RACCONTANDO LARINO...La Fiera d’Ottobre ha origini lontane in quanto Larino ha goduto di una...

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La Fiera d’Ottobre: confronto Ieri e Oggi L’idea di pubblicare mensilmente degli articoli sulla storia, origini, tradizioni e curiosità di Larino, nasce all’interno del progetto “Larino: Arte e Cultura nel Museo Diffuso“ del Servizio Civile Nazionale svolto dalle volontarie Marina Bucci e Roberta Notarangelo RACCONTANDO LARINO ARTICOLI MENSILI DI STORIA, ORIGINI, TRADIZIONI E CURIOSITA’ NUMERO 1 OTTOBRE 2015

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La Fiera d’Ottobre: confronto Ieri e Oggi

L’idea di pubblicare mensilmente degli

articoli sulla storia, origini,

tradizioni e curiosità di Larino,

nasce all’interno del progetto

“Larino: Arte e Cultura nel Museo

Diffuso“ del Servizio Civile Nazionale

svolto dalle volontarie

Marina Bucci e Roberta Notarangelo

RACCONTANDO LARINO

ARTICOLI MENSILI DI STORIA, ORIGINI, TRADIZIONI E CURIOSITA’

N U M E R O 1 O T T O B R E 2 0 1 5

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Quest’anno la Fiera è giunta alla 273^

edizione. È diventata nel corso degli anni

una delle fiere di maggior richiamo per

visitatori ed espositori. La fiera si svolge

ogni anno entro la prima metà del mese di

ottobre, dal mercoledì alla domenica. La

manifestazione viene inaugurata il primo

giorno con il tradizionale taglio del nastro

da parte del Sindaco del Comune di Lari-

no con al seguito l’intera Amministrazio-

ne Comunale ed i maggiori rappresentanti

politici della Regione Molise.

La Fiera Ieri: storia

La Fiera Oggi: presentazione

La Fiera d’Ottobre O T T O B R E 2 0 1 5 N U M E R O 1

La Fiera d’Ottobre ha origini lontane in quanto Larino ha goduto di una prospera agricol-

tura, grazie alla ricchezza del suolo e ad un clima favorevole.

Anche Cicerone nella “Pro Cluentio” (66

a.C.), durante l’orazione in difesa del larina-

te Aulo Cluenzio Avito, sottolinea come la

città fosse dedita al commercio, «Iam qui im

agro Larinati praedia, qui res pecuarias

habent, honesti homines et summo splendore

praediti» (chi possiede i fondi nel territorio

di Larino, chi ha imprese ed affari, chi tiene

allevamenti, tutte persone di primo ordine e

d’una specchiata onestà).

Diversi storici, tra cui il Magliano e il Priori,

ritengono che l’attuale Fiera sia una conti-

nuazione di quelle antiche. In una relazione

di Salvatore Pinto del 1656, si parla di tre

fiere. La prima, dedicata a S. Antonio Aba-

te, si svolgeva dal 13 al 21 gennaio, la se-

conda, di San Primiano, dal 13 al 18 maggio,

e la fiera di San Pardo che iniziava il 18 e

terminava il 28 maggio, che era, prima

dell’Unità d’Italia, una delle più importanti

del Regno di Napoli.

Quest’ultima con un decreto del 13 settem-

bre 1742, emesso da Carlo III di Borbone Re

delle Due Sicilie e del Regno di Napoli, fu

spostata da maggio ad ottobre. La sua traslazione probabilmente è legata alla vendita del

grano, ai pellegrinaggi e soprattutto alla Transumanza, che grazie alla presenza del vicino

tratturo, favoriva la migrazione di greggi ed armenti che dall’Abruzzo si dirigevano verso

la Puglia.

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È Fiera, Fiera, Fiera.

Non sapevo che cos’era

una grande confusione

di cafoni e di signori

di cavalli e di maiali,

e d’ogni sorta d’animali

e poi banchi e bancarelle

dove si trovano cose belle

baracche e baracconi

dove si mangia un buon boccone

pesce anguille cotte arrosto

che si mangiano lì sul posto

qui si vende il buon vino

viva la Fiera di Larino.

Maestra Farina

La Fiera Oggi: luogo

La Fiera Ieri: luogo

L A F I E R A D ’ O T T O B R E

La Fiera d’Ottobre si è sempre caratterizzata nel passato come fiera di merci e bestia-

me. Nell’attuale Piano San Leonardo si svolgeva nelle zone ancora non del tutto ur-

banizzate, tra Viale Giulio Cesare, Via Marra, Corso Magliano e nei pressi della sta-

zione ferroviaria. Nel Centro Storico le aree interessate erano Piazza Duomo e Piazza

Vittorio Emanuele II.

La trasformazione radicale

della Fiera è avvenuta tra

gli anni ’50 e ’70, con lo

sviluppo urbanistico del

Piano San Leonardo e con

l’evoluzione dei mezzi

agricoli che hanno sostitui-

to il lavoro degli animali.

Di conseguenza l’area ri-

servata al bestiame è anda-

ta scemando fino a scom-

parire.

Il passaggio della fiera di

merci e bestiame a quella

di mostra mercato risale al

1971, anno in cui c’è stato

il primo regolamento della

Fiera, composto da undici

articoli, con validità bien-

nale.

La Fiera si svolge tra viale

Giulio Cesare, Piazza del

Popolo, e via Jovine, fino

ad arrivare al principale

s p a z i o e s p o s i t i v o

all’interno del Campo

Sportivo.

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La Fiera Oggi: descrizione

La Fiera Ieri: descrizione

L A F I E R A D ’ O T T O B R E

Fino agli anni ’40 del Novecento c’erano tende, baracche e stands di ogni tipo, giostre, il circo

equestre, saltimbanchi e migliaia di visitatori di varia provenienza: Abruzzo, Campania, Puglia

e anche dall’alta Italia.

La Fiera aveva una grande ripercussione su tutti i

mercati poiché venivano acquistati centinaia di

capi di bestiame, che grazie alla presenza della

ferrovia venivano trasportati nelle industrie dei

centri più importanti d’Italia.

Si concludevano contratti con una semplice stretta

di mano, si provvedeva alle scorte per le masserie

e si stipulavano promesse di nozze tra le famiglie

del circondario. Si potevano acquistare lana, mu-

stola, lino, seta, indumenti per i corredi delle spo-

se e oggetti di uso quotidiano. I cappotti di lana

venduti alla Fiera provenivano da Taranto, e le

baracche dei “cappottari” si concentravano tutti in

Corso Magliano.

Come ricorda il poeta larinese prof. Ernesto De

Rosa per entrare in Fiera bisognava passare tra

«due muraglie brucianti di grosse graticole su

cui si apprestava il sacrificio di polli e anguille; le

migliaia di visitatori non potevano astenersi dal

gustare le pietanze prelibate, mentre giungeva

loro l’eco delle gran casse di saltimbanchi, del

suono delle trombe festose dei circhi equestri e

del gran frastuono dell’immensa Fiera».

Oggi la Fiera è una vetrina per le diverse aziende artigianali, agricole, in-

dustriali, commerciali e turistiche.

Si possono trovare oggetti per casa, prodotti locali, tecnologici e capi

d’abbigliamento.

Nei giorni della Fiera vengono organizzati vari convegni e conferenze.

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CURIOSITÀ

La parola Fiera deriva dal latino “feria”

ovvero “giorno festivo” in quanto

mercati e fiere si svolgevano nei giorni di

festività religiose.

Le figure più significative in Fiera erano:

- “zenzano” colui che faceva da

mediatore nell’atto di compra-vendita

tra il venditore e il compratore,

guadagnando egli stesso una

percentuale.

- “u sanapurciell” castratore di maiali,

girava per la Fiera in cerca di clienti.

- “l’acquaiuolo” colui che vendeva

l’acqua dal suo secchio a “mezza”,

corrispondente a due quarti di litro.

L A F I E R A D ’ O T T O B R E

CURIOSITÀ

Negli anni ’70 è stato creato il

logo ufficiale della fiera da

Napoleone Stelluti. Per la sua

realizzazione si è ispirato al

rosone della Cattedrale di Larino.

Il disegno infatti ricorda i tre

settori principali della fiera:

l’artigianato per la sua struttura

artistica, l’agricoltura perché

simile ad un fiore e l’industria

perché somiglia ad un ingranaggio

meccanico.

La Fiera Ieri

La Fiera Oggi

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Fonti

L A F I E R A D ’ O T T O B R E

Rivista Il Ponte n° 12 Novembre-Dicembre 1990;

Rivista Il Ponte n° 17 Settembre-Ottobre 1991;

Rivista Il Larinate n° 13 Giugno-Ottobre 2002;

I contadini vanno al piano (da Viaggio nel Molise di F. Jovine), Città di Larino Assesso-

rato all’Agricoltura, al Commercio e all’Industria, ottobre 1989;

Città di Larino, Guida realizzata nell’ambito del progetto La.St.Ori.A Larino Storia Ori-

gini Arte, 2008;

Pilone 100 anni di fotografie a Larino a cura di Napoleone Stelluti, Tipolitografia Lam-

po, Campobasso 2002;

La Fiera di Larino nelle immagini dell’Archivio fotografico Pilone, Edizioni Enne, Cam-

pobasso 1994;

www.larinofiere.com

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Centro Servizi Museali Larino

Piazza Duomo 44, Larino

tel 0874 828232

[email protected]

Centro Servizi Museal i Lar ino

Le volontarie

Marina Bucci e Roberta Notarangelo

Informazioni