quasi nascosta da scoprire tra i 3 e i 5 mila metri ... · di basalto, canyon infuocati, lagune...

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43 DOVE febbraio14 42 DOVE febbraio14 Il tramonto incendia le rocce dei canyon lungo la pista che da Cafayate sale verso la cordigliera della Puna. L’altro Mondo Così l’ha definito Papa Francesco. Ma c’è una parte quasi nascosta da scoprire tra i 3 e i 5 mila metri. Montagne di basalto, canyon infuocati, lagune blu. E la sera si torna in fincas con piscina. A due ore da Buenos Aires argentina da film: puna Viaggio consigliato in: 15 giorni G. Salvador

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Il tramonto incendia

le rocce dei canyon

lungo la pista che

da Cafayate sale

verso la cordigliera

della Puna.

L’altro Mondo

Così l’ha definito Papa Francesco. Ma c’è una parte quasi nascosta da scoprire tra i 3 e i 5 mila metri. Montagne di basalto, canyon infuocati, lagune blu. E la sera si torna in fincas con piscina. A due ore da Buenos Aires

argentina da film: puna

Viaggio consigliato in: 15 giorni

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Uno dei deserti più alti del pianeta. Una terra di bellezza ancestrale. “Più che un luogo geografico, un’esperienza”, com-mentava in Memorial de la Puna Héctor Tizón, scrittore candidato al Nobel, che qui è cresciuto. Un’esperienza con il privilegio della solitu-dine: le sue vastità sono solcate da poco più di mille turisti l’anno.

Trascurata dalle guide turistiche, con poche, essenziali, infrastrut-ture, la Puna è una delle ultime frontiere selvagge del pianeta. Si fatica a individuarla persino sulle mappe. Un vasto spazio bianco che si estende dalla provincia di Catamarca a quelle di Salta e Jujuy, con un lato appoggiato al Cile. Ha l’aspetto di un altopiano, ma dal punto di vista geologico è una cordigliera vulcanica, caratterizzata da depressio-ni, che corre fra i 3 e i 5000 metri di altezza. Un paesaggio dalla bellez-za mutevole, con dune altissime, lagune smeraldo, distese nere di ba-salto, laghi salati, pennacchi di argilla, vulcani stilizzati come piramidi.

Un luogo lunare, unico anche dal punto di vista climatico. Gli stu-diosi scherzano sul fatto che a causa delle forti escursioni termiche in un solo giorno si può passare attraverso quattro stagioni: dalle 8 alle 11 del mattino è primavera, dalle 11 alle 16 estate, dal tramonto all’imbru-nire autunno e, quando cala la notte, inverno. Da febbraio a Pasqua, è il periodo ideale per visitare la Puna: è l’estate australe, la stagione umi-da in cui la vegetazione si fa rigogliosa e il caldo allenta a tratti la morsa (in dicembre e gennaio il calore può rivelarsi molto faticoso).

Si parte dalla città coloniale di Salta, a poco più di due ore di volo da Buenos Aires. Per dormire, una soluzione di charme è Finca Va-lentina, casa di campagna che l’architetto Valentina Fiorio e il marito Fabrizio Ghilardi, milanesi innamorati della Puna, hanno trasformato in hotel con piscina e giardino. All’interno: travi a vista, tanto bianco, arredi in legno di tradizione locale, coperte e tappeti in lana tessuti al telaio. Grandi vetrate sulla campagna completano il quadro. A colazio-ne si gustano torte appena sfornate e confetture artigianali, mentre per cena si servono risotti e arrosti, sempre seguiti da dessert tipici.

L’alternativa, per chi vuole vivere l’esperienza di un’estancia, è El Bordo de las Lanzas, a un’ora da Salta, una tenuta da generazioni proprietà della stessa famiglia. Il casco, la parte principale della casa, è un

1. Una camera del

nuovo Grace Hotel, a

Cafayate. 2. Dune di

sabbia bianca

e rocce nere

delimitano l’orizzonte

oltre la Puna argentina.

Per arrivarci si viaggia

su 4x4 attrezzati con

navigatore e telefono

satellitari, scorte

d’acqua e ossigeno.

3. Cuesta del Obispo

(3348 m), a 57 km

da Salta: da qui si

raggiunge la Ruta 40

per la Puna.

magnifico esempio di architettura coloniale, con spesse pareti, patii e portici orlati da glicini. Vale la pena di programmare un’escursione a cavallo, accompagnati da veri gaucho, tra i terreni coltivati a mais, gra-no e canna da zucchero, magari fino alla Riserva di Tolar, tra specchi d’acqua popolati da yacaré, i caimani del Sudamerica. Al rientro ci si ritempra con una nuotata in piscina o un massaggio detox. Oppure ci si può cimentare con una lezione di cucina o di danze folk.

Per abituarsi gradualmente all’altitudine della Puna, dove ci si iner-pica su passi che superano i 4000 metri, è consigliabile procedere per tappe. Per esempio, programmando una sosta di un paio di giorni a Cafayate, a poco più di 1600 metri, una cittadina adagiata nella valle di Calchaquíes, tra montagne e vigneti da cui si ottengono vini d’altura.

La strada che collega Salta a Cafayate attraversa un territorio selvag-gio un tempo sommerso dal mare, con fossili di pesci e conchiglie. Lungo il percorso si susseguono gole e canyon che il vento, l’acqua e il tempo hanno modellato in monumenti di roccia, come la Garganta del Diablo e l’Anfiteatro a conca, dall’acustica perfetta. A Cafayate il Gra-ce Hotel è incastonato tra vigne e colline affacciate su una laguna, in un complesso con ville, golf, polo, piscina e spa. Gli sportivi possono

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optare per una cavalcata alla maniera dei gaucho, sperimentare il polo o il green da 18 buche disegnato dall’americano Bob Cupp. A sera ci si ri-unisce per il consueto rito dell’asado, la grigliata di carne.

Meno ambizioso, ma gradevolissimo, il Viñas de Cafayate-Wine Resort è un’oasi di quiete circondata da vigneti. A disposizione degli ospiti ci sono una grande piscina e un ristorante gourmet con piatti lo-cali rivisitati, come le costine di maiale con salsa di susine accompagnate da polenta grigliata e cavolo cappuccio, o il tortino di carote con mous-se al cioccolato. Nella cantina del resort si degustano i vini della regione, secondo centro di produzione nazionale dopo Mendoza.

A Cafayate la vita si svolge intorno alla piazza della Cattedrale, affol-lata dalle bancarelle degli artigiani. Un’occasione di shopping a prezzi moderati, complice il cambio superfavorevole (1 € vale circa 8,5 pesos, che diventano 12 al cambio blue o parallelo, riportato ogni giorno dal quotidiano La Nación). Da Iñés Condorí e Pio Alancay (tel. 0054.9.3868.40.70.58, [email protected], su appuntamento) si trovano coperte e scialli in lana di lama, soffice come cashmere, realiz-zati dagli artigiani di Jasimaná, altopiano a sud di Salta, grazie al sostegno del Progetto Ermanno, voluto da Paola Buratti di Biella, per ricorda-re il figlio, innamorato dell’Argentina e scomparso prematuramente. La mattina presto si lascia Cafayate e si procede verso sud lungo la leggen-daria ruta 40, spina dorsale dell’Argentina dall’estremo Nord alla Terra

del Fuoco, cantata da Bruce Chatwin nel suo In Patagonia (ed. Adelphi) Lungo il cammino è d’obbligo una tappa alle rovine precolombiane di Quilmes, uno dei principali siti argentini. Vale una visita anche il mu-seo archeologico, dove sono conservati oggetti delle culture aborigene della zona (lun.-dom. 8-18, tel. 0054.38.92.42.10.75). Il pranzo si fa qual-che chilometro più avanti da don Raúl, specialista in asado, che serve bistecche all’ombra di un grande albero, su un tavolo in pietra con una tovaglia candida. Un’altra ora di guida e c’è il deserto. Ci si muove in fuoristrada perché l’asfalto si alterna allo sterrato. Imprescindibili naviga-tore Gps e telefono satellitare (anche sulle piste si può perdere l’orienta-mento), scorte d’acqua e di ossigeno in caso di mal di montagna, crema ad alta protezione, occhiali scuri e cappello per le ore più calde. Si ma-cinano tornanti e ci si insinua tra canyon per circa 70 chilometri, poi le curve finiscono contro una gigantesca duna di sabbia chiara. È la riserva di Laguna Bianca, a 3000 metri. L’aria è cristallina. Branchi di vigogne si abbeverano con i cuccioli. La Puna è un museo di vulcanismo a cielo aperto, con coni alti sino a 6-7000 metri, come il vulcano Galán, che svetta all’orizzonte. Attorno, specchi d’acqua intervallati da saline can-dide, dune dorate, alamos verdi, alberi frangivento.

Arrivati all’oasi di El Peñon al tramonto, l’aria si fa fresca: di notte a febbraio la temperatura cala sino a 10-15 gradi. L’altimetro segna 3400 metri. Nelle camere dell’Hostería El Peñon i piumini sui letti garan-

tiscono un riparo dal freddo del deserto. L’Hostería è un boutique hotel con tutti i comfort, compreso collegamento internet satellitare. A cena il menu prevede empanadas, stufato di carne e zuppa, utile poiché a queste altitudini l’organismo tende a disidratarsi. Fuori, la magia della Puna e la notte australe. Al risveglio, pane caldo e torte fatte in casa pre-cedono le due escursioni clou del viaggio, con una pausa a metà giorna-ta per sottrarsi al sole rovente: la mattina si visita la Riserva di Laguna Grande, il pomeriggio il campo di pietra pomice. Laguna Grande è un paradiso rosa a 4150 metri di altitudine. Da ottobre ad aprile è il maggior punto di ritrovo dei fenicotteri andini: la concentrazione raggiunge i 20.000 esemplari, che lasciano sul terreno un tappeto di piume rosa. At-torno, sculture di ignimbrite, roccia vulcanica bianca, rossa e marrone; poi i profili di vulcani alti 5000 e più metri.

A poco più di un’ora di jeep si trova la caldera (depressione formata nel cratere spento) del vulcano Galán, a 4700 metri, con 42 chilometri di diametro. In pick up si va all’interno sino alla Laguna Diamante, a cui l’arsenico conferisce tonalità smeraldo o celesti a seconda della luce. Si torna all’Hostería El Peñon per una zuppa di verdure e torte salate. Nell’oasi di El Peñon vivono circa 300 persone. Discendenti fieri e taci-turni dei cacciatori che popolavano la Puna. Qui si producono i migliori peleros – sotto sella di lana – di tutta l’Argentina, perfetti come tappeti e a prezzo accessibile: 550 pesos (circa 64 €) per una confezione da tre.

1. Il Salar de

Pocitos, interrotto

da specchi d’acqua

trasparente.

2. L’Hostería El

Peñon.

3. Un lama andino.

4. Coperte tessute a

mano con lana

ricavata dai lama.

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La pista che conduce al campo di pietra pomice si snoda tra saline bianche, ciuffi di cortaderas e montagne screziate da vene di quarzo. Il deserto appare all’improvviso: un’immensa distesa di pomice, nata mi-lioni di anni fa da un’esplosione del vulcano Blanco, la cui lava è diven-tata roccia che i venti hanno modellato in dune alte fino a trecento me-tri e labirinti. Si scende dall’auto per addentrarsi nel deserto di Pomi-ce e raggiungere la vetta di un bastione. Al tramonto lo scenario è in-descrivibile. Il giorno successivo sono in programma 350 chilometri nel cuore della Puna. Meta finale è l’ex stazione ferroviaria di Tolar Gran-de, una distesa di terra rossa a 3500 metri. Il luogo della Terra più simi-le a Marte (la Nasa qui fa missioni di geologia spaziale). Antofagasta de la Sierra, capitale della Puna, è l’ultimo avamposto collegato dall’a-sfalto. E anche l’unica vera cittadina, con scuole, ospedale, municipio e piazza. All’ingresso del paese si costeggia la laguna blu circondata da pascoli dove brucano lama e pecore. Tra novembre e dicembre, duran-te la festa della Puna, i pastori competono per il lama più bello.

Poco dopo si sussulta quando il fuoristrada scala il passo più alto

dell’itinerario, a 4700 metri. La vegetazione scompare. Solo campi di paja amarilla, pianta perenne dalle foglie gialle, e pietre. Ci si avvicina al Salar de Antofalla, una striscia incastonata tra le montagne e sovra-stata dal vulcano omonimo. La pista bianca è macchiata da minerali rossi, grigi e neri, e costellata di piccoli coni vulcanici e lagune traspa-renti. La più fotografata è celeste e ha la forma di un cuore. L’area è ad alta concentrazione di litio, l’oro bianco del Sudamerica. Antofalla è un villaggio, costruito dai gesuiti, che conta 30 abitanti. Si pranza a ca-sa di don Rafael Reales, gran conoscitore della Puna e narratore di sto-rie. In tavola compaiono asado di agnello, pizza e insalata. Le case pri-vate qui sono l’unica forma di ospitalità possibile. Non ci sono hotel e bisogna adattarsi al bagno all’esterno. Un’ora e un quarto tra le Ande e, il giorno dopo, si raggiunge Antofallita, due abitanti appena, un luogo da realismo magico alla García Márquez. La strada è un susseguirsi di rilievi. Si scende verso il Salar de Arizaro: 1600 chilometri quadrati di bianco abbagliante, secondo deposito di sale al mondo dopo il Salar de Uyuni in Bolivia. L’aridità del terreno e la spinta del sale creano un ef-

1. Arcobaleno sui canyon scavati dal río de Las

Conchas, a Cafayate. 2-4. Finca Valentina.

Valentina Fiorio, la proprietaria, in giardino. La

piscina e una suite della casa. 5. Fenicotteri rosa

nella Riserva di Laguna Grande.

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fetto di onde. In mezzo campeggia il Cono de Arita, color terracotta. Siamo sulla rotta degli antichi arrieros, i capi mandria che conducevano le vacche dal Nordovest dell’Argentina al Cile tra il XVIII e il XIX se-colo. A Tolar Grande si dorme all’Hostería Municipal Casa Andi-na, essenziale, ma confortevole, e si mangia a menu fisso in piccole osterie del villaggio. A pochi chilometri, nella luce del mattino l’acqua degli ojos del mar – piscine naturali nelle saline – è turchese e traspa-rente. Si lascia la Puna passando dal Deserto del Labirinto: dune fos-sili di dieci milioni di anni. La strada si incunea tra coni di argilla e cri-stalli di gesso. A 3550 metri l’ossigeno scarseggia, ma con un ultimo sfor-zo si scala una duna per godersi il panorama impagabile dei vulcani più alti del mondo allineati nel cielo blu delle Ande. Tra tutti il Llullaillaco, 6739 metri, dove sono state rinvenute, praticamente intatte, mummie inca ibernate, ora custodite nel Museo di Arqueología de Alta Montaña di Salta (www.maam.gob.ar, mar.-dom. 11-19.30). A San Antonio del Los Cobres si scende verso valle attraverso la Quebrada del Toro, costeggiando la ferrovia del Tren a las Nubes, miracolo ingegne-ristico che sfiora le nuvole a 4000 metri. Si può tirare dritti verso Salta o fare una deviazione sino a Purmamarca per visitare la Quebrada de Humahuaca, sito Unesco, con la montagna dei sette colori. El Ma-nantial del Silencio, un magnifico hotel in posizione appartata, è il luogo giusto per regalarsi ancora un po’ di magia.

Inviata da Dove, Anna Vullo1. Il Cono di Arita, nel Salar di Arizaro, il secondo deposito di sale più

grande dell’Argentina. 2. La Cattedrale di Salta, nel centro della città.

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La rotta di Dove

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New York ? È a Sud

I nuovi quartieri della movida. Boutique, gallerie, teatri, ristoranti. E i club segreti che si ispirano all’età del proibizionismo. Viaggio nella città che non dorme mai

buenos aires: sempre aperta

È stata paragonata a Parigi per le architetture, a New York per la vivacità culturale, il dinamismo e la vita sociale sma-gliante. Parallelo improprio, perché la capitale argentina conserva un’a-nima prettamente latinoamericana. Buenos Aires è una delle capitali mondiali dello spettacolo, con 235 sale, 199 teatri, 30 debutti a settimana. Oltre 800.000 spettatori solo nel teatro indipendente, 3 milioni in quel-lo commerciale. Un panorama artistico ultradinamico che travalica i confini nazionali. È argentino Rafael Spregelburd, drammaturgo e atto-re tra i più acclamati della scena contemporanea, adorato da Luca Ron-coni, che la scorsa stagione con Il panico ha registrato il tutto esaurito al Piccolo di Milano. Sono argentini gli ultimi format tv che hanno con-quistato milioni di adolescenti in tutto il pianeta, come Violetta e Patito Feo. E comunque la città è nel cuore degli italiani che nel 2013 l’anno vi-sitata in 100 mila, con un balzo dopo l’elezione di Papa Francesco.

A Buenos Aires, epicentro della movida porteña e quartiere di ten-denza per antonomasia è Palermo Viejo – dove un tempo visse Bor-ges –, ironicamente suddiviso dagli argentini in Palermo “Soho” e “Hollywood”. Una teoria di strade alberate punteggiate da boutique, gallerie d’arte, risto gourmet e bar di design aperti sino a notte fonda: ideale da percorrere a piedi (facendo molta attenzione ai borseggiatori in agguato). Si può cominciare con una colazione a base di croissant e pain au chocolat alla Boulangerie Cocu (Malabia 1510, tel. 0054.11.48.31.46.75) o a Le Pain Quotidien (Armenia 1641, tel. 0054.11.48.31.57.09, www.lepainquotidien.com.ar), a pochi passi l’uno dall’altro, per poi dare un’occhiata alle irriverenti proposte di Calma Chicha (Honduras 4909, tel. 0054.11.48.31.18.18, www.calmachicha.

1. Buenos Aires.

Vista di plaza del

Congreso dal

Palacio Barolo.

2. Il bandonéon, la

fisarmonica che

accompagna il

tango. 3-4. La sala da

pranzo e la cucina del

ristorante Elena, al

Four Seasons.

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1-2. Hotel Hub

Porteno. Un salotto

con arredi dai toni

chiari e il rooftop

terrace. 3. La sala da

pranzo con boiserie e

specchi del ristorante

Lo de Jesus, nel

quartiere Palermo

Viejo. 4. Sculture

e installazioni alla

Fundación Lebensohn,

centro d’arte

contemporanea.

5. El Ateneo Grand

Splendid, libreria

all’interno dell’ex Teatro

Grand Splendid in

avenida Santa Fe.

6. Le case a due piani

e colori vivaci de La

Boca.

com), store di design locale: borse, cuscini, tappeti in vacchetta. L’en-fant prodige della moda, Martin Churba, espone i suoi abiti con inser-ti di gomma nel nuovo negozio di calle Honduras, Tramando, mentre da Murillo 666 si comprano giacche in pelle di ottimo taglio a prezzi da outlet. Elementos Argentinos, su calle Gurruchaga (al 1881, tel. 0054.11.48.32.62.99, www.elementosargentinos.com.ar), che conserva i ciottoli e il fascino di un tempo, vende tessuti fatti a mano, mobili e tappeti, realizzati al telaio nel Nord dell’Argentina. A Los Octubres (Thames 1788, tel. 0054.11.48.31.04.54, www.losoctubres.com.ar) si pranza e si cena in terrazza dopo aver visitato la libreria e il negozio di memorabilia peronisti al piano inferiore: bicchieri, abiti, fiammiferi con l’effige di Evita e Perón. Ottima carne in un locale raccolto, tra boiserie e specchi, da Lo de Jesus, mentre per un piatto leggero a base di salmone si va da Olsen, in un ex magazzino, con soffitti altissimi e vetrate sul giardino. Dello stesso proprietario, Tegui propone ingre-dienti d’eccellenza e cucina d’avanguardia in un ambiente sofisticato. Nostalgia dei piatti di casa? In calle Arévalo al 1538, da Cucina Pa-radiso (tel. 0054.11.47.70.94.06, www.cucinaparadiso.com) di Do-nato De Santis, star dei fornelli di origini pugliesi, si mangiano pasta fatta a mano e dolci squisiti come la caprese. In Bocca al Lupo (Bonpland 1965, tel. 0054.11.47.74.36.92), un altro ristorante italiano, offre insalate, primi e un eccellente tiramisù. Per dormire nel barrio,

due indirizzi di charme: l’Home Hotel Buenos Aires, arredi scan-dinavi e carte da parati vintage, con giardino, piscina e piccola spa, e Malabia House, b&b in un ex convento con stucchi e affreschi.

Attraversando la capitale verso sud, lungo i viali profumati dalle Ja-caranda dai fiori viola, si può programmare una sosta alla Recoleta, quar-tiere aristocratico di edifici inizio secolo. Per esempio per ammirare le creazioni di Airedelsur del designer Marcelo Lucini, come i candelabri in alpaca e la nuova collezione di gioielli-scultura. Oppure per acquista-re le bombachas (pantaloni da gaucho), le cinture e i mocassini di Cardón, icona locale della moda casual-chic (avenida Alvear 1750, tel. 0054.11.48.16.00.49). Volendo si può prenotare Hub Porteño, bouti-que hotel che accoglie in confortevoli suite e fa dell’understatement il tratto distintivo: all’esterno né targhe né scritte, nulla lo segnala. Non lontano, vale una tappa lo store di Celedonio Lohidoy: i suoi gioielli, estrosi e leggeri, con pietre colorate, spopolavano tra le star di Sex and the City. Per cena si gusta la cucina raffinata di Elena, il nuovissimo risto-rante del Four Seasons. Alla Boca, quartiere in cui i nostri emigranti sbarcavano dalle navi, oggi in fase di recupero, vale una tappa la Fun-dación Proa (www.proa.org, fino al 23/2 si visita la mostra dello scul-tore Ron Mueck, realizzata con la Fondation Cartier pour l’Art Con-temporain). Definito dal magazine britannico Wallpaper (la bibbia inter-nazionale per design e architettura), “il” museo per eccellenza”, è uno

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spazio che ospita mostre in un edificio d’epoca ristrutturato, con libreria, auditorium e caffè da cui si gode la vista sul vecchio porticciolo con i ponti di ferro. Inoltrandosi tra le vie délabré si raggiunge l’Usina del Arte (usinadelarte.org), riuscito esempio di recupero di architettura in-dustriale, in un’ex centrale elettrica italo-argentina del primo Novecen-to. All’interno, un nuovissimo auditorium da 1200 posti e zone dedica-te a mostre. Nell’area diverse fabbriche in disuso, come l’ex biscottificio Bagley, sono rinate trasformate in gallerie e spazi espositivi anche nel quartiere emergente di Barracas. Da non perdere gli appuntamenti de-

dicati ai giovani artisti del Pica (Proyectos Innovadores Culturales y Artísticos), che fa capo alla Fundación Lebensohn (www.fundacionle-bensohn.org.ar). Per pranzare, El Obrero è uno dei bodegón storici della Boca. Un tempo frequentato da operai, con la sua atmosfera schietta e i prezzi popolari ha conquistato persino Francis Ford Coppo-la, che nel quartiere ha girato Segreti di famiglia, storia, guarda caso, di im-migrati italiani. L’alternativa chic è Caseros (Caseros 486, tel. 0054.11.43.07.47.29, www.caserosrestaurante.com.ar), arredi total white e vetrate su magnifici edifici del secolo scorso, a San Telmo, dove sono

stati rinnovati il Museo de Arte Moderno (www.museos.buenosai-res.gob.ar) e, sull’altro lato della strada, il Museo de Arte Contem-poráneo (www.macba.com.ar) che vanta una collezione con pezzi cult tra cui opere grafiche di Gabriela Böer, tele di Roberto Crippa, Guido Molinari. Di fronte, affacciato sul río de la Plata, Puerto Madero, altro barrio di punta, è considerato uno tra i progetti waterfront più riusciti al mondo. I docks fine Ottocento del porto, costruito dagli inglesi, sono stati riconvertiti in uffici, ristoranti e appartamenti; attorno svettano i grattacieli in vetro e acciaio firmati dai più grandi progettisti contempo-

ranei, quali Philippe Starck e Norman Foster, dove il metro quadro ha quotazioni da capogiro. Nel mezzo sfila il Puente de la Mujer, opera di Santiago Calatrava. Qui ha inaugurato di recente il Faena Arts Center (tel. 0054.11.40.10.92.33, www.faena.com/artscenter-new#!/) centro d’arte contemporanea in un ex complesso industriale, con hotel.

Un classico per un bife (filetto) indimenticabile è il ristorante Ca-baña Las Lilas, con allevament0 e produzione propria. La notte si tor-na a Palermo, tra Soho e Hollywood: arredi vintage e musica dal vivo mercoledì e domenica sera da Sheldon, al cui interno si trova Miles,

1-2. Il Delta Eco Spa,

resort a Tigre. Una

delle piscine circondata

da solarium e un living.

3. Un porticciolo a

Tigre, sul delta del

río de la Plata a 35

chilometri da Buenos

Aires.

4-5. La Becasina

Delta Lodge a Tigre.

L’esterno e il living di

uno dei bungalow-

suite che accolgono

gli ospiti nel verde,

accanto all’acqua.

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Fincas e gioielli

Come arrivarci

Volano a Buenos Aires da Milano e Roma: British Airways (www.britishairways.com) con scalo a Londra Heathrow, a-r da 1500 €; Iberia (www.iberia.com) con scalo a Madrid, a-r da 1100 €; Lufthansa (www.lufthansa.com) con scalo a Francoforte, a-r da 995 €; Alitalia (www.alitalia.it), a-r da Milano con scalo a Roma da 1000 €, da Roma diretto a Buenos Aires da 1100 €. I prezzi, indicativi, variano molto in base alla data di acquisto. Da Buenos Aires si vola a Salta con Lan (www.lan.com) dall’aeroporto Jorge Newbery, a-r da 352 €. Per il percorso nella Puna si noleggia un 4x4 a Salta da Marina Turismo (www.marina-semisa.com.ar, circa 270 $ al giorno). Come prenotare: con Harmattan (tel. 041.81.22.956, www.harmattan.it) 16 giorni all inclusive con 11 persone da 4650 € (camera singola + 470 €). Sulle Ande tra Argentina e Bolivia, 15 giorni da 4200 €. Prezzi a persona. Socompa di Fabrizio Ghilardi (tel. 0054.9.38.75.77.04.44, www.socompa.com), organizza tour di 5 giorni per 2 persone, all inclusive, da 1690 $ (1236 €), per 4 da 1220 $ (889 €). Voli a-r dall’Italia a Buenos Aires e a Salta esclusi.

Dove dormire

Ai prezzi degli hotel, se non specificato diversamente, va aggiunto il 21% di tasse.

Buenos Aires

Home Hotel Arredi vintage in stile scandinavo, spa. Indirizzo: Honduras 5860, tel. 0054.11.47.78.10.08, www.homebuenosaires.com. Prezzi: doppia b&b da 116 €.C/credito: Ae, Mc, Visa.g h j m (15 $ l’ora) n

Malabia House B&b in un ex convento a Palermo Soho. Indirizzo: Malabia 1555, tel. 0054. 11.48.33.24.10, www.malabiahouse.com.ar. Prezzi: doppia b&b da 126 €. C/credito: Ae, Visa. b d

Indirizzo: Gurruchaga 1406, tel. 0054.11.48.31.19.61, www.lodejesus.com.ar. Orari: 12-17, 19-1; ven.-sab. 12-17, 19-2 (mai chiuso). Prezzi: da 23 €. C/credito: Ae, Mc, Visa.

Olsen In un ex magazzino, cucina scandinava. Indirizzo: Gorriti 5870, tel. 0054.11.47.76.76.77. Orari: 12-24, dom. 10.30-24 (chiuso lun.). Prezzi: da 35 €. C/credito: Visa.

TeguiLa cucina gourmet di Germán Martitegui.Indirizzo: Costa Rica 5852, tel. 0054.11.52. 91.33.33, www.tegui.com.ar. Orari: 20.30-1 (chiuso dom.). Prezzi: da 62 €. C/credito: tutte.

ElenaAl Four Seasons, ottima cucina internazionale.Indirizzo: Posadas 1086, tel. 0054.11.43.21.12.00, www.fourseasons.com. Orari: 12.30-15.30, 19-30-1 (mai chiuso). Prezzi: da 300 pesos (35€). C/credito: tutte.

El Obrero Trattoria frequentata anche da celebrities. Indirizzo: Augustín R. Caffarena 64, tel. 0054.11.43.62.99.12, www.bodegonelobrero.com.ar. Orari: 12-16.30, 20.30-1.30 (chiuso dom.). Prezzi: da 16 €. C/credito: no.

Cabaña Las Lilas “Bife” da leggenda. Indirizzo: avenida Alicia Moreau de Justo 516, tel. 0054.11.43.13.13.36, www.laslilas.com. Orari: 12-0.30 (mai chiuso). Prezzi: 35-40 €. C/credito: tutte.

Salta

La Peña Casona del MolinoCon musica e cucina regionali.Indirizzo: Luis Burela 1, tel. 0054.387.43.42. 835. Orari: 12.30-14.45, 21-24 (chiuso lun.). Prezzi: da 50 pesos (6 €). C/credito: no.

El Solar del ConventoCarne alla griglia e vini bianchi di Cafayate.Indirizzo: Caseros 444, tel. 0054.387. 42.15.124. Orari: 12.15-14.30, 20.15-1 (mai chiuso). C/credito: Ae, Mc, Visa.

Aniceto Coffee Bar & GrillPer un drink, per pranzo o cena.

Hub PorteñoIn una villa, aperto nel 2012. Non ha insegne.Indirizzo: Rodríguez Peña 1967, tel. 0054.11.48.15.61.00, www.hubporteno.com. Prezzi: doppia b&b da 403 $ (292 €). C/credito: Ae, Mc, Visa.h i m nRistorante TarquinoChef Dante Liporace ex elBulli e Maskana. Orari: 12.30-14.30, 20-23; sab. 20-23 (chiuso dom.). Prezzi: da 500 pesos (57 €). Tigre La Becasina Delta Lodge 15 bungalow nel delta del Paraná. Indirizzo: Arroyo Las Cañas 2a, San Fernando, tel. 0054.11.43.28.26.87, www.labecasina.com. Prezzi: doppia da 3360 pesos (388 €) in pensione completa. Dai 14 anni. C/credito: Ae, Mc, Visa.i j

Delta Eco SpaBungalow con darsena privata.Indirizzo: Río Carapachay 1648, tel. 0054.11.52.36.05.53, www.deltaecospa.com. Prezzi: doppia da 3500 pesos (400 €) per una notte e 2 giorni in pensione completa. C/credito: Ae, Mc, Visa.h i j

Villa Julia Sul fiume, ma si raggiunge in auto.Indirizzo: paseo Victoria 800, tel. 0054.11.47.49.06.42, www.villajuliaresort.com.ar. Prezzi: doppia b&b da 490 pesos (56 €). C/credito: Ae, Mc, Visa.g j mRistorante El CeiboOrari: 8-1, lun. 8-20 (mai chiuso). Prezzi: da 150 pesos (17 €). Si va anche per il tè.

Salta e Jujuy

Finca ValentinaIn un parco, minimal-chic.Indirizzo: ruta 51, km 6, La Merced Chica, camino al Encon, Salta, tel. 0054.9.38.71.54. 15.34.90, www.finca-valentina.com.ar. Prezzi: doppia b&b da 110 €. C/credito: no.g j m (5 $ l’ora)

Estancia El Bordo de las LanzasPer dormire in un’estancia storica.

Indirizzo: Balcarce 96, tel. 0054.387.42.24.292. Orari: 7-2, gio.-sab. 7-3 (mai chiuso). Prezzi: da 80 pesos, menu per pranzo 70 pesos. C/credito: Mc, Visa.

La notte

Bar Sheldon Con patio, terrazza e musica live.Indirizzo: Honduras 4969, tel. 0054.11.48.32.61.95. Orari: 10.30-3, ven. e sab. 10.30-5 (chiuso lun. e mar.). Prezzi: da 6 €. C/credito: Ae, Visa.

Frank’sSi entra con un codice segreto. Indirizzo: Arévalo 1445, tel. 0054.11.47.77.65.41, www.franks-bar.com.Orari: 22-chiusura (chiuso dom. e mar.).Prezzi: cocktail da 8 €. C/credito: Ae, Visa.

NickySushi eccellente con speak easy sul retro. Indirizzo: Malabia 1764, tel. 054.11.48.31.05.19. Orari: mar. e mer. 20-1, gio. 20-1.30, ven. e sab. 20-2 (chiuso dom. e lun.). Prezzi: cocktail da 8 €, pranzo da 30 €. C/credito: Visa.

Dove comprare

Buenos Aires

TramandoL’Art couture di Martín Churba. Indirizzo: Honduras 4881, tel. 0054.11.48. 33.59.55, www.tramando.com. Orari: lun. e mar. 12-20; mer.-sab. 10.30-20.30; dom. 14-20 (mai chiuso). C/credito: tutte.

Murillo 666Giacche, giubbini e borse in pelle.Indirizzo: Murillo 666, tel. 0054.11.48.56.45. 01, www.murillo666.com.ar. Orari: 9.30-20, dom. 10-19 (mai chiuso). C/credito: tutte.

AiredelsurVassoi, vasi e candelabri in alpaca e corno. Indirizzo: Vicente Lopez 1695, 2° piano, tel. 0054.11.48.11.26.66, www.airedelsur.com.Orari: lun.-ven. 10,30-19; sab. su appuntamento. C/credito: Ae, Mc, Visa.

Indirizzo: Rivadavia 248, General Güemes, Salta, tel. 0054.9.38.76.84.11.76, www.estanciaelbordo.com. Prezzi: doppia in ½ pensione da 220 €. C/credito: no.a c g j n m o

Grace HotelBoutique hotel nell’Estancia de Cafayate. Indirizzo: ruta Nacional 40, km 4340, Cafayate, tel. 0054.3868.42.87.07, www.lec.com.ar, www.gracehotels.com/cafayate. Prezzi: doppia da 240 €. C/credito: Ae, Mc, Visa.g j h i m n

Viñas de Cafayate-Wine ResortUn’oasi di relax tra i vigneti, con piscina. Indirizzo: 25 de Mayo, camino al DivisaderoFca. Calchaquí S/N, Cafayate, tel. 0054.3868. 42.22.72, www.cafayatewineresort.com. Prezzi: da 145 €. C/credito: Ae, Mc, Visa.g j o n

Hostería El PeñonOtto ampie camere in stile andino.Indirizzo: Catamarca, Gps 262846.3 Sud, tel. 0054.9.387.15.51.71.252, www.hosteriaelpenon.com. Prezzi: doppia da 110 €. C/credito: no.g

Hostería Municipal Casa Andina A Tolar Grande, sei stanze nella Puna. Indirizzo: av. Belgrano S/N, Tolar Grande, tel. 0054.387.42.27.389, www.casaandina.gob.ar. Prezzi: doppia da 63 €. C/credito: no. n

El Manantial del Silencio In stile coloniale. Indirizzo: ruta Nacional 52, km 3,5, Purmamarca, Jujuy, tel. 0054.388.49.08.080, www.hotelmanantialdelsilencio.com. Prezzi: doppia da 122 €. C/credito: tutte. g h jRistoranteOrari: 20-1 (mai chiuso). Prezzi: da 30 €.

Dove mangiare

Buenos Aires

Lo de Jesus Ottima carne in un ambiente raccolto.

CeledonioGioielli apparsi anche in Sex and the City.Indirizzo: Uruguay 1223, citofono 8, tel. 0054.11.48.03.75.98, www.celedonio.com.ar. Orari: 10.30-19 (chiuso sab. e dom.). C/credito: Ae, Mc, Visa.

Comme Il FautStrepitosi sandali da tango. Indirizzo: Arenales 1239, porta 3 d.pto M, tel. 0054.11.48.15.56.90, www.commeilfaut.com.ar. Orari: 11-19, sab. 11-15 (chiuso dom.). C/credito: Ae, Mc, Visa.

Librería El AteneoLa più grande libreria del Sudamerica. Indirizzo: avenida Santa Fe 1860, tel. 0054.11.48.11.61.04, www.tematika.com. Orari: 9-22, ven. e sab. 9-24; dom. 12-22 (mai chiuso). C/credito: Ae, Mc, Visa.

SumampaTappeti e oggetti artigianali.Indirizzo: Arévalo 2976, Las Cañitas, tel. 0054.11.47.72.69.30, www.spaziosumampa.com.ar. Orari: su appuntamento. C/credito: Ae, Mc, Visa.

Perfectos Dragones Gioielli e borse in caucciù, alluminio e corda. Indirizzo: Dragones 2414, tel. 0054.11.47. 82.30.86, www.perfectosdragones.com. Orari: 10-17 (chiuso sab. e dom.). C/credito: Ae, Mc, Visa.

Salta

AM ArtesaníaArgenti e oggetti di Alejandra María Moyano. Indirizzo: pasaje los Peatones 623 (parallelaa avenida Toledo 600), tel. 0054.9.11.57. 44.52.02, dall’Argentina 15.57.44.52.02. Orari: su appuntamento. C/credito: no.

Objetos de AgradoOggetti artigianali in lana. Indirizzo: Caseros 265, tel. 0054.387.42.14.667. Orari: 9-13, 18-22 (chiuso dom.). C/credito: Ae, Mc, Visa.

CambioIn Argentina oggi ci sono due tipi di cambio: ufficiale e blue (pubblicati dal quotidiano La Nación) i prezzi in euro indicati sono al cambio ufficiale 1 euro = 8,68 pesos.

negozio cult di vinili e cd. In stile New York proibizionista i due speakeasy più cool del momento, Frank’s e Nicky: al primo si accede con un codice segreto da una cabina telefonica; il secondo, nascosto die-tro le cantine di un sushi bar, è riservato ai soci e ai clienti del ristorante. Drink da premio, entrambi eletti tra i top bar mondiali. D’obbligo con-cludere la notte porteña con un passaggio in milonga. Intramontabili La

Viruta e il Salón Canning, con show dal vivo tutte le settimane (http://lavirutatango.com, www.parakultural.com.ar), tra le novità, la Milon-guita di calle Armenia (www.milonguitabaile.com.ar). Le scarpe? Da vertigini quelle di Comme il Faut. Da sfoggiare anche oltre il dance floor.

Per regalarsi qualche giorno nel verde e sfuggire alla calura della ca-

pitale nell’estate australe (e ai possibili black out per sovraccarico delle linee elettriche, dovuti a un sistema in via di rinnovamento) si può fare come i bon chic argentini e godersi i resort con spa a Tigre, sull’estuario del río de la Plata, a soli 35 chilometri da Buenos Aires. Si può prenota-re La Becasina Delta Lodge, 15 bungalow-suite sull’acqua, tra il verde, un paradiso tropicale, o al Delta Eco Spa, stanze e bungalow con dar-

sena privata, piscina coperta riscaldata, idromassaggio, parco acquatico con nuoto controcorrente, sentieri e passerelle. Dalla capitale si raggiun-ge in auto Bahía Grande de Nordelta, dove un motoscafo attende gli ospiti al molo. Si arriva agli hotel navigando nel paesaggio straordinario del delta.

Inviata da Dove, Anna Vullo