Raffaello Talò Kunst Warenhaus Zurigo

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U n campione può passare un momento difficile, perdersi anche, e soffrire perché il popolo che ti ha prima invocato pian piano ti fischia, eppoi ti critica duramente, ti ferisce. E ti abbandona. Ma se è un campione - e Inler lo è - prima o poi lo ritrovi. E segna un gol vitale, per il Napoli, per il campionato, senza gioire perché ha un magone come una pietra, è stato mollato, snobbato, a suo veder tradito, ripescato però al momento giusto, segnalando una volta di più la capacità di Mazzarri di tenere in armi tutti i suoi uomini, anche i feriti (nel morale), anche quelli che sembrano - e magari sono davvero - in crisi. Non canterò la gloria di Inler oltre misura nè segnalerò maliziosamente, come certo si fa in queste ore, la deviazione imposta da Capuano al pallone che ha battuto il quasi invincibile Pellizzoli in odor di santità; ma certo gli si deve attribuire il mutamento della partita, il risveglio di un Napoli che rischiava addirittura di ripiegarsi su se stesso per le tante occasioni perdute nel primo tempo e che - come liberato da ceppi più psicologici che fisici - ha aperto il gioco e ritrovato la vena degli ultimi match consentendo a Pandev (un altro da non sottovalutare, mai) di segnare il secondo gol, quello della sicurezza. E il terzo? cosa mi dite adesso di Dzemaili che i sapientoni avevano gia bollato d'infamia e scaricato brutalmente? Adesso ch'e tornato “'o surdato 'nnamorato”, intascato il successo qualificante, guardiamo la formazione del Napoli orfano di Cavani come per cercar di capire quali mosse dovrà fare, la società, per sostituire il Matador e offrire a una formazione già validissima ancor più forza e certezze - di speranze non si campa - per la prossima stagione. Paradossalmente adesso Mazzarri può dire: non siamo “cavanidipendenti”. Ma per arrivare dove? A recitare un anno di più la parte di comprimario, mai di protagonista assoluto? A reggere lo strascico della Juve regina o addirittura a farsi superare dal Milan e dall'Inter che non resteranno certo con le mani in mano e sfrutteranno il rinascimento berlusconiano che parte dalla politica per arrivare al pallone o le nuove dorate alleanze orientali di massimo Moratti? Se, come ormai sembra più facile, il Napoli andrà a occupare il secondo posto da Champions, foriero di gloria e di quattrini, a questa già bella squadra dovrà aggiungere nuovi e più importanti valori: dico due/tre campioni veri per i quali investire gli introiti europei e i milioni ricavati dalla cessione - ormai quasi certa - di Cavani. Niente pianti, dunque, ma tutti e di primissimo livello, oltre a Cavani, anche Falcao e Lewandoski, per il quale si prevede una sfida con lo United e il Bayern Monaco. «Sappiamo cosa ci serve». Alla vigilia del match di campionato con il West Ham, Mancini deve rispondere alle domande dei cronisti che accendono i riflettori sull'attacco e fanno il nome di Edinson Cavani. Intanto Gabriel Batistuta a Firenze in vacanza. Occasione ghiotta, ghiottissima, per parlare di tutto. Partendo dal calcio italiano che ha dato tanto all'asso argentino, ma altrettanto ha ricevuto. Inevitabile par- lare anche dei suoi eredi in Italia. Su tutti Cavani e Balotelli: "Cavani è bravissimo, per me è tra i tre attaccanti più forti del mondo. Balotelli per la stampa è un pazzo ma per me gioca bene anche lui. Quello che fa fuori dal campo non lo so perché non seguo. Messi? A livello tecnico e come importanza nella squadra vale Maradona, ma Diego aveva più carisma". Edinson Cavani. Il futuro del Matador è sempre in discussione DOMENICA C’È L’INTER Ora due giorni di riposo NAPOLI. Gli azzurri approfitteranno dell’anticipo del sabato per godersi due giorni di relax. Oggi e domani sarà riposo, perché la ripresa degli allenamenti è prevista per martedì pomeriggio a Castelvolturno, quando ricomincerà la preparazione in vista della partita di domenica prossima al San Paolo contro l’Inter (fischio d’inizio alle ore 20,45). Rientreranno gli squalifcati dell’Adriatico, vale a dire Behrami e Cavani, mentre non sono arrivate cattive notizie dai diffidati. Britos, non era nella lista dei “cattivi”, quindi Mazzarri avrà tutti a disposizione. Da valutare De Sanctis che prima della gara con gli abruzzesi ha accusato una botta al gomito. Anche Dzemaili è uscito dal campo leggermente acciaccato. Non ci dovrebbero essere particolari problemi, però, Mazzarri avrà tutti a disposizione. LA VIGNETTA di Antonio Sullo un ulteriore risveglio d'orgoglio. Il Napoli è grande e Mazzarri è il suo profeta. De Laurentiis, adesso tocca a te. SENZA CAVANI SI VINCE LO STESSO 66 INEWS SWISS MULTIKULT LIFE STYLE MAGAZINE I T A L I A N N E W S INEWS 67 Tonino Campà s port kunst L'ANALISI DI Italo Cucci KUNSTWARENHAUS ZÜRICH

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Un campione può passare un momento difficile, perdersi anche, e soffrire perché il popolo che ti ha prima invocato pian piano ti fischia, eppoi ti critica duramente, ti ferisce. E ti abbandona. Ma se è un campione - e Inler lo è - prima o poi lo ritrovi. E segna un gol vitale, per il Napoli, per il campionato, senza gioire perché ha un magone come una pietra, è stato mollato, snobbato, a suo veder tradito, ripescato però al momento giusto, segnalando una volta di più la capacità di Mazzarri di tenere in

armi tutti i suoi uomini, anche i feriti (nel morale), anche quelli che sembrano - e magari sono davvero - in crisi. Non canterò la gloria di Inler oltre misura nè segnalerò maliziosamente, come certo si fa in queste ore, la deviazione imposta da Capuano al pallone che ha battuto il quasi invincibile Pellizzoli in odor di santità; ma certo gli si deve attribuire il mutamento della partita, il risveglio di un Napoli che rischiava addirittura di ripiegarsi su se stesso per le tante occasioni perdute nel primo tempo e che - come liberato da ceppi più psicologici che fisici - ha aperto il gioco e ritrovato la vena degli ultimi match consentendo a Pandev (un altro da non sottovalutare, mai) di segnare il secondo gol, quello della sicurezza. E il terzo? cosa mi dite adesso di Dzemaili che i sapientoni avevano gia bollato d'infamia e scaricato brutalmente? Adesso ch'e tornato “'o surdato 'nnamorato”, intascato il successo qualificante, guardiamo la formazione del Napoli orfano di Cavani come per cercar di capire quali mosse dovrà fare, la società, per sostituire il Matador e offrire a una formazione già validissima ancor più forza e certezze - di speranze non si campa - per la prossima stagione. Paradossalmente adesso Mazzarri può dire: non siamo “cavanidipendenti”. Ma per arrivare dove? A recitare un anno di più la parte di comprimario, mai di protagonista assoluto? A reggere lo strascico della Juve regina o addirittura a farsi superare dal Milan e dall'Inter che non resteranno certo con le mani in mano e sfrutteranno il rinascimento berlusconiano che parte dalla politica per arrivare al pallone o le nuove dorate alleanze orientali di massimo Moratti? Se, come ormai sembra più facile, il Napoli andrà a occupare il secondo posto da Champions, foriero di gloria e di quattrini, a questa già bella squadra dovrà aggiungere nuovi e più importanti valori: dico due/tre campioni veri per i quali investire gli introiti europei e i milioni ricavati dalla cessione - ormai quasi certa - di Cavani. Niente pianti, dunque, ma tutti e di primissimo livello, oltre a Cavani, anche Falcao e Lewandoski, per il quale si prevede una sfida con lo United e il Bayern Monaco. «Sappiamo cosa ci serve». Alla vigilia del match di campionato con il West Ham, Mancini deve rispondere alle domande dei cronisti che accendono i riflettori sull'attacco e fanno il nome di Edinson Cavani. Intanto Gabriel Batistuta a Firenze in vacanza. Occasione ghiotta, ghiottissima, per parlare di tutto. Partendo dal calcio italiano che ha dato tanto all'asso argentino, ma altrettanto ha ricevuto. Inevitabile par-lare anche dei suoi eredi in Italia. Su tutti Cavani e Balotelli: "Cavani è bravissimo, per me è tra i tre attaccanti più forti del mondo. Balotelli per la stampa è un pazzo ma per me gioca bene anche lui. Quello che fa fuori dal campo non lo so perché non seguo. Messi? A livello tecnico e come importanza nella squadra vale Maradona, ma Diego aveva più carisma". Edinson Cavani. Il futuro del Matador è sempre in discussione DOMENICA C’È L’INTER Ora due giorni di riposo NAPOLI. Gli azzurri approfitteranno dell’anticipo del sabato per godersi due giorni di relax. Oggi e domani sarà riposo, perché la ripresa degli allenamenti è prevista per martedì pomeriggio a Castelvolturno, quando ricomincerà la preparazione in vista della partita di domenica prossima al San Paolo contro l’Inter (fischio d’inizio alle ore 20,45). Rientreranno gli squalifcati dell’Adriatico, vale a dire Behrami e Cavani, mentre non sono arrivate cattive notizie dai diffidati. Britos, non era nella lista dei “cattivi”, quindi Mazzarri avrà tutti a disposizione. Da valutare De Sanctis che prima della gara con gli abruzzesi ha accusato una botta al gomito. Anche Dzemaili è uscito dal campo leggermente acciaccato. Non ci dovrebbero essere particolari problemi, però, Mazzarri avrà tutti a disposizione. LA VIGNETTA di Antonio Sullo un ulteriore risveglio d'orgoglio. Il Napoli è grande e Mazzarri è il suo profeta. De Laurentiis, adesso tocca a te.

Senza Cavani Si vinCe lo SteSSo

66 INEWS

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i t a l i a n n e w s

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Tonino Campà

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Italo Cucci

Kunstwarenhaus Zürich

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Der vielwertige Künstler Raffaello Talò ist am 21.9.1966 in Lauria (PZ) geboren, lebt zurzeit in der Lombardei und be-schäftigt sich künstlerisch bei der New Art Gallery, an der Herostrasse 9, in Zürich. Sein intensiver Weg im Bereich der Kunst hat ihn Seite an Seite mit grossen internationalen Ge-

genwartskünstlern wachsen lassen. Er hat die Kunstmaturität am “Istituto Statale d’Arte di Cetraro (CS)” absolviert und den Hochschulabschluss an der “Accademia di Belle Arti di Catanzaro” erhalten. Er hat an vielen persön-lichen und kolletiven Wettbewerben im nationalen Bereich mitgemacht und so viele Würdigungen seitens der Presse und der Kritik gewonnen. Häufig tritt er in Kontakt mit verschiedenen anderen Künstlern, um neue Techniken auszuprobieren und neue Ideen zu entwickeln, die im Helfen, die Farben so zu betonen, dass sie die Reise der Sinne neu gestalten. Sein Bild der Kunst ist nicht die Aussergewöhnlichkeit, sondern vielmehr der Alltag.

Erfahrung auf der ständigen Suche, aber vor allem eine grosse Arbeit im Al-leinsein, ist was die kontinuierliche und progressive Vertiefung ankurbelt. Durch die optischen und farblichen Wirkungen, welche die Urkraft liefern, erreicht er ein kognitives sowie formales Produkt. In der farblichen Zusam-mensetzung ist der künstlerische, vom Studium geprägte Weg gut zu erken-nen; bis hin zu unseren Tagen, wo die Formen und Pigmentationen sich in der intensiven Suche nach Kommunikation wiederfinden, das Ganze durch Arbeit und das Treffen mit anderen, internationalen Artisten, erreicht. Die Materie spielt eine wichtige, fundamentale Rolle für ausgestülpte Oberflä-chen, den Tastsinn, den bohrenden Blick. Er schweift zwischen dem Figu-rativen und dem Informellen, Gendres, die neben grossen New Pop Werken gesehen werden. Hier hingegen präsentiert er seine “Zinzuli”: sanfte, poeti-sche und unförmige Leinwänder, die aus Lappen und (nicht-)industriellem Material bestehen. Sie zeigen eine poetische Sensibilität, speziell in der itali-enischen Material-Tradition, nach Burri und vielen anderen. Einerseits “arte povera”, andererseits etwas neues und persönliches. Talò, mit seiner akade-mischen Ausbildung und offen für tausend Stilrichtungen, hat eine weitere Leidenschaft: die digitale Art. Talò, der visuelle Operateur, lebt verschiedene poetische Recherchen, indem er mit allen möglichen Techniken arbeitet, bis hin zum digitalen Video, und indem er Künstler aus verschiedenen Kulturen trifft. Seine Introspektionen sind Symbole der Zeit, ins All projezierte Ge-schehnisse, die das Resultat eines intellektuell sehr genauen und rigorösen Weg zu sein scheinen

Raffaello Talò und Sein künStleriSCher lebenSlauf

31. Mai 2013

Kunstwarenhaus Zürich