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In caso di smarrimento, si chiede di riportare il quaderno al seguente indirizzo:

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Mostra e laboratorio sperimentale

dal 23.09.2017 al 08.10.2017 presso lo spazio espositivo

ex Macello via Rizzo, 73 – Dolo (VE)

con il patrocinio di

iniziativa culturale curata da Associazione di Promozione Sociale

“Luci in Riviera”

Comune di Dolo

L’ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE “LUCI IN RIVIERA”

L’associazione offre occasioni di incontro, di svago e di riflessione culturale attorno all’utilizzo “etico“ dell’illuminazione e del suo utilizzo nella valorizzazione paesaggistica, artistica, cuturale e turistica del territorio.

Le finalità che si propone sono in particolare: • promozione culturale e turistica del territorio,

attraverso l’organizzazione e la realizzazione di eventi ed installazioni che abbiano la luce e l’illuminazione come protagoniste;

• promozione della cultura della “buona illuminazione” attraverso l’organizzazione di seminari, laboratori, workshop a carattere locale, nazionale ed internazionale;

• promozione e sensibilizzazione circa le tematiche inerenti l’inquinamento luminoso in difesa dell’ambiente naturale e dei beni paesaggistici;

• promozione della cultura del “risparmio energetico”;

• promozione e diffusione di studi e ricerche inerenti il campo dell’interazione tra illuminazione naturale/artificiale con il benessere dell’uomo e la salute dell’ecosistema;

• sviluppare attività e laboratori con soggetti svantaggiati stimolando, mediante l’uso della luce, le loro capacità cognitive e sensoriali.

Maggiori informazioni al sito:

www.luciinriviera.com

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• La mostra si pone l’obiettivo di spiegare i meccanismi della visione umana attraverso l’esposizione di illusioni ottiche.

• Le illusioni ottiche sono immagini in grado di ingannare l’apparato visivo umano facendo percepire cose inesistenti o sbagliate. Sono spesso usate dagli scienziati per capire come funziona il nostro cervello.

• Osservare il mondo circostante non è una cosa semplice: metà del nostro cervello è costantemente impegnata in questa attività e consuma circa il 4% dell’energia fornita dal cibo di cui ci nutriamo.

• Il nostro occhio funziona come una macchina fotografica: le immagini del mondo circostante entrano attraverso la pupilla e vengono messe a fuoco tramite un diaframma (iride) ed un sistema di lenti (cristallino, humor vitreo e humor acqueo) così da apparire nitidamente sulla pellicola fotosensibile (retina).

• Sulla retina un fitto sistema di cellule codifica l’immagine ed invia specifici segnali al cervello riguardo la luce riflessa in termini di lunghezza d’onda e di quantità (luminosità) ed i contrasti presenti nell’immagine.

• Il cervello elabora tutti questi dati e ricava informazioni in merito alla forma, il colore e l’aspetto degli oggetti.

• Sulla base delle conoscenze archiviate in memoria oppure a processi logici derivati dalle nostre esperienze, il cervello riconosce ciò che stiamo guardando e ce lo comunica.

• In conclusione, quando guardiamo il mondo, i nostri occhi hanno il compito di catturare le immagini mentre il cervello le deve capire e tradurre correttamente.

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Il colore ed il suo contesto

Scrivi il colore dei quadratini indicati in figura, poi ritaglia la mascherina che trovi a pagina 6 e verifica se hai indovinato

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Spiegazione:

• Il cervello non si limita a recepire i colori e la luminosità degli oggetti, ma li confronta con quelli degli elementi vicini. Pertanto la percezione della tinta di una superficie dipende dal contesto in cui si trova e non solo dalla luce che essa riflette.

• I due quadrati sono esattamente dello stesso colore marrone, ma quello sulla faccia del cubo rivolta verso l’osservatore appare di colore arancione perchè la presenza dell’ombra ed il colore dei quadratini circostanti lo fanno sembrare più chiaro.

• Se non sei convinto, prova gli esperimenti seguenti.

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5

Sono più scure le superfici A oppure le superfici B?

A

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02

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Copyright E. H. Adelson

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Con l’aiuto di un adulto, ritaglia le maschere

di questa pagina e sovrapponile alle corrispondenti immagini delle pagine precedenti per verificare se hai indovinato

Illusioni di movimento

• Certi disegni ripetitivi stazionari generano la percezione di movimento e l’effetto può diventare più evidente se si muovono gli occhi sulle varie porzioni della figura.

• Gli scienziati hanno rilevato che immagini di questo tipo attivano le aree celebrali responsabili della rappresentazione visiva dell’ambiente mentre ci muoviamo.

• Nella pagina precedente: illustrazione di Akiyoshi Kitaoka, docente di psicologia all’università Ritsumeikan, Giappone (per gentile concessione dell’autore). Altre opere del professore possono essere ammirate sul sito: http://www.ritsumei.ac.jp/~akitaoka/index-e.html

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Copyright A. Kitaoka, 2002

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• Osserva le linee principali delle figure della pagina a fianco: ti sembra che siano parallele tra di loro? Se non sei convinto controlla con righello e squadretta!

• La figura in alto è nota come “illusione del muro del Caffè” perchè è stata scoperta per caso all’esterno di un ristorantino che si trova nei pressi del laboratorio di psicologia del prof. Richard Gregory a Bristol.

• L’illusione si verifica solo se i riquadri bianchi e neri sono sfasati in senso laterale e se hanno un bordo grigio intorno. Siccome alle sfumature chiare e scure reagiscono neuroni di tipo diverso, il bordo sembra più scuro in certe zone e più chiaro in altre. Il cervello interpreta tali differenze come un’inclinazione delle righe.

• Analogamente nell’immagine in basso, le piccole linee orizzontali sono percepite da neuroni diversi rispetto a quelle verticali e ciò genera una sensazione di diversi intervalli spaziali tra le stesse e di diversa inclinazione delle linee.

Illusioni di prospettiva Quale dei due segmenti blu è più grande? Questa illusione è nota come “Illusione di Ponzo”

Le due facciate del parallelepipede sono uguali?

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Spiegazione: • Due linee convergenti danno l’impressione

di qualcosa che si allontani verso l’orizzonte, come i binari di un treno. Quindi un oggetto posto vicino alla convergenza viene interpretato come distante da chi osserva e ci si aspettia che appaia piccolo. Se ciò non avviene lo crediamo più grande di quello che è. Analogamente nella figura di lato dove il segmento di destra è rappresentato su una parete che interpretiamo più distante da noi.

• Due linee parallele che si allontanano suggeriscono l’idea di una superficie che si allarga. Per questo motivo la faccia di fondo del parallelepipedo appare più grande di quella di fronte all’osservatore.

• Tali illusioni sono dovute alle regole prospettiche per la rappresentazione della profondità e della distanza, che sono state introdotte dagli artisti del Rinascimento.

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I due segmenti sono alti uguali?

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Le figure impossibili

Sono immagini che rispettano le regole geometriche e prospettiche del disegno ma non corrispondono ad alcun oggetto fisico reale.

Le immagini ambigue

Sono disegni che possono essere interpretati in due modi totamente diversi ed ugualmente validi, ma che si escludono a vicenda.

Cosa vedi nelle figure di questa pagina? (soluzioni in ultima pagina)

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Coy

righ

t: O

ctav

io O

cam

po

B D

C E A

Copia o inventa un’immagine ambigua

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Copia o inventa una figura impossibile

Le immagini fantasma

Fissa l’occhio del pappagallo rosso per 30 secondi, poi sposta lo sguardo al centro della gabbia vuota. Infine fai la stessa cosa con l’uccellino verde. Nel primo caso apparirà un pappagallo colore verde-blu, nel secondo un uccellino rosa.

Per poter ottenere le immagini fantasma è necessario mantenere lo sguardo assolutamente fermo sul disegno iniziale.

Spiegazione:

• Quando le cellule della nostra retina responsabili della visione a colori (“i coni”) rimangono esposti a lungo ad uno stimolo luminoso costante, riducono la loro attività (“si adattano a quello stimolo”) per poter risparmiare energia.

• Quando lo stimolo è terminato, queste cellule impiegano un po’ di tempo per riattivarsi pertanto non riescono a vedere immediatamente quel colore, ma solo il suo complementare.

• Il colore complementare è la luce bianca priva dello stimolo luminoso iniziale e appare tanto più luminoso tanto più sono “adattati” i coni, cioè quanto più a lungo si è osservata l’immagine.

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Quali colori devi usare per far apparire la bandiera italiana?

(soluzione in ultima pagina)

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Fissa ogni bandiera per 30 sec poi sposta lo sguardo sulla parte bianca della pagina: riconosci a quale paese appartengono? Scrivi il loro nome sulle linee tratteggiate a fianco.

(soluzione in ultima pagina)

• Colora i settori del cerchio secondo questa sequenza: giallo, arancione, rosso, verde, blu, viola

• Ti consigliamo di utilizzare le matite colorete oppure gli acquerelli

• Con l’aiuto di un adulto, ritaglia il cerchio e fai passare una cordicella per il suo centro così che possa ruotare sul proprio asse

• Metti in rotazione il disco più veloce che puoi

• Che colore vedi?

Spiegazione:

• La percezione del colore bianco è in realtà la combinazione di tutti i colori dell’arcobaleno.

• Quando il disco ruota veloce, l’occhio non riesce a distinguere i singoli settori colorati e quindi le loro tinte si fondono insieme dando l’impressione del colore bianco

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Soluzioni: • pag. 12:

A. vecchio con sombreros e donna con il bambino in braccio/profilo di generale calvo e con la barba. L’immagine contiene anche altri sei volti sullo sfondo: sei riuscito a trovarli?

B. profilo di indiano/eschimese di spalle; C. profilo di uomo vecchio con

cappello/giovane uomo con cappello di spalle;

D. vaso/profilo di due volti; E. profilo di vecchia signora/giovane

donna di spalle. • pag.15:

– Grecia, – Germania – Regno Unito – Francia – Norvegia – per ottenere la bandiera d’Italia i

colori da usare sono: rosso, nero, verde

Mostra “Non è illusione, è percezione” - Staff operativo:

• Giuseppe Baruzzo, responsabile marketing

• Patrizia Callegari, responsabile marketing

• Roberto Corradini, responsabile creativo • Elena Pedrotti, responsabile scientifica • Federico Schiavo, responsabile logistica Gioca-quaderno: • progetto grafico e contenuti a cura di

Elena Pedrotti Le immagini contenute nel presente quaderno sono di proprietà dei rispettivi autori che hanno fornito il loro consenso alla pubblicazione ovvero sono di proprietà del curatore grafico.

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