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  • 7/30/2019 raffa morelli.txt

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    Non c' da cambiare vita, non c' da migliorarla: occorreinondare lo spazio interno di consapevolezza, di quella luceche il cervello possiede e che oscurata, pi di tutto, dainostri tentativi di diventare le maschere che indossiamo e acui vogliamo assomigliare.

    Il nostro disagio dipende solo da noi stessi.Solo da noi stessi, e non anche da noi stessi. Solo da noistessi. Se partiamo da questo presupposto, abbiamo dellepossibilit di uscirne, altrimenti no. una mentalit malata che ci ha portato ad attribuire la responsabilitdei nostri disagi al mondo esterno. In realtstiamo male perch ci siamo riempiti la testa di modelli inadeguati,di progetti che non hanno nulla a che vedere connoi, siamo condizionati da continui giudizi che proferiamo.

    Quando, per esempio, nel cervello nasce un pensiero come:"Oddio, mio marito non mi piace pi!", bisogna metterciun punto. Quello il pensiero. Punto. Oppure: "Giovanninon mi vuole". Punto. Oppure: "Mi piacerebbe vivere conRoberto, ma non ho il coraggio di dirglielo". Punto.Il cervello chiede solo che tu gli formuli il problema, nonche tu lo risolva.

    Agisci senza intenzioniPerch i dolori durano? Perch siamo pieni di intenzioni,pieni di intenzioni...

    Quindi io devo essere l, non devo risolvere i problemi, iodevo essere l, l!

    C' un'unica cosa da fare: tre-quattro volte al giorno bisognaessere presenti alle "azioni minime".Se sei presente nelle azioni minime, si sprigiona una lucesconosciuta.

    Dobbiamo toglierci dalla testa l'idea che le cose si realizzano

    con sforzo e con fatica; la fatica misura solo la nostraresistenza. La fatica non produce niente...Il cervello ha bisogno che tu osservi il disagio, poi, automaticamente,lo corregge lui.Quindi, bisogna che io sia presente e che non pensi. Ed cos che nell'azione minima arriva la pace, perch sei "sedutosull'eternit". Perch non disturbi con il pensiero ci chenaturalmente sarebbe cos.Quando arriva un dolore, qualsiasi dolore, io devo solamente"illuminarlo" con il mio sguardo. Se ho paura che il doloremi annienti perch non lo sto guardando, perch insistoa dare spiegazioni, a giudicare, a commentare. Queste sonole cose da non fare.

    Quindi la partita, la vera partita della vita sapere che noinon siamo i nostri pensieri. Anzi, il pensiero un vero,grande inganno

    Guarda senza giudicare, guardare senza nessuna intenzione.E poi guardare, ancora, guardare ancora, poi guardare,guardare ancora. Affinch guardando tu ti accorga che dentrodi te non c' niente, solo un grande vuoto. E poi guardare,ancora, e poi guardare ancora. Questa l'essenza di tutto

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    il taoismo, perch l'occhio pu trasformare il mondo, il nostromondo, tutto il mondo.

    L'unica cosa che serve fare nella vita evitare di rifletteresui dolori.Dobbiamo accoglierli e guardarli. E Basta.

    La presenza vuota la sostanza pi potente che possediamo.

    Io devo essere vuoto. Devo essere presente e vuoto. Alloratutto possibile!

    Non decidere, osservaIo da tempo ho perso l'abitudine di prendere decisioni. Edelle volte mi dico: "Raffaele, mancano due minuti". E mirispondo: "Non decidere". Io non decido mai.Anzi, quando mi viene da decidere, osservo, semplicementeosservo. A volte, qualcosa di pi forte di me, di atavico,mi porta a prendere decisioni, ma io cerco sempre di nondecidere. Perch ragiono cos: se qualcosa mi ha creato senzail mio parere, allora io lascio fare a quel qualcosa.

    Il fallimento diventa tale perch non accettiamo che le cosesiano andate cos, proprio cos, e che le risorse che abbiamo

    siano qui, adesso, dentro di noi, immutate; oggi comeallora

    Comunque vada la nostra vita, siamo sempre pronti ad accusarci,non ci andiamo mai bene.

    Il senso di inadeguatezza, l'indecisione, il fallimento, arrivanoperch la nostra testa, il nostro Io, la nostra mente voglionoandare in direzione opposta al nostro S, alla nostravera natura.Allo stesso modo accade in amore: ci adattiamo a un partner,un marito, una moglie, per qualcosa dentro di noi vuolecon tutte le sue forze un'altra persona, non perch siamoleggeri, ma semplicemente perch quella persona pi affine

    a ci che siamo nel profondo. Quando arriva un fallimento, sia nel lavoro che negli affetti,l'unica cosa da fare non sognare o fantasticare un'altravita, rimpiangere, ma accettare quello che accade.Non sono io che fallisco, semplicemente la mia animache vuole portarmi in un'altra direzione, verso la mia verafioritura, verso il mio vero "talento".Accettarsi quando si sbaglia, senza rimproveri, senza punirsi, il primo passo verso la propria autoguarigione equindi verso la gioia di vivere.Accettare non significa rassegnarsi

    Se vogliamo veramente cambiare vita occorre che guardiamo

    le cose come sono, senza pareri, senza commenti, senzaragionamenti, accettandole cos come vengono.Senza dirci niente, senza giudicarci, senza lamentarci.

    "Sia quel che sia" quello che ha bisogno di sentirsi dire lanostra Dea.

    Se nella vita stiamo ottenendo lenostre vittorie, lo capiamo dal fatto che tutto accade senzaalcuna fatica, senza alcuno sforzo, senza alcuna lotta.

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    Non siamo quasi mai attenti, e men che meno presenti alleparole che diciamo, e non sappiamo che la nostra essenza pi di tutto sensibile ai suoni che emettiamo, alle parole checi diciamo

    Il fondatore del chassidismo Baal Shem Tov, diceva: "Siamoquello che diciamo. La qualit della nostra conversazionerispecchia la qualit della nostra anima [...] una parolaha il potere di sanare o di fare del male"

    Alan Watts: "Un mondo che si interessa solo di 'arrivare inqualche posto' il pi rapidamente possibile, diviene un mondosenza sostanza".

    Abbiamo troppe certezze su di noi, crediamo di conoscerci,di sapere chi siamo e dove andiamo. Niente di pi falso!

    Per questo, perch la luce di Eros si manifesti, occorre diventare"custodi di segreti", soli, capaci di stare con se stessie con la mente vuota.Chi non ha segreti come se non avesse vissuto. Chi vuolespiegare, capire tutto, sapere tutto, diventa banale.

    "L'uomo deve sentire che vive inun mondo che, per certi aspetti, misterioso; che in esso avvengonoe si sperimentano cose che restano inesplicabili, enon solo quelle che accadono nell'ambito di ci che ci si attende.L'inatteso e l'inaudito appartengono a questo mondo.Solo allora la vita completa. Per me, fin dal principio, ilmondo stato infinito e inafferrabile" Jung

    Il lettore avr compreso che il pensiero il nemico principaledi Eros: mai, assolutamente mai spiegare, commentare,paragonare gli amori. Mai avere progetti su di loro. Diventeremmocome tutti gli altri che hanno trasformato Eros inun coacervo di abitudini. Solo che, ci si accorge che le abitudini

    hanno vinto dopo un po' di tempo, che Eros si allontanato,offeso, per lasciare posto alla depressione, allanoia, al panico, all'ansia, all'insonnia.

    Quando muore l'idea del passato, quando non abbiamo alcunprogetto, Eros ci da la felicit. C' una luce profondache le "azioni minime" rivelano, che si manifesta quandofacciamo le cose e siamo presenti senza pensieri. la luce di Eros. Il piacere la esalta, ma comunque presenteanche quando non siamo eccitati. A patto di essere totalmentel, immersi nelle cose che stiamo facendo. Allora,bere un caff, mangiare un gelato, camminare, scrivere, ricamare...ci regala l'estasi. E l'estasi, senza fare niente, ci

    cambia la vita.

    Prima di tutto occorre non valutare se stessi. Poi, bisognaimparare a non mettersi in discussione e, ancora di pi, anon soffermarsi sulle critiche, sugli apprezzamenti, suicomplimenti degli altri.L'intelligenza del mio seme mi sta creando adesso, coscome sono... Lei sa come sono, che cosa adatto a me. Sonoio che faccio confusione quando mi metto alla ricercadei miei "lati belli".

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    "Gli uomini sono agitati e turbati" scrive il filosofogreco Epitteto "non dalle cose, ma dalle opinionich'egli hanno sulle cose. Per tanto, quando noi siamo turbatio afflitti, non dobbiamo per accagionare gli altri, ma s veramentenoi medesimi, cio le nostre opinioni"

    Dentro di me non ci sono lati belli o brutti, e neppure cisono cose da cambiare o da migliorare. Semplicemente, c'da imparare a stare con se stessi, percependo quello che ciarriva, qualsiasi disagio sia, e solo nel momento in cui ci arriva.Cio, devo imparare a dirmi: "Adesso provo incertezzae adesso la focalizzo, la guardo, sento che c'. Adesso. Nonsempre. Nessun stato d'animo c' e dura per sempre".