R IN ITALIA · 39 L’ARTE R IN ITALIA Nel quattrocentenario dalla nascita, Leopoldo de’ Medici...

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39 R L’ARTE IN ITALIA N el quattrocentenario dalla nascita, Leopoldo de’ Medici rivive nella mostra presso Palazzo Pitti, omaggio a uno squisito col- lezionista nutritosi di arte e cultura enciclopedica. Attraverso emissari specialisti, raccolse tesori immensi annoveranti dipinti, sculture, ogget- ti preziosi, pietre dure, monete, medaglie, avori, libri, rarità. Grazie alla lungimirante sensibilità di Cosi- mo III, suo erede, questi tesori sono in buona parte visibili per essere stati destinati alle già prolifiche col- lezioni private granducali. Palazzo Pitti celebra questo personaggio svelandone l’innata sensibilità verso quanto palesemente bello per opera umana o naturale, prolifica dote che ha permesso di rendere unici i palazzi medicei grazie ai capolavori da esso acquisiti e la mostra fiorentina ne ostenta esem- pi significativi, degnissimo tributo al poliedrico conoscitore del gusto. LEOPOLDO DE’ MEDICI, PRICIPE DEI COLLEZIONISTI 7 NOVEMBRE 2017 28 GENNAIO 2018 FIRENZE Museo degli Argenti R iuscita antologica dedicata a Fausto Melotti, la mostra raf- fronta arti figurative e musica at- traverso una eclettica produzione fatta di pittura, scultura, ceramica, poesia e, naturalmente, note del pentagramma! In effetti, uno stile inconfondibile plasma il suo ope- rato intrinso da ritmo e tenera po- etica. Ben 80 opere raccontano un artista poliedrico di grande spes- sore, con la speciale sezione dedi- cata a nomi apprezzati o amici del maestro, chiamati Arturo Martini, Fortunato Depero, Paul Klee, Vassili Kandinskij, Alexander Calder, Lucio Fontana, Osvaldo Licini, Atanasio Soldati. E la musica? Il percorso espositivo vanta una installazione sonora, dedicata alle partiture idea- te dall’artista. Supporti multimediali e creazione in loco di manufatti ispi- rati alle opere in esposizione com- pletano l’offerta didattica rivolta a studenti di ogni età e famiglie. U na vita professionale racchiusa in 250 magnifici scatti, appas- sionante viaggio tra luoghi reconditi immortalati da Bishof per l’arcinota Agenzia Mugnum. Piccoli capola- vori raccontano un professionista che ha trasformato in arte il suo me- stiere, girovagando dal Cile al Perù, dall’India al Giappone. Lettere, pubblicazioni, documenti supporta- no il percorso espositivo per com- prendere totalmente questo grande maestro, forte di 20 foto inedite e neorealiste dedicate all’Italia. L’an- tologica vanta opere in gran parte vintage, interessanti reportage ai tempi aulici del fotogiornalismo. Realtà diversificate catapultano il vi- sitatore dall’Europa post bellica alla povertà indiana, dall’orrenda guerra in Corea allo sviluppo metropolita- no statunitense, sorprendenti scatti in cui leggere dualismi tra sviluppo e miseria, affari e spiritualità, mo- dernità e tradizione. WERNER BISHOF 22 SETTEMBRE 2017 25 FEBBRAIO 2018 VENEZIA Casa dei Tre Oci ODISSEE 16 NOVEMBRE 2017 - 19 FEBBRAIO 2018 TORINO Palazzo Madama L ’esposizione, ideata dal direttore di Palazzo Madama Guido Curto e curata insieme agli storici dell’arte del museo, racconta il cammino dell’Umanità sul pianeta Terra nel corso di una Storia plurimillenaria. In mostra un centina- io di opere provenienti dalle raccolte di Palazzo Madama e da vari musei del territorio e nazionali: dipinti, sculture, ce- ramiche antiche, reperti etnografici e archeologici, orefice- rie longobarde e gote, metalli ageminati e miniature india- ne, armi e armature, avori, libri antichi, strumenti scientifici e musicali, carte geografiche, vetri, argenti ebraici e tessuti. Accompagna la mostra un fitto calendario di iniziative per il pubblico: conferenze con specialisti storici dell’arte, antro- pologi, archeologi, storici e laboratori. Carmelo De Luca FAUSTO MELOTTI 11 NOVEMBRE 2017 11 FEBBRAIO 2018 CASTELLO DI MARADOLO Fondazione Cosso

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RL’ARTE IN ITALIA

Nel quattrocentenario dalla nascita, Leopoldo de’ Medici

rivive nella mostra presso Palazzo Pitti, omaggio a uno squisito col-lezionista nutritosi di arte e cultura enciclopedica. Attraverso emissari specialisti, raccolse tesori immensi annoveranti dipinti, sculture, ogget-ti preziosi, pietre dure, monete, medaglie, avori, libri, rarità. Grazie alla lungimirante sensibilità di Cosi-mo III, suo erede, questi tesori sono in buona parte visibili per essere stati destinati alle già prolifiche col-lezioni private granducali. Palazzo Pitti celebra questo personaggio svelandone l’innata sensibilità verso quanto palesemente bello per opera umana o naturale, prolifica dote che ha permesso di rendere unici i palazzi medicei grazie ai capolavori da esso acquisiti e la mostra fiorentina ne ostenta esem-pi significativi, degnissimo tributo al poliedrico conoscitore del gusto.

LEOPOLDO DE’ MEDICI, PRICIPE DEI COLLEZIONISTI

7 NOVEMBRE 2017 28 GENNAIO 2018

FIRENZEMuseo degli Argenti

Riuscita antologica dedicata a Fausto Melotti, la mostra raf-

fronta arti figurative e musica at-traverso una eclettica produzione fatta di pittura, scultura, ceramica, poesia e, naturalmente, note del pentagramma! In effetti, uno stile inconfondibile plasma il suo ope-rato intrinso da ritmo e tenera po-etica. Ben 80 opere raccontano un artista poliedrico di grande spes-sore, con la speciale sezione dedi-cata a nomi apprezzati o amici del maestro, chiamati Arturo Martini, Fortunato Depero, Paul Klee, Vassili Kandinskij, Alexander Calder, Lucio Fontana, Osvaldo Licini, Atanasio Soldati. E la musica? Il percorso espositivo vanta una installazione sonora, dedicata alle partiture idea-te dall’artista. Supporti multimediali e creazione in loco di manufatti ispi-rati alle opere in esposizione com-pletano l’offerta didattica rivolta a studenti di ogni età e famiglie.

Una vita professionale racchiusa in 250 magnifici scatti, appas-

sionante viaggio tra luoghi reconditi immortalati da Bishof per l’arcinota Agenzia Mugnum. Piccoli capola-vori raccontano un professionista che ha trasformato in arte il suo me-stiere, girovagando dal Cile al Perù, dall’India al Giappone. Lettere, pubblicazioni, documenti supporta-no il percorso espositivo per com-prendere totalmente questo grande maestro, forte di 20 foto inedite e neorealiste dedicate all’Italia. L’an-tologica vanta opere in gran parte vintage, interessanti reportage ai tempi aulici del fotogiornalismo. Realtà diversificate catapultano il vi-sitatore dall’Europa post bellica alla povertà indiana, dall’orrenda guerra in Corea allo sviluppo metropolita-no statunitense, sorprendenti scatti in cui leggere dualismi tra sviluppo e miseria, affari e spiritualità, mo-dernità e tradizione.

WERNER BISHOF

22 SETTEMBRE 201725 FEBBRAIO 2018

VENEZIACasa dei Tre Oci

ODISSEE16 NOVEMBRE 2017 - 19 FEBBRAIO 2018 TORINO Palazzo Madama

L’esposizione, ideata dal direttore di Palazzo Madama Guido Curto e curata insieme agli storici dell’arte del

museo, racconta il cammino dell’Umanità sul pianeta Terra nel corso di una Storia plurimillenaria. In mostra un centina-io di opere provenienti dalle raccolte di Palazzo Madama e da vari musei del territorio e nazionali: dipinti, sculture, ce-ramiche antiche, reperti etnografici e archeologici, orefice-rie longobarde e gote, metalli ageminati e miniature india-ne, armi e armature, avori, libri antichi, strumenti scientifici e musicali, carte geografiche, vetri, argenti ebraici e tessuti. Accompagna la mostra un fitto calendario di iniziative per il pubblico: conferenze con specialisti storici dell’arte, antro-pologi, archeologi, storici e laboratori.

Carmelo De LucaFAUSTO MELOTTI

11 NOVEMBRE 2017 11 FEBBRAIO 2018

CASTELLO DI MARADOLOFondazione Cosso

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LA LUNETTA ANTINORI

10 NOVEMBRE 2017 8 APRILE 2018

FIRENZEBargello

Dopo oltre un secolo, torna in Italia la robbiana Resurrezio-

ne invetriata, probabilmente com-missionata a Giovanni dal nobile

Tommaso Antinori in commovente postura orante sul fianco di Cristo risorto. Opera monumentale che in passato abbelliva Villa delle Rose, l’avita lunetta sfoggia una rigogliosa cromia decorativa ideata attraverso certosina perizia tecnica ed artisti-ca. Il riuscito restauro avvenuto nel Museo di Brooklyn, sua dimora dal 1898, ha trovato sensibile mecenate nell’aristocratico casato fiorentino, che ne ha consentito il temporaneo ritorno presso Firenze insieme al ritratto di Aaron Augustus Healy, suo estasiato compratore. Voluta dai discendenti Antinori, le sale espo-sitive del Bargello ospitano anche l’originale rilettura contemporanea del capolavoro robbiano ad opera del maestro Stefano Aurienti, che ne scompone i principali elementi compositivi, donando indipendenza tridimensionale, narrativa, identitaria alla complessità scenica dell’opera, insomma un indovinato dialogo cul-turale tra classicismo rinascimentale e contemporaneità creativa. Da sen-sibili signori dell’art-wine, gli Anti-nori arricchiscono l’arcinota Cantina presso San Casciano Val di Pesa con un altro gioiello by Arienti, deno-minato Rilievo, ingrandendo la già opulenta collezione familiare.

LONGOBARDI

21 DICEMBRE 2017 25 MARZO 2018

NAPOLIMANN

Dopo Pavia, il regno longobardo giunge al MANN a testimonia-

re prolifici scambi avuti con il medi-terraneo principato beneventano. Nuove indagini epigrafiche, arche-ologiche, storico-politiche in aree

altomedievali rendono decisamente interessante questa mostra ricchis-sima per documentazione inedita, supportata da oltre 300 artistici re-perti, 58 corredi funerari, 3 cripte pavesine, supporti multimediali, opulento catalogo di Skira. Lo stes-so MANN vanta in esposizione pre-stiti eccezionali, testimonianze del legame tra un popolo sensibile alle relazioni culturali, politiche, religiose e il nostro meridione, documentato attraverso opere squisite, delle quali epigrafi e magnifici manoscritti rap-presentano meritato lignaggio. In effetti, presso i monasteri di Monte-cassino e San Vincenzo al Volturno trova linfa la cosiddetta scrittura lon-gobarda antitetica a quella rotonda carolingia di respiro europeo, così il celeberrimo Codice delle Omelie, presente in mostra, ostenta meritato fascino. Il percorso espositivo trova degna conclusione nella decadenza longobarda in epoca carolingia, ri-levante tuttavia continuità tra Bene-vento, Capua, Salerno, come sfog-giano orgogliosamente in mostra la squisita Stele con l’Arcangelo, Disco Aureo con Cristo e gli Angeli, Lastra con grifoni.

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DIVINA CREATURA

15 OTTOBRE 201728 GENNAIO 2018

RANCATE (MENDRISIO)Pinacoteca Cantonale Giovanni Züst

Omaggio al costume femmi-ninle europeo, che nel secon-

do ottocento conosce nuovo fulgore, testimoniato in mostra attraverso dipinti, sculture, abiti raffinati, preziosi ventagli dipinti a mano, selezionati presso pre-stigiose istituzioni. Ed è l’Haute

Couture parigina a dettare impe-rativi rivoluzionari tra donne di ogni estrazione sociale, valorizzate con il diffondersi della fotografia, riviste specializzate, Grand Maga-sins. Questa nuova consapevolezza femminile travalica i confini dome-stici, rendendo queste combattive creature sinceramente consapevo-li del loro nuovo ruolo sociale, veicolato dal culto dell’immagine. Una siffatta rivoluzione culturale non passa inosservata tra Giovanni Segantini, Gaetano Previati, Giu-seppe De Nittis, Pompeo Mariani, che firmano modelli di eleganti creazioni sartoriali, ma è la ritratti-stica comportamentale a superare lo status, ormai, demodé del gentil sesso, soprattutto nella classe ari-stocratica. Così, attraverso Giovan-ni Boldini, Paul Troubetzkoy, Vin-cenzo Vela, Vittorio Corcos, Adol-fo Feragutti Visconti, in mostra si racconta lo stile al femminile nobiliare, affiancato dalla pittura di genere nel quotidiano, ritraen-te minuziosamente mutazioni in senso estetico del pianeta donna, impegnata tra attività domestiche e svago.

L’ULTIMA GLORIA DI VENEZIA

29 SETTEMBRE 2017 2 APRILE 2018

VENEZIAGallerie dell’Accademia

Tributo alla prestigiosa Istituzio-ne veneziana, che festeggia ben

due secoli di prolifica attività cultura-le, la mostra ne ripercorre un fecon-do cammino culturale voluto dal

conte Leopoldo Cicognara, Antonio Canova, Francesco Hayez, sensibili ideatori del nuovo Museo, riscatto culturale alle spoliazioni napoleoni-che, ammirato forziere per l’ancora immenso patrimonio cittadino e la prolifica arte contemporanea. Divisa in sezioni tematiche, l’esposizione vanta opere squisite così, per la prima volta riuniti, le sale ospitano raffinati opere canoviane chiamate Omaggio delle Province Venete e Musa Polimnia, ma anche vasi in marmo, dipinti, un raffinato tavolo in bronzo e legno, meraviglia dell’e-banisteria veneta in epoca neoclas-sica, esternazioni al fecondo rilancio artistico-culturale vissuto a Venezia sul finire del diciottesimo secolo. Delle opere presenti in mostra, sono stati privilegiati i capolavori ritornati a casa da Parigi, non a caso i bronzei Cavalli di San Marco col cammeo Giove Egiaco ostentano autentica bellezza insieme ai disegni realizzati da Leonardo e Raffaello, pregiatis-simi capolavori acquisiti da Canova e Cicognara per ingrandire un già prolifico patrimonio per le nascenti Gallerie dell’Accademia. La mostra è corredata dal catalogo edito da Mar-silio Editori/Electa ricco in immagini, fonti storiche, recensioni autorevoli.

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LA PINACOTECA DI LUCIA

16 DICEMBRE 2017 11 GENNAIO 2018

LA SPEZIAGalleria Il Gabbiano

di Antonio Bobò

Nel mio operare, subito dopo le osservazioni e gli studi anato-

mici della figura umana, ho avver-tito l’esigenza di allontanarmi dal modello. Questo fin dagli anni ’70. Ubbidendo alle mie esigenze for-mali e narrative, volevo impedirmi tutti i suggerimenti naturalistici che sarebbero andati a condizionare gli imparentamenti dei vari elementi atti alle composizioni, soprattutto architettoniche, degli impianti.Abolendo le luci e le ombre, mode-rando i chiaroscuri e le terze dimen-sioni e di fatto riducendo i piani pro-spettici a delle semplicissime quin-te teatrali, ho potuto mettere sullo stesso livello pittorico il “modello” e tutti gli altri elementi scenografici. In particolar modo la figura femmini-le, nella sua nudità, secondo il mio punto di vista, andava a rispettare l’affascinante prerogativa dell’ingan-no pittorico divenendo al tempo stesso la cifra stilistica più vicina al mio intendere.In questo ultimo periodo ho avver-tito una diversa esigenza e viste le mie tante curiosità sulle ulteriori pos-sibilità espressive, non mi sono certo sottratto alle opportunità che la gra-fica computerizzata poteva offrirmi.Ho fotografato la mia Lucia come prima l’avevo dipinta, ora reinven-tata e nuda per le esigenze appena dette. Sono foto recenti (2012) ma

sono andato anche a recuperare vecchie immagini dagli album dei ricordi, indietro fino agli anni ’70 e una di lei bambina per una partico-lare tavola.Il gioco dell’elaborazione digitale si è impossessato di me e con una febbre senza fine, sono andato a catturare per il mio progettato piano di lavoro le immagini dei grandi maestri, di quelli meno conosciuti e di qualche ignorato dal tempo.Ci sono le storie mitologiche, le testi-moni del loro tempo, delle scuole, delle correnti. Le opere surrealiste e delle ultime tendenze contempora-nee. Dipinti sottilmente e sfacciata-mente erotici. I nudi fascinosi nella loro consapevole bellezza. La vanità, il vizio, la lussuria, la morte.Dipinti e sculture alle spalle di lei: Lucia. La sua, da me apparecchia-ta, “Pinacoteca”. Un sottilissimo e devoto omaggio alla mia compagna di vita.Le intenzioni, sostenute anche da una dichiarata ludicità, mi hanno portato ad una sorta di rivisitazione, ad una minima integrazione formale e di interpretazione, facendo atten-zione ai rapporti estetici e a quelli più finemente metaforici. Gli ogget-ti, gli strumenti: i pugnali, le masche-re, le ali, le cornici e i gioielli, le stof-fe, i veli, i nastri e le trine, i corpetti, le calze e i tutù, le piume. Elementi da sempre rappresentati nella mia pittura e in questo caso reali.In questo mio allestimento giunge una suite ridotta di tavole ma rap-presentativa di quest’ultima avven-tura. Sono opere composite che pur lasciando lo spazio all’immagine, la vera protagonista, hanno sentito l’e-sigenza di piccoli segnali informa-tivi, didascalici, elementi concreti a collage e di intervenuta grafica, poi ripetuti in tutte le composizioni.

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BIOLOGICOI MONOVARIETALI L’azienda agricola, nel suo frantoio aziendale estrae da ogni tipo delle proprie olive appena raccolte, il suo olio, ottenendone così vari tipi, ognuno dal sapore e dal profumo diverso.

I BLEND Alla fine di ogni raccolta alcuni tipi d’olio ven-gono miscelati nelle dovute percentuali per ottenere un Blend dove si sommano sapori e gusti equilibrati e armo-niosi. Il tipo di frangitura è a due fasi secondo i più recenti canoni di estrazione ed è in ciclo continuo a freddo; la temperatura è monitorata e mantenuta costante, da 24 a 26 gradi su tutto il ciclo; l’olio appena estratto viene filtra-to e liberato dalle microparticelle solide e liquide. L’olio così pulito e trasparente, mantiene molto più a lungo nel tempo la fragranza di quello appena estratto senza che si attivino processi ossidanti e degenerativi. L’amaro e il piccante dell’olio contengono un elevato numero di polifenoli antinfiammatori contro diverse malattie come quelle cardiovascolari, del fegato, etc. Si consiglia quindi un uso costante del vero olio extravergine.

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MARINO MARINI, DAL COLORE ALLA FORMA

25 NOVEMBRE 2017 15 FEBBRAIO 2018

LIVORNOGalleria Guastalla Centro Arte

di Silvia Pierini

"Il rapporto – sottolinea Marini – tra la mia pittura e la mia scultura:

non comincerei mai una scultura senza passare attraverso il colore. Non si può spiegare come nasce un’opera d’arte, perché è molto difficile e noi stessi non lo sappiamo. Ma – conti-nua – ad un certo momento ci viene addosso un’emozione, che a certi arti-sti arriva in forma descrittiva e a certi altri in un mondo di colore. Nel caso mio arriva il colore e, per esempio, ho un colore che mi tormenta. Ho sem-pre visto tutta la scultura, la più grande scultura, la più viva, la più reale, la più immensa, che era tutta dipinta: gli Egizi, gli Etruschi, i Greci, i Romani, gli arcaici, c’era sempre del colore sopra. Perché non dovrei farlo io?” . Il catalogo dell'esposizione si apre con le immagini delle quattro monumen-tali sculture in rilievo eseguite in gesso nel 1938 per il concorso di idee per la decorazione dell’Arengario a Milano: queste rappresentano un’importante testimonianza della grandezza artisti-ca di Marino, come con competenza critica scrive, in un saggio a queste dedicato, Maria Teresa Tosi, direttri-ce della Fondazione Marino Marini di Pistoia. Le due sculture in bronzo Piccolo miracolo del 1955 e Piccola

composizione del 1956, sono esempi di opere del periodo maturo, così come le tecniche miste Gentiluomo a cavallo del 1944 e Composizione del 1947, rappresentano l’evoluzione dell’artista nel dopoguerra con una compiuta sicurezza nel combinare le sue idee e forme, mentre i Giocolieri, i Cavalli, i Cavalli e Cavalieri degli anni ’50 rappresentano il suo periodo più noto con la conquista dello spazio in cui si muovono le forme. Opere come Composizione del 1960 o Ribaltamen-to del 1972 e Circo del 1978 stanno a dimostrare la continua evoluzione di Marini verso forme innovative, più libere e meno figurative. La mostra prosegue con una cospicua serie di opere grafiche originali, disciplina, questa, molto seguita da Marino, che lo colloca fra i più importanti incisori del ‘900: è raro trovare nel panora-ma artistico del Novecento un artista che si esprime con la stessa liber-tà e autenticità nella scultura, nella pittura, nel disegno, nell’incisione e nella litografia. L’album Personnages du Sacre du Printemps con 8 litogra-fie originali a colori tirate nel celebre atelier Mourlot di Parigi per le edizioni XX Siècle, viene pubblicato nel 1974 riprendendo la scenografia e i costu-mi realizzati per l’opera di Strawinskij su richiesta del soprintendente della Scala Paolo Grassi. Gli album From color to form del 1969, Chevaux et cavaliers del 1972; le litografie tirate a Livorno sui torchi dell’atelier Graphis Arte, Il grande teatro delle masche-re, Magia, Immaginazione di colore, Orfeo, Orizzonte ed altre; le incisio-ni della serie Imagines, Adamo ed Eva, Geometria, dimostrano la grande maestria di Marino anche in queste tecniche.

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