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n. 590 - Venerdì 23/06/2017 - Direttore Responsabile: Sandro Scalabrin - Redazione: Pierluigi Quagli - Grafica&Pubblicità: Gruppo Sedici - Montecchio Maggiore - tel. 0444491163 - Reg. Tribunale di Vicenza n. 1160 del 26/11/07 EDIZIONE DI CREAZZO PER INFO E COSTI SULLA PUBBLICITA’ [email protected] PER LETTERE E COMUNICATI [email protected] Stampato in proprio CREAZZO - VIALE ITALIA 215 – TEL. 0444 522429 [email protected] Informazioni su: l Pensioni l Assegni nucleo familiare l Disoccupazione l Dichiarazione dei redditi l I.M.U. - TASI - TARI - I.S.E.E. - EBAV Sede CGIL CREAZZO Sede Lega SPI Vicenza Ovest LUNEDI 9.00 - 12.00 PREVIDENZA FISCO FEDERCONSUMATORI MARTEDI 14.00 - 17.00 PREVIDENZA FISCO MERCOLEDI 9.00 - 12.00 PREVIDENZA FISCO 16.00 - 19.00 PREVIDENZA FISCO EBAV GIOVEDI 9.00 - 12.00 PREVIDENZA FISCO FEDERCONSUMATORI VENERDI 9.00 - 12.00 PREVIDENZA FISCO SPI VICENZA SINDACATO PENSIONATI ITALIANI tel. 0444 - 276095 (24 ore su 24) Piazzetta S. Marco, 3 - Creazzo ONORANZE FUNEBRI di Serraino S.MARCO PERCHE’ SPENDERE DI PIU’? PREVENTIVI GRATUITI E SENZA IMPEGNO LA VIGNETTA DI MARCO LEGUMI Il Gruppo Alpini Creazzo nasce nel 1937 per merito di al- cuni Alpini in congedo con lo scopo di aiutare moralmen- te ed economicamente le mogli ed i famigliari degli Alpini Creatini caduti nella Grande Guerra. Fondatore è il Maggio- re Mario Zamberlan che rimane Capogruppo sino al 1951. Dopo un periodo di interruzione dell’attività, il Gruppo si ricostituisce nel 1960 con Capogruppo Dario Abalti. Difficile è la ricostruzione storica del Gruppo per mancanza di idonea documentazione a seguito di vari cambi di Sede e vari Capi- gruppo. A Lui succedono Ambrogio Legumi e Lino Gobbo sino al 1968. Con la nomi- na a Capogruppo del giovane Giuseppe Collicelli si inizia ad avere qualche dato certo iniziando anche una intensa attivi- tà sociale. Ma la svolta decisiva si ha con l’artigliere alpino Nereo Tronca (1983). Sotto la Sua direzione nascono il Gruppo Sportivo A.N.A. Creazzo ed il Coro A.N.A Creazzo e viene installato, nel Par- co di Via Vivaldi denominato “Parco degli Alpini” ed a cura e spese del Gruppo, il monumento dello scultore friulano FIA- BANE dal titolo “IERI OGGI DOMANI PER LA PACE” che viene inaugurato Il 7 giugno del 1987 in concomitanza del 50° della Fondazione del Gruppo. A Nereo Tronca succedono Celere Cirillo e Francesco Foche- sato che completa la nuova Sede degli Alpini in Via Torino, inaugurandola il 13 Settembre del 1992. A Francesco succe- de Gianni Boscardin che rimane in carica dal (1995-2012). Fonda il Gruppo di Protezione Civile A.N.A. ed organizza la prima manifestazione corale dei “Cori del Congedati”. Nel 2010 a seguito motivi di sicurezza viene abbandonata la vec- chia Sede ed il Gruppo si trasferisce nella Nuova Sede in Via degli Alpini gestita dagli Alpini in contemporanea con la Protezione Civile A.N.A. Dalla metà del 2012 sino ai nostri giorni a condurre il Grup- po è l’alpino Giuseppe Notarangelo che, sull’onda delle esperienze dei predecessori, continua l’opera mantenendo pressoché intatto il numero degli iscritti nonostante i 20 al- pini andati avanti, rafforzando il rapporto con il mondo del- la scuola, organizzando una tre giorni di esercitazione di P.C con i ragazzi della scuola media, accompagnando gli stessi sui luoghi della Grande Guerra altopiano a Trieste e Redipuglia ed organizzando un sopralluogo per illustrare le trincee messe in luce dagli Alpini nella Valscura costituente la IV^ linea difensiva. Nei giorni 24 e 25 Giugno si vuole ricordare l’80° della Fon- dazione del Gruppo con una grande manifestazione corale il sabato sera nella Chiesa di San Nicola ed una grandiosa cerimonia, la Domenica, che si concluderà al Parco di Via Vivaldi denominato “ Parco degli Alpini”. Avrà luogo una sfilata, con partenza la piazza del Comune, cui parteciperan- no Autorità Comunali, Sezionali e probabilmente Regionali Rappresentanti dei vari Gruppi, una classe della scuola me- dia, il Corpo Bandistico, alpini e cittadinanza che è invitata a partecipare. Il pranzo si svolgerà nella sala parrocchiale di San Nicola. Poiché i posti sono limitati la cittadinanza è invitata a dare la adesione con una certa celerità al Capo- gruppo o componenti. il Direttivo GRUPPO ALPINI CREAZZO A.N.A.CREAZZO - 80° DELLA FONDAZIONE DEL GRUPPO Scritto da Enrico Marchesini-febbraio 2017 C’era una volta la Rimar (e anche mio fratello Ernesto). Parlo di Marzotto, il padrone per definizione della valle dell’ Agno. A Trissino abitavamo anche noi, Marchesini, ma so- prattutto abitava lui, il conte Marzotto nella sua grande villa, con la sua grande campagna, la favorita, e perfino l’areoporto con pista hangar e apparecchi. Lui in alto, sulla collina nobile del paese, con grande parco all’inglese, noi in basso, sotto quella collina a poche centina- ia di metri. Dopo aver filato e tessuto lane per oltre un secolo e sversato nell’Agno i coloranti delle sue stoffe, tanto che si poteva ca- pire dal colore dell’acqua quale sarebbe stato il colore predo- minante nelle sfilate di moda dell’anno successivo, il conte decise di approfondire le ricerche e installare un laboratorio a Trissino, prima accanto alla sua villa, ma fuori ovviamente dal recinto, poi giù in basso, più al sicuro nelle campagne della sua favorita. Ma già a fine anni ‘70 la Rimar, cioè Ricerche Marzotto, viene denunciata e processata per sversamento nelle acque di un torrente locale, la Poscola, di sostanze nocive ed inqui- nanti che quel laboratorio non aveva (e non ha) problemi a gettare. Allora, quasi come adesso, si poteva fare qualsiasi cosa, salvo protestare troppo e chiedere risarcimenti. Ma con lo sposta- mento più a valle del malefico laboratorio e con la sua vendi- ta e trasformazione del nome, da Rimar a Miteni, la questio- ne sembrava risolta. Ma non le nefande pratiche e le malattie e morti sospette. Tumori, ai polmoni, alla gola, alla faringe di decine e centi- naia di operai, lavoratori alla Fis di Alte, nelle concerie di Arzignano: quanti sono passati nell’ambulatorio di mio padre che per l’appunto abitava a Trissino e svolgeva la professione di medico, allora condotto. E quanti di questi che conoscevo sono morti, lasciando orfa- ni e vedove. Arginata quell’emergenza i tumori si ridussero salvo poi rispuntare, sempre cancerogeni in altre parti del corpo: fegato, prostata, reni, vescica. Non più i fumi della chimica ma evidentemente qualcosa che passava per lo sto- maco, per i reni per poi uscire dalla prostata e dalla vescica. Non cito a caso, basta infornarsi all’ospedale di Arzignano per capire cosa significa per molti vivere e lavorare in questo territorio. Ma questo ospedale lo conosco anche per un altro motivo; lì fu ricoverato per un tumore alla vescica mio fratello Ernesto, ambientalista rigoroso che non fumava, non assumeva alco- lici ma solamente l’acqua del rubinetto, solo che era l’acqua di Trissino dove lui era rimasto a vivere più a lungo di tutti gli altri fratelli. Ora non so se sono stati I PFAS a farlo morire, allora nessuno ci pensava e lor signori facevano come li pareva. Ma ora con tutto quello che è emerso è possibile continuare a suicidarsi senza dire niente e senza fare niente? Marzia Albiero Coordinamento Acqua Libera dai Pfas C’ERA UNA VOLTA LA RIMAR... L’associazione ARCI di Creazzo propone, nell’ambito del progetto ARCIPARK, programmi di sostegno allo studio du- rante i mesi estivi, volti al recupero dei debiti scolastici e all’aiuto compiti. Il progetto si rivolge ai ragazzi della scuola primaria e secon- daria di primo e secondo grado. Le ripetizioni potranno essere individuali o collettive (nel caso di allievi appartenenti alla stessa classe). Contattaci così valuteremo assieme le tue esigenze peculiari, tra cui le materie in cui hai bisogno di aiuto, in base alla disponibilità di insegnanti all’interno del nostro team e ti da- remo tutte le informazioni di cui necessiti. [email protected] Martina 3405748330, Irene 3461848745, Nicolò 3400991770 PROGETTO ESTIVO ARCIPARK In occasione del 65° anniversario, si è pensato di far festa fra Coscritti, Mogli, Mariti e Amici con qualcosa di diverso: una bella gita. Programma: Sabato 16 settembre - Ore 07.00 Partenza da Piazza del Co- mune di Creazzo con pullman Gran turismo. Arrivo a Udine e incontro con guida per la visita al centro storico Ore 12.30 pranzo a base di pesce (o, su richiesta, a base di car- ne) presso il ristorante “La Botte” a Lignano Sabbiadoro. Menu: Antipasti con capesante, antipasto marinato, antipa- sto freddo, antipasto caldo. Primi: Spaghetti ai frutti di mare, Ravioli alle erbette con coda di gamberi e risotto di pesce. Se- condi: Grigliata di pesce (sogliola, branzino, salmone, seppioli- ne, scorfano, volpine, coda di rospo), frittura mista. Contorni: Verdura di stagione e patatine fritte. Vino prosecco, acqua, dolce, caffè. Quota partecipazione: euro 60,00 con 50 persone - euro 65,00 con 40 persone. Le iscrizioni, con acconto di euro 25 (da versare entro in 15 lu- glio) presso Bar Nero Caffè – Piazza del Comune a Creazzo.Per informazioni rivolgersi a Santino Mattiello – tel. 3355316683. FESTA DELLA CLASSE 1952 La fusione con Sovizzo va ripensata, così è troppo fredda. Ma sì perché Gambugliano rischia di scomparire non solo come entità geografica ma anche come comunità dotata dei servizi primari, scuole farmacia, medico, poste. L’assorbimento con Sovizzo mette in forse la sopravvivenza non solo del piccolo Comune ma pure quella dei suoi abitanti, costretti a scen- dere a valle per essere più vicini alla scuola, al medico, alla posta, una volta trasferitisi, per necessità di cose, nel centro di attrazione. Lassù resteranno i vecchi per affezione fintantoché non sa- ranno costretti, a malincuore, a seguire i figli dai quali ot- tenere assistenza. Le contrade lentamente si spopoleranno mentre sulle strade crescerà l’erba; i campi incolti non si di- stingueranno dai boschi e le frane sconvolgeranno i declivi per mancanza di interventi. I giovani non avranno tradizioni da raccogliere e i vecchi intristiti dall’esilio non avranno più occasioni per raccontare. Questo il triste epilogo che, saggiamente, paventa il sindaco di Gambugliano. L’oblìo di una storia secolare, l’intruppa- mento in una collettività più vasta e per lo più sconosciuta di un manipolo di cittadini orgogliosi della loro indipendenza e della loro cultura; la desertificazione di una valle, le ricadute ecologiche. Qualche spunto da questa apparentemente mi- nuscola, ma altamente significativa, vicenda. La norma obbliga i Comuni più piccoli a unirsi o meglio a fondersi, con il limite demografico minimo di cinquemila abitanti. Ciò allo scopo di ripartire i costi e migliorare la qua- lità dei servizi ma, e questo non si dice, a scapito dell’auto- nomia. Così è già avvenuto in alcune realtà del Veneto e di recente pure nel vicentino con la formazione del nuovo Comune del- la Val Liona per fusione dei Comuni di Grancona e San Ger- mano dei Berici. Ma ai referendum consultivi nei due centri, si sono recati a votare meno della metà degli aventi diritto. Segno che la maggioranza più che indifferenza mostra ras- segnazione di fronte all’ineluttabile destino dei piccoli Co- muni, costretti a chiudere per ragioni di convenienze econo- miche. Ma proprio queste piccole comunità, perlopiù situate in ambito montano, sono insostituibili custodi dell’ambiente oltre che isole felici di culture e tradizioni. La loro soppressione, sia pur eutanasica, provocata con dosi di promesse, un delitto. Primancora che politico, culturale. Il nostro territorio, già ricco di bellezze naturali con i suoi monti e le vaste pianure coltivate, e di ville, che il mondo ci invidia, è stato dapprima devastato da capannoni e da case, oltre ogni necessità. Ora si abbattono le ultime sentinelle del territorio provincia- le: Posina, Laghi, Tonezza, i Comuni della Valdastico, della Prelessinia. Gli abitanti costretti a lasciare, mentre invece dovrebbero essere invitati a rimanervi in cambio di idonei interventi di sostegno. Oggidì sono due le opportunità: l’in- formatizzazione dei servizi e la Provincia dei Comuni. Ma mentre la misura tecnica rimane inattuata, la nuova Provin- cia è ancora in cerca d’autore. Sicchè né si alleggeriscono i costi dei servizi né si semplificano le funzioni, ancora tarate sul modello dei grandi numeri (Gambugliano come Milano). Occasioni perdute con gravi danni al territorio e alle popo- lazioni. Grazie allora al sindaco di Gambugliano che, respingendo le sirene delle facili scorciatoie, obbliga cittadini e politici a rivedere la dissennata operazione di dispersione di comu- nità, preziose per il loro contributo di cultura e di difesa del territorio. Giovanni Bertacche [email protected] GAMBUGLIANO NON CI STA

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n. 590 - Venerdì 23/06/2017 - Direttore Responsabile: Sandro Scalabrin - Redazione: Pierluigi Quagli - Grafica&Pubblicità: Gruppo Sedici - Montecchio Maggiore - tel. 0444491163 - Reg. Tribunale di Vicenza n. 1160 del 26/11/07

EDIZIONE DI CREAZZO PER INFO E COSTI Sulla PuBBlICITa’[email protected]

PER lETTERE E COMuNICaTI [email protected]

Stampato in proprio

Creazzo - Viale italia 215 – tel. 0444 522429 [email protected]

Informazioni su:l Pensionil Assegni nucleo familiarel Disoccupazionel Dichiarazione dei redditil I.M.U. - TASI - TARI - I.S.E.E. - EBAV

Sede CGIL CREAZZOSede Lega SPI Vicenza Ovest

lUNeDi 9.00 - 12.00 Previdenza fisco federconsumatori MarteDi 14.00 - 17.00 Previdenza fisco MerColeDi 9.00 - 12.00 Previdenza fisco 16.00 - 19.00 Previdenza fisco eBav GioVeDi 9.00 - 12.00 Previdenza fisco federconsumatori VeNerDi 9.00 - 12.00 Previdenza fisco

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LA VIgnETTA DI MARco LEgUMI

Il Gruppo Alpini Creazzo nasce nel 1937 per merito di al-cuni Alpini in congedo con lo scopo di aiutare moralmen-te ed economicamente le mogli ed i famigliari degli Alpini Creatini caduti nella Grande Guerra. Fondatore è il Maggio-re Mario Zamberlan che rimane Capogruppo sino al 1951. Dopo un periodo di interruzione dell’attività, il Gruppo si ricostituisce nel 1960 con Capogruppo Dario Abalti. Difficile è la ricostruzione storica del Gruppo per mancanza di idonea documentazione a seguito di vari cambi di Sede e vari Capi-gruppo. A Lui succedonoAmbrogio Legumi e Lino Gobbo sino al 1968. Con la nomi-na a Capogruppo del giovane Giuseppe Collicelli si inizia ad avere qualche dato certo iniziando anche una intensa attivi-tà sociale. Ma la svolta decisiva si ha con l’artigliere alpino Nereo Tronca (1983). Sotto la Sua direzione nascono il Gruppo Sportivo A.N.A. Creazzo ed il Coro A.N.A Creazzo e viene installato, nel Par-co di Via Vivaldi denominato “Parco degli Alpini” ed a cura e spese del Gruppo, il monumento dello scultore friulano FIA-BANE dal titolo “IERI OGGI DOMANI PER LA PACE” che viene inaugurato Il 7 giugno del 1987 in concomitanza del 50° della Fondazione del Gruppo. A Nereo Tronca succedono Celere Cirillo e Francesco Foche-sato che completa la nuova Sede degli Alpini in Via Torino, inaugurandola il 13 Settembre del 1992. A Francesco succe-de Gianni Boscardin che rimane in carica dal (1995-2012). Fonda il Gruppo di Protezione Civile A.N.A. ed organizza la prima manifestazione corale dei “Cori del Congedati”. Nel 2010 a seguito motivi di sicurezza viene abbandonata la vec-chia Sede ed il Gruppo si trasferisce nella Nuova Sede in Via degli Alpini gestita dagli Alpini in contemporanea con la Protezione Civile A.N.A. Dalla metà del 2012 sino ai nostri giorni a condurre il Grup-po è l’alpino Giuseppe Notarangelo che, sull’onda delle esperienze dei predecessori, continua l’opera mantenendo pressoché intatto il numero degli iscritti nonostante i 20 al-pini andati avanti, rafforzando il rapporto con il mondo del-la scuola, organizzando una tre giorni di esercitazione di P.C con i ragazzi della scuola media, accompagnando gli stessi sui luoghi della Grande Guerra altopiano a Trieste e Redipuglia ed organizzando un sopralluogo per illustrare le trincee messe in luce dagli Alpini nella Valscura costituente la IV^ linea difensiva. Nei giorni 24 e 25 Giugno si vuole ricordare l’80° della Fon-dazione del Gruppo con una grande manifestazione corale il sabato sera nella Chiesa di San Nicola ed una grandiosa cerimonia, la Domenica, che si concluderà al Parco di Via Vivaldi denominato “ Parco degli Alpini”. Avrà luogo una sfilata, con partenza la piazza del Comune, cui parteciperan-no Autorità Comunali, Sezionali e probabilmente Regionali Rappresentanti dei vari Gruppi, una classe della scuola me-dia, il Corpo Bandistico, alpini e cittadinanza che è invitata a partecipare. Il pranzo si svolgerà nella sala parrocchiale di San Nicola. Poiché i posti sono limitati la cittadinanza è invitata a dare la adesione con una certa celerità al Capo-gruppo o componenti.

il Direttivo GRUPPO ALPINI CREAZZO

a.N.a.Creazzo - 80° Della FoNDazioNe Del GrUppo

Scritto da Enrico Marchesini-febbraio 2017C’era una volta la Rimar (e anche mio fratello Ernesto). Parlo di Marzotto, il padrone per definizione della valle dell’ Agno. A Trissino abitavamo anche noi, Marchesini, ma so-prattutto abitava lui, il conte Marzotto nella sua grande villa, con la sua grande campagna, la favorita, e perfino l’areoporto con pista hangar e apparecchi. Lui in alto, sulla collina nobile del paese, con grande parco all’inglese, noi in basso, sotto quella collina a poche centina-ia di metri. Dopo aver filato e tessuto lane per oltre un secolo e sversato nell’Agno i coloranti delle sue stoffe, tanto che si poteva ca-pire dal colore dell’acqua quale sarebbe stato il colore predo-minante nelle sfilate di moda dell’anno successivo, il conte decise di approfondire le ricerche e installare un laboratorio a Trissino, prima accanto alla sua villa, ma fuori ovviamente dal recinto, poi giù in basso, più al sicuro nelle campagne della sua favorita. Ma già a fine anni ‘70 la Rimar, cioè Ricerche Marzotto, viene denunciata e processata per sversamento nelle acque di un torrente locale, la Poscola, di sostanze nocive ed inqui-nanti che quel laboratorio non aveva (e non ha) problemi a gettare. Allora, quasi come adesso, si poteva fare qualsiasi cosa, salvo protestare troppo e chiedere risarcimenti. Ma con lo sposta-mento più a valle del malefico laboratorio e con la sua vendi-ta e trasformazione del nome, da Rimar a Miteni, la questio-ne sembrava risolta. Ma non le nefande pratiche e le malattie e morti sospette. Tumori, ai polmoni, alla gola, alla faringe di decine e centi-naia di operai, lavoratori alla Fis di Alte, nelle concerie di Arzignano: quanti sono passati nell’ambulatorio di mio padre che per l’appunto abitava a Trissino e svolgeva la professione di medico, allora condotto. E quanti di questi che conoscevo sono morti, lasciando orfa-ni e vedove. Arginata quell’emergenza i tumori si ridussero salvo poi rispuntare, sempre cancerogeni in altre parti del corpo: fegato, prostata, reni, vescica. Non più i fumi della chimica ma evidentemente qualcosa che passava per lo sto-maco, per i reni per poi uscire dalla prostata e dalla vescica. Non cito a caso, basta infornarsi all’ospedale di Arzignano per capire cosa significa per molti vivere e lavorare in questo territorio. Ma questo ospedale lo conosco anche per un altro motivo; lì fu ricoverato per un tumore alla vescica mio fratello Ernesto, ambientalista rigoroso che non fumava, non assumeva alco-lici ma solamente l’acqua del rubinetto, solo che era l’acqua di Trissino dove lui era rimasto a vivere più a lungo di tutti gli altri fratelli. Ora non so se sono stati I PFAS a farlo morire, allora nessuno ci pensava e lor signori facevano come li pareva. Ma ora con tutto quello che è emerso è possibile continuare a suicidarsi senza dire niente e senza fare niente?

Marzia Albiero Coordinamento Acqua Libera dai Pfas

C’era UNa Volta la riMar... L’associazione ARCI di Creazzo propone, nell’ambito del

progetto ARCIPARK, programmi di sostegno allo studio du-rante i mesi estivi, volti al recupero dei debiti scolastici e all’aiuto compiti. Il progetto si rivolge ai ragazzi della scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado. Le ripetizioni potranno essere individuali o collettive (nel caso di allievi appartenenti alla stessa classe). Contattaci così valuteremo assieme le tue esigenze peculiari, tra cui le materie in cui hai bisogno di aiuto, in base alla disponibilità di insegnanti all’interno del nostro team e ti da-remo tutte le informazioni di cui necessiti. [email protected] Martina 3405748330, Irene 3461848745, Nicolò 3400991770

proGetto estiVo arCipark

In occasione del 65° anniversario, si è pensato di far festa fra Coscritti, Mogli, Mariti e Amici con qualcosa di diverso: una bella gita. Programma:Sabato 16 settembre - Ore 07.00 Partenza da Piazza del Co-mune di Creazzo con pullman Gran turismo. Arrivo a Udine e incontro con guida per la visita al centro storicoOre 12.30 pranzo a base di pesce (o, su richiesta, a base di car-ne) presso il ristorante “La Botte” a Lignano Sabbiadoro. Menu: Antipasti con capesante, antipasto marinato, antipa-sto freddo, antipasto caldo. Primi: Spaghetti ai frutti di mare, Ravioli alle erbette con coda di gamberi e risotto di pesce. Se-condi: Grigliata di pesce (sogliola, branzino, salmone, seppioli-ne, scorfano, volpine, coda di rospo), frittura mista. Contorni: Verdura di stagione e patatine fritte. Vino prosecco, acqua, dolce, caffè. Quota partecipazione: euro 60,00 con 50 persone - euro 65,00 con 40 persone.Le iscrizioni, con acconto di euro 25 (da versare entro in 15 lu-glio) presso Bar Nero Caffè – Piazza del Comune a Creazzo.Per informazioni rivolgersi a Santino Mattiello – tel. 3355316683.

Festa Della Classe 1952

La fusione con Sovizzo va ripensata, così è troppo fredda. Ma sì perché Gambugliano rischia di scomparire non solo come entità geografica ma anche come comunità dotata dei servizi primari, scuole farmacia, medico, poste. L’assorbimento con Sovizzo mette in forse la sopravvivenza non solo del piccolo Comune ma pure quella dei suoi abitanti, costretti a scen-dere a valle per essere più vicini alla scuola, al medico, alla posta, una volta trasferitisi, per necessità di cose, nel centro di attrazione. Lassù resteranno i vecchi per affezione fintantoché non sa-ranno costretti, a malincuore, a seguire i figli dai quali ot-tenere assistenza. Le contrade lentamente si spopoleranno mentre sulle strade crescerà l’erba; i campi incolti non si di-stingueranno dai boschi e le frane sconvolgeranno i declivi per mancanza di interventi. I giovani non avranno tradizioni da raccogliere e i vecchi intristiti dall’esilio non avranno più occasioni per raccontare. Questo il triste epilogo che, saggiamente, paventa il sindaco di Gambugliano. L’oblìo di una storia secolare, l’intruppa-mento in una collettività più vasta e per lo più sconosciuta di un manipolo di cittadini orgogliosi della loro indipendenza e della loro cultura; la desertificazione di una valle, le ricadute ecologiche. Qualche spunto da questa apparentemente mi-nuscola, ma altamente significativa, vicenda. La norma obbliga i Comuni più piccoli a unirsi o meglio a fondersi, con il limite demografico minimo di cinquemila abitanti. Ciò allo scopo di ripartire i costi e migliorare la qua-lità dei servizi ma, e questo non si dice, a scapito dell’auto-nomia. Così è già avvenuto in alcune realtà del Veneto e di recente pure nel vicentino con la formazione del nuovo Comune del-la Val Liona per fusione dei Comuni di Grancona e San Ger-mano dei Berici. Ma ai referendum consultivi nei due centri, si sono recati a votare meno della metà degli aventi diritto. Segno che la maggioranza più che indifferenza mostra ras-segnazione di fronte all’ineluttabile destino dei piccoli Co-muni, costretti a chiudere per ragioni di convenienze econo-miche. Ma proprio queste piccole comunità, perlopiù situate in ambito montano, sono insostituibili custodi dell’ambiente oltre che isole felici di culture e tradizioni. La loro soppressione, sia pur eutanasica, provocata con dosi di promesse, un delitto. Primancora che politico, culturale. Il nostro territorio, già ricco di bellezze naturali con i suoi monti e le vaste pianure coltivate, e di ville, che il mondo ci invidia, è stato dapprima devastato da capannoni e da case, oltre ogni necessità. Ora si abbattono le ultime sentinelle del territorio provincia-le: Posina, Laghi, Tonezza, i Comuni della Valdastico, della Prelessinia. Gli abitanti costretti a lasciare, mentre invece dovrebbero essere invitati a rimanervi in cambio di idonei interventi di sostegno. Oggidì sono due le opportunità: l’in-formatizzazione dei servizi e la Provincia dei Comuni. Ma mentre la misura tecnica rimane inattuata, la nuova Provin-cia è ancora in cerca d’autore. Sicchè né si alleggeriscono i costi dei servizi né si semplificano le funzioni, ancora tarate sul modello dei grandi numeri (Gambugliano come Milano). Occasioni perdute con gravi danni al territorio e alle popo-lazioni. Grazie allora al sindaco di Gambugliano che, respingendo le sirene delle facili scorciatoie, obbliga cittadini e politici a rivedere la dissennata operazione di dispersione di comu-nità, preziose per il loro contributo di cultura e di difesa del territorio.

Giovanni Bertacche [email protected]

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Union Creazzo vincente anche nella seconda prova regio-nale di atletica CSI che si è svolta a Borgoricco in provin-cia di Padova domenica 4 Giugno. Una vittoria risicata, sul filo di lana e per soli 2 punti sul Colli Berici che ha dato davvero tanto filo da torcere agli atleti creatini che però in questo magico anno riescono sempre a tappare i buchi. E così, ad una sola prova dalla fine del torneo regionale l’Union Creazzo si ritrova con un bel margine nei confron-ti proprio del Colli Berici che, distanziato di 84 punti nella generale è secondo ad inseguire, con Salf Altopadovana terza e Brentella al quarto posto che supera di un punto la Polisportiva Dueville che a Borgoricco non ha brillato. Giornata calda quella di Borgoricco, con le gare tra l’altro partite con un discreto ritardo che di fatto non è stato recuperato, complice anche l’intervento dell’ambulanza in soccorso di un’atleta proprio di Creazzo, che ha provocato un arresto delle competizioni per una trentina di minu-ti circa. Anche la partecipazione complessiva non è stata all’altezza della prima prova regionale complici anche altri eventi sportivi concomitanti ed il ponte del 2 giugno che grazie al bel tempo ha sicuramente attratto più di qualcu-no in qualche località marina o montuosa. Ed anche a Borgoricco più di qualche atleta Union brilla a partire da Nicole Capitanio che quest’anno nelle esor-dienti si sta esprimendo ad ottimi livelli ritoccando anche più di qualche record sociale: sua la vittoria nei 50 metri in 7”4 a cui si aggiunge anche quella, con record nel salto in lungo con metri 4,30; ma ad accompagnarla ci sono an-che Diletta De Cao e Sara Alba, a formare uno splendido trio delle meraviglie capace di veleggiare sempre nelle po-sizioni di alta classifica. Molto bene anche Enrico Sartori nei 200 metri amatori B che con il tempo di 26”9 si aggiudica la seconda piazza, con Sergio Capozzi che riscrive il record sociale tra i vete-rani e guadagna il bronzo nel tempo di 29”2. Federico Dal Fossà trova il premio alla propria costanza negli 800 metri junior e si piazza secondo i 2’24”3 e coglie il jolly anche Andrea Peloso negli amatori A che nel tempo di 2’27”0 si piazza terzo. Ed anche Alex Mazzi non si fa scappare l’occasione anni-chilendo la concorrenza nei 5000 metri amatori A vincen-do con il tempo di 17’41”1. Nei salti l’Atletica Union Creazzo conferma la sua voglia di podio, soprattutto nel salto in lungo in cui un volitivo Alberto Verza conquista la quarta piazza nei cadetti con metri 4,96; molto bene poi Leila Cattani nelle allieve che è seconda con metri 4,46 con Alessia Grignolo quinta a metri 4,27; quindi Elisabetta Marana tra le senior si piaz-za seconda con metri 4,64 imitata da Michela Benedetti nelle amatori A con metri 2,96 per dare l’avvio alla festa Union nelle amatori B con il podio colorato di blu che una Cabezzoni Laura in spolvero a pareggiare il record sociale e conquistare un insperato oro con metri 3,62 seguita da Nadia Garpari a metri 3,58 e Dina Bevilacqua terza con metri 3,44; ma non è finita perché troviamo Evelyn Gia-nello al quinto posto con metri 3,28 e Lara Vencato sesta con metri 2,71.Nel salto in alto la famiglia Sartori conferma la propria tradizione con padre e figlio nelle zone alte della classifica; Michele è argento negli allievi con metri 1,70 e papà Enri-co vince tra gli amatori B con metri 1,55; bene anche Alba Giovanni ed Eddy Zanettin negli amatori A, secondo e terzo con metri 1,40. Si mette in luce nelle famiglia Sartori anche la secondoge-nita Laura che riscrive il record sociale del getto del peso ragazze con la misura di metri 9,68 che le vale la quarta piazza. Chiudiamo con il disco femminile che vede Leila Cattani al quarto posto fra le allieve con metri 18,37 e Nadia Gaspari mai doma nel riscrivere la storia dei record amatori B con la misura di metri 22,90 che le vale un otti-mo argento nel giavellotto. Ora una piccola pausa e poi la sinfonia finale con 2 gare provinciali inframmezzate dall’ultima prova regionale; ma molto è già stato scritto; non resta che partecipare in mas-sa per dare continuità a questa splendida stagione sportiva.

Atletica Union Creazzo

i 2 pUNti Della Vittoria

50 anni fà Don Milani moriva... circa, il 26 Giugno 1967. 50 anni trascorsi male, malissimo: la macchina globale infernale del furto di tutti diritti, è ormai così ben avviata e oliata, che le vittime, a cui i diritti vengono sottratti, difendono la macchina che li tritura, invece di abbatterla. Non esiste ormai settore, classe, nazione, latitudine in cui la unica regola unica del “Sacro Mercato Divinizato” (unica divinità ormai dominante!): “il forte prende tutto ed il debole scodinzo-la difendendo il diritto del forte a massacralo!” non sia accettata, consolidata, considerata “normale”. E te la insegnano nelle scuole, in famiglia, in chiesa, sul lavoro.... Veniamo addestrati, come gli animali da “reddito” a obbedire, e in fretta, senza pensare, senza perder tempo... Don Milani insegnò ai suoi ragazzi, a Barbiana, l’esatto opposto:- studiare per sviluppare il senso critico e non farsi fregare.- non accettare mai nulla per vero, specie se proviene dalla autorità politica.- verificare sempre tutto, anche le cose accettate da sempre.- «l’obbedienza non è più una virtù»... Detto da un prete, che aveva fatto voto di obbedienza... ma non lo rispettò, formalmente, in nome di un’obbedienza superiore e non derogabile: quella alla Sua Coscienza. I Cristiani devono porsi domande, e non vivere da animali da stalla, “obbedendo senza verificare”. I cri-stiani devono cercare la Giustizia in terra, perché Gesù ha predicato la Giustizia e la Verità. Non la sottomissione e la ignavia. E men che meno il servilismo verso i prepotenti. Fosse vivo oggi, Don Milani sarebbe un “Insurrezionalista”. Uno che, a qualsiasi prezzo, non obbedisce alla autorità, quando l’autorità cal-pesta l’Umanità! E oggi l’autorità politica, totalmente asservita, ovunque, al potere finanziario, non fa altro che calpestare l’Umanità e pretendere cieca sot-tomissione. Usando la violenza, per tenerci tutti sotto, in catene. E noi tutti… zitti e buoni, per un malinteso, corrotto senso di “legalità”, che altro non è che ignavia, viltà, servilismo… Don Milani ci ammonirebbe, severamente. Don Mi-lani... uno che difese la “acqua pubblica” quando non era di “moda” farlo... Vi rimando a questo splendido articolo sul web: “L’acqua è di tutti, Don Milani” di Don Milani. http://www.uncommons.it/words/l-acqua-e-di-tutti-don-milani-173Leggetelo tutto, da solo vale tutta la “Educazione civica” che non si fa nelle scuole, e si dovrebbe fare!! Ne cito solo una parte minima, ma voi leggetelo tutto, in rete! :«C’è un baco interiore dunque che svuota la grandiosità dell’edi-ficio di ogni intrinseco significato. Il nome di quel baco tu lo conosci. Si chia-ma: idolatria del diritto di proprietà. A millenovecentocinquantacinque anni dalla Buona Novella, a sessantaquattro anni dalla Rerum Novarum, dopo tanto sangue sparso, dopo dieci anni di maggioranza dei cattolici e tanto parlare e tanto chiasso, aleggia ancora vigile onnipresente dominatore su tutto il nostro edificio giuridico. Tabù. Son dieci anni che i cattolici hanno in pugno i due poteri: legislativo ed esecutivo. Per l’uso di quale dei due pensi che saranno più severamente giudicati dalla storia e forse anche da Dio? Che la storia con-dannerà la nostra società è profezia facile a farsi. Basterebbe il solo fatto della disoccupazione oppure il solo fatto degli alloggi.» Don Milani contro la “idola-tria del diritto di proprietà”... Non esiste e non può esistere “proprietà” dei beni primari che sono diritto inalienabile di ogni singolo essere vivente. Non esiste “proprietà” che tenga, quando essa determina fame, sete, disperazione, povertà, malattia, guerra per la grande massa dei viventi. Si. oggi Don Milani sarebbe un “insurrezionalista”, perché oggi, chi ancora ascolta la voce della Coscienza, non può fare altro che insorgere contro chi gode nel massacrare ogni senso di umani-tà. Ci saranno idioti che definiranno Don Milani “Comunista”... Ma per quelle inutili spregevoli, meschine esistenze, io non ho tempo, né ascolto.

Fabio Castellucci

DoN MilaNi, 50 aNNi Fa MoriVa UN iNsUrrezioNalista Se un dì raccoglierai una rondinella sola

le tue carezze tremulele toccheranno l’anima;

se dopo averla amata gli insegni a volarenn ti rammaricare se senza ringraziare

ti scapperà e se ne andrà:a te ha dato gioiaa lei la libertà

oh rondinella mia regina dell’amorequanta malinconia, strega del mio dolorevola il tuo nuovo cielo mai verso il gelo

col mio sguardo ti seguiròse voli bene applaudirò

ti butto al vento tanti bacinisognerò sempre i tuoi ricciolini

per me di certo al mondo non c’èrondine-bambola più bella di te

a me hai dato gioiaa te la libertà

UMBY

la roNDiNella

Ti piace scrivere? Allora ti invitiamo a par-tecipare a RACCONTI D’ESTATE, un con-corso letterario nato dalla collaborazione tra la Rete delle Biblioteche Vicentine, la Pro-vincia e Il Giornale di Vicenza. Dal 21 giugno al 20 settembre la bibliote-ca di Creazzo, insieme alle altre biblioteche della provincia, raccoglierà elaborati, di massimo 4.500 battute, ispirati all’estate. Gli stessi dovranno essere trasmessi via e-mail o su supporto digitale e saranno esaminati inizialmente da una commissione di lettura interbibliotecaria. I racconti che passeranno la prima selezione saranno pubblicati sul Giornale di Vicenza e poi sottoposti ad una ulteriore valutazio-ne per l’elezione del Miglior racconto per la giuria di qualità, del Miglior racconto per i lettori del Giornale di Vicenza e del Miglior racconto di autore sotto i 18 anni. Vi auguriamo quindi…Buona scrittura!

CoNCorso “raCCoNti D’estate”