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Questo editoriale di apertura vuole essere solo un ringraziamento a tutti voi. un unico grande grazie ma per molte ragioni diverse…

Per la fiducia che ci avete accordato, premiando con la vostra grandissima attenzione il primo numero di questo nostro nuovo progetto editoriale “Consulcesi News”;

Per la forza che ci avete trasmesso, facendovi sentire nelle migliaia di testimonianze di apprezzamento per le informazioni e soluzioni facili ed immediate che avete potuto trovare tra queste pagine;

Per le critiche costruttive e, di conseguenza, per la determinazione che ci avete stimolato, nel cercare di migliorare ancora il nostro lavoro in questo secondo numero della rivista;

Per tutti gli OMCeO, gli Enti e i Sindacati medici che continuano ogni giorno a convenzionare i propri iscritti, permettendoci di essere sempre più vicini a tutti i medici italiani;

Per il Ministro della Salute, che ci ha regalato una giornata di grande prestigio ed orgoglio, in visita nella nostra sede romana dove ha apprezzato la grande dedizione dei nostri 350 consulenti e le risposte ad ogni problema che giorno dopo giorno offriamo ad oltre 50.000 professionisti;

Per l’infinita energia e gioia condivisa con migliaia di nostri Medici che, anche in questi mesi durante le consegne in tutte le città d’Italia, hanno ricevuto altre decine di milioni di euro di rimborso per gli anni di specializzazione;

Ed infine un Grazie a tutti coloro che vorranno donarci ancora i loro consigli e le loro indicazioni, il vero cuore della nostra attività, per rappresentare sempre più, e ad ogni livello, la voce e le istanze dei medici italiani e non solo. l

EDITORIALEEdoardo Pantano

Vicepresidente Consulcesi

Un unico grande Grazie…

“Gentile redazione di ‘Consulcesi

News’,vi contatto per farvi i miei complimenti

per la rivista. Si tratta di una pubbli-

cazione, a mio parere, molto com

pleta,

scorrevole ed es

tremamente utile a noi

professionisti.

Distinti saluti”Dr. Antonio Varriale

Distinti saluti”Dr. Antonio Varriale

“Spettabile redazione,

ho ricevuto il pr

imo numero di ‘Consul-

cesi News’ e l’h

o trovato pro

fessional-

mente appropriato ed estrem

amente

all’avanguardia. Ritengo inoltre che

sia l’unica rivista medica attenta ai

diritti dei pa

zienti oltre a quelli dei

ca-

mici bianchi.

Cordiali saluti”Dott.ssa

Rosa Tavernese

Dott.ssa Rosa Tavernese

“Spettabile Consulcesi,

sono un Odontoiatra iscritto all’OMCeO

di Varese. Ho ricevuto ‘Consulcesi

News’, che ho trovato molto interessan-

te. Mi permetto di suggerirvi di portare

avanti una causa collettiva anche per

chi, come me, ha fatto da “non medico”

una specializzazione a tempo pieno

senza alcuna borsa di studio ricono-

sciuta. Spero di poter presto aderire a

questa causa.Cordialmente,”

Dr. Alessandro M. Ambrosoli

Specialista in Ortognatodonzia

Edoardo Pantano Vicepresidente Consulcesi

consulcesi neWsanno 1 n. 2 settembre-novembre 2014

Iscr. tribunale di roma n. 13 del 13/02/2014

periodicità: trimestrale

editore consulcesi news s.r.l.Via Giacomo Peroni 400, 00131 • Roma

numero verde: 800 122 777tel. [email protected]

direttore ResponsabileCiro Imperato

stampad’aurIa prIntIng

zona Industriale destra trontos. egidio alla vibrata (te)

tel. 0861.80401

progetto grafi co e impaginazioneJpmcom

[email protected]

SETTEMBRE 2014news

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I NOSTRI RIMBORSI VANNO SEMPRE “ASSEGNO”

01 Editoriale04 Lorenzin: “Consulcesi modello per un sistema salute

all’avanguardia e da esportazione”06 I media esaltano il “Giro d’Italia” dei rimborsi. Rassegna stampa08 Sempre più OMCeO, Enti e Sindacati convenzionano i loro iscritti10 Le vostre testimonianze: quando la determinazione vince le avversità

• DDL AL SENATO: INSIEME ALLE ISTITUZIONI PER LA SOLUZIONE DEFINITIVA

14 Ex specializzandi, da destra a sinistra più vicino “l’accordo” defi nitivo16 345 milioni di buoni motivi per affi darsi a Consulcesi

Numero chiuso: studenti riammessi… e ora anche risarciti!• NUOVE cAUSE cOLLETTIVE: UNA VITTORIA PER TUTTI

18 Troppo tempo a lavoro? È ora di chiedere il giusto rimborso 20 Per i camici bianchi lo scudo completo con DAS21 Malpractice, Roberto Lala contro la “caccia alle streghe”

Intervista al Presidente OMCeO Roma

Rc PROFESSIONALE: TI ASSIcURIAMO LA SOLUZIONE IDEALE

22 Sicuro di aver fatto la scelta giusta?24 I consigli dell’esperto. Intervista all’Ad GBS Ennio Profeta26 “Un prodotto ritagliato sulle necessità dei singoli professionisti”

Intervista al Presidente di Enpam Alberto Oliveti27 Long Term Care: la ricetta di Anaste

Intervista al Presidente Alberto De Santis

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I NOSTRI RIMBORSI VANNO SEMPRE “ASSEGNO”

01 Editoriale04 Lorenzin: “Consulcesi modello per un sistema salute

all’avanguardia e da esportazione”06 I media esaltano il “Giro d’Italia” dei rimborsi. Rassegna stampa08 Sempre più OMCeO, Enti e Sindacati convenzionano i loro iscritti10 Le vostre testimonianze: quando la determinazione vince le avversità

• DDL AL SENATO: INSIEME ALLE ISTITUZIONI PER LA SOLUZIONE DEFINITIVA

14 Ex specializzandi, da destra a sinistra più vicino “l’accordo” definitivo16 345 milioni di buoni motivi per affidarsi a Consulcesi

Numero chiuso: studenti riammessi… e ora anche risarciti!• NUOVE cAUSE cOLLETTIVE: UNA VITTORIA PER TUTTI

18 Troppo tempo a lavoro? È ora di chiedere il giusto rimborso 20 Per i camici bianchi lo scudo completo con DAS21 Malpractice, Roberto Lala contro la “caccia alle streghe”

Intervista al Presidente OMCeO Roma

cURIAMO LA TUA FORMAZIONE

28 L’Ad di Sanità In-Formazione Andrea Tortorella lancia le nuove sfide29 Dall’organizzazione alla comunicazione, SIF cura i tuoi eventi 30 Corso Fad gratuito

RUBRIchE

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• DIAMO GRANDE cREDITO AI TUOI PROGETTI

42 Accordo Club Medici - Consulcesi: accedere ai finanziamenti senza più ostacoli

• WE LOVE ThE WORLD: BEN FATTO!

44 Solidarietà senza confini con i progetti del Professor Galanti• WELcOME hOME: INVESTIAMO SULLA cASA

46 Falcon Re: una soluzione “chiavi in mano”

• DOTTcAR: LA MARcIA IN PIù PER LA TUA PROFESSIONE

48 Risparmio e vantaggi per la tua auto

32MEDIcO-PAZIENTE: UN chEcK APP cOMPLETO

32 Medical App: comitato scientifico “D. O. C.” per l’Imab34 Think App: soluzioni ideate ad hoc per la tua professione

• IL TUO POS A PORTATA DI APP

36 DoctorPay: la semplicità paga sempre

38 Futura Stem Cells, superata la prova del nove: crescono i rilasci39 La battaglia contro le malattie incurabili si vince con la ricerca

Intervista al Responsabile scientifico Pierangela Totta40 “Dopo la vita ti dono un futuro migliore”: firmato mamma e papà

STAMINALI cORDONALI: UNA ScELTA DI OGGI PER LA SALUTE DI DOMANI

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LORENZIN: “ConsulCesimodello per un sistema salute all’avanguardia e da esportazione”

l Ministro della Salute nella sede della maggior realtà italiana e tra le principali in Europa nel campo della tutela dei medici. Un incontro importante, quello tra Beatrice Lorenzin e Consulcesi: un segnale significa-tivo rivolto a tutti i camici bianchi e, in generale, a tutte quelle professioni che orbitano intorno al mondo della sanità. Un attestato di stima proveniente dalla carica dello Stato più importante in ambito medico e

sanitario che non ha perso occasione per indicare in Consulcesi uno dei più significativi modelli da seguire per costruire un “sistema salute all’avanguardia e da esportazione”. Il Ministro Lorenzin è stata accolta con grande calore da tutto il personale, consulenti e alcuni medici presenti nella struttura per ricevere, come di consueto, gli assegni di rimborso ottenuti grazie alle cause collettive inten-tate da Consulcesi per ottenere un risarcimento per gli anni di scuola post-laurea non retribuiti. Un’occasione per prendere coscienza del problema e porre l’attenzione sulla necessità di velocizzare l’iter per ottenere i rimborsi. Nel corso della visita sono state toccate le principali questioni del SSN, inquadrato anche in ottica europea, e ci si è soffermati su una delle recenti novità: l’entrata in vigore dell’obbligo di munirsi di POS. “Non è una tegola per i professionisti della sanità se si trova il meccanismo giusto per utilizzarlo. Questo strumento ci aiuterà anzi ad ottenere una miglior tracciabilità dei flussi dei pazienti e degli onorari, in modo da riuscire a sviluppare al meglio l’intramoenia. Un obiettivo che tutti hanno ricercato in questi anni”. Partendo dal POS obbligatorio il Ministro ha

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“RiscRiviamo il futuRo della pRofessione medica”nella taRga consegnata alla loRenzin suggellata la comunione d’intenti

LORENZIN: “ConsulCesimodello per un sistema salute all’avanguardia e da esportazione”

il ministRo ha sottolineato l’impegno di consulcesi su

nuove tecnologie e RiceRca, con una visione sempRe più

inteRnazionale

evidenziato l’importanza che stanno acquisendo le nuove tecnologie. “In questo momento oc-corre puntare su innovazione e sviluppo – ha dichiarato il Ministro Lorenzin ai microfoni di Sanità Informazione – e qui, a Consulcesi, ho visto non solo consulenza e attenzione al professionista sanitario, ma anche tante idee innovative per rendere più fruibili i servizi e meno costosa la sanità. Mi piace molto una realtà così grande, formata da giovani che lavorano e che stanno costruendo un pezzo molto importante della nostra storia di oggi e, spero, di domani”. Una giornata davvero importante, quella vissuta da Consulcesi nelle parole del Direttore Ge-nerale, Simona Gori, durante la quale “abbiamo avuto la conferma che stiamo seguendo un percorso parallelo a quello istituzionale investendo nel campo dell’innovazione, della ricerca e della scienza. Un motivo in più per continuare su questa strada”. Enorme soddisfazione espressa anche dal Vicepresidente di Consulcesi, Edoardo Pantano, che nel ringraziare il Ministro per la visita evidenzia l’attenzione costante che la stessa Lorenzin riserva “ai temi più complessi del mondo sanitario. Il suo impegno sempre crescente – continua Pantano – per la soluzione dei problemi più attuali come quello dell’Rc professionale, della tu-tela legale o della medicina difensiva, hanno trovato infatti piena corrispondenza con le nostre

attività quotidiane, che vedono oltre 350 professionisti al servizio degli oltre 50mila medici tutelati da Consulcesi”. Al termine della visita il il D.G. Gori e il Vicepresi-dente Pantano hanno omaggiato il Ministro di una targa con su scritta la frase “Riscriviamo il futuro della professione medica”. Un messag-gio particolarmente apprezzato al punto da volerlo far proprio: “È esattamente l’idea che ho io del Sistema Salute”, ha affermato Beatrice Lorenzin salutando tra gli applausi. l

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C onsulcesi continua a stupire. e la stampa non si limita a guardare. d’altra parte, sono tanti i ri-sultati raggiunti negli ultimi mesi che ne giustificano l’enorme risonanza mediatica che agenzie, giornali e televisioni di tutta Italia le dedicano da tempo. Tra rimborsi milionari consegnati in giro per lo Stivale, soluzioni definitive per problemi ancora irrisolti presentate direttamente dall’interno del

“palazzo”, visite illustri e importanti riconoscimenti, non manca alle redazioni materiale su cui lavorare. Dopo aver fatto tappa a Venezia, Genova, Milano e Torino, Consulcesi ha consegnato assegni agli ex specializzandi anche a Firenze, in un evento che, al pari di quelli precedenti, ha avuto grandissimo spazio nella stampa locale: il “Tg3 Regione” toscano, “La Nazione”, “7 Gold” e il “Corriere della Sera” hanno parlato ampiamente dei 6 milioni complessivi dati ai camici bianchi danneggiati dall’inadempienza dello Stato. Da Firenze alla Capitale. Il primo aprile scorso Consulcesi si è seduta al fianco delle istituzioni nella Sala Nassirya del Senato ad illustrare un nuovo Disegno di legge (Atto Senato n.1269) – dopo quello presentato lo scorso anno per gli specializzandi ’82-’91 – anche questo fortemente voluto dalla realtà di tutela medica più importante in Ita-lia, per risolvere una volta per tutte il problema dei rimborsi corrisposti solo parzialmente ai camici bianchi iscritti ad una scuola di specializzazione tra il ’94 ed il 2006. In questa occasione sono anche stati consegnati numerosi assegni di rimborso ai medici tutelati da Consulcesi. Di questo evento hanno parlato non solo tutte le principali testate specialistiche (come “Quotidiano Sanità” e “Doctor News”), ma anche “Il Messaggero”, “TG Norba” e “Rai Parlamento”. Stesso discorso per quanto riguarda la visita del Ministro della Salute, con tanto di consegna assegni, alla sede romana di Consulcesi: le dichiarazioni di elogio verso una “realtà giovane e da esportazione” e di favore verso una soluzione, rappresentata dal Ddl, “per riequilibrare il rapporto tra Stato e cittadini”, rilasciate da Beatrice Lorenzin, sono state riprese, tra gli altri, dall’ “Ansa”, “Libero” e “Focus”. Pochi mesi dopo, e a distanza di trenta giorni l’uno dall’altro, Consulcesi ha fatto tappa prima a Napoli e poi a Catania. In entrambi i casi sono stati distribuiti rimborsi per un totale di oltre 13 milioni, con assegni arrivati fino a 101mila euro per ciascun medico. Difficile da credere? Basta leggere le pagine del “Mattino” di Napoli o quelle del “Giornale di Sicilia” – o ancora della miriade di testate locali che hanno raccontato questi due eventi – per fare un semplice e rapido calcolo. l

I media esaltano il “Giro d’Italia” dei rimborsi

I media esaltano

onquistare la fiducia di qualcuno è difficile. An-cor più arduo è però riuscire a fare tutto quel che serve per ripagarla in pieno. Lo sa bene Consulcesi, la più grande realtà medica italiana

che nel corso degli oltre vent’anni di operatività ha stret-to accordi e convenzioni con molti dei maggiori OMCeO, Enti e Sindacati medici italiani. Gli ultimi in ordine di tem-po sono quelli con gli OMCeO di Catania, Fermo, Pistoia e Oristano e con SISMED, AME, SUMAI-ASSOPROF, ACOI, CIMOP, ARCA, SITD, COAS, AMSI e Uniti x Unire. I servi-zi offerti da Consulcesi sono tra i migliori disponibili sul mercato. È per questo che decine di realtà associative decidono di aderire per garantire ai propri iscritti l’acces-so, a condizioni esclusive, ai servizi legali, assicurativi e formativi offerti: le attrattive principali del bouquet ri-guardano la possibilità di ricevere assistenza per definire la migliore copertura assicurativa tra quelle presenti sul

mercato (grazie al partner SanitAssicura), la tutela legale anche in sede penale, corsi di aggiornamento, consulen-za assicurativa gratuita e la possibilità di aderire alle cau-se collettive per il rimborso degli anni di specializzazione. Ma se in tanti decidono di aderire, è altrettanto vero che il rinnovo della convenzione è diventata una vera e propria consuetudine. I servizi offerti da Consulcesi, la professio-nalità e la competenza dimostrati e – non ultimi – i risul-tati ottenuti, hanno convinto (e continuano a farlo giorno dopo giorno) la totalità degli Enti convenzionati a lasciare intatta la fiducia riposta tempo prima. Nessun passo in-dietro, dunque, nessun dubbio: Consulcesi ripaga la fidu-cia che le è stata accordata con i fatti e continue novità. Da ultima le “giornate di consulenza”: un tour effettuato dai consulenti Consulcesi tra i soggetti convenzionati per rispondere a tutte le domande e dare aggiornamenti sui nuovi servizi offerti. l

Sempre più OMceO, Enti e Sindacati convenzionano i loro iscritti

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OMCeOSalerno

OMCeOBenevento

OMCeOGrosseto

OMCeOSavona

OMCeOCaserta

OMCeOPistoia

OMCeOMassa Carrara

ACOIA.R.C.A.

OMCeOCatania

OMCeORoma

OMCeOFrosinone

OMCeOCaltanissetta CIMOP

OMCeORavenna

OMCeOTrapani

OMCeORieti

Co.A.S. MediciDirigenti

OMCeOPalermo

OMCeOVibo Valentia AMSIA.M.E.

OMCeOOristano

AssociazioneSISMED

Società ItalianaTraumatologiaDentale

OMCeOPisa

OMCeOLa Spezia

OMCeOPotenza

SindacatoSUMAIASSOPROF

OMCeOPerugia

OMCeOTrento

Uniti x UnireOMCeOFermo

… e molti altri sono in arrivo

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TESTIMONIANZE

I

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le vostre

medici che si sono affidati a Consulcesi per ricevere un rimborso per gli anni di specializzazione non retribuiti sono l’emblema della determinazione che supe-ra le avversità. Una forza che li ha portati, in un primo momento, a continuare gli studi fino a terminarli nonostante l’oggettiva difficoltà di lavorare senza

essere pagati, in seconda battuta ad andare fino in fondo ad un iter giudiziario che, al termine di tutto, ha ripagato con gli interessi i camici bianchi danneggiati. Storie di medici che non si sono arresi, vite vissute da professionisti che ogni giorno aiutano migliaia di persone a stare meglio e che per farlo sfruttano le conoscenze maturate in anni che per loro sono stati lunghi e complessi.

Il dottor mario Berton è uno di quelle migliaia di camici bianchi a cui non era stato riconosciuto alcun rimborso per gli anni di scuola post-laurea in medicina. Un’ingiustizia che a quei tempi era ben consapevole di subire ma che, impegna-to com’era a costruirsi una carriera, ha sempre preferito mettere in secondo piano. Ciò non toglie che, una volta concluso il suo percorso di studi e avviata brillantemente la sua attività lavorativa, abbia voluto fare tutto il necessario per vedersi riconosciuto anche quel diritto negato: “All’inizio non ci pensavo molto – spiega Berton –, poi ho deciso di chiedere una mano a Consulcesi e ho raggiun-to un risultato che, per le condizioni in cui è maturato, mi sono gustato al mas-simo”. Il rapporto tra il professionista e i legali Consulcesi è stato molto lineare e di facile gestione: “Ci siamo sentiti soltanto due volte – spiega infatti il camice bianco – e sono bastate per risolvere in pieno e con successo la questione. So-no molto contento di questo tipo di supporto ed ho molto apprezzato l’efficacia dell’azione”. Per questo il dottor Berton si dice estremamente soddisfatto per una collaborazione che lo ha portato a riscuotere un assegno di diverse migliaia di euro che lui ha diviso in due metà: “La prima – spiega l’otorino – l’ho ripartita in parti uguali ai miei tre figli. L’altra ho preferito metterla al sicuro in banca”.

è uno di quelle migliaia di camici bianchi a cui non era stato riconosciuto alcun rimborso per gli anni di scuola post-laurea in medicina. Un’ingiustizia che a quei tempi era ben consapevole di subire ma che, impegna-to com’era a costruirsi una carriera, ha sempre preferito mettere in secondo piano. Ciò non toglie che, una volta concluso il suo percorso di studi e avviata brillantemente la sua attività lavorativa, abbia voluto fare tutto il necessario per vedersi riconosciuto anche quel diritto negato: “All’inizio non ci pensavo molto – spiega Berton –, poi ho deciso di chiedere una mano a Consulcesi e ho raggiun-to un risultato che, per le condizioni in cui è maturato, mi sono gustato al mas-simo”. Il rapporto tra il professionista e i legali Consulcesi è stato molto lineare e di facile gestione: “Ci siamo sentiti soltanto due volte – spiega infatti il camice bianco – e sono bastate per risolvere in pieno e con successo la questione. So-no molto contento di questo tipo di supporto ed ho molto apprezzato l’efficacia dell’azione”. Per questo il dottor Berton si dice estremamente soddisfatto per una collaborazione che lo ha portato a riscuotere un assegno di diverse migliaia di euro che lui ha diviso in due metà: “La prima – spiega l’otorino – l’ho ripartita

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quanDo la DETERMINAZIONE VINcE le avversiTÀ

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Qualche anno fa due colleghi della pediatra Laura tebaldi le avevano detto che i ricorsi per ottenere il rimborso per gli anni di specializzazione non retribuiti erano inutili, tant’è che avevano interrotto l’iter iniziato qualche anno prima su consiglio dei loro rispettivi avvocati. Lei si era invece affidata a Consulcesi e non ha ascoltato il consiglio di lasciar perdere.E l’ha spuntata. Lei, a differenza dei camici bianchi che non hanno continuato la battaglia giudiziaria, ha ricevuto un corposo assegno grazie al quale ha potuto ri-scuotere quanto le era stato negato ingiustamente: “Sono estremamente soddisfatta dell’assistenza ricevuta da Consulcesi – spiega la dottoressa Tebaldi –, tant’è che l’ho consigliata ad alcuni colleghi. Non è stato difficile convincerli visto che io sono la dimo-strazione vivente che è possibile raggiungere l’obiettivo finale”. Con i soldi ricevuti la dottoressa ha avuto la possibilità di coprire alcune spese e fare un bel regalo sia a sé stessa che ai suoi figli.

Quando si è vista consegnare l’assegno di risarcimento per gli anni di scuola di spe-cializzazione non retribuiti, la dottoressa donatella Ciaccafava è rimasta particolar-mente stupita. Inizialmente non aveva molta fiducia nell’esito di questo ricorso per-ché era “consapevole di come vanno di solito le cose in Italia. Sono, però, sempre stata convinta – spiega la psichiatra – che se lo Stato pretende da noi cittadini quanto ci viene chiesto dall’Europa, non può esimersi dal darci quel che ci spetta quando sono le stesse istituzioni europee a stabilirlo. Pensavo non avrei mai visto i soldi che mi spettavano. E invece le cose sono andate in maniera molto diversa”. La dottoressa Ciaccafava è entrata in contatto con Consulcesi grazie a due colleghi che le hanno segnalato la possibilità di recuperare quanto le spettava affidandosi alla competenza di legali che tutelano da anni i professionisti sanitari: “Consulcesi ha risolto definiti-vamente il mio problema. Ho intrapreso la via legale e ne sono uscita vincitrice. Sono estremamente soddisfatta sotto ogni aspetto per il supporto che mi è stato dato”. L’iniziale diffidenza è stata dunque ripagata con un sostanzioso assegno che la dot-toressa non ha ancora deciso come impiegare.

Per una sua particolare indole e per sua stessa am-missione, il dottor marco Bonito è sempre stato aller-gico alle diatribe legali e alle scartoffie burocratiche. Per questo motivo, oltre che per via del tempo impiegato a formarsi come ginecologo, nei suoi anni di scuola post-laurea non ha dato molta importanza al mancato pagamento dei rimborsi per gli specializzandi. Per vedersi riconoscere quanto spettava lui di diritto, il dottor Bonito aveva dunque bisogno di un aiuto che ha trovato prontamente in Consulcesi: “Mi sono affidato alla più grande realtà di tutela dei camici bianchi ciecamente e non me ne sono pentito. Quando mi hanno comunicato l’esito positivo del ricorso sono rimasto molto contento e me-ravigliato. Le stesse emozioni le hanno provate anche amici e colleghi: nel momento in cui hanno visto la mia foto sui giornali mi hanno letteralmente sommerso di tele-fonate. Non credevano ce l’avessi fatta e si sono detti decisi ad intraprendere il mio stesso percorso affidandosi, ovviamente, a Consulcesi”. La felicità per aver ricevuto finalmente giustizia fa il paio con il risarcimento ottenuto. Una somma che il dottor Bonito non ha però ancora deciso come impiegare: “Ho ricevuto l’assegno da poco e, sinceramente, non so ancora come li userò. Deciderò nelle prossime settimane”.

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TESTIMONIANZEle vostre

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Ai tempi della scuola post-laurea in Patologia generale, la dottoressa maria rosa gaudio era già sposata e aveva dunque, a differenza di molti colleghi, una sicurezza economica che non le faceva avvertire l’assenza di una retribuzione per il suo lavoro. Ciononostante la situazione le pesava perché, spiega, “come donna soffrivo del fatto di non avere la mia indipendenza economica”. Poi arrivarono Consulcesi, il ricorso e l’assegno: un “tra-guardo dovuto e fortemente sperato, ma di certo non scontato, né per me né per i miei colleghi”. La dottoressa Gaudio ha ricevuto il rimborso nella sede dell’OMCeO di Roma, nel corso di un evento che per lei ha assunto un duplice significato: da un lato c’era “la soddisfazione personale nel ricevere una somma di tutto rispetto”, dall’altro “la gratifi-cazione professionale, a nome di quella parte di categoria che per molti anni è stata tra-scurata e non si è vista riconoscere l’impegno e la professionalità dimostrata”. Da buona madre la dottoressa ha impiegato una parte dei soldi ricevuti per fare un regalo ai suoi figli, “dopodiché ho pensato al mio futuro, e, visti i tempi che corrono, ho deciso di essere lungimirante e di versare parte della somma per la previdenza. Infine, ho programmato un bel viaggio estivo con la mia famiglia”.

Quando il dottor nazzareno Chiacchiarini è andato nella sede di Consulcesi per discute-re del ricorso per ottenere i soldi della borsa di studio non ricevuta per gli anni di scuola post-laurea, non pensava che potesse vedersi riconosciuto un rimborso anche per la sua seconda specializzazione. Il legale gli ha consigliato dunque di partecipare non ad una, ma a due azioni legali. Tra queste, la seconda è già andata a buon fine: “Noi italiani – spiega l’odontoiatra – siamo molto disincantati e oramai non ci stupisce più nulla. Siamo, insomma, abituati a tutto. Nonostante questo, però, non potevamo certo essere contenti del trattamento ricevuto dallo Stato”. È per questo che il dottor Chiac-chiarini si è avvicinato a Consulcesi ed ha ottenuto quanto gli spettava di diritto. Un rimborso che gli è risultato particolarmente gradito: “Considerato il periodo economi-camente molto complesso che noi italiani stiamo vivendo, ho preferito non spenderli e metterli da parte in banca. La somma ricevuta rappresenta, per me, un grande aiuto, arrivato al momento giusto”.

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eX speCializzandi, ddl al senato:

da destra a sinistra sempre piÙ viCino “L’AccORDO” deFinitivo

il nuovo ddl, voluto foRtemente da

consulcesi, ha tRovato consensi ed un

impegno bipaRtisansi punta ad evitaRe un

salasso allo stato e a RiconosceRe i

diRitti negati ai camici bianchi

n parlamento è arrivata la soluzione per risolvere una vol-ta per tutte l’annoso problema dei rimborsi non corrisposti ai medici che hanno frequentato una scuola di specializza-zione tra gli anni 1994 e 2006. È sbarcato infatti a Palazzo

Madama il Ddl (Atto Senato n. 1269) denominato “Estensione dei benefici normativi ai medici specializzandi ammessi alle scuole di specializzazione universitarie negli anni dal 1993 al 2005”. Il provvedimento in questione prevede un indennizzo forfettario di 13mila euro per ciascun anno di scuola post-laurea e vale solo per i professionisti che aderiranno ad una causa di rimborso.L’accordo transattivo proposto, una volta approvato, permetterà allo Stato di evitare un esborso calcolato in diversi miliardi di eu-ro e, al tempo stesso, garantirà ai camici bianchi che non hanno ricevuto il trattamento economico previsto da alcune direttive eu-ropee di ottenere quanto spetta loro di diritto, senza passare per le lungaggini della giustizia italiana. Giustizia che, in tutti questi anni, ha dato sempre più ragione ai medici ricorrenti attraverso una giurisprudenza a loro totalmente favorevole. È bene sottoli-neare che l’accordo transattivo, una volta entrato in vigore, avrà però valore solo per i medici che avranno presentato domanda per il riconoscimento economico retroattivo del periodo di formazione e/o di risarcimento del danno. Ai professionisti cui si rivolge questo Ddl è stata erogata una borsa di studio priva degli oneri previden-ziali e della copertura assicurativa dei rischi professionali e degli infortuni. Il Disegno di legge è stato presentato nel corso di una conferenza stampa che ha avuto luogo nella Sala Nassirya di Palazzo Madama lo scorso primo aprile dai Senatori firmatari Luigi D’Ambrosio Let-

ATTo SEnATo n° 679: pARTE DA QUI IL RISCATTo

pER gLI EX SpECIALIZZAnDI

L’intervento di Consulcesi nella vicenda relativa ai mancati rimborsi per i medici ex specializzandi non si è fatto sentire, negli ultimi anni, soltanto attraverso azioni legali che hanno portato al

riconoscimento di oltre 345 milioni di euro per medici di tutta Italia o per la presentazione del Ddl (Atto Senato n°1269). Nel mese di luglio

dello scorso anno, infatti, i Senatori Luigi D’Ambrosio Lettieri, Pietro Liuzzi e Francesco Giro presentarono un disegno di legge (Atto Senato

n°679), denominato “Corresponsione di borse di studio ai medici specializzandi ammessi alle scuole di specializzazione universitarie

negli anni dal 1983 al 1991”. Questo Ddl, fortemente voluto da Consulcesi, propone il rimborso forfettario di 13mila euro per ciascun

anno di frequenza della scuola di specializzazione universitaria in medicina. Anche in questo caso, l’accordo transattivo, una volta

entrato in vigore, avrà valore solo per i medici che avranno presentato domanda per il riconoscimento economico retroattivo del periodo di formazione e/o di risarcimento del danno. Il Ddl prevede anche uno

stanziamento economico a copertura dello stesso. l

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RImboRSI

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tieri, Andrea Augello e Piero Aiello. Insieme a loro era pre-sente anche il Senatore Carlo Lucherini, il quale si è fatto promotore di una iniziativa analoga da presentare succes-sivamente per ottenere il più largo consenso istituzionale possibile. Parole a cui sono seguiti i fatti, considerato che in Senato è approdato, proprio in questi giorni un nuovo Ddl che porta lo stesso titolo di quello presentato solo po-chi mesi fa e il cui primo firmatario è lo stesso Lucherini. Il cerchio si sta dunque chiudendo, e se anche la principale forza di governo ha deciso di affrontare una volta per tutte il problema, vuol dire che la soluzione definitiva è vicina.Questo Ddl è stato fortemente voluto e seguito in tutto il suo iter da Consulcesi. La più grande realtà di tutela dei medici in Italia è riuscita a garantire, ad oggi, oltre 345 milioni di euro di rimborsi, in virtù della fiducia conferitagli da 52mila camici bianchi di cui oltre 10mila hanno già ot-tenuto una sentenza favorevole. E proprio in quella sede i legali Consulcesi hanno consegnato, insieme ai senatori presenti, alcuni assegni di rimborso - relativi alla recen-te sentenza n.2286/12 della Corte d’Appello di Roma - ai medici intervenuti in rappresentanza delle migliaia di professionisti coinvolti. “Siamo certi che il Ddl presentato, insieme a quello illustrato lo scorso luglio per gli specia-lizzandi ‘82 - ‘91, risolverà finalmente una situazione che vede l’Italia fanalino di coda nel garantire i diritti dei lavo-ratori, evitando al Paese un rischio di esborso di diversi miliardi di euro”, ha dichiarato il Presidente onorario di Consulcesi, Massimo Tortorella. l

l ddl “atto senato n.1269”, denominato “estensione dei be-nefici normativi ai medici specializzandi ammessi alle scuole di specializzazione universitarie negli anni dal 1993 al 2005”, presentato a Palazzo Madama lo scorso aprile, ha ottenuto un no-

tevole consenso bipartisan. Rappresenta infatti un compromesso tra il diritto dei medici e le esigenze di contenimento della spesa pubblica e poi, come ha affermato il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, senza una soluzione del genere “si falserebbe il rapporto tra cittadino e Stato. Serve un sistema di riforme che riequilibri questo rapporto in modo da rimettere in moto la macchina amministrativa. Va trovata una soluzione definitiva per gli ex specializzandi e snellito l’iter per ottenere i rimborsi”.Può il Disegno di legge in questione essere uno degli strumenti adatti a riportare in equilibrio questo rapporto? Secondo il Senatore Luigi d’am-brosio Lettieri, primo firmatario del documento, sembra proprio di sì: “Si tratta di un accordo transattivo che permetterebbe un grande rispar-mio alle casse pubbliche a fronte di un diritto acquisito dai medici che si sono specializzati tra il ‘93 e il 2005. Do atto a Consulcesi del gran lavoro svolto. Mi auguro – conclude – che il testo trovi consenso trasversale”. E se il Senatore andrea augello di Ncd, anch’egli firmatario del Ddl, dà molta importanza non solo al documento in sé, ma anche alla comunica-zione fatta sull’argomento (imprescindibile “per sollecitare l’attenzione per un tema che sembra di nicchia ma non lo è”), il collega Carlo Lu-cherini del PD, dopo aver annunciato l’elaborazione di un testo analogo preparato dal suo partito, ha depositato un documento ora al vaglio dei servizi assemblea di palazzo madama, che vedrà probabilmente la luce nei prossimi giorni. L’obiettivo dichiarato dal Senatore “è quello di unificare i testi in sede di Commissione, in modo tale da portare in Aula un solo documento rafforzato dalla convergenza politica da cui è nato. Sarà molto più semplice trovare la soluzione definitiva che tutti aspettano”. La trasversalità è fondamentale anche per roberto Lala, Presidente OMCeO di Roma, il quale, in un’intervista rilasciata a Sanità Informazio-ne, aggiunge che se “portare avanti una proposta da soli, anche se con forza, non è sufficiente”, è comunque necessario perché “se la politica riesce a risparmiare i costi legati a questa vicenda fa un favore a sé, agli italiani e a tutti quei medici che hanno diritto ad un rimborso”. Un problema, dunque, che va preso di petto il prima possibile e che, per dirla con il Vicepresidente FNOMCeO maurizio Benato, avrebbe dovuto essere “affrontato molto tempo fa. La nostra missione e i nostri obiettivi ci impongono comunque un’attenta valutazione delle risorse messe a disposizione per la sanità nel SSN: spostando risorse economiche da un settore all’altro, ce ne saranno alcuni in cui verranno a mancare. allo stato conviene arrivare a un accordo transattivo”. l

il ddl supeRa le fRontieRe ideologiche del mondo politico e tRova l’appoggio di oRdini e sindacati. il ministRo della salute loRenzin: “va tRovata una soluzione definitiva peR gli ex specializzandi e snellito l’iteR peR otteneRe i RimboRsi”

Atto Senato n° 1269 cONSENSO TRASVERSALE SU UN PROVVEDIMENTO ATTESO DA TEMPO

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INTERVISTA

Avv. Sara SauriniResponsabile Area legale Consulcesi

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e per il numero Chiuso all’università? STUDENTI RIAMMESSI… E ORA ANchE RISARcITI!

Le reCentI sentenze dImOstranO presuppOstI FOrtI per Ottenere gIustIzIa

Nuovi e interessanti scenari si aprono per gli studenti esclusi dai test di accesso alle facoltà universitarie: da oggi, avranno la possibilità non solo di essere riammessi alla facoltà, ma anche di ottenere un risar-cimento economico - già rimborsati fino a 10 mila euro a studente - per il ritardato ingresso nel mondo del lavoro. È il messaggio che emerge dall’intervista con Sara Saurini, responsabile dell’area legale di Consulcesi. Nell’offrire preziosi chiarimenti e suggerimenti agli studenti, l’avvocato sottolinea anche la necessità di modificare i criteri di accesso alle facoltà a numero chiuso, per evitare allo Stato un esborso eccessivo, alla luce delle sentenze sempre più favorevoli ai ricorrenti. I test d’ingresso alle facoltà universitarie continuano ad essere sotto i riflettori, considerando anche i recenti sviluppi giurisprudenziali. di cosa si tratta?«Di un’importantissima novità. Da oggi, infatti, i ricorrenti esclusi ai test d’ammissione potranno ottenere un duplice risultato: non più solo la riammissione, ma anche un risarcimento economico. Il proliferare di sentenze sempre più favorevoli agli studenti che fanno ricorso è il chiaro sintomo che i test di accesso, così come sono stati concepiti, non funzionano più. E in aggiunta, i risarcimenti che da oggi gli studenti potranno ottenere graveranno sulle casse dello Stato, soprattutto alla luce dell’elevato numero di par-tecipanti ai test. È per questo che bisogna trovare al più presto una soluzione legislativa che modifichi questo sistema».Qual è la strada per risolvere il problema?«È evidente la necessità di cambiare i criteri d’accesso: lo Stato e le Università non sono in grado di ga-rantire l’adeguatezza del sistema, né che il criterio di selezione sia realmente corretto. E se da un lato è opportuno che chi venga escluso ai test proceda con una causa, è altrettanto opportuna una revisione generale della normativa di accesso alle facoltà a numero programmato». Come consiglia di agire, quindi, ai ragazzi?«Gli aspiranti medici esclusi ai test, intanto, possono fare ricorso al TAR - che già precedentemente ci ha dato ragione - per chiedere la possibilità di accedere alla facoltà. E da oggi, oltre al reinserimento in graduatoria, potranno chiedere ed ottenere il risarcimento del danno – anche economico - derivante dal mancato o comunque ritardato ingresso nel mondo accademico e conseguentemente in quello del lavoro, e dalla perdita di chance, in particolar modo per chi tra i ricorrenti ha modificato le sue scelte, rinunciando alla sua iniziale aspirazione». l

345 MILIONI di buoni motivi per affidarsi a consulcesiÈ la somma complessiva Riconosciuta, ad oggi, agli ex specializzandi peR gli anni di scuola post lauRea non RetRibuiti. già pRonte nuove azioni collettive

l bello dei record è che possono essere battuti. Quando ci riesce chi li ha stabiliti, poi, la soddisfazione è doppia. È il caso di Consul-cesi che non si ferma, nonostante abbia raggiunto un obiettivo ragguardevole, riuscendo, grazie agli ultimi successi nei Tribunali di tutta Italia, a toccare quota 345 milioni di rimborsi riconosciuti a favore degli ex specializzandi. Per ciascuno di loro il rimborso può raggiungere i 180mila euro, completamente esenti dalle tasse. Un bottino notevole quindi, destinato però ancora ad aumentare

sulla scorta di sentenze favorevoli che hanno ormai determinato una giurisprudenza consolidata in questo campo. Ed è proprio a que-sto che punta la più grande realtà medica italiana: far valere ancora i diritti negati a tutti quei medici che durante la scuola di formazione non si sono visti riconoscere quanto previsto dalle normative della Unione Europea. L’ennesima azione collettiva, valida per tutti gli specializzati tra l’82 e il 2006, è appena partita ed altre ancora se ne preparano con 350 consulenti a disposizione gratuitamente al numero verde 800.122.777 per avere tutte le informazioni utili per valutare la propria posizione. l

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e per il numero Chiuso all’università? STUDENTI RIAMMESSI… E ORA ANchE RISARcITI!

L’ europa ordina. L’Italia, ancora una volta, non esegue. In gioco, però, c’è la salute dei lavo-ratori. In particolare, c’è quella dei dirigenti medici, che non si sono visti riconosciuti diritti essenziali – come quelli di un adeguato orario di lavoro e di conseguenza un riposo consono: hanno svolto turni massacranti, andando ben oltre le 48 ore settimanali, spesso diventa-

te 60 o addirittura 70. Secondo quanto stabilito dall’Unione Europea i medici dovrebbero godere di almeno 11 ore consecutive di riposo al giorno più un ulteriore riposo settimanale di 24 ore. Ora, però, possono “riscattare” questa ingiustizia subita grazie a Consulcesi. Per loro, infatti, l’ufficio legale della principale realtà italiana ed internazionale di tutela dei camici bianchi, sta predisponendo un’azione legale la cui partenza è imminente. La direttiva in questione è la 2003/88/CE, che andiamo ad appro-fondire nel dettaglio.

IL CasO • In base alla direttiva 2003/88/Ce che promuoveva il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante l’orario di lavoro, si stabiliva un orario settimanale massimo di 48 ore (compreso lo straordinario) ed un periodo di riposo giornaliero di 11 ore.

ImmInente La nuova azIone LegaLe dI ConsuLCesI per Impugnare IL manCato rIspetto deLLa dIrettIva 2003/88/Ce: IL termIne dI presCrIzIone è deCennaLe

Turni massacranTi, I MEDIcI ITALIANI PER LA UE LAVORANO TROPPO

SICUREZZA E SALUTE

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DIREZIonE UoC: Un’AZIonE CoLLETTIvA

pER fAR RISpETTARE I DIRITTI DEI SoSTITUTI

Quello del Direttore di Unità Operativa Complessa (UOC) è un ruolo previsto dalla legge e ricco di responsabilità. Per potervi accedere, il medico deve possedere tutta una serie di requisiti fondamentali e capacità che, ovviamente, vengono ripagati con un determinato trattamento economico. Se per un motivo qualsiasi un Direttore non può continuare a svolgere il suo incarico, va indetto il prima possibile un nuovo concorso. Questo, almeno, è quel che prevede la legge. Non succede raramente però che la persona chiamata per sostituirlo per quello che deve essere un breve periodo di tempo diventa, sempre più spesso, il nuovo Direttore di fatto. Per mesi, dunque, e a volte anche per anni, i concorsi vengono bloccati e il Sostituto riceve un tratta-mento economico diverso da quello a cui avrebbe diritto. Consulcesi ha però organizzato azioni collettive davanti al Giudice del Lavoro per assistere i medici nella battaglia contro l’Azienda che ha leso il suo diritto. Per un parere legale gratuito è a disposizione il numero verde 800.122.777. l

Pur recependo la direttiva, l’Italia tramite la legge finanziaria per il 2008 (l. n. 244/2007) e la l. n. 112/2008 ne vanificava gli effetti, stabilendo che le tutele di orario lavorativo “non si applicano al personale del ruolo sanitario del servizio sanitario nazionale”. I dirigenti medici, quindi, si vedono dal 2008 privati di una ga-ranzia riconosciuta a tutti i lavoratori, non solo in spregio della normativa comunitaria, ma anche in totale contrasto alla stessa letteratura scientifica internazionale che sottolinea l’importanza del rispetto di adeguate norme sull’orario lavorativo onde evitare, in ambito sanitario, l’incremento di rischi per i pazienti a causa della normale stanchezza psico-fisica del medico sottoposto ad orari prolungati ed a mancanza di riposo.

Da qui l’invito, caduto nel vuoto, della Commissione Europea all’Ita-lia per il recepimento della direttiva, entro il 30.07.2013, con conse-guente deferimento nel febbraio 2014 all’Unione Europea.I dirigenti medici del Servizio Sanitario Nazionale possono quindi og-gi agire a tutela dei propri diritti contro lo Stato Italiano per ottenere il giusto risarcimento. molteplice la natura del danno subito, di natu-ra non patrimoniale nel caso di danno morale/biologico/esisten-ziale, causato dall’eccessivo lavoro, dallo stress conseguente e dal necessario cambio del proprio stile di vita, e di natura patrimoniale qualora il medico abbia subito anche la non remunerazione dell’o-rario di straordinario effettuato nel caso in cui l’azienda abbia fatto rientrare tali ore nell’ambito dell’obiettivo di risultato. l

Da quale anno l’ItalIa non rIspetta la dIrettIva Ue 2003/88/ce?

quale tIpologIa dI danno anDiamo a richieDere: bIologIco (morale e esisTenziale) e patrImonIale

2008

* Stima su una media di 10 ore ulteriori a settimana (rispetto alle 48 ore previste comprensive di straordinari).

• Danno biologico

da defInIrsI per cIascUn sIngolo caso

con perizia meDico legale

• Danno paTrimoniale

oltre 13.000 eUro per ogni anno Di

lavoro come DipenDenTe pubblico*

valore Della mancata retrIbUzIone per 6 anni:olTre 80.000 eUro*

p arola d’ordine: tutela. È un impegno prioritario da parte di Consulcesi nei confronti di tutti i camici bianchi che cercano quelle garanzie - ormai indi-spensabili - per potere avere uno “scudo” adeguato

in modo da svolgere al meglio e senza rischi la propria profes-sione. Le controversie legali che i professionisti della sanità devono affrontare quasi quotidianamente – si parla di 15mila denunce e richieste di risarcimento all’anno verso medici e strutture sanitarie – confermano che le forme di tutela com-prese nelle classiche polizze assicurative non sono più suf-ficienti. Ed è errato pensare che soltanto chi effettivamente commette qualche errore può entrare nel mirino della magi-stratura: secondo un’indagine effettuata su 90 procure dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari, su 901 episodi di lesioni colpose, si arriva ad archiviazione dopo la conclusione del procedimento nel 98,8 per cento dei casi. Percentuale che aumenta fino al 99,1 per cento negli episodi di omicidio colposo. Anche un medico innocente può dunque essere chiamato a rendere conto delle proprie azioni. Tant’è vero che l’80 per cento dei medici italiani riceve, nel corso del-la sua carriera, almeno una richiesta risarcitoria o denuncia, passando un quarto della propria esistenza lavorativa sotto processo. Proprio per questo Consulcesi ha individuato per gli stessi medici una forma di copertura a 360 gradi che tutela l’ambito civile, penale, personale e professionale, senza sco-perto né franchigia e con una garanzia postuma illimitata. In particolare, la tutela legale prevede la collaborazione con DAS (Gruppo Generali, un’eccellenza in questo settore) e garanti-sce ai propri iscritti una soluzione unica: la difesa professiona-le di DAS mette infatti a disposizione all’interno del pacchetto

PER I cAMIcI BIANchILO ScUDO cOMPLETO cON DASIndIvIduata una forma dI Copertura a 360 gradI Con garanzIe fondamentaLI In Caso dI ControversIe LegaLI

I vantaggI dello scUdo legale della dIamond card

• massimale illimitato per anno

• spese tecniche incluse

• valida per tutte le specializzazioni mediche

• niente franchigia

• niente scoperto

• nessun anticipo sulle spese rivolgendosi ai legali Consulcesi

base con cui viene tutelato il medico una serie di garanzie fonda-mentali, tra cui la difesa in procedimenti legali per delitti colposi, per contravvenzioni o per delitti dolosi se il processo si conclude con sentenza di assoluzione, oltre che un massimale illimitato per anno (valido per tutte le specializzazioni mediche) e 12mila euro per sinistro diviso per gradi di giudizio. Il tutto completamente gra-tis facendo richiesta della Diamond Card. DAS assume inoltre a proprio carico il rischio dell’assistenza stra-giudiziale e giudiziale, facendo rientrare nella garanzia tutte le spe-se per l’intervento di un legale incaricato di gestire il caso e di un perito (o consulente tecnico d’ufficio o di parte); per accertamenti su soggetti, proprietà, modalità e dinamica dei sinistri; per indagini per la ricerca di prove a difesa (nei procedimenti penali); per il con-tributo unificato per le spese degli atti giudiziari (se non ripetuto al-la controparte in caso di soccombenza di quest’ultima); per la giu-stizia. Oltre a poter contare su una copertura totale, i professionisti della sanità che scelgono Consulcesi possono beneficiare anche di altre numerose soluzioni. Tra queste il pronto soccorso legale, il parere legale ed il servizio di mediazione. Nel primo caso si tratta di una consulenza telefonica tempestiva dedicata alle attività profes-sionali dei medici nonché privata su loro richiesta. Prevista, inoltre, la possibilità di richiedere la redazione di pareri legali scritti. In se-condo luogo, è possibile richiedere un parere legale agli avvocati Consulcesi e accedere alla sezione “Archivio Sentenze Mediche” al fine di conoscere gli argomenti per cui è possibile ricevere tale con-sulenza in maniera del tutto gratuita. Altro servizio che Consulcesi mette a disposizione della classe medica è la mediazione, ossia la possibilità di essere assistiti nella fase della conciliazione prope-deutica ad eventuali controversie. Il tutto, lo ripetiamo, gratis per tutti i titolari di Diamond Card Consulcesi. ltutti i titolari di Diamond Card Consulcesi. l

TUTELA LEgALE

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al 14 agosto i medici che non operano nel settore pub-blico devono per legge sottoscrivere una polizza assi-curativa per coprirsi le spalle in caso di denuncia da parte di pazienti convinti di aver subito un episodio di

malasanità. Quest’obbligo non è mai stato visto di buon occhio dal mondo medico a causa dei premi spesso troppo alti richiesti dalle compagnie assicurative. Su questo tema il Presidente dell’OMCeO di Roma, Roberto Lala, è sempre stato in prima linea a difesa dei professionisti sanitari. presidente Lala, sul tema della malpractice, ha parlato anche di “caccia alle streghe”: è davvero questa la situazione?«Purtroppo sì. E intendo riferirmi alla ricerca di un qualsivoglia er-rore nell’operato del medico, pur di poterlo colpevolizzare e, quasi sempre, cercare di trarne un vantaggio economico con la richiesta di un risarcimento del presunto danno subìto. Che questa sia dav-vero solo una caccia alle streghe lo dicono le statistiche che vedo-no archiviate la stragrande maggioranza delle denunce a carico dei medici, poiché infondate. Si potrebbe cambiare idea se ci fosse una percentuale non dico rilevante ma almeno consistente di ri-chieste di risarcimento accolte, ma così non è. Senza contare poi che quando si parla con disinvoltura della cosiddetta malpractice quasi sempre essa scaturisce dal sistema in cui opera il medico e quasi mai è addebitabile esclusivamente a questo. Parallelamen-te, c’è un vero e proprio “massacro mediatico” che crea il clima favorevole affinché si scateni questa caccia, ingiustificata a fronte delle migliaia di casi quotidiani di abnegazione e di ottima sanità».

malpracTiceroberTo lala conTro la “caccia alle sTreghe”

IL presIdente deLL’omCeo dI roma ChIede aLLe IstItuzIonI

un Intervento rIsoLutore per rIportare armonIa tra

medICo e pazIente e LanCIa La sua proposta: “neCessarIo un

fILtro per evItare dI arrIvare sempre In trIbunaLe”

Lavorare in questo clima diventa complicato. Qual è la sua proposta per riportare armonia e fiducia tra medico e paziente?«Oltre che complicato diventa pericoloso. Lucidità e serenità sono indispensabili per non commettere errori e dare il mas-simo nella diagnosi e cura. Bisognerebbe che intervenisse-ro le istituzioni: sia per fermare il meccanismo distruttivo del rapporto di fiducia medico-paziente, sia per ridare contesti di lavoro in cui operare senza essere compressi da una co-stante emergenza nell’emergenza e da confusione». sembra comunque indispensabile per i professionisti del-la sanità poter contare su uno “scudo” per avere un’ade-guata tutela dal punto di vista legale.«La tutela legale si lega a quella assicurativa: i due punti deboli della professione medica. Oggi è troppo facile inizia-re un’azione legale, anche su un arco temporale eccessi-vamente lungo e su accuse frequentemente azzardate e imprecise che per il medico diventano assai difficili da ri-battere dopo molti anni. Proprio in ragione della facilità di adire le vie legali, di una prescrizione addirittura decenna-le e dell’impossibilità di prevedere l’entità di un eventuale risarcimento del presunto danno lamentato, le compagnie assicurative per stipulare le polizze a favore dei medici ri-chiedono premi inaccettabili, che possono arrivare anche a 20 mila euro annui. Fermo restando che la vita umana non ha prezzo, in tale realtà, distorsiva del rischio oggettivo di errore professionale, c’è la necessità di predisporre quanto-meno una sorta di nomenclatore con qualificazione e quan-tificazione massima dei possibili danni che un paziente può riportare. Intervenendo, a livello legislativo, sulla prescri-zione e con un “filtro” sulla possibilità di ricorrere sempre e comunque al Tribunale, unitamente a questo strumento di quantificazione preventiva, probabilmente i premi assicu-rativi potrebbero scendere sensibilmente. Tutto questo già sarebbe uno “scudo”».

E Consulcesi ha già uno “scudo” per i camici bianchi, cui for-nisce una tutela a 360 gradi. l

d

INTERVISTA

Roberto LalaPresidente OMCeO Roma

a cura di Arnaldo Iodice

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ASSICURAZIonI

anitassicura è la soluzione ideale per il camice bianco che non vuole essere lasciato solo nella selva di polizze, premi e clausole che complicano un mercato assicurativo che non riguarda soltanto la sua professione, ma che è invece relativo

ad ogni spazio della sua vita. Un supporto che appare sempre più prezioso anche alla luce della recente entrata in vigore dell’obbligo assicurativo per i camici bianchi italiani. I professionisti interessati dal provvedimento sono oltre 170mila: 45mila medici di famiglia, 50mila odontoiatri, 12mila specia-listi ambulatoriali, 40mila liberi professionisti, 7mila pediatri di libera scelta e 18mila professionisti della guardia medica e continuità assistenziale. Sono circa 30mila, invece, i medici pubblici che devono attrezzarsi contro la colpa grave e i rischi connessi con l’attività extramoenia. SanitAssicura ha la soluzione giusta per ogni problema perché mette l’inte-resse del medico al centro. Come lo fa? “Fornendogli una consulenza assicu-rativa che copre ogni sua esigenza – spiega il Direttore Generale di SanitAs-sicura, Simona Gori –. Noi non vendiamo polizze ma diamo al camice bianco una sicurezza unica in virtù del supporto fornito da un team di avvocati e consulenti che svolgono, in sua vece, il lavoro di selezione e controllo delle compagnie e condizioni più vantaggiose”. Viene dunque offerta al medico una garanzia globale, a 360 gradi, che “comprende ogni aspetto della sua vita: dall’Rc Auto alla sua abitazione, passando per lo studio in cui lavora. Come diciamo sempre: a noi il consiglio, a voi la scelta”. Una consulenza del genere può risultare fondamentale nel momento in cui un professionista si appresta a stipulare una nuova polizza oppure a ricon-fermare quella scelta tempo prima. Bisogna stare attenti perché il diavolo – è il caso di dirlo – si nasconde nei dettagli: molto spesso, infatti, la polizza più conveniente per un determinato medico non è quella che costa di meno, dato che potrebbe nascondere clausole che vanno prese in considerazione con cognizione di causa. SanitAssicura fa questo: valuta la situazione di ogni medico e gli offre la miglior soluzione.SanitAssicura nasce da “uno studio del mercato assicurativo durato diversi mesi che ha a poco a poco disegnato un quadro completo di qual è la situazio-ne attuale relativa all’ambito medico. Si è così scoperto che esiste, all’interno del settore, un grande squilibrio tra le parti in gioco ed in cui vige, ad esempio, l’obbligo per il medico di stipulare una polizza ma non quello per le compa-gnie di dare un tetto massimo ai loro premi”. Ed è qui che interviene SanitAssi-cura, “la quale offre – spiega ancora Simona Gori – al professionista sanitario la possibilità unica di trovare, tra tutte quelle esistenti, la compagnia che gli offre il miglior servizio al prezzo più competitivo, rivolgendo particolare atten-zione agli standard che prevedono compagnie assicurative con sedi stabili in Italia e che garantiscono sicurezza, velocità e attenzione alle liquidazioni. Si tratta di un intervento che è stato accolto con grandissimo entusiasmo da tutto il mondo medico”. Ed è facile capirne il perché. l

rc professionale:SIcURO DI AVER FATTOLA ScELTA GIUSTA?

sanitassicuRa aL fIanCo deI CamICI bIanChI per non smarrIrsI neLLa seLva dI poLIzze, premI e CLausoLe

È scattato per i professionisti della sanità operanti nel settore privato l’obbligo di stipulare una polizza assicurativa per tutelarsi da eventuali azioni giudiziarie intentate da pazienti convinti di aver subito un episodio di malpractice. La data di entrata in vigore di questo obbligo, più volte cambiata e rinviata, era fissata al 14 agosto scorso, così come sancito da un emendamento al Decreto Legge n°69/2013. Entro quel giorno i camici bianchi interessati avrebbero dovuto trovare un accordo con una compagnia di assicurazioni. Esentati da quest’obbligo i medici dipendenti del SSN, per i quali però resta quanto previsto per la colpa grave e per l’attività extramoenia. Per alcune tipologie di medico questo scoglio non rappresenta un ostacolo insormontabile. Per altre sì. In particolare, è sempre più difficile trovare accesso a premi assicurativi a costi contenuti per tutte quelle specializzazioni considerate più a rischio, come anestesisti, chirurghi, ortopedici, chirurghi plastici e ginecologi. Si parla di cifre enormi: tra i 12 e i 13mila euro l’anno per i più “fortunati” a picchi che superano i 26mila euro per le categorie più sovraesposte. In alcuni casi, le compagnie si rifiutano addirittura di stringere accordi con i professionisti che, a causa della delicatezza del loro lavoro, sono maggiormente soggetti a denuncia. Urgono soluzioni. Il rischio è quello di costringere i camici bianchi a stringere polizze eccessivamente salate e, come se ciò non bastasse, a metterli in condizione di lavorare senza la dovuta serenità, necessaria sia a loro che ai pazienti per superare al meglio le cure o l’intervento. Al di là dell’obbligo, però, assicurarsi dovrebbe essere una priorità per ogni medico. Le statistiche parlano chiaro: otto camici bianchi su dieci vengono denunciati per eventuali sinistri almeno una volta nella vita. l

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DL n 68/2013: ECCo CoSA CAmbIA

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rc professionale:SIcURO DI AVER FATTOLA ScELTA GIUSTA?

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obbligo di assicurazione per i medici italiani entrato in vigore lo scorso 14 agosto pone al cen-tro dell’attenzione dei camici bianchi interessati dal provvedimento l’importanza di una scelta consapevole e oculata della polizza. I dubbi sono tanti. Restano infatti ancora irrisolti i nodi della postuma decennale e del Fondo rischi sanitari a cui accedere nel caso in cui un medico

non sia in grado di trovare sul mercato assicurativo una copertura sostenibile. Nelle diversificazioni tra medici pubblici (esentati, ma sui quali rimane l’obbligo per colpa grave) e privati, il problema più importante per tutti i camici bianchi italiani è, al momento, quello di trovare la miglior soluzione dispo-nibile. Come muoversi allora per trovare la compagnia assicurativa più indicata e che tipo di contratto stipulare? Lo abbiamo chiesto ad Ennio Profeta, Amministratore delegato di General Brokers.Quali sono gli elementi principali da valutare nello scegliere la compagnia assicurativa?«Per essere considerata affidabile, una compagnia assicurativa deve avere alcune caratteristiche. In primo luogo va considerato il profilo tecnico: la compagnia dovrà avere una ottima, specifica e consolidata esperienza tecnica riguardo le coperture sanitarie. Si dovrebbe poi guardare al profilo patrimoniale dell’assicuratore. Certo, un medico non può diventare un analista finanziario, per cui è necessario farsi aiutare dal proprio consulente. In terzo luogo è importante testare la “persistenza” dell’assicuratore nell’area della Rc sanitaria o nel nostro territorio nazionale. È infatti capitato che compagnie uscissero dal mercato con brutale rapidità, abbandonando i clienti al loro destino. Si do-vrebbe poi prestare attenzione ai gruppi stranieri operanti sul nostro mercato in regime di “libertà di prestazione”, e che quindi non hanno sede stabile in Italia». Il mercato è sempre più variegato poiché, accanto alle compagnie di assicurazioni generaliste, vi sono quelle specializzate. Come orientarsi? «L’operatore sanitario ha bisogno che un esperto lo assista nella ricerca della compagnia e della co-pertura assicurativa più indicata. Il consulente deve poi possedere alcune caratteristiche che ne qua-lifichino il grado di affidabilità: competenza specifica, organizzazione efficace, persistenza operativa sul mercato, terzietà ed indipendenza. Sono, questi, elementi indispensabili per investigare su tutto il mercato alla ricerca della miglior soluzione. Questo profilo di esperto si chiama broker». Oltre 31mila esposti annui e il massiccio ricorso alla medicina difensiva non solo minano il rapporto di fiducia tra medico e paziente, ma generano costi esorbitanti per lo stato, pari a circa 13 miliardi all’anno. L’obbligo assicurativo le sembra la strada giusta per arginare il contenzioso?«Per vari motivi le nuove regole non sembrano avere i requisiti necessari per ridurre il numero di con-tenziosi. Il principale è da far risalire alla consolidata giurisprudenza sul tema: il fatto che il danneggia-to sia esentato dal dover provare che il danno subito dipenda dal comportamento colposo del medico pone il richiedente in una posizione di vantaggio difficilmente attaccabile. È una “mission impossible” per il medico, coinvolto in un contenzioso, provare di aver messo in atto tutte le pratiche conosciute per evitare che si verificasse il danno. Un altro motivo è la mancata individuazione di una nuova figura giuridica tipica della responsabilità sanitaria. Altra causa del malessere attuale è l’elevato valore dei risarcimenti liquidati dai tribunali: la magistratura ha supplito all’assenza di un intervento legislativo in materia di quantificazione del danno producendo tabelle molto onerose». l

I cONSIGLI DELL’ESPERTO

L’

INTERVISTA

Ennio ProfetaAd General Brokers

Le “drItte” deLLo speCIaLIsta ennIo profeta.

L’ammInIstratore deLegato dI gbs

anaLIzza IL merCato assICuratIvo fornendo gLI

eLementI prInCIpaLI per La sCeLta deLLa

CompagnIa

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o scorso 14 agosto è entrato in vigore per tutti i medici (fatta esclusione per quelli che lavorano nel Servizio Sanitario Nazionale) l’obbligo assicurativo. Una data vista da molti professionisti con paura a causa delle spesso eccessive polizze richieste da molte compagnie. Ma come si è arrivati a questo appuntamento, e come devono com-

portarsi i camici bianchi ora che le carte in tavola sono cambiate? Lo abbiamo chiesto al Presi-dente dell’Enpam (Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri) Alberto Oliveti.presidente Oliveti, dal 14 agosto è scattato l’obbligo assicurativo per i medici. Il confron-to su questo tema è stato lunghissimo ed acceso. si arriva preparati a questo appunta-mento oppure è ancora necessario limare qualcosa?«Dopo due rinvii in prossimità delle scadenze del 2012 e 2013, il percorso accidentato dell’ob-bligo di assicurazione per i professionisti nel settore sanitario sembra avviarsi alla sua conclu-sione. Il Ministero della Salute ha presentato l’attesa bozza di Regolamento, e quindi le direttive necessarie per mettere ordine nel mercato. Il numero di società disposte a operare nel settore continua ad assottigliarsi, e sono frequenti i casi in cui a seguito di una citazione in giudizio un medico si è visto negare il rinnovo della copertura, prima dell’esito del processo». I dati sul contenzioso medico-paziente sono allarmanti. stabilire un budget annuale può diventare una scelta, in tal senso, responsabile?«L’Enpam ha avviato oltre due anni fa una campagna informativa dalle pagine del Giornale della Previdenza, con l’obiettivo di seguire con continuità la discussione intorno a questo te-ma e avvicinare i propri iscritti alle particolarità del mercato assicurativo. Approfondimenti e interviste come quella nel numero 8 del 2013 (disponibile online sul sito dell’Ente), in cui voci autorevoli mettevano in guardia nei confronti dei rischi di un’assicurazione “fai da te” a causa del lungo periodo di tempo a disposizione dei cittadini per denunciare un danno subito e quindi della prospettiva che la cifra stanziata risulti insufficiente a coprire più di un risarcimento. Oppure pubblicazioni come l’ultimo rapporto Marsh MedMal, secondo cui nel solo 2012 sono state oltre 600 le richieste danni superiori ai 500mila euro, assorbendo oltre il 38 per cento dei costi assicurativi».Che ruolo avrà l’enpam in questa delicata fase di passaggio per le professioni sanitarie?«Il quadro che si delinea porta ad un’unica conclusione: la polizza assicurativa diventerà sem-pre di più un prodotto ritagliato sulle necessità dei singoli professionisti, abbandonando ogni carattere di contratto standard. Per questo l’Enpam ha autorizzato broker e assicurazioni ad elaborare dati della Fondazione per disegnare i profili di rischio dei medici e degli odontoiatri. In questo modo gli operatori assicurativi potranno proporre uno schema di convenzione per offrire polizze convenienti agli iscritti Enpam». l

oliveti: “LA POLIZZA ASSICURATIVA DIVENTERÀ UN proDoTTo riTagliaTo sulle necessiTÀ Dei singoli professionisTi”

INTERVISTA

Alberto OlivetiPresidente Enpam

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no degli aspetti più critici del Servizio Sanitario Nazionale è quello che riguarda le risorse riservate ai pazienti affetti da patologie croniche. Queste, infatti, risultano inadeguate e non sufficienti, da sole, a garantire per intero le cure di cui necessitano. Per questo sempre più spesso le famiglie dei soggetti inte-ressati devono pagare di tasca propria la differenza tra quanto garantito dallo Stato e quanto necessario

per coprire i costi effettivi. Per ovviare a questo problema sempre più persone ricorrono alle assicurazioni Long Term Care. Sul tema abbiamo sentito il Presidente di Anaste e Federsalute, Alberto De Santis, il quale, alla presenza del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin presso la sede dell’Associazione Nazionale Strutture Terza Età per un confronto sulle tematiche di attualità del settore socioassistenziale e sociosanitario, ha parlato dell’importanza di questo tipo di assicurazione e di una proposta volta a risolvere definitivamente il problema. presidente de santis, quali sono le criticità relative alla Long term Care?«Il miglioramento generale del livello della sanità ha portato ad una maggior qualità delle condizioni di vita e, di conseguenza, ad un allungamento della durata media della stessa. Tutto ciò, per ovvie ragioni, ha conseguenze sia sulle fasi di benessere delle persone, sia su quelle in cui i soggetti sono affetti da patologie. Sono dunque cambiati i bisogni dei pazienti. Allo stesso modo, è necessario che cambi anche il tipo di servizio sanitario che viene loro offerto, in modo da porre una maggior attenzione alle cronicità».Quali sono i cambiamenti da fare?«In questo momento abbiamo la necessità di potenziare le strutture e il personale in grado di offrire un servizio adeguato a tutti i pazienti affetti da patologie croniche. La direzione intrapresa anche a livello legislativo è questa: meno posti letto per gli “acuti”, ovvero per le emergenze, e un numero maggiore di spazi di cura per i “cronici”». Fondamentale è dunque dare un aiuto alle famiglie dei pazienti che si trovano in situazioni simili. altrettanto importante, però, è prendere tutti gli accorgimenti necessari per affrontare al meglio questo tipo di patologie. Basti pensare alle assicurazioni.«Le famiglie che devono affrontare situazioni come questa sono tantissime e sono destinate ad aumentare a causa del rapido invecchiamento medio della popolazione. È necessario dunque prendere dei provvedimenti per fare in modo che l’impatto di una situazione del genere non diventi insostenibile sia per i nuclei familiari colpiti sia per le casse pubbliche. Al giorno d’oggi, infatti, l’assegno di accompagnamento (proveniente da diversi enti, come Comuni o Asl), non risulta sufficiente per coprire per intero le spese relative alla Long Term Care di un paziente. La somma corrisposta è troppo bassa rispetto a quanto effettivamente è necessario pagare per curare il soggetto e spesso le famiglie incontrano difficoltà a sostenere questo tipo di spesa. Per tentare di risolvere questa situazione la nostra Associazione ha presentato un progetto per la realizzazione di un fondo che verrebbe finanziato attraver-so la rinuncia ad un giorno di ferie da parte di tutti i dipendenti pubblici, privati ed autonomi, e che sarebbe dunque a costo zero per lo Stato». l

LONG TERM cARE:LA RIcETTA DI ANASTE

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INTERVISTAAlberto De SantisPresidente Anaste

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da cura di Arnaldo Iodice

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opo un 2013 caratterizzato da un vero e proprio boom di corsi, Sanità In-Formazione punta a migliorare ulteriormente la qualità del materiale messo a disposizione dei medici per “curare” la propria formazione. “Se prendiamo in considerazione soltanto l’ultimo anno – spiega Andrea Tortorella, Amministratore delegato di Sanità In-Forma-

zione – siamo riusciti a distribuire oltre 27mila corsi. Il tutto grazie all’evoluzione della nostra piattaforma informativa e alla vastità del programma che siamo riusciti a mettere a disposizione di tutti i medici Consulcesi. I crediti erogati ai camici bianchi – spiega ancora Tortorella – sono oltre 130mila, mentre attualmente i corsi disponibili sono oltre 40, sempre in costante au-mento. Puntiamo ad arrivare ai cento entro la fine di quest’anno”. L’obiettivo dichiarato di Sanità In-Formazione è dunque quello di “migliorare continuamente sia la varietà che la qualità”, attra-verso idee quali il “paziente virtuale” o un videocorso di inglese che consente di ottenere ben 12 crediti. Quest’ultimo, in particolare, ha già riscosso un enorme successo tra i medici che lo hanno seguito: si tratta di una serie di scene ambientate nel mondo medico in cui recitano attori madre-lingua inglesi. Un’iniziativa fondamentale per i camici bianchi che lavorano in un mondo sempre più globalizzato e gratuita per i possessori di Diamond Card. l

L’Ad di Sanità In-Formazione Andrea Tortorella lancia le nuove sfide:

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na formazione completa e continua è una delle prime necessità del medico per poter svolgere un lavoro che sia all’altezza delle aspettative di ognuno di noi. Sanità In-Formazione è uno dei più importanti provider ECM accreditati Age.Na.S. ed organizza eventi ECM sia in formazione a distanza che residenziali

curando ogni aspetto relativo alla crescita professionale degli operatori sanitari. Il tutto nell’ottica del conseguimento dei crediti necessari presso il Ministero della Salute. Sanità In-Formazione unisce l’esperienza di una formazione tradizionale ad un approccio sempre al passo con i tempi e all’altezza dei migliori provider. È per questo che oltre 20mila professionisti della sanità si sono affidati a SIF dal 2003 ad oggi, anche in virtù del contri-buto dato da un comitato scientifico di altissimo livello, composto da docenti universitari dei più importanti atenei d’Italia, che si occupa di progettare, pianificare e validare il piano formativo. SIF organizza eventi e congressi ECM offrendo soluzioni su misura per ogni esigenza senza tralasciare alcun aspetto: dall’ideazione del concept alla comunicazione, fino al report finale. Un team di creativi realizzerà un mini-sito creato appositamente per valorizzare l’of-ferta nei suoi punti di forza. Una volta online, SIF si occuperà della raccolta delle adesioni, stilando una lista di tutti i partecipanti. Ogni passaggio viene comunicato all’interessato in tempo reale. Sanità In-Formazione è in grado di coinvolgere le persone giuste per ogni evento attraverso un database profilato in cui sono presenti i nominativi di oltre 400mila professionisti. Per ogni evento realizzato in collaborazione con SIF, quest’ultima provvederà a pubblicizzare l’evento nelle giuste modalità ai camici bianchi cui può interessare. I professionisti scelti verranno contattati da oltre 350 consulenti esperti in ambito sanitario per raccogliere le adesioni e procedere al controllo degli oneri. In aggiunta a tutto questo, un ufficio stampa composto da giornalisti professionisti con anni di esperienza nel settore si metterà al lavoro per presentare al meglio le iniziative in progress in modo da dargli il risalto mediatico che merita. Il tutto con la garanzia di tempi-stiche assolutamente inarrivabili: pronti in 72 ore. l

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l rapporto medico-paziente, presente sin dall’epoca di Ippocrate e del suo giu-ramento, ha subito un’evoluzione nel corso dei secoli. Sono riscontrabili tre età ben distinte. La prima, vigente fino alla seconda guerra mondiale, era caratte-rizzata da un legame dottore-paziente di tipo paternalistico, basato sulla totale

fiducia nella capacità tecnica del medico. Questo, per ripristinare un’ oggettiva con-dizione di salute curando esclusivamente i sintomi, si prescriveva di agire (oppure di omettere di farlo) senza richiedere necessariamente l’assenso della persona. Tale linea autoritaria e in un certo senso sacerdotale della medicina ha subito poi un’e-voluzione nel secondo dopoguerra, a seguito anche dei progressi in campo medico-scientifico. In questa nuova età, detta dell’“autonomia”, il legame medico-paziente pur mantenendosi diadico si è trasformato “sbilanciandosi” in favore della persona stessa, che voleva essere informata e partecipe delle decisioni terapeutiche che lo riguardavano. L’obiettivo della cura era diventato quello di assistere il paziente e di prevenire le malattie a prescindere dal costo, ma tale condizione si trovava spesso in conflitto con l’obbligo professionale di beneficiabilità del medico nei confronti del paziente. Tale situazione, tuttavia, negli ultimi anni sta subendo un’evoluzione che volge verso il ripristino della simmetria dottore-paziente. Questa terza fase, detta “età della burocrazia o della parsimonia”, mira ad ottenere un adeguato rapporto tra il costo e la qualità/efficacia delle cure. Il diritto alla salute, seppur con il consenso in-formato, diventa quindi soggetto alle determinazioni del legislatore ordinario, il quale dovrà effettuare anche un bilancio con gli altri interessi costituzionalmente protetti, tra cui la considerazione delle risorse finanziarie disponibili.In Italia attualmente la tutela del diritto alla salute fisica e psichica del cittadino (ve-di tabella 2) come interesse della collettività ma anche e soprattutto come diritto fondamentale dell’individuo assoluto e primario (art. 32 della Costituzione italiana) viene garantita dalla Repubblica attraverso il Servizio Sanitario Nazionale. In questo contesto, “il consenso formato riveste natura di principio fondamentale in materia di tutela della salute, in virtù della sua funzione di sintesi di due diritti fondamentali del-

IL PRINcIPIO DI AUTODETERMINAZIONE

la persona: quello dell’autodeterminazione e quello della salute” (Corte Cost. 30/7/2008 n.438).Il diritto di autodeterminazione, perciò, per-mette al paziente di consentire oppure rifiu-tare un trattamento medico, anche se tale condotta potrebbe esporlo al rischio stesso della vita. Il dottore ha l’obbligo, nei confronti del paziente, di fornire delle direttive antici-pate e corrette rispetto alla cura che dovrà essere effettuata, compresi gli eventuali ri-schi e le alternative possibili.Ad esclusione degli stati di necessità, ovve-ro situazioni nelle quali il sanitario si trovi ad intervenire senza il consenso (o malgra-do il dissenso del paziente) “costretto dalla necessità di salvare sé o altrui dal pericolo attuale di danno grave alla persona […]” (art. 54 c.p.), in caso di rifiuto al trattamento o alla cura il professionista sanitario non potrà che fermarsi da un eventuale intervento, purché ovviamente tale dissenso sia manifestamen-te espresso, inequivoco, attuale ed informa-to. Nessuno, infatti, può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge, ma questa non può in nessun caso violare i limiti imposti dal ri-spetto della persona umana. l

evoluzione del rapporto medico-paziente e della tutela del diritto alla salute

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a cura di Ciro Imperato

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utorevole ed imparziale. definito il comitato scientifico dell’Imab, il primo ente Certificatore al mondo per le app mediche. L’ambizioso progetto, in partnership con Consulcesi, vedrà all’opera alte personalità dell’ambito scientifico - nazionale ed internazionale - provenienti sia dal mondo ospedaliero che da quello accademico. Personaggi indipendenti e di elevato profilo, con comprovata esperienza

e altamente qualificati, coopereranno con medici e giovani ricercatori per valutare le Medical App, esaminando oltre alla loro attendibilità anche la facilità di fruizione e la reale possibilità che le applicazioni possano essere complementari al lavoro dei camici bianchi. L’obiettivo è infatti quello di offrire un supporto alle professioni sani-tarie sull’onda dei progressi della scienza e della tecnologia. Il Comitato Scientifico sarà composto dal Presidente dell’Enpam Alberto Oliveti, dal Presidente dell’OMCeO Roma Roberto Lala, dal Vicepresidente del Collegio Italiano Chirurghi Luigi Presenti e poi da tre prestigiosi nomi dell’Università la Sapienza di Roma, ovvero il rettore Luigi Frati, la professoressa Antonella Polimeni (Preside Vicario Facoltà di Medicina e Odontoiatria) e infine Giorgio De Toma, Presidente della Società Italiana Chirurgia (SIC) e professore di medicina e chirurgia. l

Medical App: comitato scientifico “D.o.c.” per l’Imab

LUIgI pRESEnTI è Vicepresidente del Collegio Italiano Chirurghi, Consigliere Nazionale del Club delle Unità di Endocrinochirurgia e Direttore di s. complessa di Chirurgia Generale p.o. di Olbia, ASL 2 Sardegna, ruolo che mantiene dal giugno del 2006. È stato Presidente di ACOI (Associazione dei Chirurghi Ospedalieri Italiani). Lau-reatosi in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Roma, Presenti si è specializzato in Chirurgia Generale nel 1985 presso lo stesso ateneo. Dall’86 all’88 è stato assistente medico in Chirurgia Generale presso la Usl 7 Valdinievole. Dall’88 al 2006 ha lavorato presso l’Azienda Ospedaliera Carreggi di Firenze prima come aiuto corresponsabile ospedaliero e, successivamente, come Dirigente Medico in chirurgia generale. È membro delle più importanti Associazioni Chirurgiche Nazionali. Dal 2002 al 2008 è stato, per due mandati, Consigliere Nazionale dell’ACOI, nel secondo triennio con il ruolo di Vicepresidente. Ha al suo attivo oltre 150 pubblicazioni di argomento chirurgico, anche su riviste internazionali. l

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Medical App: comitato scientifico “D.o.c.” per l’Imab

AnTonELLA poLImEnI è Direttore del Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche e Maxillo Facciali e Vicepresidente Vicario della Facoltà di Medicina e Odontoiatria dell’Università Sapienza di Roma, nonché Diret-tore del Dipartimento ad Attività Integrata Testa-Collo e dell’Unità Operativa Complessa di Odontoiatria Pediatrica dell’Azienda Policlinico Umberto I di Roma. Polimeni è inoltre Presidente del Collegio dei Docenti di Odontoiatria, Referente Nazionale della Società Italiana di Ortodonzia (SIDO) per il Progetto Pediatri e Esperto del Consiglio Superiore di Sanità. Dopo essersi laureata presso l’Università di Roma Tor Vergata nel 1990, Polimeni si è trasferita all’Università di Roma La Sapienza dove è stata prima ricercatrice presso la cattedra di Odontoiatria Pediatrica, poi Dirigente Medico presso la stessa divisione e Professore prima di II e poi di I fascia. È autrice di numerose pubblica-zioni scientifiche a di alcuni libri tecnici. l

RobERTo LALA è il Presidente dell’OMCeO della provincia di Roma. Laureatosi con il voto di 110 e lode in Medicina e Chirurgia il 24 marzo 1977 all’Università La Sapienza di Roma, si è specializzato nello stesso ateneo in “Patologia generale” il 21 giugno del 1982. Nel 1997 è stato eletto Vicesegretario Generale del Sumai (Sinda-cato Unico Medicina Ambulatoriale Italiana), di cui diventerà Segretario Generale quattro anni dopo, mentre nel 2000 è diventato Vicepresidente della Consulta Nazionale dei Medici Specialisti Ambulatoriali dell’Enpam. Nel giugno del 2005 è stato eletto nella Consulta Nazionale Enpam per il fondo della medicina specialistica e nel consiglio di amministrazione dell’Enpam Real Estate. L’anno successivo è stato eletto nel comitato centrale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri e gli è stata conferita la carica di Segretario. Nel luglio 2010 è entrato nel consiglio di amministrazione e nell’esecutivo di Enpam. Nell’ottobre del 2012 è stato eletto Vicepresidente di Enpam. l

LUIgI fRATI è Rettore dell’Univer-sità di Roma Sapienza, Direttore della Scuola di Specializzazione in Oncolo-gia (II Scuola) e Professore Ordina-rio di Patologia generale – Medicina molecolare presso lo stesso ateneo. È inoltre Direttore Scientifico dell’Isti-tuto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Neuromed di Pozzili (IS) e Presidente Emerito della Federation of European Academies of Medicine (FEAM), di cui è stato anche Vice-presidente (2004-2005) e Presidente (2006-2008). Laureatosi con lode nel 1967 in Medicina e Chirurgia all’U-niversità Cattolica del Sacro Cuore di Roma, si è poi specializzato in En-docrinologia e malattie metaboliche, Medicina di Laboratorio e Oncologia. È autore di oltre 400 pubblicazioni scientifiche. l

ALbERTo oLIvETI è Presidente dell’Enpam (Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri), di cui è stato anche Vicepresidente (dal lu-glio 2010) e Presidente della società in house incaricata di gestire gli immobili di diretta proprietà della Fondazione (Enpam Real Estate s.r.l.). Dopo essersi laureato in Medi-cina e Chirurgia all’Università di Ancona si è specializzato in Pediatria. Dal 1990 al 1995 è stato rappresentante per le Marche nella Consulta Enpam della Medicina generale. È consigliere d’amministrazione Enpam dal 1996 e consi-gliere esecutivo dal 2000. Nel 2005 è stato nominato esperto di previdenza del Presidente. l

gIoRgIo DE TomA è Professore ordinario nel settore scientifico-disciplinare F08A (Med 18) presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Roma Sapienza, Docente presso il corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Roma Sapienza di Anatomia Chirurgica e Corso di Operazioni e successiva-mente di Chirurgia Generale. Dal 1980 è Docente presso nu-merose scuole di Specializzazione della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Roma Sapienza. Laureatosi in Medicina e Chirurgia nel 1974, De Toma si è specializzato in Chirurgia Generale cinque anni dopo. Nell’ambito dell’attività didat-

tica De Toma è componente dal 1996 di numerosi Dottorati di Ricerca e riveste numerosi incarichi accademici e societari. Nell’ambito dell’attività di ricerca è componente e re-sponsabile di numerosi progetti di ricerca di Ateneo e di Facoltà dal 1982 ad oggi. De Toma è risultato inoltre vincitore nel 1995 del Premio ATLS all’Italian Charter of the American College e nel 2003 del Premio Marie-Curie del Marie-Curie-Fund della Euro-pean Association of Nuclear Medicine (EANM). De Toma vanta una produzione scienti-fica rappresentata da 390 pubblicazioni ed è autore ed editore di vari testi di Chirurgia. l

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n principio era il blog…”. sembra preistoria, eppure sono passati pochi anni da quando senza una pagina personale si era fuori dal mondo (e non solo quello di internet). Ora, invece, per essere al passo con i tempi è diventato indispensabile avere un’App. Lo è anche per i me-

dici. Smartphone e tablet sono “strumenti” immancabili nella valigia del dottore: per essere sempre aggiornati, ma anche per sfogliare - sfiorando il display con le dita - le schede dei pazienti senza dimenticare la possibilità di poter gestire i pagamenti at-traverso POS e aumentare la possibilità di contatto e interazione con nuovi pazienti.Il passaggio successivo è quello di poter contare su una soluzione personalizzata. Cucita su misura per ogni professionista, che - con la semplicità e la funzionalità che garantiscono le applicazioni mobili - rappresenti un prezioso alleato per svolgere sempre meglio la propria professione. Un’operazione che in molti stanno pianifi-cando, ma che ancora in pochi riescono a concludere. Il problema non è la scarsa dimestichezza con le nuove tecnologie, con le quali ormai si sta prendendo sempre più familiarità, ma i costi. Ancora troppo elevati, fuori dalla portata di professionisti, soprattutto in un momento in cui la crisi economica morde ancora forte. Un mercato, quindi, in rapida ascesa ma poco accessibile. Non per Consulcesi, che ha trovato una soluzione efficace ed a costi competitivi. “Anche in questo caso – afferma il Direttore Generale Simona Gori – è stato decisivo il contatto diretto che abbiamo con il mondo medico. Recependo e comprendendo le difficoltà dei professionisti, abbiamo messo a punto un progetto condividendone i punti chiave con i camici bianchi”. E così si è arrivati alla creazione di Think App. Ogni medico può scegliere il prodotto più vicino alle proprie esigenze, potendo contare sul top tra usabilità, grafica, interattività e funzionalità. “Attraverso le applicazioni per mobile – aggiunge Gori – si sviluppa quel processo innovativo, legato alle nuove tecnologie, che sta riguardando la Sanità. Una rivoluzione digitale su scala mondiale, che sta determinando e determinerà ancora nuovi scenari”. Anche l’Italia è in prima linea in questa fase e le linee guida del Ministero stanno orientando il SSN verso quel processo di modernizzazione auspicato da anni. “Attraverso la propria applicazione – aggiunge Gori – i medici potranno elevare il livello delle loro prestazioni, avere un database sempre aggiornato dei pazienti, ai quali potranno garantire servizi sempre migliori e ancora più efficienti e con la rapidità e le semplificazioni a cui mira la nuova concezione della sanità”. Il vero punto di forza saranno però i costi con una formula flat che garantisce nessun esborso iniziale e modeste uscite controllate e senza sor-prese. l

Think App: soluzioni ideate ad hoc per la tua professione

“Idici. Smartphone e tablet sono “strumenti” immancabili nella valigia del dottore: per essere sempre aggiornati, ma anche per sfogliare - sfiorando il display con le dita - le schede dei pazienti senza dimenticare la possibilità di poter gestire i pagamenti at-traverso PIl passaggio successivo è quello di poter contare su una soluzione personalizzata. Cucita su misura per ogni professionista, che - con la semplicità e la funzionalità che garantiscono le applicazioni mobili - rappresenti un prezioso alleato per svolgere sempre meglio la propria professione. Un’operazione che in molti stanno pianifi-cando, ma che ancora in pochi riescono a concludere. Il problema non è la scarsa dimestichezza con le nuove tecnologie, con le quali ormai si sta prendendo sempre più familiarità, ma i costi. Ancora troppo elevati, fuori dalla portata di professionisti, soprattutto in un momento in cui la crisi economica morde ancora forte. Un mercato, quindi, in rapida ascesa ma poco accessibile. Non per Consulcesi, che ha trovato una soluzione efficace ed a costi competitivi. “Anche in questo caso – afferma il Direttore Generale Simona Gori – è stato decisivo il contatto diretto che abbiamo con il mondo medico. Recependo e comprendendo le difficoltà dei professionisti, abbiamo messo a punto un progetto condividendone i punti chiave con i camici bianchi”. E così si è arrivati alla creazione di Think App. Ogni medico può scegliere il prodotto più vicino alle proprie esigenze, potendo contare sul top tra usabilità, grafica, interattività e funzionalità. “Attraverso le applicazioni per mobile – aggiunge Gori – si sviluppa quel processo innovativo, legato alle nuove

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on dOCtOrpaY la soluzione è in un’app ed è soprattutto a costo zero. L’obbligo di dotarsi di pOs è scattato dal primo luglio scorso per tutti i professionisti, compresi quelli della sanità, ma è stato preceduto da mesi e mesi di polemiche. al centro delle critiche le difficoltà di gestione e i costi connessi che, secondo una recente

indagine della Cgia di mestre, raggiungono un totale medio annuo di 1.200 euro.Per questo la legge numero 15 del 27 febbraio 2014 è stata accolta con grande diffidenza da tutte le categorie (gli architetti hanno visto bocciare dal Tar del Lazio il loro ricorso) ma, una volta entrata ufficialmente in vigore, l’attenzione si è spostata su un altro punto: quale “antidoto” scegliere per adeguarsi, rispettando quanto stabilito, ma senza accusare contraccolpi sul piano professionale?Avvalendosi dell’esperienza e della professionalità di un partner importante come Moneynet, Con-sulcesi ha studiato una soluzione – condivisa con oltre 50mila medici - che nel giro di poche settima-ne è riuscita ad imporsi sul mercato convincendo i professionisti del camice bianco. DOCTORPAY si sta rivelando una opzione al passo con i tempi, in linea con le esigenze dei medici e dei loro pazienti, in grado di “surfare” sull’onda del massiccio utilizzo di device mobili (smartphone e tablet), ormai diventati strumenti immancabili anche nella classica valigetta del medico. Proprio grazie alle nuove tecnologie sembra sia possibile superare le difficoltà legate ad un obbligo al quale si è arrivati senza un’adeguata preparazione, come ad esempio una politica a favore della diffusione della moneta elettronica in Italia e senza alcun incentivo al suo utilizzo. Senza dimenticare i costi: non solo quelli legati alle spese di transazione, ma soprattutto quelli per noleggio, istallazione e configurazione del dispositivo per accettare pagamenti con bancomat oppure carte di credito.

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sonDaGGio obbLiGo Di pos si% no% non so%

1 il costo del device è un fattore determinante per la sua decisione di avvalersi del pos mobile? 61 17 22

2 il costo di attivazione è un fattore determinante per la sua decisione di avvalersi del pos mobile? 66 15 19

3 la presenza o meno di un canone mensile o annuale è un fattore determinante

per la sua decisione di avvalersi del pos mobile? 73 12 15

4 la percentuale della commissione sulla transazioni è un fattore determinante

per la sua decisione di avvalersi del pos mobile? 77 10 13

5 ritiene che un prodotto senza costi di attivazione né canone mensile

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Tutti problemi superati grazie a DOCTORPAY. Si tratta di un servizio mobile – un prodotto Moneynet, approvato da Consulcesi – per la gestione facile, veloce e sicura degli incassi tramite sistema POS; pensata appunto per tutti i professionisti in ambito medico sanitario, siano essi medici privati o studi medici associati. Il suo funzionamento è veramente semplice. Tramite un apposito dispo-sitivo, DOCTORPAY consente di ricevere pagamenti con bancomat e carta di credito ovunque ci si trovi, sfruttando una semplice con-nessione Bluetooth allo smartphone o al tablet, con una compa-tibilità totale con tutti i sistemi operativi (iOS e Android). Il servizio permette anche di gestire tutta una serie di servizi complementa-ri: è infatti possibile consultare in qualsiasi momento l’anagrafica del paziente, l’archivio delle transazioni e la gestione di fattura-zione e contabilità. Esclusa la transazione – comunque in linea con il mercato e comprensiva anche dei servizi aggiuntivi - tutto è completamente gratuito: dall’applicazione mobile al dispositivo, che si potrà richiedere senza canone, senza spese di attivazione

obbLIgo DI poS: I mEDICI CERCAno UnA SoLUZIonE Low CoSTPer l’85% dei medici italiani la soluzione per affrontare al meglio l’obbligo di POS, scattato dal primo luglio per tutti i professionisti italiani, è quella di dotarsi di un prodotto senza costi di attivazione né canone mensile e con device gratuito. È quanto emerge da un sondaggio effettuato da Consulcesi a poche settimane dall’entrata in vigore del provvedimento. I camici bianchi prediligono dunque una soluzione che renda facile, veloce e, so-prattutto, poco dispendioso il processo di pagamento da parte di chi vuole – o ha necessità – di pagare il servizio ricevuto attraverso carte di credito o bancomat, se la cifra è superiore ai trenta euro. Altro dato interessante che emerge dalla ricerca riguarda la scelta di dotarsi di dispositivo POS mobile, attraverso cui effettuare transazio-ni in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. Si tratta di uno strumento molto utile, considerato l’uso sempre più massiccio che i professionisti sanitari fanno di smartphone e tablet. In quest’ottica, il costo dello strumento attraverso cui effettuare le transazioni risulta determinante, nella scelta di utilizzo del POS mobile, per il 61 per cento dei medici. In maniera simile, per il 66 per cento dei professionisti fondamentale risulta, in questo tipo di scelta, l’ammontare dei costi di attivazione. Ancora più netto, se possibile, il dato relativo agli eventuali canoni mensili o annuali legati all’utilizzo del dispositivo: il 73 per cento dichiara di tenere in grande considerazione questo parametro nella scelta di dotarsi o meno di un POS mobile. Il 77 per cento dei professionisti interpellati considera infine un fattore determinante nella scelta l’ammontare della percentuale della commissione sulle transazioni. l

e con la garanzia di transazioni sicure. Moneynet, che provvede alla consegna del device entro solo pochi giorni dall’accettazione della richiesta, garantisce inoltre un’assistenza continua. “DOCTORPAY, grazie al lavoro di Moneynet, è stato scelto da Con-sulcesi ancora una volta nell’ottica di mettere il medico al centro dei nostri servizi – commenta Edoardo Pantano, Vicepresidente della più grande realtà medica italiana e tra le principali in Europa - accompagnandolo per mano nel processo di innovazione che vive il mondo della sanità, garantendo sempre il top sul piano del-la tutela del professionista. Ringrazio OMCeO, Enti e Associazioni convenzionate che, attraverso gli accordi stipulati, permettono sempre ai propri iscritti di accedere alle soluzioni individuate, con servizi esclusivi”.Per informazioni e chiarimenti, oltre 350 consulenti sono a di-sposizione gratuitamente e senza impegno al numero verde 800.088.211 e sul sito internet www.doctorpay.it l

fonte: sondaggio realizzato da consulcesi su un campione di 6.400 medici

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a cura di Chiara Stella Scarano

STAmInALI CoRDonALI

ove famiglie, nove bambini, nove storie di speranza: nel mese di aprile scorso la banca di conservazione di Futura Stem Cells ha raggiunto quota nove rilasci di campioni di staminali cordonali, destinati a curare bambini affetti da

diverse patologie presso gli ospedali di tutto il mondo. La banca, che ha sede a Londra, ha effettuato il suo primo rilascio nel 2005; da allora non ha mai smesso di regalare una speranza ai picco-li pazienti, tutti di età compresa – al momento del trapianto – tra 1 e 8 anni. Sebbene i risultati si vedano col passare degli anni, è possibile affermare che alcuni trattamenti hanno avuto pieno successo, altri parziale, mentre per i restanti si attende il report completo. Una delle peculiarità della conservazione delle staminali cordonali in banche private è che, anche in caso di trapianto eterologo, il campione può essere rilasciato esclusivamente per i familiari del donatore. L’alta compatibilità tra i membri della stessa famiglia riduce fortemente le

probabilità di rigetto, favorendo il successo terapeutico. Un dato interessante da sottolineare è che quattro dei nove rilasci effet-

tuati dalla banca di Futura stem Cells sono stati utilizzati per trattamenti sperimentali e trial clinici su pazienti affetti da paralisi cerebrale ed encefalite. Infatti,

se per molte malattie del sangue, come la leucemia, il trapianto eterologo di staminali ematopoieti-che è adottato come terapia standard, la crioconservazione ad uso dedicato permette di effettuare, anche su patologie di natura non ematologica, studi clinici e terapie sperimentali. Un altro importan-te tassello per la ricerca su malattie di cui, ad oggi, non si conosce ancora una cura. l

Futura stem CellsDal 2005 la banca, che ha seDe a lonDra,

è arrivata al nono rilascio: un altro

tassello importante per la ricerca su malattie

Delle quali non si conosce la cura

ACCREDITAmEnTo HTA, UnA SICUREZZA In pIù

La banca di Futura Stem Cells è accreditata dalla HTA (Human Tissue Authority), il massimo ente governativo

britannico che regola la conservazione, l’uso e lo smaltimento di organi e tessuti umani per una serie di scopi

programmati tra cui la ricerca, il trapianto e l’istruzione. La HTA è stata istituita dal Parlamento inglese come

agenzia esecutiva del Dipartimento della Salute attraverso lo Human Tissue Act 2004, ed è entrata in funzione

nel 2005. L’Autorità che lo presiede è composta da un Presidente e undici deputati nominati dal Segretario di

Stato per la Sanità. l

n

SUPERATA LA PROVA DEL NOVEcREScONO I RILAScI

INTERVISTA

news | 39

dott.ssa totta, in cosa consiste un trapianto di cellule staminali ematopoietiche?«Il trapianto eterologo di cellule staminali ematopoietiche consiste in un trapianto di sangue, che è un tessuto a tutti gli effetti, e come tale segue le stesse regole dei tra-pianti d’organo: maggiore è la compatibilità tra il donatore e il ricevente, maggiori sa-ranno le possibilità di successo».a questo proposito, che differenza c’è tra un trapianto autologo e un trapianto eterologo?«La differenza tra trapianto autologo e trapianto eterologo è che nel primo caso donatore e ricevente coincidono, e sarà quindi il donatore stesso ad usufruire – in caso di necessità – del proprio campione, eliminando la possibilità di insuccesso del trapianto dovuta al rigetto; nel secondo caso, invece, donatore e ricevente sono persone diverse». Che grado di compatibilità deve esserci tra donatore e ricevente perché il trapian-to vada a buon fine?«Affinché il trattamento abbia successo la compatibilità deve essere elevata, superiore al 50%. Ciò significa che i geni superficiali - i cosiddetti HLA - dei due soggetti devono essere relativamente simili. Tra fratelli, ad esempio, c’è un 29% di probabilità che la compatibilità sia addirittura identica: è chiaro quindi che è più facile trovare all’interno della propria famiglia un elevato tasso di compatibilità».Quali prospettive terapeutiche apre la ricerca sulle cellule staminali?«Sicuramente la medicina rigenerativa è una branca importante verso la quale ci stiamo dirigendo: attraverso la ricerca e l’utilizzo delle cellule staminali potremo avere numerosi e vantaggiosi risultati rispetto a patologie tuttora non curabili».l

STAMINALI: la Battaglia Contro le malattie inCuraBili si vinCe Con la riCerCa INTERVISTA ALLA DOTT.SSA PIERANGELA TOTTAresponsabile scientifico Di futura stem cells

INTERVISTA

Pierangela TottaResponsabile Scientifico

vIA LIbERA DAL mInISTERo pER TRE nUovE pAToLogIE…

Cresce il numero di casi per le quali lo Stato italiano acconsente alla conservazione auto-loga – dedicata delle cellule staminali ematopoietiche cordonali. La decisione, riportata in allegato al decreto ministeriale del 18 novembre 2009, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n°137 del 16 giugno 2014. Alle patologie per le quali già sussisteva l’autorizza-zione dovranno quindi aggiungersi: la sindrome di Down, la neurofibromatosi di tipo I, e le immunodeficienze acquisite, le quali, costituendo condizioni morbose predisponenti allo sviluppo di tumori, possono avvalersi del trapianto di cellule ematopoietiche del cordone ombelicale. Si tratta di una novità che evidenzia l’importanza delle cellule staminali ema-topoietiche nella cura di numerose patologie, e fa ben sperare in una evoluzione costante del loro utilizzo a fini terapeutici. l

40 | newsper informazioni consultare il sito www.futurastemcells.itoppure telefonare al numero verde 800.122.999

“DOPO LA VITATI DONO UN FUTURO MIGLIORE”Firmato mamma e papà

parole, storie eD emozioni Di chi ha scelto futura stem cells: sono le mamme e i papà che hanno Deciso Di Donare la speranza Di un futuro

migliore al loro bambino. la nostra piÙ granDe vittoria? i loro sorrisi, e la loro fiDucia. ecco alcune testimonianze:

IL BeBÈ È In arrIVO… e deL COrdOne OmBeLICaLe CHe ne FaCCIamO?È questo uno degli interrogativi più frequenti che molte coppie in dolce attesa si pongono nei mesi precedenti al parto. Per rispondere a questa e ad altre domande, Futura Stem Cells organizza incontri informativi, gratuiti, per i genitori, che potranno chiarirsi ogni dubbio così da poter fare una scelta consapevole! E in più, avvalendosi della competenza di Futura Stem Cells, i futuri

genitori “in camice bianco” potranno beneficiare anche di un trattamento “speciale” a loro

riservato…!

Francesca, mamma di Bianca, nata il 25 Ottobre 2012Ho trovato in Futura Stem Cells la serietà e la professionalità che cercavo per fare questo investimento per il futuro di mia figlia. Nel mondo della conservazione autologa in Italia delle cellule stami-nali non tutti sono come voi: onesti, chiari e sinceri. Vorrei lanciare per questo un messaggio alle mamme e ai papà… non gettate il cordone dei vostri figli e se scegliete di conservarlo per voi affida-tevi ad una realtà che sia veramente all’altezza.

michaela, mamma nel 2014 Abbiamo scelto Futura Stem Cells perché ci siamo sentiti letteralmente accolti da uno staff attento, disponibile e molto professionale. Inoltre, determinante è stato sapere che il trasporto delle cellule sa-rebbe avvenuto con un corriere dedicato al trasporto di sangue e organi, disponibile sempre, elemento che ci ha tolto ogni eventuale dubbio. Consigliamo a tutti i genitori di non perdere questa unica opportunità!

samantha e mauro, genitori di Flavio, nato il 14 giugno 2012Mamme e papà, fate un dono prezioso ai vostri piccoli…conserva-te il sangue cordonale: un gesto d’amore responsabile e di speran-za, perché la ricerca permetterà un giorno di trovare cure adegua-te e nuove forme d’impiego delle cellule staminali. Collaboriamo per il futuro dei nostri figli e anche per chi è stato meno fortunato di noi ed ora sta combattendo dure battaglie. Investiamo su noi stessi e sui nostri tesori.

paola e marco, genitori di massimo, nato il 24 novembre 2011 e di alessandro, nato il 22 luglio 2013Dal momento in cui abbiamo scoperto di aspettare un figlio ci siamo subito preoccupati del suo futuro, volevamo proteggerlo in ogni modo e cercare di dargli una possibilità in caso di ogni eventuale difficoltà presentatasi davanti. Ci siamo informati sulla crioconservazione delle cellule staminali, come funzionava la raccolta del cordone ombelicale, quali patologie potevano essere curate e ci siamo subito convinti che potesse essere un bel regalo per il giorno della sua nascita, nel momento in cui veniva al mondo il suo cordone lo avrebbe accompagnato ancora per molti e molti anni. Siamo strafelici di aver scelto

per il primo e secondo figlio questa strada, e di averlo fatto con Futura Stem Cells perché ci ha seguito e accompagnato cordialmente in tutti i passi nei minimi particolari.

| 41Linea Diretta Gratuita

800.122.999Informati Ora

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Accordo club Medici-consulcesi: accedere ai finanziamenti

senza più ostacoli

50milagli euro che è possibile richiedere per pura liquidità in 120 mesi

80milagli euro che è possibile richiedere per consolidamento debiti in 180 mesi

30milagli euro che è possibile richiedere fornendo soltanto tessera sanitaria, documento di identità e tesserino di iscrizione all’albo

L’attività di consulenza creditizia indirizzata ai soci di Consulcesi è esercitata da Club Medici Italia, iscritta all’Elenco Agenti in attività finanziaria tenuto dall’OAM al n. A2500, e da Club Medici Finanza, iscritta all’Elenco Agenti in attività

finanziaria tenuto dall’OAM al n. A8229

“s erve un finanziamento? Ci dispiace, c’è la crisi”. Una frase che in un periodo come quello che stiamo vivendo si sente sempre più di frequente. Le banche stringono la cinghia e tendono a concedere meno prestiti, e anche quando ciò avviene i tempi procedurali sono molto lunghi.

Una risorsa a disposizione dei medici Consulcesi nella lotta contro il credit crunch è il finanziamento “Free for You”. Nato dalla collaborazione con Club Medici, “Free for You” permette a chi ne fa richie-sta di accedere ad un prestito personale libero da aperture di conto corrente e che non necessita di giustificativi di spesa. È possibile chiedere fino a 30 mila euro fornendo soltanto tessera sanitaria, documento di identità e tesserino di iscrizione all’Albo. “Free for You” è caratterizzato anche da una serie di procedure di ottenimento del prestito estremamente snelle anche nel caso di importi più elevati. È possibile, ad esempio, richiedere fino a 50mila euro restituibili in 120 mesi per pura liquidità o fino ad 80mila in 180 mesi per consolidamento debiti. Club Medici offre inoltre un’analisi creditizia personalizzata e approfondita, in modo da indirizzare gli iscritti verso il piano finanziario più adatto per importi e durate. È per questo che la percentuale di accettazione delle richieste di finanziamento si attesta ben oltre la media di mercato che caratte-rizza normalmente le finanziarie su base nazionale. La collaborazione tra Consulcesi e Club Medici non si ferma però qui e fornisce al professionista sanitario un bouquet di servizi d’assoluto interes-se. È a disposizione dei camici bianchi Consulcesi l’esperienza e la competenza maturate da Club Medici in oltre vent’anni di attività in ambito finanziario e del tempo libero con proposte studiate su misura, come finanziamenti personalizzati, leasing, mutui casa e viaggi. Consulcesi da parte sua offre a condizioni agevolate ai soci Club Medici la possibilità di partecipare ai ricorsi per gli ex specializzandi e di usufruire della vastissima offerta formativa proposta dal part-ner accreditato Age.Na.S. Sanità In-Formazione.Si tratta dunque di un accordo che le due realtà leader del mondo medico hanno firmato per un solo motivo: dare tutto ciò che serve al camice bianco per soddisfare le sue esigenze. “Siamo molto felici per l’accordo raggiunto con una realtà importante come Club Medici – ha dichiarato il Vicepresi-dente di Consulcesi, Edoardo Pantano – che ci permetterà di offrire al mondo medico un ventaglio sempre più ampio di opportunità. Invito da subito tutti i medici Consulcesi a contattare i nostri 350 consulenti che rispondono gratuitamente al numero verde dedicato 800.122.777 o a collegarsi al sito www.consulcesi.it per ricevere tutte le informazioni necessarie”. lLinea Diretta Gratuita

800.122.777Informati Ora

| 43Linea Diretta Gratuita

800.135.959Informati Ora

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l professor Salvatore Galanti ha deciso di dedicare la sua vita ad aiutare gli altri. Lo fa da anni portando la sua esperienza e le sue capacità in una terra difficile come l’Eritrea, per curare i malati e istruire il personale medico del luogo in modo da renderlo sempre più autonomo ed efficiente. Alcuni anni fa ha incontrato il Pre-

sidente onorario di Consulcesi, Massimo Tortorella; da lì è nato un sodalizio che porta solidarietà e speranza a chi ne ha davvero bisogno. E con la nascita di Consulcesi Onlus questo cammino non può far altro che continuare.professor galanti, lei è da tanti anni in prima linea nel dare un aiuto concreto alle persone meno fortunate. La recente costituzione di Consulcesi Onlus, di cui lei è presidente, dà però una spinta ulteriore a questo percorso. «La nascita della Onlus di Consulcesi ci permetterà di pensare e realizzare progetti di stampo diverso rispetto a quelli che abbiamo portato avanti fino ad oggi. Le nostre iniziative non saranno più di natura esclusivamente sanitaria, e anche il nostro cam-po d’azione si allargherà: non ci occuperemo più soltanto dell’Eritrea ma andremo a dare il nostro aiuto anche in altri Paesi africani che versano in condizioni simili, come l’Uganda o il Ruanda. Non c’è dubbio, comunque, che la nostra priorità resta quella di sviluppare progetti a scopo umanitario nel settore della sanità». Come è nata la collaborazione con Consulcesi?«Tutto è nato cinque anni fa grazie all’incontro, tra l’altro fortuito, con il Presidente ono-rario di Consulcesi, Massimo Tortorella. In quella occasione Massimo mi espresse il suo forte desiderio di prender parte ad iniziative a scopo umanitario come quella che stavamo portando avanti in quel momento. Parlandone, riuscimmo a trovare un accor-do che faceva felici entrambi: avremmo collaborato ed io mi sarei occupato della parte sanitaria, lui di quella finanziaria«. Che impatto ha avuto e continua ad avere il lavoro della sua equipe in eritrea? «Non c’è dubbio che qualcosa in quei luoghi è migliorato grazie agli interventi effettuati. E non parlo soltanto dal punto di vista urologico, che è quello che mi riguarda in prima persona. Faccio riferimento anche, ad esempio, al lavoro effettuato dalla Onlus del dot-tor Petitto, che ha istituito due centri di emodialisi, l’ultimo dei quali si sta sviluppando proprio adesso». In che modo è possibile sostenere la Onlus dall’esterno? «Chiunque voglia contribuire e partecipare allo sviluppo del nostro progetto può darci una mano anche con un impegno diretto e personale o attraverso semplici donazioni. Dal canto nostro, ci impegniamo a coinvolgere i nostri colleghi medici nella maniera giusta, per fare in modo che partecipino sempre più». l

SOLIDARIETà SENZA cONFINI con i progeTTi Del professor galanTiil presiDente Della onlus Di consulcesi in prima linea su Diversi fronti per Dare nuove prospettive attraverso la moDernizzazione. l’orotta referral Di asmara ne è un esempio tangibile

Nel futuro dei piccoli pazieNti batte uN “cuore artificiale”

Il progetto dell’ospedale pediatrico “Bambino Gesù” prosegue grazie a Consulcesi

Una grande speranza per i bambini affetti da patologie cardiache arriva dal progetto “Cuore

Artificiale”. Un’idea nata da diversi anni ma che ora è arrivata alla fase pre-clinica ed è

dunque diventata realtà. Questo traguardo è stato raggiunto grazie al lavoro dell’equipe dell’ospedale

pediatrico “Bambino Gesù” di Roma, diretto dal professor Antonio Amodeo, e dai contributi privati

provenienti da realtà come Consulcesi. Il progetto consiste in una turbina al titanio del

peso di soli undici grammi (o di quaranta nel caso di bambini che pesano più di quindici chili) in

grado di supportare una gittata cardiaca di un litro e mezzo. Questa turbina viene inserita all’interno

del cuore e poi connessa, tramite un piccolo tubo, all’aorta. Il sangue viene così aspirato dal

ventricolo sinistro ed arriva nell’aorta ascendente. Il tutto è alimentato da una batteria unita tramite un tubicino tunnellizzato attraverso l’addome. l I

IN CONGO LA SOLIDARIETà “FA SCUOLA”

La popolazione della Repubblica Democratica del Congo ha un estremo bisogno di aiuto. Lo sanno

bene sia Consulcesi Onlus che il dottor Emanuele Ausili, pediatra del Policlinico Gemelli di Roma

e Presidente dell’Associazione “La terrazza dell’infanzia”. Grazie alla collaborazione tra queste

due realtà benefiche è stata costruita, a Kinta, una scuola per i bambini dei villaggi della periferia di

Kinshasa. “La nostra Onlus – spiega il dottor Ausili – è nata nel 2005 e da anni prende parte a progetti

pensati per aiutare la popolazione africana”. Tra questi c’è, per l’appunto, quello della nuova

scuola: “L’idea di costruire cinque aule nuove – spiega ancora Ausili – nacque all’interno del

progetto chiamato “Kintaround” della Fondazione pediatrica di Kimbondo, il cui Presidente è Padre Hugo Rios, il quale rappresenta un po’ il simbolo

del nostro lavoro, in quanto ci ha aiutato a nascere come associazione e ci segue costantemente in tutto

il nostro lavoro”. In Congo però c’è tanto ancora da fare. “Per questo – conclude il pediatra – ci

stiamo organizzando per costruire, nelle vicinanze della scuola, anche un presidio medico, in modo da fornire alla popolazione congolese due servizi

essenziali”. l

Prof. Luca Pierelli Responsabile servizio di immunoematologia e medicina trasfusionale – Ospedale San Camillo, Roma

il cuore consulcesi batte per i bambini

di tutto il mondo

Unisciti a noi per realizzare i progetti già avviati e quelli nuovi in partenza.

anche un piccolo contributo può fare la differenza.Grazie per qUanto deciderai di donare.per maggiori informazioni, contattaci

visita il sito www.attivitabeneficheconsulcesi.it

oppure chiama il numero verde 800.122.777

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l professor Salvatore Galanti ha deciso di dedicare la sua vita ad aiutare gli altri. Lo fa da anni portando la sua esperienza e le sue capacità in una terra difficile come l’Eritrea, per curare i malati e istruire il personale medico del luogo in modo da renderlo sempre più autonomo ed efficiente. Alcuni anni fa ha incontrato il Pre-

sidente onorario di Consulcesi, Massimo Tortorella; da lì è nato un sodalizio che porta solidarietà e speranza a chi ne ha davvero bisogno. E con la nascita di Consulcesi Onlus questo cammino non può far altro che continuare.professor galanti, lei è da tanti anni in prima linea nel dare un aiuto concreto alle persone meno fortunate. La recente costituzione di Consulcesi Onlus, di cui lei è presidente, dà però una spinta ulteriore a questo percorso. «La nascita della Onlus di Consulcesi ci permetterà di pensare e realizzare progetti di stampo diverso rispetto a quelli che abbiamo portato avanti fino ad oggi. Le nostre iniziative non saranno più di natura esclusivamente sanitaria, e anche il nostro cam-po d’azione si allargherà: non ci occuperemo più soltanto dell’Eritrea ma andremo a dare il nostro aiuto anche in altri Paesi africani che versano in condizioni simili, come l’Uganda o il Ruanda. Non c’è dubbio, comunque, che la nostra priorità resta quella di sviluppare progetti a scopo umanitario nel settore della sanità». Come è nata la collaborazione con Consulcesi?«Tutto è nato cinque anni fa grazie all’incontro, tra l’altro fortuito, con il Presidente ono-rario di Consulcesi, Massimo Tortorella. In quella occasione Massimo mi espresse il suo forte desiderio di prender parte ad iniziative a scopo umanitario come quella che stavamo portando avanti in quel momento. Parlandone, riuscimmo a trovare un accor-do che faceva felici entrambi: avremmo collaborato ed io mi sarei occupato della parte sanitaria, lui di quella finanziaria«. Che impatto ha avuto e continua ad avere il lavoro della sua equipe in eritrea? «Non c’è dubbio che qualcosa in quei luoghi è migliorato grazie agli interventi effettuati. E non parlo soltanto dal punto di vista urologico, che è quello che mi riguarda in prima persona. Faccio riferimento anche, ad esempio, al lavoro effettuato dalla Onlus del dot-tor Petitto, che ha istituito due centri di emodialisi, l’ultimo dei quali si sta sviluppando proprio adesso». In che modo è possibile sostenere la Onlus dall’esterno? «Chiunque voglia contribuire e partecipare allo sviluppo del nostro progetto può darci una mano anche con un impegno diretto e personale o attraverso semplici donazioni. Dal canto nostro, ci impegniamo a coinvolgere i nostri colleghi medici nella maniera giusta, per fare in modo che partecipino sempre più». l

Prof. Luca Pierelli Responsabile servizio di immunoematologia e medicina trasfusionale – Ospedale San Camillo, Roma

il cuore consulcesi batte per i bambini

di tutto il mondo

Unisciti a noi per realizzare i progetti già avviati e quelli nuovi in partenza.

anche un piccolo contributo può fare la differenza.Grazie per qUanto deciderai di donare.per maggiori informazioni, contattaci

visita il sito www.attivitabeneficheconsulcesi.it

oppure chiama il numero verde 800.122.777

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a sicurezza del mattone. per gli italiani non c’è investi-mento migliore, anche in tempi di forte crisi. ma ora si punta su un mercato diverso: quello estero. Nonostan-te grandi incertezze e una pressione fiscale tutt’altro che

tenera, i numeri certificano un trend in crescita esponenziale. Se-condo Savills, tra i principali broker londinesi, il 70% delle nuove costruzioni sono state acquistate da stranieri. Londra è insomma il porto sicuro per chi vuole investire. Secondo il “New World Wealth” Londra è ufficialmente la capitale milionaria del mondo, con una zona residenziale più ricca di quella di Tokio e New York. Parliamo di una crescita del valore del mercato londinese irrefrenabile, che si è assestata al 7,7% nel 2012, è salita ulteriormente l’anno suc-cessivo (11,6%) ed i segnali relativi al 2014 parlano di un +18,5%. Il mercato immobiliare nazionale, invece, è cresciuto del 7%. Stando ai dati della British Property Federation, il 32% degli ac-quirenti compra casa per usarla come abitazione, mentre il 61% è costituito da nuovi investitori. Si tratta dunque di un mercato particolarmente liquido e destinato ad una crescita costante. Se-condo il “Telegraph” gli italiani che hanno il “culto del mattone” sono approdati sulle rive del Tamigi ed hanno scelto di comprare casa in massa.

HOME SWEET HOME: I MEDICI ITALIANI SCELGONO

LA GRAN BRETAGNAPerché proprio la Gran Bretagna? Innanzitutto perché

è la meta preferita di tanti camici bianchi italiani, che stanno sempre più di frequente cercando alla corte di Sua

Maestà opportunità di carriera e sviluppi professionali oltre ai maggiori guadagni ed una migliore formazione.

Secondo Savills, autorevole società di consulenza in questo settore, nel 2013 sono stati spesi 7 miliardi di sterline per l’acquisto di case di alto livello a Londra, con solo il 20%

degli acquisti come prime proprietà nel Regno Unito. Altro dato estremamente significativo è che gli investitori (i due

terzi) sono più dei proprietari. Interessante notare come gli italiani siano nella “Top 3” degli investitori stranieri con 436 milioni su 215 proprietà. Sul gradino più alto i russi

con 536 milioni e 264 proprietà ed a seguire gli indiani con 221 proprietà e 449 milioni. l

WELcOME hOMEinvestiamo sulla casaper realizzare i progetti all’estero, falcon re: una soluzione “chiavi in mano”

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england

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scotland

northern ireland

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Yorks & The humber

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london

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Linea Diretta Gratuita

800.189.091Informati Ora

www.falcon-re.co.uk

WELcOME hOMEinvestiamo sulla casa

SERVIZI • E proprio la richiesta di investimenti nel settore immobiliare estero ha spinto Consulcesi a rispondere a questa nuova esigenza. È stato infatti creato un vero e proprio ponte tra l’Italia e l’Inghilterra, attraverso l’accordo con la Falcon Re, una società immobiliare che opera nel mercato del Regno Unito, che offre servizi di consulenza ed intermediazione per clienti privati ed aziende. Soluzioni rapide e di grande efficacia. Il progetto, che si sviluppa a Londra dove ha sede l’azienda italiana leader nel mercato immobiliare, nasce dall’idea di creare un punto di riferimento per la classe medica italiana, la più interessata – sfruttando il trend del momento – ad acquisti ed investimenti all’estero. Non si assicurano solo strumenti impre-scindibili per muoversi sul mercato, ma anche tutela fiscale e legale, ap-poggio finanziario nell’ambito della promozione dell’investimento immobi-liare, ad oggi una delle attività più sicure e con maggiori ritorni economici.

Consulcesi ha scelto Falcon Re come partner per dare agli italiani che cer-cano casa nelle più prestigiosi località fuori dal Bel Paese, ed in particolare a Londra, un punto di riferimento. Per questo motivo è attiva per i camici bianchi la linea gratuita 800.189.091, che mette a disposizione la profon-da conoscenza dei regolamenti di compra-vendita e della struttura giuridi-ca dei Paese in cui opera. l

ricerca proprietàForte di un’amplissima rete di contatti e partnership consolidate nel corso della pluriennale esperienza nel settore immobiliare inglese, Falcon Re offre la consulenza e il supporto necessari per l’acquisto di immobili, siano essi per uso residenziale o commerciale. Il cliente è dunque guidato in ogni singola fase dell’acquisto: dalla scelta dell’area di interesse al reperimento della documentazione necessaria per la formulazione dell’offerta, fino alla scelta della tipologia di immobile.

coNsuleNza legaleEsistendo numerose differenze tra le normative italiana e inglese in tema di compravendita immobiliare, Falcon Re ha riservato ai suoi acquirenti una consulenza legale a 360° che permetta loro, grazie all’aiuto di una squadra di avvocati bilingue altamente specializzati, di affrontare l’intero iter burocratico in serenità e sicurezza.

coNsuleNza fiNaNziariaAl fine di non lasciare da solo il cliente nelle grinfie del quadro normativo inglese, un’ equipe di professionisti gli illustrerà tutti gli aspetti fiscali e finanziari relativi alla compravendita programmata. Si tratta di una consulenza che si estende alla scelta e gestione del rapporto con gli istituti di credito britannici. In questo modo è possibile individuare la soluzione finanziaria più idonea alle esigenze del cliente.

ristrutturazioNi professioNaliNon appena terminata la compravendita, Magisco Design entra in campo per fornire al cliente la sua conoscenza del mercato e i rapporti con le principali aziende italiane del settore per gestire tutte le necessità legate ad una ristrutturazione completa o ad interventi di manutenzione. Anche in questo caso, il supporto è totale: dall’espletamento di tutte le pratiche ad una consulenza ingegneristica ed architettonica, passando per la fornitura dei materiali e l’effettiva esecuzione delle opere.

trovare casa o un immobile aD uso commerciale in inghilterra non è mai stato così facile grazie al

supporto fornito Da falcon re. gli anni Di esperienza, le professionalità coinvolte e la fitta rete Di contatti allacciati sono una garanzia per il cliente che vuole portare a buon fine una compravenDita immobiliare,

grazie aD un supporto che va Dalla scelta Del terreno fino a quella Dei complementi D’arreDo.

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Change (%)

crescIta del prezzo medIo delle case (HoUse prIce Index) nel 2013 nel regno UnIto

fonte: land registry

m ettersi al volante e godersi il piacere di guidare l’auto dei propri sogni. un sogno, appunto, che sempre più spesso rimane nel cassetto. assicurazioni alle stelle, tasse di circolazione, costi di manutenzione, spese di immatricolazione e di ac-quisto - in tempi di crisi - sono diventati un salasso insostenibile. e così anche potersi permettere una macchina, status symbol di tante generazioni, è diventato un lusso. C’è chi ne fa un culto, chi la usa per necessità: due maniere completamente

opposte di vivere l’esperienza della guida, accomunate però dalle stesse oggettive difficoltà legate all’acquisto e alla gestione del mezzo. Con-sulcesi ha però studiato un nuovo modo di pensare l’auto per i medici e non solo. “Con dottcar – spiega il Vicepresidente di Consulcesi Edoardo Pantano – la nostra vettura torna ad essere un mezzo da utilizzare in piena libertà. Le parole chiave diventano facilità, risparmio e comodità”. La svolta sta nella maniera in cui possedere l’auto: si passa dall’acquisto al noleggio a lungo termine. Perché conviene? In primis perché le automo-bili sono soggette ad una forte svalutazione e perdono valore di mercato. In più Dottcar propone delle condizioni che tenterebbero anche i più diffidenti. Il processo è semplicissimo: si sceglie l’importo della rata, optando per una durata oscillante tra i 36 e 48 mesi, e quindi si seleziona l’automobile che rientra in quel range. A quel punto non si deve fare altro che guidare perché assicurazione (polizza Kasko compresa), tasse, manutenzione ordinaria e straordinaria sono incluse nella cifra prescelta. In più per i possessori di partita Iva c’è la possibilità di detrarre le spese, con una doppia possibilità, quindi, di guadagno. Il partner? Il migliore al mondo che garantisce la certezza del risparmio, potendo gestire “in casa” tutti i servizi accessori che altri gruppi esternalizzano, aumentando quindi i loro costi. l

DOTTcAR: LA MARcIA IN PIù PER LA TUA PROFESSIONE. risparmio e vantaggi per la tua auto

VOCE DI COSTO ACQUISTO NOLEGGIOFINANZIAMENTOPrezzo di Listino (comprensivo di immatricolazione e IPT) € 31.450,00 -Sconto ipotetico concessionario (8%) -€ 2.515,26 -Costi totali di acquisto € 28.925,57 -SERVIZITassa di proprietà € 1.419,00 Incluso nel canoneCopertura assicurativa RCA, incendio, furto, Kasko € 14.868,00 Copertura equivalente inclusa nel canoneManutenzione + Pneumatici € 10.860,00 2 cambi completi di pneumatici inclusi nel canoneSoccorso Stradale € 356,00 Incluso nel canoneCosti totali dei servizi € 27.503,00 Incluso nel canoneTotale Acquisto + Gestione € 56.428,57 -Realizzo da vendita dell’auto usata -€ 13.600,00 Incluso nel canoneCosto totale € 42.828,57 € 39.168,00Costo mensile € 892,26 € 816,00Costo annuo € 10.707,14 € 9.792,00

TABELLA COMPARATIVA TRA L’ACQUISTO DI UN AUTO E IL NOLEGGIO A LUNGO TERMINEESEMPIo Su: MERCEdES CLASSE B 200 CdI SPoRT 48 MESI

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