Pubblica Assistenza Collesalvetti SETTORE FORMAZIONE … · ad eccezione della testa. ... Hanno...

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LA TRAUMATOLOGIA La Traumatologia ha come oggetto principale il trattamento di lesioni all’apparato locomotore che hanno origine traumatica. In genere i traumi sono dovuti ad incidenti stradali, domestici o sul lavoro, oppure a ferite di arma da taglio o da fuoco. LE FRATTURE VERTEBRALI

Il paziente traumatizzato deve essere sempre considerato come portatore di una lesione vertebrale fino a che la prova radiologica non dimostri il contrario.

Il midollo spinale raccoglie i nervi deputati alla sensibilità e alla motilità di tutto il corpo ad eccezione della testa. Esso scorre all’interno del forame vertebrale formato dall’impilamento delle vertebre

Le fratture vertebrali sono pericolose per la possibilità di una lesione del midollo spinale a seguito di una mobilizzazione della vertebra

SEGNI E SINTOMI DI UNA LESIONE MIDOLLARE

dolore alla schiena

formicolii agli arti

diminuzione di forza e/o di motilità degli arti

paralisi

shock (soprattutto in assenza di emorragie arteriose)

Il 30% circa dei pazienti coscienti con fratture della colonna vertebrale non presentano dolore!

Il paziente incosciente non può riferire i sintomi né collaborare per evidenziare i segni

Le fratture vertebrali sono molto frequenti

La ricerca di motilità degli arti e di dolore è, per quanto detto, utile ma non ci permette diagnosi certe

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TRAUMA CRANICO

Circa il 50% delle morti per trauma sono dovute a Trauma Cranico (T.C.).

I meccanismi di lesione sono legati alla presenza di forze che agiscono su un organo “molle” all’interno di

una scatola rigida (cranio) Il T.C. si associa frequentemente con fratture vertebrali

Il meccanismo di lesione è spesso da contraccolpo

Il metodo A.V.P.U. è il più metodo più semplice di valutazione:

A= alert (sveglio, occhi aperti)

V= verbal (apre gli occhi alla chiamata)

P= pain (qualsiasi risposta al dolore)

U= unresponsive (non responsivo al dolore)

Attenzione a tutti i segni di peggioramento dello stato di coscienza di un paziente traumatizzato perché spesso rivelano una situazione intracranica evolutiva (immediata comunicazione alla C.O.118)

POSSIBILI CAUSE DI PEGGIORAMENTO DELLO STATO DI COSCIENZA NEL TRAUMATIZZATO:

1. Ipossia (mancanza di ossigeno al cervello)

2. Shock emorragico (grossa emorragia di sangue interna/esterna)

3. Emorragia intracranica in aggravamento Eventi concomitanti al trauma cranico possono essere:

agitazione psicomotoria

crisi epilettiche

vomito FRATTURA DELLA BASE CRANICA E’ un evento molto generata da:

traumi coinvolgenti il massiccio faciale

traumi coinvolgenti il cranio Hanno gravi conseguenze neurologiche o addirittura nella morte del paziente

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I principali segni rilevabili sono: Otorragia (fuoriuscita di sangue dall’orecchio)

Otorrea (fuoriuscita di liquidi dall’orecchio)

Epistassi (fuoriuscita di sangue dal naso)

Rinorrea (fuoriuscita di liquidi dal naso)

Segno del procione (comparsa di ecchimosi intorno agli occhi)

Segno di Battle (ematoma retroauricolare) TRAUMA TORACICO

Causa il 25% dei decessi per trauma

Le morti precoci sono dovute a: pneumotorace iperteso (raccolta di aria all'interno dello spazio pleurico, che provoca

un collasso parziale o totale dei polmoni) tamponamento pericardico (sanguinamento nel cavo pericardico)

ostruzione delle vie aeree emotorace massivo (emorragia di grande quantità di sangue a livello toracico)

Segni e sintomi di Trauma Toracico - dispnea (respirazione difficoltosa) e/o tachipnea (aumento del ritmo respiratorio oltre 25 atti/min) - shock in assenza di emorragie esterne - lesioni toraciche visibili (ferite soffianti, ferite penetranti, volet costale,)

(il VOLET COSTALE è la frattura delle costole con rientro della gabbia toracica, visibile con atti di respiro per asimmetricità del torace, causato da trauma) - asimmetria della parete toracica - desaturazione (abbassamento della saturazione di ossigeno sotto 90%) - segni/ematomi sulla parete toracica (cinture di sicurezza) LO SHOCK NEL TRAUMA Il traumatizzato che presenta i segni e i sintomi dello shock, deve essere considerato in shock emorragico fino a prova contraria, anche in assenza di emorragie esterne.

AVVERTIRE C.O. 118

FAR PORTARE IL PAZIENTE

VELOCEMENTE IN OSPEDALE PER

SOSPETTA EMORRAGIA INTERNA

Otorragia, otorrea

Epistassi, rinorrea Segno del procione

Segno di Battle

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IL VOLET COSTALE (LEMBO TORACICO MOBILE)

E’ causato dalla frattura in più punti di più coste che rendono il lembo così formato, indipendente dai movimenti del torace

Si ha quello che si chiama un MOVIMENTO PARADOSSO del lembo in quanto esso rientra in inspirazione e fuoriescein espirazione alterando la dinamica respiratoria

Segni e i Sintomi

Dispnea

ipossia (carenza di ossigeno in fase respiratoria) e diminuzione della SpO2

dolore costale

TRATTAMENTO

fasciatura stretta di tutto il torace in modo da rendere nuovamente solidale al torace il lembo

somministrare O2 e sollevare in posizione semiseduta per facilitare la ventilazione

TRAUMA ADDOMINALE

Molto frequente con alto rischio di emorragie degli organi in esso contenuti

Grande importanza il riconoscimento dei segni indiretti di lesione

degli organi interni mediante il punto E (EXPOSURE) della

valutazione primaria

EXPOSURE: togliere gli abiti al paziente e valutare la possibile

presenza di segni premonitori di una eventuale emorragia interna

(dolore in zona, segni bluastri, rigonfiamenti ecc.)

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I segni indiretti e i sintomi sono: • ematomi, contusioni • dolore • addome teso (duro) • rapida comparsa di distensione addominale • tutti i segni e i sintomi dello shock emorragico

Sospettare sempre, in presenza di shock, una emorragia interna per

lesione degli organi addominali.

Gli organi più frequentemente implicati sono: Milza (M) Fegato (F) Reni (R)

TRATTAMENTO

Pronto riconoscimento

Far arrivare velocemente il paziente in sala operatoria! FERITA ADDOMINALE CON FUORIUSCITA DI VISCERI

Non cercare di far rientrare i visceri

Coprirli con medicazioni possibilmente sterili

Bagnando con fisiologica. Nel caso di lesioni penetranti non rimuovere il corpo penetrato ma stabilizzarlo con pacchi di garze.

COS’E’ UNA FRATTURA? E’ l’interruzione della continuità di un osso

Può essere di origine: Traumatica -> dovuta a trauma esterno che esercita una

pressione superiore alla resistenza ossea Patologica -> diminuzione di resistenza ossea dovuta a malattia Chirurgica -> esercitata a scopo terapeutico per correggere

deformità o difformità

M

F

R

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FRATTURA DEGLI ARTI: tipologie

FRATTURA COMPOSTA: caratterizzata da infrazione netta e totale che compromette la continuità ossea pur mantenendo una certa linearità dell’osso. Visibile quasi esclusivamente con accertamenti radiografici.

FRATTURA SCOMPOSTA CHIUSA: infrazione grave compromettente la continuità ossea, producendo la delocalizzazione dei tronconi ossei. Pur rimanendo “chiusa” nei tessuti molli si intravede un anomalo gonfiore e deformazione superficiale dell’epidermide. Al tatto si avverte sottopelle una massa dura dovuta al frammento di osso percepibile.

FRATTURA SCOMPOSTA APERTA: stesse caratteristiche della frattura chiusa, ma in questo caso uno o più tronconi ossei lacerano lo strato di pelle sovrastante fuoriuscendo all’esterno parzialmente o totalmente a seconda del tipo di ferita che l’ha prodotta.

INFRAZIONE O FRATTURA PARZIALE: caratterizzata da parziale che non compromette la continuità ossea. Mantiene la linearità dell’osso non costituendo un taglio netto. Visibile quasi esclusivamente con accertamenti radiografici. TUTTI I TIPI DI FRATTURA DANNO INTENSA DOLORABILITA’ E IMPEDIMENTO AL MOVIMENTO

FRATTURE DEL BACINO Il bacino o pelvi è la struttura ossea situata

all'estremità caudale della spina dorsale

Il bacino sostiene gli arti inferiori

Le fratture di bacino costituiscono circa il 5%-7% di tutte le fratture

Possono aver complicanze anche molto serie a causa della loro vicinanza a organi viscerali importanti e grossi vasi sanguigni

Nei soggetti giovani la prima causa è l'incidente stradale

Nell'anziano con osteoporosi la causa principale è la caduta

Il paziente deve rimanere immobile il più possibile

Bacino femminile Bacino maschile

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FRATTURE DELLA COLONNA VERTEBRALE Lo scheletro del tronco è costituito da

colonna vertebrale e gabbia toracica.

La colonna vertebrale è la struttura portante del corpo.

E’ suddivisa in 5 regioni: CERVICALE (7 vertebre = C1-C7)

DORSALE-TORACICA (12 vertebre = T1-T12) LOMBARE (5 vertebre = L1-L5)

SACRALE (5 vertebre saldate = S1-S5)

COCCIGEA (coccige)

La COLONNA VERTEBRALE è composta da 33-34 vertebre sovrapposte e forate il cui interno forma il canale midollare che ospita il MIDOLLO SPINALE, che trasporta gli stimoli nervosi dal cervello alla periferia e viceversa

Le vertebre poggiano una sull’altra

Sono separate da un disco cartilagineo (Disco intervertebrale) che la rendono molto elastica e mobile

I dischi intervertebrali ammortizzano gli urti sulla colonna TRAUMI DELLA COLONNA VERTEBRALE

Sono eventi traumatici che provocano un danno,

più o meno permanente a carico della colonna

Conseguenze: possibile invalidità permanente

Cause: incidenti sulla strada e sul lavoro

Disco intervertebrale

Corpo vertebrale

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TRATTAMENTO DEL TRAUMA DELLA COLONNA

Il giusto trattamento comincia sul luogo del trauma

Ogni errore può costare caro

Ogni scrupolo in più può salvare situazioni disperate

Il traumatizzato va toccato solo da mani esperte

Sul luogo del trauma è auspicabile che arrivi un Mezzo di Soccorso Avanzato (veicolo attrezzato con personale medico, infermieristico

e paramedico esperto)

Il paziente deve essere sempre immobilizzato su “TAVOLA SPINALE”

Evitare manipolazioni e spostamenti dei segmenti vertebrali danneggiati

L'obiettivo è raggiungere il pronto soccorso più vicino

COLPO DI FRUSTA

E’ un semplice movimento articolare del rachide cervicale in seguito ad accelerazione o decelerazione

Può provocare esiti patologici, reversibili o permanenti, come: contratture dei muscoli paravertebrali, schiacciamento delle vertebre cervicali frattura delle vertebre cervicali

LA FRATTURA DEL FEMORE Il FEMORE (A)è l'osso più lungo, voluminoso e resistente dello SCHELETRO

Unisce il BACINO al GINOCCHIO

La parte superiore è detta TESTA DEL FEMORE e và ad incunearsi nel BACINO

La parte inferiore della testa del femore è detta COLLO DEL FEMORE

ed è quella più sottoposta a pericolo di fratture

Bacino

Femore

Bacino

Bacino

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Causa della frattura del collo del femore: cadute accidentali età avanzata osteoporosi che rende fragili le ossa

SEGNALI DI SOSPETTA FRATTURA: dolore intenso rotazione del piede di circa 90° accorciamento dell’arto (fig. A e B)

LA CINEMATICA DEL TRAUMA: incidenti stradali COLLISIONE TRA VEICOLI

I passeggeri indossavano le cinture?

L’airbag ha funzionato?

L’occupante del veicolo ha urtato cruscotto, parabrezza, volante?

POSSIBILI LESIONI:

Arti inferiori e /o superiori

Torace (fratture costali? Lesioni polmonari?)

Addome (lesioni milza? Fegato?)

Testa

Rachide cervicale

Bacino

C’è stata eiezione (espulsione) dal veicolo?

DISTORSIONE E’ un trauma articolare causato da movimento

avventato, in cui i capi articolari si spostano eccessivamente per pochi istanti per poi tornare nella posizione corretta, interessando quindi i legamenti

SINTOMI: Dolore e Gonfiore

Resta inalterata la mobilità dell’articolazione

TRATTAMENTO: ghiaccio e immobilizzazione dell’articolazione interessata

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LUSSAZIONE E’ un trauma articolare più grave della

distorsione causato da fuoriuscita dei capi articolari dalla loro sede che non ritornano spontaneamente allo stato iniziale naturale

SINTOMI: deformazione articolare, impotenza ai movimenti, dolore intenso, possibilità di gonfiore

Resta inalterata la mobilità dell’articolazione

TRATTAMENTO: ghiaccio, immobilizzazione, Pronto Soccorso ospedale

AMPUTAZIONE Perdita traumatica di una parte del corpo,

generalmente un arto o parte di esso

Gli arti amputati possono essere reimpiantanti entro 6 ore dall’evento traumatico

Pulire e disinfettare la parte amputata con soluzione fisiologica

Arrestare emorragia con laccio emostatico o bendaggio compressivo (usare bendaggio soffice per moncone)

Chiudere l’arto amputato in un contenitore sterile, porlo in un sacchetto, chiuderlo e metterlo all’interno di un recipiente con acqua e ghiaccio