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79 Paolo Giorgi “Quei più modesti applausi del teatro” L’inedito epistolario del compositore Achille Peri (1812-1880) conservato presso la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia (1) Scopo del presente contributo è aprire alcune nuove prospettive di ricerca nate durante il mio lavoro di censimento e catalogazione dei fondi musicali conservati presso la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia. Mi concentrerò in particolare sulla figura del compositore reggiano Achille Peri (1812- 1880), figura oggi quasi totalmente dimenticata anche dalla sua città natale, ma che, come spero di dimostrare nel corso della trattazione, merita una valorizzazione per l’importanza non soltanto locale ma anche per la centralità rispetto a processi storico-musicali di ben più ampia valenza nazionale. 2 Presso la biblioteca Panizzi di Reggio si conserva l’unica parte nota (quantomeno allo stato attuale della ricerca) dell’epistolario di Peri: si tratta di ottantadue lettere, 3 conservate all’interno della sezione dei Manoscritti Reggiani, che coprono un arco di quarantadue anni (dal 1835 al 1877); tale corpus, fino ad ora ignorato dagli studiosi, permette, grazie alla sua notevole copertura temporale e al contenuto delle singole missive, di ricostruire in maniera piuttosto precisa la sua intera vicenda umana e professionale. Peri, come del resto tutti gli intellettuali e artisti dell’Ottocento che ebbero una vita movimentata e ricca di contatti, intrattenne forti rapporti epistolari con molti suoi contemporanei: in particolare, nei fondi della Panizzi sono testimoniati scambi di lettere con Giacinto Serpini (amico d’infanzia e impiegato come avvocato nello studio notarile del padre), 4 il conte Francesco Gherardini (podestà di Reggio fino alla scioglimento del Ducato degli Este di Modena e Reggio nel 1859, e primo mecenate del compositore), nonché con diversi 6-Giorgi.indd 79 14/07/15 20.53

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Paolo Giorgi

Paolo Giorgi

“Quei più modesti applausi del teatro”L’inedito epistolario del compositore

Achille Peri (1812-1880) conservato presso la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia (1)

Scopo del presente contributo è aprire alcune nuove prospettive di ricerca nate durante il mio lavoro di censimento e catalogazione dei fondi musicali conservati presso la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia. Mi concentrerò in particolare sulla figura del compositore reggiano Achille Peri (1812-1880), figura oggi quasi totalmente dimenticata anche dalla sua città natale, ma che, come spero di dimostrare nel corso della trattazione, merita una valorizzazione per l’importanza non soltanto locale ma anche per la centralità rispetto a processi storico-musicali di ben più ampia valenza nazionale.2

Presso la biblioteca Panizzi di Reggio si conserva l’unica parte nota (quantomeno allo stato attuale della ricerca) dell’epistolario di Peri: si tratta di ottantadue lettere,3 conservate all’interno della sezione dei Manoscritti Reggiani, che coprono un arco di quarantadue anni (dal 1835 al 1877); tale corpus, fino ad ora ignorato dagli studiosi, permette, grazie alla sua notevole copertura temporale e al contenuto delle singole missive, di ricostruire in maniera piuttosto precisa la sua intera vicenda umana e professionale. Peri, come del resto tutti gli intellettuali e artisti dell’Ottocento che ebbero una vita movimentata e ricca di contatti, intrattenne forti rapporti epistolari con molti suoi contemporanei: in particolare, nei fondi della Panizzi sono testimoniati scambi di lettere con Giacinto Serpini (amico d’infanzia e impiegato come avvocato nello studio notarile del padre),4 il conte Francesco Gherardini (podestà di Reggio fino alla scioglimento del Ducato degli Este di Modena e Reggio nel 1859, e primo mecenate del compositore), nonché con diversi

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cantanti, compositori, intellettuali e impresari dell’epoca. Il suo carteggio permette dunque di ricostruire, grazie alla ricchezza di documentazione e di riferimenti, non soltanto dettagli biografici e compositivi prima ignoti relativi a Peri, ma anche uno spaccato della vita musicale dell’epoca, e in particolare del percorso di un operista che visse, come tanti, all’ombra della grandezza di Giuseppe Verdi, allora (e ancora oggi) considerato unico metro di paragone per qualsiasi musicista che abbia operato nei decenni centrali del XIX secolo. Oltre alla lettere, nella stessa biblioteca si conservano numerosi altri documenti musicali, libri e spartiti di Peri, che hanno svolto un ruolo fondamentale nel formazione dei fondi musicali della Panizzi, come si accennerà brevemente nella conclusione.Achille Peri, nato nel 1812 in una famiglia di avvocati e notai da generazioni, dimostrò fin da giovanissimo un grande talento per la musica, tanto che la famiglia lo fece studiare fin da adolescente con le personalità musicali più in vista della città, Alberto Gregori (pianoforte) e Giovanni Battista Rabitti (composizione). Nel 1834, su consiglio di Rabitti, si trasferì in Francia (prima Marsiglia e poi Parigi), per lavorare come insegnante e al tempo stesso perfezionare la sua formazione con diversi compositori: l’italiano Michele Carafa e i francesi Gustave Mery e Alphonse Karr; a Parigi conoscerà anche Gaetano Donizetti, che lo spronerà a lanciarsi nella carriera operistica. Il suo debutto avvenne a Marsiglia nel 1838, con l’opera semiseria Una visita a Bedlam, ovvero I finti pazzi, e il discreto successo gli consentì di tornare in Italia e diventare maestro di Cappella nella cattedrale di Reggio nel 1842, nonché insegnante di canto e pianoforte presso diversi accademie private. Nei quindici anni successivi la felice penna compositiva di Peri lo porterà a notevoli successi operistici in numerose piazze teatrali italiane: si ricordano in particolare Dirce (1843), Tancreda (1847), I fidanzati (1856), Vittor Pisani (1857). Ciascuna di queste opere, oltre ad essere un grande successo esecutivo, ebbe anche un discreto successo editoriale, grazie alla pubblicazione da parte dell’editore milanese Ricordi di spartiti, riduzioni e fantasie dalle sue opere. Ed è proprio grazie all’intreccio con Ricordi che la vita professionale di Peri arriverà ad una svolta decisiva.Negli anni tra l’Unità d’Italia e il 1885 circa Tito I Ricordi (erede della gloriosa casa musicale fondata nel 1808 dal nonno Giovanni) si concentrò sulla ricerca di un compositore di melodrammi seri che potesse quantomeno affiancare la figura di Verdi all’interno del circuito produttivo dei teatri da lui controllati, e in questa attività di talent scouting aveva impiegato notevoli sforzi sia logistici sia economici.5 Verdi rimase però centrale e insostituibile nell’immaginario e nel cuore del pubblico italiano, e nonostante i numerosi tentativi e alcuni parziali successi relativi a nuovi compositori (vedi ad esempio Ponchielli e Boito), Ricordi riesce a trovare soddisfazioni

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economiche consistenti soltanto dal classico repertorio belcantistico classico (di autori come Rossini, Bellini, Donizetti, Mercadante), dal recupero di compositori di opere comiche di repertorio (come Hérold, Cagnoni, Ricci) e da alcune opere di tradizione francese (in particolare di Gounod e Massenet).Achille Peri fa parte di quella fitta schiera di compositori che Ricordi ingaggiò all’inizio degli anni 1860 anni per produrre nuove opere, e bisogna ammettere che, anche se la collaborazione tra la casa editrice e il compositore reggiano si limiterà a tre contratti concentrati in due stagioni, Peri si trova al terzo posto per numero di contratti con Ricordi, superato soltanto da Antonio Cagnoni (quattro contratti in quattro stagioni) e dall’imbattibile Verdi, come si desume dalla sezione del Libro dei contratti di Casa Ricordi relativa agli anno 1860-1873.6 Per avere un’idea sintetica ma chiarificatrice della questione, si osservi questo prospetto cronologico:7

Per meglio contestualizzare la lettura di questi dati numerici all’interno del percorso biografico di Peri, ci viene in aiuto in molti casi l’epistolario conservato in Panizzi: esso permette infatti, per esempio, di comprendere meglio le dinamiche di contrattazione con Ricordi, o di capire le motivazioni della conclusione del loro rapporto professionale.Nel marzo 1860 debutta alla Scala il dramma biblico Giuditta, accolto con un discreto successo dal pubblico milanese, e immediatamente riproposto con successo sempre crescente nel circuito teatrale collaterale a Milano. Ecco come Peri commenta una rappresentazione tenuta il Teatro municipale di Piacenza nel dicembre 1860:

[...] Qui sono contento dell’esito che ha avuto la Giuditta. Varie volte fui chiamato all’onore del proscenio e alla seconda rappresentazione il teatro era stipato di gente e vari pezzi che non erano stati applauditi la prima sera lo furono alla seconda quantunque da principio si dovette avvertire il pubblico che il Baritono non poteva cantare. [...] 8

Peri è dunque ben consapevole che l’ottima riuscita della Giuditta nel 1860 gli aveva aperto le possibili porte del successo duraturo grazie alla collaborazione di Ricordi, e viene difatti ingaggiato per un nuovo melodramma, L’Espiazione, su testo di Temistocle Solera.

Stagione/mese anno Compositore Titolo Num. recite 1860/marzo 1860 Achille Peri Giuditta 10 1869/ottobre 1860 Achille Peri Vittor Pisani 14

1861/febbraio 1861 Achille Peri L’Espiazione 4 1862/settembre 1862 Giuseppe Verdi I Masnadieri 15 1862/settembre 1862 Achille Peri Giuditta 14 1862/novembre 1862 Charles Gounod Faust 11 1863/dicembre 1862 Achille Peri Rienzi 6 1863/dicembre 1862 Saverio Mercadante Il Bravo 12

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L’opera, rappresentata nel febbraio 1861 alla Scala, fu però un discreto fiasco, e venne cancellata dopo soltanto quattro rappresentazioni. L’insoddisfazione di Peri nei confronti del libretto di Solera, da lui considerato in qualche modo colpevole dell’insuccesso, traspare pienamente da una lettera, scritta due anni dopo, in occasione di una possibile ripresa dell’Espiazione:

[...] Saprai già che io aveva aperto un bell’avvenire dopo l’andata in iscena della mia Giuditta alla Scala, poiché mi procurò la riconferma, ma che il poeta Solera mi fece languire per più mesi prima di consegnarmi il libretto dell’Espiazione, soggetto d’altronde pochissimo adatto a quelle grandi scene. L’esito riuscì alquanto freddo sebbene avessi chiamate ed alcuni pezzi fossero applauditissimo. L’opera si fece 7 o 8 sere poi la levai io stesso di scena onde far subito accomodare il libretto e rifare per conseguenza alcuni pezzi. L’Espiazione sebbene ora accomodata non si è riprodotta ché tanto io, quanto l’Editore vorremmo avere la Borghi-Mamo, almeno per la prima riproduzione, e questa brava artista non si è ancora combinata con un tenore di grazia quale si richiede in quel mio spartito. [...] 9

Ricordi, nonostante la caduta scaligera dell’Espiazione, vuole provare per un’ultima volta a rilanciare Peri, e gli commissiona nel 1863 un melodramma su libretto di Francesco Maria Piave, Rienzi (ispirato alle vicende di Cola di Rienzo), nella speranza che l’argomento storico possa garantire più successo di pubblico, ma purtroppo anche in questo caso l’opera viene accolta tiepidamente. Peri, amareggiato dall’esito, non si esime dall’illustrarne le possibili motivazioni, dal soggetto forse troppo scabroso, alla presenza di claque di pubblico avverso, fino all’esecuzione poco curata:

[...] Il Rienzi si è dato 4 volte senza disapprovazione e coi soliti modesti applausi ai soliti pezzi. Credo che si darà ancora. [...] Pare che molte siano state le ragioni che hanno contribuito al poco esito del mio Rienzi. [...] Un cardinale che amoreggia una donna è di grave scandalo pei beghini: se ciò può accadere non si deve mettere in pubblico. La questione di Roma non deve ora essere messa in campo. Alle suindicate cause si aggiunga la massa degli invidiosi che non è piccola. Se il mio nuovo lavoro avesse ottenuto un completo successo io sarei, per giustizia, stato collocato al posto di primo compositore del giorno. Ciò non poteva, nè doveva essere. Tutti siamo uguali innanzi alla legge e tali dobbiamo essere per ciò che riguarda i lavori dell’ingegno. I prodi campioni di Gounod fecero del loro meglio onde l’idolo loro non fosse anche per un momento posto in oblio. Taccio di molte cose riguardo alla esecuzione perché io non ho la facoltà di sentenziare ora che tutta la colpa del debole successo la si attribuisce alla musica ma in cuor mio sò a chi toccherebbe il maggiore biasimo se codesta cosa la si dovesse rettamente giudicare. [...] Pazienza! 10

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Il carattere di Peri, così criticamente lucido e al contempo umanamente umile nei confronti della propria professione, traspare già in numerose missive precedenti, come ad esempio in una lettera del 1858:

[...] Al pari di Lei sento il desiderio ardentissimo di rivederla e si persuada che pure mio caro Marchesino che gli applausi del teatro non sono mai rose senza spine che, quindi, passato il momento in cui sembrano ubriacarci le dimostrazioni del pubblico, rientriamo in noi medesimi e vediamo a chiare note che vale più un sincero affetto di persona amica di quanti applausi momentanei elargisca Fortuna, sempre pazza nel suo procedere. [...] 11

Leggendo queste parole, particolamente emblematiche del carattere del musicista, non è difficile intuire perché, dopo l’insuccesso di Rienzi, Peri decise di ritirarsi definitivamente dal mondo dell’opera, per rientrare definitivamente a Reggio Emilia, mettendo la sua competenza musicale e le sue indubbie capacità a servizio di moltissime iniziative culturali per la città: fu uno dei fondatori dell’Accademia Filarmonica cittadina, continuò a lavorare come maestro di cappella presso la Cattedrale fino alla morte, rifondò nel 1864 le Scuole Comunali di Musica (che ancora oggi esistono, e anzi sono state a lui intitolate al momento del passaggio a Istituto Musicale), fu il maestro concertatore principale del Teatro Municipale dal 1857 (anno della riapertura del Teatro) fino al 1875.Le capacità critiche di Peri gli permisero, nonostante l’apparente isolamento, di rimanere aggiornato sulle evoluzioni del gusto musicale a lui contemporaneo, e di svilupparne giudizi ragionati e ancora oggi a volte sorprendenti per la loro modernità. A titolo di esempio, si può citare la sua opinione sulla della prassi esecutiva dei melodrammi del secondo Settecento (considerati all’epoca “antichi”), repertorio che proprio nei suoi anni si iniziava a riscoprire sui palcoscenici italiani:

[...] Io trovo giuste le di Lei osservazioni intorno alla esecuzione del Don Giovanni a Bologna. La smania invalsa in Italia per le Opere straniere e particolarmente le antiche dovrebbe, a mio credere, essere moderata dallo studio coscienzioso delle med.me: onde poterle all’uopo eseguire secondo le intenzioni degli autori che nelle varie epoche le composero. Poco importa invece fra noi se, come Ella bene osserva, si danno alle musiche di Mozart l’espressione e l’accento che richieggono le musiche di Verdi. Nulla di più assurdo. [...] 12

Questo esempio è particolarmente significativo sia per le scelte terminologiche, indicative di un’attenzione non comune verso i problemi di prassi esecutiva dell’opera, sia per la città dove venne rappresentato il Don Giovanni: forse non è una coincidenza che Bologna diventerà durante la generazione successiva

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una roccaforte italiana di un repertorio lirico non tradizionalmente italiano (e segnatamente wagneriano) in Italia,13 grazie ad una maggiore apertura di questa città rispetto ad altre riguardo alle novità culturali e musicali, processo che Peri in qualche intravede e anticipa con lungimiranti parole.Anche soltanto dai brevi estratti dell’epistolario qui riportati, traspare dunque uno sguardo lucido e disincantato sul mondo dello spettacolo, una personalità assolutamente riflessiva e non incline ai facili entusiasmi o impulsive prese di posizione. Del resto, fin da giovane Peri aveva mostrato una personalità fiera ma in qualche modo schiva, e poco adatta ai salottieri ambienti musicali nei quali avrebbe potuto trovare il proprio habitat naturale. Non è del resto un caso Peri abbia coltivato tutti i suoi impegni professionali più duraturi nella nativa Reggio, ben lontano dalla ribalta dei circuiti operistici più di grido.Una vita dedicata alla sua città, dunque, in un legame strettissimo, che dura inaspettatamente tuttora, nonostante pochi oggi lo riconoscano. Gli eredi di Peri (ovvero i figli del fratello Enrico) donarono nel 1886 alla municipalità tutta la biblioteca musicale personale del compositore, comprendente in gran parte gli autografi delle sue composizioni (melodrammi, musica sacra, musica strumentale, musica da camera), ma anche le edizioni a stampa di molte sue composizioni (pubblicate principalmente da Ricordi e da Lucca), nonché una nutrita raccolta di opere e trattati di altri autori contemporanei, che Peri studiava e apprezzava (come Donizetti, Verdi, Mayr). Questa eredità di Peri è arrivata fino a noi, seppure indirettamente, perché questa donazione è diventata il punto di partenza della formazione degli attuali fondi musicali della Biblioteca Panizzi, come dimostrano numerosi documenti amministrativi redatti nel 1886 per ufficializzare la donazione; si tratta di inventari e lettere che elencano in maniera dettagliata la notevole quantità di materiale, che viene quantificato in «88 scatole di musica», notevolmente poi arricchito nel corso del XX secolo da acquisti e ulteriori donazioni.14

In conclusione, lo studio di un compositore come Achille Peri può aiutarci ad illuminare una questione, molto ricorrente nel campo della musicologia che si occupi di quei compositori considerati minori o dimenticati: quale può essere la valenza di una figura come quella di Peri dal punto di vista storico-musicologico? Capita spesso che una personalità come la sua, etichettata dalla critica come ‘minore’, sia ritenuta utile soltanto ad illuminare su alcune dettagli o specifiche questioni di un orizzonte culturale e ben più importante o lontano. Chi scrive è invece convinto che, nel caso specifico di Peri, la sua importanza non risieda soltanto nel valore documentario (ovvero la pur ricchissima messe di documenti presenti presso alla Biblioteca Panizzi), né tanto meno sia da ascrivere esclusivamente ad un asettico interesse storiografico di stampo locale. Per il suo rapporto con molto intellettuali, librettisti e musicisti dell’epoca (nonché per la sua frequentazione, forse breve

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ma assai significativa, con i più alti circuiti musicali e commerciali), Peri è da ascrivere con certezza a quel foltissimo ‘sottobosco’ musicale senza il quale i cosiddetti ‘grandi’ compositori non avrebbero potuto emergere (fatto confermato peraltro anche dalla ricerca, tuttora in corso, sul suo specifico linguaggio compositivo). Inoltre, e lo studio della storia musicale di Reggio Emilia lo conferma, Achille Peri ebbe un’altissima valenza culturale per un’intera epoca della città, riuscendo ad assumere un ruolo fondativo per tutta una stagione di interesse reggiano per la musica che perdura tuttora, e contribuendo così in maniera significativa alla costruzione nella nostra città di un ambiente musicalmente fecondo per le generazioni a venire, e tutt’oggi ricchissimo.

AppendiceQuadro sinottico dell’epistolario di Achille Peri

Il seguente elenco, relativo all’epistolario di Peri conservato presso la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, è stato ordinato cronologicamente in base alla data cronica di redazione della lettera: di tutte (eccetto la n. 2) è possibile stabilire una data certa, o perché esplicitata nel testo della missiva, o perché ricavabile dal timbro postale. La lettera n. 2 è l’unica scritta da Peri in lingua francese, ed è dunque ascrivibile al suo periodo passato a Marsigli, ed è sicuramente successiva alla lettera n. 1 (nella quale Peri descrive il suo arrivo a Marsiglia) e precedente alla lettera n. 3 (nella quale Peri parla del suo viaggio di ritorno dalla Francia verso l’Italia). La lettera n. 8 è incollata, a mo’ di dedica, sul contropiatto anteriore del manoscritto musicale Musica Profana 121.2, che contiene un quintetto per archi scritto da Peri per il conte Germano Liberati-Tagliaferri (che sovrintendeva all’epoca alla direzione degli spettacoli dei teatri reggiani, ed era egli stesso compositore). Le uniche due lettere ricevute (e non inviate) da Peri, i nn. 46 e 56, sono inserite all’interno della sequenza cronologica globale; la lettera n. 46 è scritta da Adelaide Basseggio, nota cantante dell’epoca e protagonista delle recite padovane del Vittor Pisani; la lettera n. 56, del librettista Francesco Maria Piave, è invece allegata ad un manoscritto del Vittor Pisani, per il quale Peri aveva richiesto alcune modifiche poetiche a Piave durante il lavoro di revisione.

Destinatario Luogo Data Collocazione 1 Giacinto Serpini Marsiglia 6 giugno 1835 Mss. Regg. D 420/24, doc. 1 2 Giacinto Serpini Marsiglia [1835-1840] Mss. Regg. D 420/24, doc. 2 3 Giacinto Serpini Torino/Bergamo 4 aprile 1840 Mss. Regg. D 420/24, doc. 3 4 Giacinto Serpini Firenze 20 maggio 1840 Mss. Regg. D 420/24, doc. 4 5 Giacinto Serpini Firenze 24 giugno 1840 Mss. Regg. D 420/24, doc. 5 6 Giacinto Serpini Reggio Emilia 3 agosto 1841 Mss. Regg. D 420/24, doc. 6 7 Giacinto Serpini Bologna 10 agosto 1841 Mss. Regg. D 420/24, doc. 7

8 Germano Liberati-Tagliaferri

Reggio Emilia 10 settembre 1871 Musica Profana 121/2

9 Giacinto Serpini Bologna 23 ottobre 1841 Mss. Regg. D 420/24, doc. 8 10 Giacinto Serpini Milano 14 dicembre 1841 Mss. Regg. D 420/24, doc. 9 11 Giacinto Serpini [Parma?] 12 gennaio 1843 Mss. Regg. D 420/24, doc. 12 12 Giacinto Serpini Parma 21 gennaio 1843 Mss. Regg. D 420/24, doc. 13 13 Giacinto Serpini Parma 28 febbraio 1843 Mss. Regg. D 420/24, doc. 15 14 Giacinto Serpini Verona 7 gennaio 1844 Mss. Regg. D 420/24, doc. 16 15 Giacinto Serpini Verona 10 gennaio 1844 Mss. Regg. D 420/24, doc. 17 16 Giacinto Serpini Firenze 2 febbraio 1844 Mss. Regg. D 420/24, doc. 10 17 Giacinto Serpini Firenze 9 febbraio 1844 Mss. Regg. D 420/24, doc. 11 18 Giacinto Serpini Firenze 14 febbraio 1844 Mss. Regg. D 420/24, doc. 14 19 Marco Gherardini Milano 21 dicembre 1851 Mss. Regg. D 128/8/II, doc. 1 20 Angelo Catelani Reggio Emilia 11 maggio 1852 Mss. Regg. D 128/1, doc. 1 21 Angelo Catelani Reggio Emilia 24 maggio 1852 Mss. Regg. D 128/1, doc. 2

22 Germano Liberati-Tagliaferri

Reggio Emilia 29 maggio 1854 Mss. Regg. B 448/151

23 Angelo Catelani Reggio Emilia 30 luglio 1854 Mss. Regg. D 128/1, doc. 3 24 Angelo Catelani Reggio Emilia 27 aprile 1855 Mss. Regg. D 128/1, doc. 4 25 Angelo Catelani Reggio Emilia 10 maggio 1855 Mss. Regg. D 128/1, doc. 5 26 Angelo Catelani Reggio Emilia 4 giugno 1855 Mss. Regg. D 128/1, doc. 6 27 Angelo Catelani Reggio Emilia 27 giugno 1855 Mss. Regg. D 128/1, doc. 7 28 Giacinto Serpini Milano 21 novembre 1855 Mss. Regg. D 420/24, doc. 18 29 Giacinto Serpini Milano 24 novembre 1855 Mss. Regg. D 420/24, doc. 19 30 Giacinto Serpini Genova 4 gennaio 1856 Mss. Regg. D 420/24, doc. 20 31 Giacinto Serpini Genova 11 gennaio 1856 Mss. Regg. D 420/24, doc. 21 32 Giacinto Serpini Genova 12 gennaio 1856 Mss. Regg. D 420/24, doc. 22 33 Giacinto Serpini Genova 15 gennaio 1856 Mss. Regg. D 420/24, doc. 23 34 Giacinto Serpini Alessandria 15 febbraio 1856 Mss. Regg. D 420/24, doc. 24 35 Giacinto Serpini Modena 29 gennaio 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 25 36 Giacinto Serpini Modena 7 febbraio 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 26 37 Giacinto Serpini Padova 18 giugno 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 27 38 Giacinto Serpini Padova 20 giugno 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 28 39 Giacinto Serpini Padova 25 giugno 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 29 40 Giacinto Serpini Bologna 29 giugno 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 30 41 Giacinto Serpini Faenza 29 giugno 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 31 42 Giacinto Serpini Faenza 2 luglio 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 32 43 Giacinto Serpini Faenza 8 luglio 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 33 44 Giacinto Serpini Faenza 9 luglio 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 34 45 Francesco Gherardini Faenza 10 luglio 1857 Mss. Regg. D 128/8/II, doc. 2 46 Achille Peri Padova 28 luglio 1857 Mss. Regg. D 420/17 47 Giacinto Serpini Macerata 5 agosto 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 35 48 Giacinto Serpini Macerata 15 agosto 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 36 49 Giacinto Serpini Macerata 16 agosto 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 37 50 Francesco Gherardini Macerata 18 agosto 1857 Mss. Regg. D 128/8/II, doc. 3 51 Giovanni Dall’Ara Macerata 19 agosto 1857 Mss. Regg. D 420/16 52 Giacinto Serpini Jesi 23 agosto 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 38 53 Giacinto Serpini Bologna 26 agosto 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 39 54 Giacinto Serpini Bologna 28 agosto 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 40 55 Francesco Gherardini Reggio Emilia 18 settembre 1857 Mss. Regg. D 128/8/II, doc. 4 56 Achille Peri Venezia 7 febbraio 1858 Mss. Regg. D 128/7

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L’inedito epistolario del compositore Achille Peri (1812-1880)

Destinatario Luogo Data Collocazione 1 Giacinto Serpini Marsiglia 6 giugno 1835 Mss. Regg. D 420/24, doc. 1 2 Giacinto Serpini Marsiglia [1835-1840] Mss. Regg. D 420/24, doc. 2 3 Giacinto Serpini Torino/Bergamo 4 aprile 1840 Mss. Regg. D 420/24, doc. 3 4 Giacinto Serpini Firenze 20 maggio 1840 Mss. Regg. D 420/24, doc. 4 5 Giacinto Serpini Firenze 24 giugno 1840 Mss. Regg. D 420/24, doc. 5 6 Giacinto Serpini Reggio Emilia 3 agosto 1841 Mss. Regg. D 420/24, doc. 6 7 Giacinto Serpini Bologna 10 agosto 1841 Mss. Regg. D 420/24, doc. 7

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9 Giacinto Serpini Bologna 23 ottobre 1841 Mss. Regg. D 420/24, doc. 8 10 Giacinto Serpini Milano 14 dicembre 1841 Mss. Regg. D 420/24, doc. 9 11 Giacinto Serpini [Parma?] 12 gennaio 1843 Mss. Regg. D 420/24, doc. 12 12 Giacinto Serpini Parma 21 gennaio 1843 Mss. Regg. D 420/24, doc. 13 13 Giacinto Serpini Parma 28 febbraio 1843 Mss. Regg. D 420/24, doc. 15 14 Giacinto Serpini Verona 7 gennaio 1844 Mss. Regg. D 420/24, doc. 16 15 Giacinto Serpini Verona 10 gennaio 1844 Mss. Regg. D 420/24, doc. 17 16 Giacinto Serpini Firenze 2 febbraio 1844 Mss. Regg. D 420/24, doc. 10 17 Giacinto Serpini Firenze 9 febbraio 1844 Mss. Regg. D 420/24, doc. 11 18 Giacinto Serpini Firenze 14 febbraio 1844 Mss. Regg. D 420/24, doc. 14 19 Marco Gherardini Milano 21 dicembre 1851 Mss. Regg. D 128/8/II, doc. 1 20 Angelo Catelani Reggio Emilia 11 maggio 1852 Mss. Regg. D 128/1, doc. 1 21 Angelo Catelani Reggio Emilia 24 maggio 1852 Mss. Regg. D 128/1, doc. 2

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23 Angelo Catelani Reggio Emilia 30 luglio 1854 Mss. Regg. D 128/1, doc. 3 24 Angelo Catelani Reggio Emilia 27 aprile 1855 Mss. Regg. D 128/1, doc. 4 25 Angelo Catelani Reggio Emilia 10 maggio 1855 Mss. Regg. D 128/1, doc. 5 26 Angelo Catelani Reggio Emilia 4 giugno 1855 Mss. Regg. D 128/1, doc. 6 27 Angelo Catelani Reggio Emilia 27 giugno 1855 Mss. Regg. D 128/1, doc. 7 28 Giacinto Serpini Milano 21 novembre 1855 Mss. Regg. D 420/24, doc. 18 29 Giacinto Serpini Milano 24 novembre 1855 Mss. Regg. D 420/24, doc. 19 30 Giacinto Serpini Genova 4 gennaio 1856 Mss. Regg. D 420/24, doc. 20 31 Giacinto Serpini Genova 11 gennaio 1856 Mss. Regg. D 420/24, doc. 21 32 Giacinto Serpini Genova 12 gennaio 1856 Mss. Regg. D 420/24, doc. 22 33 Giacinto Serpini Genova 15 gennaio 1856 Mss. Regg. D 420/24, doc. 23 34 Giacinto Serpini Alessandria 15 febbraio 1856 Mss. Regg. D 420/24, doc. 24 35 Giacinto Serpini Modena 29 gennaio 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 25 36 Giacinto Serpini Modena 7 febbraio 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 26 37 Giacinto Serpini Padova 18 giugno 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 27 38 Giacinto Serpini Padova 20 giugno 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 28 39 Giacinto Serpini Padova 25 giugno 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 29 40 Giacinto Serpini Bologna 29 giugno 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 30 41 Giacinto Serpini Faenza 29 giugno 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 31 42 Giacinto Serpini Faenza 2 luglio 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 32 43 Giacinto Serpini Faenza 8 luglio 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 33 44 Giacinto Serpini Faenza 9 luglio 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 34 45 Francesco Gherardini Faenza 10 luglio 1857 Mss. Regg. D 128/8/II, doc. 2 46 Achille Peri Padova 28 luglio 1857 Mss. Regg. D 420/17 47 Giacinto Serpini Macerata 5 agosto 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 35 48 Giacinto Serpini Macerata 15 agosto 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 36 49 Giacinto Serpini Macerata 16 agosto 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 37 50 Francesco Gherardini Macerata 18 agosto 1857 Mss. Regg. D 128/8/II, doc. 3 51 Giovanni Dall’Ara Macerata 19 agosto 1857 Mss. Regg. D 420/16 52 Giacinto Serpini Jesi 23 agosto 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 38 53 Giacinto Serpini Bologna 26 agosto 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 39 54 Giacinto Serpini Bologna 28 agosto 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 40 55 Francesco Gherardini Reggio Emilia 18 settembre 1857 Mss. Regg. D 128/8/II, doc. 4 56 Achille Peri Venezia 7 febbraio 1858 Mss. Regg. D 128/7

Destinatario Luogo Data Collocazione 1 Giacinto Serpini Marsiglia 6 giugno 1835 Mss. Regg. D 420/24, doc. 1 2 Giacinto Serpini Marsiglia [1835-1840] Mss. Regg. D 420/24, doc. 2 3 Giacinto Serpini Torino/Bergamo 4 aprile 1840 Mss. Regg. D 420/24, doc. 3 4 Giacinto Serpini Firenze 20 maggio 1840 Mss. Regg. D 420/24, doc. 4 5 Giacinto Serpini Firenze 24 giugno 1840 Mss. Regg. D 420/24, doc. 5 6 Giacinto Serpini Reggio Emilia 3 agosto 1841 Mss. Regg. D 420/24, doc. 6 7 Giacinto Serpini Bologna 10 agosto 1841 Mss. Regg. D 420/24, doc. 7

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9 Giacinto Serpini Bologna 23 ottobre 1841 Mss. Regg. D 420/24, doc. 8 10 Giacinto Serpini Milano 14 dicembre 1841 Mss. Regg. D 420/24, doc. 9 11 Giacinto Serpini [Parma?] 12 gennaio 1843 Mss. Regg. D 420/24, doc. 12 12 Giacinto Serpini Parma 21 gennaio 1843 Mss. Regg. D 420/24, doc. 13 13 Giacinto Serpini Parma 28 febbraio 1843 Mss. Regg. D 420/24, doc. 15 14 Giacinto Serpini Verona 7 gennaio 1844 Mss. Regg. D 420/24, doc. 16 15 Giacinto Serpini Verona 10 gennaio 1844 Mss. Regg. D 420/24, doc. 17 16 Giacinto Serpini Firenze 2 febbraio 1844 Mss. Regg. D 420/24, doc. 10 17 Giacinto Serpini Firenze 9 febbraio 1844 Mss. Regg. D 420/24, doc. 11 18 Giacinto Serpini Firenze 14 febbraio 1844 Mss. Regg. D 420/24, doc. 14 19 Marco Gherardini Milano 21 dicembre 1851 Mss. Regg. D 128/8/II, doc. 1 20 Angelo Catelani Reggio Emilia 11 maggio 1852 Mss. Regg. D 128/1, doc. 1 21 Angelo Catelani Reggio Emilia 24 maggio 1852 Mss. Regg. D 128/1, doc. 2

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23 Angelo Catelani Reggio Emilia 30 luglio 1854 Mss. Regg. D 128/1, doc. 3 24 Angelo Catelani Reggio Emilia 27 aprile 1855 Mss. Regg. D 128/1, doc. 4 25 Angelo Catelani Reggio Emilia 10 maggio 1855 Mss. Regg. D 128/1, doc. 5 26 Angelo Catelani Reggio Emilia 4 giugno 1855 Mss. Regg. D 128/1, doc. 6 27 Angelo Catelani Reggio Emilia 27 giugno 1855 Mss. Regg. D 128/1, doc. 7 28 Giacinto Serpini Milano 21 novembre 1855 Mss. Regg. D 420/24, doc. 18 29 Giacinto Serpini Milano 24 novembre 1855 Mss. Regg. D 420/24, doc. 19 30 Giacinto Serpini Genova 4 gennaio 1856 Mss. Regg. D 420/24, doc. 20 31 Giacinto Serpini Genova 11 gennaio 1856 Mss. Regg. D 420/24, doc. 21 32 Giacinto Serpini Genova 12 gennaio 1856 Mss. Regg. D 420/24, doc. 22 33 Giacinto Serpini Genova 15 gennaio 1856 Mss. Regg. D 420/24, doc. 23 34 Giacinto Serpini Alessandria 15 febbraio 1856 Mss. Regg. D 420/24, doc. 24 35 Giacinto Serpini Modena 29 gennaio 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 25 36 Giacinto Serpini Modena 7 febbraio 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 26 37 Giacinto Serpini Padova 18 giugno 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 27 38 Giacinto Serpini Padova 20 giugno 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 28 39 Giacinto Serpini Padova 25 giugno 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 29 40 Giacinto Serpini Bologna 29 giugno 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 30 41 Giacinto Serpini Faenza 29 giugno 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 31 42 Giacinto Serpini Faenza 2 luglio 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 32 43 Giacinto Serpini Faenza 8 luglio 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 33 44 Giacinto Serpini Faenza 9 luglio 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 34 45 Francesco Gherardini Faenza 10 luglio 1857 Mss. Regg. D 128/8/II, doc. 2 46 Achille Peri Padova 28 luglio 1857 Mss. Regg. D 420/17 47 Giacinto Serpini Macerata 5 agosto 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 35 48 Giacinto Serpini Macerata 15 agosto 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 36 49 Giacinto Serpini Macerata 16 agosto 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 37 50 Francesco Gherardini Macerata 18 agosto 1857 Mss. Regg. D 128/8/II, doc. 3 51 Giovanni Dall’Ara Macerata 19 agosto 1857 Mss. Regg. D 420/16 52 Giacinto Serpini Jesi 23 agosto 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 38 53 Giacinto Serpini Bologna 26 agosto 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 39 54 Giacinto Serpini Bologna 28 agosto 1857 Mss. Regg. D 420/24, doc. 40 55 Francesco Gherardini Reggio Emilia 18 settembre 1857 Mss. Regg. D 128/8/II, doc. 4 56 Achille Peri Venezia 7 febbraio 1858 Mss. Regg. D 128/7

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G. Minardi, Al Maestro Achille Peri per la sua sublime Tancreda. I persicetani l’anno 1854, [Bologna], Litografia Angiolini, [1854], litografia.(Reggio Emilia, Biblioteca Panizzi, Gabinetto delle stampe “A. Davoli”, inv. 31931)

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L’inedito epistolario del compositore Achille Peri (1812-1880)

Note

1 Questo contributo prende spunto da due relazioni tenute dallo scrivente in occasione di due recenti convegni: «Quei più modesti applausi del teatro»: l’epistolario inedito del compositore Achille Peri (1812-1880) conservato presso la Biblioteca Panizzi, all’interno della giornata di studi Lazzaro Spallanzani e Achille Peri: fondi e documenti nella Biblioteca Panizzi, organizzata dalla Deputazione di Storia Patria per le Antiche Provincie Modenesi, Reggio Emilia, Biblioteca Panizzi, 18 aprile 2015, e «Gli applausi del teatro non sono mai rose senza spine»: nuovi documenti e materiali sulla figura di Achille Peri, all’interno del XVIII Convegno de «Il Saggiatore Musicale», Università di Bologna, 21-23 novembre 2014.2 La presenza di Achille Peri negli strumenti bio-bibliografici è non è affatto costante: in quelli ottocenteschi è ben attestato, a partire non soltanto dalla monumentale opera di François-Joseph Fétis, la Biographie universelle des musiciens et bibliographie générale de la musique (nella quale Peri è citato a partire nella decima edizione del 1867, vol. 6, p. 489, nonché nel secondo volume di Supplément et complément curato da Arthur Pougin nel 1878, pp. 321-322), ma anche in pubblicazion di ambito specifico italiano (cfr. ad esempio Giovanni Masutto, I maestri di musica del secolo XIX – Notizie biografiche, terza edizione corretta ed aumentata, Venezia, Cecchini, 1884, pp. 136-137) o ancora più locale (cfr. ad esempio la voce presente in Luigi Francesco Valdrighi, Alcune ristrette biografie di musicisti modenesi e dell’antico dominio estense specie degli ultimi tempi, Modena, Rossi, 1886). Nei moderni e più comuni dizionari bio-bibliografici musicali Peri è stato invece trattato in maniera poco accurata: totalmente ignorato dal repertorio di area tedesca Die Musik in Geschichte und Gegenwart (è assente in entrambe le edizioni), Peri riceve nell’italiano Dizionario della musica e dei musicisti soltanto una brevissima voce redazionale (Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti, diretto da Alberto Basso, Le biografie, vol. 5: Me-Pia, Torino, UTET, 1988, p. 5, p. 641). In area anglosassone, Peri riceve più fortuna critica: la (invero stringata) voce scritta da Giovanni Carli Ballola per il New Grove Dictionary of Music and Musicians (edited by Stanley Sadie, London, Macmillan, 1980, v. 14, p. 400-401), viene ripubblicata identica in The New Grove Dictionary of Opera, edited by Stanley Sadie, London, Macmillan, 1992, v. 3, p. 956, nonché in The New Grove Dictionary of Music and Musicians, edited by Stanley Sadie, second edition, London, Macmillan, 2001, p. 397. Molto interessanti sono anche i medaglioni biografici usciti su pubblicazioni locali in varie occasioni: Naborre Campanini, Nelle onoranze funebri al Maestro Cavaliere Achille Peri, tributate dal Comune e da’ Musici, Reggio Emilia, tipi di Stefano Calderini e Figlio, 1880, Giuseppe Grasselli, Il Maestro Cav. Achille Peri (1812-1880), in «Strenna del Pio Istituto Artigianelli in Reggio Emilia», 1934, pp. 15-19; Lino Beccaluva, Una gloria italiana. Achille Peri musicista (1812-1880), in «Il pescatore reggiano», XCVIII, 1944, pp. 148-151; Alfredo Gianolio, Euterpe in Cittadella (Peri – Zuelli – Franchetti), in Il teatro a Reggio Emilia: I centenario del Teatro Municipale, Reggio Emilia, [s.n.], 1957, pp. 125-137; Alfredo Mamoli, Del musicista Achille Peri e del M° G. B. Rabitti Sangiorgio, in «Bollettino Storico Reggiano», II, 1969, fasc. 4, pp. 37-42; Sereno Folloni, Achille Peri (1812-1880) musicista reggiano nel centenario della morte, in «Il Dopolavoro postelegrafonico», XXI, 1980, pp. [8-16]. Opere a carattere bio-bibliografico più ampio pubblicate in anni recenti mostrano un approccio più scientifico e documentato alla biografia di Peri: cfr. il contributo di Franco Malagodi, Dizionario dei musicisti di Modena e Reggio Emilia, Modena, Mucchi, 2000, pp. 254-257, piuttosto dettagliato ma poco preciso su alcune date e indicazione bibliografiche; molto più corretta, seppure più breve, la voce presente nella monografia di Andrea Sessa, Il melodramma italiano 1861-1900 – Dizionario bio-bibliografico dei compositori (Firenze, Olschki, 2003, p. 366-367); è

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infine di prossima pubblicazione la documentata voce relativa ad Achille Peri all’interno del Dizionario Biografico degli Italiani, a cura di Federico Fornoni, per la lettura della quale in anteprima devo i miei ringraziamenti a Lorenzo Bianconi e all’autore. 3 Si tratta, per la precisione, di ottanta di lettere scritte da Peri, e di due missive ricevute in risposta da Peri; le lettere scritte da Peri sono tutte originali (e non minute o copie), come si evince dalla presenza su tutte di numerosi timbri postali. Per un quadro sinottico dell’epistolario di Peri, completo di destinatari/mittenti, date di invio e collocazioni dei documenti, cfr. Appendice.4 Si possono trovare maggiori informazioni biografiche relative a Serpini nel suo Promemoria autobiografico manoscritto conservato presso la Biblioteca Panizzi (Mss. Regg. D 420/20), nel quale cita sia l’amicizia con Achille Peri sia il lavoro presso lo studio del padre.5 Ricavabili anche dall’analisi delle registrazioni dei libri contabili Ricordi mostrano un impegno complessivo di 700.200 lire per 76 contratti, più del doppio rispetto al periodo precedente; cfr. a proposito Stefano Baia Curioni, Mercanti dell’opera: storie di Casa Ricordi, Milano, Saggiatore, 2011, in particolare pp. 138-143.6 Riprodotta anche in Baia Curioni, Mercanti dell’opera, p. 139.7 I dati sono stati ricavati da: Luigi Romani, Il Teatro alla Scala: cronologia di tutti gli spettacoli rappresentati in questo teatro dal giorno del suo solenne aprimento ad oggi, Milano, Pirola, 1862; Pompeo Cambiasi, La Scala 1798-1889: note storiche e statistiche, Milano, Ricordi, 1889; Carlo Gatti, Il Teatro alla Scala nella storia e nell’arte (1778-1963), con cronologia completa degli spettacoli e dei concerti, 2 v., Milano, Ricordi, 1964.8 Reggio Emilia, Biblioteca Panizzi (d’ora in poi BPRE), Mss. Regg. D 128/8/II, doc. 9, lettera al conte Francesco Gherardini del 28 dicembre 1860.9 BPRE, Mss. D 420/24, doc. 47, lettera a Giacinto Serpini del 14 giugno 1862.10 BPRE, Mss. Regg. D 128/8/II, doc. 14, lettera al conte Francesco Gherardini del 5 ottobre 1863.11 BPRE, Mss. Regg. D 128/8/II, doc. 5, lettera al conte Francesco Gherardini del 26 agosto 1858.12 BPRE, Mss. Regg. D 128/8/II, doc. 15, lettera al conte Francesco Gherardini del 9 giugno 1867.13 Cfr. a questo proposito Ute Jung, La fortuna di Wagner in Italia, in Wagner in Italia, a cura di Giancarlo Rostirolla, Torino, ERI, 1982, pp. 55-226, e in particolare la sezione relativa a Bologna, pp. 57-104.14 Per maggiori dettagli sulle dinamiche storiche che hanno portato alla formazione degli attuali fondi musicali della Panizzi, cfr. Paolo Giorgi, Ex tenebris lux: Francesco Antonio da Budrio e due manoscritti di cantate nella Biblioteca ‘A. Panizzi’ di Reggio Emilia, in La cantata da camera e lo stile galante: sviluppi e diffusione della “nuova musica” tra il 1720 e il 1760, atti del convegno Treviglio 24-26 gennaio 2013, Bergamo, Edizioni Stile Galante, 2015, pp. 39-82, in particolare le pp. 51-57, nonché la monografia di prossima pubblicazione, sempre a cura dello scrivente, I fondi musicali della Biblioteca Panizzi di Reggio: storia, catalogo e studio critico.

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