Quaresima - Parrocchia di Bedizzolela mia vocazione. Mi piace parlarne non per mettermi in mostra,...

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Giornale Parrocchiale della comunità S. Stefano - Bedizzole Periodico Febbraio - Marzo 2014 Quaresima: tempo favorevole di conversione

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vita nostraGiornale Parrocchiale

della comunità S. Stefano - Bedizzole

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2014

Quaresima:tempo favorevoledi conversione

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Editore e Redattore: Don Franco DaganiDirettore Responsabile: Don Adriano BianchiIn redazione: Don Franco DaganiDon Roberto Soncina - Don Vincenzo AriciRaffaella Berardi - Giovanni De MarcoCarlo Bresciani - Vittorio BoniottiRealizzazione:TIPOLITOGRAFIA BERARDI Bedizzole

Ogni Martedi ore 8.30:S. Messa e riflessione in parrocchia

Ogni Domenica ore 18:Vespro - Breve catechesi - S. Messa

Ogni Lunedi 20.30: Lectio Divina in oratorio

IN AVVENTO E QUARESIMA:Centri di Ascolto nelle ContradeIncontro per genitori dei bambini I.C.R.F.

PARROCCHIA Don Franco Dagani030 674112 - cell. 339 6924826

ORATORIO Don Vincenzo Arici030 674842 - cell. 328 2866104

SANTUARIO di MASCIAGA Don Roberto Soncina030 6870706 - cell. 338 2722653

ISTITUTO MISSIONARI DELLA CONSOLATA 030674041ISTITUTO SUORE CANOSSIANE 030 674000COMUNITÀ BACHITA INFERMERIA 030 6871419SCUOLA DELL’ INFANZIA S. FAMIGLIA 030 674025SCUOLA STATALE 030 674568SCUOLA DELL’ INFANZIA A. VOLPI 030 674375PARROCCHIA S. VITO 030 674524CASA DI SOGGIORNO PER ANZIANI 030 674213PALAZZO MUNICIPALE 030 6872711CARABINIERI 030 674222POLIZIA LOCALE 030 6872925

FESTIVIin Parrocchia:Messa festiva della Vigilia Sabato ore 18,30DOMENICA ore 8 - 10 - 11,15ore 18,15 Vespro e S. Messanelle contrade:ore 7,30 Suore Canossianeore 8,30 Frazioniore 9,00 Casa di Riposoore 9,30 Pontenoveore 16,30 Santuario di Masciaga

FERIALIin Parrocchia:ore 8.30 - 18 Rosario e S. Messanelle contrade:ore 7,00 Suore Canossianeore 9,00 Santuario di Masciagaore16,00 Casa di Riposo

CONFESSIONI Prima e dopo ogni celebrazioneSabato ore 17 - 19 Le celebrazioni dei Battesimi sono fissate solo la prima domenica di ogni mese.

orario S. Messe

Radio: 94,00 Mhz collegata con E.C.Z.Sito: www.parrocchiadibedizzole.it

Costo E 3,00 a copia. Disponibile con offerta libera.

catechesi per adulti

indirizzi utili

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e-mail: [email protected]

redazione

sommarioLa Parola del Parroco 3

Cara scuola ti scrivo ...

Scuola Materna Sacra Famiglia

Tana dei Cuccioli

La Chiesa per la scuola

Contro la violenza sulle donne

30 anni di Gruppo Missionario

Consiglio Pastorale

Madre Luigina e Madre Luisa

Vita dellaParrocchia

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21 - 22

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Vitadell’Oratorio

Vitadella Comunità

Da Natale alla Candelora

Time out ...qualche volta serve!

AC NEWS

Annunciati i temi della GMG

Gruppo Cafarnao

La Famiglia è Arte

Festa per la Vita

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13 - 14

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3°premio al Presepio di Bedizzole

Casa di Soggiorno per anziani

Il mio Paese

Smaltimento rifiuti

Novantenni e oltre a Bedizzole

Date Torneo di calcio

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Anagrafe Parrocchiale 30

Una povertà che arricchisce

Benedetta Bianca Porro

Quaresima 2014

Centri di Ascolto 2014

Biblia Pauperum

Vita dellaChiesa

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8 - 9

Grazie per la Generosità 30

Dalle Missioni

Festa del Beato Allamano

Dal Venezuela

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Immagini della Comunità 29

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La Parola del Parroco

vita nostra

Carissimi, da quando il Papa ha indetto il Sinodo sulla famiglia e ha invitato le comunità ad interrogarsi su dove va la famiglia oggi, quali sono i suoi problemi, quali tensioni vive, quale attenzione ha la società per essa, perché c’è sempre più paura a fare famiglia, perché i matrimoni religiosi sono drasticamente diminuiti? … penso spesso alla mia famiglia, alla famiglia dove sono nato e cresciuto, dove è maturata la mia vocazione. Mi piace parlarne non per mettermi in mostra, non per dire che la mia è una famiglia perfetta, ma semplicemente per ringraziare il Signore di avermi dato la mia famiglia, di essere cresciuto in essa, di aver ricevuto molto da essa. Una famiglia povera, contadina, modesta, dove alcuni pilastri erano ben solidi. Innanzitutto in casa ci si voleva bene, un bene non fatto di parole, di sentimenti sdolcinati ma lo si vedeva sul volto di ognuno, era provato dai fatti e dalle scelte. Ci si voleva bene in famiglia perché si condivideva tutto, c’era sempre l’altro prima di se stessi, ci si perdonava. Il perdono, la riconciliazione, la riconoscenza, la condivisione erano nel sangue di tutti. Era quindi naturale portare fuori il bene, l’amore imparato in

casa, vissuto tra le mura domestiche. I vicini, quanti bussavano alla porta, quanti domandavano aiuto erano considerati i primi parenti. Nessuno usciva da casa nostra senza un piccolo aiuto, un consiglio, una parola, un sorriso. Si litigava talvolta in casa, si discuteva fortemente, si esprimevano pareri diversi ma alla fine l’accordo si trovava. Impossibile chiudere la giornata senza arrivare al perdono, alla riconciliazione.Altro pilastro della mia famiglia (eravamo chiamati i mugnai di Leno) era lo stile di vita austero. Ognuno aveva il suo ruolo preciso. I genitori facevano i genitori, erano la guida della casa! Erano autorevoli grazie alla loro bontà, alla fiducia che riscuotevano, all’affetto che dimostravano, alla passione che mettevano, al sudore e alla loro fatica di ogni giorno.Papà e mamma non parlavano molto, ci guidavano con il loro esempio, ci richiamavano con il loro sguardo, non ci dicevano quello che dovevamo fare ma lo intuivamo dal loro comportamento. La casa era una vera famiglia dove si sapeva tutto, si condivideva tutto, si parlava, ci si confidava. Si stava bene in casa perché si respirava un clima di fraternità, di rispetto, di serenità.Chi teneva in piedi la casa era la

LA MIA FAMIGLIA

Fede. Le tempeste, le difficoltà, la povertà, la sofferenza, la morte, i contrasti non hanno mai mandato alla deriva la famiglia, non l’hanno mai sfaldata, non l’hanno mai messa in crisi perché era salda sulla Fede.La Fede della mia famiglia era il Signore: Lui aveva il primo posto: Lui, la sua parola, i suoi comandamenti, erano “tutto” per noi. Erano la luce, il sostegno, il rifugio, la forza, il nutrimento, la meta, la strada.Era impastata di Dio, di preghiera, di devozioni, di opere di carità, di vita di parrocchia, di oratorio, di pellegrinaggi al cimitero, di visita alle famiglie povere la nostra giornata.Tutto questo dava serenità, gioia, entusiasmo, spirito alla casa.Ringrazio Dio per la mia famiglia, per la vita che essa mi ha dato, per i valori che mi ha trasmesso, per il Signore che mi ha comunicato.Lo benedico ogni giorno e prego per tutte le famiglie.

di Don Franco

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Vita della Chiesa

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IL MESSAGGIO DEL PAPA PER LA QUARESIMA

UNA POVERTÀ CHE ARRICCHISCE

“Si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà” (cfr 2 Cor 8,9) è il titolo del Messaggio del Santo Padre per la Quaresima 2014. Il titolo è una citazione della Seconda Lettera di San Paolo ai Corinzi nella quale l’apostolo incoraggia i cristiani ad essere generosi nell’aiutare i fedeli di Gerusalemme che si trovano nel bisogno. Nel documento, datato 26 dicembre, Festa di Santo Stefano, diacono e primo martire, il Papa si interroga sul significato, per i cristiani di oggi, dell’invito di San Paolo alla povertà evangelica. Di seguito riportiamo il testo del Messaggio:

“Cari fratelli e sorelle,in occasione della Quaresima, vi offro alcune riflessioni, perché possano servire al cammino personale e comunitario di conversione. Prendo lo spunto dall’espressione di San Paolo: «Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà» (2 Cor 8,9). L’Apostolo si rivolge ai cristiani di Corinto per incoraggiarli ad essere generosi nell’aiutare i fedeli di Gerusalemme che si trovano nel bisogno. Che cosa dicono a noi, cristiani di oggi, queste parole di San Paolo? Che cosa dice oggi a noi l’invito alla povertà, a una vita povera in senso evangelico?La grazia di CristoAnzitutto ci dicono qual è lo stile di Dio. Dio non si rivela con i mezzi della potenza e della ricchezza del mondo, ma con quelli della debolezza e della povertà: «Da ricco che era, si è fatto povero per voi…». Cristo, il Figlio eterno di Dio, uguale in potenza e gloria con il Padre, si è fatto povero; è sceso in mezzo a noi, si è fatto vicino ad ognuno di noi; si è spogliato, “svuotato”, per rendersi in tutto simile a noi (cfr Fil 2,7; Eb 4,15). È un grande mistero l’incarnazione di Dio! Ma la ragione di tutto questo è l’amore divino, un amore che

è grazia, generosità, desiderio di prossimità, e non esita a donarsi e sacrificarsi per le creature amate. La carità, l’amore è condividere in tutto la sorte dell’amato. L’amore rende simili, crea uguaglianza, abbatte i muri e le distanze. E Dio ha fatto questo con noi. Gesù, infatti, «ha lavorato con mani d’uomo, ha pensato con intelligenza d’uomo, ha agito con volontà d’uomo, ha amato con cuore d’uomo. Nascendo da Maria Vergine, egli si è fatto veramente uno di noi, in tutto simile a noi fuorché nel peccato» (Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes, 22).Lo scopo del farsi povero di Gesù non è la povertà in se stessa, ma – dice San Paolo – ‘…perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà’. Non si tratta di un gioco di parole, di un’espressione ad effetto! E’ invece una sintesi della logica di Dio, la logica dell’amore, la logica dell’Incarnazione e della Croce. Dio non ha fatto cadere su di noi la salvezza dall’alto, come l’elemosina di chi dà parte del proprio superfluo con pietismo filantropico. Non è questo l’amore di Cristo! Quando Gesù scende nelle acque del Giordano e si fa battezzare da Giovanni il Battista, non lo fa perché ha bisogno di penitenza, di conversione; lo fa per mettersi in mezzo alla gente, bisognosa di perdono, in mezzo a noi peccatori, e caricarsi del peso dei nostri peccati. E’ questa la via che ha scelto per consolarci, salvarci, liberarci dalla nostra miseria. Ci colpisce che l’Apostolo dica che siamo stati liberati non per mezzo della ricchezza di Cristo, ma per mezzo della sua povertà. Eppure San Paolo conosce bene le ‘impenetrabili ricchezze di Cristo’ (Ef 3,8), ‘erede di tutte le cose’ (Eb 1,2).Che cos’è allora questa povertà con cui Gesù ci libera e ci rende ricchi? È proprio il suo modo di amarci, il suo farsi prossimo a noi come il Buon Samaritano che si avvicina

a quell’uomo lasciato mezzo morto sul ciglio della strada (cfr Lc 10,25ss). Ciò che ci dà vera libertà, vera salvezza e vera felicità è il suo amore di compassione, di tenerezza e di condivisione. La povertà di Cristo che ci arricchisce è il suo farsi carne, il suo prendere su di sé le nostre debolezze, i nostri peccati, comunicandoci la misericordia infinita di Dio. La povertà di Cristo è la più grande ricchezza: Gesù è ricco della sua sconfinata fiducia in Dio Padre, dell’affidarsi a Lui in ogni momento, cercando sempre e solo la sua volontà e la sua gloria. È ricco come lo è un bambino che si sente amato e ama i suoi genitori e non dubita un istante del loro amore e della loro tenerezza. La ricchezza di Gesù è il suo essere il Figlio, la sua relazione unica con il Padre è la prerogativa sovrana di questo Messia povero. Quando Gesù ci invita a prendere su di noi il suo “giogo soave”, ci invita ad arricchirci di questa sua “ricca povertà” e “povera ricchezza”, a condividere con Lui il suo Spirito filiale e fraterno, a diventare figli nel Figlio, fratelli nel Fratello Primogenito (cfr Rm 8,29).È stato detto che la sola vera tristezza è non essere santi (L. Bloy); potremmo anche dire che vi è una sola vera miseria: non vivere da figli di Dio e da fratelli di Cristo.La nostra testimonianzaPotremmo pensare che questa “via” della povertà sia stata quella di Gesù, mentre noi, che veniamo dopo di Lui, possiamo salvare il mondo con adeguati mezzi umani. Non è così. In ogni epoca e in ogni luogo, Dio continua a salvare gli uomini e il mondo mediante la povertà di Cristo, il quale si fa povero nei Sacramenti, nella Parola e nella sua Chiesa, che è un popolo di poveri. La ricchezza di Dio non può passare attraverso la nostra ricchezza, ma sempre e soltanto

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Vita della Chiesa

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attraverso la nostra povertà, personale e comunitaria, animata dallo Spirito di Cristo.Ad imitazione del nostro Maestro, noi cristiani siamo chiamati a guardare le miserie dei fratelli, a toccarle, a farcene carico e a operare concretamente per alleviarle. La miseria non coincide con la povertà; la miseria è la povertà senza fiducia, senza solidarietà, senza speranza. Possiamo distinguere tre tipi di miseria: la miseria materiale, la miseria morale e la miseria spirituale. La miseria materiale è quella che comunemente viene chiamata povertà e tocca quanti vivono in una condizione non degna della persona umana: privati dei diritti fondamentali e dei beni di prima necessità quali il cibo, l’acqua, le condizioni igieniche, il lavoro, la possibilità di sviluppo e di crescita culturale. Di fronte a questa miseria la Chiesa offre il suo servizio, la sua diakonia, per andare incontro ai bisogni e guarire queste piaghe che deturpano il volto dell’umanità. Nei poveri e negli ultimi noi vediamo il volto di Cristo; amando e aiutando i poveri amiamo e serviamo Cristo. Il nostro impegno si orienta anche a fare in modo che cessino nel mondo le violazioni della dignità umana, le discriminazioni e i soprusi, che, in tanti casi, sono all’origine della miseria. Quando il potere, il lusso e il denaro diventano idoli, si antepongono questi all’esigenza di una equa distribuzione delle ricchezze. Pertanto, è necessario che le coscienze si convertano alla giustizia, all’uguaglianza, alla sobrietà e alla condivisione.Non meno preoccupante è la

miseria morale, che consiste nel diventare schiavi del vizio e del peccato. Quante famiglie sono nell’angoscia perché qualcuno dei membri – spesso giovane – è soggiogato dall’alcol, dalla droga, dal gioco, dalla pornografia! Quante persone hanno smarrito il senso della vita, sono prive di prospettive sul futuro e hanno perso la speranza! E quante persone sono costrette a questa miseria da condizioni sociali ingiuste, dalla mancanza di lavoro che le priva della dignità che dà il portare il pane a casa, per la mancanza di uguaglianza rispetto ai diritti all’educazione e alla salute. In questi casi la miseria morale può ben chiamarsi suicidio incipiente. Questa forma di miseria, che è anche causa di rovina economica, si collega sempre alla miseria spirituale, che ci colpisce quando ci allontaniamo da Dio e rifiutiamo il suo amore. Se riteniamo di non aver bisogno di Dio, che in Cristo ci tende la mano, perché pensiamo di bastare a noi stessi, ci incamminiamo su una via di fallimento. Dio è l’unico che veramente salva e libera.Il Vangelo è il vero antidoto contro la miseria spirituale: il cristiano è chiamato a portare in ogni ambiente l’annuncio liberante che esiste il perdono del male commesso, che Dio è più grande del nostro peccato e ci ama gratuitamente, sempre, e che siamo fatti per la comunione e per la vita eterna. Il Signore ci invita ad essere annunciatori gioiosi di questo messaggio di misericordia e di speranza! È bello sperimentare la gioia di diffondere questa buona notizia, di condividere il tesoro a noi affidato, per consolare i cuori affranti

e dare speranza a tanti fratelli e sorelle avvolti dal buio. Si tratta di seguire e imitare Gesù, che è andato verso i poveri e i peccatori come il pastore verso la pecora perduta, e ci è andato pieno d’amore. Uniti a Lui possiamo aprire con coraggio nuove strade di evangelizzazione e promozione umana.Cari fratelli e sorelle, questo tempo di Quaresima trovi la Chiesa intera disposta e sollecita nel testimoniare a quanti vivono nella miseria materiale, morale e spirituale il messaggio evangelico, che si riassume nell’annuncio dell’amore del Padre misericordioso, pronto ad abbracciare in Cristo ogni persona. Potremo farlo nella misura in cui saremo conformati a Cristo, che si è fatto povero e ci ha arricchiti con la sua povertà. La Quaresima è un tempo adatto per la spogliazione; e ci farà bene domandarci di quali cose possiamo privarci al fine di aiutare e arricchire altri con la nostra povertà. Non dimentichiamo che la vera povertà duole: non sarebbe valida una spogliazione senza questa dimensione penitenziale. Diffido dell’elemosina che non costa e che non duole.Lo Spirito Santo, grazie al quale ‘[siamo] come poveri, ma capaci di arricchire molti; come gente che non ha nulla e invece possediamo tutto’ (2 Cor 6,10), sostenga questi nostri propositi e rafforzi in noi l’attenzione e la responsabilità verso la miseria umana, per diventare misericordiosi e operatori di misericordia. Con questo auspicio, assicuro la mia preghiera affinché ogni credente e ogni comunità ecclesiale percorra con frutto l’itinerario quaresimale, e vi chiedo di pregare per me. Che il Signore vi benedica e la Madonna vi custodisca”.

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Vita della Chiesa

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Una Santa di Casa Nostra - tratto da “Credere”

BENEDETTA BIANCA PORRO

Il 23 gennaio ricorrono i cin-quant’anni della morte delle venerabile Benedetta Bianchi Porro, giovane ragazza di Dovadola (Forlì), morta a Sirmione a 28 anni a causa di una rara malattia. Se all’inizio la sua infermità e poi il suo letto si sono dimostrati un “calvario”, alla fine si sono rivelati il “luogo teologico”, ossia il luogo dove Dio si è a lei presentato. Ma

andiamo con ordine. Benedetta nasce a Dovadola l’8 agosto 1936, seconda di sei figli. Ancora piccola viene colpita da poliomielite, la quale le lascia come conseguenza l’accorciamento della gamba destra. Eppure saprà vivere questa esperienza di infermità dandole una coloritura profonda: “io so che attraverso la sofferenza il Signore mi conduce verso una strada meravigliosa”: io so che in fondo alla via, Gesù mi aspetta. Ma non illudiamoci, perché Benedetta giungerà a questo traguardo dopo un susseguirsi di fatiche e di lotte, di pianti e ribellioni, come bene emerge dai suoi diari e dalle sue lettere, autentico riflesso di una vita ascetica e mistica.Ancora bambina lascerà Dovadola per trasferirsi a Sirmione sul Garda, dove già il padre lavorava presso lo stabilimento termale. Tratti della sua vita e riflessi del suo animo li ritroviamo scritti nei diari che la madre impose di scrivere a Benedetta così come agli altri figli. Dice la madre: “è un esercizio che insegna a esprimersi correttamente. Inoltre, impone uno studio retro-spettivo, un inquadramento del carattere, e aiuta a raggiungere l’equilibrio”. Oggi possiamo godere e gustare tale scrigno di vita spirituale anche perché Benedetta vivrà con impegno e diligenza questo compito, come lei stessa scrive:”caro libro che sei stato il mio compagno di vita, ora ci lasciamo, tu racchiudi i miei dolori, le mie gioie, tutta la mia vita, conservali che ti siano care fino a che il mio cuore abbia l’ultimo battito”. Si appassionerà alla lettura dei testi di Dostoevskij, e successivamente agli autori classici cristiano, quali sant’Agostino, san Francesco, santa Teresa d’Avila, santa Teresa di Gesù Bambino quindi la Sacra Scrittura.Nel 1957 subisce il primo di una lunga serie di interventi al capo. Di questi interventi e in particolare degli stati d’animo che vive, troviamo testimonianza nel diario

Quaresima 2014OGNI GIORNO:dal lunedi al venerdiMessa – Lodi (Vespro) - breve riflessioneore 8.30/18.00 in Parrocchiaore 8.45 Lodi e Messa in SantuarioPreghiera via radio (94.00 mhz)per tutta la famiglia con ilSussidio dell’Ufficio Missionario

LUNEDI 10 – 24 – 31 MARZO 7 APRILE ore 20.30 Centri di Ascolto

GIOVEDI 20 MARZO ore 20,30Scuola di preghierapresso la Madri Canossiane

6 – 7 – 8 APRILEQuarantore in Parrocchia

PER STUDENTI – LAVORATORI GIOVANI:Mercoledi ore 6.45 preghierain Coretto

PER RAGAZZI ELEMENTARI E MEDIE: Mercoledi ore 7.40preghiera al teatro dell’Oratorio

OGNI VENERDI:ore 14.30 Via Crucis in S. Rocco

ATTIVITÀ CARITATIVE: In ogni famiglia il salvadanaio dell’ufficio Missionario

CANTRINApresso fam. Averoldi MASCIAGApresso fam. Salvadori PONTENOVEpresso fam. Bettinsoli Sandro MOMANGIONEpresso fam. Polato Pini COGOZZO pressofam. Bottarelli GianPaolo MACESINA pressofam. Facchetti Gabriella S. TOMMASO - BAGATTEpresso fam. Tagliani SEDESINA pressofam. Ambrogio Franca

MONTESCANTINOpresso fam. Stretti Franco SAN ROCCOpresso fam. Locatelli Borno ZONA MONUMENTOpresso fam. Ponza Luigi BOLOGNINApresso fam. Barba Dario VIA BENACO pressofam. Anataloni Giovanni VIA LARGApresso fam. Marchiori Paolo

CENTRO SOCIALEMercoledi ore 15 - viale Libertà

CENTRI D’ASCOLTO - QUARESIMA 2014

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Vita della Chiesa

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e ancor più nelle lettere, grazie alle quali resta in contatto con gli amici. Scrive all’amica Maria Grazia, compagna universitaria:”alla fine di giugno mi sono operata d’urgenza, non ti spaventare, neuro fibroma acustico … vorrei dirti come sono conciata, ma temo di non riuscirci. In occasione dell’operazione mi tagliarono i capelli a zero e ora la mia testa assomiglia molto ad una spazzola per abiti; inoltre in seguito all’intervento, mi si è paralizzato il facciale di sinistra (per un errore del medico!) e così a fine settembre dovrò rientrare in clinica per rimettermi a posto la faccia. Ti confesso che a volte mi sento terribilmente depressa”. Un anno dopo, sempre all’amica Maria Grazia, scrive: io penso che cosa meravigliosa è la vita (anche nei suoi aspetti più terribili) e la mia amina è piena di gratitudine e amore verso Dio, per questo … faccio la vita di sempre; pure a me sembra così completa! La vita in sé e per sé mi sembra un miracolo e vorrei poter innalzare sempre l’inno di lode a chi me l’ha data.Intorno al 1960 conosce Nicoletta Padovani, anche lei studentessa universitaria, parte del movimento Gioventù Studentesca di Azione Cattolica, guidato allora da don Luigi Giussani. Grazie a Nicoletta, Benedetta riuscirà a prendere consapevolezza della fede che già viveva ma alla quale ancora non sapeva dare volto e nome: cara Nicoletta, capisco che prima di tutto devo accettarmi così come sono, miserella e mediocre e impotente, affidandomi a Lui.

Nel 1963 la marcia inarrestabile del male ha ormai bloccato tutti i centri vitali, provocando cecità, perdita della mobilità degli arti, del senso del gusto e dell’olfatto. La sensibilità rimasta nella mano destra e un filo di voce fanno da ponte di comunicazione con il mondo esterno. Attraverso un alfabeto di segni e tocchi convenzionali – da studentessa universitaria li imparò da sola, quando, nel 1956, capì la sua malattia! – Benedetta legge i messaggi degli amici e risponde servendosi ordinariamente della madre. Di tutto questo ne parla rispondendo a Natalino, con una lettera divenuta ormai il suo manifesto: “caro Natalino, in Epoca è stata riportata una tua lettera, che la mamma mi ha trasmesso per mezzo delle mani. Sono sorda e cieca, perciò le cose per me diventano abbastanza difficoltose. Anch’io come te, ha ventisette anni, e sono inferma da tempo. Un morbo mi ha atrofizzata, quando stavo per coronare i miei lunghi anni di studio: ero laureanda in medicina, a Milano. Accusavo da tempo una sordità cui i medici stessi non credevano, all’inizio. E io andavo avanti così non creduta, e tuffata nei miei studi che amavo disperatamente. Avevo sedici anni quand’ero già iscritta all’Università. Poi il male mi ha completamente arrestata, quando avevo quasi terminato lo studio. Ero all’ultimo esame, e la mia quasi laurea mi ha servito solo per diagnosticare me stessa: perché, ancora, fino allora nessuno aveva capito di che si trattasse. Fino a tre mesi fa godevo ancora della vista: ora è notte. Però nel mio Calvario non sono disperata. Io so che in fondo alla via Gesù mi aspetta. Prima nella poltrona, ora nel letto che è la mia dimora, ho trovato una sapienza più grande di quella degli uomini. Ho trovato che Dio esiste ed è Amore, Fedeltà, Gioia, Fortezza, fino alla consumazione dei secoli. Fra poco io non sarò più che un nome, ma il mio spirito vivrà, qui fra i miei, fra chi soffre, e non avrò neppure io sofferto invano. E tu, Natalino, non sentirti solo, mai. Procedi serenamente lungo il cammino del

tempo, e riceverai luce, verità, la strada sulla quale esiste veramente la Giustizia, che non è quella degli uomini, ma la giustizia che Dio solo può dare. Le mie giornate non sono facili: sono dure, ma dolci, perché Gesù è con me, col mio patire, e mi dà soavità nella solitudine e luce nel buio. Lui mi sorride e accetta la mia cooperazione con Lui. Ciao, Natale, la vita è breve; passa velocemente. Tutto è una brevissima passerella, pericolosa per chi vuole sfrenatamente godere, ma sicura per chi coopera con Lui, per giungere in Patria. Ti abbraccio. Tua sorella in Cristo (1 giugno 1963)”.Il paradosso lo troviamo proprio al rientro da Lourdes, giugno 1963: eccomi a casa, meno stanca, ma con tanta nostalgia nel cuore … dalla città della Madonna si ritorna nuovamente capaci di lottare, con più dolcezza, pazienza e serenità. Ed io mi sono accorta, più che mai, della ricchezza del mio stato, e non desidero altro che conservarlo. E’ stato questo per me il miracolo di Lourdes quest’anno.”Ormai il tempo si fa breve e anche dalle lettere s’intuisce che sente vicino l’incontro: faccio fatica, e il tendermi una mano anche per un attimo, mi rimette in marcia. Nella nostra marcia verso il Cielo. La nostra vera Patria. Mi pare di perdere la memoria, forse si avvicinerà la mia festa. Il 20 gennaio 1964 chiede di ricevere la Comunione e l’Unzione degli Infermi e il 23 gennaio muore, rivolgendo a Dio un’ultima parola: “grazie”. Il 23 dicembre 1993 sono state riconosciute le virtù eroiche e si stanno ora vagliando i presunti miracoli per la beatificazione.

per info: Ufficio CVS - Brescia 030.2312083

15 - 22 APRILE 2014

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BIBLIA PAUPERUMcatechesi con l’arte

di DonArVi

Numero nuovo del giornale parrocchiale…articolo nuovo della Biblia, motivo di gaudio indicibile per le mie tre lettrici, che nell’edizione natalizia del bollettino non avevano trovato la desiderata rubrica (lasciandole sconcertate, avendomi confessato essere quelle le pagine migliori per incartare le uova o per accendere la stufa). Non volendo creare altri inconvenienti ho deciso, dunque, di riprendere in mano carta, penna e testi vari per aggiungere un ulteriore tassello all’enorme mosaico di arte e fede della nostra chiesa.Nonostante il consueto tono scherzoso di apertura, ciò che si andrà illustrando è serio, scelto in base al tempo liturgico della Quaresima. Il tema è quello della croce, intesa sia come strumento di morte, sia come mezzo di salvezza per chi crede. L’opera d’arte che ci accompagnerà in questo percorso è un oggetto singolare, gelosamente conservato in sacrestia e solitamente non visibile in quanto esposto solo una o due

volte l’anno: la STAUROTECA, ossia il reliquiario che contiene due schegge del legno della S. Croce, realizzata nel XVIII secolo e poi arricchita il secolo successivo dall’argentiere bresciano Giovanni Fioletti. Oltre ad essere preziosa per i materiali impiegati, lo è soprattutto per il tesoro inestimabile che contiene e per l’affascinante storia che l’avvolge. Per i romani la crocifissione era la pena capitale riservata agli schiavi e ai ribelli. Il condannato veniva flagellato (Gv 19,1), poi era costretto a portare per le vie della città non tutta la croce (come siamo abituati a vedere nelle tradizionali stazioni della Via Crucis) bensì solo il patibulum, cioè l’asse orizzontale. La trave verticale (lo stipes) era già piantata sul monte Calvario, luogo delle esecuzioni capitali. Il condannato veniva sedato con una bevanda a base di vino e mirra (che curiosamente Gesù non accetta, come riportato da Marco 15,23) e nel frattempo venivano

inchiodati mani e piedi. Sul capo del condannato veniva appeso il titulus, ovvero il cartiglio che riportava l’accusa e il motivo della condanna. L’evangelista Giovanni ci descrive questo fatto quando riporta che “Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: Gesù il Nazareno, il Re dei Giudei” (Gv 19,19). La morte sopraggiungeva per soffocamento perché l’irrigidimento dei muscoli delle braccia e del petto comportava l’impossibilità di respirare. Questo è ciò che ci consegna la storia. La devozione verso la croce di Cristo nasce in seguito all’editto di Milano del 313 che liberalizzava il culto dei cristiani. Ma ciò che diede il via ad un vero e proprio entusiasmo per la santa Croce, fu il suo ritrovamento attribuito secondo la tradizione a S. Elena, madre dell’imperatore Costantino. L’episodio (certamente storico nel suo insieme) è stato lungo i secoli avvolto da un alone leggendario. Fatto sta che, dopo vari colpi di scena, (narrati con gustosa ingenuità anche da Jacopo da Varagine nella sua Legenda Aurea) la croce viene rinvenuta insieme al titulus, ai chiodi e alla corona di spine. Elena arraffa tutto e consegna il sacro bottino al figlio, che lo porta a Roma. E da qui ci muoviamo per arrivare fino a noi. Nell’archivio parrocchiale sono conservati tre documenti che autenticano con profusione di stemmi, ceralacca, firme e sigilli, la reliquia in questione come

La Stauroteca(sec. XVIII)

La scritta autografa dell’Arciprete Febbrari “Che fece dono della Reliquia a questa Chiesa di Bedizzole”

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Vita della Chiesa

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proveniente “de sacro Ligno Sanctissime Crucis Domini Nostri Jesu Christi”; il primo del 23 agosto 1736 a firma di Prospero Lambertini, cardinale di Bologna e poi pontefice con il nome di Benedetto XIV. Il secondo del 19 settembre 1806 vergato dal vicario generale della diocesi Pietro Angelo Stefani. L’ultimo, e più interessante, è datato 11 giugno 1816 e riconfermato nel 1865, nel 1888 e nel 1919, ad opera dei vescovi Gabrio Maria Nava, Girolamo Verzeri, Giacomo Maria Corna Pellegrini e Giacinto Gaggia, che firmano in calce. Interessante perché il retro di tale documento è occupato da una scritta autografa di don Giuseppe Antonio Febbrari, arciprete di Bedizzole e vicario foraneo. Riporto testualmente ciò che scrive riguardo la storia e la provenienza di tale reliquia: “L’oltre descritta particella del legno della SS. Croce di N.S.G.C. che apparteneva alle monache di S. Giulia in Brescia è stata segata dalla porzione che ora si venera nella chiesa maggiore di S. Faustino e Giovita, la quale fù regalata nell’ottavo secolo dal Re Desiderio alla di lui figlia Abadessa in detto monastero. È legno durissimo che segandolo mandò polvere di soavissimo cedro della cui qualità è parte l’autentico legno della SS. Croce, che si venera, a poca porzione ridotto, in Roma e fù riposto nel prezioso

reliquiario dove trovasi parte della tavola in cui fù scritto J.N.R.J con un chiodo e qualche spina della corona di G.C.”. Le due schegge bedizzolesi (lunghe 6 e 3 centimetri) vantano quindi una documentazione storica di tutto rispetto e la loro muta presenza ci ricorda perennemente il sacrificio di Gesù consumato sulla croce. Ecco il motivo della preziosa collocazione: esse sono circondate da una cornice d’oro massiccio tempestata di perle e piccole gemme entro fiorellini d’oro; racchiusa fra due spessi cristalli di rocca circondati a loro volta da una cornice in argento. È ovvio che la scelta dei materiali è stata motivata dall’importanza della reliquia in se; ma è anche bello vedere in essi la realizzazione concreta di una “Invocazione alla Croce” composta da S. Pier Damiani nell’XI secolo: “O croce, più pura del cristallo, più rutilante dell’oro, che sei stata adornata dalle membra del Salvatore come da gemme primaverili e da perle! O Croce, più argentea della luna, più splendente del sole”. Non solo; se si osservano con una lente i fiorellini d’oro ci si accorgerà che questi non sono stati cesellati a caso. Essi formano quattro gruppi di tre specie diverse: una rosa, un anemone e una peonia che, nella botanica

antica, significano rispettivamente il sangue versato da Cristo sulla croce attraverso le cinque piaghe, La crocefissione di Cristo, la salvezza. Il tutto avvolto da fronde di alloro che è un ulteriore simbolo della morte in croce. Un vero trattato di teologia mistica in poco spazio. Ci si potrebbe domandare il perché di tanta ricchezza per un pezzo di legno. “Perché non si è venduto questo olio per trecento denari e non si sono dati ai poveri?” è la reazione sdegnata di Giuda davanti alla donna che “spreca” prezioso nardo per ungere i piedi di Gesù (vedi Gv 12, 1-8). Il senso è chiaro: in quella reliquia il cristiano non venera il legno in se, bensì la realtà che esso rappresenta. Toccare una reliquia e pregare davanti ad essa vuol dire, in un certo senso, entrare in sintonia con la vita di Colui che ne è rappresentato; la preghiera e l’adorazione è infatti sempre e unicamente rivolta verso Dio. Ecco il perché di elementi preziosi; non sono altro che il segno della venerazione e della fede in Cristo che nella morte in croce ha manifestato tutto il suo amore per noi, perché “nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15,13). In questa Quaresima che si apre, fermiamoci una volta di più a riflettere sul quel santo Sacrificio che ci ha acquistato la salvezza. E se ci capiterà di venerare la reliquia esposta, preghiamo nel nostro cuore con le antiche parole della liturgia bizantina: “Venite, fedeli, adoriamo il legno che ci ha reso degni di schiacciare la testa dei nemici invisibili. Venite, onoriamo con i nostri canti la croce del Signore. Salve o croce, noi cristiani ti veneriamo con rispetto e rendiamo gloria al Dio che tu porti”.

L’autentica del Card. Lambertini (23 agosto 1736)

Particolare delle due schegge lignee

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VITA IN ORATORIO

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Vita in Oratorio

Time Out ... qualche volta serve!

Eccome se serve! Anche se dura solo pochi giorni. Anche se bisogna scarpinare per un bel po’. Anche...anzi, soprattutto se il gruppo che partecipa è determinato a fare l’esperienza ad ogni costo! Abbiamo bisogno di vivere momenti di distensione, di semplice compagnia; senza obiettivi particolari (se non le cose da visitare e l’ostello dove alloggiare, naturalmente), contenti solo di stare insieme. Ma chissà per qual arcano motivo, nonostante la convinzione e la necessità, quando poi bisogna realizzare questo desiderio, ci si lascia prendere da una sorta di scrupolo e si comincia a pensare: “Ma ha senso andare via così alcuni giorni senza grandi programmi? Un momento serio bisogna pur mettercelo! E la sera? Facciamo niente?...” e via di seguito su questo tono. Per il Lab-Oratorio Invernale, più che da questi pensieri (preparare fascicoletti con preghiere, lavori di gruppo e riflessioni su tematiche varie) ho, allora, preferito lasciarmi guidare dall’esempio di un Maestro ben più autorevole, che ha dimostrato

campo diciottenni (con qualcuno al di sotto e altri al di sopra) a Torino

come anche i momenti di riposo possono trasformarsi in occasioni per fare il bene.

“Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro:“Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto e riposatevi un po’” (Mc 6,30-31).

Ora, non ho certo la pretesa di far la parte dell’Unigenito, né tantomeno di far rivestire i panni degli apostoli ai giovani compagni di ventura; ho riportato la pagina evangelica solo per far capire che questo è stato lo stile che ha caratterizzato l’esperienza. E allora il mettersi in coda al Museo del Cinema e attaccar bottone subito con gente sconosciuta è diventata complicità. Girare per mezza Torino in cerca della basilica della Consolata e promettere (guardandosi bene dal mantenere) di bere una bella tazza di cioccolata calda si è trasformata nell’occasione per rivendicazioni feroci nei confronti del sottoscritto. Passeggiare per Rivoli di notte nell’intento di trovare un locale aperto e dover affrontare la salita al ritorno (resa ancora più interessante dall’allegro suono di campanelli) ha acquistato il sapore di qualcosa di “proibito”che da troppo tempo si era smesso di fare. E potrei aggiungere: ridere per la fortuna sfacciata che ti arride in una partita a carte e infierire senza mezzi termini sugli avversari! Tramare nell’ombra per rovistare nella reverenda borsa (dev’essere una sorta di maledizione di quel luogo) e documentare la “pretesca” reazione con pericolosissime foto,

debitamente occultate. Tutto questo, e altro, è stato Torino 2014. Se anche il Figlio di Dio ha sentito l’esigenza di stare un po’ da solo con le persone più vicine senza dover ad ogni costo fare progetti pastorali, vuol dire che tutti abbiamo bisogno di un Time Out… e soprattutto di amici che fermano il tempo insieme a te.

(P.S.: per dovere di cronaca devo dire che il “momento serio” c’è stato ugualmente; e così la visita guidata alle camerette di don Bosco e la preghiera davanti al suo corpo hanno rappresentato una bellissima ouverture a tutta l’avventura).

DonArVi

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Vita in Oratorio

ANNUNCIATI I TEMI DELLE PROSSIME GMG!Papa Francesco ha stabilito i temi delle tre prossime edizioni della Giornata Mondiale della Gioventù, scandendo le tappe dell’itinerario di preparazione spirituale che nell’arco di tre anni condurrà alla celebrazione internazionale con il Papa prevista a Cracovia nel luglio 2016. Per la Gmg diocesana del 2014, il tema sarà “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli”; per la Gmg del 2015 “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio”. Infine per la Gmg di Cracovia del 2016: “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia”.I tre temi sono tratti dalle Beatitudini evangeliche. A Rio de Janeiro, Papa Francesco aveva chiesto ai giovani, “con tutto il cuore”, di rileggere le Beatitudini per farne un concreto programma di vita.

Il 2014 per l’Azione Cattolica è un anno importante: l’anno del rinnovo degli incarichi associativi.Infatti, in ogni parrocchia d’Italia dove è presente, si eleggono i rappresentanti dei nuovi consigli parrocchiali che, voteranno i componenti dei consigli diocesani che, a loro volta voteranno i rappresentanti del Consiglio Nazionale.Ragazzi, giovani e adulti sono stati chiamati a riflettere sul triennio passato per analizzare cosa si è fatto e proporre cosa fare per i prossimi tre anni.Anche nella nostra parrocchia gli associati si sono riuniti per questa verifica domenica 8 dicembre 2013.Dopo avere pregato, con l’aiuto del Responsabile diocesano dell’ACR hanno ripercorso ilcammino passato e fatto pro-poste per il nuovo triennio.Molto belle le proposte scaturite:

“Cercare di conoscere Gesù divertendosi” per i ragazzi dell’ACR ;

“Esserci e metterci la Faccia” quella proposta del gruppo giovani zonale formato da Bedizzole e Gavardo nello spirito delle Unità Pastorali;

“Conoscere e approfondire documenti ed insegnamenti del Papa” per gli adulti.

Molto del cammino sarà dettato dal nuovo Consiglio Diocesano che verrà eletto il 22/23 febbraio prossimo.Alla fine dell’incontro è stato eletto il nuovo Consiglio Par-rocchiale di AC così composto:Monica Tagliani Responsabile per l’ACR

Alice Bianchi e Francesca Cottini - Responsabili per il settore Giovani

Vincenzina Repetto Responsabile per il settore Adulti

Virginia Venturoli Vice responsabile per il settore Adulti

Chiara Tagliani - Presidente

Vorrei augurare buon lavoro ai nuovi eletti e, soprattutto ringraziare chi ha fatto parte del vecchio Consiglio Parrocchiale, che si è impegnato perché l’associazione crescesse.A loro va la gratitudine di tutti gli associati dal più piccolo al più anziano nella fede.Grazie anche ai nostri sacerdoti che ci accompagnano in ques-to cammino.

Chiara

APPUNTAMENTI

• Ritiro di avvento SABATO 14 DICEMBRE 2013 per i ragazzi dell’ACR dai 9 ai 14 anniErano presenti nella nostra

AC NEWS

parrocchia oltre ai ragazzi di Bedizzole, ragazzi ed educatori di Gavardo e Novagli di Montichiari.

• VENERDÌ 31 GENNAIO ore 20.15 FIACCOLATA E VEGLIA PER LA PACE - A chiusura del mese della Pace aperta a tutti

• INCONTRO MESILE ADULTI AC Lunedì 3 febbraio ore 14.30 – Masciaga Casa del pellegrino

• INCONTRO ZONALE MENSILE ACG – Venerdì 7 febbraio ore 20.30 oratorio di Bedizzole

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Vita in Oratorio

Un vecchio detto dice che “un’immagine vale più di mille parole”. Non saprei dire sia vero o meno. Certo quello a cui hanno potuto assistere alcune famiglie di Bedizzole nella giornata di sabato 4 gennaio u.s. sembra confermarlo.Il gruppo “famiglie in cammino” ha fatto tappa al Museo Diocesano di Brescia per una riflessione sulla famiglia attraverso la visione e la spiegazione di alcuni quadri presenti nel museo. Ma andiamo per ordine.Siamo partiti da Bedizzole in una giornata che non prometteva nulla di buono: pioggia a catinelle! Non sarebbe stata certamente la pioggia a fermarci: qualcosa di speciale ci attendeva.Metropolitana: fermata Sant’ Eufemia e via veloci per Piazza Vittoria. Qui ad attenderci c’era don Giuseppe Fusari direttore del museo diocesano. Sarebbe stato lui il nocchiero del nostro viaggio nell’arte.Ci siamo recati presso la Chiesa di S. Maria della Carità. Si trova nel cuore del Centro Storico di Brescia, in via dei Musei, ed è un’importante luogo di culto, simbolo della nostra città. Edificata a seguito del Sacco di Brescia del 1512 e ricostruita un secolo dopo, è il monumento più importante dell’architettura barocca bresciana. Nata per

ospitare le donne bisognose, fu più volte restaurata nel corso dei secoli. L’ultimo restauro concluso solo pochi mesi fa l’ha riportata al massimo splendore (alcune immagini si posso vedere sul sito www.amicidellachiesasmc.it).Don Fusari nell’introdurre laspiegazione delle opere arti-stiche contenute è partito proprio dal fatto che la chiesa attraverso i suoi dipinti costituiva per i fedeli del tempo una specie di libro nel quale erano illustrati gli elementi cardine della fede. Le persone leggevano attraverso le immagini. Don Fusari ha fatto muovere i nostri occhi dallo splendido ed unico pavimento, poi a salire verso l’altare maggiore, riccamente decorato, al tabernacolo al di sopra del quale entro una corni-ce lignea intagliata è collocato l’affresco della Madonna della Carità. Un aspetto certamente significativo è dato dal fatto che l’edificio odierno è realizzato sopra il precedente, dedicato alla Maria Maddalena, con lo scopo di accogliere al suo interno una fedele (forse la più fedele) riproduzione della Santa Casa di Nazaret, custodita nel Santuario della Santa Casa a Loreto, qui posta nel 1658.Da qui ci siamo recati alla chiesa di San Giovanni Evangelista, situata nel centro storico di Brescia, in contrada San Giovanni, una traversa di corso Mameli. È una delle chiese più antiche della città e fa da prezioso scrigno a prestigiose opere d’arte, soprattutto pittoriche, fra le quali spiccano le opere dei pittori Romanino e

Coppie e Famigliein Cammino

La Famigliaè Arte

Il gruppo Cafarnaoriceve il “Padre Nostro”Il Padre Nostro è la preghiera che Gesù ci ha insegnato, la preghiera che più di tutte parla ai cristiani di Dio, l’unica in grado di avvicinarci a Lui in modo definitivo, in grado di renderci partecipi del Suo Regno d’amore e di condurci a vivere la fede con la certezza di trovare un Dio che è Padre.Il testo del Padre Nostro è stato consegnato domenica 12 genna-io 2014, giorno del Battesimo del Signore, durante la celebrazione Eucaristica, alla presenza dei sa-cerdoti, dei catechisti e dei genito-ri che quotidianamente offrono la loro testimonianza di preghiera.La celebrazione Eucaristica del Bat-tesimo di Gesù, è stata scelta, non a caso, quale circostanza più signifi-cante, in quanto alla fine del tempo di Natale, Gesù viene unto di Spirito Santo e proclamato da Dio “il figlio mio prediletto” (Mt. 3, 17).

Mediante il rito della consegna del Padre Nostro la comunità cristiana di Bedizzole affida ad ogni ragazzo in cammino la preghiera che Gesù ci ha insegnato per rivolgerci a Dio Padre, chiedendo a ciascuno di farla propria quale Suo figlio.Il rito della consegna traccia il mo-mento culminante di un cammi-no catechistico articolato in varie tappe che viene accompagnato durante l’anno dall’ascolto della ri-velazione che Gesù fa di Dio Padre, da una graduale introduzione all’e-sperienza della preghiera e dall’in-segnamento dello Spirito.La consegna del Padre Nostro, tap-pa senza forse tra le fondamentali del percorso catecumenale, segna dunque per il gruppo Cafarnao, l’i-nizio di quel cammino dell’interio-rizzazione della preghiera cristiana che infine assumerà il suo significato più compiuto nella redditio, ovvero nella restituzione alla comunità dei fedeli del Padre Nostro di ciascuno.In mano ai bambini di terza ele-mentare, don Roberto e i catechisti hanno lasciato un grande dado a sei facce con il nome delle sei pre-ghiere cristiane più conosciute, da lanciare sul tavolo per scoprire di volta in volta la preghiera quotidia-na. Elisa

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Vita in Oratorio

Moretto. Qui don Giuseppe ci ha fatto apprezzare la capacità del Moretto e Romanino di parlare attraverso l’arte, in particolare per le opere contenute nella Cappella del Santissimo Sacra-mento la più importante opera del rinascimento bresciano. Qui abbiamo potuto osservare un specie di “duello” artistico tra i due pittori, il cui risultato è stata la realizzazione pittorica di tre nicchie, una di fondo e due laterali, sormontate da tre rispettive lunette al di sotto della volta di copertura. I dipinti del Moretto sono quelli sulla parete destra: la Raccolta della Manna, Elia confortato dall’angelo, i due evangelisti Luca e Marco, L’ultima cena nella lunetta e sei Profeti nel sottarco. Le opere del Romanino occupano invece il lato sinistro: la Resurrezione di Lazzaro, la Cena in casa del Fariseo, gli evangelisti Matteo e Giovanni, la Messa di san Gregorio nella lunetta e nuovamente sei Profeti nel sottarco. Le scene del Moretto appartengono all’Antico Testamento, mentre quelle del Romanino sono episodi del Nuovo Testamento. Anche qui assistiamo ad una comunicaz ione/cateches i attraverso l’arte: si ha la rappresentazione del dialogo fra Dio e gli uomini attraverso i profeti, della testimonianza della sua esistenza grazie agli Evangelisti.Dopo tanta bellezza, verso le 13.00 presso il chiostro di S. Giovanni gli occhi hanno potuto posarsi su qualcosa di un poco più prosaico: panini e bibite. Qui molte parole, ma tutte colme di meraviglia per quanto appena goduto. Avevamo appena iniziato!Don Fusari ci aspettava presso il museo diocesano (http://w w w. d i o c e s i . b r e s c i a . i t /museodiocesano/index.php).Il Museo è il patrimonio artistico della diocesi di Brescia, situato

nel chiostro grande del monastero di San Giuseppe, in via Gasparo da Salò, a poca distanza da Piazza della Loggia.Il museo, fondato dal vescovo Luigi Morstabilini nel 1978, raccoglie numerose opere d’arte provenienti da tutto il territorio della diocesi, spazianti tra dipinti, sculture, oggetti di oreficeria, tessuti liturgici ed i codici miniati. Il museo è inoltre sede regolare di esposizioni d’arte sacra legate al contesto bresciano. Tra gli artisti si annoverano dipinti di Giovanni Battista Pittoni, Il Moretto, Romanino, Andrea Celesti, Giuseppe Tortelli, Pietro Avogadro, Francesco Savanni, Paolo Veneziano e Giambattista Tiepolo, Jacopo Tintoretto. Qui i bambini hanno potuto, all’interno degli spazi espositivi, partecipare con l’ausilio di una educatrice al laboratorio denominato:

“Fabulandia, il laboratorio segreto delle fiabe”,

attraverso il quale si sono confrontati in maniera diver-tente sull’elaborazione e sul racconto delle fiabe. I genitori, guidati da don Fusari, hanno visitato il museo soffermandosi in particolare su alcune opere incentrare su

tematiche attinenti la famiglia, approfondendo il significato di alcuni particolari reconditi o tratti di pennello mai casuali. Cosa abbiamo portato a casa. Certamente ancora una volta la consapevolezza che una giornata passata “assieme” vale più di cento giornate in solitaria, ancor più se assieme stanno le famiglie con i figli al seguito, pur quando cominciano ad essere un po’ grandi. Ma ancora, che per “leggere” ciò che ci sta attorno quotidianamente o davanti al naso come un quadro, è necessario aprire bene gli occhi, perché i visi, sguardi, persone che ci circondano talvolta dicono più di tante parole e, pertanto, come dice don Fusari “dobbiamo solo imparare a leggere con gli occhi”.

AUGURI don ROBERTO!

Don Roberto è stato nominato Parroco di Visano, un paese di

1800 abitanti nella Bassa Bresciana.Lo accompagna la nostra

preghiera e il nostro augurio.Faremo il saluto domenica 27 aprilee l’ingresso a Visano il 18 maggio.

Nel prossimo Bollettinogli manifesteremo

la nostra riconoscenza.

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Vita in Oratorio

FESTA PER LA VITA

“GENERARE IL FUTURO”

Coppie e Famigliein Cammino

Bedizzole

BENVENUTI

La nostra parrocchia ha fe-steggiato la Giornata Mondiale per la VITA, domenica 2 febbraio. La comunità è stata accolta all’ingresso della Chiesa da tre famiglie, che consegnavano fiocchi rosa e azzurri.Durante la Messa sono stati portati all’altare in offertorio oltre al pane e al vino, i fiocchi consegnati a simbolo della vita che si è generata e che ogni giorno si rigenera, con l’invito a porli sulle porte o sui cancelli per una settimana. Inoltre, è stato portato un ulivo, che poi al termine della Messa è stato piantato in Oratorio.Il pranzo di condivisione è stato veramente importante, per poter suggellare ancor di più questo scambio di esperienze, opinioni, tra famiglie in continua crescita, e sempre più messe alla prova dalla condizione odierna di vita, da problematiche anche

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importanti che si presentano.I figli sono la pupilla dei nostri occhi ... che ne sarà di noi se non ci prendiamo cura dei nostri occhi? Come potremmo andare avanti? ...Con le parole di Papa Francesco è stata aperta la giornata, e proprio perchè i figli sono il nostro futuro è stato organizzato un laboratorio nel pomeriggio nel quale ad ogni bambino è stato consegnato un bulbo, che loro hanno piantato in un vasetto e di cui dovranno prendersi cura, e nel loro piccolo fare crescere! Generare futuro è tenere ben ferma e alta questa relazione di amore e di sostegno, indi-spensabile per prospettare una comunità umana ancora unita e in crescita, consapevoli che “un popolo che non si prende cura degli anziani e dei bambini e dei giovani non ha futuro, perché maltratta la memoria e la promessa”.

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Vita della Parrocchia

Scuola Materna Sacra Famiglia

Desidero far pervenire a tutta la scuola una parola di augurio, un messaggio di incoraggiamento, un segno di vicinanza, proprio in questo periodo dell’anno, dedicato a importanti scelte per molte famiglie, relative al percorso scolastico dei figli, e per le scuole, nella presentazione dei piani dell’offerta formativa”. Si apre con queste parole la lettera che il Vescovo Luciano Monari ha indirizzato alle famiglie, agli studenti, ai dirigenti scolastici, a personale docente e non docente alle comunità civili e religiose e a tutte le altre realtà interessate alla dimensione scolastica per testimoniare l’attenzione con cui anche la Chiesa bresciana guarda al momento dell’iscrizione al nuovo anno scolastico. Nonostante sia spesso raccontata per i problemi che vive, il Vescovo continua la sua lettera sottolineando come la scuola continui ad essere momento e luogo significativo per la vita e la crescita personale di tutti e di ciascuno. Ancora mons. Monari si augura che nella scuola, luogo in cui la centralità della persona deve essere qualcosa in più di una semplice dichiarazione d’intenti, si rinnovi ogni giorno quel patto di solidarietà tra le varie

realtà educative. Cari dirigenti, insegnanti, personale scolastico, e soprattutto voi, studenti e genitori: sappiate che la Chiesa c’è ed è pronta ad essere ancora e sempre, come le si addice, a servizio della vostra umanità, continua il Vescovo nella sua lettera. La Chiesa, con tutte le modalità che le sono proprie, è vicina alla scuola, ricorda ancora mons. Monari, per proporre con rispetto la buona notizia di Gesù perché come credenti siamo convinti che, senza un riferimento a Dio e senza una dimensione religiosa, la cultura sia più povera. Per questo il Vescovo invita i cristiani presenti nel mondo della scuola a essere testimoni sinceri, liberi e sereni della fede che li aiuta a interpretare la vita, la cultura, la storia e a guardare all’esperienza scolastica come un campo in cui il buon seme può portare molto frutto. Di qui l’invito del Vescovo a guardare all’insegnamento della religione cattolica come a un’opportunità preziosa nel cammino culturale e formativo degli studenti.Il Vescovo Monari dedica gli ultimi passaggi della sua lettera ad alcuni incoraggiamenti. Il primo è per le famiglie, i genitori che stanno vivendo con trepidazione questo

momento di scelta, perché, si legge nella lettera, sappiano collaborare al meglio con i dirigenti, docenti e personale scolastico perché il percorso culturale dei loro figli si realizzi nel modo più completo possibile.C’è poi un pensiero particolare per i dirigenti, gli insegnanti e il personale non docente della scuola perché non abdichino al loro essere educatori, proponendosi al fianco degli studenti nella ricerca della rotta della verità e del bene in quel mare aperto che sono la nostra società e la nostra cultura. Il Vescovo Monari, che dichiara di sentirsi vicino a tutta la scuola, statale e paritaria, chiude la sua lettera annunciando due appuntamenti: l’incontro con tutti i dirigenti scolastici, in programma per il mese di marzo, e l’appuntamento straordinario del 10 maggio in piazza San Pietro a Roma, quando Papa Francesco incontrerà il mondo della scuola.

LETTERA DEL VESCOVO

CARA SCUOLA TI SCRIVOE TI SONO VICINO

Anche quest’anno come i pre-cedenti, in occasione delle feste natalizie, alla scuola dell’infanzia Sacra Famiglia c’è stato un momento di riflessione per i genitori ma, diversamente dagli altri anni scorsi, invece del consueto incontro serale (tra i genitori, insegnanti e don Roberto) c’è stata una gradita novità: il fatto che questo momento

lo abbiamo vissuto di pomeriggio insieme ai nostri bambini.Così il 19 dicembre alle 15 noi genitori abbiamo raggiunto i nostri figli presso la scuola materna e tutti insieme abbiamo ascoltato, prima la coordinatrice Mariateresa e poi don Roberto che ci ha fatto riflettere coinvolgendo i bambini.Mentre davanti a noi scorrevano

le immagini con i disegni fatti dagli alunni della scuola don Roberto ci ha aiutato a riconoscere i per-sonaggi del presepe: ha chiesto ai bambini quale fosse il loro personaggio preferito, chi ha detto l’Angelo, chi Maria, per altri i pastori

Incontro preparazione al Natale

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Vita della Parrocchia

Bello l’incontro per i bambini della scuola materna Sacra Famiglia accompagnati dai genitori con Don Roberto, che ha saputo gestire la situazione con i bambini rendendoli non solo spettatori ma protagonisti facendogli raccontare con parole sue la Nascita di Gesù.Noi genitori li’ a guardarli stupiti nel vedere con quanta gioia ed entusiasmo partecipavano, ed infi-ne molto toccante è stato sentirli cantare “Tu scendi dalle stelle” accompagnati da Don Roberto e dalle insegnanti.

Mamma di Davide

Vesti candide, bimbi sorridenti, ma-nine giunte, Angeli che portano l’annuncio: “È arrivato nella culla, oggi proprio il Redentore!”. Hanno recitato proprio cosi i nostri piccoli Angeli, bambini e bambine della scuola materna Sacra Famiglia, la sera del 20 Dicembre 2013. In chiesa colma di gente, genitori, parenti,

amici, conoscenti, tutti abbiamo assistito, alla semplice, ma sentita ed emozionante ricostruzione della nascita di Gesù Bambino. La breve funzione religiosa si è aperta con una processione di angeli, piccoli, mezzani, ordinatamente silenziosi e in fila per due fino all’altare; poi i grandi, pastori e personaggi principali in un piccolo presepe in posizione centrale, guidati come sempre, dalle loro maestre, punti di riferimento costanti e attenti. Dopo le letture, le preghiere e la riflessione tenuta da Don Vincenzo, recita della poesia e canto di Natale eseguito da tutti i bambini in coro, momento questo particolarmente emozionante ed intenso. La festa si è conclusa con la consegna ad ogni bambino di un piccolo Gesù Bambino in regalo e dal successivo rinfresco nelle sale della parrocchia.L’atmosfera del Natale, l’annuncio della venuta di Gesù, il messaggio di pace agli uomini di buona volontà si sentono in modo parti-colarmente profondo quando sono i nostri bambini a dircelo, ed è questo che io, come mamma, ho sentito quella sera, nelle voci festanti ed emozionate e nei sorrisi dei nostri piccoli.

Mamma di Roberto

L’EpifaniaLa mia impressione durante questa piccola cerimonia è stata bella e semplice: un’atmosfera sentita dai genitori ma tanto dai bambini.La sorpresa dei “RE MAGI” che donano le caramelle hai bambini è piaciuta, anche i costumi hanno stupito anche i bambini, che guar-davano molto colpiti. BELLO!

Una mamma

e sempre facendo loro domande ha ricordato che chi per primo ha creato il presepe è stato San Francesco.Don Roberto si è soffermato sulla figura dello “stupito” che nel presepe è colui che in mano non ha doni da portare a Gesù, ma porta la sua meraviglia: lo stupore di essere di fronte al miracolo della Natività.Ecco quello “stupito” dovrebbe assomigliare un po’ a tutti noi che riviviamo ogni anno lo spirito del Natale, sempre con rinnovato stupore e spiritualità.I bambini poi guidati dalle loro insegnanti hanno intonato “Tu scendi dalle stelle” ed è giunta l’ora di uscita.Si è concluso così un momento di riflessione, ma anche di allegria e soprattutto di condivisione, che ci ha fatto vivere ancora una volta la scuola dell’infanzia Sacra Famiglia, proprio come una famiglia.

Mamma di Nicolò

La Suola Materna Sacra Famiglia nello spirito di fattiva collaborazione e per venire incontro alle necessità delle famiglie che si trovassero in difficoltà per affidare i propri figli nei mesi estivi, propone di impegnarli con attività ludico/educative in un CEN-TRO ESTIVO, da tenersi nel mese di Luglio.

Il servizio sarà attivo con il numero minimo di aderenti e l’orario della proposta parte dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 16.00 con inizio il 1 luglio 2014

Il costo indicativo, che sarà parametrato al numero di adesioni non supererà l’attuale retta mensile più i pasti, Si precisa che non è previsto il servizio in Part-Time, ciò non toglie che il bambino/a può essere portato a casa anche inorario antecedente le 16,00. potrebbe, altresì es-sere proposto il servizio anticipato (7,30 - 9,00) con un supplemento rispetto alla quota di partecipazione. Si faranno le neces-sarie verifiche con i genitori rispetto alla durata del cen-tro estivo e se la proposta complessiva raccoglieranno adesioni sarà dato seguito all’iniziativa.

Proposte per l’estate

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18 vita nostra

Vita della Parrocchia

L’obiettivo della mobilitazione del 10 maggio va inquadrato nel con-testo del decennio sull’educazione e centrato su un’idea concreta di bene comune. Se educare è pos-sibile e necessario, se coltivare l’u-mano viene prima del profitto, se la scuola è la frontiera della socializ-zazione, non possiamo far finta di niente. La Chiesa storicamente ha sempre avvertito l’urgenza di star dentro a questo mondo perché sa per esperienza che solo persone li-bere e critiche possono dar seguito ad una società giusta e aperta.Siamo tutti consapevoli della crisi economica che non risparmia ne-anche i beni di prima necessità. Tra questi però la scuola va difesa e promossa a costo di qualsiasi sacri-ficio perché ne va della salute pub-blica e della stessa democrazia. Per far questo occorre evitare che

L’asilo nido “ La Tana dei Cuccioli” presso la scuola materna “Sacra Famiglia” da quest’anno accoglie bam-bini da 1 a 3 anni. L’asilo nido si trova all’interno di una scuola paritaria di ispirazione cattolica, ne rispetta i principi e si impegna nella progettazione di attività che hanno come obiettivo il benessere del bambino.Molta importanza è data all’organizzazione dell’ambiente,curato nei particolari, costruito su misura e adattato a questa fascia di età così da offrire al bambino, attraverso i piccoli dettagli, un messaggio di calore, affetto e amore. In un’ atmosfera aperta che valorizza le diversità di ciascuno, i nostri obiettivi sono: l’acquisizione dell’identità attraverso le rela-zioni con l’altro, lo sviluppo

dell’autonomia attraverso ildistacco dell’ambiente fami-liare e lo sviluppo delle competenze. Ogni bambino, infatti, sviluppa attraverso ilgioco e le relazioni con l’edu-catrice e con i compagni la propria autonomia, la propria sicurezza e la propria autostima valorizzando quindi il proprio sé.I Nostri Orari:7.30 - 8.30 Servizio anticipato (su richiesta)8.30 - 9.15 Accoglienza12.45 -13.00 Prima uscita15.45 -16.00 Ricongiungimento16.00 -17.30 Servizio posticipato (su richiesta)Le educatrici introdurranno nel mese di Marzo una novità: “PIGIAMA PARTY AL NIDO” prevede una serata al mese partendo da Sabato 15 Marzo, dove i bambini potranno

LA TANA DEI CUCCIOLI riscoprire il nido durante il clima serale. L’asilo aprirà alle ore 19.00 e le educatrici saranno a diposizione fino alle ore 23.00; durante la serata i bambini mangeranno, verrà messo loro il pigiamino, raccontata una storia, guardato un cartone animato e… per chi non dovesse riuscire a tenere gli occhietti aperti fino all’ora “tarda”, la tanto attesa nanna serale!!! Abbiamo pensato ad un contesto serale nido perché non tutti i genitori hanno aiuti da parte di nonni, amici o parenti, molti magari si sentono invece di chiedere loro già troppo, quindi perché non affidare i loro cuccioli a chi si prende cura d’essi quotidianamente?

SONO APERTE LE ISCRIZIONI PER L’ANNO SCOLASTICO 2014/2015Per informazioni visitate il nostro sito:www.latanadeicuccioli.webnode.it

la scuola sia aggredita dall’ideo-logia di chi vuole ridurla ad un sa-pere funzionale al mercato oppure orientato a una visione prefabbri-cata della realtà. Essa è piuttosto l’esperienza di crescere insieme at-traverso un confronto serrato con tutte le forme della conoscenza.Prendersi cura della scuola è dun-que un impegno e insieme una opportunità. Solo ripartendo da questa attenzione al percorso di ciascuna ragazza e di ciascun ra-gazzo si realizzerà una comunità all’altezza delle sfide che l’epoca presente pone con incalzante ve-locità. Vogliamo per questo ritesse-re i fili della scuola, cioè quello delle generazioni (docenti e discenti), quello delle agenzie educative (scuola, famiglia, chiesa), quello, in-fine, delle dinamiche sociali (scuola e lavoro). Senza dimenticare che

siamo dentro un processo di gran-di trasformazioni che la scuola non può subire. Deve rinnovarsi e rimo-tivarsi.Sarà Papa Francesco ad accoglie-re il mondo della scuola in piazza San Pietro. Non c’è testimone mi-gliore per assicurare a tutti che la Chiesa intende promuovere la scuola per il bene di tutti, a favore di ciascuno.

+ Mons. Nunzio GalantinoSegretario Generale della CEI

La Chiesa per la scuola

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Vita della Parrocchia

A BEDIZZOLEUNA CAMPAGNA

CONTRO LA VIOLENZA

SULLE DONNEL’Assessorato alla Cultura delComune di Bedizzole ha pro-mosso e attivato un articolato progetto di contrasto alla vio-lenza di genere (femminicidio), di formazione e prevenzione, di educazione di genere denominato:PROGETTO ALLORO.Partners del progetto i Comuni di Rezzato e Lonato, la Casa delle Donne di Brescia e l’Assessorato alle Pari Opportunità di Brescia. La prestigiosa iniziativa culturale è partita sabato 18 gennaio 2014 in Sala Disciplina con l’inaugurazione della mostra delle vignette del satirist Furio Sandrini (alias Corvo Rosso) “TI AMO TROPPO.... NO AL SILENZIO! BASTA VIOLENZA SULLE DONNE”. La rassegna rimarrà aperta al pubblico fino al 18 febbraio con i seguenti orari: 9 – 12 e 15 – 18.“TI AMO TROPPO...”, alla fine è sempre questa la giustificazione, semplice e implacabile, dei peggiori atti nei confronti delle donne.“.... NO AL SILENZIO!”, la violenza sulle donne è un problema culturale che va affrontato andando al di là della fredda cronaca.L’uso della satira consente di rompere con la forza disarmante del sorriso la censura e l’autocensura di questo scabroso argomento.Si è avviata così una forte campagna di sensibilizzazione e di informazione sul tema della violenza sulle donne con un ricco e stimolante programma in calendario.Bedizzole sarà teatro di una molteplicità di eventi sul

tema: letture, presentazioni di libri, incontri con gli autori, performance, musica, cinema, mostre, conferenze e spettacoli.Grazie al progetto saranno inoltre promosse informazioni e formazione di docenti e studenti al fine di prevenire la violenza nei confronti delle donne e la discriminazione di genere, anche attraverso un’adeguata valorizzazione della tematica nei libri di testo. Per tale ragione verranno affrontati contenuti formativi e informativi riguardanti i maltrattamenti verso le donne, la violenza verso l’universo femminile, la delittuosità ses-suale, i maltrattamenti psico-

logici in ambito domestico e i comportamenti di stalking oggi finalmente punibili per legge anche con la detenzione in carcere.A Bedizzole vengono dunque offerte tutte le prospettive e le opportunità migliori per poter analizzare a fondo questa terribile tematica; sapere e non tacere è il primo passo per limitarla. Una corretta edu-cazione di genere, fin dalla prima infanzia, è la marcia giusta verso il rinnovamento culturale delle nuove generazioni.

Assessore alle Politiche Educative e Culturali

Teresa Prof.ssa Monetti

ASSESSORATO ALLA CULTURA

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Dalle Missioni

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16 Febbraio: FESTA DEL BEATO GIUSEPPE ALLAMANO Preceduta da un triduo, Domenica 16 Febbraio cele-breremo in Parrocchia la festa del Beato Giuseppe Allamano, nostro Fondatore. Giuseppe Allamano è nato nel paese dei Santi, Castelnuovo d’Asti (poi denominato Castelnuovo Don Bosco), come San Giuseppe Cafasso suo zio materno e San Giovanni Bosco di cui fu allievo all’oratorio di Valdocco. Egli però scelse di diventare sacerdote diocesano e tras-corse 46 anni della sua vita come Rettore del Santuario della Consolata di Torino. Sotto lo sguardo della Madonna sentì nascere in sé il desiderio che a tutti i popoli fosse annunciato Gesù vera consolazione del mondo. Fondò le congregazioni dei Missionari e delle Missionarie della Consolata che sono oggi presenti in oltre 24 nazioni in quattro continenti. È curioso che quest’uomo che non uscì mai dall’Italia sia conosciuto in Asia, America e considerato uno dei moderni apostoli che ha fondato, attraverso i suoi missionari e missionarie, tante giovani Chiese d’Africa. Giovanni Paolo II lo proclamò Beato nel 1990, noi suoi figli abbiamo il desiderio che sia presto dichiarato Santo perchè la Chiesa lo presenti a tutti come modello di sacerdote diocesano con un cuore aperto al mondo, testimone del dovere di ogni discepolo di Cristo di spargere, quanto gli è possibile, la fede” (LG 17). Questo anno 2014 per i Missionari della

DAI MISSIONARI DELLA CONSOLATA

Consolata e i loro amici è un “Anno Allamaniano” dedicato a riscoprire il suo insegnamento e il suo stile di vita. Il calendario 2014 della nostra rivista Missioni Consolata è tutto dedicato al Beato Allamano. Spero che possa entrare nelle case delle famiglie di Bedizzole.

VISITE DI MISSIONARI DELLA CONSOLATAA BEDIZZOLEIl sogno missionario del Beato Allamano che ha preso forma nei suoi missionari sparsi in varie parti del mondo, nei mesi scorsi ha avuto due testimonianze toccanti nella nostra comunità, in occasione della Messa delle Dame missionarie (che si celebra ogni terzo mercoledì del mese). A dicembre abbiamo rivisto P. LUIGI MANCO, per vari anni fu superiore della nostra comunità di Bedizzole e da sei anni ritornato al lavoro missionario in Argentina. P. Luigi illustrò la sua attività in una nuova missione aperta recentemente in una zona povera dell’Argentina. Nel mese di Gennaio abbiamo rivisto Fratel DOMENICO BUGAT-TI, originario di Lumezzane e da oltre 30 anni missionario a Isiro, nell’est della Repubblica Democratica del Congo. La regione in cui Fratel Domenico si trova è da anni infestata da guerre e razzie. Per rispondere alle tante necessità e sofferenze della gente egli ha organizzato, con l’aiuto di tanti benefattori, un programma concreto diassistenza ai bambini abban-donati, ai disabili e ai carcerati nella città di Isiro.

Dal Venezuela giungano a tutti gli auguri più belli di un anno ricco di pace di tanta fede e speranza nel Signore ....Vi spe-ro tutti in bene nella gioia che viene nel vivere con entusia-smo la nostra fede cristiana.Io mi trovo ancora qui in Vene-zuela, tra “los caños del Delta”.Ora nel vicino ospedaletto c’è il segnale di internet così pos-siamo tutti comunicare con il resto del mondo.È stato un miracolo del Signore questo segnale!!!!Da tempo cerco nelle pagine internet le ultime di VITA NO-STRA, ma non le trovo; forse vi siete dimenticati di noi bediz-zolesi lontani???Spero mi sappiate compren-dere, vivendo in questi luoghi isolati il ricordo dei lontani mol-te volte si fa sentire.VITA NOSTRA mi fa sentire tra di voi! Rinnovo ancora con tan-to affetto per don Franco, don Vincenzo e don Roberto gli au-guri per un santo anno. Un ab-braccio a tutti voi!

Suor Luigina Goffi

DAL VENEZUELA

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Vita della Parrocchia

1984 - 201430 ANNI DI GRUPPO MISSIONARIO

L’impulso che ha dato avvio alla formazione del Gruppo Missionario di Bedizzole è av-venuto dal contatto e dalla presenza nel nostro paese dell’Istituto dei Missionari del-la Consolata. Un campo di lavoro per raccolta fondi per le missioni nell’estate del 1984, organizzato dai Padri della Consolata e coordinato da P. Giano Benedetti, è stata, infatti, la prima esperienza d’impegno missionario che è continuato poi sotto la guida di P. Bruno Marcon, responsabile dell’animazione missionaria e di-fensore della causa degli indios dell’amazzonia brasiliana, che è tornato alla casa del Padre la vigilia di Natale di 15 anni fa.

Nel corso degli anni abbiamo maturato la convinzione che il Gruppo Missionario non poteva operare fine a se stesso, ma doveva essere seme nel terreno della parrocchia, preoccupandosi di coinvolgere l’intera comunità per stimolarla nel cammino di diventare “Chiesa Missionaria”.Nel 1990, pertanto, il Gruppo Missionario entra a far parte della pastorale parrocchiale con il coordinamento di Don Giancarlo Scalvini.

Inizia un nuovo cammino dipromozione missionaria: nonsolo azione, ma anche formazione ed informazione, considerando importante l’im-pegno ad educare ad uno spirito di carità, di solidarietà, di condivisione e di giustizia secondo gli insegnamenti del Vangelo.

COSA FA E COSA HA FATTO NEGLI ANNI IL GRUPPO MISSIONARIO?

Il Gruppo Missionario PROMUOVE:

•iniziative di sensibilizzazione verso le problematiche del Sud del mondo•adozioni a distanza e richieste di contributi all’Amministrazione Comunale a favore dei missionari nativi di Bedizzole;• attività di formazione/informazione per una cultura di pace e di giustizia• raccolta firme a sostegno di varie campagne

Il Gruppo Missionario ORGANIZZA:

• pranzo/cena di solida-rietà annuale a favore dei bambini di strada brasiliani di “Operazione Lieta”

• Mostre - mercatini di artigianato artistico del terzo mondo e prodotti del commercio equo e solidale;• Raccolte di fondi/viveri o materiale vario (es. ferro) per far fronte ad emergenze o bisogni della collettività in collaborazione con il Gruppo Caritas

Il Gruppo Missionario ANIMA:

• con impronta missionaria i momenti forti dell’anno liturgico (Ottobre Missionario con bancarella del libro e Giornata Missionaria Mondiale, Operazione “un dono in dono” per S. Lucia, Quaresima con Via Crucis Missionaria itinerante presso le chiesette delle contrade e Giornata dei Missionari Martiri, Festa della Consolata);

Il Gruppo Missionario COLLABORA:

•con gruppi/associazioni presenti nel territorio e nella parrocchia• con diversi missionari sparsi nel mondo attraverso il contatto epistolare o l’incontro di missionari rientrati per il loro periodo di vacanza.

IL GRAZIE DEL GRUPPO …• innanzitutto, al SIGNORE che ci ha dato grandi doni:

- di conoscere persone che spendono la loro vita per gli altri, uomini di Dio dotati di una sensibilità

P. Gigidal Kenya

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Vita della Parrocchia

speciale, missionari e missionarie, religiosi, laici e famiglie impegnati in terre di missione

- di non rimanere indif-ferenti e di essere con-sapevoli che esiste un mondo dove la sof-ferenza e la miseria sono quotidiani

- di condividere negli anni il nostro cammino e la nostra crescita umana e spirituale con amici che nella semplicità de-siderano dedicare un po’ del proprio tempo a chi ha bisogno

• alle molte persone che ci hanno seguito nel nostro cammino in questi anni:

- i Missionari della Con-solata, i sacerdoti e parroci della nostra parrocchia, le Dame Missionarie, i gruppi parrocchiali e di volontariato di altre associazioni

• ai nostri Missionari nativi di Bedizzole, in particolare:

- Suor Luigina Goffi e P. Gigi Anataloni dell’Istituto Mis-

RESOCONTI ULTIMEINIZIATIVE

Mostra Missionaria dal 10 no-vembre al 24 dicembre 2013 a sostegno dei lavori di ampliamento della Casa di accoglienza di Vil-la el Salvador a Lima in Perù della Comunità Cenacolo, di cui fa parte Suor Marica Bussi di Bedizzole

Euro 1.600,00

Cena della Solidarietà del 25 gennaio 2014 a favore dell’Assoc. “Operazione Lieta” dei Padri Pia-martini che opera con i bambini di strada nel nord est del Brasile.

Euro 1.400,00

sionari della Consolata, Madre Maria Orlandini, Suor Valeria Mattei del-le Piccole Figlie del Sacro Cuore, Suor Marica Bussi della Comunità del Cenacolo, P. Giancarlo Orlini Piamartino

• a tutti coloro che hanno risposto con cuore grande e generoso alle nostre ini-ziative permettendoci diconcretizzare il nostro im-pegno e spronandoci a proseguire.

IL NOSTRO AUSPICIO …

Per il futuro, auspichiamo vivamente che altre persone, giovani e famiglie, sentano il desiderio di fare qualcosa per gli altri e, magari, di accrescere il nostro gruppo che ora più che mai necessita di “nuove leve” per un nuovo entusiasmo ad essere luce che illumina ed a vivere pienamente la nostra scelta battesimale; come ri-corda il nostro Vescovo in questo “Anno della Missione”, se vogliamo che la Chiesa diventi missionaria, devono diventare missionari tutti i credenti.

Gruppo Missionariodi Bedizzole

Consiglio PastoraleParrocchiale

Martedì 10 Dicembre si è tenuto l’incontro del Consiglio Pastorale e del Consiglio per gli Affari Economici. Dopo un primo momento di preghiera, Don Franco ha ripercorso il cammino di questo anno pastorale, in particolare ha sottolineato l’importanza del riscoprire la gioia del Vangelo, dopo l’esortazione di Papa Francesco “Evangelii Gau-dium”.In un secondo momento, Don Roberto ha illustrato il cammino del Sinodo per le famiglie in particolare il documento preparatorio indirizzato alle chiese locali sul quale si è lavorato tutta la serata. Il documento è composto da tre parti: famiglia ed evangelizzazione, chiesa e vangelo sulla famiglia, insegnamento della chiesa sulla famiglia. Dopo la discussione in gruppi, il Consiglio concorda che è fondamentale ritornare oggi al Vangelo della famiglia ed al sacramento del matrimonio.In conclusione, viene presentato il ricco calen-dario delle iniziative pastorali per il Natale mentre il Consiglio per gli Affari Economici ha illustrato la non facile situazione economica del-la parrocchia.

Il Segretario

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Vita della Parrocchia

È singolare poter leggere questo brano di Marco, durante il funerale di M. Luigina.Quante volte in questi mesi andandola a salutare, e non più di una settimana fa, mi diceva “le raccomando don Franco, al mio funerale, legga la Parola di Dio e poi si sieda in silenzio”.Ed invece non posso tacere!Le molte persone presenti stamattina in Chiesa, ci danno la prova più lampante del ruolo che questa religiosa Canossiana, ha giocato nella comunità dove è stata.Madre Luigina non è stata una religiosa dal collo storto, pia, contemplativa, con la corona sempre in mano. È stata una suora molto attiva,.L’ho conosciuta a 87 anni…. dinamica, energica era ancora sul campo di battaglia.Ha macinato chilometri a piedi sotto l’acqua e sotto il sole cocente (solo ultimamente si fa-ceva portare in macchina). Gli ammalati, le famiglie, i poveri erano i suoi destinatari.La conoscevano tutti a Bedizzole.È stata lei a portarmi nelle case, a farmi conoscere i quartieri, ad indicarmi le situazioni più difficili a farmi le prime raccomandazioni.Ha fatto suo madre Luigina lo stile semplice, familiare, diretto, evangelico di Gesù, quello stile che

abbiamo appena letto in Marco. Ha fatto la religiosa, la mamma, la nonna, la confidente.Quante spose nei momenti difficili sono accorse a lei per un consiglio, per confidare le proprie pene, per domandare un aiuto, per sfogarsi…. Tornavano a casa rasserenati.Non aveva cultura questa suora… lo affermava lei…Eppure era ascoltata, apprezzata, cercata…Parlava con il cuore, ripeteva a memoria le parole del Vangelo, raccomandava quello che aveva appreso in convento.Decisa, forte, non si rassegnava, alzava la voce quando c’era bisogno, rimproverava, ti tirava le orecchie.Non voleva diventare vecchia, non si rassegnava a starsene in disparte, si lamentava perché (a 90 anni) non le facevano più fare niente. Lei si riteneva sempre in forze! Non meno di dieci giorni fa le raccomandavo di pregare, di offrire le sue sofferenza…. Lei mi ha risposto: “però potrei fare ancora qualcos’altro…”.Mi ha promesso che in Paradiso (oltre a pregare) chiederà di fare qualcosa d’altro.Grazie suora! Il passaggio di M. Luigina nelle varie comunità dove l’obbedienza l’ha voluta è sempre stato incisivo.Ha lasciato il segno e la sua testimonianza di una religiosa convinta, energica, determinata, fedele alla sua vocazione Canossiana!Sua Ecc.za Mons. Bruno Foresti avrebbe voluto celebrare i suoi funerali per anni l’ha incontrata a Corteno, ci segue con la sua preghiera.Scusami madre Luigina perché non ti ho obbedito! Continua anche in cielo ad occuparti di noi!

dall’Omelia del Parroco

MADRE LUIGINA:Una Religiosadal cuore grande

A nome delle “tue ragazze della maglieria”, che in questo momento tutte vorrebbero dirti qualcosa di bello e di bene, che hanno da te ricevuto riassumiamo con un semplice ringraziamento. • Grazie per quanto ci hai

MADRE LUISA CELLALa nostra madre Luisa se ne è andata in punta di piedi incontro al Signore della Vita, dopo 72 anni di fedeltà a lui, al quale ha consegnato la sua vita.La bontà di madre Luisa e la sua mitezza hanno fatto si che i bambini della scuola materna e delle elementari dove ha prestato servizio, e i loro famigliari la ricordassero anche a distanza di anni con profondo affetto e sincera gratitudine.Limpida nella mente, umile nel cuore, semplice nel tratto, è passata tra la gente amando senza misura e suscitando gesti buoni con l’irresistibile fascino del suo materno sorriso che si è stampato nel cuore di quanti lei ha incontrato nel suo lungo cammino.Molti ti sono grati per i tuoi insegnamenti e per la fede che hai trasmesso loro con l’esempio della tua vita, cara madre Luisa!!! Come Santa Maddalena e Santa Giuseppina Bakita, tu hai scelto “DIO SOLO NEL FINE, DIO SOLO NELL’OPERA, DIO SOLO NELLA RICOMPENSA”.Ora il Signore ti accolga a se per il premio riservato ai suoi servi buoni e fedeli.Dal cielo ottieni benedizioni su tutti noi: sulla tua cara sorella Bianca, sui nipoti e parenti tutti.GRAZIE NOSTRA CARA MADRE LUISA e ARRIVEDERCI...

La tua comunità di Bedizzole

insegnato quando ancora bambine trascorrevamo con te molte ore della giornata; • grazie perchè ci hai insegnato i valori del vivere cristiano e umano;• grazie perchè ci hai insegnato a diventare delle brave spose, mamme e ora delle brave nonne.I tuoi consigli, i tuoi insegnamenti li porteremo sempre con noi, come perle preziose, per la vita, ma tu, Madre Luigina, dal cielo continua a proteggerci, a guidarci e non mancare di intercedere per noi e per le nostre famiglie una speciale protezione. Grazie madre Luigina!

Le tue ragazze

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Vita della Comunità

24 vita nostra

Dal 1997 il Gruppo Presepio Bedizzole è una realtà costante del nostro Paese e continua a realizzare pregevoli presepi nella nostra bella Chiesa Parrocchiale. Dall’anno della sua costituzione, promossa dall’allora curato, Don Leonardo Farina, passi avanti ne sono stati fatti ed il gruppo è riuscito negli anni, a perfezionare tecniche e stili di realizzazione.Finalmente il 2013 è stato l’anno dell’affermazione pubblica, tant’è che la commissione di valutazione del 40° Concorso Presepi MCL di Brescia dal tema: “Andiamo, vediamo questo avvenimento (Lc 2,15)”, ha assegnato al Presepio di Bedizzole, il 3° posto per la categoria Parrocchie.Il trofeo è rappresentato da una pregevole targa in resina colorata deposta su tavola rivestita in velluto blu, che sarà presto allocata nel nuovo centro Parrocchiale di Bedizzole. A fianco del trofeo sarà posta anche la tavola lignea, scolpita in basso rilievo, realizzata dall’artista bedizzolese Paolo Venturoli. Il basso rilievo del Venturoli rappresenta, dal 2012, il logo ufficiale del Gruppo Presepio Bedizzole.

Il Presepio 2013 è stato realizzato nello stile del Presepio Tipico Popolare, ovvero quello che rappresenta la Natività di Gesù ambientata nei paesaggi rurali, locali. Un bellissimo

VINCE IL 3° PREMIO il PRESEPIO di BEDIZZOLE al concorso presepi MCL della provincia di Brescia - NATALE 2013

mulino ad acqua, una corte delimitata da un originale portale ed un porticato hanno dominato la scenografia, impreziosita da un vasto e curato sfondo paesaggistico, dipinto dalla pittrice Inga Semjannikova, anch’essa di Bedizzole e parte del gruppo Presepio da alcuni anni. Piante vere, ad altezza naturale, balze e ruderi seminascosti dalla vegetazione hanno completato la suggestione del Presepio parrocchiale.Dure settimane di lavoro notturno hanno dato un buon risultato, apprezzato dalla comunità parrocchiale, che anche in un anno economicamente travagliato come quello trascorso, ha consentito, tramite le offerte, di coprire le spese necessarie per realizzare il tutto.Anche le donazioni in materiali ed opere di lavoro professionale gratuite hanno significativamente contribuito al risultato artistico ed economico.

Il Gruppo Presepio, archivata l’edizione 2013, si riposerà qualche mese per poi riprendere nell’autunno, rinnovando l’invito a tutti quanti loro, giovani e meno giovani, vorranno entrare a far parte o ritornare a far parte del Gruppo.

Un grazie a tutti quelli che hanno lavorato in questi anni, a tutti coloro che ci hanno sostenuto a vario titolo ed un grazie a tutti quanti hanno apprezzato il Presepio di Bedizzole.

Hanno realizzato il Presepio 2013: Gabriele Ceselin, Maurizio Corona, Alessandro Levorato, Domenico Petrocelli, Giorgio Galelli, Fabrizio Fantoni, Paolo Venturoli, Guido Capelli, Inga Semjannikova.Hanno Collaborato con opere e materiali: Luca Stretti, Paolo Moreni, Stefano Venturini.

Gabriele Ceselin  

Trofero 3° Premio Concorso

Presepi MCL

Logo ligneo del Gruppo Presepio Bedizzole scolpito da Paolo Venturoli

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Vita della Comunità

25 vita nostra

Da qualche tempo, gli ospiti della nostra Fondazione so-no tutti fotomodelli: nella residenza per gli anziani e al Centro Diurno sono apparsi set fotografici, obiettivi, cavalletti per fotocamere e il necessario per immortalare sguardi d’an-nata con differenti storie di vita. Occhi capaci di dire molto anche senza parole, sorrisi carichi di malinconia ma anche di speranza, visi quieti e zigomi impetuosi, spalle decise che nonostante l’età delineano ca-ratteri forti e vitali.Tutto questo è il Laboratorio “Fotograficamente” avviato in forma sperimentale da un paio di mesi circa e finalizzato ad offrire agli anziani un particolare mezzo di esprimersi, al contempo giocoso e “terapeutico”. Grazie alla competenza tecnico-fotografica di LauraGiancaterina, che recente-mente è entrata a far parte dello staff di animazione, e al supporto della psicologa, Dr.ssa Anna Palmerini, è stato possibile aumentare l’offerta animativo-educativa della Fondazione regalando possibilità auto-espressive anche a persone estremamente compromesse dal punto di vista fisico e mentale.

Mettersi in posa per una foto non richiede particolare impe-gno e può farlo anche chi si muove soltanto parzialmente, chi è costretto su una sedia a rotelle e chi ha problematiche molto gravi dal punto di vista cognitivo. Se la maggior parte dei nostri ospiti è reticente all’idea di utilizzare strumenti come la scrittura o la pittura, una fotocamera suscita molta meno soggezione e difficoltà.Sebbene l’utilizzo della foto-grafia come mezzo di sostegno nelle relazioni di aiuto sia stato documentato già nel 1856 (The Face of Madness, Gilman - 1976), le potenzialità di questo medium come strumento riabi-litativo e terapeutico sono ancora oggi poco esplorate. La fotografia può venire impiegata come uno strumento ‘facilitatore’ all’interno di un contesto non clinico allo scopo di aiutare le persone a diventare maggiormente consapevoli di alcuni modi di essere. Ma non solo. La fotografia può essere anche arte-terapia di facile utilizzo poichè le immagini di sé scatenano un universo di emozioni e sensazioni: sono un veicolo per raccontarsi. Con i nostri anziani, al centro di tutto sta la relazione con gli operatori, che fungono da facilitatori di esperienze e stimolano gli ospiti coinvolti nel progetto, dove possibile, a parlare un poco di se, dei propri vissuti e ricordi.

La fotografia è capace di rivelare aspetti istantanei di realtà ai quali non prestiamo più caso. Ci permette di imparare a vedere le cose in modo diverso. Può essere la “terapia”

Dalla Casa di Soggiorno per Anziani di Bedizzole

RITRATTI D’ARGENTOQUANDO LA FOTOTERAPIA INCONTRA GLI ANZIANI ...

ideale per disturbi dello sguardo della società contemporanea estremamente egocentrata cheguarda senza vedere o che non guarda affatto, ma soprattutto che spesso non vede i bisogni dell’altro, bisogni come quello di uno sguardo benevolo e solidale così importante per un anziano. In questo senso Il laboratorio “Fotograficamente” può essere visto come per-corso etico che ha trovato nella grande sensibilità della Presidenza della Fondazione (nella persona dell’Avv. Son-cina) e nella lungimiranza e disponibilità del Direttore Sanitario, Dr.ssa Tagliani, una via per valorizzare l’unicità dei nostri ospiti attraverso un’innovativa forma di auto-espressione.

“Fotografare (…) è porre sulla stessa linea la mente, gli occhi e il cuore”

(H. Cartier-Bresson)

Dalmina

Gina

Rosina

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Vita della Comunità

26 vita nostra

Si avvicina la consultazione per le Europee e le Amministrative. Ed io vi assicuro che andrò a votare.Non voglio essere fra quelli che si rifiutano di esercitare questo diritto, non voglio stare a casa per protesta, non voglio lasciare solo ad altri la possibilità di scegliere i futuri amministratori. Il voto è un diritto, è il frutto di battaglie, di conquiste, è l’arma più importante della democrazia, è la possibilità di dire la mia – di scegliermi chi mi piace – chi condivide le mie scelte – chi porta avanti i miei progetti – chi difende i miei diritti – chi fa i miei interessi – chi mi rappresenta …. non voglio allora rinunciarvi!Rinunciare vuol dire essere indifferenti, fregarsene, lasciar fare. Rinunciare vuol dire che mi vanno bene tutti, che la politica non mi riguarda, che la cosa pubblica non mi interessa. Rinunciare al voto vuol dire perdere il diritto di contestare, di criticare, di obiettare, di dire la mia.Andrò a votare e valuterò bene la lista, i programmi, le persone. Valuterò la loro credibilità, le promesse non mantenute, la passione e l’impegno che hanno profuso, l’amore al paese che hanno dimostrato. Sceglierò gente che ha voglia di lavorare, di sporcarsi le mani, gente che non conta le ore – persone che non si fanno pagare gli straordinari.Guarderò alle persone che non hanno paura “a farsi dare del tu” che non tengono le distanze, che sono sempre presenti, che desiderano che la persona cresca sul piano umano – spirituale – culturale – civile.Voglio persone entusiaste, fiere di essere cristiani, orgogliose di appartenere ad una comunità parrocchiale, che non hanno

vergogna ad andare in chiesa, che hanno un minimo di competenza, che vogliono fare una politica seria, che sono appassionate per il paese, che non sono totalmente sprovvedute, che non arrivano

IL MIO PAESE

ANDRÒ a VOTARE

all’ultimo momento e si credono dei padri eterni e dei salvatori.Sì, andrò a votare per dire le mie scelte, per scegliere quelli che voglio.

(Un cittadino che ama il suo paese)

Il corso è rivolto a giovani e adulti che vogliono accrescere la propria cultura amministrativa per svolgere un buon servizio alla comunità.I docenti sono Amministratori pubblici e Funzionari esperti. Il corso prevede un numero minimo di 2O iscritti. Quota di iscrizione: 10 euro (da versare al primo incontro). Iscrizioni entro martedì 7 gennaio 2014.

Per maggiori informazioni e iscrizioni: www.aclibresciane.it - telefono 0302294030

Amministrare il (BENE) COMUNEL’ABC dell’ente locale

16 gennaio 2O14 | 20.3O Il Comune - Competenze dell’ente locale, ruoli e funzioni degli organi e della struttura Castenedolo (Sala dei Disciplini)

Acli Zona HinterlandCircoli di Borgosatollo, Botticino, Capodimonte, Castenedolo, Flero, Poncarale, Rezzato

23gennaio 2O14 | 20.3O Il Bilancio comunale - Programmazione finanziara, imposte, patto di stabilità ecc. Castenedolo (Sala dei Disciplini)

gennaio 2O14 | 20.3O La programmazione urbanistica - Piano di Governo del Territorio e non solo Flero (Sala Consiliare)

06febbraio 2O14 | 20.3O L’ambiente - Tutela del territorio, rifiuti, risparmio energetico, ecc. Flero (Sala Consiliare)

30

febbraio 2O14 | 20.3O I servizi alla persona - Piano delle politiche sociali, legge 328, diritto allo studio Rezzato (Sala Italo Calvino)

20 febbraio 2O14 | 20.3O Democrazia e partecipazione - Maggioranza e opposizione, coinvolgimento cittadini Rezzato (Sala Italo Calvino)

13

RezzatoCastenedolo Flerocon il Patrocinio dei Comuni di

Una Rubrica “IL MIO PAESE”che suscita tanto interesse.Molti ci hanno manifestato

il loro consenso, altri hanno espresso il loro disappunto

su alcune affermazioni.Siamo contenti che faccia

discutere e riflettere.È importante che

le persone dialoghino!

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Vita della Comunità

27 vita nostra

La raccolta differenziata è una pratica che richiede la convinta e coscienziosa collaborazione di tutti i cittadini, rappresenta una scelta a favore dell’ambiente, perché aumentando la raccolta della quota di rifiuti differenziati, si riduce il conferimento in discarica o ai termodistruttori e si favorisce il recupero di quei materiali ancora utilizzabili o riciclabili.Gli inceneritori non dissolvono i rifiuti, ma li bruciano, creando delle scorie pericolose che da una parte occuperanno meno volume dei rifiuti di partenza, ma verranno a loro volta portate in discariche (discariche per rifiuti pericolosi) dove possono creare comunque un rischio per noi e per l’ambiente. L’unica soluzione al problema dei rifiuti può essere solamente la riduzione dei rifiuti, uno stile di vita con meno sprechi nonché aumentare il riutilizzo e il riciclaggio.Se diminuiremo i rifiuti smaltiti, diminuiranno i costi di smal-timento e nel futuro si potrà chiedere all’Amministrazione tariffe adeguate all’impegno di ogni singolo cittadino.

Da Dicembre 2013 è stata distribuita in tutte le case del nostro Comune la guida “La raccolta differenziata de-ve crescere”, per aiutare a clas-sificare i rifiuti secondo tipologia e per indicare la corretta modalità di smaltimento. La collaborazione, le segnalazioni e i suggerimenti di tutti i cittadini consentiranno di realizzare al meglio il servizio di raccolta dif-ferenziata dei rifiuti.Il nuovo sistema di raccolta prevede la presenza sul territorio

comunale di campane per la raccolta del VETRO, cassonetti marroni per la raccolta dei RIFIUTI ORGANICI, cassonetti grigi per la raccolta dei rifiuti INDIFFERENZIATI.Il conferimento di SFALCI E POTATURE dovrà essere effettuato ai Green Service.La raccolta della CARTA e della PLASTICA è effettuata col metodo porta-a-porta con le seguenti modalità:

• Carta ogni settimana il venerdì;

• Plastica ogni settimana il sabato;

Per i cittadini di Bedizzole è disponibile il Centro di raccolta comunale in Località Cascina Nova Locatelli aperto il:•Lunedì 8.00-12.30 e 14.00-17.00;•Martedì, Mercoledì e Venerdì 14.00-17.00;•Sabato 8.00 - 12.30 e 14.00 - 17.00.

I cittadini possono portare i seguenti rifiuti:ingombranti, carta e cartone, vetro e lattine, plastica, legno, rottami metallici, RAEE, accumulatori al piombo, olii esausti vegetali e minerali, inerti, pneumatici, farmaci scaduti,

pile, contenitori vuoti etichettati T e/o F.

Per il conferimento di rifiuti domestici voluminosi e pesanti come ad esempio mobili o elettrodomestici è possibile chiedere il servizio di ritiro gratuito a domicilio.Il ritiro viene effettuato il primo sabato di ogni mese previo prenotazione telefonica al numero verde 800 437678.

Nota Bene: in caso di smar-rimento sarà possibile ritirare la chiave elettronica che serve per aprire sia i cassonetti grigi per l’indifferenziata che quelli marroni per l’organico, e/o il kit per la raccolta rifiuti, presso l’Ufficio Lavori pubblici-Ecologia-Patrimonio al 2° piano del Palazzo comunale sito in Piazza Vittorio Emanuele II n. 1 a Bedizzole nei seguenti orari:mercoledì dalle 9:00 alle 11:30

Per informazioni telefonare al numero tel/fax 0306872924 oppure scrivere all’indirizzo di posta elettronica:[email protected]

PER UN CORRETTO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI

ASSESSORATO ALL’ECOLOGIA

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Vita della Comunità

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Novantenni e oltre a Bedizzole

AGNELLI ELEONORAAGNELLI ROSAALBERTI TERESAALDOFREDI CARLOAMADEI ROSINAANDREOLI MARIAANTONIOLI MARIAAQUILINO GIUSEPPAARABIA PIETROARICI GIUSEPPINAAVEROLDI LUIGINA SIBILLABACCARO ERMESBERTOLI VIRGINIOBERTOLONI INESBERTOLONI LUIGINABESCHI CRISTINABESCHI GIOVANNIBETTINZOLI MARIABIANCHI LAURABIGNOTTI AGNESEBIGNOTTI CLAUDIABOCCHIO GIAN PAOLOBODEI ELVIRABONA CATERINABONERA MANSUETOBONETTI CECILIABONOMINI CATERINABONZANINI ROSINABOREL IOLANDABOTTARELLI CRISTINABOTTARELLI GIUSEPPEBOTTARELLI MARIABOTTURI LUCIABRAGAGNA DARMABRESCIANI BIANCABRESCIANI DAVIDEBROGNOLI CLARACALASTRI LUCIANOCALDERA CAROLINACALDERA PIERINACASAROTTO IOLE

CASELLA ZAIRACAZORZI MARCELLOCENATI MARIACERATELLI ANGELACHESI MARIACHIESA MARIACOCCOLI BEATRICECOCCOLI SEVERINOCOMINELLI PALMIROCOMINI LUCIACOMINOTTI CATERINACONFORTI BRUNACONFORTI GIOVANNACONFORTI PIERINACORSINI PACECORVETTI EMILIOCORVETTI VITTORIACOSTANTINI CESARINACOTTINI IRMADAL MIN ALDODALLAPE’ SERAFINADANZE’ ANTONINODELLA MAESTRA MARIADELLAMAESTRA PIERINADIOTTI MARIAEVASINI RINAFACCHETTI LETIZIAFERRACINA DOMENICA VITTORIAFERRACINA DOMENICOFERRARESI LUIGIFOLLI CESIRAFOUQUET JACQUELINEFRANZONI GINAGASPARINI LORENZOGHIO CALVIAGIACOMINI LUCIAGOBBI GIULIAGRAZIOLI ROSINALAFFRANCHI GIOVANNILAINI PIETROLEALI AGNESE

LEALI SEVERINOLOCATELLI LUIGIALOMBARDI LUIGIAMACCABIANI CESIRAMAGRI PIERINAMARAI SANTAMARINI OSVALDAMASSARDI CATTERINAMATTEI ANGELOMELONI GUIDOMELONI RENATOMONTANARI ROSAMOR MARIAMORGANTI ALDINOMORRA CARMELANOVELLI MATILDEORLANDINI MARIOORLINI ANGELAORTOGNI ANNAPAPA MARIAPAPA TERESAPASINI ADELEPICCINELLI AMBROGIAPICENI ROSAPINTOSSI ANGELOPINZONI MATILDEPIOVANELLI FRANCESCOPIOVANELLI ROSAPOLI ELISAPOLI RITA

PRINA ENRICAREQUILIANI CELESTERIGHETTI ALFREDOROBERTI GIACINTOSADOUQ AICHASAETTI OTTORINASALIM KAIEDSANDRI MARIASIGNORI MARTINASONCINA ANGELASONCINA ILBASPAGNOLI ANGELATAGLIANI MARIATONNI GIUSEPPEVALETTI CASTAVENTURELLI NATALEVERDELLI ROSETTAVERNI ENRICHETTAVIVIANI ANNETTAVIVIANI CARLINOVIVIANI PIERINOVIZZARDI ANTONINAZAGHINI RICCAZANETTI DELIAZANONI ADELEZECCHI CARLOZECCHI SAVINAZERBIO ANTONIAZERNERI LIDIA

INIZIO TORNEI MERCOLEDI 30 APRILE 2014

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Vita della Comunità

29 vita nostra

Festa di S. Stefano con l’Arcivescovo Mons. Zani

Battesimi di Gennaio Battesimi di Febbraio

Una pizza dopo le fatiche natalizie

Incontro di Preghiera con i fratelli Ortodossi

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Anagrafe Parrocchiale

30 vita nostra

Grazie per ogni gestodi generosità

(Offerte dal 8 dicembre 2013 al 10 febbraio 2014

Offerte settimanali CandeleFuneraliBattesimiStampa CattolicaOfferte Sante Messe anno 2013Contributo straordinario dalla CuriaAbbonamenti Bollettino al 10/02Sponsor Bollettino al 10/02Offerte per Tridui

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6.934,941.960,812.650,00

220,0064,00

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3.350,001.355,00

Offerte Pro Oratorio

1° domenica di gennaio1° domenica di febbraioN.N.N.N.N.N.N.N.N.N.N.N.N.N.Meccanica PIERREAgricoltori per Festa S. StefanoGruppo AlpiniAssociazione 3a EtàZ.R. Visita FamiglieCombattenti

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765,26991,77500,00150,00200,00100,00100,00100,00500,00

2.000,00500,00100,00

50,001.000,00

175,0050,00

IRLANDA

La Parrocchia S. Stefano p.m. Bedizzoleorganizza il

Viaggio - Pellegrinaggio in

dal 15 al 22 maggio 2014

QUOTA: euro 1.150,00Iscrizioni presso le Madri Canossiane (viale Libertà)ENTRO e NON OLTRE il 28 febbraio 2014 con versamento della caparraobbligatoria di euro 200,00Saldo entro e non oltre il 30 aprile 2014Riunione organizzativa pre-partenza Lunedì 12 maggio ore 20,30presso l’oratorio San Giovanni Bosco

Informazioni presso Don Franco

Sono tornati alla Casa del Padre

Coccoli Mario di anni 89

Vallin Bellino di anni 93

Timelli Riccardo di anni 79

Cordini Rosangela di anni 70

Schivardi Angela di anni 85

Madre Montini Luigina di anni 94

Raimondi Clara di anni 104

Pedrini Maria di anni 85

Bresciani Luigi di anni 76

La Rocca Clarissadi Sebastiano e di Glazkova Nadelda

La Rocca Stefandi Sabastiano e di Glazkova Nadelda

Fanelli Riccardodi Omar e di Bridi Monica

Spada Pietrodi Andrea e di Castellin Francesca

Sono nuovi Figli di Dio

Madre Luisa Cella di anni 93

Gazzurelli Giacomina di anni 91

Zaghini Enrica di anni 92

Lombardi Ideanice di anni 80

Viviani Giuseppa di anni 83

Bondoni Angelo di anni 89

Motti Ezio di anni 75

Folli Cesira di anni 100

Bresciani Maria di anni 85

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TAGLIANIRINALDO

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