Le illusioni ottiche spiegate dal tuo cervello

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Ciao, sono il tuo cervello, quel piccolo organo chiuso in una scatola di ossa che è il centro operativo di tutto il tuo essere

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Ciao, sono il tuo cervello,

quel piccolo organo chiuso in una scatola di ossa che è il centro operativo di tutto il tuo essere

Sono io che ti permetto di restare in equilibrio, rapportarti al mondo esterno, respirare, pensare,

provare emozioni, parlare, studiare, sbuffare, godere, meditare, ridere...

Ad esempio, sai quanto devo lavorare solo per farti registrare il profumo di un fiore?

Le informazioni visive mi giungono dalla retina dell'occhio attraverso

il nervo ottico. Le analizzo per valutare forma, colore, posizione, distanza del fiore che stai

osservando.Le confronto per valutare se è un fiore che hai già incontrato

prima, se ha caratteristiche diverse o si trova in un altro

contesto e aggiorno le informazioni immagazzinate.

In quei momenti rapidissimi sono anche capace di verificare se quel fiore ha suscitato in te delle

emozioni in passato e te le ripropongo – i ricordi – per decidere nell’immediato la reazione che avrai

E se sul fiore vedi una vespa?

Tutto per una piccola innocua vespa.

In quel caso devo analizzare altri stimoli: la vespa produce un ronzio, si muove quindi può avvicinarsi a te e io mi ritrovo a dover calcolare le distanze, la direzione del suono, il rischio...

Non ti basta? Allora complico un po’ la situazione spiegandoti che, nonostante tu sia concentrato sul tuo

fiore e sulla vespa, senza che te ne renda conto io sono costretto ad analizzare anche tutti gli altri

stimoli attorno a te: passanti, auto, rumori, odori…

...altrimenti come faresti a renderti conto che all’improvviso una bicicletta sta per investirti mentre

tu annusi beatamente il tuo fiore?

E vogliamo considerare tutti i processi che regolo in sordina? Battito cardiaco, respirazione, digestione, equilibrio, reazione immunitaria, regolazione della

temperatura corporea…mi fermo qui, vedo che ti stanchi solo a

leggere!

Credi ch’io sia un po’ presuntuoso? Me lo posso permettere, fidati.

Ma per farti comprendere quanta umiltà dimora in me, ho deciso di parlarti

prima di tutto dei miei errori.

Ti parlerò delle illusioni ottiche.

Molte persone conoscono già le illusioni ottiche e sanno darti una spiegazione, ma nessuno ha mai

ascoltato la mia versione dei fatti.

In questo viaggio affascinante ti spiegherò cosa accade realmente quando mi trovo di fronte

a figure ambigue e ingannevoli, come mi comporto, cosa faccio per trovare una logica anche quando

una logica non esiste. Sarà un’esperienza unica che ti aprirà la mente.

Cominciamo divertendoci un po’.

Cosa vedi in quest’immagine:

una donna giovane o una vecchia? Sia che tu veda la giovane sia che

tu veda l’anziana, la risposta è corretta

perché sono presenti entrambe.

Non ci credi?

Allora ti aiuto spiegandoti i dettagli.

L'INTERO È MAGGIORE DELLA SOMMA DELLE SUE PARTI SENSORIALI

ovvero in base all’intero che ogni individuo percepisce, i dettagli assumono un significato diverso.

Nella stessa immagine il volto della giovane diventa il naso della vecchia.

È l’intero che definisce le singole parti: il modo in cui tu interpreti l’oggetto nel suo complesso

darà ordine ai dettagli.

Ti sembra strano? Prova a presentare l’immagine che hai appena visto a una bambina di 5 anni: scommettiamo che vede la Befana? Questo perché la Befana è più familiare a una bimba di quell’età rispetto a una donna così elegante.

Divertiamoci ancora. Lo vedi il triangolo bianco al centro della figura, quello con la

punta rivolta verso il basso? Lo vedi davvero? Beh, mi dispiace, ma ti sto illudendo:

il triangolo bianco NON ESISTE, non è stato disegnato.

Cosa succede, secondo te, se quei cerchietti neri vengono chiusi?

Te lo dico io: non riesci più a vedere quel benedetto triangolo!

Il motivo è legato al fatto che quei cerchietti incompleti messi lì, accanto alle tre punte

di frecce, non hanno alcun significato per me. Se però io fingo che ci sia il triangolo

bianco, tutto acquista un senso: ai cerchietti manca uno spicchio perché le punte del

triangolo finiscono proprio lì e le punte di frecce diventano magicamente gli angoli di

un altro triangolo al di sotto di quello bianco. Messa così suona meglio, no?

Magari potrà sembrarti uno spreco di tempo da parte mia, ma ti assicuro che seguire queste semplici regole

è un vantaggio per te. Non ci credi?

Allora immagina di essere in una foresta e di veder sbucare da

dietro un cespuglio una criniera e una coda: nella tua mente

immagini che sia un leone e cerchi di allontanarti, ma chi

credi che abbia creato l’immagine completa del leone unendo

criniera e coda? Tu in realtà immagini che sia un leone, non lo

vedi per intero, ma io creo l’immagine completando i vuoti in base a conoscenze e ricordi.

Una bella comodità, non ti pare?

Ora osserva bene questa immagine

Come in tutte le figure di questo tipo, gli oggetti in lontananza

sembrano più piccoli ma tu sai benissimo che gli alberi del viale hanno pressapoco tutti la stessa altezza. Le ombre aiutano a farti comprendere la profondità, ma il colore della struttura non cambia.

I bordi del viale centrale che sembrano convergere verso il

centro sono nella realtà perfettamente paralleli.

Nonostante tutte le deformazioni visive, tu conosci l’immagine reale.

Questo concetto molto semplice è alla base della costanza percettiva.

La costanza del colore, ad esempio, ti permette di percepire il colore degli oggetti come stabile

nonostante cambi l’illuminazione circostante.

La costanza della forma ti permette di

comprendere la reale forma degli oggetti nonostante, a causa

della prospettiva, possano essere

proiettate immagini diverse sulla retina

La costanza della misura ti dà la possibilità di avere consapevolezza delle dimensioni di ciò che osservi anche se lo guardi da distanze diverse.

Tra i segmenti orizzontali quale ti sembra più lungo? Quello centrale, vero? Ci avrei giurato.

È un’illusione: i tre segmenti sono esattamente identici. Le punte di frecce ai lati dei segmenti orizzontali sono degli indizi di

prospettiva lineare cioè dettagli che io analizzo per comprendere quanto siano lontani gli oggetti. Le punte chiuse mi suggeriscono

che la linea è vicina, le punte aperte che è lontana.

Tu osservi ciò che ti circonda attraverso gli occhi, io creo l’immagine di ciò che vedi.

Il bello è che le due cose spesso non corrispondono!

Akiyoshi Kitaoka, docente giapponese di psicologia, è riuscito a

comprendere che dietro questa mancata corrispondenza non c’è lo zampino dell’immaginazione, come si credeva fino a qualche anno fa.

Prendiamo il caso delle illusioni di

movimento. Questi cerchi, chiamati simpaticamente

"serpenti rotanti", si muovono o non si

muovono?

“Eppur si muovono” avrebbe detto Galilei, e invece i serpenti non si sono mai mossi

e mai si muoveranno.

E non è colpa degli occhi o dell'immaginazione: non sto immaginando che i serpenti si muovano...

...ma sono realmente convinto che quei benedetti serpenti

ruotino senza sosta. E non serve a nulla

spiegarmi che è un’illusione

La particolare combinazione di forme e colori fa sì

che a un certo punto gli occhi comincino a

muoversi rapidissimamente inviandomi una cascata

di segnali che io elaboro convincendomi che ci sia

una rotazione. E ovviamente convinco anche te.

Divertente, vero?

Ti sei mai chiesto perché alcune persone vengono ingannate dalle illusioni ottiche più di altre?

Un recente studio ha evidenziato un forte legame tra l’entità dell’illusione ottica percepita e l’estensione

della corteccia visiva. L’estensione di quest’area può variare fino a tre volte

da un individuo all’altro e quanto più essa è estesa, tanto minore è la probabilità di cadere vittima di

un’illusione ottica.

E ora una curiosità. A causa delle illusioni ottiche, se in un locale ordini un drink,

il barman ti offrirà una quantità maggiore di bevanda se userà bicchieri bassi anziché alti (fino al 30% in più).

Anche qui c’è sotto un mio errore: il fatto è che provo a concentrarmi,

ma le linee verticali mi appaiono sempre più lunghe di quelle orizzontali

anche se sono della stessa misura. Così i bicchieri bassi mi sembrano

meno capienti anche a parità di volume.

L'argomento "illusioni ottiche" affascina da sempre L'argomento "illusioni ottiche" affascina da sempre

scienziati e comuni mortali. scienziati e comuni mortali.

Ne è la prova il casoNe è la prova il caso

#thedressgate, una disputa che ha preso vita sui social #thedressgate, una disputa che ha preso vita sui social

media riguardo la percezione dei colori dell'abito di media riguardo la percezione dei colori dell'abito di

questa immagine e che ha coinvolto milioni di utenti tra questa immagine e che ha coinvolto milioni di utenti tra

cui personaggi famosi, giornalisti, medici e politici.cui personaggi famosi, giornalisti, medici e politici.

Questo viaggio per ora si conclude qui.Io ho giocato la mia carta, quella della curiosità: ti ho mostrato di cosa sono capace (in realtà ho sintetizzato molto) e cosa invece mi inganna, ti ho incuriosito con l’apparenza e ti ho stupito con la

realtà e spero che ti sia divertito.

Ma non fermarti qui.

Io sono il tuo centro operativo.

Impara a conoscermi, studiami e sfruttami come desidero.

Scoprirai che ciò che sei adesso non è che una minima parte di ciò che potresti essere.

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che si celano dietro le illusioni ottiche,

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