Quando i giovani partecipano

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Quando i giovani partecipano Supervisione scientifica: Pier Paolo Inserra Equipe di ricerca: Rosa di Gioia, Laura Giacomello, Simona Rotondi Coord. Laura Giacomello Indagine nazionale sulla partecipazione giovanile

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Quando i giovani partecipano. Supervisione scientifica: Pier Paolo Inserra Equipe di ricerca: Rosa di Gioia, Laura Giacomello, Simona Rotondi Coord. Laura Giacomello. Indagine nazionale sulla partecipazione giovanile. Obiettivi della ricerca:. Comprendere: - PowerPoint PPT Presentation

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Page 1: Quando i giovani partecipano

Quando i giovani partecipano

Supervisione scientifica: Pier Paolo InserraEquipe di ricerca: Rosa di Gioia, Laura Giacomello, Simona RotondiCoord. Laura Giacomello

Indagine nazionale sulla partecipazione giovanile

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Obiettivi della ricerca:

Comprendere:quali sono le forme in cui la partecipazione si

concretizza;quali sono le motivazioni alla base della

partecipazione giovanile;quali sono la struttura e l’organizzazione che

assumono le associazioni ed i gruppi giovanili;qual è il rapporto che questi instaurano tra loro

e con le Istituzioni;quale possa essere l’evoluzione futura della

partecipazione giovanile in Italia.

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Disegno della ricerca:La ricerca si è articolata in tre fasi distinte:200 questionari in 15 province (Brindisi,

Bologna, Caserta, Chieti, Crema, L’Aquila, Firenze, Lecce, Mantova, Messina, Novara, Palermo, Roma, Terni e Treviso);

3 focus group (Milano, Roma, Brindisi);8 studi di caso (interviste in profondità a

membri di realtà associative che rappresentassero diverse posizioni lungo due assi ideali: sperimentalità/tradizione, formalità/informalità).

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I DATI DEI QUESTIONARI4

11 50%23

13% 35

15%

1,2,3…

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Partecipazione e motivazioni

I motivi per partecipare che emergono con maggiore frequenza sono:

• Bisogno di sentirsi parte di un gruppo (21% delle risposte)

• Solidarietà verso gli altri (16%)• Espressione del sé e bisogno di

autorealizzazione (13%)• Voglia di impiegare il tempo in

maniera alternativa (13%)

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MOTIVAZIONI:

- Orientamento agli altri: solidarietà

- Orientamento ai valori: valori religiosi ed etici ed impegno politico

- Orientamento al sé: bisogno di sentirsi parte di un gruppo, voglia di divertirsi, espressione del sé e autorealizzazione, nuove opportunità lavorative

- Tempo: impiego del tempo

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Aspettative rispetto al gruppo/associazione

In particolare nelle associazioni nazionali/internazionali si ripone l’aspettativa di soddisfare esigenze lavorative e formative (46% contro 32% e 23%)

Gli over 30 più degli altri ripongono nelle associazioni l’aspettativa di soddisfare esigenze personali e lavorative

Le associazione nazionali sono anche quelle maggiormente investite dell’aspettativa di trasformazione della società

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Solo lo 0,9% degli intervistati le ritiene poco utili

62,4%

1,7%

23,7%

SI NO NON SO

ATTIVITA’ FORMATIVE(negli ultimi 5 anni)

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La maggior parte degli intervistati è molto soddisfatta della fase di accoglienza (52,3%) e il 47,7% abbastanza soddisfatta.

Per migliorarla si suggerisce di promuovere attività formative mirate, promuovere maggiori competenze relazionali nei nuovi soci, dedicare più tempo a questa delicata fase

Presenza fase di accoglienza

43,938,7

4,6

SI NO NON SO

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Perché sono due fasi importanti:

• Perché i giovani che partecipano cercano di acquisire competenze relazionali e tecniche da spendere nel mondo del lavoro

• Perché nel corso del tempo il coinvolgimento rischia di diminuire

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Il profilo dei più coinvolti

Appartengono alla base associativa

Appartengono a gruppi informali

Hanno tra i 16 e i 24 anni

Hanno aderito all’associazione negli ultimi 3 anni

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Reti e integrazioni

• Poco meno della metà delle associazioni contattate è inserita in una rete. Ed il 29% lo era in passato

• Il 13% delle associazioni che in passato aderivano ad una rete ora non ne fa più parte

• Le associazioni che in percentuale maggiore aderiscono a reti sono di tipo nazionale o internazionale

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Motivi per partecipare ad una rete

5%

40%

37%

4%

8%6% Migliorare l'immagine della propria

associazione

Raggiungere più facilmente i propriobiettivi

scambio di buone prassi

acquisire maggiore poterecontrattuale

Altro

Non so

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Rischi nel partecipare ad una rete

• Il 22% degli intervistati ritiene che ci siano dei rischi nel partecipare ad una rete. In particolare chi partecipa o ha partecipato ad una rete risponde che ci sono dei rischi più di chi non abbia mai partecipato

E’ evidente una generale diffidenza verso l’azione collettiva, in particolare si pone in rilievo:

• Il rischio che un gruppo/associazione perda la propria identità

• Le difficoltà di comunicazione e coordinamento tra realtà differenti

• La possibilità che il lavoro in rete snaturi il volontariato

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PERCHE’ DIMINUISCE LA PARTECIPAZIONE?

Crisi dei valori e delle appartenenze

Incapacità di associazioni e istituzioni di coinvolgere i giovani

Le associazioni più grandi e strutturate hanno difficoltà nel comunicare, accompagnare e seguire i giovani nel loro percorso

ALLO STESSO TEMPO…..

• La partecipazione sembra spostarsi verso i gruppi informali

• La crisi economica e l’inefficienza politica potrebbero facilitare una maggiore attivazione, in particolare si ritiene che in futuro la partecipazione andrà verso tematiche legate al lavoro, alla scuola, all’ambiente

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Focus group e studi di caso individuano inoltre

Criticità:

-Fase di accoglienza e comunicazione intergenerazionale

- Crisi delle grandi appartenenze

- Scarsa capacità da parte delle associazioni di coinvolgere i giovani (soprattutto in ambito decisionale)

Sfide:

- nuovi equilibri in ambito organizzativo

- nuove modalità di comunicazione

- flessibilità e valorizzazione della multiappartenenza

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In estrema sintesi:sul fronte interno…

Flessibilità

Accoglienza

Formazione

Strumenti di

comunicazione

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Alcuni spunti per favorire la partecipazione giovanile

Tutti gli attori coinvolti in un processo

partecipativo dovrebbero:

• Condividere un’idea sintetica di partecipazione, o accettarne la descrizione parziale che ognuno rappresenta

• Individuare un percorso partecipativo attraverso dei contenuti, degli obiettivi, dei metodi

• Capire ogni attore come entra in gioco e cosa fa

• Capire che caratteristiche assume un’attività di partecipazione

Traduciamolo in un esempio:Se volessi - come organizzazione di volontariato - dare una mano a sviluppare una rete territoriale che costruisca eventi musicali a favore dei giovani del territorio, dovrei imparare ad interloquire con altri attori (gruppi informali di giovani, ente locale, servizi, altro volontariato, gruppi giovanili, etc.), capire che ruolo posso giocare nel percorso (informo i giovani della mia realtà, metto a disposizione strumenti, faccio riunioni organizzative per costruire l’evento, etc.), condividere un metodo di lavoro e capire se diamo vita ad un percorso partecipativo stabile o estemporaneo (che si esaurisce con l’evento, ad esempio), formale o informale (creo una nuova associazione che rappresenta la rete o facciamo tutto ad un livello informale?)

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Spesso gli adulti (volontari, politici, operatori) non tengono conto di alcune questioni che possono influenzare la

costruzione di un percorso di partecipazione giovanile:Siamo in grado

di comprendere i giovani?• Non esiste “il mondo giovanile”, come

mondo indifferenziato;• I giovani non rappresentano il futuro,

né più né meno di altri cittadini;• E’ importante capire i giovani

all’interno dei propri gruppi di riferimento;

• Anche nel volontariato c’è immobilismo sociale;

• I giovani sono per noi implicitamente devianti o portatori di istanze non comprensibili?

I giovani e la mobilitazione• Che cosa vuol dire mobilitarsi?

(agire a livello sociale, politico, individuale?; in modo conformista, conflittuale, creativo, eccentrico?)

• E’ giusto intercettare i giovani che non partecipano direttamente o che appartengono a gruppi a noi distanti? Come?

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Spesso gli adulti (volontari, politici, operatori) non tengono conto di alcune questioni che possono influenzare la

costruzione di un percorso di partecipazione giovanile:Quanto è complesso il concetto di

partecipazione?• Non è più solo lotta politica;• E’ anche dinamica individuale;• A volte nelle nostre associazioni

di volontariato facciamo “antipartecipazione”, tuteliamo meccanismi di potere ed elites interne.

• Siamo in grado di intercettare senza pregiudizi le esperienze più innovative e quelle informali?

Il potere di agire:• Molte nostre realtà sono fondate

su leadership carismatiche o dominanti: ciò emancipa davvero i giovani?

• O piuttosto provoca anche scelte implicite (procedure di selezione, rapporti senior-junior, etc.) che non favoriscono davvero la partecipazione?

Page 21: Quando i giovani partecipano

Grazie

per

l’attenzi

oneLaura GiacomelloAssociazione ParsecTel. 06/4463421Mail: [email protected]