Rapporto Arpa Piemonte incendi boschivi ottobre 2017

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Arpa Piemonte Codice Fiscale - Partita IVA 07176380017 Dipartimento Territoriale del Piemonte Nord-Ovest Via Pio VII n°9 - 10135 Torino - Tel. 01119680350/351 - Fax 01119681441 e-mail: [email protected] Rapporto tecnico sulla qualità dell’aria e sulle attività dell’Agenzia a supporto dell’emergenza per gli incendi boschivi in Piemonte nel mese di ottobre 2017 PM10 1 ottobre - 3 novembre Valori medi per zona 0 50 100 150 200 250 300 01/10/17 02/10/17 03/10/17 04/10/17 05/10/17 06/10/17 07/10/17 08/10/17 09/10/17 10/10/17 11/10/17 12/10/17 13/10/17 14/10/17 15/10/17 16/10/17 17/10/17 18/10/17 19/10/17 20/10/17 21/10/17 22/10/17 23/10/17 24/10/17 25/10/17 26/10/17 27/10/17 28/10/17 29/10/17 30/10/17 31/10/17 01/11/17 02/11/17 03/11/17 Torino città Prima cintura Seconda cintura e Canavese Valle di Susa Zona Sud (Pinerolo e Carmagnola) Valore limite PM10 (da non superare più di 35 gg/anno) A cura del Dipartimento Piemonte Nord-Ovest Dipartimento Sistemi Previsionali Dipartimento Rischio Industriale ed Energia Area Funzionale Tecnica Ufficio Stampa Torino, dicembre 2017 IL SISTEMA DI GESTIONE QUALITÀ È CERTIFICATO ISO 9001:2008 DA SAI GLOBAL ITALIA

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Arpa Piemonte

Codice Fiscale - Partita IVA 07176380017 Dipartimento Territoriale del Piemonte Nord-Ovest

Via Pio VII n°9 - 10135 Torino - Tel. 01119680350/351 - Fax 01119681441 – e-mail: [email protected]

Rapporto tecnico sulla qualità dell’aria e sulle attività dell’Agenzia

a supporto dell’emergenza per gli incendi boschivi in Piemonte

nel mese di ottobre 2017

PM10

1 ottobre - 3 novembre

Valori medi per zona

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Torino città Prima cintura

Seconda cintura e Canavese Valle di Susa

Zona Sud (Pinerolo e Carmagnola) Valore limite PM10 (da non superare più di 35 gg/anno)

A cura del

Dipartimento Piemonte Nord-Ovest Dipartimento Sistemi Previsionali

Dipartimento Rischio Industriale ed Energia Area Funzionale Tecnica

Ufficio Stampa

Torino, dicembre 2017

IL SISTEMA DI GESTIONE QUALITÀ È CERTIFICATO ISO 9001:2008 DA SAI GLOBAL ITALIA

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nel mese di ottobre 2017 1

PREMESSA ............................................................................................................................ 2

INQUADRAMENTO DEL FENOMENO ................................................................................... 4

ANALISI METEOROLOGICA ....................................................................................................... 4 TEMPERATURE ..................................................................................................................... 24 PRECIPITAZIONI.................................................................................................................... 27 PERICOLO INCENDI BOSCHIVI ................................................................................................ 30 DESCRIZIONE DEGLI INCENDI ATTRAVERSO DATI SATELLITARI .................................................. 33 DESCRIZIONE DEGLI INCENDI DA DATI RADAR ......................................................................... 41

ESAME DEI DATI RELATIVI AGLI INQUINANTI AERODISPERSI NEL PERIODO DEGLI INCENDI BOSCHIVI.............................................................................................................. 44

PM10 E PM2.5 .................................................................................................................... 44 BIOSSIDO DI AZOTO .............................................................................................................. 48 ALTRI INQUINANTI NORMATI ................................................................................................... 50 ESAME DEI DATI RELATIVI AI TRACCIANTI DELLA COMBUSTIONE DI BIOMASSA CONTENUTI NEL

PM10 .................................................................................................................................. 51 INQUINANTI NON CONVENZIONALI .......................................................................................... 54

LE ATTIVITÀ DI COMUNICAZIONE ..................................................................................... 64

SITO INTERNET .................................................................................................................... 64 TWITTER .............................................................................................................................. 65 PRESENZA SUI MEDIA ........................................................................................................... 66

CONCLUSIONI ..................................................................................................................... 67

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Premessa In Piemonte il mese di ottobre 2017 è risultato il più secco degli ultimi 60 anni e il secondo mese di ottobre più caldo dal 1958. Unitamente alle condizioni di marcata siccità e di temperatura massima ben al di sopra della media del periodo, è stato un mese in cui il frequente contrasto barico a ridosso dell’arco alpino nordoccidentale ha determinato numerosi episodi di foehn, causando vento forte nelle vallate alpine spesso in sconfinamento alle zone pianeggianti. L’anomalia della situazione meteorologica del mese di ottobre ha contribuito a creare condizioni favorevoli per lo sviluppo e la successiva rapida propagazione degli incendi boschivi che hanno colpito il Piemonte ed in particolare la Città Metropolitana di Torino. Oltre a fornire le indicazioni quotidiane sulla situazione meteorologica e sul pericolo di incendio boschivo per programmare gli interventi di pattugliamento e prevenzione e, durante la vera e propria emergenza, per gestire le operazioni di contrasto e spegnimento, Arpa Piemonte ha sviluppato un’applicazione webGIS per il controllo dell’evoluzione degli incendi attraverso l’utilizzo di immagini satellitari e ha assicurato il monitoraggio locale della qualità dell’aria, specializzato sulla tipologia di inquinanti causati dagli incendi. In particolare il monitoraggio della qualità dell’aria è stato svolto secondo due modalità principali: 1. Con l’utilizzo dei rilevatori portatili a celle elettrochimiche in dotazione alle due squadre del Servizio di reperibilità è stata effettuata in tutti i comuni interessati, sia nei centri abitati che a ridosso degli incendi, la misurazione di una serie di inquinanti di potenziale tossicità immediata e in particolare del monossido di carbonio (CO), gas tossico che in condizioni di combustione incompleta costituisce il tracciante più significativo dell’impatto sulla matrice aria. L’inventario delle emissioni in atmosfera dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, infatti, riporta per il monossido di carbonio il fattore di emissione di gran lunga più elevato tra gli inquinati atmosferici prodotti da un incendio boschivo, pari a 5400 kg/ettaro di area bruciata per boschi in zona mediterranea o temperata, e 2500 kg/ettaro di area bruciata per zone

ad arbusti [11] . Sono state effettuate nel complesso circa 800 misure di monossido di carbonio ed è stato rilevato un solo dato al di sopra del valore limite di qualità dell’aria (10 mg/m³ come media su 8 ore) e precisamente in frazione San Martino del comune di Cantalupa, in prossimità del fronte dell’incendio, la sera del 25 ottobre. Contestualmente, nel centro abitato il valore era invece inferiore a tale limite; in ogni caso ,il Dirigente reperibile ha provveduto immediatamente a informare Sindaco e ASL competente. Allo scopo di assicurare a tutte le Amministrazioni e ai cittadini coinvolti una informazione tempestiva, per ognuno degli interventi è stato pubblicato sul sito web dell’Agenzia - unitamente a una serie di informazioni sull’evoluzione dell’evento, con indicazione del valore massimo di tutti i parametri misurati dai tecnici dell’Agenzia in sito (notizie del 25, 26, 27, 28, 29, 30 e 31 ottobre). 2. Costante controllo degli inquinanti atmosferici misurati in continuo dalla rete di monitoraggio della qualità dell’aria e in particolare il PM10 che già nelle settimane precedenti gli incendi boschivi aveva presentato nell’area urbana torinese valori più elevati della media stagionale. A tale scopo è stato attivato un servizio di validazione straordinaria dei dati di PM10 prodotti dalla strumentazione in continuo, sia nel fine settimana del 28 e 29 Ottobre che nella giornata festiva del 1 novembre, ed è stata prolungata sino al 5 Novembre

1 EEA emission inventory guidebook 11.B Forest fires - 2016 Tab. 3.5,3.6 e 3.7

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la campagna di monitoraggio con la stazione mobile nel Comune di Chiomonte iniziata il 18 ottobre2. Accanto al monitoraggio in continuo l’Agenzia, data la rilevanza e l’estensione territoriale degli incendi ha attivato una serie di attività aggiuntive di campionamento di inquinanti atmosferici in campo e successiva analisi di laboratorio e precisamente:

- presso la scuola elementare del Comune di Sparone è stato posizionato dal 25 al 31 ottobre un campionatore di PM10, allo scopo di valutare se in un’area abitativa rappresentativa in condizioni normali di una elevata qualità dell’aria il contributo aggiuntivo degli incendi boschivi alle concentrazioni di PM10 potesse comportare per l’anno in corso un superamento dei valori limite;

- nei Comuni di Cantalupa, Frossasco, Locana, Sparone e Torino, a scopo di approfondimento del fenomeno, sono stati effettuati prelievi di aeriformi finalizzati alla determinazione di inquinanti non convenzionali che possono prodursi a seguito di combustioni incontrollate come gli incendi boschivi; tali campioni sono stati sottoposti ad analisi chimiche specialistiche, che hanno permesso alcuni approfondimenti circa la natura e le concentrazioni di alcune famiglie di inquinanti, I singoli interventi, descritti nella tabella 2, sono stati finalizzati al prelievo ed alle analisi chimiche quantitative e qualitative di alcune sostanze inquinanti che si sviluppano durante i processi di combustione, nello specifico: idrocarburi policiclici aromatici (IPA), sostanze organiche volatili (SOV) e aldeidi

- sui campioni di PM10 prelevati presso alcune stazioni di monitoraggio di Torino e presso la stazione di Susa è stata effettuata la determinazione di composti organici traccianti della combustione di biomasse, allo scopo di stimare il contributo aggiuntivo al PM10 degli incendi boschivi.

I dati evidenziano che nei giorni critici in media circa il 40% del PM10 misurato è attribuibile al contributo degli incendi boschivi, con punte attorno al 60% nei giorni del 26 e 27 ottobre. A corredo di tutte le attività, è stata condotta un’attività continua e tempestiva di informazione pubblica sulle attività dell’Agenzia e sui risultati delle analisi effettuate. La presente relazione tecnica riporta nel primo capitolo un inquadramento generale del fenomeno degli incendi boschivi e delle condizioni climatiche che hanno favorito il loro sviluppo e la propagazione e l’attività di monitoraggio degli incendi attraverso l’uso di dati satellitari. Nei capitoli successivi è riportata un’analisi complessiva dei dati di qualità dell’aria rilevati nel corso dell’evento e le risultanze delle analisi di laboratorio. Infine è descritta l’attività di comunicazione.

2 La campagna in questione, inizialmente programmata dal 18 al 26 ottobre, si inseriva nelle attività di verifica di ottemperanza da parte dell’Agenzia del piano di monitoraggio ambientale della società TELT relativo al cunicolo esplorativo della Maddalena della nuova linea ferroviaria Torino-Lione

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Inquadramento del fenomeno

Analisi meteorologica La situazione meteorologica a grande scala nel mese di ottobre 2017 è stata caratterizzata dalla marcata persistenza dell’alta pressione sulle regioni dell’Europa occidentale con la presenza quasi stazionaria dell’anticiclone delle Azzorre sul bacino occidentale del Mediterraneo fino ai primi giorni di novembre, quando si è assistito ad un cambio di circolazione atmosferica grazie all’indebolimento dell’anticiclone a ridosso dell’arco alpino ad opera di una saccatura di origine polare. La tabella 1 mostra l’altezza di geopotenziale a 500 hPa alle ore 00 UTC dall’1 ottobre al 5 novembre 2017

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01 ottobre 02 ottobre 03 ottobre 04 ottobre

05 ottobre FOEHN 06 ottobre FOEHN 07 ottobre 08 ottobre

09 ottobre 10 ottobre 11 ottobre 12 ottobre

13ottobre 14 ottobre 15 ottobre 16 ottobre

17 ottobre 18 ottobre 19 ottobre 20 ottobre

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Tabella 1 – Altezza di geopotenziale a 500hPa delle ore 00 UTC dall’1 ottobre al 5 novembre 2017. Elaborazione Arpa Piemonte su dati ECMWF (analisi)

La dominanza dell’alta pressione ha determinato un’ampia anomalia barica positiva sull’Europa occidentale con valore massimo sul Golfo di Biscaglia (Figura 1) e diretto interessamento del territorio piemontese in cui il mese di ottobre è risultato estremamente secco e con temperature miti.

21 ottobre 22 ottobre FOEHN 23 ottobre FOEHN 24 ottobre

25 ottobre 26 ottobre 27 ottobre FOEHN 28 ottobre FOEHN

29 ottobre FOEHN 30 ottobre FOEHN 31 ottobre 01 novembre

02 novembre 03 novembre 04 novembre 05 novembre

FOEHN

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Figura 1 – Anomalia dell’altezza di geopotenziale a 500 hPa nel mese di ottobre 2017 rispetto alla norma del periodo 1971-2000. Elaborazione Arpa Piemonte su dati ECMWF

L’anomalia di pressione si inserisce in un quadro fortemente caratterizzato da temperature al di sopra della norma del periodo e alla quasi totale assenza di precipitazioni. Inoltre, per tutto il mese di ottobre, l’arco alpino nordoccidentale è stato interessato dal forte contrasto barico tra il robusto anticiclone e le perturbazioni polari in discesa dalla Scandinavia che ha causato un marcato aumento della ventilazione e i numerosi episodi di foehn registrati in Piemonte nel periodo analizzato (nel mese di ottobre si sono avuti 8 giorni con foehn; mediamente ad ottobre si rilevano 5 giorni di foehn).

La Tabella 2 mostra l’analisi del campo di vento in Piemonte nei giorni caratterizzati dal foehn.

Data Descrizione eventi Foehn

05/10/2017

Venti nordoccidentali sulle Alpi, in intensificazione nel corso della giornata, da moderati a forti; moderati in rotazione da sud a ovest sugli Appennini e deboli variabili in pianura. Dal pomeriggio condizioni di foehn nelle vallate alpine settentrionali e nordoccidentali, in estensione anche ai primi tratti pianeggianti.

Massima raffica sotto i 700 m: Pietrastretta(TO) alle 23:00 UTC - 20.3 m/s (73.1 km/h).

Massima raffica tra 700 e 1500 m: Salbertrand(TO) alle 22:00 UTC - 15.8 m/s (56.9 km/h).

Massima raffica tra 1500 e 2000 m: Barcenisio(TO) alle 23:00 UTC - 17.7 m/s (63.7 km/h).

06/10/2017

Venti forti in montagna, moderati in pianura al pomeriggio. Condizioni di foehn estese, al mattino nelle vallate nordoccidentali e settentrionali in successiva estensione alle pianure. Venti in attenuazione nella notte.

Massima raffica sotto i 700 m: Pietrastretta(TO) alle 03:00 UTC - 26.5 m/s (95.4 km/h).

Massima raffica tra 700 e 1500 m: Ponzone Bric Berton(AL) alle 19:00 UTC - 22.0 m/s (79.2 km/h).

Massima raffica tra 1500 e 2000 m: Mottarone(VB) alle 16:00 UTC - 24.4 m/s (87.8 km/h).

22/10/2017

Venti da nord. nordovest a tutte le quote, moderati con picchi localmente molto forti; condizioni di foehn in mattinata in estensione a buona parte della pianura nel pomeriggio.

Massima raffica sotto i 700 m: Pietrastretta(TO) alle 12:00 UTC - 24.4 m/s (87.8 km/h).

Massima raffica tra 700 e 1500 m: Colle San Bernardo(CN) alle 20:00 UTC - 18.8 m/s (67.7 km/h).

Massima raffica tra 1500 e 2000 m: Mottarone(VB) alle 20:00 UTC - 24.4 m/s (87.8 km/h).

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23/10/2017

Venti da nordovest, forti o molto forti in montagna, moderati con raffiche forti altrove per condizioni estese di foehn.

Massima raffica sotto i 700 m: Pietrastretta(TO) alle 10:00 UTC - 21.0 m/s (75.6 km/h).

Massima raffica tra 700 e 1500 m: Gad(TO) alle 10:00 UTC - 16.6 m/s (59.8 km/h).

Massima raffica tra 1500 e 2000 m: Mottarone(VB) alle 10:00 UTC - 22.2 m/s (79.9 km/h).

27/10/2017

Venti forti o molto forti dai quadranti settentrionali sui rilievi, deboli altrove con rinforzi su Astigiano e Alessandrino. Estese condizioni di foehn nelle vallate nordoccidentali.

Massima raffica sotto i 700 m: Pietrastretta(TO) alle 17:00 UTC - 24.1 m/s (86.8 km/h).

Massima raffica tra 700 e 1500 m: Salbertrand(TO) alle 13:00 UTC - 19.7 m/s (70.9 km/h).

Massima raffica tra 1500 e 2000 m: Capanne Di Cosola(AL) alle 22:00 UTC - 20.2 m/s (72.7 km/h).

28/10/2017

Venti moderati o forti da nordovest sui rilievi, deboli prevalentemente da sud altrove con rinforzi su Astigiano e Alessandrino. Locali condizioni di foehn in serata nelle vallate alpine nordoccidentali.

Massima raffica sotto i 700 m: Pietrastretta(TO) alle 22:00 UTC - 23.9 m/s (86.0 km/h).

Massima raffica tra 700 e 1500 m: Salbertrand(TO) alle 16:00 UTC - 12.8 m/s (46.1 km/h).

Massima raffica tra 1500 e 2000 m: Capanne Di Cosola(AL) alle 00:00 UTC - 15.8 m/s (56.9 km/h).

29/10/2017

Venti forti o molto forti sulle Alpi da nordovest, deboli o moderati altrove con foehn esteso nelle vallate alpine.

Massima raffica sotto i 700 m: Pietrastretta(TO) alle 13:00 UTC - 25.5 m/s (91.8 km/h).

Massima raffica tra 700 e 1500 m: Gad(TO) alle 14:00 UTC - 19.8 m/s (71.3 km/h).

Massima raffica tra 1500 e 2000 m: Larecchio(VB) alle 19:00 UTC - 20.4 m/s (73.4 km/h).

30/10/2017

Venti da nord, nordovest, deboli in pianura e moderati in montagna con raffiche localmente molto forti e condizioni di foehn nelle vallate alpine nordoccidentali fino al primo mattino. Intensità in attenuazione nella seconda parte della giornata.

Massima raffica sotto i 700 m: Pietrastretta(TO) alle 00:00 UTC - 18.2 m/s (65.5 km/h).

Massima raffica tra 700 e 1500 m: Colle San Bernardo(CN) alle 13:00 UTC - 17.0 m/s (61.2 km/h).

Massima raffica tra 1500 e 2000 m: Capanne Di Cosola(AL) alle 01:00 UTC - 13.6 m/s (49.0 km/h).

05/11/2017

Moderati dai quadranti meridionali in successiva rotazione dai quadranti settentrionali sui rilievi, con rinforzi forti su Alpi Marittime e Liguri e Appennino al primo mattino e su Alpi Lepontine e Appennino in serata; deboli o localmente moderati da nord-nordest altrove. Locali condizioni di foehn nelle vallate alpine settentrionali e occidentali

Massima raffica tra 700 e 1500 m: Ponzone Bric Berton(AL) alle 20:00 UTC - 20.5 m/s (73.8 km/h).

Massima raffica tra 1500 e 2000 m: Mottarone(VB) alle 18:00 UTC - 26.7 m/s (96.1 km/h).

Tabella 2 – Eventi di foehn dal 1 ottobre al 5 novembre 2017 in Piemonte I fenomeni di maggiore rilevanza nel periodo in esame sono pertanto rappresentati da temperature massime elevate, siccità ed episodi di vento forte. Tale quadro meteorologico permette di comprendere appieno sia il contesto nel quale si sono verificati gli incendi sia le condizioni favorevoli alla rapida propagazione del fuoco, principalmente a causa del ruolo determinante avuto dal forte vento. A tal proposito, per una serie di stazioni di monitoraggio della rete di Arpa Piemonte ubicate in prossimità delle località maggiormente colpite dagli incendi sono stati evidenziati i valori della massima raffica giornaliera durante gli episodi di foehn (Tabella 3).

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Max di raffica (km/h) 05-ott-17 06-ott-17 22-ott-17 23-ott-17 27-ott-17 28-ott-17 29-ott-17 30-ott-17 05-nov-17

RIGUGIO VACCARONE (TO) 87.5 99.0 87.8 92.5 104.8 81.7 133.9 60.8 86.0

BORGONE (TO) 23.8 37.1 56.2 54.0 46.1 20.9 46.8 29.5 25.6

PRAROTTO (TO) 43.6 28.1 38.2 34.9 38.2 29.2 35.3 28.4 29.9

PIETRASTRETTA (TO) 73.1 95.4 87.8 75.6 86.8 86.0 91.8 65.5 65.5

AVIGLIANA (TO) 16.2 39.2 60.1 55.8 48.6 13.0 61.2 27.0 24.1

CUMIANA (TO) 14.8 20.9 48.2 26.3 14.8 14.8 11.9 22.3 9.0

PINEROLO (TO) 18.7 23.0 65.5 52.9 14.0 16.2 15.8 16.2 11.5

BORGOFRANCO D'IVREA (TO) 21.2 54.4 54.4 60.5 58.0 34.2 36.0 38.2 28.4

OROPA (BI) 19.1 52.6 58.7 57.2 37.1 18.0 62.3 22.0 28.8

PALLANZA (VB) 15.1 53.3 64.1 62.3 54.7 16.9 49.7 23.8 43.6

LOZZOLO (VC) 27.0 50.4 26.6 40.0 34.6 20.9 21.2 23.0 32.4

DOMODOSSOLA (VB) 13.3 54.0 47.2 46.1 42.1 17.3 48.2 28.4 30.6

MONTE MALANOTTE (CN) 45.4 51.1 48.6 41.0 40.3 29.5 30.2 27.0 32.0

PIAN DELLE BARACCHE (CN) 31.0 34.9 52.9 45.7 38.2 45.0 46.8 15.5 22.0

COLLE BARANT (CN) 65.2 65.2 91.8 64.1 61.9 47.5 59.0 29.5 40.3

Tabella 3 – Massime raffiche giornaliere (km/h) registrate nelle stazioni d monitoraggio della rete di Arpa Piemonte ubicate in prossimità delle località coinvolte dagli incendi. In giallo i valori inferiori ai 20 km/h, in arancione quelli compresi tra 20 e 50 km/h, in rosso quelli tra 50 e 80 km/h, in viola quelli superiori ad 80 km/h. Per evidenziare i giorni maggiormente interessati dal vento e l’eccezionalità di tali episodi di foehn, viene riportato l’andamento giornaliero della massima raffica dal 1 ottobre al 5 novembre (Figura 2) per alcune stazioni più prossime agli incendi. .

Massima raffica giornaliera 1 ottobre - 5 novembre 2017 - Val di Susa

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BORGONE (400 m)

PIETRASTRETTA (520 m)

PRAROTTO (1440 m)

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Rapporto tecnico sulla qualità dell’aria e sulle attività dell’Agenzia a supporto dell’emergenza per gli incendi boschivi in Piemonte nel mese di ottobre 2017

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Rapporto tecnico sulla qualità dell’aria e sulle attività dell’Agenzia a supporto dell’emergenza per gli incendi boschivi in Piemonte nel mese di ottobre 2017

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Massima raffica giornaliera 1 ottobre - 5 novembre 2017 - Canavese e Biellese

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PIAN DELLE BARACCHE (2135 m)

COLLE BARANT (2294 m)

Figura 2 – Andamento della massima raffica giornaliera (km/h) di una selezione di stazioni di monitoraggio, raggruppate per area geografica (Val Susa, pinerolese, verbano-novarese vercellese, canavese e biellese, cuneese), dal 1 ottobre al 5 novembre 2017

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Rapporto tecnico sulla qualità dell’aria e sulle attività dell’Agenzia a supporto dell’emergenza per gli incendi boschivi in Piemonte nel mese di ottobre 2017

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Il primo episodio di foehn si è verificato tra il pomeriggio del 5 e la mattinata del 7 ottobre; causato da un’onda depressionaria in veloce movimento dal mare del Nord verso il medio Adriatico (Figura 3).

Figura 3 – Evoluzione dell’altezza di geopotenziale a 500 hPa tra le ore 06 UTC del 06 ottobre 2017 e 00 UTC del 07 ottobre 2017, intervallata ogni 6 ore. Elaborazione Arpa Piemonte su dati analisi ECMWF Il sostenuto vento di foehn si è esteso anche alle zone pianeggianti (Figura 4) ed ha determinato un rialzo dei valori di temperatura al di sopra della norma del periodo.

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Figura 4 – Evoluzione del vento a circa 500 m. di altitudine, tra le ore 06 UTC del 06 ottobre 2017 e 00 UTC del 07 ottobre 2017, intervallata ogni 6 ore. Elaborazione Arpa Piemonte su dati previsionali COSMOI2 Il picco termico mensile è stato raggiunto intorno alla metà del mese quando una vasta area anticiclonica ha interessato l’Europa centro-meridionale e nelle ore centrali del giorno 15 ottobre i suoi massimi barici si sono localizzati sull’Appennino tosco-emiliano (Figura 5). Il 14 ottobre la stazione termometrica di Capanna Margherita (VC) ha registrato il primato di temperatura massima per il mese di ottobre mentre nei due giorni successivi la media dei valori massimi in pianura ha sfiorato i 25°C. Tuttavia non si sono registrati altri record in quanto sulle zone pianeggianti non sono stati superati localmente i 30°C come è avvenuto in passato mentre nelle vallate alpine è mancato il contributo del foehn.

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Figura 5 – Altezza di geopotenziale a 500 hPa alle ore 12 UTC del 15 ottobre 2017. Elaborazione Arpa Piemonte su dati analisi ECMWF Analizziamo ora gli episodi di forte vento dell’ultima decade del mese che hanno contribuito in maniera determinante alla propagazione degli incendi boschivi che si sono sviluppati nell’ultima decade del mese in Piemonte. Domenica 22 ottobre una saccatura in veloce discesa dalla Francia settentrionale ha creato un minimo barico secondario sull’alto Adriatico sottovento alla catena alpina (Figura 6).

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Rapporto tecnico sulla qualità dell’aria e sulle attività dell’Agenzia a supporto dell’emergenza per gli incendi boschivi in Piemonte nel mese di ottobre 2017

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Figura 6 – Evoluzione dell’altezza di geopotenziale a 500 hPa tra le ore 06 UTC del 22 ottobre 2017 e 00 UTC del 23 ottobre 2017, intervallata ogni 6 ore. Elaborazione Arpa Piemonte su dati analisi ECMWF In mattinata si è intensificato il vento da nord, nordovest sulle vallate alpine occidentali piemontesi e nel pomeriggio si è esteso alle zone pianeggianti con diffuse condizioni di foehn (Figura 7 e Figura 8).

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Figura 7 – Evoluzione del vento a circa 1500m. di altitudine, tra le ore 06 UTC del 22 ottobre 2017 e 00 UTC del 23 ottobre 2017, intervallata ogni 6 ore. Elaborazione Arpa Piemonte su dati previsionali COSMOI2

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Figura 8 – Evoluzione del vento a circa 500m. di altitudine, tra le ore 06 UTC del 22 ottobre 2017 e 00 UTC del 23 ottobre 2017, intervallata ogni 6 ore. Elaborazione Arpa Piemonte su dati previsionali COSMOI2 Le forti raffiche di vento si sono mantenute anche nella giornata successiva del 23 ottobre (Figura 9 e Figura 10); a partire dal pomeriggio del 24 ottobre l’intensità del vento si è gradualmente attenuata.

Figura 9 – Evoluzione del vento a circa 1500 m di altitudine, tra le ore 06 UTC del 23 ottobre 2017 e 00 UTC del 24 ottobre 2017, intervallata ogni 6 ore. Elaborazione Arpa Piemonte su dati previsionali COSMOI2

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Figura 10 – Evoluzione del vento a circa 500 m di altitudine, tra le ore 06 UTC del 23 ottobre 2017 e 00 UTC del 24 ottobre 2017, intervallata ogni 6 ore. Elaborazione Arpa Piemonte su dati previsionali COSMOI2

Nella Figura 11 è presente l’immagine satellitare nella banda del visibile alle ore 11:55 UTC del giorno 25 ottobre: si notano i fumi prodotti dagli incendi sui settori alpini occidentali piemontesi, trasportati anche nelle zone pianeggianti adiacenti da un vento occidentale presente a 1500-2000 m di quota.

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Figura 11 – Immagine satellitare acquisita nella banda del visibile a colori reali dal sensore MODIS presente sul satellite polare EOS Aqua della NASA, alle 11:55 UTC del giorno 25/10/2017 - credits NASA/GSFC, Rapid Response Il 26 ottobre è rimasta presente una circolazione di tipo occidentale tra i 2000 ed i 3000 m di altitudine mentre ai livelli superiori era disposta da ovest, nordovest quindi sempre con condizioni purtroppo favorevoli al trasporto dei prodotti della combustione dalle Alpi verso le zone pianeggianti; nel pomeriggio la ventilazione iniziava nuovamente ad intensificarsi per l’arrivo di una nuova onda depressionaria i cui effetti sarebbero stati più marcati nella giornata successiva. Il 26 ottobre si attivavano nuovi incendi nella campagna novarese e nel Canavese e riprendevano nuovamente in Val Susa e nel Pinerolese. Nella Figura 12 notiamo la struttura depressionaria responsabile di un nuovo esteso evento di foehn sul territorio piemontese il 27 ottobre: una saccatura in discesa dal mare del Nord verso l’alto Adriatico si contrappone all’alta pressione sulla Spagna determinando un forte gradiente di pressione.

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Figura 12 – Evoluzione dell’altezza di geopotenziale a 500 hPa tra le ore 00 e 18 UTC del 27 ottobre 2017, intervallata ogni 6 ore. Elaborazione Arpa Piemonte su dati ECMWF In Figura 13 e Figura 14 sono mostrate le mappe di vento del giorno 27 ottobre a diverse quote.

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Figura 13 – Evoluzione del vento a circa 1500 m di altitudine, tra le ore 06 UTC del 27 ottobre 2017 e 00 UTC del 28 ottobre 2017, intervallata ogni 6 ore. Elaborazione Arpa Piemonte su dati previsionali COSMOI2

Figura 14 – Evoluzione del vento a circa 500 m di altitudine, tra le ore 06 UTC del 27 ottobre 2017 e 00 UTC del 28 ottobre 2017, intervallata ogni 6 ore. Elaborazione Arpa Piemonte su dati previsionali COSMOI2

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Il 27 ottobre vengono segnalati nuovi roghi boschivi nel Cuneese e nel giorno successivo a nel Novarese e nel Biellese. Il forte vento ha riattivato gli incendi nelle località della Val Susa e del Canavese. L’ultimo rilevante episodio di foehn del mese si è verificato tra il 29 ottobre e la mattina del 30: un’ampia depressione è scesa dalla Scandinavia verso l’Europa orientale (Figura 15) convogliando ancora un’intensa ventilazione da nord, nordovest sul territorio piemontese (Figura 16 e Figura 17). Tale situazione ha contribuito ad una nuova ripresa degli incendi boschivi.

Figura 15 – Evoluzione dell’altezza di geopotenziale a 500 hPa tra le ore 00 e 18 UTC del 29 ottobre 2017, intervallata ogni 6 ore. Elaborazione Arpa Piemonte su dati ECMWF

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Figura 16 – Evoluzione del vento a circa 1500 m di altitudine, tra le ore 06 UTC del 29 ottobre 2017 e 00 UTC del 30 ottobre 2017, intervallata ogni 6 ore. Elaborazione Arpa Piemonte su dati previsionali COSMOI2

Figura 17 – Evoluzione del vento a circa 500 m di altitudine, tra le ore 06 UTC del 29 ottobre 2017 e 00 UTC del 30 ottobre 2017, intervallata ogni 6 ore. Elaborazione Arpa Piemonte su dati previsionali COSMOI2

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Rapporto tecnico sulla qualità dell’aria e sulle attività dell’Agenzia a supporto dell’emergenza per gli incendi boschivi in Piemonte nel mese di ottobre 2017

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Temperature

In Piemonte la temperatura media del mese di ottobre 2017 è risultata superiore alla norma del periodo 1971-2000, con uno scarto positivo di 2.9°C, ed il mese si è situato al 2° posto nella distribuzione storica degli ultimi 60 anni. (Figura 18).

Figura 18 – Distribuzione delle temperature massima di ottobre in Piemonte negli ultimi 60 anni. La differenza dell’andamento delle temperature massime e minime è rilevante. Ottobre 2017 è risultato il mese di ottobre più caldo degli ultimi 60 anni distanziando di 1.2°C ottobre 2001 che è in seconda posizione (Figura 18). Nella stessa figura notiamo come ottobre 2017 sia marcatamente staccato dalla distribuzione degli altri mesi di ottobre che sono ravvicinati tra loro. L’anomalia termica dei valori massimi è stata di ben 4.5°C (Figura 19).

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Figura 19 – Anomalia della temperatura massima in Piemonte nel mese di ottobre 2017 rispetto alla norma 1971-2000 Inoltre 11 termometri della rete Arpa Piemonte (pari al 4% del totale) hanno registrato il primato di temperatura massima per il mese, in prevalenza nel giorno 5 ottobre (Tabella 4).

Tabella 4 – Temperature massime (in alto) e minime (in basso) in Piemonte nel mese di ottobre 2017. È riportata l’anomalia delle temperature in °C rispetto alla norma 1971-2000, la posizione relativa rispetto al corrispondente mese più caldo o più freddo dell’intera serie storica, il valore medio sulle località di pianura, la percentuale di stazioni meteorologiche che hanno fatto registrare il loro record di temperatura, ed infine dove e quando si è osservato il valore giornaliero più alto (massime) o più basso (minime, limitatamente alle stazioni avente quota inferiore a 700 m). Il mese è evidenziato in colore arancione (caldo) o blu (freddo) se si trova nelle prime 10 posizioni storiche, in grassetto se è tra le prime tre. Sono prese in considerazione solo le stazioni attive da almeno 5 anni

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Invece il suolo secco e il numero elevato di notti serene hanno determinato un’anomalia termica delle temperature minime molto inferiore, di 1.2°C (Tabella 4) ed in pianura localmente si sono registrati degli scostamenti negativi (Figura 20).

Figura 20 – Anomalia della temperatura minima in Piemonte nel mese di ottobre 2017 rispetto alla norma 1971-2000 Anche i valori dello zero termico registrati nel mese di ottobre confermano un quadro ben al di sopra delle condizioni medie del periodo di riferimento. La Figura 21 mostra i valori registrati mediamente sul Piemonte, superiori alla media in corrispondenza di tutte le giornate caratterizzate da circolazione anticiclonica (28 giorni su 31).

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20/1

0/20

17

21/1

0/20

17

22/1

0/20

17

23/1

0/20

17

24/1

0/20

17

25/1

0/20

17

26/1

0/20

17

27/1

0/20

17

28/1

0/20

17

29/1

0/20

17

30/1

0/20

17

31/1

0/20

17

me

tri

clima (1999-2015) 3029 m

ottobre 2017 3451 m

Figura 21 – Andamento dello zero termico sulla regione nel periodo 1-31 ottobre 2017.

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Precipitazioni

In Piemonte il mese di ottobre 2017 è risultato il più secco degli ultimi 60 anni, con una precipitazione media di circa 3 mm, inferiore del 98% rispetto alla media climatologica di 133.2 mm degli anni 1971-2000 (Tabella 5).

L’esame della Figura 22 mostra come le precipitazioni siano state praticamente assenti sulla quasi totalità della pianura piemontese, su Alpi Cozie, Marittime e Liguri ma anche sul resto dell’arco alpino e sul settore appenninico il deficit è stato marcato. E’ un evento raro in un mese che in Piemonte è statisticamente il più piovoso in tutto l’anno.

Figura 22 – Precipitazione mensile in Piemonte nel mese di ottobre 2017

Tabella 5 - Precipitazioni cumulate medie in Piemonte nel mese di ottobre 2017. E’ riportata l’anomalia percentuale dalla norma 1971-2000, la posizione relativa rispetto al mese corrispondente più secco o più piovoso dell’intera serie storica, il valore medio, la percentuale di stazioni meteorologiche che hanno fatto registrare il loro record di precipitazione cumulata giornaliera ed infine dove e quando si è osservato il valore più intenso. Il mese è evidenziato in colore arancione (secco) o blu (umido) se si trova nelle prime 10 posizioni storiche, in grassetto se è tra le prime tre. Sono prese in considerazione solo le stazioni attive da almeno 5 anni Per avere un’informazione spaziale dettagliata, in Figura 23 è raffigurata la mappa di anomalia percentuale di precipitazione nel mese di ottobre 2017 rispetto alla norma 1971-2000.

Precipitazione di

Anomalia(%) Posizione Media (mm)

% record

Luogo Data mm

Ottobre -98 1° più secco

3.0 0

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Figura 23 – Mappa di anomalia percentuale di precipitazione mensile del mese di ottobre 2017 rispetto alla norma 1971-2000 Un altro indicatore utile per capire la carenza idrica che ha caratterizzato il mese di ottobre 2017 e lo ha differenziato dagli ultimi cinque anni (2012-2016) è il numero massimo di giorni consecutivi senza pioggia (precipitazione <1mm), raffigurato in Figura 24.

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Figura 24 – Numero massimo di giorni secchi consecutivi del mese di ottobre degli ultimi cinque anni:2013-2017

La siccità del mese di ottobre 2017 ha aggravato il deficit pluviometrico di un anno in cui le precipitazioni cumulate dal 1° gennaio sono rimaste costantemente inferiori alla norma ed a fine ottobre il deficit da inizio anno è salito al 40% con soli 534 mm totali ed oltre 50 giorni consecutivi senza precipitazioni significative come si evince dalla Figura 25.

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Figura 25 – Andamento delle precipitazioni medie giornaliere in Piemonte nell’anno 2017 (verde scuro) confrontato con la climatologia dell’area (verde chiaro) In generale il deficit complessivo della precipitazione totale da inizio gennaio supera il 30% sull'intero bacino del Po chiuso a valle della confluenza col Ticino, rendendo l'anno in corso il 4° più secco dal 1950 considerando i primi 10 mesi dell’anno.

Pericolo incendi boschivi Dal bollettino giornaliero emesso dal Centro Funzionale di Arpa Piemonte e dalle mappe basate sull’indice canadese FWI osservato nelle aree base durante tutto il mese di ottobre e i primi giorni di novembre, si nota come la situazione sia stata sempre caratterizzata dal livello di allerta molto elevato per 32 giorni consecutivi.(Figura 26) I valori così elevati assunti dall’indice canadese sono da ascrivere sia alla carenza di acqua su tutti gli strati di combustibile, dalla lettiera fino agli strati profondi (infatti hanno registrato valori molto elevati tutti i sottoindici legati alla quantità di umidità presente nei vari strati, dall’FFMC fino al DMC), sia alla forte ventilazione che si è verificata con i numerosi episodi di foehn ampiamente analizzati.

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01 ottobre 02 ottobre 03 ottobre 04 ottobre

05 ottobre 06 ottobre 07 ottobre 08 ottobre

09 ottobre 10 ottobre 11 ottobre 12 ottobre

13ottobre 14 ottobre 15 ottobre 16 ottobre

17 ottobre 18 ottobre 19 ottobre 20 ottobre

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Figura 26 – Mappe del livello di pericolo valutato sulle aree di base a partire dai dati osservati, in accordo con la scala di pericolo (rosso: molto elevato, arancione: elevato, giallo: moderato, verde: basso, azzurro: molto basso)

Analizzando in dettaglio la frequenza dei livelli di allerta del periodo esaminato, si nota come il mese di ottobre 2017 sia stato caratterizzato da un elevatissimo numero di giorni con livello di allerta massimo, a differenza di quanto registrato nel mese di ottobre degli ultimi cinque anni (Figura 27).

21 ottobre 22 ottobre 23 ottobre 24 ottobre

25 ottobre 26 ottobre 27 ottobre 28 ottobre

29 ottobre 30 ottobre 31 ottobre 01 novembre

02 novembre 03 novembre 04 novembre 05 novembre

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Figura 27 – Frequenza percentuale livelli di allerta del mese di ottobre negli ultimi cinque anni:2013-2017

Descrizione degli incendi attraverso dati satellitari In concomitanza con gli eventi calamitosi dell’ottobre 2017 è stata avviata dall’Area Funzionale Tecnica - Nucleo Operativo Sistema Informativo Geografico di Arpa Piemonte un’attività di raccolta, trattamento e messa a disposizione dell’utenza interna ed esterna dei dati satellitari disponibili per le aree interessate dagli incendi. In particolare sono state considerate le seguenti fonti: Immagini satellitari:

1. NASA-USGS (programma Landsat 8) 2. NASA (costellazione Terra/Aqua MODIS) 3. ESA-Copernicus (costellazione Sentinel-2)

Anomalie termiche: 1. NOAA-NASA (Suomi NPP VIIRS) 2. NASA (costellazione Terra/Aqua MODIS)

Per quanto riguarda le immagini satellitari è stato possibile fare riferimento a immagini acquisite con diversa risoluzione geometrica e diversi tempi di rivisitazione. In particolare:

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1. il sensore MODIS, con una risoluzione di 250 m a terra e tempo di rivisitazione di 24 h, ha fornito due immagini giornaliere nelle bande del visibile (una per ciascun satellite Terra/Aqua) a media risoluzione;

2. il sensore OLI del satellite Landsat 8, con una risoluzione a terra di 30 m e un tempo di rivisitazione di 16 giorni, ha fornito un’unica immagine nelle bande spettrali del visibile e dell’infrarosso relativa alla data del 22 ottobre 2017 sulla Valle di Susa;

3. il sensore MSI della costellazione Sentinel-2, con tempo di rivisitazione di 6 giorni, ha fornito due immagini con risoluzione a terra di 10 m per le bande del visibile e di 20 m nelle bande dell’infrarosso a onde corte relative al 24 ed al 27 ottobre 2017; le due immagini interessano buona parte del Piemonte centro e sud-occidentale.

Grazie alle bande dell’infrarosso ad onde corte (SWIR) disponibili sia per il sensore OLI che per MSI è stato possibile generare immagini caratterizzate da una limitata interferenza della cortina di fumo. Nell’immagine Landsat in falsi colori (composizione di bande 7-5-3) la banda 7 dello SWIR è stata assegnata al canale del rosso e permette di evidenziare l’incendio attivo connotato da un rosso brillante. Nella stessa immagine la banda del vicino infrarosso è stata assegnata al canale del verde consentendo di visualizzare la forte risposta della vegetazione su questa banda, che risulta così particolarmente nitida e brillante in questa composizione. Nelle immagini Sentinel-2, le due bande SWIR che le caratterizzano sono state assegnate ai canali del rosso e del verde, mentre il vicino infrarosso è stato assegnato al rimanente canale facendo così risultare la vegetazione in tonalità di blu.

Figura 28 Immagine in colori reali della bassa Val di Susa (bande 4-3-2) relativa al 22 ottobre 2017 10.17 UTC - Landsat 8 image courtesy of U.S. Geological Survey

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Figura 29 Immagine in falsi colori (bande 7-5-3) relativa al 22 ottobre 2017 10.17 UTC. Ben visibile in alto a sinistra l'incendio attivo a Nord dell'abitato di Bussoleno - Landsat 8 image courtesy of U.S. Geological Survey.

Figura 30 Cumiana/Cantalupa - 24 ottobre 2017 10.21 UTC - Immagine in falsi colori (bande 12-11-8A), Copernicus Sentinel data (2017)

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Figura 31 Cumiana/Cantalupa - 27 ottobre 2017 10.31 UTC - Immagine in falsi colori (bande 12-11-8A), Copernicus Sentinel data (2017 )

Figura 32 Val di Susa (Mompantero), 27 ottobre 2017 10.31 UTC - Immagine in falsi colori (bande 12-11-8A) - Nell'immagine a sinistra risulta ben visibile il fronte dell'incendio attivo (in rosso) e l'estensione dell'area bruciata (marrone). La cima del Rocciamelone compare nell'immagine in colori reali poco a nord dell'accumulo nuvoloso al centro - Copernicus Sentinel data (2017)

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Figura 33 Perrero (spartiacque tra Val Germanasca e Val Chisone), 27 ottobre 2017 10.31 UTC - Immagine in falsi colori (bande 12-11-8A), Copernicus Sentinel data (2017)

Figura 34 Traversella (Val Chiusella) - 27 ottobre 2017 10.31 UTC - Immagine in falsi colori (bande 12-11-8A), Copernicus Sentinel data (2017)

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Figura 35 Valle Orco (Ribordone) - 27 ottobre 2017 - Copernicus Sentinel data (2017)

Figura 36 Casteldelfino (Valle Varaita) - 24 ottobre 2017 10.21 UTC - Immagine in falsi colori (bande 12-11-8A), Copernicus Sentinel data (2017)

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Figura 37 Sambuco (Valle Stura), 24 ottobre 2017 10.21 UTC - Immagine in falsi colori (bande 12-11-8A), Copernicus Sentinel data (2017) Per quanto riguarda le anomalie termiche sono stati considerati i dati prodotti dai sensori VIIRS e MODIS montati rispettivamente sui satelliti Suomi NPP e Terra/Aqua. Entrambi i dataset vengono aggiornati quotidianamente attraverso servizi di disseminazione dedicati e si basano su specifici algoritmi di fire detection sviluppati da NASA.

Figura 38 Immagine MODIS con ubicazione delle anomalie termiche registrate dai sensori MODIS e VIIRS

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In parallelo al reperimento e trattamento dei dati satellitari è stata allestita un’applicazione webGIS con l’intenzione di radunare tutte le principali informazioni geografiche disponibili per il territorio regionale relative al monitoraggio in near real time sul tema degli incendi.

Figura 39 Applicazione Incendi Boschivi: dati telerilevati in near real time L’applicazione integra i seguenti temi:

• Ubicazione incendi delle ultime 24 e 48 ore (fonte MODIS FIRMS)

• Ubicazione Incendi degli ultimi 7 giorni (fonte VIIRS)

• Aree coperte da incendi negli ultimi 30 giorni (fonte Copernicus EFFIS, VIIRS)

• Immagini satellitari MODIS Terra e Aqua con aggiornamento giornaliero (fonte NASA/ESRI)

• Temperature e direzione del Vento in tempo reale, aggiornamento ogni 10 min (fonte Arpa Piemonte - Rete Meteoidrografica Regionale)

• Ubicazione Stazioni qualità dell'aria (fonte Arpa Piemonte)

• Altre immagini satellitari Copernicus Sentinel e Landsat 8 con aggiornamento dipendente dalle date di acquisizione

• perimetrazioni dell’emergenza incendi dell’ottobre 2017 a cura del Copernicus Emergency Management Service (EMS)

• Aree percorse da incendi da Archivio stoico Regione Piemonte (fonte WMS Geoportale Regione Piemonte)

L’applicazione consente di attivare/disattivare la visualizzazione dei singoli strati informativi e visualizzare la serie temporale delle immagini MODIS. L'applicazione è disponibile al seguente indirizzo: http://webgis.arpa.piemonte.it/incendi_piemonte_webapp/

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Il sistema realizzato in forma prototipale nel corso dell’evento è stato immediatamente messo a disposizione di Regione (Settore Protezione Civile). L’esperienza di utilizzo del sistema in corso d’evento da parte degli utenti interni ed esterni è risultata molto positiva e pertanto nel corso del mese di novembre è stato avviato un primo confronto con il Settore Regionale di Protezione Civile ed i referenti AIB e del Corpo Forestale per definire un possibile scenario di evoluzione dello strumento sia attraverso l’integrazione di nuovi dati utili (es cartografia forestale, bersagli sensibili, dati previsionali campi di vento etc.) sia di funzionalità (es rappresentazione 3D, editing semplificato osservazioni etc.).

Figura 40 Schermata del servizo web-gis

Descrizione degli incendi da dati radar Durante la mattina del 27 ottobre si osserva l’eco radar associata al pennacchio degli incendi in Val Susa a partire dalle ore 09:00 locali, in estensione verso la pianura. La Figura 41 mostra la riflettivià radar, proporzionale all’eco retrodiffuso dal particolato presente nel pennacchio, tra le ore 09:00 e le 10:00 locali. Si nota un iniziale sviluppo in alta Val di Susa ed una successiva estensione verso Est, in direzione di Torino, dove le polveri vengono rilevate dal radar a partire dalle 09:30 circa. La misura della velocità radiale Doppler permette inoltre di stimare una velocità del vento superiore a 15 m/s alla quota di circa 1500 metri (Figura 41), che ha sospinto le polveri verso il capoluogo. Le ceneri rilevate da radar hanno raggiunto una quota massima intorno ai 3000 metri.

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Figura 41 Riflettività radar tra 09:00 e le 10:00 locali del 27 ottobre 2017

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Figura 42 Velocità Doppler alle ore 08:00UTC del 29 ottobre. Si nota la velocità del vento di circa 15-20 m/s con direzione di provenienza da Ovest. La freccia indica la direzione prevalente del vento tra 1000 e 2000 metri di quota. Le polveri associate agli incendi sono state rilevate anche nella giornata del 29 ottobre. In questo caso, durante la mattinata sono state osservate le ceneri associate agli incendi in Val Susa (Figura 42, riquadro di sinistra). Durante il pomeriggio un secondo pennacchio, proveniente dagli incendi presenti in Va Soana, ha fatto la sua comparsa nel quadrante settentrionale della regione (Figura 43, riquadro di destra). I venti da Ovest in Val di Susa, e da Nord-Ovest nel canavese hanno contributo a sospingere il particolato verso l’area metropolitana di Torino.

Figura 43 Sinistra: la riflettività alle 08:30UTC del 29 ottobre mostra il pennacchio di fumo che si estende dalla Val Susa verso Torino. Destra: alle 14:10UTC, oltre al fumo derivante dagli incendi in Val Susa, è visibile l’eco prodotta dalle ceneri dell’incendio in Val Soana

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Esame dei dati relativi agli inquinanti aerodispersi nel periodo degli incendi boschivi Nel presente capitolo vengono analizzati i dati relativi agli inquinanti presi in considerazione dalla normativa di qualità dell’aria (D.Lgs 155/2010 e s.m.i.) e rilevati

- dalle stazioni fisse della rete di monitoraggio di qualità dell’aria di Arpa Piemonte; - dal campionatore di PM10 posizionato nel Comune di Sparone da 25 al 31 ottobre - dalla stazione mobile posizionata nel Comune di Chiomonte dal 18 ottobre al 5 novembre - dai campionatori di PM10 gestite da TELT nei centri abitati di Giaglione e Gravere

all’interno del piano di monitoraggio ambientale relativo al tunnel esplorativo della Maddalena della nuova linea ferroviaria Torino- Lione.

Relativamente al PM10 e 2.5, si sottolinea che, anche in assenza di incendi boschivi, il mese di ottobre 2017 sul territorio regionale ha presentato concentrazioni degli inquinanti atmosferici – e in particolare di PM10 - più elevate della media dell’ultimo triennio a causa delle condizioni meteorologiche di stabilità atmosferica e sostanziale assenza di precipitazioni. E’ stato, inoltre, studiato l’andamento del:

a) particolato aerodisperso (PM10 e PM2.5) che nel bacino padano è l’inquinante atmosferico più critico nel semestre ottobre-marzo;

b) biossido di azoto, che presenta ancora alcune criticità nell’area urbana torinese, in

particolare in relazione al valore limite annuale; c) altri inquinanti normati (monossido di carbonio, biossido di zolfo e benzene) che

rispettano ampiamente i limiti da molti anni su tutto il territorio della Città Metropolitana di Torino

d) inquinanti non convenzionali che possono prodursi a seguito di combustioni incontrollate come gli incendi boschivi; nello specifico: idrocarburi policiclici aromatici (IPA), sostanze organiche volatili (SOV) e aldeidi

e) traccianti della combustione di biomasse

PM10 e PM2.5

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Per entrambi gli inquinanti la normativa prevede una misura su base giornaliera. Nelle figure che seguono sono presentate le elaborazioni degli andamenti temporali delle medie giornaliere dal 1 ottobre al 3 novembre per tutti i dati disponibili3. Più in particolare dalla Figura 44 alla Figura 49 sono riportati gli andamenti delle medie giornaliere di PM10 e PM2.5 raggruppati per aree territoriali.

PM10

1 ottobre - 3 novembre 2017

Città di Torino

0

50

100

150

200

250

300

350

400

01/1

0/2

017

02/1

0/2

017

03/1

0/2

017

04/1

0/2

017

05/1

0/2

017

06/1

0/2

017

07/1

0/2

017

08/1

0/2

017

09/1

0/2

017

10/1

0/2

017

11/1

0/2

017

12/1

0/2

017

13/1

0/2

017

14/1

0/2

017

15/1

0/2

017

16/1

0/2

017

17/1

0/2

017

18/1

0/2

017

19/1

0/2

017

20/1

0/2

017

21/1

0/2

017

22/1

0/2

017

23/1

0/2

017

24/1

0/2

017

25/1

0/2

017

26/1

0/2

017

27/1

0/2

017

28/1

0/2

017

29/1

0/2

017

30/1

0/2

017

31/1

0/2

017

01/1

1/2

017

02/1

1/2

017

03/1

1/2

017

TO Consolata TO Grassi TO Lingotto beta TO Rebaudengo TO Rubino Valore limite PM10 (da non superare più di 35 gg/anno)

Figura 44 PM10 Medie giornaliere g/m3) – Città di Torino PM2.5

1 ottobre - 3 novembre 2017

Città di Torino

0

50

100

150

200

250

01/1

0/1

702/1

0/1

703/1

0/1

704/1

0/1

705/1

0/1

706/1

0/1

707/1

0/1

708/1

0/1

709/1

0/1

710/1

0/1

711/1

0/1

712/1

0/1

713/1

0/1

714/1

0/1

715/1

0/1

716/1

0/1

717/1

0/1

718/1

0/1

719/1

0/1

720/1

0/1

721/1

0/1

722/1

0/1

723/1

0/1

724/1

0/1

725/1

0/1

726/1

0/1

727/1

0/1

728/1

0/1

729/1

0/1

730/1

0/1

731/1

0/1

701/1

1/1

702/1

1/1

703/1

1/1

7

TO Lingotto TO Rebaudengo TO Rubino

Figura 45 PM2,5 Medie giornaliere g/m3) – Città di Torino

3 Non sono riportati i dati di PM10 delle stazioni di Baldissero T.se e Ivrea in quanto i relativi strumenti di misura nella settimana dal 23 al 29 ottobre hanno presentato numerosi malfunzionamenti con conseguente invalidazione

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PM10

1 ottobre - 3 novembre 2017

Prima cintura torinese

0

50

100

150

200

250

300

350

400

01/1

0/1

702/1

0/1

703/1

0/1

704/1

0/1

705/1

0/1

706/1

0/1

707/1

0/1

708/1

0/1

709/1

0/1

710/1

0/1

711/1

0/1

712/1

0/1

713/1

0/1

714/1

0/1

715/1

0/1

716/1

0/1

717/1

0/1

718/1

0/1

719/1

0/1

720/1

0/1

721/1

0/1

722/1

0/1

723/1

0/1

724/1

0/1

725/1

0/1

726/1

0/1

727/1

0/1

728/1

0/1

729/1

0/1

730/1

0/1

731/1

0/1

701/1

1/1

702/1

1/1

703/1

1/1

7

Beinasco Borgaro Collegno Settimo Valore limite PM10 (da non superare più di 35 gg/anno)

Figura 46 PM10 Medie giornaliere g/m3) – Prima cintura torinese

PM2.5

1 ottobre - 3 novembre 2017

Prima cintura torinese

0

50

100

150

200

250

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1/1

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1/1

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7

Beinasco Borgaro Settimo

Figura 47 PM2.5 Medie giornaliere g/m3) – Prima cintura torinese

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Rapporto tecnico sulla qualità dell’aria e sulle attività dell’Agenzia a supporto dell’emergenza per gli incendi boschivi in Piemonte nel mese di ottobre 2017

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PM10

1 ottobre - 3 novembre

Valori medi per zona

0

50

100

150

200

250

300

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723/1

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725/1

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0/1

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0/1

729/1

0/1

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0/1

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0/1

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1/1

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1/1

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1/1

7

Torino città Prima cintura

Seconda cintura e Canavese Valle di Susa

Zona Sud (Pinerolo e Carmagnola) Valore limite PM10 (da non superare più di 35 gg/anno)

Figura 48 PM10 Medie giornaliere per zona g/m3)

PM2.5

1 ottobre - 3 novembre

Valori medi per zona

0

50

100

150

200

250

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0/1

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712/1

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714/1

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0/1

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701/1

1/1

702/1

1/1

703/1

1/1

7

Torino città Prima cintura Seconda cintura e Canavese Valle di Susa

Figura 49 PM12.5 Medie giornaliere per zona (g/m3)

È evidente il brusco aumento dei valori di entrambi i parametri a partire dal 24 ottobre, dopo uno degli episodi di foehn richiamati nel capitolo precedente il quale, se da lato ha favorito nel breve periodo la dispersione degli inquinanti, dall’altro ha riattivato i focolai degli incendi nelle zone vallive. Sia per il PM10 che per il PM2.5 si osserva che in tutte le zone di pianura il valore massimo è stato raggiunto venerdì 27 ottobre, mentre nella Valle di Susa il massimo viene raggiunto un giorno prima. Il fenomeno è presumibilmente legato ai tempi di trasporto dei fumi: il 27 ottobre –

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Rapporto tecnico sulla qualità dell’aria e sulle attività dell’Agenzia a supporto dell’emergenza per gli incendi boschivi in Piemonte nel mese di ottobre 2017

Pagina 48

giornata in cui è stato misurato nella città di Torino il valore di PM10 più alto negli ultimi dieci anni in Piemonte - le aree di pianura sono state investite con particolare intensità dalle nube proveniente dai territori interessati dagli incendi (si veda il paragrafo “Descrizione degli incendi da dati radar” e in particolare la Figura 41).

I dati raccolti nel corso della campagna di monitoraggio PM10 effettuata nel Comune di Sparone sono rappresentativi delle condizioni di inquinamento atmosferico più critiche nelle principali aree abitative immediatamente a ridosso degli incendi boschivi, nelle quali di norma i valori di

riferimento per la qualità dell’aria sono ampiamente rispettati42. Sono stati misurati nei giorni più

critici valori di PM10 molto elevati, dell’ordine anche di 200-300 g/m3. L’analisi di dettaglio dei dati mostra però che, grazie alla durata temporale relativamente breve del fenomeno, il contributo aggiuntivo dovuto agli incendi boschivi non comporterà per il 2017 nelle zone più coinvolte un superamento né del valore limite annuale né di quello giornaliero.

Biossido di azoto Per il biossido di azoto la normativa prevede una misura su base oraria. Rispetto a PM10 e PM2.5 si osserva in tutti i punti di misura che nei giorni più critici per gli incendi boschivi (vale a dire da martedì 24 ottobre a venerdì 27 ottobre, che seguono il citato l’episodio di foehn del 22 e 23 ottobre) l’aumento delle concentrazioni è molto meno accentuato. A titolo esemplificativo in Figura 50 si riporta l’andamento temporale delle medie orarie per le stazioni della città di Torino e di prima cintura, che costituisce l’area ancora in parte critica per questo inquinante. La Figura 51 mostra come anche in questo caso il valore massimo sia stato raggiunto in Valle di Susa il giorno 26 ottobre e nell’area urbana torinese il 27 ottobre, anche se in quest’ultima a differenza di quanto accade per PM10 e PM2.5 il valore è solo di poco superiore a quello del giorno precedente.

4 Il Comune di Sparone – come peraltro anche gli altri comuni appartenenti all’Unione Montana Gran Paradiso – è classificato infatti dalla D.G.R. n. 41-855/2014 in zona IT0121, vale a dire tra i comuni piemontesi in cui sono rispettati i valori limite previsti dalla normativa vigente in particolare per il PM10. Da notare che una analoga classificazione si applica a comuni di altre aree che sono state pesantemente interessate dagli incendi, come Mompantero in Valle di Susa

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Rapporto tecnico sulla qualità dell’aria e sulle attività dell’Agenzia a supporto dell’emergenza per gli incendi boschivi in Piemonte nel mese di ottobre 2017

Pagina 49

Biossido di azoto

1 ottobre - 3 novembre 2017

Torino e prima cintura

0

50

100

150

200

250

01/1

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017

02/1

0/2

017

03/1

0/2

017

04/1

0/2

017

05/1

0/2

017

06/1

0/2

017

07/1

0/2

017

08/1

0/2

017

09/1

0/2

017

10/1

0/2

017

11/1

0/2

017

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0/2

017

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0/2

017

19/1

0/2

017

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0/2

017

21/1

0/2

017

22/1

0/2

017

23/1

0/2

017

24/1

0/2

017

25/1

0/2

017

26/1

0/2

017

27/1

0/2

017

28/1

0/2

017

29/1

0/2

017

30/1

0/2

017

31/1

0/2

017

01/1

1/2

017

02/1

1/2

017

03/1

1/2

017

TO Consolata TO Rebaudengo

TO Rubino Beinasco

Collegno Orbassano

Settimo Valore limite orario (da non superare più di 18 h/anno)

Figura 50 Biossido di azoto Medie orarie (µg/m3) – Città di Torino e prima cintura

Biossido di azoto

1 ottobre - 3 novembre 2017

0

50

100

150

200

01/1

0/2

017

02/1

0/2

017

03/1

0/2

017

04/1

0/2

017

05/1

0/2

017

06/1

0/2

017

07/1

0/2

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08/1

0/2

017

09/1

0/2

017

10/1

0/2

017

11/1

0/2

017

12/1

0/2

017

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0/2

017

18/1

0/2

017

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0/2

017

20/1

0/2

017

21/1

0/2

017

22/1

0/2

017

23/1

0/2

017

24/1

0/2

017

25/1

0/2

017

26/1

0/2

017

27/1

0/2

017

28/1

0/2

017

29/1

0/2

017

30/1

0/2

017

31/1

0/2

017

01/1

1/2

017

02/1

1/2

017

03/1

1/2

017

Media Torino e prima cintura Media Valle di Susa

Figura 51 Biossido di azoto Medie giornaliere (µg/m3) – Confronto area urbana torinese e Valle di Susa

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Rapporto tecnico sulla qualità dell’aria e sulle attività dell’Agenzia a supporto dell’emergenza per gli incendi boschivi in Piemonte nel mese di ottobre 2017

Pagina 50

Altri inquinanti normati Per quanto riguarda i tre inquinanti normati che rispettano ampiamente i valori limite su tutto il territorio della Città Metropolitana di Torino (biossido di zolfo, monossido di carbonio e benzene), si osserva in analogia con gli altri inquinanti, trattandosi anche in questo caso di prodotti di combustione, un aumento delle concentrazioni nei giorni più critici per gli incendi boschivi. Anche in questi casi, trattandosi di inquinanti esclusivamente primari, i tempi di trasporto delle masse d’aria fanno sì che nella Valle di Susa e nell’area urbana torinese i valori massimi si raggiungano, rispettivamente il 26 e il 27 ottobre. In particolare per il parametro del benzene il contributo degli incendi boschivi, ha sicuramente comportato l’innalzamento delle concentrazioni giornaliere, così come testimoniano i dati registrati presso i punti di misura della qualità dell’aria di Torino e di Chiomonte (rappresentati graficamente nella Figura 52), tuttavia non ha comportato su base annuale per questo inquinante un superamento del valore limite stabilito dalla normativa (5 µg/m³ calcolati come media annua) in quanto la media annuale stimabile per il 2017 nei punti di misura più elevati è di dell’ordine di 2

g/m3 .

Benzene

1 ottobre - 3 novembre 2017

0,0

2,0

4,0

6,0

8,0

10,0

12,0

14,0

16,0

18,0

20,0

01/1

0/2

017

02/1

0/2

017

03/1

0/2

017

04/1

0/2

017

05/1

0/2

017

06/1

0/2

017

07/1

0/2

017

08/1

0/2

017

09/1

0/2

017

10/1

0/2

017

11/1

0/2

017

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0/2

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0/2

017

14/1

0/2

017

15/1

0/2

017

16/1

0/2

017

17/1

0/2

017

18/1

0/2

017

19/1

0/2

017

20/1

0/2

017

21/1

0/2

017

22/1

0/2

017

23/1

0/2

017

24/1

0/2

017

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0/2

017

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0/2

017

27/1

0/2

017

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0/2

017

29/1

0/2

017

30/1

0/2

017

31/1

0/2

017

01/1

1/2

017

02/1

1/2

017

03/1

1/2

017

Media Torino e prima cintura Chiomonte mobilab

Figura 52 Benzene - Medie orarie (g/m3)

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Rapporto tecnico sulla qualità dell’aria e sulle attività dell’Agenzia a supporto dell’emergenza per gli incendi boschivi in Piemonte nel mese di ottobre 2017

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Esame dei dati relativi ai traccianti della combustione di biomassa contenuti nel PM10 È noto che nella Pianura Padana la combustione di biomassa (vale a dire legno, derivati del legno e scarti vegetali da attività agricole) utilizzata per il riscaldamento domestico è una delle principali fonti di PM10, tanto che interventi specifici su tale comparto emissivo sono esplicitamente previsti a livello sia strutturale che temporaneo nel nuovo Accordo di programma siglato nel giugno scorso dal Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e dai Presidenti delle Regioni Emilia – Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto. Un’ampia bibliografia evidenzia che la componente primaria del PM10 prodotto dalla combustione di biomasse, cioè quella originata direttamente dalla combustione stessa, è correlata con la presenza di alcuni traccianti specifici, in particolare il levoglucosano, un composto organico che si produce dalla pirolisi della cellulosa. Come si vede nella Figura 53 sia a Torino che a Susa le concentrazioni di levoglucosano aumentano in modo significativo nei giorni più critici per gli incendi boschivi. La quantità di levoglucosano misurata permette di stimare la percentuale di PM10 che deriva dal contributo primario della combustione di biomassa sia prima che durante la fase critica degli incendi boschivi. La Tabella 6 riporta a titolo di confronto anche la percentuale calcolata su Torino per il mese di ottobre all’interno del progetto europeo Part’Aera.

Levoglucosano nel PM10

16-27 Ottobre 2017

0

2

4

6

8

10

16/1

0/2

017

17/1

0/2

017

18/1

0/2

017

19/1

0/2

017

20/1

0/2

017

21/1

0/2

017

22/1

0/2

017

23/1

0/2

017

24/1

0/2

017

25/1

0/2

017

26/1

0/2

017

27/1

0/2

017

TO Rubino TO Rebaudengo Beinasco Susa

Figura 53 Levoglucosano nel PM10 - Medie giornaliere ( g/m3)

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Rapporto tecnico sulla qualità dell’aria e sulle attività dell’Agenzia a supporto dell’emergenza per gli incendi boschivi in Piemonte nel mese di ottobre 2017

Pagina 52

STAZIONE

Percentuale media di PM10 primario da

combustione di biomassa

16-22 Ottobre 2017 53

Percentuale media di PM10 primario da

combustione di biomassa

24-27 Ottobre 2017

Percentuale media di PM10

primario da combustione di

biomassa mese di Ottobre

2013 TO Rubino progetto Part’Aera

Percentuale media di PM10

primario attribuibile agli

incendi 24-27 Ottobre

2017

TO Rubino 6-8% 16-20%

6-8%

10-12%

TO Rebaudengo 4-6 % 18- 24% 14-18%

Beinasco 4-6 % 21-27% 17-21%

Susa 6-8% 32-40% 26-32%

Tabella 6 Stima della percentuale media di PM10 primario da combustione di biomassa rispetto al PM10 totale In pratica sino al 22 Ottobre 2017 il contributo al PM10 primario della combustione di biomasse è in media dell’ordine del 5-6% e interamente attribuibile alle fonti normalmente attive nei mesi autunnali e invernali, cioè sostanzialmente il riscaldamento domestico a legna o derivati del legno. Nei quattro giorni più critici, invece, il contributo primario degli incendi boschivi, sottraendo il fondo attribuibile alle sorgenti presenti usualmente è responsabile in media di circa il 15-20%% del PM10 misurato nell’area urbana torinese Va considerato che la combustione di biomassa fornisce un contributo anche alla componente secondaria del PM10, in relazione a sostanze originariamente emesse in forma gassosa che, a seguito di processi chimico-fisici che avvengono in atmosfera, danno nel tempo origine a particolato. Recenti studi mostrano che nel bacino padano il contributo al particolato secondario della combustione di biomassa nei mesi invernali è significativo e quantitativamente dello stesso ordine di grandezza di quello primario. Di conseguenza il contributo complessivo (primario più secondario) degli incendi boschivi al PM10 nei giorni critici è stimabile nell’area urbana torinese con valore dell’ordine del 40%, percentuale che, in effetti, è analoga a quella che si può calcolare confrontando i dati dell’area urbana torinese con quelli degli altri capoluoghi non interessati da incendi boschivi (Figura 54). Un ulteriore contributo al PM10 di tipo secondario può provenire anche dalla trasformazione in nitrato di una parte degli ossidi di azoto prodotti dagli incendi boschivi.

5 Per separare dal calcolo il periodo più critico per gl’incendi boschivi da quello precedente, è stata esclusa la giornata “spartiacque” del 23 ottobre caratterizzata da intensi venti di foehn

Page 54: Rapporto Arpa Piemonte  incendi boschivi ottobre 2017

Rapporto tecnico sulla qualità dell’aria e sulle attività dell’Agenzia a supporto dell’emergenza per gli incendi boschivi in Piemonte nel mese di ottobre 2017

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Stima della percentuale di PM10 misurato a Torino

attribuibile algi incendi boschivi

22%

43%

56%

59%

37%

0%

20%

40%

60%

80%

100%

24/10/2017 25/10/2017 26/10/2017 27/10/2017 Media 24-27 ottobre

Figura 54 Stima della percentuale di PM10 misurato a Torino attribuibile a incendi boschivi (primario e secondario) Nel complesso il contributo aggiuntivo degli incendi boschivi:

- non modificherà significativamente il numero di superamenti del valore limite giornaliero di PM10: nel caso peggiore si può prevedere un giorno di superamento aggiuntivo nel 2017 nei punti di misura della città di Torino, fenomeno che risulta sostanzialmente ininfluente rispetto al già elevato numero totale di superamenti annuale;

- non modificherà significativamente le medie annuali di PM2.5 e quindi non influirà sul superamento o meno del valore limite per questo parametro;

- potrebbe comportare un superamento del valore limite annuale in alcuni punti di misura in cui la media annuale di PM10 è storicamente inferiore ma prossima al limite.

Page 55: Rapporto Arpa Piemonte  incendi boschivi ottobre 2017

Rapporto tecnico sulla qualità dell’aria e sulle attività dell’Agenzia a supporto dell’emergenza per gli incendi boschivi in Piemonte nel mese di ottobre 2017

Pagina 54

Inquinanti non convenzionali

I tecnici della struttura di Igiene Industriale sono intervenuti su richiesta e a supporto dei colleghi del Dipartimento di Torino, che si trovavano in servizio nelle zone degli incendi e presso due centraline della rete per la Qualità dell’Aria di Torino, per effettuare monitoraggi di inquinanti non convenzionali in alcuni comuni in cui vi erano focolai attivi, quali, Cumiana, Sparone e Locana, nonché i Comuni di Frossasco, Grugliasco e Torino in quanto coinvolti dalla ricaduta delle emissioni provenienti dagli incendi. I singoli interventi sono stati finalizzati al prelievo ed alle analisi chimiche quantitative e qualitative di alcune sostanze inquinanti che si sviluppano durante i processi di combustione, nello specifico: idrocarburi policiclici aromatici (IPA), sostanze organiche volatili (SOV); aldeidi. I risultati dei campionamenti eseguiti sono stati confrontati con valori limite fissati dalla normativa vigente per la qualità dell’aria, ove presenti. Per valutare i risultati degli inquinanti non convenzionali sono stati presi come riferimento i valori indicati dalle Linee Guida per la Qualità dell’Aria dell’Unione Europea6 e, dove disponibili, i dati acquisiti da Arpa Piemonte relativi a monitoraggi in ambiente esterno ed indoor in anni recenti (2014-2017).

Aldeidi Per queste sostanze sono stati eseguiti due tipi di campionamenti: - campionamenti indiretti con linee di prelievo attive, sia in prossimità dei territori coinvolti dagli incendi, sia presso la città di Torino per valutare le ricadute nell’area cittadina; - campionamenti di tipo passivo presso punti di monitoraggio per inquinanti non convenzionali e per la qualità dell’aria. I monitoraggi finalizzati alla valutazione dei livelli di aldeidi hanno evidenziato nelle zone prossime agli incendi concentrazioni significativamente più alte di formaldeide e acetaldeide rispetto ai valori che normalmente si riscontrano in ambiente esterno. Lo stesso incremento si nota per le altre aldeidi superiori determinate. Nelle tabelle riassuntive si può notare come i valori massimi siano stati misurati presso la Borgata San Martino nel comune di Cantalupa e presso il comune di Sparone, dove si sono riscontrate le condizioni più critiche, per la vicinanza agli incendi e per la ricaduta dei fumi prodotti. In entrambe le postazioni di prelievo il valore di formaldeide è stato pari a 81 µg/m³, concentrazione di sicura rilevanza, sia tenendo conto degli effetti acuti, sia per i possibili effetti cronici sulla salute (la formaldeide è un noto cancerogeno). Le aldeidi ed in particolare la formaldeide sono state oggetto di studio da parte di Arpa Piemonte in numerosi progetti mirati alla valutazione delle concentrazioni presenti in ambienti outdoor e in indoor e negli ambienti di lavoro. Tali esperienze hanno portato all’acquisizione in anni recenti di serie di dati che si prestano ad essere utilizzate come valori di riferimento, ottenuti con le medesime tecniche di prelievo e analisi di quelle utilizzate per i monitoraggi dell’indagine qui descritta, pubblicati sul Rapporto Stato Ambiente 20177. Nella Figura 55 sono quindi riportati i valori di formaldeide e acetaldeide misurati durante gli incendi boschivi, ed i valori medi rilevati da Arpa in ambiente esterno negli anni 2014/2017; questi ultimi indicano per la formaldeide valori compresi di 1,6 µg/m³, per le zone rurali e 2,2 µg/m³ per le zone urbane.

6 Air Quality Guidelines for Europe – Second Edition – World Health Organization Regional Pubblications, European Series, N. 91 del 2000 7 http://relazione.ambiente.piemonte.gov.it/2017/it/aria/stato/aldeidi - Arpa Piemonte Rapporto Stato Ambiente 2017 - La formaldeide in ambienti indoor

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0

50

100

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200

250

FROSSASCO

Municipio

CANTALUPA

Municipio

CANTALUPA

Borgata San

Martino

SPARONE

Municipio

LOCANA

Municipio

TORINO

Lingotto

TORINO

Rubino

ZONE

URBANE

Valori medi

2014-2017

ZONE RURALI

Valori medi

2014-2017

Confronto valori FORMALDEIDE e ACETALDEIDE (µg/m³)

Formaldeide Acetaldeide

Figura 55 Confronto valori di formaldeide e acetaldeide misurati durante gli incendi

boschivi, ed i valori medi rilevati da Arpa in ambiente esterno 2014-2017

Prendendo, inoltre, in considerazione dati acquisiti da Arpa Piemonte in ambienti indoor, e

precisamente in locali ad uso ufficio il valore di media aritmetica di formaldeide risulta pari a 13 µg/m³; da tale confronto appare evidente che le concentrazioni rilevate nei comuni di Cantalupa e Sparone sono sempre decisamente superiori a tale valore.

I risultati dei due campionamenti, eseguiti presso le centraline “Torino Lingotto” e “Torino Rubino”, hanno riportato rispettivamente 10 e 12 µg/m³ di formaldeide, 12 e 14 µg/m³ di acetaldeide. Come già affermato, tali concentrazioni, sono nettamente superiori ai valori che mediamente si riscontrano in zone urbane per tali inquinanti.

L’acetaldeide risulta la sostanza maggiormente presente in tutti i campioni di tipo attivo, con picchi di concentrazione di 204 µg/m³, rilevati presso la borgata San Martino di Cantalupa.

Valori significativi sono stati riscontrati anche nel campionamento effettuato nel palazzo municipale di Sparone (eseguito nella mattinata del 27/10/2017); in questo caso durante le operazioni di prelievo l’assenza di vento e le altre condizioni meteo favorivano il ristagno dei fumi provenienti dai focolai che interessavano i territori adiacenti. Al contrario, in considerazione delle condizioni di forte vento subentrate nel pomeriggio del 27 ottobre, il campionamento nel Comune di Locana, eseguito alle ore 15 ha riportato concentrazioni inferiori di acetaldeide (18 µg/m³) malgrado i focolai risultassero più vicini al centro abitato.

Lo stesso andamento delle concentrazioni si riscontra per il parametro della propionaldeide. I prelievi effettuati con sistemi passivi, che si diversificano per tipologia di campionamento e

durata del prelievo, eseguiti dal 27 a 30 ottobre presso le cabine di Torino “Lingotto” e Torino “Rubino”, nonché presso il parco Lorenzoni di Grugliasco (Palazzina Arpa), mostrano anch’essi concentrazioni significative per la maggior parte dei parametri analizzati (tabella 9), seppure inferiori a quelle riscontrate nei campionamenti attivi.

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Sulla base dell’andamento giornaliero delle concentrazioni rilevate per il benzene (cfr. Figura 60), inquinante strettamente correlato ai fenomeni di combustione, compresi gli incendi, si può ragionevolmente ipotizzare che i campioni di tipo passivo abbiano monitorato il “picco” di concentrazione registrato venerdì 27 ottobre, ma anche gli effetti di riduzione degli inquinanti dei giorni successivi.

Infine, i valori riscontrati di formaldeide risultano elevati anche dal confronto con i valori medi

ambientali definiti dal WHO per le Linee Guida Europee, in questo caso, però, è bene tenere presente che i dati si riferiscono ad una pubblicazione scientifica dell’anno 2000.

PUNTO DI PRELIEVOFROSSASCO

Municipio

CANTALUPA

Municipio

CANTALUPA

Borgata San

Martino

SPARONE

Municipio

LOCANA

Municipio

TORINO

Cabina QA

Lingotto

TORINO

Cabina QA

Rubino

DATA PRELIEVO 25-ott-17 25-ott-17 25-ott-17 27-ott-17 27-ott-17 27-ott-17 27-ott-17

ORA INIZIO PRELIEVO 15:50 17:35 17:02 12.20 15:10 11:50 12.10

INQUINANTI RICERCATI

Formaldeide 18 16 81 81 15 10 12

Acetaldeide 18 21 204 117 18 12 14

Propionaldeide 4,9 4,6 27 24 3,1 2,4 3,1

(µg/m³)

Tabella 7: risultati aldeidi - campionamenti attivi 25 – 27 ottobre 2017.

Numero campioni 20

(µg/m³)

Valore minimo 5

Media aritmetica 13

Valore massimo 20

95° percentile 25

FORMALDEIDE in ambiente indoor

Tabella 8: valori indoor Arpa Piemonte (2016)

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GRUGLIASCO

PARCO

LORENZONI

TORINO RUBINOTORINO

LINGOTTO

DATA INIZIO: 27/10/2017 27/10/2017 27/10/2017

DATA FINE: 30/10/2017 30/10/2017 30/10/2017

DURATA (min) 3 giorni 3 giorni 3 giorni 1 settimana 1 settimana 1 settimana 1 settimana

ALDEIDI

Formaldeide 5,0 5,8 5,3 2,5 1,8 2,1 1,3

Acetaldeide 3,9 4,9 4,1 2,3 2,1 2,0 1,2

Propionaldeide <0,12 <0,12 <0,12 0,58 0,28 0,48 0,29

Butilaldeide 11 12 10 1,9 1,0 2,6 1,1

Isovaleraldeide <0,08 <0,07 <0,07 0,11 < 0,03 0,11 < 0,03

Valeraldeide 1,7 1,9 1,4 < 0,07 0,5 < 0,07 0,7

Monitoraggi incendi boschivi 2017 Monitoraggi ARPA Progetto outdoor 2014-2015

(µg/m³)

SETTEMBRE

2014

NOVEMBRE

2014

SETTEMBRE

2014

NOVEMBRE

2014

(µg/m³)

TORINO RUBINOGRUGLIASCO (TO) PARCO

LORENZONI

Tabella 9: risultati aldeidi - campionamenti passivi 27 – 30 ottobre 2017

Figura 56 Valori medi di formaldeide e contributi dei vari ambienti alla dose media

giornaliera

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Sostanze organiche volatili (SOV)

I campionamenti diretti in canisters hanno permesso la determinazione analitica di circa 65 composti organici volatili. Nella tabella 10 sono presentati gli analiti che hanno riportato concentrazioni superiori al limite di quantificazione.

Per la valutazione delle concentrazioni riscontrate si è fatto riferimento ai valori di benzene rilevati delle centraline per la qualità dell’aria della provincia di Torino 8relativi al periodo temporale degli eventi (cfr. Figura 60), nonché ai dati ambientali acquisiti da Arpa Piemonte nell’ambito del Progetto Monitoraggio outdoor di aldeidi e altre sostanze organiche condotto tra il 2014 e il 2017.

Inoltre si è fatto riferimento a dati di letteratura relativi alla valutazione delle esposizioni degli addetti alle squadre antincendio, pubblicati dalla rivista scientifica Journal of Occupational and Environmental Hygiene, presentati nella Figura 57.

Considerando i risultati ottenuti appare evidente che nei punti di prelievo più prossimi agli

incendi sono state rilevate concentrazioni significative di diverse sostanze organiche, tra cui: benzene, toluene e acroleina. Nei grafici seguenti sono stati messi a confronto, per i parametri di benzene e toluene, i dati misurati nel corso dell’intervento di emergenza e quelli relativi ai valori massimi acquisiti nei monitoraggi ambientali in outdoor 2014-2017. Da tali elaborazioni si può notare da un lato l’elevata esposizione rilevata in prossimità dei focolai, dall’altro quali sono state le ricadute in località più remote, compreso nella città di Torino.

Per quanto riguarda l’acroleina, sostanza classificata dall’Unione Europea H330: letale per

inalazione e H300: letale per ingestione, le concentrazioni rilevate sono indicative di un reale rischio soprattutto per gli operatori delle squadre antincendio, ma anche per la popolazione residente in prossimità. Si tenga anche presente che per tale sostanza lo SCOEL9 ha fissato recentemente un limite occupazionale, riferito ad otto ore, pari a 50µg/m³.

Figura 57 Esposizioni a sostanze organiche volatili da parte di Vigili del Fuoco in attività di spegnimento incendi boschivi in California USA

8 http://www.sistemapiemonte.it/ambiente/srqa/consultadati.shtml 9 SCOEL Recommendations - European Commission Employment, Social Affairs & Inclusion Health and Saftety at work – The Scientific Committee on Occupational Exposure Limits (SCOEL) May 2013

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PUNTO DI PRELIEVOFROSSASCO

Municipio

CANTALUPA

Borgata San Martino

SPARONE

Municipio

LOCANA

Municipio

TORINO

Cabina QA Lingotto

TORINO

Cabina QA Rubino

DATA PRELIEVO 25-ott-17 25-ott-17 27-ott-17 27-ott-17 27-ott-17 27-ott-17

ORA PRELIEVO 19:40 20:20 13:00 15:10 11:50 12:10

DURATA (min)CAMPIONE

ISTANTANEO

CAMPIONE

ISTANTANEO

CAMPIONE

ISTANTANEO

CAMPIONE

ISTANTANEO

CAMPIONE

ISTANTANEO

CAMPIONE

ISTANTANEO

ANALISI QUANTITATIVA µg/m³ µg/m³ µg/m³ µg/m³ µg/m³ µg/m³

Propilene 17 62 38 22 7,3 6,7

Clorometano 2,5 8,5 3,3 2,7 1,3 1,2

1,3-butadiene 2,1 < 1,1 5,8 3,1 < 1,1 < 1,1

Acroleina 12 23 21 17 2,8 2,5

Diclorometano < 1,7 < 1,7 < 1,7 < 1,7 4,2 3,8

2-Butanone (metiletilchetone) 6,5 22 11 9,4 3,5 3,2

Esano < 1,8 6,3 2,2 < 1,8 < 1,8 < 1,8

Acetato di etile 2,0 < 1,8 < 1,8 < 1,8 7,2 7,2

Benzene 16 64 29 21 8,3 8,0

Eptano < 2,0 6,1 2,0 < 2,0 < 2,0 < 2,0

Toluene 11 29 21 15 12 11

Tetracloroetilene < 3,4 < 3,4 < 3,4 < 3,4 6,1 5,6

Etilbenzene < 2,2 4,0 2,7 < 2,2 2,3 2,2

m + p -xilene < 2,2 6,1 4,3 < 2,2 6,5 6,1

Stirene < 2,1 3,6 2,8 < 2,1 < 2,1 < 2,1

o- xilene < 2,2 3,4 2,2 < 2,2 2,6 2,4

Naftalene < 2,6 7,9 < 2,6 < 2,6 < 2,6 < 2,6

ANALISI QUALITATIVA abbondanze % abbondanze % abbondanze % abbondanze % abbondanze %

Idrocarburi Alifatici 12,8 18,9 17,7 21,0 19,7

Idrocarburi Aromatici 22,0 26,7 32,6 30,1 47,9

Furani 8,3 5,7 5,6 8,3 1,3

Aldeidi 18,8 19,2 18,6 13,4 3,7

Alcoli-Chetoni 12,6 13,3 13,4 11,2 9,3

Terpeni

(Limonene- Pinene-Carene)9,7 12,0 1,3 3,2 1,0

Nitrili 6,6 2,1 8,5 7,5 4,9

Esteri 1,4 0,7 1,1 1,3 11,6

LCL (limite inferiore di quantificazione)

abbondanze % sul totale: valore % di ciascuna famiglia di composti sul totale delle SOV (sostanze organiche volatili identificate per confronto con la libreria di

spettri certificata NIST, con una percentuale di riconoscimento >80%)

Tabella 10 Risultati campionamenti diretti in canisters di SOV – 25 e 27 ottobre 2017

Sui campioni eseguiti in canisters si è proceduto all’analisi qualitativa per confronto con la libreria di spettri certificata NIST. Le sostanze identificate sono quelle che hanno riportato una percentuale di riconoscimento superiore all’80%. Inoltre, a titolo indicativo, per le sole sostanze identificate è stata calcolata la percentuale di abbondanza relativa nei campioni, misurata in funzione della risposta strumentale e raggruppando i singoli composti per famiglie chimiche.

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FROSSASCOMunicipio

CANTALUPABorgata San

Martino

SPARONEMunicipio

LOCANAMunicipio

TORINOCabina QALingotto

TORINOCabina QA

Rubino

Valori massimizona "urbana"(2014-2017)

Valori massimizona "rurale"(2014-2017)

Benzene (µg/m³)

Figura 58 Valori di benzene misurati negli interventi di monitoraggio nelle aree coinvolte dagli incendi boschivi dell’ottobre 2017 e valori outdoor Arpa Piemonte 2014-2017.

0

5

10

15

20

25

30

35

FROSSASCOMunicipio

CANTALUPABorgata San

Martino

SPARONEMunicipio

LOCANAMunicipio

TORINOCabina QALingotto

TORINOCabina QA

Rubino

Valori massimizona "urbana"(2014-2017)

Valori massimizona "rurale"(2014-2017)

Toluene (µg/m³)

Figura 59 Valori di toluene misurati negli interventi di monitoraggio nelle aree coinvolte dagli incendi boschivi dell’ottobre 2017 e valori outdoor Arpa Piemonte 2014-2017.

Figura 60 Valori medi giornalieri di benzene registrati nelle centraline della rete per il monitoraggio della qualità dell’aria di Arpa Piemonte – 18 / 30 ottobre 2017.

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Rapporto tecnico sulla qualità dell’aria e sulle attività dell’Agenzia a supporto dell’emergenza per gli incendi boschivi in Piemonte nel mese di ottobre 2017

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Idrocarburi policiclici aromatici (IPA) I risultati dei prelievi finalizzati alla misura degli idrocarburi policiclici aromatici, sono presentati nella tabella 12, che riporta i dati analitici delle 15 sostanze determinate e delle sommatorie degli IPA Totali e degli IPA classificati cancerogeni dall’UE (H350). Per ogni punto di prelievo sono stati sommati gli IPA in fase vapore (campionati su fiala) e gli IPA in fase particellare (campionati su filtro). Occorre evidenziare che gli IPA sono inquinanti ubiquitari, presenti normalmente in tutti gli ambienti di vita a causa dell'inquinamento atmosferico originato da diversi fattori fra cui possiamo citare il traffico veicolare, gli impianti di riscaldamento, ecc.. Il D.Lgs. 155/2010 per la qualità dell’aria fissa un valore limite unicamente per il benzo(a)pirene (BaP), sostanza classificata cancerogena (H350), pari a 1 ng/m³, riferito a valori medi annuali. Per il BaP sono stati rilevati valori sempre superiori a tale limite di riferimento, tranne che per il prelievo di Locana, che ha riportato 1 ng/m³. Il valore più critico per tale parametro è relativo al campionamento eseguito a Sparone dove risulta pari a 14 ng/m³. Significativo anche quello misurato in Borgata San Martino Cantalupa, di 5,7 ng/m³. Per valutare gli IPA sono stati anche considerati i valori misurati presso le centraline della rete di monitoraggio regionale per la qualità dell’aria. In particolare è stato effettuato un confronto con le medie mensili di Benzo(a)pirene (BaP) misurato sul particolato PM10, riportate nella tabella 8, di alcune le centraline della rete regionale di QA. Da tale confronto i valori misurati negli interventi in prossimità degli incendi mostrano concentrazioni significative e in generale, tutti monitoraggi hanno rilevato valori elevati se confrontati con i dati relativi ai valori mensili di ottobre e novembre 2016. Il campionamento che ha riscontrato maggiori concentrazioni riguarda la postazione presso il Comune di Sparone, dove i valori di IPA totali nella giornata del 27 ottobre sono paragonabili a situazioni di alte esposizioni di tipo professionale e, per esperienze e dati acquisiti dal servizio scrivente, sono simili a quelle che si possono rilevare in una fonderia durante le fasi di colata.

Inoltre, dal confronto con i dati di letteratura, relativi alla valutazione delle esposizioni degli addetti alle squadre antincendio, pubblicati in un articolo della rivista scientifica Journal of Occupational and Environmental Hygiene 10 presentati nella figura 4, risulta evidente che i dati misurati nelle postazioni più prossime ai focolai, mostrano concentrazioni dei vari IPA del tutto paragonabili ai valori di media geometrica relativi agli addetti alle operazioni antincendio.

(ng/m³) ott-16 nov-16

Torino Rebaudengo 0,8 1,8

Torino Rubino 0,4 0,9

Torino Lingotto 0,4 1,1

Ivrea 0,7 1,4

Susa 0,3 0,9

Carmagnola 0,4 1,2

Druento La Mandria 0,2 0,6

Benzo(a)pirene: valori medi mensili sul PM10 - Centraline Rete

Qualità dell'aria - Arpa Piemonte

Tabella 11 Valori medi mensili di Benzo(a)pirene registrati nelle centraline della rete per il monitoraggio della qualità dell’aria di Arpa Piemonte – ottobre e novembre 2016. 10 A Screening-Level Assessment of the Health Risks of Chronic Smoke Exposure for Wildland Firefighters Journal of Occupational and Environmental Hygiene, 1: 296–305- maggio 2004

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Rapporto tecnico sulla qualità dell’aria e sulle attività dell’Agenzia a supporto dell’emergenza per gli incendi boschivi in Piemonte nel mese di ottobre 2017

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POSTAZIONE DEL PRELIEVO

DATA PRELIEVO

INIZIO PRELIEVO

U.M.

ACENAFTILENE < 8,0 < 8,6 < 27 < 17 < 19

ACENAFTENE < 8,0 < 8,6 < 27 < 17 < 19

ANTRACENE 1,5 2,2 25 12 4,3

BENZO(a)ANTRACENE 3,8 3,0 < 0,13 22 0,96

BENZO(a)PIRENE 2,6 1,8 5,7 14 1,0

BENZO(b)FLUORANTENE 5,3 4,2 < 0,13 31 2,9

BENZO(g,h,I)PERILENE 1,3 0,77 < 0,13 6,6 < 0,10

BENZO(k)FLUORANTENE 2,8 0,95 < 0,13 0,76 0,64

CRISENE 4,6 4,3 < 0,13 67 6,2

DIBENZO(a,h)ANTRACENE < 0,04 < 0,04 < 0,13 < 0,09 < 0,10

FENANTRENE 5,9 16 168 84 58

FLUORANTENE < 8 < 8,6 < 27 63 < 19

FLUORENE < 8 < 8,6 < 27 < 17 < 19

INDENO(1,2,3-cd)CRISENE 1,5 1,4 < 0,13 < 7,2 3,8

PIRENE 12 8,4 94 97 12

IPA TOTALI 41 43 325 412 90

IPA CANCEROGENI (H350) 19 14 5,7 142 12

CANTALUPA

BORGATA SAN

MARTINO

SPARONE

Municipio

LOCANA

Municipio

25/10/2017 25/10/2017

FROSSASCO

Municipio

25/10/2017

15:50

CANTALUPA

Municipio

27/10/2017 27/10/2017

16:20 17:02 12:20 15.10

(ng/m³) (ng/m³) (ng/m³) (ng/m³) (ng/m³)

Tabella 12 Risultati campionamenti di IPA – 25 e 27 ottobre 2017

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Figura 60 Concentrazioni di IPA rilevate in incendi boschivi e controllati in California USA

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Rapporto tecnico sulla qualità dell’aria e sulle attività dell’Agenzia a supporto dell’emergenza per gli incendi boschivi in Piemonte nel mese di ottobre 2017

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Le attività di comunicazione

Sito internet Per l’emergenza incendi sono state inserite sul sito internet istituzionale dell’Agenzia le seguenti notizie:

- Incendi boschivi in Piemonte: l’intervento di Arpa (25 ottobre 2017)

http://www.arpa.piemonte.it/news/incendi-boschivi-in-piemonte-lintervento-di-arpa

- Incendi boschivi in Piemonte: continuano gli interventi di Arpa (26 ottobre 2017)

http://www.arpa.piemonte.it/news/incendi-boschivi-in-piemonte-continuano-gli-interventi-di-arpa

- Incendi boschivi in Piemonte: aggiornamenti sugli interventi di Arpa (27 ottobre 2017)

http://www.arpa.piemonte.it/news/incendi-boschivi-in-piemonte-aggiornamenti-sugli-interventi-di-arpa

- Incendi boschivi in Piemonte: le misure della qualità dell’aria (28 ottobre 2017)

http://www.arpa.piemonte.it/news/incendi-boschivi-in-piemonte-le-misure-della-qualita-dellaria

- Incendi boschivi nel torinese: i valori della qualità dell’aria (29 ottobre 2017)

http://www.arpa.piemonte.it/news/incendi-boschivi-nel-torinese-le-misure-della-qualita-dellaria-di-

oggi-nei-comuni-limitrofi

- Incendi boschivi in Piemonte: Arpa Piemonte continua il monitoraggio (30 ottobre 2017)

http//www.arpa.piemonte.it/news/incendi-boschivi-in-piemonte-arpa-piemonte-continua-il-

monitoraggio

- Incendi boschivi in Piemonte: valutazioni sulla qualità dell’aria (31 ottobre 2017)

http://www.arpa.piemonte.it/news/incendi-boschivi-in-piemonte-valutazioni-sulla-qualita-dellaria

Le notizie del 25, 26, 27 e 28 ottobre sono state aggiornate durante tutta la giornata ed era inserito al fondo l’ora dell’ultimo aggiornamento disponibile. Le notizie del 26 e 27 ottobre hanno avuto un accesso da parte dell’utenza anche di 5 volte superiore alla media delle notizie di Arpa. In dettaglio:

- Incendi boschivi in Piemonte: l’intervento di Arpa (25 ottobre 2017)

1799 visualizzazioni

- Incendi boschivi in Piemonte: continuano gli interventi di Arpa (26 ottobre 2017)

4866 visualizzazioni

- Incendi boschivi in Piemonte: aggiornamenti sugli interventi di Arpa (27 ottobre 2017)

3099 visualizzazioni

- Incendi boschivi in Piemonte: le misure della qualità dell’aria (28 ottobre 2017)

1361 visualizzazioni

- Incendi boschivi nel torinese: i valori della qualità dell’aria (29 ottobre 2017)

1380 visualizzazioni

- Incendi boschivi in Piemonte: Arpa Piemonte continua il monitoraggio (30 ottobre

2017)

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Rapporto tecnico sulla qualità dell’aria e sulle attività dell’Agenzia a supporto dell’emergenza per gli incendi boschivi in Piemonte nel mese di ottobre 2017

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- Incendi boschivi in Piemonte: valutazioni sulla qualità dell’aria (31 ottobre 2017)

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Le ultime due notizie sono del 30 e 31 ottobre, quando l’emergenza era in via di esaurimento.

Twitter I tweet relativi agli aggiornamenti sugli incendi boschivi, dal 25 al 31 ottobre, sono stati 13. Quelli più visualizzati, con una media di interazione alta, sono stati in particolare tre. Tutti contenevano una immagine del fumo generato dagli incendi.

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Figura 61 Esempi di tweet

Presenza sui media Le testate giornalistiche, cartacee, radiofoniche e televisive, hanno iniziato a contattare Arpa Piemonte sugli incendi boschivi dal 26 ottobre, quando le misure del PM10 hanno fatto misurare picchi alti, non solo nelle cittadine limitrofe agli incendi, ma anche a Torino e prima cintura. Le interviste e gli approfondimenti per testate locali e nazionali sono state 23.

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Rapporto tecnico sulla qualità dell’aria e sulle attività dell’Agenzia a supporto dell’emergenza per gli incendi boschivi in Piemonte nel mese di ottobre 2017

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Conclusioni In Piemonte il mese di ottobre 2017 è stato caratterizzato da condizioni meteorologiche che hanno determinato condizioni favorevoli per lo sviluppo e la successiva rapida propagazione degli incendi boschivi che hanno colpito la regione ed in particolare il territorio della Città Metropolitana di Torino. Lo sviluppo degli incendi ha inevitabilmente inciso in maniera significativa anche sulla qualità dell’aria, non solo nelle zone più prossime ai fenomeni ma anche nell’area urbana del capoluogo. Il contributo aggiuntivo più importante tra gli inquinanti normati ha riguardato il particolato atmosferico PM10 e PM2.5. Il PM10 in particolare, ha raggiunto nell’area urbana

torinese valori di media giornaliera dell’ordine di 200-300 g/m3, che non venivano misurati da più di dieci anni. Nei giorni più critici – vale a dire dal 24 al 27 ottobre - nell’area urbana torinese in media circa il 40% del PM10 è stimabile sia stato originato dagli incendi boschivi, tenendo conto sia del contributo primario diretto che di quello secondario dovuto alla trasformazione in particelle di sostanze emesse in origine in forma gassosa. Per quanto riguarda l’influenza degli incendi sui valori limite di qualità dell’aria, l’unico effetto significativo prevedibile – che andrà naturalmente confermato quando sarà disponibile l’intera base dati per l’anno 2017 – riguarda il valore limite annuale di PM10 per quei punti di misura (in particolare delle stazioni di fondo urbano della città di Torino) nei quali la media annuale è inferiore ma prossima al limite stessi. In questi casi il contributo aggiuntivo dovuto agli incendi boschivi potrà comportare per il 2017 un superamento del limite annuale. Il contributo degli incendi boschivi, invece, non modificherà significativamente il numero di superamenti del valore limite giornaliero di PM10: nel caso peggiore, infatti, si può prevedere un giorno di superamento aggiuntivo nel 2017 nei punti di misura della città di Torino, fenomeno che risulta sostanzialmente ininfluente rispetto al già elevato numero totale di superamenti annuale. I campionamenti puntuali di aerodispersi effettuati durante gli incendi boschivi che hanno coinvolto alcuni territori della Città Metropolitana di Torino, nonché il capoluogo, hanno permesso di acquisire informazioni importanti circa la natura e le concentrazioni degli inquinanti cui possono risultare esposti sia la popolazione residente, sia gli operatori impegnati nelle attività di controllo, contenimento e spegnimento degli incendi. In particolare, alla luce dei risultati, si possono trarre alcune considerazioni:

- durante gli incendi boschivi si sviluppano numerosi agenti chimici pericolosi, alcuni dei quali sono stati identificati e quantificati con i monitoraggi specifici effettuati durante l’emergenza - i risultati ottenuti confermano le informazioni riscontrabili in letteratura scientifica, soprattutto per quanto riguarda le possibili esposizioni del personale delle squadre antincendio e dei volontari - di particolare interesse sono risultati i livelli di formaldeide, benzene, idrocarburi policiclici aromatici e acroleina, che si aggiungono al monossido di carbonio (parametro misurato in campo dai tecnici di Arpa Piemonte del servizio di reperibilità) e al PM10 - le concentrazioni di tali inquinanti in prossimità degli incendi risultano, infatti, relativamente alte, con valori sovrapponibili a quelli riscontrabili nei luoghi di lavoro in alcuni ambienti industriali - in funzione delle condizioni meteo e della dispersione dei fumi le concentrazioni di tali inquinanti si riducono all’aumentare della distanza dai focolai, ma rimangono a livelli significativamente superiori a quelli normalmente riscontrabili in ambienti outdoor.

Page 69: Rapporto Arpa Piemonte  incendi boschivi ottobre 2017

Rapporto tecnico sulla qualità dell’aria e sulle attività dell’Agenzia a supporto dell’emergenza per gli incendi boschivi in Piemonte nel mese di ottobre 2017

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Queste considerazioni devono essere attentamente valutate, in particolare per quanto riguarda gli effetti sulla salute della popolazione residente e della possibile presenza di soggetti “deboli”. Per la natura degli inquinanti rilevati, della loro pericolosità e in virtù delle concentrazioni riscontrate, al fine di una corretta gestione del rischio per il personale presente a vario titolo in prossimità dei focolai e per la popolazione residente interessata dalla ricaduta dei fumi è indispensabile l’utilizzo di strumentazione a lettura diretta, almeno per la determinazione degli inquinanti più tossici, come monossido, formaldeide e benzene.