«Quale attività sportiva nell’anziano e nell’obeso?» · • Nel paziente anziano rischio di...

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«Quale attività sportiva nell’anziano e nell’obeso?» Dott. Vincenzo Guiducci Cardiologia, Medicina Sportiva ASMNIRCCS

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«Quale attività sportiva nell’anziano e nell’obeso?»

Dott. Vincenzo GuiducciCardiologia, Medicina Sportiva ASMN‐IRCCS 

L’evoluzione del concetto di attività fisica nel tempo.

• 1914 Osler “Principi pratici della medicina” affermava:

«l’elemento più importante ai fini riabilitativi è l’esercizio fisico graduato, non in piano ma in salita con diversi gradi di pendenza. La distanza percorsa ogni giorno viene registrata e gradualmente incrementata, in tal modo il cuore viene esercitato e rinforzato in maniera sistematica»

1950Registro inglese delle cause di morte

Mortalità per infarto più alta nei “colletti bianchi” che negli operai

Framingham study

Mortalità per malattia coronarica

attivi = 1sedentari = 1,67

Benefici dell’attività fisica

• Aumenta il dispendio energetico.• Migliora l’assetto lipidico.• Riduce l’insulino‐resistenza e migliora la tolleranza al 

glucosio.• Favorisce la trasformazione di fibrocellule IIb

glicolitiche in Fibroellule IIA ossidative e glicolitiche.• Migliora il grado di efficienza fisica.• Riduce i valori di pressione arteriosa.• Migliora la qualità del sonno.• Ha ripercussioni positive sulla sfera psicologica 

migliorando il tono dell’umore e l’autostima.

Benefici psicologici

• Ridotta suscettibilità alla depressione e ansia

• Aumentata autostima

• Migliorata socializzazione

• Maggiore resistenza alla fatica

Attività fisica‐sportiva

L’attività fisica comporta un dispendioenergetico variabile dipendente dal tipo,intensità e frequenza delle attivitàcondotte. Varia da poco più del 15% deldispendio totale in stili di vitaestremamente sedentari, a valori pari a 3‐4 volte il Metabolismo Basale in alcuniatleti.

Il complesso sistema dell’Allenamento sportivo può esser rappresentato come un insieme che posa su tre pilastri di equivalente importanza: 

a) la somministrazione di carichi di lavoro “allenanti” , 

b) il recupero attivo & il riposo, 

c) la somministrazione di razioni alimentari appropriate, adeguate e mirate

• Stati Uniti: 24% sono fisicamente inattivi• Italia: 44% non praticano sport/att. Fisica (26% sotto i 20 anni)

Da “The Economist”

Incidenza dell’attività fisica

Epidemiologia italiana 2009 Attività fisica e sportiva

• Il 31% degli italiani svolge qualche tipo di attività motoria: il 21% svolge sport in modo continuativo, il 9% svolge sport saltuariamente

• Il 27% svolge un’attività motoria di qualsiasi tipo (camminare, andare in bicicletta, nuotare)

• Il 40% è totalmente sedentario

• Sport continuativo: donne 17%; uomo 26%

• Sport saltuario: donne 8%; uomo 12%

• Un attività motoria blanda: donne 29%; uomini 25%.

• Sedentarietà: donne 45%; uomo 36%

051015202530354045

sportcont.

sport salt attiv.Mot

sedent.

UomoDonna

Epidemiologia italiana 2009 Attività fisica e sportiva

Anziani: sedentarietà

• In Italia, in media, il 31% degli uomini anziani e il 51% delle donne anziane non svolge alcuna attività fisica durante il tempo libero

0

5

10

15

20

25

30

I nactive Occasional Light Moderate Moderatelyvigorous

Vigorous

All causeNon-cardiovascularCardiovascular

Mor

talit

à ag

gius

tata

per

l’et

àCorrelazione tra mortalità ed entità di

attività fisica in maschi anziani

Wannamethee SG et al., Lancet 351:1603-8; 1998

Principi da seguire nel programmarel’attività fisica

Esame del soggetto• Attenta valutazione clinica• Stima della frequenza cardiaca massima al cicloergometro

Tipo• Preferire le attività aerobicheIntensità• Sottomassimale corrispondente al 60-75% del consumo massimo di O2• Evitare sforzi strenuiDurata e frequenza• 45 minuti per seduta; almeno 3 sedute settimanaliModalità di esecuzione• Riscaldamento per 5-10 min• Seduta allenante• Defaticamento per 5-10 min

ATTIVITA’ SPORTIVA IN SICUREZZA: L’IDONEITA’ SPORTIVA AGONISTICA e LUDICO‐MOTORIA

• Nel paziente anziano rischio di CARDIOPATIA ISCHEMICA SILENTE anche nello sportivo amatoriale con carichi di lavoro elevati!

CALCOLO DELLA FREQUENZA CARDIACA DI LAVORO

• Cardiofrequenzimetro indispensabile per i cardiopatici, utile per chi affronta attività fisica. In alternativa misura al polso dei battiti cardiaci.

• Calcolo della frequenza massimale raggiungibile: 220 – età    

• Ad esempio: uomo di 65 anni:

220‐65= 155 bpm frequenza cardiaca massima teorica. Questo calcolo è soggetto a molte variazioni individuali e va considerato come parametro generico             

•Metodo più preciso ed affidabile per il calcolo delle frequenze cardiache di lavoro, di solito utilizzato da atleti professionisti o amatoriali con frequenti sedute di allenamento è 

il test cardiopolmonareper la valutazione del massimo consumo di ossigeno (VO2 max) e della soglia anaerobica (AT)

Quale attività sportiva?

Fattori che

influenzano la scelta

Età, eventuale cardiopatia, capacità

funzionale, stile di vita, motivazione, anamnesi

sportiva, fattori logistici e organizzativi,

condizioni generali, stato apparato osteo-

muscolare

Attività aerobica

•Corsa•Jogging

•Marcia-trekking•ciclismo•nuoto

•sci nordico

Altre discipline (alta componente ludico-ricreativaAttività in palestra (possibile quota isometrica)

Tuttemodulabili

Metodo delle ripetizioni o incruento

(Dal Monte, Faina) 

Come programmare praticamente i carichi di lavoro

Carico ripetuto 13-15 volte: 40 % F Maxcarico ripetuto 10 volte: 70 % F Maxcarico ripetuto 6-7 volte: 80 % F Maxcarico ripetuto 4-5 volte: 85 % F Maxcarico ripetuto 2-3 volte: 95 % F Max

Incremento FC almeno 70 %,controllo PA

COCIS 2003

Raccomandazioni nell’anziano cardiopatico

< 40-60 % della maxcontrazione volontaria

Mantenere FC entro 70 %della FC massima

Telemetrie,cardiofrequenzimetri

Definizione del N°delle serie e delle

ripetute

Verificare che in recupero la FC non sia superiore del 20-30 % rispetto alla base

Imparare a camminare

• Almeno ½ ora • Almeno 3 volte alla settimana• Buon passo (poter parlare con chi ti accompagna)

•Risultati in 3 mesi•Anche in età medio - avanzata•Il limite è l’intensità, non la durata

L’attività fisica nelle varie età

Obiettivi fisico-salutari primari Programma di attività fisica

•Prevenzione e trattamento della malattia coronarica e del diabete tipo II•Mantenimento della funzionalità generale•Miglioramento del benessere psicologico•Mantenimento della integrità muscolo-scheletrica

T: prevalentemente esercizi di mobilità generale e di flessibilità ; alcuni esercizi di resistenza al carico I: moderataD: fino a 60 minuti al dì in più sessioniF: ogni giornoA: favorire l’attività fisica di modica intensità (ad es. camminare) ogni giorno

T: tipo di esercizio, I: intensità, D: durata o quantità,F: frequenza delle sedute, A: attuazione

Anziani oltre 65 anni

ANZIANO :65 anni

• Età anagrafica

• Età Biologica o Fisiologica: stato di salute e condizione fisica

4

6

8

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14

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18

20

1950 1960 1970 1980 1990 2000 2010 2020

0-19 anni60 anni e +

0

100

200

300

400

500

600

700

1950 1960 1970 1980 1990 2000 2010 2020

0-19 anni20-59 anni60-79 anni>80 anni

Modificata da fonte ONU, 1993

Popolazione giovane edanziana in Italia (milioni)

1950-2020

Evoluzione dellapopolazione italiana per classi di età 1950=100

Ippocrate, vissuto 83 anni, dal 460 al 377 a.C

“I vecchi hanno bisogno di meno nutrimento deigiovani. Soffrono di difficoltà respiratorie, dicatarri che provocano accessi di tosse, di disuria,di dolori alle articolazioni, di malattie dei reni, divertigini, di apoplessia, di cachessia, di pruritodiffuso, di torpori. La vista e l’udito siabbassano."

Incidence of Chronic Disease by Age

30

35

43

49

57

20

30

40

50

60

35-44 45-54 55-64 65-74 75+

Age-GroupR

ate

per 1

000

National Center for Health Statistics,Public Health Service 1990

Disease in the Frail Elderly

PathologicAging

20 30 40 50 60 70 80 90 Years

100

50 Oldest-Old“Vulnerability”

Multiple RiskFactors

PolipharmancyADRs

Disability Comorbidity

Critical SocialStatus

FRAILTY20% ultra-65enni

50-60% ultra-80enni

Disease

INVECCHIAMENTO

Aging Life style

Prevalenza (%) di patologie croniche associatee di limitazioni psico-fisiche negli anziani

>85 a.Patologie croniche 65-74 a. 75-84 a.

79.012.223.337.615.852.443.7

IpertensioneScompenso cardiacoArteriopatie perifericheMalattie respiratorieMalattie neurologicheParkinsonismoGonartrosi

72.97.18.3

34.511.314.927.4

82.012.514.544.615.229.534.1

Cacciatore F, Arch Gerontol. Ger 1998

MMSE (<24)Disabilità (ADL)GDS (punteggio)

19.24.59.8

24.513.912.2

34.425.713.1

PREVALENZA ETA’‐CORRELATA DELLA CORONAROPATIA NEGLI USA

0

5

10

15

20

25

40-49 50-59 60-69 70-79 80+

Età (aa)

% FemmineMaschi

0%

5%

10%

15%

20%

25-44 45-54 55-64 65-74 75+

M F

Prevalenza di IMA anni 1988‐1991

Prevalenza di Malattia Coronarica anni 1988‐94

National Health and Nutrition Examination Survey

Età (aa)

Comorbilità e problematiche del paziente anziano in Riabilitazione Cardiologica

Condizione Problematica B.P.C.O.

Alterazioni neuro-cognitive

Depressione

Ridotta funzione VS

Ipotensione ortostatica

Aritmie

Arteriopatia periferica

Diabete mellito

Complicanze respiratorieDifficoltà della valutazione funzionale e prognosticaDifficoltà del training aerobico

Interferenza con la interpretazione dei sintomi, l’alimentazione, la assunzione dei farmaciDifficoltà di applicazione dei programmi di training

Interferenze farmacologicheRidotte motivazioni alla adesione al trainingLimita la esecuzione dei test (ecg da sforzo, spirometria, test psicometrici)

Rallenta la ripresa funzionaleRitarda l’inizio delle attività di training

Complica la terapia farmacologicaLimita la ripresa funzionale

Complicano la valutazione funzionale e prognosticaLimitano i programmi di training

Limita la valutazione funzionale e prognostica

Rallenta la guarigione delle ferite chirurgiche

CardiologoGeriatra

NeurologoPsicologo

Terapista riabilitazioneAltri specialisti

La specificità della valutazione del paziente anziano in Riabilitazione Cardiologica

Stato cognitivo

Polifarmacoterapia

Comorbilità Decondizionamentofisico

Qualità di vita Stato nutrizionaleAbitudini alimentari

Autonomia FunzionaleDisabilità

Supportosocio-familiare

EquilibrioStato psico-umorale

Valutazione multidimensionale

Cardiovascularmortality

All-cause mortality

inactive light moderate vigorous

Physical Activity

Age adjusted mortality rates/1000 person-yrs in 772 men (age >65 yrs; follow-up 5 yrs) with Coronary Heart Disease

20

40

60

Wannamethee S. Circulation 2000; 102

Age

-adj

uste

d m

orta

lity/

1000

Le evidenze scientifiche dell’esercizio fisico

Tolleranza all’esercizio in condizioni di base e dopo riabilitazione, in coronaropatici giovani ed anziani

Basale

0

10

20

30

VO2pi

cco

(ml/K

g/m

in)

Dopo riabilitazione

0

10

20

30

DVO

2pic

co (%

) Giovani; n = 37età media 52 anni

Anziani; n = 22età media 68 anni

Ades , Am Heart J 1990

p <0.001

+ 23%+ 27%

“..Elderly patients have exercise trainability comparable to that ofyounger patients participating in similar exercise rehabilitation..”

Clinical Practice Guidelines no. 17: Cardiac RehabilitationAHCPR Publication No. 96-0672, 1995

0

2

4

6

8

10

12

level 1 level 2 level 3 level 4

Mortality decreases as performance on the 6-min walk test increases

Bittner V et al., JAMA 1993

Mor

talit

y, %

Distance walked stratified by performance level

p < 0.02 for trend

• Minori necessità di coordinazione neuro‐motoria

• Più facile rilievo di PA e FC• Coinvolgimento di minori 

masse muscolari• Più basso valore di picco 

V02• Problemi di “sella”

• Esercizio più fisiologico• Maggiore coinvolgimento di 

masse muscolari• Più alti valori di V02 di picco• Più adatto nella arteriopatie 

periferiche• Rilievo di PA e FC più 

complesso • Difficoltà di coordinazione 

neuro‐motoria

CYCLETTE TAPPETO

LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITA’ FUNZIONALE CARDIOVASCOLARE

NEL CARDIOPATICO ANZIANO

Programmi di Training fisico nel cardiopatico anzianoProgrammi di Training fisico nel cardiopatico anziano

• Endurance training• Interval training• Ginnastica respiratoria e calistenica

• Potenziamento muscolare• Flessibilità articolare

• Endurance training• Interval training• Ginnastica respiratoria e calistenica

• Potenziamento muscolare• Flessibilità articolare

Individualizzazione dei protocolli di training

Quale protocollo per quale paziente?

Training potenziamento muscolare: Come?

• Esercizi dosati per numero,intensità,durata,frequenza

• Ripetuti 8 volte di seguito per gruppo muscolare

• Intensità pari a 40‐50% max capacità sforzo per arrivare ad 80%

• La prescrizione dell’esercizio fisico ha dimostrato numerevoli benefici

• In Italia un numero esiguo di persone svolge regolare attività sportiva

• La prescrizione di esercizio fisico nel paziente anziano mostra molti benefici ma va attuata con attenzione e dopo valutazione medica

• Nel paziente obeso occorre tener presente problemi articolari. Prediligere attività leggere ma continuative

• Prescrivere attività che modificano lo stile di vita quotidiano

CONCLUSIONI

Lo SPORT

non è certo che aggiunga anni alla vita,

ma sicuramente da vita agli anni.

Grazie per l’attenzione!

L’attività fisica nei giovanialmeno un’ora al giorno o per più di 3 gg a settimana

Attività fisica e prevenzione dei fattori di rischio

Influenza genetica

Efficacia misure preventive

Attività fisica

Terapia Dieta

Ipercolesterolemia mista

Ipertensione variabile

Fumo

Diabete tipo 1

Diabete tipo 2

Sedentarietà variabile

SINDROME METABOLICA• Obesità addominale circonf addominale >102 cm

> 82 cm• Dislipidemia Trig,    HDL,      apolipo B• Ipertensione arteriosa >=130,  >= 85 mmHg• Insulino resistenza glicemia basale > 110 mg/dl• Stato proinfiammatorio proteina C • Stato protrombotico > PAI‐1 e fibrinogeno

DietaAttività fisica

pesoTrigliceridiColesterolo

Pressione arteriosa