Qualcosa di immane, l'arte e la grande guerra

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    SILVY edizio

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    Qualcosa di immanelarte e la grande guerra

    MASSIMO LIBARDI FERNANDO ORLANDI MAURIZIO SCUDIERO

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    2012 by Silvy Edizioni

    Silvy Edizioni38050 Scurelle (TN) - Italytel_ +39 0461 763232fax_ +39 0461 763007internet: www.silvyedizioni.come-mail: [email protected]

    ISBN: 978-88-97634-05-8

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    SOMMARIO

    ROBERT MUSILCAMERATI, COLLABORATE!

    PRESENTAZIONE MASSIMO LIBARDI E FERNANDO ORLANDILAPOCALISSE DEL MODERNO:LE TRASFORMAZIONI CULTURALI DELLA GRANDE GUERRA 1

    Gli oscuri ermenti del nuovo secolo I sismograf della fne del mondo Lentusiasmo della mobilitazione Il disinganno e lorrore Esperienza e guerra

    NICOLETTA DACREMA ANCORA GUERRA, ANCORA PROPAGANDA 5 MASSIMO LIBARDI E FERNANDO ORLANDII KRIEGSMALER 7

    Guerra e pittura I Kriegsmaler 7I temi Le mostre

    FLOAREA VRBANLAVANGUARDIA RUSSA E LA GRANDE GUERRASUL FRONTE ARTISTICO: LE DONNE IN PRIMA LINEA 9

    Dal modernismo allavanguardia Le esposizioni e i gruppi artistici prima della guerra Lo spirito di guerra nel periodo antebellico Tempi di guerra Limpatto della guerra sullAvanguardia Il tema della guerra Natalya Goncharova e le immagini mistiche della Guerra

    Voina di Olga Rozanova Guerra universale Sulla guerra si allunga lombra della Rivoluzione

    ANTONELLA GARGANOTEMPO DI GUERRA: IL COLORE E LE FORME DELLA BATTAGLIA 15

    MAURIZIO SCUDIEROI FUTURISTI ALLA GUERRA 16Le premesse teoriche. Il pensiero uturista e la guerra Intermezzo. La guerra Italo-Turca, le Guerre Balcaniche e le parole in libert La guerra... La neutralit... Linterventismo

    La Guerra Dalla teoria alla pratica: i uturisti al ronte Dopo Dosso Casina. La guerra letteraria: cronache daLItalia futurista 22La guerra uturista. Finale in pittura

    APPARATI

    BIOGRAFIE DEGLI ARTISTI

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    PRESENTAZIONE

    Tra i molti modi in cui si pu de nire la Grande guerra vi anche la avanguardie. Il periodo che ne precede lo scoppio vede il radicale

    dello statuto sociale degli artisti e apre lepoca dei movimenti organmani esti. Espressionismo, Cubismo, Futurismo, Vorticismo, e la compdelle avanguardie russe de niscono le proprie poetiche prima del 1914stagione hanno le proprie radici Dadaismo e Surrealismo.

    Molti degli esponenti delle avanguardie si arruolerrano entusiastmolti di loro caddero nelle trincee della vecchia Europa. Ma soprattutte raccontarono la guerra con i linguaggi delle arti gurative, dando produzione artistica che non ha leguale in nessun altro confitto.

    Il volume racconta questa vicenda seguendo due percorsi paralle quello saggistico: si inizia descrivendo latmos era culturale del prdel Novecento e poi si analizza la struttura della macchina della propparti successive prendono in esame alcune esperienze particolarmenteSi tratta dellattivit del corpo deiKriegsmaler austro-ungarici, degli espresstedeschi, dei uturisti italiani, e delle avanguardie russe.

    Il secondo percorso racconta il confitto attraverso blocchi di impunto di partenza sono i pittori che in qualche modo hanno presagito elapocalisse che si stava preparando, in particolare Ludwig Maidner, csezione dedicata allinterventismo e alla mobilitazione. Successivamenalcuni lavori che tentano di concettualizzare o simboleggiare la guerra.

    La propaganda e le riviste di guerra sono documentate nella sezioncon una attenzione particolare rivolta a pubblicazioni quali laTiroler Soldate

    Zeitung , Kriegszeit e Blast .Sezioni speci che riguardano i uturisti italiani, lavanguardia russ

    di Natalya Goncharova e Olga Rozanova, che anticipano i libri dartesuccessivi) e il corpo deiKriegsmaler .

    Il percorso ora procede per temi: i ritratti e gli autoritratti, la vita arappresentazione delle trincee e dei combattimenti, laspetto industriadella guerra, i paesaggi, i eriti, i prigionieri, i pro ughi. Le ultimra gurano la ne, la distruzione e la morte.

    Il volume si conclude con una selezione di tavole parolibere trattaLItal uturista(1916-1917).

    Gli autori

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    2. Al red Kubin,La torcia della morte , 19143. Albin Egger-Lienz,La danza della morte

    1809 , 1916

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    LAPOCALISSE DEL MODERNO:

    LE TRASFORMAZIONI CULTURALI

    DELLA GRANDE GUERRA

    MASSIMO LIBARDI E FERNANDO ORLANDI

    La mobilitazione, che lacer il mondo e il pein maniera tale che no a oggi non hanno pessere ricuciti, anche la conclusione del rom[...]Che ci u la guerra, e non poteva non essesomma di tutte le correnti, gli infussi e i movicontrastanti che illustro.1

    GLI OSCURI FERMENTI DEL NUOvO SECOLO

    Forse il modo migliore per raccontare come la Grande guerra abbiamondo cominciare dalla grande esposizione universale di Parigiil 14 aprile del 1900. Pi delle altre che a partire dal 1798 si eranEuropa o negli Stati Uniti, lesposizione di Parigi celebrava, al pasecolo, lo splendore della civilt europea.2

    LEuropa era il centro del mondo, il centro della modernit trion aavevano scritto gli organizzatori, lesposizione aveva il proposito di

    1 Robert Musil,Diari , Torino, Einaudi, 1980,p. 1567.

    2 In realt quella del 1789 si chiamavaesposizione nazionale dellindustria. Laprima esposizione universale u quella diLondra del 1851.

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    4. Xenien-Almanach au das Jahr 1915 [DeKriegs-Almanach 1914 ], Lipsia, XenieVerlag, 1914. In antiporta riportalopera di Egger-Lienz (tav. 5)

    5. Albin Egger-Lienz,La danza della mor1809 , c. 1914

    degnamente il XX secolo e celebrare in tal modo la nuova tappa seguita dalcammino progressivo della civilt contemporanea.3 Qualche decennio prima il

    loso o Hermann Lotze de niva le esposizioni universali le vere este del nostrotempo.4 LEuropa era anche il centro dellOccidente, termine che aveva persouna connotazione puramente geogra ca, per indicare piuttosto la dimensioneterritoriale della modernit.5

    Ma cosera la modernit? Per gli europei della svolta del secolo si identi cava conlidea di un progresso senza ne, con la civilt industriale, con il dominio delluomosulle macchine, con un continuo mutamento degli stili di vita, un benesserecrescente, la vita nelle metropoli. Luomo europeo si percepiva come larte ce dellasociet pi ricca, potente, colta che mai la storia avesse costruito. Questo era ancheil mondo dellabelle poque , delloperetta, della gioia di vivere, di una vita spensieratae spumeggiante che sembrava non dovesse avere mai ne.

    Da questo sentire erano tuttavia escluse le moltitudini: gran parte dellapopolazione era anal abeta e la vita nelle campagne seguiva ancora ritmi naturalie antiche costumanze. Fu proprio la Grande guerra a mettere a contatto le masseeuropee con la tecnica e la complessit dellorganizzazione: il confitto rappresen

    per milioni di uomini un corso accelerato e violento di modernit impartito insituazioni estreme di sradicamento e di minaccia per la vita, di so erenza e di dolore,una dolorosa gestazione del moderno, di cui la guerra era insieme glia e potentegeneratrice.6 Lingresso nella modernit coincide dunque con lapprendistato bellico.

    Ma se manteniamo lo sguardo sulle metropoli europee, paradossalmente proprio in questo periodo che viene coniata lespressione n de sicle , che porta cons la percezione di un inarrestabile tramonto. Lespressione nata in Francia nel 1888allude a un secolo moribondo e per, se da un lato introduce allidea pessimisticadella ne, dallaltro riempie il secolo che sta per giungere di attese e speranze. Ilnuovo secolo era atteso come una svolta epocale ricca di promesse: chi avrebbeimmaginato che in un solo quindicennio questa civilt europea, il mondo di ieri,sarebbe crollata dando vita a uno dei peggiori periodi di barbarie che il continente

    abbia mai visto?Forse dobbiamo allora chiederci quanto questa rappresentazione della modernite lottimismo dellOttocento che si proiettava sul secolo a venire cogliessero linterarealt. Uno sguardo pi attento rivela, celato sotto le apparenti certezze, unsotterraneo magma incandescente, destinato prima o poi ad aprirsi un varco verso lasuper cie e a straripare. Da questo punto di vista alcuni avvenimenti rivestirono unvalore paradigmatico.

    Proprio allinizio del secolo tre imponenti terremoti rivelarono tutta la ragilitdel sogno di potenza delluomo. Il 14 aprile 1906 la citt di San Francisco ucompletamente rasa al suolo: nonostante il numero limitato dei morti (circa 500)lopinione pubblica mondiale rimase impressionata dalla vastit della distruzione.In agosto u la volta di Valparaiso in Cile (circa 20.000 morti), ma levento pisconvolgente u il terremoto che il 28 dicembre 1908 cancell le citt di Messinae Reggio Calabria, provocando quasi centomila vittime. Le etto sullopinionepubblica u enorme, la catastro e ebbe un eco vastissimo: Elias Canetti ricorda ilTerremoto di Messina come una delle attrazioni del Wurstelprater, una sezionedel Prater, di Vienna.7 Max Beckmann subito dopo la catastro e dipinge un olio daltitoloScene dalla distruzione di Messina(tav. 6).

    3 Citato in Emilio Gentile,L apocalisse delmodernit. La Grande guerra per luomonuovo, Milano, Mondadori, 2008, p. 2

    4 Citato in Walter Benjamin,Parigi capitaledel XIX secolo. I passages di Parigi , Torino,Einaudi, 1986, p. 264.

    5 Gentile,L apocalisse , p. 35.6 Antonio Gibelli,Lo cina della guerra,

    Torino, Bollati Boringhieri, 1991, pp19.

    7 Elias Canetti,Il rutto del uoco, Milano, Adelphi, 1999, p. 71.

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    La natura, che luomo credeva di andare assoggettando tramite llindustria, dimostrava di essere del tutto estranea e riottosa al progetto Cos la relazione al Senato del Regno: Il senso di ragilit e di ne daccompagn questi avvenimenti u ortemente rin orzato dal passagg1910, della cometa di Halley che provoc scene di panico collettivo. rinchiuse in casa per paura dei gas velenosi che si credeva si trovassero vi u la corsa a comprare maschere antigas e gli imbonitori da era ecle pillole anticometa. Altri si diedero alla disperazione o a preghiere cola notte del 18 maggio si allontanarono dalle citt per aspettare la catasUna testimonianza di questo clima si trova in una poesia di Georg Heym:

    anno ressa nelle strade,/Scrutando in cielo il segno minaccioso/Delle codi uoco,/Che s orano le torri rastagliate. Larrivo della cometa porcarestia [che] entran strisciando, dentro i letti si voltolano e gemono

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    6. Max Beckmann,Scene dalla distruziondi Messina, 1909

    7. Max Beckmann,La ondamento del Titanic , 1912-13

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    il tempo morto e vuoto dei suoi venti; impietriscono i mari; gli alberi nonconoscono stagioni,/restano eternamente senza vita.8

    In ne, due anni dopo, il 14 aprile del 1912 con la ondamento delTitanic nelreddo Mare del Nord, al largo delle coste inglesi, colava a picco la ducia assoluta nella

    tecnologia e nei valori che avevano dominato lo spirito dellabelle poque (tav. 7). Lanatura riprendeva la sua rivincita e dopo di allora nulla u come prima. Il nau ragioprovoc nelle coscienze europee uno shock enorme e venne ad assumere un ruoloparadigmatico, su cui sono stati scritti quasi seimila libri e girati sei lm.

    Sotto la ragile patina positivista e ottimista questi avvenimenti acevano intravvedereun ribollente mondo di emozioni, di tensioni e paure. Robert Musil nellUomo senzaqualit, unopera cardine per conoscere le correnti intellettuali del primo Novecento,cos descrive questo lento eclissarsi dellottimismo che aveva accompagnato la svolta delsecolo: ci si trov di ronte ad una insoddis azione non meglio de nibile, una misteriosamalattia del giorno [] i tempi erano cambiati, come una giornata che comincias olgorante dazzurro e poi va pian piano velandosi.9

    I SISMOGRAFI DELLA FINE DEL MONDO

    La percezione di queste aglie e ratture nellordinata super cie della modernit avevatuttavia avuto tra la ne dellOttocento e linizio del nuovo secolo i suoi acuti sismograin intellettuali, scrittori, poeti, artisti.

    8 Georg Heym, Gli uomini anno resstrade, in Id.,Umbra vitae , Torino,

    Einaudi, 1982, pp. 79-81.9 Robert Musil,Luomo senza qualit, TorinoEinaudi, 1972, p. 53.

    10 Georg Heym, La Morgue, in Id.Umbravitae , p. 89.

    11 Georg Heym,Dichtungen und Schri ten, vo3, Amburgo, Ellermann, 1964, p. 89; anche p. 164.

    12 Idem, p. 173.

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    7Per molti di loro il mondo della sicurezza borghese aveva pr

    pro ondo senso di noia. Scrive Heym: Partimmo cinti al pari Ferrosonanti al pari di Golia./Ed ora abbiamo topi e vermi erranti/Sultriste compagnia.//[...] Cosa trovammo agli angoli del cielo?/Un vuoUn vuoto nulla ci che resta alluomo. Tutto piuttosto che esseredi questo nulla: Anchio posso dire: Se solo ci osse una guerraguarito. Ogni giorno uguale allaltro. Nessuna grande gioia, nesdolore. Di tanto in tanto, qualche amoretto. tutto cos noioso.11 Ancora

    giugno 1911 scriveva su Aktion: La nostra malattia una noia senza La nostra malattia vivere alla ne di un giorno, durante una sera i cos so ocante, che di cile sopportare le esalazioni della pumondo. [] La guerra scomparsa dal mondo, e la pace eterna ne miseramente leternit.12

    La metropoli per il poeta tedesco che morir nel 1913, non pisplendido e luccicante della modernit: nelle sue citt troneggiano i

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    8. Mikalojusiurlionis,Fulmini , 19099. Ludwig Meidner,Paesaggio apocalittic,

    1912

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    demoni dellindustrialismo e quelli della guerra, per la quale lindustrialismolavora: la citt moderna e la guerra moderna nascono dallo stesso grembo,13 ilgrembo dellindustria che ha plasmato la citt contemporanea.

    Cos il dio della citt sta seduto sopra un blocco di case, gli cingono laronte i venti neri,/E guarda irato ove laggi, sperduti,/Si con ondono gli ultimi

    quartieri.//Accende il rosso ventre, a Bal, la sera,/E le grandi citt stanno inginocchi/A lui dintorno. Innumeri rintocchi/Salgon dalla marea di torri nera.// [...]Denso/Di ciminiere e abbriche a lui sale/Il umo, come nuvola dincenso.14

    Per il pittore Franz Marc lEuropa, vecchia e invecchiata, ha bisogno di unsacri cio di sangue per rinascere. LEuropa ha perso la sua spiritualit: le scienzehanno divinizzato il mondo e sostituito Dio con luomo, sono atali a tutto ciche oggi ancora sacro e noto e necessario.15 Come la spiritualit cos malatala politica e larte. Il traguardo segreto della guerra non dunque una vittoriaterritoriale, ma la distruzione delle catene, la ormazione di un nuovo tipo umano,la vittoria spirituale delluomo europeo.16

    La tesi del declino spirituale dellOccidente un tema ricorrente nel dibattitodel periodo. Nel 1918 esce il primo volume di un libro che avr un grande successo,Il tramonto dellOccidente di Oswald Spengler, pubblicato nellestate di quellanno,

    ma gi nito nella sua stesura quando scoppi la grande guerra. Spengler duna visione organicistica delle civilt per le quali descrive una mor ologia naturaledesunta dalle teorie di Goethe che stabilisce per ognuna un ciclo che si conclude conlineluttabile tramonto. al tramonto, secondo il loso o tedesco, giunto anchelOccidente, il cui suolo ormai meta sicamente esaurito.17

    Spengler u ritenuto un pro eta e raggiunse una grande notoriet. In realt chiaveva lucidamente pro etizzato lavvento imminente di unepoca di distruzioni e

    13 Ladislao Mittner,Storia della letteraturatedesca, vol. 3, Torino, Einaudi, 1971, p

    1223.14 Georg Heym, Il dio della citt, in IUmbra vitae,p. 55.

    15 Franz Marc, Il tipo superiore, in IdScritti: 1910-1915 , Firenze, Hope ulMonster, 1987, p. 102.

    16 Idem,p. 99.17 Oswald Spengler,Il tramonto dellOcciden

    Milano, Longanesi, 1978, p. 7 e p.17

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    cataclismi era stato il loso o tedesco Friedrich Nietzsche (Thomas lettera chiama Spengler lastuta scimmia di Nietzsche). Lidea di uventura e di una vicina catastro e, ne attraversa lintera opera. Gi neConsiderazioni inattuali , intitolataSchopenauer come educatore e scritta nel 18cos descrive la nuova atmos era intellettuale: Le acque della religion

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    10. Ludwig Meidner,Paesaggio apocalitt1913

    11. Ludwig Meidner,Visione apocalittica,1912

    12. Ernst Barlach,Il vendicatore , 1914

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    ritirano lasciando acquitrini e paludi; di nuovo le nazioni si dividono nella massimaostilit e bramano dilaniarsi. Le scienze, esercitate senza alcuna misura e nel piciecolaisser aire , sminuzzano e dissolvono ogni salda credenza; i ceti e gli staticivili vengono travolti da uneconomia del denaro enormemente spregevole. Mai ilmondo u pi mondo, pi povero di amore e di bont. Sta sopraggiungendo unanuova barbarie preparata anche dallarte e dalla scienza: vi sono certo orze, orzeenormi ma selvagge, primordiali e del tutto impietose. In angosciosa attesa si guardaa esse come al crogiuolo della cucina di una strega: da un momento allaltro puesserci un sussulto o un lampo ad annunciare apparizioni tremende.18

    E di questotremendumsi a pro eta il loso o: Conosco la mia sorte. Un giornosar legato al mio nome il ricordo di qualcosa di enorme una crisi, quale mai siera vista sulla terra, la pi pro onda collisione della coscienza, una decisione controtutto ci che nora stato creduto, preteso, consacrato. Queste parole ne eceroil nume tutelare di tutti i rivolgimenti attesi o sperati allinizio del secolo:19 Tuttala nostra cultura europea come se andasse verso una catastro e: inquieta, violenta,precipitosa, come un ume che vuole arrivare alla ne .20 E questa ne la guerra.Cos ri erendosi allultima parte dell Also sprach Zarathustra, a erma: Quando lopubblicher dopo alcuni decenni di crisi mondiali intendo: GUERRE sarallora la sua vera ora.21

    Le rappresentazioni di un uturo agli antipodi delle promesse trion ali dellacivilt occidentale si trova in tutte le letterature europee. Lo scrittore inglese Herbert

    George Wells nel romanzoLa macchina del tempo(1895) racconta di un viaggiatoreche giunge nellanno 802.701. La terra abitata da due razze, entrambe discendentidagli esseri umani di oggi, ma pro ondamente decadute. La prima quella degliEloi, miti e gracili creature dal colorito roseo e dallaspetto delicato, che vestonoabiti leggiadri e passano il tempo a giocare e divertirsi. Sembrano esseri invidiabili,gli Eloi: ma a conoscerli meglio ci si accorge che la loro intelligenza limitata,il loro linguaggio in grado di esprimere soltanto emozioni elementari, e la loro

    18 Friedrich Nietszche,Schopenauer come educatore , Milano, Adelphi, 1992. VediancheUmano troppo umano, Milano, Adelphi, 1967, pp. 249-250; eLa gaiascienza, Milano, Adelphi, 1977, pp. 25

    256.19 Id.,Ecce homo, Milano, Adelphi, 1969, 135 e 120.

    20 Id.,Lanticristo, Milano, Adelphi, 1977,466-467.

    21 Id., Epistolario, Milano, Adelphi, 1980,334.

    22 Carl Gustav Jung,Ricordi, sogni, rifession,Milano, Rizzoli, 1988, p. 219.

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    capacit di provvedere a se stessi molto ristretta; essi si cibano esclurutta, e abitano costruzioni evidentemente ereditate da una precedent

    evoluta. Appena scende la sera, gli Eloi hanno paura, perch dalle viscemergono i Morlocchi, esseri biancastri scimmieschi e mollicci, che trvita a accendati a produrre beni materiali nelle loro abbriche sotterrasoltanto per catturare gli Eloi, di cui si cibano. Questi ultimi sono dunalla condizione di bestiame brado a disposizione dei ributtanti Morloccviene spiegato dallautore medesimo, le due razze discendono rispettivclasse borghese e dalla classe proletaria, e se i secondi sono giunti adtotale abbruttimento, i primi non sono certo da meglio, nella loro semi-

    Una raccolta di visioni apocalittiche che sembrano anticipare la ctrova nelLibro rossodi Gustav Jung. Come scrive inRicordi, sogni, rifessioni , dopla rottura con Freud:

    Si scaten un fusso incessante di antasie, e eci del mio meglio per non perdere lEro inerme di ronte a un mondo estraneo dove tutto appariva di cile e incom[] Le tempeste si susseguivano, e che potessi sopportarle, era solo questionebruta. Per altri hanno rappresentato la rovina: cos per Nietzsche, Hlderlin,

    altri Nel reggere a questi assalti dellinconscio ero sostenuto dal saldo convincobbedire a una volont superiore.22

    Il primo di questi episodi si mani est nellottobre del 1913 nel viaggio in treno verso Scia usa durante il quale ebbeuna visione apocalittica scorse unalluvione di melma, macerie e morti invadere la terra dalla R Alpi. Lo scoppio della Prima guerra mondiale con erm a Jung lintui

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    13. Ludwig Meidner,Paesaggio apocalitt1916

    14. Ludwig Meidner,Citt in amme ,1913

    13

    proprie inquietanti derive psichiche non erano casuali ed isolate ma rispecchiavanolangoscia collettiva di un mondo che stava spro ondando nellabisso. Alcune di questevisioni ricordano quelle descritte da Hermann Hesse inDemianpubblicato nel 1919:

    Questo mondo, com oggi, vuole morire, vuole andare a morire e ci riuscir []Sappiamo che il nostro mondo marcio, ma questo non sarebbe ancora un valido motivoper predirne il tramonto o qualcosa del genere. Da parecchi anni per accio sogni daiquali concludo o intuisco, come vuoi, che il crollo del vecchio mondo vicino. [...] Ilmondo vuole rinnovarsi. C odore di morte. Non viene niente di nuovo senza la morte.[] Ci sar la guerra. [...] Ci sar orse una grande guerra, una guerra molto grande. Maanche questo sar soltanto linizio. Comincia il nuovo e il nuovo per coloro che sonolegati al vecchio sar terribile.23

    soprattutto il mondo austriaco a intercettare queste tensioni, tras ormate poinellabusata ormula della gaia apocalisse, che tuttavia resta uno degli ossimori pi

    elici e indicativi del clima culturale viennese; di un impero che muore a tempo divalzer e che rimanda alla leggenda del Titanic la cui orchestra in impeccabile racnero continu a suonare no alla ne; o nella de nizione di Vienna come dellastazione sperimentale della ne del mondo coniata da Karl Kraus.

    Lespressionista Al red Kubin neLaltra parte (1907) narra di un misterioso magoe ipnotizzatore, Claus Patera, che onda in un luogo imprecisato dellAsia centraleil Regno del Sogno. Perla, la capitale, costruita con case corrose e mal amate dellavecchia Europa, ricorda Praga. circondata da unenorme muraglia che la di endedal progresso: attraverso lunica porta che si apre in essa non pu passare nulla chenon sia gi stato usato. La natura avvolta in un perenne grigiore e gli abitantivivono unesistenza nevrastenica e priva di uturo: il cielo che vi si stendeva sopra

    23 Hermann Hesse,Demian, Venezia, Mars1994, pp. 329, 349, 369, 357-377.

    24 Al red Kubin,Laltra parte , Milano, Adel1965, p. 51.

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    14 era eternamente osco; il sole non splendevamai , mai si vedevano, di notte, la lle stelle.24 Ovunque aleggia un senso di mistero che si mani esta attraveinquietanti e bizzarri.

    Nella seconda parte della narrazione si assiste a un inarrestabileverso la decadenza e il crollo: nevrosi di massa, carestia, disgregazionemutamenti climatici, invasione delle acque paludose, scorrerie degli

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    15. George Grosz, Metropoli [Sguardo sulmetropoli ], 1916-17

    16. George Grosz,Dedicato a Oskar Panizza, 1917-18

    15

    distruzione del regno di Patera, per un enomeno di putre azione organica, unaanticipazione del crollo della Duplice Monarchia e si inserisce a pieno titolo nellaletteratura mitteleuropea della crisi che descrive il vecchio mondo non come unaHeimat perduta, ma come una realt so ocante e intimamente morta.

    Temi analoghi, sia pure con una coloritura del tutto particolare, si trovano nellaletteratura russa a cavallo della svolta del secolo una delle pi straordinarie epocheletterarie che si concluder con la ne tragica di tutti i suoi protagonisti.25 Si trattadi una generazione di poeti e di scrittori che percepiva in modo spasmodico ilrombo sotterraneo degli avvenimenti, la crisi della cultura borghese e lapprossimarsidella tempesta. Una generazione, ha osservato Angelo Maria Ripellino, pervasa daldisperato presagio della vicina catastro e, dallansia ebbrile del crollo del vecchiomondo, i cui esponenti vivevano in unaura di anatismo, ansiosi di teo anie, dimiracoli, di apocalissi.26

    Sono soprattutto i simbolisti a dare voce allinsoddis azione del presente e allapredizione di una apocalisse prossima ventura: Aleksandr Blok nel Mondo terribile ,Fedor Sologub, Andrei Belyi, Valerii Bryusov descrivono il mondo della grande cittcome un in erno, in cui luomo contemporaneo si trova esiliato. La realt immobile,

    pietri cata, luomo intorpidito, solo un gesto estremo, la liberazione delle orzeelementari, barbariche, del popolo russo pu salvare una civilt in decomposizione,gi in preda della catastro e.

    25 Roman Jakobson, Una generazione che hadissipato i suoi poeti. Il problema MajakoMilano, SE, 2004.

    26 Angelo Maria Ripellino,Letteratura come itinerario nel meraviglioso, Torino, Einaud1968, pp. 128 e 131.

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    17. Otto Dix,Guerriero morente , 191318. Franz Marc,Forme in lotta[Forme

    astratte 1], 1914

    17

    Di queste atmos ere impregnato il gruppo degliSciti , nato nel 1917 e cheinterpretava il grande sconvolgimento come catarsi dellumanit e tras gurazionedel globo terracqueo.27 Il richiamo al popolo barbaro degli sciti evocato controil decadente occidente europeo. Lo scitismo rappresenta un con uso miscuglio dimessianesimo, slavo lia, socialismo rivoluzionario. Ad esso aderirono personalittra loro molto diverse come Belyi, Blok, Remizov, Mandelshtam, Oreshin, Esenin.

    A di erenza che nel resto dellEuropa, in Russia la ricerca letteraria si coloradi temi religiosi e teologici. Il simbolismo, interessato alloccultismo e alle teorieantropososo che e teoso che, intrecci un serrato dialogo con loso quali VladimirSolovev, Dimitri Merezhkovskii, Pavel Florenskii. I simbolisti considerano laspettoreligioso la orza spirituale centrale. Anzi accentratrice, che non riguarda solo la vitadellindividuo, bens quella della societ, della comunit, della collettivit. A questarivalutazione della religione e dellelemento religioso si collega spesso anche lideadi un rivolgimento rivoluzionario, la speranza apocalittica in una societ nuova e inun uomo nuovo.28

    Bench in genere apolitici, gli scrittori legati al simbolismo videro nellarivoluzione del 1905 la con erma di una catastro e imminente che avrebbe partorito

    un nuovo mondo. In Russia, orse pi che la Grande guerra,29

    u la rivoluzionead essere il punto di coagulo delle attese messianiche: cos gli sciti, in un tragicoequivoco, videro nei bolscevichi i nuovi barbari giunti a rinnovare la razza e laspiritualit russe.

    LENTUSIASMO DELLA MOBILITAZIONE

    Ci che non era visibile prima della guerra, se non a pochi che sapevano intravvederele crepe nascoste dellapparentemente compatto spirito europeo, ai diagnostici dellacrisi spirituale del grande organismo europeo,30 divent chiaro a molti durantee dopo la guerra. La guerra che nelle speranze dei pi doveva nire per Natale,

    27 Idem, p. 170.28 Julia Scherrer, La ricerca loso co-

    in Russia allinizio del XX secolo, iE m Etkind et al. (a cura di),Storia della

    Letteratura Russa, vol. 3,Il Novecento, t. 1,Torino, Einaudi, 1989, p. 201.29 Michail Heller, La letteratura della

    guerra mondiale, inIdem, pp. 721-731.30 Musil,Diari , p. 861.31 Franz Marc,I cento a orismi. La seconda

    vista, Milano, Feltrinelli, 1982, p. 45.32 Hesse,Demian, p. 385 e anche p. 233.33 Marc,La seconda vista, p. 41.

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    distrusse completamente il vecchio mondo. Essa u dunque una vera aprivelazione come suona il suo senso letterale.

    Lo scoppio della guerra u percepito da molti come una necessitmalattia attraverso cui il mondo deve passare per potersi rigenerare, della vecchia, della invecchiata e peccatrice Europa.31 La violenza u paragalle doglie del parto, meta ora che compare ossessivamente insieme malattia e della ebbre.

    Sia in Franz Marc che in Hermann Hesse compare la meta ora delluNei sogni di Emil Sinclair, il protagonista diDemian, un uccello gigantesco lper uscire dalluovo e luovo era il mondo e il mondo doveva andare inmentre Marc parla delluovo cosmico con la tenerezza di ci che sta p

    luce: Chi nobile e leale allontana la massa indisciplinata dalla culuovo cosmico.33 In entrambi i casi la culla del nuovo, simbolo direnovatio.Dallo scontro armato ci si aspettava un nuovo ordine sociale esattam

    nell Apocalisse di San Giovanni, la nuova Gerusalemme risorge dalle mondo. Si auspicava la puri cazione dellEuropa, il tramonto di tuttpoteri e di una societ che non poteva essere tras ormata solo con lache precedono la Grande guerra sono anche gli anni in cui nascon

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    avanguardie. Al centro dei mani esti degli espressionisti e dei uturisti c la volontdi rigenerare la societ attraverso larte. Lobiettivo polemico era la societ borghese,ritenuta ormai intimamente vuota. Scrive Musil:

    Lo spirito era a are duna minoranza europea appartenente allopposizione. [] Lanostra poesia stata una poesia che operava sul rovescio della medaglia, una poesia delleeccezioni nella regola, e spesso persino di eccezioni delle eccezioni. Nei suoi massimiesponenti. E appunto perci essa era, a suo modo, animata da quel medesimo spiritobattagliero e conquistatore che noi avvertiamo nella sua orma primigenia, meravigliati e

    elici, in noi e intorno a noi.34

    La guerra, nelle parole dello scrittore austriaco, dunque la realizzazionepolitica della tensione al nuovo, alla rigenerazione della societ propugnata dalleavanguardie, molti esponenti delle quali aderirono entusiasticamente al confitto.

    Sempre Georg Heym nel rammento poetico del 1912La guerra, la descrivecome una orza demoniaca che percorre le citt sterili, ruderi di una civiltpietri cata, distruggendo ogni cosa e preparando cos lavvento del nuovo. Solo chequesto nuovo u qualcosa di spaventoso.

    La guerra, seppure a lungo annunciata, giunge allimprovviso e provoca in

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    19. Bohumil Kubita, Artiglieria costale incombattimento con la fotta, 1913

    20. Thophile Alexandre Steinlen,Lamarsigliese , 1915

    20

    ogni nazione pro onde mani estazioni di entusiasmo patriottico, ogni divisione sociale e politica e a sentire i popoli uniti intorno aNoi sentiamo, annota Robert Musil nellagosto 1914, di venire serrunindicibile umilt, in cui il singolo ridivenuto un nulla al di l

    compito di proteggere la stirpe.35

    Centinaia di migliaia di persone, scrivvolta il paci sta Ste an Zweig, sentivano allora come non mai queldovuto sentire in pace, di appartenere cio ad una grande unit.36 Mentre Hecos descrive quelle giornate:

    Tutti gli uomini erano come a ratellati. Pensavano alla patria e allonore. Ma scoperto del destino quello cui tutti volgevano per un attimo lo sguardo. Giovani

    34 Robert Musil, La Germania in Europa, inMario Schettini (a cura di),La letteraturadella Grande guerra, Firenze, Sansoni, 1968,pp. 152-153.

    35 Idem, p. 153.36 Ste an Zweig,Il mondo di ieri , Milano,

    Mondadori, 1979, p. 180.

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    21. Adriana Bisi Fabbri,Interventismo,1915

    22. Roberto Marcello Baldessari,Galleriabandiere alleate , 1918

    21

    dalle caserme, salivano sui treni e su molte acce vidi un segno [...] un segno bello e pienodi dignit che signi cava amore e morte. Anchio ui abbracciato da gente mai vista e capiie ricambiai di buon grado. Lo acevano in uno stato debbrezza, non era la volont deldestino, ma lebbrezza era sacra e traeva origine dal atto che tutti avevano gettato quellosguardo breve e impressionante negli occhi del destino.37 37 Hesse,Demian,pp. 381-382.

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    Questo sentirsi tutti ratelli ci che descrive Gerda Fischel al padre: Tu non immagini quanto amore, quanti sentimenti mai c

    oriscano adesso per tutte le strade! Siamo vissuti come le bestie cun bel giorno distrugge; ma ora diverso! E una cosa immensa, ti

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    23. Almanacco della guerra,Firenze,Edizioni Lacerba, 1915

    24. Filippo Tommaso Marinetti, Zang tumb tumb, Milano, Edizione utudi Poesia, 1914

    25. Filippo Tommaso Marinetti,8 anime

    una bomba, Milano, Edizione utu

    di Poesia, 1919

    23

    sono ratelli, neppure la morte nemica; si ama la propria morte per amore deglialtri; oggi per la prima volta si capisce la vita!.38

    In un capitolo delDoctor Faustus , Zeitblom, il vecchio umanista portavocedi Thomas Mann, ricorda le prime ardenti giornate dellagosto 1914 aMonaco, il ermento vissuto dalla citt, gli entusiasmi popolari, lebbrezza dellamobilitazione:

    Nella nostra Germania, non si pu negarlo, essa aceva soprattutto una esaltanteimpressione di orgoglio storico, accompagnato dalla gioia di mettersi in marcia, diabbandonare la vita quotidiana, di liberarsi da un ristagno nel quale non si sarebbe potutocontinuare, in un entusiasmo rivolto allavvenire, in un appello al dovere virile, in una

    esta eroica.39

    La macchina della mobilitazione si mette in moto dagli u ci di arruolamentodelle citt, dalle caserme, dalle stazioni erroviarie, uno dei luoghi che si incontranopi requentemente nelle testimonianze letterarie. Cos Ernst Glser descrive lebanchine della stazione di Friburgo:

    Studenti con giacche antasiose balzarono cantando sul treno. Dai nestrini essi baciavanoragazze che regalavano loro ori. Signori anziani avevano attaccato bandierine ai lorobastoni e li portavano sulla spalla. Soldati che recavano in lzati mazzi di rose nelle cannedei ucili venivano colmati di doni, come se osse il loro compleanno. [...] Allegre rottedi ragazze in abiti bianchi correvano verso i soldati e appuntavano loro ori sul petto. [...]Tutti ridevano, pi di tutti i soldati. Andavano in vacanza o ad una sagra?.40

    In un saggio del 1918 rimasto incompiuto,La ne della guerra, Musil cerca didescrivere pi razionalmente questa esperienza:

    Svan la orma organizzata della vita, che ciascuno aveva intimamente mal sopportato,luomo si use con luomo, la non chiarezza con la non chiarezza, non si conosceva,

    38 Musil,Luomo senza qualit, p. 1280.39 Thomas Mann,Doctor Faustus , Milano,

    Mondadori, 1970, p. 361.40 Ernst Glser, Classe 1902, in ScheL

    letteratura, p. 323.41 Robert Musil,Das Ende des Krieges

    Idem,Gesammelte Werke , Reinbeck beiHamburg, Rowohlt, 1978, p. 1343.

    42 Id.,Diari , p. 986.43 Je rey Verhey,Spirit o 1914.

    Militarism,Myth and Mobilization in

    Germany , Cambridge, Cambridge U. P2000. Si veda anche Reinhard RrupDer Geist von 1914 in DeutschlanKriegsbegeisterung und Ideologisierudes Kriegs im Ersten Weltkrieg, in BHppau (a cura di), Ansichten vom Krie,Knigstein/Ts.; Forum Academicum Verl.-Gruppe Athenum, Hain, Hanst1984.

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    grazie a Dio, pi alcun partito e ci si augurava di arrivare ben presto a non cononemmeno lio e il tu e i rispettivi collegamenti. Era la rivoluzione quale concluuna evoluzione che si era arrestata.41

    Si tratta di un comportamento che ha spiegazioni complesse. Acomponenti sono comprensibili solo ricorrendo alla psicologia di massdi emozioni che sempre scorre sotto una sottile crosta di civilt e ai melo riportano in super cie. Tutte le testimonianze parlano di ubriacatura, destasi. Slogan e parole dordine diventano esperienze brucianti: si senin carne e ossa, scrive Musil. Ci si dissolve in un accadimento supersensazione di vivere qualcosa di grande, un altro rapporto con la mort42 Ci opu spiegare come anche uno scrittore ra nato, cosmopolita e appartatoMaria Rilke precipiti nel magma e scriva iCinque canti dellagosto 1914, unal Dio di battaglia, che sceglie lincendio, che per mezzo della violela cultura danteguerra, sterile e sorpassata. In questa orgia di slogan ea basso prezzo solo Karl Kraus sembra mantenere il proprio distacco e, entusiasmi, dalle pagine dellaFackel denuncia il rapporto di causa-e etto tra lla disponibilit allazione.

    Recentemente un lavoro ridimensiona lentusiasmo della mobilitazioa tutte le onti letterarie.43 Je rey Verhey riconosce la presenza di questo senle classi pi elevate e tra gli intellettuali, per osserva sulla base di dati

    questo non sia stato universale e come lubriacatura patriottica che in Gportato allinvio ai giornali di circa un milione di poesie inneggianti allamesso in secondo piano e oscurato le voci dissenzienti.

    Quello che colpisce nel lessico della Grande guerra luso diterminologia religiosa. Ad essere descritto in termini religiosi innanzituspirito della mobilitazione: cosa immensa di cui parla Gerda la compvita che lesperienza della comunanza con tutti gli altri apre. In atti il m

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    26. Lacerba, a. 3, n. 20, 15 maggio 1927. Auro DAlba,Baionette , Milano,

    Edizione uturiste di Poesia, 128. Carlo Carr,Guerrapittura, Milano,

    Edizioni uturiste di Poesia, 1929. Filippo Tommaso Marinetti,Per la

    guerra, sola igiene del mondo, s.d. [ma1911]

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    26

    distruzione dellordine normale, della vita regolata, complementare a uno stato diusione e di uni cazione. Esperienza che Musil de nisce scon nata, orza primigenia,

    minuscola scheggia di verit dellAmore supremo.44Giudizio che lo scrittore mantieneinalterato nel tempo, in un progetto di romanzo che risale al 1918 cos si esprime: La

    grande esperienza. Rappresentarla senza critica; lebbrezza. Qualcosa che avvicina aDio.45 E nel coevo rammentoLa ne della guerraa erma: Coloro che non erano staticredenti la de nirono unesperienza religiosa, i pi chiusi unesperienza uni cante.46Nel1919 la chiama lalito di un sentimento religioso che almeno allinizio della guerraha so ato in tutti i popoli belligeranti. Altre volte esperienza a ne a quella religiosao, decisamente, esperienza religiosa. Ancora nel Quaderno 33 (1937- ne 1941 circa)de nisce lesperienza della mobilitazione del 1914, di un misticismo atavico.47

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    Uno dei termini pi usati quello di redenzione: le regioni italianeanno parte dellImpero austro-ungarico sono i paesi irredenti. Viene

    dalla pubblicistica politica quellattesa spasmodica di un Redentore che circoli intellettuali, attesa che, non senza ironia, cos descrive Musil:

    In ne si persuadevano che il loro secolo era destinato alla sterilit morale e chavvenimento straordinario o un uomo eccezionale lo poteva redimere. Sorse ccosiddetti intellettuali la popolarit del verbo redimere e dei suoi derivati. Eranoche non si poteva andare avanti se non giungeva al pi presto un messia. Secondoveva essere un messia della medicina che avrebbe redento larte clinica dallscienti che durante le quali la gente sammala e muore senza soccorso; oppure undella poesia, capace di scrivere un dramma che avrebbe riempito i teatri di m

    29

    44 Musil, La Germania in Europa, p. 153.45 Id.,Diari , p. 517.46 Id., Das Ende des Krieges, p. 134347 Idem, pp. 802, 986, 807 e 1403.

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    spettatori, e tuttavia sarebbe stato della pi vertiginosa altezza spirituale; e oltreconvinzione che ogni singola attivit umana potesse essere restituita a se stessa sa un particolare messia, cera naturalmente il desiderio semplice e non analizzmessia dal pugno di erro per tutto linsieme. Cos quello precedente alla grandeun periodo di attesa messianica, e se interi paesi volevano essere redenti non cerproprio niente di straordinario.48

    Questo atteggiamento di attesa messianica che caratterizza liniziocoagula nellevento bellico, ma attraversa anche il primo dopoguerra. Ddis atta delle attese che lo scoppio della guerra aveva portato con s, il si incarner nei grandi movimenti politici del Novecento: il comunismo48 Id.,Luomo senza qualit, pp. 504-505.

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    34. Giacomo Balla,Sbandieramento + o1915

    35. Giacomo Balla,Insidie di guerra, 19136. Giacomo Balla, Mani estazione patr

    tica, 1915

    34

    35

    il nazismo. Se abbastanza noto il rapporto tra messianesimo politico e movimentidi estrema sinistra basti pensare a loso come Gyrgy Lukcs, Ernst Bloch, Walter Benjamin ,49 in realt questo innerva anche i movimenti di estrema destra:del resto il Terzo Reich doveva essere il Reich Millenario.

    Sicuramente per il termine pi usato quello di apocalisse. Si tratta, comesi visto, di una meta ora chiave per comprendere il clima culturale del primoNovecento.

    49 Michael Lwy , Redenzione e utopia. Figudella cultura ebraica mitteleuropea, Torino,Bollati Boringhieri, 1992.

    50 Ernst Jnger,Scritti politici e di guerra, vol1, Gorizia, Libreria Editrice Gorizian2003, p. 15.

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    IL DISINGANNO E LORRORE

    Tra tutte le illusioni che accompagnarono lo scoppio del confitto monddi riuscire a ritrovare nelle trincee il senso della vita autentica u tra le p

    Cercando di dominare con lo sguardo levento bellico, Jnger scrive era ancora troppo vicino per poterne cristallizzare lo spirito, solo usempre pi chiara: il signi cato soverchiante della materia. La guerranella battaglia di materiali: macchine, erro e sostanze esplosive costi

    attori. Luomo stesso era considerato un materiale.50 Poco importa che in qunuova condizione Jnger vedesse la nascita di un uomo nuovo: dai solil dominio dellindustrializzazione u percepito come un ulteriore trag

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    37. Giacomo Balla,Stupendo mani esto guerra, 6 novembre 1914

    38. Giacomo Balla,Sventolamento,1915

    3Il nuovo mondo uscito dalla guerra un mondo di cadaveri e di rovine,

    terri cante, pieno di marciumi, terremotato descritto dai pittori di guerra.Esemplare di questa esperienza la telaStiamo costruendo un nuovo mondodi PaulNash, che ra gura un paesaggio di chiaro signi cato simbolico, una delle operetra le pi suggestive e scioccanti che Nash dipinse sul tema della guerra. Il nuovomondo una landa desolata popolata di alberi morti, spezzati, seccati, sradicati,miseri cadaveri di un mondo violato che, nella rappresentazione di Nash, ha persoogni connotazione naturalistica. Una allucinante messa in scena, dove la guraumana non compare: solo dolore e distruzione. Unassenza che, tuttavia, evocaprepotentemente una presenza: gli alberi in parata sembrano in atti uno spettraleesercito di combattenti schierati per lultima dis atta, eriti, abbattuti, vinti, simbolodi unumanit in rovina sulla quale un improbabile sole, luminoso e raggiante, brillainutilmente, testimone indi erente della tragedia (tav. 272).

    Ma anche lesperienza dellin erno descritta dai pittori espressionisti (tav.

    227), che cos narrata da Ernst Jnger: Quando, nel buio, mimbattevo in qualchesbandato che cercava di ricongiungersi alla propria unit, avevo lagghiacciantesensazione di non trovarmi di ronte a uomini, ma ad esseri in ernali. Si vagava suimmensi campi di rovine, come oltre i limiti del mondo conosciuto.51

    Questa tras ormazione stata resa magistralmente da Albin Egger-Lienz inuno dei suoi quadri pi amosi,I senzanome 1914 (tav. 54), del 1916. Esposto allamostra di Bolzano del 1917 (tav. 96), con il titoloSturm bei Uhnow , successivamente

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    la grande tela venne esposta a Innsbruck, con il nuovo nome. Sotto udi cielo grigiastro, in un ambiente desolato, piegati avanzano dei solduomini sembrano macchine, un segmento di una massa in nita, i lordel tutto privi di individualit e di sentimento. Avanzano semplicementun ordine in modo meccanico, non c in loro la consapevolezza di uorigine n di una meta. Lazione colta in un momento qualsiasi e tras

    di una estensione e di una ripetibilit in nita. Questo aspetto succeriecheggiato nel titolo di un noto romanzo di Ernst Wiechert,Ognuno. Storia dsenza nome. I senzanome 1914 , oltre ad essere orse il quadro pi signi caPrima guerra mondiale, il risultato maturo di una lunga ricerca di stilicombattenti e ettuata da Egger-Lienz. I soldati senza nome incarnanotratti dei suoi contadini e impugnano come clave i moschetti, allo stesso

    alce nei campi. Per questa tras ormazione emblematico il quadroHaspinger an51 Ernst Jnger,Tempeste dacciaio, Roma,

    Ciarrapico, 1982, p. 151.

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    nove (tav. 58) che mostra un gruppo di contadini armati di orconi e bastoni guidatidal monaco Joachim Simon Haspinger in rivolta contro i bavaresi. Gli stessi corpidei Senzanome , ora impressionante massa di cadaveri, li ritroviamo nel terribileFinale del 1918 (tav. 323).

    Tutte le ra gurazioni delle trincee descrivono uno spazio inumano, olle, privodi punti di ri erimento (tavv. 197-200). Una terribile descrizione della vita nelletrincee si trova nelFuoco, che Henri Barbusse scrisse nel 1916.52 Come molti altriBarbusse, bench in et avanzata, nellagosto del 1914 si arruol volontario comesoldato semplice, due anni dopo durante un ricovero in ospedale per curare le

    erite riportate in combattimento cominci a raccontare senza alcuna retoricala sua terribile esperienza sul ronte occidentale. Qui, come nelle lettere di Oskar

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    39. Giacomo Balla,Paesaggio + velo di vedova, 1916.

    40.-41. Giacomo Balla,Lettera a F.T. Marinetti , 17 luglio 1914 (recto everso)

    40

    41

    Kokoschka o nei taccuini di Otto Dix, prevale la merda, il vomito, lango, la pioggia che rende invivibile la trincea, i parassiti che marto

    dei soldati, i lamenti dei eriti agonizzanti sui reticolati (tav. 207). Luoil mutilato, il reduce, un uomo erito nel corpo e nellanimo.

    I giorni della guerra che segn il nau ragio della civilt europea, apocalittica di Karl Kraus sonoGli ultimi giorni dellumanit:

    52 Henri Barbusse,Il uoco,Milano, Kaos,2007.

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    42. Fortunato Depero, Marcialottare , 19143. Fortunato Depero,Guerra, guerra! ,

    191544. Kazimir Malevich,Figura orante , 19145. Kazimir Malevich, Morte simultanea

    di un uomo in aeroplano e alla erro1913

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    4

    La messa in scena di questo dramma, la cui mole occuperebbe, secondo misure terrestri,circa dieci serate, concepita per un teatro di Marte. I requentatori dei teatri di questo

    mondo non saprebbero reggervi. Perch sangue del loro sangue e sostanza dellasostanza di quegli anni irreali, inconcepibili, irraggiungibili da qualsiasi vigile intelletto,inaccessibili a qualsiasi ricordo e conservati soltanto in un sogno cruento, di quegli anniin cui personaggi da operetta recitarono la tragedia dellumanit. La vicenda, che trascorreper cento scene e cento in erni, impossibile, rastagliata, priva di eroi come quella. Ilsuo humour soltanto lautoaccusa di uno che non impazzito allidea di aver superato amente sana la testimonianza di questi avvenimenti. Oltre a costui, che presenta ai posterila vergogna di una tale partecipazione, nessun altro ha diritto a questo humour.53

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    ESPERIENZA E GUERRA

    Senza voler esagerare, scrive Robert Musil nel suo primo articolo pTirolSoldaten-Zeitung , quanto da due anni a questa parte si vissuto al rosolo considerato dal punto di vista di unesperienza mai veri catasi psempre qualcosa di immane. Tuttavia tutto questo svanir per sempr

    ssiamo. Per are ci non necessario produrre articoli per etti nella chi vede le cose come osse la prima volta; ogni soldato che renda imconto di quanto vede, diventa poeta.54

    In queste righe scritte nellagosto del 1916 sono esposti due aspetti cdiventeranno canonici negli studi sulla tras ormazione dellidentit deileccezionalit di questa esperienza (Erlebnis ) e la di colt di tras ormesperienza vissuta (Erlebnis , appunto) in esperienza nel senso di crescita (Ehr ahrunSi tratta di una di erenza di non poco conto: Erwin Rommel, mise comal suo libro sulla Grande guerra proprio lendiadiErlebnis und Er ahrung , spiegannella pre azione: a quasi tutti gli episodi narrati segue un breve coconsente di trarre gli opportuni insegnamenti dai atti darmi illustrati55 In queinsegnamenti, nel contenuto comunicabile, consiste appunto lEhr ahrung .

    Leccezionalit di questa esperienza stata variamente descritta e sipu essere de nita come lirruzione del moderno. Lindustrializzazi

    n da subito levento bellico, togliendo spazio ai sogni di eroismo, de ricerca del s con cui una generazione si era avviata al ronte. Il dtecnica si rivel nei materiali, nellorganizzazione del ronte, nel ruolopropaganda e nella dimensione del macello.

    Molti dei quadri dei pittori di guerra ritraggono i mezzi che si aallora sullo scenario bellico come gli aerei (tavv. 252-261), i treni blinle nuove generazioni di cannoni (tavv. 235-241), i gas (tavv. 232-234aerea divenuta in pochi anni una realt; solo meno di un decennio

    53 Karl Kraus,Gli ultimi giorni dellumanit,Milano, Adelphi, 1996, p. 9.54 Robert Musil, Camerati, collaborate!,

    in Id.,La guerra parallela, nuova edizioneriveduta e aumentata, Silvy edizioni, 2012.In questo volume alle pp. 7-8.

    55 Erwin Rommel,Fanterie allattacco.Esperienze vissute , Milano, Longanesi, 1972,p. 9.

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    46. Marc Chagall,Laddio dei soldati , 19147. Carlo Carr,Festa patriottica (Mani

    stazione interventista), 1914

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    stata descritta in termini antascienti ci in un romanzo di Wells,La guerra nellaria (1908), una confitto che reca distruzioni tali da accare tutte le strutture produttivee organizzative degli stati belligeranti, provocando lanarchia generale e il ritornoalla vita dellorda.

    Lo scenario della guerra era in sintonia con le poetiche dellavanguardia. Ilmoderno combattimento industriale caratterizzato da un delirante paesaggiosonoro dominato dalle esplosioni continue dei bombardamenti dellartiglieria;56 lostravolgimento del ritmo del giorno e della notte; i colori dei gas; le luci permanentidei rifettori sui reticolati; le luci accecanti dei i proiettili traccianti e dei razzi disegnalazione; lo sconvolgimento della natura sembravano una demonica realizzazionedei quadri dei uturisti, degli espressionisti e dei cubisti.

    La stessa morte perse ogni individualit per assumere le caratteristiche ele procedure di un prodotto industriale: serialit e massi cazione della morte siritrovano nei lavori di artisti quali Otto Dix, Albin Egger-Lienz, Klemens Brosch(tav. 215). Laspetto mostruoso, non dominabile, della Prima guerra deriva proprioscala, dalle dimensioni del macello, dalla serialit e riproducibilit del massacro cheoriginano dallorganizzazione e dalla tecnica che gli eserciti mutuano dal mondo

    industriale.Cos, nonostante la vastit degli eventi, la gente tornava dal ronte ammutolita,non pi ricca, ma pi povera di esperienza comunicabile.57 A questo propositoTheodor Adorno osserva nei Minima moraliacome linadeguatezza del corpo allabattaglia dei materiali rendeva impossibile una vera esperienza. Nessuno avrebbepotuto raccontare di quella guerra al modo in cui si era raccontato delle battaglie delgenerale dartiglieria Bonaparte.58

    Questo avvenuto, argomenta Musil in un saggio del 1922, perch ci sonomancati i concetti per ar entrare in noi ci che abbiamo vissuto. [] Sonoalmeno dieci anni, non c dubbio, che stiamo acendo della storia universale edi che calibro. Ma non ce ne siamo accorti. E continua: eravamo dei cittadini

    56 Ernst Jnger,Tempeste dacciaio, pp. 127-128.

    57 Walter Benjamin, Il narratore.Considerazioni sullopera di Nikolaj

    Leskov, in Id., Angelus novus , Torino,Einaudi 1962 p. 236; si veda anche IdEsperienza e povert, in Franco Re(a cura di),Critica e storia. Materiali suBenjamin, Venezia, Cluev, 1980, pp. 20208.

    58 Theodor W. Adorno, Minima moralia:meditazioni della vita o esa, Torino, Einau1979, p. 53.

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    laboriosi, siamo diventati degli assassini, dei macellai, dei ladri, degli incendiari eroba simile: eppure, in realt, non abbiamo vissuto (erlebt ) proprio nulla. Ci sonomancati i concetti ordinatori o, anche, ci sono mancati i sentimenti che con il loromagnetismo, mobilitassero i concetti necessari. Siamo tornati a casa portando connoi soltanto uninquietudine piena di stupore.59 La guerra stata dimenticata,anche se ha continuato ad agire nel pro ondo, perch per comprenderla si dovevaessere in grado di modi care il proprio quadro mentale. Scrive in per etta sintonia

    59 Robert Musil, LEuropa abbandonastessa, in Id.,Sulla stupidit e altri saggi ,Milano, Mondadori, 1986, p. 105, p.

    60 Marc, Nel purgatorio della guerra, Scritti: 1910-1915 , p. 86.61 Adorno, Minima moralia, p. 52. 62 Giuseppe Ungaretti, Veglia, Cima

    il 23 dicembre 1915, in Id.,Vita dun uomMilano, Mondadori, 2005, p. 25.

    63 George Trakl, Grodeck, in Id.,Opere poetiche , Roma, Edizioni dellAteneo, pp. 324-325.

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    48. Adriana Bisi Fabbri,Partenza dei Volontari Ciclisti e Automobilisti , 1915

    49. Anselmo Bucci,Partenza, [1915-1917]50. Partenza dei Volontari Ciclisti Automo-

    bilisti , Milano, 21 luglio 1915

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    con Musil il pittore Franz Marc: Ci che noi soldati stiamo vivendmesi supera di molto la nostra capacit di pensiero. Ci vorranno annipossiamo considerare questa indicibile guerra come unazione, comeesperienza.60 A riprova di questa di colt vi il lungo intervallo tra leguerra e la conclusione della pace. Un intervallo che per Adorno non testimonianza della aticosa ricostruzione del ricordo.61

    A questi limiti non soggiace la pittura; gli artisti continuano a lavorla guerra e a rappresentarla. In atti i pittori come i poeti e gli anonimilettere e diari, non avevano bisogno di concetti ordinatori, ma si aimmediate impressioni visive. Ci vale per le parole in libert dei u40-42 e 107), come per gli strazianti versi di Giuseppe Ungaretti pubbl1916: Unintera nottata/Buttato vicino/A un compagno/Massacrato/CoDigrignata/Volta al plenilunio,62 che hanno la visivit di un bozzetto. Andescrizioni si trovano nellePoesie di guerradi Wil ried Owen o neiCalligrammdi Guillaume Apollinaire. La visionariet dei paesaggi sconvolti dallaGrodeck di George Trakl uno dei vertici:

    Risuonano a sera i boschi dautunno/Di armi mortali, le dorate pianure/E i laghisu cui pi scuro/Rotola il sole; la notte abbraccia/Morenti guerrieri, il selvaggioDelle loro bocche racassate./Ma quiete sadunano nel olto dei salici/Rosse nub

    un adirato,/Sangue versato, rescura lunare./Tutte le strade s ociano in nera put.63

    Gran parte della produzione dei pittori di guerra segue due generi aclassici: la ritrattistica e la pittura dei paesaggi. Opere realizzate in durante le pause dei combattimenti o nelle retrovie, i paesaggi vanno incontaminata della guerra di montagna (tavv. 263-267) a quelli devGalizia o del ronte occidentale (tavv. 269, 271), cos descritti da Jng

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    51. Anselmo Bucci,Volontari Ciclisti e Automobilisti , 1915

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    Campanili, ridotti a un muro stretto e lungo, con i vani delle nestre attraversati dairifessi della luna: cumuli di macerie, da cui sbucavano disordinatamente travi e pezzidimpalcature; alberi isolati e spogli su vaste distese di neve punteggiate dai crateri neridelle esplosioni, ancheggiavano la strada come un immobile scenario metallico, dietro ilquale tutta la malvagit spettrale del paesaggio sembrava tenersi in agguato.64

    Un paesaggio demonico: le potenti otoelettriche tras ormavano la notte ingiorno, i gas con i loro variegati colori di ondevano vampe di rosso metallico, luciazzurrastre, creavano nubi dai colori improbabili. Orizzonti in uocati cui siaggiungevano le luci violente delle esplosioni e dei razzi illuminanti. Un mondopercorso da inquietanti gure come quelle ra gurate inPrima dellattacco coni gas (tav. 234) di JenRemsey: le maschere antigas che ne coprono la accia

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    rendono questi soldati simili a demoni che sbucano dalla viscere dellmostruosa progenie sotterranea cui la violenza della guerra ha apert

    Arti ciale e sconosciuto era anche il terribile paesaggio soesplosioni che si susseguivano senza tregua descritto dai uturistiparolibere. Le nostre tavole parolibere scrive Filippo Tommaso M1922, nellintroduzione agliIndomabili , ci distinguono nalmente da Opoich non contengono pi la successione narrativa, ma la poliesimultanea del mondo. Le parole in libert sono un nuovo modo luniverso, una valutazione essenziale delluniverso come sommin moto che sintersecano al traguardo cosciente del nostro io vengono simultaneamente notate con tutti i mezzi espressivi che sodisposizione. [] Dalle nostre parole in libert nasce il nuovo stsintetico, veloce, simultaneo, incisivo, il nuovo stile liberato assda tutti i ronzoli e paludamenti classici, capace di esprimere integnostra anima di ultra-veloci vincitori di Vittorio Veneto.65

    Un mondo che si contrae in un brandello di campo, un acro un tratto di trincea o pi semplicemente una etta di cielo.66 il paesag

    preannunciato dalle poetiche delle avanguardie europee, soprattutto de dal uturismo, la cui estetica si ondava sulla rantumazione dedeterminata dallassenza di un centro percettivo. Stephen Kern ha questo aspetto di rantumazione dellesperienza percettiva priva ddi vista centrale, privilegiato, de nendo la Grande guerra la guerraForse non un caso che i cubisti ossero coinvolti nei reparti dicamoufa

    rancesi.68 Laltra esperienza quella di ampi tratti di ronte spopolati, dell

    della vicinanza a se stessi. Ma anche lesperienza dellestraneit e demontagna. In questa natura terribile, nel vuoto della Creazione incluomo sente la propria inermit ed estraneit; la natura lo schiaccirespiro delluomo, diventato una unzione autonoma, non pi su

    imposto dallaria azzurra e crudele [...] come una gravidanza.69

    Ma sono soprattutto i moderni combattimenti che coinvolgono cdi ronte e masse di soldati di dimensione no ad allora impensasvolgono simultaneamente su piani diversi, senza che il singolo pos o solo comprendere cosa sta accadendo, che per essere raccontatle orme dinamiche e le scomposizioni degli oggetti che erano stadelle sperimentazioni artistiche dei primi anni del Novecento.

    Il mondo del ronte sembra quello descritto dalle avanguardieappare come una iperbolica con erma della loro visione del monprocedere del confitto a prevalere sono il caos, le mutilazioni, ladistruzione: non pi la simbiosi uturista tra uomo e macchina e ndecostruzione cubista come prodromo a una ricostruzione dellunivedecomposizione organica senza alcuna redenzione. Nel 1916, Giovun artista trentino vicino ai uturisti, catturato sul ronte orientale edei russi, scrive:

    Le arti del uturo dovranno essere di necessit vitali e non astrazioni parabiperboliche come le ultime espressioni artistiche prima della guerra: le arti ddella rabbia, della renesia. Tutti questi attori hanno avuto lespressione pi

    64 Jnger,Tempeste dacciaio, op. cit., pp. 161-162.

    65 Filippo Tommaso Marinetti,Gli indomabili ,in Id.,Teoria e invenzione uturista,Milano,Mondadori, 2001, pp. 922-923.

    66 Jnger,Scritti politici , op. cit., vol. 1, p. 59.67 Stephen Kern,Il tempo e lo spazio. La

    percezione del mondo tra Otto e Novecento,Bologna, Il Mulino, 1988, p. 367.68 Andr Mare, Carnets de guerre , 19141918 ,

    Parigi, Herscher, 1996; pi in generale peril rapporto tracamoufage e avanguardieartistiche si veda Tim Newark,Camoufage ,Londra, Thames & Hudson, 2007.

    69 Robert Musil,Pagine postume pubblicate invita, Torino, Einaudi, 1981, pp. 36 e 40.

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    52. Albin Egger-Lienz,Cartone per I senzanome 1914 , 1916

    53. Albin Egger-Lienz, Anno 1914 , 192354. Albin Egger-Lienz,I senzanome 1914 ,

    1916 [pagina successiva]

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    a loro nella guerra. Che uturismo! Che astrattismo dEgitto! Cosa sonochiacchiere? La granata che piomba e sconquassa una orza ben pi emotragnatele di linee e di colori rattrappiti su 1 m/2 di tela.70

    La Prima guerra mondiale stata unesperienza cos sconvolgqualche modo anche la pittura ammutolisce di ronte al compito

    raccontare quella devastante tras ormazione antropologica. Sono pittori espressionisti quelli che meglio riescono a raccontare le tempedegli uomini chiusi nel labirinto senza uscita del ronte e orse pi emblematiche le litogra e che Otto Dix ha raccolto nella serie di cDKrieg (ad es. tavv. 153, 194, 197-199, 203, 233, 259, 289, 293, 313, 3

    In corso dopera alcuni hanno sostenuto che orse destinatarappresentare la tragedia della Grande guerra avrebbe potuto essearte, il cinema. Certamente lo stata la otogra a, con i giornali cpubblicavano spesso otogra e scattate a dispetto della errea cenantesignano dellodierno utilizzo bulimico delle immagini. In ogni mostrano alcune esperienze storiche quali le mostre organizzate nelGrande guerra, e come documenta questo volume, anche i pittori sogrado di rappresentare e narrare il confitto che ha mutato in modo iril Novecento.

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    70 Giovanni Tiella, Lettera a Luigi Comai,