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Quartetto Echos zArt Quartett Quartetti vincitori del primo e secondo premio del Concorso Dragoni per quartetti d’archi 2019 martedì 5 novembre ore 20:30 QUARTETTO ECHOS Janáček - Quartetto per archi n. 2 “Lettere intime ZART QUARTETT Colasanti - “Aria” per quartetto d’archi Debussy - Quartetto in sol minore op. 10 CON IL SOSTEGNO DI NUOVI TALENTI 155 A STAGIONE 2019 | 20 SALA VERDI DEL CONSERVATORIO via Conservatorio 12, Milano

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  • Quartetto EchoszArt QuartettQuartetti vincitori del primo e secondo premio del Concorso Dragoni per quartetti d’archi 2019

    martedì 5 novembre ore 20:30

    QUARTETTO ECHOS Janáček - Quartetto per archi n. 2 “Lettere intime

    ZART QUARTETT Colasanti - “Aria” per quartetto d’archi Debussy - Quartetto in sol minore op. 10

    CON IL SOSTEGNO DI

    NUOVI TALENTI

    155A STAGIONE 2019 | 20 SALA VERDI DEL CONSERVATORIO via Conservatorio 12, Milano

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    È vietato, senza il consenso dell’artista, fare fotografie e registrazioni, audio o video, anche con il cellulare.Iniziato il concerto, si può entrare in sala solo alla fine di ogni composizione. Si raccomanda di:• disattivare le suonerie dei telefoni e ogni altro apparecchio con dispositivi acustici• evitare colpi di tosse e fruscii del programma• non lasciare la sala fino al congedo dell’artistaIl programma è pubblicato sul nostro sito web il venerdi precedente il concerto.

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    Ilaria Borletti Buitoni presidente, Francesca Moncada di Paternò vice presidente, Filippo Annunziata, Marco Bisceglia, Liliana Konigsman comitato esecutivoLodovico Barassi, Mario Bassani, Anna Calabro, Gianluigi Chiodaroli, Marco Magnifico Fracaro, Maria Majno consiglieri

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    Quartetto Echos

    Leós Janáček (Hukvaldy 1854 - Ostrava 1928)

    Quartetto per archi n. 2 “Lettere intime” (ca. 26’)I. Andante. Con moto. Allegro. Adagio II. Adagio. Vivace III. Moderato. Andante. Vivace IV. Allegro. Andante. Adagio

    I N T E R V A L L O

    zArt Quartett

    Silvia Colasanti (Roma 1975)

    “Aria” per quartetto d’archi (2018) (ca. 10’)Commissione della Società del Quartetto per la prima edizione del Concorso nazionale per quartetto d’archi “Sergio Dragoni”

    Claude Debussy (Saint-Germain-en-Laye 1862 - Parigi 1918)

    Quartetto in sol minore op. 10 (ca. 27’)I. Animé et très décidé II. Assez vif et bien rythmé III. Andantino, doucement expressifIV. Très modéré - Très mouvementé et avec passion

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    Il quartetto d’archi tra ardori giovanili e passioni senza età

    Di Leós Janáček ascoltiamo il Secondo Quartetto per archi, intitolato “Lettere intime”. Scritto tra il 29 gennaio e il 19 febbraio 1928, l’opera appartiene all’ultimo periodo di vita del compositore, senza dubbio tra i più fertili di capolavori. Del quartetto Janáček, morto nell’agosto di quell’anno, non fece però in tempo ad ascoltare la prima esecuzione pubblica, che si tenne l’11 settembre successivo a Brno. L’opera, ricca di riferimenti autobiografici, è dedicata alla sua musa ispiratrice, Kamila Stösslová, moglie dell’antiquario David Stössl e più giovane del compositore di ben trentotto anni. Janáček, sposato sin dal 1881, la conobbe nel 1917 durante un soggiorno estivo alle terme di Luhačovice in Moravia e se ne innamorò perdutamente; all’epoca lui aveva 63 anni, lei 25. Subito intrattenne con lei una fittissima corrispondenza che non mancò di dare adito a pettegolezzi a Písek, cittadina della giovane donna. Non conosciamo se e in che modo lei abbia ricambiato i sentimenti del compositore, ma di sicuro fu lusingata per l’attenzione di un uomo così celebre. Come le confidò in una lettera, Janàček intendeva – con il suo Secondo Quartetto – raccontare in musica la loro corrispondenza epistolare; ecco dunque spiegate le ragioni del titolo, cui l’autore giunse solo dopo aver accantonato due precedenti proposte: “Lettere d’amore” e “Ricordi di Písek”. Ciascuno dei quattro movimenti fa riferimento a un aspetto della loro relazione: in quello d’apertura il compositore rievoca la forte emozione del loro primo incontro, nel secondo immagina di avere un figlio con l’amata, nel terzo ritrae l’immagine della Stösslová ed esprime il timore per lei e nell’ultimo descrive la nostalgia e insieme l’appagamento del loro amore. Inizialmente l’autore aveva prescritto nel brano l’utilizzo di una viola d’amore, strumento evidentemente carico di un forte valore simbolico, ma in seguito abbandonò tale idea. Il Quartetto è un’opera ricca di slanci passionali e di forti contrasti. La forma, dall’andamento

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    quasi rapsodico, difficilmente si lascia inquadrare in precisi modelli e apparentemente sembra seguire soltanto il vortice delle emozioni del compositore; tuttavia, a ben vedere, è possibile individuare brevi elementi tematici che ritornano variati nel corso del Quartetto. Il primo movimento è centrato sul netto contrasto tra due temi diametralmente opposti che ritornano continuamente trasformati anche nei movimenti successivi: da un lato vi è quello appassionato e forte subito esposto dai violini sul trillo del violoncello e dall’altro quello immediatamente successivo della viola sola, che suona pianissimo e sul ponticello, con una sonorità dunque pallida e scarna. Nel movimento successivo la viola rivela il suo volto lirico, eseguendo un tema cantabile ripreso poi dagli altri strumenti; le sezioni successive, eterogenee e via via più concitate, conducono alla ricapitolazione dei due motivi principali del primo movimento. L’elemento folclorico, così importante per Janáček, diviene progressivamente più marcato negli ultimi due movimenti, entrambi contraddistinti dal ricorso

    a ritmi di danza; differisce nettamente però il carattere dei due: il terzo prende l’avvio su un cullante ritmo trocaico che lascia poi spazio a episodi contrastanti, il quarto è invece una sorta di rondò in cui il ritornello è costituito da una danza dal piglio energico; tra gli elementi da sottolineare vi è il motivo trillato, che emerge nel corso del movimento e diviene sempre più preponderante, quasi a rappresentare il trionfo dell’amore tra Janáček e la Stösslová.Della compositrice romana Silvia Colasanti ascoltiamo Aria, composto nel 2018 come pezzo d’obbligo per la prima edizione del Concorso nazionale per quartetto d’archi “Sergio Dragoni”, organizzato dalla Società del Quartetto di Milano e svoltosi a Casa Verdi a fine maggio 2019; il brano era stato commissionato dall’Avvocato Antonio Magnocavallo – recentemente venuto a mancare – e dal Maestro Paolo Arcà, rispettivamente presidente e direttore artistico della Società del Quartetto. Riflettendo sulla necessità di “sfidare” gli esecutori (derivante in un certo senso dalla funzione stessa di un brano d’obbligo da concorso), la compositrice ha scelto di non porre tanto l’attenzione su velocità

    Il Quartetto “Lettere intime” è ricco di riferimenti autobiografici ed è dedicato alla giovane musa ispiratrice di Janáček, Kamila Stösslová, cui l’autore indirizzò più di seicento lettere

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    e virtuosismo tecnico, bensì di mettere gli strumentisti alla prova per quanto concerne la comprensione della forma e la conseguente resa della sonorità. Secondo le parole dell’autrice il termine “aria”, oltre al riferimento più classico alla forma barocca, porta con sé due ulteriori valenze: da un lato la dimensione lirica che emerge progressivamente nel pezzo e dall’altro l’elemento naturale. Come l’aria infatti il brano alterna zone di rarefazione, rese per mezzo di impalpabili tremoli di armonici, ad altre di maggiore condensazione, in cui il suono diviene più corposo e si originano veloci figurazioni scalari e arpeggiate. È proprio il passaggio graduale tra queste due sonorità che costituisce il fulcro del

    brano e ne determina la struttura: incastonati tra tre sezioni dominate dagli eterei bagliori degli armonici, si collocano, in un gioco di simmetria solo apparente, i due episodi centrali più materici; il finale sfumato verso l’acuto sottolinea il carattere sospeso di questa musica.Il Quartetto in sol minore op. 10 fu scritto da Claude Debussy intorno ai trent’anni, tra il 1892 e il 1893. L’opera si inserisce in quella fase di rilancio della musica strumentale francese iniziata nel 1871 con la fondazione della Société Nationale de Musique; nel clima di fervore nazionalistico che attraversava il Paese dopo la dura sconfitta a Sedan contro l’esercito prussiano, la nascita di questa importante società di concerti assumeva una connotazione “politica”: promuovere la cosiddetta “ars gallica” contrastando così il predominio della tradizione austro-tedesca. A questo periodo risalgono i primi capolavori francesi nell’ambito del quartetto d’archi; modello di riferimento fu senza dubbio quello composto da César Franck nel 1889. Dal punto di vista strutturale, il quartetto di Debussy – l’unico composto dall’autore – mostra ancora la forte influenza del modello franckiano, soprattutto per quanto concerne l’adozione della forma ciclica, che consiste nella presenza di uno o più temi che ritornano, pur rielaborati, in tutti i movimenti di una composizione. La première si tenne il 29 dicembre 1893 presso la Salle Pleyel di Parigi in occasione di uno dei concerti organizzati dalla Société Nationale de Musique e l’esecuzione fu affidata al Quartetto Ysaÿe, cui il brano è dedicato.

    Secondo le parole dell’autrice il termine “aria”, oltre al richiamo alla forma barocca, porta con sé due ulteriori valenze: la dimensione lirica e il riferimento alla natura

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    Alquanto fredda fu però l’accoglienza da parte del pubblico, perplesso di fronte al carattere così innovativo del brano. Il primo movimento (Animé et très décidé) è in forma-sonata e si apre con l’esposizione vigorosa da parte di tutto l’ensemble del tema principale del Quartetto, la cui sonorità un po’ arcaica deriva dalla sua natura modale, condivisa anche dal secondo tema, doux et expressif. L’Assez vif et bien rythmé

    può essere interpretato come uno scherzo con due trii; il movimento inizia con una sonorità quasi chitarristica conferita dagli accordi pizzicati di violino primo e violoncello, subito seguiti da una rielaborazione del tema principale affidata dapprima alla viola e poi al violino primo. I due trii sono basati anch’essi sul tema principale, ora dilatato nei valori ritmici e sostenuto dal soffice tremolo di viola e violino secondo. Il terzo movimento (Andantino, doucement expressif) è tripartito: le due sezioni estreme sono caratterizzate da una sonorità dolce e rarefatta, con gli archi in sordina, rispetto alla quale contrasta quella centrale più mossa, che si apre col recitativo della viola cui segue un nuovo tema espressivo anch’esso imparentato con quello iniziale. Il finale consta di un’introduzione articolata in due parti (Très modéré e En animant peu à peu); nella seconda, che si apre con un fugato, l’atmosfera diviene via via più concitata e conduce allo stacco di tempo del movimento (Très mouvementé et avec passion); viola e violino primo espongono ora un primo tema dal carattere agitato che sfocia poi in un secondo più calmo affidato alla viola sola. Con sempre maggiore insistenza riaffiora però il tema principale del Quartetto, che domina anche nella coda conclusiva, sottolineando così ancora una volta la centralità del proprio ruolo.

    Lorenzo Paparazzo

    Laureato in Discipline storiche, critiche e analitiche della musica al Conservatorio “G. Verdi” di Milano

    Il Quartetto di Debussy mostra la forte influenza del modello franckiano per l’adozione della forma ciclica, con uno o più temi che ritornano, rielaborati, in tutti i movimenti della composizione

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    Quartetto EchosAndrea Maffolini violino, Ida Di Vita violinoChiara Ludovisi viola, Martino Maina violoncello

    Il Quartetto Echos si forma nel 2013 al Conservatorio di Torino sotto la guida di Antonio Valentino e Claudia Ravetto. Tra le prime esperienze ricordiamo la collaborazione con Bruno Giuranna (Quintetto op. 111 di Brahms) e la partecipazione alla presentazione di “I quartetti per archi di Beethoven” di Quirino Principe al Salone del libro di Torino (Quartetto op. 18 n. 1 di Beethoven). Nel 2015 viene ammesso ai corsi del Quartetto di Cremona all’Accademia Stauffer di Cremona. Ha inoltre seguito master class con Antonello Farulli, Miguel da Silva, Andrea Nannoni, Lukas Hagen, Alain Meunier, András Schiff e il Quartetto Pražák. Attualmente studia con il Quartetto Belcea e Cristoph Giovaninetti a Fiesole.Fa parte della European Chamber Music Academy (ECMA) dove ha seguito i corsi di Hatto Beyerle, Johannes Meissl e Dirk Mommertz.Ha già suonato per l’Unione Musicale di Torino, Filarmonica Laudamo di Messina, Festival MiTo Settembre Musica, CaMu di Arezzo ed è stato invitato ai festival “Quatuors à Bordeaux”, “North Norfolk Music Festival”, “Quatuors à Cordes en Pays de Fayence”. È stato selezionato per il progetto “Le Dimore del Quartetto”. Vincitore del Premio “Piero Farulli” della Critica Musicale “Franco Abbiati” 2017, nel maggio scorso si è aggiudicato il Primo premio assoluto al concorso di musica da camera “Gasparo da Salò” di Brescia e il Secondo premio al Concorso nazionale per Quartetti d’archi Sergio Dragoni della nostra Società.

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    zArt Quartett

    Enrico Filippo Maligno violino, Sara Sottolano violinoSophie Speyer viola, Federica Ragnini violoncello

    Lo zArt Quartett nasce nel 2016 dalla forte passione di quattro giovani musicisti per la musica da camera e in particolare per il repertorio quartettistico. Grazie ai generosi insegnamenti di Alessandro Moccia (Konzertmeister Champs Élysées) e Andrea Repetto (Quartetto di Torino) e alle esperienze personali cameristiche di ciascun componente, il quartetto ha acquisito un ampio repertorio.Ha frequentato il Master di Quartetto presso il Conservatorio “Claudio Monteverdi” di Bolzano nella classe di Andrea Repetto e attualmente frequenta il Postgraduate course alla Hochschule für Musik di Basilea nella classe di Rainer Schmidt. Il quartetto ha inoltre preso parte a master class con Eberhard Feltz, Lorenzo Coppola e Valentin Erben.Nel 2017 è stato selezionato per il progetto “Le Dimore del Quartetto”.Si è esibito per le stagioni della Filarmonica di Rovereto, della Società del Quartetto di Vicenza e del Colibrì Ensemble per la quale ha suonato con Giovanni Sollima il Quintetto per archi in do maggiore op. 163 D 956 di Schubert. Nel maggio 2019 ha vinto il Primo premio al Concorso nazionale per Quartetti d’archi Sergio Dragoni della nostra Società.

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    Grazie fin da ora per ciò che potrai fare.

    Ilaria Borletti Buitoni Presidente, Società del Quartetto di Milano

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    25 euro doni la possibilità di assistere al concerto ad una famiglia

    35 euro doni ad un bambino la possibilità di organizzare il suo compleanno al concerto

    50 euro contribuisci ad arricchire le scenografie

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    musica di Sergio Parisini testo, interpretazione e regia di Augusta Gori al pianoforte Alexandra Ducariu alle percussioni Matteo Savio in collaborazione con Associazione Ventizero8

    SALA PUCCINI DEL CONSERVATORIO via Conservatorio 12, Milano

    PER LE SCUOLE da martedì 12 a venerdi 15 novembre, ore 9.45 e 11

    PER TUTTI sabato 16 novembre ore 16, domenica 17 novembre ore 11 e ore 16

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  • Grazie ai musicisti che hanno dato prestigio al Quartetto

    e ai soci che l’hanno sostenuto e lo sostengono!

    Vogliamo esprimere gratitudine ai Soci d’Onore, e prima di tutto ai grandi musicisti che hanno contribuito al successo del Quartetto nei suoi 153 anni di attività (da Richard Strauss e Anton Rubinstein nei lontani anni dell’800 a Rudolf Serkin, Mieczyslav Horszowski e Ton Koopman in tempi più vicini), ai Soci Vitalizi, ai Soci Benemeriti, fra i quali i “fedelissimi” con oltre 50 anni di associazione, ai Sostenitori, che col loro contributo annuale esprimono il loro apprezzamento per il Quartetto, e vorremmo crescessero sempre più.

    Soci d’Onore

    Johann Becker (1888), Franco Faccio (1888), Charles Gounod (1888), Joseph Joachim (1888), Joachim Raff (1888), Anton Rubinstein (1888), Pablo de Sarasate (1888), Richard Strauss (1888), August Wilhelmj (1888), Antonio Bazzini (1892), Felix Mottl (1892), Mieczyslav Horszowski (1985), Rudolf Serkin (1985), Ton Koopman (2003), Francesco Cesarini (2006), Harry Richter (2006), Giancarlo Rusconi (2017)

    Soci VitaliziFilippo Annunziata, Cesare Bacchini, Marco Bisceglia, Ilaria Borletti Buitoni, Gerardo Broggini, Paolo Dardanelli, Tomaso Davico di Quittengo, Carla Giambelli, Liliana Konigsman, Francesco Maino, Maria Majno, Francesca Moncada di Paternò, Paola Motta, Carlo Vittore Navone, Gian Battista Origoni della Croce, Franca Sacchi, Luca Sega, Società del Giardino, Beatrice Svetlich, Pietro Svetlich, Paolo Terranova, Paolo Villa

    Soci BenemeritiDomenico Arena, Sandro Boccardi, Salvatore Carrubba, Francesco Cesarini, Philippe Daverio, Francesca del Torre Astaldi, Fondazione Sergio Dragoni, Anna Maria Holland, Antonio Magnocavallo, Carlo Musu, Quirino Principe, Sua Eminenza Gianfranco Ravasi, Harry Richter, Carlo Sini

    I fedelissimi (soci da oltre 50 anni)

    Francesco Adami, Ladislao Aloisi in memoriam, Ester Ascarelli, Margherita Balossi Barbiano di Belgiojoso, Maria Piera Barassi Livini, Carlo Barassi, Cecilia Bicchi, Giuliano Boella, Maria Lavinia Boella Ricci, Maria Luisa Bonicalzi, Alessandra Carbone, Marta Casagrande, Paolo Carbone, Paolo Carniti, Nicoletta Cipriani, Claudio Citrini, Dino Danovi, Mathias Deichmann, Maria Cristina Delitala, Antonio Delitala, Nora del Torre, Roberto Fedi, Renzo Ferrante, Anna Ferrante, Salvatore Fiorenza, Maria Teresa Fontana, Franca Gaiani, Anna Genoviè, Emma Guagnellini, Fiammetta Lang, Riccardo Luzzatto,Federico Magnifico, Rosalia Manenti, Claudio Longo, Giovanna Marziani Longo, Giovanni Miserocchi, Jacqueline Molho, Davy Molho, Giuseppe Mottola, Anna Mottola, Luciano Patetta, Luisella Patetta Deiana, Maria Carla Peduzzi, Alberto Piergrossi, Laura Poli, Roberto Poli, Giancarlo Rusconi, Pietro Saibene, Giuliana Saibene, Maria Vittoria Saibene, Giovanni Scalori, Luigi Scalori in memoriam, Maria Grazia Scarabelli, Luciano Scavia, Francesco Sironi, Angelo Mario Sozzani, Ilaria Stendardi Antonini, Luca Trevisan, Giovanni Weisz

    Soci Sostenitori

    Mario Bassani, Mario Broggi, Anna Broggi De Lellis, Alberto Conti, Maria Elisabetta De Ferrari Magnifico Fracaro, Clara Dell’Acqa, Nora del Torre, Marco Magnifico Fracaro, Maria Candida Morosini, Ruth Pavese Westen, Serenella Pinto Rordorf, Renato Rordorf, Giorgio Sacerdoti, Enrico Saraval, Rosella Saraval Milesi, Lorenzo Stucchi

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  • PROSSIMI CONCERTI

    SALA VERDI DEL CONSERVATORIO

    Società del Quartetto, via Durini 24 – 20122 MilanoTel 02 795 393 │ [email protected] │ www.quartettomilano.it

    martedì 26 novembre 2019, ore 20.30 Jan Lisiecki pianoforteBach - Capriccio sopra la lontananza del suo fratello dilettissimo

    BWV 992

    Mendelssohn - Lieder ohne Worte op. 67 n. 1-6

    Chopin - Due Notturni op. 27

    Beethoven - Rondò a capriccio in sol maggiore op. 129

    Mendelssohn - Rondò Capriccioso op. 14

    Rubinstein - Valse-Caprice in mi bemolle maggiore

    Chopin - Due Notturni op. 62

    Mendelssohn - Variations sérieuses op. 54

    Chopin - Ballata n. 4 in fa minore op. 52

    BIGLIETTI

    Intero € 35│Ridotto (Soci e over 70) € 29│Giovani (under 30) € 5

    BIGLIETTI

    Intero € 35│Ridotto (Soci e over 70) € 29│Giovani (under 30) € 5

    martedì 12 novembre 2019, ore 20.30 Quartetto TakácsCiclo Beethoven / Bartók - V Beethoven - Quartetto n. 3 in re maggiore op. 18 n. 3Bartók - Quartetto n. 6 SZ 114Beethoven - Quartetto n. 16 in fa maggiore op. 135

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