Quaderni di Calcio. Esperienze dilettantische sarde. Il 4-5-1 Di Sandro MURA
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Quaderni di calcio
Esperienze dilettantistiche sarde
Sandro Mura
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Quaderni di calcio
Esperienze dilettantistiche sarde
Il modulo 4:5:1
Si ringrazia Valerio Mura per lintera produzione grafica.
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Esperienze dilettantistiche sarde.
Il modulo 4:5:1
Sommario
1.Introduzione
2.Lo sviluppo
3.I ruoli
4.Il contropiede
5.La didattica
6.Conclusioni
7.La settimana tipo
8.Terminologia
. Bibliografia essenziale
. Biografia dellautore
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1. Introduzione
Nel proporre questo lavoro, frutto delle esperienze maturate in tanti anni di
calcio passati nei campi polverosi del nord Sardegna e del nuorese, non ho
la pretesa di convincere chi legger queste pagine di essere stato tra i primi
ad utilizzare il modulo 4:5:1 tra i dilettanti. Tuttavia, penso che, in quegli
anni brillanti e ricchi di soddisfazione per me, per la Polisportiva Padria e
per i giocatori, ai quali va tutta la mia stima e gratitudine, estesa
naturalmente anche a tutti gli altri allenati nelle successive esperienze di
Bosa e Pozzomaggiore, lapplicazione di quellassetto tattico fu quasi
involontaria e conseguenza di un continuo adattamento dettato dalle
difficolt che, chi opera nei campionati dilettantistici, affronta
quotidianamente. Il modulo, apparentemente difensivo, nasceva dalla
necessit di sopperire al divario tecnico, poi in parte rivelatosi infondato,con altre squadre, alcune delle quali, Macomer, Nuorese e Portotorres su
tutte, determinate, in virt della loro storia e blasone, a risalire
immediatamente dalle categorie inferiori. Affrontare quelle gare con la
convinzione che, stando tutti dietro la linea della palla, occupando tutti gli
spazi per poi colpire attaccando le zone scoperte degli avversari, creava tra
me e i giocatori grande complicit nellaccettazione e nel rafforzamento di
una mentalit prudente, difensiva ed orientata al raggiungimento del
massimo risultato in ordine alle situazioni psicologiche, fisiche, tecnico-
tattiche che riuscivamo a costruire durante la gara.
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FIG. 1 .
Pol. Padria stagione calcistica 1997 98. Campionato Regionale di 2 categoria.
Presidente : Cocco
Vice allenatore : Sias
Altri giocatori utilizzati : Sardu, Casu, Fonnesu, Cossu, Chelo, Ezzis, Meloni P.P, Tiloca T.
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FIG. 2
Pol. Padria stagione 1998 99 . Campionato Regionale di 1 categoria.
Presidente : Cocco
Vice allenatore : Sias
Altri giocatori utilizzati : Sardu, Chessa L., Poddighe, Sias M., Sias S, Serra, Faedda.
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FIG. 3
Pol. Padria stagione 2000/2001 . Campionato Regionale di 1 categoria
Presidente : Sias Franco. Altri giocatori utilizzati : Sardu, Barrocu, Budroni, Dominici , Faedda, Marrosu, Mele P., Mele
M., Mele P., Poddighe.
FIG. 4
Bosa stagione 2001/2002. Campionato Regionale di 1 categoria
Altri giocatori utilizzati: Appeddu
Antonio, Fara, Mari, Spada,
Masala P.
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FIG. 5
AS Pozzomaggiore stagione 2005/2006 (da gennaio 2006). Campionato Regionale di 1 categoria.
Altri giocatori utilizzati: Corongiu, Fara, Maiore, Mari, Migoni, Mele, Poddighe.
FIG. 6
Pozzomaggiore stagione 2006/2007. Campionato Regionale di 1 categoria
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Altri giocatori utilizzati : Cannaos, Cuccuru, Dominici, Migoni, Salis, Scanu.
In Italia
La Roma di Spalletti stagioni 2007/2009
FIG. 7
4:5:1 pi offensivo
(Vucinic e Taddei, seconde
punte, utilizzati in fascia
rendono lo schieramento
certamente pi offensivo).
LAlghero di Corda stagione 2009/2010
FIG. 8
4:5:1 pi difensivo
( Le posizioni di
Rais e Demartis, tornanti
instancabili, rendono lo
schieramento certamente pi
difensivo).
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In Europa
Il Liverpool di Benitez campione dEuropa
FIG. 9
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2. Lo sviluppo
Il 4:5:1 un sistema di gioco che garantisce copertura ed equilibrio e, nello
sviluppo della fase offensiva con leventuale sbilanciamento avversario,
una combinazione di situazioni di gioco dattacco semplici e concrete.
Loccupazione totale della propria met campo, la vicinanza tra i giocatori
e quindi dei reparti, la restrizione degli spazi anche visivi degli avversari,
sono espressioni del modulo e in esso trovano le condizioni interpretative
ottimali. Considerata la presenza di un gran numero di centrocampisti, per
gli avversari difficile costruire gioco e rifornire gli attaccanti. Tuttavia,
visto che si dispone di un solo giocatore nella linea dattacco, il
centrocampo ha la responsabilit di dettare i tempi della manovra e dirifornire la punta centrale e le ali. Come tutti gli schieramenti, durante la
gara, si pu avere la necessit di cambiare sia per rafforzare la fase
difensiva sia per aumentare la forza propulsiva. A mio avviso, tuttavia,
nelle situazioni di recupero del risultato non necessario operare grandi
stravolgimenti tattici ma consigliabile spostare in avanti, a catena, i
reparti come a fianco illustrato.
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FIG. 10 FIG. 11
4:5:1 difensivo 4:5:1 offensivo con spostamento a
catena dei reparti
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Il modulo 4:5:1, nei campionati dilettantistici, va interpretato a uomo, in
quanto il gioco a zona richiede, per poter essere assimilato, pi tempo e
maggiore disponibilit che, in una squadra che svolge solo due sedute di
allenamento settimanali, non possibile ottenere. In pi, la domenica, le
gare vengono dirette da un solo arbitro non coadiuvato dai due guardalinee
ufficiali e, pertanto, per lui diventa difficile valutare azioni al limite del
fuorigioco ( specie fuori casa, quando condizionamenti vari lo inducono in
errore). Inoltre, le esercitazioni per il gioco a zona sono pi articolate e
richiedono tempo e spazio. Di conseguenza, tenere al freddo e sotto la
pioggia per svariati minuti i giocatori, non conveniente: meglio lavorare
su un modulo tattico per il cui apprendimento bastano poche e mirate
esercitazioni.
Un altro motivo della scelta del modulo dettato dal convincimento che in
esso possono trovare collocazione giocatori dalle differenti caratteristiche,rendendone pi facile l' adattamento ai vari ruoli.
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Schieramento giocatori nel modulo 4:5:1.
Figura 12
Le principali prerogative tattiche dello schieramento sono : terzini bloccati,
ali dinamiche che assicurano la copertura dellintera fascia, il ribaltamento
dellazione dopo la riconquista della palla e corse di arretramento di venti
metri, in diagonale, del trequartista su inizio azione avversaria .
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3. I ruoli
Nell' indicare le qualit tecniche, tattiche, atletiche e psicologiche,
descrittive del modello ideale di giocatore, mi preme evidenziare che,
specie a livello dilettantistico difficile che, ruolo per ruolo, l'atleta le
possieda tutte ; peraltro sufficiente che ne possieda solo alcune.
Portiere
E importante, perch si esprima su buoni livelli, che sia sempre al
massimo della serenit e della concentrazione. Non fondamentale che sia
altissimo ma importante il suo piazzamento inteso come capacit di
difendere lo specchio della porta, di coprire larea di rigore piccola e di
partecipare alla tattica difensiva.
Difensori centrali
Devono possedere spiccate doti di intuizione, tempismo nelle chiusure e
nella marcatura, senso della posizione e guidare a voce i compagni di
reparto. Tendenzialmente, devono essere ben strutturati, forti nel contrasto
ed avere centimetri utili per prevalere nel gioco aereo. Possibilmente,
almeno uno dei due, deve avere sufficiente tecnica, calcio lungo per
innescare il contropiede e corto per far ripartire lazione quando la squadra
avversaria raccolta nella propria met campo.
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Terzini
Devono possedere aggressivit nella marcatura, facilit di corsa e
resistenza organica necessaria per effettuare le diagonali difensive. In fase
di possesso palla diventano il primo punto di riferimento, sia per i centrali
difensivi che per i centrali di centrocampo, per poter dare avvio allazione
dattacco.
Mediani e mezze ali
Poich nella fase difensiva entrambi devono abbassarsi a protezione della
difesa, devono possedere doti di interdizione e di chiusura. Nella
costruzione della manovra devono esprimere ordine, sagacia tattica ed
ampia ed immediata visione di gioco per avviare una veloce circolazione
di palla. Devono, inoltre, garantire equilibrio difensivo e non necessario
che uno dei due possieda facilit di corsa poich raramente si propone in
fase offensiva ma effettua soprattutto movimenti in orizzontale. In fasedattacco, laltro centrocampista deve trasformarsi in mezzala. Pertanto,
dal punto di vista atletico, deve essere coordinato e resistente per potersi
inserire, con intensit e con i giusti tempi, per affiancare le ali, la punta
centrale ed il trequartista. Un altro dei suoi compiti la ricerca della
conclusione in porta dalla media e lunga distanza.
mediani bassi proiezione mezzala
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Le ali
Come caratteristiche fisico atletiche devono essere veloci, coordinate e
resistenti per garantire la copertura sugli inserimenti degli esterni
avversari. Inoltre, devono possedere un buon bagaglio tecnico per
effettuare dribbling, cross e conclusioni. Intelligenti e creative, nello
spazio creato dalla boa centrale devono tagliare e mettere in difficolt la
retroguardia avversaria.
Lex allenatore del Cagliari Marco Gianpaolo utilizza le ali in maniera invertita nel senso che
posiziona il destro naturale a sinistra e viceversa, sostenendo che quando convergono al centro esse
effettuano le conclusioni in porta con il piede preferito ( esempio Pasquale Foggia, mancino puro
che agisce sempre partendo dalla corsia destra). Personalmente, ritengo che lala che calcia col
destro debba agire, preferibilmente, nella fascia destra mentre quella mancina nella fascia sinistra
poich, pi frequentemente, essa deve trovarsi pronta ( tranne quando effettua i tagli ) in zona cross
piuttosto che in zona tiro.
Il trequartista
Non importante che venga incontro per costruire gioco, personalmente
preferisco che agisca in zona centrale avanzata a ridosso della punta
centrale. In fase difensiva deve svolgere la prima azione di disturbo sul
regista avversario quando questi inizia limpostazione del gioco.
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E il giocatore pi importante della squadra poich dalla sua
imprevedibilit e fantasia dipende lefficacia della gran parte delle azioni
offensive. Deve possedere, pertanto, intelligenza nelleffettuare corse di
orientamento e notevoli qualit tecniche per lattuazione del suo principale
compito: la rifinitura. Ottimo dribbling, passaggi smarcanti per i compagni
da effettuare di prima intenzione ed inoltre velocit di inserimento, rapidit
di esecuzione ed intuito nel servire le ali che tagliano, sono fondamentali.
Deve ricercare la conclusione sia sotto porta che dalla media distanza e
possedere doti balistiche per ottimizzare i calci da fermo dalla breve
distanza.
La punta centrale
E la boa centrale della squadra, gioca tendenzialmente spalle alla porta edeve essere dotato fisicamente per fare sponde, difendere la palla per
permettere la risalita della squadra con conseguenti inserimenti in zona tiro
delle ali, della mezzala, del trequartista e proporsi, lui stesso, per la
conclusione nelle varie zone dellarea di rigore. Per questi compiti deve
quindi possedere doti acrobatiche, capacit di penetrazione, forza durto ed
abilit nel gioco aereo, specie nella finalizzazione. Ritengo che non debba
svariare troppo ma attaccare gli spazi in profondit.
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4. Contromisure agli altri moduli
4:5:1 contro 3:5:2
Figura 13
Spostando il 2 sull'altra punta, con 3 sistemato sul centrocampista avanzato di destra ( scorrimento del 4 in
zona centrale ) e posizionati gli altri giocatori a presidio delle varie zone del campo, potremmo mettere in
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difficolt la difesa avversaria con 9 e 10 che ballano continuamente tra i difensori centrali avversari (
specie se lenti ) e aprono sulle fasce per gli inserimenti delle ali ( 7 e 11) e della mezzala ( 8).
4:5:1 contro 4:4:2
Fig. 14
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Si prevedono due marcature a uomo ( 2 e 5 sui rispettivi attaccanti ) e zona a met campo ( 7, 8, 4, e 3 a
presidiare uomini e zone di competenza ) con 11 attento ai ripiegamenti (centrale e laterale) a sostegno
rispettivamente del 4 e del 3. Nellazione offensiva sono fondamentali, per scardinare la linea difensiva
avversaria ( composta da quattro giocatori e quindi in superiorit numerica su 10, 9 e 11), i movimenti del
10 che si deve inserire a destra per luno due con 7 e/o 9.
4:5:1 contro 4:3:3 schierato a uomo
NB : con i numeri squadra schierata con il 4 : 5 : 1
con le palline squadra schierata con il 4 : 3: 3
fig. 15
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Si prevedono tre marcature a uomo ( 2, 5 e 3 sui rispettivi attaccanti avversari ) e marcature a zona a
centrocampo. Diventa importante la superiorit numerica che le ali ( 7 e 11 ) e il trequartista ( 10 ) riescono a
creare nelluno contro uno sui rispettivi avversari.
4:5:1 contro 4:3:1:2
Fig. 16
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Si prevedono tre marcature a uomo ( 2 e 5 sui rispettivi attaccanti e 3 sul trequartista avversario). Preferisco
pensare positivo e liberare da compiti di marcatura la mezzala ( 8 ) e il mediano ( 4 ) per poter avviare la
manovra dalla linea ( mediana ) centrale.
E presumibile che il nostro 10 venga marcato a uomo dal loro centrocampista centrale difensivo.
Pertanto, 7, 9 e 11 devono creare superiorit numerica nelluno contro uno sui rispettivi marcatori
naturalmente supportati, nellazione offensiva, da 8 e 10.
5. Il contropiede
Il contropiede una soluzione di gioco imprevedibile, di non facile
applicazione ma anche difficile da contenere da parte di chi lo subisce. Per
la conquista della palla necessario accorciare gli spazi, sia in verticale
che in orizzontale. Nella pallacanestro si avvia soprattutto nelle fasce
laterali mentre nel calcio da praticarsi prevalentemente nella zona
centrale poich, con due o tre passaggi, lazione offensiva, se ben
articolata, risulta letale. Il raddoppio della marcatura o lintercettamento
del passaggio ha come obiettivo la trasformazione dellazione difensiva in
offensiva. La manovra deve essere rapida per non consentire la
riorganizzazione del reparto difensivo avversario; pertanto, non appena la
palla viene riconquistata, non si deve ricercare immediatamente il
passaggio in profondit in quanto, nel modulo 4:5:1, il centravanti spesso
non veloce; preferibile, invece, effettuare un passaggio di preparazione
(ad esempio sulle ali che poi chiudono con assist dalle fasce per la
conclusione della punta centrale o del trequartista).
Si pu optare anche per una fulminea trasmissione di palla per la punta
centrale la quale scatta in profondit per poi tornare repentinamente
indietro e proporsi, in appoggio, per il taglio delle ali o gli inserimenti, in
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zona tiro, della mezzala e del trequartista. Infine, ritengo che il
contropiede vada condotto con almeno tre, quattro giocatori.
6. La didattica
Sottolineo limportanza della semplificazione della proposta didattica nel
senso che occorre allenare i giocatori con esercitazioni semplici, chiare, di
facile comprensione ed apprendimento, adeguate alle difficili condizioni di
lavoro (allenamenti in notturna, sovente al freddo o sotto la pioggia,
possibilit di svolgere solo due sedute settimanali, giocatori stanchi dalla
dura giornata di lavoro).
Quindi, fatta questa premessa, opportuno ricercare lefficacia nella
semplicit seguendo alcune regole :
a)proporre combinazioni poco articolate poich lassimilazione di tantevarianti causa dispendio energetico e mentale;
b)durante le esercitazioni tattiche i giocatori devono essere schieratisempre nel loro ruolo ( si facilita in tal modo il lavoro dellallenatoree la ricerca di un impianto di gioco lineare e concreto);
c)utilizzo di un linguaggio semplice come quello che si utilizzavatempo fa e che ci ha accompagnato, per tantissimi anni, giocando
nelle piazze e nei cortili delle scuole e delle chiese ( pertanto, i
giocatori di fascia saranno ali e non esterni alti, i difensori di fascia
terzini e non esterni bassi e cos via).
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Esercitazione n 1
FIGURA 17
Obiettivi tattici : collegamento tra reparti, trasmissione della palla per linee orizzontali e verticalizzazione
sulla punta centrale.
Concetti disciplinari : concentrazione massima e non chiamare la palla.
Didattica : si divide il campo in tre settori con squadra schierata per ruoli secondo modulo.
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Si effettua una rapida circolazione della palla tra difensori alla ricerca dello spazio giusto per la trasmissione
della palla stessa ad uno dei due centrali di centrocampo. Successivamente , uno dei due mediani 4 riceve
da 2 che sulla stessa diagonale ( asse 2 4 9 ) serve 9.
La punta centrale ( 9 ) gioca, spalle alla porta, indietro per trequartista 10 che, in profondit, serve una delle
due ali ( 7 o 11 ) che taglia per andare a concludere. E essenziale lavanzamento dei reparti man mano che la
palla passa da un settore allaltro.
La punta centrale ( 9 ), crea spazio per il taglio dellala. Il 10 avanza fino al limite per ricevere e/o
concludere su eventuale respinta del portiere. Il 9 chiude centralmente, il 7 sul secondo palo rispetto al taglio
dell11.
NB - Viceversa, effettuare movimenti alternativi sul taglio del 7.
Esercitazione n 2.
FIG.18
Obiettivi : sviluppo azione dattacco dalle fasce laterali. Allenare i giocatori al ripiegamento repentino sulle
transizioni avversarie ( ossia sulle trasformazioni delle azioni da difensive in offensive ).
Sull intero rettangolo di gioco si affrontano due squadre ( rossi e blu ) . Nelle zone laterali, delimitate dai
cinesini, si pu muovere solo un giocatore per corsia ( giallo ) che attacca con la squadra in possesso palla.
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Nelle corsie laterali non possono entrare altri giocatori .
Dopo due tre passaggi, si deve aprire il gioco sulle fasce e, contemporaneamente, mantenendo le giuste
posizioni, si tenta lo sfondamento in area di rigore avversaria per ricevere il cross dalla fascia ed andare a
conclusione.
Ogni cinque minuti i due giocatori di fascia ( gialli ) vengono sostituiti da altri ( uno rosso e laltro blu che
indossano le casacche gialle ) prendendone , viceversa , il posto ( ed indossando luno la maglia blu e laltro
quella rossa ).
Variante : al momento della trasmissione della palla nella corsia laterale pu entrare un altro giocatore (ad
esempio uno rosso, se la palla in possesso della squadra rossa ) il quale, fatta una sovrapposizione, riceve
ed effettua il cross in area. Al momento del cross (alto) o assist (basso) i giocatori delle due squadre ( in
possesso e in non possesso ), su tutto il perimetro dellarea di rigore, devono mantenere il giusto
posizionamento ( difensivo ed offensivo).
Ritengo che, a conclusione dellazione, in area, debbano sfondare non pi di tre giocatori ( uno sul primo
palo, uno centralmente ed uno sul secondo palo ) con altri due posizionati appena fuori dallarea per
concludere sull'eventuale ribattuta corta.
In chiave difensiva, invece, nellarea devono stare in cinque pi altri due posizionati fuori area a chiudere gli
spazi sui giocatori che entrano in possesso palla sulla eventuale imprecisa ribattuta.
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Esercitazione n 3
FIG.19
Obiettivi : sviluppo schema per il contropiede con recupero palla a met campo.
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Senza uscire dal campo stabilito ( 20 x 55 metri ), cinque giocatori cercano di mantenere il possesso palla
contro una squadra composta dallo stesso numero. Quando la situazione di gioco lo consente, lallenatore fa
un segnale e la squadra inizia, immediatamente, un contropiede verso la porta avversaria; ci significa che
entrambe le squadre possono uscire dal campo delimitato per contrattaccare o difendere. Si raccomanda di
dare il segnale per il contropiede quando la situazione di gioco lo permette. Se viene perso il possesso della
palla, gli avversari passano a loro volta al contropiede, sino a quando segnano o perdono palla.
Esercitazione n 4
FIG. 20
Obiettivi : allenamento sulle palle inattive. Si esercitano le qualit balistiche ed, in particolare, la capacit di
marcare e smarcarsi nonch il mantenimento costante della concentrazione, fattore chiave della prestazione.
Si posizionano, una di fronte allaltra, due porte regolamentari, difese da due portieri. Lateralmente ci sono
quattro giocatori, due per lato, che si allenano al cross da effettuarsi in tutte le maniere possibili. In mezzo
allarea ci sono due squadre composte di cinque giocatori ciascuna che lottano per difendere ed attaccare
contemporaneamente. Laspetto prettamente fisico va migliorato dando intensit allesercitazione.
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Esercitazione n 5
FIG. 21
Obiettivi : perfezionamento ( velocit e precisione) di un semplice schema offensivo
Gioco a tre sulla catena di destra.
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Da 2 a 7 che favorisce linserimento di 8 in profondit. Conduzione della palla da parte di quest'ultimo e
cross a cercare 10 inseritosi nello spazio creato dal movimento della punta centrale ( 9 ) e dellala ( 11 ).
Esercitazione n 6
FIG. 22
Obiettivi : prioritariamente atletici. Miglioramento della potenza aerobica.
Gara a campo ridotto da area ad area. Tutti i giocatori devono correre, la palla sempre buona nel senso che
non ci sono falli laterali e la linea di demarcazione del fondo campo non categorica. Non ci sono palle
inattive da battere, in linea con la necessit di dare un ritmo costante allimpegno fisico.
Tatticamente, si abituano i giocatori ad affiancare i compagni durante la fase del possesso e a rincorrere gli
avversari quando si perde la palla.
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6. Conclusioni
Al termine di questo breve lavoro, consentitemi di fare alcune
considerazioni. La prima che il 4:5:1, interpretato con la presenza di ali
dinamiche votate alla copertura di tutta la fascia, con il trequartista pronto
a contrastare, nella mediana avversaria, il portatore di palla e con i terzinibloccati nella linea difensiva quando si viene attaccati da cinque, sei
giocatori, se semplificato nellapplicazione e nella preparazione, un
modulo utilitaristico attraverso il quale si ottimizzano le risorse e gli spazi
a disposizione.
La seconda che gli allenatori devono avere un sano realismo ed
affrontare le gare con spirito di osservazione e valutazione, riconoscendo,
anche a priori, le qualit tecniche ed organizzative degli avversari, spesso
palesi.
La terza che un modulo che garantisce equilibrio, compattezza e risultati,
costituisce lideale contromisura agli altri schieramenti.
Infine, avendo riscontrato che chi utilizza il 4:5:1 nella esplicazione
descritta, allora come oggi, viene spesso tacciato come difensivista,
penso che, oggi come allora, le etichette e i luoghi comuni non debbano
condizionare la personalit e le idee di un allenatore di calcio.
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7. La settimana tipo
15 analisi gara precedente
Mercoled 15 attivazione generale (corsa blanda + stretching + mobilit articolare arti superiori)
20 lavoro tattico ( 4:5:1 da opporre alla squadra che si deve incontrare la domenica
in relazione al suo modulo-vedi una delle esercitazioni descritte-
20 lavoro atletico ( sviluppo della potenza aerobica - corse con variazioni di
velocit es. 2 serie da 5 )
45 lavoro tecnico ( partitelle su spazi ridotti )
Venerd 20 attivazione generale (esercizi arti sup. ed inferiori in movimento + stretching )
10 rapidit tra i coni (scatti sui 10 mt in vari modi - dritto , indietro , in diagonale)
15 schemi offensivi e/o esercitazioni su palle inattive.
60 partita a tutto campo
NB : una volta al mese utile far svolgere una gara amichevole.
Al termine della seduta del venerd, suggerisco di organizzare una cena ( se la domenica precedente si
vinto pagano i dirigenti, se si perso i giocatori e lallenatore, se si pareggiato il conto va diviso tra tutti).
alcuni allenatori sanno che molte partite si risolvono, anche, nella cena del venerd.
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8. Terminologia
di arretramento : movimenti svolti spalle alla porta e di fronte alla palla, tesi alla copertura
dello spazio di competenza senza perdere la visione del gioco e delle
posizioni avversarie
corse di deviazione : movimenti tesi ad eludere la marcatura avversaria, a creare disorientamento
alla difesa ed a favorire linserimento dei giocatori in zona tiro
di orientamento : movimenti tesi ad indirizzare lazione in una determinata zona del campo
tecnica : attitudine del giocatore ad un determinato gesto tecnico ( es. calcio con il
collo piede, colpo di testa ecc.)
inclinazione
tattica : attitudine di un giocatore ad un ruolo o ad un modulo piuttosto che ad un
altro
penetrazione capacit, connessa alla forza durto dellattaccante, di superare la linea difensiva
avversaria
posizionamento giusta collocazione del giocatore, nel rettangolo di gioco, in relazione al tempo,
allo spazio e alla palla
tagli corse in diagonale delle ali, funzionali allo scardinamento della difesa avversaria
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Bibliografia essenziale
Notiziario del settore tecnico. Vari numeri dal 1994 ad oggi.
Periodico lallenatore . Vari numeri dal 2006 ad oggi.
Cherubini R. Il modulo 4 - 2 -3- 1 . Editore www.allenatore.net.
Fascetti Scaia Schemi ed esercitazioni dattacco Edizioni nuova Promos
Mazzali S. La zona nel calcio : tecnica , tattica, e ruolo creativo . Editore Societ Stampa Sportiva Roma.
Molinas E Argiolas I. L insegnamento delle abilit tecniche del gioco del calcio Societ Sportiva
Roma
Wein Horst Programmi vincenti nel calcio. Koala libri.
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Biografia
Sandro Mura ( 2.11.67 ) di Padria. Laureato in Scienze Politiche, vive e
lavora a Sassari.
Allenatore di 3 categoria, ha militato, da giocatore, nel Pozzomaggiore
(dalle giovanili alla prima squadra), nel Padria, nel Mara e nel Cossoine.
Da allenatore ha guidato il Mara (giovanili), il Padria, il Bosa ed il
Pozzomaggiore.
Ha coltivato la passione per il calcio sin da bambino e, nel tempo, ha
studiato ed approfondito lapplicazione dei vari moduli tattici.
Nel 2002 ha svolto un breve stage presso il Chelsea allora allenato da
Claudio Ranieri.Ha frequentato tre corsi di comunicazione e numerosi corsi formativi
organizzati dall Associazione Allenatori della Provincia di Sassari .
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La collana Quaderni di calcio. Esperienze dilettantistiche sarde includer tre numeri. Oltre a questo, finito di
stampare il 15 marzo 2010, nel secondo sar dato spazio allorganizzazione e al precampionato, mentre, nel terzo, ci si
soffermer sugli aspetti psicologici dello spogliatoio di una squadra dilettantistica.
Lautore conta di ultimare il lavoro entro la prima met del 2011.