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PERIODICO DELL’UNIONE PENSIONATI UNICREDIT Pubblicazione periodica DIREZIONE ED AMMINISTRAZIONE 20143 MILANO - Viale Liguria 26 Tel. 02.86815863 - Fax 02.83241832 ANNO XXXV - N. 3 - SETTEMBRE-DICEMBRE 2015

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PERIODICO DELL’UNIONE PENSIONATI UNICREDIT

Pubblicazione periodica

DIREZIONE ED AMMINISTRAZIONE20143 MILANO - Viale Liguria 26Tel. 02.86815863 - Fax 02.83241832

ANNO XXXV - N. 3 - SETTEMBRE-DICEMBRE 2015

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SOMMARIO

TUTTI INSIEME . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3

GLI INVESTIMENTI MOBILIARI - di Roberto Stazi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 4

VERBALE SEGRETERIA NAZIONALE DEL 24 SETTEMBRE 2015 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 5

SINTESI DELLE RELAZIONI SULLE ATTIVITÀ IMMOBILIARI E MOBILIARI DEL FONDO PENSIONE RIPORTATE DURANTE LE SEGRETERIE NAZIONALI DEL 24 SETTEMBRE E 21 OTTOBRE 2015 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 6

RELAZIONE Uni.C.A. - di Maurizio Beccari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 8UNICREDIT PAVILION, L’UNIVERSALITÀ DELL’ARTE IN UNO SCRIGNO D’AUTOREdi Isabella Cattaneo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 9

ATTIVITÀ GRUPPI REGIONALI• Lombardia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 12• Friuli Venezia Giulia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 14• Veneto Trentino Alto Adige . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 15• Lazio - Umbria - Abruzzo - Molise . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 16• L’Unione si raccoglie in ricordo dei colleghi scomparsi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 18

ALL’OMBRA DELLA QUERCIA - a cura di Isabella Cattaneo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 21

Il regalo di Natale - di Isabella Cattaneo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 21• Viaggi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 24Bahia Magdalena - di Franca Liva Tesan . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 24

• La palestra dei pensieri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 26A Bocce ferme - di Isabella e Gabriella . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 26Situazione finanziaria del mondo al novembre 2015 - di Roberto Ferrara . . . . . . . . . . . » 28La finanza emotiva - di Tommaso Gigliola . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 30

• Storia e leggende delle nostre regioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 31Peculiarità romane, il Congresso degli arguti - di Carlo Troisi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 31

• Narrativa e saggistica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 34Conversazioni - di Annamaria Capudi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 34

• Poesia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 36I’ te vurria vasà: il sogno infranto di un giovane poeta - di Carmine di Giacomo . . . . . » 36

I NOSTRI LUTTI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 39

In copertina: Giotto, Natività - Padova, Cappella degli Scrovegni

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TUTTI INSIEMELo scopo della nostra Associazione nasce es-

senzialmente dalla volontà di seguire i nostriinteressi, o meglio, i nostri diritti riguardanti ilnostro Fondo Pensione e tutto quanto concer-ne il sistema pensionistico.Secondari rimangono gli altri obiettivi che ci

siamo dati: ludico, assistenziale, turistico…È cosa nota, ma ogni tanto è meglio ricordarlo.Aggiungiamo che talvolta, ci sentiamo cir-

condati da troppe persone che si escludono dalconoscere i problemi del mondo delle pensioni,dalle attività del nostro Fondo e dalla vita dellanostra Associazione che ne segue costantemen-te l’attività.L’attuale momento pensionistico merita in-

vece da parte di tutti noi il massimo interesseed impegno.Al centro dell’attenzione generale, la carenza

di disponibilità finanziarie fomenta la propen-sione a definire d’oro pensioni che tali non sono,considerando un privilegio quello che è, e deverimanere, un diritto acquisito, frutto di lunghe ecorpose contribuzioni aziendali e personali.Questa Rivista, periodico dell’Unione, ha

sempre dedicato larga parte dei suoi spazi allevicende del Fondo, meritevoli di attenzione, co-municando tra l’altro di volta in volta le risul-tanze scaturite dal C.d.A. Anzi, in questi ultiminumeri, sono stati ampliati gli argomenti invi-tando esponenti del Fondo medesimo ad illu-strarne attività e gestione.Altro motivo di interesse che sottoponiamo

alla vostra attenzione, è il rinnovo delle Rap-presentanze nel C.d.A. che si terrà il prossimoanno. Dovremo scegliere persone competenti epreparate che dovranno amministrare unasempre più problematica gestione degli immo-bili che hanno perso quella funzione generatri-ce di plusvalenze alla quale eravamo abituati.Per quanto riguarda la parte mobiliare, si è ag-giunto il problema di una relativa volatilità in-

sita in tali investimenti, legati alla necessità didisporre di adeguati rendimenti per superare iltasso tecnico.Altro aspetto da valutare è l’accordo raggiun-

to in questi giorni tra Azienda e Sindacati sul-la confluenza nel Fondo Pensione di Gruppodelle forme pensionistiche aziendali, accordoal quale non sono stati coinvolti i pensionati,perché “non fonte istitutiva”.La “ratio” non ci è del tutto chiara, forse an-

che perché i temi dell’accordo non sono ancoradel tutto definiti.A nostro avviso, valutiamo, tutto sommato,

positivo il mandato conferito al C.d.A. del Fon-do di Gruppo al fine di operare per la realizza-zione di quanto previsto dall’accordo, ivi com-presa l’adozione delle modifiche statutarie,reputate necessarie, nel rispetto di quanto dis-posto in materia dalle vigenti norme di legge edallo Statuto e, quindi, in sostanza, sottopostoanche al nostro voto. In argomento la nostra vi-gilanza deve essere attenta e coinvolgente. Tenuto conto di questo quadro generale ab-

biamo quindi pensato di coinvolgere il maggiornumero di persone a queste problematiche, in-viando questo numero del Giornale a circa 400pensionati che sino ad ora non hanno aderitoall’Unione, pur avendo autorizzato il Fondo acomunicarci il loro nominativo. In ultimo, vogliamo segnalarvi che, anche

per l’azione dell’Unione e dei suoi rappresen-tanti in C.d.A, il sito del Fondo darà maggioriinformazioni sui rendimenti anche in corsod’anno, come era dai nostri auspici. Sull’argomento contiamo di comunicare nel

prossimo numero de “la Quercia” esaurientiragguagli.Buona lettura!

Giacomo Pennarola

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GLI INVESTIMENTI MOBILIARI

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Gli investimenti mobiliaririmangono il punto crucialedella gestione del patrimonio.Il fondo Pensione si avvaleper i propri investimenti diveicoli creati appositamentein Lussemburgo (subfund),ognuno identificativo di unaclasse d’investimento, e checompongono la base di qual-siasi portafoglio ben diversifi-

cato. I subfund lussemburghesi coprono tutto lo spet-tro investibile: 5 rispondono alla rigida normativaUCITS IV, investono nei mercati quotati, e vanno daiprodotti di tesoreria fino all’azionario: altri due sonocostituiti specificatamente per investimenti in PrivateEquity in Immobiliare ed in prodotti più complessicome gli hedge fund.Tale architettura permette di procedere facilmen-

te alla realizzazione dei portafogli come nel giocodel Lego: a seconda della costruzione si scelgono imattoncini più adatti: ad esempio se il portafoglionecessita di maggior rischio perché deve conseguiredei ritorni attesi più alti si compreranno più “mat-toncini” del subfund “azionario” e meno di quellodei “titoli di stato”. Cosi i vari comparti del FondoPensione, selezionando i diversi subfund, ottengonodei portafogli efficienti, diversificati e facilmentemonitorabili.In particolare gli investimenti vengono approvati con

un doppio livello di analisi: il primo effettuato in Italia(con la Commissione Mobiliare, composta da quattroConsiglieri e dal Direttore Gene-rale) ed il secondo in Lussembur-go (con i Comitati tecnici). In par-ticolare il primo livello verifical’andamento del portafoglio e po-siziona gli investimenti nei veico-li lussemburghesi a seconda dellaAllocazione Strategica che mira acomporre il portafoglio per rag-giungere determinati obiettivi dirischio/rendimento.

Nel secondo livello si vanno a selezionare i migliori pro-dotti da inserire effettivamente nei subfund, cercando di otti-mizzare quella che viene denominata Allocazione Tattica.I prodotti selezionati (essenzialmente fondi di inve-

stimento) sono inseriti nei diversi portafogli dopo unaattenta valutazione che segue analisi quantitative equalitative.Essi inoltre vengono definiti passivi od attivi: i pro-

dotti passivi per definizione sono i mandati di gestio-ne in cui al gestore è dato il mandato di replicare il piùfedelmente possibile un determinato indice di riferi-mento. Viceversa, è definito un prodotto attivo quelloche ha poca correlazione con l’indice di riferimentodel subfund; a tale prodotto è infatti affidato il com-pito di cercare di battere l’indice del veicolo lussem-burghese o per ottimizzare i costi o diminuire il rap-porto di rischio/rendimento.I prodotti sono accuratamente selezionati e con-

trollati dalle funzioni Finance e Risk Management cheprovvedono a riportare mensilmente ai comitati leanalisi sul rischi e rendimento di tutto il patrimoniofinanziario.In tale processo sono coinvolti anche i consulenti

(gli Advisor) che provvedono ad analisi generali, comenel caso dello studio della migliore Asset AllocationStrategica o specifiche, come nel caso della selezionedi Fondi di Private Equity.Gli investimenti decisi dai comitati di investimen-

to lussemburghesi vengono effettuati dal Fondo Pen-sione tramite il team Finance, che si compone di risorse con adeguata esperienza in materia di investi-menti: i quattro componenti possono vantare com-

plessivamente oltre 85 anni cu-mulati di esperienza finanziariae oltre 20 nella gestione di pa-trimoni previdenziali.

Il Team è guidato da Rober-to Stazi, autore dell’articolo,dal 2007 nel Gruppo UniCreditcon precedenti esperienze nelmondo bancario, finanziario edi hedge fund (ndr).

Prosegue, con questo interessante articolo, il programma di approfondimentoriguardante tutti gli aspetti della vita del Fondo e della sua gestione

di Roberto Stazi - Responsabile Finanza Pension Fund

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Cattaneo che fino ad ora ha svolto nella Redazione dellaRivista il suo lavoro in maniera apprezzabile verrà asse-gnato il compito di coordinamento e direzione. Si discute infine sulla collaborazione alla Rivista,

delle Unioni Regionali che è scarsa. Si dà mandato alPresidente di sensibilizzare i Gruppi.

Pennarola dà la parola a Romerio che passa a tratta-re il 3° punto dell’OdG: Romerio espone una sintesi degli argomenti trattati

dal CdA del Fondo nella riunione del 23 settembre 2015(allegata al verbale).Al termine della relazione di Romerio prende la pa-

rola Gatti che relaziona sull’andamento delle attivitàmobiliari (allegata al verbale).

Pennarola dà la parola a Beccari che passa a trattareil 4° punto dell’OdG: Beccari relaziona sugli argomenti trattati nell’ulti-

mo Consiglio d’Amministrazione di Uni.C.A. (relazioneallegata al verbale).

Si passa a trattare il 5° punto dell’OdG:Introduce l’ argomento Pennarola, Begelle fa pre-

sente che ha già inviato la raccomandata all’ INPS perbloccare i termini di legge. Si discute sulla propostadell’ avv. Iacoviello per intraprendere cause contro lacostituzionalità del provvedimento governativo. Siesprimono molti dubbi da parte dei presenti sulle pos-sibilità di successo dell’iniziativa. Si dà parere negativodi intraprendere una causa pilota con spese a caricodell’ Unione anche perché gli eventuali benefici sareb-bero in favore dei soli ricorrenti. Pennarola incontreràl’ Avv. Iacoviello a Bari il 5/6 ottobre nella riunione del-la FAP dove si discuterà dell’argomento. Gatti esprimela convinzione, considerato il contesto generale, chesia illusorio sperare che le azioni possano sortire alcunrisultato.

Pennarola passa a trattare il 6° punto dell’OdG: varieed eventuali.Pennarola relaziona sull’ attività del Coordinamento

tra le Unioni Pensionati delle varie Banche del GruppoUniCredit che continua ad essere molto apprezzato.

Null’altro essendoci da discutere si chiudono i lavorialle ore 16,15.

Il Segretario Il Presidente

Casalini Pennarola

Alle ore 10,40 del 24 settembre 2015 si apre presso ilocali dell’Unione Pensionati in Milano - Viale Liguria,26 la riunione della Segreteria Nazionale.

Presenti: Pennarola (Presidente), Begelle, Belardo,Casalini, De Magistris, Gatti, Novaretti, Rigato, (Segre-tari Nazionali), Beccari (Consigliere presso Uni.C.A.),Romerio (Consigliere e Vice Presidente Fondo Pensio-ni), Delaude (Tesoriere), Ballarini (Revisore dei Conti).

Questi gli argomenti all’O.d.G:1. Commemorazione per il compianto Vice PresidenteGuido Colombo.

2. Nomina del Direttore Editoriale de ‘La Quercia Nuova’.3. Relazione sull’andamento del fondo da parte dei no-stri rappresentanti.

4. Relazione Consigliere di UNICA.5. Discussione sul blocco della perequazione delle pen-sioni e conseguenti eventuali iniziative da intrapren-dere.

6. Varie ed eventuali.Presiede Pennarola, segretario Casalini.

Pennarola prende la parola e passa a trattare il 1°punto dell’OdG: Il Presidente esprime le sue considerazioni persona-

li di elogio e di apprezzamento su Guido Colombo e suirapporti intercorsi con lui sull’amicizia e sulla profes-sionalità sia in campo sindacale che negli anni trascor-si alla Unione Pensionati; esprime il desiderio di nonosservare il rituale minuto di silenzio ‘in onore’ inquanto in un contesto così partecipato gli appare trop-po formale.Tutti i partecipanti si uniscono alle valutazioni di

Pennarola esprimendo pensieri e ricordi personali sulcompianto Vice Presidente. Il Presidente sottolinea inoltre il fatto che nello

Statuto dell’Unione (art. 19) non è contemplata la so-stituzione alla carica di Vice Presidente da parte dellaSegreteria. Pertanto nell’eventualità di assenza o im-pedimento del Presidente, in mancanza del V.P., vienesostituito dal Segretario Nazionale più anziano di età(art. 24). La nomina del nuovo Vice Presidente è ri-mandata al primo Consiglio Nazionale che si terrà nel2016.

Pennarola passa a trattare il 2° punto dell’OdG: Per la direzione editoriale della Quercia si decide che

Pennarola, che fino ad oggi ha svolto l’incarico di Diret-tore Responsabile assuma quello di Direttore. A Isabella

VERBALE SEGRETERIA NAZIONALE DEL 24 SETTEMBRE 2015

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6 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015

Il rallentamento economico globale ha avuto imme-diato impatto sui prezzi delle materie prime che si so-no indeboliti ulteriormente. I tassi di interesse in que-sto contesto sono rimasti fermi, anche se la finedell’anno potrebbe vedere un primo rialzo da parte del-la FED.La crisi innescatasi sul mercato cinese e in alcuni

Paesi emergenti ha dispiegato e continua a dispiegare isuoi effetti , influendo a catena anche sugli altri merca-ti internazionali, non solo mobiliari ma anche dei cam-bi, con riflessi sulle parità EURO/DOLLARO/YEN ed al-tre valute minori.Il rendimento complessivo di periodo (al 30 settem-

bre) della sezione I è stato dello 0,36% (il rendimentonecessario per il mantenimento dei nostri livelli pen-sionistici è del 3,19%), risultante di un rendimento ne-gativo per 0,69% della sezione mobiliare e positivo perl’1,41% della sezione immobiliare.Contemporaneamente abbiamo assistito ad una cre-

scita degli indicatori di rischiosità, che restano comun-que all’interno dei limiti fissati.Anche se in presenza di una ripresa degli indicatori

industriali dei Paesi più sviluppati, non è dato al mo-mento intravedere una inversione di tendenza dei mer-cati mobiliari alla luce della bassissima inflazione, ditassi di interesse negativi nel breve periodo, e della per-durante incertezza sulla capacità delle autorità cinesidi gestire positivamente un rientro morbido dell’enor-me indebitamento interno, che frena le possibilità disviluppo dei consumi domestici.

Sintesi delle Relazioni sulle attività Immobiliari e Mobiliari del Fondo Pensione, riportate durante le Segreterie Nazionali del 24 settembre e 21 ottobre 2015

ATTIVITÀ MOBILIARIdi Antonio Gatti (Consigliere supplente Fondo Pensione)

L’anno 2015 dopo un promettente avvio dei primimesi che hanno visto un buon andamento del mercatomobiliare a fronte di una situazione economica globa-le percepita in miglioramento, sia pur con qualche in-certezza, almeno nei paesi più industrializzati, ha vira-to decisamente verso una situazione di incertezza e dinegatività in concomitanza con le avvisaglie della crisicinese, prima evidenziatasi con un rallentamento del-l’economia e poi con l’emersione di una situazione de-bitoria interna assolutamente preoccupante.La svalutazione della moneta cinese ha poi indotto a

revisionare tutte le previsioni fatte a inizio anno , im-provvisamente non più valide:

• il rafforzamento del dollaro rispetto all’euro si è fer-mato, con un freno all’export CEE verso le aree aldollaro legate;

• la pressione dei bassi prezzi delle merci cinesi è di-ventata ancora più forte e le possibilità di sviluppodel loro mercato interno sono di fatte rimandate atempi migliori;

• è emerso un buco nero di dimensioni non ancoraben determinate, costituito dal debito interno cinesedelle corporation e delle autorità locali, che sicura-mente continuerà ad impattare negativamente sullepossibilità di sviluppo dell’economia cinese e sullastabilità sociale del Paese.

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ATTIVITÀ IMMOBILIARIdi Luigi Romerio (Consigliere e Vice Presidente Fon-do Pensione)

Premesse e chiarimenti.Il patrimonio del Fondo Pensione

di Gruppo Sezione I°, al 31 dicembre2014 ammonta a circa e 1.310 mi-liardi, impiegati per circa il 52% ininvestimenti mobiliari e il rimanen-te 48% circa in investimenti immo-biliari. Questi ultimi sono gestiti di-rettamente dal Fondo (immobili diproprietà) per un valore di circa e240/M e per circa e 383/M affidati ingestione alla SGR (di totale proprietàdel Fondo) Effepi R.E. unitamenteagli immobili che appartengono allaSezione 2, circa e 66/M. In particolare il numero dellequote della SGR (sezione 1 + sezione 2) è di 9.416 di cui8.033 di proprità della sezione prima e 1.383 della sezio-ne seconda. Il valore di ciascuna quota al 31 dicembre2014 ammonta a e 47.696,85.= (e 47.696,85 x 8.033 =e 383/M circa).Il valore della quota è essenzialmente determinato

dalla valutazione degli immobili da parte “dell’espertoindipendente” e avviene obbligatoriamente, 2 volte al-l’anno al 30 giugno ed al 31 dicembre; anche i risultatidella gestione degli immobili (utili/perdite) partecipanoa definire il valore della quota. Per esempio: cessioni edacquisizioni di immobili, affitti, gestione – manutenzio-ne, interventi per ristruttutarazioni, imposte e tasse.L’eventuale utile d’esercizio della Effepi R.E. viene

trasferito al Fondo

Andamento immobili

a) Immobili di proprietà del Fondo.

- Redditività netta presunta, su base annua (2015), al-la fine di settembre: 1,92%.

- Vendita delle unità immobiliari in Milano, situazio-ne al 30 settembre:

Via Poma: vendute n. 19 unità, da rogitare 5 unitàentro l’anno. A tale data il residuo da vendere ammon-ta a circa il 60% del valore della proprietà.

Via Melloni: vendute n. 2 unità, da rogitare 2 unitàentro l’anno. A tale data il residuo da vendere ammon-ta a circa il 73%.

Via Mameli: vendute n. 6 unità, da rogitare 2 unitàentro l’anno. A tale data il residuo da vendere ammon-terà al 82%. Trattasi di box edificati negli anni 60 con“misure” adeguate alle automobili “allora” in circola-zione. Sono in corso verifiche/approfondimenti sullapossibilità/convenienza di interventi che ne migliorinol’agibilità e ne favoriscano la commerciabilità.

In totale sono stati incassati e 7.448/m., con unaplusvalenza media rispetto al valore di bilancio al 31 di-cembre 2014 di circa il 4%.- Apporto dello stabile di Milano Via Manzoni 46, co-

me deliberato dal CdA del 9 luglio scorso, al Fondo Im-mobiliare EFFEPILUX RE. Poiché lo stabile è stato co-struito da oltre 70 anni per poterlo vendere/trasferire ènecessario il parere della Sovraintendenza sull’even-tuale presenza di vincoli artistici/architettonici: è statainoltrata la richiesta.

b) Andamento Fondo Immobiliare “EFFEPI RE” ag-giornato al 31 agosto 2015.La redditività lorda al 31 agosto 2015 è circa del 3,5%.Nel corso del 2015 sono stati sottoscritti nuovi con-

tratti di locazione per circa 3600 mq.

Sono in corso trattative per affittare circa 29.000 mq.

ULTIMORA. Lo stabile di Via Vittor Pisani 20 a Mi-lano è stato venduto a 25,1 M con una plusvalenza lor-da rispetto al valore di bilancio al 31 dicembre 2014 dicirca e 1.800/m.

Scorcio di via Vittor Pis ani.

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Beccari relaziona sugli ultimi eventi della Cassa Sanitaria:

• Nell’ambito dell’iniziativa “Pensioni e Welfare ItaliaAwards - Milano 17 settembre 2015”, iniziativa aven-te l’obiettivo di promuovere l’eccellenza nel settorepensionistico e del welfare, Uni.C.A. è risultata vinci-trice nella categoria “Miglior Piano Welfare dell’an-no offerto ai propri associati”.

• Il C.D.A delle Cassa è impegnato in questo periodoalle procedure per il rinnovo delle Polizze. Non-ostante le prestazioni e i livelli di servizio diRBM/Previmedical (Provider della Cassa) siano giu-dicate di buon livello è stata comunque avviata unaricognizione sul mercato assicurativo. Sono stati in-vitati 6 possibili partner di elevato standing chieden-do una quotazione sulla base delle attuali coperturee altra quotazione con alcuni aggiustamenti ancor-chè non di rilievo. Si sta valutando la possibilità dinon rinnovare l’ adesione per gli “over 85”. Possibili-tà di revisione delle Polizze dopo un anno in relazio-ne a eventuali esorbitanti ricadute negative sullaCassa, a seguito del recente ridimensionamento deiservizi offerti dal Servizio Sanitario Nazionale, chene possano appesantire i costi.

• Gli andamenti tecnici delle polizze pensionati pre-sentano purtroppo andamenti significativamentenegativi, (premio/prestazioni) cosa che in fase di rin-novo potrebbe comportare qualche aggiustamentodelle condizioni.

• Dal gennaio 2016 prenderà avvio la possibilità di rin-novo delle adesioni per via telematica anche per ipensionati, riuscendo così a snellire le procedurenon più condizionate dallo scambio di raccomanda-te e con notevole riduzione del ‘periodo transitorio”.Coloro che non utilizzeranno la nuova procedura

successivamente riceveranno comunque il cartaceoper l’adesione tramite servizio postale.

• A breve tutti riceveranno da Uni.C.A. comunicazionecon i codici per accreditarsi sul sito.

• Nelle more del consolidamento delle adesioni, dalprossimo anno sarà comunque ampliata la possibili-tà di accedere alla “diretta” in caso di ricovero nonsolo per il titolare ma anche per i familiari in coper-tura, alleviando sensibilmente i disagi del periodoper le prestazioni economicamente più gravose.

• In merito a chiarimenti richiesti da De Magistris,rammento che tutto il Personale in servizio e i Pen-sionati post dal 1gennaio 2009 sono assicurati pres-so la Casdic - Cassa Sanitaria del Settore del Credito- per il rischio LTC (Long Term Care). In pratica co-loro che perdono l’autosufficienza per un certo nu-mero di funzioni (vestirsi, lavarsi, mangiare ecc. inautonomia) possono richiedere un sostegno econo-mico annuale da destinare alla copertura delle speseconseguenti al proprio stato ( infermiere, badante,presidi sanitari ecc.). Occorre rivolgersi direttamen-te alla Casdic.

Mi riservo ovviamente di aggiornarvi tempestiva-mente sui successivi sviluppi, impegnato ad operare adifesa della nostra categoria.

RELAZIONE Uni.C.A.di Maurizio Beccari

I verbali originali dei Gruppi regio-

nali reca no la firma del Presidente

e del Segretario delle riunioni.

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Tra le più vistose evoluzioni contemporanee legatealla comunicazione si distingue la spettacolarizzazionedelle immagini. Tante, troppe, chiassose, non pochevolte di gusto discutibile.Tra questa frastornante abbondanza cresce l’esigen-

za di altri riferimenti, diversi per finalità e contenuti,un avvertito bisogno di raffinate armonie, espressionedi tutto ciò che compone la vita; storia, fede, drammi,amori, natura, sublimati in un dipinto o da uno scattofotografico; un cammino antico da sempre rivolto allasperimentazione e alla testarda ricerca della perfezioneestetica. Stiamo parlando di arti visive, anch’esse immagini

ma di natura pregiata, solitamente “imprigionate” inpolverosi musei, trascurate da attenzioni mediaticherivolte altrove, oppure, gelosamente nascoste in colle-zioni private come nobildonne intristite in esclusive di-more.

UNICREDIT PAVILION, L’UNIVERSALITÀDELL’ARTE IN UNO SCRIGNO D’AUTORE

testo e foto di Isabella Cattaneo

Il luminoso Auditorium del Pavilion.

UniCredit ha colto questa nascente esigenza di at-tenzione al pregio, riportando luce e vita a 80 gioielliselezionati dalle 60.000 opere della sua Collezioned’Arte, una delle principali raccolte in Europa a livelloaziendale. Ne è nata una esposizione inusuale, ospitatain un’architettura anch’essa opera d’arte, il Pavilion di-segnato da Michele De Lucchi; un seme tra i grattacie-li di Milano, simbolo e augurio di creatività, progetti,idee, dedicato a una città cresciuta da costante seminainnovativa. In questo luminoso contenitore le operehanno dialogato con il visitatore, ognuna accompagna-ta dal commento di un dipendente del Gruppo banca-rio, invitato dall’Azienda a far parte della comunità diappassionati d’arte della Banca, ne è nato uno sponta-neo affiatamento di 120 “art lover”, dal cassiere al pre-sidente, dall’assicuratore al consulente, dal fattorino alcapo area, colleghi sparsi per tutta Italia, dimostrandoche l’Arte chiede a tutti di essere commentata, fre-

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10 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015

quentata, invitandola a uscire dal soffocante accademi-smo storiografico.Il dialogo con il visitatore veniva stimolato dallo

sguardo del “volontario” recensore, sollecitandolo arapportarsi anch’esso con l’immagine, intuendo leemozioni alla nascita dell’opera, ma anche lasciandosipigramente catturare dalle proprie.Nell’ariosa architettura del Pavilion i capolavori del

Cinquecento sembravano perfino ringiovaniti; stupitidi ritrovarsi in un luminoso presente, perdevano quel-la patina di esclusività antica, attirando su di loro la se-duttività da sempre avvertita quando antico e nuovoconvivono in armonico equilibrio. In questo camminonel tempo, Ottocento e Novecento davano il loro me-glio con opere sorprendenti, come “Fanciulli che gio-cano nell’acqua di Ciardi, il ruvido tratto di Sironi inun cartone preparatorio, il realismo magico di De Chi-rico che sconfina nella suggestione letteraria evocandoil Castello dei destini incrociati di Calvino, l’equilibri-smo di Donghi, la potenza cromatica di Guttuso, la me-tafisica di Carrà, la struggente malinconia di Casorati,l’immaginifica onda di Schifano, fino al sorprendente

fanciullesco Flowers, ennesima provocazione di Wha-rol: l’apparente semplicità. I nuovi linguaggi di Losi, Vascellari, Reimondo, dia-

logavano a loro agio, integrati perfettamente nell’inno-vativa architettura del seme. Dipinti, ma non solo,sculture, arredi, installazioni, in un gioco sperimenta-le con la materia, dal plexiglass al pane abbrustolito eresina, dai tessuti alle funi.Infine, le immagini fotografiche; gli scatti di Ghir-

ri, Fontana, Jodice, Hofer si aprivano come finestre sulmondo lungo la Passerella dell’Arte, introducendocinell’intimità del quotidiano, nel dinamismo delle me-tropoli, nel linguaggio della natura. Un’attenzione all’arte fotografica proseguita in due

fine settimana nel mese di settembre, con la presenta-zione della nuova raccolta di Carlo Orsi su Milano,quaranta immagini si confrontano con passato e pre-sente, scatti di emozione commentati da Aldo Nove,nella elegante edizione Skira in collaborazione conUniCredit.La gratuità degli eventi ha permesso una vasta

ospitalità di pubblico, due inviti al piacere che l’im-magine nobilitata nell’artepuò suscitare in ognuno di noi. Ci auguriamo chealtri tesori possano venirealla luce offrendoci imma-gini alternative di unaomologante spettacolariz-zazione troppo spesso finea se stessa. Mentre mi avvio all’usci-

ta, un pannello affacciatosull’Auditorium mi riman-da una citazione di KeithHaring: “Mi è sempre piùchiaro che l’arte non èun’attività elitaria, riserva-ta all’apprezzamento di po-chi, l’arte è per tutti e que-sto è il fine a cui vogliolavorare”.

L’equilibrismo di Antonio Donghi. “Fanciulli che giocano nell’acqua”, l’invito alla gioia di Beppe Ciardi.

Scatti nell’intimità del quotidiano, la fotografia cattura l’attimo.

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SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 11

GRUPPO INDIRIZZO CAP CITTÀ PROV. NUM.TEL. E-MAIL

Segreteria Nazionale(Presidenza) V.le Liguria, 26 - 20143 Milano 02-86815863

Fax 02-83241832 [email protected]

Segreteria Nazionale(Segretari) V.le Liguria, 26 - 20143 Milano 02-86815816

02-86815895 [email protected]

Segreteria Nazionale(Sito Unione)

Solo per dati da scaricare sul sito UNIPENS.ORG

____ [email protected]

Segreteria Nazionale(Quercia Nuova)

Solo per pubblicazioni periodico La Quercia Nuova

____ [email protected]

Campania Via Verdi, 18/d 80126 Napoli Na 081-19164979 [email protected]

Emilia-RomagnaMarche Galleria Acquaderni, 4 40121 Bologna Bo 051-261572 [email protected]

Friuli - Venezia Giulia Via degli Artisti, 2 34133 Trieste Ts 040-9852402 [email protected]

Lazio-Umbria Abruzzo-Molise Via Padre Semeria, 9 00154 Roma Rm 06-87821769

/70/71/76 [email protected]

Liguria Via Petrarca, 2 16121 Genova Ge 010-8960849 [email protected]

Lombardia Viale Liguria, 26 20143 Milano Mi 02-86815864 [email protected]

Piemonte - Val d’Aosta Via Nizza, 150 10126 Torino To 011-19411074 [email protected]

Puglia-Basilicata Via Putignani, 98 70125 Bari Ba 080-9210860 [email protected]

Sardegna L.go Felice, 314 09127 Cagliari Ca 070-6011 [email protected]

Sicilia Occidentale Via Roma, 183 90133 Palermo Pa 091-6084395 [email protected]

Sicilia Orientale e Calabria Corso Sicilia, 8 95131 Catania Ct 095-9521977 [email protected]

Toscana Via del Campidoglio, 2 50124 Firenze Fi 055-7735170 [email protected]

Veneto-Trentino Alto Adige Cannaregio 3668 30124 Venezia Ve 041-8640471 [email protected]

INDIRIZZI UFFICIALI DI POSTA ELETTRONICA DEI GRUPPI TERRITORIALI

Il seme di Michele De Lucchi germo-glia fra i grattacieli.

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12 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015

Pensionati del Gruppo ex Credito Italiano, nei confron-ti dell’Azienda, nella Federazione FAP - FederazioneAssociazioni Pensionati del Credito.Anche per il Fondo le notizie sono sostanzialmente

positive anche se l’andamento del mercato immobilia-re non tira come una volta, quando le plusvalenze im-mobiliari consentivano sostanziali aumenti delle no-stre pensioni.Chiude raccomandando di non disertare mai quando

siamo chiamati al voto per il Fondo e cede la parola aLuigi Romerio, Consigliere e Vice Presidente del Fon-do, che intrattiene i partecipanti sulla vita del FondoPensione.Per quando riguarda l’attività immobiliare per il

2015 è atteso un aumento del volume degli investi-menti anche nel settore degli uffici; il mercato delle lo-cazioni sembra in leggera ripresa. Per il primo trime-stre 2015 la redditività degli immobili (in ragioned’anno) è dell’1,83% sostanzialmente identica al 2014.Il 25% degli immobili di Via Poma 7, Via Melloni 34 eVia Mameli,11 in Milano, di cui è stata deliberata lavendita, è già stato rogitato, con una leggera plusvalen-za rispetto ai valori di bilancio al 31/12/2014.Il Fondo Immobiliare EFFEPI.RE, al quale sono sta-

ti conferiti parte degli immobili del Fondo e delle So-cietà controllate, i canoni dei nuovi contratti ed i rin-novi si pongono sui livelli del 2014; le scadenze deicontratti risultano tuttavia allungate. Al momento so-no in corso trattative per locare importanti superfici(ca 17000 mq) a nuovi inquilini.La verifica effettuata dalla Società di Audit, ElleGi

Consulenza, non ha fatto emergere criticità di elevatorilievo: la Commissione Statuto ha esaminato i rilieviformulati e concordato di rivedere i punti critici sia sulpiano formale che sostanziale.Interviene Cogliati, sottolineando che si doveva in-

tervenire già da tempo per la vendite immobiliari. Ro-merio ribadisce che dal 2008 i disinvestimenti non so-no stati possibili, causa la perdita di valore degliimmobili.Assicura comunque che, pur gestendo direttamente

immobili e titoli, il Fondo si avvale di professionisti dicomprovata capacità e professionalità.Prende la parola Roncucci, che relaziona sull’attività

svolta dal Gruppo Lombardia nel 2014.La sezione turistica ha inserito viaggi oltreoceano,

incrementato le gite giornaliere e le visite culturali.Sono state riviste le modalità di pagamento: i bonifici,anche per una maggiore trasparenza, vengono ora dis-posti direttamente al Tour Operator.Continua con successo ogni martedì il ritrovo dei

Soci presso i locali del Circolo per il gioco di Burraco.

VERBALE ASSEMBLEA SOCI GRUPPO LOMBARDIADEL 5 MAGGIO 2015

Il giorno 5 maggio 2015, alle ore 10, si è tenuta neilocali di Viale Liguria 26 l’Assemblea Ordinaria dei So-ci con il seguente ordine del giorno

1) Interventi dei nostri rappresentanti nel Consigliodel Fondo2) Relazione dell’attività svolta nel 20143) Approvazione rendiconto 20144) Varie e eventuali.

Soci presenti 49, di cui 17 per delega.

Roncucci ringrazia i Soci per la loro presenza, leggel’ordine del giorno e dà la parola a Pennarola, Presi-dente dell’Unione perché dia un saluto ed illustri la si-tuazione dell’Associazione e del Fondo.Pennarola rivolge ai presenti un saluto cordiale e rile-

va, per vedere il positivo anche nelle situazioni che nonlo sono del tutto, che la scarsa partecipazione all’Assem-blea, oltre alle contingenze di convocazione, può essereascritta anche al fatto che le cose vadano bene, se nonfosse così, le nostre riunioni sarebbero affollate di perso-ne preoccupate dagli scricchiolii della vita del Fondo edall’assenza di attività delle nostre strutture.Evidentemente non è così ed i nostri associati lo per-

cepiscono chiaramente!L’Unione è viva e svolge la sua attività di assistenza ai

Soci in campo fiscale, previdenziale, assicurativo, ludi-co, turistico ed è presente a rappresentare adeguata-mente gli interessi della categoria nel Fondo, inUni.C.A., nel Coordinamento tra le Associazioni dei

ATTIVITÀ GRUPPI REGIONALI

Lombardia

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SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 13

È stato anche programmato, tramite la FondazioneVodafone, un corso per l’utilizzo Tablet, corso che haavuto molte adesioni e che si ritiene di ripetere in au-tunno.Notevole incremento ha registrato la richiesta di

compilazione dei mod. 730: sono stati prenotati oltre700 modelli da trasmettere tramite il CAF 50&Più, pre-sente presso i nostri uffici, con un incremento di circail 50% rispetto al 2014. Ci siamo inoltre resi disponibili ad aiutare i colleghi

che intendevano registrarsi all’Agenzia delle Entrate,sia per la registrazione, che per la stampa del mod. 730precompilato, aiutandoli anche ad effettuare le neces-sarie modifiche. Interviene Restivo, che chiede la motivazione per cui

non si sono adottati i programmi di contabilità ed“Eventi” predisposti da Gola e Rizzo: Roncucci precisache il programma “Eventi”, nel quale sono inseriti an-che nominativi non iscritti all’Unione che hanno parte-cipato a manifestazioni turistiche (con l’indicazionedella manifestazione e del relativo costo), risiede su si-to Internet non protetto e quindi non verrà utilizzatoper evitare problemi di privacy.Per quanto concerne invece il programma di conta-

bilità, non ne esclude l’utilizzo in futuro. Il programmaè stato aggiornato fino al settembre 2014: da tale data ilcollaboratore che conosceva ed utilizzava il program-ma per ragioni familiari non è stato più presente. Chi siera a suo tempo proposto come Segretario Ammini-strativo non ha aggiornato il programma e, nei primigiorni del mese di gennaio, ha rassegnato le dimissionidall’incarico. Per il Bilancio si è dovuto quindi utilizzare il vecchio

programma di contabilità, che prudentemente si è con-tinuato a mantenere aggiornato.Roncucci sottopone all’Assemblea l’approvazione del

Bilancio 2014, che viene approvato con un solo votocontrario.Cogliati, ringrazia per i servizi offerti dal Gruppo

Lombardia, come la compilazione dei 730, e dichiara ilproprio apprezzamento per gli autori degli articoli pub-blicati su “La Quercia nuova” e “Num Tucc Insema”.

L’assemblea si chiude alle ore 12,50.

Il Segretario Il Presidente

G. Merli A. Roncucci

VERBALE RIUNIONE DEL CONSIGLIO GRUPPOLOMBARDIA DEL 3 NOVEMBRE 2015

In data 3 novembre 2015 alle ore 9.40 a Milano, neilocali dell’Unione in Viale Liguria 26, si è riunito ilConsiglio del Gruppo Lombardia per discutere il se-guente ordine del giorno:

1) Festa di Natale 20152) Proposte per Turismo 20163) Varie ed eventuali.

Sono presenti i Consiglieri: Anghileri, Bossi, Casalini,Cattaneo, Fossi, Marchesi, Matarrese, Merli, Pozzoli, Restivo, Rigato, Roncucci, Tucci ed il Revisore Tagliabue. Presiede Roncucci, Segretario Merli.Si passa all’esame del primo punto all’ordine del

giorno. Roncucci conferma che anche quest’anno laFesta di Natale si svolgerà all’Alcatraz il 18 dicembreprossimo. È stata confermata la scelta del regalo da di-stribuire durante la Festa del 18 dicembre.Roncucci informa che a seguito di interventi di

Cattaneo (con la quale ci complimentiamo), si è riusci-ti ad ottenere, per il prossimo anno, di svolgere la no-stra festa di Natale al Pavilion UniCredit in piazza GaeAulenti. L’Ufficio Eventi ha confermato la data per lu-nedì 12 dicembre 2016. Si passa all’esame del secondo punto: proposte turi-

smo 2016, incrementate notevolmente. Restivo ritiene che tutti i pagamenti per i contribu-

ti volontari dovuti dai non iscritti debbano essere effet-tuato esclusivamente tramite bonifico.Roncucci precisa che, trattandosi di importi non ri-

levanti obbligare il bonifico avrebbe per gli interessatiun maggior costo (commissioni bancarie). Peraltro ta-li somme vengono regolarmente registrate a livello in-dividuale per ogni singola gita e quadrate con le evi-denze contabili.Fossi e Matarrese si complimenti con gli incaricati

del Turismo per le scelte effettuate, tenendo conto, perle date, delle esigenze di presenza per la compilazionedei mod. 730.Pozzoli e Rigato rilevano che tutte le gite giornalie-

re sono fissate per il martedì, giorno in cui è in calen-dario il gioco del burraco, (altra iniziativa che continuaa riscuotere notevole apprezzamento), consiglianoquindi di cercare di modificare la giornata. Bossi preci-sa che le date sono al momento indicative e che terran-no conto di questa esigenza.Informa inoltre che nel calendario non sono indica-

te le iniziative culturali che saranno comunicate di vol-ta in volta.Varie:Rigato informa che la Segreteria Nazionale ha deli-

berato di inviare il prossimo numero de “La QuerciaNuova” ai nuovi pensionati non ancora iscritti, da deci-dere se ripetere l’invio per altri numeri.Avvisa, inoltre, di inviare il materiale da pubblicare

sulla “Quercia” alla nuova mail appositamente istituita,[email protected]

La riunione termina alle ore 11.

Segretario Presidente

Merli Roncucci

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23 APRILE 2015 - GITA A VICENZA

Alla fine ci siamo riusciti: dopo qualche anno di ripe-tuti tentativi per coinvolgere i Soci, questa primavera èstata organizzata la prima iniziativa turistica del Grup-po Friuli Venezia Giulia a Vicenza, in occasione dellamostra Tutankhamon Caravaggio Van Gogh - La sera ei notturni dagli Egizi al Novecento. Le 113 opere pro-venienti da vari Paesi, alcune rarissime, raccoglievanointerpretazioni della sera e della notte lungo l’interastoria dell’arte, dagli Egizi fino alle esperienze pittori-che più recenti, suddivise in sei sezioni tematiche.

14 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015

Settembre 2015

ASSISTENZA SANITARIABILANCIO DI UNI.C.A. RELATIVO ALL’ESERCIZIO 2014VERBALE DEL COMITATO ELETTORALE

Alla chiusura dei lavori di scrutinio del 29 luglioscorso dallo spoglio delle schede pervenute per corri-spondenza sono emersi i seguenti risultati relativi al-l’approvazione del Bilancio 2014:

Schede pensionati, esodati, dipendenti delle societàesterne e assenti lungo termine:

- Aventi diritto: 10.606 (di cui 7.029 pensionatie 2.185 esodati)

- Schede pervenute: 1.559- Percentuale: 14,70%- Schede valide: 1.442- Schede non valide: 117per un

TOTALE “APPROVO” 1.390TOTALE “NON APPROVO” 47TOTALE SCHEDE BIANCHE/ANNULLATE 5

————— = —————

A chiusura dei lavori dello scrutinio telematico per idipendenti sono stat i raggiunti i seguenti risultati:

VOTI ON LINE- Aventi diritto: 52.219- Voti pervenuti: 1.458- Percentuale: 2,77%per un

TOTALE “APPROVO” 1.330TOTALE “NON APPROVO” 71VOTI NULLI/IN BIANCO 57

————— = —————

Sono stati così raggiunti i seguenti risultati com-plessivi :- Totale aventi diritto: 62.825- Totale voti pervenuti: 3.017per un

TOTALE APPROVO 2.720TOTALE NON APPROVO 118TOTALE VOTI NULLI E SCHEDE BIANCHE/ANNULLATE 179

Il bilancio è stato quindi approvato.

Uni.C.A., nonostante le nostre ripetute richieste dianticipare l’invio della documentazione necessaria alla

votazione, ne ha effettuato la spedizione solo a fine giu-gno/luglio. In non pochi casi la ricezione è avvenuta ol-tre i termini indicati e, anche per questo, la partecipa-zione dei pensionati alla votazione è risultatainsoddisfacente (14,70% contro il 14,55% dello scorsoanno) considerata l’importanza che il settore “assicura-zione sanitaria” presenta per la nostra categoria.

Alessandro FossiRappresentante Pensionati Gruppo Lombardia

Friuli Venezia Giulia

Teatro Olimpico.

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SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 15

Pochi, ma buoni, i partecipanti. Dopo la visita allamostra, scopo principale della gita, e il pranzo consu-mato in una tipica trattoria veneta sulle rive del Bac-chiglione, il pomeriggio è stato dedicato alla visita delteatro Olimpico, stupefacente opera progettata dall’ar-chitetto rinascimentale Andrea Palladio nel 1580, ilprimo e più antico teatro stabile coperto dell’epoca mo-derna, incluso nel 1994 nella lista dei Patrimoni dell’u-manità dell’Unesco.Gita ben riuscita, un’esperienza di piacevole aggre-

gazione che senza dubbio verrà ripetuta, tentando dicoinvolgere un maggior numero di Soci.

Foto di gruppo all’esterno della Basilica palladiana - Sede della mostra.

Vicenza: Piazza dei Signori.

Veneto Trentino Alto Adige

8 Ottobre 2015

VERBALE CONSIGLIO DI GRUPPO

La riunione si apre alle ore 10.Presenti: Begelle, Berioli, Conte, Gasparotti, Ghirar-

delli, Razzolini e Masello.

In apertura il S.N. Angelo Begelle informa che, a ter-mini di Statuto essendo il Segretario Nazionale più an-ziano, supplirà alla mancanza del Vice Presidente sinoal prossimo consiglio Nazionale a seguito del prematu-ro decesso di Guido Colombo lo scorso giugno.Passa quindi a relazionare sulla riunione della S.N.

del 24 settembre u.s.Fondo Pensione UniCredit: sulla base delle risultan-

ze a fine agosto, la parte immobiliare ha performatomeglio di quella immobiliare: Infatti il rendimentoproiettato a fine anno risulta dell’1.92% per gli immo-bili gestiti direttamente e del 2.5% per quelli affidati aa Effepi R.E. Le valutazioni sono confortanti rispetto aivalori di bilancio. Sono in corso trattative per la loca-zione di immobili per circa 20.000 mq.Le dolenti note provengono dal settore mobiliare il

cui rendimento si attesta sullo 0.56% portano il rendi-mento complessivo ad agosto allo 0.91%.Le autorità finanziarie lussemburghesi impongono

che Il fondo Effepilux, considerata la sua notevole con-sistenza, si doti, in loco, di una struttura di gestionestabile con personale fisso. Questo comporterebbe unaggravamento di costi di circa 3%. Sono in corso trat-tative per contenere questa percentuale al l’1% utiliz-zando studi professionali locali autorizzati.

Unica: è stata introdotta la procedura informaticaper il rinnovo della polizza.

Perequazione: viene illustrata la proposta dello Stu-dio Iacoviello di Torino che propone l’assistenza in giu-dizio al costo di 200 euro + IVA + Contributo Cassa pa-ri a 253 Euro.

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16 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015

La causa va intentata presso ogni Tribunale del lavo-ro competente per il comune di residenza dei ricorren-ti e per non meno di 25 cause per tribunale.Valutati oneri, tempistiche e incertezza nel risultato

finale si decide di non aderire, lasciando comunque li-beri gli Iscritti

Fiduciari di zona: il collega Giuseppe Masello di Ve-rona si propone quale fiduciario per Verona, Trento eBolzano. La proposta viene accettata all’unanimità. Atal proposito si studierà la possibilità di effettuare unariunione in loco.

Il segretario Il presidente

Razzolini Berioli

Assenti giustificati i Consiglieri Maurizio Beccari,Antonio Gatti e Giovanni Orsini.Il Presidente, verificata la validità del Consiglio ai

sensi dell’art. 16 dello Statuto, chiama il V.PresidenteTroisi a svolgere la funzione di Segretario e ringrazia ilRevisore dei conti e i Fiduciari per essere intervenuti ealle 9,45 apre la discussione.

Comunicazioni del Presidente

Il Presidente informa che i soci sono 1.071 e che nelCdA del Fondo il sig. Carletta è stato sostituito dal sig.Recchia e che il Consiglio Nazionale si svolgerà il 7 e 8maggio a Napoli, mentre quello del FAP si terrà il 23 e24 aprile a Firenze: interverrà il nostro Presidente Pen-narola con i colleghi del Gruppo Toscana.Il torneo di burraco in programma ad aprile non si

svolgerà in quanto non si è raggiunto il numero mini-mo di partecipanti: l’iniziativa sarà riproposta in segui-to in collaborazione con l’UniCredit Circolo Roma.La visita al Senato ha invece raccolto circa 100 ade-

sioni e si svolgerà il 6 luglio in due orari diversi.

Lettura e approvazione del verbale del C.D. del 5 febbraio 2015

Viene data lettura del verbale che viene approvato al-l’unanimità.

UniCa: comunicazione ultime notizie

In assenza di Beccari, il Presidente comunica che nelsito di UniCA è pubblicato l’avviso di RBM salute cheinforma sulla possibilità per tutti gli assicurati di visitegratuite nel week end.Il Consigliere Bruni sottolinea l’importanza di con-

sultare con regolarità le news del sito in quanto con-tengono importanti aggiornamenti sulle prestazioni: ilConsiglio decide di inviare un avviso ai soci perché vi-sitino il sito per tenersi informati.

Fondo Pensione: comunicazione ultime notizie

In assenza di Gatti il Presidente legge una breve no-ta sull’andamento del Fondo, positivo anche a gennaioe febbraio 2015: per approfondimenti si rimanda allarelazione che sarà redatta dal Consiglio Nazionale.L’invito è comunque di votare a favore per l’approva-

zione del bilancio 2014.Interviene Da Rin segnalando come le previsioni fi-

nanziarie lascino sperare in un positivo andamento delmercato mobiliare e come anche da quello immobiliarevengano segnali di un pur contenuto miglioramento.

Valutazione di altre attività a favore degli iscritti

Il Presidente informa della disponibilità della bancaFineco, del gruppo UniCredit, di prestarsi ad analizzare

LazioUmbria Abruzzo Molise

VERBALE DELL’ASSEMBLEA DEL 16 APRILE 2015

Il giorno 16 aprile 2015 alle ore 9,30 si è riunitopresso la sede di via Padre Semeria 9 il Consiglio Diret-tivo del Gruppo Lazio Umbria Abruzzo e Molise per dis-cutere e deliberare sui seguenti punti all’ordine delgiorno:

1) Comunicazioni del Presidente;2) Lettura e approvazione del verbale del C.D. del 5

febbraio 2015;3) UniCa: comunicazione ultime notizie4) Fondo Pensione: comunicazione ultime notizie;5) Valutazione di altre attività a favore degli iscritti;6) Approvazione Rendiconto 2014;7) Varie ed eventuali.Sono presenti il Presidente Carmen D’Amato, i V.

Presidenti Remo Sorbi e Carlo Troisi, i Consiglieri Mar-gherita Bruni, Francesco Bruno, Sante Coppa, CarloIppoliti, Mario Mazzarani, Mario Musca e Umberto Ra-gni, il Revisore dei conti Maurizio Frazzini, il Consi-gliere Aggiunto Alessandro Da Rin e, su invito del Pre-sidente, i Fiduciari per il Basso Lazio DomenicoPortesio e per l’Alto Lazio Luigi Simbula.

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SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 17

gratuitamente il portafoglio investimenti dei soci chelo desiderino, analogamente a quanto già fatto a feb-braio per il gruppo Lombardia: dopo breve discussione,pur presenti le perplessità del Revisore Frazzini, il Con-siglio delibera di organizzare uno o più incontri qualo-ra i soci aderissero all’iniziativa.Sorbi illustra le bozze delle convenzioni da stipulare

con Futura Vacanze, PrivatAssistenza e Amplifon chevengono approvate dal Consiglio, mentre si decide diperfezionare quella con il CAF 50 & più dando mandatoa Beccari, che ne aveva già trattato i termini, di com -pletarla.

Approvazione Rendiconto 2014

Il Presidente legge il rendiconto predisposto dal Se-gretario e la valutazione del Revisore: il Consiglio Di-rettivo approva il rendiconto da sottoporre all’Assem-blea del 30 aprile.

Varie ed eventuali

Il Consigliere Ragni propone di acquistare un pro-gramma Windows da istallare nei computer della sede:il Consiglio lo autorizza delegandogli la scelta dellaversione più opportuna. Alle ore 12,05 esaurito l’ordine del giorno la riunio-

ne ha termine.

Il Presidente Il Segretario

Carmen D’Amato Carlo Troisi

* * *

ATTIVITÀ SPORTIVE

Cari Colleghi Non è mai troppo tardi per … darsi una mossa, an-

che se siamo tutti appartenenti alla terza e quarta età.Ecco perché abbiamo pensato che … “non è mai

troppo tardi” per prendere in esame l’iscrizione ad unqualificato “Sporting Club” per praticare un’attivitàsportiva, un corso di ginnastica (ad es posturale) oppu-re un corso di ballo, ovviamente con l’attenzione discegliere le attività compatibili con la nostra non piùgiovane età: insomma muoversi con la supervisione dipersonale qualificato e … senza esagerare.Abbiamo così preso contatto e concluso le seguenti

CONVENZIONI dell’AREA BENESSERE con quattroimportanti Circoli di Roma, ubicati in diverse zone del-la città, che offrono:

• un’ampia gamma di servizi e attività, in modo da po-ter soddisfare le aspettative di chi desideri trascorre-re il proprio tempo libero praticando un’attivitàsportiva, circondato dalla natura e usufruendo diogni comfort.

• strutture fornite di palestre con istruttori qualificati

e attrezzature/macchinari all’avanguardia; dotati an-che di “centro benessere”, bar-ristorante, percorsiper jogging e naturalmente campi da tennis e calcio5 ecc.

I Circoli in questione sono i seguenti:

• Due Ponti Sporting Club www.dueponti.eu/ (zoneSalario, Parioli, Flaminio, Cassia);

• Forum Sport Center www.forumroma.it/ (Aurelio);• Villa York Sporting Club www.villayorksc.it/ (Giani-colense- Portuense);

• Nuovo Tuscolo Sporting Club www.nuovotuscolo.it(appio-Tuscolano-Casilino).

I testi delle relative CONVENZIONI, dove sono indi-cati i prezzi di favore praticati ai nostri associati, e altrefacilitazioni concesse, verranno pubblicati nel sitowww.unipens.org, oppure rivolgersi presso la nostrasede dell’Unione Gruppo Lazio.

Un cordiale saluto a tutti

IL CONSIGLIO DIRETTIVO

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AL TEATRO con MAURIZIO GRECO (Collega Pensionato del Gruppo UNIPENS ROMA)

Grande successo ha ri-scontrato al TEATRO DOP-PIO in Roma l’atto unico“ZOFF” rappresentato il16, 17 e 18 ottobre scorsodal Collega Maurizio Gre-co, Pensionato UniCreditdel Gruppo Roma.Maurizio Greco non è

nuovo in attività di prosa,avendo già partecipato, dadiversi anni, in molti spet-tacoli teatrali nella Capitale e fuori, nonché in varierappresentazioni teatrali prodotte e rappresentate dallaRAI. In questi giorni ha voluto esibirsi in un monologo

ben riuscito, grazie alle sue capacità interpretative chehanno spaziato anche su aspetti particolarmente perso-nali e sconosciuti della vita del grande sportivo DinoZoff, a partire dalla prima infanzia vissuta nel piccolopaese di Mariano del Friuli.Maurizio, solo sul palco nella recitazione, riesce a

farsi circondare dalle varie situazioni rappresentate al-lo spettatore che, preso per mano, viene aiutato a per-correre le numerose, talvolta difficili, tappe della lungacarriera del giovane Dino; dai rapporti familiari alleprime esperienze di gioco esercitate per strada, dai pri-mi ingaggi in squadre di periferia, ai salti (anche di sti-

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18 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015

pendio) in club più blasonati, con i tanti successi na-zionali, europei, mondiali.Insomma 75 minuti passati gradevolmente, immersi

nell’affascinate vita di uno dei più grandi portieri nellastoria del calcio internazionale e con l’aspettativa dipoter rivedere presto, in altri impegnativi lavori teatra-li, il nostro bravo Collega Pensionato, ora anche Attoreprofessionista, Maurizio Greco.

Mario Musca

Da qualche anno alcuni Gruppi regionali hanno av-vertito il bisogno di raccogliersi ricordando i colleghidefunti, una tradizione abbandonata dalla Banca cheabbiamo voluto riportare nelle nostre consuetudini an-nuali, ritenendola molto significativa.Quest’anno la regione Lazio ci invia una toccante

cronaca della funzione in occasione della commemora-zione dei defunti, officiata da Don Faletti, ex collega delCredito Italiano.Anche il Gruppo Lombardia ha ricordato i suoi de-

funti nella stessa giornata presso la chiesa di S.Satiro aMilano.

GRUPPO LAZIO, ABRUZZO E MOLISE - Lo scor-so 5 nov., come ogni anno, il nostro Gruppo Territoria-le, unitamente a UniCredit Circolo Roma , ha voluto ri-cordare i Colleghi deceduti con una Messa di suffragio.

La presidente D’Amato si congratula con Maurizio Greco dopo lo spettacolo.

L’Unione si raccoglie in ricordo dei colleghi scomparsi

La solenne ricorrenza celebrata come di consuetoin Roma presso la Basilica di San Lorenzo in Lucina ,ha avuto momenti di elevata commozione ad operaanche dell’officiante Don Giancarlo Faletti, nostro excollega.

Nella circostanza abbiamo ricordato, con affettuo-so rimpianto, i Colleghi che ci hanno lasciato nell’ulti-mo anno e con i quali abbiamo condiviso tanti anni dilavoro ed indimenticabili momenti di vita.

Basilica di San Lorenzo in Lucina in RomaI momenti salienti della celebrazione – molto ap-

prezzati dai numerosi presenti - sono stati sottolineatisia dal coro “Diapason 440 – Sergio Scapigliati” (composto anche da alcuni colleghi) , che dalla perfor-mance del nostro collega Maurizio Greco (pensionato– attore) che ha letto una toccante Meditazione di Pa-dre Giacomo Perico – Sacerdote della Compagnia diGesù – che di seguito riportiamo:

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SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 19

A TE CHE PIANGI I TUOI MORTI, ASCOLTA

(Meditazione di Padre Giacomo Perico - Sacerdote della Compagnia di Gesù - ai piedi del letto di morte del papà)

Se mi ami non piangere!Se tu conoscessi il mistero immenso del cielodove ora vivo, se tu potessi vedere e sentire

quello che io vedo e sentoin questi orizzonti senza fine

ed in questa luce che tutto investe e penetra,tu non piangeresti se mi ami.Qui si è ormai assorbiti

dall’incanto di Dio e dai riflessidella sua sconfinata bellezza.

Le cose di un tempo,quanto piccole e fuggevoli, al confronto!

Mi è rimastoun profondo affetto per te;

una tenerezza che non ho mai conosciuto.Ora l’amore che mi stringeprofondamente a te,

è gioia pura e senza tramonto.Mentre io vivo

nella serena ed esaltante attesa,tu pensami così!Nelle tue battaglie,nei tuoi momenti

di sconforto e di stanchezza,pensa a questa meravigliosa casa,

dove non esiste la morte,dove ci disseteremo insiemenel trasporto più intenso,alla fonte inesauribile

dell’amore e della felicità.Non piangere più

se veramente mi ami!

BIOGRAFIA - Don Giancarlo Faletti

Piemontese di Cerro Tanaro (Asti), Don Faletti nasceil 14 settembre 1940 in una famiglia con grande sensibi-lità sociale. Pur non avendo ricevuto un particolareorientamento religioso, in lui matura ben presto l’esi-genza di impegnarsi nel mondo giovanile cattolico e, piùtardi, nell’ambito del volontariato cristiano, che lo portaaccanto a chi soffre e vive in condizione di povertà. Nel 1959 incontra la spiritualità di comunione e ri-

mane affascinato dalla proposta di Chiara Lubich (fon-datrice dei Focolari) a vivere per contribuire alla realiz-zazione dell’unità della famiglia umana. All’età di 25anni decide di donarsi completamente a Dio nella vitadella comunità del focolare. Terminati gli studi in economia, trova impiego pres-

so un prestigioso Istituto Bancario di Torino (CreditoItaliano), dove ricopre incarichi a livello dirigenziale. Nel 1972, dopo vari anni trascorsi nella comunità del

focolare di Torino, diventa responsabile di quella di Ge-nova, dove mostra un’attenzione e vicinanza particola-re ai giovani. Sono anni in cui proprio tra i giovani fio-riscono frutti di santità, come Chiara Luce Badano,recentemente beatificata, Alberto Michelotti e CarloGrisolia per i quali è attualmente in corso il processo. Dopo la nomina a delegato responsabile del Movi-

mento per il Lazio, Giancarlo Faletti completa gli studi

Don Giancarlo Faletti

Basilica Di San Lorenzo In Lucina.

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Chiesa di San Satiro in Milano.

teologici presso la Pontificia Università Lateranense enel 1997 è ordinato sacerdote. Pochi mesi dopo, ChiaraLubich lo nomina delegato responsabile del Movimen-to per Abruzzo, Sardegna e Roma, dove rimane fino al-l’Assemblea del 2008, che lo elegge copresidente delMovimento. Accompagna Maria Voce in visita a Benedetto XVI al

termine dell’Assemblea e, a fine gennaio 2009, è presen-te a Mosca all’intronizzazione del Patriarca Cirillo I. Nelcorso degli anni ha accompagnato la Presidente in variviaggi in Europa e nel mondo per incontrare le comu-nità dei Focolari. Tra le varie iniziative l’apertura al dia-logo con la comunità islamica di Roma che sfocia nel-l’invito a parlare dell’esperienza cristiana e di dialogointerreligioso del Movimento nella Moschea di Roma.

GRUPPO LOMBARDIA - La commemorazione èavvenuta nella chiesa di S. Satiro a Milano. Il luogo diculto, custodisce il gioco prospettico più celebre del Ri-

nascimento, l’abside del Bramante, un tromp l’oeil ar-chitettonico la cui unicità sorprendente risalta l’armo-niosa distribuzione degli spazi.La straordinaria suggestione invita al raccoglimento,

al ricordo, al compianto di coloro che hanno accompa-gnato i nostri giorni lavorativi, e con loro vorremmosentirci vicini nel breve spazio di una preghiera.

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SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 21

i riti liturgici come fosse la prima volta, avvolto da tra-scendenza mistica sfiorava lieve il lastricato sconnessodel vecchio monastero in direzioni vaghe, sconosciuteai confratelli, come rimaneva sconosciuto il suo contri-buto attivo legato alla comunità.Ai frati Alfonso, Edgardo, Simone, Amedeo e Giorda-

no non si chiedeva altro che la dedizione al coro. La vi-rilità tonante del canto gregoriano vibrava, si alzava,esplodeva dalle loro gole, avvolgendo di sacralità le altevolte della chiesa, vasta e sproporzionata rispetto alcomplesso monastico, ma che diventava piccina e umi-le come intimorita dalla solennità dei canti che rag-giungevano non solo Dio, anche gli ampi respiri del bo-sco venivano avvolti da tanto vigore.Poi c’era lui, protagonista della nostra storia natali-

zia, fra’ Pappina, cuoco del convento. Il suo vero nomenon lo diremo, d’altronde lo avevano dimenticato per-fino i confratelli che lo chiamavano Pappina perché so-migliante in tutto al frate Pappina dell’indimenticabilefilm “Marcellino, pane e vino”.Ora lo troviamo nell’unico luogo che da sempre sen-

tiva suo, e dove stava terminando in totale serenità gliultimi anni della vita. La cucina di Pappina, tra aromi

Lassù, in alto, il monastero si intuiva appena, incor-niciato dagli alberi spogli, sfiorati dal leggero nevischiocaduto poche ore prima. La solennità del luogo, avvol-to dal silenzio, scendeva nell’anima come un conforto.

I pochi francescani, ormai una famiglia, lo abitavanoserenamente, più vicini alla praticità delle quotidianeincombenze che alla sacralità della dimora.Fra’ Girolamo curava l’orto come fosse una creatura

di costituzione delicata, ne intuiva i bisogni prima an-cora che la natura li manifestasse.Fra’ Galgario si occupava di conserve e arnie, e qui si

potrebbe parlare di incenso, come il luogo suggerireb-be, anche se riferito alle marmellate e al miele, “incen-sati” perfino nei borghi più lontani. Frate Anselmo sipreoccupava che il monastero non cadesse in malora,come spesso borbottava nel suo incedere torvo, scru-tando le crepe che si diramavano nelle volte come ra-gnatele gigantesche, Anselmo, un tempo muratore eidraulico, divenne nel convento l’uomo pratico, indi-spensabile ovunque - mani d’oro – esclamava ieraticofrate Guglielmo, alzando le sue al cielo, che in veritànon si muovevano molto, Guglielmo era l’unico dellacomunità che assolveva con devozione compunta tutti

All’ombra della Querciaa cura di Isabella Cattaneo

Il regalo di Natale

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22 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015

di sugo e torte al mirtillo era da sempre un richiamo difelicità e consolazione per tutti i confratelli, perfino perl’asceta Guglielmo, il quale nei rari momenti di cedi-mento mistico cercava conforto nella buona tavola, ri-tenendola in quei frangenti sporadici nutrimento an-che dell’anima.Dalle alte finestre della cucina felice, rivolte in alto,

entravano tutte le volubilità del cielo, nella parete infondo sprofondava il largo camino, dove il fuoco danza-va tutto l’inverno, sommesso, scintillante o sonnac-chioso sotto le ceneri; già dai primi brividi di fine set-tembre i frati lo guardavano eccitati, come in attesa diun ospite di riguardo, quando si arrostivano le primecastagne i cuori iniziavano a riscaldarsi nell’intimitàdell’autunno.Quella sera di vigilia del 24 dicembre, alla chiesa del

monastero erano saliti alcuni abitanti della valle e unadecina di viaggiatori inquieti che peregrinavano ovun-que si potesse avere la risposta più importante della vi-ta, una ricerca disperata di fede che nella notte di Nata-le diventava una promessa, il regalo più atteso.I frati sedevano sereni negli scranni del coro, non

aspettavano promesse, aspettavano Pappina che, comesempre, li raggiungeva per ultimo caracollando sullegambotte corte e doloranti, un po’ cincischiato come sifosse appena alzato da una pennichella.Ma quella notte, quella lunga notte di attese e spe-

ranze Pappina, a pochi minuti dalla mezzanotte, era inpreda a una malinconica riflessione. In vita sua nonaveva mai ricevuto un regalo, per dirla tutta, nemmenolui aveva mai pensato di farli, ma in quelle ore mistichefelicità e malinconie si vivono più intensamente, esco-no dall’anima per toccarti la carne, si mescolano, si di-latano nei rimpianti e nell’amarezza. Il frate, di questaimprovvisa consapevolezza di regalo-negato ne avevaparlato poche ore prima a fra’ Guglielmo, che stupitoma premuroso gli chiese cosa desiderasse.Non so, non sono pratico di regali – gli rispose Pap-

pina spiazzato dall’inaspettato interessamento del con-fratello.Bè, pensaci in fretta, forse riusciremo a fartelo per

Santo Stefano – poi si allontanò lieve come un peccatoveniale.

A Pappina non rimase che parlarne ai suoi tre amici,gli unici a cui confidava gioie e dispiaceri, tre perso-naggi non ancora entrati nel-la nostra storia, ma non perdimenticanza, li ho lasciatiper ultimi perché da adessostaremo sempre in loro com-pagnia, nella profumata cuci-na di fra’ Pappina, nascostinella penombra guizzante,davanti alle fiamme del cami-no, nel tepore appena scom-posto da qualche spiffero, sen-

tiremo con loro il respiroimpaziente del bosco in at-tesa di altra neve, mentre abreve saranno raggiuntidai canti portati dall’ecoche corre nell’oscurità del-le sale. Davanti a Pappina, più meditabondo che mai, stava-

no accucciati Hansel, Gretel e Cra, i tre amici che daanni lo ascoltavano in silenzio perché, come la vita ave-va negato a Pappina i regali, la natura aveva negato lo-ro la parola.Hansel, era uno spinone malconcio imparentato

con qualche altra razza canina non meglio precisata.Gretel, una miciona tendente al sovrappeso, bianca egrigia, esibiva compiaciuta due occhioni strepitosa-mente color pervinca, dentro i quali, spesso e volentie-ri si tuffavano i pensieri di Pappina, come se fosserouna naturale via di fuga dal mondo. Cra, se ne stava unpo’ in disparte, impettito. Era un merlo indiano, nerocome la pece, taciturno, sempre guardingo, ma vivacis-simo, si muoveva con brevi voli, poi si riposava planan-do sulla spalla del frate, la sinistra, sempre quella, co-me un rituale consolidato.

In quella notte speciale tutti aspettavano che qual-che cosa accadesse. Quel qualcosa si manifestò proprioin quella cucina calda di benessere. Accadde subito do-po il desiderio espresso da Pappina.Prima di morire vorrei un regalo, il regalo di Natale,

ma non un regalo qualsiasi, visto che sarà il primo eprobabilmente l’ultimo della mia vita, lo vorrei specia-lissimo, ora so con esattezza ciò che desidero. Vorreiconoscervi meglio tutti e tre, sapere da dove venite,vorrei poter raggiungere i vostri pensieri, insommavorrei fare quattro chiacchiere con voi. Poi sorrise alzando gli occhi al crocifisso, con il qua-

le diceva di avere un rapporto confidenziale.Vorrei l’impossibile.Non gli rispose il Cristo, lo fece Hansel invece.Perché no? E facciamole queste quattro chiacchiere!Poi si alzò sulle quattro zampe, guardandosi attorno

allarmato, come si fosse accorto di averla detta grossa.Caspita, sono un cane e sto parlando!E te la cavi piuttosto bene – aggiunse Gretel con una

vocina altezzosa.Anche tu, sei un gatto e parli.Questo dovrebbe stupirti di meno – gli rimandò lei

velenosa stringendo gli occhi a fessura, così facendo ilcolore pervinca si accentuava. E lei lo sapeva.Hansel si esprimeva con un vocione un po’ raspante,

la micia aveva una vocina ferma, modulata, come seavesse parlato per tutta la vita. Si ascoltarono un po’l’un l’altra senza dire nulla di particolare, come fosseuna prova d’orchestra. Pappina, invece, aveva perso tut-te le parole del suo umano repertorio. Sembrava si fos-sero scambiate le parti. Forse ho chiesto un regalo trop-

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SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 23

po impegnativo, balbettò fra sé il frate, immaginandoperfino che da quella notte le bestie avrebbero parlato egli uomini taciuto per sempre, ma lo rassicurò il corogregoriano che non aveva smesso di vibrare tra le muradel monastero. Pappina guardò Hansel e ricordò il gior-no che lo raccolse ferito ai piedi della quercia vicino al-l’orto, rantolava, gemeva, i confratelli erano certi chesarebbe morto prima di sera, ma Pappina, che scom-metteva sempre sulla vita, si dedicò ad Hansel giorno enotte, fece venire perfino il veterinario che curava lemucche del vecchio Luigi. Il giorno che Hansel riuscì aguardarsi attorno stupito di ritrovarsi ancora sullequattro zampe, Pappina suonò la campana piccola contale vigore che la gente del borgo salì al monastero persapere se era accaduta una disgrazia o un miracolo. Ifrati tergiversarono, a volte Pappina non avrebbe datospiegazioni neppure al crocifisso in cucina.Ma ora il frate le spiegazioni le voleva proprio da

Hansel. Volle sapere tutto del suo breve vissuto prece-dente, voleva capire perché avesse tanto sofferto. Lospinone raccontò tutto, la sua infanzia randagia, la fa-me, la sete nelle estati roventi, le botte ricevute senzamotivo, le lunghe giornate al freddo legato alla catena.Vuotò il sacco su di una vita da cani, mentre tutti tace-vano, perfino gli scricchiolii dell’inverno, perfino il cre-pitio del fuoco, il vento tra gli spifferi taceva pure lui,ammutoliti, stupiti da tanto dolore e crudeltà.

Poi fu la volta di Gretel, la gatta non aveva patito néfame né sete né freddo, i primi anni della sua vita eranotrascorsi tra divani, cuscini e copriletti grigio perla co-me il suo pelo, la padroncina, un’esteta colta e raffina-ta, possedeva un tocco di eccentricità che la rendeva ir-resistibile, talmente irresistibile che un tizio, anche luiirresistibile, se la portò in un paese molto lontano, lagatta, a quanto pare, meno irresistibile dei due inna-morati, fu affidata a un’amica, poi a un’altra e un’altraancora, infine pensarono di mandarla in convento, do-ve ora la troviamo.Ma tu non sei stata presa a bastonate! - si alzò il vo-

cione di Hansel.Mi hanno amata, illusa e abbandonata. Sono basto-

nate al cuore, quelle che fanno più male.Hansel ricordò le sue bastonate, incredulo che altre

facessero più male, ma non replicò perché aveva capitoche la gatta non amava essere contraddetta.Cra, se ne stava nell’ombra appollaiato sulla creden-

za, non aveva anco-ra aperto becco esembrava non neavesse nessuna in-tenzione, ma alleinsistenze di Pap-pina e di Gretel ini-ziò a sciogliersi unpo’, ne venne fuoriun vocione barito-

nale sul quale tutti vollero dire la loro, perfino il ventonegli spifferi. Cra raccontò l’infelicità di un lungoviaggio tra gabbie e casse, attorno sentiva e vedeva ditutto, i serpenti strisciare, i tucani urlare, le tigri rin-ghiare, non avrebbe mai dimenticato due levrieri af-ghani con le mascelle legate perché non abbaiassero.Era finito nella rete ignobile del contrabbando di ani-mali esotici, ricordava soprattutto il silenzio nelle gab-bie dove alcuni animali si lasciavano morire di paura estenti. Infine i tempi si erano accelerati, vide la luce,una grande gabbia e gli occhi furbi di un bambino ca-priccioso che voleva sentirlo cantare, glielo avevanopromesso, doveva cantare solo per lui. Cra era un mer-lo indiano ma non aveva intenzione di cantare per nes-suno, rimase zitto anche se il bambino capriccioso ur-lava e piangeva. Cra non seppe ricordare quanti anniavesse vissuto in cattività, infine un giorno qualcunodimenticò di chiudere la gabbia, lui vide un cielo lu-minoso come un invito, volò nell’azzurro, ma ben pre-sto si accorse che la sua prigionia non l’aveva abituatoa lunghi voli, dal bosco vide le alte finestre della cuci-na felice di Pappina e capì di essere arrivato dove nonavrebbe più voluto ripartire.Ma anche tu, in fondo, non puoi dire di essere stato

picchiato – si intestardì Hansel sentendosi più vittimache mai.Mi hanno tolto la libertà, per un uccello è come es-

sere condannati alla pazzia. Hansel non replicò più, non era mai stato un grande

pensatore, per cui non riusciva proprio a capire la dif-ferenza tra le bastonate fisiche (sue) e quelle virtuali(degli altri).Lo capì molto bene Pappina, violenze ingiustificate e

cinismo verso le creature indifese gli confermarono lanatura di un’umanità imperfetta. Si rivolse ancora alcrocifisso, provocandolo.– L’umanità, opera finale della tua creazione, rima-

ne indiscutibilmente un buon lavoro, ma poi qualcosati è sfuggita di mano, l’opera si è dispersa, sciupandosi.Ciò dimostra che la perfezione non è di nessuno, nem-meno del Creatore. Che dici? E’ andata così? - Pappinaper la prima volta non aspettò risposte che mai sareb-bero venute, preferì chiudere con una battuta, da sem-pre convinto che quell’uomo sulla croce apprezzassel’ironia – Chi tace acconsente, o forse preferisci confi-darti solo con Don Camillo? - Poi si sentì molto stanco,ma quella sfinitezza fisica era colma di felicità, avevaavuto il suo regalo di Natale, accompagnato da un’altracertezza, un regalo così speciale poteva venire solo daquel Cristo silente che per tanti anni l’aveva lasciatosenza risposte. Sì, quella notte aveva avuto tutto, non siaspettò null’altro e chiuse gli occhi.

Lo trovarono così i frati sgomenti, quando alla finedella funzione si precipitarono in cucina preoccupatiper l’assenza di Pappina. Guglielmo alzò gli occhi versoil cielo buio oltre le alte vetrate.

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24 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015

E pensare che se n’è andato senza il regalo che tantodesiderava e senza la benedizione di Natale!Hansel, Gretel e Cra si guardarono come tre compli-

ci. Quanto si sbagliava quel frate dalle mille certezzemistiche. Pappina aveva ricevuto quella notte una be-nedizione speciale, tutta per lui, il regalo più bello delmondo.Poco dopo, cadde la neve che il bosco aveva tanto at-

teso, nel buio della chiesa si spense l’eccitazione dellavigilia, i fedeli scesero a valle infreddoliti, e i pellegriniinquieti tornarono nel mondo dove ancora tutti cerca-vano la risposta più importante della vita.Da quella notte, ogni anno, alla vigilia di Natale, at-

torno alla mezzanotte, Hansel, Gretel e Cra si accuc-ciano davanti alla tomba di Pappina, stretti l’un l’altro,e Guglielmo ogni anno esprime i suoi stupori. Ma guardateli, sembra che stiano facendo quattro

chiacchiere con fra’ Pappina!

Dedico questa favola a tutti i nostri soci, augurandoloro un felice Natale e la risposta da qualcuno tanto at-tesa. Chissà, nella notte di Natale può succedere di tut-to, anche ricevere il regalo più bello del mondo.

Isabella Cattaneo

VIAGGI

Bahia MagdalenaPer oltre due secoli le abbiamo cacciate portandole

sull’orlo dell’estinzione ma fortunatamente, da quan-do la caccia è stata bandita, il loro numero è cresciutoe con esso anche la nostra consapevolezza dei danniche arrecavamo all’ambiente. Oggi le balene si sono ri-conciliate con gli esseri umani, si fanno avvicinare efotografare…ma pensare di riuscire a toccarle e ad ac-carezzarle, sembrava un azzardo, ma ciò è avvenuto, eprecisamente in bassa California a pochi chilometridal confine messicano.

C’è nebbia oggi, fa freddo, il mare color grigio piombonon invoglia a navigare… oltretutto, in queste condizio-ni, cosa vedremo? Mah… non molto convinti saliamosulla barca, siamo in sei oltre alla guida/biologo. Il mareè immobile, solo la scia della nostra barca provoca qual-che debole onda. Il freddo di prima mattina è amplifica-to dal vento che ci costringe a bardarci e a rannicchiarcia poppa. Giunta in mezzo alla laguna, la barca si ferma,motore al minimo, la nebbia c’è ancora, forse tra un po’si alza. Uno squarcio nella coltre fa intravedere il serenosulla cima di una montagna alla cui base staziona unafitta bruma. Bella foto, dice Renato, che di foto se ne in-tende. Il vento è calato, andiamo al minimo scrutandol’orizzonte lattiginoso e denso, poi d’improvviso …puff!!Uno sbuffo e uno spruzzo dietro di noi, voltarsi e lancia-re un grido è tutt’uno: la balena! Eccola finalmente!! manon è sola, ce ne sono altre e tutte si annunciano con losbuffo che rompe la calma innaturale del momento. Si

avvicina, la groppa va su e giù, appare e scompare secon-do una traiettoria che per un po’ riusciamo a seguire, fi-no a che, innalzando la gigantesca coda, si immerge inprofondità…. e l’abbiamo persa. Ma subito un altro sbuf-fo dietro di noi ci fa voltare ed ecco un’altra groppa scu-ra, questa volta la sagoma punta dritto verso la barca,rallenta, sembra voglia studiarci, poi ci supera. E noi die-tro, lentamente, seguendo la sua scia ci avviciniamo albranco. Sono tante, tutte femmine con i loro piccoli. Lemadri e i piccoli nuotano in sincronia, il piccolo seguel’andatura della madre, s’immerge e riemerge con lei.Sono in simbiosi, legatissimi l’uno all’altra, la madrecontrolla che il piccolo non si allontani da lei; se, attrat-to dal rumore del motore, il cucciolo si avvicina alla bar-ca per curiosare, lei lo marca stretto e a un certo punto,

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SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 25

lo fa andar via. Vengono talmente vicini alla barca che lasfiorano e indugiano quel tanto che basta - a noi umani– per sporgerci oltre la fiancata, allungare una mano etoccarli. Sì, abbiamo toccato le balene, abbiamo sentitosotto le nostre mani scorrere la pelle liscia, tesa, soda erobusta di queste balene e dei loro piccoli. Le abbiamoviste talmente da vicino da farci fare la doccia dal loro re-spiro, scoprendo che il muso è butterato come se avessepreso una tempesta di grandine e la groppa ha una cre-sta che ricorda in piccolo quella dei dinosauri. Talmentevicino da poter contare uno ad uno i cirripedi che le in-festano, organismi simili a patelle che si aggregano incolonie soprattutto sul muso e sulla coda dell’immensocetaceo. Con il loro colore grigio chiaro spiccano sullapelle scura della balena come concrezioni calcaree. Lemacchine fotografiche scattano all’impazzata, chi ce l’haimmerge la GoPro per captare anche le immagini piùimpensabili, siamo come in una frenesia dove tutti vo-gliono essere in prima fila, solo l’inclinazione della bar-ca ci trattiene dallo spintonarci l’un l’altro per avere gliscatti migliori. Ma, tranquilli, di foto ce n’è per tutti, tut-ti porteremo a casa lo scatto che prova l’avvenuto con-tatto di pelle e, cosa che nessun mezzo tecnico per quan-to sofisticato può catturare, il ricordo dello sguardo dellabalena che ci osserva. Uno sguardo benevolo, che nonrappresenta una minaccia. Se volesse, potrebbe rove-sciarci e farci fare una brutta fine. Invece, inizia a scru-tarci da lontano spingendo il muso fuori dall’acqua co-me se fosse un periscopio. Poi si mette a galleggiare suun fianco e osserva. E quando si avvicina, spesso s’ im-merge passando sotto la barca senza farla ondeggiare.Attendiamo con ansia di vederla almeno una volta salta-re fuori dall’acqua e finalmente eccola che schizza in al-to, per poi ricadere tra alte cortine spumeggianti.Ma com’è possibile che questi animali, in un mo-

mento così delicato della loro vita come quando hannoi piccoli, si mostrino così socievoli? Cosa li spinge a ve-nire a strusciarsi contro le barche e a guardarci da vici-no? I biologi non hanno la risposta certa, possono solofare delle supposizioni, ma tutti concordano sul fattoche di tutte le balene esistenti al mondo, queste sono lepiù curiose e mansuete. Queste che stiamo vedendo sono balene grigie, che

vengono ogni anno da gennaio a metà aprile a partorire

e ad accoppiarsi nelle basse e riparate acque delle lagu-ne della Baja California. Arrivano dopo un viaggio di8000 km che le ha portate dalle fredde acque del Mare diBering in Alaska, dove per mesi si sono rimpinzate dikrill per mettere su peso, giù giù lungo la costa del Pa-cifico fino al Messico. Partono in gruppi di decine diesemplari, maschi giovani e adulti, femmine gravide enon, nuotano per settimane senza sosta e senza più ali-mentarsi fino a che arrivano in vista delle tre lagune Ojode Liebre, San Ignacio e Bahia Magdalena. A quel puntoi maschi adulti entrano per primi nelle lagune, le ripu-liscono da tutti i possibili predatori come squali e orche,dopo di che entrano le femmine che possono partorire eallevare i piccoli in tutta sicurezza mentre i maschi pre-sidiano l’ingresso della laguna nursery. Dopo una gesta-zione durata 12 mesi, danno alla luce il piccolo che allanascita è lungo 5 metri e pesa 680 chili mentre la madrene misura 14 e pesa 16 tonnellate. Il piccolo viene ali-mentato con 200 litri al giorno di una sostanza che percomodità chiameremo latte, ma che in realtà è una so-luzione vischiosa e altamente nutriente che fa sì che ilpiccolo cresca in due/tre mesi fino a raggiungere i 7 me-tri di lunghezza, con uno spesso strato di grasso che loproteggerà durante il viaggio di rientro verso nord, per-correndo a ritroso l’ itinerario dell’andata.Mentre le madri curano i loro piccoli, i maschi e le altre

femmine si accoppiano e pongono così le premesse per ilritorno nelle calde lagune messicane l’anno seguente. Ma le balene non erano un pericolo per i naviganti?

Moby Dick insegna. No, Moby Dick non era una balenagrigia ma un capodoglio, impressionante per stazza etemibile per carattere, assurto suo malgrado a simbolodell’indiscriminata caccia alla balena in quanto specieanimale che nei secoli passati ha portato questi cetaceivicini all’estinzione. Lo credo bene che Moby Dick erafurioso con gli uomini. Nel romanzo non riceve altroche ferite mortali ed è fatto oggetto di una caccia acca-nita e vendicativa da parte di un capitano astioso e para-noico. Al di fuori della finzione letteraria, l’animale cheispirò il personaggio di Moby Dick, un capodoglio real-mente esistito e conosciuto come Mocha Dick, quandovenne abbattuto in Cile nel 1830 si dice avesse più diuna ventina di ramponi conficcatigli nel corpo dai bale-nieri. Dalla metà del XIX secolo, poi, alle fiocine conramponi si sostituirono quelle con carica esplosiva, chestraziavano le carni delle povere vittime oltre ogni im-maginazione. Tanto, quello che importava non era la lo-ro carne, ma il loro grasso da cui si estraeva l’olio. Oggi le balene sono protette da leggi internazionali e

la loro popolazione è in costante aumento a tutte le la-titudini, nonostante la caccia che alcuni “stati cana-glia” quali Giappone, Norvegia , Isole Far Oer e Islanda,continuano a praticare in barba al resto del mondo. Nel1994, la balena grigia è stata rimossa dall’elenco dellespecie a rischio degli Stati Uniti. Un successo che fa bensperare per le generazioni future, le nostre e le loro.

Testo e foto di Franca Liva Tesan

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si parla più di code che di cibo), che le difficoltà divul-gative vengono accresciute proprio da questa roboantescenografia compulsiva, l’accanimento nel voler stupi-re distrae dal tema, riducendolo a comprimario, astuta-mente corteggiato dalle nazioni espositrici per la suautilità propagandistica a scopo turistico. Leggo che l’Expo 2015, nel porsi come interazione

fra i popoli, sostiene la finalità di rendere il visitatoreattivo. Un impegno che mi rigira nella testa nel padi-glione del Giappone dove, al ristorante “virtuale” Futu-ro, sediamo a un tavolo collettivo sulla cui superficiescorrono allettanti immagini della cucina giapponese,mentre nel locale si diffonde il profumo di cibi “veri”proveniente dal ristorante nipponico all’uscita dellostand, per cui l’unica cosa attiva percepita è il borbottioesigente del mio stomaco.Ma lo scopo di questo spazio “A bocce ferme” è ospi-

tare un confronto di opinioni, per cui è stato chiesto aGabriella di inviarci le sue, non aggiungendo nulla del-le nostre, per timore di influenzarne la spontaneità.Vi lasciamo all’Expo di Gabriella, che vi farà parteci-

pe, con vivace esposizione narrativa, di questa “scor-pacciata” nutrizionale.

Isabella

EXPO 2015 - LO SPETTACOLO

Code, code, code… e prospettive di code! Scale mo-bili dall’aria provvisoria… corridoi interminabili…bandiere appese al soffitto apparentemente alla rinfusa,messe lì come capita capita… un Paese dopo l’altro…!Questa Expo meneghina accoglie così i suoi visitatori,già stanchi, e confusi per liberarli poi, a fatica, lungoun decumano brulicante di gente disorientata che cer-

26 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015

EXPO 2015 - IL CIBO . . . FORSE

Già, forse. L’avverbio esprime dubbio, un dubbiostrisciante, prudentemente sfumato, diplomaticamen-te sottaciuto; ho ripetuto la visita per ben tre volte,ostinata, scarpinando imperterrita nel testardo tentati-vo di togliermi dalla mente quel dubbio, un accani-mento in parte dovuto all’affetto filiale per la mia città,in parte motivato dalla fedeltà verso il nostro territorio,verso tutto ciò che creiamo sentendoci in dovere di di-fenderlo agli occhi del mondo, quel mondo diventatovelocemente sempre più piccolo “a portata di immagi-ne”, inghiottito da quella allarmante globalizzazioneche avvicina ma anche spersonalizza; gusti, abitudini,tendenze, ambizioni, allineati in una omogeneità sem-pre più prevedibile.La prima esposizione universale nacque nel 1851 a

Londra, la Great Exibition of the works of industry ofall Nations fu una intuizione del Principe Alberto, ma-rito della Regina Vittoria. Le trentaquattro edizioni cheseguirono questa geniale iniziativa ebbero lo scopo diattirare una moltitudine di visitatori da tutto il mondoaffinché si potesse divulgare la nascente industrializza-zione, ampliarne la conoscenza, diffondere progetti perlo sviluppo. Le esposizioni mostravano la realtà, la sitoccava con mano in un mondo circoscritto nei propriterritori, un’attrazione strettamente legata allo sposta-mento fisico. Oggi il mondo e i suoi veloci cambiamen-ti sono divulgati dal prepotente avvento digitale, il vir-tuale è diventato un gioco illusionistico, in cuiveniamo catturati e proiettati ovunque in tempo reale,dalle webcam ai goPro, fino alle proiezioni da satellite,vediamo tutto, spiamo, copiamo, diffondiamo, cono-sciamo, veniamo informati sul presente e perfino su diun lontano futuro, Internet ci stupisce non poche volteper il suo occhio universale. Immagini, filmati, tanti,ovunque, da ogni dove, per ogni quesito, soddisfano in-tellettuali, scienziati, creativi e morbosità di varia na-tura.

A fronte di questa indiscussa, planetaria, visualizza-zione polimediatica legata alla conoscenza, il dubbioche mi accompagna si rafforza in una inevitabile consi-derazione. Nel terzo millennio lo scopo iniziale di que-ste esposizioni universali è ancora vitale? La sua dis-pendiosa organizzazione apporta oggettivamente unadivulgazione più efficace di quella tecnologica? Il cibo. Una coraggiosa scelta. Un tema difficile affi-

dato con troppa facilità alla spettacolarizzazione; miaccorgo lungo questo interminabile decumano (in cui

LA PALESTRA DEI PENSIERI

A Bocce ferme

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SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 27

ca di infilarsi, un po’ qua e un po’ là, sperando di indo-vinare la fila meno lunga davanti ai padiglioni. Le sago-me delle costruzioni sovrastano questa rassegnata ma-rea di teste illudendole di contenere chissà quali tesorisegreti pronti per essere scoperti. In realtà queste ar-chitetture, spesso azzardate, si prestano più allo spetta-colo che al tema dell’esposizione relativo all’alimenta-zione e, soprattutto, alla ricerca di soluzioni persopperire alle future carenze di cibo. Pochi i Paesi checentrano l’obiettivo (i più responsabili), molti quelliche offrono “in pasto” ai visitatori lo spettacolo fanta-

smagorico di immagini ad alta tecnologia e ti fanno ro-teare nei piatti come se fossi un gamberetto (i più ric-chi) ed altri che, con l’occasione, “sponsorizzano” il lo-ro turismo (i più poveri). Ciascun Paese corteggia quindi i propri visitatori

proponendo il meglio di ciò che la loro terra offre e nonsempre argomenti come fame, acqua, ricerca e vitavengono sviluppati in un contesto di futuro per le po-polazioni. Spesso perciò si assiste a sfilate di prodotti,documentari o altro mentre lo slancio verso il futurocade nel vuoto. Il cibo è ovunque: ristoranti, chioschetti, street food,

clusters, zone dedicate a caffè, cioccolato, pesce e al-tro… tanto altro… l’elenco è lunghissimo. Tutto, co-munque, costoso ed apertamente in contrasto con lospirito della manifestazione. Girando lo sguardo attor-no si scorgono, uno dopo l’altro, i profili di quei padi-glioni che non nascondono la frettolosità con la qualesono stati edificati all’ultimo momento e dopo anni dicomplicate polemiche, litigi, blocchi e (diciamolo pu-re), della corsa disperata di chi, con qualsiasi mezzo, hacercato di aggiudicarsi gli appalti. Ci si convince sem-pre di più che neppure i ventun milioni e mezzo di bi-glietti venduti ai visitatori che hanno calpestato il de-cumano e il cardo abbiano coperto i costi sostenuti peraccontentare le tante e fameliche bocche.“Uniti nella diversità” sembra dire la miriade di stra-

nieri e non, di studentelli e scolaresche che ti sfioramentre galoppa con zaini, passeggini, computer e per-fino valigie, verso i padiglioni che, a loro volta, fanno

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ed a vetrate asimmetriche. Fa colpo vedendolo e sem-bra quasi bello nell’insieme dei padiglioni espositivi,noi milanesi ci auguriamo tutti che venga riutilizzatoin un prossimo futuro con tutta l’area dei dintorni perqualcosa di socialmente utile e che tutti gli sforzi fattiper questi allestimenti non vengano vanificati e disper-si, come spesso accade nel quotidiano. Lo scheletro inlegno dell’Albero della Vita gli sta accanto nel bel mez-zo di una fontana circolare, a intervalli più o meno pre-stabiliti, spara qualche fiore di carta o plastica coloratadi una bruttezza rara quando lo si guarda da vicino, piùspettacolare ma sempre brutto visto da lontano. Ma èquando cala la sera che il “paesaggio” si anima: l’Albe-ro della Vita si veste di luci, colori e lampi che saltella-no, guizzano, roteano seguendo una musica ora classi-ca, ora romantica, ora rock!Bello, entusiasmante, trascinante perfino!… ma che

senso ha questa apoteosi così spettacolare?Un emblematico Arcimboldo, scomodato dal suo

limbo cinquecentesco, e nemmeno con cognizione dicausa detto tra noi, mi fa uno sberleffo da un cartellonepubblicitario e il pensiero torna al vecchio e generosoAlbero della Cuccagna che premiava chi riusciva a con-quistare i suoi salami e i suoi formaggi. Ma qui qualeconquista si ottiene quando le luci si spengono?Torno a casa contenta, ma non ho capito!

Gabriella

28 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015

eco e rimandano il messaggio: “anche noi siamo unitinella diversità”!L’ ”inespugnabile” Palazzo Italia (code dalle due al-

le quattro ore ed oltre), si pavoneggia tra le altre brut-ture architettoniche dell’esposizione con il suo gigan-tesco scrigno a listelline bianche alternate a spazi vuoti

Finanza, parliamone

SITUAZIONE FINANZIARIA DEL MONDO AL NOVEMBRE 2015

Sull’ultimo numero di “Napul’è”, periodico del Grup-po Campania, ho volto lo sguardo verso la Cina per cer-care di analizzare la debacle del 46% della Borsa diShanghai e le ripercussioni che l’entità di tale perdita haavuto sulle economie di tutto il mondo. Ho ricordato siail fatto che tale borsa aveva avuto un exploit nei due an-ni precedenti del più 125%, sia che i dati al terzo trime-stre 2015 puntualizzavano in più 6,9% l’aumento delP.I.L. del Dragone, paragonandolo ad un più 12,3% delcorrispondente periodo 2014. Avevo ricordato come si-derurgia e cemento erano stati i settori più in crisi (nonè un caso che la logistica renda meno agevoli le esporta-zioni). Avevo per ultimo ricordato le sceneggiate dellaMerkel che solo alla fine si era lasciata convincere adavere un atteggiamento meno strozzino verso la Grecia.

Lo spazio, dedicato alla Finanza, ospita in questo numero due argomentazioni di natura diversificata; il primo, espone un aspetto colorito della situazione globale,

il secondo, analizza il comportamento emotivo degli investitori

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SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 29

Ma ora ampliamo il discorso a tutte le piazze finan-ziarie nel mondo.Permane il mistero Americano: L’indice DJia nel

2014 a Wall Street si era limitato ad un più 13,8% (ri-spetto agli eclatanti dati cinesi dello stesso anno) quan-do gli USA erano al 24,26 % del detto tunnel di una cri-si di cui non si intuivano né durata né rimedi… orasono all’86,88 % con il dato del sussidio di disoccupa-zione ogni mese sempre in discesa e migliore di quan-to gli analisti americani più ottimisti prevedono. EdFFil DJia cosa fa???? Dopo dieci mesi mette un asfittico1,3%. Veramente una miseria. La dice lunga la sceltadel management della Lottomatica che il 7 aprile 2015fa un delisting (la revoca della società dalle negoziazio-ni ) a Milano dando appuntamento per luglio a WallStreet e poi, costatato il momento di Wall Street, anco-ra non ci pensa proprio a quotarsi. La Fed (la Bancacentrale degli Stati Uniti d’America) vorrebbe giusta-mente e da mesi alzare i tassi sia attivi che passivi equelli dei Treasure bond. E non aspettano altro i fondipensioni americani ed i fondi pensioni di tutto il mon-do. A dire di no sono le suppliche del fondo mondialedegli investimenti con la presidentessa Christine La-grange ed il nostro Draghi per la Banca Europea perpaura che Stati forti tipo Germania, Finlandia, Belgio,Lussemburgo (per conto terzi visti i fondi che lì sonodomiciliati) possano chiedere analoghi movimenti. Diamo ora uno sguardo ai paesi emergenti: Brasile,

Russia, India e Corea…Purtroppo gli ex BRIC (è un acronimo utilizzato

in economia internazionale per riferirsi congiunta-mente a: Brasile Russia India Cina) hanno poco da fe-steggiare: il Brasile prima dei mondiali è entrato in unaspirale negativa che non si è trasformata in crollo soloperché con le prossime olimpiadi un po’ di denaro an-cora si muove. Mosca con l’embargo per la situazioneucraina ha avuto tracolli sia nel cambio del rublo-dol-laro sia alla borsa di Mosca. Nel disperato tentativo disopravvivere al crollo del prezzo del petrolio e del gasha stipulato un accordo gigantesco per forniture di am-bedue i prodotti quasi a sottocosto con la Cina, ovesembra che gli organismi di uno operato di cataratte edi un altro che porta una stampella si aiutino recipro-camente. La Corea del Sud è scesa da più 3,5% ad unpiù 1,55%. Ma quando il 28% del PIL di una nazione lo

fa una sola conglomerata (la Samsung) è chiaro che lecose sono aleatorie. Infine l’India che è quella che stameglio con un PIL +3,9% da più 2,7%. Ma con gli in-diani il discorso per noi italiani è complesso, più per loscandalo fatto emergere in Italia per gli aerei, con unsottobanco del 6% a causa dei soliti noti della “bandabassotti” (con conseguente annullamento della forni-tura di altri 16 caccia dopo i due venduti e pagati) cheper la vicenda dei due marò che, se non fosse tragica,oramai sarebbe comica. Ed allora? I rimedi: 1) lasciare fare al tempo. Più un gas è compresso più

lo scoppio è dirompente. La Fed (la Banca centrale de-gli Stati Uniti d’America), se i tassi non li alza ora di ¼di punto o mezzo punto, a febbraio li alzerà di ¾ o adaprile li alzerà di un punto tutto insieme ed allora il Te-soro in Italia, il bot a tre mesi a tasso negativo come liha allocati all’ultima asta di ottobre, se lo potrà sognare; 2) la contromossa può essere quella di avere l’intui-

to di percepire in anticipo sugli altri paesi quali sonoquelle economie che potrebbero diventare vincenti nelgiro di due tre anni ed andarvi a piantare ora basi soli-de. Per esempio, non è un caso che quel giovane mavecchio marpione di Renzi in Sud America (schivandoBrasile, Argentina e Venezuela) ha visitato Cile, Perù,Colombia e Cuba.Parliamo, infine, del mercato immobiliare. Due anni

e mezzo fa in Spagna fu bocciata dal parlamento, conuna maggioranza di appena 53% contro 47% voti, unaproposta di legge che proponeva di abbattere il 40%delle seconde case invendute, pignorate e di proprietàdelle banche e localizzate in Costa del Sol, Costa Brava,Isole Baleari. La finalità era, ovviamente, quella di riva-lutare gli immobili restanti, non abbattuti, negli stessi“parchi”. Ora che a Londra si sono raggiunti prezzi daaffezione tanto che sembra che le pareti di casa sianolaminate in oro e che a Parigi gli affitti vanno ancorabenino mentre si compra male, a Madrid si sta inizian-do a vendicchiare qualcosa e se si fosse ripresentato ilsopraddetto disegno di legge… per il proponente ono-revole chiamerebbero la neuro. In Italia i prezzi nonsono risaliti ma non scendono più. Il cavallo se nonvuole bere… non beve, ma il toro, pur se qualche gior-no è apatico, quando vede rosso si infuria sempre.

Roberto Ferrara Gruppo Campania

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Cresce l’interesse per gli esaltanti progressi dell’eco-nomia cognitiva e della ‘neuroeconomia’, sia nel gran-de pubblico sia in chi ha responsabilità economiche. Viè ormai una fusione intima fra economia e psicologia. Si parla anche di economia comportamentale o fi-

nanza comportamentale con forte contenuto emotivo(paura o avidità).Quotidianamente prendiamo cattive decisioni. So-

vente ci lasciamo sedurre da offerte speciali, oppureperseveriamo in investimenti sbagliati, e comunque lenostre scelte sono sempre colorate di emozioni istinti-ve. Quando ad esempio guadagniamo del denaro in mo-do inaspettato, la neuroeconomia chiarisce, che le re-gioni del cervello eccitate sono le stesse che si attivanoper i peccati di gola, per il desiderio sessuale, etc.Tutti ci ricordiamo gli anni dal 1997-1999, quando

operai, impiegati, massaie, fabbri, muratori, salumieri,carpentieri e persone di tutti i mestieri di questo mon-do, hanno messo in atto guadagni cospicui investendoin Borsa. È noto anche che la Borsa ha avuto un trendpositivo durato oltre due anni e pertanto era relativa-mente facile fare buoni affari. Ma poi nel 1999-2000 cifu la ‘bolla internet’ e la caduta verticale dei principalimercati mobiliari mondiali e tante persone, di quellesopra citate, stanno ancora piangendo per i numerosiinvestimenti azionari con relative perdite, bruciandocosì i risparmi di una vita.Oggi più che mai, i mercati finanziari sono caratte-

rizzati da uno scenario d’incertezza sul futuro e da unelevato livello di emotività degli investitori. Tutto que-sto è emerso prepotentemente dopo la crisi economicamondiale iniziata in America nel 2007, con la crisi deimutui sub-prime ed il fallimento di Lehman Brothersnel 2008. Quindi, la storia si ripete, è il caso di dire.Molti risparmiatori, presi dal panico per la crisi deimercati finanziari, hanno liquidato i loro investimenti.

Questa crisi ha inevitabilmente messo in discussionela fiducia dei risparmiatori nei confronti dell’offerta diservizi finanziari; infatti è aumentata la ricchezza inve-stita dalle famiglie italiane in depositi bancari se non ad-dirittura conservata sotto il materasso, perché così si hapiù sicurezza. L’imprevedibilità e la volatilità dei mercatifinanziari, aumentano gli aspetti emotivi dei clienti, chesi riflettono poi, sulle scelte d’investimento. Oggi l’emo-tività non è più considerata come un veicolo d’irraziona-lità o un elemento in grado di danneggiare il processo de-cisionale. Occorre pertanto evitare gli eccessi! Un bravoconsulente finanziario può consigliare il cliente e quindiridurre l’eccessiva emotività in situazioni particolari.Deve essere chiaro a tutti che l’investitore perfetto

non esiste. Comprare un titolo quando ha raggiunto ilvalore più basso e venderlo quando ha raggiunto ilmassimo, nessuno è in grado di farlo, nemmeno il piùbravo e competente dei gestori di una SgR.Esistono un minimo di regole fondamentali per un

buon investimento in fondi che Assoreti e Assogestionicosì declinano:

1) Diversificazione: i fondi investono in diversi titolie in vari mercati, per cogliere le migliori opportunità eridurre il rischio complessivo;

2) Trasparenza: il risparmiatore sa sempre quantovalgono i suoi fondi e come sono gestiti;

3) Autonomia: il patrimonio del fondo è separato daquelli della società che lo gestisce e dell’intermediarioche lo distribuisce;

4) Controllo: Banca d’Italia e Consob vigilano sul ri-spetto delle regole, a tutela dei risparmiatori;

5) Solidità: grazie alle loro caratteristiche i fondihanno sempre aiutato i risparmiatori a superare i mo-menti difficili dei mercati finanziari.

Occorre rilevare anche che con l’introduzione delladirettiva UE del 2004 meglio conosciuta come MiFID,recepita dall’Italia nel 2007, è stato fatto un passo im-portante nel Mercato Finanziario Europeo. Fra le altreprevisioni, riveste particolare importanza per il clientee la Banca, l’intervista MiFID e conseguente profilaturadel cliente.A questo proposito, voglio fare un breve ‘excursus’

sulle profilature dei clienti, adottate dalle Banche conle ‘asset allocation’ da suggerire, al fine di ottimizzareil rapporto rischio/rendimento, proprio in base al pro-filo di rischio e di orizzonte temporale.Profilo conservativo: l’obiettivo è di protezione del

capitale investito accettando rischi e rendimenti bassi.Orizzonte temporale: breve termine.

30 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015

La Finanza Emotiva

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SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 31

Profilo prudente: rischi e rendimenti medio/bassi.Orizzonte temporale: breve/medio termine.Profilo moderato: rischi e rendimenti medi. Oriz-

zonte temporale: medio termine.Profilo bilanciato: l’obiettivo è di crescita del capita-

le investito con rischi e rendimenti medio/alti. Oriz-zonte temporale: medio/lungo termine.Profilo dinamico: l’obiettivo è di crescita significati-

va del capitale investito con rischi e rendimenti alti.Orizzonte temporale: lungo termine.Profilo dinamico evoluto: l’obiettivo è di crescita si-

gnificativa del capitale investito con rischi e rendimen-ti molto alti. Orizzonte temporale: lungo termine.Concluderei con un’affermazione lapalissiana: ad

alti rendimenti corrispondono alti rischi. Fate atten-zione!

Tommaso Gigliola Gruppo Lombardia

STORIA E LEGGENDE DELLE NOSTRE REGIONI

Peculiarità romane: il Congresso degli arguti

Congresso (o congrega) degli arguti: che si indicavacon questa espressione? Gli arguti erano le statue “par-lanti” che a Roma dal ‘500 in poi hanno commentato levicende capitoline, talvolta in forma di dialogo (da cuila definizione di congresso degli arguti), dando vocecon ironia e cinismo al malcontento popolare nei con-fronti dei potenti e dell’autorità costituita, specialmen-te quella pontificia, con cartelli che venivano appesinottetempo ad alcune statue situate nel centro storicodella città nonostante i divieti e talvolta la sorveglianzadei gendarmi.I commenti erano di solito satirici e pungenti, spes-

so in dialetto, ma talvolta in latino, il che lascia sup-porre che tra gli autori, considerato l’altissimo tasso dianalfabetismo dell’epoca, si nascondessero anche ari-stocratici e perfino prelati, per screditare i propri ne-mici politici. Il popolo diede a queste statue nomi caratteristici,

spesso ispirati a personaggi dell’epoca, con i quali sonoancora oggi ricordati e menzionati nel sonetto del 1832“Una casata” del poeta Giuseppe Gioacchino Belli.Il più celebre degli “arguti”, e anche l’unico ancora

in attività, è Pasquino la cui fama è stata rinverdita dalfilm di Luigi Magni “In nome del papa re” nel quale Ni-

no Manfredi prestava volto e voce alla statua, ci sonopoi Marforio, Madama Lucrezia, il Facchino, l’AbateLuigi e il Babuino: vediamo ora di conoscerli uno peruno, seguendo una sorta di itinerario turistico attra-verso il centro storico di Roma che ci permetterà discoprire un inaspettato legame tra uno degli “arguti” el’UniCredit.

MARFORIO (piazza del Campidoglio, cortile dei Mu-sei Capitolini) è una colossale statua marmorea di epocaromana che rappresentauna divinità marina(Oceano o Nettuno) dis-tesa sul fianco sinistro;deve il suo nome alla cor-ruzione del luogo di ri-trovamento, il Martis Fo-rum (Foro di Marte). Eramolto spesso la spalla diPasquino con il quale dia-logava ponendo domandealle quali seguivano im-mediatamente le salaci ri-sposte di quest’ultimo: in

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occasione delle campagne napoleoniche in Italia conconseguente saccheggio delle opere d’arte, Marforio do-mandò “È vero che i francesi so’ tutti ladri?” e Pasquino“Tutti no, ma Bona Parte”.

MADAMA LUCREZIA (piazza S. Marco, a fianco del-l’omonima chiesa di fronte all’Altare della Patria) è l’u-nica componente femminile del congresso degli arguti:si tratta di un busto femminile alto circa 3 metri rap-presentante Iside o una sua sacerdotessa. Venne chia-mata così in quanto donata a Lucrezia d’Alagno dal suoamante, Alfonso V re di Napoli, quando la dama si tra-sferì a Roma prendendo alloggio nei pressi di piazzaSan Marco.

IL FACCHINO (via Lata, angolo via del Corso) è l’uni-ca statua della quale conosciamo sia l’autore, Jacopo delConte, sia il nome del personaggio che l’ispirò, Abbon-

dio Rizio, facchino e gran bevitore: realizzata alla finedel 1500, rappresenta un facchino nel tipico costumedella corporazione degli “acquaroli” e costituiva unafontana che ornava la facciata principale di palazzo DeCarolis, l’attuale sede dell’UniCredit, sino al 1874 quan-do, già sfigurata, venne spostata sul prospetto lateraleper preservarla da ulteriori urti e danneggiamenti. Nel trasferimento andò perduta l’epigrafe posta so-

pra la fontana, documentata peraltro da incisioni e tra-scrizioni dell’epoca, che in latino recitava “Ad Abbon-dio Rizio, coronato facchino nelle pubbliche strade,valentissimo nel legar fardelli e caricarseli sulle spalle.Trasportò quanto volle, visse quanto poté e mentreportava un barile di vino in spalla e uno dentro il cor-po, contro sua voglia morì”.

IL BABUINO (situato nell’omonima via) raffigura unsatiro in forma grottesca sdraiato sul fianco sinistroche adorna la fontana a vasca situata vicino alla Chiesadi S. Attanasio dei Greci. Una statua talmente brutta e

32 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015

Unione Pensionati

Segreteria NazionaleViale Liguria, 26 - 20143 MilanoTel. 0286815863 (Presidenza)Tel. 0286815865 (Commissione Uni.C.A.)Tel. 0286815816 (Sito Unione)Fax 0283241832

Gruppo LombardiaViale Liguria, 26 - 20143 MilanoTel. 0286815815 (Presidenza)Tel. 0286815865 (Turismo e Varie)Fax 0291971477

Fondo Pensione

Call Center Pensionati(8,30-13,30 14,30-17,00)Viale Liguria, 26 - 20143 MilanoTel. 0521-1916333

Reception: 02-86815861

Giornale “La Quercia Nuova”

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RedazioneMassimo [email protected]

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Stampa: Àncora srl - Arti GraficheVia B. Crespi, 30 - 20159 MilanoTel. 026085221

Finito di stampare il 4-12-2015

INDIRIZZIE NUMERI DI TELEFONO UTILISULLA PIAZZA DI MILANO

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SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 33

Paleario (1570) condannato al rogo per eresia duranteil pontificato di Pio V (1566-1572);

“Per chi vuole grazia dal sovrano/aspra e lunga è lavia del Vaticano/ma se è persona accorta/corra daDonna Olimpia a mani piene/e ciò che vuole ottiene/èla strada più larga e la più corta” contro Olimpia Mai-dalchini, influente cognata di papa Innocenzo X Pam-phili (1644-1655);

“Qui dentro è il dodicesimo Clemente/i marmi e l’o-ro onde il sepolcro splende/sono il tributo che la Chie-sa rende/a questo papa che morì pezzente” contro Cle-mente XII (1730-1740) accusato di aver svuotato lecasse del Vaticano per erigere la sontuosa cappella dovevenne sepolto in S. Giovanni in Laterano.Dopo il 1870 le pasquinate divennero sempre più

rare ma Pasquino tornò a parlare nel 1938 quando, inoccasione della visita di Hitler a Roma, la città venneparzialmente mascherata con fondali di cartone: “Po-vera Roma mia de travertino/te sei vestita de car-tone/pe’ fatte rimirà da ‘n imbianchino/venuto da padrone”.Per concludere ecco la poesia che Trilussa (1871/1950)

dedicò a Pasquino:

Povero mutilato dar destino,Come te sei ridotto!Diceva un cane che passava sottoAr torso de Pasquino.Te n’hanno date de sassate in faccia!Hai perso l’occhi, er naso…e che resta?Un avanzo de testa Su un torso senza gambe e senza braccia!Nun te se vede che la bocca solaCon una smorfia quasi strafottente…Pasquino borbottò “Segno evidenteChe nun ho detto l’urtima parola!”

Carlo Troisi - Gruppo Lazio Umbria Abruzzo Molise

deforme, che influenzò fortemente la fantasia dei ro-mani che lo paragonarono a una scimmia: il babuino,appunto, divenuto così famoso da determinare il cam-biamento dello stesso toponimo della strada, che da viaPaolina divenne via del Babuino.

ABATE LUIGI (piazza Vidoni, angolo corso VittorioEmanuele) statua marmorea di epoca tardo romana,rappresentante probabilmente un oratore o un magi-strato. Il suo nome, come recita l’iscrizione nel piedi-stallo, sembra derivi da quello di un sacrestano della vi-cina chiesa del Sudario, soprannominato abate Luigi.Nel 1966 un gesto vandalico lo privò della testa, poi so-stituita da una copia, e in tale occasione parlò per l’ul-tima volta rivolgendosi all’autore del gesto:

O tu che m’arubbasti la capoccia/vedi d’ariportallaimmantinente/sinnò, vòi véde? come fusse gnente/memanneno ar Governo. E ciò me scoccia.

PASQUINO (piazza di Pasquino, adiacente a piazzaNavona) si tratta di un frammento di un gruppo mar-moreo di epoca ellenistica, probabilmente raffiguranteMenelao che sostiene Patroclo morente: ritrovata nel1501 nel luogo dove si trova tuttora, probabilmente de-ve il suo nome ad un omonimo artigiano (se ne ignorail mestiere) che aveva bottega nei pressi ed era noto peril suo spirito. La sua fama è legata alla festa di S. Marcoin quanto la processione guidata dal Papa passava pro-prio davanti alla statua: era dunque l’occasione idealeper manifestare il malcontento popolare con cartelli po-sti ai piedi o al collo della statua e contenenti aspre e sa-tiriche critiche nei confronti dei potenti e del Pontefice.La tradizione ci ha tramandato numerosissime “pas-

quinate” per cui ne citiamo alcune come esempi dellospirito di Pasquino:

“Figli, meno giudizio/e più fede comanda il Sant’Uf-fizio/e ragionate poco/chè contro la ragion esiste il fo-co” in occasione dell’esecuzione dell’umanista Antonio

Buon Natalee

Felice Anno Nuovo

La Redazionevi augura

Buon Natalee

Felice Anno Nuovo

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goscia della morte perdarci la certezza dell’al-dilà. Al suo interlocutoreegli pone l’inevitabiledomanda, in qual modoun laico non credenteconcepisce il senso del-l’esistenza umana; sul-l’argomento la rispostanon si fa attendere. Scal-fari considera l’uomo ap-partenente al mondoanimale che però si di-stingue da esso per lasua capacità di guardarsidentro con le proprie ri-flessioni. L’insieme di queste facoltà si chiama coscien-za ed è il nostro tratto distintivo; in base a tale premes-sa, la consapevolezza di dover morire non lo sconforta. Nonostante i contatti, passarono alcuni decenni pri-

ma del loro secondo incontro (Gallarate 10 giugno2009). La conversazione si concentra sull’etica, unconfronto tra la religione e il mondo laico, per Martiniricevuta dall’alto, per Scalfari dettata dalla coscienza. Ilcardinale rimarca i problemi non più rinviabili dellaChiesa: la comunione per i divorziati, il celibato deipreti, i rapporti con lo Stato. Inoltre, egli sottolinea lamancata visione del bene comune, dove predominano isingoli interessi a scapito della collettività. Il cristiane-simo non vuol dire soltanto andare a messa la domeni-ca, la fede ha valore se coronata dalla carità, bisognaascoltare, comprendere il prossimo e includerlo nelnostro affetto.

Nelle “Conversazioni notturne a Gerusalemme”, ilvero peccato del mondo è l’ingiustizia, secondo la Bib-bia la giustizia è l’attributo fondamentale di Dio, peressa Gesù ha dato la vita.Martini conclude l’incontro menzionando il libro:

“L’uomo che non credeva in Dio”, dove vengono ripor-tate diverse similitudini con la propria visione del benecomune.Nel suo volume Scalfari ricorda gli anni dell’adole-

scenza trascorsi al liceo Cassini di Sanremo (fu compa-gno di banco di Italo Calvino), l’incontro con la filoso-fia: “Penso, dunque, sono”, il periodo della giovinezza

34 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015

Le “Conversazioni” (1996-2011), si sono tenute aGallarate presso la Casa di Riposo dei Gesuiti che all’e-poca ospitava il cardinale Martini, ad eccezione dellaprima avvenuta a Roma in occasione di un convegnosulla pace. Tema principale degli incontri è il rapportouomo-religione, la mancata credibilità delle tre com-ponenti che hanno strutturato la nostra società: Dio,uomo, mondo.

Carlo Maria Martini, noto biblista, Arcivescovo diMilano e presidente del Consiglio delle ConferenzeEpiscopali Europee, venne a mancare il 31 agosto2012, un mese prima della pubblicazione del volume alui intitolato.

Eugenio Scalfari, è uno dei padri del giornalismo ita-liano, fondatore e direttore del giornale “La Repubbli-ca”, illuminista, attratto da Michel De Montaigne, si-gnore del cinquecento e autore dei “Saggi”, il qualeconsiderava la conversazione come il più fruttuoso enaturale esercizio del nostro spirito, la pratica più dol-ce di qualsiasi azione della nostra vita.Il primo confronto tra i due protagonisti (Roma ot-

tobre 1966) riguarda la fede. Scalfari, non credente, ri-conosce sull’argomento la propria inferiorità e preferi-sce discutere sul declino dell’impegno morale dovutoall’egoismo, il male oscuro del secolo che pervade sia ilsingolo, sia i gruppi sociali; pertanto chiede a Martiniquali siano le cause. Il prelato evidenzia le nostre con-traddizioni interiori: l’egoismo è sempre esistito bastipensare alle guerre, corruzioni, mafie, ma accanto agliaspetti negativi ve ne sono altri positivi come ad esem-pio, il volontariato. La sua preoccupazione maggiore siconcentra sulle ideologie che hanno legittimato l’egoi-smo di gruppo, la legittimazione ideologica del male.Scalfari parla di utilitarismo, un pericolo per la mo-

ralità solidale; Martini cita lo scetticismo diffuso dove,quel che conta, è realizzare quanto prima possibile lapropria felicità. Entrambi concordano un decadimentocomune, morale e religioso. Martini ravvisa la crisi del-le religioni monoteiste, il propagarsi delle sette e delfondamentalismo. Dinnanzi a queste concezioni si po-ne il Cristo sulla Croce, che accoglie l’umanità interacon le sue debolezze e contraddizioni.Il colloquio, sempre più approfondito, si concentra

sulla figura di Cristo nell’età moderna. Il divino, affer-ma Martini, è presente nell’immagine che storicamen-te ha sempre avuto, nelle beatitudini, ci libera dall’an-

ConversazioniIl mondo religioso a confronto con quello laico, cinque incontri tra il Cardinale Carlo Maria Martini

ed Eugenio Scalfari sulle problematiche del nostro tempo

NARRATIVA E SAGGISTICA

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fino a quell’8 settembre 1943 quando lui e i suoi com-pagni si separarono.Scoprì la politica e il mestiere crudele, il giornali-

smo, un mezzo di espressione dei nostri pensieri, chelo accompagnò per ben 65 anni. Dettagliata la fonda-zione del quotidiano “La Repubblica” inteso come indi-cazione editoriale rivolta al Paese. E pur affermando dinon credere in Dio, l’autore non ne esclude l’esistenzama afferma che può fare a meno di questo pensiero peressere rassicurato.Nella terza conversazione (27 gennaio 2010), Scalfa-

ri chiede a Martini, studioso della Bibbia e dei Vangeli,se il Dio di Israele è lo stesso Dio dei cristiani. Il prela-to traccia una breve cronistoria sulla nascita della reli-gione monoteista, l’idea di un popolo eletto e Israeleera il popolo dell’unico Dio. Noi cristiani dobbiamo in-chinarci verso i nostri fratelli maggiori, i precursoridella religione cristiana.Facendo riferimento all’estinzione della specie, il

giornalista pone il quesito sull’esistenza di Dio anchedopo la fine del mondo. Martini conferma la presenza,Egli ci sarà insieme alle anime che hanno creduto in lui.Il tema della quarta conversazione (10 maggio 2010)

riguarda la Resurrezione, il fulcro della vita spirituale.Scalfari la considera un miracolo e desidera avere spiega-zioni. La risposta del cardinale è precisa. Dio, attraversoil Figlio ha assunto la natura umana e con la morte sullacroce riassume quella divina. Lo Spirito risorge ognigiorno quando vivono in noi la speranza e la carità: laprima alimenta i nostri sforzi; la seconda illumina il no-stro cammino terreno. Pur non credendo nella Resurre-zione, il giornalista crede nel Golgota dove fu celebrato ilsacrificio di un giusto, sacrificio che si ripete quotidiana-mente con sopraffazioni e umiliazioni. Secondo Martiniil Golgota è l’inizio di un percorso penitenziale da at-tuarsi tramite la confessione, intesa non soltanto comerieducazione del peccatore ma l’inizio di una nuova vita.Scalfari chiede delucidazioni sulla missione pastora-

le della Chiesa e la sua organizzazione istituzionale. Ivescovi sono i successori degli apostoli, risponde Marti-ni; Gesù affidò loro l’incarico di predicare alle genti ve-rità e carità. Questa missione per poter durare nel cor-so dei secoli, doveva in qualche modo essere protetta,pertanto l’istituzione è la struttura organizzativa for-mata dalla Curia, dalle congregazioni e dai tribunali ec-clesiastici. Il potere temporale all’interno della Chiesarimane comunque una tentazione.Scalfari ricorda i tempi della guerra quando a Roma

fu accolto dai Gesuiti nella “Casa del Sacro Cuore”, ri-conosce in Martini la modernità di pensiero e l’intensi-tà della fede. Rivolgendosi al lettore, egli spiega la mo-tivazione che l’ha spinto a incontrare il cardinale.Quando si è sulla stessa linea d’onda, ci si sente in sin-tonia l’uno con l’altro sulle domande della vita: chi sia-mo, da dove veniamo, dove andiamo. Le risposte ovvia-mente, sono diverse ma quando coincidono diventanocomune motivo di gioia.

L’ultima conversazio-ne (6 dicembre 2010), siconcentra sulla figura diGesù. Per Scalfari è unuomo che ha trascorsogli ultimi anni della vitapredicando; per Martiniè il figlio di Dio; la predi-cazione diventa il loropunto d’incontro. Ilgiornalista ipotizza unasua conversione ma larisposta del prelato è ne-gativa pur non escluden-do l’eventualità che ungiorno la fede possa illu-minarlo: essa è un dono ma anche una conquista. Scal-fari, ribadendo il proprio disprezzo per gli ingiusti, de-duce che il Creatore ha creato un mondo ingiusto.Martini puntualizza il dono della libertà, essa può ge-nerare amore verso gli altri ma anche egoismo e so-praffazione. Entrambi concordano che la fede verso lavita è la condizione preliminare per la fede in Dio. Scalfari si richiama alla Trinità, inconciliabile con

l’ebraismo e l’islamismo dove il Dio è unico e non raffi-gurabile; viceversa, in occidente l’arte ha rappresentatoper millenni la storia del Padre, del Figlio, della Ma-donna e dei Santi, chiede pertanto se il cristianesimosia una religione monoteista. La Trinità è Dio comu-nione, spiega Martini, il Figlio è la persona con cui ilPadre si manifesta al mondo; i Santi, oltre ad essere in-termediari, sono testimoni del bene.Il giornalista trae le sue conclusioni: quando la spe-

cie terrena scomparirà dopo il giudizio universale, ilFiglio e lo Spirito Santo non avranno più ragione diesistere, ma il prelato è categorico: il Figlio sarà la bea-titudine delle anime che vivranno nella luce; noi uomi-ni non siamo in grado di conoscere l’aldilà; sappiamo,secondo S. Paolo, che la carità non avrà mai fine percui, si presuppone, ci sarà la riconoscenza di ciò cheabbiamo vissuto nell’amore.L’incontro volge al termine, seguito dall’abbraccio fi-

nale. Con un filo di voce il cardinale dice di pregarespesso per lui e Scalfari, da parte sua, afferma di corri-spondere col pensiero, condiviso reciprocamente an-che da Martini. Forse, conclude il giornalista, intende-va dire che il ricordo vale più della preghiera.

Annamaria Capudi

Tratto da:Conversazioni con Carlo Maria Martini, di Eugenio Scalfari e VitoMancuso.L’uomo che non credeva in Dio, di Eugenio Scalfari.Conversazioni notturne a Gerusalemme, di Carlo Maria Martini eGeorg Sporschill.

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sguardi, sorrisi, languidi sospiri; un amore purtropposenza speranza per le diverse condizioni economiche esociali dei due innamorati: lei figlia di un gioielliere, luiun misero guantaio. Ma ciò non era l’unico ostacolo peril loro amore, perché Vincenzo, fin da giovanissimo, eraaffetto da una grave malattia, la tisi, che lo costringevaa trascorrere intere notti sveglio, durante le quali met-teva in versi le proprie delusioni, amarezze, sogni ed il-

lusioni. Nell’affermarsi come grandepoeta, contribuì anche un altro even-to favorevole. Egli, a causa della suamalattia, sempre gracile, pallidoemalandato, acquisì la fama di “assisti-to”, cioè di una persona in grado dipredire i numeri del Lotto. Per que-sto motivo un grande, ma squattrina-to come lui, musicista, appassionatodel gioco del lotto, Eduardo Di Capua(autore tra l’altro di “O Sole Mio”, lapiù celebre canzone italiana) lo avvi-cinò per avere da lui i numeri da gio-care e tentare la fortuna. Nacque cosìfra i due una importante amicizia edun sodalizio artistico che, unitamen-te all’influsso romantico della ragaz-za amata dal poeta, favorirono lacomposizione di numerose belle can-

zoni. Un primo successo lo ebbero con “ Chitarrata”, se-conda classificata a Piedigrotta, la rassegna canora fa-mosa in quegli anni, seguita nel 1889 da “Maria Marì”,una bellissima serenata che diede agli autori successo enotorietà ed i complimenti del poeta Ernesto Muroloper il giovane poeta. Vincenzo Russo, però continuava amenare la sua misera vita, in quanto i pochi guadagnibastavano appena per aiutare la propria famiglia biso-gnosa e per comprarsi le medicine necessarie per curar-si. Nel 1900, alla fine di uno spettacolo teatrale in cui siesibiva Armando Gill (autore di “Come pioveva”), la ma-schera del teatro, Vincenzo Russo, consegnò ad Eduar-do Di Capua alcuni foglietti sui quali aveva scritto unasua nuova poesia, invitandolo a musicarla. Nasceva così:

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I’ te vurria vasa’: il sogno infrantodi un giovane poeta

In questo numero la rubrica “I nostri Poeti” la dedichiamo interamente a una canzone storica del repertorio napoletano, ricordando il suo autore e il sentimento che la ispirò. Ringraziamo Carmine Di Giacomo, Presidente del Collegio dei Probiviri, per il suo apporto allo spazio Poesia della Quercia.

POESIA

Durante il periodo d’oro della canzone classica napo-letana, quando si registrava l’enorme successo di braniscritti da poeti del calibro di Gabriele D’Annunzio, Sal-vatore Di Giacomo, Libero Bovio e dai musicisti P.M.Costa, E. De Curtis, F.P. Tosti – solo per citare qualchenome – uomini di cultura, letterati, giornalisti, andavaaffermandosi anche un giovane poeta, quasi analfabeta:VINCENZO RUSSO. Vincenzo nacque in un quartierepopolare di Napoli, in una famiglia dimodestissime condizioni economi-che, il padre era ciabattino, la madreoperaia che lavorava saltuariamente ele loro entrate non bastavano a man-dare avanti la loro famiglia numero-sa, composta dai genitori e da sei fi-gli. Per questo motivo il primogenitoVincenzo non potè frequentare lascuola elementare, perchè fu avviatosubito al lavoro per poter contribuirecon il suo modesto guadagno a soddi-sfare, anche se in minima parte, i bi-sogni della famiglia. Dapprima impa-rò il modesto mestiere del padre, poifu accolto come garzone in una bot-tega di guantai, un’attività questa al-lora molto sviluppata a Napoli. Il la-voro veniva svolto in piccolilaboratori artigianali, localizzati quasi sempre nei co-siddetti”bassi”, cioè locali al piano terra e spesso venivafatto anche sui marciapiedi antistanti. Comunque, Vin-cenzo, desideroso di migliorare la sua scarsa istruzione,frequentò la scuola elementare serale per lavoratori enon mancava nel poco tempo libero di dedicarsi a buo-ne letture. Inoltre, appassionato delle arti e del teatro,non potendosi pagare i biglietti per gli spettacoli, si feceassumere come maschera nei teatri della città per potercosì assistere alle rappresentazioni. Lavorando i guanti ,Vincenzo teneva spesso gli occhi puntati su una finestradalla quale si affacciava una giovane e bella ragazza, En-richetta Marchese, che sarà la musa ispiratrice delle suebelle canzoni. Il loro fu un amore platonico, fatto di

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“I’ TE VURRIA VASA”, che sarà la più bella e celebre me-lodia composta da questo giovane poeta e dell’amicomusicista

Lo spartito è qui

Ah! Che bell’aria fresca,Ch’addore ‘e malvarosa!E tu durmenno staje‘Ncopp’a ‘sti ffronne ‘e rosa.

‘O sole a poco a pocoPe’ ‘stuciardino sponta,‘O viento passa e vasa‘Stu ricciulillo ‘nfronte.

I’ te vurria vasà,I’ te vurria vasà,Ma ‘o core nun mm’ ‘o ddice‘E te scetà,‘E te scetà.I’ mme vurria addurmì,I’ mme vurria addurmìVicin’ô sciato tuojo‘N’ora pur’i’,‘N’ora pur’i’.

Tu duorme, oje Rosa mia,E duorme a suonno chino,Mentr’io guardo, ‘ncantato,‘Stu musso curallino.

E chesti ccarne frescheE chesti ttrezze nereMme mettono ‘int’ ‘o coreMille male penziere.

I’ te vurria vasà,I’ te vurria vasà,Ma ‘o core nun mm’ ‘o ddice‘E te scetà,‘E te scetà.

I’ mmevurria addurmì,I’ mmevurria addurmìVicin’ô sciato tuojo‘N’ora pur’i’,‘N’ora pur’i’.

Sento ‘stu core tuojoCa sbatte comm’all’onne.Durmenno, angelo mio,Chisà tu a chi te suonne.

‘A gelusia turmenta‘Stu core mio malato.Te suonne a me? Dimmello!O pure suonne a ‘n’ato?

I’ te vurria vasà,I’ te vurria vasà,Ma ‘o core nun mm’ ‘o ddice‘E te scetà,‘E te scetà.I’ mmevurria addurmì,I’ mmevurria addurmìVicin’ô sciato tuojo‘N’ora pur’i’,‘N’ora pur’i’.

Ah! Che bell’aria fresca,Che odore di malvarosa!E tu stai dormendoSu queste foglie di rosa.

Il sole a poco a pocoIn questo giardino spunta,Il vento passa e baciaQuesto ricciolino sulla fronte.

Io vorrei baciarti,Io vorrei baciarti,Ma il cuore non mi diceDi svegliarti,Di svegliarti.

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Io vorrei addormentarmi,Io vorrei addormentarmiVicino al fiato tuoPer un’ora anch’io,Per un’ora anch’io.

Tu dormi, oh Rosa mia,E dormi il sonno profondo,Mentre io guardo, incantato,Queste labbra coralline.

E queste carni frescheE queste trecce nereMi mettono nel cuoreMille cattivi pensieri.

Io vorrei baciarti,Io vorrei baciarti,Ma il cuore non mi diceDi svegliarti,Di svegliarti.Io vorrei addormentarmi,Io vorrei addormentarmiVicino al fiato tuoPer un’ora anch’io,Per un’ora anch’io.

Sento questo cuore tuoChe sbatte come le onde.Dormendo, angelo mio,Chissà chi tu sogni.

La gelosia tormentaQuesto mio cuore malato.Sogni me? Dimmelo!Oppure sogni un altro?

Io vorrei baciarti,Io vorrei baciarti,Ma il cuore non mi diceDi svegliarti,Di svegliarti.Io vorrei addormentarmi,Io vorrei addormentarmiVicino al fiato tuoPer un’ora anch’io,Per un’ora anch’io.

Nella prima parte il poeta immagina, come in un so-gno, di ammirare la sua bella innamorata mentre dor-me su un letto di foglie di rose in un giardino pervasoda un fragoroso profumo di malvarosa. Vorrebbe ba-ciarla ma non osa svegliarla. Nella seconda parte, guar-da la sua bella dormiente, nota le sue labbra color co-rallo, le trecce di capelli neri, il corpo fresco dallesensuali forme che fanno sbocciare in lui fiammate dipassione. Nella terza parte, infine , il poeta è assalito da

forte gelosia. La sua amata, si domanda, sta sognandolui o un altro? Questa canzone si classificò seconda al-la Piedigrotta del 1900, non ebbe subito un grande suc-cesso, ma poi negli anni è divenuta celebre, anche per-ché interpretata dai più valenti cantanti e tenoriesistenti. Il segreto di tanto successo sta nella schiet-tezza di contenuti e freschezza di immagini; una com-posizione in cui il Russo mise tutto il suo entusiasmogiovanile, l’illusione in una vita migliore, la speratabeatitudine dell’amore. La vita del nostro poeta ebbepurtroppo un prevedibile drammatico epilogo. Le cro-nache riportano che nel 1904 all’età di 28 anni, quandole sue condizioni di salute erano fortemente peggiora-te, un triste giorno dal balcone della sua casa di PiazzaMercato assistette al matrimonio della sua adorata En-richetta, che egli non aveva potuto sposare a causa del-la sua grave malattia. Tornato a letto, dettò al cognato iversi della sua ultima poesia, quasi un testamento spi-rituale, “L’urdema canzone mia (Tutto è fernuto)”: “Ad-dio stagione belle/Addio rose eviole/I’ ve salute”. Sispense l’11 giugno del 1904. La canzone fu musicatadall’amico Di Capua, il quale consegnò anche il testoalla musa del poeta, Erichetta Marchese, che lo mise inun medaglione e lo tenne caramente con se per tutta lavita. Fu questa l’ultima testimonianza di un genio del-la poesia napoletana, un figlio a cui Napoli deve eternariconoscenza per l’enorme patrimonio artistico e cul-turale (circa 150 poesie) che ha lasciato, anche se la cri-tica lo ha riscoperto solo di recente. Non conosceva lametrica, non era colto, ma era un grande, sensibile,dolce poeta ed artista.

BibliografiaVittorio Paliotti (2007) Storia della canzone napoleta-na. Editore Newton Compton.P.S. Si invita il lettore ad ascoltare la canzone su goo-gle-you tube nella versione di Massimo Ranieri, Sal daVinci, Mango.

Carmine Di Giacomo – Unipens Na

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I NOSTRI LUTTI

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Cencetti Gianfranco - Firenze 08/08/2015Cesario Giovanna - Varese 02/07/2015Citella Aleardo - Milano 26/08/2015Cogliati Luigi - Milano 23/09/2015Colombo Guido - Milano 29/05/2015Conti Lucilla - Genova 27/06/2015Costantini Giovanna - Venezia 06/06/2015Costanzo Rosario - Catanzaro 22/06/2015Crescenzi Giuseppina - Foggia 16/09/2015Crescini Paolo - Milano 06/07/2015Dall’asta Genoveffa - Milano 23/07/2015Dalla Vecchia Giancarlo - Verona 13/08/2015De Luca Guido - Napoli 16/06/2015De Stefano Carmine - Nola (NA) 08/07/2015Delrio Michele - Milano 12/09/2015Di Blasi Augusta - Milano 18/07/2015Diritti Pietro - Bologna 18/08/2015Farina Scabissi Ennio - Perugia 01/06/2015Farnedi Massimo - Cesena (FC) 08/08/2015Ferrari Fulvia - Milano 18/08/2015Fiore Vincenzo - Solaro (MI) 21/05/2015Fumia Giovanni - Casnate Con Bernate (CO) 31/07/2015Gabrielli Rosa - Varese 21/09/2015Gambarelli Guglielmo - Cavaglia’ (BI) 19/06/2015

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40 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015