QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to...

31
QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO www.italiaoggi.it Un’agenzia per le imprese Autorizzato il primo ente privato che potrà gestire le pratiche e rilasciare autorizzazioni come una pubblica amministrazione N asce la prima agenzia per le im- prese in Italia. L’avvenimento è stato ufficializzato da un decreto del 20 marzo scorso, con cui il ministero dello Sviluppo economico ha formalmente riconosciuto alla Uniter Srl la possibilità di accertare e attestare la sussistenza dei requisiti e dei presuppo- sti previsti dalla normativa. Uniter po- trà rilasciare dichiarazioni di conformità, cioè autorizzazioni all’esercizio di impre- sa. E gli aspiranti imprenditori potranno rivolgersi a una impresa di servizi per il disbrigo delle pratiche. E non saranno più obbligati agli sportelli pubblici. Bombi a pagina 25 PARADOSSO FINANZIARIO Come mai l’economia precipita, i disoccupati crescono, il debito pure, lo spread va giù? Bertone a pag. 12 Quello di Barca sarà «un partito vecchio, novecentesco, in cui confluiranno i turchi del Pd e i reduci comunisti, Sel e i residuati di Ingroia», dice Mario Adinolfi, blogger ed ex deputato del Pd, di fede renziana. Quanto vale il nuovo soggetto barchiano? «Direi non più del 10, al mas- simo 15% dei consensi». E se Barca raggruppa a sinistra, non è detto che sia Matteo Renzi a fare l’operazione al centro: «Matteo sta rischian- do di strappare il biglietto vincente della lotteria che ha in tasca». Già, perché «il dialogo con gli esponenti del Partito democratico, come D’Alema», avverte Adinolfi, «è mortifero». Ricciardi a pag. 4 Barca? Adinolfi: un partito novecentesco con giovani turchi e residuati di Ingroia LUNEDÌ CON IO7 LUNE € 2,50 Lunedì 15 Aprile 2013 IN EVIDENZA L Giustizia, bene di lusso Sette IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE • Nuova serie - Anno 22 - Numero 88 - € 1,20* - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Sabato 13 Aprile 2013 LUNGO 180 KM Un canale salverà il Mar Morto Galli a pag. 13 GERMANIA L’autostrada più cara del mondo Giardina a pag. 14 STUDIO I pescherecci cinesi invadono i mari africani Bianchi a pag. 13 * Nella provincia di Rimini ItaliaOggi è in abbinata obbligatoria reciproca con Il Quotidiano di Rimini € 0,50 (0,38+0,12) * con guida «Guida al risarcimento dei danni da sinistro stradale » a € 7,90 in più; con guida «Difendersi da Equitalia» a € 6,00 in più; con guida «La mia auto» a € 2,50 in più m for la su st tr cio sa riv di pi p p 90 secondi La rubrica di Pierluigi Magnaschi a Punto e a capo (Class tv Msnbc, canale 27, ore 20) Fisco - Le compensazioni Iva riprendono a salire Stroppa a pag. 21 Agenzia delle entrate - È legittima la no- mina del direttore di Messina a pag. 21 Sicurezza lavoro - Le domande per i 155 milioni Inail dalle ore 16 alle 17 del 18 aprile Cirioli a pag. 27 Professioni - Ingegneri nel caos, tra gare e risorse ai mi- nimi e norme da Far West Pacelli a pag. 28 su www.italiaoggi.it Documenti/1 - Il decreto sul fondo di solidarietà per i mutui prima casa Documenti/2 - Il decreto sui bilanci delle p.a. Documenti/3 - Il provvedimento di Bankitalia sull’ade- guata verifica antiriciclaggio Documenti/4 - La circo- lare della Ragioneria sui pagamenti dei debiti delle p.a. D p B g an - È m d a S - L 155 IL Giornale dei professionisti * * * Chi avrebbe mai scommesso che con un risultato elettorale disastroso, senza una maggioranza; con oltre 45 giorni di paralisi parlamentare e di fatto governativa; con la probabile uscita di scena del pre- sidente Giorgio Napolitano, cioè dell’unico uomo considerato oggi affidabile in tutto il mondo; quindi con una crisi politica senza precedenti, chi mai avrebbe scommesso che il mitico spread arretrasse, che il mercato borsistico salisse e che una strana pace aleggiasse sui mercati finanziari? Che cosa è successo di così positivo da neutralizzare il peggiore scenario che si potesse aspettare dalle elezioni poli- tiche italiane? In Italia assolutamente nulla di posi- tivo, anzi è successo di tutto ma in negativo: la già scarsa efficienza della democrazia italiana è scesa a zero a causa dell’incrocio fra la cocciutaggine di Pier Luigi Bersani nel voler formare un governo non ORSI & TORI DI PAOLO PANERAI IN EDICOLA CON I saggi nominati da Gior- gio Napolitano hanno completato la loro missione consegnando al presidente della repubblica una memo- ria melensa sulle cose che si dovrebbero fare. La memoria infatti sembra essere fatta con il taglia-e-incolla. Intan- to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda- re se nel Parlamento ci fosse una maggioranza disposta a sostenerlo, nonostante non l’abbia trovata, non ha ricon- segnato l’incarico esplorativo a Napolitano ma se l’è tenuto per sé con una procedura che non ha equivalenti nella sto- ria della repubblica. In prati- ca ha scippato l’incarico. Non male come partenza. DIRITTO & ROVESCIO continua a pag. 30 Tariffe scontate, contratti di lavoro al limite e modalità di pagamento ambigue per accaparrarsi i clienti E’ esplosa la guerra dei Caf a pag. 21 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

Transcript of QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to...

Page 1: QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda-re se nel Parlamento ci fosse una

QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO

www.italiaoggi.it

Un’agenzia per le impreseAutorizzato il primo ente privato che potrà gestire le pratiche e rilasciare autorizzazioni come una pubblica amministrazione

Nasce la prima agenzia per le im-prese in Italia. L’avvenimento è stato uffi cializzato da un decreto del 20 marzo scorso, con cui il

ministero dello Sviluppo economico ha formalmente riconosciuto alla Uniter Srl la possibilità di accertare e attestare la sussistenza dei requisiti e dei presuppo-sti previsti dalla normativa. Uniter po-trà rilasciare dichiarazioni di conformità, cioè autorizzazioni all’esercizio di impre-sa. E gli aspiranti imprenditori potranno rivolgersi a una impresa di servizi per il disbrigo delle pratiche. E non saranno più obbligati agli sportelli pubblici.

Bombi a pagina 25

PARADOSSO FINANZIARIO

Come mai l’economia precipita, i disoccupati

crescono, il debito pure, lo spread va giù?

Bertone a pag. 12

Quello di Barca sarà «un partito vecchio, novecentesco, in cui confl uiranno i turchi del Pd e i reduci comunisti, Sel e i residuati di Ingroia», dice Mario Adinolfi , blogger ed ex deputato del Pd, di fede renziana. Quanto vale il nuovo soggetto barchiano? «Direi non più del 10, al mas-simo 15% dei consensi». E se Barca raggruppa a sinistra, non è detto che sia Matteo Renzi a fare l’operazione al centro: «Matteo sta rischian-do di strappare il biglietto vincente della lotteria che ha in tasca». Già, perché «il dialogo con gli esponenti del Partito democratico, come D’Alema», avverte Adinolfi , «è mortifero».

Ricciardi a pag. 4

Barca? Adinolfi : un partito novecentesco con giovani turchi e residuati di Ingroia

LUNEDÌ CON IO7LUNE

€ 2,50

Lunedì 15 Aprile 2013

IN EVIDENZA

* * *

Sos liquidità -

Ecco i debiti del-

la p.a. che saran-

no sbloccati per

primi. Liquidità

degli enti locali permetten-

do

Fisco - Le autorità fiscali

dei diversi paesi giocano in

difesa: boom di procedu-

re amichevoli per evitare

controversie. Le statistiche

Ocse

Verso Unico 2013 - Ace al

secondo giro di applicazio-

ne nel modello Unico. Con

un incremento dell’agevo-

lazione

Impresa - Prende il via la

detassazione per produt-

tività e flessibilità: sconto

Irpef anche senza incre-

mento del fatturato

DI MARINO LONGONI

[email protected]

La giustizia civile non è più un servizio

per tutti. Di fatto il costo richiesto ai

cittadini è tale che la maggior parte de-

gli italiani non se lo può più permettere.

Non è un’esagerazione. Anzi. Esagerata è

piuttosto l’escalation negli ultimi anni del

cosiddetto contributo unificato cresciuto

anche di cinque volte dal 2002 al 2013.

Un esempio concreto: una causa per risar-

cimento danni da 50 mila euro con chia-

mata in causa di terzo e domanda ricon-

venzionale di 100 mila euro: dieci anni fa

i primi due gradi di giudizio potevano co-

stare, solo di

contributo unificato, 960 euro. Oggi si ar-

riva facilmente a 4-5 mila euro Si parte

infatti da 450 euro a carico di chi inizia la

causa; il convenuto dovrà sborsarne altri

660 in caso di domanda riconvenzionale;

altrettanti dovrà pagarne il terzo se a sua

volta formula una domanda di pari valo-

re. In appello chi impugna dovrà sborsare

altri 675 euro tanto per cominciare. Se poi

si dimentica di indicare il codice fiscale, il

n. di fax o l’indirizzo di posta elettronica

sono sberle da più di mille euro per volta.

Poi bisogna pagare ancora gli avvocati,

eventuali sanzioni ecc.

Il paradosso è che il contributo unificato

si paga anche nei processi tributari. Quin-

di, anche quando il contribuente contesta

l’Amministrazione finanziaria, il fisco ci

guadagna. In materia di ap-

palti le

cose sono ancora più pesanti. Il contri-

buto unificato costa da 2 a 6 mila euro a

seconda del valore dell’opera. E infatti il

contenzioso si è ridotto ai minimi termini:

vale la pena solo da 1 milione in su del

valore della gara. Anche qui il contributo

unificato è una catena di S. Antonio: si

paga per il ricorso e per ogni atto di motivi

aggiunti di ricorso. Non vale più la pena

contestare la legittimità della graduatoria:

visti i ribassi che si devono praticare per

vincere le gare, l’utile verrebbe consumato

in spese legali.

Ma in tutta la giustizia civile si comin-

ciano a sentire gli effetti di queste norme

capestro, aggravate sempre più nel corso

degli ultimi anni. Le contestazioni delle

multe sono state praticamente azzerate.

Costa meno pagare la contravvenzione

che impugnarla.

E non è solo questione di contributo

unificato. Negli ultimi anni sono stati

introdotti il filtro in appello, il filtro in

Cassazione, sanzioni pecuniarie per im-

pugnazioni infondate, contributo unificato

anche su processi prima esonerati (lavoro,

famiglia), aumenti su appelli e ricorsi in

Cassazione, il taglio delle sedi giudiziarie,

la chiusura di sedi distaccate, la chiusura

di sedi dei giudici di pace, la cancellazione

della conciliazione obbligatoria. Mentre

il processo telematico stenta a decollare.

Il processo civile rimane una lumaca. E i

risarcimenti previsti dalla legge Pinto per

l’irragionevole durata dei processi sono

stati fortemente limitati.

Morale: lo Stato ha

s o s t a n z i a l -

m e n t e

abdica-

to a una

delle sue

funzioni più im-

portanti, quella di

garantire la giustizia,

il rispetto della legge

ti t a i cittadi-

Giustizia, bene di lusso

www.italiaoggi.it

Sette

IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE

ItaliaOggi Il Quotidiano di Rimini

• Nuova serie - Anno 22 - Numero 88 - € 1,20* - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Sabato 13 Aprile 2013 •

LUNGO 180 KMUn canale salverà il Mar MortoGalli a pag. 13

GERMANIAL’autostrada più cara del mondoGiardina a pag. 14

STUDIOI pescherecci cinesi invadono i mari africaniBianchi a pag. 13

* Nella provincia di Rimini ItaliaOggi è in abbinata obbligatoria reciproca con Il Quotidiano di Rimini € 0,50 (0,38+0,12) * con guida «Guida al risarcimento dei danni da sinistro stradale » a € 7,90 in più; con guida «Difendersi da Equitalia» a € 6,00 in più; con guida «La mia auto» a € 2,50 in più

mforlasusttrciosarivdipi

p

p

90 secondiLa rubrica di Pierluigi Magnaschi a Punto e a capo (Class tv Msnbc, canale 27, ore 20)

Fisco - Le compensazioni Iva riprendono a salire

Stroppa a pag. 21

Agenzia delle entrate - È legittima la no-

mina del direttore di Messina a pag. 21

Sicurezza lavoro - Le domande per i

155 milioni Inail dalle ore 16 alle 17 del 18 aprile

Cirioli a pag. 27

Professioni - Ingegneri nel caos, tra gare e risorse ai mi-nimi e norme da Far West

Pacelli a pag. 28

su www.italiaoggi.itDocumenti/1 - Il decreto sul fondo di solidarietà per i mutui prima casa

Documenti/2 - Il decreto sui bilanci delle p.a.

Documenti/3 - Il provvedimento di Bankitalia sull’ade-guata verifica

antiriciclaggio

Documenti/4 - La circo-lare della Ragioneria sui pagamenti dei debiti delle

p.a.

su b

DpBg

an

- Èmda

S- L

155

IL Giornale dei

professionisti* * *

Chi avrebbe mai scommesso che con un risultato elettorale disastroso, senza una maggioranza; con oltre 45 giorni di paralisi parlamentare e di fatto governativa; con la probabile uscita di scena del pre-sidente Giorgio Napolitano, cioè dell’unico uomo considerato oggi affidabile in tutto il mondo; quindi con una crisi politica senza precedenti, chi mai avrebbe scommesso che il mitico spread arretrasse, che il mercato borsistico salisse e che una strana pace aleggiasse sui mercati finanziari? Che cosa è successo di così positivo da neutralizzare il peggiore scenario che si potesse aspettare dalle elezioni poli-tiche italiane? In Italia assolutamente nulla di posi-tivo, anzi è successo di tutto ma in negativo: la già scarsa efficienza della democrazia italiana è scesa a zero a causa dell’incrocio fra la cocciutaggine di Pier Luigi Bersani nel voler formare un governo non

ORSI & TORIDI PAOLO PANERAIIN EDICOLA

CON

I saggi nominati da Gior-gio Napolitano hanno completato la loro missione consegnando al presidente della repubblica una memo-ria melensa sulle cose che si dovrebbero fare. La memoria infatti sembra essere fatta con il taglia-e-incolla. Intan-to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda-re se nel Parlamento ci fosse una maggioranza disposta a sostenerlo, nonostante non l’abbia trovata, non ha ricon-segnato l’incarico esplorativo a Napolitano ma se l’è tenuto per sé con una procedura che non ha equivalenti nella sto-ria della repubblica. In prati-ca ha scippato l’incarico. Non male come partenza.

DIRITTO & ROVESCIO

continua a pag. 30

Tariffe scontate, contratti di lavoro al limite e modalità di pagamento ambigue per accaparrarsi i clienti

E’ esplosa la guerra dei Caf a pag. 21

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Page 2: QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda-re se nel Parlamento ci fosse una

2 Sabato 13 Aprile 2013 I C O M M E N T II C O M M E N T II C O M M E N T I

Il rapporto dei saggi è imbaraz-zante per la sua vacuità e pochezza. Non a caso,

i saggi sono poi stati denominati fa-cilitatori, a dimostrazione del fatto che non si sapesse che cosa fossero. Essi hanno prodotto aria fritta. D’al-tra parte, in pochi giorni di lavoro, non si fanno miracoli. Il loro rappor-to infatti ripete cose già dette. Sa di copia-e-incolla. Ha il sapore di una tesina. Auspica molte delle cose che sono state già auspicate negli ultimi dieci anni.

Anche se il presidente della repubblica se ne aveva a male quando leggeva, ed era il vero, che lo sco-po di questa duplice commissione non era quello di indicare i problemi da risolvere (anche se, formalmen-te, era stata nominata proprio per questo) ma il suo vero scopo era solo quello di guadagnare tempo, di fronte a un comportamento inusuale da parte del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani.

Quest’ultimo era stato incarica-to da Napolitano di effettuare una esplorazione fra le forze politiche per accertare se il suo governo avrebbe ottenuto un consenso per poter go-vernare. Bersani non ha trovato que-sto consenso e quindi avrebbe dovuto riconsegnare il mandato esplorativo.

Ma non c’è stato ver-so di farglielo rimet-tere, nonostante la ri-

chiesta esplicita del capo della Stato che, non potendo passare alle vie di fatto o non potendo chiedere l’aiu-to dei corazzieri, è stato costretto a inventarsi la missione dei saggi per poter ridurre, diluendolo nel tempo, il pericoloso fuoco polemico.

L’escamotage dei saggi, se è stato inutile per indicare il modo per riavviare lo sviluppo del Paese, e imbarazzante per la sua vacuità e pochezza, è servito per evitare un pericolosissimo scontro frontale. Non dimentichiamo infatti che la sera

stessa dell’incontro infruttuoso di Ber-sani con Napolitano, si davano per certe le dimissioni anticipate (sia pure di poche settimane) del pre-sidente della repub-

blica. Questo episodio dimostra che l’uomo del Quirinale, non solo deve essere rappresentativo, ma deve anche essere politicamente scaltro. Napolitano possiede entrambe le ca-ratteristiche e le ha usate al meglio. E infatti ha lavorato fi no all’ultimo per dare al paese, non un governo qualsiasi, ma un governo capace di dare risposte adeguate alle sfi de del momento. La parola adesso passa al suo successore.

© Riproduzione riservata

Ricevendo i saggi e dicendo

che cosa pensa

DI PIERLUIGI MAGNASCHI

L’ANALISI

Napolitano concludemodestamente alla grande

DI SERGIO SOAVE

Giorgio Napolitano prende commiato (salvo sorprese im-prevedibili ma non

impossibili) lasciando un messaggio assai chiaro: serve un governo di intesa, che ri-calchi il tipo di collaborazione che ha caratterizzato il lavoro in realtà assai rapido dei due comitati di «facilitatori». Spet-terà al nuovo presidente della repubblica sancire l’esito di un accordo reso ormai possibile, o promuovere un «governo del presidente» che Napoli-tano non ha potuto o voluto nominare per la sua caratte-ristica di presidente «uscente» e quindi non in grado di assi-curare a un governo costruito su sua iniziativa un supporto sufficiente.

Le parole di Napolitano, che assumono un particolare peso per il loro carattere sostanzia-le di estremo appello, avranno un peso forse decisivo nella convulsa dialettica interna del Partito democratico, che si trova, grazie alla maggio-ranza assoluta di cui dispone alla Camera, nella condizio-

ne di massima responsabilità oggettiva, cui si accompagna una diffi coltà originata solo in parte dalla situazione esterna ma in misura ragguardevole anche da problemi non se-condari di leadership interna e di capacità di interlocuzione

esterna.Napolitano, apprezzando il

lavoro dei «saggi» ha invitato esplicitamente ad «analoghi sforzi di buona volontà e in-tesa… anche nei luoghi della politica e nelle assemblee par-lamentari».

Anche la risorgente tenden-za punitiva verso l’Italia che si è riscontrata nelle osservazio-ni della Commissione europea che parlava di un permanen-te rischio di contagio richiede una reazione unitaria delle forze politiche responsabili, che garantiscano insieme la tenuta dei conti pubblici e la pressione per un cambiamen-

to nella linea di rigorismo re-cessivo che ha caratterizzato le scelte europee (in contrasto con quelle espansive dell’Ame-rica e del Giappone).

La resistenza caparbia di Pier Luigi Bersani che, in nome di un non meglio iden-tifi cato «cambiamento» chiede ad altri di concedergli una fi -ducia al buio, rifi utando non solo di discutere la compagine ministeriale ma anche i pun-ti essenziali di programma, difficilmente resisterà alle conseguenze interne al suo partito dell’appello di Napo-litano. Molto, naturalmente, dipenderà dal raggiungimen-to o meno di una larga intesa sulla scelta del successore di Napolitano, che comun-que non cambierà i dati di fondo dell’equazione politica presentata dagli elettori (e dal meccanismo elettorale) a chi ha la responsabilità di risolverla. Fornire una rispo-sta realistica al problema di governabilità, sottolineato anche da un’inedita sintonia tra le rappresentanze sociali, è urgente, il che non signifi ca che avverrà.

© Riproduzione riservata

IL PUNTO

L’appello di Napolitano scava la fossa a Bersani

DI MARCO BERTONCINI

Grazie mille. A non rive-derci.

Il lavoro dei dieci saggi si è concluso com’era fa-cilmente previsto e come Valerio Onida si era lascia-to sfuggire. È servito allo scopo essenziale, voluto dal presidente: fermare la politica fi no a oggi, quando è troppo tardi per riprende-re consultazioni e affi dare un mandato, perché preme la convocazione del Parla-mento in seduta comune. Dunque, il capo dello stato ha trovato la giustifi cazione per non procedere oltre in tentativi di costruire il nuo-vo governo: può attendere l’elezione del proprio suc-cessore. A lui consegnerà le decine di cartelle prodot-te dalle due commissioni. Capirai che utilità! Dopo di che, il tempo tornerà a scorrere e si vedrà come il nuovo presidente procede-rà, posto che è generale la previsione che Giorgio Na-politano anticipi il termine del proprio mandato.

Ovviamente dell’opus

maximum ieri divulgato ciascuno profi tterà per ri-cavare quel che gli inte-ressi. Tutti lasceranno da parte l’acqua calda, come l’indicazione di svariati si-stemi elettorali senza alcun approfondimento e orienta-mento preferenziale. L’uno o l’altro partito guarderà ad aspetti di proprio tor-naconto, dalla giustizia al lavoro, dal bicameralismo al fi nanziamento pubblico per i partiti (da tenersi in vita: dove vivono questi re-putati saggi?), rifacendosi alla scontata affermazio-ne «anche il documento dei saggi indica questo tema».

Tolto questo comodo e generico utilizzo a fi ni di propaganda, l’attività dei dieci ha permesso di tra-scorrere il tempo per tro-vare un’intesa per il Colle. L’intesa ancora non si è vi-sta: fi guriamoci l’accordo di governo. Per le malattie del sistema politico italia-no non serve certo la mal-va delle buone intenzioni di qualche solone.

© Riproduzione riservata

LA NOTA POLITICA

Dieci saggi oppure dieci perditempo

Cambieranno gli equilibri interni al Pd

The wise-men’s report is embarrassing for its lack of content and insignifi-cance. Not surprisingly,

the wise-men were then re-named “facilitators”, demonstrating that we did not know what they ac-tually were. They have produced hot air. On the other hand, in a few days of work, you can’t make miracles. Their report repeats things that had already been said. It sounds like an end-of-term pa-per. It looks like a copy-and-paste. It calls for many of the things that had already been called for in the past decade.

Even if the president of the Republic was getting upset while reading it, the true goal of this double commission was not that of indicating problems that should be resolved (even if it had been formally appointed for this) but solely that of buying some time, given the bizarre behaviour of the Pd’s secretary Pierluigi Bersani.

The latter had been appointed by Napolitano to survey the politi-cal forces in order determine whe-ther his government would obtain the consensus needed to govern. Bersani did not find this consen-sus and so should have returned

this probing mandate. But there was no way to make him do so, despite explicit request from the Head of State, who, not being able to go to blows or get help from his guards, was forced to invent the mission of the “wise-men” in order to reduce, by diluting over time, the dangerous fire of con-troversy.

The wise-men trick was useless in indi-cating a way to launch the count-ry’s recovery, it’s e m b a r r a s s i n g due to its em-

ptiness and insignificance, but was used to avoid a dangerous confrontation. One must not for-get that the same evening of the fruitless meeting between Ber-sani and Napolitano, rumours had it that the President of the Republic would opt for an early resignation (even if only by a few weeks). This incident shows that the man of the Quirinale must be representative but also political-ly astute. Napolitano possesses both the features and has used them well. In fact, he worked until the last minute to give the country, not any government, but a government able to provi-de appropriate responses to the current challenges. The spotlight now turns to his successor.

IMPROVE YOUR AMERICAN ENGLISH

Napolitano concludes modestly really well

i le audiowww.itaoggi.it

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Page 3: QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda-re se nel Parlamento ci fosse una

3Sabato 13 Aprile 2013Sabato 13 AprilP R I M O P I A N O

Dai saggi i punti d’intesa tra partiti. Gallo: cambiate il Porcellum ma aggiungete i gay alla lista

Il Colle unisce, la Consulta divide Grillo rifà le Quirinarie e chiede il ritiro dall’Afghanistan

DI FRANCO ADRIANO

I saggi hanno presentato l’elenco delle proposte di riforma su cui i partiti possono cercare una cer-

ta condivisione: una nuova legge elettorale, l’abolizione del bicameralismo perfetto, più soldi per il lavoro, meno ai partiti. Costituirà il lascito del presidente Giorgio Na-politano al suo successore e agli stessi partiti in cerca di una nuova identità. Nello stesso giorno, però, non sono mancati neanche gli elemen-ti divisivi, in particolare due. Il primo è costituito dalla presentazione della mozione per il ritiro immediato delle truppe italiane dall’Afghani-stan da parte del movimen-to di Beppe Grillo. Ma in particolare, nel giorno dedi-cato all’esito del lavoro dei dieci saggi quirinalizi, è da segnalare il profondo signi-ficato politico della relazione annuale del presidente della Corte costituzionale, Fran-co Gallo. Non tanto perché abbia dichiarato il Porcel-lum, una legge elettorale con «sospetto di incostituziona-lità», soprattutto sul punto del premio di maggioranza, ma sull’invito ad affrontare il nodo delle unioni omoses-suali, perché alle coppie gay vanno «riconosciuti i diritti». Il ritiro dall’Afghanistan e il matrimonio omosessuale, se giungono presto al voto, sono in grado di sferrare il colpo fi-nale alle contraddizioni inter-ne ai partiti. Due argomenti che da soli sarebbero in grado di oscurare mediaticamente il lavoro dei saggi di Napolita-no, se non fosse che la partita del Quirinale è per tutti anco-ra più interessante.

Ora, la Corte costituzionale vuole essere ascoltata

Insomma, in un clima di scar-sa autorevolezza diffusa, la Corte costituzionale dice che non intende fare nessun «rimprovero» al parlamento, ma in realtà sottolinea che la politica ha lasciato cadere importanti «solleciti» lanciati dalla Consulta con le sue sen-tenze. Se la Corte ha «ormai stabilmente instaurato con i giudici europei» un «dialogo», questo «si presenta a volte più difficile proprio con il sogget-to che della Corte dovrebbe essere il naturale interlocuto-re, ossia il legislatore». Gallo sembra proprio puntare alla famiglia tradizionale. Sì, per-chè, oltre al richiamo ai ma-trimoni gay, ha ricordato tra i tanti inviti rimasti inascoltati dal parlamento anche quello che riguarda il cognome pa-terno: «L’attuale disciplina che prevede l’attribuzione ai figli del solo cognome paterno è il retaggio di una concezio-

ne patriarcale della famiglia». Si tratte-rebbe di «introdurre una normativa che abbia una maggiore considerazione del principio costituzio-nale di uguaglianza tra uomo e donna». Infine, Gallo ha pro-messo «tempi rapi-di» per le decisioni sull’emergenza car-ceri e la fecondazio-ne eterologa. Entu-siastica la reazione della presidente del-la Camera, Laura Boldrini : «Sono richiami su cui tutti dobbiamo riflettere». Così, l’ala sinistra del Pd. «Il richiamo a legiferare sulle coppie dello stesso sesso da parte del presidente della Corte Costi-tuzionale, lascia il Parlamen-to senza alibi», ha affermato Sergio Lo Giudice, senatore Pd, «colmare questa lacuna dovrà essere fra i primi atti delle Camere». Nessuan re-azione dall’ala cattolica del partito di Bersani né dagli esponenti di Lista civica. Così, come ha taciuto l’ala laicista del Pdl mentre il vice-presidente del Senato, Mau-rizio Gasparri si è scagliato su Gallo: «Con quale diritto il presidente della Corte Costi-tuzionale ordina di fare leggi sulle coppie omosessuali? Al di la della questione in sè, tra l’altro complessa e controver-sa, affermiamo con determi-nazione che non spetta a una fi gura simile dettare le regole al Parlamento». Napolitano, che conosceva bene la qualità della legna con cui poteva cer-care di fare fuoco in un par-lamento senza maggioranza politica chiara, ha incaricato i saggi di cercare gli elementi che uniscono e non quelli che dividono non per caso.

Ma Napolitano consiglia di fare ciò che è possibile

Napolitano, nel suo inter-vento alla riunione per la consegna delle relazioni con-clusive dei saggi in materia economico-sociale ed europea e sui temi istituzionali ha evidenziato che si tratta di una selezione delle «questio-ni di maggior rilievo» da af-frontare nell’uno e nell’altro campo, «un elenco ragionato di possibili linee di azione, lasciando alle forze politiche l’apprezzamento dei margini di convergenza e di divergen-za su proposte da considera-re ai fi ni di un impegno di governo». A proposito dello stallo sulla nascita del nuo-vo governo, Napolitano ha rilevato che «dai due cicli di consultazioni da me tenuti», senza perdere nemmeno un giorno dopo l’insediamento delle nuove Camere, «tra il 20 e il 30 marzo, è risultato chiaramente che solo da scel-te di collaborazione che spet-ta alle forze politiche com-piere, segnandone i termini

e i confi ni, può scaturire la formazione del nuovo gover-no di cui il paese ha urgente bisogno. Tale soluzione non poteva dunque nascere per impulso del presidente della repubblica uscente ripercor-rendo un sentiero analogo a quello battuto con succes-so nel novembre del 2011». Adesso, spetterà al succes-sore di Napolitano decidere che fare.

Barca è la speranza della gauche Pd

Il ministro della Coesione territoriale, Fabrizio Barca si tesserato al Pd e ha pre-sentato sul web un documen-to di 55 pagine per rifare il partito. Non necessariamente si candiderà alla segreteria, ma poco ci manca. E a giu-dicare dalle reazioni dell’at-tuale maggioranza del partito legata a Pier Luigi Bersani rappresenta una forte spe-ranza ai piani alti di Largo del Nazareno. Anche Massi-mo D’Alema è visibilmente contento «per le qualità della persona e soprattutto perché rimette al centro l’idea di un partito forte». Insomma, se Walter Veltroni e Matteo Renzi non saranno di certo contenti per la rinascita di un partito di sinistra, la gauche del Pd già l’hanno salutata con favore. «Iscriversi a un partito e candidarsi il gior-no dopo a segretario sarebbe grottesco», ha spiegato il mi-nistro della Coesione smen-tendo di essere contro il sin-daco di Firenze: «Non è così, anche se a qualcuno farebbe comodo fosse così».

Bossi non se ne va ma con Maroni è guerra

Umberto Bossi ha smen-tito le voci che lo danno in uscita dal movimento che ha fondato e di cui è stato se-gretario per più di vent’anni.

«Non ci penso proprio» a creare un nuovo par-tito, ha affermato il presidente della Lega Nord. Oggi, il Consi-glio nazionale della Liga Veneta, convoca-to per la prima volta dopo le contestazioni di Pontida, deve deci-dere sull’espulsione dei dissidenti. E Bossi ha già fatto sapere che è una questione tra lui e Maroni. Il segretario lo ha snobbato: «Sta gestendo la questione Matteo Salvini». For-se l’ultima battaglia.

Quirinarie da rifare, la mossa M5S sull’Afghanistan

Se Berlusconi e Bersani manterrano

l’accordo di fare il nome del vero candidato all’inizio del-la prossima settimana, lo fa-ranno in contemporanea con Grillo. Anche se con le quiri-narie del M5S proprio come le parlamentarie ci sono dei problemi. Sono state annul-late per un attacco hacker al blog di Grillo. Lo ha an-nunciato lo stesso leader: «Le votazioni per il presidente della Repubblica sono state oggetto di attacco di hacker. Abbiamo deciso di annullare quindi le votazioni di ieri e ripeterle oggi», ha afferma-to. Questa volta con «nuovi livelli di sicurezza». Ma la vera bomba politica di Grillo è sul ritiro dall’Afghanistan. La mozione è depositata in parlamento. Comincia così: «La guerra in Afghanistan è particolarmente vergognosa in quanto non c’è mai stato un reale motivo per entrare in guerra. Finora ha provo-cato la morte di 52 militari e di 70mila morti afghani, civili soprattutto. È costata 4,5 miliardi di euro allo Stato italiano che avrebbe potuto investirli in ricerca, svilup-po, pmi, istruzione, sanità». Considerato che il ritiro è già programmato nel 2015 e dunque si tratterebbe di un anticipo, la tentazione di vo-tare la mozione grillina po-trebbe realizzare un inedito schieramento trasversale in parlamento.

Sì alla supervisione unica della Bce sulle banche

Ieri sera, l’Ecofi n ha rag-giunto un accordo politico sul meccanismo di supervisione unica delle banche. Lo ha an-nunciato il commissario Ue ai servizi fi nanziari e al merca-to interno Michael Barnier. Sono state quindi superate le resistenze della Germania che chiedeva la modifi ca dei Trattati prima di dare l’ok.

© Riproduzione riservata

Vignetta di Claudio Cadei

METTI ALLA PROVAIL TUO INGLESE

Con l’articolo di fondopubblicato a pag. 2e l’audio con la pronunciacorretta, disponibilegratis sul sito www.italiaoggi.it

Ogni giorno su

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Page 4: QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda-re se nel Parlamento ci fosse una

4 Sabato 13 Aprile 2013 P R I M O P I A N O

Nella costruzione di un partito che superi la maionese mal riuscita fra ex Pci ed ex Dc

Fabrizio Barca si è imbarcatoMa rischia di bloccarsi in un sociologismo politichese

DI CESARE MAFFI

Si può scrivere un saggio politologico, denso di so-ciologismi, di tecnicismi, di citazioni complesse da

studiosi italiani e stranieri, con proposte involute e linguaggio difficile, anzi, criptico, per ricor-rere appunto a termini desueti. Si può stendere un programma politico, stringato, efficace, con pochi e chiari obiettivi, facile da essere capito e assimilato.

Fra l’una e l’altra possibi-lità, Fabrizio Barca ha chia-ramente preferito la prima. Se la decisione sia redditizia sul piano concreto della ricerca di consenso, ci permettiamo di dubitare. Quando si consuma una cinquantina di pagine per delineare un progetto politico, diffi cilmente si troveranno tor-me di entusiasti seguaci. Pochi, maledetti e subito: gli obiettivi di una proposta dovrebbero es-sere tali. Viceversa, il ministro per la Coesione nazionale sem-bra essersi fatto prendere dalla passione logorroica di tanti che, soprattutto a sinistra, si pasco-no di documenti tanto vacui quanto lunghi.

Ciascuno, d’altra parte, ha il proprio stile. Barca ha

preferito impelagarsi in dotte analisi e in prospettive miran-ti ad attuare “la mobilitazione cognitiva come superamento della tensione fra tecnocrazia e democrazia”. Nel rigoroso rispetto dell’insegnamento del comunismo (soprattutto di Pal-miro Togliatti si avvertono non pochi echi), Barca si occu-pa del partito. Anzi, del “parti-to nuovo”. L’aggettivo “nuovo” è stato, da molti decenni, appli-cato dai più diversi riformatori, si trattasse dell’ordine nuovo di Antonio Gramsci o dello Sta-to nuovo di António Salazar.

L’ultimo arrivato tra i ri-formatori ne fa amplissimo uso, fi n dal titolo del documen-to: “Un partito nuovo per un buon governo”. Precisazione forse superfl ua: nel mani-festo di Barca non v’è alcu-na traccia dell’einaudiano buongoverno.

In effetti, l’autore è schierato tanto contro il liberismo (parla di “aber-razioni dello Stato mi-nimo”) quanto contro le “criticità dello Stato so-cialdemocratico”, con un linguaggio che congiunge

paleo marxismo (dàgli addosso al capitalismo, sentina di ogni male) e letture di progressisti radical chic.

Lo scopo è palesemente dichiarato: edifi care un “par-tito di sinistra”. Un partito che, nella sostanza, ripren-da in larga misura l’antico Pci: se non quello realizzato, senz’altro quello postulato da Togliatti, con i necessari aggiorna-m e n t i . Un par-tito che s a p p i a dettare l’agenda alla po-litica. Un partito che

raggruppi, organizzi, elabori politica.

Barca, intervistato subito dopo l’inopinata nomina mi-nisteriale, ricordò che Silvio Berlusconi gli aveva chiesto, quando lo conobbe di persona: “Allora è Lei quel comunista che abbiamo faticato a nomi-nare?”, alludendo alle diffi-coltà interne al Consiglio dei ministri per un alto incarico dirigenziale. Sia il Cav sia Barca risero della domanda. Barca, però, ammise di aver dato il voto alla Sinistra ar-cobaleno, capeggiata da Fau-sto Bertinotti, nel 2008. Era, dunque, schierato nella sinistra estrema. E di sinistra pura è il suo manifesto, senza ambiguità.

Il Pd, quale lui tratteg-gia, sarebbe ben diversa-

mente strutturato e molto più ambizioso rispetto all’attuale mal riuscito ibrido fra ex comunisti ed ex diccì di sinistra, specie in tema di programmi che superino lo Stato sociale, conside-rato insuffi ciente perché solo social-democratico.

DI ALESSANDRA RICCIARDI

Quello che farà Fabrizio Bar-ca sarà «un partito vecchio, novecentesco», in cui «con-fluiranno i turchi del Pd e

i reduci comunisti, Sel e i residuati di Ingroia», dice Mario Adinolfi, blogger ed ex deputato democrati-co, di fede renziana. Quanto vale il nuovo soggetto barchiano? «Direi non più del 10, al massimo 15% dei consensi», insomma, «sarà un’ala marginale della politica italiana». E se Barca raggruppa a sinistra, non è detto che sia Matteo Renzi a fare l’operazione al centro: «Matteo rischia di bruciarsi, di strappare il biglietto vincente della lotteria che ha in tasca... deve uscire dalle logi-che del partito». Un partito che «è politicamente già imploso».

Domanda. Ha letto le 50 pagi-ne del programma di Barca?

Risposta. Più che una proposta politica, un trattato. Molto preten-zioso, ampolloso anche nel linguag-gio.

D. Una parola che l’ha colpi-ta?

R. Sperimentalismo, ripetuta per 4 volte. E io non ho capito per dire cosa.

D. Si parla della necessità di ritornare ai partiti.

R. Sono due i contenuti politici del documento: il no sostanziale alla cancellazione del finanzia-mento pubblico ai partiti, che si

dice debbano stare di più sul territo-rio. Io in verità nelle sezioni ci vedo spesso solo i pensionati... comunque si ignora del tutto la rete, se non addirittura la si irride,proprio un errore blu. E poi tornano i funziona-ri di partito, che Barca scinde dall’ eletto, ma il fatto che lo pensi mi preoccupa, non dovrebbe esistere il funzionariato nel XXI secolo.

D. Non è tenero.R. Il partito che delinea Barca è

sostanzialmente vecchio, novecente-sco, molto agganciato a primati del passato, parla poco di futuro. In so-stanza rispecchia l’età di Barca. Che infatti, non a caso, non vuole che i po-litici siano giudicati in base alla car-ta di identità. Pensa alla sua...

D. Intanto Barca si can-dida a pren-dere le redini del Pd.

R. É l’unico elemento di no-vità vera di quel documento, Bar-ca vuo-

le essere un protagonista politico. D. Ora tutto è vedere quanto

può aggregare elettoralmenteR. Secondo me è un partito che

vale il 10, massimo il 15%. Rag-grupperà i turchi e i vari reduci comunisti sparsi, Sel e i residuati di Antonio Ingroia. Insomma una riedizione del Pci, sarà un’ala mar-ginale della politica italiana.

D. Il Pd rischia la scissione a sinistra?

R. Bisogna mettersi d’accordo su cos’è il Pd. Quando io ho fatto la campagna elettorale per le elezioni del 2008, il Pd era chiaro cosa dove-va essere, doveva unire varie anime, da quella liberale a quella cattolica, passando per i post socialisti. Le primarie per il parlamento hanno consegnato invece un partito bersa-niano a Bersani, basta pensare del resto che i parlamentari eletti dal Pd sono 460, e di questi i renziani 48, ovvero il 10%. I popolari sono marginali. Del progetto iniziale non è rimasto nulla.

D. Visto che ama scommettere, a quando l’implosione del parti-to?

R. Ma guardi che politicamen-te è già avvenuta. Gente

come Renzi o me, oppure Pietro Ichino che infat-ti è andato via, non ha niente a anche vedere con Stefano Fassina e lo stesso Bersani. Sono due cose diverse

che stanno insieme solo tecnicamen-te, fino al prossimo congresso che si terrà ad ottobre.

D. In questo scenario, Bersani che ruolo gioca?

R. Pier Luigi Bersani è l’Achille Occhetto di oggi, doveva vincere con la sua gioiosa macchina da guerra e invece ha fatto la figura di Occhetto. E farà la sua fine.

D. E che fa l’altro nastro na-scente del Pd, Renzi? Scontro finale con Barca?

R. Sono due percorsi che andranno non a scontrarsi ma saranno alterna-tivi e paralleli, secondo me. Ma Renzi deve stare attento. É partito benis-simo, il suo progetto parla di futuro. Ora sta rischiando però di bruciarsi, di finire come tanti altri, di strappare il biglietto vincente della lotteria che ha in tasca.

D. Mi pare che Renzi le suoni spesso al Pd.

R. Renzi deve risolvere il problema edipico che ha ancora con il partito, le logiche interne possono distruggerlo, deve sottrarsi alla dialettica mortife-ra piddina.

D. Errori tipo?R. Vedere Massimo D’Alema è

inutile oltre che dannoso, lamentar-si che non è stato scelto come gran-de elettore del prossimo presidente della repubblica, che era operazione assai improbabile in partenza, è con-troproducente. Non capisco perché faccia così.

© Riproduzione riservata

IL BLOGGER ADINOLFI, EX DEPUTATO PD, AVVERTE RENZI: RISCHIA DI STRAPPARE IL BIGLIETTO VINCENTE DELLA LOTTERIA

Barca? Partito novecentesco, con turchi, Sel e residuati di Ingroia

Fabrizio Barca

Mario Adinoli

Vignetta di Claudio Cadei

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Page 5: QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda-re se nel Parlamento ci fosse una

5Sabato 13 Aprile 2013Sabato 13 AprilP R I M O P I A N O

Scenario managerial-politico che le èlite mai accetterebbero. E se lo facessimo lo stesso?

Il futuro è di Renzi e di BarcaIl rimescolamento delle carte ha trovato i due leader

DI RICCARDO RUGGERI

Tweet Un fanta Scenario ma-nagerial-politico che le élite mai accetterebbero. E se noi lo facessimo lo stesso?

Alcuni analisti di poli-tica italiana si stanno orientando, con tutti i distingui del caso, su

una “rottura” all’interno del Pd, senza ancora Scegliere se la prima mossa sarà una Scissio-ne verso sinistra (il subcoman-dante Fassina) o verso destra (il Blair delle ‘ascine). Credo si possa concludere che il tenta-tivo old fashion di Bersani di dare dignità politico-morale alla furbata da seconda repubblica, sponsorizzata con forza dalle fi rmaiole élite radical-chic, di trasformare una quarantina di grillini in Scilipotini sia fallito. Il Pd si trova spaccato in due, mentre il suo vecchio establi-shment, costituito dai nomi sto-rici del catto-comunismo, pren-de atto di un’ovvietà: in politica, così come nella vita, nessuna persona di buon senso, compre-se quelle con la puzza al naso, può Scegliersi l’avversario.

Si ritorna all’intuizione di D’Alema, l’unico animale politico di sinistra (da savana, non da pollaio). Chi mi legge sa che ho un’idea politicamente stravagante: sono convinto che, al tempo d’oggi, qualsiasi orga-nizzazione umana è a tutti gli effetti un’azienda, l’evoluzione strategica-strutturale dello Sta-to e dei partiti politici in questa direzione si è ormai compiuta, di conseguenza, come tale deve essere gestita, rispettando le regole del business e del ma-nagement. Siamo in presenza di un mercato ove tre aziende (Pd, Pdl, M5s) si dividono, qua-si pariteticamente, il 90% delle quote (prodotti di media-bassa gamma), lasciando il rimanente 10% a Sc di Monti (prodotti di alta gamma, si fa per dire). È evidente che, in un mercato di questo tipo, esistono solo due strategie di business.

Prima: i tre big fanno un cartello, del tipo di quello catto-comunista Dc-Pci, con la mosca cocchiera del Psi di Craxi, che ci ha governato per 40 anni, pro-ducendo purtroppo danni irre-parabili, come avviene quando si violenta il mercato.

Seconda: se non si è capaci di fare «cartello» si passa alla guerra commerciale, ove ogni colpo, compresi quelli sotto la cintola, sono praticati, alla fi ne della quale si ricreano i presup-posti per due macro aziende, e una diventa di nicchia.

Andiamo subito al “fi na-le” di questo mio scenario politico-manageriale: ipo-tizzo la naccita di un nuovo Centro-Destra (Cd) e un nuovo Sinistra-Centro-Sinistra (Scs) e una “nicchia” di indignati (M5s). Dopo un drammatico tsunami politico, con morti e feriti, eroi e traditori, lupi e pecore, nel Cd confl uiranno la destra del Pd, l’attuale Pdl, Sc, Lega. Nel Scs confl uirà gran parte del Pd, almeno metà del M5s, tutta l’at-tuale sinistra radicale e le élite radical chic. Questa ipotesi pre-vede la scomparsa dell’attuale establishment del Pd e del Pdl e, udite, udite, il pensionamento di Berlusconi che, sono certo, riu-scirà a metabolizzarlo meglio di come noi, e lui stesso, pensiamo. Il momento sarebbe maturo.

Sia chiaro, questo scena-rio non ha nulla di sconvol-gente, si tornerebbe alla nor-

malità, due partiti che fanno riferimento, rispettivamente, ai socialdemocratici e ai popo-lari europei. L’aspetto positivo di questa ipotesi di lavoro è che esistono già i due leader per Cd e Scs, sono freschi, brillanti, ven-gono entrambi dalla Sinistra, il che è positivo. Noi italiani sia-mo un popolo di risparmiatori, siamo ricchi ma ci vergogniamo di esserlo, siamo geneticamente e genericamente di destra, ma vogliamo essere percepiti di si-nistra, perché curiosamente lo giudichiamo meno volgare, anzi elegante. Con i piedi e il busto siamo ben piantati a destra ma abbiamo il vezzo di piegare la testa verso sinistra.

Per Scs vedo Fabrizio Bar-ca, ex ministro di Monti, torine-se, fi glio di Luciano (partigiano e direttore dell’Unità), professore di economia in Italia, in Francia, negli Stati Uniti. Quando l’ho ascoltato in tv mi sono rivisto adolescente: mi sono detto, ecco il Togliatti 2.0, fi nalmente il co-munista vero, intelligente, colto, strutturato che in un mondo di comunisti della “mutua” (come si dice a Torino), mascherati da liberal o da cattolici adulti, non

si vergogna di esserlo, anzi lo af-ferma con orgoglio. Come si di-ceva allora, non eri solo fi glio di tuo padre ma anche del Partito: Barca è così, uno che accusa di cesarismo Blair e che paragona Vendola a Obama, e lo dice con-vinto, senza neppure un sorriso complice. Ecco il “gronchi rosa” tanto cercato dalla Sinistra vera.

Per Cd vedo Matteo Ren-zi, inutile descriverlo, ormai il suo nome indica il prodotto, un modo nuovo di fare politica. Nel business ci sono esempi riconducibili a Renzi: caterpil-lar scritto minuscolo signifi ca escavatore; nutella signifi ca me-renda: quando hai successo, il nome indica il prodotto (è molto raro). In questo Renzi, mutatis mutandis, è come la Thatcher, un marchio, un logo.

Resta il M5s, ridimensio-nato al suo zoccolo duro, che vale un 10%, dimensione otti-male per una setta e anche per una piattaforma informatica, esattamente quello che sognano Casaleggio-Grillo. E tutti visse-ro felici e contenti.

[email protected]@editoreruggeri

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Page 6: QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda-re se nel Parlamento ci fosse una

6 Sabato 13 Aprile 2013 P R I M O P I A N O

Possiede tanti voti da poter indicare un suo uomo al Quirinale già dalla quarta votazione

Pd, fortissimo ma debolissimoSi sta dividendo in correnti diffi cilmente componibili

DI MARCO BERTONCINI

Ormai è chiaro: i de-mocratici seguono le orme dei demo-cristiani. Se l’anti-

ca Dc era un coagulo di cor-renti, tenute insieme dalla guerra fredda, dalla Chiesa, dalla contrapposizione al Pci, il Pd si è incamminato lungo il medesimo percorso, che conduce a un cartello di gruppi rissosi e distanti.

Le ultime settimane sono dense di fenomeni che i giornali si sbizzarriscono a defi nire malumori, convul-sioni, divisioni, ma che arri-vano perfi no, ripetutamente, a individuare come potenziali scissioni. Ogni mattina basta aprire i giornali per trova-re un’intervista di questo o quell’esponente del Pd in con-trapposizione alla linea poli-tica di Pier Luigi Bersani o di Matteo Renzi o di en-trambi. È uno spappolamento che lascia esterrefatti, perché, pur non avendo certo vinto le elezioni, tuttavia il Pd si trova in una posizione numerica di tutto rispetto, disponendo, con alleati fi nora fedelissi-mi, di una larga maggio-ranza alla Camera. Non solo: per l’elezione del capo dello Stato, par-te da un livello per il quale, dopo il quarto

scrutinio, potrebbe perfino pensare di riuscire a imporre un proprio candidato, cercan-do voti vari.

Insomma: i dati di fat-to non annunciano cer-to lo sfascio di cui il Pd dà mostra quotidiana. Eppure gli interventi ripetuti della classe dirigente democratica, vecchia o nuova o testé nata (vedi Fabrizio Barca), sono improntati a un godurioso autolesionismo, che non solo non viene ricondotto a unità, ma anzi tende ad allon-tanare le posizioni ancor più di quan-to non appaia.

I calci negli stinchi (si veda-no alcune ele-zioni di delegati regionali per il voto quirinalizio, e buon per i democra-tici che le venti

regioni hanno ultimato i ri-spettivi scrutini) si alternano a stranissime riconciliazioni (D’Alema-Renzi: ormai si è visto di tutto).

Il tormento, per il norma-le elettore del Pd, dev’essere ormai giunto alle stelle, per-ché, non solo nessuno effettua richiami alla ragionevolezza, al buon senso, alla calma, ma anzi si diffonde il godimento di esasperare le polemiche. Divisioni personali si frammi-schiano a liti politiche, mentre

i due grandi temi del Col-le e di palazzo Chigi

sono usati quasi più per vendette intestine che per costruire insieme la vittoria, che dovrebbe essere lo scopo primo di ciascun uomo di

partito.© Riproduzione riservata

DI DIEGO GABUTTI

Assediato da destra e da sinistra, di qua Matteo Renzi, di là Fabrizio Barca, al povero Pier Lu-

igi Bersani non rimane, a occhio, altra scelta che gettare la spugna. Ma lui non ci pensa neppure. O magari ci pensa, però la spugna resta dov’è, nelle mani dei giovani e vecchi turchi, che sono contempo-raneamente il suo fan club e i suoi commissari politici (in una mano la spugna, nell’altra la frusta).

«Mai l’Iniziato pronuncia pa-role mendaci, inutili o ad altri sgradite; e neppure ne pronuncia che, per quanto sincere, siano inu-tili e sgradite, né, infine, pronun-cia parole che per quanto sincere e gradite, siano per gli altri prive di utilità. Per converso, egli pro-nuncia parole sincere e utili anche se agli altri non è gradito ascol-tarle. Tanto più, inoltre, è gradito all’Iniziato di pronunciare parole sincere e utili che anche gli altri gradiscono» (dal Majjhima Nikaˉya – Abhayarajakumara Sutta, cit. in Alexandre Kojève, Diario del filoso-fo, Nino Aragno editore 2013).

Turcomanni a parte, che sono e rimangono bersaniani per

sempre, bersaniani a prescindere, contro tutto e tutti, le fila già ber-saniane si stanno rimpicciolendo a vista d’occhio. Non c’è topo (topo solo in senso metaforico, come di-rebbe Bersani) che non abbia già abbandonato o che non s’accinga ad abbandonare la nave. Non c’è turcomanno che non provi a gri-dargli: «Torna subito a bordo, caz-zo!» Ma gli ex bersaniani niente, tutti a terra, chi in una scialup-pa di salvataggio, chi a nuoto, chi camminando (i più cattolici) sulle acque.

Se prima smacchiava il leopar-do, adesso smaschera la ma-scherina: Pierluigi Bersani svanirà oltre l’orizzonte, in questo antici-pato crepuscolo della legislatura, con una metafora sulle labbra, una mano sul petto e l’altra chiusa a pugno, come un eroe proletario nei vecchi sussidiari sovietici. Avrà di fronte il plotone d’esecuzione dei nemici del popolo: il blocco dei mi-liardari e dei revisionisti. Silvio Berlusconi e Matteo Renzi, fianco a fianco, punteranno il fucile (un fucile placcato d’oro e tempestato di diamanti) contro il segretario generale e a gridare «fuoco!» sarà il presidente della repubblica, Gior-gio Napolitano, mentre Beppe Gril-lo saluterà la dipartita di Bersani

col gesto dell’ombrello, l’idea che lui si fa dell’estrema unzione (ma anche del battesimo, del matrimo-nio e d’ogni altro sacramento). «Vi conosco, leopardi! No, volevo dire: vi smacchio, mascherine!» urlerà Bersani alzando il pugno come un tempo gli stakanovisti (che in una settimana avevano avvitato più bulloni d’un qualsiasi lavoratore occidentale in un anno) quando i fotoreporter della Pravda o delle Izvestia dicevano loro di mettersi in posa (grazie, prego). Saranno le sue ultime parole famose, il suo inno di partito: se non la sua In-ternazionale, il suo O ciciornia.

Assediato da destra va bene: la leadership riformista e moderata di Matteo Renzi trionfa in tutti i sondaggi (cosa che deve provoca-re una grande invidia politica nel Comico-del-100-per-Cento-dei-Consensi-o-Niente). Ma assediato da sinistra? Sbaglierò, ma l’auto-candidatura di Fabrizio Barca, eco-nomista molto de sinistra, ministro per la coesione territoriale (?) nel governo bocconiano, covinto che per risollevare le sorti del partito si debba risollevare la bandiera rossa… be’, questa è roba, come si dice, che «soltanto in Italia».

«Topolino giornalista avrebbe

potuto meritare il verso di Ezra Pound del CXVI dei Cantos: «Am-mettere l’errore e tenere al giusto». Ma il poeta l’ha scritto dopo il 1935, anzi, dopo il drammatico esito del-la propria avventura con la libertà d’espressione. Comunque, il buon giornalismo è quello che rivendica sia il dovere della verità sia il di-ritto all’errore. Chi fa un giornale può sempre essere rimproverato, se si dispone di argomenti miglio-ri dei suoi; ma non va gettato in galera o intimidito dal potente di turno. Questa è in concreto la libertà filosofica, per la quale So-crate ha scelto di bere la cicuta o Giordano Bruno è finito sul rogo. Tale libertà conta «più di tutte le altre», come aveva detto (1644) un altro poeta, John Milton. Dunque anche il giornalista è un filosofo; o, se si preferisce, qualche filosofo, dai tempi di Gutenberg in poi, si è fatto giornalista» (Giulio Giorello e Ignazia Cozzaglio, La filosofia di Topolino, Guanda 2013).

Non ci sarà nessuna scissione, toccano ferro tutti i leader demo-cratici. Ma un partito incerto tra il sindaco di Firenze e Fabrizio Barca non è già bell’e scisso (oltre che, sempre toccando ferro, bell’e morto?)

© Riproduzione riservata

MA GLI EX FUGGONO, CHI IN UNA SCIALUPPA, CHI A NUOTO E CHI (I PIÙ CATTOLICI) SULLE ACQUE

I (pochi) bersaniani gridano: Torna subito a bordo, c!

Pier Luigi Bersani

Se con «moralizzatori» e «fanatici» non alludeva ai grillini, come si è subito offeso il Comico-che-Guai-a-Ridere-dei-suoi-Show, di chi diavolo stava parlan-do, l’altro giorno, il presidente della Repubblica? In Italia, com’è noto, non mancano né i fanatici né i (falsi) moralizza-tori, e quindi non c’è che l’imbarazzo della scelta, e anche le code di paglia sono legioni. C’è una stampa mora-lizzatrice e fanatica, si sono fondati partiti fanatici e moralizza-tori, ci sono persino imprenditori fanatici, non si contano i ma-gistrati moralizzatori (alcuni sono anche un po’ fanatici. Ma so-prattutto s’incontrano moralizzatori e fanatici ogni giorno al bar, in uffi cio e sul tram: probi cittadini sempre pronti a spiegare ad alta anzi altissima voce che cosa farebbero loro ai corrotti, se soltanto glieli mettessero nelle mani per una decina di minuti. Con tutti questi moralizzato-ri, fanaticamente devoti alle buone cause e alla retta vita, cittadini onesti, giornalisti senza macchia e senza paura, magistrati al servizio del popolo, politici sempre all’erta contro il malaffare, non si capisce come l’Italia sia una delle nazioni più corrotte al mondo.

© Riproduzione riservata

IL CORSIVO

Tra fanatici e moralizzatori

Giorgio Napolitano

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Page 7: QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda-re se nel Parlamento ci fosse una

7Sabato 13 Aprile 2013Sabato 13 AprilP R I M O P I A N O

Lo dice Lino Paganelli responsabile delle feste dem ma, ciò nonostante, renziano doc

Un Pd che si sbriciola conta menoE Renzi, da questo partito, non se ne vuole proprio andare

DI GOFFREDO PISTELLI

Al compagno Lino Pa-ganelli, 53 anni, da Lamporecchio (Pisto-ia), patria di un dolce

tipico toscano, una cialda dolce all’uovo chiamata Brigidino, è associato un piccolo-grande shock del Pd bersaniano. È stato infatti il primo dirigente del Pd a essersi schierato uffi-cialmente con Matteo Renzi nelle primarie del novembre scorso. E non un dirigente da poco: Paganelli è il responsabi-le organizzativo delle ex feste democratiche, il deus ex machi-na dell’evento che ogni anno, alla fine dell’estate, prima col Pci-Pds-Ds e ora col Pd apre l’anno sociale a sinistra. E da allora Paganelli è l’uomo del Rottamatore nel cuore stesso del partito, al civico 16 di via Sant’Andrea della Fratte. Un interlocutore interessante dal momento che sul Pd soffiano, secondo alcuni, venti di scis-sione.

Domanda. Dunque, che succede? Il fantasma della scissione c’è o è solo scara-manzia?

Risposta. È una cosa agi-tata per nascondere una cosa vera che c’è nel partito e cioè che è mancata una discussione autentica su cosa sia successo con le elezioni...

D. Della non vittoria, dice?

R. Chiamiamola pure scon-fi tta. Perché c’era un mandato preciso: una coalizione fatta, primarie per identificare un leader che doveva fare un go-verno preciso. Ha perso e ha cercato di fare un altro tipo esecutivo, e anche quel tenta-tivo è fallito. Questo determi-na una certa sofferenza, anche perché non si vede via d’uscita e, in mezzo, ci sono state le pri-marie a Roma. C’è così tanta preoccupazione e anche un po’ di insofferenza che qualcuno dà il nome a questi stati d’animo e li chiama «rischio scissione». Però un fatto è chiaro...

D. E cioè?R. Che Renzi da questo par-

tito non se ne vuole andare e che quindi il problema non si pone.

D. Ma magari escono a sinistra...

R. Sarebbe singolare: i due partiti che hanno dato vita al Pd, vivevano con preoccupazio-ne le scissioni. Ora c’è qualcuno che pare godere della vocazio-ne minoritaria, che la soluzioni diventi l’autoridursi e sposarsi sulla testimonianza progressi-sta, contro la voglia di governa-re i processi. Stupefacente.

D. Lei dice che è un ten-tativo perdente?

R. Non mi pare che a sinistra ci sia un pullulare di forze. Mi pare che si sia lavorato all’au-todistruzione: l’operazione An-tonio Ingroia non ha portato grandi risultati, Nichi Vendo-

la non ha, mi pare un consenso enorme. A meno che...

D. A meno che?R. Si pensi al M5s come

una costola della sinistra, ma sarebbe un po’ schizzofrenico oscillare da defi nirli «fasciti del web» a «compagni di strada».

D. Lei vede un pericolo fascista nei grillini, come fa qualcuno?

R. Mi pare eccessivo. Come sempre succede in politica: il M5s ha occupato uno spazio lasciato vuoto. Il fascismo è rischio insito in molte espres-sioni di qualunquismo però i grillini criticano un modello che si fa facilmente criticare. Cercherei di avere più com-prensione per i temi che sol-levano, andando a esaminare

le cose nel merito, proponendo soluzioni alternative. Anche a smascherarle quando c’è da farlo. A Parma, dove ammini-stra una giunta cinquestelle, mi pare stia avvenendo proprio questo: magari sotto un titolo, uno slogan no c’è niente.

D. E proprio alla tratta-tiva drammatica di Pier Luigi Bersani coi grillini irriverenti, Renzi associa una polemica che riguarda le vostre feste, quando dice che alla militante emiliana, quella impegnata a fare i tortellini, vedere il proprio leader umiliato non avrà fatto piacere.

R. Matteo ne parla perché anche all’ultima festa naziona-le, a Reggio Emilia, ha fatto un

lungo giro fra i volontari, che sono persone bellissime, che costruiscono e gestiscono con passione questi eventi, sacrifi -cando riposo, vacanze, dando energie. Certo che hanno sof-ferto. E come loro tanti dirigen-te locali e amministratori.

D. Sono contesti diversi, certo, ma un altro segretario del passato l’avrebbe fatto?R. No nessuno e non lo dico per eccedere alla critica verso Ber-sani, ma perché era assoluta-mente inutile, non c’erano margini. Lo streaming l’ha con-fermato: linguaggi diversi e pianeti di-versi. Come anche un certo rapporto col Pdl, credo non avrà fatto piacere alla base.

D. In che sen-so?

R. Ma sì, il dire che non ci si parla e poi andare alla ricerca dei voti di responsabili o di variamenti leghisti. In-somma, i governi di minoran-za non esistono, né esistevano nel 1976, c’era una caolizione che si esprimeva anche col non voto, ma esisteva, si chiamava compromesso storico, non era fi glia di «n.n», aveva un nome e un cognome.

D. Oggi, il ministro Fabri-zio Barca è sceso in campo con un suo manifesto, ieri aveva preso la tessera del

Pd, si candida a guidarlo, facendo un grande «partito di sinistra».

R. Ho una visione di un Pd che include e se c’è gente che ha voglia di venire a vangare il campo, benissimo. Se anche Vendola si vuole mescolare, come ha detto, va bene. Non ci trovo nulla di male. Però mi pare che l’esigenza di «orga-nizzare il campo del centrosi-nistra», come si diceva prima delle elezioni, non abbia pro-

dotto risultati si-gnifi cativi. E il co-re-business di una forza politica è far-si votare. Fare un partito di sinistra non mi pare vada in quella direzione. Ci confronteremo.

D. Di Barca come futuro segretario, che cosa pensa?R. All’interno al governo ha fatto

belle cose, mi dicono, nella gestione fondi strutturali. Da una prima lettura dei titoli il suo è più un documento di ana-lisi dell’esistente che program-matico. E già alle prime righe m’ha obbligato ad andarmi a erudire con l’espressione «ca-toblepismo».

D. Cioè la commistione fra banche e industrie di cui parlava banchiere Raf-faele Mattioli...

R. Esatto, ma se lo dicesse alla volontaria emiliana di cui parlava Renzi, la rincorrerebbe col mestolo...

D. Non ho dubbi. Ma Bar-ca che cosa signifi cherà per Renzi, per esempio...

R. Diffi cile a dirsi. Certo gli sconsiglierei vivamente Mat-teo, di pensare un ticket: basta leader e segretario scissi, uno biondo e un moro. Non esistono in Europa, c’è stata sempre, fra leader o premier e segretario, perfetta sintonia. E abbiamo già dato mi pare.

D. Per esempio?R. Quando Massimo D’Ale-

ma sostituì Romano Prodi al governo e Walter Veltroni si occupò dei Ds: ecco, non è stata una bellissima esperienza.

D. Alla fine quello au-tenticamente democrat, cioè intenzionato a fare un soggetto nuovo, figlio di due culture diverse ma originale, è proprio Renzi. Che si accusava di volerlo spaccare...

R. La motivazione per cui mi sono avvicinato al sindaco di Firenze è stata la sua politica che stava sulle cose concrete, unita alla rabbia di vederne la marginalizzazione che qualcu-no stava operando. Oggi posso dire d’aver capito l’uomo e le idee e sono d’accordo: è l’uni-co ad aver ripreso la bandiera del Pd, a vocazione maggiori-taria.

© Riproduzione riservata

Lino Paganelli

DI ISHMAEL

Se la politica è percezione, come dicono, uno dei soggetti più interessanti, sotto questo profi lo, è senz’altro l’ex Caro Leader, Herr Professor, Mario Monti.

Fino a pochi mesi fa, quando lui e i suoi mi-nistri (del lavoro, dell’economia, degli esteri) sfi ancavano gl’italiani con le gabelle e carica-vano i «nostri due marò» di croci da portare sul Golgota del grande business internaziona-le, nessuno era più popolare di colui che aveva «restituito credibilità» a un’Italia disonorata dai «buh!» e dal bunga bunga dello Svergogna-to che gli elettori s’ostinano a votare.

Monti era l’uomo che ogni tedesco per-

bene, come diceva lui stesso, avrebbe voluto «come genero» e che le donne tedesche, da-gli ottant’anni in giù, avrebbero impalmato su due piedi, nella certezza che il suo Dna avrebbe migliorato una razza già perfetta, com’è noto, e superiore. Non c’era professore più popolare di lui negli editoriali dei quo-tidiani blasonati, i bambini lo chiamavano «nonno Mario», il suo loden era il massimo dell’eleganza e persino i giornali di gossip lo schiaffavano in copertina al posto di Belen Rodriguez, di Fabrizio Corona, d’Elisa-betta Canalis.

Ebbene, da un giorno all’altro il pove-

ro Monti è diventato una sorta d’appestato, non soltanto un affamatore del popolo, come gli ricordano ogni giorno i partiti che, per ol-tre un anno, (e ancora continuano) gli hanno votato senza discutere la fi ducia, ma anche un confusionario che d’un tratto non ne azzecca più una, nemmeno per sbaglio. Tutto quel che fa è sbagliato. Soltanto pochi mesi fa, anzi solo poche settimane fa, i suoi sorrisetti boriosi e sgradevoli risultavano così affascinanti e oggi, soltanto a vederli, allungheresti (per così dire) all’ex Caro Leader due schiaffi .

Di tutto quel carisma non è rimasto

niente. Lui continua a dire, imperterrito, sempre le stesse cose, per esempio che lui ha preso decisioni per contrastare la crisi mentre quelli prima di lui negavano persino che ce ne fosse una. Sembrava così ben detto, fi no a poco tempo fa. Oggi ascolti questo mantra (sempre eguale, un mantra odioso, un mantra da poli-tico, da Beppe Grillo) e ti prudono le mani. Monti annuncia, come sempre, nuove gabelle ed ecco che all’improvviso l’idea di doverci sve-nare per pagarle non ci commuove più, come all’inizio del suo mandato, in un altro tempo e in un altro paese. Gli elettori hanno bocciato la sua irritante retorica e, quanto a quella sua espressione eternamente soddisfatta, da professorone che giudica un popolo di studenti somari, abbiamo dato, e non daremo più.

© Riproduzione riservata

SI VEDE CHE SONO VOLUBILI ANCHE LORO E NON SOLO GLI ITALIANI

Come mai i tedeschi non voglionopiù Monti come il genero ideale?

Vignetta di Claudio Cadei

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Page 8: QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda-re se nel Parlamento ci fosse una

8 Sabato 13 Aprile 2013 P R I M O P I A N O

Ecco perché non intende scendere a patti con i rigurgiti della vecchia guardia bossiana

Tosi vuol andare oltre la LegaPer fare un partito moderato ma fortemente autonomista

DI GOFFREDO PISTELLI

Ma che cosa si è messo in testa Flavio Tosi?»: è la domanda che

più d’uno, in via Bellerio a Milano, quartier generale federale e cioè nazionale della Lega Nord si ripete più d’uno. Negli uffici, or-mai quasi completamente debossizzati, nel senso che di fedelissimi del Senatur non ce n’è più uno, e dove sono tutti in sintonia col nuovo corso, fa discute-re la linea di condotta del sindaco di Verona, nonché segretario veneto, e che è maroniano antemarcia, nel senso che con Bobo Maro-ni, segretario federale e ora anche governatore lombar-do, c’è stata sempre prima un’amicizia che un’alleanza politica.

Dunque perché Tosi pre-occupa i suoi amici ai ver-tici del Carroccio? Perché non pare troppo sensibile ai reiterati messaggi di pa-cificazione che arrivano da Maroni. L’altro ieri, come ha riportato il Corriere Veneto, quando da Milano sono rimbalzate le dichia-razioni di Umberto Bossi

sulle espulsioni richieste dalla Lega Lombarda verso l’ex-capogruppo alla Ca-mera, Marco Reguzzoni e altri, e il Senatur aveva minacciato di andarsene, Tosi s’era lasciato andare a un commento breve, quanto feroce: «Pazienza, sopravvi-veremo».

Una chiosa inau-dita dello sfogo del Fondatore che ha fatto accapponare la pelle a molti Barbari sognanti, gli effettivi del corrento-ne maroniano, pensando a quanto sale poteva sparge-re sulle ferite dei bossiani veneti, quelli che si stanno ribellando a Tosi in molte fe-derazioni provin-ciali padane.

Nel momento in cui Maroni s’era messo a rinvanga-re vecchie parole d’ordine padane, per esempio di-cendo di no ai rifiuti di Roma ladrona in Lom-bardia, anche per compattare tutti intorno all’Alberto da Giussano, ecco

l’ennesimo strappo. Non solo, mentre Bobo

aveva ricondotto i suoi, a partire dal segretario lom-bardo Matteo Salvini che proponeva la cacciata di Reguzzoni, a più miti con-sigli, vale a dire a congela-

re la richiesta, ecco che dall ’Arena

rimbalzavano voci d i una durezza spro-positata. Di qui, appunto, l’interrogati-vo molto pre-occupato di

cui sopra:

dove vuole arrivare? Il fatto è che Tosi non ne

vuol sapere di mediazioni, come quella tentata dallo stesso Maroni pochissimo dopo il voto, quando Luca Zaia, governatore leghista da tempo in urto con Tosi, dinnanzi all’arretramento del partito, aveva criticato duramente il sindaco sca-ligero.

Tosi, che ha patito sot-to Bossi e sotto il Cerchio magico dei suoi fedelissimi, forte e ramificato in Veneto, un assedio durissimo che, per poco, non è culminato nella sua espulsione, Tosi, dicevamo, oggi vuole che le regole, le stesse che si agi-tavano contro di lui, siano applicate. E non transige: commissaria, sanziona, propone per le espulsioni (che Milano deve ratifi-care).

Dopo la chiassata di Pontida (Bergamo), quando un gruppone di indignados pada-no-veneti erano ve-nuti a fischiarlo in trasferta domenica scorsa, vuol proce-dere spedito come un treno.

Attenzione: Tosi vuole un Carroccio a sua immagine e somiglianza, non per puro spirito di revanche, ma per-ché è la condizione necessa-ria per lo sviluppo del suo progetto di andare «oltre la Lega».

Tosi cioè è convinto che il futuro del leghismo sia una ampio soggetto politico, mo-derato e fortemente autono-mista, da costruire facendo fare perno sul Carroccio a liste civiche in grado di at-tirare gli elettori refrattari alla storia lumbard. E sa che l’elettorato necessario per questo progetto è ben presente nel Nord-Est ma non è con il folclore leghista che si potrà fidelizzare.

Le intemperanze della militanza nostalgica non lo preoccupano perché, oltre-tutto, sono numericamente ir-risorie, proprio per il sistema ultra-selezionato di tessera-mento costruito negli anni da Bossi. Viceversa è fondamen-tale tenere il vertice del parti-to perché è ai suoi organismi e alle sue regole, che Zaia e i suoi, più concreti e più radica-ti dei proto-bossiani, dovran-no sottostare.

© Riproduzione riservata

DI SEBASTIANO LUCIANI

Duecentoquattordici milioni centomila euro: è l’importo com-plessivo dei tagli a Roma Capitale previsto nella memoria di giunta approvata ieri in Campidoglio. Il documento, punto di riferimento in vista dell’approvazione del bilancio a giu-gno, prevede inoltre 65 milioni di maggiori entrate. Il primo cittadino Gianni Alemanno ha detto che «la memoria di giunta vincola subito tutti i dipartimenti a operare in modo molto chiaro e ci saranno risparmi e aumenti delle entrate per complessivi 279 milioni. È una cifra importante perché è di 9 milioni superiore ai tagli ai trasferimenti statali, che sono di 270 milioni». Per il sindaco questo «non completa il bilancio perché dopo le elezioni ci saranno altre cifre e altri elementi, però dimostra che stiamo operando per tenere in equilibrio il bilancio». Alemanno ha quindi sottolineato che «è molto importante la qualità degli interventi: 15 milioni di tagli ai costi della politica, che vanno dalla riduzione dei municipi all’abolizione delle auto blu che non saranno più assegnate agli assessori e ai dirigenti». Quindi, «ci sarà una estrema austerità, azzerando anche tutte le spese ai gruppi consiliari e ad altre attività di questo genere. Diamo quindi il buon esempio e ci sarà anche un contenimento della spe-sa per beni e servizi con grossi risparmi». Intanto, dopo un incontro con il nuovo presidente della regione Lazio Nico-la Zingaretti, sono stati istituiti tre gruppi di lavoro: uno sul bilancio, uno sui rifiuti e il terzo sulla riforma di Roma Capitale. Alemanno ha «sottolineato che c’è un tema, quello economico, molto forte, e che abbiamo anzitutto un problema di patto di stabilità e di liquidità: bisogna vedere quello che il bilancio regionale prevederà per il trasporto pubblico locale, noi siamo creditori per 900 milioni nei confronti della regione Lazio e ovviamente ci aspettiamo che vi sia la disponibilità da parte della regione a venire incontro a queste esigenze di cassa». Il sindaco ha infine sottolineato «un clima positivo: noi siamo contenti perché dobbiamo trovare una strada che faccia crescere il territorio, non alimentando una sfida tra Roma Capitale e regione Lazio ma mettendo insieme queste istituzioni per dare risposte ai cittadini».

Alemanno, tagli per 214 mlnma ne vuole 900 da Zingaretti

DI BARTOLOMEO SCAPPI

Il governatore della regione Puglia Nichi Vendola attira gli austriaci. Pensioni-stenverband Austria, la più importante associazione dei pensionati della nazione,

ha scelto proprio la Puglia per il suo abitua-le viaggio primaverile in Italia. Grazie a un accordo siglato con SeniorenReisen Austria, il tour operator dell’associazione pensionati austriaci, per due anni consecutivi è stato pro-grammato l’arrivo in Puglia di oltre quattor-dicimila turisti austriaci, fra aprile e maggio del 2013 e del 2014. L’ex ministro dell’Interno, Karl Blecha, che guida il sodalizio, è stato uno dei promotori dell’iniziativa, che preve-de anche l’arrivo in Puglia del presidente del Parlamento austriaco, Barbara Prammer. Con i suoi 385 mila associati, Pensionistenver-band Austria organizza ogni anno tour per i pensionati austriaci, età media settanta anni e una buona capacità di spesa: si tratta di per-sone che amano viaggiare in periodi di bassa stagione, ma in regioni dal clima mite dove è possibile soggiornare in grandi strutture sul mare, organizzate con tutti i servizi e l’anima-zione e che, contemporaneamente, consentono di fare tour sul territorio per visitare città e beni culturali.

Mangiare, bere e scoprire il territorio sono le tre parole d’ordine per i turisti senior austriaci. La Puglia rappresenta per loro, dunque, una regione ideale. Per l’assesso-re regionale al Turismo, Silvia Godelli, «l’arrivo di un numero così importante di

turisti austriaci, e per di più in un periodo considerato di bassa stagione, rappresenta una tappa importante, sia per gli operatori turistici pugliesi che per le istituzioni che li supportano. Non dimentichiamo che su que-sto tipo di turisti la Puglia deve superare la concorrenza con tutti i paesi del Mediterra-neo. Siamo poi particolarmente contenti che sia valorizzata l’area di Taranto che merita di conquistare una grande immagine turi-stica».

E il presidente della regione, Vendola, si dichiara soddisfatto dei progressi che la Pu-glia turistica ha fatto in questi anni: «Siamo partiti da una condizione in cui nel 2004 la Puglia registrava + 1 % e la Lapponia + 19 %. Abbiamo fatto un percorso di fuoriuscita dal dilettantismo e professionalizzare le arti e i mestieri dell’economia turistica pugliese e stata la sfi da più importante, e oggi la Puglia è conosciuta e raggiungibile e cresce a ritmi sostenuti anche in un momento di crisi del turismo italiano». I pensionati au-striaci arriveranno da Vienna, Linz, Graz, Salisburgo, Innsbruck e Carinzia con voli charter di compagnie austriache che atter-reranno in Puglia, grazie alla profi cua colla-borazione al progetto di Aeroporti di Puglia. Soggiorneranno nell’area di Castellaneta Marina dal 16 aprile al 21 maggio, con un turn over settimanale di circa 1400 arrivi a settimana, per un totale di circa 50 mila pernottamenti nella provincia di Taranto. Previsti tour ed escursioni ad Alberobello, Bari, Ginosa, Lecce e Ostuni.

© Riproduzione riservata

IL GOVERNATORE NE FARÀ ARRIVARE PER VACANZA OLTRE 14 MILA

Puglia, Vendola punta sui pensionati,ma su quelli danarosi austriaci

Flavio Tosi

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Page 9: QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda-re se nel Parlamento ci fosse una

9Sabato 13 Aprile 2013Sabato 13 AprilP R I M O P I A N O

Dopo il gelo, l’ex ministro di nuovo in campo per il partito e per recuperare i voti del sud

Pace tra Fitto e il Cav. E il Pdl vaBerlusconi a Bari per lanciare otto proposte di legge

DI EMILIO GIOVENTÙ

A gennaio tra Silvio Berlusconi e Raffa-ele Fitto c’era il gelo. Oggi l’ex ministro

porterà in piazza 40mila so-stenitori del cavaliere in oc-casione del comizio in piaz-za Libertà. A confermare il ritrovato feeling è il coordi-natore barese del Pdl, Lui-gi D’Ambrosio Lettieri in una dichiarazione al Corrie-re del Mezzogiorno edizione pugliese. «La macchina del partito sta funzionando da cinghia di trasmissione con il territorio grazie a Fitto e i rapporti fra i due leader sono eccellenti», sono tornati a quelli di una volta. E grazie al ritrovato feeling la Puglia si conferma terra cara al Pdl berlusconiano.

L’ex ministro delle Poli-tiche regionali è tornato a trotterellare sul territorio della provincia di Barletta, Andria e Trani. Ha chiamato a raccolta i sostenitori, serrato le fi le dei dirigenti del partito di qualunque livello. Ed è grazie a questa tessitura che Fitto tra ieri e oggi può offrire al cava-liere «una mobilitazione senza precedenti». E l’elenco dei nu-meri snocciolato contribuisce a rendere l’idea. «Ci saranno almeno 40mila persone, che,

con la presenza di Berlusconi in campo, potrebbero lievitare a oltre 50mila», dice Fitto, che si traducono, a detta degli or-ganizzatori, in 650 pullman, 15mila bandiere, 20mila cap-pellini, 250 volontari, riconosci-bili dalla t shirt berlusconiana. L’elenco è dell’edizione barese di Repubblica.

Ma l’azione di Fitto potreb-be spingersi ad un più largo raggio, ovvero la conquista di quesi voti del Sud dei quali la formazine berlusconiana ha sempre goduto in termini di resa elettorale.

Il tuffo in terra puglie-se del cav è cominciato ieri

sera con la cena organizza-ta di autofi nanziamento con più di 400 partecipanti che hanno sborsato fi no a mille euro.

Ma il clou sarà oggi pome-riggio con il comizio in piazza della Libertà durante il quale Berlusconi annuncerà la pre-sentazione di otto proposte di legge, fra cui l’abrogazione dell’Imu sulla prima casa, la detrazione dei primi 5 anni di contributi per i lavoratori assunti a tempo indetermi-nato, l’abolizione dei contri-buti pubblici per le spese dei partiti, l’elezione diretta del presidente della repubblica e la riforma della giustizia.

«Berlusconi torna a Bari in un momento di estrema delicatezza della situazione politica naziona-le. D’altronde prima delle elezioni ci eravamo posti un obiettivo, quello di esse-re la prima regione d’Italia del Pdl, e lo abbiamo rag-giunto. Penso che la scelta di Bari vada quindi in tale direzione», commenta Fitto, «È soprattutto un modo per ribadire la nostra presenza di piazza nel rapporto con i cittadini, per rilanciare l’azione del partito sempre di più».

E così, se per Berlusco-ni l’appuntamento bare-se sarà l’occasione «per dare uno choc al paese», per Fitto, invece, sarà il momento che attesterà il defi nitivo ritor-no di fi amma con il leader del Pdl. A gennaio, infatti, tra Berlusconi e il plenipo-tenziario del partito puglie-se c’era ancora il gelo dopo la lunga e dura battaglia dura per la composizione delle li-ste elettorali. I due misero in atto un braccio di ferro sui numeri visto che Berlusconi decise di «regalare» a Fitto soltanto 4 posti eleggibili, tra i quali ovviamente quel-lo riservato all’ex ministro che a quel punto avrebbe ri-schiato di subire uno smacco

importante per la sua lea-dership sul territorio.

Poi il tempo. Il lavoro dei mediatori, l’esito eletto-rale hanno lentamente ripor-tato il sereno tra i due. Fino ai giorni scorsi quando Fitto ha serrato le fi le e preparato i ranghi così da spingere il Pdl a diventare «il primo partito in regione».

Giovedì 4 aprile Fitto ha in-contrato a Barletta gli eletti e i quadri dirigenti del Popolo della Libertà della Provincia di Barletta – Andria – Trani. Nel corso della riunione si è analizzato l’attuale situazio-ne politica nazionale ed è sta-ta messa a punto l’organizza-zione della manifestazione di Bari di questi giorni.

© Riproduzione riservata

DI GIANFRANCO MORRA

Fra qualche giorno sapremo chi, per sette anni, sarà pre-sidente della repubblica. Ma già ora una cosa appare evi-

dente: che l’operazione avviene den-tro la consueta partitocrazia e che, comunque vada, il presidente della repubblica non sarà eletto dagli italiani. Neppure indirettamente, dato che, di quei parlamentari che lo voteranno, nessuno è stato scelto dal popolo. Tutti dalle segreterie, in liste chiuse e predestinate. Sarà il presidente del «porcellum»: buono o cattivo, comunque scelto dai partiti, non dai cittadini.

Almeno tre cose zoppicano: il potere, la durata e l’elezione. La co-stituzione attribuisce al presidente della repubblica un potere deco-rativo e cerimoniale. Per paura della dittatura, i costituenti, caduto Mussolini, hanno creato (ed esaspe-rato) una repubblica parlamentare, sacrificando, all’antifascismo, l’effi-cienza e la durata del parlamento e del governo. Il capo dello Stato è privo di reali funzioni esecutive, che tuttavia sono debolissime anche nel governo, continuamente alla mercé del parlamento e dei partiti. Di modo che il male della «partitocrazia» (e della conseguente «tangentocrazia»),

denunciato da Maranini, Sturzo e Pacciardi, avvelena la nostra vita politica. Nel 1958 la Francia aveva i nostri stessi mali: De Gaulle, con la nuova costituzione, li ha in gran parte vinti.

Che il presidente della repubbli-ca non riuscisse a restare decora-tivo, del resto, è stato mostrato da molti, a partire dal «picconatore» Cossiga sino al «factotum» Napo-litano. Nei momenti di crisi, come, gravissimo, è il nostro, occorre una autorità, proprio perché, gran parte delle altre istituzioni hanno perdu-to credito nella coscienza popolare (partiti, parlamento, governo, ma-gistratura, amministrazione). Re Giorgio ha guidato la politica, in modo intelligente e moderato, ma anche invasivo e anomalo. Nessun paese europeo (si pensi ad Austria e Germania) lo avrebbe tollerato, noi dobbiamo dirgli: «Grazie».

Anche la durata appare eccessi-va. Sette anni (e per giunta ripetibili senza limiti) sono troppi. Non esiste una nazione democratica in cui duri così a lungo la presidenza: 4 anni in Usa, 5 in Germania, Austria, Francia, Polonia. In Russia Putin prolungò la durata da 4 a 6 anni, ma sappiamo di che tipo sia la «democrazia» degli Sciti. Non pochi politologi chiedono

di limitare la presidenza italiana a 5 anni, in corrispondenza con la durata delle camere.Quanto al modo di eleggerlo, esso è una variabile dipendente dalle funzioni. E’ naturale che presiden-zialismo e semipresidenzialismo impongono una elezione da parte del popolo, come in Usa e Francia. Ma anche alcuni paesi a democrazia parlamentare lo eleggono a suffragio universale: Austria, Irlanda, Islanda, Polonia.

La storia, tuttavia, mostra che non sempre l’elezione diretta del presidente è stato un bene per le nazioni e che, non di rado (soprat-tutto nel sud-America) il presiden-zialismo si è tradotto in dittatura. Ma la scelta del Primo cittadino deve pur competere al popolo, anche se indirettamente. Una ragione in più per cancellare la funesta legge elettorale, in modo che non solo i rap-presentanti delle regioni, ma anche i parlamentari elettori rappresentino i cittadini e non i boss dei partiti. Una repubblica, la nostra parlamentare, che non ha mai funzionato bene.

Occorrerebbe un rafforzamento dell’esecutivo, che può avvenire in modi diversi. Presidenzialismo, dun-que? Purtroppo nel mondo funziona solo negli Stati Uniti. Restano due

strade. Quella francese, semipresi-denziale, accompagnata da elezioni a doppio turno, come chiede il «saggio» Quagliarello, principale studioso italiano della Quarta repubblica francese. Oppure conservare un presidente decorativo (in Germania e Austria funziona) e rafforzare il potere esecutivo del premier (anche se oggi così lo chiamiamo, dei poteri del premier, quelli forti di Inghilterra e Germania, non ha nulla).

Ma non sarebbe il caso, tutti in-sieme, di modificare quella Carta, piena di bei princìpi ma anche inca-pace di far funzionare la macchina? Tutti chiedono modifiche, nessuno sinora le ha fatte. Il nemico nume-ro 1 della politica italiana sono il parlamentarismo e la conseguente partitocrazia, che sono figlie di una cattiva costituzione. Tre le istituzio-ni: parlamento (26 articoli: 55-82), presidente della repubblica (83-91), governo (92-96, 5 articoli!). Ma uno solo è il padrone, il regime di assem-blea, che non limita le sue funzioni al legislativo e al controllo: «Nelle sue mani si sono concentrate anche quelle del governo, degradato a co-mitato esecutivo di un parlamento, a sua volta esautorato dai partiti» (Maranini, Il mito della Costituzio-ne, 1957).

© Riproduzione riservata

NON SOLO NON È STATO ELETTO DIRETTAMENTE DAGLI ITALIANI MA NEMMENO INDIRETTAMENTE (LISTINI)

Il prossimo presidente sarà purtroppo quello del porcellum

Raffaele Fitto e Silvio Berlusconi

Il ministro Cahuzac dorme in auto come un barbone, il gran rabbino espulso per plagio e men-zogne. Le banlieue avan-zano verso la Bastiglia.

___

Al colle Pd-Pdl vogliono un «politico», i 5 stelle uno della «società civile», Napolitano rifi uta. E se mettessimo Schulz?

Riccardo Ruggeri

TWEET

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Page 10: QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda-re se nel Parlamento ci fosse una

10 Sabato 13 Aprile 2013 P R I M O P I A N O

Il sindaco pd di Santarcangelo di Romagna, sentiti i cittadini, ha scelto la prima soluzione

Più tasse o meno illuminazione?Il piano è diventato un esempio per altri sindaci

DI GIORGIO PONZIANO

Cittadini inviperiti contro l’Imu? Azien-de che se la prendo-no con la Tares? Tut-

ti uniti nel protestare verso un’imposizione fi scale diven-tata insostenibile?

Il sindaco di Santarcangelo, Mauro Morri, ha pronuncia-to uno storico: «Non ci sto». Nessun aumento delle tasse locali, nessuna maggiorazio-ne anche se consentita dalle normative statali. Ha rispo-sto in questo modo, dando ragione ai suoi cittadini che, come tutti in Italia, protesta-vano per il torchio fi scale.

Un sindaco Robin Hood, che ha ricevuto il plauso dei 21 mila residenti nel Comune dell’entroterra riminese che si vanta di avere dato i natali a papa Clemente XIV e di ser-vire nella sala «affrescata» da Tonino Guerra del ristorante Zaghini le migliori tagliatelle della regione.

Come ha fatto, di questi tempi, il pidiessino Mauro Morri, 43 anni, a non fare stringere ulteriormente la cinghia ai suoi amministra-ti? Li ha lasciati al buio. Sì, di fronte ai tagli delle rimesse statali e dovendo risparmiare, egli ha deciso di spegnere i lampioni. San-tarcangelo rimarrà (quasi) al buio ma nessuno dovrà mettere mano al portafoglio e la scelta è piaciuta: meglio il buio che nuovi sacrifi ci.

Lui ha fatto una sorta di sondaggio, cioè assem-blee nei cinque sobborghi della cittadina, per sapere quale delle due strade imboc-care per coprire il mancato introito: aggiungere imposte o risparmiare?

La scelta è caduta, a stra-grande maggioranza, sulla seconda. E dove risparmiare, se i servizi essenziali sono già stati ridotti all’osso? Sull’il-luminazione pubblica. Maga-ri chiedendo aiuto ai privati: chi può, è invitato a tenere accese le vetrine dei negozi, le sedi di banche o uffi ci che si affacciano sulla strada, i bar potranno allargare i loro dehors purchè ben illumina-ti. Fino a tarda sera quando, per motivi di sicurezza, mol-ti lampioni si accenderanno, per spegnersi all’alba. Ma un decimo dei 4.600 punti luce resterà totalmente al buio.

«Lo Stato», dice il sin-daco, «da una parte ci taglia ancora di più i fi nan-ziamenti, da 3,5 milioni di due anni fa ai 700mila euro di quest’anno, e dall’altro ci vuole gabellieri per riscuote-re l’Imu e la Tares. Ho deciso di non subire passivamente, quindi nessun aumento del-le imposte locali: nè sull’Imu,

né su asili, né sulle rette per il trasporto e la mensa, né su-gli altri servizi indispensabili che forniamo, neanche il ritoc-co dell’addizionale Irpef, che l’ultima manovra economica quasi impone ai Comuni. Ho preso le forbici e tagliato le spese, mezzo milione di euro di risparmio nel 2013, in par-

te grazie alla minore illumi-nazione pubblica».

Già altri sindaci hanno chiesto lumi al primo cit-tadino di Santarcangelo, che diventerà l’unico Comune ita-liano a impatto zero sulle im-poste locali nel 2013. In molte parti d’Italia c’è aria di ele-

zioni amministrative e dalla Romagna sembra venire un esempio su come guadagna-re consenso. Perciò fi occano le richieste d’informazione, per seguirne l’esempio. Lo slogan «più buio, meno tasse» sta fa-cendo proseliti.

Santarcangelo ha speso lo scorso anno 500 mila euro di illuminazione pubblica. La voce a bilancio risulterà dra-sticamente ridotta: «Faremo attenzione», aggiunge il sin-daco, «a non creare problemi di sicurezza. Lo spegnimento totale riguarderà soprattutto i pali con «doppio braccio», ne spegneremo uno. Poi valute-remo zona per zona che prov-vedimenti prendere, insomma disagi ridotti al minimo ma grande risparmio».

Tutti al buio ma il Co-mune di Santarcangelo porta alla luce gli evasori, altro modo per riuscire a non aumentare le imposte e altro fi ore all’occhiello di cui si vanta il sindaco antitas-

se, che nonostante la targa Pd sarebbe simpatico anche al Cavaliere che restituisce l’Imu: «Recuperiamo com-plessivamente circa un mi-lione all’anno dall’evasione», dice, «e, anche grazie a ciò, riusciamo a fare «quadrare» il bilancio che ha lasciato in-tatta la spesa sociale e inal-terate da 10 anni, sì 10 anni, tutte le tariffe dei servizi a domanda individuale, inol-tre abbiamo creato un fondo anticrisi di 100mila euro per disoccupati e cassintegra-ti e aumentato i fondi che sostengono il credito delle nostre imprese artigianali e commerciali, infi ne siamo riusciti a diminuire la tassa sui rifi uti».

Mauro Morri ci tiene al rapporto coi suoi cittadi-ni, del resto ha ottenuto qua-si il 60 % dei voti alla sua seconda elezione a sindaco. Ha un sito su Facebook in cui ognuno può pubblicamente prospettargli un problema (dalla pista ciclabile con le buche alla rete wireless comunale troppo lenta) e lui risponde a tutti sul web. Stessa cosa su Twitter. Roba da fare invidia a Grillo. È un presenzialista, non manca ai compleanni importanti e nel suo comune ci sono ben cin-que centenari, l’ultima foto lo ritrae insieme a Oreste Garattoni, unico uomo del-la schiera degli over 100. Ma in linea con la par condicio sostiene Allegromosso, fe-stival europeo della musica ultragiovane.

L’attivismo non gli manca, ha scritto perfino una lettera a papa Fran-cesco: «Pienamente con-sapevole dei miei limiti di fedele e dei confi ni entro i quali esercito la funzione di sindaco…. sono venuto a conoscenza dalla stampa che uno dei cardinali ha consigliato, a conclusione del Conclave, di scegliere il nome Clemente XV «per ven-dicarsi di Clemente XIV che aveva sciolto la Compagnia di Gesù» a cui Sua Santità appartiene. Santarcangelo ha dato i natali a Clemente XIV…. Una sua visita alla nostra città sarebbe un mo-mento di riconciliazione di valore storico e simbolico».

Ma se arriverà il Pontefi ce, il Robin Hood di Santarcange-lo dovrà, almeno per quel gior-no, riaccendere i lampioni.

© Riproduzione riservata

Mauro Morri

DI PUCCIO D’ANIELLO

Il nuovo presidente del Coni Giovanni Mala-gò prepara le nuove nomine. La data da segna-re sull’agenda è quella del 27 aprile, quando Mario Pescante diventerà il numero uno di Coni Servizi: sarà solo il primo passo, visto che in ballo ci sono molte altre importanti poltrone.

* * *

Il cantante (e non solo) Franco Califano è appena scomparso, ma presto Mondadori porterà nelle librerie un affettuoso ricordo del Califfo. Con il video dell’ultimo grande spettacolo, quello del teatro Si-stina, dove accanto a Califano c’era l’ultima sua scoperta vo-cale, Janette Criscuoli.

* * *

Oggi i vip romani hanno un appuntamento in agenda: la festa da Marisela Federici, sull’Appia Antica. Cibo e tanta musica.

* * *

Serata per pochissimi, nello sce-nario romano degli Horti Sallu-stiani, nel “regno” di Unionca-mere: «Zacapa. Espressioni di un’alchimia» è stata una festa pensata per portare in vita il mondo del rum più famoso del Guatema-la, e raccontare come dall’unione di cinque aspetti nasca un alchimia di gusto unica. Dove gli “ingredienti” sono rappresentati dall’invecchiamento in altitudine, la no-biltà della canna da zucchero ingrediente principale, il misticismo del Guatemala, la sapienza artigianale e le botti pregiate. Per raccontare il mondo di Zacapa è stato creato un percorso multisensoriale che si snodava fra le creazioni di quattro personalità che hanno interpretato l’alchimia degli elementi che danno vita al rum. I quattro talenti era-no lo chef Massimo Bottura, che ha dato un intepretazione gustativo, con un piatto e le nuvole al gusto di Zacapa, il naso e creatore

di fragranze Laura Tonatto che ha offerto un’emozione olfattiva, il compositore e per-former Stefano Serafini che ha firmato la colonna sonora e, per finire, la scrittrice Ro-berta Corradin che ha tradotto l’alchimia di Zacapa in parole.

* * *

Circondato dalle ville dei giocatori della Roma di ieri e di oggi, lontano dai soliti cir-cuiti, un gruppo di autentici attivisti del gusto provenienti da differenti approcci ha lavora-to per creare un’esperienza enogastronomica ricercata, cosmopolita ed eccentrica, di alta qualità. Ideatore e chef, Francesco Tanzarella

politico non affatto pentito, che ha deciso di concentrare ka sua attenzione alla cucina, aprendo al pubblico il ristorante “Barzi-lai”, all’Infernetto. La cucina rappresenta per lui un’avven-tura personale che si ispira al conte Giovanni Nuvoletti, a Ugo Tognazzi e a Gregor von Rezzori, suoi punti di riferimento da sempre per il buon vivere e il buon mangiare. E all’inaugurazione c’era anche una campionessa del lancio del martello, Silvia Salis.

* * *

Superlaureati nelle migliori università americane che finiscono per lavorare come commessi a meno di dieci dollari l’ora. Pur-troppo la crisi e la disoccupazione picchia duro su tutti in America, anche a chi ha investito tanta fatica e soprattutto tanti, tantissimi soldi, nella propria formazione. È la storia di Cory Bennett, una laureata in legge alla University of San Francisco, con specializzazione alla School of Law dello stesso ateneo. Dopo tante ore passa-te a preparasi per la sua futura carriera di avvocato, e oltre 150mila dollari spesi per pagare le rette, da tempo per sbarcare il lunario e tirare avanti è finita a piegare magliette e camicie in un bancone di Macy. Succederà anche in Italia?

INDISCREZIONARIO

Giovanni Malagò

Ingegneri, crollano le partite Iva. Una volta costruivano i ponti, ora ci stanno sotto.

Gianni Macheda

TWEET

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Page 11: QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda-re se nel Parlamento ci fosse una

11Sabato 13 Aprile 2013Sabato 13 AprilP R I M O P I A N O

In caso contrario, il paese si suicida. Queste le cifre

Unica manovra possibile,quella di ridurre le tasse

DI PAOLO NESSI

Neanche i conti in ordine: l’elemento in assoluto più qualificante del governo tuttora in ca-

rica potrebbe rivelarsi un bluff. Astrattamente, rientriamo perfettamente nei parametri di Maastricht, che impongono come limite massimo al rappor-to defi cit/Pil la soglia del 3%. Per il 2013 siamo al 2,9%, nel 2014 saremo all’1,8% e nel 2015 al 2,5%. Queste, per lo meno, sono le stime contenute nel Def appena approvato dal governo. Che, tuttavia, non tiene conto di una serie di imprevisti quali l’ipotesi che l’Imu venga rivista (come hanno promesso tutte le forze politiche), i pagamenti in scadenza alle Pa e le risorse ne-cessarie per rifi nanziare la Cas-sa integrazione in deroga. Ugo Arrigo, professore di Finanza pubblica presso l’Università Bi-cocca di Milano, aveva già da tempo previsto su queste pa-gine un simile scenario.

Domanda. Si poteva imma-ginare che sa-rebbe andata a fi nire così?

R i s p o s t a . Già nel dicem-bre del 2011 lo feci presente. Dato che il go-verno stava ap-prontando una manovra reces-siva, e siccome il Pil ne avrebbe risentito negati-vamente, non si sarebbe dovuto calcolare il gettito in maniera ragionieristica. Applicando, cioè, le nuove aliquote ai vecchi imponibili. Invece, è quello che hanno fatto i ragionieri dello Stato. Tale miopia ha prodotto alcuni effetti drammatici.

D. Ci spieghi meglio.R. Nel 2013 avremmo dovuto

osservare gli effetti di tre mano-vre: l’ultima di Tremonti e due di Monti, per un ammontare di 49 miliardi, ovvero 3,2 punti di pil. Tuttavia, il miglioramento dei contri pubblici, ovvero del raporto defi cit/Pil, è stato di soli 0,8 punti percentuali. Mancano, evidentemente, all’appello, 2,4 punti.

D. Che fi ne hanno fatto?R. Per ogni 4 euro di mano-

vra, uno è servito per miglio-rare i conti, gli altri tre si sono «persi per strada». È come se le risorse si fossero trasferite dal contribuente al beneficiario attraverso un secchio d’acqua bucato.

D. Cosa intende con «per-si per strada»?

R. Signifi ca che questi soldi sono svaniti nella recessione: sul reddito prodotto si sono pa-gate aliquote più alte; ma sono diminuiti i redditi. E, alle tasse raccolte, si è dovuto sottrarre quelle che non è stato possibile

raccogliere perché non c’era il reddito cui applicarle. Un feno-meno estremamente negativo: per l’economia (una parte di ricchezza non è stata prodotta), per il Fisco (è diminuita la base imponibile) e per il contribuen-

te (il suo reddito netto, per la crisi e per le tasse, è diminuito).

D. A quan-to potrebbe ammontare il mancato in-troito?

R. Difficile quantificarlo. Dipende tutto da quando la crisi si frenerà. In ogni caso, parliamo dell’or-dine di decine di miliardi di

euro.D. Cosa dovrà fare il pros-

simo governo?R. L’unica cosa che dovrebbe

fare è una manovra fi nanziaria per ridurre le tasse.

D. A chi?R. Alle imprese, anzitutto.

Magari, abbassando il cuneo fi scale, in modo da consentirle di assumere. A fronte di un mi-nor gettito nell’immediato, sul breve-lungo periodo l’aumento di produttività indotto dal mi-nor carico fi scale consentirebbe l’aumento della base imponibi-le. E il recupero pieno del get-tito inizialmente perduto. E ai cittadini. Per dare, quantome-no, un segnale.

D. E se invece il prossimo governo non invertirà la rotta rispetto a quello pre-cedente?

R. L’avvitamento recessivo andrà avanti sino al suicidio economico. Saremo destinati a fare la fi ne della Grecia.

D. Monti,nel frattempo, ha risposto al commissario europeo Olli Rehn, che pa-ventava il rischio di un con-tagio da parte dell’Italia al resto dell’Ue, negando deci-samente l’ipotesi...

R. Per ora, effettivamente non rischiamo di contagiare nessuno. Non abbiamo possi-bilità di fare danni dal punto

di vista finanziario. Non ab-biamo, infatti, una massa par-ticolarmente ingente di titoli pubblici da rinnovare, mentre la nostra esposizione pubblica verso l’estero si è, negli ultimi mesi, notevolmente ridotta. Se entro un anno-anno e mezzo non cambiamo rotta, allora sì che costituiremo un problema serio, oltre che per noi stessi, per l’Europa.

Ilsussidiario.net

Ugo Arrigo

DI PAOLO SIEPI

Ho fatto tutto quello che mi hanno chiesto. Ma non avremmo vinto le elezioni con tre co-mizi in più di Renzi, ma forse se Bersani aves-se promesso l’abolizione del fi nanziamento ai partiti e di tutti i vitalizi, come gli ho chiesto alle primarie, sì. Matteo Renzi, sindaco di

Firenze. l’Espresso.

Spesso le grandi banche hanno ricevuto aiuti e protezione politica. Non hanno benefi ciato di scelte pro-mercato ma di scelte pro-affari. Accade anche in Italia dove lo statalismo non è più quello socialista di una volta, cerca di camuffarsi in ma-niera intermedia, ma non è meno subdolo o pericoloso. Il tipico grande manager italiano tende a favorire l’intervento pubblico perché sa che il potere politico può garantirgli soldi o protezio-ne dalla concorrenza a spese di contribuenti e consumatori. Luigi Zingales: Manifesto capitalista. Rizzoli.

Il fatto politico delle Feste dall’Amicizia è la gente, semplice-mente felice di essere lì. I vecchi comunisti se ne sono accorti e vengono a fi utare, a vedere, a confrontare. I giovani comunisti ci vengono per ballare con le schizzinose che disertano le Fe-ste dell’Unità. Guglielmo Zucconi: La paga del deputato. Rusconi. 1978.

Quanto si può lacerare un cuore prima di spaccarsi? Piera Graffer: Fammi volare. Sarabande.

La passione predominante... Devastante, dilagante, imperante, pregnante, dilettante... Principiante? Alberto Arbasino. Corsera.

Il mio compagno di banco al liceo è colonnello dei carabinieri e comanda a Bolzano. Giovannini è ingegnere a Milano ma si è affermato in Europa. Trentini ha fatto fortuna in Cile, Scotoni in Brasile. Le compagne sembrano essersi dis-solte. Soltanto Anna, la prima della classe, è sempre in linea, medico e otto fi gli. Rolly Marchi: Ride la luna. Mursia.

Vincent Ravalec, s’ispira al Vangelo quando vi infl igge, con un gesto teatrale, questa frase: «Raccogliete le pietre che vi gettano, sono quelle del vostro piedistallo». Paul Vermuz: On m’a dit de ne pas le dire!, mi hanno detto di non dirlo. l’Archipel.

Il capitano, un piccolo richiamato, biondo, del ‘96, è famoso per saper trovare vino ovunque. Paolo Caccia Dominioni: Ascari K7 1935-36. Longanesi.

CERBOTTANA, cervo femmina di facili costumi. Dizio-nario satirico.

Si chiamano storielle oscene quelle che si raccontano agli antipasti invece di aspettare a raccontarle dopo il cognac e il caffè. Pitigrilli: Il pollo non si mangia con le mani. Sonzogno. 1957.

Oggi sappiamo che i faraoni hanno fatto scrivere sulle pi-ramidi i risultati di una scienza di cui ignoriamo l’origine e i metodi. Vi si trovano il numero pi greco, il calcolo esatto della durata di un anno solare e del peso della Terra, la legge delle precessione degli equinozi, il valore del grado di longitudine, la direzione reale. Louis Powels e Jacques Berger: Il mat-tino dei maghi. Mondadori.

Se gli uomini impiegassero per il possibile la metà delle forze che sprecano per l’impos-sibile. Gesualdo Bufalino: Bluff di parole. Bompiani.

Comincia l’antifascismo delle grossa bor-ghesia: si leggono gli «Acta diurna» di Guido

Gonella sull’Osservatore romano e si saltano ad occhi chiusi i brani dei giornali che elogiano il Duce. Pier Luigi Melani, detto anche Pier Capponi, a causa dei suoi voluminosi glu-tei, indossa l’orbace civile secondo quanto va raccontando in giro Vincenzo Talarico; il giorno che gli eserciti di Hitler invadono la Francia, si veste a lutto, abiti, cravatta e lob-bia nera. Franco Monicelli: Il tempo dei buoni amici. Bompiani.

Chi si mette in testa di salvare il mondo e di affrancarlo dalla ignoranza e dalla miseria morale deve soprattutto pre-ventivare i rischi che corre. La croce e la cicuta stanno a testi-moniarlo. Franco M. Scadaferro: Aritmie del sentimento. Supernova.

Le illusioni, in fondo, mi hanno aiutato a vi-vere. Roberto Gervaso. Il Messaggero.

© Riproduzione riservata

PERISCOPIO

i è ingegnere a

Mmsepa

Firenze. l’Espr

lasiB

gGonella sull’Oss

Vignetta di Claudio Cadei

di Pierre de Nolac

Le quirinarie di Grillo sabotate dagli hacker.

Forse volevano indicare per il Colle la Hack.

* * *

Pd, Barcascende in campo.

O in acqua?

* * *

Lerner con Bersanicontro la povertà.

Gad ha paura di non guadagnare più con la tv?

* * *

Vaticano, udienzadi papa Francescocon i vescovi toscani.

Voleva saperetutto su Renzi.

* * *

Ricominciano gli sbarchi degli immigrati.

Hanno saputo che la Boldrini ha una Camera.

* * *

Bersani ha incontrato Casini.

È la provache sta alla frutta.

PILLOLE

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Page 12: QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda-re se nel Parlamento ci fosse una

12 Sabato 13 Aprile 2013 P R I M O P I A N O

Non valgono più le leggi tradizionali? Come mai il sistema è inceppato e lo spread si riduce?

Economia ko, finanza alle stelleÈ l’effetto dell’alluvione monetaria decisa da Tokio

DI UGO BERTONE

La forbice della con-giuntura è sempre più divaricata nel mondo. Da una parte, si mol-

tiplicano i segnali di ripresa negli Usa. L’ultimo dato, re-lativo alle richieste di sussi-di alla disoccupazione negli Stati Uniti, registra un calo di 42mila unità a 346mila. Nel frattempo, migliora la si-tuazione del mercato immobi-liare, che è il settore da dove cominciò la lunga recessione. Al contrario, il bollettino del-la Bce, ad esempio, segnala che, a fine 2012, il tasso di disoccupazione nell’Eurozo-na ha continuato a crescere «raggiungendo livelli senza precedenti». La disoccupazio-ne infatti ha toccato il 12% a febbraio, un numero che la-scia prevedere «un ulteriore calo dei posti di lavoro nel primo trimestre del 2013». Anche perché la congiuntu-ra sembra volgere al brutto stabile: i ritardi sulle riforme strutturali, continua il bollet-tino, «pesano e rappresentano un elemento di rischio per la ripresa dell’Eurozona nella seconda metà del 2013».

Di fronte ai numeri dei

senza lavoro in Europa sa-rebbe facile spiegare un calo dei mercati azionari. Se poi lo sguardo si restringe sull’Italia, le prospettive fi nanziarie do-vrebbero essere catastrofi che o giù di lì: non passa giorno senza che non chiudano i bat-tenti centinaia di imprese; il rapporto debito/pil, nonostante gli sforzi sopportati, s’avvia a salire al 130%, massimo sto-rico in tempo di pace; i conti sembrano avviati a un percor-so virtuoso, ma solo se, ammo-nisce il ministro uscente Vit-torio Grilli, non verrà messa in discussione l’Imu, in barba a tutte le promesse elettora-li (anche del premier Mario Monti); sul fronte delle trat-tative del nuovo governo o del Quirinale, regna la nebbia più fi tta. In sintesi, è giustifi cato l’allarme di Olli Rehn, il com-missario Ue che ha sollevato il pericolo tangibile di un rischio default dell’Italia, suffi ciente da solo a far saltare l’euro. Ma, a giudicare all’andamento dei mercati, non suffi ciente a far salire il rendimento dei titoli di Stato italiani o lo spread Btp/Bund

Perché? La spiegazione

più convincente parte da Tokyo. Dopo vent’anni di de-pressione economica, Tokyo ha deciso di cambiar rotta. Il premier Shinzo Abe ha lan-ciato un piano che prevede tre pilastri: una robusta refl azione dell’economia attraverso una politica monetaria estrema-mente aggressiva che, tempo due anni, raddoppierà la base

monetaria; una politi-ca fi scale altrettanto robusta, che consenti-rà il rilancio del Pil a suon di investimenti; riforme strutturali in materia di liberaliz-zazione, apertura alla concorrenza interna-zionale e più fl essibi-lità nell’impiego della forza lavoro. Ci vorrà tempo per capire se il piano, nel suo com-plesso, funzionerà, offrendo un esempio virtuoso al resto del mondo, come accad-de negli anni Trenta quando il Giappone, tra il 1931 e il 1936, sviluppò una coraggiosa politica espan-siva emancipandosi dal gold standard. Una politica keyne-siana che non contagiò l’Ovest, anche perché il ministro delle Finanze, deciso a tagliare la spesa in armamenti, venne assassinato dai militari.

Per ora, in attesa di no-

vità strutturali, limitiamoci ad assistere all’enorme opera-zione di immissione di moneta

nell’economia, che amplifi ca gli effetti del Quantitative Easing americano. Nel giro di pochi giorni, almeno 70 miliardi di dollari sono usciti dallo yen, in via di svalutazione. Una parte di questi soldi vaga per il mondo a caccia di impieghi convenienti, per lo più a breve. La gran parte bussa alla Cina, seriamente preoccupata per il possibile impatto infl azionisti-co e per le conseguenze della fi nanza locale, dove spuntano

ogni giorno nuove strutture «finan-ziarie ombra», ca-paci di ripetere a Oriente i guai già combinati in Usa ed Europa.

Un’altra parte va alla ricerca di buone occasio-ni speculative. E qual lido migliore dell’Italia, Paese che paga interessi quattro volte supe-riori al Giappone pur con un defi cit primario che, al netto degli inte-ressi, è positivo?

Quale spiaggia migliore di un Paese ove le imprese scappa-no o sono pronte a salvare il salvabile? Insomma, questa insolita e per certi versi sor-prendente primavera della fi nanza, presenta opportuni-tà (poche) e rischi (tanti). Può essere l’occasione per metter mano a strutture proprieta-rie squilibrate e assetti pa-trimoniali fragili (in banca, soprattutto). Può essere però anche l’illusione che le scelte

di fondo, il secondo e terzo pi-lastro dell’Abenomics, possano essere rinviate all’infi nito, in attesa di soluzioni italiane che non arrivano mai o delle ele-zioni altrui (il voto tedesco di ottobre, innanzitutto).

Al contrario, il rischio è

che l’onda dei capitali, come un’alluvione, intacchi i pochi pilastri che reggono, dopo anni di incuria e di mancata manutenzione, l’economia e la società italiana.

Un rischio che, ammonisce giustamente Olli Rhen, mi-naccia l’intera Ue e non solo: un’Europa in avvitamento strutturale potrebbe creare problemi tali da mettere in discussione la bassa crescita globale che piace t anto ai mer-cati. E fi nire per dare ragione a Willem Buiter, l’economi-sta che da tempo continua a ipotizzare per il 2015 ristrut-turazioni del debito sovrano (che cresce velocemente anno dopo anno) in non pochi paesi europei. Non solo del sud Eu-ropa.

Ilsussidiario.net

Bersani e il principio di Peter

Il principio di Peter si applica anche a Pier Luigi Bersani? Per rispondere a questo quesito dobbiamo prima spiega-re che cosa dice, questo principio, detto anche della massima incompetenza. La fi liera che Peter descrive è purtroppo sotto gli occhi di tutti. A lui il merito di averla resa evidente. Se un operaio è bravo, viene promosso capo operaio. Se quest’ultimo dà buona prova di sè, diventa capo dello stabilimento. Se, come capo stabilimento fallisce, non prosegue. Ma se fa bene, viene promosso direttore generale. Se è scadente come dg, resta nel posto. Se invece come dg ha meritato, diventa amministratore dele-gato. E così via. La conclusione è che, alla fi ne, ognuno si trova collocato nel suo punto di massima incompetenza. Cioè la società moderna è, nei fatti e in sostanza, guidata da gente che è inadat-ta al ruolo che sta ricoprendo. Pier Luigi Bersani, che, prima, come presidente della Regione Emilia-Romagna e poi come ministro aveva dato un’ottima prova di sé, ha forse raggiunto il livello di massima incompetenza? Pongo il quesito. Io, la risposta ce l’ho. Ma non la dico per non condizionare chi mi sta leggendo.

Gherardo Bracciforti – Firenze

Lo spread: per un giornovada dove ce n’ha voglia

In un tempo di crisi così profonda e diffusa, è facile essere pessimisti. Se poi, a questa circostanza di fondo, si aggiunge il fatto che il tempo climatico è deludente (neve anche in marzo; e poi pioggia a volontà) è facile cadere nelle depressione. Fortunatamente, abbiamo adesso avuto un inizio di settimana stre-pitoso. Sole pieno e tiepido, aria fresca che (nella mia zona) spira dalle Alpi e

quindi è un piacere inalarla. Nei par-chi pubblici le inoltre tosatrici tagliano l’erba e si diffonde, nell’aria, il profumo dell’erba appena tagliata che per me è più inebriante di Chanel n.5. È strano se, in queste cicostante mi dimentico dello spread e proprio nei giorni in cui esso diminuisce?

Guido Maestri - Brescia

Il dovere dei marò

A seguito di un naufragio voluto da incompetenti alla Stecchino, due nostri marò sono stati fatti prigionieri dall’In-dia. I nostri due marò sono due militari, non dimentichiamolo. Se fatti prigionie-ri è dovere dei marò di tentare evasione e fuga (come fecero, o tentarono di fare, i loro padri o nonni nella seconda guerra mondiale). Devo continuare…

Ivan Ciollaro - Piacenza

Il buco nero chiamato Germania

Nel bene o nel male, l’Europa è di-ventata a guida tedesca. L’Uk infatti guarda sempre più altrove. La Francia è l’ombra di ciò che essa era. Dell’Italia non parliamo. I giornaloni italiani invece continuano a considerare la Germania un paese irrilevante, come se fossimo ancora alla belle époque. Sono in forte ritardo sulla tabella di marcia della storia che ha cambiato corso con il crollo del muro di Berlino avvenuto, ormai, più di una generazione fa. Al massimo sui giornali italiani si par-la della Merkel ma mai dei tedeschi per come essi sono, fanno e pensano. Un’eccezione, una lodevole eccezione, è rappresentata da ItaliaOggi che ogni giorno, con la penna fi nissima ed attenta del suo corrispondente da Berlino, Roberto Giardina, (uno che

la Germania la conosce come le sue tasche) ci informa puntualmente ed in modo assolutamente originale su che cosa succede in questo paese, ren-dendo un servizio utile ai suoi lettori che vogliono essere informati sui fatti che contano.

Vanna Vicentini – Vercelli

Che ne direste?

Che ne direste, a questo punto della crisi (di inedia politica), di una colazione frugale di primavera? Chessò, una co-lazione con una insalatina di verdure croccanti, vitello tonnato della nonna con patate novelle al forno, coppa di mirtilli e lamponi con biscottini della casa... Prosecco di Valdobbiadene spu-mante. Prosit. Alla faccia di Schulz (e, già che ci siamo, anche di Bersani e di Berlusconi).

Gianna Presutti - Siena

E poi ci lamentiamo delle nostre università

È uffi ciale: non c’è più nessun posto nel mondo dove per scappare per trovare un posto migliore. Alla Columbia Uni-versity di New York, ad esempio, hanno assunto come docente, un’estremista di sinistra condannata per concorso in omicidio, in libertà vigilata dal 2003 dopo 22 anni di carcere. Era alla guida del furgone della fuga dopo una rapina che costò la vita a due poliziotti e una guardia armata nel 1981. È stata assun-ta come professore associato. Materia di insegnamento? «She teaches about the issues facing convicts and their families when a person is released from prison». Insegna i problemi che incontrano i detenuti e le loro famiglie quando una persona esce dal carcere.

Gianna Fragonari - Bologna

LETTERE

Olli Rhen

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Page 13: QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda-re se nel Parlamento ci fosse una

13Sabato 13 Aprile 2013ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA

Sarà lungo 180 chilometri e collegherà lo specchio d’acqua con il sottostante Mar Rosso

Un canale salverà il Mar MortoMancano però i soldi e sono troppi gli interessi in gioco

DI MASSIMO GALLI

Il Mar Morto si ritira sem-pre più e a salvarlo po-trebbe essere un canale artificiale di 180 chilome-

tri che lo colleghi al Mar Ros-so. A sostenerlo è la Banca mondiale, che ha esaminato accuratamente il progetto e ha deciso di raccomandarlo ai paesi dell’area mediorientale interessati: Israele, Giordania e Cisgiordania. Ma i problemi non mancano, a cominciare dai costi dell’opera, che in realtà è ritenuta da molti osservatori di difficile realizzazione.

La situazione del Mar Morto, il mare più salato del mondo, diventa col passare del tempo sempre più critica. Il li-vello delle acque si sta abbas-sando di circa un metro ogni anno. Dagli anni 60 a oggi la sua superfi cie è scesa da 950 a 637 chilometri quadrati e il suo livello è diminuito di 29 metri. È stato calcolato che, in assenza di interventi, nel giro di mezzo secolo il volume del Mar Morto sarà arretrato di oltre il 10%. Le conseguenze

sarebbero negative per l’indu-stria, il turismo e l’ambiente. Danni che la Banca mondiale ha stimato in 33 miliardi di dollari (25,2 mld euro).

Il motivo di questo prosciu-gamento va ricercato nella sete delle nazioni circostan-ti: Israele, Giordania, Siria e Libano. Essi deviano l’acqua del fi ume Giordano, immissa-rio del Mar Morto, costruendo dighe e non preoccupandosi delle ricadute. Inoltre il corso d’acqua del Giordano, che ha forti reminiscenze bibliche (in esso Giovanni Battista battez-zò Gesù), adesso è molto in-quinato e al confi ne tra Israele e Giordania è ridotto a poco più di un ruscello. La ricetta della Banca mondiale fa per-no sul dislivello di 432 metri esistente tra i due mari, visto che il Mar Morto (propria-mente un lago) si trova nella depressione più bassa della Terra, a quasi 400 metri sotto il livello del mare. Per la forza di gravità, quindi, l’acqua del Mar Rosso potrebbe confl uire nel Morto nell’ordine di 2 mi-liardi di metri cubi all’anno.

Israele, Giordania e l’autorità palestinese benefi cerebbero di quest’opera, che includerebbe un impianto per dissalare l’ac-qua: essa risulterebbe parti-colarmente utile alla nazione giordana, che soffre parecchio la siccità. Ma è prevista anche una centrale idroelettrica, che alimenterebbe la stazione di pompaggio di Aqaba, in Gior-dania, e l’impianto di dissala-zione. L’energia prodotta con-fl uirebbe nei tre paesi.

Contro questo piano si sono però schierati gli ambientali-sti. In particolare, l’organiz-zazione Foeme (sigla che sta per Amici della terra del Vi-cino Oriente) evidenzia che a essere avvantaggiati saranno soprattutto i gruppi industria-li coinvolti nell’opera, mentre la popolazione sarà costretta a subire costi proibitivi per l’ac-quisto di elettricità, oltre a un peggioramento dell’ambiente di vita. Inoltre il Mar Morto ri-

schia di essere soggetto a una proliferazione di alghe rosse e alla formazione di gesso, a causa della mescolanza con l’acqua del Mar Rosso. Non manca l’allarme per il perico-lo di inquinamento del sotto-suolo in caso di perdite, di atti terroristici o di un terremoto.

Da ultimo, non certo per or-dine di importanza, c’è la que-stione fi nanziaria. Costruire il canale comporterebbe un investimento di 9,97 miliar-di di dollari (7,61 mld euro), mentre la Banca mondiale assicura che le ricadute eco-nomiche supereranno di un miliardo la somma stanziata. Ma è difficile che un paese come la Giordania, alle pre-se con notevoli problemi di bilancio, possa sborsare la sua quota di 2,5 miliardi. La parola, adesso, spetta proprio ai diretti interessati. I qua-li, contrariamente a quanto viene dato per scontato dalla Banca mondiale, non è detto che riescano a sedersi costrut-tivamente intorno a un tavolo per un obiettivo comune.

© Riproduzione riservata

DI ETTORE BIANCHI

Le acque africane sono diventate preda dei pe-scherecci provenienti dalla Cina. Ma Pechi-

no, stando a una ricerca condot-ta dall’università di Vancouver per conto dell’Unione europea, avrebbe nascosto i veri numeri riguardanti la sua attività in-ternazionale alla Fao, l’organi-smo delle Nazioni Unite che si occupa di alimentazione e agri-coltura. Tra il 2000 e il 2011 la quantità pescata in media ogni anno, e dichiarata ufficialmente, ammonta a 368 mila tonnellate. In realtà essa sarebbe pari a 4,5 milioni di tonnellate. Gran parte del pesce nascosto (2,9 mln di tonnellate) proverrebbe dalle coste occidentali dell’Africa.

Se i dati contenuti nello studio fossero veri, ci sarebbe di che preoccuparsi. Non solo per il destino dei pescatori locali, ma anche per-ché questi numeri servono agli scienziati per fotografare lo stato di salute delle risorse ma-rine e proporre un tetto massimo all’attività di pesca.

Attualmente sarebbero 900 i pescherecci cinesi sparsi nell’intero pianeta, di cui 345 al largo dell’Africa: di questi, 256 si avvalgono di reti che arrivano in profondità. Si tratta di mezzi molto più rudimentali di quelli russi, anch’essi molto presenti nell’area e che sono in grado di trattare il pesce direttamente a bordo. I cinesi, invece, fanno la differenza in quanto i loro equipaggi lavorano 24 ore su 24 per tutti i giorni dell’anno. Inoltre le imbarca-zioni dispongono di attrezzature sofi sticate per

l’individuazione del pesce. Un terzo del pescato cinese è venduto direttamente in Africa e un altro terzo (polipi, gamberi) arriva sul mercato mondiale. La parte restante, dalle cernie alle pinne di squalo, è dirottata in Cina per essere consumata in loco.

Finora non ci sono state reazioni uffi cia-li della Fao all’indagine commissionata da Bruxelles. Tuttavia Richard Grainger, responsabile del comparto pesca all’agen-zia dell’Onu, ha dichiarato in un’intervi-sta che i numeri rivelati sono eccessivi. Didier Gascuel, dell’università europea della Bretagna, esperto di pesca per la Ue e la Mauritania, rincara la dose e sostiene che la rapina di risorse nei paesi del sud, in particolare in Africa occidentale, è genera-lizzata. È vero che pure in passato le nazioni africane siglavano accordi con gli europei, una pratica a suo tempo denunciata dalle ong, ma i contratti riguardanti cinesi e russi sono poco trasparenti.

© Riproduzione riservata

Pescano 4,5 milioni di tonnellate. Ne dichiarano 368 mila

I pescherecci della Cina invadono i mari africani

Per le collaboratrici do-mestiche brasiliane è arrivata una legge che rappresenta «la

seconda abolizione della schia-vitù» nel paese sudamericano. A sostenerlo è Eliana Mene-zes, presidente del sindacato di categoria, che ha commen-tato con queste parole la mo-difica costituzionale che per-mette alle colf di beneficiare delle tutele di cui già godono gli altri lavoratori.

L’attività delle donne atti-ve in casa sarà, d’ora in poi, soggetta a regolamentazione: non più di otto ore al giorno di lavoro, un massimo di 44 ore alla settimana, il ricono-scimento degli straordinari e la tariffa notturna.

In Brasile c’è chi parla di un cambiamento culturale radicale. L’Organizzazione

mondiale del lavoro ha appu-rato che il paese è il numero uno nel lavoro domestico con 6,1 milioni di addette, pari al 15% delle donne attive. La professione interessa soprat-tutto donne di colore, che nel 70% dei casi lavorano senza contratto. Lo sviluppo econo-mico delle regioni del nord e del nordest, principali fornitri-ci di manodopera, ha frenato negli ultimi anni l’esodo di donne che si trasferivano per trovare di che vivere.

Ma secondo José Pasto-re, esperto in risorse umane all’università di San Paolo, questa novità comporta il clas-sico rovescio della medaglia: essa irriterà profondamente la classe media, costretta a spendere il 10-15% in più per le collaboratrici domestiche.

© Riproduzione riservata

Una legge prevede l’orario di lavoro

Colf brasiliane, addio schiavitù

Una nave da pesca cinese

Una veduta del Mar Morto

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Page 14: QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda-re se nel Parlamento ci fosse una

14 Sabato 13 Aprile 2013 ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA

È quella, lunga 64 km, che unisce in Germania Kassel a Eisenach lungo i monti dell’Assia

L’autostrada più cara del mondoPrevisti 480 mln di euro, ma ora non ne bastano 2 mld

da BerlinoROBERTO GIARDINA

Die teuerste Autobahn der Welt, l’autostrada più cara del mondo. I tedeschi vogliono to-

glierci tutti i record, anche quelli meno appetibili. I 64 chilometri in costruzione da Kassel a Eisenach sono, per loro, i più dispendiosi di tutti i tempi, ma trascurano la Sa-lerno-Reggio Calabria. Certa-mente, l’autostrada attraver-so i boschi e i monti dell’Assia è la più inutile, mentre la no-stra servirebbe allo sviluppo del Meridione, sempre che un giorno venga completata. Dopo l’ormai farsesca storia del nuovo aeroporto di Ber-lino, la cui inaugurazione continua a essere rinviata, e quella della stazione di Stoc-carda che continua a moltipli-care i suoi costi, ora i tedeschi si indignano per la A44, che sta sprecando miliardi dei contribuenti. All’inizio erano stati previsti 480 milioni di euro, adesso non dovrebbero bastare 2 miliardi, oltre 28

milioni a chilometro, cinque volte più della media.

Il primo progetto risale ad-dirittura a novant’anni fa, durante la Repubblica di Wei-mar. Poi la realizzazione fu iniziata dai nazisti. Per loro, le autostrade avevano innan-zitutto un’importanza militare e l’autostrada avrebbe unito la regione a Nord di Francoforte a Eisenach, la città di Lutero, in direzione di Jena. Le batta-glie avvengono, o avvenivano, sempre negli stessi luoghi, da Giulio Cesare a Napoleone, e si prevedeva dunque che, in caso di conflitto con l’Unio-ne Sovietica, la zona avrebbe avuto una grande importanza strategica. Ma le guerre moder-ne seguono un’altra logica. Dei progetti nazisti è rimasto solo un ponte, costruito nel 1940, collegato con il nulla.

Dopo la fine del III Reich, Kassel e Eisenach furono se-parate dalla Cortina di ferro. Inutile costruire strade senza sbocco. Le Autobahnen e le linee ferroviarie si sviluppa-rono tra Nord e Sud, e non da Ovest a Est. Solo da tre punti

si poteva raggiungere Berlino per strada: da Amburgo, da No-rimberga, da Francoforte. Tutto cambiò dopo la riunifi cazione, ma ormai la A44 non serviva più a nulla. Eppure, i politici sono tutti uguali e, negli anni novanta, si ricominciò a pro-gettare di completare il trat-to interrotto decenni prima,

nell’euforia seguita alla ca-duta del Muro. E oggi, contro la rinuncia logica e opportuna sono entrate in campo le lobby del cemento armato. «Vale la pena?», si chiede l’autorevole Auto Bild, sotto il titolo «Un cantiere lungo novant’anni».

Si volle calcolare che il traf-fi co avrebbe raggiunto le 60

mila vetture al giorno, men-tre vent’anni dopo non sono neanche 17 mila. Inoltre, nel frattempo, era stata ampliata e migliorata la Bundesstrasse 7, la strada regionale che se-gue quasi lo stesso percorso. Anzi, il tratto è più sicuro e veloce. Per l’autostrada do-vranno essere costruiti 13 lunghi e costosi tunnel e 15 ponti arditi per la gioia de-gli architetti, ma ovviamente costosi. Per alcuni tratti in curva e forte pendenza la ve-locità massima prevista sarà di 80 km all’ora, mentre sulla Bundesstrasse si raggiungo-no i 110. Inoltre, all’italiana, sono intervenuti alcuni am-ministratori locali per chie-dere e ottenere inutili devia-zioni affi nché la A44 invece di seguire la linea più breve passi dalle loro cittadine. Se la ragione non prevarrà, la A44 sarà terminata non pri-ma del 2020, esattamente un secolo dopo il primo progetto. Anche questo record proba-bilmente sarà battuto da noi italiani.

© Riproduzione riservata

La Ford Focus è stata la vettura più venduta nel mondo nel 2012.

È quanto sostiene il cen-tro studi Polk, secondo il quale il costruttore ame-ricano lo scorso anno ne ha commercializzati 1,02 milioni di esemplari, con-tro i 919 mila del 2012. La Focus sorpassa la Toyota Corolla (873 mila esem-plari), che era in testa nel 2011. Ford occupa anche il terzo gradino del podio, con i suoi pick-up serie F (785.600).

Unico neo, la giapponese Toyota, numero uno mon-diale, contesta questi dati, affermando di aver vendu-to 1,16 milioni di Corolla, tenuto conto delle diverse versioni del veicolo.

In ogni caso, il costruttore Usa ha visto nella classifica di Polk la conferma della propria strategia «One Ford», che consiste nel produrre e vendere gli stessi veicoli in tutto il pianeta.

Dal suo arrivo alla testa del gruppo ame-ricano, nel 2006, Alan Mulally, sorpreso di trovare prodotti e pratiche commerciali differenti a seconda delle regioni, ha avuto come chiodo fisso quello di uniformare la gamma dei modelli e i processi industria-li. «Noi operavamo a un livello regionale, senza effetti di scala», ha dichiarato l’anno scorso ai giornalisti.

«Mi sono detto che bisognava unificare Ford, per farne un marchio globale».

Oggi la Focus è fabbricata in Europa (Germania), in Russia, negli Stati Uniti e in Cina (dall’inizio di quest’anno). Circa l’80% dei pezzi è comune.

La crescita delle vendite è stata trainata l’anno scorso dalla domanda in Nord Ame-rica (246 mila esemplari venduti, +40%) e in Cina (un quarto dei volumi). E il fatto di commercializzare lo stesso prodotto ovun-que permette anche di diminuire le spese di marketing.

© Riproduzione riservata

L’anno scorso ha superato nel mondo la Toyota Corolla

La Focus della Ford è l’auto più venduta

Lg vuole riconquistare il podio nel mercato dei telefoni cellulari.

Un progetto piutto-sto ambizioso: il gruppo corea-no, infatti, che nel 2010 era il numero tre mon-diale del settore, si è visto retroce-dere in q u i n t a posizio-ne a fi ne 2012, con s o l o i l 3,2% del mercato.

M a q u e s t o non raf-f r e d d a a f f a t t o gli entu-siasmi di Lg, che ha deciso di rivedere com-pletamente la gam-ma dei propri telefoni mobili e che «vuole d i v e n t a r e un’alterna-tiva al domi-nio di Apple e Samsung negli smart-

phone», come sottolinea Won Kim, direttore marketing di Lg Mobile.

Per riconquistare il ter-zo posto in classifi ca, Lg ha deciso di scommettere sugli smartphone, il segmento più dinamico. Il gruppo ne ha venduti 26 milioni nel 2012 e quest’anno spera di arriva-re a 35-40 milioni: non molto, peraltro, su un mercato che

dovreb-be raggiungere nel

2013 il miliardo di unità. Gli atout di Lg sono il 4G,

la longevità delle batterie e una gamma di modelli più strutturata.

© Riproduzio-

ne riservata

Le ambizioni nel mondo del gruppo coreano

Cellulari, Lg punta al 3° posto

La Focus è prodotta in Germania, in Russia, negli Stati Uniti (nella foto la fabbrica in Michigan) e,

da quest’anno, anche in Cina

Il primo progetto dell’autostrada A44 risale addiritturaa novant’anni fa, durante la Repubblica di Weimar

Le due pagine di «Estero - Le notizie mai lette in Italia» sono a cura di Sabina Rodi

Lg ha venduto 26 milionidi smartphone nel 2012

e quest’anno speradi arrivare a 35-40 milioni

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Page 15: QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda-re se nel Parlamento ci fosse una

从最高端品牌的最新出品中精挑细选的极品计时工具。男款女款均尽显尊贵

20款风格名表

PANERAILUMINOR SUBMERSIBLE 1950 3

AMAGNETIC 3 DAYS AUTOMATIC TITANIO8900 WWW.PANERAI.COMPP

MONTBLANCVILLERET 1858 VINTAGE TACHYTT DATE

43400 WWW.MONTBLANC.COM

01

87

ES -����

96

�15. FORNASETTI LINA CA AVAA ALIERIVV (FORNASETTI.COM) 16. BYSTEEL LACE, (BYSTEEL.IT) 17

, PAOLOPP PIVAVV (A POLIFORM.IT) 18. PORRO BOXES BOIS (PORRO.COM) 19

(SCHOLTENBAIJINGS.COM) 20. CAPPELLINI TAFELSTTT UKKEN, (CAPPELLINI.IT) 21

(NATUZZI.COM)

16

20

18

17

DESIG

N -

��

��

22

22 23 24.

25 26 27

28 29

30

Le novità delle collezioni moda e accessori.

Gli orologi e i gioielli più belli.

Il design e l’eccellenza del lifestyle.

Food, wine e ristoranti.

Gli hotel e le località turistiche più attraenti.

I servizi utili e le informazioni pratiche per il soggiorno.

La cultura, i monumenti, l’arte e la storia.

Le mappe e i consigli per lo shopping

a Roma, Milano, Venezia e Firenze.

意大利

高级定制

MATTEO ZAMPOLLOGIOVANNI GIANNONI

(CHAMBRE SYNDICALE DE LA HAUTE COUTURE)

(ATELIER VERSACE) (GIORGIO ARMANI PRIVÉ) (GIAMBATTISTA VALLI) (VALENTINO)

RICCARDO TISCI(GIVENCHY)

在巴黎高级定制时装周中,意大利品牌越发抢镜了。显示出意大利制造的优秀品质,及其激动人心的创造力。

FASH

ION

- ��

(GIORGIO ARMANI) AAARMANI PRIVÉAA

VIA BORGONUOVO 11, MILANO

GIORGIO ARMANI PRIVÉ

红月队面临的新挑战

16 21 (ORACLE TEAM USA) (LUNA ROSSA CHALLENGE)

WWW.LUNAROSSACHALLENGE.COM)

(MAURIZIO BERTELLI) (LOUIS VUITTON CUP)

2013MASSIMILIANO “MAX” SIRE-

NA

在那不勒斯湾,从4月16日起,世界历史最悠久、最负盛名的体育奖杯——美洲杯帆船赛的挑战重新开始。启航的帆船中,包括普拉达时装屋的未来派双体船——红月挑战号 (LUNA ROSSA CHALLENGE)。

SPO

RT -

��

140

144

141

AC45

4 16 21

Eccellenza Italia è il primo sistema multimediale ideato e già affermato

per comunicare nel modo migliore con i turisti della prima economia mondiale.

Un grande progetto realizzato in collaborazione con Xinhua, la più importante agenzia di stampa cinese,

e con la Fondazione Italia-Cina.

Vuoi parlare con500.000

nuovi clienti cinesi?P

ra

da

Co

rn

eli

an

i

Blu

ma

rin

e

Pa

l Z

ileri

Il magazine stampato in Cina (150.000 copie) e in Italia (50.000 copie), distribuito

a tutti i turisti cinesi che chiedono il visto, ai clienti private di Bank of China, sui voli per l’Italia,

nelle lounge degli aeroporti, negli hotel.

*numero di turisti cinesi previsti in Italia nel 2013

Il web costantemente aggiornato.www.eccellenzaitalia.cn

*

Speciale Capri e Napoli in maggio-giugno

RO

MA

- ���

124

HOTEL DE RUSSIE

JIL SANDER

BENETTON

FRATELLI ROSSETTI

ENOTECA BUCCONE

STONE ISLAND

EMPORIO ARMANI

SERGIO ROSSI

CHRISTIAN LOUBOUTIN

TIFFANY

HOGAN

FRETTE

HOEPLY

BELSTAFF

BORSALINO

POMELLATO

FELTRINELLI

GANT

ASPESI FLOS

ICEBERG

COSTUME NATIONAL

ELEONORA

VALENTINO

POMELLATO

LUISA SPAGNOLI

PATRIZIA PEPE

TRUSSARDI

POLLINI

CESARE PACIOTTI

MALO

FENDI

LOUIS VUITTON

MIU MIU

ETRO

CHANEL

�����

01

BOGGI MILANO

CHOPARD

L’app per Apple e Android

con contenuti extra.

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Page 16: QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda-re se nel Parlamento ci fosse una

21Sabato 13 Aprile 2013

ERDEENTO

SEMAFORO VEAL RISARCIMEDirittoIN EDICOLA CONI

cementeadale

Come farsi risarcire velocin caso di sinistro stra

& Fisco

È quanto emerge dai dati del Mef: quasi un miliardo in più rispetto ai 13,1 del 2011

Balzo delle compensazioni IvaNel 2012 un +7,3%: invertita la tendenza dopo la stretta

DI VALERIO STROPPA

Nel 2012 tornano a sa-lire le compensazioni Iva. Rispetto all’anno 2011, l’importo è cre-

sciuto di 954 milioni di euro (da 13,1 a 14 miliardi), con un incremento del 7,3%. Nu-meri che però sono ancora de-cisamente inferiori ai livelli quantitativi antecedenti alla stretta anti-abuso partita dal 2010. Il dl n. 78/2009, infatti, ha fi ssato alcuni paletti per l’utilizzo dei crediti Iva nelle compensazioni «orizzontali», cioè con altri debiti d’imposta (diversi dall’Iva) o contribu-tivi. Le quali, nel biennio 2008-2009, viaggiavano so-pra i 18 miliardi di euro. È quanto emerge incrociando il rapporto sulle entrate tribu-tarie per il 2012 diffuso dal Mef con quelli precedenti.

In totale, nel 2012 l’Iva incamerata dalle casse pub-bliche si è attestata a 115,2 miliardi di euro, contro i

117,5 miliardi del 2011. Una flessione dell’1,9% dovuta alla congiuntura economica negativa del paese: la situa-zione di crisi ha inciso sia nei prelievi sulle importazio-ni (-6,1%) sia nell’Iva sugli scambi interni (-1,2%).

Ma la debolezza della do-manda nazionale ha portato anche a un’altra conseguen-za. Nel settore dell’industria, della distribuzione e del com-mercio al dettaglio le minori vendite si sono tramutate in un aumento delle rimanen-ze di magazzino. Ciò ha fatto sì che molti contribuenti si

sono trovati con un credito Iva sugli acquisti da non po-ter riversare sui compratori, preferendo così la compensa-zione con altre somme dovu-te allo Stato.

E dire che lo scorso anno i vincoli introdotti dal dl n. 78/2009 contro le «compen-sazioni-bancomat», cioè le frodi compiute utilizzando crediti fasulli, sono stati acu-iti. La soglia oltre la quale è divenuto necessario aver preventivamente presenta-to la dichiarazione annuale o l’istanza infrannuale da cui il credito emerge è stata

dimezzata: il dl n. 16/2012 ha previsto che dal 1° aprile 2012 la compensazione oriz-zontale libera è ammessa fi no a 5 mila euro (invece che 10 mila). Oltre questo importo, la compensazione è consenti-ta solo a partire dal giorno 16 del mese successivo a quello di presentazione, utilizzando esclusivamente i servizi tele-matici Entratel o Fisconline. Fermo restando il tetto di 15 mila euro al di sopra del qua-le è obbligatorio acquisire il visto di conformità sulla di-chiarazione annuale o l’atte-stazione dell’esecuzione dei

relativi controlli a cura dei soggetti preposti.

Nel 2012 hanno registrato un aumento pure le compen-sazioni delle imposte dirette, passate dagli 8.840 milio-ni di euro del 2011 a 9.215 milioni (+4,2%). In totale, le compensazioni fi scali si sono attestate a 24,4 miliardi di euro, un valore comunque ben inferiore ai 27,4 miliardi del 2008 e ai quasi 30 miliar-di del 2009, ma superiore del 10% rispetto ai 21,7 miliardi del 2010 (anno, questo, che aveva registrato il vero crol-lo delle compensazioni Iva: -30,3%).

Si ricorda infi ne che, a li-vello di gettito, nei primi due mesi del 2013 l’Iva ha con-tinuato ad accusare la crisi. Con un -5,6% sugli scambi interni e un -22,3% sull’im-port, le entrate Iva sono ri-sultate pari a 12 miliardi di euro, il 9,4% in meno rispetto al primo bimestre del 2012.

© Riproduzione riservata

Una guerra tra Centri di assistenza fi scale (Caf) a suon di tariffe scontate, contratti di lavoro al limite delle regole e modalità di paga-mento quanto meno anomale. L’allarme è del sindacato commercio-servizi Filcams/Cgil di Modena. Il fenomeno per ora circoscritto a Modena è a conoscenza anche della Consulta dei Caf che ricorda di aver segnalato all’Agenzia delle entrate i comportamenti anomali ma a livello di autorizzazioni all’esercizio dei servizi pare non siano state riscontrate irregolarità. Un problema dunque di concorrenza sleale quello evidenziato dal sindacato commercio-servizi Filcams/Cgil di Mo-dena in relazione ai nuovi Caaf che stanno spuntando come funghi in città e provincia e che offrono servizi a prezzi stracciati e addirittura gratuiti. E situazione del lavoro con contratti a progetto, false partite Iva, stagisti impiegati a man bassa. Un altro problema evidenziato è quello della formazione degli operatori che sembra essere ridotta al minimo. Infi ne la modalità di pagamento richiesta. Nella nota della Filcams si evidenzia che «all’utente non viene rilasciata regolare fat-tura, ma la tariffa del servizio fi gura come sottoscrizione a sostegno della sede!». Un nuovo impulso all’attività di verifi ca comunque potrà arrivare (si veda ItaliaOggi dell’11/4/2013) dalla campagna controlli annunciata dal ministero del lavoro sulla correttezza dell’operato di centri elaborazione dati (Ced) e Centri assistenza fi scale (Caf). In particolare l’occasione per accentuare la lotta all’abusivismo della professione di consulente del lavoro è stata offerta al ministero dalla sentenza della Corte di cassazione n. 9725/2013 che ha affermato il principio in base al quale «sussistono gli estremi del reato di eserci-zio abusivo di una professione laddove la gestione dei servizi e degli adempimenti in materia di lavoro, previdenza e assistenza sociale venga curata, non da dipendenti di un’associazione di categoria, cui l’articolo 1 comma 4 della legge n. 12 del 1979 (contenente le norme per l’ordinamento della professione di consulente del lavoro) eccezio-nalmente riconosce la possibilità di quella gestione, ma da un soggetto privo del titolo di consulente del lavoro, ovvero non iscritto al relativo albo professionale che sia socio di una società solo partecipata da una di quelle associazioni di categoria».

Tariffe e contratti al limite E scoppia la guerra tra i Caf

Il Giudice del lavoro dà ragione all’Agenzia delle entrate sulla legittimità della nomina del Direttore provinciale di Messina. Tra gli effetti, la confermata la va-lidità degli atti di accertamento. Con un’ordinanza di ieri, il Giudice del lavoro del Tribunale di Messina ha dato il via libera alla procedura di conferimento dell’incarico di Direttore provinciale di Messina, rigettando il ricorso presentato contro l’Agenzia delle Entrate dal candidato non prescelto. Lo rende noto la stessa Agenzia la quale in un comunicato spiega che «cadono quindi i dubbi circa la validità degli atti di accertamento della Direzione provinciale» (si veda Italia-Oggi dell’11 aprile scorso). Nel caso in questione, prosegue la nota, «il Giudice ritiene corretto l’iter seguito dall’amministrazione che ha dato ampia contezza delle ragioni della sua scelta, dopo aver riconvocato i partecipanti alla fase dei colloqui individuali e aver valutato i loro curricula professionali (in ottempe-ranza a quanto stabilito dallo stesso Tribunale di Messina). A tal fi ne», conclude la nota, «non è stata ritenuta rilevante la circostanza che l’atto di nomina non fosse stato notifi cato al controinteressato e che lo stesso non fosse stato prodotto alla Commissione tributaria provinciale di Messina nel procedimento diretto a verifi care i poteri di sottoscrizione del responsabile del procedimento». In sostanza, il ricorrente ha chiesto il giudizio di esecuzione dell’ordinanza di sospensione e

il magistrato non ha voluto dare l’esecutività. Ora ha già annunciato un altro ricorso. Tuttavia, se la

direttrice dell’Agenzia delle entrate di Messina può vantare la qualifi ca di dirigente pubblico e dunque la contestazione riguarda soltanto le modalità di nomina da parte di un concorrente (diatriba in cui si sono inseriti i contribuenti per i propri ricorsi), ben diverso è il caso dei circa 800 dirigenti bocciati dal Tar del Lazio, nominati in

assenza di qualifi ca, di cui potrebbero essere invalidati gli atti .

Agenzia delle entrate, è legittima la nomina del direttore di Messina

117 5 miliardi del 2011 Una sono trovati con un credito dimezzata: il dl n 16/2012

2009 2010 2011 2012

Importo* 18.699 13.040 13.100 14.057

Variazione da anno precedente (€)* --- -5.659 +60 +954

Variazione da anno precedente (%) ---- -30,3 +0,5% +7,3%

2009 2010 2011 2012

L’andamento delle compensazioni Iva

* Dati in milioni di euro. Elaborazione ItaliaOggi su dati Dipartimento delle i nanze e Ragioneria generale dello Stato

L’ordinanza sul sito www.italia-oggi.it/documenti

Attilio Befera

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Page 17: QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda-re se nel Parlamento ci fosse una

22 Sabato 13 Aprile 2013 GIUSTIZIA E SOCIETÀLa Banca d’Italia ha illustrato le novità che entreranno in vigore dal prossimo 1° gennaio

Antiriciclaggio a tutto campoBlocco dei conti per i clienti che negano il consenso

DI FABRIZIO VEDANA

Blocco dei conti e resti-tuzione dei fondi al cliente che si rifiuta di fornire informazio-

ni alla banca. Trasferimento dei soldi su altro conto cor-rente bancario. È questo lo scenario che si avrà dal prossimo 1° gennaio, allor-ché entreranno in vigore le nuove disposizioni dettate dalla Banca d’Italia. Queste saranno contenute nel prov-vedimento recante disposi-zioni in materia di adegua-ta verifica della clientela. Le nuove norme si appli-cheranno a decorrere dal 1° gennaio 2014 e richiederanno alle banche e agli intermedia-ri, di raccogliere informazio-ni dalla clientela per tutti i rapporti continuativi. Si pensi per esempio, al conto corrente, alla gestione, al de-posito titoli in essere alla ci-tata data (Si veda ItaliaOggi di ieri). Per quei clienti che, nonostante le ripetute richie-ste dalla banca, si dovessero rifiutare di fornire le neces-sarie informazioni scatterà la restituzione forzata delle relative disponibilità con conseguente vendita coatta degli eventuali strumenti finanziari presenti nel de-posito titoli e trasferimen-to delle somme su un conto corrente che il cliente dovrà preoccuparsi di indicare. Non sarà solo questo però, l’effetto derivante dalla mancata fornitura dei dati. L’intermediario dovrà anche valutare se fare una segna-lazione di operazione sospet-ta di riciclaggio all’unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia. Tra le informazioni che dovranno essere fornite dal cliente vi sono anche quelle relative al titolare effettivo, alla cui identificazione Banca d’Ita-lia ha dedicato l’allegato n. 1 del provvedimento. Occorre-rà in particolare individuare i soci che detengono più del 25% del capitale delle socie-tà. In alternativa, se questi dovessero mancare, valutare di considerare tali uno o più soggetti preposti all’ammini-strazione della società. Qua-lora l’intermediario o la banca dovessero avere a che fare con società fiduciarie occorre pro-cedere all’individuazione del fiduciante ovvero del soggetto per conto del quale opera la fiduciaria. Resta peraltro non chiarita la non infrequente situazione in cui la fiduciaria non è cliente della banca, ma semplicemente intestataria

di quote di società che risul-ta essere cliente della banca o dell’intermediario. Anche il nuovo provvedimento non ha infatti chiarito quale sua il comportamento da tenere determinando così una si-tuazione di chiaro imbaraz-zo. Alla banca viene infatti

chiesto di raccogliere infor-mazioni sui titolari effettivi ma in assenza di un preciso obbligo normativo la fiducia-ria, nel caso sopra citato, è comunque tenuta a chiedere un’autorizzazione al proprio cliente prima di fornire il dato. Altrettanto complessa

risulterà certamente essere anche l’individuazione del titolare effettivo in presenza di trust e ciò nonostante l’im-pegno profuso dall’autorità di vigilanza nel dettare i possi-bili criteri di individuazione dei citati soggetti.

© Riproduzione riservata

di quote di società che risul- chiesto di raccogliere infor- risulterà certamente essere

In diminuzione il livello di contraffazio-ne di banconote e monete. Rispetto al 2011, il trend di ritiri e sequestri regi-stra un calo del 39%. A contribuire in misura maggiore la diminuzione del 77% della contraffazione di monete, a cui si affi anca la diminuzione del 19% di ban-conote. Questo quanto emerge dal rap-porto statistico sulla contraffazione nel 2012, svolto dal ministero dell’economia e delle fi nanze. Per quanto riguarda i se-questri di banconote, il taglio da 20 euro da solo, rappresenta il 48,6% del totale delle banconote contraffatte. Subito dopo i tagli da 50 e 100 euro, sono stati i più gettonati. Complessivamente infatti con-tribuiscono per un altro 40%. Il rapporto del Ministero, ha evidenzia anche la si-tuazione dal punto di vista territoriale. Dall’analisi svolta infatti, emerge che tut-to il nord Italia risulta essere la zona in cui è maggiormente diffuso il fenomeno della falsifi cazione. Copre infatti il 57% delle falsifi cazioni nazionali. A seguire, il centro Italia con che conta il 23% delle

contraffazioni. Fanalini di coda, il sud, con il 14% e le isole con il 6%. Oltre alla diffusione della contraffazione di ban-conote su scala nazionale, il rapporto stilato dal ministero, analizza anche la situazione europea. Nella classifi ca dei paesi dove la falsifi cazione di banconote è più in auge, l’Italia è al primo posto, con un totale di 16.537 banconote riti-rate, seguita a ruota dalla Germania con 13.179 unità sequestrate. Al terzo posto del podio, la Spagna con 8.987 ritiri all’at-tivo. Cifre diverse invece per le monete. Su un totale di 10.149 unità sequestrate nel 2012, 5.280 sono monete da 1 euro, rappresentando quindi il 52% del totale. Subito a seguire il conio da 2 euro, che corrisponde invece al 25% delle monete contraffate. Diversa anche la situazione dal punto di vista geografi co. Le monete infatti, sono contraffate per il 59% nel centro Italia, mentre il nord copre poco più del 30%.

Beatrice Migliorini © Riproduzione riservata

Falsifi cazione monetaria in calo nel 2012

Società di gaming, ban-che, giocatori online e ricevitorie. Questi i destinatari della comu-nicazione dell’Unità di informazione frinanzia-ria, pubblicata ieri dalla Banca d’Italia. Le ripe-tute vincite al gioco, la richiesta di riscuotere la vincita in contanti, quella del trasferimen-to delle vincite in favo-re di soggetti diversi dal giocatore, operazioni di gioco effettuate in con-tanti, vincite a intervalli regolari. Questi i possi-bili schemi anonmali di comportamenti, a cui la normativa Antiriciclag-gio deve prestare at-tenzione. L’autorità di vigilanza ricorda come l’attenzione a questo tema, è cresciuta alla luce delle recenti inda-gini che testimoniano la connessione tra il ri-ciclaggio e il comparto del gaming. Relazione agevolata dall’uso di strumenti di pagamento anonimi, dall’operatività sul mercato nazionale di soggetti privi del relati-vo titolo concessorio e dai ripetuti episodi di truffa nella gestione delle apparecchiature installate. Il provvedi-mento si articola in due sezioni. La prima ha come destinatari le ban-che, le poste e gli istituti di pagamento in quanto soggetti abilitati a dare o ricevere denaro con-tante. La seconda sezio-ne si rivolge invece agli operatori di gioco, inclu-si quelli che raccolgono scommesse online, chie-dendo loro di prestare particolare attenzione a situazioni come la di-vergenza tra giocatore identifi cato all’atto del-la giocata e soggetto che procede alla riscossione della vincita ovvero alla presenza di giocatori che richiedono la riscossio-ne della vincita con un titolo privo di uno o più elementi relativi alla giocata. Altri elementi che devono far aumen-tare l’attenzione sono le operazioni di importo rilevante, la movimenta-zione anomala del conto di gioco, o il mancato utilizzo di disponibili-tà presenti sul conto di gioco per un periodo di tempo prolungato.

Fabrizio Vedana © Riproduzione riservata

Le vincite nel mirino

Legge elettorale e unioni gay. Sono i due principali nodi che dovrà sciogliere il nuovo Parlamento dopo che le raccomandazioni della Consulta sono rimaste inascoltate nella scorsa legislatura. È l’appello lanciato dal presidente della Corte costituzionale, Franco Gallo, nel corso della conferenza straordinaria sull’attività 2012 della Corte, con la sua relazione letta stamane alla pre-senza delle più alte cariche dello Stato. Da parte della Corte costituzionale, fa notare il presidente Gallo, sono arrivati molti «inviti a cui è spesso accaduto che il Parlamento non abbia dato seguito». Ora la prima rac-comandazione al legislatore è a modifi care la vigente leg-ge elettorale, che si aggiun-ge ai richiami in tal senso già giunti in passato anche attraverso le sentenze del-la Consulta. In particolare già con le sentenze 15 e 16 del 2008, la Corte ha inva-no sollecitato il legislatore a riconsiderare gli aspetti problematici della legge 270/2005 con particolare riguardo all’attribuzione di un premio di maggioranza senza che sia rag-giunta una soglia minima di voti e/o di seggi. Ma bisogna anche affrontare il nodo delle unioni gay. «La Corte» ricorda Gallo «ha escluso l’illegittimità costituzionale delle norme che limitano l’applicazione dell’isti-tuto matrimoniale alle unioni tra uomo e donna, ma nel contempo, ha affermato che due persone dello stesso sesso hanno co-munque il diritto fondamentale di ottenere

riconoscimento giuridico con i connessi di-ritti e doveri, della loro stabile unione». La Consulta, sottolinea il presidente, «ha per-ciò affi dato al Parlamento la regolamenta-zione della materia nei modi e nei limiti più opportuni». Non fi nisce qui. I fi gli hanno diritto a portare anche il cognome della ma-dre. Nella sua relazione il presidente Gallo esorta il legislatore a modifi care la legge

che prevede l’attribuzione al figlio del solo cognome paterno. Per il presidente infatti «L’attuale disciplina costituisce il retaggio di una concezione patriarcale della famiglia. Va introdotta una normativa che abbia mag-giore considerazione del principio di uguaglianza fra uomo e donna». Il vertice di Palazzo della Consulta ha inoltre sottolineato che bi-sogna fare i conti con la crisi fi nanziaria che troppo spes-so, però, ha fatto ricorrere il governo alla decretazione d’urgenza. Un’altra conse-guenza della crisi economi-ca e dell’urgente necessità di mettere ordine nei conti pubblici, si legge nella rela-

zione, è stata, l’ampio ricorso alla decre-tazione d’urgenza. Nel passato triennio i decreti legge, adottati per lo più in materia fi nanziaria, hanno raggiunto quasi il 40% rispetto al totale della produzione normati-va parlamentare. Più specifi catamente, nel 2010 sono stati adottati 22 decreti legge e approvate 53 leggi.

Debora Alberici© Riproduzione riservata

La Consulta: legge elettorale e unioni gay

Franco Gallo

Il testo del prov-vedimento su www.italiaoggi.it/documenti

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Page 18: QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda-re se nel Parlamento ci fosse una

23Sabato 13 Aprile 2013Sabato 1D I R I T T O E F I S C OMUTUI PRIMA CASA/ In G.U. il decreto che modii ca le regole

Il fondo a maglie strettePorta chiusa ai licenziati per giusta causa

Pagina a cura DI GIOVANNI GALLI

Fondo di solidarietà a maglie strette sui mutui prima casa: si potrà chiedere la so-

spensione del pagamento delle rate solo per eventi accaduti nel triennio pre-cedente alla richiesta di aiuto. E, ovviamente, mai per eventi accaduti prima della stipula del contratto di mutuo. Sarà ammesso al beneficio, chi perde il lavo-ro, ma non chi lo perde per risoluzione consensuale, raggiungimento dei limiti di età pensionabile, licen-ziamento per giusta causa e dimissioni del lavoratore. Potranno accedere all’aiuto anche gli agenti di commer-cio e rappresentanti il cui rapporto di lavoro termini, ma non per risoluzione con-sensuale, recesso datoriale per giusta causa e reces-so del lavoratore. Infine, il fondo di solidarietà scatterà anche per morte e riconosci-mento di handicap grave. O riconoscimento di invalidi-tà civile non inferiore all’80 per cento. Il tutto è previsto da un decreto del ministro dell’economia del 22 febbra-io scorso, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 86 del 12 aprile 2013.

L’agevolazioneL’agevolazione, va ricor-

dato prevede la possibilità di sospendere il pagamento delle rate per non più di due volte e per un periodo massimo complessivo non superiore a diciotto mesi nel corso dell’esecuzione del contratto. La durata del contratto di mutuo e quel-la delle garanzie prestate slittano così di un termine equivalente al periodo di sospensione.

Al termine dello stop, il pagamento delle rate ri-prende secondo gli importi e la periodicità previsti dal contratto di mutuo. Il fondo interviene a vantaggio delle banche, a copertura dei co-sti sostenuti dal beneficia-rio per onorari notarili anti-cipati dalla banca stessa. E per il pagamento della quo-ta interessi delle rate per le cui ha effetto la sospensione del pagamento.

La stop del pagamento delle rate si applica anche ai mutui cartolarizzati, og-getto di surroga e che ab-biano già fruito di misure di sospensione, purché que-ste non causino complessi-vamente una sospensione dell’ammortamento di oltre 18 mesi.

La riforma ForneroIl decreto adegua la disci-

plina del Fondo alla riforma

del lavoro. Le disposizioni si applicheranno infatti esclu-sivamente alla domande di accesso al Fondo presenta-te dopo l’entrata in vigore della legge 28 giugno 2012 n. 92.

Non saranno invece più situazioni tali da poter accedere al fondo il paga-mento di spese mediche o di assistenza domiciliare documentate per un impor-to non inferiore a 5 mila euro annui; la sussistenza di spese di manutenzione straordinaria, di ristruttu-razione o di adeguamento funzionale dell’immobile oggetto del mutuo, soste-nute per opere necessarie e indifferibili per un importo, direttamente gravante sul nucleo familiare domicilia-to nell’abitazione del bene-ficiario, non inferiore a 5 mila euro; l’aumento della rata del mutuo, regolato a tasso variabile, rispetto alla scadenza immediatamente precedente, direttamente derivante dalle fluttuazio-ni dei tassi di interesse, di almeno il 25 per cento in

caso di rate semestrali e di almeno il 20 per cento in caso di rate mensili. Questo per effetto delle modifiche introdotte rispetto al testo della precedente disciplina (dm 132 del 2010).

Estensioni e barriereIl provvedimento estende

il beneficio della sospen-sione del pagamento delle rate di mutuo anche ai mu-tui oggetto di operazioni di emissione di obbligazioni bancarie garantite ovvero di cartolarizzazione; erogati per portabilità tramite sur-roga, che costituiscono mu-tui di nuova erogazione alla data di perfezionamento dell’operazione di surroga; che hanno già fruito di altre misure di sospensione del pagamento delle rate pur-ché tali misure non determi-nino complessivamente una sospensione dell’ammorta-mento superiore a 18 mesi. Niente sospensione del pa-gamento delle rate invece per i mutui che presentano almeno una delle seguenti caratteristiche: ritardo nei

pagamenti superiore a no-vanta giorni consecutivi al momento della presentazio-ne della domanda da parte del mutuatario, ovvero per i quali sia intervenuta la decadenza dal beneficio del termine o la risoluzione del contratto stesso, anche tramite notifica dell ’at-to di precetto, o sia stata avviata da terzi una pro-cedura esecutiva sull’im-mobile ipotecato; fruizione di agevolazioni pubbliche; mutui per i quali sia stata stipulata un’assicurazione a copertura del rischio che si verifichino gli eventi di cui al comma 479 della leg-ge n. 244/2007, purché tale assicurazione garantisca il rimborso almeno degli im-porti delle rate oggetto del-la sospensione e sia effi cace nel periodo di sospensione stesso.

©Riproduzione riservata

DI GIOVANNI GALLI

Costituiscono allegati al budget economico an-nuale: budget economico pluriennale; relazione illustrativa o analogo documento; prospetto delle previsioni di spesa complessiva articolato per missioni e program-mi; piano degli indicato-ri e dei risultati attesi di bilancio; relazione del collegio dei revisori dei conti o sindacale. Sono questi gli allegati al bud-get economico annuale che le amministrazioni pubbliche in contabilità civilistica saranno tenu-te a presentare a parti-re dalla predisposizione del budget economico per l’anno 2014. Lo prevede il decreto del ministe-ro dell’economia e delle finanze 27 marzo 2013, recante “Criteri e moda-lita’ di predisposizione del budget economico delle Amministrazioni pubbliche in contabilita’ civilistica”, pubblica-to sulla GU n.86 del 12 aprile 2013, sul supple-mento ordinario n. 29. I riferimenti normativi del decreto sono la legge 31 dicembre 2009, n. 196, e successive modifi cazioni, recante la legge di conta-bilita’ e fi nanza pubblica e in particolare il decre-to legislativo 31 maggio 2011, n. 91, che discipli-na l’armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle amministrazioni pubbli-che, ad esclusione delle regioni, degli enti locali, dei loro enti ed organi-smi strumentali e degli enti del Servizio sanita-rio nazionale. In base al provvedimento il proces-so di pianifi cazione, pro-grammazione e budget e’ rappresentato almeno dai seguenti documenti: il budget economico plurien-nale e il budget economi-co annuale. Il cui schema, corredato della relazione illustrativa o analogo do-cumento, e’ sottoposto, almeno 15 giorni prima della relativa deliberazio-ne, al collegio dei revisori dei conti o sindacale che, a conclusione del proprio esame, redige apposita re-lazione. Per quanto riguar-da un altro documento contabile essenziale, cioè il rendiconto fi nanziario, esso è redatto in termini di liquidità ed è predi-sposto secondo quanto stabilito dai principi con-tabili nazionali emanati dall’Organismo italiano di contabilità.

BILANCI P.A.

Un budget con cinque

allegati

Con una nota di ieri l’Inps informa gli iscritti alla gestione artigiani e commer-cianti che a partire dalla prima emissione del 2013, non sarà più inviata in modalità cartacea alcuna lettera di avviso dei con-tributi in scadenza, né le avvertenze per la compilazione del modello F24. A partire dal 30 aprile, dunque, gli iscritti, accedendo via internet al Cassetto Previdenziale degli Artigiani e dei Commercianti, troveranno, nella sezione comunicazione bidirezionale, la lettera informativa contenente i dati relativi agli importi da pagare per la con-tribuzione 2013. Per accedere al Cassetto è necessario dotars i d i Pin rilasciato dall’Istituto, ma è comun-que possibile delegare una persona di propria fi du-cia, o una as-sociazione di categoria, per comunicare con l’Istituto e per presen-tare eventua-li domande relative alla propria po-sizione.

E’ stato sottoscritto a Venezia lo scorso 9 aprile, presso la sede del Polo formativo regionale dell’Agenzia delle Entrate, un Protocollo d’intesa tra l’ Agenzia delle Entrate Direzione Regionale del Veneto e l’ Istituto Nazionale Tributaristi (INT), accordo avente validità per tutti gli Uffi ci della regione. La fi rma è stata apposta per l’Agenzia delle Entrate dal Direttore regionale F.F. Maurizio Vecchi, per l’INT dal Delegato regionale Andrea Bognolo,

presente anche il Presidente nazionale dell’INT Riccardo Alemanno che poi ha preso parte all’incontro sulla Mediazione tributaria organizzato dall’Agenzia con le Associazioni dei tributaristi italiani.

Il Capo del Dipartimento della Funzione Pubblica, Antonio Naddeo, e la Presidente di Transparency International Italia, Ma-ria Teresa Brassiolo, hanno siglato a Palaz-zo Vidoni un Protocollo di intesa al fi ne di cooperare per la migliore attuazione delle politiche di prevenzione e contrasto alla corruzione nel settore pubblico in Italia. Tra

i principa-li contenuti del l ’accor-do l’indivi-duazione di azioni con-giunte nei campi della formazione e della col-laborazione con le ammi-nistrazioni locali.

Si è conclu-so ieri, dopo oltre 12 mesi di trattative,

il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro dei circa 20 mila dipendenti delle aziende private addetti ai servizi ambienta-li, che si era avviato con la stipula dell’ac-cordo del 21 marzo 2012. Il contratto, che ha previsto aumenti in busta paga di 115 euro, è stato arricchito di molteplici novità normative: l’ampliamento del sistema di welfare contrattuale con la realizzazione dell’assistenza sanitaria integrativa e la disciplina in materia di sicurezza sul lavoro, che si aggiungono alla previdenza complementare.

BREVI

I testi dei decretisul sito www.italia-oggi.it/documenti

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Page 19: QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda-re se nel Parlamento ci fosse una

24 Sabato 13 Aprile 2013 ENTI LOCALI E STATO

DI SERGIO TROVATO

Operative le regole tecniche per determinare la superfi cie catastale su cui i contribuen-ti dovranno pagare la Tares. Sono state infatti defi nite le modalità per lo scambio dei dati fra Agenzia delle entra-te e comuni per acquisire le informazioni relative alle superfici degli immobili a destinazione ordinaria per calcolare il nuovo tributo sui rifi uti e i servizi. Lo rende noto un comunicato stampa dell’Agenzia diffuso ieri.

Nel comunicato viene pre-cisato che in un documento pubblicato sul sito internet (www.agenziaterritorio.it) sono indicati i formati utilizzati dalle Entrate per fornire ai comuni le superfi ci calcolate in base alle regole contenute nel dpr 138/1998. Nel comunicato viene inoltre specifi cato che le procedure di interscambio tra comuni e Agenzia sono state defi ni-te con il provvedimento del direttore delle Entrate del 29 marzo 2013. L’attività di collaborazione tra i due enti serve a determinare la superfi cie catastale degli im-mobili, che i contribuenti in futuro dovranno dichiarare per il pagamento della nuo-va tassa sui rifi uti e i servizi. Quando saranno ultimate le operazioni di interscambio, la superfi cie catastale dovrà essere utilizzata da tutti i comuni per l’accertamento tributario.

Come previsto dall’arti-colo 14 del dl 201/2011, ri-chiamato nel comunicato, in seguito alle modifi che appor-tate dall’articolo 1, comma 387, della legge di stabilità (228/2012), sono state fi ssa-te le modalità per lo scambio tra Agenzia delle entrate e comuni delle informazioni relativi alla superficie de-gli immobili a destinazione ordinaria, iscritti in catasto e corredate di planimetria. Questi dati sono determinati scorporando dalla superfi -cie catastale, per le sole de-stinazioni abitative, quella relativa a balconi, terrazzi e aree scoperte pertinenziali e accessorie, comunicanti o non comunicanti. Il trac-ciato per la comunicazione delle superfi ci per la Tares è stato predisposto sulla base di quello già in uso per l’ap-plicazione della Tarsu. Per ciascuna unità immobilia-re devono essere trasmessi identificativo catastale, intestatari catastali e indi-rizzo presente nella banca dati. I comuni sono tenuti a segnalare all’Agenzia eventuali scostamenti si-gnificativi di dati della superfi cie degli immobili a destinazione ordinaria.

FISCO-COMUNI

Scambio dati per la

Tares

DECRETO PAGAMENTI/ La circolare della Rgs

P.a., debiti onlineSulla piattaforma entro il 29/4

DI ANTONIO G. PALADINO

Scatta una vera e pro-pria corsa contro il tempo per le ammini-strazioni statali che

non hanno ancora provveduto a registrarsi alla piattaforma elettronica necessaria a certi-fi care i crediti certi, liquidi ed esigibili vantati nei confronti della p.a. per forniture, sommi-nistrazioni ed appalti, alla luce delle novità introdotte con il decreto legge n. 35/2013. Entro il prossimo 29 aprile, infatti, le p.a. sono obbligate a registrar-si pena la sanzione pecuniaria di 100 euro di am-menda per ogni gior-no di ritardo nella re-gistrazione a carico del dirigente responsabile e una segnalazio-ne per responsa-bilità dirigenziale e disciplinare nei confronti dello stesso.

È quanto ricorda la Ragio-neria generale dello stato nel testo della recente circolare n. 17/2013, emanata a segui-to delle novità introdotte dal decreto legge sui pagamenti della p.a., in particolare dalle disposizioni contenute all’ar-ticolo 7.

Secondo tale norma, entro 20 giorni dall’entrata in vigo-re della stessa (9 aprile 2013), le amministrazioni interes-sate provvedono a registrarsi sulla piattaforma elettronica, accessibile all’indirizzo http://certificazionicrediti.mef.gov.it/certifi cazioneCredito/home.xhtml. Una piattaforma già

attiva dallo scorso anno, a se-guito delle novità introdotte dal decreto legge sviluppo (il n. 1/2012), in materia di paga-mento dei crediti commerciali delle p.a. e dalle successive regolamenti attuativi operati dal Mineconomia con i decreti del 22/5 e 24/9/2012.

L’iscrizione non è certo facol-tativa, ma costituisce un vero e proprio obbligo per tutte le p.a., in quanto il comma 2 del ricordato articolo 7, sancisce che la mancata registrazio-ne entro il 29 aprile rilevi ai fi ni della misurazione e della valutazione della performan-ce individuale dei dirigenti

responsabili e com-porta altresì

l’attivazione di un proce-dimento di responsabili-tà dirigenziale

e disciplinare, così come pre-

vedono gli ar-ticoli 21 e 55 del

Testo unico sul pub-blico impiego (il dlgs n.

165/2001). Ma non è fi nita. La norma, al fi ne di evitare inutili

rinvii, prevede altresì che al dirigente responsabile sia comminata una sanzione pecuniaria di cento euro, per ogni giorno di ritardo nella registrazione sulla piattafor-ma elettronica. E proprio su questo punto, la circolare fi r-mata dal Ragioniere generale dello stato, Mario Canzio, non va tanto per il sottile quando ricorda che alcune ammini-strazioni centrali e «numerose amministrazioni periferiche» risultano ancora inadempienti alla predetta registrazione. In pratica, ogni amministrazione, secondo le proprie necessità,

può individuare i soggetti ri-tenuti alla registrazione. A ti-tolo esemplifi cativo, ad esem-pio, dovranno iscriversi i capi dei dipartimenti, i segretari generali e i responsabili del-le strutture quali i prefetti e i dirigenti scolastici. Ma anche chi ha il potere di spesa o a chi compete la gestione delle risor-se è tenuto a farlo.

Sul versante operativo, poi, il documento della Rgs precisa che la certifi cazione dei crediti vantati nei confronti della p.a. sia comunicata esclusivamen-te per il tramite telematico. Ne consegue che, dallo scor-so 8 aprile, non potranno più essere accolte istanze presen-tate dai creditori in modalità cartacea. Riepilogando, il pri-mo passo da effettuarsi sarà la registrazione, mentre, sulla base di un apposito modello che sarà reso disponibile sul predetto portale, le ammini-strazioni debitrici dovranno comunicare l’elenco completo dei debiti certi, liquidi ed esi-gibili maturati al 31 dicembre dello scorso anno e tuttora in essere, con l’indicazione dei dati identifi cativi del credi-tore. La finestra temporale per potervi provvedere scat-terà dall’1/6 al 15 settembre. Anche in questo caso, l’omes-so o tardivo inserimento co-stituisce elemento rilevante sia ai fi ni della misurazione e valutazione della perfor-mance individuale dei diri-genti responsabili che per la responsabilità dirigenziale e disciplinare degli stessi.

© Riproduzione riservata

DI MATTEO BARBERO

I pagamenti relativi a debiti pregressi effet-tuati dagli enti locali nel 2013 ma prima dell’en-trata in vigore del dl 35 potrebbero non essere esclusi dal Patto.

È questa la linea inter-pretativa su cui sembra attestarsi il Mef e che po-trebbe essere confermata uffi cialmente nei prossi-mi giorni e tradotta in un correttivo al testo da pre-sentare durante l’iter di conversione in legge.

Il dubbio si è posto agli operatori fi n dalle prime ore successive alla pub-blicazione del decreto sblocca-debiti (si veda ItaliaOggi del 10 aprile). La deroga al Patto previ-sta dall’art. 1, comma 1 include anche i pagamen-ti già effettuati anterior-mente all’8 aprile (data in cui il provvedimento è arrivato in G.U.), ovvero consente di solo di chie-dere lo sblocco dei debiti ancora da saldare?

La prima soluzione pare più aderente alla formulazione letterale della norma, che consen-te di escludere dal saldo di competenza mista tut-ti i pagamenti «sostenu-ti nel corso del 2013», purché relativi ai debiti certi, liquidi ed esigibili al 31/12/2012 o per i quali alla stessa data vi fosse almeno fattura o analoga richiesta di pagamento.

Anche il primo pro-spetto per le richieste di comuni e province messo online dal Mef sembra-va confermare questa lettura: esso, infatti, parlava solo di debiti al 31/12/2012 senza esclude-re quelli già pagati.

Nelle scorse ore, tut-tavia, il modello è stato modifi cato ed ora contie-ne campi distinti, rispet-tivamente, per i debiti già estinti e per quelli ancora da pagare, individuando come discrimine tempo-rale proprio l’8 aprile.

Tali modifi che sembrano rivelare l’intenzione di au-torizzare la detrazione dei soli pagamenti effettuati in data successiva. Da via XX settembre potrebbe arrivare a breve una con-ferma ufficiale e non è esclusa la presentazione di un emendamento in tal senso durante i prossimi passaggi parlamentari.

© Riproduzione riservata

LINEA DEL MEF

Pregresso forse fuori dal Patto

BANDO DI GARA - SERVIZI - SETTORI SPECIALI

Ente aggiudicatore: TERNA S.p.A., Viale Egidio Galbani, 70 – 00156 Roma, ItaliaData di invio del bando di gara alla commissione europea per la relativa pubblicazione: 29.3.2013Breve descrizione dell’appalto: L'oggetto del presente bando consiste in servizi di sviluppo ed esercizio inambito telecomunicazioni in merito alle seguenti tecnologie: — Cisco, — Juniper, — Check Point, —Fortinet, — F5, — Blue Coat, — Netscout, — RAD, — EricssonL’appalto è diviso nei seguenti Lotti: Lotto 1: Servizi di Sviluppo ed Esercizio delle reti IP di Terna principalmente in ambito Cisco e Juniper. –Codice Identificativo gara (CIG): 500244328ELotto 2: Servizi di Sviluppo ed Esercizio in ambito Sicurezza prevalentemente in ambito delle tecnologieCheck Point; Fortinet; F5; Blue Coat; Netscout. - Codice Identificativo gara (CIG): 500246872ELotto 3: Servizi di Sviluppo ed Esercizio delle infrastrutture in Fibra Ottica di Terna principalmente in ambitodelle tecnologie RAD, Ericsson. - Codice Identificativo gara (CIG): 5002491A28CPV: 72000000Tipo di procedura: NegoziataLingua utilizzabile per la presentazione delle domande di partecipazione: ItalianoTermine per il ricevimento delle domande di partecipazione: 29.4.2013, ore 12.00Ulteriori informazioni sul bando di gara sono disponibili presso il sito internet: www.terna.it, nellesez. l’Azienda / E-Procurement / Bandi di Gara

TERNA S.p.A. - Sede in Roma - Viale Egidio Galbani, 70 - 00156 Roma – ItaliaRegistro delle Imprese di Roma, Codice Fiscale e Partita I.V.A. n. 05779661007 R.E.A. di Roma n. 922416Capitale sociale 442.198.240 Euro interamente versato

Italia Oggi - 13/04/2013

Il documentosul sito www.italia-oggi.it/documenti

La circolaresul sito www.italia-oggi.it/documenti

ge n. tro o

cuniaria o di am-ogni gior-o nella re-a carico del

esponsabile nalazio-ponsa-nziale

are nei ello stesso. ricorda la Ragio-

rale dello stato nel

che la mancata ne entro il 29 aprfi ni della misurazvalutazione dellace individuale d

responsapor

l’addretà

e dcos

vedticoli

Testo unblico impie

165/2001fi nita. Lfi ne di ev

rinvii prev

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Page 20: QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda-re se nel Parlamento ci fosse una

25Sabato 13 Aprile 2013Sabato DIRITTO E IMPRESALo Sviluppo economico accredita la prima attività del genere. È la Uniter srl

Agenzia per le impreseCosì i privati sostituiscono lo sportello unico

DI MARILISA BOMBI

Accreditata Uniter Srl: è la prima agenzia per le imprese nata in Italia. L’avvenimento è stato

uffi cializzato dal decreto del 20 marzo 2013, con il quale il mi-nistero dello sviluppo economi-co ha formalmente riconosciuto all’Agenzia la possibilità di accertare e attestare la sussistenza dei requi-siti e dei presupposti previsti dalla normati-va e rilasciare dichiara-zioni di conformità che costituiscono titolo au-torizzatorio. L’istituzio-ne delle agenzie per le imprese rappresenta uno degli elementi più importanti della riforma introdotta dal decreto legge 112/2008 che, seppur in-titolato disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la sem-plifi cazione, la competitività, è noto soprattutto per aver lan-ciato l’ipotesi dell’ «impresa in un giorno». Una scelta di forte impatto verso l’innovazione nel rapporto con la p.a., perché ha consentito che i servizi am-ministrativi di interesse delle imprese possano essere eroga-ti anche da privati accreditati; nell’intento di semplifi care la burocrazie per le aziende.

La nascita delle agenzie. Formalmente, comunque, il passo decisivo per l’istituzione delle agenzie per le imprese è stato il dpr 159/2010, ovvero il Regolamento recante i requisiti e le modalità per ottenere l’ac-creditamento, nonché le suc-cessive linee guida, peraltro revisionate il 25 marzo scorso.

Si tratta di una novità che sol-tanto alcuni anni fa era impen-sabile perché consente di rivol-gersi a un soggetto economico che eroga servizi, anziché alla pubblica amministrazione, ov-vero allo Sportello unico per le attività produttive. In pratica, la scelta del soggetto pubblico o privato al quale rivolgersi di-penderà, secondo il Mise, dalla convenienza, dalla qualità del servizio, dalla velocità e dalla precisione degli enti.

Uniter Srl. L’accreditamen-to concesso alla Uniter che ha sede a Roma in piazza Belli, lo stesso indirizzo di Confcom-

mercio, è stato concesso in tempi relativamente brevi, te-nendo conto che la richiesta è stata presentata soltanto a fi ne gennaio 2013. Il procedimento ha comportato, comunque, il coinvolgimento delle regioni nelle quali l’Agenzia opererà, ovvero le Marche e il Veneto, oltre ai diversi dicasteri che possono essere interessa-ti dai procedimenti presi in carico da Uniter e, quindi, il ministero degli interni, della salute, dell’ambiente, dei beni culturali e quello per gli affa-ri regionali. L’accreditamento provvisorio è stato concesso per i procedimenti relativi al com-mercio all’ingrosso, al dettaglio nonché alberghi, ristoranti e bar ed ha la durata di un anno a decorrere dal 5 aprile 2013, data della pubblicazione del de-creto del Mise sul portale www.impresainungiorno. Entro tale termine la società accreditata dovrà dimostrare il consegui-mento della certificazione di conformità del proprio siste-ma di gestione per la qualità alla norma UNI EN ISO 9001 e relativo all’erogazione degli specifi ci servizi di attestazione. Soltanto allora il Mise potrà, a seguito di formale richiesta, concedere l’accreditamento defi nitivo.

DI CINZIA DE STEFANIS

Perdita della capacità processuale per una società di capitali cancellata dal regi-

stro delle imprese. In quan-to è lo stesso articolo 2495, 2° comma, c.c. che ricollega alla cancellazione dal regi-stro delle imprese l’estinzio-ne immediata delle società di capitali. Ne consegue che, nei processi in corso, anche se essi non siano interrotti per mancata dichiarazione dell’evento interruttivo da parte del difensore, la legit-timazione sostanziale e pro-cessuale, attiva e passiva, si trasferisce automaticamente, ai soci, che, per effetto della vicenda estintiva, divengono partecipi della comunione in ordine ai beni residuati dalla liquidazione o sopravvenuti alla cancellazione. Questo è quanto previsto dalla Corte di cassazione (sezione III ci-vile) 9 aprile 2013 n. 8596. Gli Ermellini ricordano che con la cancellazione dal registro delle imprese di una società, a partire dal momento in cui si

verifi ca l’estinzione della so-cietà medesima, si impedisce che essa possa ammissibil-mente agire o essere conve-nuta in giudizio. Se l’estinzio-ne della società cancellata dal registro intervenga in pen-denza di un giudizio del quale la società è parte, si determi-na un evento interruttivo del processo, disciplinato dagli artt. 299 e ss. c.p.c., con pos-sibile successiva eventuale prosecuzione o riassunzione del medesimo giudizio da par-te o nei confronti dei soci. Con la cancellazione dal registro delle imprese si determina un fenomeno di tipo succes-sorio, in virtù del quale : le obbligazioni si trasferiscono ai soci, i quali ne rispondono, nei limiti di quanto riscosso a seguito della liquidazione o illimitatamente, a seconda che essi fossero o meno illimi-tatamente responsabili per i debiti sociali; si trasferiscono del pari ai soci, in regime di contitolarità o di comunione indivisa, anche le mere prete-se, ancorché azionate o azio-nabili in giudizio.

© Riproduzione riservata

La Cassazione sulla cancellazione in Cdc

Spa e srl sparite?Processo addio

DI MARILISA BOMBI

Valido il subingresso nel bar anche se il procuratore aveva attestato falsamente

di possedere i requisiti profes-sionali necessari per esercitare l’attività di somministrazione. Il Consiglio di stato, sezione V, con la sentenza 1933 de-positata il 9 aprile scorso, ha ribaltato la decisione del Tar Veneto, che aveva ritenuta le-gittima la decadenza del tito-lo autorizzatorio disposta dal Comune di Venezia. Secondo il Giudice di primo grado, l’art. 75 del dpr 445/000, la discipli-na in materia documentazione amministrativa che consente la presentazione di dichiarazione sostitutive di certifi cazioni e di atti di notorietà, «è una norma di natura sanzionatoria am-ministrativa, dispone la de-cadenza da ogni benefi cio che può conseguire da una dichia-razione non veritiera, sia per il suo tenore letterale, sia per la logica di rigore che le è propria, sia per il riferimento sistema-tico al successivo articolo 76, che ne prevede il cumulo con

le sanzioni penali». Ma la que-stione centrale presa in esame dai giudici, ovvero quella del-la decadenza del beneficio, è stata presa in considerazione in maniera sostanzialmente diversa nei due gradi di giudi-zio. Secondo il Tar la decadenza opera con riguardo a qualun-que benefi cio anche non diretto conseguente alla dichiarazione falsa, in relazione alla natura speciale della norma che la fa prevalere sulla disciplina ge-nerale in materia di esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e sulle sanzioni pre-viste. Secondo il Cds, invece, «il benefi cio o i benefi ci rispet-to al quale opera la sanzione della decadenza di cui all’art. 75 del dpr 445/2000, sono solo quelli immediatamente per-seguiti con la dichiarazione non veritiera e non già quelli indirettamente ricollegabili al mendacio». In sostanza, l’inter-pretazione del Comune e che il Tar ha condiviso, attribuisce alla norma valenza ultronea a quella letterale e di ratio, con conseguenze sproporzionate rispetto al bene giuridico che la norma vuol tutelare.

Anche se il procuratore non ha i requisiti

Bar, subingressosempre valido

DOPO I SUICIDI

Ditte in crisi, numero verdein Sardegna

DI PAOLO CABONI

Un numero verde a dispo-sizione delle imprese della Sardegna in crisi. Lo ha atti-vato da ieri la Confesercenti regionale dell’isola, all’indo-mani dei tre imprenditori che si sono suicidati per via della crisi. Il numero (800011731) è a disposizione degli impren-ditori che vogliono chiedere aiuto per risolvere, anche in parte, il dramma dell’inde-bitamento delle loro imprese nei confronti di Equitalia. Se-condo i rilevamenti aggiorna-ti al gennaio del 2011, circa 70 mila imprese dell’isola, vantano un indebitamento nei confronti di Equitalia superiore ai 4,2 miliardi di euro, che li pone ai vertici tra tutte le regioni italiane. «Non siamo la Asl», ha affermato il presidente regionale della Confesercenti, Marco Sulis, nel corso della presentazione a Cagliari, «ma vogliamo co-munque venire incontro agli imprenditori sardi in diffi col-tà, che possono così chiedere consigli come risolvere la loro situazione».

Due mesi in più per paga-re. È stato prorogato di 60 giorni il termine per l’iscri-zione al registro di persone e imprese che gestiscono apparecchiature contenen-ti gas serra. La scadenza originaria era prevista per ieri, giorno in cui è entrato in vigore il dlgs 26/2013 con-tenente le nuove sanzioni. Il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, ha spiegato così la decisione: «Per sem-plificare e consentire agli operatori adempimenti a km zero abbiamo punta-to sull’iscrizione online, ma poiché il rush fi nale di troppi interessati rischia di mettere in crisi la tenuta informatica del sistema ci è sembrato più ragionevole concedere qualche giorno in più. Non ci saranno, però, ulteriori proroghe. Sono in-teressati dal registro e dalla proroga migliaia di imprese, fra cui quelle di settori come antincendio, refrigerazione e condizionamento, autoffi ci-ne e demolitori. Soddisfatte Cna, Confartigianato e Ca-sartigiani, che chiedono però «ulteriori interventi per re-stringere il campo di appli-cazione del dpr 43/2012».

PROROGA

Gas serra, altri 2 mesiper la Cdc

Entro il 30 aprile sca-de il termine per il paga-mento del diritto annuale camerale per l’iscrizione all’albo nazionale gestori ambientali. Le imprese iscritte all’albo gestori am-bientali, devono pagare il diritto annuale in base alla categoria e alla classe di appartenenza. Gli importi da versare sono distinti per ogni categoria di iscrizione, le imprese iscritte in più categorie versano l’importo complessivamente dovuto. L’iscrizione per il trasporto dei propri rifi uti comporta un versamento pari a euro 50,00 e lo stesso importo va versato per il diritto annua-le di iscrizione per raccolta e trasporto di Raee. Per il 2013 le sezioni regionali hanno inviato alle singole imprese iscritte all’albo, il bollettino precompilato con l’indicazione della de-nominazione, l’indirizzo, le categorie per le quali risul-ta l’iscrizione e l’importo complessivo da versare.

Eco tributoentro aprile

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Page 21: QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda-re se nel Parlamento ci fosse una

26 Sabato 13 Aprile 2013 DIRITTO E IMPRESACORTE COSTITUZIONALE/ Bocciata la legge del Lazio in materia di agricoltura

Qualità, no ai marchi regionaliLimitano la libera circolazione nazionale e comunitaria

Pagina a cura DI CINZIA DE STEFANIS

No alla creazione di un «marchio regionale collettivo di qualità», per garantire l’ori-

gine, la natura e la qualità nonché la valorizzazione dei prodotti agricoli e agroalimen-tari. In quanto crea discrimi-nazione tra i prodotti locali e quelli provenienti da altre Re-gioni o da altri Stati membri. Questo è quanto contenuto nella sentenza del 12 aprile 2013 n. 66 della Corte costi-tuzionale. Il fatto in sintesi: la Regione Lazio emana la legge 28 marzo 2012, n. 1, recante «Disposizioni per il sostegno dei sistemi di qualità e trac-ciabilità dei prodotti agricoli e agroalimentari». L’avvocatura dello Stato impugna la legge regionale ritenendola incosti-tuzionale. E sostenendo che la creazione di un marchio regionale si pone in contrasto con gli articoli da 34 a 36 del Trattato sul funzionamento dell’unione europea che fan-no divieto agli Stati membri

di porre in essere restrizioni quantitative all’importazione e all’esportazione. Di conse-guenza violano l’art. 117, pri-mo comma, della Costituzio-ne, che richiede, nell’esercizio della potestà legislativa, il rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunita-rio. E infi ne contrasta, altresì, con l’art. 120, primo comma, Cost., «in quanto la misura adottata dalla Regione Lazio potrebbe ostacolare la libera circolazione delle merci, anche all’interno del mercato nazio-nale, inducendo i consumatori a preferire i prodotti laziali ri-spetto a quelli provenienti da altre Regioni». Al contrario, la Regione sostiene che il mar-chio di qualità, è stato adot-tato per fi nalità di tutela del consumatore. E non incorre nella violazione dei parametri costituzionali e delle correlate norme comunitarie come sot-tolineato dall’avvocatura dello Stato. In quanto lo stesso non è idoneo ad orientare l’interes-se generale dei consumatori in direzione preferenziale di prodotti del territorio laziale.

I giudici della Corte costitu-zionale accogliendo il ricorso dell’avvocatura dello Stato ritengono illegittima costitu-zionalmente la legge regionale del Lazio. In quanto contrasta con le disposizioni degli artico-li da 34 a 36 del Tfue, dirette a far sì che ogni normativa com-merciale degli Stati membri non ostacoli, direttamente o indirettamente, gli scambi intracomunitari. Pertanto, la legge della Regione Lazio introducendo un marchio «re-gionale» di qualità destinato a contrassegnare, sulla base di disciplinari, e in conformità a criteri, dalla stessa stabiliti, determinati prodotti agricoli e agroalimentari a fi ni, anche dichiaratamente, promoziona-li della agricoltura e cultura gastronomica del Lazio – è in-negabilmente idonea a indur-re il consumatore a preferire prodotti assistiti da siffatto marchio regionale rispetto ad altri similari, di diversa provenienza, e, conseguen-temente, a produrre, quanto-meno «indirettamente» o «in potenza», gli effetti restrittivi

sulla libera circolazione delle merci, che anche al legislatore regionale è inibito perseguire per vincolo comunitario. Al contrario, non rilevano né la fi nalità di tutela del consuma-tore né il carattere (per altro solo virtuale) di ultraterrito-rialità del marchio (su cui fa leva la difesa della Regione Lazio) poiché, in relazione a entrambi tali profi li, la Regio-ne non indica, e neppure ha, alcun suo titolo competenzia-le. Quanto al primo profi lo, ri-cordano infi ne i giudici, la tu-tela del consumatore attiene alla materia del diritto civile ed è riservata alla competenza esclusiva dello Stato. Quanto al secondo, non spetta alla Regione Lazio di certifi care, come pretende, la «qualità» di prodotti sull’intero territorio nazionale e su quello di altri Stati europei.

© Riproduzione riservata

Le norme regionali che dettano limitazioni e re-strizioni degli orari e delle giornate di apertura e di chiusura al pubblico delle attività di commercio al dettaglio sono in aperto contrasto con la discipli-na nazionale della libera-lizzazione. In particolare con l’articolo 3, comma 1, lettera d-bis), della legge 4 agosto 2006 n. 248 il quale prevede che la som-ministrazione di alimenti e bevande siano svolte senza il limite del rispetto degli orari di apertura e di chiusura, l’obbligo del-la chiusura domenicale e festiva, nonché quello della mezza giornata di chiusura infrasettimanale dell’esercizio.

Questo è il costrutto giu-ridico della sentenza del 12 aprile 2013 n. 65 del-la Corte costituzionale. Il fatto in concreto: l’articolo 3 della legge regionale Ve-neto del 27 dicembre 2011 n. 30 prevede una serie di rilevanti limitazioni e restrizioni alle attività di commercio al dettaglio.

In particolare stabili-sce che gli esercizi pos-sono restare aperti al pubblico in tutti i giorni della settimana dalle ore sette alle ore ventidue e os-servando però la chiusura domenicale e festiva.

L’avvocatura dello Stato impugna tale legge rite-nendola incostituzionale. Ricordando che tale norma introducendo una serie di vincoli e restrizioni in ter-mini di orari di apertura e di giornate di chiusura degli esercizi commerciali, lungi dal produrre effetti pro-concorrenziali, si por-rebbe in aperto contrasto con la disciplina nazio-nale di liberalizzazione, e quindi violerebbe l’art. 117, comma 2, lettera e), Cost.

I giudici della Corte costituzionale accolgono il ricorso e ritengono fon-data la questione relativa all’articolo 3 della Lr Ve-neto n. 30/2011. Confer-mando che detta norma regionale pone una serie di rilevanti limitazioni e restrizioni degli orari e delle giornate di apertura e di chiusura al pubblico delle attività di commercio al dettaglio.

Tali disposizioni pertan-to si pongono in contrasto con la disciplina statale in materia di rilancio econo-mico e sociale.

Niente lacci agli orari

No alla attribuzione ai consigli di bacino (isti-tuiti a livello regionale) della funzione di appro-vare le tariffe (e i rela-tivi aggiornamenti) del servizio idrico integra-to. Le norme regionali non possono attribuire ai consigli di bacino la funzione di approvare le tariffe del servizio idrico, in quanto inciderebbero nelle materie della tutela dell’ambiente e della tu-tela della concorrenza, entrambe di competenza legislativa esclusiva del-lo Stato. Le disposizioni regionali, si pongono così in contrasto con gli art. 154 e 161 del dlgs 152 del 2006, che riservano allo Stato la determinazione delle tariffe del servizio idrico. Questo è quanto contenuto nella sentenza della Consulta 12 aprile 2013 n. 67. La normativa regionale che incida, in particolare, sulle attri-buzioni dei soggetti pre-posti al servizio idrico in-tegrato, sottraendo parte della competenza a essi riservata dagli artt. 154 e 161 del dlgs n. 152 del 2006, per ciò stesso deve ritenersi illegittima, sen-za che, sotto tale profi lo, possa essere rivendicata la competenza legislativa regionale in materia di servizi pubblici locali.

L’acqua è di Stato

Obbligatorietà della pre-ventiva autorizzazione del competente ufficio tecnico regionale per la ricostruzione degli immobili nelle «zone classificate sismiche». La norma regionale che esclude tale autorizzazio-ne e prevede l’assunzione di un semplice parere da parte della Commissio-ne sismica regionale non è da ritenersi legittima costituzionalmente. Nel-la sentenza del 12 aprile 2013 n. 64 la Consulta afferma che l’assunzione del semplice parere del-la Commissione sismica regionale violerebbe i principi fondamentali della legislazione statale in tema di governo del territorio e di protezio-ne civile. In particolare l’art. 94 del dpr 6 giugno 2001, n. 380 il quale pre-vede, in relazione alle zone sismiche, che non si può cominciare alcun lavoro «senza preventiva autorizzazione scritta del competente uffi cio tec-nico della regione». La modestia delle costru-zioni non muta in modo significativo i termini del problema, perché ne risulta ugualmente la le-sione del principio fon-damentale della previa autorizzazione scritta per l’inizio dei lavori.

Post-sisma col placet

DI ANDREA MASCOLINI

Il Sistema delle conven-zioni Consip/Mef ha prodotto 4,3 miliardi di risparmi di spesa pubbli-

ca nel 2012 e se ne attendono 4,8 nel 2013. È questo il dato diffuso dal governo, secondo quanto si legge negli allegati al Def (Documen-to di economia e fi nanza) 2013, a seguito dell’uti-lizzo del sistema delle convenzioni Consip/Mef, inse-rito nel più ampio Programma di razionalizzazione degli acquisiti, e dell’applicazione dei parametri-qualità/prezzo da parte delle Amministrazioni pubbliche. Tre sono state le linee sulle quali si è articola-ta l’azione impostata nel 2008 con la legge fi nanziaria: mes-sa a punto di un sistema pre-visionale dei fabbisogni della p.a.; defi nizione di «indicatori di spesa sostenibile»; imple-mentazione degli accordi-qua-dro e/o delle gare effettuate da Consip su delega relativa alla spesa specifi ca di una o più Amministrazioni. A fi anco di queste azioni si è poi posta l’applicazione, da parte delle

amministrazioni non statali, dei parametri qualità-prezzo, per i quali il dl 98/2011 (con-vertito nella legge 111/11) ha previsto un più stringen-te meccanismo sanzionatorio per gli approvvigionamenti che non rispettino detti para-metri. L’allegato al Def mette in luce l’entità complessiva

dei risparmi conseguiti fi no a fi ne 2012 quan-

tifi cando il valore del risparmio con-seguito per le cate-

gorie merceologiche su cui sono state atti-

vate le convenzioni qua-dro nazionali in 4,3 miliardi. Questa cifra comprende anche il

cosiddetto «risparmio benchmark» che a sua volta risulta determinato dall’uti-lizzo dei parametri qualità/prezzo delle convenzioni Con-sip cui le amministrazioni fare riferimento quando svol-gono singolarmente le gare (si tratta di un valore pari a 3,4 miliardi). La restante parte (circa 0,8 miliardi) riguarda invece il cosiddetto «rispar-mio diretto» da intendersi quale risparmio reale conse-guito a seguito degli acquisiti effettuati dalle amministra-zioni tramite le convenzioni Mef/Consip.

I risparmi conseguiti grazie a Consip

Convenzioni da 4,3 mld €

La sentenzasul sito www.italia-oggi.it/documenti

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Page 22: QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda-re se nel Parlamento ci fosse una

27Sabato 13 Aprile 2013SaLAVORO E PREVIDENZAFissato il click day per accedere ai i nanziamenti Inail. Sul piatto 155 milioni di euro

Un’ora per i fondi alla sicurezzaLe domande di incentivo dalle 16 alle 17 del 18 aprile

DI DANIELE CIRIOLI

Un’ora per il click day sugli incentivi Inail. Le domande di fi nan-ziamento sulla sicu-

rezza, infatti, si potranno in-viare telematicamente durante un’unica sessione nazionale, giovedì prossimo 18 aprile, dal-le ore 16 alle 17. Lo ha stabilito l’Inail che ieri ha diramato le istruzioni. La procedura, in realtà, prevede sin da ora l’ac-quisizione di un indirizzo web di una pagina, segreta, su cui 10 minuti prima dell’apertura della sessione, ossia dalle ore 15,50 del 18 aprile, apparirà il link di collegamento per l’invio del codice identifi cativo della domanda.

Incentivi alla sicurezza. Il bando è relativo al 2012, con una disponibilità di ri-sorse pari a 155,35 milioni di euro. Consente di presentare progetti d’investimento e per l’adozione di modelli orga-nizzativi e di responsabilità sociale. Destinatari sono le imprese, anche individuali, iscritte alla Cciaa. L’incenti-

vo consiste di un contributo in conto capitale nella misura del 50% dei costi del proget-to, per un importo massimo di 100 mila e minimo 5mila euro. Dal 15 gennaio al 14 marzo le imprese, previa regi-strazione, hanno potuto inse-rire le domande ed effettuare le simulazioni necessarie al fi ne di verifi care se i parame-tri relativi a caratteristiche dell’impresa e del progetto

fossero tali da determinare il raggiungimento del punteg-gio minimo di ammissibilità, pari a 120 (punteggio soglia). Dal 18 marzo, poi, le imprese la cui domanda ha raggiunto o superato la soglia minima hanno potuto accedere alla procedura informatica per il download del proprio codice identifi cativo.

Il click day. Ed è proprio questo codice identificativo

che, durante la sessione che si aprirà per un’ora, dalle 16 alle ore 17 di giovedì prossimo, va trasmesso all’Inail (quindi non tutta la domanda, per un minor «peso» dell’invio telema-tico). Attenzione però. È vero che l’invio si potrà fare solo in quell’ora del 18 aprile, tutta-via occorre organizzarsi prima perché vi sono altri step pro-pedeutici (si veda tabella). Pri-ma di tutto occorre acquisire l’indirizzo web di «accesso allo sportello». Questo è già possi-bile farlo (la proceduta è attiva dalle ore 15 dell’11 aprile), au-tenticandosi al Punto Cliente del sito Inail, sezione «incentivi alle imprese - Isi», ultima voce del menù a sinistra. Acquisito l’indirizzo, esso va conservato per essere utilizzato per rag-giungere la «pagina di invio», il cui accesso sarà possibile a partire da due ore prima l’ini-zio della sessione d’invio, ossia dalle ore 14 del 18 aprile. Rag-giunta la «pagina di invio», gio-vedì, occorrerà attendere le ore 15,50 perché a partire da tale ora sarà visibile, in fondo alla pagina, un link dal quale si po-

trà effettuare l’invio del codice identificativo (attenzione ad «aggiornare» continuamente la pagina, finché il link non risulta visibile). Dalle ore 16 e fi no alle 17, cliccando sul link verrà visualizzato un campo testo e il bottone di invio. Nel campo testo andrà inserito il codice identifi cativo di 65 ca-ratteri, compreso il segno «+» o «-» che è parte integrante del codice. Cliccando infi ne il bot-tone invia il codice è trasmesso all’Inail e un messaggio avvise-rà che l’operazione è stata ese-guita. Il tempo di arrivo viene rilevato dai sistemi e utilizzato dall’Inail per gli elenchi crono-logici regionali.

La nuova procedura sem-bra finalizzata a sostenere il sistema telematico dopo le esperienze negative degli ultimi bandi quando, nella fase di apertura dello spor-tello telematico, il sistema è crollato con impossibilità per alcuni ricorrenti di parteci-pare al bando (Tar Lazio n. 1868/2013 in relazione agli incentivi Inail per la Cam-pania).

A marzo il coefficiente di rivalutazione del trattamento di fine rapporto è 0,656690

(vedi colonna incr.mese). L’indice dei prezzi al consumo

calcolato dall’Istituto nazionale di statistica, con esclusione del prezzo dei tabacchi lavorati, è al valore di 106,9.

Tramite i dati resi noti ieri dall’Istituto di statistica è pos-sibile calcolare il dato del trat-tamento di fi ne rapporto, intro-dotto dalla legge n. 297/82.

Il calcolo viene fornito men-silmente per permettere di ri-valutare le somme accantonate al 31 dicembre dell’anno prece-dente, nel caso di cessazione di rapporti di lavoro e/o conteggi in sede di bilanci infrannuali.

Secondo quanto stabilito dal codice civile (art. 2120) il trattamento di fi ne rapporto accantonato al termine di ogni anno deve essere rivalutato mensilmente sommando due elementi: il 75% dell’aumento del costo della vita rispetto al mese di dicembre dell’anno precedente (colonna rival. 75%)

e l’1,50% annuo, frazionato su base mensile (colonna rival 1,5%).

Esempio di calcolo tfr.Un dipendente ha cessato il

rapporto di lavoro il 28 febbraio 2013. La sua situazione è:• tfr maturato al 31.12.12 euro 25.000• imponibile previdenziale anno 2013 euro 5.200• tfr maturato nell’anno 2013 euro 385,19

Pertanto la sua liquidazione, al lordo delle imposte sarà:• tfr al 31.12.12 euro 25.000+• rivalutazione (0,656690% di 25.000) euro 97,71+• tfr maturato nell’anno 2013 euro 385,19+• ritenuta previdenziale (0,50% su 5200) euro 26,00-

• totale euro 25.523,36

a cura di Bruno Toniolatti, Studio Associato Paoli.

Aggiornamento in base ai dati Istat

Il tfr di marzoa quota 0,65%

vo consiste di un contributo fossero tali da determinare il

v

v

11 aprile 2013Dalle ore 15,00: possibile acqui-sire l’indirizzo web della «pagina di invio»

18 aprile 2013

Dalle ore 14,00: la «pagina di • invio» diventa raggiungibile sul webDalle ore 15,50: sulla «pagina • d’invio» diventa visibile il link per l’invioDalle ore 16 alle ore 17: è pos-• sibile l’invio

Le tappe

Tutti gli indici dal 1984 a oggi

ANNO Mese Indice Incr. Rival. 75%Rival. 1,5%

incr. MeseMontante ind. Dirig.

Montante base comp.

Anno 1984 dicembre 181,8 14,7 6,597846 1,5 8,097846 1,08097848 1,30133598

Anno 1985 dicembre 197,4 15,6 6,435644 1,5 7,935644 1,07935644 1,40460535

Anno 1986(1985 = 100,0)

dicembre 108,0 4,5 3,260870 1,5 4,760870 1,04760870 1,46147678

Anno 1987 dicembre 113,5 5,5 3,819444 1,5 5,319444 1,05319444 1,54975116

Anno 1988 dicembre 119,7 6,2 4,096916 1,5 5,596916 1,05596916 1,63648943

Anno 1989 dicembre 127,5 7,8 4,887218 1,5 6,387218 1,06372180 1,74101558

Anno 1990(1989 = 100,0)

dicembre 109,2 6,5 4,746835 1,5 6,246895 1,06246835 1,96198674

Anno 1991 dicembre 115,8 6,6 4,532967 1,5 6,032967 1,6032967 1,96137020

L'indice di dicembre 1991, depurato dal mese di febbraio dall'incidenza relativa ai tabacchi lavorati, si modifi ca in 115,69587

Anno 1992 dicembre 121,2 5,5 3,568060 1,500 5,068060 1,05068060 2,06077361

Anno 1993 (1992 = 100,0)

dicembre 106,0 4,1 2,9913350 1,500 4,491335 1,04491335 2,15400883

Anno 1994 dicembre 110,3 4,3 3,0424528 1,5 4,542452 1,0454245 2,25185373

Anno 1995 dicembre 116,7 6,4 4,3517679 1,5 5,851767 1,0585176 2,38362700

Anno 1996(1995 = 100,0)

dicembre 104,9 2,6 1,9221744 1,5 3,422174 1,0342217 2,46519887

Anno 1997 dicembre 106,5 1,6 1,1439466 1,5 2,643946 1,0264394 2,53037754

Anno 1998 dicembre 108,1 1,6 1,1267605 1,5 2,626760 1,0262676 2,59684394

Anno 1999 dicembre 110,4 2,3 1,5957447 1,5 3,095745 1,0309574 2,67723463

Anno 2000 dicembre 113,4 3 2,0380435 1,5 3,538043 1,0353804 2,11195570

Anno 2001 dicembre 116,0 2,6 1,7195767 1,5 3,219577 1,0321958 2,86120094

Anno 2002 dicembre 119,1 3,1 2,0043103 1,5 3,504310 1,0350431 2,96146630

Anno 2003 dicembre 121,8 2,7 1,7002519 1,5 3,200252 1,0320052 3,05624608

Anno 2004 dicembre 123,9 2,1 1,2931034 1,5 2,793103 1,0279310 3,14160464

Anno 2005 dicembre 126,3 2,4 1,4527845 1,5 2,952785 1,0295278 3,23436945

Anno 2006 dicembre 128,4 2,1 1,2470309 1,5 2,747031 1,0274703 3,32321858

Anno 2007 dicembre 131,8 3,4 1,9859813 1,5 3,485981 1,0348598 3,42520567

Anno 2008 dicembre 134,5 2,7 1,5364188 1,500 3,036419 1,0303642 3,54349239

Anno 2009 dicembre 135,8 1,3 0,724907 1,500 2,224907 1,0222491 3,62233180

Anno 2010 dicembre 138,4 2,6 1,435935 1,500 2,935935 1,0293594 3,72868111

Anno 2011

agosto 103,2 2,5 1,784827 1,000 2,784827 1,0278483 3,83251842

settembre 103,2 2,5 1,784827 1,125 2,909827 1,0290983 3,83717927

ottobre 103,6 2,9 2,082442 1,250 3,332442 1,0333244 3,85293726

novembre 103,7 3,0 2,156846 1,375 3,531846 1,0353185 3,86037240

dicembre 104,0 3,3 2,380058 1,500 3,880058 1,0388006 3,87335610

Anno 2012

gennaio 104,4 0,4 0,288462 0,125 0,413462 1,0041346 3,88937094

febbraio 104,8 0,8 0,576923 0,250 0,826923 1,0082692 3,90538578

marzo 105,2 1,2 0,865385 0,375 1,240385 1,0124038 3,92140061

aprile 105,7 1,7 1,225962 0,500 1,725962 1,0172596 3,94020874

maggio 105,6 1,6 1,153846 0,625 1,778846 1,0177885 3,94225715

giugno 105,8 1,8 1,298077 0,750 2,048077 1,0024808 3,95268541

luglio 105,9 1,9 1,370192 0,875 2,245192 1,0224519 3,96032039

agosto 106,4 2,4 1,730769 1,000 2,730769 1,0273077 3,97912852

settembre 106,4 2,4 1,730769 1,125 2,855769 1,0285577 3,98397021

ottobre 106,4 2,4 1,730769 1,250 2,980769 1,0298077 3,98881191

novembre 106,20 2,2 1,586538 1,375 2,961538 1,0296154 3,98806703

dicembre 106,5 2,5 1,802885 1,500 3,302885 1,0330288 4,00128858

Anno 2013

gennaio 106,7 0,2 0,140845 0,125 0,265845 1,0036585 4,01192580

febbraio 106,7 0,2 0,140845 0,250 0,390845 1,0039085 4,01692741

marzo 106,9 0,4 0,281690 0,375 0,656690 1,0065669 4,02756464

Tantissime opportunità di lavoro nel settoredella Finanza con Milano Finanza.Visita il nostro sito carriere.milanofinanza.it

In collaborazione con

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Page 23: QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda-re se nel Parlamento ci fosse una

28 Sabato 13 Aprile 2013 P R O F E S S I O N IAnalisi trimestrale del Centro studi del Cni: norme confuse alimentano il Far West

Servizi di ingegneria nel caosGare e risorse ai minimi e professionisti fuori dai giochi

DI BENEDETTA PACELLI

Bandi per i servizi di ingegneria nel caos. Gare ai minimi stori-ci, risorse al lumicino

e tariffe confuse rendono il mercato degli appalti, come testimonia l’ultima analisi tri-mestrale dei bandi di gara ef-fettuata dal Centro studi degli ingegneri, uno scenario quasi da Far West. Escluso per di più ai liberi professionisti che, in questo contesto, non possono competere con le grandi società di ingegneria. E chi aspettava (e confi dava) che il decreto sui parametri da utilizzare per la determinazione degli importi avrebbe sanato la situazione, può mettersi l’anima in pace. Almeno per ora. Giacché di quel regolamento non c’è trac-cia e l’offerta economicamente più vantaggiosa continua a es-sere l’unico criterio per aggiu-dicarsi i servizi. Un problema, come segnala appunto il Cni, non solo quantitativo, quindi del numero di gare, ma soprat-tutto qualitativo, cioè di come queste sono bandite.

I numeri. Dunque calano le gare bandite così come quelle aggiudicate dai liberi profes-sionisti. Se si confrontano i dati del primo trimestre con lo stesso periodo del 2012, è evi-dente, infatti, una contrazione delle gare bandite da 952 a 841 (-46,2%), mentre i professionisti sono riusciti ad aggiudi-carsi appena il 6,1% degli importi desti-nati alle gare senza esecuzioni dei lavori, unica tipologia a cui riescono a parteci-pare con qualche speranza di vincere. Oltre, poi, al dato che testimonia come siano crollate anche le risorse destinate ai servizi (erano 152 milioni di nel primo trimestre del 2012, sono 81 milioni di euro nel 2013) il rapporto evidenzia un altro dato: la totale assenza di qualsiasi riferimento tariffario. In sostanza, lo studio dimostra come, nonostante sia tornato il riferimento alle tariffe profes-sionali (è la stessa legge delega a prevedere fi no all’emanazione

del decreto l’utilizzo delle tarif-fe vigenti) solo nel 10% dei ban-di viene indicato chiaramente il riferimento ad esse per fi s-sare la somma da porre a base d’asta. Così come viene ampia-mente disattesa la norma che prevede l’indicazione nei bandi

del ribasso massimo consentito, tanto che le gare continuano ad essere aggiudica-te con ribassi molto consistenti che su-perano anche l’80%. Dunque, non solo i liberi professionisti incontrano difficol-tà ad accedere alle gare di entità mag-

giore, ma sono anche costretti ad offrire ribassi più alti della concorrenza per poter sperare di aggiudicarsi le gare.

L’atteso decreto. E se tra le note negative compare anche l’incapacità da parte delle sta-zioni appaltanti di applicare correttamente la normativa sui bandi pubblici, la soluzione per tutti era vista nel decreto in-terministeriale (giustizia e svi-luppo economico) che avrebbe

dovuto defi nire i parametri da utilizzare per la determinazio-ne dell’importo da porre a base di gara nell’ambito dei contratti pubblici dei servizi di ingegne-ria e architettura. Un testo are-nato nelle stanze del Consiglio superiore dei lavori pubblici (Cslp), nella quale era tornato in seconda battuta dopo il pri-mo parere negativo. Pochi mesi fa, infatti, l’organo di controllo e l’Autorità di vigilanza sui con-tratti pubblici (Avcp) si erano espressi in maniera piuttosto critica sul testo rilevando che «il quadro di sintesi e le verifi -che elaborate dall’esecutivo non erano suffi cienti a ricavare che i parametri non determinasse-ro corrispettivi maggiori delle vecchie tariffe». Il regolamento era quindi tornato al ministero delle giustizia per le modifi che richieste e quindi rispedito al Cslp per il via libera defi niti-vo. Potendo contare, inoltre, su un parere uffi cioso ma positivo da parte del Consiglio di stato. Peccato che dalle quelle stanze non siamo mai uscito, lasciando il settore tecnico di un pesante vuoto normativo.

No a prestazioni pro-fessionali a titolo gratui-to. InarSind, il sindacato degli ingegneri e archi-tetti liberi professioni-sti, torna a denunciare la pratica di alcune pub-bliche amministrazioni, che pubblicano bandi con i quali si richiedono prestazioni d’opera a ti-tolo gratuito ai profes-sionisti. «Le pubbliche amministrazioni», ha di-chiarato Salvo Garofalo, presidente di InarSind, «devono smetterla di pretendere che i liberi professionisti prestino la loro opera gratuita-mente». Ecco perché il sindacato invita i profes-sionisti a segnalare que-sti episodi e si impegna a rivolgersi all’Autorità garante per la vigilanza sui contratti pubblici.

InarSindprotesta

COMMERCIALISTI

Spesometro, proroga necessaria

Aria di proroga sullo speso-metro. I presidenti degli ordi-ni dei dottori commercialisti e degli esperti contabili della Lombardia hanno inviato una lettera congiunta al di-rettore regionale delle Entra-te Eduardo Ursilli, e per suo tramite alla direzione centrale dell’Agenzia, con cui si richie-de la proroga dell’adempimen-to previsto per il 30 aprile (si veda ItaliaOggi di ieri). Le motivazioni: con le modifi che introdotte dall’art. 2 c. 6 del dl n.16/2012 i tracciati record ne-cessari non possono più rite-nersi validi e si devono quindi emanare per l’annualità 2012 nuove specifi che tecniche e un nuovo modello di trasmissione dei dati, entrambi attualmen-te non disponibili. Questo im-pedimento, unito al fatto che il tutto interverrà su un’an-nualità contabile (il 2012) già «chiusa», rende estremamen-te diffi coltoso il rispetto del-la scadenza fissata ad oggi; scadenza che cade inoltre in un periodo concomitante con le festività infrasettimanali e le Assemblee di approvazione dei bilanci annuali, conclude la nota. Analoga richiesta è giunta dal Coordinamento dei dottori commercialisti e degli esperti contabili della Lombardia (Codis).

Una marcia in più per l’imprenditoria femminile. La sezione speciale «Presidenza del consiglio dei mini-stri, dipartimento per le pari opportunità» del Fon-do centrale di garanzia, grazie a un accordo con i ministeri dello sviluppo economico e dell’economia, ha introdotto una signifi cativa novità: l’introduzio-ne della prenotazione della garanzia da parte delle imprese femminili. «Ciò vuol dire», comunica il ministro del welfare, Elsa Fornero, «che le imprenditrici accede-ranno direttamente alla Sezione speciale compi-lando la modulistica on line. Una volta ricevuto l’esito dell’istruttoria della domanda di acces-so al credito, potranno rivolgersi alla banca di fi ducia. Sarà sempre la banca a decidere la con-cessione del credito, ma avere in mano una «dote potenziale» qual è quella rappresentata dal voucher della Sezione speciale è un passaporto di non poco rilievo». La Se-zione speciale sarà operativa a breve. «Tale iniziativa», continua la Fornero, «va considerata congiuntamente ad altre importanti misure recentemente assunte per favorire l’occupazione femminile, in particolare al decreto in materia di agevolazioni contributive per i contratti di inserimento lavorativo stipulati, fi no alla data del 31 dicembre 2012, con donne prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi e residenti in regioni caratterizzate da elevati tassi di disoccupazione femminile nonché al decreto che rende operativa, in applicazione della legge di riforma del mercato del lavoro, la possibilità di riconoscere signifi cativi incentivi per l’assunzione, a decorrere dal 1° gennaio 2013, di donne disoccupate in settori produttivi caratterizzati, negli assetti occupazionali, da rilevanti disparità di genere».

Imprese in rosa, il fondodi garanzia allunga il passo

Elsa Fornero

1==7;8 37 61:1 276 ,','+,,.+4

=A> 9AMME ?@BB@ 2>DD@# + $ /'')' 2GAHF>DE<@B% '/(&/*-*,/+ $ 5>L '/(&/*-*,00

2ECJD@ ?A 2GAHF>DE

4I<GHC 2BH< ?B;?:< >8F8% A<;?8BH< DFC:<;IF88D<FH8 :CB 8>>?I;?:8L?CB< 8 =8JCF< ;<@ DF<LLCD?O 98GGC D<F @!8==?;8A<BHC ;<@ G<FJ?L?C ;?F<:ID<FC <'C GA8@H?A<BHC% DF<GGC IB ?AD?8BHC?B F<>C@8 :CB @< 8IHCF?LL8L?CB?% ;<@@8 =F8L?CB<CF>8B?:8 DFCJ<B?<BH< ;8@@8 F8::C@H8;?==<F<BL?8H8 ;<? F?=?IH? 9?C;<>F8;89?@? ;? :I:?B<< A<BG< B<@ 0CAIB< ;? 0F?GD8BC% GI@@8 98G<;? IB EI8BH?H8H?JC DF<GIBHC ;8 :CB=<F?F< ;?:?F:8 -&((( HCBB<@@8H< ":C;?:< 025 *(&()&(.#&68@< EI8BH?H8H?JC N GH?A8HC < BCB J?B:C@8BH<&1IF8H8/ +- A<G?& 2BH?HM HCH8@</ P .)-&(((%(($ ?J8& 6<FA?B< F?:<L?CB< C==<FH</ **&(,&)+ CF<)*& 1C:IA<BH8L?CB< ?BH<>F8@< ;?GDCB?9?@< GI/KKK&:F?GD8BC&>CJ&?H

3@ 5<GD&@< IB?:C ;<@ DFC:<;?A<BHC!3EII% ;>BK>IEG@ 2@DD>CE"

$(..@ %( -&,(".&+=;?7:372 47 #5=629;

&-.,"..* %( #")%* %( '","+&, +,*$&%/," "+&,."

8I 4LJQKE DH >ENHAPE# <HAUUA 3% 3IEBANDH K% (# PEI% '*,&*'+%(((# FAT K% '*,&*'(%(,)# HKDWCE MNLCEDQNA AMENPA AH OEKOH DEII¥ANP% /) DEI 5IGO% K% (-*&)''- MEN I¥AMMAIPL DEH IARLNH DH X3DEGQAJEKPL DEH ILCQIH 9'( $ 9'-# DEGIH LOOANH 9') E HKPENREKPH RANHY MEN QK HJMLNPL A BAOE DH GANA DH Z ,.)%+-.#,- DH CQH Z 0%/*'#'' MEN LKENH MEN IA OHCQNEUUA# CLOW NHMANPHPH1 4APEGLNHA MNERAIEKPE1 ;7( !Z +..%+0'#(("2 4APEGLNHE OCLNMLNABHIH E&L OQ$BAMMAIPABHIH1 ;>*' !Z ).%00'#.."2 ;>- !Z ,.%(,-#-/"% 9E LFFENPE DLRNAKKL MENREKHNE EKPNL IE LNE ()%'' DEI (+ JAGGHL )'(*%9¥ARRHOL HKPEGNAIE DH GANA V MQBBIHCAPL KEI OHPL 8KPENKEP SSS%CLJQKE%OENHAPE%BG%HP%

89 <=6>856:?6 58 73=3028>5= 7:6! (9<5=2>;=5

Avvisi di Pubblicità legale su

Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta,Liguria, Veneto, Friuli, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, ToscanaVia Burigozzo 8, 20122 MilanoTel. 02/58219511-516, Fax 02/58305643

Campania, Basilicata, Puglia, CalabriaVia Camillo Dè Nardis 11, 80127 NapoliTel. 081/5603291, Fax 081/5603708

Lazio, Marche, Abruzzo, Molise,Umbria, SardegnaVia Santa Maria in Via 12, 00187 RomaTel. 06/69760854, Fax 06/6781314

SiciliaVia Quarto dei Mille 6, 90129 PalermoTel. 091/586066, Fax 091/6111305

www.italiaoggi.it

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Page 24: QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda-re se nel Parlamento ci fosse una

29Sabato 13 Aprile 2013SabTRIBUTARISTI - LAPETIl 23 aprile l’assemblea nazionale dedicata al futuro della professione

I tributaristi cresconoSempre più iscritti all’Associazione Lapet

DI LUCIA BASILE

Il 23 aprile 2013, presso l’Au-la Minor dell’Istituto Patri-sticum Augustinianum, a Roma, si rinnova l’ap-

puntamento con l’Assemblea nazionale degli associati. Tale incontro assume rilevanza non solo quale importante momento associativo (tra i punti all’ordi-ne del giorno l’approvazione del bilancio consuntivo 2012 e pre-ventivo 2013), ma rappresenta anche un’importante occasione di confronto tra i dirigenti na-zionali e locali e gli associati. In particolare, i dati che saranno esposti dal tesoriere nazionale Marco Del Giudice, verifi cati dal Collegio dei revisori dei conti, dimostrano, in contro-tendenza alla crisi economica in atto, numeri estremamente positivi. Sempre più professio-nisti infatti scelgono la Lapet quale associazione di categoria più rappresentativa nel setto-

re, così come ha già precisato il Consiglio nazionale dell’eco-nomia e del lavoro (Cnel) nel suo parere per l’iscrizione fra le organizzazioni abilitate alla partecipazione alle Piattaforme Ue (ex dlgs 206/2007). «Riscon-triamo ogni giorno un forte apprezzamento per i servizi che riusciamo ad offrire, fon-damentali per l’espletamento della professione. In primis la polizza professionale, i cui co-sti sono interamente a carico dell’associazione e l’aggiorna-mento professionale continuo, anch’esso gratuito, attraverso la consolidata formula dell’e-learning», ha detto il presidente nazionale Roberto Falcone che ha aggiunto. «Al fine di age-volare il lavoro di studio dei nostri iscritti, sempre più nu-merose sono le sottoscrizioni di protocolli d’intesa con l’Agenzia delle entrate, Inail, Inps. Da ul-timo, l’Istituto di previdenza ha provveduto ad abilitare anche

i Tributaristi alla stampa del Cud online (vedi altro articolo nella pagina)».

Di rilievo, pertanto, nell’am-bito dell’assemblea, sarà la relazione del presidente Falco-ne, in cui verranno analizzate le principali questioni di cui l’Associazione si è occupata nel corso dell’anno, o meglio dall’ultima assemblea naziona-le tenutasi nel novembre scorso ad oggi. Proprio in quell’occa-sione, occorre ricordare che fu annunciata la sede legislativa per il provvedimento sulle nuo-ve professioni. Da lì a qualche mese infatti il ddl «Disposizio-ni in materia di professioni non organizzate in ordini e collegi» è divenuto legge n. 4/2013. La Lapet già in possesso di tutti i requisiti previsti dalla Legge, è ora in attesa di formale accettazione della domanda di iscrizione presso l’elenco tenuto dal Ministero dello sviluppo economico.

Alla luce dell’ormai prossima entrata in vigore (21 aprile 2013) del nuovo regolamento sulle società tra professionisti, la Lapet sulla scorta del parere già espresso su questa testata (si veda ItaliaOggi del 14 gennaio 2012) torna a ribadire l’elasticità e la sempli-cità di struttura delle società tra professionisti di cui alla legge n. 4/2013. L’art. 10 della legge n. 183 del 2011, con l’introduzione delle nuove società professionali, ha abrogato la legge n. 1815 del 1939 che prevedeva, per gli iscritti agli albi, l’obbligo dell’esercizio associato della professione nella forma dello studio associato e il divieto di adottare la forma societaria. Così non è per le professioni non regolamentate. Infatti, il divieto ex lege 1815/1939 di adottare la forma societaria per l’esercizio della profes-sione, essendo diretto esclusivamente alle professioni regolamentate, non ha mai operato.I commenti che in questi giorni si leggono sui principali quotidiani di settore evidenziano da un canto l’incoe-renza di tali disposizioni ma soprattutto sottolinea-no le riserve che il regolamento sulle Stp prevede. Le principali eccezioni riguardano la facoltà di costituire realtà pluridisciplinari, oltre ai limiti posti alla gover-

nance e alla maggioranza. Barriere queste che non sussistono nella costitu-zione delle società profes-sionali che, oltre ad essere da sempre previste nelle forme indicate dal codice civile, ora, con la Legge n.4/2013 vedono ulterior-mente riconosciuta la loro valenza giuridica. «Ai sensi e per gli effetti dell’art. 1, comma 5 della legge 4 del 14 gennaio 2013 pertanto, la Lapet ha provveduto a integrare il regolamento d’iscrizione all’associa-zione aprendo l’accesso oltreché al professionista anche alle società. Posso-no essere iscritte, infatti, le società esercenti l’atti-vità professionale di con-sulenza tributaria purché tale attività sia espressa-mente prevista dallo statu-to, anche se non in modo esclusivo e regolarmente denunciata all’amministra-zione fi nanziaria e a tutti gli enti competenti», ha spiegato Falcone. «Peral-tro, in questo contingente momento di diffi coltà eco-nomico-fi nanziaria, in con-siderazione del fatto che le società professionali sono ampiamente rispondenti alle richieste del mercato, le stesse rappresentano altresì una buona occasio-ne di accesso al mondo del lavoro».

La società tra professionistiallarga gli orizzonti

CIRCOLARE

Cud Inps, intermediariabilitatiAnche i tributaristi Lapet sono abilitati alla procedu-ra per il rilascio dei Cud on-line. Come da circolare tra-smessa a tutti gli associati il 5 aprile scorso e pubblicata sul sito nazionale www.iltri-butarsita.it, la Lapet ha ot-tenuto dall’Inps la facoltà di accedere al servizio di stam-pa dei Cud 2013. Restando pertanto invariato quanto l’Istituto di previdenza ave-va già chiarito, ossia che ai soli fi ni della stampa e del rilascio del Cud sono abi-litati tutti i soggetti di cui all’art. 3, comma 3 del dpr 22 luglio 1998, n. 322, in possesso di certifi cato En-tratel in corso di validità, ora dunque, sono abilitati non solo i professionisti che hanno sottoscritto con l’En-te la convenzione per la tra-smissione dei modelli RED ma, tutti i tributaristi Lapet per i quali l’associazione ha già inviato all’Ente, in base alla convenzione sottoscrit-ta sul cassetto previdenziale per artigiani e commercian-ti, l’elenco degli associati regolarmente iscritti. «L’abilitazione in questione rappresenta non solo una semplificazione per il di-sbrigo delle nostre pratiche di lavoro, ma soprattutto un ulteriore riconoscimen-to per la nostra professio-ne», ha commentato il pre-sidente nazionale Roberto Falcone.

A curadell’Uffi cio Stampa della ASSOCIAZIONE NAZIONALE

TRIBUTARISTI LAPET Associazione legalmente

riconosciutaSede nazionale: Via Sergio I 32

00165 RomaTel. 06-6371274

Fax [email protected]

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Page 25: QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda-re se nel Parlamento ci fosse una

30 Sabato 13 Aprile 2013 L’EDITORIALE DI PAOLO PANERAI

avendo i numeri e la battaglia ormai senza esclusione di colpi per la corsa al Quirinale, a cominciare dal tiro al piccione nei confronti di Massimo D’Alema, considerato legato all’ex presidente della Provincia di Milano Filippo Penati e allo scandalo delle tan-genti per la Milano-Serravalle.Per fortuna dell’Italia, i fatti positi-vi arrivano dal continente giallo: la decisione del nuovo governatore della Banca centrale giappone-se, Haruhiko Kuroda, dopo anni di politiche restrittive, di seguire l ’ e s e m p i o d e l l a Federal reserve americana e inonda-re i mercati di liqui-dità; il crescente inte-resse dei capitali cinesi per l’Italia, come testimonia l’of-ferta di Hutchison Whampoa per pren-dere il controllo di Telecom Italia, una geniale trattativa del presidente operativo Franco Bernabè per portare fuori dallo stallo la società telefonica nazionale e se stesso, messo in discussione da alcuni soci. Ma paradossal-mente, anche da Bruxelles sono arri-vate decisioni utili a tener su i tito-li di Stato: decisioni folli come quel-la del prelievo forzoso dai conti delle banche di Cipro hanno infatti spinto non pochi in Italia e in Europa a trasferire i loro capitali dai conti correnti appunto ai titoli di Stato. Per molti è lo stellone italiano che continua a funzionare, ma chi ha sale in zucca non può illudersi. A cominciare dai professori Paolo Savona, Michele Fratianni dell’Università dell’Indiana, e Antonio Maria Rinaldi che con grande tempismo hanno preparato per il governo che verrà «una pro-posta per ridurre il fardello del debito pubblico italiano», convinti come sono (e come lo sono fin da sempre i media di Class Editori e tutte le persone di buon senso) che il peso del debito pubblico sia veramente condizionante per la futura ripresa dell’economia. I let-tori di questo giornale sono stati già ripetutamente annoiati dalle motivazioni, elementari, che sug-geriscono un colpo secco al debito per doverle ripetere per l’ennesi-ma volta. La proposta di Savona e Fratianni è molto articolata e in parte diversa da quella avanzata per conto della casa editrice e dell’associazione L’Italia c’è da parte di Andrea Monorchio, l’ul-timo vero Ragioniere dello Stato, e da Guido Salerno Aletta, ex dirigente della commissione Bilancio del Senato. La proposta combina modifiche ai tempi di sca-denza e alle caratteristiche dei titoli di Stato e la vendita di asset dello Stato. Pregevole è l’analisi sulla situazione italiana e i suoi mali che precede la proposta. È auspicabile che abbia la forza di

riaprire il dibattito sul taglio del debito che per mesi e mesi ha occupato le pagine di questo gior-nale e che non siamo certo disposti ad abbandonare, ma che non ha minimamente interessato né il presidente del Consiglio Mario Monti né il ministro dell’Econo-mia e quindi del Tesoro, Vittorio Grilli, teisticamente convinti come sono i due presunti tecnici che basti ubbidire al diktat rigori-stico di Angela Merkel, ovvero

perseguire il rigore assoluto, per vedere miracolosamente rifiorire un Paese che sta sprofondando ogni giorno in una recessione più profonda e in una depressione dei cittadini dalla quale sarà difficilis-simo risollevarsi. Una tale fede nella ricetta rigorista da aver aspettato mesi ad approcciare, con quali risultati minimi è già oggi evidente, il problema del paga-mento dei debiti della pubblica amministrazione ad aziende e cit-tadini, sulla quale si è sgolato da mesi i l ministro Corrado Passera, l’unico nel governo che avesse coscienza e volontà di aiu-tare le aziende a ripartire, grazie alla messa in circolo di un po’ di liquidità. Ma ancor più teistica-mente convinti nell’approvare ( c o n d i z i o n a n d o i n c i ò i l Parlamento) il cosiddetto Fiscal compact, la normativa in materia fiscale e di taglio del debito pub-blico a botte di 60 miliardi all’an-no imposto dalla Germania, che senza una politica di sviluppo si tradurrebbe nella povertà assolu-ta del Paese se solo venisse appli-cato, visto che si basa non sulla vendita di asset o su manovre sui titoli di Stato, ma appunto, sem-plicemente, sulla leva fiscale. Non più tardi di due mesi fa il Fondo monetario internazio-nale ha fatto outing, riconoscendo che era completamente sbagliato il calcolo econometrico in base al quale un punto di aumento della pressione fiscale avrebbe generato una caduta di solo mezzo punto del prodotto interno lordo (pil), mentre la realtà economica dimo-stra che la caduta arriva addirit-tura a 2,5 punti di pil ogni punto di aumento della pressione fiscale.

Anche di fronte a questo clamoro-so mea culpa dell’Fmi, le posizioni di Monti e Grilli non sono mutate di un millimetro. Il ministro dell’Economia ha continuato a for-mulare assumption, come le chia-mano gli economisti, assolutamen-te irrealistiche ipotizzando a tavo-lino inflazione, crescita del pil, avanzo primario del bilancio dello Stato e di conseguenza riduzione del debito. Scelte teoriche per tap-parsi gli occhi e non vedere la real-

tà nella quale il Paese è scivolato e sempre più sta sprofondando.Se non bastassero le anal is i del Fondo monetario e quelle ancora più puntuali del d u o S a v o n a -Frat iann i , da sempre in prima linea a combatte-re contro il con-vincimento che insieme alla poli-tica del rigore non serva altro, nei giorni scorsi sono arrivate lapidarie l e p a r o l e d i George Soros, il f inanziere che

nutre verso l’Italia una sorta di amore-odio fin da quando fu il primo artefice dell’attacco alla lira all’inizio degli anni 90, conclusosi con la manovra varata dal governo presieduto da Giuliano Amato e che comprendeva il prelievo forzo-so, anche se percentualmente mini-mo, sui conti correnti (in realtà, proprio nel mezzo dell’ultima Pasqua, il professor Monorchio ha rivelato che a suggerire il prelievo sui conti fu l’allora ministro Giovanni Goria e il presidente del Consiglio Amato si limitò a inserirlo nel decreto catenaccio di quella drammatica notte).Soros ha tuonato e scritto di recen-te che a uscire dall’eurozona non dovrebbe essere l’Italia ma la Germania. Non per antipatia verso la Germania (lui ungherese e poi americano) ma per un calcolo economico molto semplice. Infatti, se fosse la Germania a uscire dall’euro, l’euro perderebbe valore perché a essere oggi in surplus nella bilancia commerciale è la Germania e le economie che oggi sono in difficoltà, specialmente nel Sud d’Europa, hanno maggiore difficoltà a esportare con un euro così forte. Se la Germania uscisse e tornasse al marco, questa mone-ta si rivaluterebbe e la Germania sarebbe meno competitiva sui mercati internazionali, lasciando quote di mercato disponibili per i Paesi rimasti nell’eurozona con un euro svalutato. Nel caso specifico dell’Italia, se fosse il Belpaese a uscire, il suo debito denominato in euro diven-terebbe insostenibile con il rischio di un crack e di un vortice finan-ziario mondiale.Sul piano della teoria economica,

la tesi di Soros non fa una grinza, ma non altrettanto sul piano pra-tico e soprattutto politico, cono-scendo la determinazione della Germania a voler primeggiare o con le armi o con l’economia. In termini pratici, la Germania non acconsentirà mai a uscire dall’eu-ro, che in questi anni ha fatto la sua fortuna rendendola il maggior Paese esportatore nella stessa Unione europea.Ma anche l’Italia non può uscire, poiché trattandosi del settimo od ottavo paese industrializzato del mondo, provocherebbe un contagio mortale per molti altri Stati.Ci vuole quindi una terza via, a meno che non nasca un’alleanza talmente forte fra la stessa Italia, la Spagna e la Francia da costrin-gere la Germania a venire a più miti consigli, ovvero a una mag-giore flessibilità. La terza via è quella che è già stata battuta ai tempi dell’esplosione della crisi greca. Per mesi la cancelliera Merkel si era rifiutata di compiere il più minimo aiuto verso l’arcipe-lago ellenico. A smuoverla, sia pure in gravissimo ritardo, fu solo una telefonata notturna del presi-dente degli Stati Uniti, Barack Obama, che la implorò (ma di fatto minacciandola) di interveni-re per un Paese che era stato ampiamente e allegramente finan-ziato dalle banche tedesche, le quali si erano portate a casa molti utili, mentre i greci si erano abi-tuati a vivere al di sopra delle loro possibilità.Ecco, la terza via, nella sfiducia che l’Ue possa uscire dal mezzo del guado in cui si trova e nella convin-zione che l’avanzamento dell’unifi-cazione politica sia lentissimo, è proprio quella di un pesante inter-vento di Obama per spingere la Germania a fare quanto tutti riten-gono che sia possibile e necessario: per esempio l’emissione di euro-bond, cioè di titoli di debito garan-tito da tutti gli Stati dell’Uem, in modo da livellare immediatamente i gap che si formano fra i vari Stati e che sono espressi dallo spread. Gli eurobond sono reclamati da tempo dal miglior presidente che abbia avuto la Commissione da quando esiste: quel francese Jacques Delors, che oltre ad avere il senso dell’Europa aveva anche idee molto chiare.L’emissione di eurobond viene cal-deggiata da tutti coloro che con questo strumento vedono la crea-zione di condizioni uguali per tutti i Paesi, in uno spirito in cui la forza della Germania, che ha tassi di interesse vicini a zero, si diffon-da a pioggia su tutte le economie dei vari Paesi europei.In realtà c’è una quarta via, che questo giornale ha sempre sugge-rito di percorrere, appunto la deci-sione dell’Italia di salvarsi da sola. Facendo appello alla ricchezza dei cittadini e alla loro intraprenden-za. Ma perché questo avvenga, ci vuole almeno una spinta perché la macchina si rimetta in moto e la spirale perversa sia invertita. Il nuovo governo, se ci sarà, come prima mossa dovrà ridare il sorri-so agli italiani. (riproduzione riservata)

Paolo Panerai

ORSI & TORISegue dalla prima pagina

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Page 26: QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda-re se nel Parlamento ci fosse una

31Sabato 13 Aprile 2013

Hanno pesato anche i poco brillanti dati macro pubblicati negli Stati Uniti

Realizzi prima del weekendCon tutte le borse europee in rosso. Milano -1,5%

Ampi realizzi e i poco buoni dati macro americani hanno affossato ieri le bor-

se europee. Il Ftse Mib ha chiuso a 15.780 punti, -1,5%, il Ftse All share a -1,36%, il Ftse Mid cap a -0,09%, il Ftse Star a -0,28%. Male an-che il resto d’Europa: Dax -1,61%, Cac-40 -1,23%, Ibex-35 -1,48% e Ftse 100 -0,49%. Dopo un avvio negativo, bor-se Usa contrastate: a metà seduta, Dow Jones a -0,44% (ha poi in parte recuperato a -0,16%), S&P 500 a +0,4%, Nasdaq Composite -0,55%.I pur ottimi dati trimestrali dei due colossi bancari Usa JPMorgan e Wells Fargo non hanno influenzato i listini, pe-nalizzati invece dai dati ma-cro sotto le attese: le vendite al dettaglio di marzo hanno registrato un -0,4% (consenso invariato), i prezzi alla pro-duzione un -0,6% (consenso a +0,2%), l’indice prelimina-re di fiducia dei consumatori in aprile è sceso a 72,3 punti (78,6 in marzo). In Europa in-vece la produzione industria-le a febbraio è aumentata su base mensile dello 0,4% men-tre è scesa del 3,1% a livello annuale (+0,1% il consenso).

Lo spread sul decennale Btp/Bund ha chiuso sostan-zialmente stabile a 307 pb (303 in apertura), ma nessun titolo bancario ne ha tratto giova-mento. Banco popolare -3,87%, Ubi banca -3,77%, Banca Mps -2,38%, Popolare Milano -2,11%, Unicredit -2,07%, In-tesa Sanpaolo -1,82% e Bper -1,86%. Mediobanca +0,05%.Mediaset ha ceduto il 4,86%,

dopo l’8,42% di giovedì, in seguito ai rumors (smenti-ti) della possibile vendita di Mediaset Premium a Sky.In negativo Fiat (-3,6%), Tena-ris (-3,25%), Pirelli & c. (-2,91%).A guidare il Ftse Mib è sta-ta Telecom Italia (+3,76%) grazie alla decisione del cda di verifi care l’interesse all’in-tegrazione con 3 Italia. Bene anche A2A, +2,34%, Diasorin +1,75% e Parmalat +1,65%.Tra le mid cap, hanno chiuso in negativo Brembo (-4,51%), Danieli & c. (-2,85%) e Pre-mafin (-2,6%). In contro-tendenza sono state Indesit

(+4,23%), Brunello Cucinelli (+3,25%) e Sias (+2,19%). Infine, sul resto del listino, Seat pagine gialle ha ceduto il 5,56%, Cape Live il 5,25% e Moviemax il 5,19%. In nero invece Banca popolare di Spoleto (+6,03%) e Basicnet (+1,32%) grazie al rinno-vo della collaborazione con l’americana Steve Madden

per il marchio Superga In Usa e Canada.

Quanto all’euro, ha chiuso in lieve calo a 1,3094 dolla-ri, a causa dei realizzi seguiti ai decisi apprezzamenti del-le scorse sedute. Le prese di benefi cio hanno pesato anche sul cambio con lo yen, che ha visto la moneta comune ar-retrare a quota 129,52 dopo

il massimo da tre anni toc-cato giovedì, sulla scia degli aggressivi stimoli monetari messi in campo dalla Bank of Japan. I deludenti dati ma-cro Usa hanno pesato sul dol-laro, che è arretrato a 98,86 yen, dopo essersi avvicinato a quota 100.

Infi ne il petrolio, in deciso calo, dopo l’aggiornamento, al ribasso, da parte della Iea, dei consumi di greggio nel 2013. A metà seduta, a New York, il Wti era trattato a 90,50 dol-lari al barile, contro i 101, 29 dollari del Brent a Londra.

© Riproduzione riservata

L’indice nazionale dei prezzi al consumo, a marzo è cresciuto dello 0,2% rispetto a febbraio e dell’1,6% su marzo 2012. Secondo l’Istat, l’ulteriore rallentamento dell’infl azione a marzo (dall’1,9% di febbraio) è prin-cipalmente imputabile alla netta decelerazione della crescita su base annua dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (+0,2%, dal +2,9% di febbraio).

A contribuire all’aumento congiunturale dell’indice sono stati, in particolare, i rialzi su base mensile dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+1,7%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,6%), dovuti per lo più a fattori di carattere stagionale.L’infl azione di fondo, calcolata al netto dei beni ener-getici e degli alimentari freschi, è invece scesa all’1,4% (era +1,5% a febbraio). Al netto dei soli beni energetici, la crescita tendenziale dell’indice dei prezzi al consu-mo è restata stabile all’1,5%. Rispetto a marzo 2012, il tasso di crescita dei prezzi dei beni è sceso all’1,7%, dal 2% di febbraio e quello dei prezzi dei servizi si è stabilizzato sullo stesso valore del mese precedente.

I prezzi dei prodotti acquistati con maggiore fre-quenza dai consumatori (carrello della spesa) sono aumentati dello 0,1% su base mensile e del 2% su base annua, in ulteriore rallentamento dal 2,4% di febbraio.

© Riproduzione riservata

Inflazione ancora in calo a marzo (+1,6%)

$)37,9,0 +3&56,50 (, %655, , 13)99, (, &9,0/,! *0/(,! 4,'&7! .&5)3,)

13,.) 4, 10440/0 -)++)3) +3&56,5&.)/5) .)/53)4, *03.&/0 46 888",5&-,&0++,",5#.)3'&5, '-,''&/(0

46- 3,26&(30 & ()453& Quotazioni Realtime

CambiDivisa Valuta/ U.i.c. Var. Cross Euro prec. ass. su $

Quotazioni indicative rilevate dalle banche centrali

LEGENDA TASSI Prime rate. Il prime rate Abi è la media dei tassi ai migliori clienti rilevati tra gli istituti bancari. È rilevato ogni quindici giorni, all’inizio e alla metà del mese. Pil. I tassi di crescita del prodotto interno lordo riportati nella tabella sopra sono rilevati con periodicità trimestrale. Infl azione. È la variazione dell’indice dei prezzi al consumo rilevato ogni mese dall’Istat.

Tassi e dati macro Ultima Prece- Variaz. rilevazione dente assoluta

Tassi EuroE.O.N.I.A. E.O.N.I.A. Scadenza Scadenza

Preziosi e metalli Den. Let. Den. Let.

EuriborEuribor Euribor Scadenza Scad. Euro $ Usa Sterl. Fr. sviz. Yen

IrsInt. Rate Swap (Euro) Scad. Denaro Lettera

Il primo quotidiano

i nanziario italiano

Corona Ceca 25,871 25,942 -0,0710 19,8215

Corona Danese 7,4552 7,4563 -0,0011 5,7119

Corona Norvegese 7,482 7,477 0,0050 5,7325

Corona Svedese 8,3373 8,3138 0,0235 6,3878

Dollaro Australiano 1,2396 1,2411 -0,0015 0,9497

Dollaro Canadese 1,3207 1,3242 -0,0035 1,0119

Dollaro N Zelanda 1,5182 1,514 0,0042 1,1632

Dollaro USA 1,3052 1,3119 -0,0067 -

Fiorino Ungherese 294,55 297,79 -3,2400 225,6742

Franco Svizzero 1,2167 1,2187 -0,0020 0,9322

Rand Sudafricano 11,6565 11,691 -0,0345 8,9308

Sterlina GB 0,8497 0,852 -0,0023 0,6510

Yen Giapponese 129,54 130,39 -0,8500 99,2492

Zloty Polacco 4,104 4,1124 -0,0084 3,1443

Tasso uffi ciale di riferimento 0,75 1,00 -0,25

Rendistato Bankitalia(lordi) 3,51 - -

Tasso Infl azione ITA 1,60 1,90 -0,30

Tasso Infl azione EU 1,80 1,90 -0,10

Indice HICP EU-12 119,40 116,70 2,70

HICP area EURO ex tobacco 115,55 115,13 0,42

Tasso annuo crescita PIL ITA -2,80 -2,60 -0,20

Tasso di disoccupazione ITA 11,58 9,76 1,82

1 sett 0,082

1 mese 0,081

2 mesi 0,080

3 mesi 0,080

4 mesi 0,079

5 mesi 0,079

6 mesi 0,079

7 mesi 0,080

8 mesi 0,081

9 mesi 0,082

10 mesi 0,084

12 mesi 0,088

Preziosi ($ per oncia)Oro 1504,3 1504,8Argento 26,37 26,42Palladio 708,4 712Platino 1488,5 1498,5Metalli ($ per tonn.)Alluminio 1841 1841Rame 7508 7510Piombo 2045 2047Nichel 15930 15950

Stagno 22775 22780Zinco 1843 1844Monete e Preziosi (quote in €)Sterlina (v.c.) 268,38 317,63Sterlina (n.c.) 273,21 323,02Sterlina (post 74) 273,21 323,02Marengo Italiano 218,31 242,34Marengo Svizzero 216,65 238,27Marengo Francese 215,88 238,24Marengo Belga 215,88 238,24

1 Sett. 0,082

2 Sett. 0,092

3 Sett. 0,102

1 M 0,118

2 M 0,170

3 M 0,210

4 M 0,251

5 M 0,290

6 M 0,327

7 M 0,362

8 M 0,396

9 M 0,431

10 M 0,466

11 M 0,502

12 M 0,534

1 sett 0,024 0,157 0,484 -0,003 0,096

1 sett 0,035 0,175 0,493 -0,003 0,100

2 sett 0,045 0,183 0,491 -0,003 0,108

1 mese 0,061 0,200 0,493 -0,003 0,120

2 mesi 0,097 0,240 0,498 0,005 0,138

3 mesi 0,129 0,278 0,506 0,020 0,156

4 mesi 0,163 0,323 0,531 0,041 0,181

5 mesi 0,192 0,381 0,569 0,066 0,222

6 mesi 0,221 0,438 0,596 0,086 0,251

7 mesi 0,253 0,492 0,643 0,106 0,295

8 mesi 0,287 0,536 0,701 0,127 0,335

9 mesi 0,317 0,575 0,742 0,152 0,362

10 mesi 0,351 0,619 0,789 0,181 0,394

11 mesi 0,381 0,667 0,847 0,218 0,421

12 mesi 0,418 0,719 0,899 0,254 0,446

1 anno 0,345 0,385

2 anni 0,421 0,461

3 anni 0,519 0,559

4 anni 0,654 0,694

5 anni 0,816 0,856

6 anni 0,985 1,025

7 anni 1,149 1,189

8 anni 1,303 1,343

9 anni 1,446 1,486

10 anni 1,574 1,614

12 anni 1,791 1,831

15 anni 2,020 2,060

20 anni 2,180 2,220

25 anni 2,232 2,272

30 anni 2,250 2,290

Fonte: Icap

TA S S I E VA L U T E

DA

IAon

DIFENDERSI D

EQUITALIin edicola co

Mercationin edicola co

& Finanza

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Page 27: QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda-re se nel Parlamento ci fosse una

EEEEEEEEEEEEEEEEEE QQQQQQQQQQQQQQQQQQQQQQQQQQUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEELLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO DDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDIIIIIIIIIIIIIIIII MMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAIIIIIIIIIIIIIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

DDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDIIIIIIIIIIIIIIIIIII PPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEERRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOONNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE..........

DIVENTA CONSULENTE PREVIDENZIALE:IL TUO PRESENTE, LA NOSTRA STORIA, PER IL FUTURO DELLE PERSONE.

INVIACI IL TUO CURRICULUM. È GIUNTO IL MOMENTO DI CONOSCERCI!

Cattolica Previdenza è una realtà che offre un ruolo professionale completamente innovativo e orientato al futuro: il Consulente Previdenziale.

Una fi gura professionale in grado di interpretare e anticipare le esigenze di ognuno. Un punto di riferimento che aiuta a risolvere le problematiche pensionistiche di persone, famiglie e imprese. Un professionista capace di ascoltare attentamente e di valutare con ognuno la migliore scelta previdenziale, di investimento o di protezione.

E dare così davvero valore al futuro di ognuno.

www.cattolicaprevidenza.com

Visita il sito www.cattolicaprevidenza.com e invia la tua candidatura attraverso l’apposita sezione “Lavora con noi”, oppure, invia il tuo Curriculum all’indirizzo [email protected]

* Rating della Società Incorporante Banco Popolare Scarl - ** Rating della Società Incorporante Madre Unicredit S.p.A. - (1) La Compagnia assume integralmente il rischio di controparte

PROSPETTO DEI VALORI CORRENTI DELLE POLIZZE INDEX LINKED

DATA ULTIMA QUOTAZIONE AL 02 APRILE 2013

PRODOTTO INDEX VALORE AL EMITTENTE TITOLO MOODY EMITTENTE OPZIONE MOODY 02/04/2013 OBBLIGAZIONARIO S&P | FITCH S&P | FITCH

Crescita Sicura Serie IV 2007 99,860 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A3 | A | A BANCO SANTANDER S.A. Baa2 | BBB | BBB+

Global Alternative Energy & Water Serie XIII Settembre 2007 98,650 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE Baa2 | - | A CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

Index “DJ Eurostoxx 6Y” BSG 2007/2013 Serie VII 99,860 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A3 | A | A BANCO SANTANDER S.A. Baa2 | BBB | BBB+

Lombarda vita 6&6 103,740 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - COMMERZBANK AG A3 | A | A+

Lombarda vita 6&6 New 103,860 MORGAN STANLEY Baa1 | A- | A ABN AMRO BANK NV A3 | A | A

Lombarda Vita Best of Euro-USA 2008-2014 110,630 ABN AMRO BANK NV A3 | A | A SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+

Lombarda Vita BRIC 40 “5 + 5” 102,140 NIBC Bank NV - | (1) | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

LOMBARDA VITA BRIC 40 “5,10 + 5,10” 102,910 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - BNP PARIBAS A2 | A+ | A+

Lombarda Vita Classic Markets 103,373 CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

Lombarda Vita Classic Markets New 103,100 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - BANCO BILBAO SA Baa3 | BBB- | BBB+

Lombarda Vita Euro Sector 103,210 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - FORTIS BANK SA A2 | A+ | A+

Lombarda Vita Euro Sector New 103,440 BANCA IMI S.p.A. - | BBB+ | BBB+ BNP PARIBAS A2 | A+ | A+

Swing DJ Eurostoxx50 Serie X 2007 99,860 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A3 | A | A BANCO SANTANDER S.A. Baa2 | BBB | BBB+

PRODOTTO INDEX VALORE AL EMITTENTE TITOLO MOODY EMITTENTE OPZIONE MOODY 02/04/2013 OBBLIGAZIONARIO S&P | FITCH S&P | FITCH

Adesso Index Aprile ‘07 99,880 MERRILL LYNCH & CO. INC. Baa2 | A- | A BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BB+ | BBB

Creberg Altiplano Aprile ‘07 99,920 BANCA ITALEASE S.p.A. Ba1 | - | BBB BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BB+ | BBB

Creberg Polar Aprile ‘07 99,790 BANCA ITALEASE S.p.A. Ba1 | - | BBB BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BB+ | BBB

Index Up 1-2008 97,450 MORGAN STANLEY Baa1 | A- | A SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+

Scelgo Index 14 99,979 CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A. WR | - | - JP MORGAN CHASE BANK A2 | A | A+

CARISMI Più Certezza 8 98,220 UNICREDIT S.p.A. Baa2 | BBB+ | BBB+** SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+

Carismi Più Certezza 9 97,200 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+

PRODOTTO INDEX VALORE AL EMITTENTE TITOLO MOODY EMITTENTE OPZIONE MOODY 02/04/2013 OBBLIGAZIONARIO S&P | FITCH S&P | FITCH

Index Linked Bull Dividend 99,880 BARCLAYS BANK PLC A2 | A+ | A SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Page 28: QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda-re se nel Parlamento ci fosse una

33Sabato 13 Aprile 2013SabatoMERCATI E FINANZA

www.aspecta.it

Sede secondaria di Milano: via Russoli 5 - 20143Sede legale: L 2453 Luxembourg . Goldbell 1 - Rue Eugène Ruppert, 5

APF-Linea bilanciata 12/04/2013 EUR 51,04

APF-Linea europea 12/04/2013 EUR 88,56

APF-Linea mondiale 12/04/2013 EUR 52,23

APF-Linea nord america 12/04/2013 EUR 89,90

Seven Stars Invest 12/04/2013 EUR 116,85

Valori al 12/04/2013

EMG Ivy Asset Strategy A (EUR) EUR

1209,30

POLAR CAPITAL FUNDS

www.polarcapital.co.uk

Comparto Classe NAV Valori aldi Azioni

Global Technology EUR 13,75 11/04/2013 GBP 11,71 11/04/2013 USD 18,03 11/04/2013

Healthcare Opportunities EUR 11,05 11/04/2013 GBP 9,42 11/04/2013 USD 10,88 29/05/2012

Polar Japan Fund USD 21,02 12/04/2013 GBP 13,67 12/04/2013 JPY 2085,60 12/04/2013

UK Absolute Return EUR 11,21 12/04/2013 GBP 9,53 12/04/2013 USD 14,65 12/04/2013 EUR 11,45 12/04/2013 GBP 9,73 12/04/2013 USD 14,96 12/04/2013

Class AClass AClass AClass IClass IClass I

Valori al 11/04/2013

www.reyl.com

Reyl (Lux) Global SicavElite France-Europe B EUR 99,09Em Mkts Eq B($) USD 160,10Em Mkts Eq F($) USD 158,09Em Mkts Eq J(Chf) CHF 140,38Em Mkts Eq L EUR 158,75Em Mkts Eq O EUR 160,73European Equities B EUR 257,48European Equities C(Chf) CHF 233,73European Equities D($) USD 255,79European Equities F EUR 250,06European Equities H EUR 242,98Long/Short Em.Mkts Eq B ($) USD 110,62Long/Short Em.Mkts Eq E EUR 109,88Long/Short European Eq B EUR 108,11Long/Short European Eq D ($) USD 108,40North American Eq. B($) USD 184,00North American Eq. E EUR 173,08North American Eq. F($) USD 179,78North American Eq. G EUR 167,74North American Eq. H($) USD 169,29

Reyl (Lux) Tactical AllocationsDiv Income D USD 125,05Div Income E EUR 126,96Div Income F EUR 125,11Div Income H USD 123,48Quality Bond Fund D USD 134,34Quality Bond Fund E EUR 135,24Quality Bond Fund F EUR 132,02Quality Bond Fund H USD 131,24

UNIT LINKED

INDEX LINKED

UNIT LINKED - FONDI INTERNI

FPA - LINEE

Helvetia Compagnia Italo-Svizzera

di Assicurazioni sulla Vita S.p.A.

Via G.B. Cassinis, 21 - 20139 Milano

Chiara Vita S.p.A.

Via Gaggia, 4

20139 Milano

UNIT LINKED - FONDI INTERNI

FPA - LINEE

INDEX LINKED

Entra in Chiara Vita con

il tuo Smartphone

Entra in Helvetia con

il tuo Smartphone

PIP - FONDI INTERNI

PIP - FONDI INTERNI

ATTIVO SPECIFICO

www.chiaravita.itwww.helvetia.it

UNIDESIO 760071 11,824 05/04/2013

UNIDESIO 760072 10,860 05/04/2013

UNIDESIO 760073 10,883 05/04/2013

UNIDESIO760074 11,437 05/04/2013

UNIDESIO 760075 12,514 05/04/2013

UNIDESIO 760077 11,099 05/04/2013

UNIDESIO 760078 10,724 05/04/2013

UNIDESIO 760079 10,981 05/04/2013

UNIDESIO 760080 10,797 05/04/2013

UNIDESIO 760082 10,051 05/04/2013

UNIDESIO 760085 10,623 05/04/2013

UNIDESIO 760087 12,051 05/04/2013

UNIDESIO 760088 10,604 05/04/2013

UNIDESIO 760091 11,185 05/04/2013

UNIDESIO 760092 11,154 05/04/2013

UNIDESIO 760095 10,452 05/04/2013

UNIDESIO 760096 10,593 05/04/2013

UNIDESIO 760097 11,304 15/03/2013

UNIDESIO 760098 11,524 05/04/2013

UNIDESIO 760099 11,201 05/04/2013

UNIDESIO 760100 10,902 05/04/2013

UNIDESIO 760102 10,904 05/04/2013

UNIDESIO 760104 10,379 05/04/2013

UNIDESIO 760105 10,729 05/04/2013

AZZOAGLIO CONSERVATIVO 6,3070 05/04/2013

AZZOAGLIO DINAMICO 4,7320 05/04/2013

AZZOAGLIO EQUILIBRATO 5,9530 05/04/2013

UNIDESIO PRUDENTE 11,1540 05/04/2013

UNIDESIO MODERATO 10,7360 05/04/2013

UNIDESIO ATTIVO 10,3920 05/04/2013

UNIDESIO VIVACE 9,6270 05/04/2013

OBBLIGAZIONARIO MISTO 10,1930 05/04/2013

AZIONARIO EURO 7,6790 05/04/2013

AZIONARIO GLOBALE 9,4910 05/04/2013

INDEX TOP 22 104,2200 27/02/2013 A+/S&P

THREE 2009 102,4300 27/02/2013 AA-/S&P

INDEX SIX 2009 100,2500 27/02/2013 AA-/S&P

FTSE MIB 95,9890 10/04/2013

FTSE MIB 2010 94,0880 10/04/2013

EUROSTOXX 50 - 2010 95,4020 10/04/2013

INDEX TRENTA 2011 98,4800 10/04/2013

INDEX FOUR E 50 - 2011 97,3950 10/04/2013

INDEX STOXX EUROPE - 2011 98,5860 10/04/2013

EUROSTOXX 50 - 2012 93,3830 10/04/2013

PREVIMISURATO 12,7490 04/04/2013

PREVIBRIOSO 11,0300 04/04/2013

PREVIDINAMICO 12,3440 04/04/2013

LINEA 1 11,9490 31/03/2013

LINEA 1 - FASCIA A 12,3490 31/03/2013

LINEA 1 - FASCIA B 12,0350 31/03/2013

LINEA 2 11,7740 31/03/2013

LINEA 2 - FASCIA A 11,9910 31/03/2013

LINEA 2 - FASCIA B 12,0270 31/03/2013

LINEA 3 11,5990 31/03/2013

LINEA 3 - FASCIA A 11,7350 31/03/2013

LINEA 3 - FASCIA B 12,5550 31/03/2013

UNIDESIO 760106 10,956 05/04/2013

UNIDESIO 760109 11,036 05/04/2013

UNIDESIO 760110 10,763 05/04/2013

UNIDESIO 760124 11,581 05/04/2013

UNIDESIO 760125 11,103 05/04/2013

UNIDESIO 760129 11,725 05/04/2013

UNIDESIO 760130 10,771 05/04/2013

UNIDESIO 760133 10,976 05/04/2013

UNIDESIO 760137 10,625 05/04/2013

UNIDESIO 760139 11,561 05/04/2013

UNIDESIO 760140 11,535 05/04/2013

UNIDESIO 760141 10,282 05/04/2013

UNIDESIO 760145 11,028 05/04/2013

UNIDESIO 760147 11,173 05/04/2013

UNIDESIO 760149 11,152 05/04/2013

UNIDESIO 760150 11,248 05/04/2013

UNIDESIO 760156 10,155 05/04/2013

UNIDESIO 760157 11,237 05/04/2013

UNIDESIO 760158 10,174 05/04/2013

UNIDESIO 760159 10,872 05/04/2013

UNIDESIO 760160 10,576 05/04/2013

UNIDESIO 760163 10,163 05/04/2013

UNIDESIO 760167 10,705 05/04/2013

UNIDESIO 760169 11,276 05/04/2013

UNIDESIO 760170 10,839 05/04/2013

UNIDESIO 760173 10,580 05/04/2013

UNIDESIO 760174 10,880 05/04/2013

UNIDESIO 760179 10,522 05/04/2013

UNIDESIO 760180 10,671 05/04/2013

UNIDESIO 760181 10,542 05/04/2013

UNIDESIO 760182 10,225 05/04/2013

UNIDESIO 760183 10,779 05/04/2013

UNIDESIO 760184 10,754 05/04/2013

UNIDESIO 760185 10,765 05/04/2013

UNIDESIO 760186 10,689 05/04/2013

UNIDESIO 760187 10,784 05/04/2013

UNIDESIO 760188 10,650 05/04/2013

UNIDESIO 760189 10,802 05/04/2013

UNIDESIO 760191 10,303 05/04/2013

UNIDESIO 760192 10,873 05/04/2013

UNIDESIO 760193 10,832 05/04/2013

UNIDESIO 760198 9,833 05/04/2013

UNIDESIO 760201 10,717 05/04/2013

UNIDESIO 760202 10,810 05/04/2013

UNIDESIO 760203 11,289 05/04/2013

UNIDESIO 760205 10,351 05/04/2013

UNIDESIO 760206 10,521 05/04/2013

UNIDESIO 760210 10,232 05/04/2013

BILANCIATO 10,2240 05/04/2013

CONSERVATIVE 10,2970 05/04/2013

BOND MIX 10,3960 05/04/2013

BALANCED 10,7260 05/04/2013

GLOBAL EQUITY 11,6210 05/04/2013

UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO BREVE TERMINE 10,2240 05/04/2013

UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO MEDIO TERMINE 10,7390 05/04/2013

UNIDESIO AZIONARIO AREA EURO 9,0580 05/04/2013

UNIDESIO AZIONARIO INTERNAZIONALE 10,9810 05/04/2013

SCK DYNAMIC 100,08 28/03/2013 A+/S&P

S&BRIC 8-40 106,29 28/03/2013 A2/S&P

S&BRIC 8-40 SECOND EDITION 127,28 28/03/2013 A2/S&P

HELVETIA 4-30 97,54 10/04/2013

HELVETIA QUATTRO.10 97,0822 10/04/2013

HELVETIA WORLD EQUITY 117,9300 09/04/2013

HELVETIA EUROPE BALANCED 188,6600 09/04/2013

HELVETIA WORLD BOND 220,5200 09/04/2013

HELVETIA GLOBAL BALANCED 153,4300 09/04/2013

HELVETIA GLOBAL EQUITY 100,4100 09/04/2013

LINEA GARANTITA 11,4870 31/03/2013

LINEA BILANCIATO 12,2120 31/03/2013

LINEA OBBLIGAZIONARIO 12,0090 31/03/2013

LINEA AZIONARIO 8,3710 31/03/2013

www.metlife.it

MetLife Europe Limited

Rappresentanza Generale per l’Italia

Via Andrea Vesalio n. 6

00161 Roma

Valorizzazione al:

MetLife Liquidità 1,000

MetLife Protezione in Crescita 70% 1,105

MetLife Protezione in Crescita 80% 1,072

MetLife Protezione in Crescita 90% 1,037

Alico Monet. Protetto 11/04/13 1,107

Alico P.P. Eur 2013 11/04/13 1,014

Alico P.P. Eur 2014 11/04/13 1,023

Alico P.P. Eur 2015 11/04/13 0,994

Alico P.P. Eur 2016 11/04/13 1,019

Alico P.P. Eur 2017 11/04/13 1,031

Alico P.P. Eur 2018 11/04/13 1,035

Alico P.P. Eur 2019 11/04/13 1,078

Alico P.P. Eur 2020 11/04/13 1,080

Alico P.P. Eur 2021 11/04/13 1,077

Alico P.P. Eur 2022 11/04/13 1,094

Alico P.P. Eur 2023 11/04/13 1,094

Alico P.P. Eur 2024 11/04/13 1,082

Alico P.P. Eur 2025 11/04/13 1,027

Alico P.P. Eur 2026 11/04/13 1,224

Alico P.P. Eur 2027 11/04/13 1,078

Alico P.P. Eur 2028 11/04/13 0,967

Alico P.P. Eur 2029 11/04/13 1,030

Alico P.P. Eur 2030 11/04/13 1,075

Alico P.P. Eur 2031 11/04/13 1,087

Alico P.P. Eur 2032 11/04/13 1,026

Alico P.P. Usa 2013 11/04/13 1,018

Alico P.P. Usa 2014 11/04/13 1,036

Alico P.P. Usa 2015 11/04/13 1,047

Alico P.P. Usa 2016 11/04/13 1,091

Alico P.P. Usa 2017 11/04/13 1,087

Alico P.P. Usa 2018 11/04/13 1,109

Alico P.P. Usa 2019 11/04/13 1,162

Alico P.P. Usa 2020 11/04/13 1,160

Alico P.P. Usa 2021 11/04/13 1,190

Alico P.P. Usa 2022 11/04/13 1,171

Alico P.P. Usa 2023 11/04/13 1,179

Alico P.P. Usa 2024 11/04/13 1,125

Alico P.P. Usa 2025 11/04/13 1,127

Alico P.P. Usa 2026 11/04/13 1,343

Alico P.P. Usa 2027 11/04/13 1,147

Alico P.P. Usa 2028 11/04/13 1,061

Alico P.P. Usa 2029 11/04/13 1,134

Alico P.P. Usa 2030 11/04/13 1,167

Alico P.P. Usa 2031 11/04/13 1,194

Alico P.P. Usa 2032 11/04/13 1,116

Alico P.P. Global 2013 11/04/13 1,006

Alico P.P. Global 2014 11/04/13 1,016

Alico P.P. Global 2015 11/04/13 0,992

Alico P.P. Global 2016 11/04/13 1,027

Alico P.P. Global 2017 11/04/13 0,968

Alico P.P. Global 2018 11/04/13 1,053

Alico P.P. Global 2019 11/04/13 1,150

Alico P.P. Global 2020 11/04/13 1,099

Alico P.P. Global 2021 11/04/13 1,104

Alico P.P. Global 2022 11/04/13 1,087

Alico P.P. Global 2023 11/04/13 1,103

Alico P.P. Global 2024 11/04/13 1,092

Alico P.P. Global 2025 11/04/13 1,068

Alico P.P. Global 2026 11/04/13 1,270

Alico P.P. Global 2027 11/04/13 1,059

Alico P.P. Global 2028 11/04/13 0,972

Alico P.P. Global 2029 11/04/13 1,056

Alico P.P. Global 2030 11/04/13 1,063

Alico P.P. Global 2031 11/04/13 1,109

Alico P.P. Global 2032 11/04/13 1,034

Alico Prot.Trim. Eur 11/04/13 1,080

Alico Prot.Trim. Usa 11/04/13 1,071

Alico Gest.Bilanc.Glob 11/04/13 1,239

Alico Gest.Cresc.Glob 11/04/13 1,207

Alico Gest.Azion.Glob 11/04/13 1,184

Alico Gest.Bilanc.Eur 11/04/13 1,224

Alico Gest.Cresc. Eur 11/04/13 1,165

Alico Gest.Azion. Eur 11/04/13 1,169

Alico Aper.Indiciz.Eur 11/04/13 0,826

Alico Aper.Indiciz.Usa 11/04/13 1,158

Alico Aper.Indiciz.Glo 11/04/13 1,019

Alico Aper.Indiciz.Ita 11/04/13 0,645

Alico Liquidita’ 11/04/13 1,091

Alico R. Prudente 11/04/13 1,095

Alico R. Bilanciato 11/04/13 0,998

Alico R. Crescita 11/04/13 0,968

Alico R. Multi Comm. 11/04/13 0,766

Alico Multi Comm. 11/04/13 0,795

Alico R. Peak Usa 2013 11/04/13 1,016

Alico R. Peak Usa 2014 11/04/13 1,039

Alico R. Peak Usa 2015 11/04/13 1,042

Alico R. Peak Usa 2020 11/04/13 1,128

Alico R. Peak Usa 2025 11/04/13 1,136

Alico R. Peak Usa 2030 11/04/13 1,152

Alico R. Peak Usa 2035 11/04/13 1,059

Alico R. Peak Eur 2013 11/04/13 1,052

Alico R. Peak Eur 2014 11/04/13 1,053

Alico R. Peak Eur 2015 11/04/13 1,079

Alico R. Peak Eur 2020 11/04/13 1,156

Alico R. Peak Eur 2025 11/04/13 1,146

Alico R. Peak Eur 2030 11/04/13 1,202

Alico R. Peak Eur 2035 11/04/13 1,053

Alico R. Peak Asia 2013 11/04/13 1,077

Alico R. Peak Asia 2014 11/04/13 1,098

Alico R. Peak Asia 2015 11/04/13 1,130

Alico R. Peak Asia 2020 11/04/13 1,246

Alico R. Peak Asia 2025 11/04/13 1,302

Alico R. Peak Asia 2030 11/04/13 1,369

Alico R. Peak Asia 2035 11/04/13 1,281

Alico Sec. Acc. 2016 11/04/13 0,996

Alico Sec. Acc. 2017 11/04/13 1,095

Alico R. Sec. Acc. 2017 11/04/13 1,131

Alico P.P. Asia 2013 11/04/13 1,098

Alico P.P. Asia 2014 11/04/13 1,126

Alico P.P. Asia 2015 11/04/13 1,150

Alico P.P. Asia 2020 11/04/13 1,250

Alico P.P. Asia 2025 11/04/13 1,284

Alico P.P. Asia 2030 11/04/13 1,295

Alico P.P. Asia 2035 11/04/13 1,285

Alico Long Investment 11/04/13 0,657

Alico Energy 11/04/13 0,346

Alico Agriculture 11/04/13 0,645

Alico Metals 11/04/13 0,707

11/04/13

HELVETIA MULTIMANAGER FLESSIBILE 10,2100 09/04/2013

HELVETIA MULTIMANAGER EQUITY 10,2100 09/04/2013

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Page 29: QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda-re se nel Parlamento ci fosse una

34 Sabato 13 Aprile 2013 MERCATI E FINANZA

Impregilo. Si è conclu-sa ieri l’offerta pubblica di acquisto lanciata da Salini su Impregilo. Nell’ultimo giorno di offerta sono state consegnate oltre 82,69 mln di azioni, per un totale di 228,22 mln. Salini sale così all’86,54% del capitale di Impregilo.

Indesit ha dato mandato a Banca Imi, Bnp Paribas, Citigroup, Hsbc e UniCredit di organizzare incontri con investitori qualifi cati, a par-tire da martedì, per valutare se esistono le condizioni per emettere un prestito obbli-gazionario in euro e a tasso fi sso, per un ammontare non

superiore a 350 mln e una durata compresa tra 5 e 7 anni, quotato presso la borsa del Lussemburgo. I proventi sarebbero destinati a sup-portare l’attività corrente e a rifi nanziare l’esposizione debitoria.

Basicnet. Basic pro-perties America (gruppo BasicNet) ha rinnovato per dieci anni l’accordo di licenza per il marchio Superga, per i territori di Stati Uniti e Canada, con Steven Madden, società del settore calzature, quo-tata a New York. L’accor-do standard di licenza si è trasformato in una estesa collaborazione.

Ferretti. Piero Ferrari, vicepresidente della Fer-rari, è entrato nel nuovo team strategico di prodot-to di Ferretti (yacht a mo-tore). La nomina è stata uffi cializzata nel corso del China international boat show 2013 di Shanghai e s’inserisce nel più ampio progetto di rafforzamento manageriale del gruppo.

Il gruppo Beghel-li ha chiuso il 2012 con una perdita netta di 19,9 mln euro (+9,8 nel 2011). I ricavi sono stati di 149,7 mln euro (-11,2%, l’ebitda di 0,5 mln (-98%) e l’ebit di -27,2 mln (-270,9%). La posizione finanzia-ria netta è passata a -136,4 mln (-135,8).

Zucchi ha chiuso il 2012 con una perdita netta di 10,6 mln euro (-16,7 nel 2011). I rica-vi sono scesi a 159 mln (184,9), l’ebitda a -0,8 mln (+2,3), il margine delle attività operative è stato di -8 mln (-10,9) e l’ebit è migliorato a -8,5 mln (-13,2). L’indebita-mento finanziario net-to è sceso a 101,9 mln (122,2). Il gruppo punta sull’internazionalizza-zione e sullo sviluppo della rete di negozi.

JP Morgan Chase ha chiuso il primo trimestre con conti oltre le attese e in particolare con un utile netto aumentato del 33% grazie alle forti per-formance dell’investment banking, alla riduzione dei costi e al migliora-mento della qualità del credito. Il gruppo ha registrato un utile di 6,53 miliardi di dollari (4,92). I ricavi sono inve-ce scesi del 3,4% a 25,85 miliardi.

Wells Fargo. L’utile netto è balzato del 22% e oltre le attese. Nel primo trimestre il profi tto è sa-lito a 5,17 mld di dollari (4,25), grazie al conteni-mento delle spese. I rica-vi sono scesi dell’1,4% a 21,3 mld.

BREVI

Banco Popolare Società Cooperativa · Sede legale in Verona, Piazza Nogara, n. 2 · Società capo-gruppo del Gruppo bancario Banco Popolare · Iscritta all’albo delle banche al n. 5668 · Capitale sociale, al 31 dicembre 2012, Euro 4.294.149.634,83, rappresentato da n.° 1.763.730.800 azioni ordinarie · Iscritta al Registro delle Imprese di Verona · P.Iva n. 03700430238

AVVISO DI PUBBLICAZIONEDEL SUPPLEMENTO (il “Supplemento”) (A) AL DOCUMENTO DI RE-GISTRAZIONE SULL’EMITTENTE (il “Documento di Registrazione”) ED (B) AI PROSPETTI DI BASE RELATIVI AI PROGRAMMI DI EMISSIONE DI PRESTITI OBBLIGAZIONARI DENOMINATI (i) “BANCO POPOLARE SOCIETÀ COOPERATIVA OBBLIGAZIONI ALTIPLANO”, (ii) “BANCO PO-POLARE SOCIETÀ COOPERATIVA OBBLIGAZIONI PERFORMANCE”, (iii) “BANCO POPOLARE SOCIETÀ COOPERATIVA OBBLIGAZIONI PLAIN VANILLA E STRUTTURATE”, (iv) “BANCO POPOLARE SOCIETÀ COOPE-RATIVA OBBLIGAZIONI STRUTTURATE SU TASSI” (i “Prospetti di Base”) 1. EmittenteBanco Popolare Società Cooperativa, con sede legale in Piazza Nogara 2, Verona. L’Emittente può agire altresì in qualità di Responsabile del Collocamento.

2. Documenti a cui si riferisce il SupplementoIl Supplemento ha ad oggetto (A) il Documento di Registrazione approvato dalla CON-SOB con nota n. 12046243 del 31 maggio 2012 e pubblicato in pari data ed (B) i Prospetti di Base relativi ai programmi di offerta al pubblico e/o quotazione di prestiti obbligazionari denominati (i) “Banco Popolare Società Cooperativa Obbligazioni Al-tiplano” approvato dalla CONSOB con nota n. 12090073 del 15 novembre 2012 e pubblicato in data 16 novembre 2012, (ii) “Banco Popolare Società Cooperativa Obbli-gazioni Performance” approvato dalla CONSOB con nota n. 12090073 del 15 novem-bre 2012 e pubblicato in data 16 novembre 2012, (iii) “Banco Popolare Società Coo-perativa Obbligazioni Plain Vanilla e Strutturate” approvato dalla CONSOB con nota n. 12060986 del 20 luglio 2012 e pubblicato in data 23 luglio 2012, e (iv) “Banco Popo-lare Società Cooperativa Obbligazioni Strutturate su Tassi” approvato dalla CONSOB con nota n. 12075469 del 20 settembre 2012 e pubblicato in data 21 settembre 2012.

3. Pubblicazione del SupplementoIn data 12 aprile 2013, l’Emittente ha depositato presso la CONSOB il Supplemento, a seguito del provvedimento di approvazione comunicato con nota n. 13030744 dell’11 aprile 2013. Il Supplemento, così come il Documento di Registrazione ed i Prospetti di Base, sono disponibili sul sito internet dell’Emittente www.bancopopolare.it. L’investitore potrà richiedere copia cartacea gratuita di tali documenti presso la sede legale e direzione generale dell’Emittente in Piazza Nogara 2, Verona e presso i Soggetti Collocatori.

Ai sensi dell’articolo 95-bis, comma 2, del TUF, gli investitori che, prima della pub-blicazione del presente Supplemento, abbiano già concordato di acquistare o sot-toscrivere gli strumenti finanziari descritti nei Prospetti di Base, hanno il diritto, esercitabile entro due giorni lavorativi dopo tale pubblicazione, di revocare la loro accettazione mediante l’invio di una comunicazione scritta all’indirizzo dell’Emit-tente in Piazza Nogara n. 2, 37121 Verona.

* * *Il presente avviso è pubblicato ai sensi dell’art. 9, comma 5 del Regolamento CONSOB n. 11971/99 ed ha valore puramente informativo.Verona, 13 aprile 2013

Sede Legale e Direzione Generale in Largo Porta Nuova, n. 2, Bergamo · Capitale Sociale

Euro 185.180.541 Codice Fiscale, partita IVA ed iscrizione al Registro delle Imprese di

Bergamo n. 00218400166 · Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ed

al Fondo Nazionale di Garanzia · Appartenente al Gruppo Bancario Banco Popolare ·

Soggetta ad attività di direzione e coordinamento di Banco Popolare Società Cooperativa

AVVISO DI PUBBLICAZIONEDEL SUPPLEMENTO (il “Supplemento”) (A) AL DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE SULL’EMITTENTE (il “Documento di Registra-zione”) ED (B) AI PROSPETTI DI BASE RELATIVI AI PROGRAM-MI DI EMISSIONE DI PRESTITI OBBLIGAZIONARI DENOMI-NATI “CREDITO BERGAMASCO S.P.A. OBBLIGAZIONI PLAIN VANILLA E STRUTTURATE” e “CREDITO BERGAMASCO S.P.A. OBBLIGAZIONI STRUTTURATE SU TASSI” (i “Prospetti di Base”)

1. EmittenteCredito Bergamasco S.p.A., con sede legale in Largo Porta Nuova, n. 2, Bergamo. L’Emittente può agire altresì in qualità di Responsabile del Collocamento.

2. Documenti a cui si riferisce il SupplementoIl Supplemento ha ad oggetto (A) il Documento di Registrazione approvato dalla CONSOB con nota n. 13019309 dell’8 marzo 2013 e pubblicato in data 11 marzo 2013 ed (B) i Prospetti di Base relativi ai programmi di offerta al pubblico di prestiti obbligazionari denominati (i) “Credito Bergamasco S.p.A. Obbligazioni Plain Vanilla e Strutturate” approvato dalla CONSOB con nota n. 13019309 dell’8 marzo 2013 e pubblicato in data 11 marzo 2013 e (ii) “Credito Bergamasco S.p.A. Obbligazioni Strutturate su Tassi” approvato dalla CONSOB con nota n. 13019309 dell’8 marzo 2013 e pubblicato in data 11 marzo 2013.

3. Pubblicazione del SupplementoIn data 12 aprile 2013,l’Emittente ha depositato presso la CONSOB il Supplemento, a seguito del provvedimento di approvazione comunicato con nota n. 13030716 dell’ 11 aprile 2013.Il Supplemento, così come il Documento di Registrazione ed i Prospetti di Base, sono disponibili sul sito internet dell’Emittente www.creberg.it. L’investitore potrà richiedere copia cartacea gratuita di tali documenti presso la sede legale e direzione generale dell’Emittente in Largo Porta Nuova, 2, Bergamo, e presso i Soggetti Collocatori.

Ai sensi dell’articolo 95-bis, comma 2, del D.lgs. 58/1998, gli investitori, che prima della pubblicazione del presente Supplemento abbiano già concordato di acquistare o sottoscrivere gli strumenti finanziari oggetto dei Prospetti di Base, hanno il diritto, esercitabile entro due giorni lavorativi dopo tale pubblicazione, di revocare la loro accettazione mediante l’invio di una comunicazione scritta all’indirizzo dell’Emittente, Largo Porta Nuova, 2, Bergamo.

* * *Il presente avviso è pubblicato ai sensi dell’art. 9, comma 5 del Regolamento CONSOB n. 11971/99 ed ha valore puramente informativo.

Bergamo, 13 aprile 2013

I Signori Azionisti sono convocati in assemblea generale ordinaria

che si terrà in Roma, Via Lucrezio Caro 63, presso la sede sociale,

in prima convocazione il giorno 30 aprile 2013 alle ore 12.00 e

occorrendo, in seconda convocazione, il giorno 30 maggio 2013

alle ore 14.00 presso lo Sheraton Roma Hotel - Sala Medici - Viale

del Pattinaggio 100, Roma per discutere e deliberare sugli argo-

menti posti al seguente:

ORDINE DEL GIORNO

1) Deliberazioni ai sensi dell’art. 2364 c.c. comma I (approvazione

del bilancio al 31 dicembre 2012)

2) Nomina degli Amministratori per il triennio 2013/2015 previa

determinazione del numero di componenti

3) Determinazione del compenso degli Amministratori

4) Nomina del Segretario del Consiglio d’Amministrazione

5) Nomina del Collegio Sindacale con funzione di controllo conta-

bile per il triennio 2013/2015 e determinazione dell’emolumen-

to spettante

La partecipazione all’assemblea è prevista ai sensi dell’art. 2370 c.c.

Bilancio, nota integrativa e relazioni saranno disponibili, in visione,

presso la sede sociale alla data della presente convocazione e fino

al giorno precedente l’assemblea (ore 9-12).

C.O.P.A.G. S.p.A.

Roma, 10 aprile 2013 L’Amministratore Delegato

Dott. Salvatore Carnazza

CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA GENERALE

ORDINARIA DEI SOCI

www.copag.it

C.O.P.A.G. S.p.A.Consorzio dell’Ospedalità Privata per gli Acquisti e le Gestioni

Sede in Roma,Via Lucrezio Caro n. 63

Capitale Sociale € 10.000.000

Tribunale di Roma n. 1819/76 C.C.I.A.A. di Roma 406417

Codice Fiscale 02176330583 Partita IVA 01035041001

Soc. Coop.

AVVISO DI CONVOCAZIONE DELL’ASSEMBLEA ORDINARIA

L’Assemblea dei Soci della Banca Popolare Vesuviana è convocata il giorno 30 aprile 2013, alle ore 9,30, presso il Centro Congressi dell’Hotel Ramada Naples, in Napoli, alla Via Galileo Ferraris 40, in prima convocazione e, ove necessario, in seconda convocazione il giorno 18 maggio 2013, stesso luogo alle ore 9,30, con il seguente

ORDINE DEL GIORNO

1. Bilancio e nota integrativa al 31 dicembre 2012, relazioni del Consiglio di amministrazione, del Collegio sindacale e della Società di revisione; delibere conseguenti;

2. Determinazione prezzo azioni società ex art. 6 Statuto Sociale;3. Politiche e prassi di remunerazione ed incentivazione.4. Determinazione delle medaglie di presenza per i componenti del Consiglio di amministrazione e del Comitato esecutivo;5. Fissazione degli emolumenti del Collegio sindacale;6. Elezione di un Consigliere di Amministrazione in sostituzione del Consigliere dimissionario con efficacia fino a scadenza

naturale del C.d.A.

Hanno diritto di intervenire all’Assemblea ed esercitare il diritto di voto i soci che:a) risultino regolarmente iscritti al libro soci da almeno 90 giorni;b) risultino in possesso di apposita certificazione rilasciata, ai sensi dell’art. 85 del decreto legislativo n. 58/98 e della

delibera Consob n. 11768 del 23.12.1998, direttamente dalla Banca Popolare Vesuviana o da altro intermediario aderente al sistema di gestione accentrata Monte Titoli spa; i soci, titolari di azioni non ancora accentrate a monte titoli, dovranno, ai fini del rilascio della predetta certificazione, provvedere all’apertura del conto deposito presso la Banca Popolare Vesuviana od alla comunicazione del conto deposito presso altro intermediario almeno due giorni prima di quello fissato per la riunione in prima convocazione, per la loro immissione nel sistema di gestione accentrata in regime di dematerializzazione ai sensi dell’art. 51 della citata delibera Consob.

Tutti i Soci che intendono prendere parte all’Assemblea, previo deposito della certificazione innanzi richiamata, devono ritirare personalmente o a mezzo di persona munita di delega con firma autenticata da un Pubblico Ufficiale facultato, il biglietto di ammissione all’assemblea, entro le ore 16,00 del 24 aprile 2013, presso la sede sociale della Banca in San Giuseppe Vesuviano; biglietto di partecipazione che, unitamente ad un valido documento di identità, consentirà l’accesso alla sala dell’Assemblea e l’esercizio del diritto di intervento e di voto.I Soci che intendono farsi rappresentare in Assemblea, a norma di Legge e di Statuto, devono, contestualmente al ritiro del suddetto biglietto, produrre delega rilasciata ad altro Socio che non sia Amministratore, Sindaco o dipendente della Banca e che non trovasi nelle condizioni di esclusione previste dal IV comma dell’art. 2372 del Codice Civile, delega compilata a norma di legge con firma autenticata dal Direttore Generale, dal Presidente della Società, da un Notaio o dai Componenti il Consiglio di Amministrazione entro le ore 16,00 del 24 aprile 2013. Ogni socio non può rappresentare per delega più di cinque soci, salvo casi di rappresentanza legale.La candidatura di soci alla carica di Consigliere di Amministrazione avviene in osservanza delle regole specificate nello Statuto Sociale. In particolare, il Consigliere di Amministrazione viene nominato sulla base di candidature singole. Ha diritto a candidarsi a Consigliere di Amministrazione ciascun socio iscritto a libro soci da almeno 90 giorni prima di quello fissato per l’Assemblea in prima convocazione ed in possesso dei requisiti previsti dalla normativa, anche regolamentare, pro tempore in vigore.Le singole candidature devono essere depositate presso la sede sociale entro le ore 16,00 del giorno 24 aprile 2013 ed ogni socio può sottoscrivere la presentazione di un solo candidato. Ciascun candidato deve essere presentato, con firme autenticate dal Direttore Generale o dal Presidente della Società, da un Pubblico Ufficiale o dai Componenti il Consiglio di Amministrazione, da un gruppo di soci che rappresentino almeno il 2% (due per cento) del totale degli aventi diritto al voto in Assemblea, iscritti al libro soci da almeno 90 giorni, che documentino secondo le vigenti normative il loro diritto di intervenire e di votare in assemblea. Unitamente alla candidatura deve essere depositato presso la sede sociale il curriculum di ogni candidato e la dichiarazione, con firma autenticata da Pubblico Ufficiale, con cui i candidati stessi accettano la candidatura e attestano, sotto la propria responsabilità, l’esistenza dei requisiti prescritti dalla Legge e dallo Statuto per la carica di Consigliere di Amministrazione.L’elezione del Consigliere di Amministrazione, a mente dell’articolo 25 dello Statuto Sociale, avviene a scrutinio segreto, mediante schede elettorali. Sulla scheda elettorale, riportante i nominativi di tutti i candidati, potrà essere espressa la preferenza mediante apposizione di croce di contrassegno di fianco al nominativo del candidato prescelto. Verrà nominato Consigliere di Amministrazione il candidato che riporterà il maggior numero di voti.San Giuseppe Vesuviano (NA), 11 aprile 2013 Il Presidente Umberto Dragonetti

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Page 30: QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda-re se nel Parlamento ci fosse una

35Sabato 13 Aprile 2013SabatoMERCATI E FINANZAA maggio i 10 mld promessi. Ma Nicosia deve trovare altri 6 mld

Cipro, c’è il sì agli aiutiArrivato ieri dai ministri delle fi nanze Ue

L’Eurogruppo ha dato il via libera alla pro-cedura di ratifica per il pacchetto di aiuti a

Cipro, chiarendo che la quota di aiuti esterni al paese rimarrà di 10 mld euro. I ministri delle finanze dell’area euro, riunitisi ieri a Dublino, hanno ribadito che ci sono «tutti gli elemen-ti necessari» per iniziare la procedura di ratifica a livello nazionale per l’approvazione dell’assistenza finanziaria da parte del Fondo salva stati permanente (Esm) e del Fon-do monetario internazionale (Fmi) e si sono detti sicuri che il board dell’Esm «sarà in grado di dare l’approvazione forma-le» all’assistenza finanziaria a Nicosia entro il 24 aprile». La prima tranche di aiuti è pre-vista per la metà di maggio.Intanto, Nicosia sta incontran-do nuovi ostacoli nel trovare la liquidità necessaria per ri-fi nanziarsi. Il paese dovrà ora trovare 6 mld in più rispetto ai 7 concordati con la Troika il 25 marzo. Il commissario eu-ropeo per gli affari economici, Olli Rehn, ha sottolineato che

«i 23 mld di euro rappresenta-no l’ammontare lordo del pia-no di aiuti», includendo anche «cuscinetti extra» e si è detto fi ducioso circa il completamen-to del memorandum d’intesa «entro la fi ne della prossima settimana».

Dal canto suo, il presidente

della Bce, Mario Draghi, ha confermato di aver inviato una lettera a Cipro per chie-dere più rispetto per la banca centrale dell’isola. «La lettera», ha spiegato Draghi, «dice una cosa molto chiara: l’indipen-denza della banca centrale, delle banche centrali dell’area

euro, è incastonata nel Tratta-to. La giurisdizione ultima che salvaguarda il Trattato è della Corte di giustizia europea».

La presa di posizione è venuta dopo le pressioni del governo di Nicosia sul gover-natore della banca centrale.

© Riproduzione riservata

Continua tra gli analisti il dibattito sulla fattibilità o meno della fusione (e dei conse-guenti vantaggi) tra Telecom Italia e 3 Ita-lia, fusione che presenta forti opportunità per il gruppo, ma anche controindicazioni. Intanto ieri ha preso posizione sull’avvio delle verifi che sulla fusione l’Asati, il sindacato dei circa 600 mila piccoli azionisti. In una nota, il presidente Franco Lombardi ha defi nito una «provocazione» la notizia di un possibi-le nuovo socio di controllo, come Hutchison Wampoa, che ha l’unico vantaggio di «aver rimesso al centro della attuale crisi grave in cui versa la società, il tema della governance e la defi nitiva posizione dell’azionista di con-trollo e quindi far uscire allo scoperto le vere intenzioni degli stessi soci Telco».

Asati chiede di sapere, una volta per tutte, se le banche vogliono uscire o no e, in caso

contrario, se vogliono ricapitalizzare Telecom Italia.

Chiede inoltre se la spagnola Telefonica, «dopo tutti i problemi che ha causato a Tele-com Italia, vuole ancora rimanere e opporsi a qualsiasi accordo o vuole anche lei uscire» e se «vuole mettere risorse fi nanziarie o no».L’associazione dei piccoli azionisti ricorda inoltre che, «invece di accordi con altri azio-nisti di riferimento, la soluzione migliore è l’ingresso della Cassa depositi e prestiti», nell’azionariato Telecom. «Ma, con un go-verno inesistente», si chiede quando «si avrà una risposta a questo importante tema». Asati ha ribadito che «non presterà più il fi an-co a operazioni di sostegno che fanno fuori gli interessi dei piccoli azionisti tutelati solo da una nuova opa, che quindi auspichiamo».

© Riproduzione riservata

Telecom: Asati chiede chiarezza ai soci

Generale conserve ha siglato un contratto preliminare di acquisto del ramo d’azienda Manzotin da Bolton alimentari. Manzotin è il secondo operatore sul mercato italiano nella produzione di carne in gelatina, con ricavi previsti per 19 milioni nel 2013.

Generale conserve opera nel mercato dei prodotti ittici confezionati, il cui valore annuo è di circa 1 miliardo di euro. Il segmento più importante, circa il 60%, è rappresentato dal tonno all’olio, mercato in cui l’azienda si attesta al secondo posto(+9,4% sul 2011). La società gestisce i marchi As Do Mar, Janus e Smeralda, e produce anche con private label per la grande distribuzione. Il closing è previsto entro aprile.

Con l’acquisizione, Generale conserve punta a diversi-fi care e a rafforzare il posizionamento sul mercato, come ha spiegato il presidente della società, Vito Gulli. Il gruppo opera principalmente nel nuovo stabilimento di Olbia, oltre che in un impianto in Portogallo.

© Riproduzione riservata

Il tonno As do Marsposa la carne Manzotin

www.italiaoggi.it

IN EDICOLA

Disponibile anche sul sito www.classabbonamenti.comCON UN CLICK SAI TUTTO SUBITO

®

"$!''%#(#& "&%

Telefono 02/58219.1 - e-mail: [email protected]

I fatti separatidalle opinioni

Direttore ed editore:

Paolo Panerai (02-58219209)

Direttore ed editore associato:

Pierluigi Magnaschi (02-58219207)

Condirettore: Marino Longoni (02-58219207)

Vicedirettore: Sabina Rodi (02-58219339)

Capo del la redazione romana: R o b e r t o M i l i a c c a ( 0 6 - 6 9 7 6 0 2 8 ) ; Caporedattori: Gianni Macheda (02-58219220). Caposervizio: Franco Adriano (06-69760827); Giorgio Bertoni (02-58219321); Giampiero Di Santo (06-69760826); Alessandra Ricciardi (06-69760822). Vicecaposervizio: Cristina Bartelli (02-58219342); Franca Floris (02-58219341); Roberto Gagliardini (02-58219795); Ignazio Marino (02-58219468). Redazione: Lucia Benenati ( 0 2 - 5 8 2 1 9 9 2 6 ) ; M a r c o C a p i s a n i (02-58219235); Francesco Cerisano (02-58219333); Luigi Chiarello (02-58219226); Elena Galli (02-58219589); Massimo Galli (02-58219588); Valentina Giannella (02-58219610); Emilio Gioventù (06-69760851); Silvana Saturno (02-58219378); Andrea Secchi (02-58219251); Simonetta Scarane (02-58219374); Francesca Sottilaro (02-58219232); Roxy Tomasicchio (02-58219335). Segreteria: Manuela Bettiga (Milano); Anna Cioppa e Flavia Fabi (Roma)

Impaginazione e grafica: Alessandra Superti (responsabile)ItaliaOggi Editori - Erinne srl - 20122 Milano, via Marco Burigozzo 5, tel. 02-58219.1; telefax 02-58317598; 00187 Roma, via Santa Maria in Via 12, tel. 06-6976081 r.a.; telefax 06-69920373, 69920374.Stampa: Milano, Seregni Cernusco srl, Cernusco S/N (Milano), via Brescia 22 - Roma, Litosud srl, via Carlo Pesenti 130 - Catania, Società Tipografica Siciliana Spa, Catania, Strada 5ª n. 35 - Cagliari, L’Unione Editoriale Spa, Via Omodeo, Elmas (Cagliari).Concessionaria esclusiva per la pubblicità:Class Pubblicità SpADirezione Generale: Milano, via Burigozzo 8 - tel. 02 58219522Sede legale e amministrativa: Milano, via Burigozzo 5 - tel. 02 58219.1Class Roma: Roma, Via Santa Maria in Via 12 - tel. 06 69760855 Executive Chairman: Andrea Mattei. VP Sales: Gianalberto Zapponini. Chief Marketing Officer: Domenico Ioppolo. Group Publisher Quotidiani: Francesco Rossi. Direttore Commerciale: Stefano Maggini. Per informazioni commerciali: [email protected]

Distribuzione: Erinne srl - via Marco Burigozzo 5 - 20122 Milano, tel. 58219283.Tariffe abbonamenti ItaliaOggi: Euro 320,00 annuale, estero euro 900 annuale: Abbonamento estero via aerea.ItaliaOggi - Registrazione del tribunale di Milano n. 602 del 31-7-91 - Direttore responsabile: Paolo Panerai.

Testata che fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250.

Accertamento Diffusione Stampacertifi cato n. 7397 del 10/12/2012

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Page 31: QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Un’agenzia per … con il taglia-e-incolla. Intan-to Pier Luigi Bersani, il premier incaricato di sonda-re se nel Parlamento ci fosse una

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it