QUALITA’ BIOLOGICA DEI CORSI D’ ACQUA IN PROVINCIA DI PADOVA

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PROVINCIA DI PADOVA Assessorato all’Ambiente PROVINCIA DI PADOVA Assessorato all’Ambiente 2003 LA QUALITA’ BIOLOGICA DEI CORSI D’ ACQUA IN PROVINCIA DI PADOVA LA QUALITA’ BIOLOGICA DEI CORSI D’ ACQUA IN PROVINCIA DI PADOVA 2003

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LA QUALITA’ BIOLOGICA DEI CORSI D’ ACQUAIN PROVINCIA DI PADOVA

Transcript of QUALITA’ BIOLOGICA DEI CORSI D’ ACQUA IN PROVINCIA DI PADOVA

  • PROVINCIA DI PADOVAAssessorato allAmbiente

    PROVINCIA DI PADOVAAssessorato allAmbiente

    2003

    LA QUALITA BIOLOGICA DEI CORSI D ACQUAIN PROVINCIA DI PADOVA

    LA QUALITA BIOLOGICA DEI CORSI D ACQUAIN PROVINCIA DI PADOVA

    2003Provincia di PadovaAssessorato allAmbientewww.provincia.padova.it/ambiente

    Bioprogrammwww.bioprogramm.it

  • PROVINCIA DI PADOVA - Assessorato allAmbiente

    Hanno Collaborato per il Settore Ecologia:Avv. FRANCESCO PATA, Dirigente ResponsabileP.i. ANNAMARIA LICINI, Responsabile U.O. AcquaRag. PASQUALINO BACCO, Collaboratore Tecnico U.O. AcquaDr. GIUSEPPINA CRISTOFANI, Responsabile U.O. Catasti

    BIOPROGRAMM s.c.r.l. - PADOVA

    Mappaggio Biologico, stesura testi e realizzazione scientifica:Dr. PAOLO TURINDr. MARCO ZANETTIDr. MARIA FABIANA BILDr. ROSSELLA SARNODr. BARBARA TUZZATOCollaborazioni tecniche: Dr. Giovanna Mazzetti, Dr. Giovanni Caudullo, Dr. Diana Piccolo, Dr. Chiara ColceraFoto di copertina: Il Tergola nella palude di Onara (Paolo Turin)Foto interni: Giuseppe Sansoni, Paolo Turin

    Finito di stamparenel mese di Ottobre 2003

    dalla LA GRAFICA FAGGIAN S.r.l.Padova

    Stampato su carta

  • Lacqua uno degli elementi di maggior importanza allinterno di ogni ecosistema ecostituisce una risorsa fondamentale per tutte le attivit umane.Lodierna condizione delle acque tuttavia fortemente modificata rispetto ad un recentepassato; esigenze economiche e programmazioni gestionali del territorio hanno influitosulla naturale qualit dei bacini idrografici trasformando frequentemente la stessa strutturaecologica dei fiumi.La tutela del patrimonio idrico e degli ambienti fluviali costituisce quindi uno degli obiettiviprioritari allinterno di qualsiasi programma di salvaguardia del territorio.La tutela deve tuttavia partire da elementi di conoscenza dello stato di salute dei corpiidrici precisi e puntuali che peraltro recenti disposizioni normative come il D.lgs. 152/99, ele successive modificazioni apportate dal D. lgs. 258/2000, hanno reso dobbligo.In questo contesto di studio sulla qualit dei corpi idrici tuttavia la Provincia gi svolgevada tempo un ruolo molto importante nel campo del monitoraggio di qualit.Il recepimento dei nuovi obblighi di legge stato quindi immediato e questa pubblicazione,che riporta i risultati del monitoraggio biologico di qualit di tutte le principali acquecorrenti provinciali, ne il chiaro segnale.In termini concreti il dato pi significativo che emerge da questa indagine un evidentemiglioramento della qualit biologica delle acque provinciali rispetto al 1998; questo datosottolinea limportanza degli interventi di risanamento posti in essere in questultimoquadriennio.In concomitanza con lAnno Internazionale dellAcqua infine ci pare importantesottolineare limpegno della Provincia di Padova nella divulgazione dei dati raccolti pressogli Enti interessati e la cittadinanza che con questo documento potranno disporre di unimportante elemento di conoscenza sullo stato di salute delle acque dei pi importantifiumi provinciali.

    Il Presidente della ProvinciaDr. Vittorio Casarin

    L Assessore allAmbienteIng. Domenico Riolfatto

    Premessa

  • 2La tutela del patrimonio idrico e pi in generale

    degli ambienti fluviali rappresenta uno degli obietti-

    vi prioritari allinterno di qualsiasi programma di

    salvaguardia del territorio e uno dei compiti pi im-

    portanti assegnati alle Province in termini di sorve-

    glianza ambientale.

    Le metodiche di indagine sulla qualit delle acque

    sono molteplici (chimiche, biologiche e microbiolo-

    giche), tutte necessarie per una corretta diagnosi

    dello stato di salute delle acque ma ognuna con

    una sua precipua e ben definita funzione: mentre

    le analisi di tipo chimico o microbiologico fornisco-

    no una indicazione precisa sulle cause e la natura

    dellinquinamento le indagini biologiche sono in

    grado di fornire un dato globale di sintesi sugli ef-

    fetti complessivi degli agenti inquinanti presenti nei

    confronti dellambiente fluviale.

    In particolare lanalisi biologica risulta in grado di

    fornire un tipo di informazione che potremo definire

    globale proprio per la tipologia stessa dellindagi-

    ne basata sullo studio della comunit dei macroin-

    vertebrati bentonici, organismi costantemente pre-

    senti nel corso dacqua, di scarsa mobilit ed in

    grado quindi di fungere da registratori biologici

    delle variazioni di qualit dellambiente fluviale, ca-

    pacit peraltro che non si limita al solo momento

    del prelievo ma che si estende anche nel periodo

    precedente al campionamento. LI.B.E. mostra

    quindi il grado del danno ecologico ed offre una mi-

    gliore interpretazione del problema dellinquina-

    mento dellambiente fluviale e della sua capacit

    autodepurante.

    Lutilizzo di queste metodologie innovative di inda-

    gine ambientale su vasta scala relativamente re-

    cente a livello nazionale dove le prime esperienze

    di monitoraggio di alcuni ambiti fluviali sono state

    effettuate a partire dalla meta degli anni 80.

    Nel 1995 lIstituto di Ricerca sulle Acque (I.R.S.A.-

    C.N.R.) ha definitivamente pubblicato fra le metodi-

    che ufficiali di rilevamento sulla qualit delle acque

    il metodo I.B.E. (acronimo dellinglese E.B.I

    Extended Biotic Index); dal 1999 inoltre risulta me-

    todo biologico obbligatorio per la valutazione dello

    stato ecologico dei corsi dacqua come specificato

    dal D.Lgs. 152/99 e successiva modifica con

    D.Lgs. 258/2000 sulla tutela delle acque dallinqui-

    namento.

    La Provincia di Padova ha valutato appieno le no-

    tevoli potenzialit del monitoraggio biologico aven-

    do iniziato nellormai lontano 1987 un programma

    organico di monitoraggio dellintero reticolo idro-

    grafico provinciale, programma poi continuato ed

    ampliato con successive campagne di indagine ef-

    fettuate nel 1988, 1990, 1993, 1995 e nel 1998.

    In questa relazione sono contenuti gli esiti delle

    analisi condotte nel corso della stagione invernale

    2003 che hanno interessato ben 54 stazioni di

    campionamento distribuite su 35 diverse aste flu-

    viali, risultando la pi ampia fra quelle sinora effet-

    tuate.

    I risultati ottenuti ci permettono di valutare levolu-

    zione di qualit ambientale dellintero reticolo flu-

    viale padovano dandoci un quadro aggiornato dello

    stato di salute delle nostre acque.

    Provincia di Padova

    Introduzione

    Foto 1 - Campionamento IBE in un ambiente di risorgiva

  • Nel corso di questa indagine stata applicatacome metodologia di ricerca lIndice BioticoEsteso, cos come previsto dal manuale applicativoaggiornato nel 1997: Indice Biotico Esteso(I.B.E.) (Ghetti 1997).

    LI.B.E. una modificazione dellE.B.I. (ExtendedBiotic Index), metodo sperimentato da Woodiwissnel 1978 e successivamente tarato per la realtItaliana da Ghetti.La metodica di studio utilizzata prevede per ognistazione dindagine la raccolta di un campione si-gnificativo della comunit macrobentonica tramiteun retino immanicato standard dotato di rete in mo-

    nofilo di nylon (21 fili/cm); viene eseguito inoltre unaccurato prelievo manuale per una pi completaraccolta degli organismi presenti nellambiente. Gliorganismi raccolti vengono separati e fissati diret-tamente in campo dove si effettua una prima valu-tazione della struttura della comunit macrobento-nica presente. Tutto il materiale raccolto vienestoccato in soluzione alcolica al 70% con aggiuntadi glicerina; successivamente in laboratorio vengo-no ultimate le determinazioni tassonomiche conlaiuto dello stereo - microscopio ottico. Una voltadefinita la struttura della comunit macrobentonicasecondo i limiti obbligati di classificazione tassono-mica indicata in tabella 1 si procede al calcolo delvalore I.B.E..Il calcolo del valore dellindice I.B.E. viene effettua-to tramite la tabella di conversione a doppia entratariportata in tabella 2. I valori di I.B.E. vengono suc-cessivamente trasformati in cinque classi di qua-lit, secondo le indicazioni riportate in tabella 3, adognuna delle quali viene assegnato un colore di ri-ferimento che permette di riportare sinteticamentein cartografia tutti i risultati raccolti.

    LIVELLI DI DETERMINAZIONEGRUPPI FAUNISTICI TASSONOMICA PER DEFINIRE

    LE UNIT SISTEMATICHEPLECOTTERI GenereTRICOTTERI Famiglia

    EFEMEROTTERI GenereCOLEOTTERI Famiglia

    ODONATI GenereDITTERI Famiglia

    ETEROTTERI FamigliaCROSTACEI FamigliaMOLLUSCHI Famiglia

    RICLADI GenereIRUDINEI Genere

    OLIGOCHETI FamigliaAltri taxa da considerare nel calcolo dellI.B.E.

    SIALIDAE (MEGALOTTERI)OSMYLIDAE (PLANIPENNI)Prostoma (NEMERTINI)GORDIIDAE (NEMATOMORFI)

    3Bioprogramm

    Metodologia della ricerca

    Struttura del retino immanicato per il campionamento dei macroinvertebrati.

    Gruppi faunistici che determinano Numero totale delle Unit Sistematichecon la loro presenza l'ingresso costituenti la comunit

    orizzontale in tabella (secondo ingresso)(primo ingresso) 0-1 2-5 6-10 11-15 16-20 21-25 26-30 31-35 36-...

    Plecotteri presenti Pi di una sola U.S. - - 8 9 10 11 12 13* 14*(Leuctra*) Una sola U.S. - - 7 8 9 10 11 12 13*Efemerotteri presenti Pi di una sola U.S. - - 7 8 9 10 11 12 -(escludere Baetidae,

    Una sola U.S. - - 6 7 8 9 10 11 -Caenidae)Tricotteri presenti Pi di una sola U.S. - 5 6 7 8 9 10 11 -(comprendere Baetidae, Una sola U.S.

    - 4 5 6 7 8 9 10 -Caenidae)Gammaridi, Atidi e tutte le U.S. sopra

    4 5 6 7 8 9 10 - -Palemonidi presenti assenti

    Asellidi presentitutte le U.S. sopra

    assenti- 3 4 5 6 7 8 9 -

    Oligocheti e Chironomiditutte le U.S. sopra

    assenti1 2 3 4 5 - - - -

    Altri organismitutte le U.S. sopra

    assenti0 1 - - - - - - -

    Classi di Valore Giudizio Colore diqualit di I.B.E. di qualit riferimento

    Classe I 10-11-12 Ambiente non inquinato o non Azzurroalterato in modo sensibile

    Classe II 8-9 Ambiente in cui sono evidenti alcuni Verdeeffetti dellinquinamentoClasse III 6-7 Ambiente inquinato GialloClasse IV 4-5 Ambiente molto inquinato ArancioneClasse V 1-2-3 Ambiente fortemente inquinato Rosso

    Tabella 2 - Tabella per il calcolo del valore I.B.E.*Nelle comunit in cui Leuctra presente come unico taxon di Plecotteri e sono contemporaneamente assenti gli Efemerotteri(tranne Baetidae Caenidae), Leuctra deve essere considerata al livello dei Tricotteri al fine dellentata orizzontale in tabella.

    Tabella 1 - Limiti obbligati per la definizione delle Unit Sistematiche

    Tabella 3 - Tabella di conversione dei valori di I.B.E. in Classi di Qualit.

  • I macroinvertebrati indicatori biologici di qualitIl metodo I.B.E. si basa sullanalisi delle comunitdei macroinvertebrati bentonici, organismi di di-mensioni superiori al millimetro che vivono sullasuperficie dei substrati di cui costituito il letto flu-viale. Con il termine generico di macroinvetebratibentonici vengono comunemente indicati i seguentigruppi zoologici: Insetti (Plecotteri, Efemerotteri,Tricotteri, Coleotteri, Odonati, Eterotteri, Ditteri,Megalotteri e Planipenni), Crostacei (Anfipodi,Isopodi, Decapodi), Molluschi (Gasteropodi eBivalvi), Irudinei, Tricladi, Oligocheti ed altri gruppipoco frequenti come Briozoari, Nematomorfi ePoriferi.

    PLECOTTERI.I Plecotteri sono insetti emi-metaboli che vivono fra iciottoli e la ghiaia dei fondalidei corsi dacqua. Popolanoquasi esclusivamente la

    parte rhitrale dei fiumi e solo poche specie si rin-vengono nelle zona potamale. Tra tutti i macroin-vertebrati sono i pi sensibili ai fenomeni dellinqui-namento e quindi indicatori di buona qualit del-lambiente acquatico. Nelle acque della Provinciadi Padova sono abbastanza rari.

    EFEMEROTTERI.Sono insetti di piccole emedie dimensioni, acquaticiallo stadio larvale. Sonoampiamente diffusi nellamaggior parte degli ambien-

    ti di acqua dolce, dove colonizzano, laghi, stagni,paludi, grandi fiumi di pianura e rapidi torrenti dimontagna.Gli Efemerotteri sono ottimi indicatori della qualitdelle acque e molti taxa, in modo particolare quelliappartenenti alle famiglia degli Heptagenidae, si ri-velano particolarmente sensibili allinquinamento;leggermente meno sensibili si rivelano invece itaxa inclusi nelle famiglie dei Baetidae e Caenidae.Nelle acque della Provincia di Padova gliEfemerotteri sono presenti in quasi tutti i corsi dac-qua esaminati anche se spesso rappresentati dageneri appartenenti alle famiglie ecologicamentepi tolleranti.

    TRICOTTERI.La caratteristica pi nota deiTricotteri la loro capacitdi costruzione di astucci,una specie di piccola casamobile in cui le larve si pro-

    teggono; questi vengono costruiti nelle pi dispara-te forme e fogge cementando con secrezione seri-cee dellanimale i pi svariati materiali presenti nel-

    lalveo del fiume (sabbia, ghiaia, pietruzze, conchi-glie ed anche materiali vegetali). La sensibilit al-linquinamento mediamente elevata, per cui que-sti insetti sono validi indicatori biologici. Nelleacque della Provincia di Padova i Tricotteri sonorappresentati da un buon numero di famiglie, pre-senti soprattutto nelle acque dellalta padovana.

    COLEOTTERI.I Coleotteri sono i soli insettiolometaboli che possonoavere sia vita larvale cheadulta nellambiente acqua-tico. Gli adulti sono facil-

    mente riconoscibili per la presenza di elitre.Vivono in immersione e, in generale, prediligono leacque stagnanti, con velocit di corrente ridotta ebassa profondit, soprattutto dove abbondano lavegetazione acquatica e i detrit i vegetali. IColeotteri sono discretamente sensibili allinquina-mento anche se il loro valore di indicatori netta-mente inferiore a quello dei gruppi descritti in pre-cedenza. Nelle acque della Provincia di Padovasono taxa abbastanza comuni.

    ODONATI.Sono insetti emimetaboli dimedie o grandi dimensionigenericamente conosciutinello stadio immaginale conil nome di l ibellule. Le

    larve vivono soprattutto in acque tranquille, caratte-rizzate da bassa velocit di corrente dove alcunigeneri vivono affossati nel fango oppure si muovo-no lentamente sulla superficie del fondo del corsodacqua; altri generi invece prediligono nasconder-si fra la vegetazione acquatica dove si appostano acaccia di prede costituite principalmente da altri in-vertebrati.Nelle acque della Provincia di Padova sono piutto-sto frequenti.

    DITTERI.Si tratta di un gruppo siste-matico molto vasto ed esi-stono al suo interno famigliecon caratteristiche diversedal punto di vista della sen-sibilit agli inquinamenti.

    Alcune famiglie vivono esclusivamente in acquecorrenti fredde molto ossigenate, di buona qualit(Blephariceridae), altre specie invece prosperanoin condizioni di forte polluzione e la loro presenza sintomo di profonda alterazione ambientale(Chironomidae genere Chironomus).Nelle acque della Provincia di Padova i Ditteri sonoampiamente diffusi e presenti in quasi tutte le sta-zioni campionate.

    Provincia di Padova4

  • 5Bioprogramm

    CROSTACEI.I Crostacei sono Artropodipresenti nelle acque dolcicon un numero limitato di fa-miglie in rapporto a quellepresenti negli ambienti mari-

    ni. Colonizzano acque sia di superficie che sotter-ranee; prediligono corsi dacqua con velocit dicorrente lenta o moderata.Alla classe dei Crostacei, ordine Isopoda, appartie-ne la famiglia degli Asellidae tipica di acque lente,ricche di detrito organico ed in grado di sopravvive-re anche in presenza di forti carichi inquinanti dinatura organica.All ordine Amphipoda appartiene invece le famigliadei Gammaridae e dei Niphargidae. Queste due fa-miglie si possono considerare discreti indicatori diqualit, anche se alcune specie sopportano mode-rati carichi inquinanti.Allordine Decapoda appartengono le famiglieAtyidae, Palaemonidae, Astacidae, Potamidae; fraqueste particolarmente valida come indicatore diqualit quella delle Astacidae che esigono acquecorrenti, limpide, ben ossigenate e con scarsa pol-luzione.

    GASTEROPODI.I Gasteropodi sono mollu-schi diffusi in moltissimiecosistemi terrestri ed ac-quatici, provvisti di una con-chiglia con un caratteristico

    avvolgimento a spirale in cui alloggia il corpo del-lanimale.I Gasteropodi di acqua dolce sono organismi ben-tonici che colonizzano unampia variet di ambien-ti; si rinvengono infatti sia in ambiti tipicamente rhi-trali che lentici di fondovalle o di pianura. Sono or-ganismi sensibili allinquinamento di tipo chimicoed in particolar modo ai fenomeni di polluzione chealterino il pH delle acque fino a comportarne lascomparsa o quantomeno linibizione dellattivit ri-produttiva; sono inoltre molto sensibili agli inquina-menti dovuti a metalli pesanti. Per quanto riguardalinquinamento di natura organica la loro sensibilitsi rivela invece minore.Nelle acque della Provincia di Padova i Gasteropodisono fra i macroinvertebrati pi comuni.

    BIVALVI.I Bivalvi sono molluschi filtra-tori il cui corpo protetto dauna conchiglia formata dadue valve, spesso simmetri-che e articolate da una cer-

    niera. La conchiglia si presenta in varie forme, ma

    generalmente tondeggiante oppure ovoidale; ledimensioni variano da qualche millimetro a parec-chi decimetri di lunghezza.Fra i taxa presenti nelle acque dolci gli Unionidaecolonizzano laghi e fiumi in corrispondenza di zonecon fondali fangosi; presentano inoltre un altogrado di adattabilit ecologica potendo sopravvive-re anche in ambienti molto inquinati. Le famigliePisidiidae e Sphaeriidae si rinvengono invece siain fondali sabbiosi - fangosi di ambienti con acquepure sia in corpi idrici moderatamente inquinati.Nelle acque della Provincia di Padova tutti i taxaprecedentemente citati si rinvengono con relativafrequenza.

    IRUDINEI.Gli Irudinei, conosciuti co-munemente con il nome diSanguisughe, vivono pre-valentemente in acque dolcipoco profonde con velocit

    di corrente ridotta; sono dotati di unelevata resi-stenza nei confronti dellinquinamento organico. Nelle acque dalla Provincia di Padova gli Irudineisono in genere molto abbondanti; anche se man-cano le specie ematofoga di animali omeotermi.

    GLI ALTRI GRUPPI FAU-NISTICI.Gli Eterotteri non sono mairilevanti come indicatori diqualit; la loro presenza as-sume importanza solamente

    quando associata ad altri gruppi sistematici mag-giormente significativi in termini di sensibilit agliinquinanti, nel qual caso gli Eterotteri contribuisco-no al numero totale delle unit sistematiche consi-

    derate nella definizionedella struttura di comunit.I Tricladi, conosciuti generi-camente come Planarie,colonizzano un gran nume-ro di ambienti; possono vi-vere anche in condizioni di

    discreto inquinamento delle acque.I Megalotteri (Sialis) sono insetti non molto fre-quenti, in grado di sopportare anche condizioni dileggera alterazione; mancano nelle acque frtemen-te inquinate. Gli Oligocheti comunemente noti

    come vermi vivono prati-camente in tutti gli ambientidi acqua dolce, tollerandoanche livelli elevati di inqui-namento, in particolare lespecie appartenenti alla fa-miglia dei Tubificidae.

  • Il bacino del Bacchiglione

    Provincia di Padova6

    Il bacino del Bacchiglione interessa una vasta zonadel territorio provinciale che comprende buonaparte dei territori in Destra Brenta nell'alta padova-na, la maggior parte del territorio Euganeo ed infi-ne la fascia di bassa padovana racchiusa entro i li-miti segnati dagli argini maestri del Bacchiglionestesso a Nord ed a Est, del canale Bisatto adOvest e del canale Cagnola a Sud. Numerose eprofondamente diverse sono le tipologie fluviali chesi possono rinvenire in questo bacino: si passa in-fatti dai piccoli rii sorgivi, che sgorgano soprattuttonei territori di San Pietro in G, Carmignano diBrenta e Gazzo Padovano, alle rogge irrigue del-lalta padovana (R. Rezzonico), al canale Cagnola,grande corso d'acqua artificiale che colletta e portaverso il mare la maggior parte delle acque dellazona tributaria dei colli.Da un punto di vista idrografico i l f iumeBacchiglione nasce dall'unione di due distinti sotto-sistemi idrografici: il primo origina dalle risorgenzedel Bacchiglione propriamente detto, situate in co-mune di Dueville (VI), il secondo invece costituitodal sottobacino del Leogra-Timonchio che racco-

    glie le acque di una piccola parte della zona mon-tana vicentina e di buona parte della pianura scle-dense. La confluenza delle aste principali di questidue sottosistemi situata poco a monte della cittdi Vicenza e da qui il fiume inizia il suo percorsoassumendo il nome di Bacchiglione.

    Dopo l'immissione dell'Astico-Tesina il ramo princi-pale prosegue in direzione di Padova ricevendo inlocalit Trambacche di Veggiano le acque delfiume Tesina Padovano, che origina dalla con-fluenza dei fiumi Tesinella e Ceresone; scendendoverso Padova il Bacchiglione rimpingua ulterior-mente le sue portate con una parte delle acque delBrenta che vi giungono tramite il Canale Brentella.Procedendo il Bacchiglione giunge al Bassanellodove si ripartisce in tre canalizzazioni: la prima, ri-volta verso Sud da origine al Canale Battaglia; laseconda rivolta ad Est, denominata appuntoCanale Scaricatore e si congiunge a Ca' Nordio colCanale Roncajette; l'ultima, detta Tronco Maestro,rivolta a Nord attraversa Padova alimentandone icanali interni, suddividendosi a sua volta in duerami a formare il Canale Piovego ed il CanaleRoncajette.Uscito da Padova il Bacchiglione piega verso Sud -Est e si dirige verso Bovolenta dove si unisce alCanale Cagnola. Da Bovolenta il Bacchiglione, rac-chiuso fra robusti argini, scorre verso il mare dovesfocia, dopo essersi congiunto col Brenta, in loca-lit Ca' Pasqua, dopo un percorso di complessivi119 Km.

    Risultati

    Foto 2 - La roggia Rezzonico a Grantorto

    Corpo Idrico STAZIONE Codice Inverno 1987 Primav. 1998 Inverno 1990 Estate 1990 Primav. 1993 Autunno 1993 Autunno 1995 Inverno 1998 Inverno 2003

    E.B.I. C.Q. E.B.I. C.Q. E.B.I. C.Q. E.B.I. C.Q. E.B.I. C.Q. E.B.I C.Q. I.B.E. C.Q. I.B.E. C.Q. I.B.E. C.Q.F. Bacchiglione Cervarese S. Croce 1 8 II 7 III 6 III 6 III 7-6 III 8 II 6 III 6 - 7 III 8 IIF. Bacchiglione Creola 2 - - - - - - - - - - - - 6 III 8 - 7 II - III 8 IIF. Bacchiglione Brusegana - Padova 4 9 - 10 II - I 8 - 9 II 9 - 10 II - I 9 II 8 II 6 III 8 II 8 II 8 IIF. Bacchiglione Roncajette 5 6 - 5 III - IV 8 - 7 II - III 5 IV 6 III 6-5 III-IV 5 IV 6 III 8 - 9 II 8 IIF. Bacchiglione Bovolenta 6 - - - - 6 - 7 III 5-6 IV-III 6 III 6 III 7 - 8 III - II 8 - 7 II III 6 IIIF. Bacchiglione Brenta dabb 7 6 - 5 III - IV 5 - 6 IV - III 6 - 5 III - IV 6-5 III-IV 7-6 III 6 III 7 - 8 III - II 7 - 8 III II 7 IIIC. Brentella Ponterotto 8 - - - - - - - - 9 II 9 II 8 - 9 II 8 - 9 II 8 IIC. Cagnola Bovolenta 9 4 IV 5 - 4 IV 7 III 7-8 III-II 7-8 III-II 7 - 6 III 6 III 7 III 8 IIC. Battaglia Giarre 10 - - - - - - - - 8-9 II 6 III 6 III 7 III 7-6 IIIC. Bisatto Este 11 - - - - - - - - 8-7 II-III 8 II 6 - 7 III 8 - 7 II III 8 IIC. Bisatto Monselice 12 - - - - - - - - - - - - 6 III 6 III 6 IIIF. Ceresone Gazzo Padovano 13 - - - - 7 - 8 III - II 8 II - - - - 9 II 9 - 10 II I 8 IIF. Tesinella Veggiano 14 - - - - - - - - 9 II 9 II 8 II 8 II 8 IIF. Tesina P. Trambacche 15 10 - 9 I - II 11 - 10 I 8 II 8 II 9 II 9 II 9 - 8 II 9 II 9 IIC. Roncajette s. Sostegno CaNordio 16 - - - - 2 V - - - - - - - - 2 V 1-2 VR. Lama Carmignano di Brenta 16a - - - - - - - - - - - - 10 I - - 8 IIR. Cumana S. Pietro in G 16b - - - - - - - - - - - - 8 - 9 II - - 7-8 III-II

  • Dallanalisi complessiva dei dati 2003 emergonosegnali particolarmente incoraggianti se confrontaticon i dati relativi alle precedenti campagne dinda-gine.Complessivamente le condizioni di salute del baci-no risultano buone. Come si nota infatti dal graficoriportato in figura 2, pi della met della acqueanalizzate, il 64%, evidenziano solamente un leg-gero stato di alterazione (II^ classe), il 6% sono ri-sultate in una condizione intermedia di alterazione(II^-III^ classe) mentre quelle classificate come in-quinate (III^ classe) e con elevati sintomi di inqui-namento (V^ classe) risultano essere il 24% ed il 6% rispettivamente.

    Entrando nel dettaglio dei singoli corsi dacqua sirileva come, per la prima volta in tutti questi anni diindagine, la qualit delle acque del primo tratto delBacchiglione, dallingresso del fiume nella nostraprovincia fino a valle della citt patavina, mantieneun indice biotico pari a 8, corrispondente in terminiqualitativi ad una II^ classe. Come negli anni pas-sati, a valle della citt di Padova la situazione pur-troppo scade in una III^ classe di qualit, ovverouna condizione di netto inquinamento, che si man-tiene pressoch inalterata fino alluscita dallaProvincia (figura 1).Fra gli affluenti, lanalisi del sistema Ceresone-

    Tesinella-Tesina Padovano ha fornito risultati inco-raggianti riscontando solamente lievi sintoni di tur-bativa (II^ classe) in tutte le stazioni indagate.Il Canale Brentella si conferma sostanzialmentestabile in una condizione di leggera alterazione.Per quanto riguarda gli altri rami fluviali del bacinoil Canale Bisatto, nel tratto a monte di Monseliceed il Canale Cagnola mostrano segni di migliora-mento rispetto al precedente studio avendo rilevatouna II^ classe di qualit, mentre si riconferma inuna condizione di inquinamento il Canale Battaglia.Le rogge Lama e Cumana, due piccoli ambienti di ri-sorgiva di particolare pregio ittiologico ed ambienta-le localizzate nellalta padovana hanno evidenziatouna condizione di leggera alterazione con valori diindice biotico 8 - 7 ed 8 rispettivamente.

    Commento ai risultati

    Bioprogramm7

    Fiume BacchiglioneAnalisi biologiche

    stazioni di campionamento

    st.1 st.2 st.4 st.5 st.6 st.70

    2

    4

    6

    8

    10

    12

    I.B.E.

    0

    6

    12

    18

    24

    30

    36U.S.

    U.S. I.B.E.

    Bacino del BacchiglioneClassi di Qualit Biologica 2003

    II64%

    II-III6%

    V6%

    III24%

    Figura 2 - Percentuali delle classi di qualit biologica rinvenute nel Bacino delBacchiglione.

    Figura 1 - Andamento dei valori I.B.E. e numero di unit sistematiche nel 2003 lungolasta del fiume Bacchiglione.

    Foto 3 - Il canale Battaglia a Mandriola

    Foto 4 - La Roggia Lama a Carmignano di Brenta

    Foto 5 - Il fiume Bacchiglione a Roncajette

  • 8Il bacino del Brenta costituisce il sistema fluviale dimaggior interesse della Provincia di Padova, so-prattutto in virt del grande valore ambientale delsuo corso d'acqua principale, il fiume Brenta, dacui prende il nome l'intero bacino.Il fiume Brenta origina dal lago di Caldonazzo nelTrentino, ad una altezza di circa 450 metri s.l.m., edopo aver bagnato un vasto territorio della pianuraveneta attraversando le province di Vicenza,Padova e Venezia sfocia in mare Adriatico dopo unpercorso di 174 km. Il primo tratto del bacino, co-stituito da depositi alluvionali grossolani, depostidalle correnti fluviali del Quaternario, altamentepermeabili e formati per lo pi da ciottoli e ghiaie. Ilsuo percorso in questo primo tratto presenta unaforma ad arco con convessit rivolta verso Nord; ri-ceve a sinistra i torrenti: Ceggio, Maso, Chiepina,Grigno, e poco a valle dell'ingresso in territorio re-gionale, nel comune di Cismon del Grappa, il tor-rente Cismon, il suo pi cospicuo immissario.Sul versante destro, molto ripido, si immettono solotorrenti di breve percorso come il Centa ed ilMoggio. La superficie complessiva di questo baci-no stimata in 1.567 km2, di cui ben 642 fannoparte del sottobacino del torrente Cismon.Dopo la confluenza con questo torrente, il Brentaassume direzione Sud fino a Bassano del Grappa,dove si considera chiuso il suo bacino montano.

    In questo tratto dove si passa gradualmente a ter-reni estremamente permeabili, riceve gli apporti dinumerose sorgenti che danno un contributo non in-differente alla portata del fiume, tra cui la pi im-portante quella dell'Oliero. Successivamente, a causa dell' aumento dei depo-siti pi minuti di tipo sabbioso - limoso, il terrenoaumenta la propria impermeabilit dando originealla zona delle risorgive.A valle di Bassano del Grappa, le acque del fiumeBrenta, che alimentano la falda sotterranea sia indestra che in sinistra, scorrono in direzione Sud -Ovest fino a Tezze sul B. per piegare poi versoSud - Est proseguendo fino alla foce.All'altezza di Campo San Martino il corso d'acqua chiuso entro argini continui e robusti che ne se-gnano il percorso meandriforme. A Limena, gli ar-gini del fiume si restringono ed una briglia immetteparte delle sue acque nel canale Brentella ceden-do quindi al Bacchiglione una quota consistentedella sua portata (8-10 m3/s) che gli viene in parterestituita pi a valle, con la confluenza del Canale

    Piovego. Nel tratto padovano fra Carmignano diBrenta e Cadoneghe il Brenta riceve le roggeRamon - Molina, Cognarola e Riale, il torrentePiovego di Villabozza ed infine il torrente Musondei Sassi, suo pi importante immissario a valle diBassano, tutti posti in sinistra idrografica; in destraidrografica riceve solo parte delle acque della rog-gia Contarina, nei pressi di Piazzola sul Brenta.Dopo la confluenza con il Muson dei Sassi ilBrenta scorre pensile sopra il piano campagna finoalla foce a C Pasqua in prossimit di Chioggia inProvincia di Venezia.

    Provincia di Padova

    Il bacino del Brenta

    RisultatiCorpo Idrico STAZIONE Codice Inverno 1987 Primav. 1988 Inverno 1990 Estate 1990 Primav. 1993 Autunno 1993 Autunno 1995 Inverno 1998 Inverno 2003

    E.B.I. C.Q. E.B.I. C.Q. E.B.I. C.Q. E.B.I. C.Q. E.B.I. C.Q. E.B.I C.Q. I.B.E. C.Q. I.B.E. C.Q. I.B.E. C.Q.F. Brenta Fontaniva 18 10 I 11 - 10 I 10 I 10 I 11 - 10 I 8 - 9 II 10 - 9 I - II 10 I 9-8 IIF. Brenta Campo S. M. 19 - - - - 10 - 11 I 11 I 11 - 10 I 10 I 10 I 11 I 10-9 I-IIF. Brenta Limena 20 8 II 9 II 10 - 9 I - II 9 II 12 - 11 I 11 I 9 II 9-8 II 9 IIF. Brenta Ponte di B. 21 7 III 9 II 8 - 9 II 7 - 8 III - II 8 II 7 III 6 III 8 II 9 IIF. Brenta Corte di Piove di S. 22 7 - 8 III - II 7 - 8 III - II 8 II 7 - 8 III - II 7 - 8 III - II 8 II 7 - 8 III - II 8 II 8 IIC. Piovego PD Noventa P. 23 - - - - - - - - 6 III 5 IV 5 IV 6-5 III IV 7 IIIR.Contarina Grantorto 24 - - - - 7 III 7 - 8 III - II 6 III 7 III 7 - 8 III - II 5-6 IV III 9 IIR. Porra Limena 24a - - - - - - - - - - - - - - 7 - 8 III - IIT. Muson dei S. Loreggia 25 8 - 7 II - III 9 - 8 II 7 - 8 III - II 6 III 9 - 8 II 7 III 8 II 8 II 8-7 II-IIIT. Muson dei S. Campodarsego 26 - - - - 9 - 8 II 8 - 7 II - III 8 II 9 II 8 II 8-7 II III 8 IIT. Muson dei S. Cadoneghe 27 7 - 6 III 8 - 9 II 6 III 6 III 7 - 6 III 6 - 5 III - IV 7 - 6 III 7-8 III II 9-8 IIT. Piovego di V. Arsego 51 - - - - - - - - - - - - - - 10 I 8 IIT. Piovego di V. Tavo 51a 7 III 7 III 7 - 8 III - II 7 - 8 III - II - - - - - - - - 8 II

    Foto 6 - Il fiume Brenta a Ponte di Brenta

  • 9Il fiume Brenta un ambiente fluviale che nel corsodelle precedenti indagini (1987-1998) stato sem-pre segnalato per la buona qualit delle sue acque,in particolare nel tratto a monte della citt diPadova.Come si nota nel grafico riportato in figura 3 labuona qualit complessiva di questasta fluviale stata confermata anche da questa nuova serie diindagini che hanno evidenziato una sostanzialestabilit della situazione; si possono tuttavia notarelievi variazioni di qualit per quanto riguarda le sta-zioni di Fontaniva e Campo S. Martino, leggermen-te scadute rimanendo comunque entro una pi cheaccettabile condizione di II^ classe di qualit. Lastazione Ponte di Brenta in particolare miglioratanettamente nei valori di indice biotico, grazie al rin-venimento di una popolazione di macroinvertebratipi diversificata e ricca in numero di taxa.

    Il torrente Muson dei Sassi il pi importante af-fluente padovano del Brenta; le ultime indagini purregistrando miglioramenti rispetto al 1998 nel trattocompreso fra Campodarsego e la confluenza con ilBrenta, hanno evidenziato un lieve calo di qualitnel tratto pi prossimo ai confini con la Provincia di

    Treviso (II^-III^ classe).Entra a far parte del bacino del Brenta anche laroggia Contarina che attraversa una ampia fasciadella destra Brenta; lo stato di qualit di questagrande roggia irrigua si rivela nettamente migliora-to rispetto a quanto rilevato nei precedenti studi ef-fettuati cinque anni fa, con un indice biotico orapari a 9, che corrisponde in termini qualitativi aduna II^ classe alta, vale a dire ambiente solo par-zialmente alterato. Uguale giudizio viene datoanche per il torrente Piovego di Villabozza. Menobuona risulta invece la qualit del Canale Piovegounico tra i corsi dacqua monitorati che viene inse-rito tra gli ambienti di terza classe.In termini complessivi, come si osserva nel graficoin figura 4, l8 % della acque analizzate sono risul-tate in una condizione intermedia fra la I^ e la II^classe, il 69% evidenzia un leggero stato di altera-zione (II^ classe) mentre il 15% risulta in una con-dizione contenuta di alterazione (II^-III^ classe);solo l8% si presenta in una condizione di ambienteinquinato (III^ classe).

    Commento ai risultati

    Bioprogramm

    Fiume BrentaAnalisi biologiche

    stazioni di campionamento

    st.18 st.19 st.20 st.21 st.220

    2

    4

    6

    8

    10

    12

    I.B.E.

    0

    6

    12

    18

    24

    30

    36U.S.

    U.S. I.B.E.

    Figura 3 - Andamento dei valori I.B.E. e numero di unit sistematiche lungo lasta delfiume Brenta.

    Figura 4 - Percentuali delle classi di qualit biologica rinvenute nel Bacino delBrenta.

    Bacino del BrentaClassi di Qualit Biologica 2003

    II-III15%

    III8%

    II69%

    I-II8%

    Fiume BrentaAnalisi biologiche

    Foto 7 - Il fiume Brenta a Fontaniva

    Foto 8 - Il Piovego di Villabozza a Arsego

  • 10

    Il bacino Scolante in Laguna viene generalmentedefinito come l'insieme delle aree tributarie checontornano od hanno immissioni frazionate nellaLaguna Veneta includendo territori compresi nelleProvince di Padova, Treviso e Venezia per unaestensione totale che sfiora i 1.800 Km2.Questo bacino interessa una vasta area dellaProvincia di Padova e comprende al suo internozone di diversa tipologia ambientale che vannodagli ambienti di risorgiva dellarea Nord-orientaledell'alta padovana sino ai grandi canali di bonificache attraversano la bassa padovana nel settorecompreso fra il Bacchiglione ed il Fratta-Gorzone.Per motivi di opportunit e semplicit espositiva stata inclusa in questo bacino anche la piccola por-zione di bacino del Sile che rientra bel territorioprovinciale padovano sebbene in realt il Sile siada considerarsi come un bacino a s stante.Numerosi corsi d'acqua di questo bacino sono di ri-levante interesse ambientale come il Tergola, ilMuson Vecchio, il Vandura, il Vandurella, lo Zero, ilDese ed il Marzenego, senza dimenticare tutti i pic-

    coli rii sorgivi loro affluenti. Entrano a far parte diquesto bacino anche i grandi canali di bonifica cheinteressano la zona della bassa padovana. Fraquesti ricordiamo lo scolo Altopiano, lo Schilla, lafossa Paltana, la Barbegara, la Rebosola e laMonselesana oltre ad una fitta rete di scoli irrigui.I due corsi naturali pi importanti presenti in questobacino sono il Tergola e il Muson Vecchio.Il fiume Tergola nasce da ampie fosse di risorgiva,"Le Sansughe", circa 1 Km a valle di Cittadelladalle quali esce per entrare poi nella zona della pa-lude di Onara da cui riceve ulteriori apporti idrici; leportate originarie valutate all'inizio del secolo, all'u-scita dalla palude, in circa 1.000 l/s si sono in que-sti ultimi anni drasticamente ridotte e possono at-tualmente essere stimate mediamente sull'ordinedei 500-600 l/s. All'altezza di Villa del Conte ilTergola si sdoppia in due rami di cui il ramo deriva-to prende il nome di Piovego di Villabozza, che asua volta si dirige nettamente verso Sud e dopoaver ricevuto nel suo percorso le rogge Chioro eGhebo Mussato, si scarica nel Brenta a Tavo diVigodarzere. Il ramo principale del Tergola prose-gue invece in direzione Sud - Est ed all'altezza delsostegno idraulico di Torre di Burri riceve il fiumeVandura quindi prosegue verso valle sino aVigonza dove da origine a due corsi d'acqua checonfluiscono entrambi nel Naviglio del Brenta.Il fiume Muson Vecchio raccoglie invece le acqueche sgorgano da diverse polle sorgive situate prin-cipalmente nel territorio comunale di Loreggia; ilcorso d'acqua inizia il suo percorso in direzioneSud-Est ed all'altezza dell'abitato di Loreggiola, ri-ceve in sinistra idrografica la roggia Aqualonga,suo pi importante affluente, aumentando notevol-mente le proprie portate idriche. Prosegue quindi indirezione Sud verso Camposampiero dove si inter-seca con le acque del Vandura. A valle diCamposampiero il fiume volge in direzione Sud -Est e prosegue poi verso il comune di Massanzagolasciando poi la Provincia di Padova.

    Provincia di Padova

    Il bacino Scolante in Laguna

    RisultatiCorpo Idrico STAZIONE Codice Inverno 1987 Primav. 1998 Inverno 1990 Estate 1990 Primav. 1993 Autunno 1993 Autunno 1995 Inverno 1998 Inverno 2003

    E.B.I. C.Q. E.B.I. C.Q. E.B.I. C.Q. E.B.I. C.Q. E.B.I. C.Q. E.B.I C.Q. I.B.E. C.Q. I.B.E. C.Q. I.B.E. C.Q.T. Muson V. Loreggiola 28 - - - - 9 - 10 II - I 9 II 9-10 II-I 10 I 7 - 8 III - II 9 - 10 II I 6-7 IIIT. Muson V. Massanzago 29 - - - - 7 III 7-8 III-II 9-10 II-I 8 - 7 II - III 9 II 7 - 8 III II 8-9 IIR. Acqualonga Loreggiola 29a - - - - - - - - - - - - - - - - 8 IIR. Storto Loreggiola 29b - - - - - - - - - - - - 9 II - - 8-7 II-IIIF. Tergola Onara di T. 30 9 - 8 II 8 II 8 II 6 III 6 III 6 III 8 - 9 II 9 - 10 II I 8 IIF. Tergola S.Giustina in C. 31 - - - - - - - - 9-10 II-I 10 I 10 I 10 - 11 I 9 IIF. Tergola Peraga di V. 32 9 - 10 II - I 9 II 7 - 8 III - II 7 III 7 III 8 II 8 II 8 II 6 IIIF.Vandura Borghetto 33a - - - - - - - - - - - - - - - - 8-7 II-IIIF. Vandura Camposampiero 33 6 - 7 III 7 - 8 III - II 8 II 7-8 III-II - - - - 9 - 8 II 8 II 8-7 II-IIIF. Zero Piombino Dese 34 - - - - 6 III 6 III - - - - 9 - 8 II 9 II 8 IIF. Dese Trebaseleghe 35 - - - - 8 - 9 II 10-9 I-II - - - - 7 III 8 II 7 IIIF. Draganziolo Piombino Dese 36 - - - - 9 II 8-9 II - - - - 6 III 7 III 8-7 II-IIIF. Marzenego Piombino Dese 37 - - - - 7 III 6 III - - - - 8 - 7 II - III 8 II 8 IIF. Sile Piombino Dese 43 - - - - - - 9-8 II - - - - 10 I 9 II 10 IF.ssa Monselesana Tribano 44 - - - - - - - - - - - - - - 6 III 5-6 IV-IIIF.ssa Barbegara Candiana 45 - - - - - - - - - - - - - - 5 IV 5 IVF.ssa Paltana Pernumia 46 - - - - - - - - - - - - - - 6 - 5 III IV 6 IIIF.ssa Paltana Correzzola 48 - - - - - - - - - - - - - - 4 IV 6 III

  • 11

    Nel complesso, rispetto al 1998, si evidenzia unparziale decremento della qualit ambientale.Come si pu notare graficamente (figura 5), soltan-to il 38% delle stazioni analizzate si rivelano dibuona o accettabile qualit (I^ - II^ classe), il 40%evidenzia condizioni di netto inquinamento (III^ -IV^ classe) mentre il 22% presentano una condi-zione intermedia tra le due precedentemente cita-te.Il fiume Tergola il corso dacqua pi importantedellintero bacino sia in termini di portate idriche siain termini di qualit ambientale. Rispetto al 1998 siriscontra un decadimento della qualit ambientaleche interessa lintera asta fluviale evidenziandoquindi uno stato di sofferenza dellecosistema. Lestazioni posizionate in prossimit della sorgente enel medio tratto rivelano un ambiente leggermenteinquinato (II^ classe) mentre in prossimit di chiu-

    sura di bacino provinciale la situazione peggioraregistrando una III^ classe di qualit corrisponden-te ad ambiente inquinato. Questo decadimento generale della qualit biologi-ca pu essere dovuto in parte ai notevoli apportiorganici che derivano da reflui di diverse attivitantropiche sommati alla diminuzione della portata;tali fattori diminuiscono di conseguenza le capacitautodepurative del corso dacqua.Il Muson Vecchio, ha evidenziato nel corso di que-sta indagine un peggioramento in corrispondenzadella stazione di Loreggiola, situata pochi Km avalle delle sorgenti, con il passaggio da una II^ - I^ad una III^ classe di qualit. Il secondo tratto delMuson Vecchio, a valle dell abitato diCamposampiero, segnala invece un ottimo recupe-ro di qualit rispetto alle ultime indagini effettuateattestandosi in una buona seconda classe di qua-lit.Le condizioni qualitative del fiume Vandura risulta-no fra la II^ e III^ classe, evidente condizione di al-terazione.

    Fra i corsi dacqua minori compresi in questo baci-no, si segnala rispetto al 1998 una situazione sta-bile di II^ classe di qualit biologica per i fiumi Zeroe Marzenego, un parziale miglioramento per ilfiume Draganziolo, che passa da una III^ ad unaII^ - III^ classe di qualit ed un netto peggioramen-to per quanto riguarda il Dese che passa da una II^ad una III^ classe di qualit.Sono stati campionati inoltre il fiume Sile ed il rioStorto. Il primo risultato di ottima qualit biologica(I^ classe) mentre il secondo, ha evidenziatounaccettabile, anche se non ottimale, stato di salu-te biologica.Per quanto riguardano i canali della bassa padova-na la situazione non incoraggiante anche se siverifica un lieve miglioramento qualitativo relativa-mente alla fossa Paltana pur restando allinterno diun ambiente inquinato (III^ classe); stabile la si-tuazione della fossa Barbegara mentre si accertaun lieve peggioramento per quanto riguarda lafossa Monselesana, che passa da una III^ a unaIII^ - IV^ classe.

    Commento ai risultati

    Bioprogramm

    Figura 5 - Percentuali delle classi di qualit biologica rinvenute nel Bacino Scolantein Laguna.

    Bacino Scolante in LagunaClassi di Qualit Biologica 2003

    II-III22%

    III28%

    II32%

    I6%III-IV

    6%

    IV6%

    Foto 9 - La fossa Paltana a Pernumia

    Foto 10 - Il fiume Tergola nella Palude di Onara

  • 12

    Il bacino del Fratta - Gorzone interessa una discre-ta porzione del territorio provinciale padovano conaree tributarie localizzate nella bassa padovana.Entrano a far parte di questo bacino corsi d'acquacome lo Scolo di Lozzo, il Canale Brancaglia, loScolo Sabadina, lo Scolo Frattesina e gli stessiCanali Gorzone e Santa Caterina.La superficie complessiva del bacino di circa 1.350Km2 costituita da aree tributarie che in massimaparte sono rappresentate da ambienti planiziali.Entra a far parte del sistema solo una limitata por-zione di territorio montano, coincidente col sottoba-cino dell' Agno.La rete idrografica costituita da due aste princi-pali aventi direzione Nord - Sud denominate l'unaAgno - Gu - Frassine - S.Caterina e l'altra RoggiaGrande - Rio Acquetta - Rio Togna - Fratta; le dueaste si uniscono all 'altezza del comune diVescovana formando il Canale Gorzone.

    Questultimo prosegue quindi in direzione Estverso il mar Adriatico dove fa foce comune con ilfiume Brenta nel quale confluisce poco a monte diCavarzere in Provincia di Venezia.L'asta secondaria del Frassine coincide nel suotratto iniziale col torrente Agno; all'altezza di Tezzedi Arzignano, il corso d'acqua prende il nome difiume Gu ed assume il nome di fiume Frassinepoco prima di entrare in Provincia di Padova. Dopoaver sottopassato il Fratta vi confluisce, in destraidrografica, all'altezza di Vescovana con il nome difiume Santa Caterina.

    Lindagine eseguita evidenzia, un positivo e so-stanziale recupero della qualit ambientale di tuttele acque analizzate in questo bacino.Dalla visualizzazione grafica riportata in figura 6 sinota come il 80% delle analisi biologiche effettuatedimostrino solo lievi sintomi di alterazione (II^ clas-se) mentre soltanto il 20% corrispondano ad unaIII^ classe di qualit, non rilevandosi pi pertanto,come nel recente passato, situazioni, di forte inqui-namento.Il fiume Fratta risulta pi compromesso (III^ classe)soprattutto nel tratto pi prossimo ai confini con laProvincia di Vicenza. Lungo il suo percorso inProvincia di Padova il fiume non riceve in praticaulteriori significativi apporti inquinanti e questo con-sente alle acque un buon recupero sufficiente a ri-portare il corso idrico entro livelli accettabili di qua-lit biologica (II^ classe). Rispetto alle indaginisvolte negli anni precedenti la situazione risulta so-stanzialmente migliorata anche per lasta seconda-ria del Frassine-Santa Caterina che confluisce nelFratta poco a valle di Vescovana sia per il fiumeGorzone; per entrambi stata rilevata una II^ clas-se di qualit biologica. Per la prima volta statoanalizzato nel 2003 lo Scolo di Lozzo rilevandouna situazione di ambiente con leggeri segni di al-terazione (II^ classe).

    Commento ai risultati

    Provincia di Padova

    Il bacino del Fratta Gorzone

    RisultatiFigura 6 - Percentuali delle classi di qualit biologica rinvenute nel Bacino nel Fratta- Gorzone.

    Classi di Qualit Biologica 2003

    III20%

    II80%

    Corpo Idrico STAZIONE Codice Inverno 1987 Primav. 1988 Inverno 1990 Estate 1990 Primav. 1993 Autunno 1993 Autunno 1995 Inverno 1998 Inverno 2003

    E.B.I. C.Q. E.B.I. C.Q. E.B.I. C.Q. E.B.I. C.Q. E.B.I. C.Q. E.B.I C.Q. I.B.E. C.Q. I.B.E. C.Q. I.B.E. C.Q.F. Fratta Merlara 38 6 III 5 IV 5 IV 5 - 6 IV - III 5 IV 8 - 7 II - III 5 IV 5 IV 7 IIIC. Gorzone Stroppare 39 6 - 7 III 6 III 6 - 7 III - - 5 IV 5 - 6 IV - III 7 - 6 III 8 - 7 II III 8 IIF. Frassine Borgo Frassine 40 - - - - 7 III 8 III 7 III 7 III 7 III 7 - 8 III II 9 IIF. Frassine-S.C Vescovana 41 - - - - 8 - 7 II - III 7 - 8 III - II 4 -5 IV 7 III 7 III 8 - 7 II - III 8 IIScolo di Lozzo Este 41a - - - - - - - - - - - - - - - - 8 II

    Foto 11 - Il fiume Gorzone a Sroppare

  • Il bacino dell'Adige interessa solo marginalmente ilterritorio provinciale padovano che viene interessa-to solo dalla sponda destra del fiume Adige cheper un lungo tratto segna il confine con la limitrofaProvincia di Rovigo.Il fiume Adige risulta importantissimo nella gestio-ne dei fabbisogni idrici della nostra provincia inquanto da esso vengono attinte in abbondanzaacque sia per scopi idro - potabili che irrigui.Da un punto di vista idrografico il fiume Adige ilsecondo fiume italiano per lunghezza di percorso,con uno sviluppo pari a 409 Km; il suo bacino im-brifero, compreso quello degli affluenti, di quasi12.000 Km2. Nasce a 1.475 m s. l. m., poco amonte del Lago di Resia in provincia di Bolzano.Prima di entrare nella Val Venosta riceve inoltrel'apporto delle acque di scioglimento di ghiacciai enevai dei gruppi dell'Ortles e del Cevedale; supera-ta questa valle il fiume si immette nella conca diMerano dove riceve il torrente Passirio.L'Adige piega quindi verso Sud - Est dirigendosiverso la citt di Bolzano in prossimit della qualericeve l'Isarco, proveniente dal Brennero, che con isuoi 4.200 Km2 di bacino imbrifero risulta l'affluentepi importante.Attraverso la Val Lagarina il fiume attraversa ilTrentino per portarsi nel veronese dove attarversail capoluogo. A Legnago lascia la Provincia diVerona per segnare per un lungo tratto il confineamministrativo fra le Province di Padova e Rovigo;all'altezza del comune di Anguillara Veneta il fiumeabbandona la Provincia di Padova e proseguendo

    verso il mare bagna anche il territorio provincialeveneziano, prima di sfociare nell' Adriatico pressoPorto Frossone poco a Sud di Chioggia. Per quan-to riguarda la Provincia di Padova le superfici tribu-tarie di bacino sono praticamente nulle, limitandosialle zone comprese entro l'argine maestro di sini-stra.

    Pur essendo il pi grande corso dacqua chebagna la Provincia lAdige non ha di fatto alcunrapporto diretto in termini di scambio idrico con ilterritorio padovano.Questo significa ovviamente che la qualit delleacque di questo fiume viene determinata esclusi-vamente dagli apporti delle ampie aree tributarieche si trovano a monte della nostra provincia,come buona parte del Trentino Alto Adige e dellaProvincia di Verona.Nel corso delle diverse campagne di monitoraggiosi evidenziato un lento ma continuo recuperodella qualit biologica di questo fiume. Infatti, lan-damento positivo confermato dal risultato di que-sta ultima indagine che ha registrato un giudizioqualitativo sovrapponibile a quanto rilevato neicampionamenti del 1998 pari ad una II^ classe diqualit, con un deciso aumento del numero di taxarinvenuti ed il conseguente raggiungimento di unvalore di I.B.E. pari 9. Il netto miglioramento dellequalit delle acque del fiume peraltro confermatodalla qualit della comunit dei macroinvertebratibentonici presenti che risulta qualificata dalla pre-senza significativa di taxa ecologicamente impor-tanti in un contesto planiziale come il plecotteroLeuctra e lefemerottero Heptagenia.

    Risultati

    13Bioprogramm

    Il bacino dellAdige

    Commento ai risultati

    Foto 12 - Il fiume Adige Anguillara Veneta

    Corpo Idrico STAZIONE N. Staz. Inverno 1987 Primav. 1988 Inverno 1990 Estate 1990 Primav. 1993 Autunno 1993 Autunno 1995 Inverno 1998 Inverno 2003

    E.B.I. C.Q. E.B.I. C.Q. E.B.I. C.Q. E.B.I. C.Q. E.B.I. C.Q. E.B.I C.Q. I.B.E. C.Q. I.B.E. C.Q. I.B.E. C.Q.F. Adige Anguillara Veneta 42 8 II 7 - 8 III - II 7 - 8 III - II 6-7 III 7 III 9 II 7 - 8 III - II 9 II 9 II

  • 14P

    rovincia di Padova

    STAZIONI taxa presente: x - Drift: * 1 2 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 16a16b 18 19 20 21 22 23 24 24a 25 26 27 28 29 29a29b 30 31 32 33a 33 34 35 36 37 38 39 40 41 41a 42 43 44 45 46 48 51 51aPLECOTTERI Brachyptera * *(genere) Leuctra * X

    Protonemoura *

    EFEMEROTTERI Batis X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X * X X(genere) Cloon X * * * X * * X

    Caenis * X * X X X X X * * * * *Ecdyonurus X X * *Rhytrogena X XEpeorus *Habrophlebia *Paraleptophlebia *Heptagenia * * X * * XEphemera X * * XEphemerella X X X X X X X X * X

    TRICOTTERI HYDROPSYCHIDAE X X * X X X X X X X X X X X X X X * X X X * X X X * * X X * X X X X X * X X(famiglia) LIMNEPHILIDAE * X X X X X X X X * * X X * X

    GOERIDAE * X X * X XLEPIDOSTOMATIDAE * * * XHYDROPTILIDAE X X X X X X * * X X X * * X * * X X X XLEPTOCERIDAE X * * X X X * * * X * * X X *GLOSSOSOMATIDAE XBERAEIDAE *SERICOSTOMATIDAE * * X XODONTOCERIDAE X X * *RHYACOPHILIDAE X * X X * * *POLYCENTROPODIDAE X XPSYCOMYIIDAE X X X X X X

    COLEOTTERI HYDRAENIDAE *(famiglia) ELMIDAE X X X X * X X X X X X X * * X X X X X X X X X X X X X * * X X * X

    DRYOPIDAE * X X X X X X * * X * XDYTISCIDAE X * X XHALIPLIDAE * * *GYRINIDAE X X

    ODONORATI Calopterix X X X X X X X X X X X X X X X X X(genere) Ischnura X X X X X X X X X X X X X X X

    Platycnemis X X X X X X X X X X XOrthetrum X XGomphus X X

    DITTERI CHIRONOMIDAE X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X * X X X X X X X X X X X X X X X X X(famiglia) LIMONIIDAE X X X X * X X X * *

    EMPIDIDAE X X XSIMULIIDAE X X * X X X X X X * X X X X X X X X X X X X X X * * X X X X X X X X X X

    INVENTARIO FAUNISTICO 2003

  • 15B

    ioprogramm

    STAZIONI taxa presente: - Drift: * 1 2 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 16a16b 18 19 20 21 22 23 24 24a 25 26 27 28 29 29a29b 30 31 32 33a 33 34 35 36 37 38 39 40 41 41a42a 43 44 45 46 48 51 51aTIPULIDAE X X X XANTHOMYIDAE X XCERATOPOGONIDAE * X * X X X X X X X X X X X X X * X X X X X X X X X X X X X * X * X * X XDIXIDAE X X XTABANIDAE X X X X X X XATHERICIDAE X * * X

    ETEROTTERI CORIXIDAE X X X X X X X X X X * X X X X X(famiglia) NAUCORIDAE X X X X X X X X X X

    CROSTACEI GAMMARIDAE X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X * X X X X * X X X X * X X X X X X X X * X X X X X X X X(famiglia) NIPHARGIDAE * X * * * * * X X * X

    ASELLIDAE * * * X X X X X X * X * X X X X X X * X X * X X X X X * X X X X X X * * X * X X * XPALAEMONIDAE * X X X X X * X X X X XASTACIDAE

    GASTEROPODI ANCYLIDAE X X(famiglia) PHYSIDAE X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X

    LYMNAEIDAE X X X X X X X X X XHYDROBIOIDEA X X XBITHYNIIDAE X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X XEMMERICIDAE X X X X X X X X X XNERITIDAE X X X X X X X X X X X X X X X X X X X XVIVIPARIDAE X XVALVATIDAE X X X XPLANORBIDAE X X X X X

    BIVALVI PISIDIIDAE X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X(famiglia) SPHAERIIDAE X X X X X X X X X X

    UNIONIDAE X X X X X X X X X X X X X

    TRICLADI Polycelis X X X X X X X(genere) Dendrocoelum X X X X X X X

    Dugesia X X X X X X

    IRUDINEI Dina X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X(genere) Erpobdella X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X

    Helobdella X X XGlossiphonia X X X X X X X X X X X X X X X X X X X XHaemopis X X

    OLIGOCHETI TUBIFICIDAE X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X(famiglia) LUMBRICIDAE X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X

    LUMBRICULIDAE X X X XNAIDIDAE X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X XHAPLOTAXIDAE X X X X X X X X

    INVENTARIO FAUNISTICO 2003

  • 16Provincia di Padova

    Conclusioni

    BibliografiaA.A.V.V. (1972 - 1982): "Guide per il riconoscimento delle specie ani-mali delle acque interne italiane." Collana del Progetto Finalizzato"Promozione della qualit dell'ambiente." Coord. Ruffo S. C.N.R.AQ/1/1-123.

    GHETTI, P. F. (1986): " I macroinvertebrati nell'analisi di qualit dei corsid'acqua". Ed. Provincia Autonoma di Trento. Stazione SperimentaleAgraria Forestale.

    GHETTI P.F. (1995): Indice Biotico Esteso (I.B.E.) - Metodi di analisi perambienti di acque correnti. Notiziario dei Metodi Analitici, supplemento aQuaderni I.R.S.A. n.100, pp. 1- 24.GHETTI P.F. (1997): Manuale di applicazione - Indice Biotico Esteso

    (I.B.E.) . Ed. A.N.P.A. Provincia Autonoma di Trento, pp. 224.

    TURIN P., ZANETTI M., LORO R., BARACCO L. , ZARPELLON P.(1990) : "Mappaggio Biologico dei corsi d'acqua della Provincia diPadova". Ed. Amministrazione Provinciale di Padova - AssessoratoTutela Ambiente.

    TURIN P., ZANETTI M., LORO R., BILO M.F. (1994) : La qualit biolo-gica dei corsi dacqua in Provincia di Padova. Ed. AmministrazioneProvinciale di Padova - Assessorato Tutela Ambiente.

    TURIN P., ZANETTI M., BILO M.F., GRAVA VANIN B., LORO R. (1996): La qualit biologica dei corsi dacqua in Provincia di Padova. Ed.Amministrazione Provinciale di Padova - Assessorato Tutela Ambiente.

    TURIN P., ZANETTI M., BILO M.F., ROSSI V., GRAVA VANIN B. (1998): La qualit biologica dei corsi dacqua in Provincia di Padova. Ed.Amministrazione Provinciale di Padova - Assessorato Tutela Ambiente.

    WOODWISS F. S. (1980): "Biological water assessment". Nottingham -Ambriged Report of Working Group of Experts. Commission of EuropeanCommunities, ENV/461/80.

    Il quadro generale che emerge da questa indagineindica un sostanziale miglioramento delle con-dizioni ecologiche nella maggior parte dei baciniidrici provinciali. Importanti sono infatti in particolare i sintomi dimiglioramento rilevati nei bacino del Bacchiglione,del Fratta Garzone e del Brenta mentre lAdigeconferma la sua positiva tendenza al recupero diqualit gi evidenziatesi nel recente passato.Solo lambito del bacino scolante in laguna ha de-notato un leggero decremento di qualit rispetto alrecente passato. Nel grafico riportato in figura 7 sono riassunti in ter-mini percentuali i risultati delle indagini svolte nel2003 con il metodo I.B.E. e riportati in termini diclassi di qualit stimate. In figura 8 sono riportati, atitolo di confronto, i risultati della precedenteindagine effettuata nel 1998.Dallanalisi dei risultati 2003 si pu notare comeben il 61% delle stazioni analizzate ha dato buoni oaccettabili risultati in termini di qualit (I^ e II^ clas-si) registrando un incremento del 16% rispetto al1998 mentre un ulteriore 13% collocato in unaposizione intermedia fra la II-III^ classe.Gli ambienti definibili come inquinati e molto in-quinati (III^, IV^ e V classi) calano nettamente pas-sando dal 32% ri levato nel 1998 ad un pimodesto 26% rilevato nel 2003. Entrando nel merito dei diversi ambiti territorialiprovinciali, anche questultima indagine confermala sostanziale divisione in termini di qualit delleacque fra la zona dellAlta Padovana caratterizzatain genere da corsi dacqua di buona od accettabilequalit e la zona della Bassa Padovana dove lostato di salute delle acque risulta purtroppo mag-giormente compromesso.Tale situazione riconducibile al fatto che la mag-gior parte dei corsi dacqua dellalta si origina pro-prio in quella zona o poco pi a monte, da acque dirisorgiva sostanzialmente di buona qualit mentre icorsi dacqua che attraversano la bassa giungonosoprattutto dallesterno trasportando cos nel terri-

    Classi di Qualit Biologica 2003Riepilogo finale

    II57%

    II-III13%

    III20%

    I2% I-II

    2%

    IV2%

    V2%III-IV2%

    Classi di Qualit Biologica 1998Riepilogo finale

    II32%

    II-III22%

    III14%

    I8%

    I-II6%

    IV10%

    V2%

    III-IV6%

    Figura 7 - Percentuale delle classi di Qualit biologica rinvenute nei corpi idrici dellaProvincia di Padova (Inverno 2003)

    Figura 8 - Percentuale delle classi di Qualit biologica rinvenute nei corpi idrici dellaProvincia di Padova (Inverno 1998)

    Bioprogramm

    torio padovano i reflui drenati da zone caratteriz-zate da alta concentrazione di insediamenti pro-duttivi, agricoli zootecnici oltre che densamentepopolati.In termini di analisi complessiva dellevoluzionedella qualit delle acque superficiali padovane, va-lutando tutti i dati a disposizione dallinizio diqueste serie di ricerche biologiche partite nellor-mai lontano 1987, si deve rilevare con legittimasoddisfazione il trend positivo che evidenzia unlento ma graduale e progressivo miglioramentodello stato di salute dei corpi idrici provinciali. Dai dati esposti in questo lavoro emergono sicura-mente delle note positive che fanno ben sperare; quindi possibile auspicare che il miglioramentodella qualit ecologica dei corsi dacqua padovanicontinui con il risanamento anche di quei corpi idri-ci che ancora evidenziano palesi situazioni di sof-ferenza ecologica grazie al sempre pi evidenteimpegno degli Enti competenti in materia.

  • PROVINCIA DI PADOVA - Assessorato allAmbiente

    Hanno Collaborato per il Settore Ecologia:Avv. FRANCESCO PATA, Dirigente ResponsabileP.i. ANNAMARIA LICINI, Responsabile U.O. AcquaRag. PASQUALINO BACCO, Collaboratore Tecnico U.O. AcquaDr. GIUSEPPINA CRISTOFANI, Responsabile U.O. Catasti

    BIOPROGRAMM s.c.r.l. - PADOVA

    Mappaggio Biologico, stesura testi e realizzazione scientifica:Dr. PAOLO TURINDr. MARCO ZANETTIDr. MARIA FABIANA BILDr. ROSSELLA SARNODr. BARBARA TUZZATOCollaborazioni tecniche: Dr. Giovanna Mazzetti, Dr. Giovanni Caudullo, Dr. Diana Piccolo, Dr. Chiara ColceraFoto di copertina: Il Tergola nella palude di Onara (Paolo Turin)Foto interni: Giuseppe Sansoni, Paolo Turin

    Finito di stamparenel mese di Ottobre 2003

    dalla LA GRAFICA FAGGIAN S.r.l.Padova

    Stampato su carta

  • PROVINCIA DI PADOVAAssessorato allAmbiente

    PROVINCIA DI PADOVAAssessorato allAmbiente

    2003

    LA QUALITA BIOLOGICA DEI CORSI D ACQUAIN PROVINCIA DI PADOVA

    LA QUALITA BIOLOGICA DEI CORSI D ACQUAIN PROVINCIA DI PADOVA

    2003Provincia di PadovaAssessorato allAmbientewww.provincia.padova.it/ambiente

    Bioprogrammwww.bioprogramm.it