Qualitàigienico-sanitaria del latte · Corso Qualità delle Produzioni Animali - Docente: Anna...
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Corso Qualità delle Produzioni Animali -Docente: Anna Nudda
Qualità igienico-sanitaria del
latte
Corso Qualità delle Produzioni Animali -Docente: Anna Nudda
È l’insieme di microrganismi presenti nel latteè un buon indicatore della contaminazione del latte durante le operazioni dimungitura, di raccolta e di trasporto del latte
Fermenti lattici ⇒ utili alla caseificazione e maturazione dei formaggi
microrganismi dannosi alla maturazione dei formaggi:coliformiclostridi
microrganismi patogeni per l’uomosalmonellalisteriebrucelle
microrganismi patogeni per l’animalestreptococchistafilococchi
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Le cellule somatiche del latte comprendono due categorie di cellule:
- globuli bianchi o leucociti: provenienza ematica (oltre il 95%)
- cellule epiteliali: provenienti dalla desquamazione della mucosa cheriveste internamente la mammella. Sono in numero molto limitato (0-3%)
Le cellule somatiche (ovvero i globuli bianchi) rivestono un ruolo fondamentale nei meccanismi di difesa della ghiandola mammaria contro i patogeni ambientali.
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Difese cellulari della ghiandola mammaria
Macrofagi
Granulociti o Leucociti PMN(neutrofili, eosinofili e basofili)
LinfocitiDiverse per forma e compiti dai leucociti e dai macrofagiproducono anticorpi (IMMUNOGLOBULINE) agenti specifici di difesa immunitaria: agiscono nei confronti di una specifica sostanza estranea, detta ANTIGENE …in quanto ogni linfocita possiede un recettore specifico per quell’antigene
Origine: midollo osseo
Prodotti dal midollo osseo giungono nel sangue dove rimangono circa 1 giorno. Si spostano ne i tessuti dove sostano per mesi. Svolgono intensa attività fagocitaria per cui detti macrofagi (“grandi mangiatori”)
presentano granuli nel citoplasma. In caso di attacco batterico riversano il contenuto all’esterno (degranulazione). Una delle piùimportanti sostanze contenute nei granuli è il lisozima (taglia il legame tra gli zuccheri che formano la parete dei batteri)Il 10% del contenuto dei granuli è l’Istamina – aumenta la permeabilità dei capillari e permette ai leucociti di penetrare nei tessuti dove c’è infiammazione.
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Nel latte…il numero e la distribuzione dei vari tipi di cellule sono influenzati dalle condizioni fisiologiche e patologiche della mammella
macrofagi: sono il tipo cellulare predominante nel latte prodotto da mammellesane
neutrofili polimorfonucleati: sono la maggioranza dei leucociti presenti nel latte da mammelle infette
il secreto della ghiandola mammaria sana di pecore pluripare contiene in media circa 200.000 cellule somatiche/ml, rappresentate:
per il 45-65% da macrofagi, per il 15-40% da leucociti neutrofili PMN, per l'8-14% da linfociti,e per l'1-3% da cellule epiteliali
Alcuni fattori sono in grado di modificare il numero di cellule somatiche del latte (età dell’animale; stadio di lattazione, stress, ferite …ma sopratuttoMASTITI)
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Elevato CCS nel latte è associato
minore produzione del latte
Variazioni nella composizione chimica
Alterazioni dell’attitudine del latte alla
trasformazione casearia
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Un aumento del CCS è associato ad una riduzione della produzione del latte
0,3
0,5
0,7
0,9
1,1
1,3
1,5
1 2 3 4 5 6 7 8 9mesi
latte
(kg/
d)
<750.000 > 1.000.000
- 13%
Pulina et al., 2005
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Relazione fra cellule somatiche e produzione dilatte in pecore Sarde (Pulina et al., 2005)
CS (x1.000 ml)
Media latte (g/d) – Livello produttivo annuo (litri)
Livello produttivo (% sulla classe
migliore) 250 1048 (220 litri anno) 100,0
750 904 (189 litri anno) 86,3
1250 847 (178 litri anno) 80,8
1750 775 (163 litri anno) 74,0
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Dal punto di vista della composizione del latte, ad un incremento del CCS corrisponde:
� aumento del contenuto in SAT dovuto a:aumento dell’NPN, delle SP e delle Igriduzione delle CAS
� riduzione del contenuto in lattosio
� aumento del Na e cloruri e riduzione degli ioni K, Ca e Mg per cui il pH del latte aumenta
� peggioramento della attitudine alla coagulazione del latte
�aumento dell’attività enzimatica lipolitica e proteolitica nel latte e nei formaggi
� minori rese in formaggio
�minore conservabilità del prodotto derivato
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Classi di CCS <500 500-1000 1000-1500 >1500
n. 280 138 63 244 Latte, g/d 1048 904 847 775 P<0,01 Grasso, % 6.7 7,1 7,3 7.0 Proteina, % 6.0 6,0 6,2 6,2 Lattosio, % 4,5 4,2 4.1 3,6 P<0,01 Plasmina (U/ml) 5.9 8.7 8.9 14.9 P<0,05 Plasminogeno (U/ml) 27.8 26.0 28.1 22.0 Tempo coagulaz., s 1013 1163 1158 1414 P<0,01 K20 142 163 156 204 A30 Consistenza coag. 57.7 45.0 45.0 32.0 P<0,01 MAT CN 4,40 4,26 4,33 4,14 SP 0.99 1,05 1,20 1,35 CN/P
Influenza del CCS sulla composizione e sulla lattodinamografia del latte ovino
n.b. le classi 500-1000 e 1000-1500 non sono significativamente differenti
-26%
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y = 0,3246x + 546,29
R2 = 0,9758
0
400
800
1200
1600
2000
0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000
CCS (x1000/ml)
r (s
ec)
Relazione fra CCS e tempo di coagulazione (in sec) ne latte ovino di massa
y = -0,0211x + 83,487
R2 = 0,9372
0
10
20
30
40
50
60
70
0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000
ccs
a30
Relazione fra CCS e consistenza della cagliata (in mm) nel latte ovino di massa
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Perché con alte CCS si altera la composizione del latte?
epitelio mammario in diversi stadi fisiologici (TJ = tight junction; GJ = gap junction; )
0
500
1000
1500
2000
2500
3000
3500
4000
4500
5000
5500
Na Cl K Ca Pi Lattosio
sangue lat te
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Qual è la situazione igienico- sanitaria nel latte
prodotto negli allevamenti ovini e caprini della
Sardegna?
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latte ovino prodotto in Sardegna
anno 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
grasso 6,69 6,81 6,47 6,69 6,65 6,73 6,46
proteine 5,83 5,85 5,76 5,82 5,86 5,82 5,75
lattosio 4,78 4,78 4,79 4,88 4,9 4,86 4,98
CCS 1759 1705 1720 1827 1861 1841 1705
criosc. 0,581 0,582 0,581 0,581 0,583 0,58 0,581
CMT 3403 3400 3711 3593 3959 3710 3549
pH 6,73 6,73 6,74 6,71 6,7 6,72 6,7
urea 48,72 37,4 43,76 37,52 46,16 42,3
n. campioni 125.298 129.600 119.006 119.817 122.313 108.437 48.915
Laboratorio ARA
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Anno 2000 2001 2002 2003
Grasso % 5,15 5,03 4,96 5,08 Proteina % 4,16 4,17 4,13 4,07 Lattosio % 4,74 4,78 4,87 4,91 CCS x1000/ml 2024 1769 1790 1897 Crioscopia °H 0,568 0,570 0,570 0,570 CMT UFC/ml 3449 3104 3713 3376 pH 6,70 6,70 6,71 6,70 campioni n. 5719 6694 7413 7384 *(dati Associazione Regionale Allevatori della Sardegna, 2003)
Composizione del latte caprino in Sardegna (ARA*, 2003)
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DPR 54/97 : Norme sanitarie per la produzione -commercializzazione di latte e
prodotti derivati.
LIMITI MICROBIOLOGICI LIMITI MICROBIOLOGICI
Latte bovino ≤≤≤≤ 100.000 u.f.c./ml
Latte bovino “prodotti al latte crudo”
≤≤≤≤ 100.000 u.f.c./mlStaphylococcus aureus/ml
Latte ovino e caprino <<<< 1.500.000 u.f.c./ml
Latte ovino e caprino“prodotti al latte crudo”
<<<< 500.000 u.f.c./ml
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I decreti legge 184 e 185 del 1991definiscono le caratteristiche che deve avere il latte crudo per la produzione di latte alimentare trattato termicamente(D.L. 184/91) e gli ulteriori requisiti che tale latte deve avere per dare "latte fresco pastorizzato di alta qualità" (D.L. 185/91)
REQUISITI DI COMPOSIZIONE ED IGIENICO-SANITARIDEL LATTE CRUDO
REQUISITILATTEALIMENTARE(D.L. 184/91)
LATTE FRESCO PASTORIZZATO DI ALTAQUALITÀ(D.L. 185/91)
requisiti chimico-fisici di composizione
peso specifico a + 10°C > 1.030materia grassa > 3,00% > 3,50%materia proteica > 28,0 g/l > 32,0 g/lmateria secca sgrassata > 8,50%punto di congelamento(indice crioscopico)
< -0,520°C
requisiti igienico-sanitarigermi a + 30°C (per ml): < 100.000 [nota6]cellule somatiche (per ml) < 400.000[nota7] < 300.000residui chemio-antibiotici (per ml):penicilline < 0,004 microgrammialtri non rilevabiliacido lattico (p.p.m.) < 30
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LIMITI MICROBIOLOGICI (DPR 54/97)
• Il risultato di carica batterica deve essere l’espressione di una media geometrica distribuita su 4 prelievi - almeno 2 prelievi per due mesi consecutivi.
• La media geometrica è la radice ennesima del prodotto dei valori.
nnxxxG ⋅⋅⋅= ....21media aritmetica semplice
media geometrica
azienda
1 azienda
2 1000 500 1000 500 1000 2500 1000 500 media aritmetica 1000 1000 media geometrica 1000 748
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Fattori che influenzano il CMT (carica microbica)
� ALLEVAMENTO
� ANIMALE
� MUNGITURA
sala di mungiturastalla
igiene dell’animalestato di salute stato di nutrizione
Lavaggio della mammellaeliminazione dei primi getti di latteigiene del mungitorepulizia dei materiali impiegati
� CONSERVAZIONE E TRASPORTO DEL LATTE
� ALIMENTAZIONE alimenti contaminati da sporigenieccessi proteici (diarrea)
La CMT del latte La CMT del latte èè modificabile in tempi brevimodificabile in tempi brevi
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Errori alimentari che generano fermentazioni ruminali anomale possonodare origine a feci molto contaminanti sia per la loro scarsa consistenza(diarrea) che per il loro elevato contenuto microbico
impiego di alimenti contaminati quali insilati e concentrati mal conservati(aumento di spore di Clostridium)
conservazione degli alimenti (e del latte) in ambienti con elevatapolverosità
Effetto (indiretto) dell’alimentazione sul CMT nel latte
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Dipartimento di Scienze Zootecniche -Università di Sassari
rischio di contaminazione con
����Enterobateriacee (coliformi)
����Sporigeniaerobi (Bacillus)anaerobi (Clostridium)
Perché?
Influenza dell’impiego di insilati nella razione sulla qualitàmicrobiologica del latte
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Enterobateriacee (coliformi)
normalmente presenti nel terreno e nell’erba si sviluppano benenell’insilato in condizioni di:
- neutralità (pH elevato dell’insilato)
- elevato contenuto in acqua dell’erba
- presenza di O2
…attaccano gli zuccheri sottraendo substrato ai lattici e produconoacido acetico e CO2
responsabili di fenomeni di gonfiore precoce dei formaggi
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���� si trovano comunemente:
nel suolo (presenza elevata)
nell'intestino degli animali ���� nelle feci
Dal terreno le spore passano (attraverso pioggia, vento, macchine) ai foraggi���� Sviluppano negli insilati mal preparati e mal conservati(alta umidità e alto pH) ���� dagli insilati i clostridi arrivano in mangiatoia, passano indigeriti neldigerente (resistenti agli acidi organici e agli enzimi della digestione) e vengono espulsi con le deiezioni���� contaminazione ambientale e inquinamento del latte durante la mungitura���� Le spore rimangono vitali durante i trattamenti termici (resistono a T>100°C) e la caseificazione���� Le spore di clostridi durante la stagionatura dei formaggi possono trovarecondizioni ambientali favorevoli alla loro moltiplicazione causando il ben notogonfiore tardivo del formaggio.
Clostridi
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Dal terreno le spore passano aiforaggi (macchine - pioggia - vento)
i clostridi arrivanoin mangiatoia, passano indigeritinel digerente e vengono espulsi con le feci
contaminazione ambientalee inquinamento del latte durante la mungitura
Le spore rimangono vitalidurante la caseificazione
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il latte all’interno di una mammella sana èpraticamente sterile
sanità dell’animale (fenomeni di diarrea � imbrattamento con feci dell’animale e della mammella)
condizioni igieniche della lettiera (se ricca di feci � imbrattamento con feci dell’animale e della mammella � clostridi)
contaminazione dell’ambiente (maggiore polverosità �contaminazione del latte con pulviscolo � clostridi)
Il grado di contaminazione del latte dipende:
la contaminazione con i CLOSTRIDI avviene durante la mungitura e la raccolta del latte
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Indagine condotta in Sardegna (Deiana et al.,.1993)
l’80% degli allevatori somministrava concentrati alle pecore, ad integrazione del pascolo o del fieno
nelle aziende non venivano impiegati insilati nella dieta dell’animale
Distribuzione percentuale del contenuto di spore/l in tutti i campioni di latte prelevati in caseificio
9%
69%
22%
200-2000 spore/l
>2000 spore/l
<200 spore/l
Presenza di Clostridi nel latte non significa chenecessariamente siano presenti insilati nella razione deglianimali
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7%
62%
31%
Distribuzione percentuale del contenuto di spore/l in campioni di latteprovenienti dai singoli allevamenti
200-2000 spore/l
>2000 spore/l
<200 spore/l
(Deiana et al., 1993)
La comparsa del gonfiore tardivo è legata al numero di spore, in particolare di Cl. tyrobutyricum, inizialmente presenti nel latte. La soglia critica di si attesta ad un livello di 200 spore/l. La presenza di questa microflora è una conseguenza dell’inquinamentoambientale, della qualità degli insilati e delle cattive pratiche dimungitura.
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13%
13%
17%57%
>2000 spore/g
Spore assenti
<200spore/g
200-2000 spore/l
Distribuzione percentuale del contenuto di spore/g in campioni di mangimeimpiegato negli allevamenti
(Deiana et al., 1993)
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0
500
1000
1500
2000
2500
m 1 m 2 a 1 a 2 m 1 m 2 g1 g 2 l 1 l 2
N° s
pore
/l
Coop. A Coop. B Coop. C
Andamento da marzo a luglio del n° di spore (MPN/l) in latte di pecora conferito a tre differenti caseifici.
Scintu et al., IZCS (dati non pubblicati)
Influenza della Influenza della polverositpolverosit àà ambientale sui ambientale sui clostridiclostridi nel lattenel latte
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Igiene nella sala di mungitura
Per ridurre la carica microbica del latte
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IGIENE DELL’ANIMALE
Evitare che l’animale sia sporco al momento della mungitura
Corretta nutrizione (per ridurrefenomeni di diarrea)
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IGIENE DELL’ANIMALE:Pulizia della mammella e, in particolare, del capezzolo prima della mungitura
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Effetto della pulizia della mammalla e degli impianti sulla
Carica Microbica negli ovini (Piovano et al, 2005)
senza con senza con
Senza = senza pulizia mammella e dipping; lavaggio impia nto mal fatto
Con = pulizia mammella e dipping, lavaggio impianto acc urato
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Misurazioni della carica batterica eseguite con prelievi mensili
NB: elevata variabilitNB: elevata variabilitàà nel CMT tra i diversi rilievi evidenzia la nel CMT tra i diversi rilievi evidenzia la velocitvelocitàà con cui si può intervenire nel migliorare il contenuto con cui si può intervenire nel migliorare il contenuto batterico de lattebatterico de latte
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Igiene dei materiali per la raccolta e la refrigerazione del latte
Corretta refrigerazione del latte
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CCCMMMTTT///mmmlll
Condizioni igieniche
Temperatura di conservazione
Dopo mungitura
Dopo 24 h Dopo 48 h Dopo 72 h
4,4 °C 4.295 4.138 4.566 8.427 10,0 °C 4.295 13.961 127.727 5,7 ml
Soggetti, ambiente, utensili puliti
15,5 °C 4.295 1.587.333 33.011.111 327 ml
4,4 °C 137.000 281.646 538.775 740.000 10,0 °C 137.000 1.170546 13.662.115 26 ml
Soggetti, ambiente, utensili sporchi
15,5 °C 137.000 24.673.571 640.000.000 2,5 mld
Da: la refrigerazione del latte - Ed. Edagricole
Variazione della CMT al variare delle condizioni igieniche di mungitura e
delle temperature di conservazione del latte
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Elevata CMT può alterare lElevata CMT può alterare l’’indice crioscopico del indice crioscopico del lattelatte
• � l’acidificazione nel latte per attività dei microrganismi (elevata CMT) comporta un aumento del numero di molecole presenti in soluzione (da 1 molecola di lattosio si formano 2 molecole di acido lattico) e quindi un aumento della concentrazione con conseguente allontanamento dell’IC dallo zero
• ...pertanto, accanto all’IC eseguire anche la determinazione del pH.
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CCS
1000
1100
1200
1300
1400
1500
1600
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1800
1900
2000
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
CCS
Contenuto in Cellule SomaticheContenuto in Cellule Somatiche
•Di più lungo periodo la risoluzione del problema •alto CCS ….effetti negativi sulla quantità di latte e sulla qualità del latte e dei derivati
CCS nel latte ovino prodotto in
Sardegna
CCS nel latte ovino prodotto in
Sardegna
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0,3
0,5
0,7
0,9
1,1
1,3
1,5
1 2 3 4 5 6 7 8 9mesi
latte
(kg/
d)
<750.000 > 1.000.000
Curve di lattazione di pecore Sarde con CCS < 750.000 e > 1.000.000
- 13%
�� le pecore fanno meno lattele pecore fanno meno latte
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Influenza Influenza delledelle cellule cellule somatichesomatiche sullasulla produzioneproduzionedidi latte in latte in pecorepecore SardeSarde ((PulinaPulina et al., 2005)et al., 2005)
-26%
CS (x1.000 ml)
Media latte (g/d) – Livello produttivo annuo (litri)
Livello produttivo (% sulla classe
migliore) 250 1048 (220 litri anno) 100,0
750 904 (189 litri anno) 86,3
1250 847 (178 litri anno) 80,8
1750 775 (163 litri anno) 74,0
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Effetti delle cellule somatiche sul latte
� aumento fittizio proteine del latte: ⇑ NPN e proteine siero, ⇓ caseine
� riduzione del contenuto in lattosio
� aumento del Na e cloruri e riduzione degli ioni K, Ca e Mg per cui il pH del latte aumenta
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Perché con alte CCS si altera la composizione del latte?
epitelio mammario in diversi stadi fisiologici (TJ = tight junction; GJ = gap junction; )
0
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1500
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Na Cl K Ca Pi Lattosio
sangue lat te
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Classi di CCS <500 500-1000 1000-1500 >1500
n. 280 138 63 244 Latte, g/d 1048 904 847 775 P<0,01 Grasso, % 6.7 7,1 7,3 7.0 Proteina, % 6.0 6,0 6,2 6,2 Lattosio, % 4,5 4,2 4.1 3,6 P<0,01 Tempo coagulaz. (s) 1013 1163 1158 1414 P<0,01 Consistenza coagulo 57.7 45.0 45.0 32.0 P<0,01 Caseine 4,40 4,26 4,33 4,14 Proteine del siero 0.99 1,05 1,20 1,35
Influenza del CCS sulla composizione e sullacoagulazione del latte ovino
-26%
(Pulina et al., 2005)
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Effetti delle cellule somatiche sul formaggio
� aumento del tempo di coagulazione
� riduzione della consistenza del coagulo
� aumento della percentuale di campioni di latte lento o che non coagula
� il coagulo è fiacco, la cagliata farinosa con scarsa tendenza a legare e a cedere siero durante la sineresi
� minori rese in formaggio
� problemi durante il processo di maturazione dei formaggi: le CSapportano molti enzimi proteolitici (termoresistenti) che possono causare la comparsa di sapori anomali nel formaggio e favoriscono l’irrancidimentodei grassi
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y = 0,3246x + 546,29
R2 = 0,9758
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CCS (x1000/ml)
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Relazione fra CCS e tempo di coagulazione (in sec) ne latte ovino di massa
y = -0,0211x + 83,487
R2 = 0,9372
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a30
Relazione fra CCS e consistenza della cagliata (in mm) nel latte ovino di massa
Corso Qualità delle Produzioni Animali -Docente: Anna Nudda
Dipartim
entodiS
cienzeZ
ootecniche-
Università
diSassari
Variabile NR R P
n. 10 10 Lattosio % 3.08 4.11 0.000 pH 7,22 6,89 0.001 Plasmina* U/ml 18,56 2,93 0.000 Plasminogeno* U/ml 18,58 27,74 0.000 MAT % 5,87 5,77 0.675 PT % 5,60 5,52 0.693 CN % 3,89 4.47 0.031 SPtotali % 1,71 1,05 0.000 SP ematiche % 0.82 0.43 0.001
*Analisi statistica eseguita previa trasformazione logaritmica. I dati sono riportati come media geometricaNR = latte non reattivo; R = latte reattivo al caglio
Caratteristiche dei latti impiegati nella miscela
Quale è la proporzione di latte “scadente” (non reattivo) in grado di influenzare negativamente il latte “buono” (altamente reattivo)?
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Miscela
Tempo di coagulazione r (sec)
Tempo di formazione del coagulo k20 (sec)
Consistenza del coagulo a30 (mm)
100 R – 0 NR 900 138 57,5 90 R – 10 NR 1038 180 54 80 R – 20 NR 1218 198 42 70 R – 30 NR 1518 240 21 60 R – 40 NR 1800 360 0 50R – 50 NR n.c. n.c. n.c. 40R – 60 NR n.c. n.c. n.c. 30 R – 70 NR n.c. n.c. n.c. 20R – 80 NR n.c. n.c. n.c. 0R – 100NR. n.c. n.c. n.c.
Andamento dei parametri lattodinamografici al variare delle percentuali di campioni reattivi e non reattivi nel latte di massa
LL’’aggiunta di piccole quantitaggiunta di piccole quantitàà di latte scadente (alto CCS) al latte di di latte scadente (alto CCS) al latte di massa peggiora le caratteristiche dellmassa peggiora le caratteristiche dell’’intera partita!intera partita!
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900
1000
1100
1200
1300
1400
1500
1600
1700
1800
60R 70R 80R 90R 100R
campione
tem
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gula
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0
10
20
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Andamento dei parametri lattodinamografici al variare delle percentuali di campioni reattivi e non reattivi nel latte di massa
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Fattori che influenzano il CCS nel latte
���� ANIMALEcondizioni di malessere dell’animale in generale e della mammella in particolare
� mastiti cliniche e subcliniche���� parassitosi���� traumi alla mammella
���� MUNGITURAerrate tecniche di mungitura
� traumi da mungitura manuale���� incompleto svuotamento mammella���� vuoto e frequenza di pulsazione elevati
���� ALIMENTAZIONEerrori alimentari
G dosi troppo elevate di concentrati; eccessi proteiciG sbilanciato rapporto Energia/ProteinaG cambiamenti improvvisi di alimentazioneG carenze minerali (Se e Zn); carenze in vitamine (E ed A)
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���� Mastite
processo infiammatorio della ghiandola mammaria. Sebbene possa essere causata sia da agenti chimici sia fisici, le cause sono spesso infettive e soprattutto batteriche.
Durante la fase iniziale della infiammazione, la circolazione ematica subisce delle variazioni: l'afflusso di sangue si riduce e il deflusso avviene con difficoltà. Questi disturbi circolatori portano ad una alterazione dell'approvvigionamento di ossigeno, di principi nutritivi ed un abbassamento delle difese locali.
Fattore maggiormente responsabiledell’aumento del CCS nel latte: MASTITE
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Cellule somatiche medie del gregge % animali con mastiti sublicniche250.000 5%500.000 10%
1.000.000 20%1.500.000 30%2.000.000 40%
Relazione tra cellule somatiche e % di animali con mastiti sublicniche nel gregge (Berthelot et al., 2006)
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Prevenzione e controllo delle mastiti (e quindi delle cellule somatiche).. Cosa fare?
Analisi della gestione aziendale
in caso di conte cellulari elevate è necessario controllare:
- metodo di mungitura e manutenzione della macchina mungitrice
- Curare l'ambiente in cui vivono le pecore, assicurandosi che le superfici con cui la mammella viene a contatto siano asciutte e pulite
Identificazione dei soggetti infetti
è possibile individuare gli animali ammalati basandosi sull’esame clinico, sui monitoraggi mensili delle CS, sul CMT (california mastitis test)
Per identificare correttamente il tipo di batteri è necessaria una coltura microbiologica dei campioni di latte
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California California MastitisMastitis Test.Test.
Con il CMT, le cellule somatiche che vengono misurate sono principalmente i leucociti PMN neutrofili.Può essere impiegato anche sul latte di massa per avere una ideadel CCS dell’intero gregge
Pulire il capezzoloSpruzzare il latte contenuto nel capezzolo + uguale quantità di reagenteRuotare delicatamente
Leggere entro 10 sec circa continuando a ruotare lo strumento
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Durante la mungitura il capezzolo Durante la mungitura il capezzolo èè soggetto a numerose soggetto a numerose sollecitazioni che assottigliano lo sollecitazioni che assottigliano lo strato di cheratina del canale strato di cheratina del canale capezzolarecapezzolare
Dipping eseguito con l’impiego disostanze disinfettanti che formano unabarriera protettiva (film) control’ingresso dei microrganismi all’internodella mammella
Sanificazione capezzoli dopo mungitura (dippingdipping)Trattamento dei capezzoli con sostanze che chiudono l’entrata ai batteri dopo la mungitura
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4
4,5
5
5,5
6
6,5
7
50 100 150 200 >200
giorni di mungitura
log CCS
Conducibilità
(Scharch et al., 2005)
Andamento della conducibilità elettrica e del CCS nel latte di pecora di razza Frisona
Per individuare gli animali con mastiti subcliniche aiutarsi anche con strumenti che misurano la conducibilità elettrica
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Relazione tra conducibilità elettrica e CCS nel latte di pecora nelle diverse frazioni di latte alla mungitura
primi getti di latte
y = 2931,4x - 12799
R2 = 0,80
-2000
0
2000
4000
6000
8000
10000
12000
14000
3 4 5 6 7 8
Conducibilità
CCS
latte di sgocciolatura
y = 4224x - 16298
R2 = 0,65
-5000
0
5000
10000
15000
20000
25000
3 4 5 6 7 8
conducibilità
CCS (x1000/ml)
Peris et al., 1991
Preferibile fare le misurazioni sui primi getti di l atte Preferibile fare le misurazioni sui primi getti di l atte (quello di (quello di sgocciolatura contiene pisgocciolatura contiene pi ùù grasso che può interferire nella misurazione)grasso che può interferire nella misurazione)
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Trattamento in lattazione
Muovendosi sull'esame clinico, da quello delle CS od del CMT, dei risultati dell'analisi colturale del latte e dello stadio di lattazione, è necessario identificare le pecore da trattare
Per le pecore ad inizio o metà lattazione con elevati conteggi è opportuno separare il latte prodotto da quello di massa
Trattamento in asciutta
È di grande utilità, in quanto elimina le infezioni preesistenti e previene le nuove. Nella fase iniziale di questo periodo la mammella è particolarmente esposta ai rischi d'infezione
Eliminazione degli animali infetti (spesso il più conveniente)
questo procedimento può rendersi necessario nel caso di pecore con mastiti croniche o che comunque non rispondono al trattamento in asciutta; anche se buone produttrici, queste pecore sono in ogni caso un serbatoio di batteri e possono instaurare un circolo vizioso di reinfezioni in allevamento
Controllo delle mastiti (e quindi delle cellule somatiche). Cosa fare?
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Sono considerati inibentigli antibiotici (residui dei trattamenti antimastitici), le elevate concentrazioni di sostanze detergenti o disinfettanti.
Parallelamente alle possibili implicazioni relative alla salute pubblica,queste sostanze sono indesiderate dal punto di vista tecnologico, in quanto,
inibiscono lo sviluppo della flora lattica,
peggiorano le trasformazioni lattiero-casearie.
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Residui di trattamenti sanitari
• Antibiotici* i più frequenti!)
– Antibiotici e sulfamidici
• Penicellina, cefalosporine, tetracicline, ecc....
• Antiparassitari*
• Antiinfiammatori*
• altri...
* Sostanze che devono essere controllate nel latte e nei derivati. Direttiva 96/23/CEE (Misure di controllo su talune sostanze e loro residui negli animalivivi e nei loro prodotti)
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Origine dei residui antibiotici
• sostanze ad uso veterninario mal utilizzati
• mancato rispetto dei tempi di sospensione
– Trattamenti applicati senza seguire le precauzioni d’impiego
– uso di sostanze non autorizzate
– uso di sostanze che eliminano nel latte residui non rilevabili dalle analisi di laboratorio
• attenzione: trattamenti intramammari (sono i più pericolosi)
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Sanzioni!!!
Conseguenze della presenza di residui di antibiotici nel latteConseguenze della presenza di residui di antibiotici nel latte
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Residui e salute pubblica
• Allergie
• fenomeni di farmaco-resistenza
• Tossicità
• effetti sulla flora intestinale
Effetti tossicologici
Direttiva 96/23/EEC
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Residui e Industria lattiero-casearia
• Inibizione batteri
• effetti sulle caratteristiche organolettiche del
prodotto (sapore, aroma, tessitura)
• Termoresistenza alla pastorizzazione,
sterilizzazione, UHT,...
Efetti tecnologici ed economici
Direttiva 92/46/EEC
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Residui e allevatori
• sanzioni
• pagamento a qualità
• scarto del latte
• contaminazione dell’intera cisterna
Effetti economici
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- Contaminanti ambientali- aflatossine- antiparassitari; antinfiammatori; - antibiotici e sulfamidici (penicillina, cefalosporine, tetracicline)- pesticidi…ecc