Quattro Poesie, Federica Nightingale

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Quattro Poesie Federica Nightingale

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Page 1: Quattro Poesie, Federica Nightingale

Quattro Poesie Federica Nightingale

Page 2: Quattro Poesie, Federica Nightingale

ASSORTA LA CORDA VIRA

Assorta la corda vira

Dalle pagine sciolte storto l’angolo

Delicato il sentimento cade

Fra le righe si sciupa

Non morde

Gioca

Destra la mano piega

Il tuo sussurro s’alza

Piange

Dedico il mio disappunto

Al cielo che m’inganna

Stride

L’ombra del distacco

Ancora corrode la luce

Nel tremare fermo del giorno

vado a piedi nel mio giardino

E guardo il tuo

Che appassisce non solo

Le rose non hanno profumo

se il fiato si spacca al richiamo

dell’unico suono che conosco

Grido

Ancora ti prego

Non smettere d’esser per me

Fuoco

Ti prego alzati

dalla sedia e vieni

Me incontro come l’acqua al mare

Dormi che l’attimo ancora vibra

Scioglie il senso

di noi nel mondo

per ciò che vale

Sempre stenditi e coprimi

La volontà non cede

se il sogno s’imbriglia

Ti lascio cadere

Page 3: Quattro Poesie, Federica Nightingale

per prenderti al volo

in questa vita

S’inzuppa al seno

un lieve succhio

Di latte

Per te all’origine

Ero io

A coltivare le zolle

Affamate e scure

Afferrami stretto

Non lasciarmi cadere

che la semina presto

finirà

Senza germoglio mi lasci

Inutile preda di un corvo.

Page 4: Quattro Poesie, Federica Nightingale

DOLCE INSPIEGATO ALCHEMICO

Dolce inspiegato alchemico

che indulge nel cuore

a franare

Le stelle passanti al terreno

mutando la rotta si stremano.

Letargo d’assenza sul

polso,

seguendo un borbotto indecente

di schiere

E poi cori latenti,

imminenti di voce scremata

dal crocchio nel sole.

Se tu mi ridessi le membra

vorrei ritrovare

Esanime ledere il piatto di me

nel cercare,

le lotte furenti di nubi al

giaciglio,

Soppiatto per sempre

o mai più di così.

Che cerchi nelle orbite a cerchio

se non un ritorno a quel mentre

che sai, non puoi,

finire le vesti cucite nel mezzo

indossate a metà,

come l’acqua del pozzo

in cui mi trascino.

Page 5: Quattro Poesie, Federica Nightingale

NELLA STRETTOIA PROFANA

Nella strettoia profana d’un peccato

deglutisco,

i morsi del cuore sintassi scomoda

in gola,

l’urto della verità discesa.

Ma il profumo si leva

Di fiore candido sulla bocca,

unico il seme caduto sulla mia lingua.

Trascuro la lama e il suo taglio,

mi ridesto in grumi

fra le parole

Monumenti di granito

Sfingi coricate

Predellino d’avorio

Abitacolo segreto.

Bassamente ambita la resistenza

S’accascia

Al crollo la pelle.

(Roco disturbo crea l’assenza)

Ho ritrovato nell’erba un filo

intrecciato

E si chiamava Gesto.

(Hai mai visto una notte più bella?)

Deturpata l’anima,

in sedimento d’allaccio sperduto

fa che io non sappia più chi è

L’esatto contrario di me.

A bocca di fuoco

dimostrami,

il lato lieve della fiamma.

Page 6: Quattro Poesie, Federica Nightingale

HO SENTITO IL PERDONO

Ho sentito il perdono

scuotere le fondamenta

del tarlo,

un gigante genuflettersi

all’umano sprezzante afflato,

e discernere che la parola

non invoca premio,

né il sortito decesso d’un

fallire pregiudica morte.

Ho sentito comporre le

note d’un coro che infiamma,

come un correre d’affanno

nel buio;

sospinta la bugia si estingue

il morso,

e lascia l’esteso destino a fragili

trame, nei vari pentagrammi

recitati a memoria,

le strette gole tese,

nell’avulsa salvezza che sbriciola come

sabbia remota su roccia,

e rende il cuore all’acqua profonda,

l’abisso sconsolato d’un trono

che vacilla,

lasciando zattere gonfie di sale,

quando s’alza la luna.