 300 600 450
Ponte pedonale
550 500 400 400 700 550
Piazza Tele Garibaldi
450 200 400 450 750 550
Piazza Massarenti
400 150 350 400 700 500
Terme Alte
750 700 650 750 900 750
Tabella n.3
Con la tabella n.3, di elaborazione non tecnica, si è cercato di mettere in rapporto la
disponibilità di punti sosta auto in alcuni dei principali parcheggi (circa 800 posti auto) con una
serie di potenziali destinazioni. Per la stima della distanza si è utilizzato Google Earth
collocando il punto di origine e destinazione in posizione centrale nel parcheggio, nella piazza o
nella via Mazzini.
La tabella n.3 mostra con sufficiente approssimazione il grado di accessibilità ripartito per
quattro livelli di lunghezza dei percorsi: fino a 300 mt, fino a 500 mt, fino 750 mt e oltre.
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
Le diverse colorazioni attribuite a questi percorsi ci danno una immagine di massima della
accessibilità complessiva. Si può ragionevolmente sostenere che rispetto al complesso delle
destinazioni da raggiungere (piazze e vie) partendo dai vari parcheggi:
- 6 percorsi (16%) hanno una distanza massima di 300mt.
- 15 percorsi (42%)hanno una distanza massima di 500mt.
- 13 percorsi (36%)hanno una distanza massima di 750mt.
- 2 percorsi (6%)hanno una distanza massima >750mt.
Mediamente in un tempo contenuto nei 10 minuti è quindi raggiungibile:
- quasi il 60% delle destinazioni.
- Via Mazzini e Piazza Tele Massarenti dall’80% dei 6 siti di Parcheggio considerati.
- Piazza Libertà e Piazza Tele/Garibaldi dal 66% dei 6 siti di Parcheggio considerati
- Il ponte “dei Sospiri” dal 50% dei 6 siti di Parcheggio considerati ( che può salire all’80%
entro il limite degli 11-12 minuti- 550 mt)
Le Terme Alte con tempi di accessibilità intorno ai 15 minuti sono raggiungibili dall’80% dei 6
siti di Parcheggio considerati.
Con la successiva tabella n.4 si è cercato di evidenziare la parte del Centro di Porretta entro un
raggio di accessibilità di 300-500 mt in linea d’aria
Labor
ato
rio
Part
ecipa
to
Cent
ro A
ntico
Porr
ett
aio
c'ent
ro
9
Tabella n.4
Attualmente nelle tre Piazze Libertà, Garibaldi e Massarenti si stima siano complessivamente
collocati circa un centinaio di punti sosta auto, una quota che potrebbe essere stimato intorno
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
al 10-13% rispetto al totale dei posti auto indicati rispettivamente nella tabella n.4 o nella
tabella n.3.
Il sistema dei parcheggi, per la sosta medio lunga degli autoveicoli, ha invece una collocazione
(parcheggio stazione e parcheggio Coop circa 400 posti) più distante dalle tre piazze. Tale
elemento può essere percepito come un fattore di criticità e limitazione. Di dimensione più
modesta, ma comunque efficacie il parcheggio di Piazza Massarenti (e comunque non utilizzabile
durante il Mercato) Lo stesso spazio pubblico delle tre piazze e dei percorsi viari del centro
antico è conformato in modo tale da non poter offrire molte opportunità alla sosta prolungate
dei veicoli se non sottraendo spazio alle altre attività presenti. La distanza tra le tre piazze e
le Terme A è comunque meno di 500 mt. Una distanza mediamente accettabile per gli
spostamenti pedonali, inferiore a quello del percorso del mercato settimanale.
Il sistema della rete commerciale e dei pubblici esercizi probabilmente soffre di questa
insufficiente accessibilità veicolare diretta e di una accessibilità pedonale penalizzata da una
“distanza percepita come eccessiva” dai parcheggi a sosta prolungata. In cambio tuttavia la
medesima rete commerciale e dei pubblici esercizi si avvantaggia della attrattività generata dal
Mercato settimanale e dalla compresenza di funzioni e servizi del centro Antico. Ma
soprattutto può essere valorizzato dalla qualità ambientale ed edilizia, sicurezza dei percorsi
pedonali e in genere dalla qualità e vivibilità degli spazi pubblici
È quindi opportuno comprendere come questi aspetti del sistema dei parcheggi siano percepiti e
valutati dai cittadini .
La quarta domanda formulata ai Tavoli del Laboratorio Partecipato risultava quindi la seguente:
“Quale è il percorso massimo che siete disponibili a percorre a piedi per raggiungere il
luogo di destinazione”
SINTESI DELLE RISPOSTE DEI TAVOLI
È opportuno rilevare come le risposte pervenute dai tavoli possano essere ricondotte a due
aspetti :
- un primo aspetto relativo alla distanza massima che i partecipanti ai Tavoli sono
disponibili a percorre a piedi per raggiungere una destinazione;
- un secondo aspetto relativo ad una serie di valutazioni che permettono di inquadrare
meglio il tema dell’adeguatezza e funzionalità del sistema dei parcheggi
Nel merito del primo aspetto la lunghezza massima del percorso pedonale ottimale per
raggiungere il Centro, le risposte dei presenti si sono così orientate:
- circa il 50% considera ottimale una distanza massima di 500 mt e circa 10 min.
- il restante 50% si divide equamente tra distanze fino a 750 mt (circa 15 min.), fino a
1000mt (circa 20 min.); fino a 1250 mt (circa 25 min.)
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
nel valutare questa ripartizione comunque va segnalato come
- se si parla di tempo libero, oppure per fare diverse commissioni o appuntamenti “lunghi”
c’è la disponibilità a camminare molto sicuramente oltre 1 km ed anche oltre i 20 minuti;
- se invece si parla di commissioni considerate “veloci” come prelievo in banca, posta,
farmacia, ecc. la disponibilità a percorrere strada a piedi diventa minima, sicuramente
entro i 5 minuti ma preferibilmente si vorrebbe arrivare con l’auto davanti alla
destinazione. Si segnale che già ora per quanti arrivano in auto da fuori Porretta per
svolgere alcune attività brevi o fruire di alcuni servizi in Centro, in caso di urgenza si
preferiscono destinazioni i località vicine ma con una miglior disponibilità di parcheggi.
Nel secondo aspetto rientrano invece una serie di valutazioni e precisazioni significative per
l’inquadramento del tema della sosta.
La prima precisazione è quella relativa alle tipologie di parcheggi. Occorre :
• garantire parcheggi per disabili in centro;
• una maggiore attenzione ai residenti ed alle attività commerciali nelle zone a vocazione
prevalentemente pedonale;
• punti di sosta breve;
• punti di sosta a servizio di quelle attività o centri commerciali che richiedono un accesso
veicolare e che in genere comportano una elevata affluenza di pubblico;
• distinguere tra parcheggi scambiatori di lunga permanenza, vicino alla stazione, per
permettere il parcheggio ai pendolari che usano trasporto pubblico su gomma e ferro e i
parcheggi a chi necessita di soste definite “veloci” di breve e media durata:
o Ai primi utenti va garantita una adeguata disponibilità e accessibilità di parcheggi
in prossimità della stazione, tenendo presente anche il problema del costo
parcheggio.
o Ai secondi utenti si valuta come ottimale una disponibilità di parcheggi entro il
raggio dei 500 mt.
o Per questo secondo caso tuttavia in un Tavolo si chiede di precisare che, per un
“parcheggio veloce”, tendenzialmente tutti prediligono la distanza minore in
assoluto. Tuttavia si è ben consapevoli che “siamo tutti felici di parcheggiare in
centro, ma non per questo si può trasformare Porretta in un parcheggio a cielo
aperto". Diventa quindi fondamentale precisare che “se chi amministra da la
possibilità di parcheggiare in centro, difficilmente detti parcheggi non saranno
utilizzati”.
o Quindi diviene fondamentale la politica della amministrazione pubblica orientata a
garantire una buona dotazione di parcheggi a distanze contenute
prevalemtemente entro i 500 mt.
La seconda precisazione è quella relativa alle qualità dei percorsi tra i parcheggi e le
destinazioni nel Nucleo Antico.
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
In specifico più che la distanza e quindi il tempo di percorrenza, ciò che rileva, in termini di
disponibilità a spostarsi a piedi, è la qualità del tragitto che viene intesa come stimoli che
vengono offerti lungo il percorso (es. arredo urbano bello, elementi esteticamente piacevoli,
negozi aperti, pulizia, ordine, …)
Il problema principale non è tanto la distanza da percorrere, ma cosa si trova durante il
tragitto a piedi in termini di elementi di qualità/criticità urbana ampiamente descritti al
precedente punto 4.3. Per questo motivo per cercare di stimolare un maggior passeggio ed un
minor uso delle auto sarebbe fondamentale cercare di mantenere la diversità e tipicità delle
varie attività commerciali nel centro, elementi di attrattività e piacevolezza, punti di sosta e
incontro.
Infine , in merito alla dotazione dei parcheggi un Tavolo ha avanzato la proposta di ricavare
nuovi parcheggi con demolizioni di edifici esistenti come la vecchia Direzione delle Terme Alte
e l’ex albergo delle Terme.”
IL RIASSETTO E LA RIMODULAZIONE DELLA VIABILITÀ DEL NUCLEO ANTICO AL
MEGLIO DELLA SOSTENIBILITÀ
La conformazione del Centro di Porretta è tale da dover supportare negli spazi aperti pubblici e
per la mobilità una compresenza di:
1 - mobilità di transito est-ovest per la zona a monte delle Terme Vecchie e nord-sud via
Mazzini e via Roma;
2-mobilità di servizio a funzioni presenti nelle aree prevalentemente pedonali degli spazi
pubblici;
3-parte del sistema della sosta;
4- attività del mercato ambulante settimanale, fiere , iniziative ricreative culturali turistiche.
Per garantire un equilibrio in questa compresenza di attività e funzioni è stato sino ad ora
seguito un criterio di gestione e di utilizzo flessibile di questi spazi aperti, spazi per la sosta e
per la mobilità, orientato a privilegiare il rilevante interesse della collettività ogni qual volta
fosse necessario un uso di questi spazi per svolgere attività commerciali, ricreative, culturali,
turistiche, musicali ecc.
Una mobilità quindi che per essere mantenuta in questo contesto urbano va prioritariamente
orientata, più per necessità strutturale che per scelta pianificata, ai canoni di una “mobilità
lenta e ambientalmente sostenibile” di equilibrata compresenza trai diversi soggetti della
mobilità urbana: circolazione pedonale, ciclabile, mezzi motorizzati e di servizio a residenza e
attività economiche.
Questa gestione flessibile viene resa possibile dal temporaneo ricorso a percorsi veicolari
alternativi (via Lungoreno e Via Borgolungo) e ad una riduzione dei parcheggi. Queste soluzioni
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
mettono a disposizioni delle attività commerciali, ricreative , culturali, turistiche, musicali di
rilevante interesse della collettività, una maggiore disponibilità di spazi.
Occorre dunque, nel mantenere tale viabilità alternativa, introdurre elementi di equilibrio con
le diverse funzioni delle piazze, migliorare e mettere in sicurezza la attuale viabilità di servizio,
interventi di arredo urbano e “zona 30”, condizioni ambientali migliori, in particolare per
mitigazione di inquinamento acustico ed atmosferico e sviluppo di mitigazioni ambientali
L’approccio per il riassetto della viabilità esistente potrebbe essere orientato a:
- consolidare i percorsi alternativi possibili marginali a Piazza Libertà (Voltone via
Borgolungo) e a Piazza Massarenti (via Costa Pellegrina): organizzando un percorso di
mobilità lenta per garantire comunque la accessibilità agli insediamenti a monte delle
Terme Alte.
- utilizzare con una priorità pedonale/ambientale/scenica gli spazi residui di queste
piazze , “liberati” dal traffico di attraversamento veicolare. Preservando e garantendo
la sola accessibilità veicolare di servizio con opportune forme di arredo urbano e di
controllo di gestione degli accessi (per carico e scarico, mezzi di soccorso e servizio
disciplinato e gestito attraverso appositi arredi e barriere mobili) e promuovendo al
contempo il riassetto ed uso polifunzionale degli spazi a limitata mobilità veicolare
generica di Piazza Libertà, Piazza Tele (Massarenti, Garibaldi).
- mettere in sicurezza i tratti misti di mobilità veicolare/pedonale in cui spazio pedonale
e veicolare “devono necessariamente convivere ” (come in Piazza Garibaldi zona ponte
pedonale/albergo Cini) attraverso opportuni interventi di arredo urbano e zona trenta.
Avviare un Progetto di Riqualificazione e Rigenerazione del Centro significa anche ricercare
questi punti di equilibrio, non solo come aspetto tecnico progettuale e trasportistico ma anche
come percezione comune del bilanciamento di diversi aspetti di un interesse collettivo
SINTESI DELLE RISPOSTE DEI TAVOLI
Il problema mobilità e sosta sono fortemente sentiti da tutti i tavoli e la generale sensazione è
che non ci siano soluzioni facili ed immediate. Occorre ponderare molteplici esigenze di
interesse collettivo a partire dalle quattro elementi ricordati all’inizio di questo capitolo:
mobilità sostenibile, salubrità, qualità ambientale e compresenza di funzioni.
Le indicazioni e valutazioni emerse coprono un campo molto ampio e con scenari non risolutivi di
proposizione di indicazioni aperte. Del resto la composizione delle competenze presenti ai
Tavoli era assolutamente non tecnica.
Per proporre quindi una restituzione sintetica degli elementi emersi nelle discussioni ai Tavoli si
procede analizzando separatamente le tre questioni principali
-la mobilità veicolare per accedere alle Terme Alte e agli insediamenti a monte;
-le aree pedonali,
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
-al problema della sosta all’interno delle Piazze e della parte centrale del Nucleo antico.
Mobilità veicolare:
- tutti i 6 tavoli danno indicazioni che tendono a limitare ulteriormente la mobilità
veicolare attuale moderandola e regolamentandola maggiormente rispetto allo stato
attuale.
- L’indirizzo prevalente che emerge è di proseguire nella ricerca di una maggiore
flessibilità operativa sul modello di quella già esistente da assumere come principio base
di una riformulazione generale del sistema traffico.
- Sviluppare la flessibilità in termini stagionali e funzionali: più limitazioni al traffico ed
alla sosta in zona centrale e piazze nel periodo estivo ed in occasioni di manifestazioni
ed iniziative culturali e sportive, Soul festival e Porretta Cinema, tempo libero, Mercati,
fiere, iniziative economiche. Meno limitazioni durante il periodo invernale soprattutto in
presenza di condizioni meteorologiche avverse.
- Parte dei disagi segnalati dalla riduzione del traffico sono attribuibili ad un
atteggiamento abitudinario che potrebbe essere progressivamente superato
dall’affermarsi di iniziative di interesse generale, culturale ed economico. Soprattutto
mostrando progressivamente il vantaggio dell’affermarsi di una attrattività del nucleo
antico centrale che comporta benessere, socialità, presenza di persone, percorsi
ambientalmente attraenti per la sosta e lo shopping. Quindi promozione di interventi di
arredo urbano, promozione economica e culturale degli spazi centrali.
- L’indicazione di chiudere al traffico Piazza della Liberta è ripetutamente indicata (4
tavoli), ma si prende anche atto della difficoltà di trovare alternative (un Tavolo), o si
dichiara direttamente (un Tavolo) che i tracciati alternativi non funzionerebbero per la
conformazione spaziale degli stessi in rapporto ad un volume di traffico, peraltro solo
percepito e non valutato per quantità e tipi di autoveicoli.
- Si richiede in particolare di approfondire la possibilità di chiusura al traffico di Piazza
della Libertà, ma sulla base di approfondimenti ricognitivi.
Non vi è dubbio che per procedere ad un serio confronto tra diversi scenari, anche
flessibili, occorra disporre di una buona conoscenza sullo stato di fatto per mobilità e
’ambiente, popolazione residente e attività commerciali. Elementi già oggi da molti
percepiti in termini personali ma che, se documentati favorirebbero un confronto più
concreto ed efficace se basato su dati analitici certi. In pratica potrebbe favorire la
ricerca di diverse articolate soluzioni conoscere quale è il traffico che oggi attraversa
la piazza per accedere alla Piscina e alla zona a monte delle Terme Alte, periodo
invernale /periodo estivo. Cosa succede in termini di traffico, inquinamento acustico ed
atmosferico e sicurezza pedonale in via Borgolungo e Terme e tratto Massarenti nelle
giornate ordinarie e in occasione della chiusura al traffico della Piazza durante il
Mercato o altre iniziative. Può essere di grande utilità raccogliere questi dati,
pubblicarli, confrontarli ed esprimersi pubblicamente.
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
- Rimodulare i carici di traffico anche puntando sulla mobilità ciclabile.
Le aree pedonali
Si auspica ripetutamente di estendere le aree pedonali nelle tre piazze strutturandole anche
con interventi di arredo urbano mirati ed estendendole anche a percorsi pedonali storici da
riqualificare o ripristinare:
- via Falcone verso Terme Alte e Piscina,
- percorso pedonale Terme Alte e Piscina in sinistra Rio Maggiore,
- percorso pedonale in via Terme senza auto,
- dare identità e funzionalità a percorso di collegamento circolare tra le tre piazze anche
migliorando il tratto lungo via Roma, in particolare sul ponte Fusetti
Il sistema della sosta.
Le indicazioni sembrano principalmente ruotare attorno ai seguenti tre temi:
- riduzione degli spazi parcheggio nelle tre piazze con una proposta che si spinge a
chiedere di valutare la eliminazione dei parcheggi in Piazza Libertà. Riduzione comunque
da modulare in termini di flessibilità gestionale ed entro i criteri esposti al paragrafo
precedente “Il sistema della sosta veicolare e la accessibilità al centro antico”
- per sostenere tale riduzione Ricercare punti sosta nelle vicinanze della piazza, anche
perseguendo la creazione di park in edifici da demolire o trasformare a park multipiano
(ex spedale, ex albergo terme, ex direzione terme, ex asl via Mazzini)
- Due tavoli segnalano/dichiarano di comprendere le preoccupazioni dei commercianti per
la riduzione della mobilità e dei punti sosta davanti ai negozi di piazza libertà punti sosta
veloci 15/30 minuti. Accesso rapido veicolare e sosta breve per la farmacia.
4.5 UN MAGGIOR UTILIZZO DEGLI SPAZI APERTI PUBBLICI PER
MANIFESTAZIONI E ATTIVITÀ DI RILEVANTE INTERESSE COLLETTIVO E
NUOVE ATTIVITÀ.
Un approccio basato sugli elementi sviluppati al precedente paragrafo 4.4 : flessibilità nell’uso
degli spazi pubblici, rimodulazione della mobilita e della sosta veicolare comportano la
possibilità di aprire scenari nuovi ed interessanti nella gestione e nell’assetto del Nucleo antico.
La disponibilità di spazi ad uso flessibile e multifunzionale potrebbe ampliare di fatto gli spazi
disponibili per nuovi arredi urbani e per i sistemi con funzione di dotazioni ecologico ambientali.
50
Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
In particolare questi elementi possono essere inseriti negli spazi delle tre piazze ma trovare un
particolare valore identitario e scenico nei tratti di viabilità direttamente prospicienti il Rio
Maggiore (tratti di piazza Garibaldi e via Matteotti ).
La riduzione della mobilità veicolare generale e lo sviluppo di sistemi di accessibilità veicolare di
servizio assume senso e significato non solo rispetto a qualità urbana ed ambientale e alla
salubrità e sicurezza, ma soprattutto se gli spazi aperti ad uso prioritario pedonale divengono
spazi vissuti, frequentati e vivi in quanto attraversati da percorsi che connettono parti
significative del tessuto urbano o perché sono presenti attività a largo spettro con
potenzialità attrattive, ricreative e di confort.
La riduzione della mobilità veicolare generale e lo sviluppo di sistemi di accessibilità veicolare di
servizio assume senso e significato non solo rispetto a qualità urbana ed ambientale e alla
salubrità e sicurezza, ma soprattutto se gli spazi aperti ad uso prioritario pedonale divengono
spazi vissuti, frequentati e vivi in quanto attraversati da percorsi che connettono parti
significative del tessuto urbano o perché sono presenti attività a largo spettro con
potenzialità attrattive, ricreative e di confort.
La domanda formulata ai Tavoli del Laboratorio Partecipato risultava quindi la seguente:
“Come valutate un maggiore utilizzo degli spazi aperti per manifestazioni e attività di
rilevante interesse collettivo, anche collegato ad un miglioramento del loro arredo urbano,
e quali in particolare possono essere e caratterizzarsi queste nuove attività?”
SINTESI DELLE RISPOSTE DEI TAVOLI
Non tutti i tavoli hanno affrontato questo tema per il prolungarsi della serata. Emergono
comunque aperture e suggerimenti a nostro giudizio molto interessanti che, in buona sostanza
prefigurano anche indicazioni e orientamenti significativi per l’assetto di spazi e attività.
Anzitutto c’è la piena sintonia ad ampliare l’utilizzo degli spazi pubblici per manifestazioni
ampliando ovviamente anche iniziative. Condizione essenziale però è che tali iniziative siano
anzitutto di qualità negli arredi, nelle musiche, nei contenuti tematici. In particolare la
selezione di queste attività dovrà essere prioritariamente orientata alla qualità delle iniziative,
puntando anche a dare un ritorno sia in termini di immagine per il paese che in termini
economici per chi ha delle attività commerciali.
Vi è poi una indicazione sulla tipologia di iniziative orientata anzitutto a inquadrare scenari
potenziali di uso. Anzitutto la conferma delle iniziative già consolidate, e che nel convinzione di
molti dovrebbero vedere migliorata e caratterizzata luoghi e arredi. Si ricordano in proposito
Soul Festival, Porretta Cinema, Food Street, Città dei bambini, sfilate di moda.
Ovviamente anche estendendole ad altri tipi di manifestazioni; come ad esempio: mercati più
specializzati (dello sport, dell’antiquariato, dei fiori, dei prodotti del sottobosco, d’arte, degli
animali).
Proporre attività sportive in piazza, cinema e teatro all’aperto, eventi e manifestazioni che
caratterizzino Porretta durante tutto l’anno.
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
In merito ai siti i Tavolo introducono due importanti indicazioni.
La prima di articolare il più possibile le iniziative su una parte ampia del Nucleo Antico,
coinvolgendo non solo le tre piazze ma anche i percorsi storici che le collegano. Le
manifestazioni vanno ben distribuite, coinvolgendo tutte le piazze e creando anche un
percorso/tragitto lungo il quale ci sono più manifestazioni. In fondo le stesse modalità di
svolgimento del mercato settimanale individuano ed animano un percorso che estende all’intero
nucleo antico vivacità, animazione e frequentazione dei luoghi, presenza dei cittadini, attività
economica diffuse. La concentrazione prevalente nella sola piazza della Libertà, con il deserto
nelle altre piazze e vie, viene percepita come una criticità .
Inoltre si può assumere i criterio che le manifestazioni si devono caratterizzare in base alle
piazze: in una piazza ad es. l’eno-gastronomico, in un’altra gli eventi culturali, in un’altra ancora
la musica, ecc. su questo la segnalazione di due Tavoli, di estendere il Soul festival anche a
piazza delle Tele
Ma soprattutto è convinzione diffusa che vada anzitutto promossa “la vecchia cultura” delle
piazze intese come naturali luoghi di aggregazione, anche indipendentemente
dall’organizzazione di eventi e manifestazioni.
La seconda indicazione di promuovere non solo un più ampio e articolato uso dell’insieme degli
spazi aperti e dei percorsi, con manifestazioni di qualità , ma anche il riuso e recupero di spazi
coperti ed immobili attualmente inutilizzati. In tali “contenitori dismessi” si potrebbero
realizzare degli spazi polivalenti autogestiti per associazioni locali con finalità aggregative,
sociali e culturali, mostre, eventi e installazioni temporanee d’arte. Oppure al meglio ospitare
per mercati coperti.
A tale scopo sono indicati una serie di edifici in qualche modo già indicati come luoghi identitari
al paragrafo 4.2 come il vecchio Lux e l’ex Ospedale Costa, una serie di alberghi dismessi.
Interventi che contribuirebbe ro alla riqualificazione e rigenerazione del nucleo antico.
4.6- L’ARREDO URBANO
Il tema dell’adeguamento degli spazi pubblici ad un uso più flessibile e mirato all’ampliamento
delle manifestazioni e attività attrattive nel Nucleo Antico è già stato ripetutamente
sottolineato ai punti precedenti.
Oggi, nel giudizio di molti partecipanti al Laboratorio, il Progetto di Riqualificazione e
Rigenerazione degli spazi pubblici deve comportare inevitabilmente un miglioramento generale
della Qualità Urbana (vedi capitolo 4.3) ed in particolare questa flessibilità operativa deve
orientare il riassetto spaziale e formale degli spazi pubblici aperti e dei percorsi che li
collegano.
Il Nucleo Antico mantiene al suo interno oltre che importanti elementi identitari e immobili di
valore stoico testimoniale e significative attività commerciali anche elementi naturali e
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
paesaggistici che possono divenire essi stessi elementi di arredo urbano e dotazioni ecologico
ambientale di compensazione e mitigazione delle criticità presenti.
Di per se l’importanza del tema avrebbe meritato una intera serata dedicata all’argomento.
La scelta delle Associazioni promotrici del Laboratorio Partecipato è stata comunque quella di
iniziare ad affrontare un tema così importante, per dare anche una dimensione propositiva
concreta , anche se insufficiente nell’approfondimento.
Del resto il lavoro del Laboratorio non ha la pretesa di considerare esaustive le considerazioni
sin qui emerse. Il successo degli esiti del Laboratorio vanno anzitutto misurati sulla capacità di
avviare una diversa modalità di ascolto della cittadinanza attiva e di promuovere una maggiore
sensibilità dei cittadini verso i luoghi dell’abitare.
Le domande formulata ai Tavoli del Laboratorio Partecipato risultavano quindi le seguenti:
“Quali potrebbero essere gli elementi di qualità di arredo urbano ed ambientale inseriti
per caratterizzare al meglio questi spazi resi disponibili?.
Come valutate un arredo urbano con un più forte rapporto con elementi naturali ed in
particolare con il verde e con l’acqua, elemento identitario di una stazione termale. e con
l’acqua come elemento distintivo?”
SINTESI DELLE RISPOSTE DEI TAVOLI
Il tema e la dimensione propositiva hanno molto stimolato il lavoro dei Tavoli. Confermando
l’esigenza di approfondire gli argomenti anche in successivi momenti laboratoriali più
“progettuali” e propositivi.
All’interno di queste proposte possiamo dire che vengono portate a sintesi molti di quegli
aspetti che sono stati separatamente indicati dai Tavoli in risposta ai temi della qualità e valore
identitario dei luoghi e della rivitalizzazione di spazi pubblici in una ottica di maggiore
equilibrata compresenza di funzioni urbane e di flessibilità gestionale.
Molti quindi gli spunti e le suggestioni che è opportuno portare a sintesi quanto meno per
argomenti tematici.
Anzitutto vi è un sostanziale consenso sulla necessità di migliorare, estendere e
caratterizzare con una impronta coordinata e di sistema all’arredo urbana.
Come considerazione generale viene ampiamente condivisa la indicazione dell’orientare l’assetto
coordinato e rinnovato dell’arredo urbano alla maggiore flessibilità all’uso multifunzionale degli
spazi pubblici aperti e per la mobilità del Nucleo Antico. In questa ottica viene segnalata come
assolutamente necessario una particolare attenzione al tema della sicurezza. Delle persone in
generale e dei pedoni in rapporto con il movimento veicolare.
Sempre in termini generali quasi tutti i Tavoli condividono la proposta che il tema del verde e
dell’acqua, sia come elementi naturali che costitutivi dell’offerta termale, diventino elementi
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strutturali fondativi in un progettuale di riordino e riassetto complessivo dell’arredo
urbano.
I Tavoli infatti si sono espressi favorevolmente nel merito della proposta avanzata nell’ambito
del Laboratorio Partecipato, in particolare individuando un tema strettamente connesso
all’offerta turistica e termale della città di Porretta, connessa alla sua tradizione ed alla sua
identità storica e paesaggistica: le acque come elemento naturale e costitutivo del sistema
termale.
Le suggestioni che ne possono derivare sono molteplici e non mancano esempi ma anche
strumenti avanzati di progettazione, secondo modelli e contenuti di intervento già promossi e
divulgati dalla stessa Regione Emilia Romagna, derivati dalle molteplici e consolidate esperienze
europee.
Questa impostazione può caratterizzare in maniera unitaria e diffusa tutti gli interveti relativi
all’arredo urbano, andando a connettere attorno alle tante declinazioni possibili di questo tema
delle acque e del verde tutti gli interventi di arredo urbano.
Questa impostazione se opportunamente interpretata, realizzata e diffusa può divenire essa
stessa elemento identitario diffuso del Nucleo Antico.
Il tema dell’arredo urbano viene poi sviluppato sostanzialmente su tre aspetti:
- Per luoghi specifici dove intervenire.
- Per percorsi a tema che connettano i vari punti identitari e significativi del Nucleo
Antico.
- Per oggetti da considerare negli interventi di arredo urbano
Luoghi, percorsi di connessione e oggetti sono tutti elementi costitutivi di un'unica rete urbana
di qualità su cui sviluppare il Progetto di Riqualificazione e Rigenerazione Urbana e in cui
declinare in termini di dotazione ecologica ambientale, di mitigazione climatica , paesaggi e
scenari urbani un unico coordinato tema .
Luoghi
La piazza delle Tele è il luogo maggiormente indicato per interventi di riordino, qualificazione
e riuso. La segnalazione si riferisce all’intero area storica che con continuità comprende Piazza
Garibaldi e piazza Massarenti e la viabilità che connette via Terme con via Roma.
Questo spazio oggi si caratterizza, nel giudizio dei Tavoli, come uno spazio anonimo, marginale
al nucleo antico, soffocato dalla sua destinazione funzionale a parcheggio di servizio all’ex
Ospedale. Destinazione funzione oggi non più attuale e quindi da arricchire e reinterpretare. In
assenza di manifestazioni o del Mercato questo spazio pur con valenza storica e identitaria è
percepito come zona critica e a scarsa attrattività e frequentazione. Questo nonostante i
negozi e le attività di ristorazione presenti che nell’immagine della piazza restano però di
cornice e di sfondo a quella del parcheggio, prevalente per dimensione e funzione.
In qualche modo l’assetto attuale delle due piazze costituisce un esempio concreto di come la
prevalenza di auto e spazi per mobilità e parcheggi non costituisca davvero una risorsa anche
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per le attività commerciali e la attrattività. Un indicatore critico indiretto per le richieste di
potenziare traffico e sosta in piazza della Libertà.
La nuova vocazione di questo spazio aperto può davvero ripartire dalla riscoperta della sua
funzione storica. Spazio aperto tra la città ed il Reno. Luogo di ingresso al nucleo storico
attraverso la antica Porta Firenze. Punto di incontro e scambi commerciali legati alla specificità
di una attività commerciale caratterizzante l’attività commerciale di Porretta in epoca storica.
Il Mercato delle Tele, appunto.
Altra indicazione è quella relativa al mantenimento dello spazio aperto per molteplici funzioni,
alla mobilità e alla sosta veicolare, spazio aperto per incontri e manifestazioni, spazio
attrezzato per il Mercato settimanale e fiere. Quindi con un inserimento di fontane, spazi a
verde e punti sosta pedonale e panchine non preclusivo di queste importanti attività.
Non secondario il fatto che questo luogo presenti ai suoi margini situazioni edilizie valutate
come critiche ma che possono diventare una opportunità nella riqualificazione e risanamento e
riuso dello Spedale Costa, nella sua parte storica, e degli immobili commerciale Bichecchi, e dei
ruderi dell’ ex albergo Tripolitania. Il ripristino della vecchia viabilità di collegamento diretto
con l’albergo Salus (via Costa Pellegrina), con la demolizione3 della recente ala dell’ospedale
(costruita intorno anni ’80), aprirebbe certamente uno scenario davvero interessante di
intervento nell’area.
Viene dato anche una specifica indicazione progettuale di organizzare meglio gli attuali spazi
pedonali protetti sostanzialmente assenti nelle piazze, se si escludono i marciapiedi presenti e
la aiuola “spartitraffico tra piazza Massarenti e Via Roma. Entrambi i manufatti non possono
certamente essere considerati arredi urbani di qualità.
Particolarmente interessante la indicazione di alcuni Tavoli, che richiama la attenzione sullo
stato attuale di piazza Vittorio Veneto e del giardino e scalinata del Monumento ai Caduti in
guerra. Questi giardini hanno sia un problema di criticità ambientale e di accessibilità e
sicurezza pedonale rispetto al fatto di essere collocati sostanzialmente al centro una rotatoria
con un traffico abbastanza intenso. Questa Piazza in particolare non fruisce ancora, se non in
rare occasioni, di una gestione flessibile del traffico lungo via Mazzini e via Roma. È quindi
luogo fortemente penalizzato dal Traffico di attraversamento.
Questo sito ha però due importanti potenzialità.
È il punto di saldatura del percorso proveniente dalla Stazione attraverso il Ponte sul Reno e
punto di ingresso al Nucleo Antico di Porretta e alla Piazza della Libertà. È punto di connessione
pedonale anche con via Roma e via Mazzini e sul percorso di accesso al Thomas Rufus Park.
Un elemento di grande centralità ed identità urbana soffocato da un traffico non mitigato ed a
cui viene dedicato molto spazio pubblico, prevalentemente legato alla mobilità veicolare; più di
quanto sarebbe necessario in un caso di riordino e riorganizzazione della mobilità veicolare sul
principio della mobilità in “Zona 30” dove i percorsi auto sono progettati per garantire massima
sicurezza ai pedoni.
3 Nell’ambito di un progetto di rigenerazione e riqualificazione si possono valutare forme di incentivo al trasferimento
dei volumi demoliti in altro sito del capoluogo.
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
Intervento di mitigazione, arredo e messa in sicurezza dello spazio stradale e pedonale che
potrebbe anche rigenerare il punto di accesso alla Piazza della Libertà con il recupero e riuso
dell’attuale punto sosta motocicli, riproponendo anche il recupero del sito storico della antica
Porta Bologna come punto di ingresso nella piazza della Libertà e nel Nucleo Antico ma anche
come elemento centrale di saldatura dei due assi della Porretta Storica: Vecchia Porrettana
(via Mazzini/via Roma) e del percorso Stazione / Terme Alte.
Il tema della centralità e del valore intrinseco della Piazza della libertà trova conferma nel
lavoro dei Tavoli, soprattutto nella ripetuta indicazione di ampliare flessibilità in un suo più
equilibrato e sostenibile uso multifunzionale e di contenimento degli spazi al servizio di sosta e
mobilità veicolare.
Una proposta specifica viene avanzata per la Riqualificazione del lungo fiume del Rio Maggiore.
Il Rio è elemento naturale e paesaggistico di grande rilievo è merita una adeguata
riqualificazione sia del tratto fluviale che dei percorsi e spazi pubblici spondali. Quanto meno
nel tratto tra Terme Alte e Ponte di via Roma.
In un ambito di riqualificazione urbana più complessiva è stato proposto anche un intervento
strutturale di forte impatto nella zona delle Terme Alte come l’ abbattimento di edifici
limitrofi alla diga per fare una terrazza pedonale. In un ottica di valorizzazione del Rio e dei
suoi spazi laterali è stata anche avanzata una proposta di interventi di riqualificazione e
rigenerazione della zona di via Matteotti per il miglioramento del percorso pedonale, della
percezione e del rapporto con l’elemento naturale. Viene quindi in generale riproposta la
necessità di un riassetto in tal senso dei giardini e delle piante su entrambi i lati del Rio,
riconsiderando anche una diversa strutturazione del sistema dei parcheggi.
Trai luoghi indicati come identitari e significativi per la attività turistica - termale di Porretta
è certamente il comparto costituito dalla Piazza Prochte e dalla stessa Stazione FS,
unitamente al contesto circostante: gli edifici limitrofi del Dopolavoro Ferroviario e dell’ex
Scalo F:S nonché la zona della Stazione Corriere. La riqualificazione del comparto Piazza
Prochte e Stazioni trova ricorrenti indicazioni e proposte di intervento sia nei paragrafi 4.1 e
4.2 ma anche nel precedente paragrafo 4.5.
Piazza Prochte è per posizione e per l’immagine di insieme da essa fruibile della Porretta
storica. La prima immagine per chi arriva in treno o autobus. È la porta ottocentesca dei Bagni
della Porretta, elemento identitario e distintivo, cui non giova certamente una l’impatto
immediato con una barriera di auto parcheggiate da attraversare. Uno spazio certamente da
riqualificare e rigenerare e portandolo ad un assetto funzionale e spaziale più consono alla
vocazione ed importanza del percorso che accede al Centro.
In questo quadro possono essere ricercate anche migliori connessioni con il Parco Fluviale del
Reno e un ampliamento dei posti auto nella zona ferroviaria.
Percorsi
Percorsi per connettere luoghi, come punti di una rete di connessione che si snoda per il nucleo
antico, ma anche percorsi per proporre elementi identitari non riconducibili solo a spazi aperti
come la viabilità storica, la fruizione di percorsi di valore naturalistico ed ambientale, aspetti
identitari del contesto urbano da cogliere con la mobilità lenta. Percorsi come accesso di qualità
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
ad una sorta di “slow shopping” dove tempo libero, qualità ambientale e paesaggistica,
accoglienza ed attrattività degli spazi, qualità dell’offerta e dei servizi commerciali diventano
elementi determinanti di un contesto di sviluppo.
Percorsi per connettere luoghi con solo di passaggio ma di riproposizione di una sorta di Land
Mark (vedi capitolo 4.2) distintivo dell’identità di un luogo ed attrattivo per la sua qualità e
valore intrinseco. Uno spazio in più dove sviluppare in maniera diffusiva dotazioni ecologiche
ambientali ed elementi ci compensazione e mitigazione delle criticità ambientali.
Le indicazioni date dai Tavoli su tali percorsi sono molteplici
- creare un circuito con il tema dell’acqua al centro includendo i corsi principali
(soprattutto il Rio Maggiore) di Porretta, la zona delle Terme vecchie ed il Parco
Fluviale;
- rafforzare il percorso/spazio pedonale sul ponte dei Fusetti (quello che passa sul Rio
Maggiore in via Roma), dove il marciapiede è malmesso e troppo stretto, per migliorare e
completare il percorso circolare di collegamento delle piazze, confermando al centralità
dell’elemento naturale del rio Maggiore.
- riqualificare via Falcone, una delle vie più caratteristiche di Porretta, che permette un
percorso pedonale in sicurezza per raggiungere la zona a monte delle Terme Alte e della
piscina.
- Anche se fuori dal pieno centro, migliorare arredo, sicurezza pedonale ed attrattività
del percorso pedonale tra via Mazzini e piazza Smeraldi verso la nuova piazza
- Rafforzare la saldatura tra la piazza Prochte riqualificata la piazza Vittorio Veneto e la
Piazza della Libertà.
Oggetti
Vengono fornite puntuali indicazioni degli elementi considerati qualificanti dell’arredo
urbano. Negli spazi recuperati nel centro di Porretta il Tavolo da indicazioni per:
- incrementare/migliorare il verde urbano,
- inserire delle fontane;
- diversa pavimentazione delle piazze con la collocazione nella pavimentazione di giochi
fissi come una scacchiera e gioco della luna;
- migliorare i marciapiedi togliere le casette di legno permanenti in via Terme;
- migliorare le zone dei giardini con aiuole più curate e giochi rinnovati;
- adibire uno spazio per i cani;
- più punti di sosta/aggregazione e panchine;
- fittoni e fioriere per delimitare gli spazi;
- lampioni che richiamino uno stile più in sintonia con il carattere del Nucleo Antico.
Discorso specifico meritano infine le strutture coperte provvisorie (dehors), promuovendo
spazi coperti meno invasivi della viabilità pedonale e della funzione sociale e collettiva originaria
della piazza, (luogo di incontro, discussione, cammino e anche ma non solo servizio). Nello stesso
argomento di migliore organizzazione e sistemazione architettonica degli spazi coperti
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
temporanei va inquadrata anche la richiesta di un coordinato e più funzionale assetto ed arredo
del tratto di via Terme a ridosso del ponte “dei sospiri” e delle installazioni temporanee in legno
per la vendita di prodotti agricoli di aziende locali
Dunque il tema delle acque come elemento di sistema diffuso caratterizzante l’arredo
urbano strettamente connesso al sistema del verde e sviluppato nei luoghi, nei percorsi
negli oggetti dell’arredo urbano.
Porretta “Città delle acque” può costruire su questo elemento distintivo la riqualificazione e la
rigenerazione gli spazi del suo Nucleo Antico e non solo per motivi di attrattività e identità, ma
anche per motivi legati alla piacevolezza ed alla salubrità dei luoghi ed alla mitigazione delle
criticità ambientali e di mitigazione dei cambiamenti climatici.
Questo tema sviluppato in un sistema connesso di luoghi, percorsi e oggetti di arredo urbano
può diventare il Land Mark distintivo di un centro termale, elemento di attrazione, richiamo,
qualità e comfort.
Un processo di rigenerazione urbana valorizzando la presenza naturale dentro il suo Nucleo
Antico: l’acqua ed il verde con esso connesso
Sicuramente uno degli esiti possibili di questo Laboratorio potrebbe essere la presentazione e
l’approfondimento di tali esperienze innovative, in forma assolutamente non tecnica-disciplinare
e di diffusione della cultura e di dotazioni ecologici ambientali e di adattamento ai cambiamenti
climatici. Sviluppando in particolare cinque tematiche:
- attrattività spazi pubblici, attrezzati e multifunzionali con elementi per l’ombra, arredi
urbani e sedute affinché siano accoglienti e confortevoli.
- acqua , come elemento di mitigazione della temperatura ed aumento del comfort termico
degli spazi urbani ed elemento di qualificazione paesaggistico naturale degli ambienti
urbani.
- gestione sostenibile delle acque, con soluzioni che coniughino la riduzione del deflusso
superficiale delle acque meteoriche, e la creazione di spazi verdi multifunzionali.
- materiali ecologici e naturali per gli arredi urbani, per suoli, pavimentazioni, egli spazi
pubblici per poter meglio mitigare il microclima urbano.
- alberi e infrastruttura verde urbano per l’ombreggiamento degli spazi aperti, il
miglioramento del comfort termico delle persone e la mitigazione dell’inquinamento per
migliorare la vivibilità.
secondo elementi e modalità già selezionati e presentati dalla stessa Regione Emilia e Romagna
in recenti iniziative di formazione professionale e work shop che potrebbero essere anche
riproposti a Porretta.
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SERATA CONCLUSIVA
DEL
LABORATORIO PARTECIPATO PER LA
RIQUALIFICAZIONE DEGLI SPAZI PUBBLICI DEL CENTRO
ANTICO.
Conclusioni e
Ulteriori contributi pervenuti
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5 CONCLUSIONI
Francesca Cinti
PERCHE’ UN LABORATORIO DI URBANISTICA PARTECIPATA
Come sappiamo, il nostro territorio sta subendo, ormai da anni, un progressivo e costante
declino che ha colpito tutti i settori economici.
Oggi più che mai, è indispensabile mettere in campo azioni “forti” e programmi “strutturati” per
rilanciare il nostro "nuovo" Comune, sotto il profilo turistico, termale, commerciale e
culturale,che potrebbe così divenire motore trainante per una ripresa economica e
occupazionale per tutta la vallata.
Ma per fare questo un Comune, che vuole avere una forte vocazione turistica, deve potersi
avvalere di un “centro storico” che sia riconoscibile ed autentico, che ne rispetti l’identità
anche storica, che sia accogliente, vivibile e, soprattutto, vissuto in quanto ricco di funzioni e
relazioni sociali.
Questi aspetti sono fondamentali poiché oggi il turismo sta sempre più connotandosi come
“esperienziale”, in quanto il turista, e non solo lui, è sempre più alla ricerca di autenticità e di
storie da raccontare.
Un segnale importante in questa direzione è stata certamente la decisione dell’Amministrazione
comunale di pubblicare, lo scorso giugno, un “bando pubblico - concorso di idee per la
riqualificazione del centro”, un concorso per raccogliere idee progettuali a cui ispirare le
future e necessarie azioni per la riqualificazione del centro della nostra cittadina.
E’ dunque in continuità con la pubblicazione di questo concorso (per altro andato deserto) e per
raccogliere idee progettuali a cui ispirare le future e necessarie azioni per la riqualificazione
del centro della nostra cittadina, che abbiamo proposto il laboratorio
Al suddetto bando, per sua natura squisitamente “tecnico”, abbiamo ritenuto potesse essere
utile, e a nostro avviso indispensabile, affiancare il contributo diretto dei cittadini, vero
motore sociale delle soluzioni immaginate e proposte dai tecnici-professionisti, con l’obiettivo
fondamentale di arricchire l’analisi tecnica, che sta alla base di ogni progettazione, con
informazioni, suggestioni, aspettative, proposte nate dal confronto con chi gestisce, utilizza e
fruisce a vario titolo degli spazi da riqualificare.
Quindi, in accordo e con la collaborazione di altre Associazioni territoriali che hanno fatto
propria la nostra proposta e sotto la guida dell’architetto Maurizio Sani, esperto urbanista,
abbiamo voluto dare vita a questa iniziativa di Laboratorio Partecipato.
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
Un processo partecipativo e democratico che si pone quindi in termini interlocutori, propositivi
e non conflittuali con l’Amministrazione comunale e, soprattutto, non a valle di decisioni già
prese.
Obiettivo delle Associazioni che hanno promosso questo Laboratorio non è quello di proporre
esse stesse un progetto di intervento, bensì un metodo di lavoro e di consultazione dei
cittadini; nella fattispecie un approccio multi-disciplinare alla lettura di una realtà urbana
complessa.
Più che un approccio “tecnico-progettuale”, questo Laboratorio Partecipato dal punto di vista
“politico-amministrativo” può essere inteso come un momento collettivo di elaborazione, di
condivisione e di diffusione di contenuti e prestazioni richieste ad un particolare spazio urbano
come un “centro storico”, un metodo di approccio e di impostazione culturale intorno agli
elementi strutturali che definiscono l’identità, la qualità, l’attrattività e la vivibilità di questo
luogo da “vivere e abitare”.
Un laboratorio partecipato nato dunque dalla volontà di un gruppo di Associazioni di promuovere
una forma di partecipazione dei cittadini alle decisioni della politica locale, in particolare
sull’assetto e la fruizione del centro antico di Porretta, interpellando i diretti interessati per
proporre progetti per la gestione degli spazi pubblici.
.
IL LABORATORIO PARTECIPATO: UN POTENTE STRUMENTO
Alcune considerazioni generali sullo strumento del Laboratorio Partecipato; come prima
esperienza si è rivelata decisamente positiva.
Il laboratorio partecipato ha permesso alla nostra Associazione che lo ha proposto come
“modalità di lavoro” e ai tanti cittadini che vi hanno preso parte, di porsi in modo
propositivo, consentendo anche ai “non addetti ai lavori” di dire la propria e quindi di
portare contributi, impressioni, sollecitazioni e suggestioni rispetto all’argomento oggetto
del Laboratorio stesso.
Uno strumento dunque che consente di dare concretezza ad un “modus operandi” capace di
creare momenti di democrazia partecipata e di partecipazione democratica.
Per queste ragioni e visti gli ottimi risultati del lavoro svolto, come Associazione Orizzonti
Comuni, ri-proporremo il Laboratorio Partecipato come strumento di coinvolgimento positivo,
propositivo e trasparente dei cittadini, per future iniziative aventi ad oggetto temi importanti,
con la ferma convinzione che i momenti di confronto sono fondamentali tanto più se riguardano
decisioni strategiche che riguardano l’intera comunità.
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
SINTESI DEL LABORATORIO E SCENARI POSSIBILI
Entrando nel merito del lavoro dei tavoli e quindi del tema della riqualificazione degli spazi
pubblici del centro antico, gli spunti di riflessioni e le sollecitazioni non sono state poche.
Tutti contributi apprezzabili da parti di cittadini che non possono andare dispersi, meritevoli di
considerazione e risposte
In questo senso come Associazione riteniamo, non solo di avere il ruolo di promuovere
questi momenti di ascolto della cittadinanza ma anche quello di tener conto del risultato
del Laboratorio e di valorizzarlo.
Sentiamo quindi di assumerci l’onere e la responsabilità di fare una proposta, .
Lo facciamo volentieri, fuori da schemi tecnici e disciplinari, sulla base di quelle che sono
le nostre competenze di cittadini, animati dallo spirito propositivo della cosiddetta
cittadinanza attiva che intendiamo promuovere.
Cercheremo dunque di costruire una proposta, di immaginare uno scenario a partire da
quanto è emerso dal laboratorio partecipato.
La dimensione delle proposte e delle suggestioni emerse, è talmente ampia ed impegnativa da
far emergere come priorità assoluta la necessità, non rinviabile, di adottare UN PIANO
STRATEGICO: UN VERO E PROPRIO PROGETTO DI RIGENERAZIONE DEL NUCLEO
ANTICO.
Piano strategico la cui realizzazione nel tempo, richiede di attivarsi per ricercare risorse
umane ed economiche, di investigare tutti i possibili canali di finanziamento privati e pubblici ai
vari livelli: da quello europeo a quello locale passando per quello regionale.
Ciò che importa è avere in mente un DISEGNO COMPLESSIVO, AL QUALE RICONDURRE
TUTTE LE OPPORTUNITA’ E TUTTI GLI INTERVENTI.
Nello specifico per quanto riguarda la definizione del nucleo antico, quello che è emerso è che il
perimetro di questo nucleo non può ricomprendere soltanto le tre piazze: della Liberta,
Massarenti e Garibaldi; cosi come invece previsto nel Bando Pubblico - Concorso di idee
promosso dall’Amministrazione comunale nel mese di giugno.
Il perimetro del nucleo antico, deve essere un perimetro ben più esteso che va dalle Terme
Alte, ai “giardini grandi”, fino ad arrivare a piazza Smeraldi passando per via Borgolungo-la
chiesa parrocchiale - il Rufus Thomas park da un lato, e per il parco fluviale dall’altro.
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
In riferimento alla mobilità è stato sottolineato come i diversi tipi di mobilità devono essere
posti tutti sullo stesso piano, in quanto aventi medesima importanza, stessa dignità: quella
pedonale, quella dei veicoli a motore, quella delle biciclette e così via.
Una mobilità ambientalmente sostenibile che consenta di migliorare le condizioni ambientali, di
ridurre l’inquinamento acustico ed atmosferico e di sviluppare sistemi di mitigazione ambientale
Senza mai dimenticare che comunque, quando si parla di mobilità, non si può prescindere e quindi
non pensare anche alla sicurezza delle persone in generale e dei pedoni in particolare, in
rapporto con il movimento veicolare.
All’interno del nucleo antico il rapporto tra la mobilità pedonale e quella veicolare va improntato
sulle modalità della “zona 30”, intesa non come un limite di velocità, bensì un modo di arredare
gli spazi pubblici che, favorisca la mobilità lenta, che garantisca maggiore sicurezza agli
spostamenti pedonali e che sia ambientalmente sostenibile.
Per quanto concerne l’arredo urbano, si è evidenziato un consenso sostanzialmente unanime, sul
fatto che le parole d’ordine, quando si parla di arredo devono essere 3: migliorare, estendere e
caratterizzare.
L’arredo urbano deve avere un’impronta, organizzata, armonica e di sistema: non si può pensare
di sostituirne delle parti senza avere in mente, ancora una volta, quello che deve essere il
disegno d’insieme di riqualificazione del centro antico.
Ecco che l’arredo urbano può diventare elemento caratterizzante di una rete di luoghi e
percorsi che unisce i punti identitari e significativi del centro antico.
Una rete che si caratterizza per un arredo unitario e coordinato che si ispira ad alcuni concetti
chiave espressi in più occasioni dal laboratorio.
In tal senso il Piano Strategico di Rigenerazione del Nucleo Antico, dovrebbe svilupparsi lungo
DUE LINEE DIRETTRICI: LE ACQUE E IL VERDE: due elementi squisitamente naturali da
ricondurre ad elementi strutturali e fondativi del progetto di riordino e di riassetto
complessivo dell’arredo urbano.
I tavoli, si sono espressi favorevolmente nel merito della proposta avanzata nell’ambito del
Laboratorio, individuando le acque come tema strettamente connesso all’offerta turistica e
termale della città di Porretta, connessa alla sua tradizione ed alla sua identità storica e
paesaggistica: le acque come elemento naturale e costitutivo del sistema termale.
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
Le suggestioni che ne possono derivare sono molteplici e non mancano esempi ma anche
strumenti avanzati di progettazione, secondo modelli e contenuti di intervento già promossi e
divulgati dalla stessa Regione Emilia Romagna, derivati dalle molteplici e consolidate esperienze
europee.
Questa impostazione può caratterizzare in maniera unitaria e diffusa tutti gli interveti relativi
all’arredo urbano, andando a caratterizzare l'arredo urbano attorno alle tante declinazioni
possibili dei temi delle acque e del verde.
Dunque il tema delle acque come elemento naturale di sistema diffuso caratterizzante
l’arredo urbano strettamente connesso al sistema del verde e sviluppato nei luoghi, nei
percorsi negli oggetti dell’arredo urbano.
Porretta “Città delle Acque”: su questa idea si deve fondare la riqualificazione e la
rigenerazione degli spazi del nucleo antico e non solo per motivi di attrattività ed identità, ma
anche per motivi legati alla piacevolezza ed alla salubrità dei luoghi ed alla mitigazione delle
criticità ambientali e di mitigazione dei cambiamenti climatici.
Porretta “Città del Verde: questo tema, sviluppato in un sistema connesso di luoghi, di
percorsi e di oggetti di arredo urbano, può diventare il land mark distintivo di un centro
termale, elemento di attrazione, richiamo, qualità e comfort.
In sintesi: un processo di rigenerazione urbana che valorizza la presenza naturale dell’acqua e
del verde all’interno del suo stesso nucleo antico.
Uno degli esiti possibili di questo Laboratorio potrebbe essere la presentazione e
l’approfondimento di tali esperienze innovative, in forma assolutamente non tecnica né
disciplinare e di diffusione della cultura, di dotazioni ecologiche ed ambientali, e di
adattamento ai cambiamenti climatici.
Sviluppando in particolare alcune tematiche:
- attrattività degli spazi pubblici, attrezzati e multifunzionali con elementi per l’ombra, arredi
urbani e sedute affinché siano accoglienti e confortevoli.
- materiali ecologici e naturali per gli arredi urbani, per i suoli, per le pavimentazioni, per gli
spazi pubblici per poter meglio mitigare il microclima urbano: verde pensile, verde verticale,
legno,…
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Rapporto Conclusivo - 27 ottobre 2017
- alberi ed più in generale "verde urbano" come infrastruttura ambientale: per
l’ombreggiamento degli spazi aperti, per il miglioramento del comfort termico delle persone,
per la mitigazione dell’inquinamento e per migliorare la vivibilità
- l’acqua , come elemento da un lato di mitigazione della temperatura ed aumento del comfort
termico degli spazi urbani e dall’altro di qualificazione paesaggistico-naturale degli ambienti
urbani. E ancora acqua come elemento strutturante di un PERCORSO NATURALE DEI 5
SENSI: acqua da bere e da odorare per le sue qualità termali, da ascoltare e guardare (Rio
Maggiore e fiume Reno) nei giochi d’acqua delle fontane, da toccare e con cui giocare nelle
piazze: cascate, vasche , fontane, acqua lungo i percorsi (via Mazzini), lame d’acqua d’arredo,
zampilli e nebulizzazioni (nelle piazze); lo stesso Rio Maggiore potrebbe diventare un percorso
nonché sede di piantumazione e di vegetazione laterale idonea alla fito-depurazione che può
anche arredare coprendo le sponde e le tubature
- la gestione sostenibile delle acque: con soluzioni che coniughino la riduzione del deflusso
superficiale delle acque meteoriche e la creazione di spazi verdi multifunzionali.
Queste tematiche potrebbe essere sviluppate secondo modalità ed elementi già selezionati e
presentati dalla stessa Regione Emilia-Romagna, in recenti iniziative di formazione
professionale e work-shop che perché no, potrebbero essere riproposti a Porretta.
Un’idea di rigenerazione urbana attraverso la natura che potrebbero essere oggetto di una
prossima attività di progettazione partecipata.
Per concludere quindi: l’idea della rigenerazione urbana come, da un lato, punto di arrivo di
questo Laboratorio Partecipato e dall’altro, perché no, come punto di partenza del prossimo.
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6 CONTRIBUTI
Dopo la presentazione del Rapporto Conclusivo è stato chiesto ai presenti di fornire ulteriori
contributi al Laboratorio Partecipato.
Di seguito la sintesi di tali contributi
INTERVENTO STEFANO GANDOLFI
Obbiettivo
Creare del centro di Porretta “il” centro di attrazione del commercio e dei servizi di tutta
l’Alta Valle del Reno quindi avere un centro di qualità dal punto di vista commerciale, culinario e
dei servizi
Idee
Il parcheggio e i collegamenti
Per sostenere il commercio e rendere vivo il centro del paese bisogna rendere ben collegato i
parcheggi agli esercizi e alle attività del centro
Perché mediamente una persona non percorre più di 800 ma difficilmente 500 m a piedi per
raggiungere l’attività dal parcheggio
Per avere un buon centro comodo e fruibile bisogna rendere comodi e fruibili i parcheggi a
servizio delle attività del commercio dei servizi e della ristorazione, si potrebbe pensare ad un
collegamento tra le varie parti del paese attraverso una metropolitana leggera elettrica che
funzioni possibilmente senza operatore 24 ore al giorno che non inquini il territorio e allo
stesso tempo sia possibile utilizzarla H 24, sarebbe importante verificare se per questo tipo di
trasporto sia possibile ottenere contributi per mobilità sostenibile ed ecologica
Questo aiuterebbe a trarre catene di negozi e di ristorazione per il centro storico oltre
all’unione dei comuni di cui alla fine della presentzione
Questo collegamento ecosostenibile dovrebbe aiutare a sviluppare e a sostenere altre zone
oltre a via Mazzini
Si dovrebbero creare isole o piazzole delicate di “sosta breve” con massimo 15 min che possono
permettere alle persone di caricare la spesa
Un grave errore sarebbe di favorire l’inserimento o la costruzione di un centro commerciale
isolato e distante dal centro storico
Per rendere appetibile un centro storico bisognerebbe cercare di favorire l'inserimento di
ristoranti, della ristorazione veloce di qualità, delle trattorie tipiche e negozi con prodotti
tipici locali tipo i caseifici locali e i salumifici che sono in zona
Ancora possiamo aiutare lo sviluppo del il centro storico creando e favorendo manifestazioni di
interesse culturale e culinario che rendono il paese conosciuto fuori dai confini classici
Rendere attrattivo il territorio con un Termalismo legato al benessere alle SpA
Promozione
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Infine sarebbe importante creare un sito internet e/o una qualsiasi altra forma comunicativa e
di marketing che possa aiutare il turista o il cittadino residente che vuole avere informazioni
sul nostro territorio ,come ad esempio incrementare un una guida dei sentieri ,cosa trovo nei
vari paesi attorno al centro storico di Porretta come granaglione , boschi, il corno alle scale ecc
ecc. anche attraverso il trekking, incrementare sinergie commerciali come treno più trekking,
tour guidati di E-biciclette con una mappatura dei percorsi del territorio e dei sentieri.
Fusione
Ultimo ma non ultimo creare integrazione e finalmente la fusione dei comuni se non altro per
avere un coordinamento unico e avere una popolazione con una massa critica interessante per
attrarre tutte quelle attività di cui ho elencato sopra
Step by Step
Ritengo che lo step successivo a questa prima fase di idee e di proposte sia cercare tra i
cittadini attraverso questo strumento di democrazia allargata e condivisa, le risposte ai
problemi sollevati, e far proporre soluzioni
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INTERVENTO CLAUDIO CINTI
La iniziativa che Orizzonti Comuni ha avviato, per stimolare i cittadini a fare proposte per la
riqualificazione degli spazi pubblici del centro di Porretta, ha avuto un notevole successo e la
relazione conclusiva ,che è presentata questa sera, ne è una testimonianza concreta.
Si è trattato davvero di un esempio di partecipazione democratica con lo scopo di studiare e
fare proposte per il miglioramento dell’ambiente in cui viviamo, diversamente da quando ci si
ferma soltanto a critiche o lamentazioni e basta.
La strada imboccata e il metodo usati sono quelli buoni e auspico che la associazione continui
nella sua azione di studio, partecipazione e proposta , allargando l’interesse anche ad altri temi.
Per quanto riguarda l’argomento di questa sera suggerirei di fare delle ricognizioni anche sulle
possibilità di finanziamenti che vi possono essere per interventi grandi e piccoli di privati ,(e
pubblici) , per essere divulgati.
Una cosa importante è quella di essere informati e non farsi scappare occasioni dei contributi,
nazionali o europei , che possono essere disponibili.
Ciò vale particolarmente per il comune che deve essere informatissimo e pronto, con progetti e
proposte, per accedere ai contributi messi a disposizione dei vari enti pubblici superiori.
INTERVENTO IGOR TARUFFI
Innanzitutto vorrei esprimere un sincero apprezzamento per la qualità del lavoro svolto e per le
proposte avanzate.
Un contributo importante che, spero, potrà diventare patrimonio anche dell'Amministrazione
comunale di Alto Reno Terme nel momento in cui si avvierà una valutazione sul rilancio del
centro storico di Porretta, che in realtà mi pare quanto mai necessaria e stringente.
A questo proposito mi permetto di avanzare nuovamente, come già feci sul finire dello scorso
anno, all'attenzione dell'intera Amministrazione comunale, quindi Sindaco, Giunta, maggioranza
e minoranze, l'opportunità di accedere alle risorse stanziate dalla Regione per il triennio 2017-
2019, proprio per la riqualificazione dei centri storici dei piccoli Comuni.
Infatti, in virtù di un emendamento al bilancio di previsione 2017, emendamento che porta
anche la mia firma, la Regione ha stanziato 1 mln di euro per finanziare progetti di
riqualificazione dei centri storici dei piccoli Comuni, in particolare se destinati alla
valorizzazione commerciale, anche se presentati in partnership da Enti locali e soggetti privati.
Ovviamente 1 mln di euro per tutta la Regione non sono molte risorse.
Ma Alto Reno Terme, essendo Comune nato da fusione, ha il diritto di essere automaticamente
collocato al vertice della graduatoria del bando.
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Ipotizzando quindi che possano essere distribuiti 300 - 400 mila euro a non più di 2 o 3
progetti in tutta la Regione, Alto Reno Terme avrebbe le carte in regola per assicurarsi un
contributo non indifferente.
Da qui la proposta di stanziare nel bilancio di previsione del Comune di Alto Reno Terme una
cifra equivalente per avviare una riqualificazione, anche a stralci, del centro storico.
Con 700 - 800 mila euro credo infatti si potrebbe fare sicuramente un intervento significativo.
Allo stesso modo, sempre rimanendo nell'ambito di interventi di valorizzazione turistica, credo
sia utile sapere che la Regione ha destinato circa 20 mln di euro per la riqualificazione di
impianti sportivi.
In questo caso il bando dovrebbe uscire entro Natale e anche in questo caso il Comune di Alto
Reno Terme potrebbe concorrere, avendo la premialità data dall'essere Comune nato da
fusione, al fine di riqualificare gli impianti del centro sportivo Albergati, situati in una posizione
strategica proprio a ridosso del centro storico.
Infine, ma questa è solo una piccola nota a margine, a breve l'Assemblea legislativa regionale
approverà il testo di legge che prevede sgravi e incentivi economici per gli esercizi commerciali
polifunzionali presenti nei Comuni di montagna, legge di cui sono firmatario.
Risorse e contributi che da sole non possono risolvere i problemi ma che quanto meno segnalano
l'attenzione verso un comparto che vive una situazione di estrema sofferenza e che in territori
come il nostro svolgono anche un fondamentale presidio sociale.
Ultimissima annotazione.
Ho fatto parte dell'Amministrazione comunale di Poretta Terme che ormai più di 10 anni fa
approvò e realizzò l'intervento di riqualificazione di Piazza della Libertà nel centro di Porretta.
Quell'intervento, anche per causa di forza maggiore, quale la crisi economica intervenuta a
partire dal 2008, non ha dato i frutti sperati.
E oggi quella parte del paese soffre più di altre.
E' necessario quindi un nuovo intervento.
Il consiglio che mi sento di dare è quello di non prevedere soluzioni tampone o provvisorie.
Noi, ad esempio, pensammo di introdurre gradualmente una progressiva pedonalizzazione della
piazza, obbiettivo che continuo a ritenere importante; inserimmo per questo corpi removibili
che non pregiudicassero quindi il disegno dell'arredo urbano in modo definitivo, come
delimitazione tra la parte pedonale e quella transitabile dai veicoli.
Le famose "palle". Purtroppo quella che doveva essere una soluzione transitoria si è poi
trasformata nel suo contrario; ottenendo il risultato di una destinazione incompleta e come
tale, nel lungo periodo, insoddisfacente.
Credo quindi, alla luce dell'esperienza, sarebbe opportuno evitare simili esperimenti.
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INTERVENTO TIBERIO RABBONI
Buonasera, intervengo brevemente per suggerire un seguito a questo primo ed
interessantissimo lavoro. Il laboratorio partecipato ha dimostrato quanto sia importante
ascoltare il punto di vista dei cittadini nella predisposizione delle scelte amministrative e nei
progetti di interesse generale o di carattere pubblico. Le sintesi che avete presentato ci
dicono che nella riqualificazione di un centro storico entrano in gioco interessi ed aspettative
tra loro diversi ma tutti ugualmente meritevoli di riconoscimento e rappresentanza. Da qui la
necessità di non escludere a priori nessuno ma di conciliare i diversi interessi con i criteri della
flessibilità, della mediazione e della integrazione. Le aspettative della circolazione veicolare,
per fare un esempio che tutti conoscono, devono trovare certamente una risposta senza che
questa neghi le aspettative della circolazione pedonale, delle persone in carrozzina o
semplicemente delle persone con deambulazione limitata. E lo stesso vale per la circolazione
ciclistica. Dunque il laboratorio ci indica un metodo per le soluzioni da adottare nella
riqualificazione del centro storico di Porretta, non ancora delle soluzioni. Per questo,
riprendendo la domanda che prima ci ha rivolto Stefano Gandolfi -quali soluzioni?-vi propongo di
organizzare una nuova fase dei lavori del laboratorio partecipato, o almeno un’altro incontro
come quello di stasera, per confrontarci sulle soluzioni puntuali, vale a dire un piano guida che
assuma i criteri emersi dal laboratorio e su questa base garantisca la coerenza dei singoli futuri
interventi sul centro storico, la concretizzazione di un arredo urbano che tematizzi il tema
delle acque come suggerito da Maurizio Sani, i progetti per gli spazi pubblici finanziabili con
risorse regionali, statali e comunali, i possibili incentivi comunali ai privati che intervengono per
riqualificare o animare le zone più problematiche, ecc. insomma un’altro momento di ascolto e di
confronto tra cittadini, Associazioni locali, tecnici e, naturalmente, l’Amministrazione Comunale,
per dare corpo ad una valorizzazione condivisa di questo straordinario bene comune.