RAPPORTO 2017 - CREA SANITA · LA CHIRURGIA LAPAROSCOPICA Al fine di rilevare il ricorso a...
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RAPPORTO 2017
A cura di:
Daniela D’Angela, C.R.E.A. Sanità, Univ. degli Studi di Roma “Tor Vergata” (Project leader)
Valeria Glorioso, Assobiomedica – Centro studi Assobiomedica (Project leader)
Con la supervisione di:
Paolo Gazzaniga, Assobiomedica – Centro studi Assobiomedica
Federico Spandonaro, Univ. degli Studi di Roma “Tor Vergata” - C.R.E.A. Sanità
Con la collaborazione di:
Carla Cambiano, Assobiomedica – Centro studi Assobiomedica
Ciro Carrieri, C.R.E.A. Sanità – Univ. degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Si ringrazia:
Marco Montorsi, Dipartimento di chirurgia generale, Humanitas Research Hospital (Rozzano)
Raffaele De Luca, Dipartimento di oncologia chirurgica – I.R.C.C.S. Istituto Tumori
“Giovanni Paolo II” (Bari)
INDICE
1 Progetto e obiettivi 3
2 Dati e metodi 52.1 LA CHIRURGIA LAPAROSCOPICA 5
2.2 LA CHIRURGIA LAPAROSCOPICA APPLICATA AL COLON 8
3 Risultati 103.1 ATTIVITÀ DI RICOVERO 10
3.1.1 Attività di ricovero per procedura laparoscopica 15
3.2 EFFICIENZA OSPEDALIERA 183.2.1 Simulazione di miglioramenti organizzativi 20
3.3 LA LAPAROSCOPIA APPLICATA AL COLON 21
4 Sintesi regionali 314.1 NORD-OVEST 31
4.1.1 Liguria 324.1.2 Lombardia 324.1.3 Piemonte 334.1.4 Valle d’Aosta 33
4.2 NORD-EST 354.2.1 P.a. Bolzano 354.2.2 Emilia Romagna 364.2.3 Friuli Venezia Giulia 364.2.4 P.a. Trento 374.2.5 Veneto 37
4.3 CENTRO 394.3.1 Lazio 394.3.2 Marche 404.3.3 Toscana 404.3.4 Umbria 41
4.4 SUD 424.4.1 Abruzzo 424.4.2 Basilicata 434.4.3 Calabria 434.4.4 Campania 444.4.5 Molise 444.4.6 Puglia 45
4.5 ISOLE 464.5.1 Sardegna 464.5.2 Sicilia 47
5 Discussione e conclusioni 48
6 Limiti e sviluppi futuri 51
7 Appendice statistica 52
8 Bibliografia 91
3
1. Progetto e obiettiviL’Osservatorio PariSanità, sviluppato dal Centro studi Assobiomedica in collaborazione
con C.R.E.A. Sanità, si pone l’obiettivo di rilevare i processi di accesso alle prestazioni
sanitarie e quelli di diffusione delle tecnologie innovative sul territorio nazionale. L’o-
biettivo ultimo è rilevare eventuali disomogeneità di accesso alle prestazioni a livello
regionale. I risultati delle analisi svolte dall’Osservatorio PariSanità saranno oggetto di
un rapporto annuale.
In generale, l’Osservatorio si propone di individuare i benefici derivanti dall’utilizzo
di un’innovazione, sia in termini economico-organizzativi, sia in termini clinici, e di
promuovere la conoscenza del fenomeno dell’accesso alle prestazioni con evidenze
empiriche tratte dall’analisi di dati reali relativi alle prestazioni ospedaliere e speciali-
stiche ambulatoriali erogate dal nostro Servizio sanitario nazionale (SSN). Tutto questo
al fine di fornire strumenti empiricamente fondati ai professionisti del settore, interes-
sati a contribuire al miglioramento del nostro SSN e alla tutela della qualità della salute
di tutti i cittadini. Alla base di questo progetto, dunque, c’è la constatazione che solo
attraverso l’analisi delle evidenze empiriche disponibili si possano individuare le diso-
mogeneità dell’assistenza sanitaria regionale in modo da pianificare azioni correttive
necessarie a riequilibrare l’offerta sanitaria del SSN.
Nel suo primo anno di vita, l’Osservatorio si è posto l’obiettivo di fotografare il feno-
meno della diffusione di un’innovazione cosiddetta dirompente. Il gruppo di esperti
della Commissione Europea1 che ha approfondito il tema dell’innovazione dirompente
in sanità, ha riscontrato nelle tecniche chirurgiche mininvasive tutte le caratteristiche
che le rendono innovazioni dirompenti, una di queste è la laparoscopia. Essa consiste
in una tecnica chirurgica che consente l’accesso di dispositivi medici che attraverso
piccoli fori raggiungono il sito anatomico su cui intervenire e, a differenza della tecni-
ca tradizionale (laparotomia), permette di ridurre l’impatto e le conseguenze a lungo
termine di un’operazione chirurgica senza diminuire l’efficacia clinica, migliorando gli
esiti e ottenendo inoltre migliori risultati estetici (Soper, Swanström e Eubanks, 2008).
La natura dirompente di questa innovazione introdotta nella pratica clinica permette:
� di operare pazienti che prima, a causa delle condizioni cliniche complesse, non
potevano essere sottoposti a operazioni con tecnica tradizionale;
� la diminuzione dell’impatto del trattamento chirurgico;
� la creazione di nuovi ruoli professionali con una decentralizzazione dell’assi-
stenza post-chirurgia;
� di sviluppare nuove forme organizzative grazie al minore tempo di degenza
post-operatoria e l’opzione del day-hospital.
1 EU Expert Panel on effective ways of investing in Health 2016: http://ec.europa.eu/health/expert_pa-nel/about_en.
4
In particolare, si è scelto di valutare il ricorso alla chirurgia laparoscopica per un insie-
me definito di interventi e procedure che afferiscono a tre branche specialistiche, inda-
gando il livello di diffusione dell’innovativo approccio mininvasivo a livello nazionale
e regionale e valutandone gli effetti in termini di efficienza organizzativa (utilizzando
come proxy la degenza ospedaliera).
In sintesi, in questo primo rapporto, si indaga il percorso assistenziale dei ricoverati
sottoposti a procedure chirurgiche effettuate in laparotomia e in laparoscopia attraver-
so l’analisi del tipo di procedura o intervento effettuato (appropriatezza professionale)
e della durata della degenza ospedaliera (complessità organizzativa) (Vahanian et al.
2012; Cartabellotta 2009; Jung et al. 2007; Vitullo et al. 1997).
Alla luce di questi obiettivi, l’analisi è guidata dai seguenti gruppi di interrogativi:
� Qual è il tasso di diffusione delle procedure chirurgiche effettuate con la tecnica
mininvasiva laparoscopica a livello nazionale?
� Qual è la percentuale di diffusione delle procedure chirurgiche effettuate con la
tecnica mininvasiva laparoscopica a livello regionale?
� Qual è la complessità organizzativa dei ricoveri presi in esame? Ossia, quante
giornate di degenza è possibile evitare utilizzando un approccio innovativo al
posto di quello tradizionale?
5
2. Dati e metodi
2.1 LA CHIRURGIA LAPAROSCOPICA
Al fine di rilevare il ricorso a procedure mininvasive – come le procedure in laparosco-
pia e artroscopia – negli interventi chirurgici effettuati durante i ricoveri ospedalieri è
stata realizzata un’analisi, a livello nazionale e regionale, a partire dalle informazioni
relative ai ricoveri ospedalieri tratte dalla banca dati delle schede di dimissione ospe-
daliera (SDO) riferite all’anno 2014.
Nelle SDO, istituite dal Ministero della Salute a partire dal 19912, vengono raccolte tut-
te le informazioni essenziali alla conoscenza delle attività ospedaliere, nel rispetto del-
la privacy dei pazienti. Esse sono compilate obbligatoriamente a seguito di un ricovero
a carico del Servizio sanitario nazionale (SSN) da parte di strutture pubbliche e private
accreditate, mentre per le strutture private – non accreditate – non esiste l’obbligo di
invio delle cartelle al Ministero della Salute, proprio perché le prestazioni ospedaliere
erogate da questo tipo di strutture non sono rimborsate dal SSN. Le informazioni rac-
colte sono di tipo clinico e organizzativo e riguardano: diagnosi e sintomi rilevanti; in-
terventi chirurgici; procedure diagnostico-terapeutiche; modalità di dimissione; unità
operativa di ammissione e di dimissione; trasferimenti interni; ecc.3.
In particolare, per perseguire gli obiettivi definiti nel presente lavoro, nella prima fase
di selezione del sottoinsieme di dati sono stati considerati i ricoveri4 scegliendo quelli
che presentano:
� il codice 54.21 “laparoscopia” della classificazione ICD-9-CM (International Clas-
sification of Diseases, 9th revision, Clinical Modification, aggiornamento 2007)
come intervento secondario;
� il termine “laparoscopia” o “artroscopia” nella descrizione della procedura principale.
2 D.M. del 28 dicembre 1991, Istituzione della scheda di dimissione ospedaliera (G.U. Serie Generale, n. 13 del 17 gennaio 1992). Specificatamente, la base dati SDO del 2014 è stata resa disponibile dalla Direzione Generale della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute al Centro studi Assobio-medica (CSA) e al C.R.E.A. Sanità per specifici progetti di ricerca. In particolare, i dati analizzati nella parte relativa alla chirurgia laparoscopia applicata al colon sono i dati concessi al CSA e i dati analiz-zati nella parte generale sono i dati concessi al C.R.E.A. Sanità.
3 Le variabili presenti nelle SDO sono molte di più rispetto a quelle elencate nel testo.
4 Nel Rapporto annuale sull’attività di ricovero ospedaliero dell’anno 2014 il Ministero della Salute ri-porta la distribuzione degli errori riscontrati nella compilazione delle SDO in base al quale è possibile quantificare gli errori di rilevazione delle informazioni contenute nella base dati. Il totale di schede errate per l’anno in questione è dell’28%. Gli errori attribuiti ad ognuna delle variabili di nostro inte-resse sono i seguenti: diagnosi (principale o secondaria), errore del inferiore allo 0,005%; intervento (principale o secondario), errore del inferiore allo 0,005%; regime di ricovero, errore del 0%; ASL e comune di residenza errore del 0,07% e 0,03%; istituto di ricovero 0%; modalità di dimissione 0,01%; motivo di ricovero in day hospital 0,01%, su un totale di 9.528.507 schede pervenute.
6
Da questo primo sottoinsieme è stato necessario, al fine di riuscire a confrontare in
modo esaustivo i due approcci chirurgici, tradizionale e mininvasivo, effettuare un’ul-
teriore selezione per superare i limiti intrinseci della classificazione ICD-9-CM. A tal
fine sono stati esclusi i ricoveri nei quali la descrizione del codice di procedura princi-
pale individua la tecnica mininvasiva ma non esiste il codice complementare che indica
l’approccio tradizionale. Come, ad esempio, nel caso dei due tipi di intervento affe-
renti alla branca specialistica dell’ortopedia (“Artroscopia del ginocchio”, “Artroscopia
della spalla”) che, rappresentando la routine chirurgica, sono identificati con un unico
codice nella classificazione ICD-9-CM e, per questo motivo, non esiste un modo per
confrontarli con l’approccio tradizionale. Sono stati invece considerati tutti i ricoveri
per i quali la descrizione della procedura permette di distinguere i due approcci chi-
rurgici (ad esempio: “Colecistectomia” e “Colecistectomia laparoscopica”; “Appendicec-
tomia” e “Appendicectomia laparoscopica”).
I ricoveri effettivamente considerati in questo studio (casi validi) derivano dalla sele-
zione degli interventi o procedure eseguiti con approccio chirurgico mininvasivo più
frequenti (pari al 33,3% della distribuzione totale). Alla luce di queste considerazioni
finali, i tipi di intervento o procedura presi in esame in questo studio sono 19 (tabella
1) e afferiscono a tre branche specialistiche:
1. chirurgia generale;
2. urologia;
3. ginecologia e ostetricia.
Infine, per evitare sottostime del ricorso all’approccio mininvasivo è stato quantificato
il ricorso alla chirurgia robotica per le prestazioni prese in analisi attraverso l’associa-
zione delle procedure secondarie di “Altra chirurgia computer-assistita” (codice 00.39
- ICD-9-CM). In particolare, sono state analizzate le procedure con almeno 30 casi
annui a livello nazionale. I dati relativi al ricorso alla chirurgia computer-assistita sono
riportati nella sezione dedicata alle sintesi regionali (cfr. sezione 4).
7
Tabella 1 – Numero di interventi totali e di interventi effettuati con approccio mininvasivo laparoscopico, secondo: la branca specialistica, il tipo di intervento o procedura, il codice ICD-9-CM
Branca Intervento/procedura Codice ICD-9-CM
N. interventi totali
di cui in laparoscopia
Chirurgia generale
Emicolectomia destra 45.73 16.213 3.554
Emicolectomia sinistra 45.75 10.271 2.843
Altri interventi sullo stomaco 44.99 3.019 1.819
Riparazione di ernia su incisione con protesi 53.61 11.206 1.404
Sigmoidectomia 45.76 6.249 1.244
Altra appendectomia +
Appendectomia laparoscopica
47.09
47.0139.887 21.478
Colecistectomia +
Colecistectomia laparoscopica
51.22
51.23107.479 98.619
Altra gastrectomia parziale 43.89 2.462 662
Riparazione monolaterale di ernia inguinale indiretta con innesto o protesi 53.04 61.686 627
Riparazione di ernia ombelicale con protesi 53.41 9.397 591
Resezione anteriore del retto con contemporanea colo-stomia 48.62 2.019 207
Altra resezione anteriore del retto 48.63 6.563 1.543
Resezione del retto per via addominoperineale 48.5 1.313 241
UrologiaProstatectomia radicale 60.5 14.991 3.338
Nefroureterectomia 55.51 8.069 1.816
Ginecologia e ostetricia
Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero 68.29 67.284 2.358
Salpingectomia con rimozione di gravidanza tubarica 66.62 2.210 763
Rimozione di entrambe le tube nello stesso intervento 66.51 1.660 424
Altra asportazione o demolizione dell’ovaio 65.29 1.980 365
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
L’analisi dei dati è stata effettuata mediante l’analisi univariata e bivariata delle variabi-
li di interesse. Per descrivere le variabili sono state utilizzate distribuzioni di frequen-
za, tabelle di contingenza e rappresentazioni grafiche. Inoltre, in alcuni casi, i valori
caratteristici che forniscono informazioni rilevanti su alcune proprietà delle variabili
sono stati messi in evidenza attraverso indici sintetici, misure di tendenza centrale e
misure di variabilità. Sono stati calcolati i tassi osservati5, a livello nazionale e regiona-
le, delle procedure chirurgiche oggetto di analisi.
Per quanto riguarda le singole procedure, descritte a livello regionale, si è messo in
relazione il tasso di interventi effettuati con la tecnica chirurgica laparoscopica con la
variazione della durata della degenza, valutando sia la distribuzione, sia la potenziale
riduzione delle giornate di degenza che si otterrebbe, in alcuni casi specifici, qualora
tutte le regioni raggiungessero un numero di interventi in laparoscopia pari a quello
raggiunto dalla regione che si posiziona al 75° percentile (regione benchmark). Infine,
5 Il tasso osservato (o grezzo) è un singolo numero calcolato come misura sintetica per un’intera popo-lazione e non considera le differenze dovute all’età, al sesso o ad altre caratteristiche individuali.
8
per poter illustrare graficamente il “livello” medio di ricorso alla chirurgia laparoscopia
per le procedure selezionate, e quindi l’accesso alla procedura a livello regionale, sono
state utilizzate delle rappresentazioni grafiche radar che illustrano i valori dell’indice
di ricorso alla tecnica laparoscopica. Tale indice è a base fissa e utilizza come bench-
mark il valore della mediana nazionale (Italia=100) delle diverse procedure per tutte
le regioni.
2.2 LA CHIRURGIA LAPAROSCOPICA APPLICATA AL COLON
L’obiettivo di questo paragrafo è quello di illustrare i dati e i metodi utilizzati per in-
dagare l’utilizzo delle tecniche mininvasive rispetto a quelle tradizionali nel caso della
chirurgia del colon, a livello nazionale e regionale, per l’anno 2014.
In particolare, le variabili presenti nelle SDO utilizzate per questo approfondimento
sono state: codice di regione di ricovero, regime di ricovero, giornate di degenza, co-
dici di intervento o procedura, provenienza del paziente, tipo di ricovero. La selezione
del campione è stata effettuata estraendo i casi di nostro interesse con codici di inter-
vento o procedura relativi alle due tecniche chirurgiche prese in esame (laparoscopia
e laparotomia) solo per i casi di diagnosi specifica.
Nella prima fase di individuazione dei codici ICD-9-CM è stato rilevato un problema
relativo alla codifica della procedura, infatti, a differenza di altri tipi di interventi, gli
interventi del colon eseguiti in laparoscopia non hanno dei codici univoci identificativi
ma vengono individuati nelle SDO attraverso l’associazione di due codici: quelli che
individuano gli interventi o procedure in laparotomia (45.73; 45.74; 45.75; 45.76) in
associazione a quello che individua l’intervento o procedura Laparoscopia (54.21).
Per poter identificare correttamente i casi di interesse, dunque, l’associazione di tali
codici è stata eseguita in relazione a sei campi presenti nelle SDO che riguardano le
procedure effettuate durante un unico ricovero. Questo significa che, ad esempio,
se un paziente viene sottoposto a un intervento chirurgico eseguito in laparotomia
e, successivamente, durante lo stesso ricovero, viene sottoposto a una procedura in
laparoscopia (individuata dal codice 54.21), secondo la logica di selezione dei dati
utilizzata, un caso come questo ricadrebbe nell’insieme dei ricoveri durante i quali si
è fatto ricorso alla tecnica chirurgica laparoscopica. Proprio per questo motivo sareb-
be indispensabile una codifica univoca: sia per la tecnica tradizionale, sia per quella
mininvasiva nel caso di interventi del colon. Solo in questo modo, gli interventi di chi-
rurgia del colon eseguiti con le due tecniche si potrebbero tracciare in modo puntuale.
In sintesi, le operazioni svolte per definire il sottoinsieme dei casi analizzati sono state
le seguenti:
1. selezione dei casi associati ai codici di intervento indicati nella tabella 2;
2. ulteriore selezione dei soli ricoveri ordinari per acuti.
9
Tabella 2 – Codici di intervento o procedura, secondo la classificazione ICD-9-CM per il gruppo di procedure eseguite in laparoscopia e laparotomia
Intervento/procedura Cod. intervento per tecnicalaparoscopica
Cod. intervento per tecnica laparotomica
Emicolectomia destra 45.73 + 54.21 45.73
Resezione del colon trasverso 45.74 + 54.21 45.74
Emicolectomia sinistra 45.75 + 54.21 45.75
Sigmoidectomia 45.76 + 54.21 45.76
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
Per analizzare questo sottoinsieme sono stati utilizzati i seguenti indicatori: frequenze
assolute e percentuali dei ricoveri; tassi osservati e degenza media. Anche in questo
approfondimento è stata stimata la potenziale riduzione delle giornate di degenza che
si otterrebbe se la tecnica laparoscopica fosse maggiormente utilizzata. Inoltre, anche
in questo caso, come per la parte generale, l’analisi delle variabili è stata effettuata in
modo singolo e congiunto, attraverso tabelle di contingenza, rappresentazioni grafi-
che, indici di posizione e distribuzioni di frequenza.
Infine, per poter analizzare la complessità organizzativa attraverso l’associazione tra
la degenza media e la programmazione dei ricoveri si è fatto ricorso a un modello che
tenesse conto della natura quantitativa della variabile dipendente che prevede un sem-
plice conteggio, con stati enumerabili, dove ogni stato è trasformato nella categoria
corrispondente: numero di giorni di degenza.
Il modello di regressione indicato per questo tipo di variabile è il modello log-lineare di
Poisson. Nel nostro caso, l’associazione presa in esame è quella tra la degenza media
(il numero di giorni, in media, che indicano il tempo di ricovero) e la programmazione
dei ricoveri6, secondo il modo in cui è stato effettuato l’intervento chirurgico (laparo-
tomia o laparoscopia). Comunemente si utilizza una funzione legame di tipo logarit-
mico, che permette di evitare valori attesi negativi, ossia privi di senso quando si tratta
di un conteggio sempre maggiore o uguale a zero. Le quantità di interesse sono state
trasformate in effetti marginali medi e rappresentate graficamente per semplificarne
la lettura e l’interpretazione.
6 Per ottenere questa variabile sono state utilizzate due variabili presenti nella banca dati SDO: (a) pro-venienza del paziente, che si articola in nove categorie (senza proposta del medico; con proposta del medico; ricovero programmato; trasferito da istituto pubblico; trasferito da istituto privato accredi-tato; trasferito da istituto privato non accreditato; trasferito nello stesso istituto da altro tipo attività; altro); (b) tipologia ricovero, che si articola in quattro categorie (ricovero ordinario inteso come rico-vero programmato non urgente; ricovero urgente; trattamento sanitario obbligatorio - TSO; ricovero programmato con preospedalizzazione). Dall’incrocio di (a) provenienza del paziente e (b) tipologia ricovero, è stato possibile catturare l’informazione necessaria a distinguere i ricoveri programmati (con proposta del medico; ricovero programmato; ricovero ordinario inteso come ricovero program-mato non urgente; ricovero programmato con preospedalizzazione) da quelli non programmati.
10
3. RisultatiLo scopo di questa sezione è offrire alcune risposte empiricamente fondate ai princi-
pali interrogativi di ricerca sui quali si fonda il presente lavoro (cfr. sezione 2): in Ita-
lia esistono forme di iniquità nella diffusione delle tecniche di chirurgia mininvasiva?
Specificamente, esiste un’associazione fra gli indicatori considerati e la probabilità di
essere sottoposti a un intervento di chirurgia laparoscopia anziché laparotomica? Se
sì, quali sono le caratteristiche del fenomeno oggetto di studio? Esse sono costanti o
variano a seconda della regione di ricovero? Quante giornate di degenza è possibile
evitare utilizzando un approccio innovativo al posto di quello tradizionale?
Come già specificato, per rispondere a questi interrogativi è stato assunto come perio-
do di riferimento l’anno 2014, l’ultimo per il quale sono disponibili i dati delle schede
di dimissione ospedaliera (cfr. sezione 2). Nel 2014 i ricoveri considerati nel nostro
sottoinsieme di analisi risultano essere in totale 373.958 di cui 143.896 eseguiti con
chirurgia laparoscopica (tabella 3).
Il prossimo paragrafo descrive il fenomeno oggetto di studio nei suoi tratti complessi-
vi, a livello nazionale, presentando i risultati in termini di attività di ricovero e ricorso
alla tecnica chirurgica innovativa, nonché l’impatto di quest’ultima sulla durata della
degenza. Le variazioni regionali sono riportate nella sezione dedicata alle sintesi re-
gionali.
3.1 ATTIVITÀ DI RICOVERO
Ci sarebbero buone ragioni per ritenere che anche in un Paese come l’Italia, dotato di
un sistema sanitario a forte vocazione ugualitaria e universalista, possa essere pre-
sente un certo grado di difformità nell’accesso a determinati interventi e procedure.
L’evidenza empirica attualmente disponibile sul fenomeno, tuttavia, è limitata. Con le
analisi che seguono ci proponiamo di approfondire e ampliare le conoscenze esistenti
sul fenomeno usando i dati a nostra disposizione per migliorare la valutazione e la
programmazione di questo tipo di procedure chirurgiche.
Tabella 3 – Tipo di intervento: frequenze assolute (N) e frequenze percentuali (%)
Interventi/procedure N %
Laparotomia 230.062 61,5
Laparoscopia 143.896 38,5
Totale 373.958 100,0
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
Dai dati riportati nella tabella 3, in cui si evidenziano le frequenze assolute e percen-
tuali degli interventi di chirurgia eseguiti in laparoscopia e quelli eseguiti in laparoto-
11
mia risulta che In Italia, nel 2014, sono stati effettuati 373.958 ricoveri associati agli
interventi principali selezionati, di cui 143.896 eseguiti con approccio laparoscopico.
Nel sottoinsieme considerato, quindi, il ricorso alla laparoscopia è pari al 38,5%.
Per quanto riguarda le branche specialistiche nelle quali ricadono la maggior parte
degli interventi considerati, chirurgia generale e urologia, la procedura più frequente
è la Colecistectomia per la quale si contano 177,6 ricoveri ogni 100.000 abitanti, se-
guita da Riparazione monolaterale di ernia inguinale indiretta con innesto o protesi,
con 101,7 ricoveri ogni 100.000 abitanti e da Altra appendicectomia con 65,7 ricoveri
ogni 100.000 abitanti (figura 1).
Figura 1 – Ricoveri con codici di intervento ICD-9-CM che afferiscono alle branche specialistiche di chirurgia generale e urologia: tasso osservato per 100.000 abitanti
2,2
3,3
4,1
5,0
10,3
10,8
13,3
15,5
15,5
18,5
20,9
24,7
65,7
101,7
117,6
0 20 40 60 80 100 120
Resezione del retto per via addominoperineale
Resezione anteriore del retto con contemporanea colostomia
Altra gastrectomia parziale
Altri interventi sullo stomaco
Sigmoidectomia
Altra resezione anteriore del retto
Nefroureterectomia
Emicolectomia sinistra
Riparazione di ernia ombelicale con protesi
Riparazione di ernia su incisione con protesi
Emicolectomia destra
Prostatectomia radicale
Altra appendectomia
Rip. monolaterale ernia inguinale ind. con innesto o protesi
Colecistectomia
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
Se si considerano i soli interventi effettuati in laparotomia, la Riparazione monolatera-
le di ernia inguinale indiretta con innesto e protesi rimane l’intervento più frequente
con 100,6 ricoveri ogni 100.000 abitanti, a seguire si trova Altra appendectomia con
30,3 ricoveri ogni 100.000 abitanti e, al terzo posto, si trova l’intervento di Emicolec-
tomia destra con 20,9 ricoveri ogni 100.000 abitanti (figura 2).
12
Figura 2 – Ricoveri con codici di intervento ICD-9-CM in laparotomia che afferiscono alle branche specialistiche di chirurgia generale e urologia: tasso osservato per 100.000 abitanti
1,8
2,0
3,0
3,0
8,3
8,3
10,3
12,2
14,5
15,0
16,2
19,2
26,7
30,3
100,6
0 20 40 60 80 100
Resezione del retto per via addominoperineale
Altri interventi sullo stomaco
Altra gastrectomia parziale
Resezione anteriore del retto con contemporanea colostomia
Altra resezione anteriore del retto
Sigmoidectomia
Nefroureterectomia
Emicolectomia sinistra
Riparazione di ernia ombelicale con protesi
Colecistectomia
Riparazione di ernia su incisione con protesi
Prostatectomia radicale
Emicolectomia destra
Altra appendectomia
Rip. monolaterale ernia inguinale ind. con innesto o protesi
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
Figura 3 – Ricoveri con codici di intervento ICD-9-CM in laparoscopia che afferiscono alle branche specialistiche di chirurgia generale e urologia: tasso osservato per 100.000 abitanti
0,3
0,4
1,0
1,0
1,1
2,1
2,3
2,5
3,0
3,0
4,7
5,5
5,9
35,4
162,6
0 20 40 60 80 100 120 140 160
Resezione anteriore del retto con contemporanea colostomia
Resezione del retto per via addominoperineale
Rip. monolaterale ernia inguinale ind. con innesto o protesi
Riparazione di ernia ombelicale con protesi
Altra gastrectomia parziale
Sigmoidectomia
Riparazione di ernia su incisione con protesi
Altra resezione anteriore del retto
Altri interventi sullo stomaco
Nefroureterectomia
Emicolectomia sinistra
Prostatectomia radicale
Emicolectomia destra
Altra appendectomia
Colecistectomia
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
13
Se si considerano, invece, i soli interventi effettuati in laparoscopia troviamo in prima
posizione come intervento più frequente quello di Colecistectomia con 162,6 ricoveri
ogni 100.000 abitanti, seguito da Altra appendectomia con 35,4 ricoveri ogni 100.000
abitanti (figura 3).
Relativamente agli interventi chirurgici che afferiscono alla branca specialistica di gi-
necologia e ostetricia, considerando tutti i ricoveri presenti nel sottoinsieme di analisi,
l’intervento più frequente è Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero con
110,9 ricoveri ogni 100.000 abitanti (figura 4).
Figura 4 – Ricoveri con codici di intervento ICD-9-CM che afferiscono alla branca ginecologia e ostetricia: tasso osservato per 100.000 abitanti
2,7
3,3
3,6
110,9
0 20 40 60 80 100 120
Rimozione di entrambe le tube nello stesso intervento
Altra asportazione o demolizione locale dell’ovaio
Salpingectomia con rimozione di gravidanza tubarica
Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
Considerando separatamente gli interventi chirurgici che afferiscono alla branca spe-
cialistica di ginecologia e ostetricia effettuati in laparotomia (figura 5) rispetto a quelli
effettuati in laparoscopia (figura 6), sia nel primo caso, sia nel secondo, l’intervento
che continua a essere il più frequente è Altra asportazione o demolizione di lesione
dell’utero con 107,0 ricoveri ogni 100.000 abitanti e con 3,9 ricoveri ogni 100.000
abitanti.
14
Figura 5 – Ricoveri con codici di intervento ICD-9-CM in laparotomia che afferiscono alla branca ginecologia e ostetricia: tasso osservato per 100.000 abitanti
2,0
2,4
2,7
107,0
0 20 40 60 80 100 120
Rimozione di entrambe le tube nello stesso intervento
Salpingectomia con rimozione di gravidanza tubarica
Altra asportazione o demolizione locale dell’ovaio
Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
Figura 6 – Ricoveri con codici di intervento ICD-9-CM in laparoscopia che afferiscono alla branca ginecologia e ostetricia: tasso osservato per 100.000 abitanti
0,6
0,7
1,3
3,9
0 1 2 3 4
Altra asportazione o demolizione locale dell’ovaio
Rimozione di entrambe le tube nello stesso intervento
Salpingectomia con rimozione di gravidanza tubarica
Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
15
3.1.1 Attività di ricovero per procedura laparoscopica
In questo paragrafo si vedrà se le frequenze di utilizzo di interventi di chirurgia con
approccio mininvasivo in laparoscopia sono le stesse, oppure, se variano in misura
significativa a livello nazionale e a seconda della regione dell’istituto di ricovero. Per
prima cosa, relativamente alle branche specialistiche di chirurgia generale e urologia,
la Colecistectomia e gli Altri interventi sullo stomaco, sono le procedure per le quali si
ricorre maggiormente all’utilizzo della procedura laparoscopica, rispettivamente nel
91,5% e nel 60,3% dei ricoveri considerati per tipo di procedura.
Figura 7 – Quota percentuale degli interventi in laparoscopia rispetto al totale degli interventi eseguiti che afferiscono alle branche specialistiche di chirurgia generale e urologia, secondo il tipo di intervento
1,0
6,3
10,3
12,5
18,4
19,9
21,9
22,3
22,5
23,5
26,9
27,7
53,8
60,3
91,5
0 20 40 60 80 100
Rip. monolaterale ernia inguinale ind. con innesto o protesi
Riparazione di ernia ombelicale con protesi
Resezione anteriore del retto con contemporanea colostomia
Riparazione di ernia su incisione con protesi
Resezione del retto per via addominoperineale
Sigmoidectomia
Emicolectomia destra
Prostatectomia radicale
Nefroureterectomia
Altra resezione anteriore del retto
Altra gastrectomia parziale
Emicolectomia sinistra
Altra appendectomia
Altri interventi sullo stomaco
Colecistectomia
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
Dai dati riportati nella figura 7 sembrerebbe che la laparoscopia sia, complessivamen-
te, l’opzione chirurgicamente preferita in tre casi tra quelli selezionati: Colecistecto-
mia (91,5%), Altri interventi sullo stomaco (60,3%) e Altra appendectomia (53,8%). Per
le altre procedure il ricorso alla procedura laparoscopica risulta inferiore a un terzo
rispetto agli interventi effettuati. Tuttavia, nella lettura di questi dati, è necessario te-
nere presente che, limitatamente alle procedure presenti nel sottoinsieme di analisi,
oltre all’approccio chirurgico mininvasivo in laparoscopia risultano essere stati effet-
tuati 1.255 interventi con il robot chirurgico (intervento secondario associato al codice
00.39 ICD9-CM “Altra chirurgia computer-assistita”); in particolare 1.141 di questi in-
terventi si concentrano su tre procedure “Prostatectomia radicale” (995 casi), “Emico-
lectomia destra” (56 casi) e “Nefroureterectomia” (49 casi).
16
Figura 8 – Distribuzione regionale della quota percentuale degli interventi in laparoscopia rispetto al totale degli interventi eseguiti che afferiscono alle branche specialistiche di chirurgia generale e urologia
0 20 40 60 80 100
Resezione anteriore del retto con contemporanea colostomia
Resezione del retto per via addominoperineale
Riparazione di ernia ombelicale con protesi
Rip. monolaterale ernia inguinale ind. con innesto o protesi
Altra gastrectomia parziale
Altra appendectomia
Sigmoidectomia
Riparazione di ernia su incisione con protesi
Altra resezione anteriore del retto
Altri interventi sullo stomaco
Nefroureterectomia
Emicolecotmia sinistra
Prostatectomia radicale
Emicolecotmia destra
Colecistectomia
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
A livello regionale (figura 8) si riscontra una significativa variabilità in termini di ricorso
alla procedura laparoscopica, soprattutto per le procedure di Prostatectomia radicale,
Altri interventi sullo stomaco, Altra appendectomia e Altra gastrectomia parziale. Per
la Prostatectomia radicale si passa da un ricorso alla laparoscopia pari a 1,6% nelle
Marche al 79,3% nella Valle d’Aosta; tuttavia è necessario tenere in considerazione che
per quest’ultima procedura c’è un ricorso significativo anche alla chirurgia robotica
(2,2% in Piemonte e 51,9% in Umbria); per la procedura Altri interventi sullo stomaco si
passa da un valore minimo pari al 2,4% in Veneto a un massimo pari a 86,4% nella Valle
d’Aosta; nel caso di Altra appendectomia si va da un minimo pari al 16,8% in Molise
fino a un massimo pari a 94,1% nella Valle d’Aosta; per Altra gastrectomia parziale,
invece, l’intervallo va da un minimo del 24,7% in Emilia Romagna a un massimo del
71,2% nel Veneto. Le procedure con minima variabilità regionale in termini di ricorso
alla chirurgia laparoscopica, invece, risultano essere: Colecistectomia, Riparazione di
ernia su incisione con protesi, Sigmoidectomia e Riparazione monolaterale di ernia
inguinale indiretta con innesto o protesi.
Considerando le procedure della branca di ginecologia ed ostetricia, Salpingectomia
con rimozione di gravidanza tubarica e Rimozione di entrambe le tube nello stesso
intervento, sono le procedure per le quali si ricorre maggiormente all’utilizzo della
procedura laparoscopica (rispettivamente il 34,5% e il 25,5% degli interventi effettuati
vengono eseguiti con chirurgia laparoscopica).
17
Figura 9 – Quota percentuale degli interventi in laparoscopia rispetto al totale degli interventi eseguiti che afferiscono alla branca specialistica di ginecologia e ostetricia, secondo il tipo di intervento
3,5
18,4
25,5
34,5
0 10 20 30 40
Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero
Altra asportazione o demolizione locale dell’ovaio
Rimozione di entrambe le tube nello stesso intervento
Salpingectomia con rimozione di gravidanza tubarica
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
Per le procedure analizzate, il ricorso alla laparoscopia è inferiore rispetto a quella
della chirurgia generale e urologia: solo in 3 casi superano il 15% (figura 9). A livello
regionale si riscontra una variabilità importante per tutte le procedure selezionate;
essa è maggiore soprattutto nel caso della Salpingectomia con rimozione di gravidan-
za tubarica, per la quale si passa da un minimo pari al 4,9%, riscontrato nella provincia
autonoma di Trento, a un massimo pari al 70% riscontrato in Calabria (figura 10).
Figura 10 – Distribuzione regionale della quota percentuale degli interventi in laparoscopia rispetto al totale degli interventi eseguiti che afferiscono alla branca specialistica di ginecologia e ostetricia
0 20 40 60 80
Altra asportazione o demolizione locale dell’ovaio
Rimozione di entrambe le tube nello stesso intervento
Salpingectomia con rimozione di gravidanza tubarica
Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
18
3.2 EFFICIENZA OSPEDALIERA
Fino a questo punto sono stati analizzati i dati generali relativi all’attività di ricovero
e, più nello specifico, quelli relativi ai ricoveri nei quali sono stati eseguiti interventi o
procedure in laparoscopia. In questo paragrafo, dedicato alla complessità organizza-
tiva, invece, si presenta una stima degli effetti che si avrebbero sull’efficienza ospeda-
liera con un maggior ricorso all’innovativo approccio chirurgico.
La complessità organizzativa può essere misurata e letta attraverso diversi parametri
e indicatori (pesi ministeriali, peso tariffario e mortalità) relativi all’andamento delle
attività sanitarie erogate, tra questi uno degli indici di attività ospedaliera general-
mente preso in esame per valutare la qualità organizzativa delle strutture sanitarie è
la degenza media. Essa si calcola utilizzando il numero delle giornate di degenza rap-
portato al numero dei ricoveri (Vitullo et al. 1997). Dunque, uno dei modi attraverso
i quali è possibile misurare la complessità organizzativa legata all’uso dei due tipi di
tecnica chirurgica è proprio la durata della degenza. I dati del sottoinsieme analizzato
mostrano che nella maggior parte delle procedure (16 su 19), al ricorso della procedu-
ra laparoscopica è associata una riduzione della degenza media.
In particolare, prendendo in considerazione gli interventi che ricadono nelle branche
specialistiche di chirurgia generale e urologia, la maggiore riduzione in termini di gior-
nate di degenza si riscontra in un maggiore ricorso alla laparoscopia per l’intervento
di Colecistectomia (riduzione di 8,4 giorni - pari al 66%).
Figura 11 – Variazioni percentuali della degenza media per i ricoveri con codici di intervento ICD-9-CM che afferiscono alle branche specialistiche di chirurgia generale e urologia, secondo il tipo di intervento
-70 -60 -50 -40 -30 -20 -10 0 10 20
Prostatectomia radicale
Altra resezione anteriore del retto
Sigmoidectomia
Emicolectomia destra
Emicolectomia sinistra
Colecistectomia
Resezione anteriore del retto con contemporanea colostomia
Resezione del retto per via addominoperineale
Altra appendectomia
DRG con CC DRG senza CC
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
19
Una riduzione modesta, pari al 15% circa, si riscontra nel caso delle procedure di Rese-
zione del retto per via addominoperineale e Altra appendectomia che corrispondono
rispettivamente a una riduzione di quasi tre giorni, nel primo caso, e di uno solo, nel
secondo caso. Il ricorso alla laparoscopia anziché alla laparotomia non sembra invece
portare benefici, in termini di riduzione della degenza, nel caso degli interventi di Ri-
parazione monolaterale di ernia inguinale indiretta con innesto o protesi e Riparazione
di ernia ombelicale con protesi, in corrispondenza dei quali si assiste a un aumento,
seppur lieve, della degenza media rispettivamente di 0,4 giorni e di 0,2 giorni.
Se poi si osserva la riduzione delle giornate di degenza in relazione ai DRG nei quali
ricadono i ricoveri considerati (figura 11), si osserva che:
� in cinque procedure su nove la riduzione delle giornate di degenza è maggiore
per i ricoveri associati a un DRG senza complicanze;
� in tre procedure su nove la riduzione delle giornate di degenza è maggiore per i
ricoveri associati a un DRG con complicanze.
Per il primo caso, si evidenzia il risultato positivo che riguarda l’intervento di Emicolec-
tomia destra mentre, per il secondo caso, il risultato positivo riguarda la procedura di
Prostatectomia radicale per la quale, a fronte di una riduzione media delle giornate di
degenza pari al 22,7% si stima una riduzione pari al 35,8% nel caso di DRG con com-
plicanze e pari al 19,7% per il DRG senza complicanze. Inoltre, si segnala che nel caso
di intervento di Altra appendectomia l’adozione della laparoscopia al posto dell’ap-
proccio tradizionale, porterebbe a una riduzione della degenza del 14,9%, che arriva
al 7,8% nel caso di ricovero associato a DRG senza complicanze ma aumenta del 17%
nel caso di ricovero associato a DRG con complicanze.
Figura 12 – Variazioni percentuali della degenza media per i ricoveri con codici di intervento ICD-9-CM che afferiscono alla branca specialistica di ginecologia e ostetricia, secondo il tipo di intervento
-39,6
-38,8
-15,8
13,6
-50 -40 -30 -20 -10 0 10 20
Rimozione di entrambe le tube nello stesso intervento
Altra asportazione o demolizione locale dell’ovaio
Salpingectomia con rimozione di gravidanza tubarica
Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
20
Per quanto riguarda, invece, la branca specialistica di ginecologia e ostetricia, in quat-
tro procedure su cinque si ottiene una riduzione delle giornate di degenza (figura 12).
Le percentuali elevate che si riscontrano nelle procedure di Rimozione di entrambe le
tube nello stesso intervento (39,6%) e Altra asportazione o demolizione locale dell’o-
vaio (38,8%) corrispondono a una riduzione di circa due giorni di degenza.
Si segnala invece un incremento della degenza media del 13,6% nel caso degli inter-
venti di Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero che corrisponde a 0,4
giorni se si ricorre all’approccio laparoscopico.
3.2.1 Simulazione di miglioramenti organizzativi
In letteratura sono stati evidenziati i benefici clinici derivanti dal ricorso a procedure
laparoscopiche, quali ad esempio il ridotto dolore post operatorio, tempi di ripresa più
rapidi che diminuiscono l’incidenza di complicanze respiratorie, circolatorie e cardia-
che. A questi si aggiungono quelli organizzativi: per questo motivo si è ritenuto utile
simulare gli effetti in termini organizzativi dovuti a un maggior ricorso a tale approc-
cio. Nello specifico, è stata stimata la riduzione delle giornate di degenza che si deter-
minerebbe qualora tutte le regioni raggiungessero, per gli interventi ove l’approccio
laparoscopico risulta più frequente (figura 3), Colecistectomia e Altra appendectomia,
una quota di interventi chirurgici con la tecnica laparoscopica pari a quella raggiunta
da una regione benchmark. Il benchmark è definito come la quota di ricorso alla lapa-
roscopia della regione che si posiziona al 75° percentile nella relativa distribuzione;
tale scenario generebbe una riduzione annua di 104.996 giorni di degenza.
Sulla base dei dati stimati si calcola che sarebbe possibile ottenere una riduzione com-
plessiva di 104.996 giorni di degenza: in particolare 73.495 per la Colecistectomia, di
cui il 46% al Nord, 23,6% al Centro e 30,4% al Sud. La regione che avrebbe la percen-
tuale maggiore di riduzione è la Lombardia, seguita da Campania e Lazio. Nel caso
della procedura Altra appendectomia, invece, si avrebbe una riduzione complessiva di
31.501 giornate di cui il 49,9% al Nord, 21,7% al Centro e 28,4% al Sud. Anche questa
volta la regione che avrebbe la percentuale maggiore di riduzione è la Lombardia, se-
guita però da Sicilia e Veneto.
Tabella 4 – Giornate di degenza evitabili: secondo il tipo di intervento e la macroregione: frequenze assolute (N) e frequenze percentuali (%)
Giornate di degenza evitabili
Colecistectomia Altra appendectomia
Macroregione N % N %
Nord 33.808 46,0 15.719 49,9
Centro 17.345 23,6 6.836 21,7
Sud 22.342 30,4 8.946 28,4
Totale 73.495 100,0 31.501 100,0
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
21
3.3 LA LAPAROSCOPIA APPLICATA AL COLON
Come si può constatare dai risultati relativi alla parte generale di questo lavoro la
chirurgia laparoscopica può essere applicata a diverse branche specialistiche della
chirurgia; questo approfondimento, invece, si concentra specificatamente sulla chi-
rurgia applicata al colon poiché esistono evidenze scientifiche secondo le quali l’uso
della chirurgia laparoscopica rappresenta la migliore alternativa a quella laparotomica
come, ad esempio, nel caso del trattamento del tumore al colon.
Per il colon infatti gli outcome oncologici sono equivalenti alla tecnica laparotomica
(livello di evidenza 1++)7. Solo a titolo di esempio, si riporta la raccomandazione delle
“Linee Guida Tumori del Colon-retto” edizione 2015 dell’Associazione Italiana di Onco-
logia Medica (AIOM): “la chirurgia laparoscopica nel carcinoma del colon rappresenta
una corretta alternativa alla chirurgia aperta se eseguita da chirurghi con adeguato
training in questa specifica procedura”. La forza di questa raccomandazione clinica è
stata dichiarata “positiva forte” e deriva in particolare da una meta analisi presente in
letteratura: “Laparoscopic versus open colorectal resection for cancer: a meta-analysis
of results of randomized controlled trials on recurrence” (Liang Y et al., 2008). In quasi
tutti gli stadi delle neoplasie del colon, la chirurgia è il primo trattamento e, se il can-
cro non è diffuso, l’intervento chirurgico è una modalità potenzialmente curativa. Per
questo costituisce una componente essenziale per il trattamento dei pazienti affetti
da tumore al colon. L’intervento per i tumori al colon può consistere in: Emicolectomia
destra; Resezione del colon trasverso; Emicolectomia destra; Resezione colica seg-
mentaria.
Inoltre, l’uso della tecnica laparoscopica apporta diversi vantaggi al paziente. Tra i
principali benefici da segnalare ci sono un minor dolore postoperatorio, unitamente al
vantaggio estetico e una precoce ripresa dell’alimentazione nonché delle normali at-
tività quotidiane. Per esaustività, si riportano di seguito altri benefici legati all’utilizzo
della chirurgia laparoscopica (Gensini et al, 2014):
� degenza significativamente più breve;
� recupero della funzionalità gastroenterica più veloce;
� migliore recupero postoperatorio della funzionalità respiratoria;
� riduzione della risposta infiammatoria allo stress postoperatorio;
� significativa riduzione della necessità di analgesici per il controllo del dolore
postoperatorio;
� riduzione significativa delle perdite ematiche intraoperatorie;
7 Il livello di “evidenza 1++” comprende evidenze di letteratura derivanti da metanalisi e revisioni siste-matiche di studi randomizzati e controllati (RCTs) di elevata qualità, o RCTs a minimo rischio di bias.
22
� significativa riduzione della morbosità e significativo vantaggio in termini di un
più basso tasso complessivo di complicanze intra e post-operatorie, di infezioni
e disfunzione sessuale;
� approccio meno traumatico, con minori complicanze (riduzioni delle sepsi e del-
le complicazioni da ferita da taglio chirurgico);
� riduzione dei tempi operatori specie nella fase di resezione e anche del tempo e
del volume di drenaggio rispetto alla chirurgia convenzionale.
Per questi motivi, nella pratica clinica, in assenza di complicanze contingenti o pre-
vedibili, si preferisce l’intervento in laparoscopia rispetto a quello in laparotomia,
soprattutto per una riduzione del tempo di ospedalizzazione, una minore mortalità
postoperatoria e la possibilità di un più rapido recupero per l’inizio del trattamento
dopo l’intervento (Linee Guida Tumori del colon-retto, AIOM, 2015). A fronte di questi
benefici e di queste raccomandazioni, si è deciso di indagare la diffusione della tecnica
chirurgica laparoscopica a livello nazionale e regionale. Nella tabella 5 sono presenti i
dati relativi alle frequenze assolute e percentuali degli interventi di chirurgia del colon
eseguiti in laparoscopia e in laparotomia.
Tabella 5 – Tipo di intervento: frequenze assolute (N) e frequenze percentuali (%)
Interventi/procedure N %
Laparotomia 26.371 69,11
Laparoscopia 11.788 30,89
Totale 38.109 100,00
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
Se si osservano le frequenze assolute dei ricoveri secondo la regione dell’istituto di
ricovero e il tipo di procedura chirurgica eseguita, come mostrano i dati riportati nella
figura 13, i ricoveri più numerosi risultano essere quelli avvenuti in Lombardia, 7.288
in totale, di cui più di 2.500 riguardano i ricoveri nei quali si è fatto uso della tecnica
chirurgica laparoscopica. Questa figura evidenzia come in tutte le regioni la tecnica
laparotomica sia utilizzata in maggior misura rispetto a quella laparoscopica.
In generale, la distribuzione del numero di procedure eseguite su scala regionale risulta
variabile, così come il rapporto tra le procedure effettuate in laparotomia e quelle effet-
tuate in laparoscopia. Tale disparità nella diffusione delle procedure sembra essere con-
dizionata, non tanto da ragioni epidemiologiche o demografiche, ma piuttosto da una
disuguaglianza nell’accesso alle procedure innovative mininvasive a livello regionale.
23
Figura 13 – Numero di ricoveri, secondo la regione e il tipo di procedura (laparoscopica o laparotomica), attività per acuti in regime ordinario
0 500 1.000 1.500 2.000 2.500 3.000 3.500 4.000 4.500 5.000 5.500 6.000 6.500 7.000 7.500
VdA
Molise
Bolzano
Trento
Basilicata
Calabria
Sardegna
Umbria
FVG
Abruzzo
Marche
Liguria
Puglia
Campania
Sicilia
Toscana
EmR
Piemonte
Veneto
Lazio
Lombardia
Laparoscopia Laparotomia
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
Nella tabella 6 sono riportati i dati relativi ai tassi osservati a livello regionale e na-
zionale dei ricoveri durante i quali sono state effettuate procedure di laparoscopia e
laparotomia per la chirurgia al colon (cfr. tabella 2). Il tasso di ospedalizzazione osser-
vato a livello nazionale indica come, nel 2014 in Italia, durante circa 20 ricoveri ogni
100.000 abitanti sono stati effettuati interventi in laparoscopia a fronte di circa 43
ricoveri ogni 100.000 abitanti durante i quali sono stati effettuati interventi in laparo-
tomia per la chirurgia del colon.
Guardando ai tassi regionali, invece, si può notare la marcata differenza tra alcune
regioni. La regione con il più basso numero di ricoveri con interventi in laparoscopia è
la Calabria (8,5 per 100.000 abitanti) e le regioni con il più alto numero di ricoveri con
interventi in laparoscopia sono Umbria, Toscana, Liguria, Emilia Romagna e Veneto (da
26 a 36 circa per 100.000 abitanti). Se si confrontano i tassi osservati di ricoveri con
interventi in laparoscopia con quelli dei ricoveri con interventi in laparotomia, invece,
le differenze più marcate tra i due tipi si evidenziano: in positivo, ossia a favore della
diffusione della procedura innovativa, nelle regioni Lombardia, Liguria, Veneto, Friuli
Venezia Giulia e Trentino Alto Adige; in negativo, ossia con una prevalenza della diffu-
sione della procedura tradizionale, in Abruzzo, Calabria, Campania e Puglia.
24
Tabella 6 – Ricoveri con codici di intervento ICD-9-CM che indicano operazioni di chirurgia del colon eseguite in laparoscopia e laparotomia, attività per acuti in regime ordinario: tasso osservato per 100.000 abitanti
Regioni Laparoscopia Laparotomia
Abruzzo 15,6 59,8
Basilicata 11,7 47,0
Calabria 8,5 39,8
Campania 9,0 39,0
Emilia Romagna 26,3 41,7
Friuli Venezia Giulia 26,1 39,6
Lazio 16,2 46,0
Liguria 34,3 43,5
Lombardia 23,8 44,3
Marche 15,9 58,7
Molise 12,5 49,0
Piemonte 25,0 46,0
Puglia 9,6 47,2
Sardegna 11,8 35,9
Sicilia 10,5 43,3
Toscana 27,1 45,0
Trentino Alto Adige 23,0 30,8
Umbria 36,2 45,1
Valle d'Aosta 25,8 29,7
Veneto 27,9 37,6
Italia 19,84 43,45
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
La figura 14 evidenzia una marcata differenza tra le regioni del Nord e quelle del Sud
per gli interventi in laparoscopia. Infatti, i tassi più elevati si presentano nelle regioni
del Nord, viceversa, le regioni in cui si riscontrano i tassi più bassi sono quelle del Sud.
Questi dati sarebbero sicuramente da valutare congiuntamente a quelli della mobilità
poiché la mobilità passiva è generalmente più elevata nelle regioni del Sud e risulta
distribuita maggiormente tra le regioni del Nord. Come evidenzia la letteratura presa
in esame (Cislaghi e Giuliani 2012, Checconi 2012, Folino-Gallo e Ricciardi 2004), i
ricoveri ospedalieri dei cittadini italiani possono avvenire in regioni differenti da quelle
di residenza (mobilità interregionale8).
8 Con mobilità ospedaliera interregionale si indica il fenomeno dei ricoveri che avvengono presso strut-ture che non sono site nella regione di residenza dei pazienti, grazie alla libertà di scelta del luogo di cura che il SSN lascia ai propri cittadini.
25
Figura 14 – Tasso osservato per tutti i ricoveri con codici di intervento che indicano le procedure chirurgiche del colon eseguite in laparoscopia per 100.000 abitanti, suddiviso in quartili, attività per acuti in regime ordinario
Quartili opedaliz.(per 100.000/ab.)
da 26,2 a 36,2
da 19,6 a 26,2
da 11,75 a 19,6
da 8,5 a 11,75
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
Questo fenomeno può essere espressione di una carenza di strutture adeguate in
determinate regioni o di insoddisfazione dei cittadini verso l’assistenza offerta dalla
propria regione. Pertanto, se si incrociassero i tassi osservati con i dati relativi alla
mobilità, si potrebbe verificare l’esistenza della tipica divisione della sanità italiana in
cui le regioni del Sud devono fronteggiare il fenomeno della mobilità e le regioni del
Nord accolgono i pazienti del meridione. In questo modo si spiegherebbe una delle
tante ragioni per le quali i tassi di ospedalizzazione sono più elevati nelle regioni del
Nord rispetto a quelle del Sud. Tutto questo sarebbe ancora più coerente consideran-
do la natura innovativa della tecnica laparoscopica, capace di attrarre i pazienti verso
le regioni notoriamente più virtuose.
26
Figura 15 – Tasso osservato per tutti i ricoveri con codici di intervento che indicano le procedure chirurgiche del colon eseguite in laparotomia per 100.000 abitanti, suddiviso in quartili, attività per acuti in regime ordinario
Quartili opedaliz.(per 100.000/ab.)
da 46,5 a 59,8
da 43,9 a 46,5
da 39,3 a 43,9
da 29,7 a 39,3
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
Per quanto riguarda invece gli interventi in laparotomia, come emerge dai dati riportati
nella figura 15, si osserva una situazione più eterogenea e una maggiore ospedalizza-
zione nelle regioni del Centro-Sud come Abruzzo, Basilicata, Marche, Molise e Puglia.
Naturalmente, è importante sottolineare che si otterrebbero risultati più esaustivi se
venissero considerate anche alcune caratteristiche quali: il fabbisogno regionale, fat-
tori epidemiologici specifici, la presenza sul territorio di centri specialistici o di chirur-
ghi specializzati, altre caratteristiche individuali dei pazienti. Come già esposto nella
parte generale di questa analisi, uno degli indici di attività ospedaliera generalmente
utilizzato per valutare la qualità organizzativa delle strutture sanitarie è la degenza
media. Per questa ragione abbiamo estratto i dati relativi alla degenza ospedaliera
associata ai ricoveri nei quali i pazienti sono stati sottoposti a interventi chirurgici
eseguiti in laparoscopia e laparotomia.
27
Tabella 7 – Distribuzione delle giornate di degenza, secondo la tecnica chirurgica (la-paroscopica e laparotomica): valore assoluto, media, deviazione standard (Ds), minimo e massimo, attività per acuti in regime ordinario
Tecnica chirurgica N Mediana Ds Minimo Massimo
Degenza laparotomia 26.371 13 13,9 1 383
Degenza laparoscopia 11.788 9 8,4 1 238
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
I dati riportati nella tabella 7 mostrano come la distribuzione dei giorni di degenza
nel caso dei ricoveri per i quali sono stati effettuati interventi in laparoscopia dimostra
il beneficio di una minore degenza ospedaliera media evidenziato dalla letteratura di
riferimento (Zheng et al., 2015). Infatti, per i ricoveri nei quali l’intervento chirurgico
è stato eseguito in laparoscopia, la mediana della distribuzione dei giorni di degenza
è di 4 giorni inferiore rispetto a quella relativa ai ricoveri nei quali gli interventi sono
effettuati in laparotomia. Questo è un risultato importante se consideriamo che la me-
diana della degenza per i ricoveri con interventi eseguiti in laparotomia è maggiore di
quasi il 50% rispetto a quella relativa ai ricoveri con interventi eseguiti in laparoscopia.
Nella figura 16 sono rappresentate le distribuzioni dei giorni di degenza per singolo
tipo di tecnica chirurgica utilizzata durate i ricoveri (troncate al 99%). Da queste distri-
buzioni, in generale, si può notare in modo ancora più evidente la riduzione delle gior-
nate di degenza data dall’utilizzo della chirurgia innovativa effettuata in laparoscopia.
Osservando la distribuzione dei giorni di degenza per i ricoveri per i quali sono stati
effettuati interventi in laparoscopia si può notare che le dimissioni avvengono preva-
lentemente tra il settimo e il decimo giorno (figura 16, pannello superiore), mentre
quelle per i quali sono stati effettuati interventi in laparotomia tra il decimo e il quat-
tordicesimo giorno (figura 16, pannello inferiore). Sono presenti pochissimi ricoveri
con dimissioni entro le 24 ore successive all’intervento – come ci si aspettava – e le
dimissioni entro le prime 48 ore sono molto contenute. Le code di queste due distribu-
zioni sono allungate a destra e comprendono i casi più rari in cui si arriva a 35 giorni
fino a oltre 70 giorni di degenza per gli interventi con le tecniche mininvasive (figura
16, pannello superiore) e a 50 giorni fino a oltre 100 per gli interventi effettuati con
tecnica tradizionale.
Inoltre, è ancora più chiaro come la distribuzione che riguarda la tecnica laparosco-
pica sia più concentrata intorno al valore mediano rispetto alla distribuzione dei ri-
coveri durante i quali sono stati effettuati interventi in laparotomia. Questo potrebbe
significare che un paziente, sottoposto a un intervento con tecnica laparoscopica, ha
maggiore probabilità che il proprio ricovero duri per una quantità di giorni prossima
al valor mediano di quanto non lo sia nel caso di intervento chirurgico laparotomico.
28
Figura 16 – Distribuzioni della durata di degenza (troncata al 99%) per i casi di chirurgia del colon eseguita con tecnica laparoscopica (pannello superiore in rosso) e laparotomica (pannello inferiore in verde petrolio), attività per acuti in regime ordinario
Laparoscopia
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
1600
Freq
uen
ze
asso
lute
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70
Giorni di degenza
Laparotomia
0
250
500
750
1000
1250
1500
1750
2000
2250
Freq
uen
ze
asso
lute
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70
Giorni di degenza
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
29
Infatti, il valore della deviazione standard risulta maggiore per la distribuzione dei
giorni di degenza ospedaliera per i ricoveri durante i quali sono stati effettuati inter-
venti con la tecnica laparotomica rispetto a quelli eseguiti con la tecnica laparoscopica.
La figura 16 mostra chiaramente quanto sintetizzato dai valori della mediana e della
deviazione standard.
Dopo aver analizzato la distribuzione della durata della degenza per i due tipi di pro-
cedure chirurgiche prese in esame, è stata approfondita l’analisi della degenza media
come indicatore di complessità organizzativa. A questo proposito, è stata indagata
l’associazione tra la degenza media e la programmazione dei ricoveri, attraverso un
modello di regressione. In particolare, l’associazione presa in esame è quella tra il
tempo di ricovero (durata media in giorni) e il fatto che il ricovero fosse programmato
o meno9, secondo il modo in cui è stato effettuato l’intervento chirurgico (laparotomia
o laparoscopia) a parità di sesso, età e macroregione dell’istituto di ricovero.
I risultati del modello di regressione sono riportati nella figura 17. Come possiamo no-
tare, l’associazione esiste ed è positiva per entrambe le modalità chirurgiche, sia quel-
la mininvasiva che quella tradizionale. Ciò significa che la degenza media aumenta, in
entrambi i casi, con la probabilità che il ricovero sia programmato o non programmato
(a parità di tutte le altre caratteristiche prese in esame). Questo fenomeno potrebbe
essere ricondotto in parte al fatto che i ricoveri non programmati possono riguardare
casi in cui le condizioni del ricoverato sono più critiche e si possono complicare nel
tempo, quindi, la durata della degenza, in media, è probabile che sia più lunga anche
in seguito a una prolungata terapia medico-farmacologica. In altre parole, i giorni di
degenza – in media – aumentano con la probabilità di ricovero non programmato ri-
spetto a quello programmato.
Tuttavia, come emerge dai risultati riportati nella figura 17, la distanza tra gli interven-
ti in laparotomia e quelli in laparoscopia, espressa in termini della durata media della
degenza, è davvero significativa solo nel caso dei ricoveri programmati, differenza che
si appiattisce fino a diventare esigua (un solo giorno di degenza in meno, in media,
utilizzando l’approccio laparoscopico) nel caso dei ricoveri non programmati.
9 Dall’incrocio delle due variabili: (a) provenienza del paziente e (b) tipologia ricovero (crf. nota 6), è sta-to possibile catturare l’informazione necessaria a distinguere i ricoveri programmati (con proposta del medico; ricovero programmato; ricovero ordinario inteso come ricovero programmato non urgente; ricovero programmato con preospedalizzazione) da quelli non programmati.
30
Figura 17 – Degenza media standardizzata (in giorni), secondo la programmazione dei ricoveri e la modalità chirurgica (laparotomia, laparoscopia)
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
Deg
enza
Med
ia (
gg)
programmato non programmato
Programmazione ricovero
Laparotomia Laparoscopia
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
Cosa succederebbe, quindi, se venissero effettuati più interventi mininvasivi nel caso dei
ricoveri programmati? Per valutare la riduzione complessiva delle giornate di degenza è
stato simulato l’effetto in termini organizzativi dovuto a un maggior ricorso alla tecnica
laparoscopica come precedentemente proposto nei risultati della parte generale.
Ai fini della simulazione sono state effettuate le seguenti selezioni dal sottoinsieme
d’analisi:
� sono stati considerati solo i ricoveri programmati eseguiti in laparotomia;
� sono state eliminate le code della distribuzione;
In questo modo è stato possibile stimare la riduzione delle giornate di degenza che si
determinerebbe qualora le regioni italiane ricorressero maggiormente alla tecnica la-
paroscopica. In questo caso, a differenza dell’analisi generale, il benchmark è definito
come il 75° percentile della distribuzione delle giornate di degenza per tutti i ricoveri
eseguiti in laparoscopia. Dalla simulazione emerge che, nell’anno 2014, un maggior
ricorso alla tecnica laparoscopica per i ricoveri programmati con intervento eseguito in
laparotomia, avrebbe potuto generare una riduzione complessiva, a livello nazionale,
di 15.557 giornate di degenza. Questa cifra è pari a una riduzione del 7,6% del totale
delle giornate di degenza – 205.786 – dei ricoveri programmati durante i quali sono
stati effettuati interventi in laparotomia.
31
4. Sintesi regionaliPer indagare più nel dettaglio, per singolo intervento o procedura, il grado di ricor-
so alla chirurgia mininvasiva e, quindi, la diffusione a livello regionale della tecnica
innovativa, si è scelto di illustrare i dati con una rappresentazione grafica, per ogni
regione, che riproduce la quota di ricorso alla laparoscopia in riferimento alla mediana
nazionale. Per semplificare la lettura dei dati, si è scelto di utilizzare un indice a base
fissa rispetto al valore della mediana nazionale (Italia = 100) e, convenzionalmente, è
stato assegnato il colore:
■ verde se si registra un ricorso alla procedura laparoscopica pari o superiore alla
mediana nazionale;
■ giallo se si registra un ricorso alla procedura laparoscopica inferiore alla media-
na nazionale, ma superiore al 75%;
■ rosso se si registra un ricorso alla procedura laparoscopica inferiore al 75%;
■ grigio se non vengono effettuati ricoveri per l’intervento o procedura preso in esame.
4.1 NORD-OVEST
Nelle regioni appartenenti alla macroregione Nord-Ovest (Liguria, Lombardia, Piemon-
te e Valle d’Aosta) si rileva una prevalenza di valori dell’indice superiori a 100 (indicati
con il colore verde), questo significa che il ricorso alla laparoscopia per molte delle
procedure prese in esame è pari o superiore al valore della mediana nazionale. In par-
ticolare, Piemonte e Lombardia sono le regioni più allineate al valore benchmark, men-
tre in Liguria, a differenza delle precedenti regioni, si riscontrano quattro procedure su
diciannove con livelli inferiori al 75° percentile (indicati con il colore rosso).
Infine, solo in Valle d’Aosta sono presenti sei procedure per le quali non risultano rico-
veri nell’anno 2014 (indicati con il colore grigio) e che per la procedura di Riparazione
di ernia ombelicale con protesi il livello di ricorso alla laparoscopia è pari a cinque
volte il valore della mediana nazionale, a differenza delle altre tre regioni di questa
macroregione nelle quali, invece, si riscontrano valori inferiori alla medina nazionale
ma superiori al 75° percentile (indicati con il colore giallo) e inferiori al 75° percentile
(in rosso).
32
4.1.1 Liguria
Figura 18 – Quota di interventi o procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia, secondo il tipo di intervento: valori indice rispetto alla mediana nazionale (Italia = 100)
Emicolectomia destra
Emicolectomia sinistra
Altri interventi sullo stomaco
Riparazione di ernia su incisione con protesi
Sigmoidectomia
Altra appendectomia
Colecistectomia
Altra gastrectomia parziale
Riparazione monolaterale di ernia inguinale indiretta con innesto o protesiRiparazione
di ernia ombelicale con protesi
Resezione anteriore del retto
con contemporanea colostomia
Altra resezione anteriore del retto
Resezione anteriore del retto con contemporanea colostomia
Prostatectomia radicale
Nefroureterectomia
Altra asportazione o demolizione di lesione
dell’utero
Salpingectomia con rimozionedi gravidanza
tubarica
Rimozione di entrambe le tubenello stesso intervento
Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero 450
400
350
300
250
200
150
100
50
0
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
4.1.2 Lombardia
Figura 19 – Quota di interventi o procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia, secondo il tipo di intervento: valori indice rispetto alla mediana nazionale (Italia = 100)
Emicolectomia destra
Emicolectomia sinistra
Altri interventi sullo stomaco
Riparazione di ernia su incisione con protesi
Sigmoidectomia
Altra appendectomia
Colecistectomia
Altra gastrectomia parziale
Riparazione monolaterale di ernia inguinale indiretta con innesto o protesiRiparazione
di ernia ombelicale con protesi
Resezione anteriore del retto
con contemporanea colostomia
Altra resezione anteriore del retto
Resezione anteriore del retto con contemporanea colostomia
Prostatectomia radicale
Nefroureterectomia
Altra asportazione o demolizione di lesione
dell’utero
Salpingectomia con rimozionedi gravidanza
tubarica
Rimozione di entrambe le tubenello stesso intervento
Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero
200
180
160
140
120
100
80
60
40
20
0
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
33
4.1.3 Piemonte
Figura 20 – Quota di interventi o procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia, secondo il tipo di intervento: valori indice rispetto alla mediana nazionale (Italia = 100)
Emicolectomia destra
Emicolectomia sinistra
Altri interventi sullo stomaco
Riparazione di ernia su incisione con protesi
Sigmoidectomia
Altra appendectomia
Colecistectomia
Altra gastrectomia parziale
Riparazione monolaterale di ernia inguinale indiretta con innesto o protesi
Riparazione di ernia ombelicale con protesi
Resezione anteriore del retto
con contemporanea colostomia
Altra resezione anteriore del retto
Resezione anteriore del retto con contemporanea colostomia
Prostatectomia radicale
Nefroureterectomia
Altra asportazione o demolizione di lesione
dell’utero
Salpingectomia con rimozionedi gravidanza
tubarica
Rimozione di entrambe le tubenello stesso intervento
Salpingo ovariectomia laparoscopia monolaterale
Altra asportazioneo demolizione di lesione dell’utero
180
160
140
120
100
80
60
40
20
0
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
4.1.4 Valle d’Aosta
Figura 21 – Quota di interventi o procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia, secondo il tipo di intervento: valori indice rispetto alla mediana nazionale (Italia = 100)
Emicolectomia destra
Emicolectomia sinistra
Altri interventi sullo stomaco
Riparazione di ernia su incisione con protesi
Sigmoidectomia
Altra appendectomia
Colecistectomia
Altra gastrectomia parziale
Riparazione monolaterale di ernia inguinale indiretta con innesto o protesiRiparazione
di ernia ombelicale con protesi
Resezione anteriore del retto
con contemporanea colostomia
Altra resezione anteriore del retto
Resezione anteriore del retto con contemporanea colostomia
Prostatectomia radicale
Nefroureterectomia
Altra asportazione o demolizione di lesione
dell’utero
Salpingectomia con rimozionedi gravidanza
tubarica
Rimozione di entrambe le tubenello stesso intervento
Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero 600
500
400
300
200
100
0
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
34
È importante sottolineare che in questa macroregione è presente il ricorso alla chirur-
gia robotica (diagnosi secondaria con codice 00.39) per gli interventi di Prostatectomia
radicale, Emicolectomia destra e Nefroureterectomia, in particolare, in Lombardia e in
Piemonte. Infatti, in Lombardia sono stati effettuati con chirurgia robotica 308 inter-
venti di Prostatectomia radicale, uno di Emicolectomia destra e 10 di Nefroureterecto-
mia. In Piemonte, invece, gli interventi di Prostatectomia radicale risultano 31, quattro
di Emicolectomia destra e tre di Nefroureterectomia.
35
4.2 NORD-EST
Nelle regioni appartenenti alla macroregione Nord-Est (P.a. Bolzano, Emilia Romagna,
Friuli Venezia Giulia, P.a. Trento e Veneto), rispetto alle regioni del Nord-Ovest, si ri-
leva una minore prevalenza di valori dell’indice superiori a 100 (indicati con il colore
verde). Tuttavia, in questa macroregione il ricorso alla laparoscopia, per la maggior-
parte delle procedure prese in esame è superiore al valore della mediana nazionale.
In particolare, in Veneto i valori superiori alla mediana nazionale si manifestano per
tutte le procedure prese in esame tranne una, Altri interventi sullo stomaco. Le pro-
vince autonome di Trento e Bolzano sono anch’esse tra le più allineate al valore ben-
chmark con meno del 25% delle procedure totali per le quali si evidenziano valori
dell’indice al di sotto della mediana nazionale. Nella provincia autonoma di Bolzano
si segnala un ricorso alla laparoscopia di venti volte superiore alla mediana nazionale
per la procedura Riparazione monolaterale di ernia inguinale indiretta con innesto o
protesi. In Emilia Romagna e in Friuli Venezia Giulia, a differenza delle precedenti, si
riscontrano rispettivamente: quattro procedure su 19 e sette procedure su 19 con
livelli inferiori al 75° percentile (indicati con il colore rosso).
Infine, solo in due casi, Emilia Romagna e provincia autonoma di Trento è presente
una procedura per la quale non risultano ricoveri nell’anno 2014 (indicati con il colore
grigio). Nel primo caso si tratta di una procedura afferente alla ginecologia e ostetricia,
la Salpingectomia con rimozione di gravidanza tubarica; nel secondo caso, invece, si
tratta di una procedura afferente alla chirurgia generale, Altri interventi sullo stomaco.
4.2.1 P.a. Bolzano
Figura 22 – Quota di interventi o procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia, secondo il tipo di intervento: valori indice rispetto alla mediana nazionale (Italia = 100)
2000
1500
1000
500
0
Emicolectomia destra
Emicolectomia sinistra
Altri interventi sullo stomaco
Riparazione di ernia su incisione con protesi
Sigmoidectomia
Altra appendectomia
Colecistectomia
Altra gastrectomia parziale
Riparazione monolaterale di ernia inguinale indiretta con innesto o protesiRiparazione
di ernia ombelicale con protesi
Resezione anteriore del retto
con contemporanea colostomia
Altra resezione anteriore del retto
Resezione anteriore del retto con contemporanea colostomia
Prostatectomia radicale
Nefroureterectomia
Altra asportazione o demolizione di lesione
dell’utero
Salpingectomia con rimozionedi gravidanza
tubarica
Rimozione di entrambe le tubenello stesso intervento
Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
36
4.2.2 Emilia Romagna
Figura 23 – Quota di interventi o procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia, secondo il tipo di intervento: valori indice rispetto alla mediana nazionale (Italia = 100)
Emicolectomia destra
Emicolectomia sinistra
Altri interventi sullo stomaco
Riparazione di ernia su incisione con protesi
Sigmoidectomia
Altra appendectomia
Colecistectomia
Altra gastrectomia parziale
Riparazione monolaterale di ernia inguinale indiretta con innesto o protesiRiparazione
di ernia ombelicale con protesi
Resezione anteriore del retto
con contemporanea colostomia
Altra resezione anteriore del retto
Resezione anteriore del retto con contemporanea colostomia
Prostatectomia radicale
Nefroureterectomia
Altra asportazione o demolizione di lesione
dell’utero
Salpingectomia con rimozionedi gravidanza
tubarica
Rimozione di entrambe le tubenello stesso intervento
Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero
200
180
160
140
120
100
80
60
40
20
0
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
4.2.3 Friuli Venezia Giulia
Figura 24 – Quota di interventi o procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia, secondo il tipo di intervento: valori indice rispetto alla mediana nazionale (Italia = 100)
Emicolectomia destra
Emicolectomia sinistra
Altri interventi sullo stomaco
Riparazione di ernia su incisione con protesi
Sigmoidectomia
Altra appendectomia
Colecistectomia
Altra gastrectomia parziale
Riparazione monolaterale di ernia inguinale indiretta con innesto o protesiRiparazione
di ernia ombelicale con protesi
Resezione anteriore del retto
con contemporanea colostomia
Altra resezione anteriore del retto
Resezione anteriore del retto con contemporanea colostomia
Prostatectomia radicale
Nefroureterectomia
Altra asportazione o demolizione di lesione
dell’utero
Salpingectomia con rimozionedi gravidanza
tubarica
Rimozione di entrambe le tubenello stesso intervento
Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero
250
200
150
100
50
0
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
37
4.2.4 P.a. Trento
Figura 25 – Quota di interventi o procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia, secondo il tipo di intervento: valori indice rispetto alla mediana nazionale (Italia = 100)
Emicolectomia destra
Emicolectomia sinistra
Altri interventi sullo stomaco
Riparazione di ernia su incisione con protesi
Sigmoidectomia
Altra appendectomia
Colecistectomia
Altra gastrectomia parziale
Riparazione monolaterale di ernia inguinale indiretta con innesto o protesiRiparazione
di ernia ombelicale con protesi
Resezione anteriore del retto
con contemporanea colostomia
Altra resezione anteriore del retto
Resezione anteriore del retto con contemporanea colostomia
Prostatectomia radicale
Nefroureterectomia
Altra asportazione o demolizione di lesione
dell’utero
Salpingectomia con rimozionedi gravidanza
tubarica
Rimozione di entrambe le tubenello stesso intervento
Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero
350
300
250
200
150
100
50
0
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
4.2.5 Veneto
Figura 26 – Quota di interventi o procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia, secondo il tipo di intervento: valori indice rispetto alla mediana nazionale (Italia = 100)
Emicolectomia destra
Emicolectomia sinistra
Altri interventi sullo stomaco
Riparazione di ernia su incisione con protesi
Sigmoidectomia
Altra appendectomia
Colecistectomia
Altra gastrectomia parziale
Riparazione monolaterale di ernia inguinale indiretta con innesto o protesiRiparazione
di ernia ombelicale con protesi
Resezione anteriore del retto
con contemporanea colostomia
Altra resezione anteriore del retto
Resezione anteriore del retto con contemporanea colostomia
Prostatectomia radicale
Nefroureterectomia
Altra asportazione o demolizione di lesione
dell’utero
Salpingectomia con rimozionedi gravidanza
tubarica
Rimozione di entrambe le tubenello stesso intervento
Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero 300
250
200
150
100
50
0
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
38
Anche in questa macroregione è presente il ricorso alla chirurgia robotica (diagnosi se-
condaria con codice 00.39) per gli interventi di Prostatectomia radicale, Emicolectomia
destra e Nefroureterectomia. Nel caso del Nord-Est si tratta di Emilia Romagna, P.a. di
Trento e Veneto in cui, rispettivamente, sono stati effettuati con chirurgia robotica: tre
interventi di Prostatectomia radicale e quattro di Emicolectomia destra; 20 interventi
di Prostatectomia radicale e quattro di Emicolectomia destra; 122 interventi di Prosta-
tectomia radicale, due di Emicolectomia destra e nove di Nefroureterectomia.
39
4.3 CENTRO
Le regioni del Centro (Lazio, Marche, Toscana e Umbria) mostrano una situazione così
eterogenea che risulta complesso rilevare dei tratti comuni. Tra le quattro regioni con-
siderate, la Toscana si distingue con un maggior numero di procedure per le quali si
ricorre alla laparoscopia con valori dell’indice pari o superiori alla mediana nazionale
(colore verde), si tratta di 14 procedure su 19. Sempre in Toscana, solo in tre casi si
riscontra un valore inferiore al 75% rispetto alla mediana nazionale (indicato con il co-
lore rosso). Questi dati mostrano come la Toscana, tra le regioni del Centro, sia quella
più allineata al valore nazionale.
La situazione più critica, invece, è presente nelle Marche dal momento che per ben 15
procedure rispetto alle 19 presenti nel sottoinsieme d’analisi, il ricorso alla tecnica la-
paroscopica è stato inferiore del 75% rispetto al valore di riferimento. Inoltre la regione
Marche è l’unica del Centro ad avere una procedura contraddistinta dal colore grigio,
vale a dire che per la procedura Altri interventi sullo stomaco non sono stati effettuati
ricoveri nel 2014.
In Lazio e Umbria si riscontra un valore inferiore al 75% rispetto alla mediana nazionale
per quattro procedure ma le due regioni si distinguono molto per il numero di proce-
dure con valori di colore giallo e verde. Il Lazio è caratterizzato da 11 procedure per le
quali il ricorso alla laparoscopia è inferiore al valore benchmark ma superiore al 75%,
a differenza di quattro nel caso della regione Umbria.
4.3.1 Lazio
Figura 27 – Quota di interventi o procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia, secondo il tipo di intervento: valori indice rispetto alla mediana nazionale (Italia = 100)
Emicolectomia destra
Emicolectomia sinistra
Altri interventi sullo stomaco
Riparazione di ernia su incisione con protesi
Sigmoidectomia
Altra appendectomia
Colecistectomia
Altra gastrectomia parziale
Riparazione monolaterale di ernia inguinale indiretta con innesto o protesiRiparazione
di ernia ombelicale con protesi
Resezione anteriore del retto
con contemporanea colostomia
Altra resezione anteriore del retto
Resezione anteriore del retto con contemporanea colostomia
Prostatectomia radicale
Nefroureterectomia
Altra asportazione o demolizione di lesione
dell’utero
Salpingectomia con rimozionedi gravidanza
tubarica
Rimozione di entrambe le tubenello stesso intervento
Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero
140
120
100
80
60
40
20
0
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
40
4.3.2 Marche
Figura 28 – Quota di interventi o procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia, secondo il tipo di intervento: valori indice rispetto alla mediana nazionale (Italia = 100)
Emicolectomia destra
Emicolectomia sinistra
Altri interventi sullo stomaco
Riparazione di ernia su incisione con protesi
Sigmoidectomia
Altra appendectomia
Colecistectomia
Altra gastrectomia parziale
Riparazione monolaterale di ernia inguinale indiretta con innesto o protesiRiparazione
di ernia ombelicale con protesi
Resezione anteriore del retto
con contemporanea colostomia
Altra resezione anteriore del retto
Resezione anteriore del retto con contemporanea colostomia
Prostatectomia radicale
Nefroureterectomia
Altra asportazione o demolizione di lesione
dell’utero
Salpingectomia con rimozionedi gravidanza
tubarica
Rimozione di entrambe le tubenello stesso intervento
Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero
140
120
100
80
60
40
20
0
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
4.3.3 Toscana
Figura 29 – Quota di interventi o procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia, secondo il tipo di intervento: valori indice rispetto alla mediana nazionale (Italia = 100)
Emicolectomia destra
Emicolectomia sinistra
Altri interventi sullo stomaco
Riparazione di ernia su incisione con protesi
Sigmoidectomia
Altra appendectomia
Colecistectomia
Altra gastrectomia parziale
Riparazione monolaterale di ernia inguinale indiretta con innesto o protesiRiparazione
di ernia ombelicale con protesi
Resezione anteriore del retto
con contemporanea colostomia
Altra resezione anteriore del retto
Resezione anteriore del retto con contemporanea colostomia
Prostatectomia radicale
Nefroureterectomia
Altra asportazione o demolizione di lesione
dell’utero
Salpingectomia con rimozionedi gravidanza
tubarica
Rimozione di entrambe le tubenello stesso intervento
Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero
160
140
120
100
80
60
40
20
0
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
41
4.3.4 Umbria
Figura 30 – Quota di interventi o procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia, secondo il tipo di intervento: valori indice rispetto alla mediana nazionale (Italia = 100)
Emicolectomia destra
Emicolectomia sinistra
Altri interventi sullo stomaco
Riparazione di ernia su incisione con protesi
Sigmoidectomia
Altra appendectomia
Colecistectomia
Altra gastrectomia parziale
Riparazione monolaterale di ernia inguinale indiretta con innesto o protesiRiparazione
di ernia ombelicale con protesi
Resezione anteriore del retto
con contemporanea colostomia
Altra resezione anteriore del retto
Resezione anteriore del retto con contemporanea colostomia
Prostatectomia radicale
Nefroureterectomia
Altra asportazione o demolizione di lesione
dell’utero
Salpingectomia con rimozionedi gravidanza
tubarica
Rimozione di entrambe le tubenello stesso intervento
Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero
350
300
250
200
150
100
50
0
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
Nel Centro Italia si ricorre alla chirurgia robotica (diagnosi secondaria con codice
00.39) per gli interventi di Prostatectomia radicale, Emicolectomia destra e Nefroure-
terectomia in tutte e quattro le regioni. In particolare, in Lazio sono stati effettuati con
chirurgia robotica sette interventi di Prostatectomia radicale e uno di Nefroureterecto-
mia; nelle Marche 34 interventi di Prostatectomia radicale; in Toscana 317 interventi
di Prostatectomia radicale, 30 di Emicolectomia destra e 25 di Nefroureterectomia; in
Umbria 140 interventi di Prostatectomia radicale, sette di Emicolectomia destra e uno
di Nefroureterectomia.
42
4.4 SUD
Il sud Italia (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia), a differenza
delle macroregioni del Nord, contraddistinte da una predominanza di procedure con
livelli di ricorso alla laparoscopia superiori alla mediana nazionale, è caratterizzato da
un maggior numero di procedure per le quali si riscontra un ricorso alle procedure
laparoscopiche inferiore al 75% del valore della mediana nazionale. Infatti, quattro
regioni su sei presentano procedure contraddistinte dal colore rosso per più di dieci
procedure su 19. Questo significa che meno del 50% delle procedure prese in esame
risultano in linea con la mediana nazionale.
Entrando più nel dettaglio, la regione del Sud che, nel complesso, risulta più allineata
alla mediana nazionale è la Basilicata in cui si contano sei procedure caratterizzate
da livelli superiori alla mediana nazionale afferenti alle diverse branche specialistiche
(chirurgia generale, urologia, ginecologia e ostetricia). La Campania, invece, è la regio-
ne con il maggior numero di procedure (15 su 19) per le quali il livello di ricorso alla
laparoscopia è inferiore al 75% rispetto al valore benchmark.
Infine, esiste almeno una procedura per la quale non risultano ricoveri nell’anno 2014
(indicata con il colore grigio) in quattro regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria e Molise)
su sei.
4.4.1 Abruzzo
Figura 31 – Quota di interventi o procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia, secondo il tipo di intervento: valori indice rispetto alla mediana nazionale (Italia = 100)
Emicolectomia destra
Emicolectomia sinistra
Altri interventi sullo stomaco
Riparazione di ernia su incisione con protesi
Sigmoidectomia
Altra appendectomia
Colecistectomia
Altra gastrectomia parziale
Riparazione monolaterale di ernia inguinale indiretta con innesto o protesiRiparazione
di ernia ombelicale con protesi
Resezione anteriore del retto
con contemporanea colostomia
Altra resezione anteriore del retto
Resezione anteriore del retto con contemporanea colostomia
Prostatectomia radicale
Nefroureterectomia
Altra asportazione o demolizione di lesione
dell’utero
Salpingectomia con rimozionedi gravidanza
tubarica
Rimozione di entrambe le tubenello stesso intervento
Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero 600
500
400
300
200
100
0
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
43
4.4.2 Basilicata
Figura 32 – Quota di interventi o procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia, secondo il tipo di intervento: valori indice rispetto alla mediana nazionale (Italia = 100)
600
500
400
300
200
100
0
Emicolectomia destra
Emicolectomia sinistra
Altri interventi sullo stomaco
Riparazione di ernia su incisione con protesi
Sigmoidectomia
Altra appendectomia
Colecistectomia
Altra gastrectomia parziale
Riparazione monolaterale di ernia inguinale indiretta con innesto o protesiRiparazione
di ernia ombelicale con protesi
Resezione anteriore del retto
con contemporanea colostomia
Altra resezione anteriore del retto
Resezione anteriore del retto con contemporanea colostomia
Prostatectomia radicale
Nefroureterectomia
Altra asportazione o demolizione di lesione
dell’utero
Salpingectomia con rimozionedi gravidanza
tubarica
Rimozione di entrambe le tubenello stesso intervento
Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
4.4.3 Calabria
Figura 33 – Quota di interventi o procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia, secondo il tipo di intervento: valori indice rispetto alla mediana nazionale (Italia = 100)
Emicolectomia destra
Emicolectomia sinistra
Altri interventi sullo stomaco
Riparazione di ernia su incisione con protesi
Sigmoidectomia
Altra appendectomia
Colecistectomia
Altra gastrectomia parziale
Riparazione monolaterale di ernia inguinale indiretta con innesto o protesiRiparazione
di ernia ombelicale con protesi
Resezione anteriore del retto
con contemporanea colostomia
Altra resezione anteriore del retto
Resezione anteriore del retto con contemporanea colostomia
Prostatectomia radicale
Nefroureterectomia
Altra asportazione o demolizione di lesione
dell’utero
Salpingectomia con rimozionedi gravidanza
tubarica
Rimozione di entrambe le tubenello stesso intervento
Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero 120
100
80
60
40
20
0
Fonte: Elaborazione Osservatorio PARISANITÀ su dati Ministero della Salute
44
4.4.4 Campania
Figura 34 – Quota di interventi o procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia, secondo il tipo di intervento: valori indice rispetto alla mediana nazionale (Italia = 100)
Emicolectomia destra
Emicolectomia sinistra
Altri interventi sullo stomaco
Riparazione di ernia su incisione con protesi
Sigmoidectomia
Altra appendectomia
Colecistectomia
Altra gastrectomia parziale
Riparazione monolaterale di ernia inguinale indiretta con innesto o protesiRiparazione
di ernia ombelicale con protesi
Resezione anteriore del retto
con contemporanea colostomia
Altra resezione anteriore del retto
Resezione anteriore del retto con contemporanea colostomia
Prostatectomia radicale
Nefroureterectomia
Altra asportazione o demolizione di lesione
dell’utero
Salpingectomia con rimozionedi gravidanza
tubarica
Rimozione di entrambe le tubenello stesso intervento
Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero
160
140
120
100
80
60
40
20
0
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
4.4.5 Molise
Figura 35 – Quota di interventi o procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia, secondo il tipo di intervento: valori indice rispetto alla mediana nazionale (Italia = 100)
Emicolectomia destra
Emicolectomia sinistra
Altri interventi sullo stomaco
Riparazione di ernia su incisione con protesi
Sigmoidectomia
Altra appendectomia
Colecistectomia
Altra gastrectomia parziale
Riparazione monolaterale di ernia inguinale indiretta con innesto o protesiRiparazione
di ernia ombelicale con protesi
Resezione anteriore del retto
con contemporanea colostomia
Altra resezione anteriore del retto
Resezione anteriore del retto con contemporanea colostomia
Prostatectomia radicale
Nefroureterectomia
Altra asportazione o demolizione di lesione
dell’utero
Salpingectomia con rimozionedi gravidanza
tubarica
Rimozione di entrambe le tubenello stesso intervento
Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero
300
250
200
150
100
50
0
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
45
4.4.6 Puglia
Figura 36 – Quota di interventi o procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia, secondo il tipo di intervento: valori indice rispetto alla mediana nazionale (Italia = 100)
Emicolectomia destra
Emicolectomia sinistra
Altri interventi sullo stomaco
Riparazione di ernia su incisione con protesi
Sigmoidectomia
Altra appendectomia
Colecistectomia
Altra gastrectomia parziale
Riparazione monolaterale di ernia inguinale indiretta con innesto o protesiRiparazione
di ernia ombelicale con protesi
Resezione anteriore del retto
con contemporanea colostomia
Altra resezione anteriore del retto
Resezione anteriore del retto con contemporanea colostomia
Prostatectomia radicale
Nefroureterectomia
Altra asportazione o demolizione di lesione
dell’utero
Salpingectomia con rimozionedi gravidanza
tubarica
Rimozione di entrambe le tubenello stesso intervento
Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero
120
100
80
60
40
20
0
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
A differenza delle altre macroregioni, nel Sud solo in una regione si eseguono inter-
venti con chirurgia robotica (diagnosi secondaria con codice 00.39). Si tratta della
regione Basilicata in cui si sono registrati 12 interventi di Prostatectomia radicale, due
di Emicolectomia destra e due di Nefroureterectomia.
46
4.5 ISOLE
Per quanto riguarda le Isole non si riscontrano similitudini importanti tra Sardegna e
Sicilia. Solamente per Altra asportazione o demolizione locale dell’ovaio si evidenzia
un livello superiore rispetto alla mediana nazionale in entrambi i casi. Un altro elemen-
to in comune riguarda l’assenza di procedure per le quali non è stato registrato alcun
ricovero nell’anno 2014. Tuttavia, la Sardegna e la Sicilia presentano dati molto diversi
tra loro. Infatti, il numero di procedure contraddistinte dal colore verde è differente
così come quello delle procedure caratterizzate dal colore giallo e rosso. La differenza
più marcata riguarda il numero di procedure caratterizzate da un indice di ricorso alla
laparoscopia di valore inferiore al 75% della mediana nazionale: cinque nel caso della
Sardegna e 12 in Sicilia.
Sicuramente tra le due regioni la situazione della Sicilia è quella che appare più critica
mostrando 17 procedure su 19 contraddistinte dal colore rosso e giallo. Sempre in
Sicilia, la branca specialistica che si discosta maggiormente dal valore benchmark e
quella di ginecologia e ostetricia, per la quale tre procedure su quattro non raggiungo-
no il 75% rispetto alla mediana nazionale.
4.5.1 Sardegna
Figura 37 – Quota di interventi o procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia, secondo il tipo di intervento: valori indice rispetto alla mediana nazionale (Italia = 100)
Emicolectomia destra
Emicolectomia sinistra
Altri interventi sullo stomaco
Riparazione di ernia su incisione con protesi
Sigmoidectomia
Altra appendectomia
Colecistectomia
Altra gastrectomia parziale
Riparazione monolaterale di ernia inguinale indiretta con innesto o protesiRiparazione
di ernia ombelicale con protesi
Resezione anteriore del retto
con contemporanea colostomia
Altra resezione anteriore del retto
Resezione anteriore del retto con contemporanea colostomia
Prostatectomia radicale
Nefroureterectomia
Altra asportazione o demolizione di lesione
dell’utero
Salpingectomia con rimozionedi gravidanza
tubarica
Rimozione di entrambe le tubenello stesso intervento
Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero
200
180
160
140
120
100
80
60
40
20
0
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
47
4.5.2 Sicilia
Figura 38 – Quota di interventi o procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia, secondo il tipo di intervento: valori indice rispetto alla mediana nazionale (Italia = 100)
Emicolectomia destra
Emicolectomia sinistra
Altri interventi sullo stomaco
Riparazione di ernia su incisione con protesi
Sigmoidectomia
Altra appendectomia
Colecistectomia
Altra gastrectomia parziale
Riparazione monolaterale di ernia inguinale indiretta con innesto o protesiRiparazione
di ernia ombelicale con protesi
Resezione anteriore del retto
con contemporanea colostomia
Altra resezione anteriore del retto
Resezione anteriore del retto con contemporanea colostomia
Prostatectomia radicale
Nefroureterectomia
Altra asportazione o demolizione di lesione
dell’utero
Salpingectomia con rimozionedi gravidanza
tubarica
Rimozione di entrambe le tubenello stesso intervento
Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero
120
100
80
60
40
20
0
Fonte: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
Infine, anche per quanto riguarda la chirurgia robotica (diagnosi secondaria con codice
00.39), in Sicilia non si rilevano interventi effettuati con il robot a differenza della Sar-
degna nella quale si sono eseguiti due interventi di Emicolectomia destra.
48
5. Discussione e conclusioniIn linea con il presupposto di rilevare eventuali disomogeneità di accesso alle presta-
zioni sanitarie a livello nazionale e regionale, per questa prima annualità, l’Osservato-
rio si è posto l’obiettivo di valutare la diffusione di una delle tecniche mininvasive che
sono state definite innovazioni dirompenti nel settore della sanità (cfr. nota 1 pag.2):
la laparoscopia. La ragione principale che ha guidato questa scelta è data dalle eviden-
ze scientifiche disponibili che promuovono l’uso di questa tecnica chirurgica a fronte
dei diversi benefici riscontrati sia per il paziente (efficacia clinica) sia per l’organizza-
zione ospedaliera (efficienza organizzativa). Per tale scopo si è indagata la distribuzio-
ne dei ricoveri, a livello nazionale e regionale, e l’impatto che il ricorso alla procedura
laparoscopica determina in termini organizzativi.
L’analisi è stata suddivisa in una prima parte, più generale, nella quale è stata valutata
la diffusione dell’innovativa tecnica mininvasiva laparoscopica per un insieme predefi-
nito di interventi o procedure chirurgiche; e in una seconda parte, più specifica, dedi-
cata all’uso della laparoscopia per la chirurgia del colon. Infine, nell’ultima sezione si è
dato spazio a illustrare le differenze tra le regioni suddivise nelle cinque macroregioni
italiane.
Nella parte generale, l’analisi è stata limitata alle 19 procedure per le quali il ricorso
all’approccio laparoscopico è più frequente e per le quali è possibile confrontare l’ap-
proccio tradizionale di chirurgia laparotomica con l’approccio mininvasivo laparosco-
pico. Dai risultati presentati in questo studio emerge come, nella pratica chirurgica,
per le procedure prese in analisi, il ricorso all’approccio laparoscopico per la Cole-
cistectomia è ormai quasi uniformemente diffuso, indipendentemente dalla regione
dell’istituto di ricovero. D’altra parte, invece, per quanto riguarda l’intervento di Ri-
parazione monolaterale di ernia inguinale indiretta con innesto o protesi l’approccio
laparotomico tradizionale continua a essere il più utilizzato.
In particolare, dall’analisi effettuata è emerso che nella branca specialistica di chirur-
gia generale e urologia la chirurgia laparoscopica risulta più utilizzata negli interventi
di Colecistectomia (91,5%), seguito da Altri interventi sullo stomaco (60,3%) e Altra
appendectomia (53,8%). Per tutti gli altri tipi di intervento o procedura considerati,
il ricorso alla laparoscopia è inferiore a un terzo rispetto agli interventi effettuati per
ciascuna procedura. Nella branca specialistica di ginecologia e ostetricia, invece, la
laparoscopia risulta più utilizzata negli interventi di Salpingectomia con rimozione di
gravidanza tubarica e Rimozione di entrambe le tube nello stesso intervento, rispet-
tivamente per il 34,5% e il 25,5% degli interventi. Complessivamente, e limitatamen-
te alle procedure analizzate, il ricorso alla laparoscopia in ginecologia e ostetricia è
inferiore rispetto all’utilizzo della laparoscopia nella branca di chirurgia generale e
urologia.
49
Si riscontra un’importante variabilità a livello regionale relativa al ricorso della lapa-
roscopia soprattutto per le procedure Altri interventi sullo stomaco, Altra appendec-
tomia e Altra gastrectomia parziale. Per questi tipi di intervento si osserva (cfr. figura
8) un intervallo di distribuzione dei ricoveri che va dal 25° al 75° percentile più ampio
rispetto alle altre procedure che afferiscono al sottoinsieme della branca specialistica
di chirurgia generale e urologia.
In particolare, per la procedura Altri interventi sullo stomaco si rileva un minimo pari
al 2,4% in Veneto e un massimo pari a 86,4% in Valle d’Aosta; per la procedura di Altra
appendectomia il minimo è pari al 16,8% in Molise e un massimo dell’94,1% in Valle
d’Aosta; per Altra gastrectomia parziale un minimo pari al 24,7% in Emilia Romagna
ad un massimo di 71,2% in Veneto. Le procedure, invece, per le quali si osserva una
distribuzione più concentrata e, quindi, una minore variabilità regionale in termini
di ricorso alla chirurgia laparoscopica, sono Colecistectomia, Riparazione di ernia su
incisione con protesi, Sigmoidectomia e Riparazione monolaterale di ernia inguinale
indiretta con innesto o protesi. Anche per quanto attiene alla branca specialistica di
ginecologia e ostetricia si riscontra una variabilità importante a livello regionale per
le quattro procedure selezionate; la variabilità maggiore si ha soprattutto per la pro-
cedura di Salpingectomia con rimozione di gravidanza tubarica per la quale si ha una
percentuale minima di ricorso alla laparoscopia pari al 4,9% nella provincia autonoma
di Trento e un massimo del 70% riscontrato in Calabria. La procedura, invece, per la
quale si registra una distribuzione più concentrata è Altra asportazione o demolizione
di lesione dell’utero.
Nella parte generale dell’analisi è emerso che nella maggior parte degli interventi, il
ricorso all’approccio laparoscopico produce dei benefici in termini organizzativi ren-
dendo possibile una riduzione della degenza media. In particolare la maggior ridu-
zione in termini di giornate di degenza si riscontra in corrispondenza dell’intervento
di Colecistectomia (66,0%, 8,4 giorni). Per le procedure di Resezione del retto per via
addominoperineale e Altra appendectomia è invece modesta e pari rispettivamente al
15,2% (2,8 giorni) e al 14,9% (0,7 giorni). Non sembrano invece risultare benefici in tal
senso per gli interventi di ernia (Riparazione di ernia ombelicale con protesi e Ripara-
zione monolaterale di ernia inguinale indiretta con innesto o protesi).
L’analisi mostra anche che, ad eccezione dell’intervento di Prostatectomia radicale,
per le procedure eseguite in ricoveri associati a DRG senza complicanze, la riduzione
in termini di degenza media è maggiore. Considerando le procedure con un ricorso
più frequente alla laparoscopia, si è pensato di stimare il numero di giorni di degenza
che nel 2014 si sarebbero potute evitare se tutte regioni avessero raggiunto un livello
di ricorso alla laparoscopia pari a quello della regione posizionatasi al 75° percentile
(a livello di singola procedura). I calcoli rivelano come sarebbe stato possibile ottenere
una riduzione di 104.996 giorni di degenza annui diversamente distribuiti nelle tre
macroregioni (Nord, Centro e Sud).
50
Risultati simili si sono riscontrati nella parte più specifica relativa alla chirurgia del
colon. In questo caso però, prima di stimare la potenziale riduzione delle giornate di
degenza che si sarebbero potute ottenere nel 2014 se tutte le regioni avessero fatto
ricorso alla laparoscopia come la regione che si posiziona al 75° percentile, è stata
verificata la correlazione tra due variabili: i giorni di degenza e la programmazione o
meno del ricovero. Il modello di regressione utilizzato ha evidenziato un’importante
riduzione dei giorni di degenza quando il ricovero risulta programmato. Nello speci-
fico la riduzione dei giorni di degenza è di quasi il 50%; pertanto, considerando i soli
interventi programmati, eseguiti in laparotomia e simulando un maggior ricorso alla
tecnica innovativa mininvasiva, si è calcolata una riduzione di giornate di degenza pari
a 15.557 giorni che corrispondono a una riduzione del 7,6% del totale delle giornate
di degenza. Sempre riguardo alla chirurgia del colon si è potuto rilevare una marcata
differenza tra le regioni del Nord e quelle del Sud per quanto riguarda il tasso osser-
vato di ricorso alla laparoscopia (cfr. figura 14). Una situazione molto più eterogenea
si osserva invece per la tecnica tradizionale (cfr. figura 15).
Infine, questa divisione Nord-Sud evidenziata nella parte più specifica dell’analisi re-
lativa alla chirurgia del colon, si riscontra anche quando si considera la quota di ricor-
so alla laparoscopia come indicatore di innovazione e buona performance; infatti si
distinguono cinque regioni del Nord con un valore superiore alla mediana nazionale
e al massimo inferiore a questa del 25%: Valle d’Aosta, Veneto, provincia autonoma
di Trento, provincia autonoma di Bolzano e Lombardia; sette regioni mostrano una
performance intermedia (Piemonte, Toscana, Umbria, Emilia Romagna, Friuli Venezia
Giulia, Liguria e Basilicata); e in nove regioni del Centro e del Sud si rileva un livello de-
cisamente insufficiente: Marche, Lazio, Molise, Abruzzo, Campania, Puglia, Calabria,
Sicilia e Sardegna.
L’Osservatorio PariSanità con questo lavoro dedicato alla chirurgia mininvasiva lapa-
roscopica, attraverso l’analisi empirica, vuole offrire alcuni spunti di riflessione per
tutti i professionisti del settore e in particolare per medici e manager che si occupano
di governance e programmazione. Seppur limitata a 19 procedure e alla chirurgia del
colon, questa prima analisi ha evidenziato come, nel 2014, in Italia:
� la diffusione di un’innovazione come la chirurgia mininvasiva in laparoscopia
non sia uniforme in tutte le regioni;
� le regioni del Nord sono quelle che si sono distinte per un maggior ricorso a tale
tecnica chirurgica rispetto alle regioni del Centro e del Sud;
� la forte correlazione tra la riduzione delle giornate di degenza conseguente al
maggior ricorso alla chirurgia laparoscopica e la programmazione del ricovero,
potrebbe essere considerata come uno dei fattori per acquisire efficienza orga-
nizzativa e appropriatezza professionale.
51
6. Limiti e sviluppi futuriQuesto lavoro presenta alcuni limiti dei quali è opportuno tenere conto per una miglio-
re valutazione dei risultati di ricerca illustrati e discussi in questo documento. Il primo
limite riguarda l’attualità dei dati utilizzati nelle analisi. Per questioni di raccolta dei
dati e di accordi con il Ministero della Salute, l’anno più recente a nostra disposizione
è il 2014.
Un secondo limite di questo studio riguarda le informazioni utilizzate per analizzare
gli interventi e le procedure considerate. Infatti, in alcuni casi, stando alla classifica-
zione internazionale degli interventi e delle procedure attualmente utilizzata in Italia
e nelle schede di dimissione ospedaliera, è impossibile selezionare codici identifica-
tivi univoci e, quindi, è necessario ricorrere all’associazione di più codici che insieme
possono ovviare questo problema. Per questo motivo, si auspica a un aggiornamento
della classificazione internazionale e a un monitoraggio continuo delle procedure e
degli interventi effettuati nel nostro sistema sanitario.
Infine, un altro importate limite riguarda i fattori che non è stato possibile includere
nelle analisi per la mancanza di dati a nostra disposizione. Tra questi ricordiamo il fab-
bisogno regionale, fattori epidemiologici specifici, la presenza sul territorio di centri
specialistici o di chirurghi specializzati e altre caratteristiche individuali dei pazienti.
Nonostante i limiti appena descritti, questo studio ha messo in luce la disomogeneità
nella diffusione della chirurgia mininvasiva laparoscopica in Italia. Il quadro delineato
potrebbe aiutare la governance e la programmazione del nostro SSN al fine di riequi-
librare le differenze osservate. Pertanto sarebbe opportuno, con il lavoro di analisi
dell’Osservatorio PasiSanità, approfondire la correlazione fra ricorso alle procedure
mininvasive e diagnosi (ad esempio, per quelle oncologiche la natura benigna o mali-
gna delle neoplasie) unitamente al carattere del ricovero (urgenza, elezione), e al tipo
di struttura di ricovero. Quest’ultimo punto permetterà anche di includere nell’analisi
l’aspetto dell’organizzazione della rete ospedaliera. Anche il fenomeno della mobilità
extra-regionale e le relative dinamiche nel tempo, sarebbero elementi fondamentali di
un futuro approfondimento alla luce dei risultati fin qui ottenuti.
52
7. Appendice statisticaFigura 1a – Degenza media, secondo la regione e il tipo di procedura (laparoscopica o laparotomica), attività per acuti in regime ordinario - Emicolectomia destra (45.73)
11,213,1
9,613,6
8,614,0
11,014,3
11,214,6
9,814,8
19,015,2
8,015,3
14,215,4
11,515,4
10,615,5
14,615,6
10,515,6
12,016,0
11,416,1
11,416,3
10,716,6
12,817,2
12,118,2
11,321,6
11,923,5
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24
Degenza media (gg) Emicolectomia destra (45.73)
Trento
Toscana
Marche
Piemonte
FVG
Sicilia
Calabria
Bolzano
Abruzzo
Sardegna
Veneto
Puglia
Lazio
Umbria
Lombardia
Liguria
EmR
Campania
Basilicata
VdA
Molise
Laparotomia
Laparoscopia
Figura 1b – Quota percentuale degli interventi in laparoscopia rispetto al totale degli interventi e degenza media degli interventi - Emicolectomia destra (45.73)
Piemonte
VdA
Lombardia
Bolzano
Trento
VenetoFVG
Liguria
EmR
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
12
14
16
18
20
22
Deg
enza
med
ia (
gg)
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50
Quota interventi in laparoscopia (%)
53
Figura 1c – Tasso osservato per tutti i ricoveri con codici di intervento che indicano le procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia per 100.000 abitanti, attività per acuti in regime ordinario - Emicolectomia destra (45.73)
0.7
0.80.7
0.5
0.8
0.8
1.20.8
1.1
1.8
0.5
0.40.3
0.5
0.20.2
0.4
0.0
0.2
0.3
Fonte figure 1a, 1b, 1c: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
54
Figura 2a – Degenza media, secondo la regione e il tipo di procedura (laparoscopica o laparotomica), attività per acuti in regime ordinario - Emicolectomia sinistra (45.75)
8,113,8
9,414,3
10,814,5
10,114,8
9,914,9
10,915,0
10,815,1
9,215,1
14,715,3
12,715,3
10,215,7
11,015,8
13,715,8
9,916,4
9,416,5
13,416,8
12,117,4
11,817,9
12,418,3
10,719,8
11,720,0
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20
Degenza media (gg) Emicolectomia sinistra (45.75)
Trento
FVG
Piemonte
Marche
Umbria
Veneto
Lombardia
Toscana
Abruzzo
Sicilia
VdA
Lazio
Puglia
EmR
Bolzano
Calabria
Campania
Liguria
Sardegna
Molise
Basilicata
Laparotomia
Laparoscopia
Figura 2b – Quota percentuale degli interventi in laparoscopia rispetto al totale degli interventi e degenza media degli interventi - Emicolectomia sinistra (45.75)
Piemonte
VdA
LombardiaBolzano
Trento
Veneto
FVG
LiguriaEmR
Toscana Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
6
8
10
12
14
16
18
20
Deg
enza
med
ia (
gg)
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60
Quota interventi in laparoscopia (%)
55
Figura 2c – Tasso osservato per tutti i ricoveri con codici di intervento che indicano le procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia per 100.000 abitanti, attività per acuti in regime ordinario - Emicolectomia sinistra (45.75)
0.6
0.60.6
0.3
0.6
0.6
0.70.6
0.6
0.9
0.5
0.50.4
0.3
0.30.2
0.2
0.1
0.1
0.3
Fonte figure 2a, 2b, 2c: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
56
Figura 3a – Degenza media, secondo la regione e il tipo di procedura (laparoscopica o laparotomica), attività per acuti in regime ordinario - Altri interventi sullo stomaco (44.99)
8,83,8
0,05,0
4,56,2
6,47,0
4,27,0
10,07,4
10,57,8
0,08,0
6,98,0
7,08,2
7,29,3
3,510,2
3,711,2
3,712,1
6,513,1
0,013,3
0,015,8
0,016,0
5,016,0
9,517,5
0,036,0
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36
Degenza media (gg) Altri interventi sullo stomaco (44.99)
Veneto
Marche
Lombardia
Toscana
Lazio
Puglia
Campania
Abruzzo
VdA
Umbria
EmR
Liguria
Piemonte
Sicilia
FVG
Trento
Molise
Bolzano
Sardegna
Calabria
Basilicata
Laparotomia
Laparoscopia
Figura 3b – Quota percentuale degli interventi in laparoscopia rispetto al totale degli interventi e degenza media degli interventi - Altri interventi sullo stomaco (44.99)
Piemonte
VdA
Lombardia
Bolzano
Trento
Veneto
FVG
LiguriaEmR
Toscana
Umbria
MarcheLazio
Abruzzo
Molise
CampaniaPuglia
Basilicata
Calabria
SiciliaSardegna
Italia
2
6
10
14
18
22
26
30
34
Deg
enza
med
ia (
gg)
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90
Quota interventi in laparoscopia (%)
57
Figura 3c – Tasso osservato per tutti i ricoveri con codici di intervento che indicano le procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia per 100.000 abitanti, attività per acuti in regime ordinario - Altri interventi sullo stomaco (44.99)
0.01
1.491.27
0.00
0.01
0.03
0.030.01
0.23
0.01
0.00
0.620.00
0.00
0.050.04
0.00
0.02
0.01
0.02
Fonte figure 3a, 3b, 3c: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
58
Figura 4a – Degenza media, secondo la regione e il tipo di procedura (laparoscopica o laparotomica), attività per acuti in regime ordinario - Riparazione di ernia su incisione con protesi (53.61)
3,74,3
2,84,5
3,84,7
3,84,9
4,45,0
3,55,3
3,65,4
3,45,6
3,65,8
3,26,2
4,36,2
4,06,3
7,46,4
5,96,4
5,36,6
5,37,0
5,67,0
2,08,1
5,68,2
6,78,4
3,010,4
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Degenza media (gg) Riparazione di ernia su incisione con protesi (53.61)
Trento
Toscana
EmR
Marche
Umbria
Liguria
Piemonte
Lombardia
Veneto
FVG
Lazio
Sicilia
Abruzzo
Puglia
Campania
Sardegna
Calabria
VdA
Bolzano
Basilicata
Molise
Laparotomia
Laparoscopia
Figura 4b – Quota percentuale degli interventi in laparoscopia rispetto al totale degli interventi e degenza media degli interventi - Riparazione di ernia su incisione con protesi (53.61)
Piemonte
VdA
Lombardia
Bolzano
Trento
VenetoFVG
Liguria
EmRToscana
UmbriaMarche
Lazio
Abruzzo
Molise
CampaniaPuglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
2
4
6
8
10
Deg
enza
med
ia (
gg)
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26
Quota interventi in laparoscopia (%)
59
Figura 4c – Tasso osservato per tutti i ricoveri con codici di intervento che indicano le procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia per 100.000 abitanti, attività per acuti in regime ordinario - Riparazione di ernia su incisione con protesi (53.61)
0.21
0.240.39
0.33
0.30
0.22
0.270.33
0.36
0.67
0.18
0.210.09
0.13
0.070.07
0.12
0.04
0.10
0.13
Fonte figure 4a, 4b, 4c: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
60
Figura 5a – Degenza media, secondo la regione e il tipo di procedura (laparoscopica o laparotomica), attività per acuti in regime ordinario - Sigmoidectomia (45.76)
12,412,7
10,314,1
9,414,3
9,314,4
9,714,7
7,815,2
12,015,2
18,315,2
9,815,4
11,715,5
10,015,6
13,015,7
15,116,0
11,716,2
10,916,5
16,016,8
10,217,1
10,817,3
12,217,9
11,219,6
19,221,3
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22
Degenza media (gg) Sigmoidectomia (45.76)
Trento
Toscana
Bolzano
Sicilia
Calabria
FVG
Veneto
Abruzzo
Marche
Molise
Piemonte
Liguria
Umbria
Campania
Lombardia
Sardegna
Lazio
Puglia
EmR
Basilicata
VdA
Laparotomia
Laparoscopia
Figura 5b – Quota percentuale degli interventi in laparoscopia rispetto al totale degli interventi e degenza media degli interventi - Sigmoidectomia (45.76)
Piemonte
VdA
Lombardia
Bolzano
Trento
Veneto
FVG
Liguria
EmR
Toscana
Umbria
Marche
LazioAbruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
12
14
16
18
20
22
Deg
enza
med
ia (
gg)
0 5 10 15 20 25 30
Quota interventi in laparoscopia (%)
61
Figura 5c – Tasso osservato per tutti i ricoveri con codici di intervento che indicano le procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia per 100.000 abitanti, attività per acuti in regime ordinario - Sigmoidectomia (45.76)
0.32
0.310.37
0.17
0.33
0.20
0.290.19
0.21
0.12
0.07
0.210.05
0.10
0.050.05
0.07
0.02
0.18
0.08
Fonte figure 5a, 5b, 5c: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
62
Figura 6a – Degenza media, secondo la regione e il tipo di procedura (laparoscopica o laparotomica), attività per acuti in regime ordinario - Altra appendectomia (47.09)
3,54,0
4,44,1
4,34,2
4,04,5
3,74,5
4,34,5
4,14,7
4,44,8
4,85,0
5,45,0
4,65,0
4,85,0
4,25,1
4,15,1
4,45,1
4,55,3
3,85,4
4,85,6
5,35,9
5,36,2
4,57,6
0 1 2 3 4 5 6 7 8
Degenza media (gg) Altra appendectomia (47.09)
Bolzano
Liguria
FVG
Trento
EmR
Veneto
Piemonte
Abruzzo
Campania
Molise
Calabria
Sicilia
Lombardia
Umbria
Marche
Lazio
Toscana
Sardegna
Basilicata
Puglia
VdA
Laparotomia
Laparoscopia
Figura 6b – Quota percentuale degli interventi in laparoscopia rispetto al totale degli interventi e degenza media degli interventi - Altra appendectomia (47.09)
Piemonte
VdA
Lombardia
Bolzano
Trento
Veneto
FVGLiguria
EmR
Toscana
Umbria
Marche Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
CalabriaSicilia
Sardegna
Italia
3
4
5
6
7
8
9
Deg
enza
med
ia (
gg)
10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
Quota interventi in laparoscopia (%)
63
Figura 6c – Tasso osservato per tutti i ricoveri con codici di intervento che indicano le procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia per 100.000 abitanti, attività per acuti in regime ordinario - Altra appendectomia (47.09)
3.6
12.64.4
8.1
4.6
4.0
3.85.6
5.9
3.7
1.9
2.52.6
1.6
1.42.7
2.3
1.6
2.1
3.5
Fonte figure 6a, 6b, 6c: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
64
Figura 7a – Degenza media, secondo la regione e il tipo di procedura (laparoscopica o laparotomica), attività per acuti in regime ordinario - Colecistectomia (51.22)
3,710,4
4,811,8
4,111,9
3,912,2
4,212,5
4,812,6
4,212,6
4,012,6
4,813,0
5,513,0
4,313,1
3,113,1
4,413,2
3,613,4
3,713,5
5,013,6
3,513,9
4,014,1
5,514,2
7,617,9
6,632,3
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34
Degenza media (gg) Colecistectomia (51.22)
Marche
Sicilia
Liguria
Piemonte
Basilicata
Abruzzo
Lombardia
EmR
Lazio
Calabria
Umbria
Toscana
Sardegna
FVG
Veneto
Campania
Trento
Bolzano
Puglia
Molise
VdA
Laparotomia
Laparoscopia
Figura 7b – Quota percentuale degli interventi in laparoscopia rispetto al totale degli interventi e degenza media degli interventi - Colecistectomia (51.22)
Piemonte
Lombardia
BolzanoTrento
Veneto
FVG
Liguria
EmR Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
SardegnaItalia
10
11
12
13
14
15
16
17
Deg
enza
med
ia (
gg)
85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97
Quota interventi in laparoscopia (%)
65
Figura 7c – Tasso osservato per tutti i ricoveri con codici di intervento che indicano le procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia per 100.000 abitanti, attività per acuti in regime ordinario - Colecistectomia (51.22)
17.1
19.016.9
14.1
15.6
14.7
16.416.9
19.2
21.4
15.1
14.921.8
20.9
15.614.9
16.9
12.9
15.2
16.0
Fonte figure 7a, 7b, 7c: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
66
Figura 8a – Degenza media, secondo la regione e il tipo di procedura (laparoscopica o laparotomica), attività per acuti in regime ordinario - Altra gastrectomia parziale (43.89)
7,89,4
6,510,1
5,810,7
13,810,8
12,411,0
8,911,3
6,211,3
4,611,4
3,711,6
9,111,7
5,012,0
9,512,3
7,012,3
13,012,4
14,112,6
10,314,0
8,015,5
0,015,8
11,516,7
9,418,0
8,037,5
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38
Degenza media (gg) Altra gastrectomia parziale (43.89)
Sardegna
Liguria
Piemonte
Abruzzo
Toscana
Lazio
FVG
Veneto
Bolzano
Lombardia
Trento
Basilicata
Sicilia
Molise
Campania
Umbria
Marche
Calabria
Puglia
EmR
VdA
Laparotomia
Laparoscopia
Figura 8b – Quota percentuale degli interventi in laparoscopia rispetto al totale degli interventi e degenza media degli interventi - Altra gastrectomia parziale (43.89)
Piemonte
Lombardia
BolzanoTrento
Veneto
FVG
Liguria
EmR
Toscana
Umbria
Marche
LazioAbruzzo
MoliseCampania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
6
8
10
12
14
16
Deg
enza
med
ia (
gg)
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75
Quota interventi in laparoscopia (%)
67
Figura 8c – Tasso osservato per tutti i ricoveri con codici di intervento che indicano le procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia per 100.000 abitanti, attività per acuti in regime ordinario - Altra gastrectomia parziale (43.89)
0.20
0.080.04
0.07
0.60
0.27
0.100.05
0.04
0.10
0.01
0.080.05
0.10
0.020.04
0.37
0.00
0.04
0.07
Fonte figure 8a, 8b, 8c: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
68
Figura 9a – Degenza media, secondo la regione e il tipo di procedura (laparoscopica o laparotomica), attività per acuti in regime ordinario - Riparazione monolaterale di ernia inguinale indiretta con innesto o protesi (53.04)
2,71,2
1,71,2
2,01,3
1,51,3
2,71,4
1,31,4
2,01,5
2,01,5
1,91,7
5,01,9
1,62,2
2,32,5
3,02,5
0,02,6
3,02,7
3,72,8
2,53,1
1,33,2
0,03,3
2,23,4
0,03,6
0 1 2 3 4 5
Degenza media (gg) Rip. monolaterale di ernia ing. ind. con innesto o protesi (53.04)
Toscana
Piemonte
EmR
Marche
Lombardia
Umbria
Basilicata
Sardegna
Veneto
VdA
Trento
Liguria
Puglia
Abruzzo
Bolzano
Campania
Lazio
FVG
Calabria
Sicilia
Molise
Laparotomia
Laparoscopia
Figura 9b – Quota percentuale degli interventi in laparoscopia rispetto al totale degli interventi e degenza media degli interventi - Riparazione monolaterale di ernia inguinale indiretta con innesto o protesi (53.04)
Piemonte
VdA
Lombardia
Bolzano
Trento
Veneto
FVG
Liguria
EmRToscana
UmbriaMarche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria Sicilia
Sardegna
Italia
0
1
2
3
4
Deg
enza
med
ia (
gg)
0 ,5 1 1,5 2 2,5
Quota interventi in laparoscopia (%)
69
Figura 9c – Tasso osservato per tutti i ricoveri con codici di intervento che indicano le procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia per 100.000 abitanti, attività per acuti in regime ordinario - Riparazione monolaterale di ernia inguinale indiretta con innesto o protesi (53.04)
0.11
0.080.23
1.38
0.08
0.07
0.030.08
0.04
0.03
0.05
0.060.00
0.00
0.030.00
0.02
0.01
0.06
0.01
Fonte figure 9a, 9b, 9c: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
70
Figura 10a – Degenza media, secondo la regione e il tipo di procedura (laparoscopica o laparotomica), attività per acuti in regime ordinario - Riparazione di ernia ombelicale con protesi (53.41)
3,31,5
2,61,7
2,31,7
2,71,8
2,71,9
3,01,9
4,72,2
2,12,3
3,52,4
2,02,4
3,12,8
2,83,1
3,03,2
1,53,5
3,23,5
4,43,6
3,04,2
2,54,3
5,64,4
2,74,8
2,06,5
0 1 2 3 4 5 6 7
Degenza media (gg) Riparazione di ernia ombelicale con protesi (53.41)
Bolzano
Toscana
Piemonte
Lombardia
Umbria
Marche
Sardegna
Veneto
Basilicata
Liguria
FVG
EmR
Abruzzo
Campania
Sicilia
Puglia
Molise
Trento
Calabria
Lazio
VdA
Laparotomia
Laparoscopia
Figura 10b – Quota percentuale degli interventi in laparoscopia rispetto al totale degli interventi e degenza media degli interventi - Riparazione di ernia ombelicale con protesi (53.41)
Piemonte
VdA
Lombardia Bolzano
Trento
Veneto
FVG
Liguria
EmR
Toscana
UmbriaMarche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
1
2
3
4
5
Deg
enza
med
ia (
gg)
0 5 10 15 20 25 30 35
Quota interventi in laparoscopia (%)
71
Figura 10c – Tasso osservato per tutti i ricoveri con codici di intervento che indicano le procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia per 100.000 abitanti, attività per acuti in regime ordinario - Riparazione di ernia ombelicale con protesi (53.41)
0.08
0.550.09
0.45
0.12
0.07
0.040.27
0.15
0.33
0.12
0.080.02
0.06
0.010.03
0.03
0.03
0.05
0.03
Fonte figure 10a, 10b, 10c: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
72
Figura 11a – Degenza media, secondo la regione e il tipo di procedura (laparoscopica o laparotomica), attività per acuti in regime ordinario - Resezione anteriore del retto con contemporanea colostomia (48.62)
6,014,3
7,514,8
10,415,1
20,215,9
18,016,0
15,316,4
0,017,0
12,817,4
0,017,6
14,917,7
10,918,0
10,718,0
18,118,6
21,718,7
11,019,1
13,019,3
13,520,8
0,021,4
14,921,6
8,022,6
12,223,1
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24
Degenza media (gg) Resezione ant. del retto con contemporanea colostomia (48.62)
Marche
Molise
Sicilia
Piemonte
Bolzano
Toscana
VdA
Umbria
Calabria
Veneto
Liguria
FVG
Campania
Puglia
Lazio
Lombardia
Sardegna
Abruzzo
EmR
Trento
Basilicata
Laparotomia
Laparoscopia
Figura 11b – Quota percentuale degli interventi in laparoscopia rispetto al totale degli interventi e degenza media degli interventi - Resezione anteriore del retto con contemporanea colostomia (48.62)
Piemonte
VdA
Lombardia
Bolzano
Trento
VenetoFVG
Liguria
EmR
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
CampaniaPuglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
Deg
enza
med
ia (
gg)
0 5 10 15 20 25 30 35
Quota interventi in laparoscopia (%)
73
Figura 11c – Tasso osservato per tutti i ricoveri con codici di intervento che indicano le procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia per 100.000 abitanti, attività per acuti in regime ordinario - Resezione anteriore del retto con contemporanea colostomia (48.62)
0.04
0.000.04
0.02
0.05
0.02
0.130.02
0.06
0.04
0.01
0.040.00
0.06
0.020.01
0.07
0.00
0.02
0.01
Fonte figure 11a, 11b, 11c: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
74
Figura 12a – Degenza media, secondo la regione e il tipo di procedura (laparoscopica o laparotomica), attività per acuti in regime ordinario - Altra resezione anteriore del retto (48.63)
12,612,4
9,113,1
14,213,4
8,213,9
10,214,1
11,414,4
22,514,4
12,515,0
12,115,2
9,315,2
11,015,6
11,315,7
13,215,7
12,615,9
11,215,9
12,016,2
11,716,3
12,516,5
12,016,9
13,218,5
9,520,3
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22
Degenza media (gg) Altra resezione anteriore del retto (48.63)
Umbria
Toscana
Abruzzo
EmR
Sicilia
Veneto
VdA
Basilicata
Liguria
Trento
Marche
Lazio
Puglia
Lombardia
Piemonte
Campania
FVG
Bolzano
Sardegna
Calabria
Molise
Laparotomia
Laparoscopia
Figura 12b – Quota percentuale degli interventi in laparoscopia rispetto al totale degli interventi e degenza media degli interventi - Altra resezione anteriore del retto (48.63)
Piemonte
VdA
Lombardia
Bolzano
Trento
Veneto
FVG
Liguria
EmRToscana
Umbria
MarcheLazio
Abruzzo
Molise
CampaniaPuglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
11
12
13
14
15
16
17
18
19
Deg
enza
med
ia (
gg)
0 5 10 15 20 25 30 35 40
Quota interventi in laparoscopia (%)
75
Figura 12c – Tasso osservato per tutti i ricoveri con codici di intervento che indicano le procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia per 100.000 abitanti, attività per acuti in regime ordinario - Altra resezione anteriore del retto (48.63)o
0.35
0.310.28
0.18
0.32
0.38
0.340.13
0.53
0.80
0.16
0.330.13
0.32
0.120.07
0.28
0.03
0.15
0.39
Fonte figure 12a, 12b, 12c: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
76
Figura 13a – Degenza media, secondo la regione e il tipo di procedura (laparoscopica o laparotomica), attività per acuti in regime ordinario - Resezione del retto per via addominoperineale (48.5)
11,011,6
18,514,0
15,015,7
16,015,7
15,916,2
16,516,6
16,717,1
14,017,8
12,818,2
16,318,5
15,818,6
17,818,6
12,218,6
0,018,9
18,819,0
11,619,7
14,620,0
16,020,4
18,520,6
11,621,6
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22
Degenza media (gg) Resezione del retto per via addominoperineale (48.5)
Umbria
Trento
Bolzano
Liguria
Veneto
Sicilia
EmR
Toscana
FVG
Puglia
Marche
Calabria
Lazio
Basilicata
Campania
Sardegna
Piemonte
Molise
Lombardia
Abruzzo
LaparotomiaLaparoscopia
Figura 13b – Quota percentuale degli interventi in laparoscopia rispetto al totale degli interventi e degenza media degli interventi - Resezione del retto per via addominoperineale (48.5)
Piemonte
Lombardia
Bolzano
TrentoVeneto
FVG
Liguria
EmRToscana
Umbria
Marche
Lazio
AbruzzoMolise
Campania
Puglia
BasilicataCalabria
Sicilia
Sardegna
Italia
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
Deg
enza
med
ia (
gg)
0 5 10 15 20 25 30 35
Quota interventi in laparoscopia (%)
77
Figura 13c – Tasso osservato per tutti i ricoveri con codici di intervento che indicano le procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia per 100.000 abitanti, attività per acuti in regime ordinario - Resezione del retto per via addominoperineale (48.5)
0.06
0.005.03
0.02
0.48
0.01
0.050.08
0.05
0.01
0.06
0.150.01
0.01
0.380.01
0.00
0.09
0.03
0.01
Fonte figure 13a, 13b, 13c: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
78
Figura 14a – Degenza media, secondo la regione e il tipo di procedura (laparoscopica o laparotomica), attività per acuti in regime ordinario - Prostatectomia radicale (60.5)
4,06,4
7,66,6
5,27,4
6,37,6
7,27,6
5,17,7
9,98,2
6,98,2
7,08,3
7,28,3
7,28,4
8,89,2
8,69,3
5,49,3
7,99,8
8,110,0
8,010,2
10,910,7
7,611,0
15,011,3
9,611,6
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
Degenza media (gg) Prostatectomia radicale (60.5)
Toscana
VdA
Lombardia
Piemonte
EmR
Lazio
FVG
Veneto
Marche
Basilicata
Puglia
Trento
Bolzano
Abruzzo
Calabria
Campania
Sicilia
Umbria
Liguria
Molise
Sardegna
Laparotomia
Laparoscopia
Figura 14b – Quota percentuale degli interventi in laparoscopia rispetto al totale degli interventi e degenza media degli interventi - Prostatectomia radicale (60.5)
PiemonteVdA
Lombardia
Bolzano
Trento
Veneto
FVG
Liguria
EmR
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
PugliaBasilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
6
7
8
9
10
11
12
Deg
enza
med
ia (
gg)
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50
Quota interventi in laparoscopia (%)
79
Figura 14c – Tasso osservato per tutti i ricoveri con codici di intervento che indicano le procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia per 100.000 abitanti, attività per acuti in regime ordinario - Prostatectomia radicale (60.5)
0.77
4.630.93
0.43
1.17
0.06
0.080.44
0.49
0.54
0.04
0.540.66
0.06
0.160.52
0.31
0.20
0.24
0.26
Fonte figure 14a, 14b, 14c: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
80
Figura 15a – Degenza media, secondo la regione e il tipo di procedura (laparoscopica o laparotomica), attività per acuti in regime ordinario - Nefroureterectomia (55.51)
6,09,4
8,89,4
9,99,6
5,99,7
5,79,9
6,210,1
7,710,9
6,511,1
8,211,1
6,811,3
7,011,3
6,311,3
6,811,4
8,412,1
7,812,4
8,312,4
7,113,7
7,714,1
6,415,1
5,017,9
17,321,8
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22
Degenza media (gg) Nefroureterectomia (55.51)
VdA
FVG
Marche
Toscana
Abruzzo
Puglia
Bolzano
Veneto
Piemonte
EmR
Calabria
Sicilia
Lombardia
Lazio
Campania
Umbria
Liguria
Sardegna
Trento
Basilicata
Molise
Laparotomia
Laparoscopia
Figura 15b – Quota percentuale degli interventi in laparoscopia rispetto al totale degli interventi e degenza media degli interventi - Nefroureterectomia (55.51)
Piemonte
VdA
Lombardia Bolzano
Trento
VenetoFVG
Liguria
EmR
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
Deg
enza
med
ia (
gg)
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50
Quota interventi in laparoscopia (%)
81
Figura 15c – Tasso osservato per tutti i ricoveri con codici di intervento che indicano le procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia per 100.000 abitanti, attività per acuti in regime ordinario - Nefroureterectomia (55.51)
0.37
0.240.38
0.25
0.62
0.10
0.090.40
0.52
0.39
0.06
0.300.39
0.19
0.180.07
0.02
0.07
0.17
0.19
Fonte figure 15a, 15b, 15c: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
82
Figura 16a – Degenza media, secondo la regione e il tipo di procedura (laparoscopica o laparotomica), attività per acuti in regime ordinario - Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero (68.29)
2,91,7
3,62,0
2,62,2
3,52,3
3,92,4
2,42,5
4,32,6
3,73,0
3,53,1
3,23,2
2,83,5
3,63,5
3,13,6
4,53,8
3,53,8
2,73,8
3,03,9
4,14,2
1,04,8
4,15,0
0,05,1
0 1 2 3 4 5
Degenza media (gg) Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero (68.29)
Veneto
Marche
Umbria
Sicilia
Sardegna
Piemonte
Molise
Campania
Puglia
EmR
Trento
Lazio
Lombardia
Bolzano
Liguria
Toscana
Abruzzo
Calabria
Basilicata
FVG
VdA
Laparotomia
Laparoscopia
Figura 16b – Quota percentuale degli interventi in laparoscopia rispetto al totale degli interventi e degenza media degli interventi - Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero (68.29)
Piemonte
VdA
Lombardia
Bolzano
Trento
Veneto
FVG
Liguria
EmR
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
MoliseCampania
Puglia
Basilicata
Calabria
SiciliaSardegna
Italia
1
2
3
4
5
6
Deg
enza
med
ia (
gg)
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
Quota interventi in laparoscopia (%)
83
Figura 16c – Tasso osservato per tutti i ricoveri con codici di intervento che indicano le procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia per 100.000 abitanti, attività per acuti in regime ordinario - Altra asportazione o demolizione di lesione dell’utero (68.29)
0.48
0.000.41
0.75
0.85
0.21
0.320.65
0.15
1.13
0.14
0.190.25
1.22
0.490.18
0.02
0.11
0.20
0.20
Fonte figure 16a, 16b, 16c: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
84
Figura 17a – Degenza media, secondo la regione e il tipo di procedura (laparoscopica o laparotomica), attività per acuti in regime ordinario - Salpingectomia con rimozione di gravidanza tubarica (66.62)
2,72,0
2,52,5
3,52,8
0,03,0
3,23,1
2,63,2
2,93,2
3,13,2
3,23,8
3,83,8
2,93,8
3,73,9
3,54,0
3,24,0
3,54,2
4,74,2
1,54,5
4,74,7
4,35,4
2,06,0
0 1 2 3 4 5 6
Degenza media (gg) Salpingectomia con rimozione di gravidanza tubarica (66.62)
Trento
Piemonte
Liguria
EmR
Toscana
FVG
Veneto
Lombardia
Marche
Bolzano
Abruzzo
Umbria
Lazio
Puglia
Sicilia
Calabria
Basilicata
Campania
Sardegna
Molise
Laparotomia
Laparoscopia
Figura 17b – Quota percentuale degli interventi in laparoscopia rispetto al totale degli interventi e degenza media degli interventi - Salpingectomia con rimozione di gravidanza tubarica (66.62)
Piemonte
Lombardia
Bolzano
Trento
Veneto
FVGLiguria
EmRToscana
Umbria
Marche
LazioAbruzzo
Molise
Campania
Puglia
BasilicataCalabria
Sicilia
Sardegna
Italia
2
3
4
5
6
Deg
enza
med
ia (
gg)
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80
Quota interventi in laparoscopia (%)
85
Figura 17c – Tasso osservato per tutti i ricoveri con codici di intervento che indicano le procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia per 100.000 abitanti, attività per acuti in regime ordinario - Salpingectomia con rimozione di gravidanza tubarica (66.62)
0.25
0.000.19
0.15
0.16
0.23
0.070.00
0.08
0.17
0.12
0.150.07
0.03
0.090.12
0.03
0.02
0.07
0.13
Fonte figure 17a, 17b, 17c: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
86
Figura 18a – Degenza media, secondo la regione e il tipo di procedura (laparoscopica o laparotomica), attività per acuti in regime ordinario - Rimozione di entrambe le tube nello stesso intervento (66.51)
1,71,9
0,02,7
1,42,9
3,42,9
0,03,0
3,13,1
2,13,5
3,03,8
1,73,8
1,04,0
3,24,3
4,04,3
1,64,5
4,44,7
2,95,0
4,05,5
4,75,8
4,05,8
3,86,0
2,86,9
0 1 2 3 4 5 6 7
Degenza media (gg) Rimozione di entrambe le tube nello stesso intervento (66.51)
Trento
Molise
Veneto
Liguria
Calabria
Lombardia
Piemonte
Marche
Umbria
Basilicata
EmR
Sicilia
Toscana
Lazio
FVG
Bolzano
Sardegna
Abruzzo
Puglia
Campania
Laparotomia
Laparoscopia
Figura 18b – Quota percentuale degli interventi in laparoscopia rispetto al totale degli interventi e degenza media degli interventi - Rimozione di entrambe le tube nello stesso intervento (66.51)
PiemonteLombardia
Bolzano
Trento
Veneto
FVG
Liguria
EmR
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
2
3
4
5
6
Deg
enza
med
ia (
gg)
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75
Quota interventi in laparoscopia (%)
87
Figura 18c – Tasso osservato per tutti i ricoveri con codici di intervento che indicano le procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia per 100.000 abitanti, attività per acuti in regime ordinario - Rimozione di entrambe le tube nello stesso intervento (66.51)
0.06
0.009.42
0.27
1.91
0.02
0.080.41
0.03
0.02
0.01
0.050.01
0.00
0.190.01
0.00
0.00
0.02
0.01
Fonte figure 18a, 18b, 18c: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
88
Figura 19a – Degenza media, secondo la regione e il tipo di procedura (laparoscopica o laparotomica), attività per acuti in regime ordinario - Altra asportazione o demolizione dell’ovaio (65.29)
5,52,5
2,03,6
2,83,8
5,03,8
2,93,9
1,73,9
2,43,9
2,44,0
1,54,2
2,94,2
0,04,7
1,54,7
2,45,0
3,25,1
4,05,2
0,05,3
4,05,3
4,05,6
6,05,7
4,45,9
2,010,3
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Degenza media (gg) Altra asportazione o demolizione dell’ovaio (65.29)
Trento
Bolzano
Lombardia
Marche
EmR
Umbria
Veneto
Sicilia
Basilicata
Lazio
VdA
Piemonte
Toscana
Molise
Puglia
Abruzzo
Campania
Calabria
Liguria
Sardegna
FVG
Laparotomia
Laparoscopia
Figura 19b – Quota percentuale degli interventi in laparoscopia rispetto al totale degli interventi e degenza media degli interventi - Altra asportazione o demolizione dell’ovaio (65.29)
Piemonte
VdA
LombardiaBolzano
TrentoVeneto
FVG
Liguria
EmR
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
3
4
5
6
7
8
Deg
enza
med
ia (
gg)
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50
Quota interventi in laparoscopia (%)
89
Figura 19c – Tasso osservato per tutti i ricoveri con codici di intervento che indicano le procedure chirurgiche eseguite in laparoscopia per 100.000 abitanti, attività per acuti in regime ordinario - Altra asportazione o demolizione dell’ovaio (65.29)
0.05
0.000.07
0.03
0.04
0.04
0.050.11
0.04
0.03
0.01
0.090.00
0.42
0.010.04
0.24
0.01
0.09
0.07
Fonte figure 19a, 19b, 19c: Elaborazione Osservatorio PariSanità su dati Ministero della Salute
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che venga citata la fonte: D’Angela D., Glorioso V., Cambiano C., Carrieri C.; PariSanità, Rapporto 2017. Centro studi Assobiomedica, Maggio 2017.