PTOF PIANO TRIENNALE dell’OFFERTA FORMATIVA Scuola … · il diritto di essere...

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PTOF PIANO TRIENNALE dell’OFFERTA FORMATIVA Scuola dell’Infanzia “Adele Pezzi” Via Bizzarri 14 – 24042 Capriate San Gervasio codice scuola BG1A064006 tel: 02 9091497 338 4069489 e-mail: [email protected] Anni scolastici 2016-17, 2017-18, 2018-19 (COLLEGIO DOCENTI 19.09.2016 - sintesi) pag 2 COSA E’ IL PTOF pag 3 LO STILE EDUCATIVO pag 4 LA GIORNATA TIPO pag 5 RISORSE EDUCATIVE OPERANTI NELLA SCUOLA pag 6 ATTIVITA’ DIDATTICA pag 7 COME SCUOLA VOGLIAMO PROMUOVERE pag 8 UNA SCUOLA INCLUSIVA CHE ACCOGLIE E VALORIZZA pag 10 LA CULTURA CRISTIANA. L’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA pag 11 LA COLLABORAZIONE TRA SCUOLA E FAMIGLIA pag 12 IL CURRICOLO pag 14 PROFILO DEL BAMBINO AL TERMINE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA pag 15 PROGETTO 0/6 pag 16 IDENTITA’ DI UNA SCUOLA DI ISPIRAZIONE CRISTIANA – CENNI STORICI

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PTOF PIANO TRIENNALE

dell’OFFERTA FORMATIVA Scuola dell’Infanzia “Adele Pezzi”

Via Bizzarri 14 – 24042 Capriate San Gervasio codice scuola BG1A064006

tel: 02 9091497 – 338 4069489 e-mail: [email protected]

Anni scolastici 2016-17, 2017-18, 2018-19

(COLLEGIO DOCENTI 19.09.2016 - sintesi) pag 2 COSA E’ IL PTOF pag 3 LO STILE EDUCATIVO pag 4 LA GIORNATA TIPO pag 5 RISORSE EDUCATIVE OPERANTI NELLA SCUOLA pag 6 ATTIVITA’ DIDATTICA pag 7 COME SCUOLA VOGLIAMO PROMUOVERE pag 8 UNA SCUOLA INCLUSIVA CHE ACCOGLIE E VALORIZZA pag 10 LA CULTURA CRISTIANA. L’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA pag 11 LA COLLABORAZIONE TRA SCUOLA E FAMIGLIA pag 12 IL CURRICOLO pag 14 PROFILO DEL BAMBINO AL TERMINE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA pag 15 PROGETTO 0/6 pag 16 IDENTITA’ DI UNA SCUOLA DI ISPIRAZIONE CRISTIANA – CENNI STORICI

COSA È IL P.T.O.F. Il PTOF (Piano Triennale dell’Offerta Formativa) previsto dal regolamento dell’Autonomia Scolastica, DPR 275 / 08.03.1999, rappresenta l’identità culturale e progettuale della scuola ed esplica la programmazione curricolare, extracurricolare, organizzativa ed educativa. Il PTOF della SCUOLA DELL'INFANZIA "ADELE PEZZI" è stato redatto dal Collegio dei Docenti con il supporto pedagogico della Coordinatrice. Nell’elaborare il PTOF la scuola ha fatto propri i seguenti criteri:

• indicazione dei principi ispiratori contenuti nel progetto educativo; • rivisitazione dei percorsi didattici ed educativi, aggiornati alla luce delle

nuove indicazioni ministeriali e delle normative vigenti; • valutazioni e verifiche delle attività degli anni precedenti.

Il PTOF è caratterizzato da

• Flessibilità La flessibilità in campo educativo è da intendersi come capacità di adattarsi ed adeguarsi con notevole facilità a situazioni o esigenze diverse, di progettare e riprogettare le esperienze attraverso l’apporto sistematico che perviene dai bambini.

• Corresponsabilità educativa:

significa in primo luogo riconoscere che l'educazione dei bambini non compete esclusivamente o separatamente alla sede scolastica o a quella familiare, ma ad entrambe, in reciproco concorso di responsabilità e impegni. Significa quindi esaltare la scelta scolastica operata dai genitori, che non si riduce a delega totale alla scuola, ma implica una necessaria condivisione della responsabilità educativa, raggiungibile attraverso una comunicazione costante e feconda, tra scuola e famiglia e la partecipazione agli organismi rappresentativi. Significa porre al centro dell'azione educativa l'unità del soggetto in crescita, che si relaziona sia con i genitori che con la scuola. Significa andare oltre la semplice partecipazione esterna al processo educativo scolastico, ed anche oltre la cooperazione prevista dalle leggi di riforma della scuola, per raggiungere il livello di una vera corresponsabilità sul terreno dell'educazione che si svolge a scuola e nella scuola cattolica in particolare.

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LO STILE EDUCATIVO

La scuola è un luogo dove si elabora e si trasmette cultura un luogo dove si realizza un progetto educativo,

il cui "primo fine” è la conquista della interiore e spirituale libertà. (Maritain)

Cosa significa porre il bambino “al centro”? Come possiamo esprimere cura e rispetto attraverso uno stile educativo ; Ciascuno può cercare la sua risposta, ponendosi le giuste domande. Il percorso educativo che noi proponiamo muove i passi dalle lezioni di M. Montessori, E. Pikler, E. Goldschmied, B. Munari, J. Lepman per accompagnare i partecipanti verso una visione organica e critica della propria vita, ma sempre personale, focalizzata su aspetti educativi che riteniamo di tenere sempre presenti: • il ruolo di regia educativa dell’adulto e la centralità del bambino: >>> aiutami a fare da solo! ; • la libertà di movimento nei primi anni di vita: >>> dammi tempo! ; • la figura di riferimento: >>> fammi sentire sicuro! ; • imparare attraverso i sensi >>> fammi fare! ; • il valore dell’esperienza diretta nell’apprendimento: >>> non me lo spiegare! ; • il lavoro di regia: >>> osservare, progettare, verificare/osservare, riprogettare; • costruire ponti di pace attraverso la bellezza e la cultura.

“L’apprendimento avviene attraverso l’azione, l’esplorazione,

il contatto con gli oggetti,la natura, l’arte, il territorio, in una dimensione ludica,

da intendersi come forma tipica di relazione e conoscenza.” La nostra scuola dell’infanzia si propone come un ambiente protettivo, capace di accogliere le diversità e di promuovere le potenzialità di tutti i bambini, che tra “0” e “6” anni esprimono una grande ricchezza di bisogni ed emozioni.

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LA GIORNATA TIPO Ore 7.00 / 8.30 Servizio pre-scuola

Ore 8.30 / 9.30 Accoglienza

Ore 9.30 / 10.00 Momento di conversazione,

attività di routine (calendario, incarichi), preghiera, preparazione per attività di sezione e/o d'intersezione

Ore 10.00 / 11.00 Attività relative agli obiettivi specifici di apprendimento Laboratori in intersezione

Ore 11.00 / 11.30 Uso dei servizi igienici per la pulizia e il riordino personale

Ore 11.30 / 12.15 Pranzo

Ore 12.30 / 13.30 Gioco in salone o in cortile Preparazione di canti per le feste Giochi collettivi organizzati

Ore 13.00 / 15.00 Uso dei servizi igienici per la pulizia e il riordino personale in preparazione alla nanna e al riposo per i piccoli.

Ore 13.30 / 14.00 Uso dei servizi igienici per la pulizia e il riordino personale

Ore 14.00 / 15.20 Attività didattica in sezione come da programmazione Laboratori in intersezione

Ore 15,20 / 15,40 Riordino del materiale della sezione

Ore 15,40 / 16.00 Saluto e ritorno a casa

Ore 16.00 / 18.00 Servizio post-scuola

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RISORSE EDUCATIVE OPERANTI NELLA SCUOLA

• Direttrice e Coordinatrice pedagogico-didattica: Milena Cavalleri

• Insegnanti Alessia Pagnoncelli Chiara Minelli Alessandra Sala Francesca Gorla

• Assistenti educatori:

personale “esterno” che opera nella scuola a sostegno dei bambini diversamente abili. Il loro apporto professionale è regolato in accordo con l’Amministrazione Comunale.

• Personale ausiliario: Arnoldi Cristina e Cinzia Bianchi

questo personale è dedicato prevalentemente alle attività di pulizia della scuola e può essere chiamato a svolgere mansioni di assistenza ai bambini.

• Educatrici dell’asilo nido:Michela Campana

Silvia Mantovani Silvia Nova Bruna Trapletti

L’asilo nido è “aggregato” alla Scuola dell’Infanzia e ciò favorisce la continuità educativa tra nido e scuola che attualmente si concretizza soprattutto nel “progetto 0/6”

• Volontari: alcuni volontari – genitori e nonni – collaborano nella scuola soprattutto nella conduzione e collaborazione dei laboratori, ad esempio “progetto orto” e “attività creative”. Altri volontari prestano il loro contributo per le piccole manutenzioni e nel settore amministrativo.

Formazione del Personale Tutto il personale operante nella scuola è provvisto delle competenze, requisiti e titoli per esercitare le mansioni assegnate. Segue corsi di formazione ed aggiornamento professionale attinenti l’aspetto culturale, pedagogico, didattico e i corsi di formazione obbligatoria secondo le normative previste per la sicurezza, l’antincendio e il primo soccorso. Per l’aggiornamento professionale la scuola si avvale dell’assistenza dell’ADASM di Bergamo.

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ATTIVITÀ DIDATTICA Attraverso l'esplorazione, il gioco, la relazione, il bambino impara: - a vivere positivamente le diverse situazioni acquisendo sicurezza, stima

di sé e fiducia nelle proprie capacità,

- a sviluppare con gradualità le abilità e le competenze proprie della sua età, che diventano prerequisiti necessari per l'ingresso nella scuola primaria.

Le attività, concordate all'interno del collegio docenti, sono proposte in modo creativo e coinvolgente per offrire ai bambini la possibilità di essere attivi, collaborativi e intraprendenti, ossia protagonisti. E' importante che i bambini vengano stimolati a compiere scelte autonome, incoraggiati ad esprimere liberamente il proprio pensiero e aiutati a comprendere le proprie azioni nello spazio e nel tempo. Nell’attività didattica i bambini possono essere riuniti in gruppi diversificati in base alle esperienze da sviluppare e agli obiettivi da raggiungere. I gruppi principali sono : la sezione eterogenea: (è il principale gruppo di r iferimento nella organizzazione della scuola):

viene favorito il rapporto grande-piccolo, che è fonte di apprendimento e di maturazione per gli uni e gli altri;

il grande gruppo:

vi partecipano tutti i bambini della scuola; il piccolo gruppo:

costituito da un numero limitato di bambini, può essere omogeneo o eterogeneo per età:

i laboratori/gruppi di lavoro: si realizzano specifici progetti, anche con l'intervento di esperti esterni alla scuola; possono essere omogenei o eterogenei per età; le attività individualizzate:

interventi in un rapporto diretto insegnante/bambino per recupero o consolidamento di conoscenze e abilità in percorsi individualizzati (PAI);

micro-progetti : viene favorito il rapporto con il nido integrato alla scuola dell’infanzia e viene sviluppato il Progetto 0/6

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COME SCUOLA VOGLIAMO PROMUOVERE: - Una proposta culturale attenta alla dimensione spirituale ed etica, ma

anche alla pluralità dei vissuti umani e sociali;

- La testimonianza delle persone che vi lavorano (docenti, educatori, personale ausiliario) e che hanno a cuore il bambino, i suoi bisogni di attenzione, di relazione, di cura e di scoperta;

- La relazione improntata all'accoglienza delle famiglie, che si realizza attraverso l'accettazione di tutti i bambini, con il massimo rispetto per coloro che non credono o che appartengono ad altre religioni, senza tuttavia rinunciare alla libertà di proporre, senza imposizioni, il messaggio evangelico e i valori dell'educazione cristiana.

LE ATTIVITÀ EDUCATIVE E DIDATTICHE Al centro dell'attività didattica c'è il bambino, con i suoi “talenti”, le sue potenzialità, il suo stile di apprendimento. di cui un teniamo conto per progettare il piano personalizzato delle attività educative (programmazione educativa e didattica). Ad inizio anno scolastico si individua un percorso (tematica/progetto annuale) sulla base dell’osservazione dei bambini e dei loro bisogni che permetta di fissare i traguardi di sviluppo delle competenze seguendo una mappa ossia unità temporali didattiche su cui tracciare i vari gradi dell’apprendimento e del percorso

educativo. Con cadenza periodica il collegio docenti realizza la progettazione, che prevede, per ogni unità di apprendimento, l'individuazione:

• dei bisogni formativi, • degli obiettivi da raggiungere (progettazione per competenze), • degli argomenti da proporre, • delle attività da sperimentare, • dei tempi di attuazione, • delle modalità di verifica.

Al termine dell'anno scolastico il percorso educativo/didattico si completa con la valutazione del lavoro svolto e la raccolta della documentazione.

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UNA SCUOLA INCLUSIVA CHE ACCOGLIE E VALORIZZA La nostra scuola, valorizzando ogni persona, si pone come luogo dell’equilibrio

tra ciò che costituisce la propria storia e la propria identità e ciò che arricchisce e permette lo sviluppo perché differente e diverso.

Ogni storia portata da ogni bambino, da ogni cultura diventa una parola a disposizione di tutti per costruire insieme una storia comune. La Scuola dell’Infanzia “Adele Pezzi” elabora dopo aver conosciuto bisogni e risorse, attua attraverso l’azione didattica organizzativa, vive assumendo stili ed atteggiamenti, un progetto che, prendendo atto delle differenze che caratterizzano la

storia di ogni persona, ponga le basi per la valorizzazione delle diversità e favorisca il dialogo “con e tra” persone, “con e tra” culture. Le diverse abilità ed i bambini diversamente abili La scuola accoglie tutti per valorizzare le abilità di ognuno nella consapevolezza che ogni bambino è portatore della sua storia e deve trovare nella scuola capacità di ascolto e di proposta. La scuola deve valorizzare le potenzialità di ogni alunno e dar loro l’opportunità di procedere serenamente nel percorso educativo, sentendosi accolto, valorizzato e messo nelle condizioni di dare tutto ciò che può. Particolare attenzione viene data ai bambini diversamente abili. La scuola tiene presente il bisogno del bambino diversamente abile, organizzando una corretta assistenza con l’obiettivo di dare attuazione concreta ai suoi diritti:

� il diritto di essere accolto,valorizzato,amato; � il diritto a vivere in modo diverso gli stessi diritti di tutti gli altri bambini; � il diritto ad essere messo in condizione di dare il meglio di se stesso; � il diritto a trovare risposte ai suoi bisogni educativi speciali; � il diritto a sentirsi uguale e diverso.

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Strategie educative con i bambini diversamente abil i Accanto alle attività in sezione, sono previste attività sia nel piccolo gruppo, sia in campo individuale, con il sostegno dell’insegnante di sezione e dell’assistente educatore per offrire proposte personalizzate e individualizzate sulla base degli effettivi bisogni educativi. Per ciascun alunno diversamente abile la scuola deve avere la diagnosi clinica e funzionale. Alla luce di questi documenti, in collaborazione con la famiglia e con gli specialisti del servizio territoriale di Neuropsichiatria Infantile, predispone il Profilo dinamico funzionale Alunni stranieri e sguardo interculturale La presenza dei bambini e delle famiglie che provengono da altre nazioni e da altre culture ci mette di fronte alla nostra storia obbligandoci a riflettere sui fondamenti della cultura e ci ricorda che ognuno è portatore di una storia che contribuisce allo sviluppo della sua identità. La scuola si apre ad un territorio che ha visto il passaggio da una società monoculturale ad una società multiculturale . Incontrarsi attorno al valore della persona e aprirsi all’incontro tra culture significa costruire una società interculturale . La scuola assume come strategia e linea guida lo sguardo interculturale che apre al dialogo mettendo al centro la persona, valorizzando la storia di ognuno per costruire una storia comune di ogni bambino. La diversità di ognuno diventa, allora, risorsa e ricchezza per tutti.

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LA CULTURA CRISTIANA: L’INSEGNAMENTO DELLA RELIGION E CATTOLICA. “La Repubblica Italiana, riconoscendo il valore della cultura religiosa e tenendo conto che i principi del cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano, continuerà ad assicurare nel quadro delle finalità della scuola, l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche non universitarie di ogni ordine e grado” (art.9.2 legge 121/ 25.03.1985). In questo capoverso della legge si possono individuare tre punti: 1. Il valore della cultura religiosa: l’attenzione e lo sviluppo della dimensione religiosa, indipendentemente dalla fede e, paradossalmente, dalla non–fede praticata, è riconosciuto come valore importante, imprescindibile, significativo nello sviluppo della persona e quindi di ogni persona fin da bambino. 2. La religione cristiana-cattolica come patrimonio culturale. la religione cattolica è parte del patrimonio storico-culturale del popolo italiano. La scuola italiana, e quindi anche la scuola italiana di ispirazione cristiana-cattolica, non vuole essere identificata come luogo di “proselitismo”. La scuola affronta positivamente lo studio del fenomeno religioso nella sua complessità e interezza, la conoscenza delle fonti e dei contenuti della fede, negli aspetti di vita e nelle espressioni del culto, nelle manifestazioni letterarie, artistiche e culturali. 3. L’insegnamento della religione in ambito scolast ico: Le componenti dell’insegnamento religioso nella Scuola dell’Infanzia: la religiosità: accompagnare il bambino a porsi domande sul senso dell’esistenza e

quindi - a “coltivare” il senso della curiosità, della meraviglia, della ricerca, - a coltivare la voglia di interagire con persone, ambiente, e cose, - a utilizzare gli errori come fonte di conoscenza

per sviluppare alcune basi che possano strutturare la sua crescita personale; la spiritualità:

accompagnare il bambino ad aprire il cuore al “Dio dei propri padri” facendo percepire il valore delle pratiche religiose;

la cultura cattolica: ne viene percepito il valore nel contesto culturale italiano, europeo, occidentale.

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LA COLLABORAZIONE TRA SCUOLA E FAMIGLIA La nostra scuola riconosce nella famiglia il contesto educativo primario del bambino, offrendo il suo servizio con modalità di aiuto, integrazione e attiva collaborazione con i genitori.

La nostra scuola dell'infanzia si propone come luogo d’incontro di partecipazione e di cooperazione con le famiglie

e come spazio di impegno educativo per la comunità.

La famiglia e la scuola sono chiamate congiuntamente a dare risposte adeguate al "Diritto del bambino all'educazione", nel rispetto reciproco delle scelte e delle competenze proprie di ciascuna. La cooperazione, partendo dai bisogni e dalle aspettative del singolo bambino, si apre alla corresponsabilità e alla condivisione dell'impegno educativo. La famiglia è considerata soggetto portatore di un sapere educativo, con cui la scuola è inevitabilmente chiamata a interloquire. La famiglia è ritenuta parte attiva e importante nella scuola, come soggetto portatore di risorse, bisogni e collaborazioni che possono contribuire a promuovere e migliorare la qualità del servizio scolastico. Per la crescita di ogni singolo bambino e per la loro buona riuscita del progetto educativo, la nostra scuola offre e chiede collaborazione con la famiglia e promuove incontri atti a facilitare la conoscenza reciproca, quali:

• incontro di prima accoglienza con i genitori dei bambini al primo ingresso nella scuola;

• assemblea generale per la presentazione del programma annuale

e per l'elezione dei rappresentanti di sezione, ad inizio anno scolastico;

• assemblee di sezione per la condivisione dei percorsi educativi;

• colloqui individuali programmati o richiesti dall'insegnante o dal genitore;

• consiglio di intersezione: con coordinatrice, insegnanti, genitori rappresentanti di sezione;

• incontri formativi organizzati su tematiche psico-pedagogiche ed etico-religiose;

• La cooperazione e la partecipazione ai vari momenti di festa per

ricorrenze particolari e iniziative di solidarietà.

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IL CURRICOLO Il Curricolo si articola attraverso CINQUE CAMPI DI ESPERIENZA. I campi di esperienza sono un legame tra l’esperienza vissuta prima dell’ingresso nella scuola dell’infanzia e quella successiva nella scuola di base; sono luoghi del fare e dell’agire e opportunità di riflessione e di dialogo attraverso i quali i bambini vengono progressivamente introdotti nei sistemi simbolici culturali. Campo di esperienza “IL SE’ E L’ALTRO” che fissa i seguenti traguardi di sviluppo delle co mpetenze “Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare e confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini. Sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e propri sentimenti, sa esprimerli sempre in modo più adeguato. Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e le mette a confronto con le altre. Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia a riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla ed ascolta. Pone domande su temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene e ciò che è male, sulla giustizia e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole del vivere insieme. Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si muove con crescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulando progressivamente voce e movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise. Riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi pubblici, il funzionamento delle piccole comunità e delle città. (Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia). Campo di esperienza “IL CORPO E IL MOVIMENTO” che fissa i seguenti traguardi di sviluppo delle co mpetenze “Il bambino vive a pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo, matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della giornata a scuola. Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e adotta pratiche corrette di cura di sé, di igiene e sana alimentazione. Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l’uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli alle situazioni ambientali all’interno della scuola e all’aperto. Controlla l’esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri nei giochi di movimento, nella musica, nella danza, nella comunicazione espressiva. Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in movimento.” (Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia).

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Campo di esperienza “IMMAGINI,SUONI,COLORI” che fissa i seguenti traguardi di sviluppo delle co mpetenze “Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre attività manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative; esplora le potenzialità offerte dalle tecnologie. Segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, visivi, di animazione…); sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione di opere d’arte. Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo, oggetti. Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoro-musicali. Esplora i primi alfabeti musicali”. (Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia). Campo di esperienza “I DISCORSI E LE PAROLE che fissa i seguenti traguardi di sviluppo delle co mpetenze “Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi su significati. Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative. Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni; inventa nuove parole, cerca somiglianze e analogie tra i suoni e i significati. Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni, usa il linguaggio per progettare attività e definirne regole. Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse, riconosce e sperimenta la pluralità dei linguaggi, si misura con la creatività e la fantasia. Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media”. (Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia). Campo di esperienza “LA CONOSCENZA DEL MONDO” che fissa i seguenti traguardi di sviluppo delle co mpetenze: “Il bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune proprietà, confronta e valuta quantità; utilizza simboli per registrare, esegue misurazioni usando strumenti alla sua portata. Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana. Riferisce correttamente eventi del passato recente, sa dire cosa potrà succedere in un futuro immediato e prossimo. Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali accorgendosi dei loro cambiamenti. Si interessa a macchine e strumenti tecnologici, sa scoprire le funzioni e i possibili usi.

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Ha familiarità sia con le strategie del contare e dell’operare con i numeri sia con quelle necessarie per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi e altre quantità. Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/indietro, sopra/sotto, destra/sinistra, ecc; esegue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali”. (Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia). PROFILO DEL BAMBINO AL TERMINE DELLA SCUOLA DELL’IN FANZIA Al termine del percorso triennale della scuola dell’infanzia, è ragionevole attendersi che ogni bambino abbia sviluppato alcune competenze di base che strutturano la sua crescita personale. Riconosce ed esprime le proprie emozioni. Ha un positivo rapporto con la propria corporeità. Manifesta curiosità e voglia di sperimentare. Condivide esperienze e giochi. Ha sviluppato l’attitudine a porre e porsi domande di senso su questioni etiche e morali. Coglie diversi punti di vista. Sa raccontare, narrare, descrivere situazioni ed esperienze vissute. Rileva le principali caratteristiche di eventi. E’ attento alle consegne. Si esprime in modo personale. (ripreso dalle Indicazioni Nazionali).

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PROGETTO 0/6 La struttura scolastica, Scuola dell'Infanzia “Adele Pezzi”e Asilo Nido “Baby Smile”, sita sul territorio di Capriate San Gervasio, ospita al suo interno due servizi educativi: la scuola dell’infanzia, che, pur non essendo obbligatoria, fa riferimento alle norme dell’ordinamento scolastico italiano, l’asilo nido, che fa riferimento alle “unità di offerte sociali” che, generalmente, si richiamano a normative regionali o locali. Il progetto educativo della nostra struttura ha sempre tenuto in forte considerazione il progetto continuità (o ponte) tra il servizio di asilo nido e quello della scuola dell’infanzia. Il PROGETTO 0/6 intende valorizzare al meglio i due servizi, si propone di accrescerne i punti di “contaminazione” in modo che non siano considerati disgiunti e distinti. Nella nostra struttura il “Progetto 0/6” si colloca nell’obiettivo di dare maggior risalto alla continuità educativa tra nido e scuola dando vita ad attività congiunte tra i due settori, con verifiche puntuali sulle risposte dei bambini coinvolti. Il “Progetto 0/6” sta vivendo ancora una fase sperimentale sia normativa che organizzativa. Nella nostra struttura il “progetto” viene sviluppato tenendo conto del bagaglio teorico-pratico derivante dai POF e progetti educativi sia della scuola che del nido, con una attenzione che intende accogliere le “provocazioni” del territorio in cui la struttura è collocata. Il “Progetto 0-6” intende muoversi nella direzione di un miglioramento della qualità del servizio offerto ai bambini e all e famiglie, in un’ottica di una più adeguata organizzazione e di una più oculat a gestione.

nota: Questo PTOF è redatto

tenendo presenti i principali documenti identificativi della nostra struttura: Regolamento della Scuola dell’Infanzia “Adele Pezzi”

Regolamento dell’Asilo Nido “Baby Smile” Carta dei Servizi dell’Asilo Nido “Baby Smile”

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IDENTITÀ DI UNA SCUOLA DI ISPIRAZIONE CRISTIANA Cenni Storici La Scuola dell’infanzia “Adele Pezzi” venne istituita a Capriate d’Adda nel 1905 per iniziativa del Parroco Don Goffredo Zanchi che, dando risposta ad una esigenza avvertita nella comunità locale, aprì l'Asilo Infantile per i bambini della parrocchia. L'iniziativa si era concretizzata a seguito della donazione della casa di Via Benaglia da parte del Cav. Carlo Pezzi alla Parrocchia di S. Alessandro Martire. L'Asilo rimase in quella casa fino al 1973, anno dell’inaugurazione della nuova sede in via Bizzarri 14. La nuova struttura divenne necessaria per l’incremento del numero dei bambini. Il Parroco Don Natale Duci, comprendendo l’urgenza di dare all’asilo spazi più funzionali, si adoperò per la costruzione di un nuovo edificio che fu possibile anche grazie alla donazione di un ampio terreno da parte di don Camillo Galbiati e della sorella Virginia. La parrocchia continua dunque ad essere proprietario e gestore della scuola. Con decreto ministeriale n° 488 del 28.02.2001, la nostra scuola è stata riconosciuta “scuola paritaria” ai sensi della legge 62/2000. Con deliberazione della Provincia di Bergamo del 11.06.1999 era stata concessa la prima autorizzazione per il funzionamento di un “micronido”. L’ attuale autorizzazione per il funzionamento dell’asilo nido è del 22.08.2001. Negli anni recenti era consuetudine parlare di Asilo Nido “integrato” o “aggregato” alla Scuola dell’Infanzia. Da circa due anni, si parla di “PROGETTO 0-6” , ossia di una sempre migliore integrazione tra scuola dell’infanzia e asilo nido in modo da costruire un progetto educativo e formativo con un percorso “in continuum”. La nostra scuola intende partecipare e far propria da subito questa proposta educativa. La nostra scuola, nata dalla storia ricordata con queste brevi annotazioni, testimonia l’attenzione e l’impegno della comunità cristiana locale verso le giovani generazioni e le famiglie, un impegno avvertito fin dalla fondazione quando era forte l’impatto industriale nei paesi della nostra zona. L’educazione prescolare fu affidata alle religiose “Orsoline di Gandino”. Dal 1905 a luglio 2016 le suore hanno condiviso questo impegno educativo con il personale laico qualificato, attualmente assunto con contratto di lavoro dipendente, e con le famiglie dei bambini che intendono utilizzare questo servizio.

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