Raggi, Seleuco di Rhosos. Cittadinanza e privilegi nell'Oriente greco in età tardo-repubblicana...

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  • SELEUCO DI RHOSOS CITTADINANZA E PRIVILEGI

    N E L L ' O R I E N T E GRECO IN ET TARDO-REPUBBLICANA

    ANDREA RAGGI

    MMVI

    GIARDINI EDITORI E STAMPATORI IN PISA

  • Volume pubblicato con il contributo del Ministero dell'Universit e della Ricerca e del Dipartimento di Scienze Storiche

    del Mondo Antico dell'Universit di Pisa.

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    ISBN 88-427-1459-3 (brossura) ISBN 88-427-1458-5 (rilegato)

  • SOMMARIO

    Prefazione

    CAPITOLO I IL TESTO

    i. Descrizione dello stato del testo 13 2. Edizione del testo 19 3. Traduzione e retroversione latina da doc, n 33 4. Note ali 'edizione 3 9

    CAPITOLO II I DOCUMENTI

    1. Natura formale 75 2. La fonte giuridica del doc. n: la lex Munatia Aemilia 85 3. La datazione e il contesto storico 94

    CAPITOLO III CIVITAS E IMMUNITAS

    1. Cives Romani immunes 109 2. li diritto di cittadinanza 116 3. La concessione delle immunit 125 4. La questione della cosiddetta 'doppia cittadinanza7 145

    CAPITOLO IV I BENEFICIA

    1. il concetto di 151 2. Privilegium fori 153 3. Ius legationis e sanctio 164

    CAPITOLO IL PERSONAGGIO DI SELEUCO DI RHOSOS

    1. Un navarchus deUa Manna militare romana neUa tarda repubblica 173

    2.1 Gre d'Oriente e la concessione della cittadinanza romana 191

  • 8 SOMMARIO

    APPENDICE I La polis di Rhosos 199

    APPENDICE II La corrispondenza epistolare tra Pierre Roussel e Henri Seyng relativa al dossier epigrafico di Seleuco di Rhosos 205

    APPENDICE III L'editto di Ottaviano de privilegiis veteranorum 223

    INDICI Abbreviazioni 233 Bibliografia 239 Edizione di rfenmento per le iscrizioni citate per nome 263 Indice dei nomi 265 Indice delle fonti antiche 271 Soggetti 283 Termini greci discussi nel testo 287

    TAVOLE Elenco delle tavole 291

  • PREFAZIOiNE

    , , MELEAGRO DI GADARA

    L'IMPORTANZA del documento che qui presento e commen-' to non era sfuggita agli specialisti. Conosciuto grazie all'editto pnnceps di Pierre Roussel (1934), il dossier epigrafico di Seleuco di Rhosos fu immediatamente considerato una testimonianza di tale valore da attribuirgli la capacit di risolvere l'annosa questione dello status dei neo-cittadini romani prima della promulgazione della Constitutio Antoniniana. Un intenso dibattito, che suscit non poche polemiche tra gli studiosi, produsse una lunga serie di contributi dedicati all'argomento, ma svi attenzione da altre questioni poste dall'iscrizione, in particolare quelle di ordine epigrafico e storico.

    stato cos necessario attendere pi di cinquantanni per vedere nuovamente alle stampe, con il contributo di Hartmut WolfF (1986), un ampio studio di questi aspetti del dossier di Seleuco di Rhosos. Tuttavia, l'osservazione di WolfF, per cui eine Uber-priifung des Steines ist hier ... ein dringendes Desiderat (p. 83, n. 108), rilevava che molto vi era ancora da Fare.

    Da qui nata la mia decisione di affrontare lo studio di questa iscrizione, nella quale mi ero gi imbattuto nel corso delle mie ricerche riguardanti il se. de Asclepiade. L'opportunit di recarmi nell'ottobre 2000 ad Antakya per esaminare l'iscrizione ed effettuare i calchi ha consentito di rendermi conto da una prima verifica del testo che, in uno studio consacrato al dossier di Seleuco di Rhosos, la predisposizione di una nuova ed accurata edizione doveva avere la priorit.

    Il mio contributo intende colmare questa lacuna negli studi di epigrafia giuridica della tarda repubblica. La prima parte pertanto occupata dal frutto di un lungo lavoro dedicato all'esame dei calchi: dopo la descrizione del testo, presento un'edizione critica dell'iscrizione, corredata dalla traduzione e da un puntuale commento interlineare del testo. Parte delle osservazioni contenute nel primo paragrafo e la nuova edizione del testo dell'iscrizione

  • 10 ANDREA RAGGI

    sono apparse in anteprima in un lavoro pubblicato in ZPE 147 (2004).

    Il secondo capitolo dedicato agli aspetti 'esterni' del documento: la natura formale degli atti da esso conservati, un inquadramento storico delia fonte giuridica dei provvedimento a favore di Seleuco di Rhosos (la lex Munatia Aemilia), la datazione ed i motivi che stanno alla base della redazione dei singoli documenti.

    Nei successivi due capitoli ho tentato di enucleare le problematiche principali che scaturiscono dalle disposizioni dell'atto a favore di Seleuco di Rhosos, in particolare la questione dei cives Romani immunes, la concessione delle esenzioni e le clausole che accordano i privilegi processuali.

    I molteplici problemi interpretativi mi hanno pi volte condotto al confronto dell'iscrizione con altre testimonianze epigrafiche e letterarie dello stesso periodo, permettendo cos di contestualizzare il documento. Fondamentale risultato il confronto con l'editto de pnvilegiis veteranorum di Ottaviano (ripubblicato in APPENDICE in),che presenta la versione latina, quasi letterale, di gran parte del testo del provvedimento a favore di Seleuco di Rhosos.

    Infine, nella quinta parte, ho cercato di delineare le caratteristiche di un personaggio come Seleuco di Rhosos, accostandolo ad altre figure analoghe note dalle fonti del periodo, ma mettendo anche in rilievo le differenze che intercorrevano tra i molteplici interlocutori e collaboratori del potere romano al termine del periodo delle guerre civili.

    Il presente lavoro frutto della rielaborazione della mia Tesi di Dottorato, discussa presso il Dipartimento di Scienze Storiche del Mondo Antico a Pisa nel luglio 2003. Vorrei esprimere la mia sincera gratitudine alle persone che - con il loro interessamento - hanno fornito impulso e sostegno al presente studio.

    La mia profonda gratitudine va al mio Maestro e Relatore di Tesi, il Prof. Umberto Laffi, che ha proposto il soggetto della Tesi di Dottorato e ha costantemente seguito e incoraggiato nel corso degli anni il suo completamento e, in seguito, la realizzazione di questo volume.

    Un grande ringraziamento devo al Prof. Biagio Virgilio, non solo per aver accolto quest'opera nei 'suoi' Studi Ellenistici, ma anche per il lavoro profuso nella cura editoriale del testo.

  • PREFAZIONE 11

    Desidero inoltre ringraziare i membri della commissione di esame di Dottorato, composta dal Prof. Jean-Louis Ferrary, dal Prof. Dario Mantovani e dalla Prof.ssa Maria Antonietta Giua. I loro suggerimenti e consigli sono stati di grande utilit, soprattutto perch giunti anche nel corso della stesura del presente lavoro, in una sorta di dialogo mai interrotto iniziato il giorno della seduta di esame di Dottorato.

    Numerosi suggerimenti, spunti di riflessione e consigli devo ai docenti del Dipartimento di Scienze Storiche del Mondo Antico di Pisa, in particolare alla Prof.ssa Domitilla Campanile, inoltre al Prof. Giovanni Salmeri, al Prof. Biagio Virgilio, al Prof. Anselmo Baroni e al Prof. Cesare Letta.

    Sono parimenti riconoscente al Prof. Fergus Millar, che ha sempre trovato il tempo di scambiare con me alcune riflessioni sul mio 'work in progress' durante i miei soggiorni di ricerca ad Oxford.

    La mia riconoscenza va anche al Prof. Mario Talamanca, che ha accettato di revisionare una stesura quasi definitiva del lavoro ed stato prodigo di consigli per le parti che riguardano specificatamente questioni giuridiche.

    Ho presentato la nuova edizione dell'iscrizione nell'ambito del Cambridge Epigraphic Saturday del 14 gennaio 2006 su invito dei Proff. Joyce Reynolds e Michael H. Crawford; sono grato a quest'ultimo per le proficue osservazioni sul testo.

    Ringrazio la Direzione Generale delle Antichit e dei Musei del Ministero della Cultura della Repubblica Turca per il permesso accordatomi di prendere visione e fotografare ad Antakya l'iscrizione oggetto di questo studio.

    Sono riconoscente a quanti mi hanno permesso di trascorrere in tranquillit le mie giornate di studio nel Department of Clas-sics della Northwestern University, dove ho apportato le ultime correzioni al testo; in particolare, la mia gratitudine va al Prof. Robert Wallace.

    Un sentito ringraziamento desidero infine rivolgere ai molti amici che hanno diviso con me questi anni di ricerche; ognuno di loro sa quanto ha contribuito al loro avanzamento. Alla Dott.ssa Margherita Facella e al Dott. Andrea Primo la mia pi profonda

  • 12 ANDREA RAGGI

    gratitudine per il supporto materiale fornitomi negli ultimi istanti prima della 'nascita' del volume.

    Il completamento di questo lavoro non sarebbe stato possibile senza l'affetto e il sostegno dei miei genitori, di Elisa e di Ottone, ai quali tutti dedico quest'opera.

  • CAPITOLO I

    IL TESTO

    . DESCRIZIONE DELLO STATO DEL TESTO

    AGLI inizi degli anni trenta del secolo scorso,1 M. Prost, Con-. servateur du Muse d'Antioche e da poco tempo nominato Inspecteur du Service des Antiquits du Sandjak d'Alexandrette, decise di rimuovere una lunga iscrizione in greco dal cimitero alawita di Al Houb (localit ad ovest di Ahmadli e a 4 km. ad est di Arsuz), identificato come il sito dell'antica necropoli della polis di Rhosos,2 e di farla trasportare presso il costituendo museo delle antichit di Antiochia (odierna Antakya), dove si trova ancora oggi.3 L'epigrafe era stata individuata da non molto tempo da Henri Seyrig nel corso di una delle numerose ricognizioni che stava effettuando nella regione; il trasporto in un luogo custodito evit che venisse riutilizzata da parte degli abitanti locali come

    1 Quasi sicuramente nel 1931, secondo quanto desumibile da P. CHAMMAS, Alexandrette, [Alexandrette] 1931, p. 89: 1- Une grande pierre avec Inscription grecque de 95 lignes, la ligne tant de 50 cm., reproduisant les lettres de l'Empe-reur Auguste aux habitants de Rhossus pour les remercier des honneurs qu'ils lui ont dcerns; 2- Une petite colonne ...; 3- Un chapiteau.- M. Prost... les fit transporter au Muse d'Antioche. Stranamente il primo editore dell'iscrizione, P. ROUSSEL, Un Syrien au service de Rome et d'Ottave, Syria 15 (1934), pp. 33-74, non fornisce alcuna indicazione in proposito. in errore E. LEVANTE, The Coinage ofRhosus, NC 145 (1985), pp. 237-243, part. p. 238, quando parla di un ritrovamento dell'iscrizione nel 1933 perch, come si evince dalla LETTERA 1 presente infra in APPENDICE , nel mese di maggio del 1932 il dossier epigrafico di Seleuco di Rhosos era gi da tempo noto a Seyrig e Roussel; la LETTERA5 attesta che nel mese di settembre del 1933 l'iscrizione si trovava ad Antakya.

    2 Sulla piccola comunit di Rhosos vd. infra APPENDICE I. 3 Oggi il museo si chiama Hatay (dal nome dell'omonima regione circostan

    te Antakya). Il progetto di fondazione del museo fu elaborato da M. Prost e venne messo in pratica a partire dal 1934; nel 1939 furono completati la costruzione degli edifci e la sistemazione del materiale rinvenuto nella regione dalle missioni archeologiche americane (Chicago Orientai Institute e Princeton University) e inglesi (British Museum). Nel 1948 il museo stato ufficialmente aperto al pubblico; la sua splendida collezione di mosaici ellenistico-romani lo ha immediatamente reso celebre nel mondo.

  • 14 ANDREA RAGGI

    materiale edilizio (pratica assai diffusa nella zona) che andasse perduta in maniera definitiva.

    L'esame dei documenti e l'attenta decifrazione del testo greco furono prontamente effettuati da Seyrig nelle sue vesti di direttore generale del Service des Antiquits de Syrie et du Liban (carica che ricopriva dal mese di ottobre del 1929); tuttavia Seyrig, impegnato nei completamento di altre ricerche, affid a Pierre Roussel, allora direttore della Scuola francese d'Atene, la cura della pubblicazione dell'iscrizione: nel 1934 apparve cos nella rivista Syria Yeditio pnnceps del dossier epigrafico che prende il nome dal personaggio onoratovi, Seleuco di Rhosos.4 Alcune fotografie, diverse trascrizioni del testo e calchi dell'iscrizione, numerose osservazioni, contenute parzialmente nella corrispondenza epistolare tra i due studiosi francesi (ancora inedita e che qui viene pubblicata per la prima volta in APPENDICE II), permisero al primo editore di completare in breve tempo il lavoro in gran parte gi avviato, per ammissione dello stesso Roussel, dal collega Seyrig. Ma forti restarono i suoi dubbi sulla corretta lettura di alcuni passi del testo, e tali perplessit, che traspaiono fin dalla prima pagina dell'articolo, nascevano dal fatto che Roussel non effettu mai un esame autoptico dell'iscrizione, ma si bas unicamente sul materiale fornitogli da Seyrig. Il grande merito di Roussel comunque quello di aver notato la stretta somiglianza tra le 11. 19-35 dell'iscrizione di Seleuco di Rhosos e le 11. 9-23 di un editto di Ottaviano depnvilegi veteranorum preservatoci su papiro.5

    Il testo di 93 linee inscritto nel senso dei lati minori sopra una lastra rettangolare di pietra calcarea azzurrognola, attraversata da venature silicee, di dimensioni m. 1,39 0,58; lo spessore del blocco di pietra di m. 0,15.6 Le lettere sono alte in media circa m. 0,007, nia quelle delle prime tre linee, di altezza pari a m. 0,01,

    4 P. ROUSSEL, Un Synen, cit., con fotografie dell'iscrizione, purtroppo di non facile lettura, alle tavole ix-x e fig. 1 a p. 39; cfr. AnnEpigr 1934,217. Ho riprodotto l'edizione di Roussel nelle FIGG. i2a-i2c.

    5 Testo infra in APPENDICE IH. 6 Queste e le altre osservazioni che seguono si basano, oltre che sulla descri

    zione fornita da . ROUSSEL, Un Synen, cit., pp. 33-34 e 36-37, sull'esame autoptico dell'iscrizione da me condotto alla fine del mese di ottobre 2000 al museo Hatay di Antakya.

  • IL TESTO 15

    sono messe in evidenza rispetto alle altre parti del testo.7 Il numero complessivo di lettere presenti per ciascuna linea molto variabile: considerando le linee prive di uno spazio anepigrafe, si va dalle 57 lettere delle 11. 2 e 14 alle 81 della 1. 91, con una media di circa 70 lettere per linea (la differenza tra due linee consecutive pu raggiungere anche le-8-9 lettere).8

    Il testo greco non presenta errori ortografici, salvo, qualche volta, omissione accidentale di una lettera all'interno di una parola. In un caso il lapicida ha inscritto nell'interlineatura due lettere che aveva tralasciato (tra la 1. 80 e la 1. 81). Non vengono usati segni di interpxinzione per separare due frasi tra loro; gli spazi vuoti sono utilizzati per indicare il passaggio ad un altro argomento, separano dunque dei paragrafi nel documento principale preservato dal blocco di pietra. Un ampio spazio anepigrafe viene sempre lasciato anche tra l'ultima espressione di ogni singola epistola e il termine di commiato (). Non sono utilizzate abbreviazioni.

    Alcune volte le lettere sono inscritte in maniera trascurata, quasi il lapicida procedesse con maggiore fretta nello svolgere il compito assegnatogli (per questo motivo alcuni studiosi le definiscono in generale mediocri minute e irregolari),9 ma questo fatto si nota soprattutto nella parte centrale dell'iscri-

    7 Era usuale incidere le prime linee dei documenti ufficiali romani esposti in lettere pi grandi rispetto a quelle delle altre linee: cfr. ad esempio le prime quattro-cinque linee della lex Gbinia Calpurnia de insula Delo, su cui vd. C. Ni-COLET, Insula sacra. La loi Gabinia-Calpurnia de Dhs (58 av.J.-C), Rome 1980, p. 4; la prima linea del decretum Cn. Pompei Strabonis (ottima fotografia in N. CRINITI, L'epigrafe di Asculum di Gn. Pompeo Stratone, Milano 1970) e, sempre alla 1. 1, la datazione consolare nella lex portoni Asiae, sulla quale vd. H. ENGELMANN, D. KNIBBE, DOS Zollgesetz der Provinz Asia. Eine neue Inschrift aus Ephesos, EA 14 (1989), p. 34- Per altri esempi e l'uso politico di questi prescritti vd. C. WIL-LIAMSON, The Display ofLaw and Archival Practice in Rome, CommHumLitt 104, Helsinki 1995, pp. 239-251, part. p. 240, n. 2, e pp. 247-251.

    8 II calcolo delle lettere per linea evidentemente approssimativo per quanto riguarda le linee attraversate obliquamente dalla frattura (vd. infra nel testo), in quanto non possibile calcolare con precisione quante lettere siano andate perdute in prossimit della rottura.

    9 M. GUARDUCCI, Intorno alla iscrizione augustea di Rhosos, RPAA ser. ni, 14 (1938), pp. 53-59, part. p. 53; G. ANGANARO, A proposito di Seleuco di Rhosos, Si-cGymn 11 (1958), pp. 289-296, part. p. 289.

  • 16 ANDREA RAGGI

    zione, dove in realt la pietra molto rovinata, e, se pur incise in caratteri minuti e fitti, nelle parti della pietra non rovinate le lettere si distinguono con nitidezza. Notevole la presenza, per ciascun lettera, di numerosissime apicature, a becco a uncino, che ricongiungono spesso tra loro il corpo di varie lettere e rendono pertanto non facilmente riconoscibile la lettura di una lettera nelle zone pi rovinate dello specchio epigrafico. Da notare anche alcune legature tra lettere e la presenza di solchi pesanti, vale a dire larghi rispetto alle proporzioni delle lettere.

    L'aspetto delle lettere quello tipico dell'epoca alla quale risale la 'pubblicazione' dei documenti (fine sec. a.C, con il caratteristico uso dello iota ascritto parassitico che ho deciso di lasciare nel testo dell'edizione, secondo le indicazioni di Louis Robert).10 La lettura del testo non presenta alcuna difficolt nella parte iniziale (fino alla 1. 20) e nella parte terminale (dalla 1. 60 alla 1. 93), mentre nella parte centrale le lacune sono frequenti, tanto che dalla 1. 31 alla 1. 46 si riescono a leggere pochissime lettere per linea, e questo fatto impedisce quasi del tutto la comprensione del testo agli editori.

    La pietra si sicuramente rovinata con il passare del tempo, ma mi sono reso conto, decifrando le lettere dell'iscrizione, che gi all'epoca dell'incisione la superficie della lastra era danneggiata in alcuni punti: in due occasioni, ad esempio, il lapicida ha spezzato alcune parole (in questo modo: e AP ) per evitare una larga abrasione verticale della pietra che interessa la parte iniziale delle linee 63 e 64.

    La lastra irregolarmente danneggiata da grosse sbrecciature nella parte superiore, specialmente a destra (guardando l'epigrafe), mentre nella parte inferiore termina in una forma squadrata e ben levigata; dopo l'ultima linea del testo, un ampio tratto di specchio epigrafico rimane non inciso. A questo si deve aggiungere che il blocco di pietra, di dimensioni e peso notevoli, ha purtroppo subito un troncamento in due; infatti una frattura obliqua (non visibile nelle fotografie pubblicate da Roussel e quindi non presente al momento del trasporto dell'iscrizione

    10 Vd. J. e L. ROBERT, Bull. pigr. 1971, 668, p. 523, che osservano che lo nota parasite frquent partir du ier siede a. C.

  • IL TESTO 17 nel museo di Antakya) parte tra le linee 28 e 29 sul lato sinistro (a m. 0,38 dal bordo superiore) per giungere fin sotto la 1. 57 sul lato opposto (a m. 0,53 dal bordo inferiore). Tra questo punto e la 1. 51 sono ancora presenti due frammenti (pi altre due piccole schegge provenienti dal blocco di pietra), che conservano poche lettere finali delle 11. 53-56; questi frammenti, insieme alla frattura, sono forse il risultato della rottura della lastra al momento di una sua caduta da una posizione verticale. Probabilmente questo anche il motivo per cui oggi epigrafe giace adagiata per terra in un angolo poco illuminato del lato corto di un porticato esterno all'edificio del museo di Antakya; non posso far altro che notare che queste condizioni di conservazione non sono certamente le migliori.

    Lungo tutto il lato destro, la pietra presenta una specie di cornice rialzata di qualche centimetro rispetto al piano dello specchio epigrafico e larga mediamente m. 0,05, che Roussel definisce une ciselure assez profonde. Il testo dei documenti inscritti non risulta in alcun modo intaccato da questa specie di cornice laterale. La presenza della ciselure ha fatto ritenere a Seyrig che il blocco di pietra sia stato utilizzato come battente sinistro della porta di un sepolcro. Se si ritiene valida questa ipotesi, possibile che la lastra facesse parte della tomba stessa di Seleuco di Rhosos, considerando anche la circostanza che l'epigrafe, come ho gi detto, stata ritrovata in una localit corrispondente alla necropoli dell'antica citt di Rhosos.11

    In un'epoca successiva all'incisione del testo, la lastra calcarea stata tagliata lungo il bordo sinistro: questa operazione ha asportato all'inizio di ogni linea un gruppo di lettere che, sulla base di alcune integrazioni sicure, pu essere calcolato in un numero variabile tra le 5 e le 10 lettere per linea, con una media di 7 lettere per ciascuna lacuna.12 Originariamente, quindi, il blocco di pietra doveva essere almeno m. 0,05 pi largo a sinistra.

    11 Cfr. P. ROUSSEL, Un SyHen, cit., p. 33. pertanto in errore G. MANGANARO, A proposito, cit., p. 289, quando scrive che, insieme a quella lungo il lato destro, vi anche una profonda 'ciselure' ... nella parte inferiore e che il testo ne risulta deturpato.

    12 Questo riutilizzo delle iscrizioni molto frequente. Una testimonianza emersa recentemente costituita dalla lastra marmorea sulla quale inscritto il

  • 18 ANDREA RAGGI

    Prima di svolgere un breve resoconto delle ripubblicazioni del testo apparse dopo la prima edizione di Roussel, mi sembra opportuno premettere che ritengo appropriato impiegare la denominazione di dossier epigrafico (espressione che stata recentemente adoperata dal Millar in riferimento all'iscrizione che stiamo esaminando)13 per indicare nel loro complesso i documenti preservali Galla lastra di pietra, tutti relativi al personaggio di Seleuco di Rhosos e che, nell'ordine, sono i seguenti:

    1) lettera di accompagnamento al secondo documento del dossier indirizzata da Ottaviano ai magistrati, alla houle e al popolo di Rhosos: 11.1-8 (d'ora in avanti citata come doc. 1);

    2) atto di conferimento del diritto di cittadinanza romana e di altri privilegi a Seleuco di Rhosos e ai suoi familiari emanato ex lege Muriatici Aemilia: 11. 9-72 (doc. 11);

    3) seconda epistola inviata da Ottaviano alle autorit e alle assemblee della polis di Rhosos in risposta ad una delegazione della citt giunta ad Efeso: 11. 73-84 (doc. in);

    4) terza epistola di Ottaviano indirizzata alla citt di Rhosos per raccomandare Seleuco: 11. 85-93 (doc. iv).

    Il doc. n, provvedimento emanato in conformit di una disposizione legislativa, strutturato in una serie di clausole; come abbiamo visto, la divisione tra di esse generalmente segnalata dalla presenza di un vacai alla conclusione di ogni singola prescrizione.14 Sono individuabili dodici clausole principali:15

    cosiddetto Monumentum Ephesenum: tramite un taglio modanato, che interessa la faccia sinistra del parallelepipedo, la lastra fu adattata a base dell'ambone nella basilica di S. Giovanni ad Efeso e quindi collocata come gradino dinanzi alla porta di accesso del nartece.

    13 F. MILLAR, The First Revolution: Imperator Caesar, 36-28 BC, in La revolution romaine aprs Ronald Syme. Buans etperspectives, Entretiens sur Tantiquit classi-que, Tome XLVI, Genve 2000, pp. 1-30, part. p. 20; cfr. anche la definizione di Sherk in RDGE, p. 302: the great dossier.

    14 Sono presenti soltanto due eccezioni, tra i 8 e 9 e i 11 e 12. In generale, cfr. le osservazioni in RS, p. 24

    15 Ho preferito seguire, a parte un'unica variazione (consistente nell'inizio di una nuova clausola alla 1. 63), la divisione in paragrafi suggerita da P. ROUSSEL, Un Syrien, cit., nella sua edizione rispetto a quella pi articolata di H. Wolff (che individua ben 15 clausole) consultabile in W. ECK, H. WOLFF (Hrsg.), Heer una Integrationspolitik. Die romischen Militrdiplome ab historische Quelle, Koln-Wien 1986, Falttafel a).

  • IL TESTO 19

    ) intestazione dell'atto, con l'indicazione dell'autorit emittente e della fonte giuridica dei privilegi conferiti (11. 9-11);

    2) motivazione della concessione dei privilegi tramite elencazione delle virt militari del principale beneficiario (11.12-18);

    3) conferimento della vitas Romana e della immunitas omnium rerum (11.19-23);

    4) iscrizione nella trib Cornelia; facolt di essere censiti anche se absentes e, probabilmente, di essere iscritti in un municipio in una colonia in Italia (11. 24-27);

    5) autorizzazione a poter disporre ancora di tutti i diritti, le cariche, i benefici e i privilegi che i destinatari dell'atto avessero ottenuto (o dei quali avessero goduto) precedentemente al conferimento della cittadinanza romana e dell'immunit (11. 28-32);

    6) esonero dall'obbligo di fornire alloggio a varie categorie di funzionari romani (11. 33-35);

    7)??? (11.36-39); 8) ??? disposizioni sullo ius conubii e sulla tutla (11. 40-45?); 9) esenzione dai dazi doganali sull'importazione ed esportazio

    ne di beni e bestiame per uso personale (11. 45?-52); 10) pnvilegiumfon: possibilit di scelta del foro giudicante se ac

    cusati convenuti in un procedimento penale civile (11.53-59); 11) ius legationis al senato e ai magistrati di Roma in caso di in

    criminazione (11. 60-63); 12) sanctio: prescrizione che comunit civiche e magistrati si at

    tengano, pena un'ammenda elevata, alle disposizioni contenute nei 10 e 11 (e ovviamente anche a quelle presenti nello stesso 12) del provvedimento (11. 63-72).

    2. EDIZIONE DEL TESTO

    Per quanto di mia conoscenza, nessuno degli studiosi che ha ripubblicato il dossier epigrafico di Seleuco di Rhosos si mai recato al museo Hatay per effettuare una revisione del testo dell'iscrizione (in questo giocarono indubbiamente un ruolo negativo le vicende politiche della regione, perch nel 1939 il territorio e la citt stessa di Antakya furono distaccati dalla Siria, che era sotto amministrazione francese, e annessi alla Repubblica Turca); di conseguenza, le pubblicazioni del dossier successive all'edizione

  • 2 0 ANDREA RAGGI

    di Roussel si rivelano preziose unicamente per le integrazioni proposte per le parti lacunose del testo.

    Dopo l'uscita dell'articolo di Roussel, una breve nota sul ritrovamento del documento e sulla sua importanza dal punto di vista giuridico fii subito stesa da F. Cumont; Tanno seguente apparve nel xvi volume del CIL (dedicato ai diplomata militaria) una prima parziale ripubblicazione dell'iscrizione (li. 1-32 e una parte del testo compresa tra la 1. 87 e la 1. 91), che seguiva fedelmente Yeditiopnnceps.16

    Il dossier di Seleuco di Rhosos attrasse subito l'attenzione e la curiosit degli studiosi in relazione ad un particolare filone di ricerca. Alla fine degli anni '30 e nei primi anni '40 del secolo scorso uscirono infatti numerosi lavori compilati da specialisti del diritto romano incentrati su una delle questioni principali poste dall'iscrizione, quella della cosiddetta 'doppia cittadinanza': ricordiamo soprattutto i fondamentali articoli di De Visscher, nei quali furono riportate nuove integrazioni al testo greco suggerite da H. Grgoire, e quelli di Schnbauer, che si avvalse delle indicazioni di A. Wilhelm per avanzare a sua volta alcune originali proposte di lettura.17

    Il documento trov posto nella raccolta curata dal Riccobono, dove Arangio-Ruiz predispose l'edizione del dossier e il commento, avanzando diverse proposte di integrazione, e N. Festa si occup di redigere la traduzione in latino apparsa a fianco del testo dell'iscrizione. Nello stesso anno, alcune sintetiche osservazioni di Oliver si dimostrarono ricche di spunti per gli studi posteriori.18

    16 F. CUMONT, Un nouveau document rehtifau Ius Civitatis, AC 4 (1935), pp. 191-192; H. NESSELHAUF, CIL XVI, Berolini 1936, p. 145, nr. 11 (Appendix).

    17 Vd. F. DE VISSCHER, La condition juridique des nouveaux citoyens romains d'Onent, CRAI 1938, pp. 24-39 (11. 53-72 del testo greco a pp. 27-30); E. SCHNBAUER, Die Inschriftvon Rhosos und die Constitutio Antoniniana, APF 13 (1939) pp. 177-209 (testo a pp. 192-195 escluse le 11. 28-52). F. DE VISSCHER, Le statutjuridique des nouveaux citoyens romains et Vinscription de Rhosos, in Nouvelles tudes de droit romain public et privey Milano 1949, pp. 51-107, ripubblica a pp. 63-73 tutto il testo a parte le 11.33-47; G. I. LUZZATTO, Epigrafia giuridica greca e romana, Milano 1942, pp. 286-288, presenta il testo nella sua interezza.

    18 PIRA 12, 55, part. pp. 309-315 (testo dell'iscrizione ad esclusione delle 11. 33-52 e del doc. in); J. H. OLIVER, Notes on Documents ofthe Roman Easty AJA 45 (1941), pp. 537-543, part. pp. 537-539. Alcune annotazioni preliminari ai documenti trovati a Rhosos sono presenti in V. ARANGIO-RUIZ, Epigrafia giuridica greca

  • IL TESTO 21

    Nel 1950 il dossier fu ripubblicato nella sua interezza nella raccolta delle iscrizioni della Siria con ampio e accurato commento e alcune nuove proposte di lettura; purtroppo, anche in questo caso, il curatore dell'edizione, R. Mouterde, non si bas su di un esame autoptico dell'epigrafe, ma, per sua stessa ammissione, trascrisse il testo cos come era stato presentato da De Visscher, a parte alcune piccole correzioni.19

    Successivamente, riscrizione trov posto in svariate raccolte di documenti, ma senza che i curatori apportassero significativi miglioramenti al testo, che si rifaceva a quello delle edizioni di Roussel, De Visscher Mouterde: questo il caso della pubblicazione a cura di Ehrenberg e Jones, di quella della Malcovati, dello Sherk e della settima edizione dei Textes de droit romain

    Per chi voglia intraprendere un lavoro di esegesi del dossier epigrafico di Seleuco di Rhosos, il saggio di H. WolfF, apparso due decenni or sono nell'ambito di un volume dedicato allo studio dei diplomi militari come fonte storica, si rivela di fondamentale importanza sia per il commento sia per l'analisi accurata del testo, che permisero all'autore di avanzare diverse nuove proposte di integrazione. Da ultimo, alcune osservazioni contenute in un contributo di F. Piejko hanno evidenziato ancora di pi i rapporti tra la nostra iscrizione e la documentazione epigrafica di et ellenistica.21

    e romana (1933-1935), SDffl 2 (1936), pp. 429-520, part. pp. 497-498 e 515-516, e in ID., Epigrafia giuridica greca e romana (1936-1938), SDHI 5 (1939), pp. 521-633, part. pp. 552-553.

    19 IGLS in 1, 718, part. pp. 396-400 per il testo e pp. 400-411 per il commento al dossier.

    20 V. EHRENBERG, A. H. M. JONES, Documento illustrating the Reigns ofAugu-stus and Tibenus*, Oxford 1976, 301 (con esclusione delle 11. 33-52); H. MALCOVATI, imperatore Caesaris Augusti operumfragmenta5, Torino 1969, pp. 32-38, nrr. LXI-LXIII; RDGE 58, part. pp. 295-298, con ampio commento a pp. 299-307; . F. GIRARD, F. SENN, Les lois des Romains, Napoli 1977, pp. 355-365 (edizione del dossier a cura di J. Modrzejewski). Il doc. ni si trova riprodotto in M. GUAR-DUCCI, L'epigrafia greca dalle ongini al tardo impero, Roma 1987 (ristampa 2001), pp. 108-109.

    21 H. WOLFF, Die Entwicklung der Veteranenpnvilegien vom Beginn des .Jhrhun-derts v. Chr. bis auf Konstantin d. Gr., in W. ECK, H. WOLFF (Hrsg.), Heer und Integrationspolitik, cit., pp. 44-115, con testo del doc. (U. 9-72) nella Falttafel a) allegata al volume; F. PIEJKO, The Inscnptions oflcarus-Failka, C&M 39 (1988),

  • 22 ANDREA RAGGI

    La nuova edizione del dossier epigrafico di Seleuco di Rhosos stata pubblicata in anteprima per consentirne un'immediata conoscenza e divulgazione.22 Qui sotto ripresento con alcune modifiche (vd. infra) il testo edito in ZPE, pubblicazione alla quale rimando per alcune osservazioni in merito all'editto pnnceps, alle integrazioni e alle convenzioni adottate (si noti, in particolare, che sono riprodotte sottolineate quelle lettere gruppi di lettere che, trascritte da Seyrig e edite da Roussel, attualmente non si leggono pi).23 Nel 4 del presente capitolo si trover un commento alle principali integrazioni proposte dagli editori precedenti.

    Come avvertivo nella pubblicazione, per la stesura dell'edizione mi sono basato sui circa 80 calchi a matita dell'iscrizione che ho eseguito personalmente su carta durante la mia visita al museo di Antakya alla fine del mese di ottobre dell'anno 2000; questi calchi su carta mi hanno consentito di leggere il testo preservato nella maniera migliore possibile (per alcuni esempi vd. FIGG. 5-10).

    Al contrario, i risultati che si possono ottenere dalla documentazione fotografica che ho raccolto (circa 10 fotografie che qui in parte allego, vd. FIGG. 2-4; la FIG. 1 stata scattata nel mese di giugno del 2004 e mi stata gentilmente fornita dal Dott. Mark Wilson) non sono soddisfacenti. Infatti, quantunque lo avessi esplicitamente richiesto nella domanda di autorizzazione indirizzata alla Direzione Generale delle Antichit e dei Musei del Ministero della Cultura della Repubblica Turca tramite l'Ambasciata Turca di Roma, i funzionari del museo non mi hanno purtroppo permesso di utilizzare una lampada ed un treppiede al momento di effettuare le fotografie dell'iscrizione. Si deve comunque notare che, per effettuare buone fotografie, sarebbe opportuno non solo pulire accuratamente la lastra calcarea, ma anche spostarla

    pp. 89-116, part. p. 112 (con diverse proposte di integrazione per le 11. 47-52), dr. SEG 38 (1988), 1581. Successivamente, il testo del dossier apparso anche in P. DONATI GIACOMINI, G. POMA, Cittadini e non cittadininel mondo romano, Bologna 1996,31, pp. 118-119 (a cura di P. Donati Giacomini: riporta parzialmente il doc. n, vale a dire le 11. 9-33, 53-56 e 60-63, seguendo l'edizione presente in P. F. GIRARD, F. SENN, Les lo, dt., pp. 355-365).

    22 A. RAGGI, The Epigraphic Dossier of Seleucus ofRhosus; a Revised Edition, ZPE 147 (2004), pp. 123-138.

    23 A. RAGGI, The Epigraphic Dossier, dt., pp. 127-128.

  • IL TESTO 23

    in una zona pi illuminata rispetto alla attuale e in una posizione meno disagevole per scattare delle foto.24

    Un assemblaggio elettronico dei calchi su carta (vd. FIG. 11) e un loro nuovo esame individuale, che ho effettuato grazie al programma Adobe Photoshop 7.0, mi hanno permesso di revisionare l'intero testo. Pertanto, rispetto all'edizione critica che ho pubblicato in ZPE, ho qui corretto alcune imprecisioni, grazie anche ai preziosi suggerimenti di numerosi studiosi e colleghi che ringrazio vivamente; quando queste modifiche assumono un certo rilievo, le ho evidenziate infra nel commento lineare del 4.

    I segni diacritici utilizzati nella presente edizione sono i seguenti: = lettere sicure, attribuibili a singole parole; = lettere sicure, ma non attribuibili a singole parole; = lettere incomplete, riconoscibili solo dal contesto; = lettere note solo dalla trascrizione eseguita da Seyrig, ma non pi

    leggibili; [] = lettere perdute, ma restituibili; [...] = lettere perdute non restituibili, ma di numero certo (ogni lettera

    un punto); [- - - + j - - -] = idem, di numero probabile; [ ] = idem, di numero incerto; [-] = presenza di un elemento di lunghezza sconosciuta, ma finita, come

    un numero un prenome; +++ = tracce di lettere non riconoscibili (ogni lettera una crocetta); '= lettere aggiunte in antico; {} = lettere espunte perch incise per errore dal lapicida; = lettere aggiunte perch omesse per errore dal lapicida; op

    pure: lettere corrette perch incise per errore al posto di altre (cfr. apparato critico);

    vac. = ampio spazio anepigrafe.

    24 Del resto, come gi notato, anche le fotografie pubblicate dal primo editore, sebbene scattate in condizioni migliori, non permettono di sciogliere i dubbi riguardo alla lettura delle parti lacunose del testo dell'iscrizione di Rhosos.

  • 24 ANDREA RAGGI

    2. 1. DOC l(ll 1-8)

    " ', [-]

    [] , , []

    [ ] ,

    4 [] , ,

    [. ] ,

    [ ] 3 *

    [ ] , ,

    8 [(?)] , -. vac. .

    2. 2. DOC (IL 9"72)

    [] ,

    , ]

    [] (!) vac. [ ]

    [ (vel ) ],

    , -

    " [..] ed. pr. 4 , addidit Arangio-Ruiz 6 [ ] ed. pr.y [ ] rest. Wilhelm apud Schnbauer; 9

    ed. pr. 8 [ ]N ed. pr., [] Schnbauer, [] rest. De Visscher 9 [(?) ] ed. pr. 11 [] ed. pr. 12 [ ] ed. pr. 13 [ ] ed. pr.t [ ] Guarducci

  • IL TESTO 25

    [ ] , ,

    [ ] ,

    6 [ ] []

    [ ] [] [] ,

    [ ] * vac. 3 [ (?) ] , ] -

    -20 [5 ] ( ? ) + + + + + [ ]

    (?) ], [ ]

    [][],[]-

    [] -[ .] vac.

    4 24 [ ] [ , ][] 4[] [] {}-

    [ ] [][] [ ] -

    15 ed. pr. 17 [ ] ed. pr. ; [ ][ ] ed. pr. 18 [ ] ed. pr. 19 [ ] ed. pr. 20 /[ ] [ 6 ] ed. pr., /^ ]

    proposuit Ci. Praux apud Mouterde, /[ ] Sherk; [ , ' ] Wflhelm apud Schcnbauer, [ (. a.)] Wolff

    21 [ ] ed. pr. 22 [] [, ][] ed. pr. 24 [ ] ed. pr., [ (?), ]

    proposuit Wolff; [][ ] ed. pr. 25 / [ (?) ] [][] ed. pr.t {}/[

    [v]x[a]t5da rest. Wolff; [ (?) ] ed. pr., [ |]{} (?) Arangio-Ruiz, [ - ] {} rest. Wolff

  • 26 ANDREA RAGGI

    [ ^ [][ (?) ]

    [- - -][ (?)] vac. [ (?)] [ ,

    ] [] [] ; [] [] [ (?) ]

    [ ] [ (?)] []:[ .

    ] [, (?)], , & [(?)] [ (?) , ,

    ]( , [ ][, . ] vac. [' ] [

    ][][] []-[ ][ ][

    ] [ ] [ ][ (?) .] vac.

    16 [ ^ [..][ ] ed. pr., [ ] [ ][ ] Arangio-Ruiz, [ ] [][ . ] resi. Wolff

    27 [ ][- - - ] vac. ed. pr., [ ] [ - (?)] Arangio-Ruiz, [ ][ (?) ] Schonbauer, [ ][ (?)] Wolff

    28 [] [][ ] ed. pr., [] rest. Wolff 29 [] [ (?) . . . . .], ed. pr., [] [

    (?)], noi Arangio-Ruiz, [] [, ] Wolff 30 [][ (?) , , ] [][ ]

    ed. pr., [])[ (?) , . (?)] [][ (?)] rest. Wolff

    31 [ ] [ (?) , ] [] ed. pr., [(?)] [ , !3 , ] Wolff

    32 [] vac. ed. pr., [ .] Wolff

    33 [ ][ 35 ][.]0[.] ed. pr., [ ] [ , , ][][] Wolff

    34 [ ][ ] [ 20 ][ ] ed. pr., [ ][ ][ ] [ ] Wolff

    35 [][ ] vac. ed. pr., [][ (?) .] Wolff

    5 28

    32

  • IL TESTO 27

    7 36 [ (?)] [- 23 ] [ ij ] [] ,

    [, ], [] [ - -40 ] -

    [--5--][- ---42 ] 0[ . . ]

    [-- 6- -] . vac. 8 40 [- - 5 - - ] 0[.]0[ + ][.][- - -

    ---3 ] [--'7--][ 33 ][---

    ---] [ - - 7 - - ](?)[- - - -4 ]

    [- - 7 - -] [ 42 ]

    44 [ ] [ 32 ]

    . 9 (?) [--7--][- ---43 ][.]

    [- - 3 - - ] (?) [ 19 ][- -

    4 - -] [ 3 ]+[.] [(?)] [. .][ 8 ]

    [ (?) ] 9 []-

    36 [ (?)] [ ][ ] [] ed. .

    37 [ ] ed. pr. ; [ ] ed. pr. 38 ed. pr. 39 [ ] vac. ed. pr. 40 [ ]N 0[ ] ed. pr. 41 XPHMA[ ] ed. pr., [ ] (?) Wolff 42. [ ] AI ed. pr. 43 [ ] (?) Mouterde 44 [ ] [] ed. pr. ; [ ] resi.

    Fenary 45 ed. pr. ; [...] ed. pr. 46 [ ][ ][ ]ONE[. .]EPOIK[..]

    XIOYTE ed. pr. 47 [ ] [ ] [] [ (? ) . . .

    .][.] ed. pr., [] [] [ ] 9 [-] Piejko

  • 28 ANDREA RAGGI

    48 [ ] [ 14 ]XO[. . .] -

    [ ] [ 14 ] (?) '[]

    [ ] [ 13 ] (?) [ (?)]

    [ ] [] [][ 9 ] -

    52 [ ] 3 [ .] vac. 10 [ ] [ ] [ ]

    5 ] [ ],

    [ ] [, ]

    , -56 [] [ 19 ]

    ,

    48 [. . . ] [ 20 ] [] ed. pr., [ ] [ ] [] Piejko

    49 [ . . ] [ 22 ] ed. pr., [ ] [ .] Piejko; [] ed. pr.

    50 [ ] ed. pr. ; [ ] Piejko

    51 [][ iy ] ed. pr.t [][ ] Piejko

    52 [ ] [ (?) ] vac. ed. pr., 9 [ ] Guarducci, 9 [ ] Piejko

    53 [ vel ] Schonbauer; [ ][. .] [...] ed. pr., [ ] [ (?)] rest. Grgoireapud De Visscher, [ ] [ ] Schonbauer

    54 [ 20 ] ed. pr., [ ] Schonbauer, [ ] Arangio-Ruiz

    55 [ ] Schonbauer 56 [ 20 ] ed. pr., [

    ' ] Schonbauer, [ ] vel [ ] Arangio-Ruiz, [ bzw. ] Wolff

  • IL TESTO 29

    [] [ ][ ] -

    [][-- 6--]+[ (?) ] [],

    [ ]. vac. 11 60 [ ] [] , [][.

    , ] -

    [ (?)] [ iy - -- -] []

    [ ] [ ] -

    [ ] [ 2 ] . ' -

    64 [ ] [...] [- - + 6 - - ]

    [ - - 7 - -] []

    57 [] proposuit Schonbauer; [.. .][ 20 ]-[.] Seyngapud Roussel, [ ] ed. pr. ; [ (?)] ed. pr. ; apis\ []- ed. pr.

    58 [ ] * [ ] [ ] ed. pr.

    59 [ ] ed. pr. 60 - ed. pr. 61 [ (?)] Wolff; /// hpis, [] ed.

    pr.; [ io ] ed. pr., [ ] Wilhelm apud Schonbauer, [ ,

    ] (?) Arangio-Ruizt [ ] Wolff; lapis; [] ed. pr.

    61 [ ] [] ed. pr.; [ ] & ] ed. pr.

    63 /// lapis, [ ] [ 17 - - ] ed. pr., [ ] suppl. Arangio-Ruiz; [] ed. pr.

    64 /// lapis; [. . .][ 20 - - - - -][.] Seyrig apud Roussel, [ , ] ed. pr.

    65 [ ] ed. pr., [ ] Oliver; lapis; [][][ ] ed. pr. ; lapis

  • 30 ANDREA RAGGI

    [] [],

    -[] [ ]-

    68 [] [] [ ]

    -[ ] [] []-

    * [] [ ] [ ]

    . -[ ] , []

    -72 [] {} []

    . vac.

    2.3 Doc. ili (II. 73)

    [ -] , '. , ,

    [ ], ,

    66 [] [. ][. .] ed. pr., ^ ]- resi. Wilhelm apud Schonbauer, Oliver

    67 [] ed. pr.; [ (?) ] ed. pr.t [ ] Arangio-Ruiz

    68 [ (?)] [.. .]A ed. pr., [ (?)] [] Grgoire apud De Visscher, [ (?)] [] Oliver-, [ ] ed. pr. ; []- ed. pr.

    69 [ ] ed. pr.\ [. .][. .] ed. pr., [ ] Arangio-Ruiz, [][]! Mouterde, [][] Oliver, [][] RS

    70 [] ed. pr., [] Oliver; [. . . . ] ed. pr., [] Wilhelm apud Schonbauer, [] De Visscher, [] rest. Oliver; - ed. pr.

    71 [ ] ed. pr. ; [ ] ed. pr. ; lapis, {} ed. pr., De Visscher, rest. Mouterde

    71 lapis, /[ ] De Visscher; []-[] ed. pr.

  • IL TESTO 31

    76

    80

    ], , {} , *

    ]. 5 , , , - 7 - -], , , ,

    ]

    ] ,

    ] )

    ] ''-

    ]

    ] , -

    ] , vac. .

    88

    2. 4 Doc. nr (. 85-93)

    [ -, ] '. , ,

    , ] , , ,

    [ * ] . -

    [ ] - [] -

    75 lapis, ed. pr. 76 [ ] ed. pr. ; \apis, ed. pr. 78 [] ed. pr.

    AT

    81 [ ] ed. pr. ; lapis 86 lapis, ed. pr.

  • 32 ANDREA RAGGI

    [ ] , []

    [] -,

    [ ] . -*

    92 [] -

    [ ], , vac. .

    89 -[ ] ed. pr. 90 [] ed. pr. 91 [ ] ed. pr.; ed. pr. 93 [ ] ed. pr.

  • IL TESTO 33

    3. TRADUZIONE E RETROVERSIONE LATINA DEL DOC. II

    3. a. Traduzione15

    Doc. 1 (11.1-8) Nell'ottavo anno, il [] del mese di Aveuaios. 1

    [Imperatore Cesare, figlio del Divo Giulio, imperator per la quarta volta, con[sole] / designato per la [seco]nda e terza volta, ai magistrati, al consiglio e al popolo di Rhosos, (citt) sacra, inviolabile e /4 [autono]ma, salve; : anch'io e il mio esercito / [siamo in ottima salute]. Il documento riportato qui sotto un estratto (trascritto) da una stele (che si trova) sul Campidoglio a Roma, / [e (vi) chiedo] di registrarlo nei vostri archivi; inviate anche una copia / [di questo] al consiglio e al popolo di Tarso, al consiglio e al popolo di Antiochia, /8 al consiglio e al popolo di [Seleucia (?)], perch la registrino.

    State bene. /

    25 II dossier epigrafico di Seleuco di Rhosos stato tradotto varie volte in una lingua moderna; fino ad oggi, per quanto di mia conoscenza, traduzioni dell'iscrizione, nella sua totalit in parte, si trovano: in francese presso P. Rous-SEL, Un Synen, dt., pp. 40-43; F. D E VISSCHER, La condilion, cit., pp. 30-31; F. D E VISSCHER, Le statu, cit., pp. 74-77; P. F. GIRARD, F. SENN, Les bis, cit., pp. 355-365 (a cura di J. Modrzejewski); M. SARTRE, D'Alexandre Znobie. Histoire du Levant antique, r / siede avantJ.-C.-nf siede aprsJ.-C., Paris 2001, pp. 661-663. In inglese presso F. M. HEICHELHEIM, Roman Syria, in ESAR TV, Baltimore 1938, pp. 121-257, part. pp. 243-244 (soltanto il doc. 1 e, in parte, il doc. n); ARS 128, pp. 110-111; K. CHISHOLM, J. FERGUSON (edd.), Rome. The Augustan Age. A Source Book, Part 1, Oxford 1981, C27, pp. 135-138 (traduz. di J. Carter); F. W. DANKER, Benefactor. Epi-graphic Study ofa Graeco-Roman and New Testament Semantic Field, St. Louis (Mo.) 1982,18, pp. 98-101; R. K. SHERK, Rome and the Greek East to the Death ofAugustus, Cambridge 1984, 86, pp. 106-108; N. LEWIS, M. REINHOLD, Roman Civilization. Selected Readings i3, New York 1990,152; B. LEVICK, The Government ofthe Roman Empire. A Sourcebook2, London-New York 2000,158, pp. 169-171; F. MILLAR, The First Revolution, cit., pp. 21 e 26 (doc. m e doc. iv); A. RAGGI, The Epigraphic Dos-ner, cit., pp. 134-136. In tedesco unicamente presso H. FREIS, Historische Inschnfien zur rmischen Kaiserzeit von Augustus bis Konstantin, Darmstadt 1984, 24. In italiano presso M. GUARDUCCI, L'epigrafia greca, cit., p. 109 (solamente il doc. ); . DONATI GIACOMINI, G. POMA, Cittadini e non cittadini, cit., 31, pp. 119-120.

    Nota bene: nella traduzione in italiano e nella versione latina le separazioni tra le linee e le parentesi quadre sono state inserite a titolo indicativo, con alcune approssimazioni rispetto a quelle presenti nel testo dell'edizione dell'iscrizione.

  • 34 ANDREA RAGGI

    Doc. (11. 9-72) 1 [Cesare] imperator, triumvir rei publicae constituen/[dae, in

    virt della] lex Munatia Aemilia conferirono (!) la cittadinanza e esenzione da imposte su tutti i / [beni] in questi termini: / n

    2 [poich Sele]uco di Rhosos, figlio di Teodotc, na combattuto con noi nei / luoghi delT[Italia (oppure: Sicilia)] sotto il nostro comando supremo, ha sofferto molto / e [cor]so grandi pericoli per noi, non indietreggiando mai di fronte ad alcun rischio nella (sua) fermezza, / [e] ha manifestato [tutta] la sua devozione e fedelt alla repubblica, 6 ha associato il [suo desti]no alla nostra salvezza] e ha tollerato ogni male per / [la (difesa della) repubblica del popolo romano, e in nostra presenza come in nostra assenza / [ci] stato [ut]ile; /

    3 [sia (?) a lui sia] ai suoi genitori, ai figli e ai discendenti e alla moglie che con /20 [lui o] sar (?) [ ] noi conferiamo il diritto di cittadinanza e l'esenzione da imposte su [tutti (?)] i be/[ni], allo stesso modo [di coloro che] sono cittadini [romani] di pieno diritto / [esenti da] imposte, e [gli stessi siano dispensati dal servizio militare e da] ogni pubblico / [ufficio]. /M

    4 [II] suddetto [e i genitori, i fi]gli [e] i discendenti siano iscritti nella trib Cornelia / e vi abbiano [la facolt di votare e di essere censiti] e se in loro assenza / vogliono essere [censiti], ne [abbiano il diritto; e se] essi vogliono appartenere [ad un municipio ad una colo]nia in Italia, / [ sia a loro concesso (?)]. /^

    5 [Qualunque diritto (?)] il suddetto e sua moglie e i genitori], i figli [e i discendenti aveva (?)] prima di diventare cittadino / [romano] esente da imposte [ ] anche una volta divenuto cittadino romano esente da imposte, / se egli [vuole avvalersene lo potr fare secondo (?)] il diritto. [Qualunque] sacerdozio, [carica], onorificenza, privilegio / [e beneficio [possedevano (?), questi (?), nel modo in cui uno] ha in pieno diritto, /32 [che essi li abbiano, se ne avvalgano e ne traggano profitto ]. /

    6 [Contro la sua volont] n [un magistrato n un legato n un governatore (?)] n un appaltatore delle impo/[ste delle] opere pubbliche n un (suo) rappresentante si stabilisca (?) presso di lui] per alloggiare / [per sver]nare. /36

  • IL TESTO 35 I paragrafi ye8eL parte iniziale del paragrafo 9 (II. 36-47) sono molto lacunosi e non consentono una traduzione continua.

    9 /48 di loro in una citt territorio delle province dell'Asia e dell'Europa, / [dal pubblicano [ s]e (?) importa esporta per uso personale / [da una cit]t territorio

    ] se (?) esporta [qualche cosa (?)] dei beni e del bestiame / per u[so personale [ ] su queste merci nessuna comunit cittadina e nessun I* [pubblicano [richieda lo]ro il pagamento del dazio (doganale). /

    10 [Nel caso qualcuno] voglia accusarli portare un'accusa [contro di loro] e accettare un procedimento a loro carico / istituire (?) un pro[cesso ], in tutti questi casi, / [se essi] desiderino essere giudicati in patria secondo le loro [leggi in citt] libere davanti ai nostri magistrati e I56 [promagistrati

    ], che essi abbiano (il privilegio del)la scelta / e che nessuno agisca diversamente [rispetto a quanto prescritto dalle presenti disposizioni], n li giudichi / e pronunci una sentenza (nei loro confronti) [ se qualche cosa (?)] in violazione alle disposizioni presenti fatto, che questo / [non sia] valido. /6o

    11 [Se contro] il sopraddetto, i genitori, [la moglie], i figli e i loro discendenti qualcuno [abbia acconsentito (?)] a ricevere un'accusa / e abbia portato avanti un'azione che crea un pregiudizio in una procedura capitale [ ] di venire in delegazione (per avere udienza) presso il [nostro] senato / e presso i no[stri] magistrati e promagis[trati] e di inviare una delegazione / [in merito] alle questioni personali sia permesso [ai suddetti].

    12 Qualunque comunit I6A [cittadina e qualunque] magistrato e qualunque (?) [- ] abbia agito [contrariamente a] queste disposizioni abbia giudicato - - - / [o ] abbia preteso qualche cosa in pegno e con un'azione fraudolenta [abbia fatto in modo] che i suddetti / [non po]ssano godere dei [bene]fici assegnati, al popolo romano / siano condannati] a pagare cento mila se[ster]zi e per (il recupero di) questa somma a chiunque /68 [desideri] sia dato il diritto di [iniziativa] e di una domanda in giudizio, s[ia] che voglia nella provincia davanti ai nostri magistrati e promagistrati / oppure a Roma agire e domandare il recupero; per questa / [somma] a colui che dar garanzie idonee sar lecito [ ]. In vista della corretta esecuzione di tutte queste / disposizioni,

  • 3 6 ANDREA RAGGI

    i nostri magistrati e promagistrati che l /72 sono incaricati del-ramministrazione [della giustizia] prenderanno le misure e le precauzioni appropriate. /

    Doc. m (li. 73-84)

    [Nell'anno ] . il 15 del mese d Dystros. Imperatore Cesare, figlio del Divo, imperator per la sesta volta, console / [per la ter]za volta, (console) designato per la quarta volta, [ai magistrati], al consiglio e al popolo di Rhosos, (citt) sacra, inviolabile e autonoma, / salve; se state bene, sia bene cos: anch'io e il mio eser/76[cito siamo] in ottima salute. Gli ambasciatori inviati da voi, Seleuco mio navarco, Heras, KALLI/[ ]EROS, Symmachos, uomini rispettabili (provenienti) da un popolo stimabile, nostro amico e alleato, / [dopo aver] viaggiato alla volta di Efeso hanno discusso con me in merito alle disposizioni ricevute (da voi); da parte mia / [ho fatto] buona accoglienza a questi [uomini] che ho trovato devoti alla patria e rispettabili, e ho accettato gli onori e la corona, /8o [e mi sforzer], quando mi recher nei (vostri) territori, di essere promotore di qualche vantaggio per voi e di salvaguardare / [i bene]fici della (vostra) citt, e far pi volentieri queste cose a causa di Seleuco, mio navarco, che ha combattuto / [con me] durante tutta la durata della guerra e si mostrato valoroso in ogni occasione e ha fornito ogni prova della (sua) devozione / [e della (sua) le]alt, (un uomo) che non si mai lasciato sfuggire l'occasione di intercedere a vstro favore e che /84 [ha esercitato [tut]to il suo zelo e il suo entusiasmo al servizio dei vostri interessi. State bene. /

    Doc. rv (11. 85-93)

    [Nell'anno ] , il 9 del mese di ApeUaios. Imperatore Cesare, figlio del Divo, imperator per la sesta volta, console per la quarta / [volta], ai magistrati, al consiglio e al popolo [di Rho]sos, (citt) sacra, inviolabile e autonoma, salve; se state bene, sia bene / [cos: anch']io e il mio esercito siamo in ottima salute. Seleuco, vostro citta/88[dino e mio] navarco, che ha combattuto con me in tutte le guerre e ha dato nu[mero]se pr /[ve] della (sua) devozione e fedelt e coraggio, come era dovuto a coloro che / [hanno

  • IL TESTO 37

    combattuto con noi e si sono mostrati valorosi in guerra, stato ricompensato con benefici, / [l'esenzione] da imposte e il diritto di cittadinanza. Io quindi ve lo raccomando: infatti uomini siffatti rendono /92 ancora pi disposta la (nostra) benevolenza verso le (loro) [patrie]; di conseguenza, poich far tutto il possibile per voi pi / volentieri a causa di Sejleuco, con fiducia rivolgetevi a me in merito alle questioni che vorrete. State bene.

    3. b. Retroversione latina del doc. (11. 9-35 e 48-J2)26

    1 [Caesar] imperator, muir rei publicae constituendae, I [ex] lege Munatia Aemilia ciuitatem immunitatem omnium I [rerum] in haec uerba dederunt (!): /*

    2 [quod] Seleucus Theodotifiilius) Rhosius in I [Italiae (vel Siciliae)] locis nobiscum militauit, nobis imperantibus, multa et magnapro nobis I perpessus penclitatusque est, adpatientiam malorum nihil sibiparcensf I [omnem] uoluntatemfidemque in republica adhibuitf / l6 [sua] tempora cum nostra sa[lute] coniunxit omnemque iacturam pr I re [publica] p(opuli) R{omani) tulit, nobis praesentibus absentibusque I profiliti I

    3 [&>,] parentibus, liberis posterisque eius uxoque quae /20 [eius est] exit (?) [ ] ciuitatem immunitatem [omnium (?)] rerum I damus, ita [uti qui] optima lege optimo iure ciues I [Romani immunes] sunt, [eisque militiae] omnisque muneris publici uacato I [esto]. IM

    4 [Is qui] s(upra) s(ariptus) e(st)9 [parentes, liberi] postenque eius tribus Corneliae sunto I [inque eam tribum suffiragiumferendi censen-dique eis potestas] esto et si absentes I censen uolent [ius esto (?); cuius municipii coloniae] Italiae esse uolent I [ eis liceto (?)]. I7*

    5 [Quod (?)] is qui s(upra) s{ariptus) e(st)t [uxor, parentes], liben [postenque] eius ante quam ciuis I [Romanus] immunis esset [habuit

    16 Questa versione latina si differenzia in svariati punti dall'unica fino ad oggi pubblicata, quella di N. Festa riportata in PIRA I2, pp. 310-314, in ragione delle nuove letture e interpretazioni del testo emerse nel corso del presente lavoro e per ricercare una maggiore aderenza alla terminologia latina di clausole analoghe presenti in altri documenti. Si deciso di proporre la versione del solo doc. in quanto le lettere di Ottaviano (docc. 1, in e iv) quasi sicuramente furono redatte ab ongine in greco (vd. infra cap. n, 1). Ringrazio il Prof. . . Crawford per aver rivisto la versione latina. Naturalmente, non ho la pretesa di riprodurre con esattezza il documento originale, ma soltanto quella di fornire un'indicazione di massima della struttura del testo latino.

  • 38 ANDREA RAGGI

    (?) ], etiam postquam ciuis Romanus immunis factus est I si [eo (?) uti uolet] iure [uti liceto. Quaeque] sacerdotia} [honores]f praemia, beneficia I [commoda]que [habuerunt (?), ea, ita uti quisquam optima] lege optimo iure habet, f32, [uti ei habeantpossideantfruanturque ]. /

    6 [Inulto] eo ncque [magistratum neque legatum neque praefectum] neque mancipem uectigalium / operumuepublicorum [ncque procurato-rem in domo eius] deuertendi I hiemandi causa [esse placet]. I36

    I paragrafi 7 e 8 e la parte iniziale del paragrafo 9 (11. 36-47) sono molto lacunosi e non consentono una versione completa.

    9 - - - - /48 eorum in ciuitatem agmm Asiae Europaeprouincia-rum I [a]publicano [ siue (?)] importabit exportabit usus sui causa I [e] ciuitate agro [ siue quid (?)] suarum rerum pecorumque usus sui causa exportabit I [ ] pr eis rebus neque ciuitatem l5Z neque publicanum portorium db eis [exigere placet]. I

    10 [Si quis] eos accusare uolet crimenque [eis] inferre iudiciumque in eos accipere I litemque contestare [vel instituere] (?) [ ], de eis rebus omnibus I [siue] domi [legibus] suis [siue in ciuitatibus] liberis siue apud magistratus I56 [promagistratus] nostros [ ] iudicio cenare uolent, eis optionem esse I [placet], neue quis aliterfaciat [atque uti hic scriptum est] neue de eis iudicet / sententiamue dicat [ si quid (?)] aduersus eafiat, id ratum I [ne esto]. I60

    11 [Si quis autem] eius qui s(upra) s(ariptus) e(st), parentum, [uxo-ris], liberorumposterorumque eorum nomen recipere I [uoluerit (?)] ca-pitisque praeiudiciumfecent [ ] legatosele ad senatum I nostrum magistratusque promagistratus nostros uenire legatosque I de rebus suis eis mittere [qui s(upra) siaipti) s(unt)]potestatem esse placet.

    12 Quae ciuitas, l6A [qui] magistratus, quaeque (?) [ aduersus] eafecent uel cognouent I [u ] uelpignera cepent do-loue malo [fecent] quo minus ei qui s(upra) s(cnpti) s(unt) I [beneficiis] quae decreta suntfrui potuernt, p(opulo) R(pmano) I HS (sestertium) C (centena milia) nummum dare damnas sunto eiusquepecuniae cui /68 [uolet actio] petitioque esto, siue in prouincia apud magistratus promagistratus I nostros siue Romae agere petere uolet] de ea I [pecunia] ei, qui praedes satis dedexit, [ ] placet. Ea omnia quae s(upra) s(aripta) s{unt)f magistratus promagistratus nostn, I quicumque ibi [iure dicun-do] praerunt, lirL [ut ita]fiant decernunto curantoque.

  • IL TESTO 39

    4. NOTE ALL'EDIZIONE27

    ', [-] (1. ) Le lettere di questa linea sono incise in caratteri leggermente

    pi grandi rispetto alle altre presenti sulla lastra di pietra; per questo motivo, possibile supporre che il numerale indicante Tanno fosse costituito da una sola lettera, nonostante vi sia posto per due lettere di grandezza normale. La presenza delle apicature rende la decifrazione dei caratteri non facile ma, come spiegher pi avanti, ho accettato la lettura gi a suo tempo proposta da Seyrig, respingendo le altre ipotesi; le osservazioni di Roussel sono viziate dal fatto di basarsi ancora sulla datazione (39 a.C.) proposta da Macdonald per l'inizio dell'era antoniana di Rhosos.28

    / [] (11.3-4) Quasi certamente fu Marco Antonio a concedere

    alla citt (vd. infra nel cap. 11, 3, le considerazioni sull'adozione di una nuova era locale nel 42/41 a.C). Non sappiamo a partire da quando Rhosos inizi a fregiarsi del titolo di sacra ed inviolabile: le testimonianze numismatiche fanno ritenere probabile una data intorno alla met del primo secolo a.C.,29 quindi pochi anni prima della concessione dell'. / [. ] (11. 4-5)

    L'omissione accidentale stata supposta da Arangio-Ruiz in FIRA i2, p. 309, n. 1, sulla base del confronto con le 11. 75 e 86-87, ma era gi stata notata da Schnbauer.30 La formula di indirizzo e

    27 In questo paragrafo verranno esposte alcune osservazioni di carattere paleografico, linguistico e, in parte, storico relative a singoli passi del testo dell'iscrizione; per problemi di pi ampio respiro, come la datazione dei documenti, la questione della cittadinanza, i privilegi processuali, si rimanda alle corrispondenti trattazioni nel prosieguo del presente lavoro.

    28 G. MACDONALD, A New Syrian Era, JIAN 6 (1903), pp. 47-48; P. ROUSSEL, Un Synen, cit., pp. 63-64. Vd. infra cap. n, 3.

    29 K. J. RIGSBY, Asylia. Temtorial InvioUbility in the Hellenistic World, Berkeley-Los Angeles-Oxford 1996, p. 473. Per la storia di Rhosos vd. infra APPENDICE I.

    30 E. SCHNBAUER, Dielnschrifi, cit., p. 198; cfr. F. DE VISSCHER, Le statu, cit., p. 64, n. 18.

  • 40 ANDREA RAGGI

    la. formula valetuainis sono, come ovvio, regolarmente presenti nelle epistole inviate da Ottaviano alle comunit orientali.31 Dai calchi possibile notare come nel iniziale il lapicida sia ritornato sui suoi passi, incidendo sopra a scritto erroneamente subito dopo H. [ Tj (1. 5)

    Sotto questa forma, il verbo si ritrova spesso nelle intestazioni delle copie autenticate degli atti ufficiali.32

    Nelle iscrizioni greche di epoca ellenistica romana non invece frequente trovare il verbo utilizzato in un contesto analogo: il termine , seguito da una doppia datazione, compare nell'intestazione di una lettera inviata dal re dei Parti Artabano II agli abitanti di Susa, ma non ben chiaro quale sia il suo esatto significato.331 documenti papiracei trovati in Egitto attestano per il verbo il valore di fare una copia di fare un estratto di un atto.34 Tuttavia, come ha giustamente osservato lo Sherk, il significato di copiare sembra estraneo ad nella sua forma passiva; inoltre l'espressione

    31 Vd. doc. m, 11.74-76, e doc. iv, 11.86-87. Cfr. J. REYNOLDS, Aphrodisias and Rome, London 1982, p. 45, e F. CANALI DE ROSSI, Tre epistoL di magistrati romani a citt d'Asia, EA 32 (2000), pp. 163-181, part. p. 177; all'elencazione di Canali de Rossi da aggiungere una lettera di Ottaviano del 29 a.C. indirizzata ad Efeso: vd. D. KNIBBE, H. ENGELMANN, B. PLKgioGLU, Neue Inschrifien aus Ephesos xn, JAI 62 (1993), Hauptblatt, pp. 113-150, nr. 2 = SEG 43 (1993), 758 = AnnEpigr 1993,1461,11. 8-9.

    32 Per esempi e letteratura sul termine vd. H. ENGELMANN, D. KNIBBE, DOS Zollgesetz der Provinz Asia, cit., pp. 34-36.

    33 SEG 7 (1934), 1; da ultimo, ripubblicazione in F. CANALI DE Rossi (a cura di), Iscrizioni delio Estremo Oriente Greco (IK 65), Bonn 2004,218. Gi C. B. WELLES in RC 75, part. p. 302, avanzava dubbi sull'interpretazione del verbo data dal primo editore dell'iscrizione, F. CUMONT, Une lettre du roi Artaban III fo ville de Suse, CRAI 1932, pp. 238-260, part. p. 245, che lo traduceva recue dalla citt; ancora recentemente R. MERKELBACH, Der Briefdes Artabanos an die Stadt Susa (= Seleukeia am Euiaios), EA 34 (2002), pp. 173-177, part. p. 175, ha reso il verbo con l'espressione [Der Brief] wurde empfangen. E. C. D. HOPKINS, Letterfrom Artabanus II to Susa Validating the Eiection ofthe City Treasurer December, A.D. 20, http://www. parthia.com/artabanus2_letter.htm (ultimo aggiornamento 5 maggio 2006), osserva come diversi studiosi attribuiscano erroneamente la lettera al re Artabano III (80-90 d.C.) e al 21 d.C, mentre la datazione corretta 17 dicembre del 20 d.C.

    34 Vd. Wrterbuch 1-11, s.v., 4; Worterbuch rv, s.v., 2; cfr. P. ROUSSEL, Un Syrien, cit., p. 46 e n. 5; LSJ, s.v., v.2.

  • IL TESTO 41

    in P. Gen. 1,74,11. 8-9 (139-145 d.C.),35 indica quasi certamente che il verbo da solo non sufficiente ad esprimere il significato di fare una copia: in questo senso, nell'iscrizione di Rhosos ci si aspetterebbe un termine come . Pertanto in questo contesto il verbo pu solamente significare che Tatto stato tratto fuori, estratto, piuttosto che copiato, dal testo originale.36

    Il termine , di uso comune nelle epigrafi in greco fin dall'et classica per designare il blocco di pietra sul quale era incisa l'iscrizione,37 pu essere avvicinato al latino columna38 piuttosto che a tabula. E certamente vero che la denominazione immunit-tis et beneficii tabula, presente in Cicerone, designava un supporto, in bronzo in pietra, sul quale era inscritto un atto come il doc. del dossier di Seleuco di Rhosos oppure il se. de Asclepde, ma la lastra di bronzo che ci ha preservato quest'ultimo documento nel testo viene pi propriamente indicata con il termine e non con ; tuttavia, il termine generalmente utilizzato dagli storici greci quando si riferiscono a questo genere di atti esposti a Roma.39

    35 Nuova edizione e datazione del papiro in P. SCHUBERT, P. Gen. 174 et le procs de DrusiUa, ZPE 130 (2000), pp. 211-217; vd. ora P. SCHUBERT, I. JORNOT, Les papyrus de Genve 12, Genve 2002, pp. 216-220.

    36 Vd. RDGE, p. 304 e n. 14. In questa accezione il verbo usato anche in IUST., Nov. 90, 4 pr. ().

    37 Per una definizione di vd. . J. RHODES, Public Documents in the Greek States: Archives and Insariptions, Part 1, G&R 48.1 (2001), pp. 33-44, part. p. 36: a thin, upright-standing slab which depending on the text to be inscribed might be the size of a modem tombstone or might be larger.

    38 Un editto del pretore L. Servenius Gallus (22 marzo del 62 d.C), ad esempio, fu esposto ...R[omae infioro Augusto sub] porticu Mia a[d colum]natn [... ante] tribunal eius... Il testo conservato da una tavoletta cerata di Ercolano: nuova edizione in G. CAMODECA, La ricostruzione dell'elite municipale ercanese degli anniyo-yo: problemi di metodo e risultati preliminari, CCG 7 (1996), pp. 167-178, part. p. 172 (AnnEpigr 1996, 407).

    39 Vd. Cic, Phil. 11,36.91: ne qua post Idus Martias immunitatis tabula neve cuius benefica figeretur; cfr. Cic, Phil. 1, 1.3; adfam. xm, 36.1: tabulam in qua nomina civitate donatorum incisa essent. Il se. de Asclepiade accorda il permesso di esporre un (1. 25 della versione greca): cfr. A. RAGGI, Senatus consultum de Asclepiade Clazomenio sociisque, ZPE 135 (2001), pp. 73-116, part. pp. 88-89. Per cfr. i passi di Flavio Giuseppe cit. infra alla nota 41 e CASS. DIO XLIV, 53.4 e XLV, 23.7: , ' , . Per il concetto di beneficia vd. infra cap. rv, 1.

  • 42 ANDREA RAGGI

    Questi documenti venivano esposti in Capitolio. In et repubblicana, infatti, il principale luogo di affissione dei documenti ufficiali a Roma era proprio il Campidoglio: questo confermato, oltre che dall'indicazione spaziale presente nel testo, dal ritrovamento di alcune iscrizioni su questo colle,40 dalla testimonianza fornita dagli autori antichi e dalla presenza, in diversi atti conservati in epigrafi, di clausole che prescrivono l'esposizione del documento sul colle capitolino.41 Sebbene non sia presente nel testo del dossier l'indicazione del luogo esatto di esposizione dell'iscrizione, possiamo tuttavia pensare ad un'ubicazione nelle vicinanze del tempio di Giove Ottimo Massimo, dove in genere erano collocati questi documenti.42

    40 La lex Antonia de Termessibus, la lex Cornelia de xx quaestoribus (CIL f, 587), il decretum Cn. Pompei Strabonis, il se. de Asclepiade.

    41 Vd. ad esempio O c , Phil. 11, 36.92: toto Capitolio tabulae figebantur; n, 37.93: decretum in Capitolio fixum; ni, 12.30: decreta in aes incidenda et in Capitolio figenda curavent; los., Ant. xrv, 188 : ; los., Ant. xiv, 266: . Inoltre Ufoedus con Cibira (OGIS 762, ora I. Kibyra 1, 11. 13-14: ca. 167 a.C); il se. etfoedus cum Astypalaeensibus (RDGE 16, 11. 48-49: 105 a.C); il se. de Aphro-diensibus (1. 92). Tavole bronzee esposte in Campidoglio sono menzionate nell'iscrizione pubblicata da J.-P. REY-COQUAIS, Inscriptions grecques d'Apame, AAASyr 23 (1973), pp. 39-84, nr. 2 (cfr. J. e L. ROBERT, Bull pigr. 1976, 718; AnnEpigri976, 678), 1. 5 e 1. 34; cfr. anche L. ROBERT, Inscriptions d'Aphrodisias, AC 35 (1966), pp. 377-432 = OMS vi, pp. 25-56, part. pp. 405-406, e M. W. FRE-DERIKSEN, The Republican Municipal Laws: Errors and Drafts, JRS 55 (1965), pp. 183-198, part. pp. 184-187. Vd. ora A. COOLEY, Inscnbing history atRome, in The Afterlife of Inscriptions. Reusing, rediscovering, reinventing &- revitalizing ancient inscriptions, ed. by A. E. Cooley, London 2000, pp. 7-20, part. pp. 10-13; S. Mi-TCHELL, The Treaty between Rome and Lycia 0/46 BC (MS 2070), in R. PINTAUDI (a cura di), Papyri Graecae Scheyen (PScheyen 1), Firenze 2005, pp. 163-258, part. pp. 179-182. Sulle modalit di pubblicazione e divulgazione dei senatusconsulta e delle leggi romane vd. in generale RS, pp. 25-34; cfr. anche l'accurata analisi di M. A. GIUA, Strategie della comunicazione ufficiale. Osservazioni sulla pubblicit dei senatoconsulti in et giulio-claudia, RAL S. 9,13.1 (2002), pp. 95-138, part. pp. 96-103.

    42 Cfr. A. DEGRASSI, Epigrafia romana -1. Roma (1937-46), in Scritti vari di antichit 1, Roma 1962, pp. 315-413, part. p. 331, e R. MELLOR, The Dedications on the Capitoline Hill, Cnkon 8 (1978), pp. 319-330, part. pp. 328-330. Per il valore simbolico del tempio di Giove Ottimo Massimo vd. M. BONNEFOND-COUDRY, Le Snat de la Rpublique romaine de la guerre d'Hannibal Auguste: pratiques dli-bratives etprise de dcision, Rome 1989, pp. 65-80.

  • IL TESTO 43

    [ ] 5 (1. 6)

    Roussel suggerisce di integrare nella lacuna , osservando tuttavia che au lieu de , on peut crire ; , che utilizzato da Ottaviano in una epistola indirizzata a Plara-sa/Afrodisiade,43 sicuramente troppo lungo. La proposta di Wilhelm, qui accolta, mi sembra la migliore, poich anche nella frase finale del doc. (1. 8) il soggetto deve essere integrato a senso dal lettore.44

    Su quest'uso del verbo vd. RC, pp. 344-345, e LSJ, 5.v., ILI. Sull'espressione cfr. le osservazioni di Wilhelm;45 ovviamente, Tatto della registrazione del documento negli archivi cittadini di Rhosos e'delle altre tre poltis nominate alle 11. 7-8 aveva lo scopo di assicurare al provvedimento autenticit e pieno valore legale (probabilmente in tutto l'ambito provinciale: vd. infra il commento alla 1. 8). (. )

    Dall'esame dei calchi su carta . risultato che la parola stata incisa nuovamente dal lapicida, che si era accorto di aver tralasciato una lettera: infatti sotto lo iota di si intravede un omi-cron, tanto che la lettera sembra un rho, sotto l'omicron successivo si vede un chi, sotto il chi si percepisce forse un epsilon.

    [(?)] (1. 8) La lacuna di 7 8 lettere. L'integrazione pi soddisfacente

    parsa, anche agli editori successivi, quella proposta da De Vis-scher: Seleuco di Rhosos, proprietario, forse, di alcune navi, avrebbe avuto degli interessi commerciali nella citt di Seleucia di Pieria, porto principale della regione di Antiochia, e Ottaviano avrebbe quindi ritenuto necessario informare le autorit cittadine che il provvedimento dei triumviri accordava al suo navar-co un'esenzione dai dazi doganali.46 Per quanto riguarda l'invio

    43 J. REYNOLDS, Aphrodisiast cit., 6,1.50. 44 Vd. P. ROUSSEL, Un Syrien, cit., p. 37, e E. SCHNBAUER, Die Inschrifi, cit.,

    p. 198. 45 A. WILHELM, Beitrge zur griechchen Inschriftenkunde mit einem Anhange

    iiber die offentliche Aufzeichnung voti Orkunden, Wien 1909, pp. 257-275. 46 F. D E VISSCHER, Le statu, cit., p. 64, n. 20; cfr. IGLS in 1, p. 402.

  • 44 ANDREA RAGGI

    dell'atto a Tarso e ad Antiochia sulI'Oronte, De Visscher ritiene che queste rappresentino le citt nelle quali Seleuco, a causa della loro vicinanza con Rhosos, avrebbe potuto far valere con pi frequenza i privilegi conferitigli dai triumviri.47

    I motivi economici addotti da De Visscher a giustificazione delia sua proposta di integrazione potrebbero ritenersi anche fondati, considerando che nel porto di Seleucia di Pieria probabilmente si trovava una stazione doganale che richiedeva il pagamento del dazio sulle merci importate in Siria via mare. Ma restano alcuni dubbi: la denominazione della citt compare, nei documenti ufficiali, quasi sempre con l'espressione ( ) oppure ;48 solo le leggende di alcune emissioni monetali della citt (ma sappiamo che, per motivi di spazio, spesso erano abbreviate) presentano l'etnico . Per quale motivo in un atto ufficiale si sarebbe optato per la forma ridotta?

    Schnbauer giudic appropriato integrare il 'capoluogo' di un'altra provincia, quella d'Asia, e propose l'etnico : tuttavia il termine un po' troppo corto per la lacuna e inoltre, al contrario di quanto supposto dallo studioso austriaco, non pare possibile individuare alcuna relazione tra quanto prescritto in queste linee e la vicenda dell'incontro avvenuto proprio ad Efeso alcuni anni pi tardi tra gli ambasciatori di Rhosos ed Ottaviano (vd. doc. , 11. 76-78). Lo stesso Schnbauer riconosce del resto che Efeso etwas weit von Rhosos.49

    Se, quindi, la terza citt menzionata a 1. 8 va rintracciata in Siria, ci si pone il problema di capire quale -polisy all'interno della provincia e negli anni trenta del 1 sec. a.C. (sulla datazione del documento vd. infra cap. 11, 3), potesse essere equiparata per importanza ad Antiochia e a Tarso. La soluzione non certo facile: possiamo soltanto indicare alcuni criteri generali per individuarla.

    Sappiamo che Antiochia sulI'Oronte, gi capitale dei Seleucidi, era la sede del governatore della provincia di Siria e che Tarso rivest sempre un ruolo di primaria importanza in Cilicia.50 Antio-

    47 F. DE VISSCHER, Le statu, cit., pp. 82-83. 48 Vd. le osservazioni di M. HOLLEAUX, Une inscription de Sleue-de-Pirie,

    BCH 56 (1933), pp. 6-67, part. pp. 21-22; cfr. K. J. RIGSBY, Asylia, cit., pp. 485-488. 49 E. SCHNBAUER, Die Inschrifi, cit., p. 198. 50 R. HAENSCH, Capita provincianim. Statthaltersitze una Provinzialverwaltung

  • IL TESTO 45 chia era anche sede del koinon e si fregiava del titolo di , che indicava la centralit e la preminenza della citt nella regione di appartenenza, dall'epoca dei Seleucidi.51 In definitiva, Antiochia e Tarso rappresentavano i centri amministrativi del territorio provinciale e, in quanto tali, probabilmente ospitavano gli archivi dove venivano registrati, tra gli altri, anche i provvedimenti delle autorit romane riguardanti lo status dei cittadini e delle comunit. bene ricordare che in epoca triumvirale Tarso, assieme al territorio circostante, la Cilicia Pedias, era associata alla provincia di Siria.52

    Secondo un'ipotesi avanzata da alcuni studiosi per spiegare i motivi che spinsero tre differenti localit, Adramitto, Smirne ed Efeso, ad esporre la copia di un atto che non le riguardava direttamente, il cosiddetto se. de agro Pergamena,53 ciascun capoluogo di conventus iundicus era tenuto a pubblicare il testo di un provvedimento importante.54 La stessa motivazione spinse un ignoto magistrato romano (probabilmente il governatore provinciale Q. Minucius Thermus) ad affidare a due ambasciatori di Magnesia al Meandro una lettera da esporre nelle (all'epoca) nove sedi di diocesi (conventus) della provincia d'Asia.55 Nel 9 a.C. la novit

    in der rormschen Kaiserzeit, Mainz am Rhein 1997, pp. 20-22, 244-245 e 257 sul ruolo di Antiochia, 267 sgg. su Tarso.

    51 R. HAENSCH, Capita provinciarum, dt., pp. 19, 24-26, 251 e 258; K. BUTCHER, Coinage in Roman Syria. Northern Syria, 64 BC-AD 2%, London 2004, pp. 13 e 220-221.

    52 Vd. infra APPENDICE I, in particolare le considerazioni di H. TAEUBER, Die syrisch-kilikische Grenze whrend der Prnzipatszeit, Tyche 6 (1991), pp. 201-210, sulla situazione amministrativa di queste zone negli ultimi decenni del 1 sec. a.C.

    53 Edizione recente in G. Di STEFANO, Una nuova edizione del Senatus Consultimi de agro Pegameno, RAL S. 9,9.4 (1998), pp. 707-748, studio al quale si rimanda per le indicazioni bibliografiche.

    54 S. MITCHELL, The Administration of Roman Asia front 133 BC to AD 250, in Lo-kale Autonomie und r'mische Ordnungsmacht in den kaiserzeitlichen Provinzen vom 1. bis 3.Jahrhundertf Hrsg. von W. Eck unter Mitarbeit von E. Mller-Luckner, Mnchen 1999, pp. 17-46, part. pp. 26-27; cfr. G. D. MEROLA, Autonomia locale - governo imperiale. Fiscalit e amministrazione nelle province asiane, Bari 2001, pp. 33-34-

    55 RDGE 52,11. 43 sgg. (51-50 a.C.); vd. da ultimo D. CAMPANILE, I distretti giudiziari d'Asia e la data d'istituzione da distretto ellespontico, in Artissimum memoriae vinculum. Scritti di geografia storica e di antichit in ricordo di Gioia Conta, a cura di U. Laffi, F. Prontera, B. Virgilio, Firenze 2004, pp. 129-142, part. pp. 133-135.

  • 46 ANDREA RAGGI

    dell'introduzione del nuovo calendario della provincia d'Asia fu diffusa in primo luogo dalle citt capoluoghi di conventus.56

    Esporre (pubblicare) un documento ufficiale non la stessa cosa che archiviarlo, ma possiamo ritenere che le citt elencate nel doc. fossero sedi di conventus iunici Purtroppo non conosciamo con esattezza il numero di conventus nei quali era suddivisa la provincia di Siria: Tarso e Antiochia ne erano sicuramente sedi nella tarda repubblica (le lettere che Cicerone redasse durante i mesi di governatorato in Ciucia sono a questo proposito esplicite), mentre per le altre citt le notizie sono scarse.57

    Gli studi di M. Sartre hanno dimostrato che, almeno a partire dalla met del sec. d.C, la provincia di Siria era suddivisa in tre distretti (eparchie), aventi come capoluogo rispettivamente Antiochia in Siria, Tarso in Ciucia e Tiro in Fenicia; questi distretti erano suddivisioni territoriali funzionali alla celebrazione del culto imperiale provinciale, ma anche conventus.58 A parte il gap cronologico tra la datazione del nostro documento e la nascita dell'organizzazione tripartita della provincia di Siria (che potrebbe per risalire all'et augustea), l'etnico non in ogni caso di lunghezza sufficiente per colmare la lacuna di 1. 8.

    Un'altra possibilit da valutare che Ottaviano, in considerazione del io (optiofor), avesse prescritto di inviare l'atto di conferimento dei privilegi a Seleuco di Rhosos alle principali citt libere della provincia:59 Antiochia ottenne lo status di civitas libera (con

    56 U. LAFFI, Le iscrizioni relative all'introduzione nel 9 a.C. del nuovo calendario delia-provincia d'Asia, sco 16 (1967), pp. 5-98, part. p. 66 (doc. vi, 1. 65). Ancora un'altra testimonianza: Cesare prescrisse di esporre la tavola bronzea contenente la concessione dei privilegi ad Ircano di Giudea in tre citt, (Ios., Ant. xiv, 197).

    57 possibile pensare ad Aigeai (etnico ), non inclusa nel conventus di Tarso (A. H. M. JONES, The Cities ofthe Eastern Roman Provinces1, Oxford 1971, p. 202, che ipotizza anche un conventus con sede a Rhosos)? Sul sistema dei conventus iuridici in queste due province in et imperiale (ma con rimandi alla tarda repubblica) vd. R. HAENSCH, Capita provinciarum, cit., pp. 254 sgg. (Siria) e pp. 29 sgg. e 270 (Ciucia).

    58 M. SARTRE, Les manifestations du eulte imperiale dans es provinces syriennes et en Arabie, in Rome et ses provinces. Gense

  • IL TESTO 47 conseguente comparsa della leggenda sulle monete) a partire dal 47 a.C, quando G. Cesare visit la citt; Tarso era in et augustea una civitas'libera et immunis.60 Tuttavia, diverse poleis in Siria (tra le quali la stessa Seleucia di Piena e Rhosos) poterono far mostra in quegli anni del privilegio dell' grazie alia benevolenza di Pompeo e, successivamente, di Cesare e Marco Antonio: anche in questo caso, dunque, la scelta si rivela assolutamente non facile. [] rimane per il momento la proposta migliore e nella regione Seleucia di Piena era sicuramente considerata la Seleucia per antonomasia.61

    [] , /[ ] (11. 9-10)

    La lacuna iniziale del doc. 11 di circa 6-7 lettere; l'integrazione del nome , avanzata dal primo editore, pu ritenersi sicura per i motivi esposti infra nel 3 del secondo capitolo. Poich vi sarebbe lo spazio per aggiungere un'altra lettera, resta il dubbio se, prima di , fosse presente anche il praenomen di Ottaviano in forma abbreviata.62 La presenza, nel testo originale dell'atto, del nome di un altro triumviro, nel caso specifico quello di Marco Antonio, potrebbe far ritenere probabile un'integrazione del prenome, perch quando i due triumviri compaiono insieme, nelle intestazioni dei documenti nelle leggende delle monete, i loro nomi sono quasi sempre preceduti dai rispettivipraenomina.63

    tes liberae, die fur einen Rechtsstreit des Seleukos und der Seinen in Betracht kamen.

    60 Letteratura in R. HAENSCH, Capita provinciarum, cit., p. 244, n. 73 (Antiochia) e p. 267, n. 28 (Tarso).

    61 PLIN. , N.H. v, 79, definisce citt libere Laodicea, Antiochia e Seleucia. Altre possibili integrazioni per remico di 1. 8 (ma con forti dubbi) sono [] e [ ; [] non di lunghezza sufficiente. Da scartare anche Lacdicea, la cui denominazione divenne, a partire dal 48 a.C, .

    62 Come gi osservava . ROUSSEL, Un Synen, cit., p. 67, n. 2: A vrai dire, si le complment [ ] parait trop long, le complment [] est trop cort; il subsiste donc un doute. Ritengono probabile la presenza del praenomen abbreviato di Ottaviano H. NESSELHAUF, Von derfeldherrichen Gewalt des romischen Kaisers, Klio 30 (1937), pp. 306-322, part. p. 314, n. 2 (cambiando idea rispetto alla pubblicazione del dossier in CIL XVI), e A. DEGRASSI, I nomi dell 'imperatore Augusto. R praenomen Imperatore, in ID., Scritti vari di antichit in, Venezia-Trieste 1967, pp. 353-371, part. p. 369, n. 126.

    63 Vd. infra la discussione e le testimonianze nel cap. n, 3.

  • 48 ANDREA RAGGI

    Bisogna certamente tenere in considerazione il fatto che il testo del doc. una traduzione da un originale latino e che nei documenti ufficiali romani il prenome Gaius di solito si presenta abbreviato. Ebbene, in quest'epoca abbreviazione di consiste sicuramente in una gamma maiuscola;64 tuttavia, non solo, come ha messo in evidenza Wolff, l'uso di questo prenome nella sua forma abbreviata poco frequente,65 ma anche risaputo che nei documenti tradotti in greco i prenomi latini non vengono quasi mai abbreviati. Pare dunque plausibile l'ipotesi che il prae-nomen non fosse presente nell'intestazione dell'atto al momento della sua incisione a Rhosos; senza l'obbligo di trarne alcuna conclusione, osserviamo solamente che la titolatura di Ottaviano che ci si presenta identica, dopo aver sciolto le consuete abbreviazioni, a quella di un'emissione monetale databile al 39 a.C.66

    D'altra parte, non va scartata la possibilit che il lapicida avesse deciso di sua spontanea volont di non incidere la parola : dopo l'adozione del praenomen di Imperator, quello di Gaius per Ottaviano attestato per l'ultima volta in un documento che si data al 39 a.C, il se. de Aphrodisiensibus (11. 26 e 48);67 inoltre, al momento dell'esposizione del dossier (per il quale il terminus post quem il 30 a.C, data di ricevimento a Rhosos del doc. iv, vd. infra cap. n, 3), il semplice nome indicava in Oriente ormai comunemente Ottaviano (come, dopo il 27 a.C, indicher Augusto).68

    64 Altre soluzioni, come il () proposto da G. MANGANARO, A proposito, cit., p. 291 e n. 8, non hanno alcun fondamento: vd. J. e L. ROBERT, Bull. pigr. i960,396, p. 200; A. DEGRASSI, I nomi dell'imperatore Augusto, cit., p. 369, n. 126.

    65 H. WOLFF, Die Entwicklung der Veteranenpnvilegien, cit., p. 69, n. 76: wurde vielmehr in der Zeit der spten Republik und des Augustus im Griechi-schen normalerweise uberhaupt nicht abgekiirzt. Dai risultati di una ricerca che ho condotto esaminando le attestazioni di questo prenome nella documentazione raccolta nei volumi del SEG, emerso che in Oriente testimoniato nella sua forma abbreviata solamente a partire dalla prima et imperiale.

    66 RRC 528.1-2: CAESAR iMP IIIVIR R p e (rovescio di un aureo e di un denario emesso da Antonio in Oriente). Da notare, tuttavia, che questa stessa leggenda maggiormente attestata quando compare con il praenomen, ma solamente nei primi mesi dopo la costituzione del triumvirato: vd. RRC490.3-4,492.1 e 493.1 (43 a.C). Anche Arangio-Ruiz in FIRA f, p. 310, integra solamente .

    67 J. REYNOLDS, Aphrodisias, cit., p. 75. 68 P. ROUSSEL, Un Syrien, cit., p. 70; M. GUARDUCCI, Intorno alla iscrizione, cit.,

    p. 56; P. BURETH, Les Titulatures impriales dans lespapyrus, les ostraca et les inscrip-

  • IL TESTO 49 Ad ogni modo, al di l della presenza meno del praenomen

    nella lacuna di 1. 9, da osservare che il lapicida dell'iscrizione a Rhosos decise di non apportare alcuna modifica all'intestazione , sebbene gli altri documenti del dossier mostrassero chiaramente come Ottaviano nel frattempo avesse cambiato nome in (11. 2, 73 e 85).

    (1. n) Per la forma del verbo cfr. RC, p. LXVIII : The extension of the -

    inflection of the singular of the aorist active of and to the plural is regular in the letters... and is the pre vailing form in the Koin. Questa identica forma verbale compare alla 1.49 del se. deAphrodisiensibus. Inizialmente (vd. infra LETTERA 2 in APPENDICE 11) Roussel leggeva , poi corretto in sulla base dei nuovi calchi dell'iscrizione inviatigli da Seyrig (LETTERA 4).

    [...]... / [ (ve! ) ], (11.12-13)

    L/ iniziale rende quod o quoniam latino oppure, pi verosimilmente, cum causale-temporale + congiuntivo.

    All'inizio della 1.13 il primo editore leggeva, sulla base delle trascrizioni effettuate da Seyrig, le lettere OE precedute da un'asta verticale visibile subito dopo la lacuna. Non credendo opportuno unire queste lettere al della linea precedente, per evitare la giustapposizione delle due proposizioni rette dai verbi e (11. 12-14), Roussel non interpret come terminazione di un sostantivo al dativo plurale, ma prefer intendere la frase nel modo seguente: (sottinteso altro termine analogo) / [nome di paese ( oppure ), ] ... ,69

    In realt, dopo la lacuna all'inizio della 1. 13, che di circa 8-9 lettere (secondo Roussel di 9-10 lettere), la lettera sicuramente

    tions d'gypte (30 a.C-284 p.C), Bruxelles 1964, pp. 21-23 (), 24 ( ) e 25 (Caesar); J. REYNOLDS, Aphroaisiasy cit., p. 47: si pu affermare che gi nel 39/38 a.C. alone must have denoted Octavian; cfr. anche ibid., p. 97.

    69 P. ROUSSEL, Un Synen, cit., p. 37: nella lacuna da escludere per la presenza dell'articolo; cfr. anche la parte iniziale della LETTERA 5 in APPENDICE (riprodotta nella FIG. 13), dove Roussel afferma di vedere un davanti a .

  • 50 ANDREA RAGGI

    presente sulla pietra, e questa lettura non solo esclude altre integrazioni proposte,70 ma porta alla conclusione che il sostantivo al dativo plurale retto dall'articolo non possa essere altro che . Resta invece da determinare il nome di luogo di circa 6-7 lettere, retto da , che indica l'area geografica interessata dagli avvenimenti bellici ai quali presero parte i beneficiari dei-Tatto emanato dai triumviri.

    La Guarducci, che ebbe comunque il merito di aver individuato in il sostantivo corretto da integrare (pur non essendo sicura della presenza della lettera ), riteneva che l'espressione si riferisse al duello fra l'Occidente e l'Oriente, quale era la guerra imminente tra i triumviri e gli uccisori di Cesare (secondo la Guarducci, infatti, la lex Muriatici Aemilia venne promulgata -prima della battaglia di Filippi), e pertanto propose la frase seguente: / [ ], da intendere come traduzione del latino in Qrientis partibus.71

    Alcune osservazioni inducono a respingere l'integrazione della Guarducci: il termine nella sua accezione di oriente, levante come luogo geografico utilizzato quasi esclusivamente al plurale.72 Inoltre, da una ricerca effettuata con l'ausilio del TLG CD-ROM, risultato che il sintagma pre-

    70 Ad esempio [ ] (E. SCHNBAUER, Die In-schnfi, cit., . 198, e [.] Berger in FIRA f, . 310, n. 3, sulla base del confronto con la 1. 88), oppure [ ] vel [ ], questi ultimi due termini suggeriti rispettivamente da G. Manganaro e S. Mazzarino: vedi G. MANGANARO, A proposito, cit., p. 295, n. 23, che pensa ad operazioni svolte contro le forze dei Cesaricidi nel 42 (la sua proposta di integrazione giustamente respinta da H. WOLFF, DieEntwickhngder Veteranenpnvilegien, cit., p. 75, n. 94). Un'altra soluzione, di natura generica, potrebbe essere / [ ]: ma vd. le mie osservazioni nel prosieguo del testo.

    71 M. GUARDUCCI, Intorno iscrizione, cit., p. 58, per la quale in questa espressione potevano essere compresi anche coloro che ancora prima della battaglia di Filippi avevano combattuto i Cesaricidi in Grecia e in Asia Minore; la Guarducci respinge l'integrazione perch data il doc. u al 41 a.C. Per H. WOLFF, Die Entwickhng der Veteranenpnvilegien, cit., p. 75, n. 94, l'integrazione della Guarducci es ist bisher der beste Vorschlag, auch wenn er etwas lang ist und sehr allgemein bleibt, so dafi er . . ebenso auf Illyrien oder Kreta, Parthien oder Syrien usw. hindeuten konnte.

    72 Nel Monumentimi Ancyranum, ad esempio, al latino ad solis orientis regionem (5,14-15 = Auc, Res gestae 26, 4) corrisponde il greco (14,12); ad orienter (5,32 = Auc, Res gestae 27,3) reso con (