«Punti nascita, no ai tagli» E si muove anche Maroni · grossi danni, ma il terzo in due anni: il...

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PROMESSA DELLA PROVINCIA L’impegno: niente cava a Bianzone Dopo cinque anni di strenua lotta per lo stralcio del progetto, ieri è arrivato l’annuncio che il “Comitato per la tutela e la valorizzazione del Ranée” e il Comune di Bianzone attendevano: la Provincia di Sondrio ha garantito il proprio «impegno politico», attraverso il presidente, Luca Della Bitta, per lo stralcio del progetto dal piano cave CASTOLDI A PAGINA 19 «Punti nascita, no ai tagli» E si muove anche Maroni Fronte comune di sindaci e Provincia. La Regione: «Funzionano bene» La linea scelta dalla Re- gione rispetto ai punti nascita con meno di 500 parti l’anno è quella giusta, ovvero garantire la massima sicurezza possibile a partoriente e nascituro preve- dendo, però, delle deroghe alla chiusura delle realtà come Chia- venna e Sondalo». Parola di Luca Della Bitta, pre- sidente della Provincia e sindaco di Chiavenna, che, all’indomani della confermata volontà dell’as- sessorato regionale al Welfare, in capo a Roberto Maroni, di chie- dere una deroga al Comitato del percorso nascita nazionale circa la chiusura di nove punti nascita regionali, fra cui figurano Chia- venna e Sondalo, interviene per rafforzare il concetto insieme a Luigi Grassi, presidente della Conferenza dei Sindaci. DEL CURTO A PAGINA 15 Un recente incontro sulla sanità locale al Morelli di Sondalo Traforo Stelvio, i dubbi di Bolzano «Traforo stradale per lo Stelvio? Da noi si è parlato solo di ferrovia, non di traffico pesan- te su gomma». In Provincia di Bolzano l’ipotesi di un tunnel per auto e camion non piace. La questione arriva in Consiglio provinciale grazie a un’interro- gazione dei Verdi. Il punto di par- tenza è chiaro. «Mentre la Pro- vincia di Bolzano parla di “realiz- zazione di un collegamento fer- roviario”, Regione Lombardia e Infrastrutture Lombarde lascia- no aperte entrambe le alternati- ve: strada e ferrovia». I consiglie- ri verdi altoatesini non vedono di buon occhio l’ipotesi stradale. «Ora è scritto nero su bianco: la Lombardia non considera solo la ferrovia, ma anche la strada e, da nostre informazioni, risulta che il tunnel stradale sia l’opzione su cui spingono anche gli operatori turistici di Livigno, molto ascol- tati dalla giunta Maroni». Il sindaco di Bormio Giuseppe Occhi è sulla stessa lunghezza d’onda: «Basta auto e traffico in Alta Valle». BARBUSCA A PAGINA 22 L’incendio in sé non ha provocato grossi danni, ma è il terzo in due anni: il sospetto che qualcuno voglia fare un bel falò dell’ex cotonificio Fossati diventa sempre più realisti- co. L’ultimo episodio risale a ieri. Erano appena passate le 10 quando al centralino del 115 è arrivata la prima segnalazione di un residente preoccupato per il fumo che usciva dalle finestre dell’edificio CARUGO A PAGINA 16 Sondrio Nuovo incendio all’ex Fossati L’ombra del dolo Il programma Le giornate del Fai Riflettori accessi sull’arte di Morbegno GHELFI A PAGINA 24 Nuovo sforzo Provincia, tentativo per l’elezione diretta BORTOLOTTI A PAGINA 18 Morbegno La città che cambia Presentati 17 progetti SERVIZIO A PAGINA 25 Il progetto Un punto di ristoro a Palazzo Vertemate PRATI A PAGINA 27 «Il lupo è anche una risorsa economica» «Il lupo ha una funzione importantissima nell’ecosistema per cui non possiamo che salutare con favore il suo avvistamento in bassa Valchiavenna, nella speran- za, però, che l’animale, protetto dalle leggi nazionali e internazio- nali, venga, effettivamente, rispet- tato». Parola di Stefania Sbarra, responsabile della Lav, Lega Anti- vivisezione, di Sondrio, associazio- ne particolarmente attiva, negli ul- timi anni, a tutela della biodiversità e del patrimonio faunistico della Valtellina e Valchiavenna. «La presenza di questi grandi pre- SERVIZIO A PAGINA 17 datori, come lupo, orso, lince, e, peraltro, del complesso degli ani- mali selvatici, – precisa Sbarra – è troppo spesso vissuta come un problema, da noi, quando, invece, di autentica opportunità si tratta. Semplicemente, si tratta di fare un salto di qualità, a livello di modo di pensare alla fauna selvatica, non soffermandosi, più, soltanto, sul dato negativo, sull’impatto sulle attività umane e agricole che può avere, ma su quello positivo, cioè sull’arricchimento culturale ed economico che ne può derivare». Talamona «La Bruna alpina Razza da salvare e qualità in stalla» Sonia Marioli e Alfio Sassella hanno un’azienda a Talamona con circa 50 capi. «La nostre vacche sopportano meglio lo stress». ROCCA A PAGINA 11 Alfio Sassella SANDONINI Il lupo mentre attraversa il Mera a Novate Mezzola ANNO 125 . NUMERO 70 • www.laprovinciadisondrio.it VENERDÌ 11 MARZO 2016 • EURO 1,30 9 771590 588032 60311 I “FALCHI” ATTENDONO DRAGHI AL VARCO di UGO MORDENTI L a Germania, secondo quanto riportano le prime cronache, non l’ha presa bene. Il terzo intervento di Mario Draghi sul quantitative easing lanciato il 22 gennaio di un anno fa aveva fatto prevedere risposte migliori prima dell’annuncio. Ma quando questo è arrivato i primi a reagire male sono stati i mercati. Immediatamente dopo i tedeschi, però. A parlare per tutti è stato Hans-Werner Sinn, ormai incarnato nuovo capofila dei falchi tedeschi, il quale ha evocato banche zombie salvate dalla Bce e «veleno» monetario. Il riferimento, naturalmente, è agli istituti del Sud Europa, Italia in particolare, ma anche Grecia e un po’ la solita Spagna. A CONTINUA A PAGINA 9 Filo di Seta Sophie Marceau rifiuta la Legion d’Onore. Il tempo delle spine. MONTALBANO BEATO SENZA STRESS di MAURIZIO CAVERZAN U na delle cose più sorprendenti delle tante che si vedono in una puntata de “Il Commissario Montalbano” è che ha ancora una Fiat Tipo. Una Fiat Tipo blu per l’esattezza, e verrebbe quasi da scrivere bleu, come si faceva fino a qualche decennio fa, tanto è vintage. La Tipo è un’auto che ha almeno una ventina d’anni, essendo stata prodotta tra il 1988 e il 1995, e da qualche mese la casa madre ne sta proponendo un nuovo modello CONTINUA A PAGINA 9

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PROMESSA DELLA PROVINCIA

L’impegno: niente cava a BianzoneDopo cinque anni di strenua lotta per lo stralcio del progetto, ieri è arrivato l’annuncio

che il “Comitato per la tutela e la valorizzazione del Ranée” e il Comune di Bianzone

attendevano: la Provincia di Sondrio ha garantito il proprio «impegno politico»,

attraverso il presidente, Luca Della Bitta, per lo stralcio del progetto dal piano cave

CASTOLDI A PAGINA 19

«Punti nascita, no ai tagli»E si muove anche MaroniFronte comune di sindaci e Provincia. La Regione: «Funzionano bene»

La linea scelta dalla Re-gione rispetto ai punti nascitacon meno di 500 parti l’anno èquella giusta, ovvero garantire lamassima sicurezza possibile apartoriente e nascituro preve-dendo, però, delle deroghe allachiusura delle realtà come Chia-venna e Sondalo».

Parola di Luca Della Bitta, pre-sidente della Provincia e sindacodi Chiavenna, che, all’indomani

della confermata volontà dell’as-sessorato regionale al Welfare, incapo a Roberto Maroni, di chie-dere una deroga al Comitato delpercorso nascita nazionale circala chiusura di nove punti nascitaregionali, fra cui figurano Chia-venna e Sondalo, interviene perrafforzare il concetto insieme aLuigi Grassi, presidente dellaConferenza dei Sindaci.DEL CURTO A PAGINA 15Un recente incontro sulla sanità locale al Morelli di Sondalo

Traforo Stelvio, i dubbi di Bolzano«Traforo stradale per lo

Stelvio? Da noi si è parlato solodi ferrovia, non di traffico pesan-te su gomma». In Provincia diBolzano l’ipotesi di un tunnel perauto e camion non piace. La questione arriva in Consiglio

provinciale grazie a un’interro-gazione dei Verdi. Il punto di par-tenza è chiaro. «Mentre la Pro-vincia di Bolzano parla di “realiz-zazione di un collegamento fer-roviario”, Regione Lombardia eInfrastrutture Lombarde lascia-

no aperte entrambe le alternati-ve: strada e ferrovia». I consiglie-ri verdi altoatesini non vedonodi buon occhio l’ipotesi stradale.«Ora è scritto nero su bianco: laLombardia non considera solo laferrovia, ma anche la strada e, da

nostre informazioni, risulta cheil tunnel stradale sia l’opzione sucui spingono anche gli operatorituristici di Livigno, molto ascol-tati dalla giunta Maroni». Il sindaco di Bormio GiuseppeOcchi è sulla stessa lunghezzad’onda: «Basta auto e traffico inAlta Valle». BARBUSCA A PAGINA 22

L’incendio in sé non ha provocato

grossi danni, ma è il terzo in due

anni: il sospetto che qualcuno voglia

fare un bel falò dell’ex cotonificio

Fossati diventa sempre più realisti-

co. L’ultimo episodio risale a ieri.

Erano appena passate le 10 quando

al centralino del 115 è arrivata la

prima segnalazione di un residente

preoccupato per il fumo che usciva

dalle finestre dell’edificio

CARUGO A PAGINA 16

SondrioNuovo incendio all’ex FossatiL’ombra del dolo

Il programmaLe giornate del FaiRiflettori accessisull’arte di MorbegnoGHELFI A PAGINA 24

Nuovo sforzoProvincia, tentativoper l’elezione direttaBORTOLOTTI A PAGINA 18

MorbegnoLa città che cambiaPresentati 17 progettiSERVIZIO A PAGINA 25

Il progettoUn punto di ristoroa Palazzo VertematePRATI A PAGINA 27

«Il lupo è anche una risorsa economica»«Il lupo ha una funzione

importantissima nell’ecosistemaper cui non possiamo che salutarecon favore il suo avvistamento inbassa Valchiavenna, nella speran-za, però, che l’animale, protettodalle leggi nazionali e internazio-nali, venga, effettivamente, rispet-tato». Parola di Stefania Sbarra, responsabile della Lav, Lega Anti-vivisezione, di Sondrio, associazio-ne particolarmente attiva, negli ul-timi anni, a tutela della biodiversitàe del patrimonio faunistico della Valtellina e Valchiavenna.«La presenza di questi grandi pre- SERVIZIO A PAGINA 17

datori, come lupo, orso, lince, e, peraltro, del complesso degli ani-mali selvatici, – precisa Sbarra – ètroppo spesso vissuta come un problema, da noi, quando, invece,di autentica opportunità si tratta.Semplicemente, si tratta di fare unsalto di qualità, a livello di modo dipensare alla fauna selvatica, non soffermandosi, più, soltanto, sul dato negativo, sull’impatto sulle attività umane e agricole che puòavere, ma su quello positivo, cioè sull’arricchimento culturale ed economico che ne può derivare».

Talamona«La Bruna alpinaRazza da salvaree qualità in stalla»

Sonia Marioli e Alfio Sassellahanno un’azienda a Talamonacon circa 50 capi. «La nostrevacche sopportano meglio lostress». ROCCA A PAGINA 11

Alfio Sassella SANDONINI

Il lupo mentre attraversa il Mera a Novate Mezzola

ANNO 125 . NUMERO 70 • www.laprovinciadisondrio.it VENERDÌ 11 MARZO 2016 • EURO 1,30

9771590

588032

60311

I “FALCHI”

ATTENDONO

DRAGHI

AL VARCO

di UGO MORDENTI

La Germania, secondoquanto riportano leprime cronache, non l’hapresa bene. Il terzo

intervento di Mario Draghi sul quantitative easing lanciato il 22 gennaio di un anno fa aveva fatto prevedere risposte migliori prima dell’annuncio. Ma quando questo è arrivato i primi a reagire male sono stati i mercati. Immediatamente dopo i tedeschi, però.

A parlare per tutti è stato Hans-Werner Sinn, ormai incarnato nuovo capofila dei falchi tedeschi, il quale ha evocato banche zombie salvate dalla Bce e «veleno» monetario. Il riferimento, naturalmente, è agli istituti del Sud Europa, Italia in particolare, ma anche Grecia e un po’ la solita Spagna. A CONTINUA A PAGINA 9

Filo di Seta

Sophie Marceau rifiuta la Legion d’Onore. Il tempo delle spine.

MONTALBANO

BEATO

SENZA

STRESS

di MAURIZIO CAVERZAN

Una delle cose piùsorprendenti delletante che si vedono inuna puntata de “Il

Commissario Montalbano” è che ha ancora una Fiat Tipo. Una Fiat Tipo blu per l’esattezza, e verrebbe quasi da scrivere bleu, come si faceva fino a qualche decennio fa, tanto è vintage.

La Tipo è un’auto che ha almeno una ventina d’anni, essendo stata prodotta tra il 1988 e il 1995, e da qualche mese la casa madre ne sta proponendo un nuovo modello CONTINUA A PAGINA 9

LA PROVINCIA

11VENERDÌ 11 MARZO 2016

TALAMONA

DANILO ROCCA

Storie di lavoro, di al-levamento, diverso, ispirato da una ricerca delle matrici della tradizione, e sostenuto dalla passione. Per l’ambiente, la montagna, gli animali, per il la-voro “come si faceva una volta”.Sonia Marioli e Alfio Sassella, imprenditori agricoli, hanno costruito la loro azienda in cimaa Talamona, in una zona venti-lata e già erta, una zona quasi dimontagna. D’inverno sono lì, d’estate a Cavisciola, alpeggio della montagna bergamasca, in zona orobica, un alpeggio del Bitto storico. Sassella è presi-dente dell’Associazione lom-barda Bruna alpina originale, si parla di razze a rischio di estin-zione, e la sua difesa è uno dei fronti di impegno dell’impren-ditore agricolo.

«Difendiamo un bovino cheper noi è un emblema, e che ap-partiene alla storia della zootec-nia della provincia di Sondrio – chiariscono i due talamonesi – una zootecnia di transumanza verticale, quando in primavera

Alfio Sassella, imprenditore agricolo che ha costruito l’azienda in cima a Talamona

«Siamo i difensoridella Bruna alpinaLa qualità in stalla»Razza da difendere. Sonia Marioli e Alfio Sassellahanno un’azienda a Talamona con circa 50 capi«La nostre vacche sopportano meglio lo stress»

con le mandrie si prendono i sentieri delle nostre montagne alla ricerca di quel foraggio che sul fondo valle scarseggia. Que-sto tipo di vacche con corpora-tura robusta – spiegano – riescea muoversi agilmente ben adat-tandosi all’ambiente montano, allo stare all’aperto».

Razza rara

Bruna alpina originale razza di-venuta rara, «L’ Original braun-vieh, o Bruna originale, o ancheOB, è stata resa impura alla ri-cerca del massimo rendimento produttivo. Negli anni ’70 e ’80 – precisa Sassella – con la mo-dernità e l’introduzione della fecondazione artificiale la Bru-na alpina ha subito l’insangua-mento con il ceppo statuniten-se Brown Swiss. Un capo che ri-spetto ai ceppi europei presentauna mole maggiore e una mag-giore attitudine lattifera. Fa piùcarne, più latte. La nuova razza – dice – è stata denominata Bru-na, perdendo nella terminolo-gia “quell’Alpina” che ne carat-terizzava l’attitudine a vivere inmontagna. Anche in provincia di Sondrio lentamente la Brunaalpina è quasi scomparsa sosti-tuita dalla Bruna o da altre spe-cie più produttive». Ma esisteuna parte del mondo agricolo, che non vuole perdere i legami con la tradizione, Alfio e Sonia hanno costruito la loro stalla, dedicandola all’allevamento so-lo di “brune originali”, ne hanno

una cinquantina, oltre a un pic-colo gregge di capre orobiche. Hanno dato impulso alla Asso-ciazione lombarda Bruna alpi-na originale di cui Alfio è presi-dente, oltre ad essere vicepresi-dente del Consorzio Bitto Stori-co, «L’obiettivo dell’associazio-ne – spiegano – è di istituire an-che in Italia il Libro genealogicodella Razza bovina Bruna origi-nale, promuovendone la diffu-sione nella montagna lombar-da. Ribadendo il particolare ra-dicamento storico di questi capie l’adattamento al sistema d’al-peggio: elemento di caratteriz-zazione e di identità dei sistemizoocaseari alpini lombardi».

Alimentazione naturale

Tra i cardini del lavoro, l’ali-mentazione naturale del bestia-me.«Diamo quasi solo fieno, er-ba d’alpeggio d’estate. In Italia –spiega ancora Sassella – la Bru-na alpina originale è considera-ta una vacca di serie B, perché hauna produzione di latte più li-mitata, ma con un’ alimentazio-ne tradizionale si riesce anche ad avere un’ ottima condizione corporea. I capi sopportano meglio lo stress dell’alpeggio,hanno una longevità maggiore, meno problemi dal punto di vi-sta veterinario. Anche la qualitàdel latte è superiore, con tenorein grasso del 3,9% e in proteine del 3,3%, e questo è importante per la qualità dei formaggi, del burro».

� Sassella è presidente dell’Associazione lombarda Bruna alpina originale

«Pace di facciata, la guerra del Bitto è destinata a riaprirsi»Allevatori di nicchia,

appassionati e quelle “batta-glie di retroguardia”. Alfio Sas-sella, produce a Talamona bur-ro, formaggi magri, semigrassi,grassi, ricotta e d’estate portale vacche e le capre in alpeggioa Cavisciola, dove viene fatto ilBitto storico. «Certo, siamo delconsorzio – dice – siamo tra idodici produttori del Consor-zio Bitto storico, siamo i “ribel-li” e il nostro punto di vista sulnostro lavoro, anche in questocaso, guarda all’indietro. Alleprocedure di caseificazione secolari, che non vogliamoperdere, a quello che è il nostromodo di produrre: lavorare il

latte appena munto, in alpeg-gio, per fare il Bitto. Nientemangimi, niente fermenti».Una intransigenza, spiega, cherischia di venire pagata cara.«Facciamo il Bitto storico – sottolinea – ma tra un po’ forsenon lo potremo più nemmenochiamare Bitto. Il problema –dice anche – è che gli annosidissidi sul nome “Bitto” sonoprobabilmente destinati a ri-proporsi, e allora daremo alnostro formaggio un altro no-me, “grasso d’alpe”».

Il riferimento è al protocol-lo d’intesa firmato nel novem-bre 2014 tra produttori storici,Consorzio formaggi Valtellina

Casera e Bitto e Camera dicommercio di Sondrio. Intesache sanciva “la pace del Bitto”,progetto che proponeva il for-maggio d’alpeggio, il “Bittoeroico”, come punta eccellen-za e traino del territorio valtel-linese all’interno di Expo. Eche prefigurava scenari di ri-composizione tra le diverse anime del settore caseario de-dicato. Anche al rientro delConsorzio di salvaguardia delBitto storico nella Mostra delBitto di Morbegno, un proget-to che sembra arenato. «Già al-lora – ha spiegato Sassella –quando ci vennero sottopostele carte di intesa, tutti noi le va-

lutammo come una operazio-ne di facciata, finalizzata adExpo».

Come si sa la mancanza diun accordo rischia di riportaredi attualità la disputa sullaDop, e forse quella scia di pole-miche, carte bollate, divieti al-l’utilizzo del nome. «Quello che nessuno può levarci, se do-vessimo perdere di nuovo la possibilità di dare il nome bittoalla nostra produzione – ha an-che detto Sassella, che è vice-presidente del Consorzio “sto-rico” – è il grande prestigio cheriscuotiamo con il nostro for-maggio su tutti i mercati, al-l’estero, quella qualità indi-scussa, e che guida da sempre ilnostro modo di vivere e opera-re». D.Roc.La zona dove si trova l’azienda agricola

«Difendiamo un bovino che appartiene alla storia della zootecnia della provincia di Sondrio» SANDONINI

[email protected]. 0342 535511 Fax 0342 535553

TOCCANDOFERRO

«Anche in provincia di Sondrio lentamentela Bruna alpina è quasi scomparsa, sostituita dalla Bruna

o da altre specie più produttive»

Alfio Sassella

12 Sondrio economiaLA PROVINCIA

VENERDÌ 11 MARZO 2016

ELISABETTA DEL CURTO

È positivo il bilancio della partecipazione a “Progettofuoco”, fiera internazionale de-dicata al settore impianti e at-trezzature per la produzione di calore ed energia da combustio-ne di legna, tenutasi a fine feb-braio, a Verona, per le aziende dicasa nostra, la Serpentino e Gra-niti di Chiuro, di Emilio e Pietro Cabello, e la Nuova Serpentino d’Italia, di Chiesa in Valmalen-co, di Adriano e Mario Cabello.

Visibilità

Presenti alla manifestazione sindalla prima edizione, queste aziende si sono affidate ad una presentazione particolarmente curata dei loro prodotti optandoper il rinnovo totale del loro stand. «In 32 metri quadri - spie-ga Adriano Cabello, fratello di Emilio - abbiamo posizionato i nostri prodotti in modo lineare. Ci è sembrato che così le nostre produzioni in serpentino risal-tassero maggiormente, attiran-do maggiormente l’attenzione dei visitatori e mettendo in risal-to anche le avanzate capacità tecniche raggiunte dalle nostre aziende. Del resto, in questa fasedi concorrenza feroce, soprat-tutto a livello di prezzi, di paesi come la Cina, non dobbiamo ca-dere nella tentazione di combat-tere la battaglia su questo cam-po, ma, invece, dobbiamo au-mentare la nostra presenza e vi-sibilità su più mercati».

Di aziende che stanno lottan-do con le unghie e coi denti per Lo stand della Serpentino alla fiera di Verona

Vetrina d’eccezione per il serpentinoIl punto. Positivo il bilancio della fiera internazionale di fine febbraio, a Verona, per le aziende di casa«Dobbiamo aumentare la nostra presenza sul mercato per fronteggiare le difficoltà del settore lapideo»

tenere le proprie posizioni di mercato dentro un contesto na-zionale e internazionale, diffici-le, quindi, si tratta.

«Il settore lapideo continua afare fatica a causa della profondacrisi dell’edilizia che ha colpito tutta Europa - dice Pietro Cabel-lo, della Serpentino e graniti -. Decenni di cultura anti impresa nel nostro Paese non hanno gio-vato al settore, complicato da unquadro normativo che condi-ziona le attività economiche. Tuttavia, grazie alla diversifica-zione della produzione e all’in-novazione tecnologica, le azien-de reggono. La Serpentino e gra-niti esporta il 60% del fatturato ela Nuova Serpentino d’Italia, il 70%. È vero che noi siamo pa-renti, ma, in ogni caso, crediamoche le sinergie fra aziende siano indispendabili per andare avan-ti, al pari del supporto garantito

dalle associazioni di categoria, e dalla partecipazione alle fiere utili a far conoscere i nostri pro-dotti e ad instaurare i primi con-tatti con i potenziali clienti».

L’informazione

In quest’ottica, di sempre più ca-pillare e corretta informazione, non solo dei mercati, ma, in que-sto caso, degli operatori del set-tore,proprio oggi, nella sala con-ferenze di Confindustria Lecco, in via Caprera 4, verrà ripropo-sto il seminario “Materiali e tec-niche per il progetto”, organiz-zato dall’Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e con-servatori della provincia di Lec-co, col patrocinio di Confindu-stria Lecco.

Si tratta della riproposizione,su Lecco, del momento formati-vo messo a punto da Paolo Ago-stini, architetto di Chiesa in Val-malenco, lo scorso anno, su Chiesa, e che tanto interesse aveva suscitato fra i partecipantiinducendo, il Consorzio Artigia-ni Cavatori della Valmalenco, che lo aveva sposato in toto, a fa-vorirne la riproposizione in ter-ra lecchese. I lavori partiranno alle 15,30 e vedranno sviscerati idiversi aspetti legati alla pietra, dalla storia, con Saveria Masa, alle caratteristiche tecniche, con Sergio Guerra, al serpentinoda copertura, con Giuseppe Za-nella, alle tecniche di posa, con Luca Leoni, alla presentazione delle aziende del settore, con Pietro Cabello, all’analisi di un progetto con Paolo Agostini.

� Diversificazionee innovazione tecnologicale chiavi del successo

� Oggi a Leccoun seminarioorganizzato dall’Ordine degli architetti

LA PROVINCIA

Sondrio economia 13VENERDÌ 11 MARZO 2016

GIUSEPPE MAIORANA

Il vento sta cambian-do, questo è il parere degli im-prenditori che fanno parte di “Officine del saper fare”, asso-ciazione per l’eccellenza d’im-presa, ma i veri protagonisti del cambiamento, con le loro idee, illoro approccio alla vita d’azien-da e le loro azioni, che devono ri-sultare d’esempio anche a quelledei loro collaboratori, devono essere gli imprenditori stessi, animati dalla costante voglia di imparare.

Questo uno dei concetti prin-cipali emerso nel corso del workshop “Sento che il vento stacambiando.. ma dove? Impren-ditori 3.0 in cerca di nuovi oriz-zonti”, organizzato proprio da “Officine del saper fare” in colla-borazione con Top Active, Gruppo Edc e Lariana Carrelli e tenutosi ieri pomeriggio al Grand Hotel della Posta di Son-drio. «Il senso del dovere è ormaitramontato, forse anche un po’ per colpa dei sindacati - ha evi-denziato Sergio Locatelli, trai-ner e coach comportamentale - e ora, da imprenditori, siamo chiamati a gestire collaboratori con motivazioni diverse da

Gli imprenditorie il vento che cambia«Torniamo a imparare»Ieri a Sondrio. L’associazione “Officine del saper fare”ha organizzato un incontro per parlare del futuro«Diamo l’esempio ai collaboratori e valorizziamoli»

quelle dei nostri padri. Proprio i collaboratori sono una delle ri-sorse più importanti delle aziende ed è dunque necessario un nuovo modo di rapportarsi con essi per essere dei capi non che vengono obbediti, ma che vengono seguiti».

Le domande a cui rispondere

Affinché ciò avvenga, però, gli imprenditori devono essere del-le figure che diano l’esempio ai loro collaboratori e li facciano anche sentire importanti: «Dobbiamo chiederci - ha pro-seguito Locatelli - se abbiamo ancora voglia di imparare, visto che se non impariamo più vivia-mo nel passato. Dobbiamo chie-derci qual è il livello di parteci-pazione alla vita aziendale dei nostri collaboratori; dobbiamo avere il desiderio di cambiare e far sentire il collaboratore un campione che possa darci il 200%. Dobbiamo imparare a patrimonializzare gli insuccessi del passato a darci obiettivi con-creti e misurabili ce possono es-sere raggiunti con ferma volon-tà e fantasia creativa e a delega-re, anche per non “distruggere” la nostra persona. Infine, è ne-

cessario lavorare sui punti di vi-sta, cambiare la prospettiva per riuscire così a cambiare le no-stre azioni». Bisogna dunque guardare innanzitutto dentro sestessi e la propria azienda, ma a seguito dei cambiamenti nel mercato e nello scenario mon-diale è necessario avere un ap-proccio diverso e consapevole anche verso “l’esterno”.

«La visione del mercato ècambiata - ha sottolineato l’art director Pierluigi Donadoni - passando da un mercato oriz-zontale, facilmente monitorabi-le, a un mercato sferico, cioè un grande villaggio globale. In que-sto contesto è necessaria una stretta relazione tra marchio e valori integranti dell’azienda e “metterci la faccia” vuol dire sot-tolineare la storia dell’azienda, elemento comunicativo impor-tante. È inoltre fondamentale fare in modo che il nostro pro-dotto diventi la prima scelta per il consumatore e dare alle nostraaziende il nome giusto». E per dare maggior forza alle sue paro-le, Donadoni ha mostrato esem-pi storici di successo di aziende leader mondiali nei rispettivi campi come Nike e Google.

Il workshop tenutosi ieri pomeriggio al Grand Hotel della Posta di Sondrio FOTO GIANATTI

Alcuni dei protagonisti dell’incontro destinato ad esaltare l’eccellenza d’impresa

Frontalieri

«Con la circolare del ministero della Sanità inviata a Regione Lombardia, si mette fi-nalmente la parola fine su un brutto pasticcio creato dal Go-verno che vessava i nostri lavo-ratori frontalieri». Lo dichiara l’assessore al Post Expo e alla Città metropolitana, con delegaalla Regio Insubrica, di RegioneLombardia Francesca Brianza. «Dopo le numerose sollecita-zioni di chiarimento da parte diRegione Lombardia - continua - e i ridicoli scaricabarile ai qualiabbiamo assistito, finalmente ilGoverno Renzi ammette le pro-prie colpe e cancella quell’ini-qua tassa richiesta ai lavoratori frontalieri per l’iscrizione alServizio sanitario nazionale. Lacircolare del ministero dice chiaramente che Regione Lom-bardia aveva ragione. Il Gover-no aveva fatto il danno, il Gover-no doveva rimediare. Più volte -incalza l’assessore - la Regione ha sollevato il problema ai si-gnori di Roma, ribadendo che i frontalieri già pagano le tasse inItalia attraverso i ristorni ma, evidentemente, fino a ieri, per ilGoverno Renzi venivano consi-derati degli evasori fiscali».

Tassa sanità«Il Governoha riconosciutoil suo errore»

la, in Valtellina così come intutte le aree presidiate».

«Siamo particolarmentesoddisfatti per aver preso par-te a questa prestigiosa inizia-tiva organizzata dalla BancaPopolare di Sondrio, che ci hapermesso di dialogare con re-altà aziendali del territorio dialto livello», ha dichiarato Ji-dong Bian, direttore generaledi Bank of China Italia.

«In Italia, le piccole e me-die imprese sono considerateda sempre la componentefondamentale dell’economianazionale - ha aggiunto -. Sitratta di una delle nazioni piùprestigiose e riconosciute intutto il mondo per la qualitàdei prodotti, l’innovazione, latecnologia e la specializzazio-ne, con il “made in Italy” che èormai sinonimo di garanziaper i clienti dei mercati inter-nazionali. Le imprese italianee cinesi sono estremamentecomplementari».

Dieci miliardi di dollari

Dal 2014 a oggi, l’investimen-to totale in Italia provenientedalla Cina ha superato quota10 miliardi di dollari, cifra chefa della Cina il secondo piùgrande Paese in termini di vo-lume di investimenti in Italia.«È nostra intenzione quella dicontinuare a lavorare per po-sizionarci in maniera semprepiù distintiva come una bancache rappresenta un ponte diopportunità di business tral’Italia e la Cina», ha conclusoil direttore generale di Bankof China Italia.

che desiderano investire inaziende italiane attive in di-versi settori: chimica, farma-ceutica, medicale, energierinnovabili, materiali e tra-sporti ecologici, immobiliare,alimentare e bevande, conte-nitori per bevande.

Investimenti italiani

Lo studio legale, invece, si èsoffermato maggiormentesugli investimenti italiani inCina e Hong Kong, illustran-do le opportunità presenti, ilsistema fiscale in vigore, leagevolazioni disponibili, lemigliori forme societarie perproporsi sul mercato, le mo-dalità di costituzione delle so-cietà a capitale straniero e ilfunzionamento delle Free-Trade Zone (zone di liberoscambio).

«Il sostegno alle imprese eal territorio – ha affermatoMario Erba, vicedirettore ge-nerale della Banca Popolaredi Sondrio – passa anche at-traverso eventi come questo,che veicolano opportunità fi-nanziarie e commerciali ainostri clienti, facilitando lorol’incontro con i professionistiche li possono assistere sulmercato estero. L’approccio,come sempre molto concreto,è finalizzato a trovare nuovisbocchi nei mercati interna-zionali, soprattutto quelli de-stinati a giocare un ruolo diprimo piano negli anni a veni-re. La nostra banca crede fer-mamente nelle potenzialitàrappresentate dall’interna-zionalizzazione della cliente-

La panoramicaOrganizzata dalla Bps

nell’ambito del suo

programma rivolto

all’internazionalizzazione

Un feeeling partico-lare, una complementarietàche deve diventare un’oppor-tunità stabile di crescita perentrambi i Paesi.

Grande successo della“Giornata Cina”, organizzatadalla Banca Popolare di Son-drio nell’ambito del suo pro-gramma rivolto all’interna-zionalizzazione, che ha avutoluogo nella giornata di ieri du-rante la quale Bank of China eBLB Studio Legale, partner diriferimento della Bps per l’oc-casione, hanno offerto unapanoramica sui principaliaspetti economici e giuridicidel mercato asiatico.

Focus informativo

In particolare, Bank of Chinaha curato un focus informati-vo e fornito ai partecipanti unprospetto contenente alcuneproposte di investitori cinesi

La provincia e l’exportUn grande successoper la “Giornata Cina”

Mario Erba, vicedirettore generale della Banca Popolare di Sondrio

LA PROVINCIA

15VENERDÌ 11 MARZO 2016

ELISABETTA DEL CURTO

«La linea scelta dalla Regione rispetto ai punti nascitacon meno di 500 parti l’anno è quella giusta, ovvero garantire lamassima sicurezza possibile a partoriente e nascituro preve-dendo, però, delle deroghe alla chiusura delle realtà come Chia-venna e Sondalo».

Parola di Luca Della Bitta,presidente della Provincia e sin-daco di Chiavenna, che, all’indo-mani della confermata volontà dell’assessorato regionale al Welfare, in capo a Roberto Ma-roni, di chiedere una deroga al Comitato del percorso nascita nazionale circa la chiusura di nove punti nascita regionali, fra cui figurano Chiavenna e Son-dalo, interviene per rafforzare il concetto. «Il problema è genera-

Luca Della Bitta, Roberto Maroni e Luigi Grassi in occasione dell’ultimo incontro al Morelli di Sondalo

Il caso punti nascita«Giusto salvarliNoi all’avanguardia»Sanità. Della Bitta e Grassi sulla richiesta di deroga«Chiavenna e Sondalo sono esempi di sicurezzaE la scelta della Regione va nella direzione giusta»

le, per la nostra provincia, ma come sindaco di Chiavenna - af-ferma - voglio ribadire l’impor-tanza del nostro ospedale come presidio di un’area particolar-mente decentrata. So che la no-stra situazione è nota ed è stata colta e considerata da tutti gli as-sessori regionali alla Sanità transitati dal nostro piccolo, ma prezioso, ospedale. Sappiamo anche di avere in Maroni un grande alleato, considerato che, lo stesso, giunto a Chiavenna il 26 novembre dello scorso anno per inaugurare il nuovo Pronto Soccorso, aveva ribadito la ne-cessità di preservare l’intero ospedale a presidio del territo-rio e di garantire anche la fun-zionalità del punto nascita».

La sicurezza

Del resto, Della Bitta, ricorda anche che «molto è stato già fat-to a garanzia della sicurezza del-la futura madre e del bambino, dato che risale al giugno del 2014l’adozione del Protocollo per la sicurezza dei punti nascita, stru-mento di grande efficacia ed in-teresse, che altri ci invidiano, e che riduce enormemente i ri-schi legati al parto».

Lo stesso Protocollo che ri-chiama anche Luigi Grassi, presidente della Conferenza deiSindaci, organo che riunisce tut-ti i sindaci della provincia di Sondrio per interfacciarsi con l’Ats della Montagna sui bisogni di salute della cittadinanza, e

sindaco di Sondalo, che, a sua volta, è sul pezzo rispetto al futu-ro dei punti nascita di Sondalo e Chiavenna.

Due realtà unite

«Ribadiamolo, Sondalo e Chia-venna - insiste -, perché, soprat-tutto in veste di presidente dellaConferenza dei Sindaci, di en-trambe queste realtà mi devo preoccupare, su mandato dei colleghi sindaci. Quindi, al pari del presidente della Provincia non posso che esprimere grandesoddisfazione per la decisione del presidente e assessore al Welfare Maroni di scegliere la strada della deroga per buona parte dei punti nascita regionali con meno di 500 parti l’anno e, in particolare, per quelli di Son-dalo e Chiavenna, per i quali si era già speso in sede di visita dei presidi, collocati dentro una re-altà montana per eccellenza e, quindi, tale da avere necessità particolari. Del resto, grazie al lavoro effettuato dallo staff di Maria Beatrice Stasi, già di-rettore generale dell’Aovv, sia-mo più avanti di altri in termini di sicurezza dei punti nascita e, anzi, voglio aggiungere che il Protocollo in funzione da noi, dal giugno del 2014, costituisce un modello giudicato interes-sante anche dai direttori di Ostetricia e Ginecologia di altri ospedali di montagna e dai loro amministratori pubblici». Solo pochi giorni fa, infatti, al Morelli

� Al Morelli è giunta una delegazione di amministratori e dirigenti trentini

è giunta una delegazione di am-ministratori locali e dirigenti medici di Ostetricia e Ginecolo-gia del Trentino Alto Adige, co-ordinati da Albrecht Plangger,onorevole, vicepresidente del-l’intergruppo parlamentare per lo sviluppo della montagna, che ha vagliato con grande interesseil Protocollo. «L’intento è quellodi prendere il Protocollo a riferi-mento in tutti i piccoli ospedali di montagna – spiega Grassi, presente all’incontro con Fede-rico Spelzini, direttore del-l’Ostetricia e Ginecologia di tut-ta l’Asst -, rinforzando, semmai, la dotazione d’organico dei sin-goli punti nascita. Lo scopo è quello di fare rete fra tutti i pic-coli ospedali di montagna e pre-disporre un Procollo comune per la loro sicurezza tale da ga-rantirla in toto e convincere il ministro Beatrice Lorenzin a soprassedere rispetto a chiusu-re tout cour».

Voluto da Maria Beatrice Stasi

Dal 2014 un Protocolloper il percorso in sala partoLa sicurezza dei punti nascita della

nostra provincia è, da tempo, sotto

i riflettori e al centro dell’attenzio-

ne dei direttori generali che hanno

e hanno avuto in carico la gestione

dei nostri ospedali. In particolare,

dal giugno del 2014, è attivo il

Protocollo per la sicurezza del

percorso nascita in provincia di

Sondrio, voluto da Maria Beatrice

Stasi, allora direttore generale

dell’Azienda ospedaliera di Valtel-

lina e Valchiavenna, (oggi Asst

della Valtellina e dell’Alto Lario), e

redatto da Tommaso Saporito,

allora direttore sanitario, d’intesa

con Guido Pellegrini, direttore del

Dipartimento materno-infantile

dell’Asst, e con gli operatori che

fanno capo al dipartimento e ai tre

punti nascita di Sondrio, Sondalo e

Chiavenna. Il protocollo prevede la

messa in rete dei punti nascita che,

nel 2015 hanno totalizzato 1133

parti, con l’indicazione che tutte le

gravidanze gemellari e quelle non

a termine, fra la 34° e 36° settima-

na, vengono “dirottate” su Sondrio,

dove è presente la Patologia Neo-

natale, mentre tutte le gravidanze

entro la 34° settimana vengono

“gestite” all’ospedale Manzoni di

Lecco, dotato di Terapia intensiva

neonatale. È stata anche redatta la

Carta dei servizi del percorso

nascita, molto utile alle gestanti, e

scaricabile dai siti www.ats-mon-

tagna.it e www.asst-val.it. E. DEL.

� Lo scopo è quello di fare rete fra tutti i piccoli ospedali di montagna

[email protected]. 0342 535511

Luca Begalli [email protected], Marzia Colombera [email protected], Eugenio Gizzi [email protected], Sara Baldini [email protected], Monica Bortolotti [email protected],

Riccardo Carugo [email protected], Paolo Giarrizzo [email protected], Antonia Marsetti [email protected], Alessandra Polloni [email protected], Franco Tonghini [email protected]

“Operazione salvezza”, garanzie da Maroni via Twitter«Operazione salvezza,

voglio tenere aperti i punti na-scita della Lombardia che fun-zionano bene». Così è scritto nel“tweet” inviato ieri pomeriggio dall’account di Roberto Maroni, presidente della Regione Lom-bardia e assessore regionale al Welfare, con allegato proprio l’articolo del nostro giornale, “La Provincia di Sondrio”, usci-to ieri, e che ha fornito anche il titolo d’apertura del giornale “Punti nascita, operazione sal-vezza”.

Tweet ripreso anche dal-l’agenzia di stampa regionale, “Lombardia Notizie”, che ha ri-percorso il contenuto dell’arti-

colo in cui, è scritto, «si dà noti-zia della deroga che Regione Lombardia chiederà al Ministe-ro della Salute per scongiurare la chiusura dei punti nascita di Sondalo e Chiavenna, messi a ri-schio dal numero dei parti an-nuali fissati a 500 dallo stessoMinistero. Per i due presidi, quindi, si evidenzierà lo status diarea disagiata».

Non è la prima volta, peraltro,che Maroni riprende argomentitrattati dai giornali nazionali e locali, sottoponenedoli ai suoi 69.154 followers, e, stavolta, è toccato ad un articolo del nostroquotidiano, per il cui tramite, unargomento particolarmente

sentito e importante per la pro-vincia di Sondrio, come l’assetto dei suoi tre punti nascita, ha mo-do di essere ulteriormente di-vulgato. Ciò che suona a confer-ma, qualora ve ne fosse ancora bisogno, dell’attenzione che Maroni sta riponendo nella sa-nità di montagna e nella gestio-ne del complesso e riformato si-stema socio sanitario regionale, nel suo insieme.

«La posizione di Maroni, ri-spetto ai punti nascita con menodi 500 parti l’anno è da noi del tutto condivisa – assicurano Luigi Grassi e Luca Della Bitta, presidente della Conferenza deiSindaci, il primo, e presidente

della Provincia di Sondrio, il se-condo – e suona a conferma di un suo interessamento, verso la nostra realtà di montagna, che era ed è nei fatti».

Grassi, peraltro, sottolineaanche l’importanza di lavorare su più fronti rispetto a questo te-ma «e, per questo, l’azione che sta portando avanti l’intergrup-po parlamentare per la monta-gna, che riunisce i parlamentari delle regioni alpine, - dice – deci-si a far fronte comune sul man-tenimento dei punti nascita dei piccoli ospedali e a fare rete, puòportare acqua al mulino di Ma-roni e, quindi, al nostro. A sua volta, sul medesimo tema, Ma-roni potrà confrontarsi coi col-leghi delle Regioni alpine alle prese col medesimo problema».E. Del.Il tweet di Maroni che ha ripreso il nostro servizio

16 SondrioLA PROVINCIA

VENERDÌ 11 MARZO 2016

RICCARDO CARUGO

L’incendio in sé nonha provocato grossi danni, maè il terzo in due anni: il sospettoche qualcuno voglia fare un belfalò dell’ex cotonificio Fossatidiventa sempre più realistico.

L’ultimo episodio risale aieri mattina. Erano appenapassate le 10 quando al centra-lino del 115 è arrivata la primasegnalazione di un residentepreoccupato per il fumo cheusciva dalle finestre dellastruttura.

L’operazione

Altri poi hanno chiamato persegnalare lo stesso incendio,ma nel frattempo i vigili delfuoco stavano già arrivando sulposto con tre mezzi e dieci uo-mini dotati tra l’altro di ma-schere. Un paio di ore più tardinon soltanto le fiamme eranostate spente, ma l’intera areaera già stata messa in sicurezza.Per tutta la durata dell’inter-vento, però, la strada per Pon-chiera è rimasta chiusa.

L’incendio era scoppiato al-l’interno dei locali dell’archi-vio: ad andare in fumo alcunifaldoni pieni di vecchi docu-menti.

Al Fossati non sono arrivatisoltanto i vigili del fuoco, maanche gli uomini della Questu-ra, che hanno già cominciatotutti gli accertamenti necessari

Oltre ad aver domato il principio di incendio, i pompieri hanno messo in sicurezza l’area FOTO GIANATTI

Ancora un rogo all’ex FossatiCaccia al sospetto piromaneIl caso. A prendere fuoco alcuni faldoni di carta nei locali dell’archivioLa polizia sul posto per risalire all’identità di chi ha provocato l’incendio

per capire cosa sia successo.Sul fatto che non si tratti diautocombustione sembra chenon ci siano molti dubbi. Ilfuoco, insomma, lo deve averacceso qualcuno. E forse appo-sta.

I precedenti

Nell’aprile di due anni fa, inpochi giorni c’erano stati altridue roghi, anche in quel casoquasi certamente dolosi.

Potrebbero essere stati ap-piccati da qualche senza tetto,ma è soltanto una delle ipotesi.

Di sicuro alcuni testimoni han-no raccontato alla polizia diaver notato, nei giorni scorsi,che il cancello era stato aperto.Altri hanno notato degli straniviavai nella zona, soprattuttoin orario serale.

L’edificio, da poco passato diproprietà, è in stato di abban-dono e i danni provocati dagliincendi sono tutto sommatorelativi sotto il profilo econo-mico, ma restano elevati i ri-schi ambientali, vista la possi-bile presenza di residui di so-stanze chimiche.

� Vigili del fuocoin azione con tre mezzisu segnalazione di un residente

piazza Luini, Tresivio, in piazza della Chiesa, Chiesa in Valma-lenco, in via Roma, Lanzada, in piazza della Chiesa, Berbenno inValtellina, in via Nazionale, Bu-glio in Monte, Ardenno e Cam-povico, nelle piazze della Chiesa,Morbegno, in piazza Mattei e in piazza della chiesa di San Giu-seppe, Traona, in piazza della Chiesa, Cosio Stazione, in piaz-za San Martino, Albaredo, in piazza San Marco, Delebio, in piazza della Chiesa, e Chiaven-na, in piazza Bertacchi. E. Del.

dotare le strutture sanitarie di casa nostra di attrezzature ad al-ta tecnologia necessarie a mi-gliorare la qualità di vita dei ma-lati, ma non finanziate dal Servi-zio Sanitario Nazionale, e so-prattutto, riusciamo ad aiutare gli ammalati della nostra pro-vincia e le loro famiglie, talvolta anche garantendo loro un picco-lo contributo economico».

È un compito egregio quelloche svolgono le attiviste, il riferi-mento al femminile è d’obbligo, perchè la maggior parte dei vo-lontari sono donne, presenti in provincia di Sondrio dal 1993, prima come sezione staccata di quella di Milano e, poi, dal 2000,costituite in sezione autonoma.

Ben 21 le piazze in cui offri-ranno le uova di Pasqua da oggi adomenica, tali da coprire l’inte-ro territorio provinciale. Si trat-ta, in particolare, di Sondrio, nelle piazze Garibaldi e Campel-lo, Livigno, in piazza San Rocco, Bormio, in piazza del Kuerc, Grosio, in piazza della Chiesa, Tirano, in piazza Basilica e piaz-za San Martino, Villa di Tirano eBianzone, nelle piazze della Chiesa, Ponte in Valtellina, in

L’iniziativaWeek end di superlavoro

per i volontari

in diverse piazze

di Valtellina e Valchiavenna

Quelle di oggi, domani e dopodomani, saranno giorna-te piene per le volontarie dell’Aildi Sondrio. La sezione provin-ciale “Anna Battisti Canova”, onlus, dell’Associazione italiana contro le leucemie, i linfomi e il mieloma, infatti, torna in prima linea con l’offerta delle uova di Pasqua. Da anni, infatti, Ail Son-drio, presieduta da Adelia Cari-ni, e forte di una rosa di suppor-ters molto attivi, è sul pezzo quando di tratta di attivarsi nellaraccolta fondi attraverso l’offer-ta delle uova, a Pasqua, appunto,e delle Stelle di Natale, a Natale.

«Sono due momenti fonda-mentali della nostra attività an-nuale – assicura la presidente -, molto importanti, perchè è gra-zie alla solidarietà e al contribu-to di tanti valtellinesi e valchia-vennaschi se riusciamo a finan-ziare la ricerca su leucemie, lin-fomi e mieloma, se riusciamo a

Uova dell’Ailper sostenerela ricerca

In primo piano Adelia Carini e Piera Pelizzatti

21PIAZZE INTERESSATE

Da Livignoa Chiavennaogni contributoè prezioso

L’allarme

Dopo la denuncia delgiovane sorpreso l’altro gior-no con 30 grammi di hashishvicino al Policampus, i con-trolli della Polizia nella zonadelle scuole continuano a faremergere il fenomeno, o me-glio la piaga, della circolazionedelle sostanze stupefacentitra i minorenni.

Ieri mattina un altro ragaz-zo, questa volta di 17 anni, èstato fermato da una pattugliae trovato con tre hashish in ta-sca. Anche in questo caso il fat-to è successo a poca distanzadal campus scolastico fre-quentato da migliaia di stu-denti delle superiori.

Il giovane non è stato de-nunciato, ma è stato segnalatoalla Prefettura in qualità di as-suntore di sostanze stupefa-centi.

La vicenda però non è con-clusa. Proseguono le indaginidella Polizia per ricostruire larete di piccoli spacciatori che,attirati dalla presenza di tantiragazzi nella stessa area, fa af-fluire nella zona del campusuna quantità sempre crescen-te di droga. Su questo frontegli agenti sono affiancati daidirigenti degli istituti.

Altra drogasequestratavicinoalle scuole

INVESTITA

Maestra uccisaPatteggia otto mesi

Otto mesi con la condizio-nale. È la pena patteggiataieri da Massimo Raschetti,l’autotrasportatore di Co-sio accusato di omicidiocolposo per aver investitoe ucciso con il camion lamaestra tiranese IreneFranzini, 56 anni. L’inci-dente è successo la mattinadell’8 febbraio del 2011inLargo Risorgimento a Ti-rano. La donna stava attra-versando sulle striscequando era arrivato il ca-mion guidato dall’imputa-to, classe ’77, che l’avevatravolta facendole fare unvolo di alcuni metri sulmarciapiede. Dopo alcunigiorni di agonia, il 17 feb-braio, la vittima era mortaall’ospedale Morelli diSondalo per le gravissimelesioni riportate.

REATI FISCALI

Prende un anno con la condizionale

Ha patteggiato la pena diun anno e sette giorni conla condizionale Elide DeStefani, del ’57, accusata direati fiscali. La donna, resi-dente a San Giacomo Filip-po, è finita davanti al gupcon l’accusa di evasione fi-scale in qualità di lefalerappresentante della dittaAutotrasporti Gf srl Uni-personale con sede a SanGiacomo Filippo. Nel capo di imputazione sicontesta l’irregolarità del-la documentazione fiscalee delle scritture contabiliper gli anni 2006, 2007,2008 e 2009. Il fatto erastato accertato nell’apriledel 2011.

La sentenzaNon luogo a procedere

per l’infermiera e la asa

di turno la sera

del decesso

Non luogo a procede-re per non aver commesso il fatto. Così il gup del Tribunale di Sondrio ha sollevato un’in-fermiera e un’asa (ausiliario so-cio assistenziale) della coope-rativa sociale San Michele di Tirano dall’accusa di omicidio colposo per la morte del pa-ziente Francesco De Nale.

Il fatto è successo nella nottetra il 12 e il 13 ottobre del 2012. Quella notte, nella struttura ge-stita dalla cooperativa erano di turno l’infermiera Tiziana Ca-petti, grosina del ’71, e l’asa Ge-orgieva Svetlana Petrova, ti-ranese del ’60.

Il paziente, disabile e non au-tosufficiente, era sottoposto al regime di “contenzione mecca-nica notturna”. In pratica biso-gnava applicargli un corpetto rigido e controllare al massimoogni ora che tutto fosse a posto.

Quella notte, però, forse neltentativi di liberarsi dalle cin-ture, l’uomo era rimasto soffo-cato proprio da una cinghia sul collo. Le due donne sono state inquisite per omicidio colposo sulla base del sospetto che non avessero rispettato alla lettera la procedura prevista per casicome quello.

Ieri mattina però le accuse aloro carico sono cadute e il giu-dice ha pronunciato il non luo-go a procedere.

Sollevatedalle accuseper la mortedel paziente

LA PROVINCIA

Sondrio 17VENERDÌ 11 MARZO 2016

l’altro, il supporto tecnico di “Overland”. Già lo scorso anno, iciclisti, si erano autofinanziati, e, degli aspetti medico-sanitari si era occupato proprio Guerriniche è medico. Ma, stavolta, i no-stri, vorrebbero trovare un mi-nimo di sponsorizzazione, in modo da ammortizzare, alme-no, le spese di viaggio».

Per il resto, il viaggio di frateGiovanni di Pian del Carpine, verrebbe ripercorso in toto, esattamente come lui lo descri-ve nella sua «Historia Mongolo-rum – dice Corbellini – scritta a seguito del viaggio avvenuto al-meno trent’anni prima la traver-sata di Marco Polo». L’avventuraha avuto molta presa sul pubbli-co malenco, fra cui siedevano anche don Renato Corona, parroco della valle, e Miriam Longhini, sindaco di Chiesa. E. Del.

ventura in bici dei nostri, la Lio-ne-Kiev della scorsa estate, pre-ludio ad un terzo passaggio cui sivorrebbe dar corso a giugno.

«Piasini e Pifferi sono deter-minati a completare il viaggio – spiega Corbellini, che li ha sem-pre seguiti in tutte le spedizioni,documentandole – e che, per viadel conflitto in corso, ha dovuto interrompersi a Kiev. Ora, l’in-tento è quello di “riprendere il fi-lo” e percorrere la seconda tap-pa del viaggio di frate Giovanni, quella che va da Rostov sul Don ad Almà Ata, nel Kazachistan. Viaggio che prenderebbe alme-no un mese e mezzo, mentre, perarrivare ad Ulan Bator, capitale della Mongolia, meta della tra-versata, ce ne vorrebbero quat-tro. Ma, oggi come oggi, è diffici-le trovare compagni di viaggio che possano permettersi una trasferta così lunga, senza, tra

re la pace coi mongoli, prossimi ad invadere l’Europa.

«Non è la prima traversata diimpronta storica che i pedalato-ri compiono con riferimento, in particolare, a Dario Piasini – spiega Giancarlo Corbellini, antropologo, ispiratore delle “traversate” in bicicletta e con-duttore della serata – che è statoanche capofila della spedizione del 2005 in Cina sulle orme di Marco Polo. Allora Piasini, in-sieme a Carlo Pifferi, pure di Poggi, e ad altri dieci ciclisti di tutta Italia, aveva compiuto la Como-Pechino in quattro mesi, ripresi ed assistiti dalla troupe di“Overland”, trasmissione di Rai Uno. Anche di questo abbiamo dato conto in apertura di serata a Chiesa, proiettando l’intero fil-mato realizzato all’epoca».

Dopodiché, però, l’attenzionesi è spostata sulla seconda av-

L’iniziativaIllustrata a Chiesa l’impresa

di Piasini, Guerrini e Proh;

e ora pronti a ripartire

per il Kazachistan

Interessante serata, quella organizzata sabato scor-so al cinema Bernina di Chiesa in Valmalenco, dalla locale par-rocchia, per presentare l’avven-tura di Dario Piasini, Leonar-do Guerrini e Rudy Proh, il primo di Poggiridenti, e gli ulti-mi due di Sondrio, che, la scorsa estate, in sella alle loro bici, han-no compiuto la Lione-Kiev sulleorme del frate francescano Gio-vanni da Pian del Carpine, il cui cognome trae origine dal suo luogo di nascita, in provincia di Perugia, e che, nel 1245 fu invia-to da Papa Innocenzo IV in Mongolia con l’intento di tratta-

Sulle orme di frate Giovanni

In bicicletta da Lione fino a Kiev

Piasini, Guerrini e Proh alla partenza della loro avventura

ELISABETTA DEL CURTO

«Il lupo ha una fun-zione importantissima nel-l’ecosistema per cui non pos-siamo che salutare con favoreil suo avvistamento in bassaValchiavenna, nella speranza,però, che l’animale, protettodalle leggi nazionali e inter-nazionali, venga, effettiva-mente, rispettato».

Parola di Stefania Sbarra,responsabile della Lav, LegaAntivivisezione, di Sondrio,associazione particolarmen-te attiva, negli ultimi anni, atutela della biodiversità e delpatrimonio faunistico dellaValtellina e Valchiavenna.

«Un’opportunità»

«La presenza di questi grandipredatori, come lupo, orso,lince, e, peraltro, del com-plesso degli animali selvatici,– precisa Sbarra – è troppospesso vissuta come un pro-blema, da noi, quando, invece,di autentica opportunità sitratta. Semplicemente, sitratta di fare un salto di quali-tà, a livello di modo di pensarealla fauna selvatica, non sof-fermandosi, più, soltanto, suldato negativo, sull’impattosulle attività umane e agricoleche può avere, ma su quellopositivo, cioè sull’arricchi-mento culturale ed economi-co che ne può derivare».

«Perchè sarebbe anchetempo di prendere esempioda altri paesi, come il Canada- aggiunge -, che riescono a

Il lupo immortalato da Stefano Gilardi mentre guadava il Mera

«Lupo importanteper l’ecosistemaBisogna rispettarlo»L’intervento. Stefania Sbarra, Lav: «Troppo spessoè considerato un problema ma invece è un’opportunitàIl Canada ne ha fatto una forma di risorsa economica»

trasformare in una forma dirisorsa economica la presen-za di animali particolari, sulloro territorio. Invece, noi,ancora facciamo il contrario.In presenza di un lupo, scattala caccia al lupo, di un orso, lacaccia all’orso, e, infatti, anco-ra dobbiamo capire che fineha fatto M25, anche se qual-che idea, al riguardo, l’abbia-mo, ma non la possiamo dire...In una parola, invece di valo-rizzare queste presenze, intermini di animali dall’altovalore emotivo, la cui solapresenza stimola la fantasiadi ciascuno di noi, cerchiamodi eliminarli, in via preventi-

va, il più in fretta possibile». «Spero tanto - conclude -

che ciò non accada per il lupoe che le autorità preposte alsuo monitoraggio ricorrano aforme di divulgazione di noti-zie riferite alla sua presenzamolto soft e molto rispettoseper evitare che, da subito,qualcuno possa far del male aquesto animale».

Curiosità e commenti

Che, al momento, ha suscita-to ammirazione e interesseanche presso i nostri lettori,atteso che, in moltissimi, sisono soffermati sulla divulga-zione della notizia del suo av-vistamento, comparsa lunedìsu queste colonne, e l’hannocommentata confidando nelfatto che l’animale venga la-sciato in pace.

Motivi di preoccupazione,al momento, non ne sono ve-nuti avanti anche se, ovvio,accanto a lettori incuriositi edesiderosi di vivere l’espe-rienza di avvistamento del fo-tografo Stefano Gilardi (chea Novate Mezzola ha avuto lafortuna di poter immortalareun lupo che guadava il Mera),ve ne sono probabilmente al-tri che il lupo preferirebberonon incontrarlo e che, oltre-tutto, non riescono a compre-dere neppure l’importanza,asserita, di queste presenze edi questi ritorni di grandi pre-datori sulle Alpi.

Invece, la tutela dei grandicarnivori, come spiegano i

progetti “Life Wolfsalp”, sullupo, e “Life Arctos”, sull’or-so, è importante in quanto«sono specie autoctone suquesti territori – è indicatonei progetti -, sono un “mar-chio” di qualità ambientale esono indicatori biologici, ov-vero, la loro presenza è indicedi un buon livello di naturali-tà, sono specie “ombrello”,ovvero la loro conservazionecomporta, a cascata, la tuteladi ampie aree geografiche im-portanti per altre specie edhabitat, sono una specie“bandiera” perchè carismati-che e tali da suscitare l’inte-resse, la simpatia e il coinvol-gimento della gente, e intera-giscono in modo molto positi-vo con l’ecosistema dato che

� La presenza del lupo è un “marchio di qualità” ambientale

��� Si tratta di fare un salto di qualità, a livello di modo di pensare alla fauna selvatica

L’iniziativa

A Bergamo un convegnodel Caiper riflettere

“Incontro con il lupo. Opportunità

per il futuro o minaccia dal passa-

to?” è il tema di un interessante

convegno in programma domani

al Palamonti di Bergamo, quale

primo incontro nazionale del

Gruppo Grandi Carnivori del Cai,

Club Alpino Italiano. Fra i cento

soci Cai provenienti da 70 sezioni

e da 9 regioni italiane, ovvero

Lombardia, Veneto, Piemonte,

Liguria, Trentino Alto Adige, Friuli

Venezia Giulia, Emilia Romagna,

Marche e Umbria, ci sarà anche

una rappresentanza del Cai Val-

tellinese di Sondrio. Enrico Peluc-

chi, infatti, past presidente del Cai

Sondrio e membro del Comitato

direttivo regionale, sarà presen-

te, soprattutto, in veste di mem-

bro della Commissione regionale

Tam «che sta per tutela dell’am-

biente montano – precisa – che,

come noto, ci sta particolarmente

a cuore. Il Cai, infatti, soprattutto

negli ultimi anni, sta riponendo

particolare attenzione alla biodi-

versità da tutelare e da incentiva-

re, perchè riteniamo che sia, in sé,

un valore imprescindibile. In

quest’ottica, il ritorno del lupo e

di altri animali selvatici, grandi

carnivori, nel caso di specie, va

considerata un valore, non un

problema. Per questo noi, del Cai,

salutiamo con favore questo

“ritorno” e, lo stesso avvistamen-

to di lupo in bassa Valchiavenna

registrato dal vostro giornale non

può che farci piacere». Dopodi-

chè, Pelucchi, è del tutto consape-

vole anche delle conseguenze,

eventualmente negative, che

possono nascere da una non facile

convivenza uomo-animale. «Lo

so, tutti noi, del Cai, sappiamo che

l’impatto di questi “ritorni” può

non essere lieve – dice Pelucchi -,

però, siamo anche convinti che è

possibile e, anzi, occorre impara-

re a convivere con queste speci

cercando di porre in atto tutte le

misure di contenimento dei danni

già sperimentate, con successo,

altrove, con riguardo alle misure

di protezione delle greggi e di

risarcimento del danno». � E. DEL.

si cibano, prevalentemente,di animali deboli, feriti o vec-chi, perchè più facili da pre-dare, e migliorando la distri-buzione degli ungulati selva-tici, come cinghiali, cervi, dai-ni, caprioli, stambecchi e ca-mosci, sul territorio così da li-mitare il loro impatto sullavegetazione spontanea e sullecolture.

Paradossalmente, il brac-conaggio del lupo, tale da di-sperdere il branco (di 2 o piùanimali) ha conseguenze de-leterie anche sulle scelte pre-datorie perchè il lupo, co-stretto a cacciare da solo, ri-para più frequentemente sudiscariche o animali più do-mestici, come pecore e ca-pre».

L’arrivo a Kiev con le biciclette

18 SondrioLA PROVINCIA

VENERDÌ 11 MARZO 2016

Il demanio idrico

Diritti e sentenze

che vanno difesi

Historia magistra vi-tae ma poi nella re-altà con le succes-sioni generazionalicapita che le espe-

rienze solo in parte venganotrasmesse, e solo in parte ven-gano colte. Parlo di trasmissio-ni non per conservare ma percostituire supporto alle inno-vazioni, Bene dunque ha fattoil senatore Tarabini a interve-nire sulla questione del dema-nio idrico sulla base della suaesperienza a livello locale (Co-mune e Provincia), regionale,parlamentare e di governo.L’occasione è propizia per ri-cordare anche la sua attività dilegale del Bim culminata con lavittoria in un insidiosissimocontenzioso con il Bim del Lago

di Como che voleva che il baci-no imbrifero dell’Adda com-prendesse anche la zona Lagodi Como, col Bim che, sostan-zialmente con pari risorse,avrebbe quindi visto aggiun-gersi ai nostri 78 Comuni quellicomaschi, oggi 102.

Chi scrive si è occupato diBim fin dal 1964 per il suo Pia-no Generale di Bonifica Monta-na, concreto atto di program-mazione anni prima che il di-battito politico, teorico, la sco-prisse. Poi da segretario Dc, dasindaco, dalle presidenze di Co-munità Montana unica e diBim, nel Direttivo Anci e daresponsabile nazionale di coor-dinamento Anci-Uncem. Ne hoscritto parecchio, in particola-re con il Dossier Bim, un centi-naio di pagine a monitor con-

densato poi in 60 a stampa, del-l’agosto 2008 redatto quandoil Comune di Sondrio stava pervotare un pericolosissimo su-peramento del Bim, dossierdiffuso anche tra i vari Consor-zi Bim.

Non è che abbia trascrittouna parte dei miei incarichi pubblici per, come si suol dire,“metterla giù dura” bensì perribattere il chiodo sulla indi-spensabile necessità che non sivada a toccare il Bim perché irischi sarebbero troppi. Oggi ilBim non deve rendere conto anessuno, se decidesse in tal senso neppure alla ComunitàMontane – nelle regioni ove sonrimaste - che, Corte Costituzio-nale alla mano, avrebbero il so-lo compito di fornire ai Bimindicazioni programmatorie edi larga massima.

Non è materia delle Regioni,lo è dello Stato come giusta-mente osserva il senatore Tara-bini riferendosi a quello che iochiamo lo scippo delle compe-tenze, demanio idrico incluso,ex articolo 117 della Costituzio-ne che prima della Riforma inessere erano competenze “con-dominiali” tra Stato e Regioni.

Infine acque competenza sta-tale, ricorda il senatore Tarabi-ni, verissimo. Utile però sotto-lineare a amministratori, poli-tici, forze sociali ed economi-che anche il punto fondamen-tale. Ecco la Corte Costituzio-nale con la sua sentenza n.38/1965 DPS. IL 31.5.1965: «Lalegge ha conferito ai comunimontani un diritto nei con-fronti di tutti coloro che, qua-lunque fosse la loro situazionerispetto allo Stato, ritraevanouna utilità dalla montagna, tra-sformandola in ricchezza nellezone di pianura, senza che allepopolazioni della montagna nerisultasse un apprezzabile be-neficio. non è, pertanto, illegit-timo che il legislatore abbia ac-cordato qualche compenso afavore di quelle popolazioni eche, a tal fine, non abbia fattodiscriminazioni fra i conces-sionari».

Diritti pertanto inalienabilie intrasferibili da chiunque. Unimpianto complessivo robustoper via delle sentenze della Corte Costituzionale da difen-dere ad ogni costo. Dall’esternoe anche dall’interno.Alberto Frizziero

esame preliminare dei rischi idrogeologici.

La legge prevede anche unostanziamento di circa 15 milionidi euro per la manutenzione dei corsi d’acqua nel prossimo tri-ennio e di circa 11 milioni di europer il sistema dei Navigli e delle idrovie collegate. E si intervieneregolando la governance sulla materia, valorizzando le funzio-ni di difesa del suolo attribuite agli enti del sistema regionale, inparticolare quelle relative ai Consorzi di bonifica e all’Agen-zia Interregionale per il fiume Po, alla quale viene affidata la ge-stione del sistema idroviario del fiume Po e delle idrovie collega-te. La legge prevede il potenzia-mento della manutenzione dei corsi d’acqua, delle opere esi-stenti e del territorio in genere, nella consapevolezza che man-tenere in efficienza un’opera idraulica esistente ha un costo due volte inferiore rispetto alla sua ricostruzione o ripristino.

La novitàLa legge regionale appena

approvata vieta la costruzione

di case su terreni

vicini ai corsi d’acqua

Non sarà più possibile costruire case su terreni che si trovano in prossimità di corsi d’acqua. Lo stop arriva con la leg-ge regionale che prevede una re-visione organica della normati-va in materia di difesa del suolo, di prevenzione e mitigazione delrischio idrogeologico e di gestio-ne dei corsi d’acqua, approvata in settimana dal consiglio regio-nale (relatore Roberto Anelli della Lega Nord) con 40 voti fa-vorevoli e 21 contrari.

La nuova norma prevede cheper le nuove costruzioni si dovràtenere conto anche dell’acqua piovana che potrebbe andare in fiumi e torrenti provocando au-menti considerevoli di volumi d’acqua, quindi introduce un

Fiumi osservati specialiper la difesa del suolo

MONICA BORTOLOTTI

Parole tante in Valle,con un dibattito che è tornato adaccendersi sull’allargamento deiconfini di Valtellina e Valchia-venna secondo quanto ipotizza-to sul modello della sanità daRoberto Maroni, nella provin-cia gemella di Belluno si provanoa fare i fatti. E a rivendicare idiritti di un territorio con carat-teristiche peculiari riconosciutedalla legge nazionale Delrio.

Primo passo

Nei giorni scorsi una delegazio-ne del Bard bellunese, gli auto-nomisti del territorio intera-mente montano al pari di Son-drio, ha incontrato i vertici delPartito democratico nazionaleper rivendicare l’elettività diret-ta dell’ente. Un tavolo di con-fronto fortemente voluto e resopossibile dall’impegno del par-lamentare trentino LorenzoDellai, alla luce dell’accordo si-

Belluno e Sondrio sono state unite dalla battaglia per i riconoscimenti dei diritti delle province interamente montane sin dalla presentazione della legge Delrio

Voto diretto per la ProvinciaBelluno la rivendica a RomaIl dibattito. In Valtellina si discute dell’ipotesi di allargamento dei confini a Valcamonica e LarioE intanto il Bard veneto incontra i vertici del Pd nazionale per il ritorno all’elettività dell’ente

glato lo scorso maggio dallo stes-so Bard e dal governo per il ritor-no all’elettività.

Un primo, «timido passo»co-me viene definito che non haancora portato a nulla, ma che,pur in assenza di accordi specifi-ci, potrebbe aprire la strada an-che a soluzioni per Valtellina eValchiavenna. «Il vicesegretariodel Pd, Lorenzo Guerini, hasubito capito l’importanza peril Bellunese di questo passo -commenta Andrea Bona, a Ro-ma in rappresentanza del movi-mento Belluno autonoma regio-ne Dolomiti -, ma ancora unavolta non ci sono state date ri-sposte concrete».

Il confronto si è soffermatosulla modalità di approvazionedell’accordo. «Una delle soluzio-ni messe sul piatto è quella lega-ta alla legge elettorale e di costi-tuzione delle città metropolita-ne, che dal prossimo anno do-vrebbero entrare regolarmente

in attività. - spiega Bona -. Lecittà metropolitane, così comele province, con la legge Delriodiventerebbero enti di secondogrado, ma tramite il loro statutopossono essere “riconvertite” inrealtà elettive; questo può acca-dere però solo in presenza di unalegge elettorale approvata dalloStato. In questo caso, si potrebbeallargare questa possibilità an-che alle province interamentemontane confinanti con statiesteri, portando così finalmenteal rispetto dell’accordo».

Un passaggio chiave quest’ul-timo per il futuro di Valtellina e

Valchiavenna, trattandosi del-l’unica altra provincia intera-mente montana e confinantecon Paesi esteri in Italia (Verba-no Cusio Ossola è “solo” parzial-mente montana). Una possibili-tà per quel ritorno all’elezionediretta di cui negli ultimi giornitutti gli esponenti locali dei par-titi, di governo ed opposizio-ne,sono tornati a parlare. Lohanno chiesto i leghisti, gli espo-nenti del Pd e gli autonomisti«perché - il concetto espressopressoché all’unanimità - solocosì si difende il territorio».

Demanio e bollo auto

Sul tavolo del confronto a Romail Bard non ha portato soltantola richiesta dell’elettività, ma an-che argomenti noti in provinciadi Sondrio e sui quali, ugual-mente, è aperto il dibattito.

«Per governare, servono ri-sorse. Per questo - spiega Bona- abbiamo chiesto che la nuova

Provincia si trattenga l’interogettito derivante dal demanioidrico, elettrico e dal bollo auto».

La dimostrazione che le te-matiche, i problemi e le loro pos-sibili soluzioni sono uguali peri due territori che, non a caso, findalla presentazione della leggeDelrio, quando a palazzo Muzioc’era l’attuale responsabile na-zionale degli enti locali per laLega Nord, Massimo Sertori,lavorarono insieme. Questa po-trebbe essere un’altra occasione.

«Noi non intendiamo abbas-sare la guardia dopo questo in-contro.- conclude Bona – .Segui-remo con attenzione l’evolversidella situazione. In questo verti-ce, Guerini ha dimostrato di es-sere “sul pezzo”: per questo, seentro poche settimane non avre-mo aggiornamenti positivi sul-l’iter dell’accordo, torneremo achiedere direttamente a lui unnuovo appuntamento al Nazare-no».

��� Allargare l’elettività delle città metropolitane alle province montane

La curiositàPubblicate online

le dichiarazioni relative

al 2014 degli eletti

in Provincia

Sono tutti ammini-stratori - così prevede la legge -e i loro redditi dovrebbero es-sere già noti ai Comuni di pro-venienza, ma intanto tra gli un-dici che siedono tra i banchi dipalazzo Muzio sono, al mo-mento, in cinque coloro che hanno presentato i dati del2015, relativi alla dichiarazio-ne del 2014.

Tra coloro che hanno giàadempiuto all’obbligo di legge -non prevede sanzioni, ma sem-pre di obbligo di legge si tratta -ci sono il presidente Luca Del-la Bitta, Alessandro Pedrini,Marco Negrini, Massimo Chistolini, Franco Masanti eAlessandro Sozzani. A man-care sono quindi il vice presi-dente Christian Borromini,Pierluigi Giumelli, Gian An-tonio Pini, Roberta Songini eFranco Spada.

Il presidente Della Bitta hadichiarato un reddito com-plessivo di 37.082 euro, deri-vante da lavoro dipendente edautonomo. Per Pedrini, ammi-nistratore di Valdisotto, unreddito complessivo di 23.859euro. Negrini, sindaco di Lan-zada, ha dichiarato un redditocomplessivo di 45.374 euro, al-legando in più quello della mo-glie. Per Chistolini, primo cit-tadino di Civo, la cifra com-plessiva, tra redditi di parteci-pazioni in società e d’impresa,ammonta a 56.490 euro, pari ad un imponibile di 37.989 eu-ro. A vantare l’imponibile piùalto è Sozzani con una cifra di56.206 (il complessivo è di 56.566 euro). Per il sindaco diMadesimo la cifra dichiarata èinvece di 25.067 euro per unquadro patrimoniale uguale aquello dell’anno precedente. M. Bor.

Palazzo Muzio Cinque redditi su undiciconsiglieri

LA PROVINCIA

Sondrio 19VENERDÌ 11 MARZO 2016

CLARA CASTOLDI

Dopo cinque anni di strenua lotta per ottenere lo stralcio del progetto di una cavadi ghiaia e sabbia nella piana di Bianzone, ieri è arrivato l’an-nuncio che il “Comitato per la tutela e la valorizzazione del Ranée” e il Comune di Bianzo-ne attendevano: la Provincia di Sondrio ha garantito il proprio «impegno politico», secondo le parole del presidente, Luca Della Bitta, per lo stralcio dal piano cave.

L’annuncio è stato dato daDella Bitta proprio prima di in-trodurre i lavori della conferen-za finale della Vas (Valutazioneambientale strategica) del nuo-vo piano, che sarà approvato de-finitivamente dal consiglio pro-vinciale.

La battaglia

«Della Bitta ha detto chiara-mente che l’amministrazione provinciale si impegnerà per arrivare allo stralcio della cava del Ranée in sede di votazione in consiglio provinciale - riferi-sce Edj Polinelli, presidente del Comitato, invitato alla con-ferenza -. Ha citato il preceden-te del parere della Consulta provinciale per le attività estrattive, organismo consulti-vo di cui fanno parte anche le categorie (come i cavatori), chesi è espressa, mesi fa, a favore dello stralcio del Ranée condi-vendendo le ragioni del Comu-ne e del Comitato. In particola-re la Consulta ha segnalato che

La piana del Ranée a Bianzone

Il piano provincialeeliminerà la cava «Il Ranée è salvo»L’annuncio. Ieri il presidente Luca Della Bittaha garantito l’impegno politico per l’area di BianzoneIl Comitato: «L’unica scelta per il bene pubblico»

la presenza di un’altra cava abreve distanza, ovvero quella diCalcarola avrebbe potuto gene-rare effetti cumulativi negati-vi». Va detto, per precisione, che le osservazioni di carattere tecnico presentate dal Comunee dal Comitato ieri non sono state accolte – solo qualcuna parzialmente -, «ma noi – sotto-linea Polinelli - ci atteniamo al-le parole del presidente che ha parlato di impegno politico».

Attualmente, il piano cave èsospeso. Concluso il procedi-

mento amministrativo, il consi-glio provinciale, entro pochi mesi, dovrà esprimersi, poi la proposta sarà presentata allaRegione, per il parere di confor-mità. A quel punto le carte tor-neranno in Provincia ed, entro la fine dell’anno, l’iter dovrebbeessere concluso.

La soddisfazione

Bianzone sarà, dunque, “salva”.«Siamo contenti - prosegue Po-linelli -. L’amministrazione provinciale ha fatto, dal nostro punto di vista, l’unica scelta possibile per tutelare il bene pubblico e ha lavorato nell’inte-resse generale. Ci fa piacere chesiano state condivise le nostre ragioni. Abbiamo, nel frattem-po, avviato un progetto di colti-vazione biologica dell’intera piana di Bianzone che potrà es-sere un fiore all’occhiello per Bianzone, ma anche per l’interaprovincia».

Particolarmente battagliera,fin dal suo insediamento, sulla questione si è mostrata anche l’amministrazione comunale diBianzone: «Ho apprezzato le parole del presidente Della Bit-ta che danno conferma dellasua sensibilità e della sua capa-cità di ascoltare le altre istitu-zioni e il territorio – dichiara il sindaco, Alan Delle Coste -. Sono soddisfatto che le proble-matiche segnalate per quel-l’area dall’amministrazione co-munale e dal Comitato siano state anche condivise dallaConsulta, la quale, oltre che ri-

tenerle fondate nel merito af-ferma altresì che la netta vici-nanza con altri ambiti estrattivipossa generare effetti cumula-tivi negativi. L’iter non è con-cluso, ma credo che questa gior-nata rappresenti un concreto passo in avanti e per questo rin-

grazio il presidente Della Bitta, la Consulta provinciale ed il Co-mitato del Ranée, fiducioso del fatto che anche il consiglio pro-vinciale saprà ascoltare le isti-tuzioni coinvolte ed il territo-rio, esprimendosi a favore dellostralcio dell’ambito del Ranée».

� La palla passa ora al consiglio provinciale che dovrà esprimersi sul documento

��� L’iter non è concluso, ma questo è un concreto passo in avanti

Edj Polinelli, presidente del Comitato di tutela

Luca Della Bitta

di metri cubi di inerti a servi-zio del progetto Parco mine-rario previsto nell’accordo diprogramma in corso, neppu-re contabilizzabili e presi inconsiderazione nella valuta-zione di incidenza dello stes-so accordo» ha spiegato Tamfacendo riferimento che nel-l’accordo di programma laValdimonte è stata, appunto,stralciata.

L’iter futuro

Ora bisognerà attendere ilparere finale della Provinciadi Sondrio sulla Valutazioneambientale strategica, desti-nata a passare anche al vagliodel consiglio provinciale.

A quel punto tutto sarà tra-smesso a Regione Lombardiacui spetterà il compito di va-lutare la compatibilità delpiano con quanto previstodalla legge del ’98 in materiadi cave.

Un passaggio dopo il qualela partita tornerà in consiglioprovinciale per l’approvazio-ne conclusiva. Tutto dovreb-be concludersi nel giro diqualche mese. D. Pra.

materiale per pietrisco, 2,2milioni per sabbia e ghiaia e200 mila metri cubi come la-pideo. Il secondo ambitoestrattivo, stralciato dall’ac-cordo di programma nonsenza polemiche, è quellodella Valdimonte. Qui si pre-vede un ampliamento volu-metrico e di superficie cheporterà i volumi cavati sti-mati da 601 mila metri cubi a1,5 milioni. Seicentomila perla produzione di pietrisco e900 mila per sabbia e ghiaia.Il totale complessivo di ma-teriale che verrà estratto neiprossimi 10 anni ammonta a5,358 milioni di metri cubi.

L’intervento di Legambiente

Presente all’incontro la pre-sidentessa del circolo di Le-gambiente Valchiavenna Lo-renza Tam, che ha presenta-to un documento a nome an-che degli altri soggetti coin-volti nella battaglia contro ilParco minerario.

«Riteniamo inammissibileche in un unico territorio co-munale vengano prelevatiper una richiesta esogena alivello nazionale 5,2 milioni

Novate Mineraria e oggettodi un accordo di programmacon Comune, Comunitàmontana, Provincia, Regionee Oasi del Pian di Spagna. Unprogetto che prevede disfruttare le cave della zonaper produrre, all’interno del-l’ex stabilimento Falck, conciper galleria e ballast e che or-mai da due anni vede associa-zioni e cittadinanza di Nova-te, ma non solo, impegnate inuna dura battaglia d’opposi-zione.

I due ambiti estrattivi

Per Novate Mezzola il pianocave prevede due ambitiestrattivi. Il primo è quello diGanda Grossa-Montagnola.Oltre 1 milione di metri qua-drati di superficie totale conuna previsione di estrazionedi 1,4 milioni di metri cubi di

Il Piano cave dellaprovincia di Sondrio in dirit-tura d’arrivo. Mancano anco-ra alcuni passaggi dell’iterprevisto, ma per il documen-to che normerà le attività dicava sul territorio di Valtelli-na e Valchiavenna nei prossi-mi anni siamo ormai alle bat-tute finali.

L’aggiornamento è statopresentato ieri mattina in oc-casione della seconda riunio-ne relativa alla Valutazioneambientale strategica. Unpassaggio servito per l’anali-si, e per il respingimento del-la gran parte delle osserva-zioni presentate nei mesiscorsi. Occhi puntati soprat-tutto su Novate Mezzola, do-ve il piano cave è legato adoppio filo al progetto di Par-co minerario del San Fedeli-no presentato dalla società

Due ambiti estrattivi a NovateValdimonte fuori dal documento

L’area del parco minerario a Novate Mezzola

Il romanzoAlle 18 nella sala di palazzo Pretorio che ospita la mostra “Viaggio in Engadina” ispirata al libro di Ettore Comi

Verso la rivelazione di alcuni (ma non tutti) dei misteridi “Mistero al Lago di Staz”. Sta-sera alle 18 a Sondrio, nella sala apianterreno di Palazzo Pretorio che ospita l’esposizione di “Viaggio in Engadina”, sarà datavoce ad alcuni personaggi del li-bro ispirato a Ettore Comi da unviaggio, appunto, sul trenino del Bernina tra Tirano e Sankt Mo-ritz. “Mistero al Lago di Staz”, pubblicato nel 2012 e successi-vamente rieditato da Odoya di Bologna nella collana “I libri di Emil” nel 2014 è un romanzo che in un gioco di incastri vede alternarsi un criminologo in viaggio romantico verso l’igno-to, una sfuggente e bellissima ra-gazza, una strega alpina e tanti altri personaggi ancora. È un giallo, ma anche una storia d’amore che si tinge di mistero (appunto), un pastiche lettera-rio che si nutre di elementi di-versi, ambientato negli splendi-di paesaggi dell’Engadina che sono l’oggetto, ma anche il sog-getto di questa mostra, proroga-ta (visto il successo) fino al 22 aprile. Visti dallo sguardo fugge-vole dell’uomo dietro il finestri-no, accennati e sussurrati in unacatena di fotogrammi verso la soluzione, appunto, del mistero.

Questa, naturalmente nonverrà rivelata, sarà rivelato, in-vece, qualche particolare su quello che si sa già e cioè che il libro “Mistero al Lago Staz” di-venterà un film prodotto dalla casa perugina Philms. Per Etto-re Comi, nato a Chiesa Valma-lenco nel 1960, cresciuto artisti-camente a Milano e Roma, atto-re, regista, fotografo e scrittore, indubbiamente una bella soddi-sfazione, a più di vent’anni dal corto “Una notte a marzo”. Paolo Redaelli

Il “Mistero al Lago di Staz”Alcuni indizioggi in Comune

22 LA PROVINCIA

VENERDÌ 11 MARZO 2016

zone a Livigno. Infine hanno vi-sitato la sala convegno della ca-serma in cui, per l’occasione, erastata allestita un’esposizione di divise e materiali in dotazione all’Arma».

Qui i bambini, guidati dai co-mandanti della Stazione e della Compagnia di Tirano, tra le altrecose, hanno potuto vedere i giubbetti antiproiettile, utiliz-zati durante i servizi di controllodel territorio, i caschi e l’intero equipaggiamento impiegato peri servizi di ordine pubblico usati,ad esempio, durante le manife-stazioni o le partite di calcio e in-fine hanno potuto osservare da vicino la grande uniforme spe-ciale completa di lucerna con pennacchio e sciabola.

È stata una mattinata vera-mente speciale ed emozionante per tutti, bambini e militari: i primi ascoltatori attenti e parte-cipi, pieni di vivace curiosità da soddisfare. I secondi, che per ungiorno hanno indossato i panni del maestro, salendo in cattedra ed illustrando con cura e un piz-zico di orgoglio sfaccettature e particolari della loro professio-ne a servizio della collettività. C. Cas.

la guida di personale specializ-zato del Nucleo Operativo han-no anche visitato il gabinetto di polizia scientifica dove vengonoscattate le foto segnaletiche e dove vengono prese le improntedigitali. Durante la visita hanno potuto parlare con un operatoreche ha illustrato loro i compiti della centrale operativa che co-ordina tutte le pattuglie della Compagnia di Tirano, da Bian-

ed è salita a bordo delle gazzelle del Nucleo Operativo e Radio-mobile – spiega il capitano LucaMechilli - provando l’ebbrezza di parlare al megafono che am-plifica la voce all’esterno del vei-colo e di accendere i lampeg-gianti e le sirene, che per due orehanno risuonato ad intermit-tenza in piazzetta Lantieri. Tra le varie attività in programma glistudenti, sotto la supervisione e

Tirano

Lezione di legalità

al Comando cittadino

per gli alunni di quarta B

delle elementari Credaro

Prima c’era stata una lezione speciale in classe, du-rante la quale i carabinieri han-no spiegato come si articola la loro istituzione. Poi, martedì 8 marzo, è seguita la parte più di-vertente per gli alunni della clas-se quarta B della scuola elemen-tare Credaro di Tirano: quella della visita, insieme a tre inse-gnanti, al Comando della Com-pagnia Carabinieri di Tirano. Una visita che l’Arma dei carabi-nieri rivolge alle scuole, che è stata una vera sorpresa per i pic-coli. «La scolaresca ha visitato gli uffici dei diversi reparti, le ca-mere di sicurezza dove vengono trattenute le persone arrestate

La lezione si fa sulla “gazzella”Ragazzi in visita ai carabinieri

La macchina dei carabinieri ha suscitato grande curiosità

Tirano e Alta Valle

BORMIO

STEFANO BARBUSCA

«Traforo stradale perlo Stelvio? Da noi si è parlatosolo di ferrovia, non di trafficopesante su gomma». In Pro-vincia di Bolzano l’ipotesi diun tunnel per auto e camionnon piace.

La questione arriva in Con-siglio provinciale grazie aun’interrogazione dei Verdi. Ilpunto di partenza è chiaro.«Mentre la Provincia di Bolza-no parla di “realizzazione di un collegamento ferroviario”,Regione Lombardia e Infra-strutture Lombarde lascianoaperte entrambe le alternati-ve: strada e ferrovia». I consi-glieri Riccardo Dello Sbar-ba, Brigitte Foppa e HansHeiss non vedono di buon oc-chio l’ipotesi stradale.

«Ora è scritto nero su bian-co: la Lombardia non conside-ra solo la ferrovia, ma anche lastrada e, da nostre informa-zioni, risulta che il tunnel stra-

Luglio 2015: siglata allo Stelvio l’intesa tra Maroni e Kompatscher

Traforo dello StelvioL’altolà di Bolzano«Solo per ferrovia»Il caso. I Verdi altoatesini presentano un’interrogazione«Non vogliamo tunnel stradali, ora si faccia chiarezza»Il nodo delle scelte progettuali e di quelle economiche

dale sia l’opzione sui cui spin-gono anche gli operatori turi-stici di Livigno, molto ascolta-ti dalla giunta Maroni». I treconsiglieri si rivolgono allaGiunta bolzanina per chiedere«di escludere con ogni mezzola disgraziata ipotesi di untunnel stradale che aprirebbeun nuovo corridoio per il traf-fico pesante attraverso l’AltaVal Venosta».

I dubbi dell’altro versante

Poi si chiede di esprimere unparere «sul contenuto dell’in-carico affidato a Infrastruttu-re Lombarde per valutare an-che l’ipotesi di un tunnel stra-dale sotto lo Stelvio, che ri-guarda anche da vicino la Pro-vincia di Bolzano oltre che es-sere finanziato coi nostri sol-di». Alle domande si affiancauna precisa richiesta di azioniconcrete. I punti evidenziatidai Verdi sono legati sia al pro-getto, sia alle questione eco-nomiche, ribadendo che que-sto incarico costerà due milio-ni di euro e la fase preliminaresi chiuderà a novembre. Ma leperplessità dei consiglieri diBolzano riguardano anche al-tri aspetti, come l’affidamentoincarico a InfrastruttureLombarde, «al centro anche direcente di inchieste per irre-golarità degli appalti pilotati

dalla politica». L’anno scorso,durante l’incontro finalizzatoalla firma del Protocollo con ivicini altoatesini, il governa-tore lombardo Roberto Ma-roni aveva garantito di coin-volgere le popolazioni dellavalli interessate. Tra i puntidel protocollo fra Lombardia eProvincia di Bolzano, secondoquando spiegato da Milano, c’èanche lo studio di fattibilità per il traforo, per valutarequale tipo di traforo sia adatto,se quello ferroviario o stradale(che non piace ai Verdi) o en-trambi.

Il referendum

«Ma, in ogni caso, prima di de-cidere, voglio fare un referen-dum tra le popolazioni che vi-vono qui, in modo che siano lo-ro a decidere del loro futuro -aveva assicurato Maroni -. Perquanto riguarda il traforo fer-roviario aggiungo che nel no-stro piano regionale già ap-provato è previsto il prolunga-mento ferroviario da Tirano aBormio, per cui il percorso fer-roviario potrà proseguire se equando ci sarà il tunnel delloStelvio».

Il presidente altoatesinoArno Kompatscher l’avevadetto chiaramente: «per noideve trattarsi di un traforoferroviario».

��� La Lombardiapaga lo studiodue milionicon i soldidell’Alto Adige

Tirano

L’economista è uno

dei massimi esperti

di terrorismo internazionale

e del suo finanziamento

Incontro di rilievoquello che si terrà questa mat-tina alle 10,45 nel salone del-l’oratorio Tirano, dove si parle-rà di Stato Islamico e di terro-rismo islamista con un’econo-mista di fama internazionale:Loretta Napoleoni, conside-rata tra i massimi esperti mon-diali di terrorismo. Organizzala giornata la Consulta provin-ciale degli studenti di Sondrio,presieduta da Simone Aguto-li, e dell’Istituto Balilla Pin-chetti di Tirano guidato dal di-rigente scolastico FrancescaFumagalli. Napoleoni si è oc-cupata dello studio dei sistemifinanziari ed economici attra-verso cui il terrorismo ricicla ildenaro e finanzia le proprie re-ti organizzative. La conferen-za, aperta agli studenti, inten-de offrire un approfondimentosu quella che è la situazione delMedioriente e del Nord Africa,partendo dalla nascita del-l’Isis. Alle 17 si terrà, invece, l’incontro aperto al pubbliconella sala polifunzionale diConfartigianato a Sondrio. C. Cas.

La Napoleonioggi in cittàper studentie artigiani

Loretta Napoleoni

Occhi non ha dubbi

«Basta con le automobili»

Bormio non ha dubbi: meglio la ferrovia. Anche il sin-daco Giuseppe Occhi com-menta l’interrogazione presen-tata sull’altro versante dello Stelvio. «Si potrebbe pensare a un tunnel stradale con una voca-zione turistica, senza traffico pesante - premette -. Ma credo che in concreto sarebbe difficile e ritengo che vada tenuta in con-siderazione la centralità del Mortirolo come opera di colle-gamento su gomma fra la pro-vincia di Sondrio e le zone situa-te a est. Una galleria come quelladel Monte Bianco non piacereb-be all’Alta Valle. Non ci interessail traffico, anche perché non va d’accordo con il turismo eco-so-

stenibile. E anche in Val Venostaci sono delle perplessità».

Il problema è rappresentatodall’assenza di una linea fra Ti-rano e Bormio. «Avrebbe senso un traforo ferroviario, anche perché - come ci insegna l’espe-rienza del Trenino rosso del Bernina -, porta benefici turisti-ci. Ma purtroppo non c’è un col-legamento fino a Tirano. La priorità è una linea veloce che salga dalla Valtellina fino al no-stro paese, in modo da collegare la linea lombarda con quella del-l’Alto Adige. Ci porterebbe nel cuore dell’Europa e consenti-rebbe a quei territori di avvici-narsi a Milano». S. Bar.

TEGLIO

Domenica mattina ciaspolata in malga

Sono aperte le iscrizioni allaciaspolata di domenica 13marzo in Malga Dosso nelterritorio di Teglio. Il percor-so verrà stabilito in base allecondizioni dell’innevamentoche si troveranno domenicamattina. Per avere ulterioriinformazioni basta andaresul sito internet www.caite-glio.it, cellulare 347-3578756. C. CAS.

TIRANO

Mostra delle donneaperta fino al 13

Fino al 13 marzo è visitabilea Tirano la mostra di operedi artiste donne in ricordo diLelia Canale. Due gli allesti-menti: palazzo Foppoli perquadri e fotografie, palazzoQuadrio per artigianato. Lamostra è aperta fino a dome-nica 13 dalle 10 alle 12 e dalle15 alle 18, apertura anche sa-bato sera 12 marzo dalle 20alle 22. C.CAS.

TIRANO

Elena De Giorgioalle scuole medie

Domani ci sarà un incontrocon gli studenti alla scuolamedia Trombini all’internodel calendario di eventi dedi-cato agli “Universi femmini-li”. Interverrà in classe alleq0 Elena Del Giorgio del-l’Università degli Studi diMilano. C.CAS.

TIRANO

Le aziende entranoall’Unitre

Il 15 marzo è in programmaun incontro con le aziendedel territorio per l’Unitre alle15 nella sala di Tirano dellabanca Credito Valtellinese.Interverranno Andrea Dizio-li, responsabile della minieradi Brusada e Ponticelli, PieroErcoli, responsabile della Ri-cerca e Sviluppo Prodottidella società ImiFabi, parle-ranno del minerale talco,della miniera di Brusada ePonticelli e delle sue milleapplicazioni. C.CAS.

LA PROVINCIA

Tirano 23VENERDÌ 11 MARZO 2016

GROSOTTO

PAOLO GHILOTTI

Da un secolo Grosot-to ospita le suore di MariaBambina. Da quando arriva-rono in paese nel 1916 le suoredella Carità, dette di MariaBambina, hanno indubbia-mente contribuito alla cresci-ta e alla formazione della co-munità di Grosotto.

La più amata

In un secolo sono tante adaver lasciato ricordi, ma nellaclassifica dei grosottini la piùamata è senza dubbio suorAmalia Viganò, nata inBrianza nel 1878 e scomparsanel 1963. Espresse la volontàdi essere sepolta in paese esulla sua lapide al cimitero diGrosotto c’è questa scritta“Grosotto riconoscente”.

«Si dovrebbe fare una festa

La scuola d’infanzia negli anni ’30

Un secolo di suore

Grosotto onora

le sue educatriciL’iniziativa. Ruolo centrale non solamente all’asiloPer mezzo secolo hanno condotto la casa di riposoI ricordi di chi è cresciuto tra le loro amorevoli cure

solo per lei - commenta il par-roco emerito, don PierinoRobustelli - quello che ha fat-to suor Amalia a Grosotto èqualcosa di straordinario. Dasola ha gestito per molti anni(negli anni ’50) la casa di ripo-so. A quei tempi la casa di ripo-so ospitava circa una ventinadi ospiti, ma solo in rari casierano in grado di pagare la ret-ta. E suor Amalia faceva vera-mente di tutto per dare lorosostentamento: coltivava l’or-to, allevava il maiale, le gallinee pulcini. Qualche vicino laaiutava a fare salami e salsic-ce; durante la vendemmia al-cune damigiane del ricoverovenivano portate al torchio echi torchiava versava un sec-chio di vino per gli anziani del-la casa di riposo che non ave-vano nessuno. Quando le ri-sorse scarseggiavano, vestitacol suo inconfondibile grem-biule non aveva difficoltà abussare alle case dei grosotti-ni che volentieri le donavanoqualcosa».

L’impegno quotidiano

L’impegno di suor Amalia nonera rivolto solamente agli an-ziani, ma aiutava anche le fa-miglie più bisognose, assu-mendosi il gravoso compito diaccudire i bambini piccoli: «Liha cresciuti con amore e li aiu-tati poi ad avere una vita nor-male - rivela don Pierino -. Nel1967 venne costruita l’attualecasa di riposo, attigua a quellaprecedente. Le suore si occu-

parono della direzione fino ametà degli anni ’90. Ma le suo-re di Maria Bambina sono sta-te anche le maestre di asilo deibambini grosottini.

Suor Paolina insegnavanei primi anni ’30 e sono anco-ra vive le sue allieve, Orsolinae Rita nate nel 1927.

Negli anni Sessanta la su-periora era suor Alessandri-na, che alla materna affianca-va suor Seconda.

Le maestre d’infanzia

Angela Trinca Colonel erauna maestra alle prime armiche lavorò con suor Seconda:«All’asilo c’era anche il mioprimogenito Mauro ed eranella sezione con la suora, malui voleva stare con me. Ricor-do che suor Seconda sostene-va fosse meglio non avere i fi-gli come alunni e quindi conti-nuò a tenerlo nel suo gruppo.C’era molta disciplina con lesuore». Negli anni Settanta al-la scuola materna di Grosottoinsegnò suor Concetta: «Erauna siciliana di Caltagirone -ricorda la sua collega, la mae-stra Dirce Salatenna -. Ama-va suonare il pianoforte e an-che le gite scolastiche: unavolta all’anno si andava a Gar-daland».

Qualche anno fa Grosottoha festeggiato i 50 anni dellasuperiora suor Erminia, cheha poi lasciato il paese. Ora lesuore in loco sono tre: suorChiara, suor Clara e suor Egi-dia.

� Suor Amaliada sola ha gestitola casa di riposooccupandosidi tutto

� Da sempresono vicine alle famigliepiù bisognosedel paese

un professionista che ha fatto parlare bene in tutto il mondo dell’ospedale Morelli. Con la sua eccellenza professionale ha dimostrato come si poteva of-frire una sanità di alto livello an-che in provincia. Lo ringrazia-mo per tutto quello che ha fattoper l’ospedale di Sondalo». Solopochi giorni fa dal Madascar Massimo “Max” Magi aveva scritto una cartolina all’amico albergatore Jim Pini di Grosio:«Mi scriveva da ogni parte del mondo - rivela il ristoratore -. Inutile sottolineare il profilo professionale che tutti cono-scono, dico che era una personaumile. Ricordo quella volta che in cucina visitò il ginocchio del mio chef Stefano Pini “Gegi”. Curava l’alimentazione man-giando e bevendo poco, ma di tutto. Mi dispensava suggeri-menti anche in questo settore». P. Ghi.

spesso era negli Stati Uniti e nell’amato Madagascar, dove aveva accumulato anche espe-rienze professionali. Da fine giugno era pure un cittadino onorario di Sondalo, onorifi-cenza attribuitagli dall’ammini-strazione comunale guidata dal sindaco Luigi Grassi. Il primo cittadino lo ricorda con queste parole: «Il dottor Magi è stato

SondaloLa salma si trova a Londra

I funerali si terranno

a Milano dove il medico

aveva la residenza

Ci sono difficoltà bu-rocratiche legate al ritorno in Italia della salma del dottor Massimo Magi, morto a 78 an-ni nella notte fra martedì e mer-coledì in un ospedale londinesedopo aver accusato un malore all’aeroporto di Londra a inizio mese. L’ipotesi più probabile è che la salma sarà cremata a Lon-dra e poi le ceneri portate in Ita-lia, a Milano, dove il medico ave-va la residenza, per rendergli omaggio. Il luminare del ginoc-chio, che ha legato le sue fortu-ne per un ventennio all’ospeda-le Morelli di Sondalo, era un cit-tadino del mondo: residenza a Milano, domiciliato a Londra,

La Valle ricorda il dottor Magi«Ha fatto tanto per l’ospedale»

Il dottor Massimo Magi

Ha rischiato di interrompersi nel

1996 il legame fra Grosotto e le

suore di Maria Bambina, quando

l’amministrazione comunale

decise di togliere loro la direzione

della casa di riposo. «A quel punto

venne a Grosotto la madre supe-

riora provinciale e mi disse che

avrebbe portato via le suore da

Grosotto - rivela il parroco emeri-

to don Pierino Robustelli -. Io le

risposi che non potevamo perdere

le suore e proposi di ospitarle

nell’appartamento in oratorio e di

impiegarle nell’attività oratoriale.

La proposta fu accettata». Le suore

sono tornate nella casa di riposo di

Grosotto, ma con semplice ruolo

spirituale durante l’amministra-

zione del sindaco Tiziano Trinca

Colonel a inizio millennio, che ha

provveduto anche alla ristruttura-

zione della loro residenza all’ora-

torio». Lavorò a stretto contatto

con le suore Paolo Cavalli, per

lustri presidente della casa di

riposo: «Avevano un gran rispetto

nei mie confronti. La superiora era

suor Giacinta. Decedute le suore

infermiere, al loro posto demmo

da lavorare alle infermiere del

paese in pensione perché non

c’erano giovani». P. GHI.

L’attività odierna

Dal 1996 guide spiritualiFanno funzionare l’oratorio

Suor Santina

La scuola materna negli anni ’80 Le suore Alessandrina e Seconda

24 LA PROVINCIA

VENERDÌ 11 MARZO 2016

Morbegno e Bassa Valle

MORBEGNO

SABRINA GHELFI

La primavera del Fai sboccia a Morbegno. Anche la città del Bitto il 19 e 20 marzo ac-coglierà il fine settimana orga-nizzato dalla Fondazione per l’ambiente italiano che nella suadeclinazione sondriese guidata da Bruno Ciapponi Landi ha acceso i fari sui gioielli storici e architettonici della città.

Il filo conduttore

Tenendo presente il filo condut-tore di questa 24esima edizione della Giornate Fai di Primavera: il tema della trasformazione, perché in questi 24 anni l’Italia ècambiata anche grazie al Fai. Lo hanno spiegato Landi e Ida Op-pici Bresesti che insieme al sin-daco di Morbegno, Andrea Ruggeri, e all’assessore alla Cultura, Claudio D’Agata, han-no illustrato i contenuti della manifestazione che oltre alla fir-ma del Fai prevede la collabora-zione del Comune, delle asso-

I giardini di palazzo Malacrida, eletti luogo del cuore

La primavera del Faisboccia a MorbegnoAlla scoperta del belloL’evento. Due giornate speciali il 19 e 20 marzoRiflettori puntati anche sui monumenti meno notiI bambini delle scuole faranno da guide e ciceroni

ciazioni locali e delle istituzioni scolastiche che assicureranno il presidio dei monumenti con gli apprendisti ciceroni, cioè gli alunni. «A dimostrazione che queste giornate sono scuola ci-vica - ha detto Ruggeri - perché èproprio lasciando spazio alle giovani generazioni che si può pensare a una società migliore, auna società capace di occuparsi con attenzione della propria cit-tà e del petrolio culturale sulla quale vive». Il Fai ha eletto luogodel cuore e delle giornate i giar-dini di palazzo Malacrida, che sono uno dei numerosi spazi culturali pubblici e privati che apriranno le porte a morbegnesie ai visitatori nel weekend di marzo. L’elenco dei gioielli della città è lungo e anche da scoprire.Perché oltre alle classiche mete il Fai ha scelto chicche poco noteanche ai residenti.

Le altre bellezze

Così si potranno ammirare in piazza San Giovanni gli angoli

della macelleria Rovagnati dove è resistito al tempo un curioso esempio di «archeologia com-merciale» come l’ha definita Landi, cioè la ghiacciaia per la conservazione degli alimenti a neve pressata; l’antica officina Martinelli o la casa e antica azienda conserviera Luigi Roc-ca; la Corte dei miracoli, il mu-seo civico che è uno dei centri scientifici più attivi della Lom-bardia, o ancora la restaurata bi-blioteca, la chiesetta dell’Angelo custode, i portali dell’ospedale, palazzo Folcher o casa Ninguar-da. Imprescindibile però il pas-saggio alla chiesa e al convento di Sant’Antonio che si affaccianosull’omonima piazza, al Mala-crida, alla collegiata di San Gio-vanni Battista, la chiesa di San Pietro e palazzo Castelli che oggiè il municipio dei morbegnesi, lachiesa dell’Assunta, ma anche al vicino torchio di Cerido, sulla costiera dei Cech, dove i ciceronisaranno i delegati del circolo fi-latelico numismatico.

Cercino

L’amministrazione ha adottato regole per la raccolta dei rifiuti ingombranti e dei benidurevoli di consumo ad uso do-mestico e sullo smaltimento di materiali vegetali e inerti. Il re-golamento ha lo scopo di evitarel’abbandono di questo tipo di ri-fiuti, avvantaggiare i cittadini nel trasporto e smaltimento, fa-vorendone il recupero quando possibile e incrementare la rac-colta differenziata. Sono consi-derati ingombranti gli arredi o altri materiali casalinghi fino a un massimo di un metro cubo per un peso di 30 chili.

La raccolta viene effettuats adomicilio nei giorni stabiliti dal calendario dei rifiuti e prevede ilconferimento di non più di tre ingombranti per ogni cittadino salvo particolari esigenze. Il ser-vizio sarà svolto da addetti co-munali in forma gratuita e riser-vato solo ai residenti e ai posses-sori di abitazioni nel territorio comunale. Sono esclusi i mate-riali vegetali derivanti da pota-ture o sfalci d’erba, che saranno ritirati per le persone ultrases-santacinquenni o i disabili, prividi familiari in grado di provve-dere per loro e non automunite. A.Acq.

Nuove regoleper la raccoltadei rifiutiingombranti

marketing, il sito web e il mate-riale promozionale, la comuni-cazione, l’attività pubblicitaria in favore del territorio ma anchele spese straordinarie legate al Palagerola, il centro polifunzio-nale del comune di Gerola utiliz-zato da associazioni e privati perla promozione di iniziative ri-volte al pubblico. Il totale delle spese legate a Ecomuseo e pro-mozione turistica è di 157.800 euro. Il Comune di Rasura so-stiene l’Ecomuseo con una quo-ta di 17.420 euro, quello di Cosio Valtellino per 13.720 e Pedesina per 12.360. Gerola stanzia per l’Ecomuseo 33.700 euro e in ge-nerale sostiene tutta la spesa peril rilancio turistico per 80.600 euro. Il bilancio dell’Ecomuseo conta anche alcune entrate per le iniziative didattiche che ven-gono ripartite con 28.900 euro per Gerola, 5.600 euro per Rasu-ra e Cosio Valtellino, 2.800 euro per Pedesina. Dal settore del ri-lancio turistico della Valgerola, le entrate complessive sono di 6.900 euro cui si aggiungono al-tri 5mila euro dalla gestione del Palagerola per un totale di 11.900 euro destinati al comune di Gerola Alta. A.Acq.

Gerola Alta

È stato presentato il piano di interventiper quest’annoMolti i progetti

Sfiora i 160mila euro l’investimento che i Comuni della valle impegneranno nel 2016 per l’Ecomuseo e il rilancioturistico della Valgerola.

Si è tenuta la riunione dell’or-ganismo che riunisce i Comuni di Cosio Valtellino, Rasura, Pe-desina e Gerola raccogliendone tradizioni, storia e cultura con l’obiettivo primario di mante-nerle e soprattutto divulgarle. Nella riunione è stato presenta-to il bilancio degli interventi chesi intende attuare nel 2016.

In tutto si tratta di un investi-mento di 157.800 euro, di cui 77.200 a copertura delle spese più strettamente legate all’Eco-museo, con le attività didattiche,il bando “Sai cosa c’è all’Ecomu-seo”, il progetto sulla Linea Ca-dorna, le spese di gestione e l’in-carico al responsabile della di-dattica. Ancora superiore, 80,600 euro, l’importo stanziatoper il rilancio turistico della val-le, con l’incarico all’esperto di

Ecomuseo e turismoPer la promozionesi punta su internet

parcheggio , spianate le scarpatee seminate con specie erbacee autoctone. Saranno effettuati lavori di spietramento su una superficie di circa 16 mila metri quadrati, a valle della partenza della seggiovia, per dare spazio aun’area attrezzata invernale. Sulla pista della Rocca s’inter-verrà nel tratto compreso tra le quote 1570 e 1640 metri per ri-solvere alcune criticità: il com-pletamento dei lavori di allarga-mento, il livellamento dei dossi eil riempimento degli avvalla-menti. Lungo la stradina che collega Pescegallo a Salmurano, sarà realizzata una bretella di 65metri per risolvere l’interferen-za con la pista da discesa della Scala. Prevista la manutenzionedei fermaneve con la sostituzio-ne delle traverse e dei ponti da neve deteriorati o divelti.

«La nostra volontà è semprestata quella - spiega il presidenteChristian Borromini -, come avevamo chiarito al momento della decisione sulla dismissio-ne della nostra quota in Pesce-gallo 2000, imposta dalle nuove normative. Per l’unica stazione sciistica del comprensorio, che rappresenta una risorsa impor-tante per il turismo ma anche un’area a disposizione dei resi-denti, la Comunità montana ha grandi progetti. Tutti insieme, noi e i Comuni del mandamen-to, a cominciare ovviamente da quelli della Valgerola, dobbiamolavorare per garantire un futuroa Pescegallo, sviluppare le sue potenzialità sia per quanto ri-guarda l’estate che l’inverno». A.Acq.

per metà con un finanziamento di Finlombarda e permetterà anche di intervenire per la revi-sione generale, obbligatoria per legge, dell’impianto fune che raggiunge Salmurano.

«Questi interventi - spiega ilvice presidente Alan De Rossi -sono stati individuati quali prio-ritari per garantire una migliorefruibilità dell’area e qualificare l’offerta di Pescegallo. A benefi-ciarne saranno la località ma an-che il resto del comprensorio». Alla partenza della seggiovia di Pescegallo sarà completato il

Gerola Alta

Il nuovo progettodell’Ente Montano«Che andrà a vantaggiodi tutto il comprensorio»

Un investimento che sfiora il mezzo milione di euro per impianti, strutture e aree pubbliche di Pescegallo.

È con questo progetto che laComunità montana di Morbe-gno concretizza l’impegno as-sunto un anno fa per il rilancio della stazione sciistica. Gli inter-venti in programma sono cin-que e includono l’ampliamento dell’area parcheggio nei pressi della partenza della seggiovia, i lavori di spietramento per ade-guare l’area alla realizzazione di un campo scuola invernale, la ri-qualificazione della pista Rocca,la costruzione di una bretella lungo la pista agro-silvo-pasto-rale che conduce a Salmurano, lamanutenzione straordinaria delle strutture paravalanghe a protezione del comprensorio sciistico. L’imponente interven-to programmato e progettato dalla Comunità montana è fi-nanziato per la metà da un con-tributo regionale a fondo peso e

Lavori a PescegalloUn investimentoda mezzo milione

Gli impianti di Pescegallo

Due punti informativiE tante altre iniziative

Visite guidate, ma an-che iniziative collaterali alla giornata del Fai. Innanzitutto lenote informative: per accedere ai luoghi selezionati saranno a disposizione dei visitatori due Case Fai, cioè due punti infor-mativi, la prima allestita in piaz-za Sant’Antonio e la seconda in piazza Mattei. Qui ci si potrà iscrivere all’associazione, verrà consegnato il materiale esplica-tivo e saranno distribuiti i pass per accedere alla visita dei beni

aperti al pubblico e alle iniziati-ve collaterali. Sono poi diverse einteressanti le proposte pensa-te per la due giorni culturale del19 e 20 marzo. Alla voce iniziati-ve speciali il calendario prevedesia per sabato che per domeni-ca, dalle 10 alle 17, nel secondo chiostro del Sant’Antonio la mostra sulla Grande Guerra cu-rata dal circolo filatelico numi-smatico di Morbegno; a palazzoMalacrida dalle 15,30 alle 17 l’incontro di poesia curato dal

progetto Alfa e all’officina Mar-tinelli la mostra sulla storia del-l’industria metallurgica Marti-nelli. Sabato 19 alle 17 nella SalaBoffi si può partecipare al labo-ratorio poetico;alle 21 nell’audi-torium ci sarà il Concerto pri-mavera Fai con la Società filar-monica di Morbegno, la School band, la Mini band e il Corpo musicale di Cadorago. Al museodalle 15 il laboratorio Nuvola-rio, mentre alle 18 in biblioteca si terrà una conferenza sull’in-gegnere Luigi Buzzetti. Dome-nica 20 marzo in biblioteca alle 18 una conferenza della profes-soressa Gabriella Rovagnati su Wolfgang Hildesheimer. S.Ghe.

LA PROVINCIA

Morbegno e bassa valle 25VENERDÌ 11 MARZO 2016

famiglie residenti per esempio attraverso agevolazioni sui costidelle spese generali al soggetto che assumerà la gestione.

L’edificio è stato riqualificatoanche grazie ad un contributo a fondo perso di 250mila euro ot-tenuto dalla Regione e oltre al-l’asilo nido ospiterà la sede di di-verse associazioni e della biblio-teca. L’asilo nido sarà in grado diospitare in tutto 34 bambini. Ad oggi è stato arredato e reso fun-zionale per avviare l’attività in favore di 20 bambini. Il servizio sarà ospitato al primo piano del-l’ex palazzo scolastico. Per dare qualche indicazione numerica al comune che si sta attivando per l’apertura del nuovo servizioin piazza Giovanni XXIII, l’am-ministrazione ha predisposto un modulo per le manifestazio-ni di interesse dei cittadini da re-stituire al più presto agli uffici o rivolgendosi alla mail [email protected]. A.Acq.

PiantedoIl Comune chiede

di manifestare

il proprio interesse

al nuovo servizio

L’amministrazione si attiva per l’apertura di un asilo nido e chiede ai cittadini di ma-nifestare il proprio interesse verso il nuovo servizio. Il Comu-ne ha portato a termine il com-pletamento del polifunzionale nell’ex edificio scolastico e pro-cede ora per l’avvio di una nuovaattività rivolta alle famiglie con bambini fino a tre anni che sarà affidata in gestione a terzi.

Punto fermo delle intenzionidell’amministrazione è favorire i residenti, sia nell’accesso al nuovo servizio di asilo nido sia nella definizione delle rette di frequenza per le famiglie. Oltre ainserire la priorità per gli abitan-ti nelle liste degli iscritti c’è l’in-tento di contenere la spesa per le

Apre il nuovo asilo nidoL’invito alle famiglie

MORBEGNO

SABRINA GHELFI

Si chiude il concorso diidee pensato per ridisegnare la cit-tà lanciato da Promor: sono 17 i professionisti che hanno aderitoal bando proposto dal sodalizio morbegnese. Ricevuti gli elabora-ti, nei prossimi giorni sarà svelatal’identità del presidente della giu-ria esaminatrice, un architetto difama internazionale, «che presen-teremo in un’apposita conferenzastampa - precisa Sandro Nava, consigliere delegato Promor, entemorale morbegnese fondato dal-l’ingegner Enea Mattei -. Intantopossiamo dire di essere soddisfattiper il numero di progettisti che hanno risposto all’iniziativa, cheriteniamo di ampio respiro per lafutura visione della città. È la pri-ma volta che proponiamo un ban-do interamente on line, una for-mula innovativa e per noi comple-tamente nuova che abbiamo gesti-to insieme agli Ordini degli archi-tetti e degli ingegneri della provin-cia di Sondrio».

L’iniziativa

L’iniziativa ha trovato il favore deidue Ordini professionali, che han-no plaudito a «una proposta cosìscarsamente utilizzata dalle am-ministrazioni pubbliche che trovainvece ampio riscontro all’este-ro». Il bando, per la prima volta appunto gestito interamente dagliorganizzatori sotto il profilo infor-matico e consultabile sul sito in-ternet di Promor, ha attirato l’at-tenzione di 17 progettisti prove-nienti anche da fuori casa, che hanno aderito al “Masterplan perla città di Morbegno”. La fonda-zione morbegnese ha voluto rac-chiudere sotto questa etichetta l’obiettivo strategico e culturale del progetto, il concorso di idee di

Un progetto innovativo per ridisegnare il futuro della città di Morbegno

«Ripensiamo Morbegno»Ora la parola alla giuriaL’iniziativa. Sono 17 i professionisti che hanno aderito al bando di PromorIl progetto migliore sarà passato al Comune. Investimento di 15mila euro

sviluppo urbanistico del centro storico Morbegnese. Un’idea pa-trocinata dal Comune.

Tanti i consensi

Una proposta «che è piaciuta nonsolo ai professionisti locali - avevaspiegato il presidente di Promor,Roberto Bordoni - come hannodimostrano le richieste di infor-mazioni arrivate da studi di archi-tettura del Milanese e della pro-vincia di Brescia o di Ferrara». Conl’idea di affidare ad architetti e in-gegneri lo studio del nuovo centrostorico, statale 38 (cioè via Stelvio)compresa, alla luce dei cambia-menti socioeconomici e viabilisti-ci della città (nei prossimi anni Morbegno avrà una nuova tan-genziale che trasformerà via Stel-vio in una strada cittadina), Pro-

mor ha costruito lo scheletro delbando aperto dal 4 dicembre. Il 3marzo si è chiusa la ricezione deimasterplan. Sino al 2 maggio verràlasciato lo spazio per esprimersiai membri della giuria presiedutada un noto professionista coadiu-vato da un rappresentante di Pro-mor, uno dei due Ordini, uno delComune e da un rappresentantedella popolazione. Promor ha in-vesto 15mila e 500 euro, che ver-ranno poi ripartiti fra i vincitori (8mila euro al primo classificato,4mila al secondo e 2mila e 500 alterzo). Quindi il sodalizio, anchein vista di future entrate soprat-tutto legate al patrimonio immo-biliare, sosterrà economicamentel’idea migliore che uscirà dal con-corso e che poi verrà consegnataal Comune.

stazioni degli arrampicatori sa-ranno aggiornati da tutti».

«Altra novità interessante –ha chiarito l’organizzatore, refe-rente degli operatori locali e presidente del Consorzio turi-stico Porte di Valtellina – è che presentiamo un Melloblocco tutto accessibile a piedi. Per ar-rivare alle zone di scalata non serviranno mezzi a motore, le piste ciclabili e i sentieri consen-tiranno ai climber di portarsi agevolmente in ogni sito e in tut-te le zone di massi».

Melloblocco che affina leproposte per il “target medio”. «I migliori scalatori su roccia delmondo – ha spiegato Scetti – af-frontano la gara vera e propria, ma sono una elite. C’è poi un po-polo di sportivi, appassionati che arrampicano, amici di Mel-loblocco che arrivano con tanta voglia di coinvolgersi, parteci-pare e “fare” l’evento. Per loro abbiamo predisposto zone con passaggi di scalata meno estre-mi. Avremo 40 nuovi blocchi che comporranno dei circuiti, i cui nomi sono dedicati alla sto-ria dell’arrampicata della Val di Mello. Ci sarà poi – ha aggiunto l’organizzazione – un circuito “Area village”, vicino a Filorera con passi di arrampicata sempli-ci, per chi scala per la prima vol-ta, per i bambini». D.Roc.

ValmasinoLe zone di scalata

si potranno

raggiungere a piedi

Già 840 le adesioni

Le date di avvio che si avvicinano, già 840 iscritti che figurano nelle adesioni sul sito Melloblocco.it, tutto il popolo dei climber, il servizio informa-tivo dell’organizzazione e i me-dia di settore che rilanciano le ultime news. Melloblocco inter-national bouldering meeting, raduno di scalata sui massi an-nuncia il conto alla rovescia ver-so l’evento che sarà dal 5 all’8 maggio. «Melloblocco, il più grande raduno di boulder e ar-rampicata del mondo - ha an-nunciato ieri per l’organizzazio-ne Stefano Scetti – si prean-nuncia ancora una volta con i so-liti grandi numeri. E anche dal punto di vista organizzativo ab-biamo puntuali conferme: tutte le aziende internazionali dell’al-pinismo, dell’arrampicata e del mondo outdoor hanno confer-mato la loro partecipazione».

«C’è grande interesse: que-st’anno – aggiunge – lanciamo una “Climbing-app” realizzata per Melloblocco che renderà fruibile tutto l’evento con i di-spositivi digitali in tempo reale. I risultati, le classifiche, le pre-

Anche una nuova appper un Mellobloccotutto «senza motori»

Sono già molte le iscrizioni per Melloblocco

��� La prima voltache proponiamoun nostro bandointeramentesu internet

� Sono arrivatedelle richiestedi informazionianche da Bresciae da Ferrara

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LA PROVINCIA 27VENERDÌ 11 MARZO 2016

CHIAVENNA

DANIELE PRATI

Un punto di ristoro a palazzo Vertemate Franchi. É questa l’idea che l’amministra-zione comunale di Chiavenna intende mettere in campo per ladimora tardo cinquecentesca di Cortinaccio di Piuro di proprie-tà dell’ente.

In ballo c’è il maxi progettoper il recupero delle pertinenze del palazzo, ma a fianco di que-sto l’amministrazione intende muoversi anche per studiare la gestione dei nuovi spazi.

Progetto e gara

In questi giorni il Comune, che ha ottenuto anche un contribu-to di 200 mila euro dall’ammini-strazione provinciale, si è mossaper l’affidamento di un incarico professionale per la stesura di un progetto di gestione, promo-zione culturale e turistica del complesso. Effettuata la gara, che ha visto l’assegnazione alla ditta Aliter di Morbegno. Il pro-getto servirà per accedere a un bando della fondazione Cariplo.

Nel programma delle operepubbliche 2016-2018 del Comu-ne è stato inserito l’intervento denominato “Palazzo Vertema- Uno scorcio di Palazzo Vertemate Franchi a Chiavenna

Punto di ristoro a Palazzo VertemateDecolla il progetto che guarda ai turistiDimora da rilanciare. Iniziativa per il recupero delle pertinenze e la gestione dei nuovi spaziTra le opere pubbliche spicca un’operazione di 1,2 milioni di euro per il recupero degli edifici

te Franchi: restauro dei rustici annessi”. Il progetto prevede il recupero completo dell’ex casa del custode e dell’attiguo edifi-cio originariamente adibito alle attività agricole.

Per chi conosce il palazzo, siparla della ghiacciaia e del tor-chio. Una prima fase che con-sentirà con fasi successive di re-cuperare tutti gli edifici del com-plesso. Il costo complessivo di questa operazione è di oltre 1,2 milioni di euro.

L’obiettivo è fare delle perti-nenze recuperate dei punti di servizio e accoglienza per chi vi-

sita il palazzo. Un punto di risto-ro, un mini-bar, ma anche una sala attrezzata in grado di rilan-ciare il palazzo sul mercato delledimore in grado di ospitare ma-trimoni.

Limiti strutturali evidenti

Un aspetto questo sul quale la precedente amministrazione aveva puntato molto, scontran-dosi però con alcuni limiti strut-turali presenti all’interno del complesso. Attualmente il trenddei matrimoni, nonostante molte richieste, è abbastanza fermo. Il palazzo è sostanzial-mente accessibile solo per chi non ha grossi problemi di bud-get per organizzare il ricevi-mento.

La valorizzazione di PalazzoVertemate è coerente con la strategia di Aree Interne. L’ope-razione sé stata inclusa, ma i fondi che arriveranno saranno utilizzati non per opere edili, maper creare un sistema in cui i variservizi siano funzionanti, in gra-do di stare in piedi autonoma-mente. Come avviene per il vi-gneto affidato in gestione a un privato. Proprio su questi aspet-ti verterà il nuovo progetto com-missionato dal Comune.

� Attualmenteil trend legatoai matrimonirisulta fermomalgrado le attese

Valchiavenna

no andati alla parrocchia deiSanti Martino e Maria Madda-lena di Madesimo per il re-stauro della chiesa di Stuetta.Contributi più ridotti per Go-goris Gospel Band, associazio-ne italosvizzera scavi di Piuro,Prochiavenna e Riserva Natu-rale del Pian di Spagna. Il tota-le del settore cultura ammon-ta a 20.300 euro.

Per quanto riguarda il set-tore sociale l’unico progettofinanziato è quello del Gioca-giò estate della cooperativaNisida, a cui sono andati 1000euro.

Di tutt’altro peso lo stanzia-mento per il settore turismo esport, con un contributo tota-le di 17.500 euro. La parte delleone la fanno il Consorzio perla tutela dei formaggi Valtelli-na Casera e Bitto con 4000 eu-ro per la Mostra del Bitto e ilComitato Sagra dei Crotti perl’omonima festa con 5000 eu-ro. Cinquemila euro totali perdue diversi progetti sono an-dati al Consorzio Turistico diMadesimo per il Country LiveShow e per l’evento “ComoCalcio”.

Si scende a 1500 euro con ilcontributo concesso al MeraAthletic Club per l’acquisto dimateriali per il calcio femmi-nile, a 1000 euro per l’Associa-zione Amici della Valcoderaper il progetto Valcodera Expo2015 e agli Amici dell’Ecomu-seo e del Muvis di Campodol-cino per l’organizzazione delraduno sci-alpinistico in not-turna. D.Pra.

pero del territorio agricolo. Il settore più corposo è

quello legato alla cultura. Tre-mila euro sono stati concessi aWasistdas per l’organizzazio-ne della mostra d’arte con-temporanea dei mesi scorsi.Quattromila euro alla SocietàOperaia per la rassegna musi-cale 2016 e al comune di Piuroper il progetto di geoparcodella pietra ollare.

Quattromila euro anche alComitato Chiavi d’Argentoper le rassegne corali dell’an-no in corso. Duemila euro so-

ChiavennaLa parte del leone l’ha fatta

la cultura con 20mila euro

seguito dallo sport e turismo

con 17500 euro stanziati

Una cifra vicina a 45mila euro di contributi alle as-sociazioni della Valchiavennaattraverso i fondi Bim.

É arrivata la decisione dellaComunità montana Valchia-venna per quanto riguarda glistanziamenti annuali destina-ti ad aiutare le associazioni neiloro progetti.

Non contributi per la ge-stione ordinaria, ma per ma-nifestazioni organizzate sulterritorio. Un lungo elenco,che in pochi casi riguarda an-che enti pubblici, aperto dalsettore agricoltura.

L’associazione provincialeapistici Apas ha ottenuto4000 euro per un progetto dirisanamento e rilancio del-l’apicoltura della valle, mentrel’associazione fondiaria diFraciscio 1000 euro per l’ac-quisto di un decespugliatorecingolato.

Legambiente ha ottenuto1000 euro per azioni di recu-

Un po’ di ossigenoalle associazionidall’ente montano

Contributi dall’ente montano

mazione della città di Fasano, in provincia di Brindisi, dall’autop-sia non sono emersi segni di vio-lenza. L’ipotesi di un gesto vo-lontario trova conferma. In Val-chiavenna sono in molti a ricor-dare “Patti”, il suo sorriso, la vo-glia di vivere d’una giovane don-na che in valle si è fatta apprez-zare da molte persone.

Aveva lavorato a Chiavenna enei dintorni nei settori del com-mercio e del turismo e, nono-stante il tempo e la distanza, so-no in tanti ad avere ancora nel cuore il suo ricordo. Negli ultimigiorni, dopo la diffusione della tragica notizia, molti amici l’hanno ricordata su Facebook con parole cariche di affetto. S.Bar.

Prata CamportaccioDall’autopsia non sono emersi

segni di alcuna violenza

Grande cordoglio tra gli amici

che l’hanno conosciuta in valle

È stato celebrato ieri il funerale di Patrizia Fiume, la donna di ventotto anni residen-te a Prata Camportaccio che do-menica è stata trovata morta in una casa disabitata in Puglia.

Secondo quanto rivelato da-gli inquirenti agli organi d’infor-

Giovane morta in PugliaCelebrato il funerale

Patrizia Fiume

e dal personale dell’Azienda ditutela della salute della mon-tagna che si occupano di que-ste problematiche.

Il paziente è stato soccorsodal personale dell’ambulanzaè successivamente è stato tra-sportato all’ospedale “Morig-gia Pelascini” di Gravedona incodice giallo.

Agli uomini dell’Ats e ai mi-litari guidati dal capitano Lo-

renzo Lega toccherà il compi-to di definire le esatte cause dell’incidente, che fortunata-mente non ha avuto conse-guenze particolarmente gravi.Sarà un percorso utile ancheper evitare che questo tipo diinfortunio si possa ripetere. S.Bar.

so sbagliato. Una scintilla è fi-nita sui pantaloni di un lavora-tore di 55 anni. Per spegnere lefiamme, l’uomo ha utilizzatole proprie mani. L’incendio èstato bloccato, ma le ustionisono state inevitabili.

L’allarme è scattato imme-diatamente, nel rispetto delleprocedure previste nelle fab-briche. Nel giro di pochi minu-ti a Gordona sono intervenuti isanitari della Croce rossa ita-liana, affiancati dai carabinieridella Compagnia di Chiavenna

GordonaIn un capannone del paese

una scintilla sui pantaloni

ha provocato un incendio

spento dall’uomo con le mani

Un operaio era impe-gnato in un’operazione di sal-datura nel capannone diun’azienda dell’area industria-le di Gordona, proprio come intante altre occasioni.

Ma ieri mattina verso le die-ci qualcosa è andato per il ver-

Ustioni per un operaioTrasportato a Gravedona

CAMPODOLCINO

Laboratorio al via tutto sulla cucina

Il comune di Campodolci-no organizza un laborato-rio di cucina per adulti il 19marzo dal titolo “Creiamognocchi multicolori”. Ap-puntamento alle 17 al Cen-tro del Cuore. Per ottenereulteriori informazioni sul-l’iniziativa e per effettuarele iscrizioni è possibile ri-volgersi all’ufficio turisticoal numero telefonico0343.50611. D.PRA.

CAMPODOLCINO

Sulle piste di Motta in gara lo sci club

Gara sociale per lo Sci Clubdi Campodolcino domeni-ca sulle piste di Motta. Inprogramma la nona edizio-ne della “Speciale Fami-glia” e l’ottava edizione deltrofeo Jonni Pasini allamemoria. Ritrovo alle 10 aMotta. Iscrizioni entro le12 di sabato contattandol’indirizzo e-mail campo-d o l c i n o @ v a l t e l l i -na.it. D.PRA.

CHIAVENNA

In piazza Bertacchi spazio ai mercatini

Mercatini di Primavera sa-bato 19 marzo in piazzaBertacchi a Chiavenna. Dalle 10 alle 19 appunta-mento organizzato dallaPro loco. Per l’occasione sa-rà possibile acquistare ildvd “Chiavenna, viaggio nella bellezza”, documen-tario di Elio Scarciglia. D.PRA.

36LA PROVINCIA

VENERDÌ 11 MARZO 2016

Esposte al Mudec centinaia di esemplari della bambola della Mattel

GISELLA RONCORONI

Sono gli anni della cor-sa allo spazio, dei primi - tiepidi- tentativi di distensione tra le superpotenze statunitense e sovietica, dell’ingresso a Cubadi Fidel Castro e dell’inaugura-zione del Guggenheim di New York.

E sono gli anni in cui, a LosAngeles, Barbara Handler si di-verte a ritagliare dai giornali le immagini delle grandi dive del cinema (da Elisabeth Taylor a Marilyn a Sandra Dee) e a gio-carci nella sua cameretta. Lamamma Ruth, intanto, la osser-va. Il papà Elliot, nel 1945, avevafondato, con l’amico Harold Matson, la Mattel. All’inizio la società produce arredi per le ca-se delle bambole e proprio la moglie inventa quella che sa-rebbe diventata la bambola-icona più famosa di tutti i tem-pi. Gli Handler acquistano il brevetto della bambola tedesca Lilli, che spopolava in quegli an-ni in Germania.

Barbara Millicent Roberts

Il 9 marzo del 1959, viene pre-sentata e commercializzata Barbara Millicent Roberts. Bar-bie. Alta 29,5 centimetri, bion-da, coda di cavallo, in costume arighe, orecchini a cerchio, un po’ pin up, tacchi altissimi, truc-co ispirato a una copertina di Vogue. Per acquistarla servono 3 dollari (oggi l’originale ne vale27mila), mentre i vestiti singolivariano tra 1 e 5 dollari. Nel girodi poco, complice una campa-gna pubblicitaria mastodonti-ca, vengono venduti 351mila esemplari della bambola.

Passano gli anni, cambiano lemode, ma Barbie è sempre lì. Nel 1961 arriva il fidanzato Ken,più giovane di lei, ma i due non si sposeranno mai (anzi, dopo 43 anni, nel 2004, si lascerannoper sette anni). Nel 1965 ha il

suo primo vestito da lavoro (an-che le donne possono fare car-riera), negli anni Settanta ha la sua Cadillac ispirata ad Elvis Presley, poco dopo ha il suo ab-bigliamento da montagna per-ché anche lei, come tutto il jet set internazionale, non può cer-to rinunciare alle vacanze a Sankt Moritz. Nel 1980 la primaBarbie di colore, due anni dopo quella con i jeans. Un anno pri-ma della guerra del Golfo, nel 1989, si arruola nelle forze ar-mate con la divisa identica a quelle dei soldati (la Mattel chiede una specifica autorizza-zione al Pentagono). Nel 1992 Barbie si candida per la prima volta alla presidenza degli Stati Uniti (chissà se lo farà anche quest’anno, con una donna vera

ro... Perché stanno tutto ilgiorno a dire cosa si deve o nonsi deve fare, e come farlo? Per-ché insistono nel dare consigliinutili che loro stessi non ri-spettano? E perché quando siarrabbiano diventano spaven-tosi draghi sputa-castighi?

All’interno del libro, pro-prio dietro la copertina, si tro-va il «mostro da porta», unadivertente sagoma in carton-cino da staccare e da appende-re alla maniglia della propriacameretta per lanciare segnalid’avvertimento o di pace aipropri genitori. R. Lin.

Francoise Boucher “Il libro che ti spiega pro-

prio tutto su libri” (Il Castoro pp.112 euro

12,50)

che ti spiega proprio tutto suigenitori” (in Italia oltre dieci-mila copie vendute e due ri-stampe in due mesi). L’autri-ce, Francoise Boucher, dopouna vita passata a lavorare nelmondo della moda francese ètornata al suo primo amore: ilibri e le parole diventando unfenomeno editoriale con que-sta serie di libri (Le livre qui)che hanno conquistato i fran-cesi.

Moltissimi paesi ne hannocomprato i diritti e il successoè anche di critica.

Quel primo best seller iro-nizza sui genitori: tutti i ragaz-zi, almeno una volta nella vita,si chiedono chi sono quellestrane creature che chiamanogenitori e cosa vogliono da lo-

non ti piace leggere)”. Ironicoe di facile lettura, l’ha scrittoFrancoise Boucher e, con latraduzione di Rosa Vanina Pa-vone, indicato per ragazzi daisette anni, esce da Il Castoro.

Qualche esempio delle mo-tivazioni? Con le loro zero ca-lorie, i libri non fanno ingras-sare e sono utili anche quandosono noiosi, perché aiutano adaddormentarsi.

Il Castoro ci punta dopo ilgrande successo di “Il libro

se, prestiti scolastici, incentivi(chiamarli ricatti è proibito).Da piccoli era tutto più facile,anzi erano loro a chiedere lalettura ad alta voce, crescen-do, quando non è un obbligoscolastico, leggere libri è unavoglia che prende oppure no.Ma mai arrendersi.

Arriva in aiuto un libro mol-to divertente che è un grandesuccesso editoriale in Francia:“Il libro che ti fa scoprire pro-prio tutto sui libri (anche se

Dalla Francia

Esce in Italia “Il libro che ti fascoprire tutto sui libri”Un’opera divertente,ironica e di facile lettura

Per far leggere i no-stri ragazzi ci proviamo in tut-ti i modi. Invogliare alla lettu-ra figli recalcitranti è un’im-presa ardua anche se non de-mordiamo: titoli accattivantimagari su temi di loro interes-

Il libro che insegue un sogno Fare leggere i nostri ragazzi

Non tutti i ragazzi leggono

Barbie, 57 anni tra gioco e icona fashionLa mostra. A Milano la rassegna dedicata alla bambola più famosa del mondo: in commercio dal 9 marzo 1959Dal primo esemplare in costume da bagno e tacchi a spillo ai modelli da collezione delle star di Hollywood

in lizza per la poltrona più im-portante del mondo).

Uno specchio, insomma, deltempo oltre che ispirazione perartisti (celebre il ritratto firma-to da Andy Warhol) e stilisti (la bambola è stata vestita, in que-sti 57 anni, praticamente da tut-ti e sono oltre 150 le collezioni dei brand internazionali ispira-te da Barbie).

E tutto questo concentratodell’icona per le bambine di tut-to il mondo e non solo, è espostoa Milano nella grande mostra allestita fino a domenica al Mu-dec. Si va dal primo modello al-l’ultimo, passando per le 156 carriere intraprese dalla bam-bola (da miss America a mana-ger, da hostess a chirurgo a bal-lerina, da veterinaria ad astro-

nauta) e ancora per le 50 nazio-nalità diverse e arrivando fino ai pezzi da collezione che rap-presentano le icone di Hol-lywood. Da Audrey Hepburn a Marilyn Monroe, da Grace Kel-ly a Vivien Leigh, da Olivia Newton John in “Grease”a Ju-lie Andrews in “Mary Poppins”,solo per citarne alcuni.

Un miliardo di bambole vendute

Barbie, da quel 9 marzo di 57 anni fa, di strada ne ha fatta pa-recchia. Oltre un miliardo le bambole vendute (il modello più gettonato è quello del 1992, con i capelli lunghissimi). Ogni anno il suo guardaroba si arric-chisce di 120 modelli di abiti. Da57 anni un’icona di stile in 140 Stati.

Fino a domenica

Sale aperteper gli ultimitre giorni

La mostra “Barbie - the Icon” è

aperta fino a domenica al Mudec

(Museo delle Culture) di via Torto-

na 56 a Milano (fermata metropoli-

tana Porta Genova). Esposte centi-

naia di Barbie, a partire dalla prima

del 1959 e fino a quelle dei giorni

nostri. Apertura: oggi dalle 9.30

fino alle 19.30, domani fino alle

22.30 e domenica fino alle 19.30 (la

biglietteria chiude un’ora prima

della chiusura). Interi a 10 euro, 8

euro i ridotti e 6 euro il ridotto

speciale (www.mudec.it).

Cinque le sezioni in cui è stata

suddivisa la mostra oltre a quella

introduttiva con i pezzi iconici:

Barbie e la moda, Barbie family,

Dolls of the world (con bambole

rappresentanti le diverse popola-

zioni del mondo), Barbie Careers e

l’ultima sala “Regina, diva e cele-

brity, Barbie icona globale”.

Il manifesto della mostra

Barbie in versione Audrey Hepburn in “Colazione da Tiffany”

[email protected]. 031 582311

Cultura: Mario Schiani [email protected], Massimo Romanò [email protected], Umberto Montin [email protected], Mauro Butti [email protected], Pietro Berra [email protected],

Spettacoli: Edoardo Ceriani [email protected], Nicola Nenci [email protected], Fabio Cavagna [email protected], Riccardo Bianchi [email protected], Lilliana Cavatorta

[email protected], Antonella Crippa (Lecco)[email protected], Sara Baldini (Sondrio)[email protected]

MASSIMARIOMINIMO

FEDERICO RONCORONI

Parlare d'amorefa bene all'amore

Ogni volta che mi guardinasco nei tuoi occhi

Jorge Riechmann

LA PROVINCIA

Spettacoli 37VENERDÌ 11 MARZO 2016

c’è “Forever Young” di FaustoBrizzi, alla multisala e al Cine-ma Iris di Morbegno. Diversestorie si intrecciano all’inse-gna di persone mature che nonsi vogliono rassegnare al tem-po che passa, popolate più damacchiette che da personaggi.Nel cast Fabrizio Bentivoglio,Teo Teocoli, Sabrina Ferilli,Luisa Ranieri e Lillo, che è undj cacciato dalla sua trasmis-sione radiofonica per far spa-zio a un giovanissimo e ha lescene più divertenti.

Thriller di fantapolitica è“Attacco al potere 2”, pro-grammato a Cinema Pedrettidi Morbegno, Starplex e Cine-ma Mignon di Tirano, che por-ta a Londra il pericolo terrori-smo.

Torna uno dei personaggianimati più popolari in “KungFu Panda 3” di Alessandro Car-loni e Jennifer Yuh. Il padre diPo ricompare improvvisamen-te e con il figlio decide di parti-re verso un paradiso perdutodei panda. Quando il temibileKai inizia a imperversare per laCina, Po dovrà trasformare unvillaggio di suoi fratelli goffi egoliardici in un’inarrestabilebanda di campioni di arti mar-ziali. Sempre per l’animazione,Starplex, Mignon e Victoriapropongono “Zootropolis”.

Infine Cinema 3 di Morbe-gno e multisala presentano“The Divergent Series: Alle-giant” di Robert Schwentke, nuovo capito della serie trattadai romanzi di Veronica Roth,con Shailene Woodley, Theo James, Jeff Daniels, NaomiWatts e Zoë Kravitz. Nicola Falcinella

Cine-weekend in ValleTra “Ave Cesare” dei Coen e “The Danish Girl”, il nuovo “Kung Fu Panda” e “Suffragette”

Arriva George Cloo-ney in “Ave, Cesare” di Joel edEthan Coen e l’offerta cinema-tografica del fine settimana sidiversifica. Si è quasi esaurital’onda dei film candidati o pre-miati all’Oscar. C’è solo, al Ci-nema Excelsior di Sondrio,“The Danish Girl” di Tom Hoo-per, con Alicia Vikander pre-miata come migliore protago-nista e il trasformista EddieRedmayne che ha avuto solo lanomination.

Dal regista de “Il discorsodel re” e “I miserabili” la storiadel primo transessuale dellastoria. Siamo nella Copenha-gen di inizio anni ’20, la pittri-ce Gerda dipinge un ritrattodel marito Einar vestito da donna e il quadro riscuote suc-cesso. Per l’uomo è l’inizio diun processo di trasformazioneche lo porterà verso l’identitàche sente propria.

Il film dei fratelli Coen, pro-iettato allo Starplex di Son-drio, è un omaggio divertito, leggero e mai banale al grandecinema degli anni ’50, quellodei musical, dei western e deipeplum, e un ritratto dell’Ame-rica di quegli anni con le suepaure. Protagonista è un pro-duttore che deve salvare la pel-licola a cui tiene di più “Ave,Cesare!” quando il divo prota-gonista è rapito da un gruppodi sceneggiatori comunisti. Cast in stato di grazia: GeorgeClooney, Scarlett Johansson, Tilda Swinton, Josh Brolin, Ralph Fiennes e molti altri.

Altra novità è, al CinemaVictoria di Chiavenna, l’ingle-se “Suffragette” di Sarah Ga-vron con Carey Mulligan, Me-ryl Streep, Helena BonhamCarter, Romola Garai, BenWhishaw e Brendan Gleeson.Tra impegno civile e risate ilracconto delle donne per otte-nere il diritto di voto all’iniziodel ’900, prima della Guerra mondiale. Attiviste e semplicilavoratrici in una storia avvin-cente nel filone della comme-dia sociale britannica.

Per chi cerca la commedia

Arduo scegliere Fine settimanacon soli bei film

Scarlett Johansson in Ave, Cesare

sin dal 1976, anno di registrazio-ne dell’album Amerigo, firman-do insieme al Maestro alcune trale sue più note composizioni co-me Le ragazze della notte, Luna fortuna, Ballando con una sco-nosciuta e tante altre. Quindi Vince Tempera (pianoforte), noto musicista e direttore d’or-chestra ha collaborato con gran-di nomi della musica italiana, edè noto anche per avere messo la firma sui parecchie sigle di car-toni animati: una su tutte Ufo Robot Goldrake. Poi Pierluigi Mingotti (basso) che, ha iniziatoa seguire Guccini nel 2001; An-tonio Marangolo (percussioni, sax e tastiere) sassofonista dal 1967, accompagna il cantautore dal 1983. Sabrina Ghelfi

gnato il cantautore di Pavana per anni e che adesso, orfani di un compagno di viaggio, conti-nuano a tenerne vive le canzoni e le parole a modo loro, ma fedelial maestro. Non una cover band ,ma musicisti che hanno condi-viso una fetta importante della carriera del cantautore della Lo-comotiva che ha deciso di lascia-re senza nostalgia le note per concentrarsi sulla scrittura. I musici, infatti, sono Juan CarlosBiondini, in arte Flaco (voce) che è stato il chitarrista che ha affiancato Francesco Guccini

musica d’autore. È, infatti, sold out da qualche giorno il concer-to di domani con I musici che, al-le 21, 30, all’auditorium Sant’An-tonio di Morbegno riproporran-no il repertorio più conosciuto di Francesco Guccini.

“Il poeta” la chitarra l’ha ap-pesa la chiodo con l’Ultima Thu-le nel 2012 e il suo è stato un ad-dio ai palchi definitivo. La sua musica,però, si muove libera. Anche dal vivo, in giro per l’Ita-lia, dove il repertorio del cantau-tore risuona grazie ai Musici, i musicisti che hanno accompa-

QM LiveEsauriti in prevendita tutti i biglietti per il concerto di domani sera a Morbegno con i grandi successi del Poeta

C’era da aspettarselo. L’appuntamento era di quelli di sicuro richiamo. Così, ancora una volta, l’associazione cultu-rale Quadrato Magico di Cosio valtellino ha messo a segno un evento che, già nelle prevendite,ha saputo catturare l’attenzione del pubblico appassionato della

Come se sul palco ci fosse GucciniSold out l’appuntamento con I Musici

MORBEGNO

MARIELLA GUSMEROLI

L’Auditorium Sant’An-tonio di Morbegno cornice del-la prima Stagione da Cameraorganizzata dall’Orchestra An-tonio Vivaldi.

I concerti brandeburghesi di Bach

Quattro appuntamenti che ve-dranno l’esecuzione integraledei Concerti brandeburghesi diJohann Sebastian Bach. Accan-to a queste pietre miliari dellamusica classica saranno pre-sentati brani in prima esecuzio-ne assoluta brani di composito-ri contemporanei e concerti so-listici di autori italiani poco no-ti al grande pubblico, quali Gio-vanni Paisiello, Saverio Merca-dante e Gaetano Donizetti.

Questa sera il primo appun-tamento (ore 20.30). Sul palcooltre all’Orchestra Vivaldi ci sa-ranno Maxim Rysanov, violistae direttore d’orchestra ucraino-inglese e Marco Venturi (viola).Eseguiranno di Silvia Colasantiil Preludio, presto e lamento perviola e orchestra d’archi, diJohann Sebastian Bach il Con-certo brandeburghese No.3 e ilConcerto brandeburghese No.6e a completare il programma laHolberg Suite di Edward Grieg.

Prime esecuzioni assolute

Il secondo appuntamento è in-vece previsto per venerdì 18 do-ve protagonista sul palco del-l’Auditorium di Morbegno saràsempre l’Orchestra diretta dal-giovane direttore fiorentinoAndrea Vitello proprio in questigiorni impegnato oltreoceanonel suo debutto americano. Ol-tre al Concerto Brandeburghe-se n. 4 di Bach, saranno eseguitiTevilah e Aura Tango (in primaesecuzione assoluta) di AndreaPortera, il Concerto in re di Igo-

Maxim Rysanov, star internazionale della viola e direttore d’orchestra

Classico e contemporaneo In quattro date da cameraMorbegno . Stasera primo concerto della rassegna dell’orchestra VivaldiLa star della viola Maxim Rysanov sul palco sia da solista che come direttore

r’ Stravinskij e l’Overture perarchi di Antonio Eros Negri(Commissione “Orchestra An-tonio Vivaldi” in prima esecu-zione assoluta).

I Concerti brandeburghesi n.1 e 2 saranno invece propostivenerdì 1 aprile con l’Orchestradiretta dal Maestro LorenzoPasserini.

Nella stessa serata sul palcosalirà anche il clarinettistaGiampiero Sobrino che esegui-rà Give Five, free variations perclarinetto e archi di PiergiorgioRatti, il Concertino in si bemol-le maggiore per clarinetto e or-chestra di Gaetano Donizetti eil Concerto in si bemolle mag-giore per clarinetto e orchestradi Saverio Mercadante.

Sempre il primo aprile saràpresentato un altro brano com-missionato dall’Orchestra An-tonio Vivaldi e in prima esecu-zione assoluta: “Inedito” di Ia-copo Volpi.

Il brano vincitore

La Stagione si chiuderà venerdì8 aprile dove sempre Passerinicon la sua Orchestra eseguirà ilConcerto brandeburghese n. 5,di Fabio Vacchi il Movimento diquartetto, trascrizione per or-chestra d’archi, di Giovanni Pai-siello i Concerti No.4 e No.5 perpianoforte e orchestra (pianistasarà Francesco Nicolosi) e infi-ne il Brano che risulterà vinci-tore al Primo Concorso Inter-nazionale di composizione “Or-chestra Antonio Vivaldi” cheavrà ruolo in concomitanza conla stessa rassegna concertistica.

L’obiettivo della Stagione daCamera (patrocinata dall’As-sessorato alla Cultura del Co-mune di Morbegno, sostenutadalla Fondazione ProValtellinadi Sondrio, della FondazioneEnea Mattei di Morbegno e daesercizi commerciali della Pro-vincia di Sondrio) è «quello diproporre insieme il classico e ilcontemporaneo - sottolinea ilMaestro Passerini -mostrandocosì come la nuova produzionemusicale non si fermi mai, nep-pure ai giorni nostri».

I concerti saranno ad ingres-so libero.

� La prima edizione tiene a battesimo anche il 1° concorso internazionale di composizione

Domani al Mambo Pub di Piateda

Alle radici di blues e rockLargo alla Kreole GangLa Kreole Gang torna al Mambo

Pub con il suo carico genuino di

jazz-blues made in New Orleans.

Domani sera, alle 22, nel locale di

Piateda che ospita dal 1987

musica di tutti i tipi, si terrà un

altro concerto dell’ensemble

valtellinese che già si è esibito

con successo più di una volta qui.

Una nutrita formazione fiatistica

sul modello delle street band

della Louisiana, composta da

Michele Bartolini (trombone,

canto), Isacco Del Togno (trom-

ba), Francesco Di Gemma (chitar-

ra), Giuliano Ghilotti (sax teno-

re), Matteo Haenen (sax contral-

to e clarinetto), Giovanni Luigi

Molinari (batteria e percussioni),

Alessandro Piani (tromba),

Luciano Vola (tuba), Giulia Volpo-

ni (sax contralto) Francesco Virzì

(sax soprano, sax contralto)

Kreole Gang va alle radici del

suono, attingendo ad una tradi-

zione che risale agli anni Venti,

attualizzandola con gli arrangia-

menti di Bartolini in un contesto

moderno. Sono i suoni che stan-

no alla base del blues e del rock a

venire, per una proposta musica-

le che è gioia di suonare e di

divertirsi, come si faceva una

volta.

I fiati danno calore ad un sound

corposo, fatto per ballare ma

anche da ascoltare con attenzio-

ne. È davvero meritorio il lavoro

di questa formazione che porta

nel terzo millennio una musica

antica, ma sempre attuale.� P.

RED.

Quote Superenalotto

Quote Superstar

-

9 16 18 22 65 71

27

2

11

19

79

60

38

9

56

1

42

34

15

15

52

44

15

44

49

8

80

47

82

8

79

39

28

18

86

7

58

45

50

5

61

5

26

33

86

59

46

54

13

63

11

47

50

34

72

27

47

40

65

40

57

-

56.500.000,00

38.942,47

234,0720,555,00

-

-

-

23.407,00

1

2.055,00

100,00

10,00

5,00

2 8 9 11

82

15 19 27 28 34

38 39 44 49 52

56 60 79 80

84

50

Concorso del 10/03/2016

Numero Oro: 34

40 SportLA PROVINCIA

VENERDÌ 11 MARZO 2016

misto con l’Idroscalo Milano.Per Jessica questo è il se-

condo podio stagionale dopoquello con l’otto a Torino. Dasegnalare gli ottimi piazza-menti per Davide Bertani Da-vide quarto nel singolo allieviB1 alla sua gara d’esordio; AnnaZardoni quarta nel singolo al-lievi C e Francesco GeronimiFrancesco nel singolo junior,mentre Sofia Ambrosini non èandata oltre il sesto posto nelsingolo senior ovvero una cate-goria nella quale si è confron-tata con avversarie di spessoree di categoria superiore.

Bagno fuori programma, in-vece, per il due senza di Ema-nuele Curti e Simone Sgheiz:i ragazzi hanno avuto un pro-blema appena usciti dal pontilee a causa di un errore grossola-no sono finiti nelle fredde ac-que piemontesi con recuperoe nuova uscita per presentarsiin partenza. Lieto fine, comun-que, con il quarto posto. Ma ledisavventure non finisconoqui.

A causa dell’intensa nebbiadel mattino, infatti, le garehanno subìto un grosso ritar-do, imponendo l’annullamentodelle ultime in programma nelpomeriggio, escludendo dallacompetizione Leonardo Tedol-di, Alessandro Vanoli, LucaBrentani e Adamo Fallini. Main attesa dei prossimi appunta-menti agonistici, ora la Reticaaspetta la cena sociale pressol’Hotel Saligari sabato sera,preceduta dall’assemblea an-nuale dei soci. Gianfranco Casnati

Samolaco un esordio vincentesu Armida, Caprera, Candia ePescate. Curti e Canclini inve-ce, vincono una gara molto av-vincente e avvincente, metten-do in riga Cristoforo, Sebino,Elpis Genova e Casale.

Medaglie d’argento per ilquattro di coppia junior di Se-bastiano Curti, Simone Sgheiz,Alessandro Canclini e Ema-nuele Curti; Andrea Oregioninel singolo ragazzi. Bronzo,invece, per Sofia Ambrosini nelsingolo junior e per JessicaColombini inserita nel doppio

CanottaggioDalla provincia

di Torino arrivano

anche due argenti

e altrettanti bronzi

Due medaglie d’oro,due medaglie d’argento, duemedaglie di bronzo, oltre adalcuni buoni piazzamenti chehanno sfiorato il podio: questii risultati della Canottieri Reti-ca in gara per il 1° MeetingInterregionale di Candia Ca-navese (in provincia di Tori-no), regata valida per la classi-fica Nazionale e riservata allecategorie Allievi, Cadetti, Ra-gazzi, Junior e Senior.

La squadra dello staff tecni-co di Stefano Luoni e CarloGaddi si presenta con un grup-po di 14 atleti, accompagnatidai dirigenti Lorenza Nonini,Marco Navetti e Enrico Vani-netti, oltre ai genitori e simpa-tizzanti al seguito.

Le due le medaglie d’oro so-no state conquistate a Giovan-ni Fallini in singolo 7,20 allieviB1 e dal doppio junior di Seba-stiano Curti e Alessandro Can-clini.

Per il giovanissimo Fallini di

La Retica si aggiudicadue medaglie d’oroal Meeting di Candia

Giovanni Fallini

MAURIZIO TORRI

SONDRIO

Pierra Menta Day Two.Ennesimo terzo posto per la cop-pia Michele Boscacci – Robert An-tonioli. Altra giornata mozzafiatonel beaufortain francese e altro successo di giornata griffato Ki-lian Jornet – Mathéo Jacque-moud, Laetitia Roux – Axelle Mol-laret. Alla luce di quanto visto in queste due tappe, il primo posto degli attuali leader di Coppa sem-bra già scritto, ma in Pierra mai dire mai.

La gara

Jornet Jacquemoud implacabili,mettono la Pierra Menta in cassa-forte. Per loro secondo successoconsecutivo in altrettante tappee un vantaggio che sfiora i sei mi-nuti sui diretti avversari. La lottasarà per la seconda e terza posizio-ne con i francesi Bon Mardion – Gachet attualmente avvantaggiatisugli italiani Boscacci – Antonioli.Oggi il podio assoluto, anche se con distacchi più contenuti è il medesimo della prima tappa. Al femminile, bella prova delle italia-ne Katia Tomatis – Martina Val-massoi seconde al traguardo da-vanti al team Spagna di Mireia Mi-rò – Claudia Galicia Cotrina.

Gara uomini: Classifica allamano al termine di 2.500m di sali-ta spalmati su ben 4 ascese, i vinci-tori hanno chiuso in 2h21’55”, i francesi sono secondi in 2h24’00”,

Boscacci e Antonioli durante la durissima tappa di ieri della Pierra Menta

Boscacci e Antonioli terziI leader tentano l’allungoScialpinismo. Ancora un bronzo per il team dei due valtellinesiJornet e Jacquemoud sempre in testa con un vantaggio di sei minuti

mentre la squadra azzurra di An-tonioli – Boscacci si è guadagnatala terza piazza in 2h24’33”.

I piazzati

Quarti sono rimasti Alexis Seven-nec di Didier Blanc. A seguire tro-viamo Leo Viret e Valentin Favre,Jakob Herrmann - Martin Weis-skopf, Florent Perrier - Stefano Stradelli, Filippo Beccari - Federi-co Nicolini, Steven Blanc - Aure-lien Dunand-Pallaz e Nil -Oriol Cardona Coll.

Gara rosa. Nessuna sorpresa.Laetitia Roux e Axelle Mollaret

hanno nuovamente dominato in3h03’27”. Da notare 21’45” il di-stacco sulle seconde. Praticamen-te un abisso. Da segnalare l’exploitdi giornata delle azzurre Katia To-matis - Martina Valmassoi secon-de al traguardo (3h11’26”) sulle spagnole Mireia Mirò e Claudia Galicia Cotrina (3h13’01”).

Ora si entra davvero nel vivo diquesta 31ª edizione con le prove Junior e Cadetti. Sfide nelle sfidee clima da grande classica ancheper il presente e il futuro dello skialp europeo e valtellinese pre-sente in massa ad Areches.

� Si entra nel vivocon le proveriservate a Juniore Cadetti

ni 7, Luchina 3, Speziale, Colli 5,Ricciardini, Ambrosini 2.

Giornata di piena soddisfazio-ne, invece, in casa tellina. Comin-ciando proprio dalla partita sopramenzionata, vinta, come già visto,dagli Under 15 per 73-66. Il primorisultato a favore, nella difficile fase Gold è arrivata al termine diun derby appassionante ed equi-librato, giocato in rimonta.

L’ultimo quarto di gioco è daincorniciare, con una difesa a tut-to campo e contropiede a tutta velocità che ha sorpreso i morbe-gnesi.

Su tutti Pietro Lavizzari, atti-vissimo ai rimbalzi e autore di 29punti, con Dario Valli a quota 24.La squadra, col tempo, sta megliointegrandosi e salendo di tono. Inquest’occasione è riuscita a schie-rare solo sette giocatori, e ciò au-menta il suo merito.

Molino Tudori: Branchi 10, La-vizzari 29, Dario Valli 24, Oneda,Francesco Valli, Mingardi 2, Lo-renzo Valli 8.

Gli Under 13, a loro volta, sonoandati a cogliere una vittoria “storica” a Lecco, imponendosi per 49-44.

La decisione di affrontare lagara con difesa a tutto campo, eraddoppio sistematico sull’uomocon palla, ha dato i suoi frutti, soprattutto nel terzo quarto cheha fruttato un parziale di 21-10, rivelatosi poi decisivo.

Molino Tudori: Travaini 5,Faitelli 7, Linda Lavizzari 3, Re-ghenzani, Gabrielli 3, Branchi 2,Lisa Del Fabbro 7, Reganzani 4, Motalli 15, Pusterla, Moretti 3. P. Val.

Basket giovanileTante soddisfazioni

invece in casa Teglio

con le Under

in stato di grazia

Turno davvero avaro disoddisfazioni per le giovanili morbegnesi, che – fatto mai veri-ficatosi in stagione – su tre partitenon hanno ritirato a fine gara, nemmeno un referto rosa. L’Un-der 20 si è fatta superare in casadal Gavirate per 44-69, segnandoappena 11 punti nei due quarti centrali e con medie disastrose dalla lunga distanza. Gavirate simette a zona per 40 minuti e Morbegno soffre giocando sul pe-rimetro, tirando dalla linea dei trepunti con una percentuale che non supera il 10%.

Pezzini: Soldati 7, Ciapponi 4,Giumelli, Mazzoni 2, Geronimi 6,Pace 9, Gumiero, Leoni 6, Maspe-ro, Tarabini 6. Bongio 2, Mezzera2.

Gli Under, terzo quarto a parte,hanno giocato una buona partitainterna con l’Aurora Desio, risul-tando però sconfitti per 48-51. Siè evidenziata, però, la necessitàdi migliorare nel gioco collettivo.

Pezzini: Martinalli 2, Cazzani-ga, Vitali 2, Scoccimarro, Folzani8, Bonmartini 2, Giumelli 21, Po-lidori 2, Bulanti, Ruffoni 9, Spe-ziale 2.

Stop anche per la 15, superataa Teglio per 73-66, dopo essere arrivata, nel terzo periodo, fino a14 punti di vantaggio. Poi, il crollo.

Pezzini: Cazzaniga 1, Perziano26, Tocalli 11, Ciapponi 11, Tarabi-

Le tre giovanilidella Pezzini in giornata no

anche sabato 26, vigilia di Pasqua,per il Trofeo Cossi Costruzioni (gara singola) e nel giorno di Pa-squetta, con in palio la Coppa OilService Gruppo Micheletti, un’al-tra gara individuale.Come gli anniscorsi, il calendario è densissimodi gare, quasi un centinaio tra marzo e novembre.

Le ultime stagioni hanno con-fermato la crescita dei giovani val-tellinesi: dopo il bormino EdoardoSchiantarelli, nel 2015 è salito allaribalta un altro junior, Patrick Hylton, che nello scorso anno è riuscito a imporsi in ben cinque gare. E, dietro, sta crescendo un gruppo di giovanissimi che scalpi-ta . P. Val.

troliferi, una Louisiana a coppie,al 19 marzo. Quindi gli appassio-nati potranno finalmente ripren-dere l’attività nella mattinata di domani con una tappa del CircuitoPodio Sport (gara singola), men-tre per domenica è in programmala Coppa Feval srl, una Louisianaa coppie. Ma vediamo le altre garein programma per queste mese: sabato 19, come detto, il recuperodella Coppa So.Ge. (Louisiana), domenica 20 il Trofeo Galperti The Original (singola). Si giocherà

GolfDopo il rinvio

per neve della gara

di domenica

domani si parte

L’avvio della stagione delgolf, in provincia, era fissato per domenica scorsa sul campo di Ca-iolo a 18 buche, ma l’improvvisa,e sorprendente, nevicata di marzoha indotto il Valtellina Golf a rin-viare la Coppa So.Ge. Prodotti pe-

Ricomincia la stagionesul campo di Caiolo

a difendere i colori azzurri nelle tre distanze (500 m, 1.000 m e 1.500 m) e l’obiettivo è provare araggiungere almeno una semifi-nale. Al maschile i due azzurri scelti dal coach Gouadec, sarannoTommaso Dotti e Davide Viscardi.

Qualifica di staffette non facilisulla carta per gli azzurri. Il quar-tetto italiano dovrebbe essere tut-to valtellinese e composto da Arianna Fontana, Lucia Peretti, Elena Viviani ed Arianna Valcepi-na. Ancora più difficile la batteriadegli azzurri, orfani dell’infortu-nato Yuri Confortola rimpiazzatodal suo allievo bormino Marco Giordano. Olanda, Corea del Sude Cina: questa la semifinale da bri-vido per gli azzurri guidati dal ca-pitano Nicola Rodigari. K. Col.

cronaca di doping legati alla posi-tività al meldonium da parte dei pattinatori russi Semien Elistra-tov, Ekaterina Konstantinov, e Ta-tina Borodulina, tutti squalificati. L’Italia punta tutto sulle staffettevisto che Arianna Fontana non scenderà sul ghiaccio nelle gare individuali, ma solo in staffetta. Lapenta medagliata olimpica di Ber-benno non difenderà le tre meda-glie conquistate la passate edizio-ne e soprattutto il secondo postonella classifica Overall. Saranno dunque le due ex Bormio GhiaccioLucia Peretti e Arianna Valcepina

Short trackSi gareggia a Seul

ma la stella Fontana

scenderà in pista

solo per la staffetta

Lo short track mondialefa tappa nella tana del lupo. Da oggi sino a domenica Seul ospiterài Campionati del Mondo della spe-cialità, l’appuntamento clou sta-gionale nel quale si assegnerannoi titoli individuali e di staffetta.

Un Mondiale 2016 che si apriràall’ombra degli eclatanti fatti di

Mondiale da brividinella tana del lupo

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VENERDÌ 11 marzo 2016 | Anno 61 - Numero 60 € 1,30 * | Anno 17 - N. 70* IL GIORNO CON TUTTOSPORT NON VENDIBILI SEPARATAMENTE - INIZIATIVAVALIDA PER LE PROVINCE DI COMO, LECCO E SONDRIO - ALESSANDRIA, ASTI, NOVARA, VERBANIA E VERCELLI

QUANDO parliamo di Miche-langelo Antonioni, il granderegista ferrarese che ci ha la-sciato quasi dieci anni fa...

di GIANCARLO MAZZUCA

LetiziaMorattitorna incampo:«IoconParisiper unasvoltasolidale»S. NERI ·A pagina 12

La rivelazione della famiglia

Il casoMacchiUna letteraanonimadalpassato:«LidiauccisadaunamicodiCl»G. MORONI· A pagina 21

·A pagina 18

LetiziaMoratti

ANTONIONI60ANNIDOPO

ALLEATISCROCCONI

LIBIA OBAMA RINFACCIA A FRANCIA E REGNO UNITO I RAID ANTI GHEDDAFI

Rd

C

LacannonatadiDraghiEconomia ferma, laBce tagliaancora il costodeldenaroeamplia l’acquistodibondMisureperobbligare lebancheaprestare soldi. Il gelo tedesco

L’EDITORIALEdi ANDREA CANGINI

File con 22mila miliziani

Lasuper listache svelai nomi dell’IsisServizio · Alle pagine 8 e 9

I corpi degli ostaggi

«L’autopsiaaTripoli?Macelleria»FARRUGGIA e CANÈ · A pag. 8

TROISE, RUBINI, COMELLIe FORNASARI · Alle pagine 2, 3 e 4

PIOLI · A pagina 9

SI PUÒ scroccare unpranzo, difficile scroccareuna guerra. Il presidente

Obama ce l’ha con gli alleatidegli Stati Uniti. Dice che «negliultimi decenni» hanno invocatol’intervento americano neiteatri di guerra delmondo,mahanno poi rifiutato di pagarne icosti. Perciò «sono scrocconi».Eppure, in Iraq, Afghanistan eBosnia l’iniziativa è stataamericana e gli alleati non sisono certo sottratti. Sel’America fosse stata contrariaal dissennato intervento inLibia, la Nato non si sarebbemossa e Francia e RegnoUnitononavrebbero attaccatoGheddafi. E se non fosse statoper il cieco idealismostatunitense, al potere in Egittonon ci sarebbe oggi il generaleal-Sisi e la Siria di Assad nonsarebbe diventata la polverierache è. Gli americani sono ilfrutto del combinato dispostotra etica della responsabilità espirito fanciullesco. È il secondoaprevalere inObama. Che dauna parte, in ossequioall’arcitaliano «armiamoci epartite», cerca ora di scroccareall’Italia l’interventomilitare inLibia e dall’altra si definisce asua volta scroccato. Senzarendersi conto che se il leaderdellamaggiore potenzamondiale si fa scroccare lapolitica estera e di difesa, vuoldire che non è un leader.

IL PRESIDENTEFANCIULLO

EDIZIONE SONDRIO VALTELLINA

Sondrio, tanta paurafra i residenti

Scoppia incendionell’ex fabbrica«Fossati»usatocomerifugioIl rogo forsecausatodasenzatettoBERGAMINI· In Sondrio

www.ilgiorno.it/sondrioe-mail: [email protected]

Sondriowww.ilgiorno.it/sondrioe-mail: [email protected]

SondrioVenerdì 11 marzo 2016

Redazione: via A. Caimi 6, Sondrio - Tel. 0342 527411 - Fax 0342 527417· Pubblicità: SpeeD - Sondrio - Tel. 0342 515111 - Fax 0342 215199, e-mail: [email protected]

IPOTESI DOLOSA PER IL ROGODIVAMPATO AL FOSSATIDOVE GIÀ DUE ANNI FAI LOCALI ERANO ANDATI A FUOCO

EX COTONIFICIOEX COTONIFICIOIN FIAMMEIN FIAMME

Si giocavai soldi dei clientiCondannata

ALLARMEI vicini preoccupativedendo il fumohanno chiamatoi vigili del fuoco

GESTIVACONDOMINIA SONDRIOEAPRICA

NIENTECAVEABIANZONE

BERGAMINI · All’interno

Il comitato:«Salvi i pratidel Ranèe»TUBELLI · All’interno

PISANU · All’interno

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••IIIPRIMOPIANOVENERDÌ 11 MARZO 2016

Giànell’aprile 2014, inmenodi unasettimanasieranoverificati dueincendi simili a quellodiieri. Anche inquel caso ilsospettoerache leoriginidel rogo fosserodoloseepotesseroessereattribuite alla presenzaabusivadi personeall’internodella struttura

Focus

Precedente

di ALESSIA BERGAMINI– SONDRIO –

ANCORA fiamme all’internodel-lo stabilimento della ex Fossati aSondrio. Questa volta l’allarme èscattatonella tardamattinata di ie-ri, quando alcuni residenti dellazona hanno notato un denso fu-mouscire dai finestroni dell’edifi-cio industriale abbandonato, chesi affacciano sulla strada che saleverso Ponchiera. In breve temposono stati mobilitati i Vigili delfuoco del Comando provincialedi Sondrio, che inizialmente sonosaliti verso la exFossati con diver-simezzi e l’autoscala. A causa del-la grande quantità di fumo che silevava dallo stabilimento, infatti,il timore era che l’incendio fossedi dimensioni importanti.

FORTUNATAMENTEperò, lasituazione è apparsa meno gravedi quanto temuto. In base a quan-to hanno verificato i pompieri in-fatti, il fuoco sarebbe stato alimen-tato da una grossa quantità di do-cumenti cartacei ancora presente

all’interno di un deposito. Pro-prio l’ammasso di carte, brucian-do, ha rilasciato l’ingente quanti-tà di fumo, che ha fatto preoccupa-re non poco i residenti della zona.Nonostante ciò i danni sono statipiuttosto contenuti. Come dettol’allarme è scattato in mattinata. I

primi due mezzi partiti da viaGiuliani, con le relative squadre,sono arrivati alla fabbrica dismes-sa attorno alle 11, mentre altridue mezzi sono stati inviati suc-cessivamente in supporto. I pom-pieri hanno lavorato a lungo perdomare le fiamme eper ripristina-

re le condizioni di sicurezzanell’ex cotonificio. Le cause delrogo sono ancora in fase di accer-tamento, ma fra le ipotesi più ac-creditate c’è quella del dolo o, co-munque, quella di un incendiopartito dal fuoco che potrebbe es-sere stato acceso da alcuni senza-tetto che trovano riparo all’inter-no della ex Fossati. Un fatto, tral’altro non nuovo. Non è, infatti,la prima volta che i Vigili del fuo-co intervengono per spegnere ro-ghi nella fabbrica, chiusa da tem-po, trovandovi tracce della presen-za di persone che,molto probabil-mente, vi accedono di nascostoper trascorrervi la notte.

NELL’APRILE 2014, in menodi una settimana si verificaronodue incendi simili a quello di ieri.Anche in quel caso il sospetto fuche le cause fossero dolose e potes-sero essere attribuite alla presen-za di persone all’interno dellastruttura che, ormai da anni, ver-sa in stato di completo abbando-nodopo la conclusione dell’attivi-tà produttiva.

SONDRIO

FiammeFiammeall’exFossatiall’exFossati

DINAMICA

– GORDONA –

È STATO TRASPORTATO all’ospedale diGravedona in codice giallo l’operaio di 55 an-ni che, ierimattina, è rimasto ustionato inmo-do serio,mentre si trovava al lavoro in una dit-ta di via Al Piano a Gordona. L’infortunio si èverificato attorno alle 10.15 e sul posto sonorapidamente intervenuti i soccorritori del 118che, come detto, hanno accompagnato l’uomoal Moriggia Pelascini di Gravedona.Da prassi, del fatto sono stati informati i cara-

binieri e l’Asl i cui tecnici hanno effettuato gliaccertamenti di rito.Quella di ieri, per il perso-nale del 118, è stata una giornata di lavoro piut-tosto impegnativa. Poco prima dell’infortuniodi Gordona, infatti, l’equipaggio di un’ambu-lanza era intervenuto in via Fojanini a Son-drio per soccorrere un motociclista, cadutodalla propria due ruote. Numerosi, come sem-pre, anche gli interventi sulle piste da sci. Nelpomeriggio, nel giro di una quarantina di mi-nuti, l’eliambulanza è stata fatta alzare in voloper due volte: alle 15.10 è stata inviata aMade-

simo e ha trasferito una giovane di 24 anniall’ospedale di Sondrio; alle 15.49, invece, haimbarcato una donna di 51 anni, infortunata aSanta Caterina Valfurva, che è stata poi porta-ta all’ospedale di Sondalo. Segnalati anche al-cuni malori. A creare particolare apprensioneè stato quello occorso a un ragazzino di 13 an-ni, che si è sentito male a Sondrio, poco dopole 15. L’ambulanza, inviata sul posto in codicerosso, è però fortunatamente rientrata all’ospe-dale in codice verde. Alessia Bergamini

GORDONAMOLTI GLI INTERVENTI ANCHE PER SOCCORRERE GLI INFORTUNATI SULLE PISTE DA SCI

Operaio si ustiona, è ricoverato aGravedona

LA STRUTTURAL’ospedaleMoriggia Pelascini di Gravedona

IpotesiIpotesidolosadolosa

IL SOSPETTOÈCHE ILROGOSIA STATOPROVOCATODAALCUNI SENZATETTOCHEDURANTEUNBIVACCOPOTREBBEROAVEREACCESOUNFUOCO

•• IV PRIMOPIANO VENERDÌ 11 MARZO 2016

– SONDRIO –«IL TREND delle aziende che si ap-procciano all’estero - spiegano del servi-zio internazionale della Banca Popola-re di Sondrio - è in crescita rispetto alpassato». Nel corso Roadshow «Italiaper le Imprese, con le Pmi verso i mer-cati esteri», promosso dal Ministero del-lo Sviluppo Economico e organizzatodall’Ice-Agenzia, con partner territoria-le la Camera di Commercio di Sondrio,diversi sono stati gli approcci e i deskaperti dall’Istituto di credito con leaziende del territorio. Nelle imprese lo-cali sta crescendo la consapevolezza chenon si può prescindere da una colloca-zione dei prodotti a livello internaziona-le e che la stessa necessita studi accuratie preparazione. Concrete sono le possi-bilità di riuscita e alto il potenziale del-le aziende, sebbene ancora in buona par-

te inespresso. «Nel 2014, il valore delleesportazioni provinciali generato è di604 milioni di euro, più 7,4% rispetto al2013 - aveva dichiarato Emanuele Ber-tolini, presidente Cciaa, parlando allaplatea del Roadshow -. Per i primi 3 tri-mestri 2015, la crescita ci riporta ai livel-li ante crisi (nel 2008 si registrava il re-

cord di 641 milioni). Il 5% del totale del-le imprese in provincia esporta». Dal2008 al 2014, il numero delle aziende lo-cali esportatrici è salito da 514 a 662.

QUELLO dei «metalli» è il compartodi punta, con un peso di circa un 1/3 deltotale, seguono «macchinari ed apparec-

chi» con il 16% e l’alimentare con il10%. Tra i mercati, il più rilevante èl’Unione Europea, con circa il 60%dell’export locale, mentre nell’extraUnione, ruolo principe l’hanno la Sviz-zera, con il 18%, e il Nord America, conil 10%. La presenza è certamente mi-gliorabile lavorando su diversi aspetti.Ad esempio, sono circa 270 le impresemanifatturiere che potrebbero interna-zionalizzarsi. Per farlo, occorre procede-re con consapevolezza e metodo. Unodegli scogli da superare è rappresentatodalla lingua, ma anche gli aspetti cultu-rali, spesso sottovalutati, sono cruciali.Da qui l’importanza dei corsi organizza-ti dalla Bps sulle modalità di approcciocon imprenditori di aree e culture diffe-renti e le «Giornate Paese» che richia-mano decine di aziende, con picchi dioltre 100 come nel caso dell’Iran. CamillaMartina

In breve

di CAMILLA MARTINA– SONDRIO –

FINO a qualche anno fa, approc-ciarsi ai mercati esteri era quasiun’eccezione, ora è necessità.«Consente di superare meglio i pe-riodi di crisi», spiegano dal Servi-zio internazionale della Banca Po-polare di Sondrio che, ieri, ha or-ganizzato la «Giornata Cina» du-rante la quale Bank of China eBlb Studio legale hanno offertouna panoramica sui principali

aspetti economici e giuridici delmercato asiatico. Tra le 50 azien-de partecipanti, 11 erano valtelli-nesi. «Il sostegno alle imprese e alterritorio passa anche attraversoeventi come questo, che veicola-no opportunità finanziarie e com-merciali, facilitando l’incontrodei nostri clienti con i professioni-sti che li possono assistere sulmercato estero. L’approccio, co-me sempre molto concreto, vuoletrovare nuovi sbocchi nei mercati

internazionali, soprattutto inquelli destinati a giocare un ruolochiave. Bps crede fermamente nel-le potenzialità rappresentatedall’internazionalizzazione dellaclientela, in Valtellina così comein tutte le aree presidiate», affer-ma Mario Erba, vicedirettore ge-nerale della Bps.

«L’INIZIATIVA della Bps ci hapermesso di dialogare con realtàterritoriali di alto livello - dichia-

ra Jidong Bian, direttore generaledi Bank of China Italia -. L’Italiaè riconosciuta in tutto il mondoper qualità dei prodotti, innova-zione, tecnologia e specializzazio-ne, con il “made in Italy” ormaisinonimo di garanzia per i clientiinternazionali. Le imprese italia-ne e cinesi sono estremamentecomplementari. Dal 2014 a oggi,l’investimento totale in Italia pro-veniente dalla Cina ha superatoquota 10 miliardi di dollari, cifrache fa della Cina il secondo piùgrande Paese in termini di volu-me di investimenti in Italia. È no-stra intenzione continuare a lavo-rare per posizionarci in manierasempre più distintiva come unabanca che rappresenta un pontedi opportunità di business». Nelrapporto con l’estero non ci si puòimprovvisare. «Conta l’approccioa 360° - precisa Marco Fontanadel servizio internazionale Bps -.Come il nostro che parte dallaconsulenza con l’azienda, per poipassare alla ricerca del migliormercato possibile che si avvaledei 36 desk di rappresentanzaBps, presenti in 33 Paesi».

Apt in trasferta a Berlinoper promuovere turismoinAlta ValtellinaLivigno

Imercati

ECONOMIA IL PROGRAMMADELLABANCAPOPOLAREDI SONDRIORIVOLTOALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE

«L’ITALIAÈCONOSCIUTANELMONDOPERLAQUALITÀDEI PRODOTTI E INNOVAZIONE»

INIZIATIVA ECCELLENZE

CONTINUA il tour di Livignonelle principali fiere dedicateal turismo di tutto il mondoper promuovere la località.In questi giorni Apt Livignoè impegnata nellapromozione dell’offertainvernale ed estiva all’Itbdi Berlino, grandeesposizione internazionaledel turismo.

Filo diretto con laCina grazie aBps«Puntare all’estero consente di superaremeglio i periodi di crisi»

L’INCONTRODurante la «GiornataCina», Bank of China

e Blb Studio legalehanno offerto

una panoramicasui principali aspettieconomici e giuridicidel mercato asiatico.Nella foto Cheng Li

eMario Erba(National Press)

QUATTROmesi di reclusionee 1400 euro di ammenda perI.L., trentaduenne residentea Castello dell’Acqua,condannato per guida instato d’ebbrezza secondo ilreato previsto all’articolo 186del codice penale. Era il 20luglio 2014, quando duranteun controllo a Sondrio risultòpositivo all’alcoltest.

Guidavaubriacovaltellinesecondannato

Uno dei corsi organizzatidalla Bps sullemodalità

di approccio conimprenditori di areee culture differenti.

Nelle imprese locali stainfatti crescendo

la consapevolezzache non si può prescindere

da una collocazione deiprodotti a livello

internazionale e chela stessa necessita studiaccurati e preparazione

Il mercato più rilevanteè l’UE con circa il 60%dell’export locale,mentre nell’extraUnione, il ruolo principeè di Svizzera e NordAmerica

Sondrio

FOCUS

SONDRIO «NEL 2014 IL VALOREDELLE ESPORTAZIONI PROVINCIALI È STATODI 604MILIONI, PIÙ 7,4% RISPETTOAL 2013»

InValle decolla l’export e il compartometalli fa da traino

••VPRIMOPIANOVENERDÌ 11 MARZO 2016

di NICOLETTA PISANU– SONDRIO –

SETTEBUCHI, nei bilanci di al-trettanti palazzi. Denaro per oltre200mila euro sottratto dalle ta-sche dei residenti, si sospetta peressere giocato alle slot. Paola Ve-ga, cinquantacinquenne ex ammi-nistratrice condominiale di Son-drio, è stata condannata in primogrado a quattro mesi e dieci gior-ni di reclusione per appropriazio-ne indebita. La pena è stata sospe-sa. Il giudice ha stabilito inoltre ilversamento di una provvisionaleda 2mila euro destinata a due resi-denti che si sono costituiti partecivile. La donna era titolare dellaValtellina gestioni immobiliari.Le prime denunce risalgono al2011, quando il nuovo ammini-stratore subentrato al posto diVe-ga, sostituita per volere dei resi-denti che si erano insospettiti, ave-va appurato ammanchi nei contidegli ultimi tre anni. Il denaro ve-niva preso da quanto i residenticonsegnavano per pagamenti diservizi e forniture. E dalla primasegnalazione, a macchia d’oliol’indagine si è allargata ad altri seicondomini, la Procura di Sondrio

ha portato alla luce un buco totalequantificabile in 232mila676 eu-ro.

NEL DETTAGLIO, secondogli inquirenti la donna dai contidel condominio Catilina di viaClef ad Aprica aveva sottratto5009 euro, dal palazzo Ai porticidi via Europa, sempre nel paeseorobico, aveva portato via 119mi-

la148 euro. A Sondrio invece dalcondominioEx Ina casa di viaTo-relli aveva sottratto 10mila 311 eu-ro, dall’Ex Incis di via Fiume8185 euro, mentre dal Gescal divia Maffei 76mila 929 euro. E an-cora dalla Residenza Teglio di viaTeglio aveva distratto 4mila 898euro, al condominio Milanodell’omonimo viale 8196 euro. Lasignora, secondo quanto da lei

stessa dichiarato all’esperto chel’aveva esaminata, aveva un pro-blema con il gioco d’azzardo, la di-fesa in fase di indagini aveva ap-punto richiesto una perizia per ve-rificare se risultasse un vizio dimente dovuto alla ludopatia, ele-mento che non è risultatodall’analisi dello psichiatra. Ai fi-ni della configurazione del reatodi appropriazione indebita oltre-tutto, è sufficiente la prova delladistrazione dei fondi, non la lorodestinazione che in questo caso,secondo i sospetti, era proprio ilgioco. La difesa si è riservata diprendere visione delle motivazio-ni della sentenzadi condanna, pri-ma di ponderare un eventuale ri-corso in appello.

Buchi nei conti di sette condominiCondannata amministratrice infedeleIl sospetto è che la donna distraesse il denaro per giocarlo alle slot – SONDRIO –

ANCORAun episodio lega-to al consumodi stupefacen-ti da parte di giovanissimi.Questa volta a finire neiguai uno studente diciasset-tene sorpreso con la droganei pressi del Campus scola-stico di Sondrio.Il ragazzo aveva con sè uninvolucro all’interno delquale erano contenuti circatre grammidi hashish e unamodica quantità dimarijua-na.La droga è stata immediata-mente sequestrata da partedegli agenti della Polizia diStato mentre il giovane èstato segnalato alla Prefettu-ra quale assuntore di sostan-ze stupefacenti.Al riguardo, la Questura ri-corda che è attivo il numero43002, al quale è possibilesegnalare con un semplicesms alla Centrale operativaepisodi legati allo spaccio,oltre che di bullismo, rileva-ti all’interno delle scuole onelle loro vicinanza.

SONDRIO

Sopreso con la droganei pressi della scuola17enne finisce nei guai

Il tribunale e via Maffei, dove sorge uno dei condomini interessati

SONDRIO ERANORISULTATI AMMANCHINEICONTI EDEBITICON I FORNITORI DI SERVIZI

L’AMMANCOTOTALESECONDOGLI INQUIRENTIÈDI 232MILA676 EURO

ANTEFATTO DENARO

•• VI CRONACHE VENERDÌ 11 MARZO 2016

Il violino di capra punta a Slow foodInvestiti 45mila euro per ilmacelloDomenica sarà presentato il nuovo disciplinare di produzionedi ROBERTO CARENA

– CHIAVENNA –

«DOMENICA prossima, per lacittà di Chiavenna, sarà una gior-nata importante: Slow food Italiainsieme a noi». Così afferma il sin-daco Luca Della Bitta, al centrodella scena il violino di capra.Chiavenna ospiterà la mostra ca-prina organizzata dall’associazio-ne Apoc del presidente GabrielePedretti, con la preziosa collabora-zione di Mario Pighetti allevatoredi Piuro, in connessione con le al-tre realtà del mondo zootecnico.Nella cornice del parco di Prato-giano sfileranno i migliori anima-li nelle diverse categorie: «Il mo-mento clou sarà però la presenta-zione del nuovo disciplinare diproduzione del presidio del violi-no di capra – aggiunge Della Bitta–, a Chiavenna sarà presente il vi-ce presidente di Slow food Italiacon delega alla biodiversità Lo-renzo Berlendis e insieme a luiapriremo una nuova stagione perquesta opportunità». Il marchioSlow food é sinonimo di qualità,una garanzia a livello mondiale:«Stiamo scrivendo una paginanuova, decisamente più ambizio-sa – prosegue – vorremmo lavora-re per la costruzione di una Con-dotta Slow food, cioè un organi-

smo che gestisce l’attività Slow,in collaborazione con la Comuni-tà montana e con il supporto tec-nico dell’ats della montagna, stia-mo per risolvere il problemadell’assenza del macello di valle elavorando sulla comunicazione.Crediamo davvero di poter gioca-re un ruolo da protagonisti».

MARIO PIGHETTI, fra i pro-motori dell’iniziativa, da semprelegato al territorio e alle sue pecu-liarità tipicamente tradizionali,ha ribadito che: «L’approvazione

del disciplinare del presidio delviolino di capra, è stata possibilegrazie alla disponibilità, da partedella Comunità montana di uncontributo, già a bilancio, di 45mi-la euro destinati all’acquisto delmacello occorrente per garantirela filiera (ora l’unico macello di-sponibile è a Delebio, ndr). L’Asl,con il direttore Marco Marchettiha valutato positivamente l’inizia-tiva anche perchè offre al Comita-to Caccia, uno spazio adeguatoper la lavorazione delle carni sel-vaggina, attualmente non esisten-

te. Tant’è che in Valchiavenna aoggi, la macellazione spesso è abu-siva». Il macello sarà un containermobile attrezzato dal punto vistaigienico sanitario e verrà posizio-nato nei pressi della sede del Co-mitato in zona Pizzo nel Comunedi Prata Camportaccio. «Speria-mo nel coinvolgimento dei pro-duttori – conclude il sindaco –con adeguato entusiasmo per ri-lancio presidio Slow food che con-sente, anche ai piccoli produttori,di far parte a pieno titolo di que-sto percorso».

– SONDRIO –CARO alpeggi: in vista del bandoper l’aggiudicazione di quello delMeriggio, previsto per fine mese,l’assessore all’Agricoltura del co-mune di Albosaggia, EmanueleMurada, condivide le preoccupa-zioni di Coldiretti e Consorzio tu-tela Valtellina Casera e Bitto e af-ferma la necessità di non cedere al-le speculazioni: «Se fino a qual-che anno fa le discussioni tra i ca-ricatori vertevano, in gran parte,sullo stato dell’alpeggio, del perso-nale, del bestiame, oggi l’interro-gativo principale è se sia ancoraopportuno affrontare la stagionealpestre, tenuto conto delle cifreinsostenibili raggiunte da affitti ecanoni richiesti dalle proprietà,private e pubbliche», avevano sot-tolineato Coldiretti Sondrio e ilCtcb, evidenziando la grave pena-lizzazione degli alpeggiatori e alle-vatori valtellinesi (a favore degli

speculatori), già alle prese con unprezzo del latte ridicolo. Una de-nuncia portata all’attenzione delprefetto di Sondrio che si è resodisponibile a istituire un tavolodi confronto: «Crediamo – spiegaMurada –, che tra i compiti diun’Amministrazione ci sia anchela protezione degli alpeggi», una

ricchezza per la Valle.

«SE È VERO che i Comuni sonotenuti a monetizzare il più possi-bile, per evitare danni erariali alproprio bilancio, è altrettanto ve-ro che il valore dell’alpeggio nonsi misura sull’incasso derivantedall’affitto di pochi anni. Inutile

parlare di turismo, di valorizzazio-ne, di ambiente, di tutela di mon-tagna e paesaggio, di prospettiva erilancio economico se poi cedia-mo alla tentazione di qualche eu-ro in più». Per quanto riguarda lagestione degli alpeggi, le misuredel Psr 2015-2020 metterebberonelle condizioni le aziende di pia-nura di avere notevoli vantaggieconomici e di essere, di conse-guenza, ben più competitive dellelocali. Fermo sulle proprie posi-zioni, il comune di Albosaggia, inmerito al bando per l’affittodell’alpe Meriggio, metterà in at-to tutte le strategie possibili affin-ché si possa continuare a tutelarequesto patrimonio in quota. «Ab-biamo investito notevoli risorseper rilanciare il sistema terre alte– aggiunge Murada –, e ora nonaccettiamo che questo camminovenga distrutto per mera specula-zione». Camilla Martina

SONDRIO L’ALLARMEDI COLDIRETTI E CONSORZIO TUTELADEI FORMAGGI CASERA E BITTO

«Canoni alle stelle, alpeggi a rischio speculazioni»

– CHIAVENNA –

«OPERAZIONE salvezza:voglio tenere aperti i puntinascita della Lombardia chefunzionano bene». Lo scrive,sul suo account Twitter, ilpresidente della RegioneLombardia Roberto Maroni,dopo la notizia della derogache Regione Lombardia chie-derà al Ministero della Salu-te, per scongiurare la chiusu-ra dei punti nascita di Sonda-lo e Chiavenna, messi a ri-schio dal numero minimo diparti annuali, fissato dallostesso Ministero a 500.Per i due presidi «si eviden-zierà lo status di area disagia-ta».Non è questa la prima volta,peraltro, che il punto nascitadi Chiavenna, insieme a quel-lo di Sondalo, figura a rischioper il fatto di non raggiunge-re la soglia minima dei 500parti l’anno, al di sotto dellaquale il servizio non potreb-be sussistere. Ma più volte,negli anni, tanto dalla direzio-ne strategica dell’ex Aovv,quanto dall’assessorato regio-nale alla Sanità, sono giunterassicurazioni in merito almantenimento di un serviziofondamentale per la cittadi-nanza valchiavennasca. Ro.Ca.

CHIAVENNA

Punti nascitaIntervieneMaroni

DISTANZESopra il violino di capra.Ora l’unicomacello disponibile per gli allevatoridella Valle del Mera è a Delebio

Se fino aqualche annofa le discussionitra i caricatorivertevano, ingran parte,sullo statodell’alpeggiooggi si parladei costi

CHIAVENNA

· IL COMITATO No centralebiogas ha protocollato unalettera di sollecito rivolta alleAmministrazioni locali. Ilpresidente ValentinaDonagrandi ha chiesto laconvocazione di un tavolotecnico.

ILNUOVOMACELLOSARÀUNMODELLOMOBILEPOSIZIONATOAPRATA

· IL GRUPPO di lavoro per lavalorizzazione del Passodello Stelvio si è riunito nellaprima seduta. I consulentihanno favorito lo sviluppo diidee che si coordineranno inuna visione di sviluppoeconomico dell’area.

Valorizzazionedello Stelvio,primo incontro

In breveNobiogas,Comitato protocollalettera agli entiBormio

Bormio

L’IDEAÈDICREAREUNACONDOTTASLOWFOODPERGESTIRE I PRESIDI

PROGETTO ENTE