Pubblicazione bennessere ottobre

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Ipertensione Ipertensione ... dell’anima? Vitamine A cosa serve il Gruppo B Naturopatia La conosci ? Ayurveda Fuoco..il dosha Pitta ! A b c Delle piante Mini corso per conoscerle Fiori di Bach Quando l’anima fà i capricci 2 dispensa Spirulina N 2 Ottobre 2011 il mensile per vivere meglio Rivista on-line gratuita ARTICOLI IN EVIDENZA

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Ipertensione cosa fare?, Ayurveda la conosci...

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�Ipertensione

Ipertensione ... dell’anima?

� Vitamine

A cosa serve il Gruppo B

� Naturopatia La conosci ?

� Ayurveda Fuoco..il dosha Pitta !

� A b c Delle piante Mini corso per conoscerle

� Fiori di Bach Quando l’anima fà i capricci

2 dispensa

� Spirulina

N 2 Ottobre 2011

il mensile per vivere meglio

Rivista on-line gratuita

ARTICOLI IN

EVIDENZA

Page 2: Pubblicazione bennessere ottobre

P A G I N A 2

B E N - E S S E R E B Y W W W . E R B O R I S T E R I A W E B . N E T

Che cos’è il CMO™ (cetilmiristoleato)?

IL CMO™ NON É UN FARMACO! CMO è il nome generico della

miscela di acidi grassi ottenuta naturalmente da grasso di bovi-

no. Ha una fonte simile a quella del lardo. Contiene dieci acidi

grassi, di cui uno è il cetil-miristoleato. Il CMO™ (cerasomal-cis-

9-cetylmyristoleate) deriva da una preparazione speciale che

utilizza la tecnologia cerasomale. Questo processo comporta un

forte riscaldamento della miscela grassa che poi verrà trattata in

speciali macchine a vuoto d’aria per renderla disponibile in for-

ma cristallina. In questa forma la sostanza, costituita da particel-

le di una dimensione specifica, sarà assorbita meglio

dall’organismo.

La produzione del CMO™ è un procedimento molto complicato.

Si ritiene che anche gli altri acidi grassi contenuti nel CMO™

siano importanti quanto il cetilmiristoleato.

Cos'è CMO Plus?

CMO Plus è un integratore alimentare contenente la quantità

standard di CMO™ (385 mg) . Nella incessante ricerca del mi-

glioramento, il CMO puro come da formulazione originale del

Dr. Sands è stato combinato con degli ingredienti che hanno

dimostrato di innalzare le già alte percentuali di efficacia del

CMO, come testimoniato anche da migliaia di consumatori in

tutto il mondo.

CMO Plus, oltre al CMO™, contiene gli enzimi digestivi lipasi,

amilasi e proteasi indispensabili per favorire l'assorbimento del

CMO da parte dell'organismo, e il selenio, un minerale traccia

con proprietà antiossidanti, utile per il buon funzionamento del

sistema immunitario e per la salute in generale. CMO Plus è la

formulazione più recente ed è stata ideata per soddisfare le ri-

chieste di inserire gli enzimi digestivi all'interno di un'unica cap-

sula senza bisogno di prenderli a parte. Inoltre, non contenendo

sea cucumber, è particolarmente adatto alle rare persone con

verificata intolleranza al sea cucumber

CMO Plus è fabbricato dall’azienda di fiducia della San Diego

Clinic, l’unica fonte di CMO genuino, ed è da loro inviato diret-

tamente in Europa già incapsulato.

Vuoi saperne di più ? Chiamaci! trovi telefono, mail ed altre

informazione sul nostro sito www.erboristeriaweb.net

(Roma, itay) olistic naturcenter sas

Tel 0693897584 Cel 3334908328 info [email protected]

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P A G I N A 3

+ Ogni articolo deve avere alla

fine una nota che indichi se

l’autore siete voi, se avete

presso tutto l’articolo o parti di

esso da altre fonti (libri, web

etc.) nel qual caso indicate dove

avete preso il materiale e

l’autore.

La rivista è gratuita ma qualche

autore potrebbe non gradire di

vedere il suo materiale usato

senza citarlo.

Non vi preoccupate se pensate

di non saper scrivere bene

quello che conta e dire qualcosa

di utile, se sarà necessario la

redaz ione correggerà e

i m p o s t e r à l ’ a r t i c o l o .

Ovviamente se l’articolo fosse

troppo lungo per lo spazio

decideremo se abbreviarlo o

pubblicarlo in una o più puntate.

Potete allegare delle foto vostre

da inserire nell’articolo.

Eccoci al secondo numero di

Ben-Essere. Anche questa volta

parleremo di medicina naturale

di tematiche che riguardano

quelle che definiamo “medicine

comp lementa r i ” . Questo

progetto nel panorama delle

riviste è diverso , in primo luogo

è gratuito, secondo è nostra

intenzione dare spazio a

chiunque abbia voglia di dire o

far conoscere la sua ricetta di

benessere. Al contrario delle

riviste cartacee o altre on-line

lo scopo e dare voce a tutti

coloro che hanno suggerimenti,

commenti, frasi, esperienza

personale o qualsiasi altra cosa

che possa aiutare ad avere

benessere.

Siete un medico, un naturopata

un operatore o vi piace

solamente e vi appassiona la

medicina naturale? allora

buttatevi, scrivete un articolo,

una mostra vi ha appassionato,

avete ascoltato una conferenza

ho una notizia vi ha colpiti? Bene

inviate il vostro scritto.

La redazione lo esaminerà e se

risponde ai requisiti della rivista

sarà inserito!

Come fare? Semplice, scrivete

un articolo utilizzando word o

un altro programma simile,

inviate una mail allegando il

vostro articolo. Dovete indicare

sempre tutti i vostri dati: Nome,

Cognome, un telefono, indirizzo

dove abitate, la vostra data di

nascita, la mail.

La diffusione dei media e della

comunicazione sembra inonda-

re come un fiume che straripa

ogni cosa. La realtà e che la

maggioranza delle persone non

conosce le medicine naturali.

Conosce il negozio di Erboriste-

ria, forse ha sentito parlare di

omeopatia, agopuntura o altre

pratiche ma la realtà e che del

mondo vasto delle medicine

naturali e delle sue tante manife-

stazioni la grande massa non ne

sa nulla. Vi sono articoli sulle

riviste che trattano gli argomen-

ti più di moda ma la vera infor-

mazione e molto difficile da

trovare. Quello che faremo

mese dopo mese è farvi vedere

le potenzialità e l’efficacia di

quello che viene messo in un

grande calderone ed etichettato

“medicine naturali” senza distin-

guere tra sistemi come

L’ayurveda con più di 4000 anni

di storia a sistemi inventanti

pochi mesi fa. Ci siamo posti un

notevole impegno ma sappiamo

che sarete numerosi a sostene-

re questo progetto.

Dal direttore

L’altra medicina

Ben-essere by www.erboristeriaweb.net

O T T O B R E 2 0 1 1 N U M E R O 2

Rivista aziendale a cura di

Olistic Naturcenter sas, la

pubblicità sulle pagine è

riservata ai prodotti

distribuiti da

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Gli articoli sono dei

rispettivi autori, tratti da

materiale pubblico o altre

fonti.

Immagini, articoli e tutto

il materiale presente per

quanto era in nostra

possibilità è stato

controllato che non

violasse nessun copyright

La rivista è

completamente gratuita e

solo on-line e non da

compensi di nessun tipo.

Il materiale non

pubblicato non viene

restituito.

Redazione e uffici

Marino (Roma)

Tel 0693897584

Cel 3334908328

info

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Sito web

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P A G I N A 4

B E N - E S S E R E B Y W W W . E R B O R I S T E R I A W E B . N E T

'uso di vitamine in

quantità maggiore

di dieci volte

rispetto ai

fabbisogni

consigliati può

produrre effetti

farmacologici che

possono anche

risultare negativi

Assunzione

Vitamine impariamo a conoscerle Cosa sono le vitamine? a

cosa servono?

Tutti le hanno usate almeno

una volta nella vita, la

pubblicità gli attribuisce ogni

sorta di beneficio, ma Voi le

conoscete davvero? Ogni

mese in queste pagine

parleremo di una o più

vitamine. Un mini corso per

imparare cosa sono e perche

usarle e soprattutto a non

utilizzarle quando non serve.

Le vitamine sono sostanze

organiche, assunte con gli

alimenti, indispensabili ai

nostri organismi. Esse sono

incluse tra i micronutrienti

che devono essere assunti

con la dieta quotidianamente

poiché non vengono

sintetizzati dall'organismo

umano. Il termine vitamina

viene dal tedesco Vitamin,

ovvero "ammina della vita" in

quanto erroneamente

scambiate per ammine dallo

scienziato Casimir Funk

Considerando la loro

solubilità si distinguono e

classificano in:

vitamine liposolubili, cioè

solubili nei grassi: sono le

vitamine A, D, E, K, F;

vitamine idrosolubili, cioè

solubili in acqua: sono le

vitamine C, B1, B2, B5, B6,

PP, B12, Bc, H.

Trattandosi di sostanze già

esistenti in natura, le vitamine

non sono brevettabili per la

legge italiana.

Diete ipocaloriche o sbilanciate,

ad esempio, possono indurre

nell'organismo la riduzione di

alcune vitamine. L'uso di diete

ipercaloriche invece può portare

ad un eccesso solo di alcune vita-

mine, spesso le liposolubili, e a

una diminuzione di quelle idroso-

lubili. Alcuni farmaci possono

interferire con l'assorbimento o

l'attività di qualche vitamina. An-

che l'uso eccessivo di preparati

industriali può causare problemi.

Alcuni procedimenti di prepara-

zione e di cottura possono porta-

re a un deterioramento di alcune

vitamine termolabili (la suscettibi-

lità agli agenti fisici o chimici è

comunque specifica per ogni vita-

mina).

Nell'organismo umano le vitamine

L'assunzione di vitamine deve essere

costante nel tempo; attualmente però

solo di alcune di esse sono note esat-

tamente le quantità giornaliere racco-

mandabili ( vitamine: A, D, PP, acido

folico, B1, B2, B6, B12). Per le altre si

tende a far riferimento ad un intervallo

di sicurezza. Il fabbisogno vitaminico

varia a seconda dello stato fisiologico

e/o patologico dell'individuo: età e

sesso, ma anche in gravidanza e duran-

te l'allattamento, per esempio, è ne-

cessario aumentarne l'assunzione.

Le carenze di vitamine nei paesi svilup-

pati sono dovuti più che altro a ipervi-

taminosi determinate da integrazioni

eccessive e da ipo/avitaminosi dovute

a diete sbilanciate e carenti di partico-

lari alimenti.

idrosolubili vengono eliminate

rapidamente con le urine per cui

difficilmente si determina accu-

mulo. Le vitamine liposolubili al

contrario vengono immagazzina-

te nel tessuto adiposo, per cui

un loro eccesso viene smaltito

più lentamente, con la possibilità

di fenomeni di tossicità. Ciò

spiega il motivo per cui si sconsi-

glia di ricorrere ad assunzioni

vitaminiche con dosaggi elevati e

continuati rispetto a quelli otti-

mali. Si è riscontrato inoltre che

l'uso di vitamine in quantità mag-

giore di dieci volte rispetto ai

fabbisogni consigliati può pro-

durre effetti farmacologici che

possono anche risultare negativi.

piuttosto come precursori

che vanno sotto il nome di

provitamine. Una volta assun-

ti, tali composti vengono tra-

sformati da specifici enzimi

metabolici nella loro forma

attiva, al fine di renderli utiliz-

zabili.

Classificazione Le vitamine presentano strut-

ture chimiche molto diverse

tra loro per cui, al momento,

l'unica classificazione operati-

vamente valida è quella che le

distingue in due gruppi: quello

delle vitamine idrosolubili

(vitamine del gruppo B e vita-

mina C) e quello delle vitami-

ne liposolubili (vitamine A, E,

D, K).

Le vitamine idrosolubili non

sono accumulate dall'organi-

smo umano, per questo vanno

assunte con regolarità. Al

contrario, le vitamine liposo-

lubili possono essere accumu-

late.

Le vitamine idrosolubili svol-

gono principalmente la funzio-

ne di coenzimi, mentre non

tutte quelle liposolubili hanno

una simile attività.

Non tutte le vitamine vengo-

no assunte nella loro forma

biologicamente utilizzabile ma

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Assumere vitamine continuamente come spesso la pubblicità ci suggerisce è sconsigliato, infatti anche le vitamine soprattutto se prese singolarmente e soprattutto di “sintesi” possono causare sintomi e danni spesso gravi. Si può considerare una assun-zione “di integrazione” in basso dosaggio del com-plesso B (che contenga tutte le vitamine) nel caso di una alimentazione non bilanciata, povera di nu-trienti ( come spesso avviene oggi) o in situazioni di stress. Effetti da carenza e sintomi Se una persona è stanca, irritabile, nervosa, de-pressa o persino con tendenze suicide, va sospet-tata una carenza di vitamina B. Capelli grigi, perdita di capelli, calvizie, acne o altri problemi della pelle indicano una carenza di vitamine B. Scarso appeti-to, insonnia, nevrite, stitichezza o un alto livello di colesterolo, sono anch’essi indicatori di una defi-cienza di vitamine B. Un cuore troppo grosso, arit-mie cardiache o insufficienza cardiaca, sono sinto-mi di carenza. Deperimento, debolezza, dolore, abbassamenti di umore e confusione mentale, iper-sensibilità alla luce e arrossamento degli occhi indi-cano una carenza. Una lingua ingrossata, lucida di colore rosso chiaro o una lingua nera, liscia e piena di rughe stanno ad indicare una mancanza di vita-mine i sintomi più evidenti sono secchezza o ruvidità della pelle e salute dei capelli, poiché la vitamina B è alla base del loro metabolismo energetico, altri sintomi possono essere mancanza d'appetito, stiti-chezza, insonnia e acne. Dobbiamo ricordare che Il loro assorbimento è condizionato da alcuni fattori alimentari e psicologici: infatti è ridotto in presenza di stress, o dall'eccessivo consumo di alcuni alimenti quali caffè, zucchero, alcolici, o dall'utilizzo di alcuni medicinali quali sonniferi o pil-lole anticoncezionali, dai sulfamidici o in presenza di infezioni; invece l'assorbimento è favorito dalla presenza di altre vitamine, quali C ed E, Calcio e Fosforo. La carenza grave di una sola vitamina del comples-so B è possibile solo nel caso di due malattie: beri-beri e pellagra. Il beri-beri venne scoperto per la prima volta in Estremo Oriente, con la diffusione del riso brillato (togliendo la buccia del riso si toglieva anche la tiamina). La pellagra si diffuse nella parte sud occidentale degli Stati Uniti al cambio del seco-lo, quando la dieta consisteva prevalentemente di proteine a basso valore biologico e mais in abbon-danza. Questa dieta era carente di niacina e del precursore dell’aminoacido triptofano. Queste ma-lattie sono ormai scomparse negli Stati Uniti e in Canada, ma carenze meno gravi continuano a esi-stere, soprattutto tra coloro che fanno scelte ali-

A cosa serve il complesso B

Le vitamine del complesso B forni-

scono energia all’organismo convertendo i carboi-drati in glucosio, che l’organismo “brucia” per pro-durre energia. Sono fondamentali nel metabolismo dei grassi e delle proteine. Inoltre, le vitamine B sono necessarie per il normale funzionamento del sistema nervoso e si possono considerare il fattore principale per la salute dei nervi. Sono essenziali per il mantenimento del tono muscolare nel tratto gastrointestinale, per la salute della pelle, dei capel-li, degli occhi, della bocca e del fegato. Dove si trovano Tutte le vitamine del complesso B sono costituenti naturali del lievito di birra, fegato e cereali integrali. Il lievito di birra è la fonte naturale più ricca del gruppo B. Un’altra importante fonte di vitamine B è costituita dai batteri intestinali, tali batteri si moltiplicano in modo ottimale nel lattosio e in picco-le quantità di grasso. Stress, antibiotici, sbilancia-mento alimentare e tutti quei fattori che causano una alterazione della flora batterica intestinale si ripercuoteranno sul nostro benessere. PER CHI E’ SEMPRE A DIETA ). Essendo una delle funzioni principali quella di con-vertire i carboidrati in glucosio, una carenza o un deficit di una o più vitamine impedisce che il ciclo di utilizzo dei carboidrati non sia completato e quindi causa il rimanere di “cibo indigerito” con tutti quei sintomi tipici da cattiva assimilazione. Una corretta alimentazione per dimagrire deve tener conto del fattore buon-assorbimento altrimenti l´eventuale dieta rischia di mettere in pericolo la salute della persona nel caso in cui fosse quantitativamente limitante, la persona non solo assorbe di meno ma poichè assimila ancora meno rischia di privare nu-trienti ad alcune funzioni vitali dell´organismo. La natura ci fornisce il complesso B nel lievito, nelle verdure a foglia verde, ecc., ma da nessuna parte troviamo una singola vitamina B isolata dalle altre. Molte delle preparazioni di vitamine B isolate che noi troviamo sono sintetiche o almeno non più nella loro forma naturale. Queste vitamine B sintetiche sono usate soprattutto per superare serie deficien-ze in casi di gravi condizioni fisiche per le quali so-no necessari risultati rapidi. Quando si assumono degli integratori è molto importante ricordare che le vitamine B producono diversi effetti per i diversi individui; per questo motivo eccessi o insufficienze possono essere dannosi.

VITAMINE gruppo B

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B E N - E S S E R E B Y W W W . E R B O R I S T E R I A W E B . N E T

mentari sbagliate a causa di ignoranza, malattie o alcolismo. Gli etilisti e coloro che consumano eccessive quantità di carboidrati necessitano di una maggio-re quantità di vitamine B per il proprio metabolismo. L’alcool ha la tendenza a distruggere alcune delle vitamine del gruppo B come la tiamina, la riboflavina e l’acido folico (l’acido folico non viene assorbito e viene eliminato). Come lo zucchero, l’alcool contiene un’alta percentuale di carboidrati, ma non vitamine o minerali. Dato che le vitamine del complesso B

sono essenziali per la sintesi dei carboidrati, è molto difficile, per l’organismo saturo di alcool, utilizzare queste sostanze nutritive per la creazione di energia.

Il loro funzionamento Le otto vitamine del complesso B funzionano in modi diversi per aiutare gli enzimi a svolgere le migliaia di trasformazioni molecolari nel corpo e sono quindi conosciute come coenzimi. Tutte le vitamine B sono sostanze idrosolubili che possono essere ottenute da batteri, lieviti, funghi o muffe. Le vitamine cono-sciute del complesso B sono B1 (tiamina), B2 (riboflavina), B3 (vitamina PP o nicotinamide), B5 (acido pantotenico), B6 (piridossina, piridossale, piri-dossamina), B12 (cobalamina), biotina, e acido foli-co, (folato, folacina, acido pteroilglutammico). Il loro raggruppamento sotto il termine di complesso B è basato sulla provenienza comune, sul loro stretto collegamento nei tessuti animali e vegetali e sui loro rapporti funzionali. Ci sono inoltre tre sostanze, chiamate non-vitamine B che vengono spesso erroneamente considerate come vitamine. Cominciamo a conoscere meglio le vitamine Ecco l’elenco di tutte le vitamine che sono divise in gruppi

Vitamine Liposolubili

Vitamina A (o retinolo) Vitamina D (o calciferolo) Vitamina E (o tocoferolo) Vitamina K (o fillochinone) Vitamine Idrosolubili Vitamina B1 (o tiamina) Vitamina B2 (o riboflavina) Niacina (o vitamina PP o B3) Acido pantotenico (o vitamina B5) Vitamina B6 (o piridossina) Biotina (o vitamina B8 o H) Acido folico (o folacina o vitamina B9) Vitamina B12 (o cianocobalamina) Vitamina C (o acido ascorbico) Non propriamente vitamine B4: Adenina B7: Mioinositolo B10: Acido Paramminobenzoico o PABA (anche vitamina R) B11: Acido pteroil-eptaglutammico (anche vitamina S)

DA tenere ben a mente ! Questa distinzione e molto importante le vitamine liposolubili infatti possono essere immagazzinate dal fegato e dai tessuti adiposi. Nel caso delle vita-mine liposolubili esistono pertanto delle vere e pro-prie riserve a cui l'organismo può attingere nei mo-menti di necessità. Le vitamine Idrosolubili ven-gono assorbite con facilità dall'organismo che non è però in grado di accumularle. Pertanto nel caso delle vitamine idrosolubili non esistono vere e pro-prie riserve e la loro assunzione con gli alimenti deve essere pressoché costante. Assimilazione ed immagazzinamento A causa della idrosolubilità delle vitamine B, qual-siasi eccedenza viene eliminata e non viene im-magazzinata. Quindi esse devono essere conti-nuamente reintegrate. Tutte le vitamine B mischia-

I sulfamidici, i sonniferi, gli insetticidi e gli estrogeni creano nel tratto digerente le condizioni tali da distruggere le

vitamine B. Alcune vitamine B si perdono durante la traspirazione. Seguire una dieta che non prevede il consumo di latte o ingerire sulfamidici e antibiotici può portare alla distruzione della flora batterica intestinale

Lo zucchero favorisce la produzione di una flora batterica anormale, disturbando così la produzione di alcune delle vitamine del complesso B. Lo zucchero inoltre è un

carboidrato puro che non contiene vitamine, minerali o enzimi per favorirne la digestione. Invece esso prende rifornimento di elementi

nutritivi da altre parti dell’organismo, impoverendo quelle aree di immagazzinamento.

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dori, olio d'oliva e basilico per assumere la vitamina B4. Attenzione però a non sottoporre a lunghe cotture i cibi che la contengono. Soffri di malumore, stress e cefalea? Se ti ammali più facilmente, soffri di allergie e di stress, il tuo umore è vagamente depresso, hai attac-chi di cefalea più intensi e frequenti del solito o ti so-no aumentate le carie e noti che si sono moltiplicati i capelli bianchi, serve un integratore di vitamina B5. Si trova principalmente nella pappa reale, nel polline, nel lievito di birra, nel grano saraceno e nel tuorlo d'uovo. L'acne è peggiorata e hai il colesterolo alto? Se hai notato un peggioramento dell'acne e degli ec-zemi, stai perdendo più capelli, gli esami del sangue segnalano un aumento del colesterolo o se durante la giornata urini più spesso e in maniera più abbondan-te, ci vuole più vitamina B6. Si trova in riso, tonno, olio di semi di girasole, crusca e in tutte le farine inte-

grali biologiche, nei vegetali a foglia verde, nei piselli, nelle prugne e nelle bana-ne.Attenzione però a non eccedere coi do-saggi di vitamina B6 in chi soffre di ulcera, gastrite e morbo di Parkinson: riduce gli ef-fetti dei farmaci usati per questa patologie. Fegato e pressione ko? Se soffri di ipertensione, hai qualche disfun-zione renale o la tua dieta ricca di grassi e lo stress hanno provocato un ingrossamen-to del fegato e statosi (sindrome del fegato grasso), ti può aiutare la vitamina B7. Si trova nel germe di grano, nel lievito di birra, nella melassa, nelle frattaglie e nei cavoli in generale.

Attenzione a non superare i dosaggi per non incorrere in problemi digestivi, sbalzi umorali, aumento della sudorazione e anoressia.

Un motivo per cui la carenza di vitamine B è così co-mune tra la popolazione americana( e purtroppo an-che in Europa ) è che gli americani mangiano moltis-simi cibi trattati industrialmente nei quali le vitamine B sono state spesso rimosse. Qualche volta, ma non sempre, queste vitamine vengono reintegrate dal fab-bricante - un procedimento chiamato integrazione o arricchimento. A causa del fabbisogno sia di folato che di vitamina B12, i vegetariani sono maggiormente esposti a carenze di vitamina B12, perché le grandi quantità di folato assunte con la dieta vegetariana sconvolgono l’equilibrio.

te con la saliva vengono prontamente assorbite. Il gruppo B fornisce energia all'organismo, converten-do i carboidrati in glucosio che l'organismo brucia per produrre energia, sono fondamentali per il metaboli-smo dei grassi e delle proteine, sono essenziali al normale funzionamento del sistema nervoso, per il tono muscolare nel tratto gastrointestinale, per la pel-le, per i capelli, per gli occhi, per la bocca e per il fe-gato. Le vitamine del Complesso B sono contenute nei Ce-reali integrali, nel Lievito di Birra ( preparati erboristi-ci) il loro assorbimento è favorito dalla presenza di Calcio, Vitamina E, Vitamina C e Fosforo. . Non hai appetito e sei sempre stanco? Se ti senti spesso stanco, soffri di dolori muscolari, hai poco appetito, respiri con difficoltà o hai poco ap-petito, probabilmente ti serve la vitamina B1. Si trova in lievito di birra, olio di germe di grano, polline e pap-pa reale, soia, cereali integrali, alga spiruli-na, nocciole, mandorle, noci, legumi di girasole, melassa. Ricorda che la vitami-na B1 viene annientata dall'alcol, dal fumo e dal consumo di dolci e di zucchero. An-che il calore della cottura e la contempora-nea assunzione di frutti di mare e pece crudo annullano i benefici della vitamina B1. Ti infastidiscono bruciori e prurito? Se si presentano spesso afte, stomatiti e lesioni alle labbra e del cavo orale, se sof-fri di bruciori e infiammazioni o se ti dà particolarmente fastidio la luce del sole e hai come la sensazione di avere la sabbia negli occhi, fai scorta di vitamina B2. Si trova nel lievito di birra, nel tuorlo d'uovo, nell'olio di germe di grano e nei semi oleosi, nei cavoli, nei piselli e nello yogurt. L'intestino è irregolare e digerisci a fatica? Se digerisci male, soffri di nausea, hai l'alito pesante, hai l'intestino irregolare o ti senti debole e la tua pelle è secca e macchiata da chiazze rosse, devi assume-re la vitamina B3. Si trova nel lievito di birra, nel fe-gato, nelle frattaglie, nel pesce e nel rabarbaro. Chi soffre di ulcera e gastrite non deve assumere troppa vitamina B3; la somministrazione va interrotta se la pelle si secca e si manifestano prurito e vampate. Le difese immunitarie si sono abbassate? Se ti ammali più spesso del solito, gli esami del san-gue hanno rivelato un abbassamento dei globuli bian-chi o soffri di nevriti o polinevriti, può essere un pro-blema di carenza di vitamina B4. Si trova nel lievito di birra, nel riso e nell'estratto di barbabietola, nelle patate, nei pomodori e nel latte intero. Come assumerla: ti basta un bicchiere di latte (anche vegetale) al giorno o un sugo preparato con 3 pomo-

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B E N - E S S E R E B Y W W W . E R B O R I S T E R I A W E B . N E T

un'erborista non è

da considerarsi un

naturopata solo

perché conosce e

propone l'uso

delle erbe

Di Roberto Pedaletti

Naturopata Volevo scrivere un articolo che spiegasse cos’è un "Naturopata" In rete ho trovato questo splendito articolo su LifeGate di Gabriele Bettoschi e lo ripropongo senza commenti. Risale a più di 2.000 anni fa,

anche se quella moderna si è sviluppata in Germania ai primissimi anni del 1800. Cerca di favorire la guarigione spontanea della malattia, che è considerata la conseguenza della rottura del normale equilibrio dell'organismo. La naturopatia non cura la specifica malattia ma l'individuo, che viene considerato in modo olistico, tenendo conto di tutte le circostanze fisiche, emotive, biochimiche e anche sociali che possono essere la causa della malattia stessa. Pur essendo in continua crescita la domanda di medicina naturale, in nessun vocabolario, anche di ultima edizione, sono citati i termini naturopatia e naturopati. In Italia per la medicina ufficiale, la Naturopatia, è solo quella metodica terapeutica che non impegna farmaci ma energie naturali quali: luce, calore, aria, acqua,massaggio ecc. Identificando la naturopatia

solo come metodica terapeutica si vuole vietare l'atto diagnostico e la prescrizione di qualsiasi tipo

di farmaco. Ciò implica che un'erba, un rimedio omeopatico, una sostanza minerale ecc, non dovrebbero essere considerati mezzi naturali di cura e non dovrebbero rientrare tra le metodiche della naturopatia. Purtroppo, si dimentica che "farmaco è qualsiasi sostanza che, per le sue proprietà, ha virtù terapeutiche". Ad una visione così limitata della naturopatia, si

contrappone quella "dilatata" di chi la considera tutto ciò che, in qualsiasi modo, è attinente alla natura. Ciò è altrettanto errato! Infatti, un'erborista non è da considerarsi un naturopata solo perché conosce e propone l'uso delle erbe. Egli, come qualsiasi altra figura similare, potrà ritenersi tale solo quando s'interesserà del complesso delle cose e degli esseri dell'universo, delle leggi che li governano, dell'ordine che è loro proprio, quando ne avrà fatto oggetto di meditazione e di studio approfondito. L'erborista, in sostanza, se vuole essere un naturopata, non può lasciare il suo interesse confinato allo studio delle erbe, come l'omeopata ai rimedi

omeopatici, il

massaggiatore ai tocchi e manipolazioni del corpo, ecc, ma dovrà interessarsi della natura nel senso più completo del termine. Cammino arduo si dirà, non bene identificato o identificabile. Se poi consideriamo che l'erborista solo oggi, nei confronti della legge italiana, comincia a definire la propria figura, figuriamoci come può riuscire a evolversi in naturopatia in modo...naturale! Occorre quindi che chi pretenda di essere un vero naturopata, debba migliorare il proprio sapere cercando, in ogni manifestazione della

natura, la scintilla divina per poterla donare a chi può essere d'aiuto. Non è assolutamente sufficiente, infatti, acquisire conoscenze circa il corpo umano e le varie branche della medicina naturale, se ciascuna materia, acquisita in forma specifica e distaccata da un contesto più ampio, senza far riferimento al significato profondo del termine "natura", a quelle leggi e a quell'ordine che regolano il complesso delle cose e degli esseri nell'universo, non produrrà un buon naturopata anche se il processo d'apprendimento dura anni.

Cos'è la naturopatia

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Alla base degli interventi proposti sta il concetto di salute naturopatico, che non comprende soltanto il piano fisico ma anche quello emozionale e spirituale: il sintomo è lì a ricordarci che

c’è qualcosa che abbiamo lasciato da parte, che dobbiamo integrare, per prendere coscienza degli aspetti di noi stessi sui quali il sintomo chiede di portare l’attenzione, tutto questo porta a completarsi, quindi a guarire. Il processo di guarigione in Naturopatia, non è inteso come un affidarsi passivo nelle mani del terapeuta, ma come un attivarsi del soggetto per assumersi la

responsabilità della propria salute e per ristabilire, con gli strumenti forniti o consigliati dal Naturopata, un proprio equilibrio.

"imputati". Il piu' temuto e' lo streptococco beta emolitico, che se non curato in modo adeguato, puo' causare il reumatismo articolare acuto*. Il mal di gola batterico e' caratterizzato da un dolore molto forte e dalla presenza di febbre. Come si manifesta Sono diverse le cause che possono provocare il mal di gola: a seconda dell'affezione i sintomi possono essere diversi. La cura deve essere mirata a combattere la causa specifica della malattia. E' possibile suddividere il mal di gola in due categorie principali: - malanni di stagione (tipici dell'inverno e provocati da virus e batteri), - malattie che si possono manifestare in qualsiasi periodo e che spesso sono causate da diversi tipi di microrganismi. DOVE PASSANO I MICROBI Per mal di gola si intende un'infiammazione acuta o cronica della mucosa della laringe* (faringite) o della laringe (laringite). In molti casi,

coinvolge anche le tonsille (tonsillite). Queste infiammazioni sono determinate da virus o batteri e sono spesso legate a improvvisi cambiamenti climatici. Vengono, inoltre, peggiorate dall'inalazione di sostanze irritanti. L'infiammazione della gola puo' essere accompagnata da altri sintomi delle malattie che colpiscono le vie aeree sia quelle superiore sia quelle inferiori come: - la febbre (piu' o meno elevata), - la tosse, - il raffreddore.

Il mal di gola virale si cura con farmaci che aiutano ad alleviare i sintomi. In questi casi e' utile ricorrere agli antinfiammatori (preferibilmente su consiglio del medico). Sono invece da evitare, perché inutili, gli antibiotici da utilizzare sole se il mal di gola e di origine batterica.

Il Mal di Gola Troppo spesso é un disturbo sottovalutato e quindi trascurato o curato male. Ecco, dunque, le indicazioni giuste per guarire in fretta.

Il mal di gola e' un'affezione molto comune nella stagione fredda, tanto e' vero che quando se ne e' colpiti, non ci si preoccupa piu' di tanto e spesso si ricorre all'automedicazione con farmaci di vario tipo. I virus costituiscono la principale causa del mal di gola. Rinovirus, il virus influenzale e parainfluenzale, e l'adenovirus sono colpevoli di circa il 60 per cento dei mal di gola che si registrano ogni anno. I sintomi sono rappresentati dal dolore e da una sensazione di corpo estraneo in gola. Non sempre si ha la febbre. I BATTERI Le infezioni batteriche sono meno comuni di quelle virali. Moraxella, streptococchi e stafilococchi sono i principali

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B E N - E S S E R E B Y W W W . E R B O R I S T E R I A W E B . N E T

. Le informazioni qui riportate

hanno solo un fine illustrativo

non sono riferibili né a prescri-

zioni né a consigli medici Che cosa è la fitoterapia? co-

minciamo un viaggio alla cono-

scenza della Fitoterapia. Per saperla usare, non dob-

biamo essere dei “professionisti della fitoterapia” ma

dobbiamo conoscerne le basi .

La fitoterapia moderna La fitoterapia moderna, che spesso prende spunto dalla tradizione popolare, ha come obiettivo l´utilizzo di piante, sicure, efficaci e con scarsi effetti collaterali attraverso una serie di studi sperimentali che ne indi-viduano ed isolano i principali costituenti chimici, il loro effetto, meccanismo d´azione e tossicità. Oggi, i prodotti fitoterapici oltre ad essere esenti da contaminanti (pesticidi, metalli pesanti, sostanze tos-siche), devono avere concentrazioni di principi attivi costanti, in modo da garantirne l´efficacia. Questo risultato può essere ottenuto attraverso un processo di standardizzazione del fitoterapico ed un rigoroso controllo di qualità durante tutto il processo produttivo, dalla coltivazione delle piante sino al con-fezionamento del prodotto finito. La fitoterapia non deve essere considerata come una medicina priva di rischi, solo perchè di origine natura-le, infatti, non tutto ciò che è naturale è innocuo. Le piante medicinali presentano proprietà terapeuti-che importanti, ma anche effetti collaterali, controindi-cazioni e interferenze con altre cure farmacologiche (un esempio è l´interazione del Ginkgo con anticoagu-lanti, che se somministrati insieme aumentano la flui-dità del sangue con maggiore rischio di emorragie). l´uso di piante curative è sconsigliato ai bambini pic-coli sotto i due anni, alle donne in gravidanza o allat-tamento e vanno somministrate con precauzione ai soggetti allergici L'Erboristeria moderna nel corso dell'industrializza-zione sociale, è stata modernizzata e la raccolta sel-vatica d'un tempo è stata sostituita da coltivazioni a-gricole specializzate in erbe e medicinali. La carente legislazione italiana non tutela l'Erborista, trasferendo tutte le competenze al farmacista, che poco o nulla sa di botanica e fitoterapia. La fitoterapia era ed è, da sempre, una forma tera-

peutica. È adottata da medici dotti, naturopati, terapisti alternativi e complementari, guaritori e da persone senza formazione medica. Prodotti industrialmente fabbricati sono reperibili in ogni farmacia (come "fitoterapici"), naturalmente dall'erborista (come "prodotti salutari",senza fini-tà terapeutica, che è ad esclusivo utilizzo del farmacista), e certi persino nei supermercati (come "integratori"). Il vantaggio è la comodità e una certa garanzia di qualità, lo svantaggio è costituito dai costi e dal fatto che vanno perse vecchie culture artigianali quali: � orticultura di piante medicinali, � erboristeria selvatica, � raccolta e conservazione di fitorimedi � e in più le arti galeniche. Tanti farmaci (si stima ca. 1/3, con tendenza all' aumento) si basano originalmente su sostanze sintetizzate da piante e non in laboratorio. Un esempio recente è il Tamiflu: La sostanza attiva (antivirale) viene estratta dal pericarpio verde di anice stellato (Illicium verum Hooker fil.).Riguardo l'uso del seme usato come spezia nella Cina sud-orientale ci sono grandi coltivazio-ni. Al momento, i coltivatori fanno affari con l'in-dustria farmaceutica, e questo fino a quando non sarà economicamente conveniente l'utilizzo di un battere geneticamente modificato (in via di svi-luppo), che sintetizza in bioreattori la stessa so-stanza attiva. Torna Su Conoscere i termini con cui vengono normalmen-te indicati i preparati fitoterapici è essenziale per saperli scegliere correttamente. Droga vegetale: parti della pianta o pianta in-tera utilizzate a scopo medicinale in quanto dota-te di attività farmacologica. "costituita da parti, secreti o escreti di piante che, come tali o come preparazioni, possono essere utilizzate a fini te-rapeutici, o come sostanze ausiliarie per la pre-parazione di forme farmaceutiche". Le parti utiliz-zate della pianta possono essere diverse (foglie, fiori, frutti, semi, corteccia, rizoma o radici) in base alle sostanze da estrarre. In una stessa pianta le parti utilizzate possono avere azioni diverse (per es. mirtillo frutto azione astringente, vasoprotettrice; mirtillo foglie azione ipoglicemiz-zante, depurativa). Le droghe vegetali devono essere utilizzate o raccolte, per poi essere pre-parate, durante il loro "tempo balsamico" ovvero il periodo dell'anno in cui il rendimento in sostan-

Storia della Medicina Vegetale

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ze attive farmacologicamente è massimo. Fitocomplesso: complesso, più o meno ampio, dei principi attivi estratti o derivati da una pianta medicinale, responsabile di una certa attività biologica.

Titolazione: valutazione precisa del contenuto della sostanza attiva più importante del fitocomplesso di una droga vegetale; tale contenuto, affinché si abbia un effetto terapeutico ottimale, non deve essere mai inferiore al livello minimo fissato dalle Farmacopee Ufficiali o da studi scientifici basati sulle evidenze (per es. la titolazione della Ginkgo biloba deve essere in flavonoidi al 24% e derivati terpenici al 6%, esente da acidi ginkgolici affinché si ottengano risultati terapeutici ottimali e si evitino effetti collaterali). Standardizzazione: pro-cesso che dopo la titolazio-ne mira all'ottenimento di estratti caratterizzati da contenuti costanti di principi attivi per rendere riproducibile sempre allo stesso modo, l'effetto di una sostanza titolata. Estratto secco: è sicura-mente la forma più usata tra le varie forme estrattive, si ottie-ne partendo dall'estratto fluido di una droga vegetale che viene fatto e-vaporare con un solvente e con particolari tecniche a temperature non elevate. Si ottiene una polvere finissima, generalmente titolata e standardiz-zata, con una concentrazione elevata e stabile di fito-complesso. Da cosa sono costituite le piante “medicinali”

� Eterosidi: Salicilici (azione antinfiammatoria, antifebbrile anti-reumatica; principali piante: Salix alba)

� Iridoidi (azione antinfiammatoria; principali piante: Arpagofi-to)

� Antrachinonici (azione lassativa o purgante; principali piante: Aloe, Cascara, Rabarbaro)

� Cardiotonici (azioni antiaritmiche, cardiotoniche; principali piante: Digitale, Strofanto, Oleandro)

� Saponine (azione antinfiammatoria e cicatrizzante (Liquirizia) o

antiedemigene e vasculotrope (Ippocastano)

� Solforati (azione mucolitica e fluidificante; principali piante: le Crucifere come Cavoli, Senape, Rafano)

� Flavonici o flavonoidi (azione antinfiammatoria e diuretica (Sambuco, Tiglio, Liquirizia) o riduzione della permeabilità capillare (Ruscus, Centella) o antidepressiva (Iperico) o ansioli-tica (Passiflora))

� Antocianosidi (azione endotelio protettiva ed antiaggregante piastri-nica; principali piante: Mirtillo, Lampone, Malva) Idrochinonici (azione disinfettante urinaria; principali

piante: Uva ursina, Corbezzolo)

� Alcaloidi Sostanze azotate basiche attive a

dosi anche molto basse. Coniina (contenuta nella

Cicuta), Chinina, Cocaina Reserpina, Caffeina (attive sul SNC) Atropina, Scopolamina, Pilocarpina, Ergotamina, Nicotina (attive sul SNV) Colchicina (per l'artrite gottosa)

Vincristina, Vinblastina (alcaloidi della Vinca ad a-

zione antileucemica) Alcaloidi ossindolici (azione

antinfiammatoria immunostimolan-te contenuti nell'Uncaria Tormentosa)

� OLI ESSENZIALI Miscele di sostanze chimiche tra le quali (alcoli, feno-li, aldeidi, chetoni, eteri, esteri, acidi e idrocarburi ter-penici) a diversa azione: stimolazione funzioni appa-rati digerente, antimicrobica, azioni sul SNC.

� TANNINI Azione antiflogistica, antiedemigena e vasocostrittri-ce; risultano irritanti per le mucose ed epatotossici.

� POLISACCARIDI Sono prevalemtemente rappresentati dalle mucillagi-ni che a contatto con l'acqua si rigonfiano e danno soluzioni colloidi con azione emolliente, antinfiamma-toria, protettiva delle mucose e lassativa. Polisaccaridi ad azione antinfiammatoria ed immuno-stimolante sono presenti nell'Astragalo, nell'Echinace-a, nel Ginseng, nell'Aloe vera e nell'Eleuterococco.

� RESINE E BALSAMI Le resine, sostanze complesse, vengono spontaneamente secrete dai vegetali. I balsami sono costituiti da misce-le di oli essenziali e resine, sono densi, vischiosi ed aromatici ed

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B E N - E S S E R E B Y W W W . E R B O R I S T E R I A W E B . N E T

hanno azione disinfettante ed espettorante (Balsamo del Perù e Balsamo del Tolù usati nei prodotti antitos-se ed espettoranti) Quali sono le preparazioni della fitoterapia? ESTRATTI ACQUOSI Tisane: per tisana si intende una miscela di erbe smi-nuzzate (taglio tisana) da utilizzare per estrazione ac-quosa. Per una buona formulazione è indispensabile una buona conoscenza farmacognostica delle droghe utilizzate per evitare antagonismi farmacologici. Una tisana ottimale di norma contiene un massimo di 5-6 droghe differenti. Infuso: si ottiene versando acqua bol-lente sulla droga fresca o essiccata e sminuzzata, si mescola si copre e si lascia in macerazione agitando di tanto in tanto per un tempo medio di 10 minuti. Si filtra e si consuma. Questo tipo di preparazione viene di norma utilizzato per droghe aromati-che ricche di componenti volatili (oli essenziali) e/o che cedono facilmente i principi attivi al solvente (fiori, foglie, sommità fiorite ecc.). Decotto: si ottiene ponendo la droga fresca o essiccata e sminuzzata nella quantità prescritta di acqua bollente; si copre e si continua l'ebolli-zione per il tempo necessa-rio ad una ottimale estrazio-ne. Si filtra e si consuma. Questo tipo di preparazione é indicato per droghe non aromatiche, non termolabili, legnose e poco permeabili (fusto, radici, cortecce, rizomi ecc.) ESTRATTI IDROALCOLICI La tintura madre (TM) propriamente detta, in erboriste-ria, è definita in maniera diversa dalla FU tedesca e dalla FU francese. Nel primo caso la Tintura Madre (Hannemaniana) è definita come il succo della pianta fresca estratto per spremitura e stabilizzato con una soluzione etanolica (acqua + etanolo), in quantità pari al peso del succo estratto. In tal Modo il rapporto tra sostanza estratta dalla pianta e solu-zione etanolica è di 1:2. Il metodo Hahnemanniano descritto in Farmacopea Omeopatica tedesca (H.A.B.) Prevede anche la preparazione delle TM per Macerazione. In relazione al tenore in umidità della pianta si identificano 3 metodi di estrazione per macerazione:

Macerazione della pianta fresca con una soluzione etanolica pari al contenuto in umidità della pianta (per piante con un tenore in umidità compreso tra 60 e 70% e che non contengano oli essenziali o resine). con questo metodo si ottengono tinture madri con un rapporto tra sostanze estratte e soluzione etanolica di 1:2 Macerazione della pianta fresca con una soluzione etanolica pari al doppio del contenuto in umidità della pianta (per piante con un tenore in umidità compreso tra 50 e 60% o che contengano oli essenziali o resi-ne). con questo metodo si ottengono tinture madri con un rapporto tra sostanze estratte e soluzione etanolica di 1:3 Macerazione della pianta secca con una soluzione

etanolica pari a 10 volte il peso secco della pianta Nel secondo caso (FU francese) la Tintura Madre viene definita come un e-stratto idroalcolico che si ottiene tramite macerazio-ne della pianta fresca o secca in un solvente alcoli-co. In questo si distingue dalla tintura officinale (tintura FU) che, invece, utilizza la pianta secca. La soluzione idroalcolica (acqua + alcool) viene ag-giunta alla pianta in una rapporto di 1 a 10. Questo rapporto viene ottenuto considerando come punto di partenza il peso della pianta secca. La macerazione in questa soluzione dura circa 21 giorni. La tintura madre ha il difet-to di non essere né titolata né standardizzata ed ha una concentrazione di prin-cipi attivi che è tendenzial-

mente bassa. Nell'omeopatia le tinture madri sono spesso usate per la successiva preparazione dei medicinali omeopatici.

Quali sono le preparazioni fitoterapiche più comuni che si trovano in commercio?

). Continua a pagina 22

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L'ayurveda

(in sanscrito: आयुव�द) è la

medicina tradizionale uti-lizzata in India fin dall'anti-chità, diffusa ancora oggi nel sub-continente più della medicina occidenta-le. Ayurveda è una parola

composta da ayur, durata della vita o longevità e veda conoscenza rivelata. Molti traducono erroneamente l'ayurveda come scienza della vita. In realtà è un si-stema medico molto vasto e complesso comprenden-te aspetti di prevenzione, oltre che di cura, che per-metterebbero, se applicati rigorosamente, di vivere più a lungo, migliorare la propria salute e rispettare il proprio corpo. Viene citata per la prima volta nel Ca-raka Samhita, un trattato di 500 principi medicinali compilato durante il regno dell'imperatore Kanishka È attualmente annoverata dall'Unione Europea e dalla maggior parte degli Stati membri tra le medicine non convenzionali la cui erogazione è consentita da parte di medici qualificati. Antico e complesso sistema, si è svilup-pato nella sua forma attuale attraverso millenni di ricerche e sforzi innovativi. L'a-yurveda si occupa da tutti i punti di vista del benessere dell'uomo, nel suo aspetto fisico, psichico e spirituale e si occupa delle patologie tanto quanto dello stato di salute normale. Lo scopo è quello di aiutare i malati a curarsi, e le persone sane a mantenere il proprio be-nessere e prevenire le malattie. I principi medicinali utilizzati sono, in genere, minerali, metalli purificati e combinati con acidi fulvici ed erbe, in forma di polveri, pastiglie, infusi etc. La maggior parte è di natura fitoterapica, come l'Amalaki (emblica officinalis), il Trikatu, un composto di tre erbe, zenze-ro, pepe e pippali (piper longum), Haridra (curcuma), Brahmi (Bacopa Monnieri), Tulasi (Ocimum sanctum), Erand (Ricinus communis), Guduchi (Tinospora cordi-folia), Kumari (aloe), Gokshur (tribulus terrestris). O-gni medicinale ha una specifica modalità di utilizzo, perché agisca alla sua massima efficacia. Origini storiche Le origini storiche dell'ayurveda si perdono indietro nei secoli, addirittura in un'epoca precedente al ritro-vamento di documenti scritti che certifichino la sua esistenza. Si tende a datare infatti le origini storiche dell'ayurveda a ritroso fino a 6000 anni fa, sebbene le prime versioni scritte dei Veda, alla base dell'ayurve-da, risalgano a circa 1500 anni fa. È opinione condivi-sa infatti che come per molte altre tradizione ed ope-re, anche per l'ayurveda e per i Veda, ci sia stata una capillare diffusione orale prima della sistemizzazione in forma scritta. I dosha Secondo l'Ayurveda il corpo fisico è pervaso da tre dosha (energie vitali) in proporzioni diverse. Questi determinano tramite il loro stato di equilibrio o squili-

brio rispetto alla costituzione individuale (prakriti) lo stato di benessere o malattia dell'individuo. Ogni dosha è composto da due elementi (panca-mahabhutani) ed ha determinate qualità (guna) che li caratterizzano. I tre dosha sono:

Vata composto da spazio (akasha) e aria (vayu), è il principio del movimento, legato a tutto ciò che è movimento nel corpo (sistema nervoso, respirazione, circolazione san-guigna..). Le sue qualità sono: freddezza, secchezza, leggerezza, sottigliezza, mobilità, nitidezza, durezza, ruvidezza e fluidità. La sua sede principale è il colon ed i suoi 5 sub-dosha sono: Prana, Udana, Samana, Apana e Vyana.

Pitta composto da fuoco (tejas) e acqua (jala), è il dosha legato alla trasformazione, alla digestione intesa sia a livello fisico (stomaco, fuoco digestivo detto anche agni) che mentale (elaborazione delle emo-zioni). Le sue qualità sono: caldo, untuoso, legge-rezza, sottigliezza, mobilità, nitidezza, morbidezza, levigatezza, chiarezza e fluidità. La sua sede prin-cipale è l'intestino tenue ed i suoi 5 sub-dosha so-no: Pacaka, Ranjaka, Sadhaka, Alochaka e Bhra-jaka.

Kapha composto da acqua (jala) e terra (prithvi), è il do-

sha legato alla coesione, al tener unito, è proprio dei fluidi corporei, lubrifica e mantiene il corpo solido ed uni-forme. Le sue qualità sono: freddezza, umidità, pesan-tezza, grossolanità, stabilità, opacità, morbidezza, levi-gatezza e densità. I suoi cinque sub-dosha sono: Kleda-ka, Avalambaka, Bodhaka, Tarpaka e Slesaka. I dosha consentono di classificare le tendenze psico-fisiche presenti nel corpo e le disfunzioni che ne posso-no derivare. Secondo l'ayurveda le patologie nascono quando si vengono a creare degli squilibri nei dosha (vikriti); l'individuazione degli squilibri in un dosha, corri-spondente alla diagnosi, conducono a trovare i rimedi per ristabilirne lo stato di equilibrio individuale (prakriti) e quindi la guarigione. Le principali cause di squilibrio dei dosha sono tre: il prajna-aparadha, ovvero l'errore dell'intelletto che si

concretizza nel ripetere azioni, tenere atteggiamenti che, pur sapendo intrinsecamente sbagliati, vengo-no perpetuati in nome di desideri o pulsioni materiali;

il kala-parinama, ovvero le oscilla-zioni dei dosha all'interno del gior-no, delle stagioni e della vita; l' asatmyendriyartha-samyoga, ov-vero l'errato uso dei sensi, inten-dendo con questo un uso improprio in eccesso o difetto dei sensi.

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B E N - E S S E R E B Y W W W . E R B O R I S T E R I A W E B . N E T

Con questo numero di Ben-Essere continuiamo il viaggio in uno dei più antichi sistemi medici della terra. Man mano che leggerete que-sto mini corso è imparerete a comprendere le sue potenzia-lità e come in maniera sem-plice può migliorare la vostra

vita, ne diverrete entusiasti come lo sono già milioni di persone nel mondo. Quello che faremo insieme è ca-pire meglio il sistema Ayurveda e come utilizzarlo per noi. Questo breve corso, non potrà sostituire un medi-co Ayurveda un esperto che ha dovuto studiare inten-samente e per molti anni per acquisire quelle profonde conoscenze che gli permettono di donare con L’ayurveda il benessere. In questo numero cominceremo con parlare del dosha Vata. L’ayurveda così come viene tramandata è un sistema molto complesso e utilizza una grande quantità di pre-parati. E’ nello stesso tempo un sistema aperto, se una pianta o un preparato rispondono ai requisiti “Ayurvedici” può essere inserito all’interno di esso. Nell’ Ayurveda lo Yoga, il Mas-saggio e la spiritualità sono fon-damentali come una giusta ali-mentazione e l’utilizzo di prepa-rati. L’utilizzo dei Dosha come con-cetto, una volta ben compreso rende facile applicare le pratiche salutari utili per mantenere una buona salute. La buona salute è il frutto dell’equilibrio della nostra “costituzione Ayurvedica”. In occidente la buona salu-te viene concepita soprattutto come benessere del corpo, per L’ayurveda senza il benessere dello spirito, della mente e del corpo non si può avere una buona salute. Se anche uno solo aspetto del nostro IO e di-sarmonico tutto il corpo ne soffrirà. La “malattia” è solo l’atto finale, la manifestazione che non ci siamo presi sufficientemente cura di noi stessi. Immaginate una bilancia, su di un piatto posate le co-se della vita che alterano in peggio il vostro Dosha e quindi vi fanno stare male. Noi possiamo evitare le cose che ci fanno male? Non sempre è possibile ed allora cosa metteremo sull’altro piatto della bilancia? Le cose che ci fanno bene! Questa è in sintesi L’ayurveda mantenere l’equilibrio, permettere al no-stro corpo di svolgere le sue funzioni senza ostacoli.

La costituzione La parola per costituzione e indicata in ayurveda co-me prakriti (o prakruti ) che significa "natura”, più pre-cisamente è la "forma originale", da pra = inizio e kru-thi = formare. Benché i dosha siano solo tre e le costi-tuzioni solo 7 le variazioni costituzionali sono infinite. Per spiegare meglio il concetto immaginate di avere tre colori, mischiandoli quante tonalità e colori potreste avere?

Il dosha Pitta Lucia Zeno Operatrice Massaggio Ayurveda Pitta è formato dagli elementi ac-qua – fuoco; letteralmente signifi-

ca ciò che produce calore. La sede principale nell’organismo è lo stomaco e duodeno e in generale la parte media del corpo tra torace e ombelico. E’ il principio della termogenesi e del metabolismo, è

l’energia cosmica che fa ardere il sole e le stelle, il fuoco gastrico che digerisce gli alimenti. Nel corpo umano presiede alle funzioni digesti-ve ed endocrine, al metabolismo e alla regolazione della temperatura corporea. Il tipo Pitta ha una corpora-tura media con il tessuto muscolare ben rappresentato, colorito giallo-rossastro, occhi bril-lanti di colore verde o ramato, capelli biondi o ramati, tende precocemente alla calvizie e alla canizie, pelle

morbida ,delicata con nei e lentiggi-ni.

Governa tutte le funzioni della dige-stione e dell’assimilazione. Soffre il clima caldo e suda molto poiché la sua temperatura corporea è elevata. Buona la digestione e ottimo appeti-to, predilige cibi e bevande freschi o freddi. Si pacifica con i sapori dolce,

amaro, astringente. Sonno regolare, carattere forte, deciso, egocentrico, facilmente irritabile e collerico, intelletto brillante e intuitivo. Ha buona intuizione e sa parlare in pubblico anche se spesso è pungente nei giudizi, è preciso e pignolo. Ama circondarsi di cose belle perché ha un grande senso estetico. Pitta equili-brato conferisce sicurezza, intraprendenza, allegria, mente acuta, buona digestione, carnagione luminosa, cordialità. Pitta squilibrato conferisce irascibilità ostilità cattiva digestione, ulcera peptica, collera eruzioni cu-tanee e infiammazioni della pelle, cute giallastra. Il dosha pitta deve evitare lo stress accompagnato da

ira, collera, risentimento, problemi incalzanti, il clima troppo caldo e umido, l’eccessiva esposizione al sole estivo. Per questo agli individui Pitta si raccomanda di non esporsi a tensioni eccessive e di evitare situazioni conflittuali. Consumare regolarmente ghee ha su Pitta un potere riequilibrante.

Evitare l’abuso di sostanze contenenti caffeina ed alcool, consumare succhi di frutta e bevande fresche che controbilancino il grande calore prodotto all’interno del corpo, limitando quindi l’esposizione al

Le sette costituzioni Ayurvediche 1. Vata 2. Pitta, 3. Kapha, 4. Vata – Pitta

5. Pitta – Kapha 6. Vata – Kapha

7. Vata – Pitta – Kapha

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sole e gli ambienti surriscaldati. Praticare yoga o tecniche rilassanti che riducono la tendenza all’irascibilità. Essendo il Dosha Pitta collegato all’organo della vista si raccomanda di non assistere a spettacoli o situazioni violente caratterizzate da aggressività e collera.

Regole alimentari per il dosha Pitta

♦ Consumare i pasti ad orari regolari, privilegiando il pasto di mezzogiorno rispetto a quello della sera.

♦ Consumare alimenti a temperatura ambiente o tiepidi, possibilmente freschi ed appena cucinati.

♦ Evitare le bevande ghiacciate o molto calde.

♦ Evitare cibi industriali, ricchi di additivi e conservanti.

♦ Favorire il consumo di alimenti freddi, pesanti, oleosi.

♦ Preferire i sapori dolce, amaro ed astringente.

♦ Ridurre il consumo di alimenti piccanti, leggeri, asciutti.

♦ Preferire i sapori acido, salato e speziato.

♦ Ridurre al minimo il consumo di bevande alcoliche ed eccitanti

(caffè, tè). Preferire piuttosto caffè d'orzo e tè ayurvedico.

♦ Prendere ogni giorno qualcosa di dolce (marmellate naturali senza zucchero, uva sultanina ecc.).

♦ Prima dei pasti principali prendere una fettina di zenzero fresco con ghee o burro chiarificato e polvere di liquirizia o zucchero di canna.

Condizione di equilibrio di Pitta

Digestione vigorosa Normale regolazione del calore e della sete. Vita eccellente. Colorito buono, aspetto generale sano. Coraggio, allegria. Stimoli intellettuali. Costante attenzione ai valori della verità spirituale, disciplina. Assimilazione efficiente del cibo.

Condizione di squilibrio di Pitta

Digestione insufficiente. Inefficienza nella separazione delle sostanze nutritive dai prodotti di rifiuto. Temperatura corporea irregolare. Vita difettosa. Pelle di colorito variabile, infiammata e di aspetto poco sano. Capelli grigi precocemente. Ansia, irritabilità. Ottundimento delle facoltà raziocinanti. Impoverimento spirituale.

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B E N - E S S E R E B Y W W W . E R B O R I S T E R I A W E B . N E T

Alimenti consigliati per il Pitta Frutta: la maggior parte della frutta dolce, mele, avocado,

cocco, uva, mango, pere, prugne, uvetta, cocomero.

Ortaggi: dolci e amari, carciofi, asparagi, barbabietole, broc-

coli, verdura a foglie, lattuga, cipolle cotte, patate, zucca,

germogli e zucchini.

Legumi: tutti i legumi.

Latticini: siero di latte, ghee (burro chiarificato), formaggio

fresco, latte.

Cibi animali: pollo, uova, coniglio, tacchino e cacciagione.

Cereali: orzo, avena integrale, riso integrale, frumento.

Noci: cocco.

Dolcificanti: quasi tutti i dolcificanti.

Condimenti: coriandolo, cannella, cardamomo, finocchio.

Oli: cocco, oliva, girasole e soia.

Alimenti sconsigliati per il dosha Pitta

Frutta: Tutta la frutta aspra, agrumi, mirtilli

Ortaggi: verdure riscaldanti, barbabietole, cipolle crude, peperoni

piccanti, ravanelli, pomodori, rape.

Legumi: salsa di soia, Wúrstel di soia.

Latticini: latticini, burro, formaggio, panna acida.

Cibi animali: anatra, uova, maiale, molluschi.

Cereali: mais, miglio, avena normale, riso normale.

Noci: nessun tipo.

Dolcificanti: melassa, miele.

Condimenti: niente spezie. acuto

Oli: mandorle, mais, sesamo.

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Page 18: Pubblicazione bennessere ottobre

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B E N - E S S E R E B Y W W W . E R B O R I S T E R I A W E B . N E T

Proprio nel tempo

attuale

è inutile dire

"Non aver paura" o

"Non esser malato".

E' necessario

spiegare loro

perchè hanno paura,

perchè sono malati

e dar loro l'antidoto

(Edward Bach)

Preparazione

I fiori di Bach o rimedi floreali di Bach sono una cura alternativa basata sulla floriterapia ("terapia con i fiori"), ideata dal medico britannico Edward Bach.

Bach sosteneva, al riguardo, la necessità che tale forma di terapia dovesse essere semplice e accessibile a tutti, in quanto secondo lui chiunque avrebbe le potenzialità e le sensibilità necessarie per effettuare autodiagnosi e autopratica. Sosteneva inoltre che la terapia dovesse avere carattere preventivo e scevra di effetti collaterali.

Alla base della

floriterapia di Bach è il principio secondo il quale nella cura di una persona, devono essere prese in considerazione principalmente la prevenzione e la conoscenza dei disturbi psicologici, i quali determinerebbero la sintomatologia. Il singolo fiore, a detta di Bach, curerebbe il disturbo psicologico che ha causato o potrebbe causare un certo malessere fisico. Dietro ogni disturbo fisico ci sarebbe, secondo i sostenitori del metodo, quello che viene chiamato "fiume di energia", originato a livello psicologico (come nel caso della rabbia, che viene scaricata in

modi e zone del corpo differenti); pertanto, ad ogni disturbo psicosomatico, provocato dallo sfogo della cosiddetta "energia", corrisponderebbe, a monte, un ben preciso disturbo emotivo.

Sulla base di tali principi sono stati distinti 38 "tipi comportamentali" di base, ai quali corrisponderebbero 38 fiori e un'acqua di fonte, la cui "energia", secondo tali ipotesi scientificamente indimostrate, sarebbero in grado di curare l'organismo.

fioritura della pianta. I fiori vanno raccolti sul posto, senza essere toccati con le mani e non devono essere bagnati dalla rugiada. Reci-dendoli con delle forbici, si fanno cadere i boccioli in un recipiente di vetro fine da 300 ml, riempito di ac-qua pura, avendo cura di non immergerli completa-mente, ma solo per metà, e di coprire con essi la super-ficie della bacinella. Quindi si lasciano macerare al so-le per 5/6 ore (in Italia, do-ve il sole è più caldo rispet-to al Galles, ne bastano 4); in questo modo il sole tra-sferirebbe la vibrazione propria del fiore all'acqua

Il metodo con cui oggi si estrag-gono le essenze dai fiori è an-cora quello tramandato da Bach stesso. Preparare i fiori di Bach è relativamente semplice: ci sono due metodi che Bach scelse nella preparazione dei suoi rimedi, quello del sole e quello della bollitura. I dodici guaritori e i sette aiuti si prepa-rano col primo metodo, mentre i diciannove assistenti con il se-condo.

Il metodo del sole

Il metodo del sole è molto sem-plice. E’ necessario lavorare in una giornata calda e soleggia-ta, ovviamente nel periodo di

sottostante. Terminato tale periodo, si filtra l'acqua colorata dai fiori con un filtro di carta in una botti-glia da 1 l., e si allunga con una pari dose di co-gnac (o brandy), che serve per la conservazione. Questo composto è chia-mato tintura madre dei Fiori di Bach. Per quanto riguarda Rock Water, il procedimento è un po' dif-ferente. Trattandosi infatti di semplice acqua di una fonte rocciosa, basta rac-cogliere quest'acqua nel solito contenitore (senza toccarla con le mani), la-sciarla per quattro ore al sole e poi allungarla con il

Fiori di Bach … Quando l’anima fà i capricci

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cognac, come prima descritto.

Il metodo della bollitura

Il metodo della bollitura è più veloce. Raccolti i fiori con la stessa metodologia, si portano a casa, dove dovranno essere posti in una pentola di metallo porcellanato, all'in-circa nella stessa quantità del primo metodo ma con un litro e mezzo di acqua. Lasciati bollire sul fornello a gas per circa 30 minuti, si lascerà raffreddare la tintura così ottenuta, aggiungendo poi all'acqua filtrata lo stesso quantitativo di cognac o brandy.

"12 guaritori": ♦ Agrimony (Agrimonia ♦ Centaury (Centaurea minore) ♦ Chicory (Cicoria) ♦ Rock Rose (Eliantemo) ♦ Gentian (Genzianella autunnale ♦ Mimulus (Mimolo giallo) ♦ Impatiens (Balsamina), ♦ Cerato (Piombaggine) ♦ Scleranthus (Fiorsecco, Scleranto o

Centigrani) ♦ Vervain (Verbena) ♦ Water Violet (Violetta d'acqua) ♦ Clematis (Vitalba)

I "7 aiuti": ♦ Rock Water (acqua di fonte) ♦ Wild Oat (Forasacco o Avena selvatica ♦ Heather (Brugo o Erica) ♦ Gorse (Ginestrone) ♦ Olive (Olivo) ♦ Oak (Quercia) ♦ Vine (Vite)

I "19 assistenti": ♦ Holly (Agrifoglio) ♦ Honeysuckle (Caprifoglio ♦ Hornbeam (Carpino bianco ♦ White Chestnut (Ippocastano bianco) ♦ Sweet Chestnut (Castagno dolce) ♦ Red Chestnut (Ippocastano rosso) ♦ Beech (Faggio) ♦ Chestnut Bud (Gemma di Ippocastano

bianco) ♦ Larch (Larice) ♦ Crab Apple (Melo selvatico) ♦ Cherry Plum (Prugno) ♦ Walnut (Noce) ♦ Elm (Olmo inglese) ♦ Pine (Pino silvestre) ♦ Aspen (Pioppo) ♦ Wild Rose (Rosa canina) ♦ Willow (Salice giallo) ♦ Mustard (Senape selvatica) ♦ Star of Bethlehem (Ornitogalo o Latte di

gallina)

I 38 fiori di Bach

I primissimi fiori scoperti da Bach furono i cosiddetti "12 Guaritori", che il medico gallese iniziò prontamente a sperimentare prima su se stesso e poi sui suoi pazienti; gli altri 26 vennero scoperti poco tempo dopo. Bach con-sigliava di cogliere i fiori al massimo della fioritura e nelle prime ore del mattino di un giorno assolato; il fiore, che non doveva essere intaccato da alcunché, veniva depo-sto in una ciotola d'acqua pura e veniva trattato secondo uno dei due metodi riportati nelle opere del medico galle-se. La scienza moderna non riconosce nessuna validità al sistema dei Fiori di Bach, se non quello autosuggesti-vo, definito "effetto placebo", questo perché non è esiste nessuna tecnologia o sistema per analizzare la compo-nente che secondo Bach verrebbe rilasciata nell'acqua, "l’ energia" o "memoria". Il concetto di presunta "memoria dell'acqua" non è mai stato dimostrato speri-mentalmente e quindi non è riconosciuto dalla scienza.

La scienza non può dimostrare l’esistenza di Dio eppure milioni di persone sono convinte che esista, avvengono miracoli e guarigioni che la scienza non può provare.

Come utilizzare i fiori di Bach

Bach aveva una precisa idea, chiunque dove-va essere in grado di utilizzare i 38 fiori. É importante sottolineare che, anche se si do-vesse sbagliare tutto nella scelta dei rimedi, non c'è però alcun pericolo: semplicemente

non accadrà nulla, perchè i Fiori di Bach agiscono solo se trovano qualcosa su cui agire! Comunque è sempre opportuno ricordare che i problemi più seri richiedono l'intervento di un Naturopata o di un esperto. I Fiori di Bach possono essere affiancati ad ogni terapia medica, senza alcuna controindicazione (anche per i bambini, per gli allergici, o durante la gravidanza), migliorando la risposta ai farmaci e ai trattamenti. Va anche segnalata la possibilità di un iniziale breve peggioramento noto co-me aggravamento omeopatico (anche se l'omeopatia non c'entra nulla), dovuto alla riattivazione da parte dei rimedi delle emozioni corrispondenti. Quest'ultimo feno-meno è sempre molto positivo, perchè indica che si è centrato un punto importante, e comunque di solito dopo un pò scompare e iniziano i progressi

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B E N - E S S E R E B Y W W W . E R B O R I S T E R I A W E B . N E T

Abbiamo accumulato

tante ferite, e se non

ne siamo consapevoli

tutte le nostre azioni

diventano reazioni a

quelle ferite. Nella

conoscenza di sé c'è

la fine del dolore e,

quindi, l'inizio della

saggezza.

J. Krishnamurti

Usare i fiori di Bach non è difficile ma è facile incorrere in errori. La prima cosa che dobbiamo sapere è che la nostra mente non ha nessuna voglia di cambiare, quando sentiamo un disagio o stiamo male è questa sofferenza che ci porta a cercare un modo per eliminarla. La nostra mente difficilmente va all’origine del problema ma vede solo i sintomi più manifesti. Immaginate di avere un dente che vi fa male, toglierlo o curarlo sarebbe la cosa giusta ma quanti prendono un antidolorifico e se il dolore sparisce rimandano la cura reale? Quando stiamo male è perché ci troviamo in una situazione molto semplice, noi possiamo agire solo su noi stessi e non sul mondo circostante. Infatti non possiamo cambiare nessuno, il cambiamento vero è un atto volontario. La nostra mente deve adattarsi alle circostanze e scende spesso a compromessi, ma se i compromessi sono troppi allora noi andiamo in crisi perché creiamo un conflitto fra quello che realmente siamo e quello che ci imponiamo di essere. Quando scegliamo i fiori dobbiamo tener presente di non sceglierli con il nostro cervello “razionale” ma con la nostra sensibilità e soprattutto la voglia di cambiare in meglio. Molti dei miei pazienti vengono con delle “ricette” consigliate da riviste o da amici, “prova con i fiori di bach” non lo fanno per cambiare ma sperano in una “pillola magica”

che regolarmente non funzionano, allora si convincono che i fiori di Bach sono solo “acqua fresca”. Esistono molte paure ed i fiori che le affrontano sono diversi. Se il rimedio è sbagliato perché noi non vogliamo riconoscere la nostra vera “paura” la colpa è del fiore che non funziona? Se siamo ansiosi quale è la causa? Prendiamo Agrimony e stiamo apposto ma non funziona, perché? Forse ci siamo focalizzati sul sintomo e non sulla causa. Forse siamo insicuri o dubbiosi (un nuovo lavoro, il nostro carattere ]) quindi dovremmo usare Cerato, una volta “eliminata” la nostra insicurezza l’ansia sparirà! Se non riuscite ad essere obbiettivi lasciatevi aiutare da una vostra cara amica/o o da un parente di cui avete fiducia. Annotate su un foglio le loro osservazioni e poi meditate. ATTENZIONE avete un nemico spietato che vi ostacolerà sempre per il raggiungimento del vostro obbiettivo e si chiama ORGOGLIO, ammettere di essere in errore, di dover cambiare e parliamo di cambiamento vero non della frase “buttata là” e veramente difficile perché mette in gioco la consapevolezza di essere in errore di dover fare delle scelte a volte “dolorose” per voi. Avete due scelte: 1. Rimanere nel vostro disagio che non migliorerà, anzi peggiorerà sicuramente 2. Affrontare le vostre “paure” e risolverle per sempre

Fiori di Bach … Quando l’anima fà i capricci

Ben- Essere di Novembre 2011

I fiori per L’ Apatia

non perdete il prossimo numero

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Come utilizzare i Fiori Di Bach Possiamo raggruppare tutti i fiori in sette aree specifi-che. In queste “spazzi” vi sono diversi fiori che agisco-no su diversi aspetti. I gruppi sono: ♦ Paura ♦ Solitudine

♦ Apatia

♦ Scoraggiamento

♦ Eccesso di Zelo

♦ Ipersensibile

♦ Insicurezza In questa seconda parte vedremo il gruppo dei rimedi della Solitudine, davanti al nome dei fiori c’è un nu-mero, viene normalmente usato al posto del nome del rimedio sulle etichette applicate alla boccetta da 30 ml che viene preparata per la persona. (vedremo in se-guito come si prepara la “miscela” e come si usa).

Heather (Brugo) Erica

Appartiene alla famiglia delle Ericacee e fiorisce da luglio ad ottobre. Lo stesso Bach diceva che Heather è adatto per le persone “attaccabottoni”! E’ essenziale nel trattamento del bisogno ed avidità di affetto, della paura della solitudine. Indicazioni : ricerca dell’autoaffermazione a scapito degli altri - desiderio di essere al centro dell’attenzione - egocentrismo - loquacità eccessiva, incapacità di ascolto, logorrea - crisi di bulimia - malattie nella fase iniziale. Questo tipo di persone sono definite i bambini bisognosi che purché, d'essere al centro dell'attenzio-ne e di non passare inosservati attaccheranno discor-so con chiunque e su qualunque cosa. Il loro interesse è rivolto solo a loro stessi. Magari chiedono come va agli altri, ma appena termi-nata la domanda e senza aspettare alcuna risposta immediatamente si mettono a parlare della loro ultima "sventura" e non smettono più, neanche quando i loro interlocutori, ormai stanchi cercano d'andarsene... so-no persone chiuse in se stesse, difficilmente ascolta-no. Spesso dietro a queste persone troviamo un'infanzia difficile dove non hanno ricevuto risposte ed attenzioni dall'ambiente circostante, ed ora anche se grandi cer-cano in tutti i modi di sopperire alla loro solitudine stando sempre vicini a qualcuno, e allo stesso tempo, come un cane che si morde la coda, s'isolano mag-giormente perché gli altri non riescono a reggerle.

Impatiens (Balsamina o balsamo dell’Himalaya)

Non mi toccare Appartiene alla famiglia delle Balsaminacee e fiorisce da giugno a settembre. Corrisponde alla persona che si trova sola perché i suoi ritmi sono veloci, e ritiene che quelli altrui non sono corrispondenti ai propri. Secondo i tipi Impatiens: gli altri sono tutti troppo lenti, non capiscono immedia-tamente quello che si dice loro, non partono appena il semaforo è verde, ecc. ecc. E’ essenziale nel trattamento dell’ansia di anticipazio-ne, dell’impazienza, dell’iperattività, della fretta, della frenesia, dell’affanno e della tensione mentale estre-ma. Indicazioni : irritazione ed incapacità di sopportare la lentezza degli altri - relazioni affrettate - sensazione di perdita di tempo - bambini irrequieti che non stanno mai fermi. Sindrome ipercinetica (in questo caso, as-sociare Vervain) - soggetti iperattivi, rapidi nel pensa-re, nel prendere decisioni e nell’agire, non sopportano attese, ritardi, disguidi. Preferiscono lavorare da soli, considerando gli altri come un intralcio. Interrompono l’interlocutore mentre sta ancora parlando - tensione muscolare, in particolare a livello della nuca - cefalea muscolo-tensiva - dolore muscolare, crampi, fibromial-gie - vampate di calore - balbuzie.

Water Violet (Violetta d’acqua)

Appartiene alla famiglia delle Primulacee e fiorisce da marzo a giugno. Le persone Water Violet preferiscono la vita tranquilla nella propria casa, nel proprio ambiente. Non amano mischiarsi agli altri, pur essendo molto ricercati per i loro saggi consigli. I tipi Water Violet tendono ad esse-re forti esteriormente quanto in realtà sono fragili inte-riormente Non sono freddi nei rapporti ma sicuramente distacca-ti, spesso per le loro idee originali. La loro solitudine si deve proprio a questa loro scelta di quiete, possono essere facilmente confusi con le persone Mimulus, ma queste ultime rifuggono dagli altri per paura, mentre i Water Violet per distacco. Spesso assumono un atteg-giamento distaccato e freddo, ma hanno desiderio di rapporto con gli altri. E’ essenziale nel trattare l’altezzosità, l’orgoglio, l’intolleranza, il sentimento di superiorità e di orgoglio-so riserbo. Indicazioni : - tensione muscolare doloro-sa, in particolare a livello della colonna- cefalea - man-canza di energia

14 Heather 18 Impatiens 34 Water violet

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B E N - E S S E R E B Y W W W . E R B O R I S T E R I A W E B . N E T

Boccette

pillole

compresse.

Conosciamo

le forme e i

preparati..

Le preparazioni fitoterapiche più comuni

che si trovano in commercio

1) Polveri: - Preparati ottenuti a partire da piante essiccate, che vengono sottoposte ad un processo di polverizzazione diverso da caso a caso in base alla natura della sostanza; essi contengono tutto ciò che e' presente nella pian-ta di origine.

2) Oli essenziali o Essenze: - Sono forme farmaceutiche ottenute per distilla-zione in corrente di vapore o per spremitura di una pianta fresca oppure essicata. Recente-mente è stata messa a punto una tecnica di estrazione basata sui gas supercritici, che dà un prodotto migliore ma molto più co-stoso. L'olio essenziale ottenuto è una miscela di sostanze organiche, spesso volatili, con odore aromatico caratteristi-co e in genere piuttosto penetrante. Gli oli essenziali sono poco stabili: all'aria, alla luce e al calore si ossidano diven-tando scuri, più densi e di odore meno gradevole. Gli oli essenziali sono lipofili, cioè capaci di penetrare anche in tessuti contenenti elevate quantità di sostanze grasse, generalmente liquidi, non solubili in acqua ma solubili nei solventi dei grassi come alcool, etere, cloroformio e nei grassi stessi come olio di mandorle, olio di oliva e/o di semi ecc. La loro lipofilia ne consente la penetrazione nel sangue in quantità significative anche se usati per via esterna. E' ne-cessario accertarsi che gli oli essenziali usati siano purissimi e prodotti quindi da officine farmaceutiche, poichè quelli sofisticati e quelli sintetici possono essere molto più tossici. Recentemente sono stati messi a punto i cosiddetti oli essenziali microincapsulati, che si presentano come una polvere nella quale gli oli essenziali vengono fatti assorbire a particelle di mate-riali inerti. Gli oli essenziali hanno un’azione curativa ottimale, ma possono es-sere facilmente tossici se usati in modo non corretto. Si ottengono in tre diversi modi: a) distillazione in corrente di vapore ( viene usata sia la droga fresca che quella secca). b) spremitura: si usano appositi torchi quando l'olio essenziale è in grande quantità. a) estrazione con solventi oleosi o volatili: si usa questo metodo quando la quantità di olio essenziale presente nelle droga è piccola. 3) Estratti: - Sono delle forme farmaceutiche che si ottengono per evaporazione parziale o totale di soluzioni ottenute esaurendo le droghe secche, con solventi, idonei ad estrarre i principi attivi.

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In base al tipo di solvente utilizzato gli estratti di distinguono in: a) acquosi ( il solvente di estrazione è l'acqua ). b) idroalcolici ( il solvente di estrazione è l'alcool etilico diluito ) c) alcolici ( il solvente è l’ alcool puro ) d) eterei (il solvente è l’ etere etilico ) Classificazione degli estratti: ( fluidi - molli – secchi). a) Estratti Fluidi: sono delle preparazioni liquide che sono solubili in un solvente che, generalmente, è l’alcol etilico. In essi un grammo di estratto contiene i principi attivi solubili di un grammo della droga stessa (rapporto

1:1); sono preparazioni di sicuro affidamento terapeutico, di facile somministrazione e di grande valore pratico.

b) Estratti Molli: di consistenza pastosa, si preparano esaurendo la droga col sol-

vente prescritto di titolo appropriato e facendo evaporare la soluzione fino ad ottenere un residuo che non bagna più la carta senza colla. Hanno definito

rapporto estratto/droga.

c) Estratti Secchi: preparazioni in polvere derivanti dall' estratto flui-do per evaporazione del solvente. L'estratto secco viene titolato in principio attivo (titolazione è un procedimento che permette di valutare con esattezza la presenza e la quantità di sostanza attiva e ne assicura l'efficacia terapeuti-ca); esso contiene tutti i principi attivi presenti nella pianta d'origi-ne; é di sicuro affidamento terapeutico per il suo dosaggio sicu-ro e di facile somministrazione. Può essere somministrato sotto forma di capsule, compresse, cachet o in soluzione.

4) Tinture Madri o Enoliti:

- Preparazioni liquide ottenute dalla macerazione in alcol etilico della

droga fresca appena raccolta; hanno un rapporto droga/solvente, riferito alla droga essiccata, di 1:10.

5) Macerati Glicerinati:

- Soluzioni di fitocomplessi di piante medicinali che si ottengono dalla macerazione delle

parti più giovani della pianta appena raccolte ( gemme vegetali fresche, giovani radici, giovani germogli e /o altri tessuti embrionali in via di crescita) ricchi di auxine, fattori di crescita, giberelline, enzi-mi, proteine e acidi nucleici, in una miscela di acqua, alcol e glicerina; il macerato ottenuto viene diluito nella proporzione di 1:10 ( macerazione decimale -1DH) . 6) Tisane: - Si preparano a partire da piante essiccate ridotte a pezzi più o meno piccoli tramite lavorazioni mecca-niche. Una tisana è composta da una miscela di piante medicinali, tra le quali distinguiamo il rimedio ba-se, composto da una o più piante medicinali la cui azione medicamentosa è quella più importante, l'adiu-vante, rappresentato da una pianta che ha lo scopo di rinforzare l'effetto del rimedio base, il correttivo, composto da una o più piante che hanno la funzione di migliorare il sapore della tisana. Generalmente per preparare un litro di tisana si usano da dieci a venti grammi di piante essiccate, ragion per cui essa rappresenta un medicamento che contiene piccole quantità di fitocomplesso e può quindi essere assun-to, anche abitualmente, senza timore di effetti collaterali. La tisana può essere preparata per infusione, per decozione, per macerazione o anche, in certi casi, per semplice soluzione; questi metodi hanno lo scopo di sciogliere i principi attivi presenti nelle droghe e di separare la soluzione dal residuo indi sciolto. (col termine tisana si designa sia l’infuso che il decotto). Normalmente infusi, decotti e tisane non devono essere conservati a lungo e bevuti al momento della

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B E N - E S S E R E B Y W W W . E R B O R I S T E R I A W E B . N E T

fitoterapiche più comuni che si trovano in commercio

preparazione o entro poche ore da essa, poichè possono fermentare esono facil-mente deperibili. Queste forme farmaceutiche essendo ottenute con un'estrazione acquosa del fitocomplesso, possono essere utilizzate solo se i costituenti del fitocomplesso so-no solubili in acqua. 6a) Infuso: é un tipo di tisana che viene utilizzata per estrarre principi attivi dalle parti più delicate delle piante officinali: fiori, foglie, parti erbacee, usando come solvente l'acqua; si lascia riposare il tutto per alcuni minuti tenendo coperto il reci-piente, si filtra per poi assumerne una o due tazze durante la giornata. La quantità di piante varia tra due a dieci grammi per preparare 1 kg. di infuso. Il tempo di macerazione influisce sul colo-re, sul sapore e sull'attività dell'infuso. 6b) Decotto: é un tipo di tisana che si ot-tiene usando l'acqua come solvente e facendola bollire in acqua, per un tempo più o meno lungo, le parti più coriacee di una pianta, come le radici, la corteccia e i semi, per estrarne i principi attivi. Si con-siglia di portare ad ebollizione a fuoco lento le parti in un pentolino coperto per un tempo variabile da 5 a 30 minuti agi-tando di tanto in tanto. Ad ebollizione conclusa si fa macerare per altri 10-30 minuti, dopodichè si filtra il tutto e il decotto è pronto. Il decotto in genere è usato come bevan-da calda, ma si possono avere anche altri tipi di applicazione. Si adoperano da due a cinque grammi di pianta essiccata per preparare 1 kg. di decotto. Tale metodica di preparazione non deve mai essere applicata a piante contenenti principi attivi volatili. I decotti, come gli infusi, devono essere consumati subito dopo le preparazione, caldi o tiepidi, mai bollenti o freddi. Se il preparato risulta essere troppo ama-ro può essere dolcificato o variamente aromatizzato. 7) Sciroppi: - Preparati da bere che si ottengono fa-cendo cuocere un infuso o un macerato con zucchero, normalmente nella propor-

zione di 0,5 Kg di zucchero per 1 lt di infu-so (o macerato). Per rendere lo sciroppo più gradevole si possono aggiungere so-stanze aromatizzanti. 8) Succhi: l - Liquidi che si ottengono dalla spremitura o pressione delle parti fresche della pianta o dallo scolamento della linfa del tronco. I succhi sono ricchi di sostanze minerali e vitaminiche. Per questo vanno consumati immediatamente dopo la preparazione. Le moderne preparazioni fitoterapiche so-no ottenute a partire dal materiale vegetale fresco e/o essiccato, con metodiche e con l’uso diverso di solventi. 9) Polveri: - Forme farmaceutiche ottenute a partire dalla pianta essiccata, che viene ridotta in polvere tramite macinazione. Esistono polveri semplici (contengono un solo componente) o composte (contengono più componenti). 10) Estratti fluidi: - Preparati a partire da pianta essiccata, messi a macerare in acqua e alcool etilico in grado di estrarre la quasi totalità del fito-complesso presente nella pianta di parten-za. Durante la conservazione esso può lascia-re un leggero deposito sul fondo del conte-nitore. L’estratto fluido è dotato di un grado alcoli-co che oscilla tra i 20° e i 30°C. 11) Estratti secchi: - Si preparano in genere partendo dall'e-stratto fluido, che poi viene fatto evaporare con metodiche sofisticate quali la nebuliz-zazione, fino ad ottenere una polvere finis-sima ed impalpabile, che è rappresentata in pratica solo dal fitocomplesso tipico di quella pianta. Essi sono è assai più con-centrati rispetto all'estratto fluido da cui derivano. Grazie a questa loro concentra-zione e purezza, è possibile procedere alla titolazione, che consiste nel valutare, con tecniche particolarmente sofisticate, non solo la presenza del o dei principi attivi ri-cercati, ma anche di determinarne esatta-

Un pianta

È un concerto

Sofisticato e

Irripetibile

Donato

Dalla

natura

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P A G I N A 2 5

mente la quantità. In questo modo si ottiene un prodot-to di tipo farmaceutico, poichè è possibile determinare le sostanze in essi presenti e di misurarne con preci-sione la quantità, ottenendo così un rimedio standar-dizzato e quindi sempre uguale in ogni lotto utilizzato. La dimensione molto piccola dei suoi granuli lo rende molto biodisponibile, perché ne facilita sia l'assorbi-mento sia l'utilizzazione da parte dell'organismo. Oggi gli estratti secchi titolati e standardizzati sono consi-derati il prodotto fitoterapico migliore, dotato di un’azione curativa ottimale. 12) Tinture madri: - Si preparano macerando la pianta fresca in alcool etilico e acqua; il liquido ottenuto, viene poi diluito con acqua e alcool secondo la proporzione di 9 parti di acqua e alcool e 1 parte di estratto. Le tinture madri sono dotate di un grado alcoolico che in genere è compreso tra i 50 e i 70°C. Durante la con-servazione esse possono lasciare un leggero deposi-to sul fondo del contenitore. Gli svantaggi delle tinture madri sono rappresentati dall'elevato contenuto di alcool e dal fatto che i principi attivi in esse contenuti sono notevolmente diluiti dalla soluzione di alcool e acqua che costituisce la quasi totalità del preparato. Le tinture madri hanno un’azione curativa piuttosto blanda. 13) Macerati Glicerinati: - Si preparano mettendo a macerare le parti più giova-ni di una pianta (gemme e giovani getti ), in una mi-scela di acqua (20%) alcool (30%) e glicerina (50%). Il liquido viene poi diluito con acqua, alcool e glicerina secondo la proporzione di 9 parti di acqua, alcool e glicerina Sono dotati di un grado alcoolico di 30°C. Durante la conservazione è possibile trovare un legge-ro deposito sul fondo del contenitore. Gli svantaggi dei macerati glicerinati sono rappresen-tati dall' elevato contenuto di alcool e dal fatto che i principi attivi in essi contenuti sono notevolmente diluiti dalla soluzione di alcool e acqua che costituisce la quasi totalità del preparato. Nonostante questo i macerati glicerinati hanno un’azione curativa discreta. 14) Succhi di pianta fresca: - Si ottengono per premitura meccanica della pianta fresca, preventivamente frantumata. Essi sono commercializzati sotto vuoto senza l'aggiun-

ta di coloranti o conservanti. Rispetto alla polveri hanno il vantaggio di non aver subito l' essicamento, capace di provocare altera-zioni enzimatiche di alcuni componenti. Questo prodotto è però facilmente deperibile, per cui viene commercializzato sotto vuoto e, una volta aperto, deve essere consumato nel più breve tem-po possibile e conservato al freddo. I succhi hanno un’azione curativa discreta. BIBLIOGRAFIA

J.I.Rodale e collaboratori " Il libro completo dei minerali per la salute" Ed Giunti Martello Staff del Prevention Magazine " Il libro completo delle vitami-ne" Ed Giunti Martello Sheldon Soul Hendler " Enciclopedia delle Vitamine e dei Mine-rali" Ed Tecniche Nuove Adolfo Panfili " Medicina Ortomolecolare" Tecniche Nuove Gayla J. Kirschmann - John D. Kirschmann " Almanacco della Nutrizione " Alfa Omega Editrice Roma Patrick Holford " Guida completa alla nutrizione" Ed. Tecniche NuoLe informazioni sono tratte da "Almanacco della Nutrizione" di Gayla J. Kirschmann e John D. Kirshmann edito da Alfa Omega Editrice VITAMINE DEL COMPLESSO B

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B E N - E S S E R E B Y W W W . E R B O R I S T E R I A W E B . N E T

Ipertensione ... dell’anima Ti senti un po’ strano, vai dal tuo medico. La pompetta del misuratore sbuffa, il medico scruta la colonnina di mercurio e tu scruti Lui. Poi ti guarda “ha la pressio-ne alta! ” Ti snocciola i Guai che ti può causare, poi si siede alla sua scrivania e ti prescrive la “Pillola” della salvezza. Negli ultimi anni è stato ed è questo il modo di controllare l’ipertensione, un trattamento obbligato farmacologico. Qualcosa però stà cambiando e questo approccio è sottoposto a delle importanti verifiche.

Mentre è necessario ribadire che la valutazione e il trattamento di una persistente elevazione dei valori di pressione arteriosa deve essere di competenza del medi-co, non possiamo evitare di segnalare i vari articoli scientifici critici sui mix di far-maci che vengono quasi sistematicamente indicati ai pazienti, spesso senza ne-anche provare a impostare il più semplice dei trattamenti, cioè una alimentazione davvero a basso contenuto di sale (limitando quindi pane, biscotti salumi e for-maggi, e non solo salando un po' meno!). In particolare è necessario evidenziare a chiare lettere che i farmaci antiipertensivi, i farmaci cioè che contrastano la pressione alta e la tengono controllata, possono anche essere sospesi (sotto con-trollo) se la pressione ritrova una sua stabilità. Purtroppo il marketing farmaceuti-co ha fatto passare come convinzione popolare il fatto che una volta iniziati questi prodotti non possono più essere sospesi. Non c'è nulla di più falso.

Inoltre in molti casi è possibile intervenire sulla pressione alta

con prodotti naturali, come il Magnesio e associazioni di mine-rali.

Cos’è la pressione arteriosa?

“La pressione arteriosa è il risultato della spinta del cuore sulla parete delle arterie durante le fasi di attività cardiaca”

E’ la misurazione della resistenze dei vasi al passaggio del flus-so in funzione della contrazione del ventricolo sinistro (sistole) e dal suo rilassamento (diastole). In fase sistolica si rileva il valore massimo di pressione (pressione sistolica o massima), mentre in diastole il valore minimo (pressione diastolica o minima). La pressione arteriosa dipende, perciò, dalla forza con cui il cuore pompa il sangue nel sistema dei vasi arteriosi e dalla

resistenza che essi presentano al flusso; cioè se il mio cuore non ce la fa, cioè se

è insufficiente come pompa, la mia pressione sarà bassa, se, viceversa, i miei

vasi sono ristretti, per esempio per una stenosi (restringimento), la pressione sarà elevata ed il flusso sarà vorticoso e turbolento, talora evidenziabile all’ au-scultazione come un "soffio". In medicina si e stabilito da tempo una serie di valo-ri della pressione arteriosa con valori indicativi tra max e minimo

♦ Ottimale <120 e <80

♦ Normale 120-129 e/o 80-84

♦ Normale alta 130-139 e/o 85-89

♦ Ipertensione di grado I 140-159 e/o 90-99

♦ Ipertensione di grado 2 160-179 e/o 100-109

♦ Ipertensione di grado 3 > 180e/o> 110

♦ Ipertensione sistolica isolata > 140 e <90

Questa è la scienza medica, ma noi parliamo di “medicina naturale” quale conce-

La pressione

arteriosa è il

risultato

dell'energia

totale che

muove il

sangue

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zione ne diamo come Naturopati?

E’ fondamentale non fare guerre di religione, spesso ci dimentichiamo che davanti ha noi non c’è un pa-ziente ma un essere umano con un nome e una vita. Non un oggetto per fare soldi o dimostrare la superio-rità della nostra scienza. Come dicevamo all’inizio non esiste il sistema magico ma delle linee guida e noi dobbiamo impostare e creare la linea personale che dovrà seguire la persona di fronte ha noi. Esisto-no malattie anche molto gravi che causano L’ipertensione ed è fondamentale che ci si rivolga al medico per una diagnosi certa che ne escluda l’esistenza. Una volta accertato che la nostra “pressione Alta” non è causata da una malattia pos-siamo pensare ad attuare un cambiamento.

I rimedi naturali per la pressione L’ipertensione da iperattività è tipica di chi non riesce a rilassarsi e, quando stacca, manda in tilt la circola-zione

Una pentola a pressione, un vulcano, un geyser, non è difficile associare im-magini di tale portata all'ipertensione, che comporta talvolta sintomi quali vampate di calore e di rossore al viso, ronzii auricolari, cefalea, agitazione psi-chica e motoria. I sintomi dell'iperten-sione descritti intervengono spesso durante o subito dopo un'accesa di-scussione, una grande emozione, una delusione, un imprevisto e hanno il sen-so di manifestare l'erompere di emozio-ni generalmente soggiogate dal control-lo razionale. Il vaso arterioso, che deli-mita e spinge il suo contenuto in tutti i distretti corporei, è infatti paragonabile a

una struttura contenitiva, rigorosa, deputata a control-lare quest'energia calda e vitale che altrimenti traboc-cherebbe. Ma quanto più stretto è il controllo su di essa - quanto più, quindi, il vaso si restringe - tan-to più tale energia viene sospinta con maggior impeto, diventando ancor più pressante e manife-sta. La personalità di chi ne soffre Ormai e accertato da decine di studi scientifici (sob!, sob! Era ora purtroppo l’evidenza non basta mai) che la mente e i fattori ambientali sono la causa e il per-sistere di decine di patologie. Adesso riprendendo la “metafora della pentola a pressione” è fondamentale analizzare la nostra vita e come reagiamo ad essa. Quando siamo “sotto Pressione” ci “arrabbiamo spes-so”, e quando vorremo cambiare la nostra vita ma non ci riusciamo non siamo come delle pentole a pressio-ne? Non accumuliamo Energia mentale negativa? Pensate davvero che i sentimenti e le emozioni non abbiano effetti sul vostri muscoli, organi interni e su

tutte le vostre cellule? No? Bene vi invitiamo a leggere su questo numero di BEN-ESSERE due articoli che troverete più avanti “la me-moria dell’acqua” da una ricerca di Masaru Emoto e un articolo - conferenza di Peter Roche de Coppens per approfondire. Torniamo al nostro soggetto principe. Quello che de-scriveremo ora non è il soggetto con crisi “ipertensive” saltuarie ma una persona con una costante valore di pressione arteriosa sopra i valori considerati normali. Dobbiamo fare attenzione ha considerare una altro fattore, che in questo articolo non prenderemo in con-siderazione: Il sovrappeso, causa in molti soggetti

dell’ Ipertensione. Spesso l’ipertensione e causata da una serie di eventi: Disagio sociale, cattiva alimen-tazione, obesità e malattie che spesso sono la conseguenza di questa catena di eventi.

Certamente, non si può dire che i soggetti ipertesi manchino di energia e di spirito di iniziativa: difficil-mente infatti riescono a stare con le mani in mano, ma appaiono a loro agio solo quando sono in piena attivi-tà, che cercano di condurre in tempi rapidi e con la massima efficienza. Anzi, semmai è proprio il momen-to del relax e dell'inattività a procurare loro dei proble-mi e non nascondono il loro fastidio se costretti a ri-manere a casa a leggere o ad ascoltare musica. La loro carica vitale e la loro energia viene spesa an-che lasciando sfogare gli istinti, possibilmente sempre in un ambito ben protetto, in cui sanno di poterselo permettere. Così, non è difficile vedere queste perso-ne scatenarsi in discoteca o allo stadio, o improvvisar-si istrioni in casa di amici, salvo poi rientrare il giorno dopo nello stile serioso improntato all'efficienza e alla professionalità che mantengono sul lavoro. Le cause della crisi ipertensiva La pressione di base di questi soggetti può anche essere solo di poco superiore alla norma; le crisi iper-tensive subentrano infatti solitamente durante o subito dopo un evento emotivo importante, positivo o negati-vo che sia, e rappresentano un tentativo di arginare e limitare le sensazioni vissute. Controproducenti, però, sono tutti i tentativi di "controllare" le proprie e-mozioni: più utile imparare piano piano ad accettarle e a viverle in ambiti sempre più allargati. Le cure fitoterapiche Con tintura d'olivo e infuso di foglie di cardiaca si re-gola il flusso sanguigno e si migliora la diuresi. ♦ L'OLIVO, pianta tra le più caratteristiche della flora mediterranea, è da sempre considerato sotto la diretta influenza del sole: crescendo infatti nelle zone assola-te e caldo-temperate, sembra raccogliere e immagaz-

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B E N - E S S E R E B Y W W W . E R B O R I S T E R I A W E B . N E T

zinare tutta l'energia delle calde giornate estive. Le sue foglie hanno la faccia inferiore, quella che riceve la luce del sole "basso" della mattina e del tardo pomeriggio, opaca e con-cava, adatta quindi ad accoglierla e ad amplificarla, men-tre la faccia superiore, quella che riceve il sole delle ore più calde, lucida e convessa, riflette la luce, smorzan-done l'effetto. La singolare capacità dell'olivo di rego-lare la quantità di luce e di calore che lo investe sembra rendere ragione della sua efficacia nell'e-quilibrare la pressione del sangue, che al pari del sole, smista calore ed energia in tutto l'organismo. Per queste sue caratteristiche, l'olivo appare par-ticolarmente indicato a personalità dalla chiara impronta "solare", dinamiche, energiche, raziona-li, volitive, ma anche dotate di una forte carica emozionale: in una parola, le classiche "teste cal-de". Le dosi di questo rimedio sono molto variabili, in funzione del tipo di somministrazione, dell'entità del disturbo e della sensibilità individuale. Meglio pertanto incominciare con dosi medio basse e au-mentare o diminuire secondo necessità: 15-20 gocce di estratto fluido o 30 di tintura madre 2-3 volte al gior-no sono di solito già sufficienti nei casi di ipertensione lieve; la cura di mantenimento può consistere in 5-10 goc-ce d'estratto fluido la sera. ♦ La CARDIACA deve il suo effetto anti-ipertensivo sia alla sua azione, diuretica che alla capacità di diminuire la frequenza delle pulsa-zioni cardiache, rafforzandone la contrazione e di calmare il sistema nervoso. Una delle migliori forme di somministrazione è l'infuso: basta porre una manciata di pianta secca in mezzo litro d'acqua bollente, da lasciar riposare per una decina di minu-ti; se ne possono assumere 2-3 tazze al giorno.

L'omeopatia Belladonna e Sulphur smorzano i "bollori" ♦BELLADONNA è indicata per un soggetto sanguigno ed esuberante la cui caratteristi-ca fondamentale è quella di ammalarsi di colpo mentre è in piena salute. Tutti i disturbi di cui soffre raggiungono in pochissimo tempo il "livello massimo"; altrettanto rapida-mente poi i sintomi cessano. Ci possono essere palpitazioni cardiache, con pulsazioni deboli e respiro affannoso o la sensazione che il cuore stia diventando troppo grande. Quando sta male, Belladonna si mette a riposo, cercando di stare al caldo, di evitare rumori, luce e movimento. ♦SULPHUR è il rimedio per chi è intollerante a qualsiasi forma di calore: tutti i disturbi sono peggiorati dalle alte temperature (della stanza, del letto, dell'acqua); solo il cibo sfugge a questa regola. Infatti il cibo bollente e lo stare sdraiato sono le due uniche con-dizioni in cui i sintomi migliorano. La caratteristica mentale più peculiare del tipo Sulphur è la fantasia inesauribile di cui è dotato. Soffre di vampate di calore, sudorazione profusa, capogiri, nausea, svenimenti, palpitazioni. I rimedi si assumono alla 5 CH, 5 granuli 2 volte al dì. I rimedi floreali di Bach Vervain, Vine e Impatiens per chi vive "di corsa"

Ognuno valuti

con la propria

coscienza e

intelligenza le

informazioni

consigliatevi

sempre con il

vostro medico ..

Le piante non

sono farmaci ma

dei complementi

di aiuto al

raggiungimento

del benessere

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♦ Vervain è indicato in caso di iperattività, impossibilità di fermarsi e di rilassarsi; aiuta le persone che vivono sempre "di corsa".

♦ Vine si consiglia alle persone incapaci di mettere in discussione le proprie opinioni, semplicemente perché si ritengono ineccepibili. Si rischia però l'intransigenza e un'estrema tensione interiore, che si

riverbera sull'intero organismo. ♦ Impatiens è adatto a chi non tollera intoppi di qualunque natura, che anzi possono portarlo ad autentici scoppi d'ira. Si tende a portar via di mano agli altri quanto stanno facendo per terminarlo nel tempo più breve e nel modo migliore. Posologia: versare 4 gocce del rimedio prescelto in una boccetta da 30 ml con contagocce riempita con acqua naturale e 2 cucchiaini di brandy. La dose è di 4 gocce 4 volte al giorno lontano dai pasti per 3 settimane. Fin qui abbiamo parlato di ricorso a dei “medicamenti” per aiutare il nostro corpo a ripristinare la normalità. La cosa fondamentale, quella che nessuno fa è rendersi conto di una fattore (lo citerò in ogni articolo e in ogni occasione possibile) il nostro sistema e programmato per avvi-sarci delle anomalie. Chiunque sa che se si accende una luce rossa sul cruscotto dell’auto qualcosa non va. Se lampeggia la spia della benzina vuol dire “fermati e fai rifornimento” ma quando il nostro corpo ci invia segnali evidenti che ci stiamo comportando in maniera errata

cosa facciamo noi? La cosa più stupida al mondo “svitiamo la lampadina” così la lucetta che ci dice “fai benzina non si vede più” e quindi non serve far benzina, senza sintomo (lucetta) la ben-

zina cè!

Una nuova vita.. Un nuovo pensiero

Non si può pensare di stare bene senza chie-

dersi perchè si sta male. Se la specie umana è soprav-vissuta a 5.000 anni di storia senza ospedali e “Dottori sapienti” forse il nostro corpo ha una intelligenza che noi non conosciamo. Forse la nostra mente più interiore sa risolvere e guidarci alla buona salute, basta ascoltarla. E’ quello che hanno fatto nel passato, pensatori, filosofi, saggi.. Ascoltare il nostro corpo e ascoltare l’universo intorno a noi. Non dobbiamo cambiare i nostri sogni ma il modo in cui arrivarci. L’approccio olistico pone il paziente di fronte a tutti que-gli aspetti della propria vita che possono in qualche mo-do aggravare la sua condizione morbosa e lo sprona ad operare effettivi mutamenti, siano essi sul piano pratico e materiale (alimentazione, lavoro, attività fisica, ritmi sonno/veglia, ecc.) sia su quello più interiore e umano (meditazione, yoga, arte, lettura, spiritualità, rapporti so-ciali, ecc.). Quindi, l’approccio naturale all’ipertensione è necessariamente “integrato” e non si affida al solo far-maco. Quali mezzi usare per riappropriarci del nostro Io? La Meditazione è in grado di abbassare la pressione agendo sul nostro equilibrio interno lasciando spazio al sentire il nostro corpo Yoga In generale gli studi dimostrano che le persone che praticano lo yoga sono meno ansiose, più resistenti allo stress, hanno la pressione più bassa e le funzioni cardiache e respiratorie più efficienti. Quindi, senza dub-

bio lo yoga può giocare un ruolo importante nel trat-tamento e nella prevenzione dell’ipertensione Addi-rittura è stato dimostrato che lo yoga può ridurre la pressione in modo significativo in pochissimo tempo L'alimentazione I vegetariani affermano che la loro dieta aiuta a curare e prevenire l’ipertensione, così come effettivamente proverebbero alcuni studi. Tut-tavia, c’è il sospetto che non sia tanto l’esclusione della carne e dare risultati positivi, ma piuttosto lo stile di vita complessivamente più salutistico (health conscious) che molti vegetariani seguono: consumo di alimenti bio, molta frutta e verdura, cure naturali, ricerca di armonia e ambienti meno inquinati, tecni-che di rilassamento, meditazione, ricerca e pratiche spirituale, ecc. Non si tratta quindi di confrontare un qualsiasi campione di popolazione che mangia car-ne con uno che non la mangia, ma di prendere in considerazione un gruppo molto selezionato dai con-sumi e stile di vita consapevoli che di fatto enficia totalmente i risultati di questi studi. Quello che con-ta, quindi, non è escludere o meno la carne, ma piuttosto curare lo stile di vita nella sua globali-tà. Per quanto riguarda il consumo di proteine poi, il mito per cui un loro eccesso sia la causa dell’ipertensione è del tutto privo di fondamento, così come dimostrato da alcuni studi. Una cosa è certa, l’ipertensione si associa molto spesso al sovrappeso e quindi una dieta s’impone quasi sempre. Si calcola che ogni kg perso abbassi la pressione di 1 mm Hg. Oggi giorno, il vero peri-colo si nasconde in una alimentazione troppo ricca di carboidrati e non di grassi e proteine. Il consumo eccessivo di carboidrati mantiene alti i livelli di insulina nel sangue e danneggia i vasi.

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IL mistero della memoria

dell’acqua

Tutti hanno almeno una volta sentito parlare del’ omeopatia ma pochi sanno cosa siano e cosa c’è nei suoi “medicamenti” Il con-cetto fondamentale e il fatto che l’acqua ha una memoria. E’ tra-mite la memoria dell’acqua che l’omeopatia a altre medicine vibrazio-nali come i Fiori di Bach sono efficaci per la cura di disturbi e/o malattie. Infatti, nei granuli di un qualsiasi pro-dotto omeopatico, non c’è il principio attivo, la molecola della sostanza a cui il principio richiama il suo nome, ma la sua "vibrazione" e questo tramite un sistema di diluizioni e dinamizzazioni (agitazione vigorosa) dell'acqua. Dall’equipe di Masaru Emoto. "La Terra, chiamata anche il Pia-neta d'Acqua, è coperta per il 70% della sua superficie di ac-qua, la stessa proporzione pre-sente in un corpo umano. Ogni cristallo d'acqua porta in sé un'informazione. Più precisamente, la geometria del cristallo è l'informazione stessa che si cristallizza. L'acqua, attraverso la crea-zione e la contemplazione dei suoi cri-stalli, rende possibile un dialogo con l'uomo, elevando la sua consapevolez-za." Masaru Emoto Nato nel 1943 in Giappone, Ma-saru Emoto ha cominciato nel 1984 le sue ricerche approfondi-te sull’acqua, dopo aver incontrato il bio-chimico Lee H. Lorenzen, inventore della “microcluster water” (un’acqua energetizzata avente effetti terapeu-tici). Dopo aver messo a punto la sua tecni-ca di refrigerazione, cominciò ad esa-minare e fotografare diversi tipi di ac-qua, come l'acqua dell'acquedotto di diverse città del mondo, e quella prove-niente da sorgenti, laghi, paludi, ghiac-ciai. Quindi gli venne l'idea di esporre l'acqua alle vibrazioni della musica, delle parole (pronunciate o anche sol-tanto scritte sulle bottiglie dei campioni d'acqua) e persino dei pensieri. I risultati dei suoi esperimenti mostra-

La pelle impura del

viso è un vero

pasticcio: ecco

inaspettatamente

brufoli, punti neri,

foruncoli che ci

attaccano qua e là,

ma per fortuna ci

sono dei rimedi

naturali che

possono intervenire

per aiutarci a

risolvere il problema

e a prevenire

un'antiestetica zona

“T”unta e lucida!

no, che i cristalli d’acqua, così trattata, cambia-no struttura a seconda dei messaggi che ricevo-no. L'acqua trattata con parole "positive" forma dei cristalli bellissimi, simili a quelli della neve;

l'acqua trattata con parole "negative" in-vece, reagisce, creando forme amorfe e prive di armonia geometrica. Le immagini dei cristalli sono talmente impressionanti che Masaru Emoto ha deciso di renderle disponibili a tutte le persone interessate, attraverso la pubblicazione di numerosi

libri e attraverso conferenze che tiene in tutto il mondo. Ora, a distanza di quasi 20 anni, un altro scien-ziato, il giapponese Masaru Emoto ha dimo-strato di nuovo e molto più eloquentemente tra-mite fotografie, che l’acqua possiede una me-moria. Lo possiamo leggere nella sua principale opera “La risposta dell’acqua” e anche "Il

miracolo dell'acqua".

Emoto porta l’acqua a 20 gradi sotto zero. Poi, lentamente, ricomincia a far salire la temperatura dell’acqua ghiacciata e quan-do essa giunge a -5 si cominciano a vede-re i cristalli dell’acqua la cui forma assomi-glia a quella dei fiocchi di neve, ha cioè

una natura esagonale. Emoto ha così analizzato centinaia di campioni di acqua; l’acqua pulita ha un cristallo perfetta-mente formato, l’acqua inquinata può anche non mostrare alcun cristallo, altrimenti, con in-quinamento medio, il cristallo che si forma al suo scogelamento è parziale. Le sue ricerche sono andate ben oltre questo

ed ha cominciato a fornire all’acqua “informazioni” per poi vedere cosa succe-deva ai suoi cristalli. Bene, l’acqua “registra” tutto quello che le sta attorno: le energie sottili dell'acqua! Se campioni di acqua distillata vengono

messi nel mezzo di una stanza con della musi-ca classica, poi vengono congelati a - 20°, quando dopo la temperatura viene portata a -5°, i suoi cristalli saranno in un certo modo e cioè belli e netti, se viene messa musica rock, in un altro modo e se viene messo l’heavy metal, in un altro modo ancora, cioè non si formano. Non solo, se la stessa campionatura d’acqua viene posta su di un foglio con sopra riportata la paro-la “amore”, il cristallo che poi si formerà sarà uno splendido cristallo perfettamente marcato e formato, se invece viene posta una scritta con un sentimento negativo come “odio”, il cristallo verrà in maniera completamente diversa o potrà anche non formarsi. Vi è una similitudine tra i bei cristalli e quelli che

Masaru Emoto

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Peter Roche de Coppens ha dedicato gli ultimi cinquant'anni della sua vita agli studi di spiri-tualità, al risveglio della consa-pevolezza spirituale, all’educazione e alla salute oli-stica.

La Grande Ricerca della Medicina olistica del Futuro. Tratto da un articolo di Peter Roche de Coppens, Ph.D. Sugli effetti delle emozioni e pensieri sul corpo Abbiamo tolto alcune parti per renderlo più corto lo puoi leggere integrale su http://www.cittadinocanadese.com/decoppens/Italian/html/L%27effetto%20PlaceboFMT.htm

La prima e piu’ importante tra tutte le conoscenze in quanto fonte e matrice di tutte le altre, e’ la conoscen-za di se’, la conoscenza della natura, della coscienza e del comportamento umano. Questo gli antichi greci l’avevano ben capito quando scrissero “Gnothi Seau-ton” (Conosci te Stesso) sui loro templi piu’ importanti. Dopo oltre 50 anni di studi, ricerche e riflessioni, ho scoperto certe intuizioni ed idee-forza fondamentali, le piu’ importanti delle quali sono:

• L’uomo rappresenta il piu’ grande mistero e tesoro che esista in quanto e’ la sintesi di tutto cio’ che esiste ed il punto d’incontro di tutte le dimensioni; egli e’ ancora un essere incompleto in evoluzio-ne].

• La nostra visione o concezione della natura umana agisce come l’asse assiologico che determina tutte le nostre teorie e paradigmi pratici, in parti-colare quelli che si applicano alla salute, alla ma-lattia ed alla guarigione cosi’ come al paradigma medico. Praticamente parlando, tre sono le visioni fondamentali della natura umana: homo simplex (l’uomo dotato di una sola una natura, quella fisi-ca), homo duplex (l’uomo dotato di due nature, fisica e psichica) e homo triplex (l’uomo dotato di tre nature, fisica, psichica e spirituale); questo

significa che possiamo vedere l’uomo come una macchina, come un organismo biopsichico o come un essere psicospirituale. Oggi (fine del 20° ed inizio 21° secolo) stiamo cambiando di paradigma il quale porta dalla visione dell’uomo come “macchina” ad organismo biopsichico e, per alcu-ni, anche da organismo biospsichico a essere psi-cospirituale.

• Quello che noi chiamiamo “realta’” e “verita’” e’ sem-pre, sia che ne siamo consapevoli o no, una fun-zione del nostro livello di coscienza e di esse-re. La tradizione spirituale ha sempre asserito ed insegnato che la creazione dell’uomo e del mondo passa attraverso sette fasi o stadi ben distinti... e quindi che esistono sette livelli di coscienza e di essere, tipi di persona e livelli di evoluzione. L’immagine di base qui e’ quella dello sviluppo biologico dell’uomo: egli nasce come bebe’, cre-sce e diventa bambino e poi adolescente, giovane adulto, adulto, adulto maturo e vecchio. Ma questo si puo’ applicare non solo a livello biologico (biopsichico) ma anche umano (psicosociale) e spirituale (psicospirituale). Se non sbaglio, oggi il grande passaggio e’ fra la fase umana e quella spirituale dove diventa essenziale attivare la propria intuizione e risvegliare la propria co-scienza spirituale.

• In sostanza e conclusione, questo implica scoprire

e studiare la relazione che esiste fra il corpo (il soma), la psiche e l’anima. Specificamente, que-sto significa studiare il potere creativo o di-struttivo dei nostri pensieri, emozioni, senti-menti, aspettative, suggerimenti, parole e stati d’animo... e cio’ sottintende il famoso “effetto pla-cebo” dove una persona pensa ricevere un rime-dio (che in realta’ non riceve) e dove qualcosa succede anche se l’unico elemento causale e’ co-stituito dai suggerimenti dati e dalle aspettative del paziente, cioe’ dalla componente psichica e vitale.

La medicina convenzionale, l’allopatia o cosi’ detta ” medicina scientifica” (pur rimanendo ancora piu’ un’ “arte” che una “scienza”) e’ focalizzata essenzial-mente sul corpo fisico che studia e sul quale inter-viene tramite l’anatomia, la fisiologia e la biochimica. Questo tipo di medicina o “paradigma medico” corri-sponde al 3° livello di coscienza e di essere di una persona secondo la mia teoria dell’Uomo Grattacielo (per piu’ dettagli vedi i miei libri L’Uomo Grattacielo, La Natura Umana e Medicina Differenziale e Qualitativa, Guna, 2007) il quale e’ il livello dominante alla nostra epoca, almeno nei paesi cosiddetti “sviluppati”. I suoi esperimenti e conclusioni si basano sul criterio fonda-mentale dell’effetto doppio-cieco (double-blind study) dove si distingue chiaramente un impatto ed effetto obiettivo, fisico, e misurabile da quello soggettivo psi-chico e qualitativo basato sulle credenze e dichiarazio-ni aneddotali del paziente, sulle sue emozioni, pensieri ed aspettative. Qui incontriamo pero’ un paradosso ed un’incognita.

invece non si formano o stentano a formarsi; i bei cri-stalli avvengono in presenza di acqua pulita, di musica classica o musica in genere armoniosa, di parole amo-revoli; i cristalli malformati avvengono in presenza di acqua inquinata, di heavy metal, musica piena di rab-bia, di parole con sentimenti negativi. L’inquinamento si comporta alla stesso modo della vibrazione dell’odio e della rabbia. L’esperienza più eloquente è osservare i cristalli con

i vostri occhi dalle fotografie scattate

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B E N - E S S E R E B Y W W W . E R B O R I S T E R I A W E B . N E T

Come e’ possibile che studi statistici dimostrino in modo incontrovertibile che circa il 35% di tutte le guarigioni ottenute, sia dalla medicina convenzio-nale che da quella alternativa o semplicemente dall’azione autocurativa del corpo e della psiche del paziente, siano dovute all’effetto placebo? E’ pro-prio per questo che sempre di piu’ certi medici (e la medicina alternativa ed integrativa in particolare) sug-geriscono che tale “effetto placebo” occupera’ un po-sto fondamentale e giochera’ un ruolo determinante nella medicina del futuro. Ora vediamo un po’ che cosa e’ questo famoso “effetto placebo” il quale pro-viene dalla dimensione psichica del paziente ed e’ ancorato nella suggestione. i pensieri, le emozioni, lo stato d’animo e le parole o verbo hanno un impatto e conseguenze minimi, insi-gnificanti, sul loro corpo e sulla loro vita. Possono dire, sentire e pensare un sacco di cose, anche le piu’ insensate, negative e distruttive senza genera-re alcun impatto obiettivo rilevante e misurabile (anche se, a lungo andare e sui piani piu’ sottili, crea-no comunque un impatto e conseguenze negativi). Questo si applica pero’ anche a livello positivo; queste persone possono pregare, chiedere ed affermare un sacco di belle cose senza che tutto cio’ abbia un im-patto significativo e misurabile nella loro vita. Queste persone possono meditare, cantare ed invocare tutti i nomi di Dio, dei santi e dei saggi; affermare e ripetere di essere in perfetta salute, di essere guariti al mo-mento stesso, senza che cio’ abbia un impatto ed ef-fetto obiettivo e misurabile. Possono anche bestem-miare ed adoperare le parole piu’ brutte, dire del male del prossimo, fare dei pettegolezzi e criticare tutto e tutti senza che questo abbia un impatto obiettivo, so-stanziale e misurabile. A prima vista, questo potrebbe portarci a pensare (come fanno parechie persone e teorie scientifiche) che i pensieri, le emozioni, lo stato d’animo, le cre-denze, suggestioni e le parole hanno solo un impatto soggettivo e psicologico sulle persone stesse che li producono e li adoperano e su chi le ascolta, pero’ senza alcun effetto obiettivo e misurabile a livello fisi-co. Che questi rappresentino dunque uno sfogo per-sonale ed eiaculazioni anodine! Esiste pero’ anche il “rovescio della medaglia” e delle conseguenze oppo-ste con tanti insegnamenti e spiegazioni in merito. Ci sono sempre stati santi e guaritori autentici che esortano i loro pazienti e discepoli ad avere fede, a pregare e a focalizzare la loro mente, il loro cuore e la loro volonta’ su cose vere, buone e belle... e a non nutrire il negativo! Questo vale in particolare per la salute, la guarigione e la gioia dove i pensieri, le emozioni e le parole, il verbo e la fede della perso-na hanno un impatto sostanziale e misurabile, quasi istantaneo, che sfiora persino il “miracoloso”. In tutte le Sacre Scritture e nella mag-gior parte degli insegnamenti delle religioni e di profeti e persone illuminate dalla grazia, troviamo una gran-de varieta’ e quantita’ di ammonimenti, di esortazioni a pensare, sentire ed esprimere pensieri, emozioni e parole positivi che evochino la salute, la guarigione ed il benessere, focalizzandoli e orientandoli sul bello, il

buono ed il vero. Essi ci chiedono di dirigere la nostra attenzione, di riflettere e meditare sulle virtu’ quali la pazienza, l’umilta’, la prudenza, il perdono, il coraggio, la gioia, ecc. Come possiamo spiegare questa contrad-dizione fondamentale e cosa possiamo imparare sull’effetto placebo in particolare e sul potere e la di-namica dei pensieri, delle emozioni e delle parole in generale? Prima di rispondere a questa domanda, fondamentale per questa conferenza, vorrei evocare ed analizzare brevemente un altro paradosso e con-traddizione che troviamo nella vita spirituale di una persona direttamente collegati al nostro discorso ed interrogativo: mi riferisco ai paradossi ed alle contrad-dizioni fondamentali della preghiera, della sua natura, dinamica, manifestazioni e contributi. Nella preghiera troviamo la stessa situazione con le seguenti conseguenze contradditttorie: millioni di per-sone pregano... anche parecchie ore al giorno... e non succede niente, non cambia niente; loro non vedono, non sentono e non provano nulla e quindi pensano che non sia successo nulla anche se hanno fatto il loro dovere religioso o famigliare! Alcune persone pregano ed immediatamente registrano un cambia-mento soggettivo, psicologico all’interno del loro esse-re e della loro coscienza. La mente diventa piu’ chia-ra, ispirata e riesce a fare connessioni, a stabilire cor-rispondenze e a capire cio’ che prima non capiva. Il cuore s’infuoca e le emozioni, sentimenti e motivazio-ne s’intensificano mentre prima non si avvertiva quasi nulla o solo cose negative. Infine anche la volonta’ e la vitalita’ si vivificano e s’intensificano. Quindi, a que-sto livello, esistono un impatto e delle conseguenze sostanziali ma a livello personale, soggettivo ed inte-riore. Ma esiste anche una terza possibilita’ dove poche persone pregano con un impatto e conseguenze note-voli anche per il mondo a livello obiettivo, materiale ed esteriore! Qui il cambiamento prodotto dalla preghiera non solo esiste e puo’ essere osservato e studiato, ma si verifica non solo a livello soggettivo ma anche obiettivo. Ora la domanda fondamentale e’: come puo’ esattamente la stessa cosa produrre nel primo caso alcun impatto o cambiamento; nel secondo caso, un cambiamento ed impatto strettamente interiori, sog-gettivi e psicologici, mentre nel terzo caso si verifica-no un impatto e cambiamento esteriori, obiettivi e ma-teriali nel mondo? Per tutti e tre i casi la risposta o chiave di lettura e’ la stessa e molto semplice. L’impatto e le conseguenze dei nostri pensieri, delle nostre emozioni e delle nostre parole, del verbo, sono una funzione del nostro livello di coscienza e di esse-re! Ad un basso livello di coscienza e di essere i no-stri pensieri, le nostre emozioni, affetti, sentimen-ti, stati d’animo e parole hanno poca forza vitale e vivificatrice e quindi non riscono a manifestare nel mondo fisico o nel nostro corpo biologico cio’ che essi rappresentano! L’elemento “motore” o creatore, sia in positivo che in negativo, e’ mini-mo. Mentre quando riusciamo a trasformare ed elevare il nostro livello di coscienza e di essere,

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quindi a crescere ed evolvere, questa forza vitale e vivificatrice, questo potere creativo o distruttivo, aumentano considerevolmente. Quindi, quello che potevamo permetterci ad un livello di coscienza infe-riore non possiamo piu’ permettercelo ad un livello superiore che richiede piu’ purezza e disciplina! Riflettendo su questo processo ed insight, penso che non a caso troviamo questa differenziazione a secon-do del nostro livello di coscienza e di essere. La prov-videnza divina, nella sua infinita saggezza, sapeva benissimo cio’ che faceva quando ha creato l’uomo ed ha decretato questo principio... altrimenti, se cosi’ non fosse stato, potete immaginare la confusione, il caos ed i conflitti che creerebbero i pensieri, le emo-zioni e le parole negativi per la maggior parte delle persone! Ora per me questo significa due cose molto importanti: innanzitutto, quando trasformiamo ed ele-viamo la nostra coscienza, quando cresciamo ed e-volviamo non possiamo piu’ permetterci lassismo, negativita’ e mancanza di educazione che caratteriz-zano in particolare il periodo dell’adolescenza... e la societa’ alla fine del 20° ed inizio del 21° secolo. Specificamente, non possiamo piu’ dire qualsiasi co-sa, proferire invano il nome di Dio o anche quello di vari santi, fare pettegolezzi, criticare o dire malignita’ sugli altri e sprofondare nel negativismo... se voglia-mo evitare di ammalarci, di perdere la fede, la spe-ranza, la coerenza e di creare tanto caos e conflitti nel mondo! Guidati dalla forza psichica e spiritua-le che abitano in noi e che crescono con il tempo, siamo obbligati a fare molta piu’ attenzione a quel-lo che pensiamo, sentiamo e diciamo, ai nostri pensieri, emozioni, aspettative e parole piu’ im-portanti ed a quello che suggeriamo agli altri. Ab-biamo a nostra disposizione una “spada a doppia lama”: la nostra psiche puo’ creare o distruggere, portare la salute e la guarigione oppure la malatti-a, la vita o la morte, in quanto abbiamo sempre il libero arbitrio ...cioe’ la facolta’ di scegliere il posi-tivo o il negativo. A livello della nostra salute, fisica e psichica, e quindi per la medicina, questa realizzazione e principio han-no implicazioni molto serie che richiedono decisamen-te un cambiamento di paradigma... e che ci riportano al nostro soggetto, l’effetto placebo. Dimostrano come la nostra vita psichica (i nostri pensieri, emozioni, sen-timenti e parole) abbiano un impatto ed effetti differen-ziali sul nostro corpo e psiche, sugli altri e sul mondo! Questo impatto ed effetti sono “differenziali” in quanto rappresentano una funzione del nostro livello di co-scienza e di essere la cui forza ed intensita’ aumenta-no quando noi innalziamo il nostro livello di coscienza. Una prova molto semplice, tangibile ed empirica (ma anche limitata in quanto dimostra solo alcuni e non tutti gli effetti dei nostri pensieri, emozioni e parole) e’ quella della memoria dell’acqua come e’ stata osservata e studiata dal Prof. Masaru Emoto. Da parecchi anni, il Prof. Emoto studia la “memoria dell’acqua” congelando un campione d’acqua dopo averlo sottoposto ad un certo stimolo e fotografando i cristalli che si formano. Questo campione puo’ essere costituito o d’acqua pulita, o inquinata o benedetta,

oppure anche d’acqua di sorgente sacra come quella di Lourdes; lo stimolo al quale viene sottoposto puo’ essere le parole di un certa persona o una determina-ta musica, ecc. In tutti i casi vediamo che l’impatto psichico lascia tracce empiriche che si possono vede-re e fotografare facendoci riflettere sull’importanza di quello che noi pensiamo, sentiamo, diciamo e faccia-mo (per maggiori dettagli vedi il Diaporama in allega-to). Anche la fotografia Kirlian e la Aura imaging sono tecniche specifiche che ci permettono di osservare cio’ che persone come i sensitivi ed i chiaroveggenti hanno sempre saputo e visto; cioe’ che le energie psichiche creano forme pensiero ed emotive, de-gli “elementali”, che poi acquistano una vita ed influ-enza obiettive esercitando un impatto e determinando conseguenze sulla nostra psiche, il nostro corpo ed il nostro mondo. Anche la tradizione spirituale ha sempre asserito ed insegnato la stessa cosa, in oriente come in occiden-te, da Budda a Gesu’ e da San Paolo ed i Padri della Chiesa a Bruno Groening e Maitre Philippe de Lyon; cioe’ di focalizzare la nostra attenzione, di pensare e riflettere (e dunque “nutrire” o vivificare) cio’ che e’ buono, vero, bello e sano piuttosto che i loro contrari. Mentre nel passato questa rimaneva una credenza particolare ristretta ad una piccola elite, al giorno d’oggi e sempre di piu’ mentre ci inoltriamo nel futuro, diventera’ una necessita’. Oggi abbiamo sia la teoria per spiegare questo in modo razionale e coerente che gli approcci e le metodologie (le cristalizzazioni di E-moto, la fotografia Kirlian, e le conclusione della fisica quantistica) per convalidare tutto cio’ anche a livello empirico! E’ la forza vitale (Vis Vitalis) a controllare il processo di guarigione e la salute della persona. A sua volta, questa forza vitale ha un doppio feed-back loop: in basso con il corpo fisico ed in alto con i pensieri, emozioni e stati d’animo. E’ per questo che sempre piu’ medici dicono oggi che “l’esaurimento e’ la madre di tutte le malattie” cosi’ come “la depressione e’ la radice di tutte le patologie”! Non solo la tradizione spi-rituale, ma anche la sociologia ha sempre riconosciu-to questo fenomeno quando diceva che “una cosa esiste effettivamente, anche se non possiamo veder-la, se essa crea effetti e conseguenze soggettive ed obiettive che possiamo studiare”. Diceva anche che “se una persona crede in una certa cosa o valore al punto di agire come se davvero esistesse, allora creera’ questa cosa a livello esteriore ed obiettivo!” Piu’ specificamente, esiste una relazione molto stretta tra i pensieri, emozioni, credenze ed aspettative di una persona. Questo significa che le nostre credenze, suggerimenti, pensieri e sentimenti hanno un impatto diretto, immediato, e crescente sul nostro sistema immunitario, ormonale, nervoso e circolatorio ed, at-traverso questi sistemi, sulla nostra salute, malattie e processo di guarigione, sulla nostra psiche e corpo,

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(medicinali, prodotti chimici, alcool, alimenti) o d'origine propriamente fisiologica, come tossine da batteri intestinali, sottoprodotti del metabolismo ecc. Le persone che hanno seguito il programma sono scese di peso, dormono meglio, hanno più energia e, cosa più importante, non hanno più i di-

sturbi che accusavano quando hanno iniziato il programma. Leggi tutta la scheda sul sito

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ma essi rimangono sempre una funzione del nostro livello di

coscienza e di essere. Quindi attento a quello che pensi, a quello che risenti e a quello che dici, a quello che credi e che desideri in quanto, in un modo o in un altro e prima o poi, tutto cio’ creera’ cio’ che rappresenta! Questo ci da’ un enorme po-tere creatore o distruttore che dobbiamo imparare a capire ed adoperare nel modo giusto per avere cosi’ un corpo ed una mente sani ed un ambiente e mondo pulito e morale! Chi è BIOGRAFIA Prof. Peter Roche de Coppens, PhD Peter Roche de Coppens, nato a Vevey, in Svizzera, compie i suoi studi prima in Svizzera, Italia e Argenti-na.Si trasferisce poi negli USA dove si laurea in So-ciologia ed Antropologia alla Columbia University e conseguela specializzazione in Psicoterapia Umanisti-ca in Canada, all’Università di Montreal. Studia con Pitirim Sorokin alla Harvard University. A Firenze è allievo di Roberto Assagioli per lo studio della Psico-sintesi personale e transpersonale, con particolare interesse per le crisi esistenziali dovute al risvegliopsi-chico spirituale. Dal 1970 è professore di Sociologia ed Antropologia alla East Stroudsburg University. Tie-ne inoltre seminarie conferenze in numerose universi-tà e centri di ricerca nel mondo. Tra questi, la Sorbona e l’Istituto diPsicosintesi di Parigi e la McGill University di Montreal. E’ membro dell’Accademia del-le Scienze di New Yorke dal 1987 consulente spiritua-le per le Nazioni Unite. Autore prolifico, ha scritto più di 70 libri in inglese, francese ed italiano.Dal 1991 conduce in Pennsylvania il programma televisivo “Soul Sculpture”. Per lui, due sono le sfide fondamen-tali del XXI secolo: innalzare la propria coscienza spi-rituale per attivare la propria intuizione ed il raggiungi-mento di una nuova dimensione della medicina olisti-ca, la medicina psicospirituale.Dal 2003 collabora con GUNA SpA (la più importante azienda italiana nel set-tore della produzione e distribuzionedi farmaci omeo-patici) creando la sezione editoriale “Medicina e Spiri-tualità”, per la quale ha pubblicato fino adoggi tredici volumi, e conducendo tredici seminari rivolti ai medici interessati ad integrare la dimensione e la coscienza spirituale nella pratica medica.

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La Spirulina Alga della vita.. La Spirulina è la discendente immortale della prima forma di vita originatasi per la

fotosintesi. Tre miliardi e mezzo di anni fa queste alghe verdi-azzurre trasformarono un’atmosfera satura di anidride carbonica e anidride solforosa in un’atmosfera ricca di ossigeno nella quale nuove forme di vita poterono evolvere. La spirulina è una forma di vita molto elementare la cui cellula a forma di spirale non presenta un nucleo e le sue pareti sono sottili e facilmente digeribili a differenza di altre piante che contengono cellulosa. La Spirulina è conosciuta sin dall’antichità, le popolazioni abitanti intorno al lago Ciad già nel tempo della colonizzazione romana la utilizzavano. Rientrava nella dieta quotidiana delle antiche civiltà del Centro America: Toltechi, Olmechi, Aztechi. Riscoperta recentemente per combattere la fame nel mondo nei paesi in via di sviluppo anche la FAO ha avviato progetti per l’uso della spirulina per combattere la fame e la malnutrizione e contribuire a realizzare uno sviluppo sostenibile. Oggi la Spirulina è un’alga ben nota e consumata in tutto il mondo per la sua ricchezza di micronutrienti. La spirulina è considerata un superalimento perché il suo profilo nutrizionale supera di gran lunga qualsiasi altro alimento, pianta, erba o cereale. Sprulina aumenta la vitalità e l’energia grazie alla sua ricchezza di proteine, aminoacidi, vitamine, minerali, oligoelementi e micronutrienti. Medici e scienziati consigliano di mangiare 9 porzioni di frutta e verdura al giorno, per la maggior parte delle persone ciò accade raramente. Questo è uno dei motivi per cui si dovrebbe prendere Spirulina ogni giorno. Spirulina contiene: 2300% in più di ferro degli spinaci 3900% in più di Betacarotene delle carote 300% in più di calcio del latte intero 375% in più di proteine del tofu E confrontando i livelli dei fitonutrienti Spirulina è 31 volte più potente dei mirtilli e 60 volte più degli spinaci. Ecco perché Spirulina è un alimento ideale per tutta la famiglia, per chi pratica sport, per chi viaggia, per i bambini, per gli anziani, per la gravidanza e l’allattamento, per il lavoro e per lo studio e anche per i nostri amici animali. Spirulina è soprattutto energia, di cui l’organismo può beneficiare in modo bilanciato e senza effetti collaterali. Spirulina aumenta la resistenza alla fatica, favorisce la concentrazione e migliora le prestazioni fisiche e intellettuali. Stimola le difese immunitarie,

promuove la produzione di emoglobina nel sangue, esercita un’azione antiossidante contro i radicali liberi. Spirulina è la migliore fonte naturale di Acido Gamma Linoleico, sostanza che stimola la produzione di prostaglandine (ormoni), che a loro volta permettono di regolare il metabolismo cellulare. PROTEINE Spirulina é composta per circa il 60% da proteine di facile assimilazione. Tali proteine si presentano sotto forma di biliproteine, cioè proteine che hanno già subito una sorta di predigestione da parte delle alghe stesse e che quindi possono essere assimilate con grande facilità dall’organismo senza produrre scorie (acidi urici). Gli 8 aminoacidi essenziali e 10 non essenziali sono presenti nelle giuste proporzioni rendendo la qualità delle proteine stesse di alto valore biologico. CARBOIDRATI Presenti in piccole quantità ma in rare e preziose forme (ramosio, glicogeno) sono prontamente assimilabili senza l’intervento dell’insulina. I

mucopolisaccaridi hanno invece la funzione di rafforzare e rendere più elastici i tessuti connettivi dell’organismo. Svolgono anche una notevole azione anti infiammatoria , rafforzando il muscolo cardiaco, proteggono le arterie e riducono la pressione arteriosa. VITAMINE Spirulina contiene quantità di betacarotene (provitamina A) eccezionali rispetto alle comuni verdure terrestri fino a 530.000 IU per 100 gr.. La vitamina A

può essere tossica se assunta ad elevate dosi, ma questo problema non si pone con il betacarotene che l’organismo trasforma in vitamina A secondo le necessità. Questa vitamina ha una fondamentale importanza nel contrastare l’attività nefasta dei radicali liberi. Inoltre Spirulina platensis è una ricchissima fonte di vitamina B12, praticamente assente negli alimenti di origine vegetale. E’ una buona fonte di tiamina (B1) e riboflavina (B2). Contiene inoltre vitamina B6, niacina, biotina acido pantotenico, acido folico, inositolo, vitamina E. MINERALI Durante la crescita l’alga Spirulina assorbe molti importanti elementi traccia presenti nell’ambiente. contiene interessanti quantità di ferro e di calcio. E’ anche una buona fonte di magnesio, manganese, cromo e, in quantità inferiori, zinco, rame, selenio, germanio. PIGMENTI I principali sono i carotenoidi, la clorofilla, la ficocianina. La ficocianina, caratteristica delle cianoficee è il pigmento principale della spirulina e rappresenta circa il 15% del suo peso complessivo.

La ficocianina stimola il sistema immunitario e

rafforza le difese dell’organismo.

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Nutrimento Perfetto per gli Sportivi E stupefacente di constatare che le virtù della spiruli-na in materia di fisiologia sportiva erano conosciute da millenni e solo oggi la stiamo riscoprendo. Molti elementi costitutivi della spirulina concorrono a renderla Il miglior complemento nutrizionale nella fisio-logia sportiva. La sua ricchezza di: Ferro particolarmente biodisponibile e dunque diretta-mente assorbibile Vitamina B9, o acido folico, che partecipa alla fissazio-ne del ferro Aminoacidi ramificati, leucina,, isoleucina, valina, par-ticolarmente ricercate per aumentare la massa mu-scolare Vitamina B1, B6 e B12, che hanno un ruolo essenzia-le sia per la preparazione sia per il recupero dello sfor-zo fisico Vitamine liposolubile D, E, A e soprattutto provitamina A, il betacarotene che elimina ogni rischio di soprado-saggio Oligoelementi, selenio, magnesio, manganesio etc. Enzimi e coenzimi, che facilitano i diversi metabolismi, e soprattutto il famoso Super Oxyde trans Dismutase (SOD), potente antiossidante Ficocianina, favoloso pigmento di cui abbiamo scoper-to recentemente potenti proprietà anti-cox 2, dunque anti infiammatori naturali. La ficocianina è il solo composto naturale capace di impedire la formazione di leucotriene B4, discendente metabolico degli omega 6, altamente infiammatori. L’uso della spirulina è sempre più diffuso tra chi fa sport per le sue qualità e per contrastare in maniera naturale lo stress di tutti i giorni, essendo un alimento può essere utilizzato in tutte le età.

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B E N - E S S E R E B Y W W W . E R B O R I S T E R I A W E B . N E T

Essere Belli, è questo l’imperativo della nuova

generazione. In una rivista che si occupa di benessere

non poteva mancare una sezione sull’estetica.

Un po’ di storia]

La prima prova archeologica dell'uso dei cosmetici è stata indivdiduata nell' Antico Egitto attorno al 5000 AC. Analizzando dei flaconi rinvenuti all'interno di tombe si è scoperto infatti che tali popolazioni utilizzavamo composti chimici a base di piombo e olio d'oliva. Successivamente si inizio' anche ad usare essenze profumate e a truccare gli occhi.

Semiramide, bellissima regina dell' Assiria, faceva il bagno nella birra per rendere fresca ed elastica la sua pelle. Semiramide elaborò tecniche cosmetiche di gran successo per l'epoca, aiutandosi probabilmente con piante fitocosmetiche che essa stessa fece coltivare nei famosi giardini pensili. Ma è in antico Egitto che la cosmesi antica faceva scuola e prodotto di esportazione secondo una logica "industriale". Tantissime le sostanze cosmetiche adoperate e le ricette per la loro applicazione. Nell'Antica Roma di epoca imperiale si faceva uso di cosmetici per abbellire il corpo o per correggerne i difetti, l'esempio più famoso è costituito dai nei artificiali, inoltre, si cominciò a far uso delle creme depilatorie e delle maschere di bellezza notturne. Tutto il necessario cosmetico veniva preparato fresco da schiave specializzate le cosidette cosmetae. Tra paste e infusi vari ottenuti dai testicoli di toro o coccodrillo si giunse alle terme di Caracalla vero e proprio apogeo della cosmesi dell'antica Roma. Successivamente con la caduta dell'impero romano l'arte della cosmesi andò evolvendo con le crociate, i viaggi di Marco Polo, i commerci delle repubbliche marinare, e con le nuove scoperte geografiche e scientifiche come la stampa, con cui si iniziarono a scrivere veri e propri trattati. In tale periodo con l'eredita' lasciata dalla Roma antica, l'Italia si caratterizzò anche nell'esportazione di cultura cosmetica specialmente con Cateria dè

Medici. In questo periodo cominciò la trasformazione della cosmetica da alchimia medioevale in chimica (in senso lato) moderna.

Creme di vaniglia o cacao, nei, parrucche, profumi ricercatissimi sono soltanto alcuni degli esempi della cosmesi del diciottesimo secolo. In questo periodo, le feste da ballo francesi dovevano costituire uno spettacolo unico per la particolarita' del maquillage, delle acconciature, e dei profumi. Con l'avvento del romanticismo la cosmesi ebbe una trasformazione e si affermò come attività necessaria per il mantenimento di un corpo sano e pulito. Nacquero i primi saponi dalla forma solida e profumati.

La cosmesi e la cosmetica sono rimaste attività prettamente manuali per decenni, le Estetiste come le definiamo oggi utilizzavano tutta una serie di prodotti “base” che sapientemente mischiati creavano creme o composti per la loro clientela. Spesso fortemente

personalizzati. La manualità intesa come Massaggio, Trattamento o trucco era l’essenza del “centro estetico” si creava un rapporto fortissimo tra cliente ed operatrice che conosceva bene “tutto della sua Amica-Cliente”

Da qualche anno sono diventate di moda le “Macchine”. L’industria ne produce ogni anno nuovi modelli offrendo la macchina miracolosa che risolve con pochi “Click” gli inestetismi della vostra cliente.

L’estetista e sempre di più una “dipendente” della macchina si fa il corso per usarla, si impara quali prodotti usare, come assecondare la macchina. Ma dove sta la Persona-Amica-cliente ? Le macchine creano una omogeneità, non c’è più differenza tra un estetista con una vita di esperienza e una giovane appena entrata nel mondo della “bellezza” anzi spesso non serve neanche un estetista basta la macchina e qualcuno che l’accenda!

Come ormai assistiamo tristemente tra i medici sta diventando obsoleto il toccare. Il contatto umano e basato su protocolli dove la persona è vista più come “il problema” da risolvere quindi programma 11 cellulite intensa, programma 17 drenaggio, programma 126 ristrutturazione..

Il BEN-ESSERE quello vero lo può dare solo un massaggio e un tocco sapiente e professionale. Solo una persona che aiuta un’altra persona a stare e sentirsi meglio pratica l’arte antica del benessere estetico. Chi abusa delle macchine fa solo Business, cerca il massimo rendimento con il minimo sforzo.

Le macchine non sono tutte da “buttare” sarebbe

sciocco pensarlo, molte sono utili ma devono rimanere in “seconda linea” come uno strumento ulteriore al

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raggiungimento di quella bellezza esteriore che oggi sembra il solo è unico traguardo.

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Tra i prodotti che trovate nel nostro sito una parte importante è l’azienda Mary Rose con sede a San Mauro Pascoli (fino al 1932 San Mauro di Romagna) è un comune della provincia

di Forlì-Cesena, situato a circa 40 chilometri ad est del capoluogo, Forlì, e a 18 km da Cesena.

Il cambiamento del nome è avvenuto in onore del poeta Giovanni Pascoli, nato nel centro del paese, nella casa della madre, Caterina Vincenzi Alloccatelli, nel 1855, quando San Mauro apparteneva ancora alla legazione pontificia di Forlì.

L’azienda fondata dal Conte Mario Ciarpella, dopo anni di studi iniziati nel 6o, ottiene nel 1980 il conseguimento del 1° brevetto d'invenzione industriale "FIOR DI LINFA". Seguiranno tutta una serie di prodotti e innovazioni.

La particolarità dei prodotti Mary Rose e nel proporre una serie di prodotti naturali e un metodo “La Compattazione”. Vediamo alcuni brani tratti dal sito dell’ azienda.

Una pelle che invecchia manifesta evidenti segni di cedimento della cute. Detto cedimento è perlopiù imputato a fattori biochimici, mancanza di vitamine, liquidi, nutrimento, presenza di radicali liberi, ecc. Questo modo di pensare è messo a dura prova dalla compattazione cosmetico-meccanica. Essa è l'esatto contrario del meccanismo che comporta il cedimento cutaneo. Infatti, se fosse vera l'ipotesi biochimica, il cedimento strutturale della pelle sarebbe generale e direttamente proporzionale allo stato di salute dell'individuo nel suo insieme. L'osservazione confuta questa tesi. Oggi è possibile, grazie alla compattazione cosmetico-meccanica, recuperare e mantenere la giovinezza biomeccanicamente per tempi molto lunghi, con un'azione di pochi secondi senza l'aggiunta di sostanze particolarmente "nutrienti" dall'esterno. Ciò mette in risalto la parte meccanica del problema rispetto a quella biochimica (o nutrizionale), infatti, i risultati ottenuti dimostrano come il cedimento strutturale del tessuto in superficie ostacoli il transito e il deflusso delle sostanze nutrienti interne sulle zone di maggior problema: in una sola parola, la presenza di

pesi o di pressioni interne sulla pelle causa una minore auto depurazione.

Oggi, nel mondo occidentale, abbiamo raggiunto degli standard di alimentazione sufficientemente completi, e solo un ostacolo meccanico può impedire alle sostanze nutrienti di raggiungere correttamente la superficie della pelle. Per chiarire meglio il concetto, pensate al fatto che un elastico molto stretto messo al polso mette in crisi lo stato di salute e di invecchiamento di una mano anche nella persona più sana, più giovane e meglio nutrita del mondo.

Lasciare che il naturale nutrimento arrivi senza ostacoli alla pelle ecco la semplice filosofia applicata.

Spesso si usano migliaia di parole, si producono studi, carta e attestati ma] la pratica è infinitamente più semplice.

Se volete sapere se la miglior torta del mondo è

veramente la migliore non serve molto per saperlo basta assaggiarla!

Se volete sapere cosa fa alla vostra pelle un prodotto Mary Rose dovete solo usarlo e stare a vedere il risultato.

Semplice, facile, logico...

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