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QUALITA’ DELLA SEMENTE PROGETTO ORIGINS ITALIA Relatore: Giandomenico Polenghi

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QUALITA’ DELLA SEMENTE

Castello d’Agogna 16 febbraio 2015

PROGETTO ORIGINS

ITALIA

Relatore: Giandomenico Polenghi

REGISTRO NAZIONALE

Varietà iscritte n° 204

Varietà certificate nel 2014 n° 99

Iscrizione della varietà

Selezione conservatrice/Nucleo

Seme PREBASE

Seme BASE Certificazione obbligatoria

Seme CERTIFICATO

CRA-SCS sede di Vercelli

Certificazione facoltativa

Certificazione obbligatoria

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M

M

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R

C

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CARTELLINO PRODUTTORE

Etichetta adesiva CE - Sementi certificate di Pre-base

Etichetta adesiva CE - Sementi certificate di Base

Etichetta adesiva CE - Sementi certificate di 1a riproduzione

Etichetta adesiva CE - Sementi certificate di 2a riproduzione

OECD

Etichetta adesiva CE - Varietà non ancora ufficialmente

iscritta esclusivamente per prove e analisi

CRA-SCS sede di Vercelli

1. Ispezioni in campo

2. Campioni in natura

3. Selezione meccanica

La Certificazione

Ente

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1. ISPEZIONI IN PIENO CAMPO

- stato generale della coltura

- isolamento

- identificazione varietale

- purezza varietale

- presenza di piante infestanti

- presenza di altre specie di piante

- presenza di gravi malattie trasmissibili per seme

Ente

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ISPEZIONI IN PIENO CAMPO

Fasi del controllo: Isolamento

Categoria di seme

impiegato

Categoria di seme da

produrreDistanza minima

Nucleo Prebase 8 metri

Prebase Base 8 metri

Base 1aRip. 4 metri

1aRip. 2aRip. 4 metri

Ente

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ISPEZIONI IN PIENO CAMPO

Stato generale della coltura

- verificare i caratteri varietali (stadio maturazione cerosa)

- grave infestazione di malerbe

- presenza di avversità aborto fiorale, allettamento, parassiti fungini

Purezza varietale: conteggio delle pannocchie fuoritipo - saggio di 200 m2

Nucleo x Prebase 999,5 0,2

Prebase x Base 999,5 0,5

Base x 1aRip. 999 1

1aRip x 2aRip. 997 2

Categoria di

seme impiegato Categoria di

seme da produrre

Standard di purezza

varietale minima(%0))

Percentuale massima

ammessa di impurità

varietali(%0))

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ISPEZIONI IN PIENO CAMPO

Stato generale della coltura: presenza di piante di giavone

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ISPEZIONI IN PIENO CAMPO

Presenza di gravi malattie

Fusarium spp

Provoca:

allungamento degli internodi;

precocità nella spigatura;

pannocchie piccole;

morte della pianta;

colore grigiastro della paglia.

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ISPEZIONI IN PIENO CAMPO

Presenza di gravi malattie

Categoria di seme

impiegato

Categoria di seme da

produrre

Numero massimo

ammesso di piante colpite

da Fusarium moniliforme

Prebase Base Tracce

Base 1aRip. 4 x 200 m2

1aRip. 2aRip. 8 x 200 m2

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ISPEZIONI IN PIENO CAMPO

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Infetta i semi delle piante sane

Piante sane Piante ammalata

Fusarium una problematica in evoluzione

Producendo spore

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Infetta i semi delle piante sane

Fusarium una problematica in evoluzione

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Fusarium una problematica in evoluzione

Cosa succede:

Pianta sana

Portatrice di semi infetti Spore

Esempio di seme affetto da F.moniliforme

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Fusarium una problematica in evoluzione

Fusarium una problematica in evoluzione E

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Ad oggi il problema fusariosi è difficile da combattere perché:

1. Non esiste un’ analisi che ci possa dire quale è il grado d’infezione presente

nel seme.

2. Non esiste una concia eradicante

3. Ad oggi è impossibile quantificare

1. l’ infezioni che può arrivare da colture non da seme adiacenti alle

moltiplicazioni

2. L’infezione che può arrivare dalle poche piante presenti nella coltura da

seme, in quanto le numerosissime spore prodotte dalle piante malate

viengono trasportate dal vento .

Fusarium una problematica in evoluzione

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FUSARIOSI DEL RISO

FLUDIOXONIL - CELEST

Fusarium fijikuroi

Fusarium una problematica in evoluzione

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FUSARIOSI DEL RISO

Celest (fludioxonil) e Prelude 20 FS (procloraz)

Riduzione

problemi di

fitotossicità in

laboratorio

Stessa

efficacia in

campo

Media 2013-2014

0

5

10

15

20

25

Pia

nte

estirp

ate

/parc

ella

(n.)

Fasi fenologiche

TESTIMONE

PRELUDE 20 FS

CELEST

Fusarium una problematica in evoluzione

Presenza di gravi malattie: 1-Pyricularia oryzae

2-Bipolaris oryzae

Pyricularia oryzae

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ISPEZIONI IN PIENO CAMPO

Presenza del riso crodo

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ISPEZIONI IN PIENO CAMPO

Presenza di piante a grani rossi (riso crodo)

Categoria di seme

impiegatoTolleranza

Nucleo Nessuna

Prebase non cert. Nessuna

Prebase cert. Nessuna

Base 1 pianta x 100 m2

1aRip. 1 pianta x 100 m2

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ISPEZIONI IN PIENO CAMPO

Controlli formali

Identità varietale

Purezza varietale

Grana rossa

Infestanti

Malattie/avversità

Approvazione (eventuale declassamento)

Disapprovazione

VERBALIZZAZIONE

Stima produzione

Ispezioni in campo

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2. CAMPIONI IN NATURA

CRA-SCS sede di Vercelli

PRELIEVO IN AZIENDA

NEMATODE

SFR

Aphelenchoides beessey

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NOME

· scientifico: Aphelenchoides besseyi Christie;

· comune: nematode fogliare del riso e della fragola (White tip);

· posizione sistematica:

PHYLUM NEMATA (= NEMATODA) - SECERNENTEA (PHASMIDIA)

ordine TYLENCHIDA - sottordine APHELENCHINA

famiglia APHELENCHOIDIDAE.

OSPITI

· principali: Oryza sativa;

· secondari di interesse economico: Fragaria spp., ornamentali in serra, es.: Chrysanthemum spp.;

· altri: erbe infestanti, miceli fungini.

MORFOLOGIA

A. besseyi è un tipico nematode vermiforme, lungo meno di 1 mm e quindi visibile solo al microscopio. Lo

stereomicroscopio, fino a circa 50-80 ingrandimenti, è sufficiente a vedere/manipolare l’animale nel suo

complesso. Per osservarne le parti, e quindi per poterne stabilire la classificazione (es. distinzione tra A.besseyi e

nematodi saprofiti, a volte presenti nei semi di riso) è necessario il microscopio ottico, fino a circa 500

ingrandimenti.

Alcune caratteristiche distintive di A. besseyi sono:

· femmina: lunghezza 0.4-0.8 mm, coda con mucrone a (3-)4 punte (il mucrone è presente anche nel maschio);

· sacco uterino postvulvare lungo meno di 1/3 della distanza vulva-ano;

· poro escretore anteriore all’anello nervoso.

Aphelenchoides beessey

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Aphelenchoides beessey

FISIOLOGIA E CICLO

A. besseyi è un ectoparassita epigeo su tessuti giovani.

Il processo d'infezione inizia dopo la semina, quando gli individui anabiotici di A. besseyi si riattivano

velocemente (da 12 a 15 ore a 28°C) e sono attratti dai meristemi della plantula. Inizialmente gli individui

restano poco numerosi, continuando ad alimentarsi ectoparassiticamente attorno al meristema apicale,

soprattutto del culmo principale. Un rapido incremento del numero di nematodi è associato alla fase

riproduttiva del riso. I nematodi entrano nei fiori, soprattutto durante l'antesi, quando le glumelle si

separano, e si nutrono ectoparassiticamente su ovari, stami, lodicole ed embrioni. Man mano che i grani

si riempono e maturano, i nematodi cessano di riprodursi. Alla maturazione la popolazione di nematodi

anabiotici è costituita prevalentemente da femmine adulte, che tendono ad aggregarsi sull'asse interno

delle glumelle. Le cariossidi più infette tendono a concentrarsi nella zona mediana della pannocchia.

Riassumendo:

· durata del ciclo: circa 1 mese a 15°C, 10 gg a 20° C, da 3 a 6 gg a 25-32°C;

· numero di generazioni: 8-13 / anno;

· riproduzione: sessuale, con possibilità di partenogenesi;

· forma di sopravvivenza principale nel riso: come larva di 4 età o come adulto, disidratati sotto le

glumelle (anidrobiosi);

· riattivazione: in acqua a 28°C nel giro di 12-15 o re.

SINTOMI

- la taglia della pianta si presenta generalmente ridotta.

- all’accestimento gli apici delle foglie attaccate sbiancano per una

lunghezza di 3-5 cm, per la perdita di cloroplasti , poi necrotizzano

e si lacerano.

- le parti centrali e basali delle foglie talvolta sono scolorite

- talvolta le foglie possono essere invece più verdi del normale per

un maggiore contenuto in clorofilla rispetto alle piante sane in

quanto la pianta difficilmente riesce a maturare

- le foglie superiori e paniculari sono le più attaccate e sovente si

arrotolano ed impediscono la fuoriuscita della pannocchia.

- La lunghezza della pannocchia è ridotta e l’estremità spesso

atrofizzata, porta pochi semi e quelli dell’apice sono privi di glume.

- alcuni fiori sono sterili e producono semi vuoti

- i fiori fertili producono semi deformati con tasso di germinazione

più basso e ritardato

- le cariossidi infestate si presentano più piccole, più leggere,

decolorate con macchie nere superficiali

- il numero delle spighe per pianta è superiore al normale ma il

rendimento è molto inferiore

I nematodi invadono le piante nei 10 giorni successivi alla semina;

all’inizio dell’accestimento si trovano vicino al punto di crescita come

ectoparassiti tra le giovani foglie ancora arrotolate e si nutrono dei tessuti vegetali

senza penetrarli;

La loro azione lesiva determina l’ostruzione dei vasi della parte bianca delle foglie

per produzione di gomme e la disintegrazione delle cellule del floema.

I nematodi rimasti sulla pianta migrano in maggioranza verso la

pannocchia in formazione e la foglia paniculare per penetrare poi

dentro il fiore durante la fioritura e nutrirsi dei tessuti succulenti

degli ovari, degli stami e dell’embrione del seme

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Aphelenchoides beessey

DANNI

I danni causati da A. besseyi su riso consistono in un decremento produttivo e qualitativo (resa alla

lavorazione, dimensioni dei granelli, peso di 1000 semi) proporzionali al numero di nematodi presenti

(Huang 1983, Giudici et al 2004). Con bassi livelli d’infestazione sintomi e danni sono inesistenti, ma, in

caso di assenza di controllo, man mano che la carica di nematode cresce lo stesso avviene per il danno,

fino a livelli incompatibili con l’economicità della coltura.

Parametri che influenzano la dannosità del nematode su riso:

· grado di infestazione della semente. Ogni seme vestito può contenere da 0 a oltre 100 nematodi

(300.000 nemi/3000 semi). Il seme con 0 nematodi è detto esente. I sintomi e i danni aumentano con

l’aumentare del grado d’infestazione. La soglia di tolleranza agronomica considerata in bibliografia si

pone attorno ai 30 nematodi/100 semi (= 900 nematodi/3000 semi). Più precisamente si dice che

sotto i 30 nematodi/100 semi non si hanno danni, i quali invece si verificano sopra i 300 nematodi/100

semi (soglia di danno economico). Esiste quindi un elevato range di incertezza dipendente dalle

condizioni ambientali, dalla suscettibilità varietale e dall’agrotecnica (vedi anche la pagina dedicata

analisi e soglie di danno);

· suscettibilità varietale. Le diverse cv. rispondono diversamente all’infestazione, cioè manifestano

sintomi e perdite produttive diverse per un dato livello d’infestazione della semente di partenza.

Alcune cv. Iaponica e molte cv. Indica coltivate in Italia sono poco sensibili;

· tipo di semina: i danni con semina in asciutta sono maggiori, a parità di condizioni, di quelli con

semina in acqua;

· altri fattori: concimazione azotata, andamento climatico (temperatura e umidità aria).

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Aphelenchoides beessey

VIE DI DIFFUSIONE

Nel caso del riso, secondo quanto riportato in letteratura, la via principale di diffusione è il seme. Le altre,

secondarie, sono:

· acqua irrigua: i nematodi possono disperdersi nell’acqua e passare con questa di camera in camera,

soprattutto ovviamente con semina in acqua. La sopravvivenza del nematode nell’acqua diminuisce

con l’aumentare della temperatura da 20 a 30°C. Que sta modalità non consente comunque lo

svernamento;

· residui colturali: teoricamente il nematode potrebbe svernare nelle stoppie, eventualità comunque mai

dimostrata nel nostro ambiente (Giudici et al 2004);

· erbe infestanti: infestanti varie, riso crodo e riso nato spontaneamente da cariossidi cadute durante le

operazioni di mietitura possono costituire una fonte di inoculo da un anno all’altro. Tuttavia anche

questa eventualità appare più che altro teorica ove si agisca in modo agronomicamente corretto.

Il SFR della Lombardia ha effettuato alcune osservazioni empiriche negli anni 1998 e 1999 su risaie

infestate e seminate l’anno successivo con riso esente. Il risone prodotto risultava esente, dimostrando

che lo svernamento del nematode in campo risulta essere un’eventualità più che altro teorica, soprattutto

in risaie con una buona gestione delle infestanti e dei residui colturali.

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Aphelenchoides beessey

STRATEGIE DI CONTROLLO

SCARTO DELLE PARTITE DA SEME INFESTATE

Si tratta di eliminare la principale via di diffusione del nematode, cioè il seme infetto, effettuando l'analisi

nell'ambito della procedura di certificazione ("cartellinatura") del riso da seme (vedi pagina dedicata).

· Ove il nematode è considerato parassita da quarantena, come in europa, il seme deve essere

esente, per cui la semplice presenza è sufficiente a causare lo scarto della partita.

· Ove il nematode è considerato parassita di qualità si applica una soglia di tolleranza, per cui la partita

viene scartata solo se l'infestazione è superiore a detta soglia.

RISANAMENTO DELLA SEMENTE

Le partite infestate vengono sottoposte a trattamento di disinfestazione con metodi chimici e/o fisici:

ove il nematode è considerato parassita da quarantena: il trattamento deve essere eradicante, cioè avere

efficacia del 100%; ove il nematode è considerato parassita di qualità: il trattamento può non essere

eradicante ma semplicemente abbassare l'infestazione al di sotto della soglia di tolleranza.

ACQUA CALDA

· su semente secca: 55-61°C per 10-15 min (es. 57° p er 15 min).

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Aphelenchoides beessey

AGROTECNICA

In base a quanto osservato negli anni 1997-98 le misure agronomiche sono da ritenere di accompagnamento, nel

senso che da sole non sono sufficienti a contenere l'infestazione da nematode.

Ad ogni modo si possono indicare i seguenti possibili accorgimenti:

· SEMINA IN ACQUA, eventualmente anticipata;

· ELIMINAZIONE DELLE MALERBE, IN PARTICOLARE DEL RISO CRODO: il nematode del riso può

sopravvivere da un anno all'altro nei semi delle malerbe. L'eliminazione di queste è quindi necessaria, oltre che

per i consueti motivi, anche per evitare l'instaurarsi di una infestazione da nematode endemica;

· ISOLAMENTO DELLE CAMERE: si tratta di evitare la diffusione del nematode attraverso le acque di

colatura;

· ASPORTO/INTERRAMENTO/BRUCIATURA STOPPIE,

· DIMINUZIONE DELLA CONCIMAZIONE AZOTATA;

· ROTAZIONE COLTURALE.

UTILIZZO DI VARIETA' RESISTENTI

A parità d’infestazione della semente e di condizioni ambientali, il danno apportato dal nematode varia a seconda

della diversa suscettibilità dimostrata dai diversi genotipi di riso.

Ad oggi non esistono dati scientifici esaustivi per il nostro ambiente sulle correlazioni

infestazione/ambiente/varietà/danno. Da quanto osservato fino ad ora non paiono esistere varietà attualmente in

commercio completamente resistenti o tolleranti. Si può però dire che alcune cv. Iaponica e molte cv. Indica

coltivate in Italia sono poco sensibili.

In un test effettuato in Russia si era ottenuto che su 1003 cultivar di riso di varia origine eco-geografica 3

risultavano immuni, 10 molto resistenti, 164 moderatamente resistenti, 826 suscettibili o molto suscettibili

(Popova et al (1994)).

Le sementi costituiscono il più efficace mezzo di diffusione del

parassita

La semente certificata aiuta a prevenire l’avversità

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Aphelenchoides beessey

NORMATIVA

Aphelenchoides besseyi è un nematode da quarantena secondo:

Direttiva 2000/29/CE e D.Lgs. 214/2005 «

IN CONCLUSIONE

· TOLLERANZA: essendo A. besseyi un parassita da quarantena su sementi di

riso, la soglia di tolleranza in ambito UE è pari a 0;

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3. SELEZIONE MECCANICA

ANALISI DI LABORATORIO

Germinabilità: % di semi che danno origine a plantule vitali (con

radichetta e piumetta normali)

si fa in genere su 400 semi, in 4 germinatoi da 100;

Energia germinativa: rapidità con la quale si sviluppa il seme. Data

dalla media ponderata dei giorni di germinazione rispetto al numero di

semi germinati; ad esempio, su 100 semi

10 germinano dopo 3 giorni, 20 dopo 4, 50 dopo 5, 18 dopo 6, gli altri

non germinano.

Germinabilità = 98/100,

Energia germinativa = (3*10+4*20+5*50+6*18)/98 =4,8 giorni

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ANALISI DI LABORATORIO

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ANALISI DI LABORATORIO

Analisi della germinabilità

Vengono quantificati germogli:

-Normali (% di germinabilità)

-Anormali

-Morti

-Attaccati da Elmintosporiosi (DR)

LIMITE DI GERMINABILITA’ AMMESSO PER LEGGE 85%

Germinabilità:

CRA-SCS sede di Vercelli 46

CONCIA DELLE SEMENTI

PATOGENI CHE CAUSANO NECROSI DEL GERMINELLO

IPRODIONE - ROVRAL

Bipolaris sp., Curvularia sp., Alternaria sp.

Riso crodo a pericarpo rosso

- grana rossa -

Riso selezionato, limiti:

1 prebase - base

3 1a Rip.

5 2a Rip

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ANALISI DI LABORATORIO

Apice pigmentato ex var. Gladio e Thaibonnet

Apice apigmentato ex var. Mercurio

Esempi di purezza varietale

Cariosside: E

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ANALISI DI LABORATORIO

Privativa Comunitaria per i ritrovati vegetali

Regolamento (CE) n° 2100/94 del 27

luglio 1994

Gli agricoltori possono impiegare come seme parte della granella

prodotta nella propria azienda, utilizzando semente certificata

regolarmente acquistata.

Ma:

• Per le varietà brevettate (CPVO) sono sempre dovute le royalties al

costitutore (Sono esentati coloro che dispongono di una superficie aziendale inferiore a

quella necessaria per produrre 92 tonnellate di cereali)

• In caso di varietà protette con un titolo nazionale è vietato il

reimpiego, come seme, a qualsiasi titolo o per qualsiasi finalità e

quantità, della granella conservata dal proprio raccolto

• Per la selezione meccanica mobile in azienda della granella da usare

come seme ci si può avvalere solo di aziende in possesso di

autorizzazione fitosanitaria

• La concia del seme è un’operazione che è bene eseguire solamente in

ambito industriale

Il privilegio dell’agricoltore

Commercio del seme

CRA-SCS sede di Vercelli

E vietato vendere o trasferire a terzi, con o senza compenso, le sementi

senza apposita licenza: non è quindi legale lo scambio tra agricoltori del

risone destinato alla semina

Solo le sementi ufficialmente certificate, per le specie soggette a tale

obbligo (i frumenti, l’orzo, il riso, l’erba medica, i trifogli, ecc.) possono

essere commercializzate e quindi circolare legalmente fuori dall’azienda

PROGETTO ORIGINS

ITALIA

GRAZIE PER L’ATTENZIONE