Psicopatologia

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Dott.ssa Martina Berardocco

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Dott.ssa Martina Berardocco

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Salute

«stato di completo benessere fisico, mentale, sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o di infermità»

(Organizzazione Mondiale della Sanità)

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Dal benessere alla psicopatologia clinica

Passaggi graduali, sfumati e spesso reversibilireversibili

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Benessere psichicoBenessere psichico: soddisfazione dei bisogni; equilibrio; serenità; accettazione del proprio stato individuale e sociale; l’obiettivo verso cui la persona tende costantemente.

Disagio psichicoDisagio psichico: stato di sofferenzasofferenza connesso a difficoltà di varia natura (affetti, lavoro…) che si presentano nella vita senza che si instauri nessun sintomo specifico ma tale da pregiudicare la serenità interiore e la resa sociale.

Malessere psichicoMalessere psichico: il disagio assume livelli di intensità più elevati; consapevolezzaconsapevolezza soggettiva di non stare bene (stanchezza, sensazioni dolorose soggettive di dolore)

Disturbo psichicoDisturbo psichico: il soggetto non trova risoluzione alla sofferenza in cui lo pone lo stato di malessere; compaiono sintomi clinici o alterazioni del comportamento; insorgenza di specifiche manifestazioni psicopatologiche.

Malattia mentale cronicaMalattia mentale cronica: perdurano nel tempo non solo le malattie mentali o del comportamento, ma anche le situazioni che le hanno determinate; spesso la stabilizzazione del disturbo è collegata all’assenza o inadeguatezza di cure.

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interviene sul disagio e sul malessere:•attraverso un processo di chiarificazione e ridefinizione del problema presentato•favorendo processo di sviluppo e crescita individuale attraverso analisi del problema •promuove il benessere dell’individuo

Il counselingIl counseling

Non rappresenta solo assenza di malessere ma sensazione di sviluppo personale sviluppo personale e capacità di agirecapacità di agire

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Psicoterapia Interviene sul disturbo psichico e sulla malattia mentale attraverso :•risoluzione del conflitto intrapsichico e relazionale•modifica di alcuni aspetti della personalità e delle difese

• miglioramento sintomatologico• miglior adattamento alla vita

sociale e maggiore consapevolezza dei limiti individuali

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DSM IV È il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali

È il sistema di classificazione ideato all’interno della American Psychiatric Association (APA)

È uno strumento appositamentecostruito per la valutazione

delle sindromi psicopatologiche su base sintomatica

Si propone di condurre anchea un’indicazione terapeutica

a partire dalla diagnosi effettuata

Per fare questo è necessario:

un elevato livello disemplificazione nella

descrizione dei sintomie delle sindromi

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Approccio nomotetico

Approccio idiografico

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Psicosi e NevrosiNEVROSI PSICOSI

•Disturbo di adattamento sociale•Disagio psicologico•Giudizio critico circa lo stato della propria condizione•Contatto con la realtà inalterato•Trattamento psicoterapeutico: nuova modalità di rapportarsi ai problemi

•Compromissione, talvolta perdita totale, del rapporto con la realtà•Ritiro nel mondo interiore•Sintomi: idee deliranti, allucinazioni, disturbo della forma del pensiero (idee incoerenti e prive di nessi associativi)•Trattamento farmacologico/ reinserimento sociale

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Classificazione del DSM

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Schizofrenia e altri disturbi psicotici Schizofrenia

• Esame di realtà e funzioni generali estremamente compromessi: area psicotica

• Durata: almeno 6 mesi• Esclusa presenza disturbi dell’umore• Non dovuto all’uso di sostanze o condizione medica generale

Diminuzione di funzioni normali:•Appiattimento affettivo (viso immobile, scarso contatto dello sguardo, ridotto linguaggio del corpo)•Scarso interesse per attività sociali e lavorative•Scarsa produttività del pensiero e dell’eloquio (risposte brevi e vuote)

Sintomi negativi

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Sintomi positivi

Schizofrenia e altri disturbi psicotici Schizofrenia

• Contenuto del pensiero

• Percezione • Linguaggio e

comunicazione• Controllo del

comportamento

Esagerati e distorti

• Delirio• Allucinazione• Eloquio disorganizzato• Comportamento

grossolano, disorganizzato o catatonico

Eccesso di funzioni normali

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Schizofrenia e altri disturbi psicotici Schizofrenia - Sottotipi

• Paranoide: almeno un delirio a contenuto persecutorio e frequenti allucinazioni uditive

• Disorganizzato: eloquio e comportamento disorganizzati, inadeguata e/o affettività appiattita

• Catatonico: arresto motorio o eccessiva attività motoria

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Schizofrenia e altri disturbi psicotici Disturbo Schizoaffettivo

Miscela esplosiva tra le manifestazioni della schizofrenia e quelle dei disturbi bipolariPer la diagnosi è necessario un episodio depressivo maggiore, un episodio maniacale o un episodio misto concomitante con i sintomi tipici della schizofrenia

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Schizofrenia e altri disturbi psicotici Disturbo Psicotico breve

• Sintomi equipollenti a quelli della schizofrenia con la differenza che il disturbo dura almeno un giorno e massimo un mese, con ritorno poi al funzionamento precedente

• Reattivo a fattori stressanti

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Disturbi dell’umoreDepressione - Sintomi

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Disturbi dell’umoreDepressione - Sintomi

Psicomotricità: rallentamento psicomotorio, le azioni richiedono uno sforzo notevole ed è presente profondo senso di astenia; mimica ridotta; sguardo triste, smarrito e spento

Sfera somato-vegetativa: riduzione libido; inappetenza o iperfagia (manifestazioni tipo bulimico; insonnia (risvegli notturni multipli o risveglio precoce al mattino) o ipersonnia

Umore: tristezza, pessimismo e scoraggiamento pervasivi in tutti gli aspetti della vita e non modificabili da avvenimenti positivi/negativi; anedonia, senso di noia, di distacco e inadeguatezza verso ciò che abitualmente conferiva piacere (cibo, bere, sesso)

Sfera cognitiva: difficoltà a mantenere concentrazione e attenzione; pensiero per lo più incentrato attorno al vissuto di colpa, rovina, malattia; ideazione suicidaria; linguaggio scarso nel contenuto, monosillabico, lunghe pause e maggior tempo di latenza nelle risposte, tono basso e monotono

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Disturbi dell’umoreEpisodio maniacale

• Intensa ma infondata euforia accompagnata da irritabilità, iperattività, logorrea, scarsa capacità di attenzione

• Autostima ipertrofica: creazione di piani grandiosi e inattuabili• Minor bisogno di sonno• Maggior attività finalizzata: sociale, lavorativa, sessuale• Eccessivo coinvolgimento di attività ludiche con alto potenziale

di conseguenze dannose

Durata: almeno una settimana«quando stai su è tremendo. Idee e sensazioni sono veloci…migliori, più brillanti. La timidezza se ne va. Improvvisamente parole e gesti giusti stanno là; certo di accattivarti gli altri. Potenza, benessere, onnipotenza finanziaria ed euforia pervadono il midollo.»

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Disturbi dell’umoreDisturbi bipolari• La caratteristica principale è data dal cambiamento del tono

dell’umore in senso patologico: non sono prevedibili, incontrollabili, prolungati, estremi e accompagnati da altri cambiamenti associati, sconvolgono il modo di vivere.

• Disturbo bipolare di Disturbo bipolare di tipo I: tipo I: dato da episodi di depressione maggiore e mania

• Disturbo bipolare di Disturbo bipolare di tipo II: tipo II: dato da episodi di depressione maggiore e ipomania (episodio dalle stesse caratteristiche di quello maniacale solo di meno intensità)

• Stati misti: Stati misti: compresenza di episodi depressivi e maniacali• Ciclotimia: Ciclotimia: umore instabile con alti e bassi di intensità inferiore a

quella dei disturbi bipolari di tipo I e II

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Disturbi d’ansia

I disturbi d’ansia rientrano nella dimensione nevrotica in quanto il rapporto con la realtà è mantenuto. L’ansia assume un carattere patologico quando non proporzionata alle vicende esistenziali di un soggetto o quando interferisce con le sue normali attività di vita (per esempio realizzazione obiettivi, soddisfacimento desideri) venendo meno una sensazione di benessere emotivo.

L’esperienza dell’ansia ha due componenti:

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Disturbi d’ansia

Disturbi d’ansia

Disturbi d’ansia Attacco di panico

comparsa improvvisa di 4 o più sintomi che si sviluppano improvvisamente e raggiungono il picco nel giro di 10 minuti:

1.palpitazioni, tachicardia2.Sudorazione3.Tremori fini o grandi scosse4.Sensazione di soffocamento5.Sensazione di asfissia6.Dolore o fastidio al petto7.Nausea o disturbi addominali8.Sensazioni di sbandamento, di instabilità o di svenimento9.Derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere staccati da sé stessi)10.Paura di impazzire o peredere il controllo11.Paura di morire12.Parestesie ( sensazione di torpore o formicolio)13.Brividi o vampate di calore

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Disturbi d’ansiaDisturbo di attacco di panico’

Attacco di panico

Attacco di panico

• Preoccupazione persistente di avere altri attacchi di panico

• Preoccupazione relativa alle implicazioni dell’attacco o delle sue conseguenze

• Alterazione significativa del comportamento correlata agli attacchi

aAP non giustificati da condizione medica generale né dagli effetti fisiologici di una sostanza né da un altro disturbo mentale

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Disturbi d’ansiaFobia

Paura intensa, relativamente inadeguata e sproporzionata rispetto allo stimolo che l’ha provocata, che spinge l’individuo all’evitamento della situazione scatenante e/o oggetto fobico.

A. Paura marcata di una o più situazioni sociali non familiari nella quali la persona è esposta al possibile giudizio degli altri. Il timore è di agire in modo imbarazzante o umiliante.

B. L’esposizione alla situazione provoca ansia fino a causare un attacco di panico.

C. La persona riconosce che la paura è eccessiva.D. Le situazioni temute sono evitate o vissute con

estremo disagio/ansiaE. L’evitamento o l’ansia anticipatoria inficiano il

funzionamento lavorativo e sociale della persona condizionando e limitando le sue abitudini di vita

Fobia sociale

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A. Paura marcata, persistente e irragionevole provocata dalla presenza o dall’attesa di un oggetto o situazioni specifici (volare, animali, vedere il sangue)

B. L’esposizione allo stimolo fobico provoca una risposta ansiosa immediata che può sfociare in attacco di panico

C. La persona riconosce che la paura è eccessivaD. La situazione viene evitata o sopportata con

estrema ansiaE. L’evitamento o l’ansia anticipatoria inficiano il

funzionamento lavorativo e sociale della persona condizionando e limitando le sue abitudini di vita

La paura non è data dall’oggetto in sé ma dalle La paura non è data dall’oggetto in sé ma dalle conseguenze spaventose che il soggetto immagina conseguenze spaventose che il soggetto immagina possano derivare dal suo contattopossano derivare dal suo contatto..

Disturbi d’ansiaFobie specifiche

Fobie specifiche

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Disturbi d’ansiaFobie specifiche

Disturbi d’ansiaDisturbo ossessivo-compulsivo

Compulsioni: comportamenti che si presentano spesso sotto forma di rituali in risposta alle ossessioni da esorcizzare, spesso non sono collegati in modo realistico con ciò che sono designati a neutralizzare. Si manifestano in comportamenti ripetitivi (lavarsi le mani, allineare oggetti in un certo modo); o azioni mentali (contare, pregare) o regole da seguire in modo rigido.

Ossessioni:

pensieri, immagini o impulsi ricorrenti e persistenti vissuti come intrusivi, inappropriati e fonte di ansia da parte dell’individuo. Vengono riconosciuti come prodotti della mente e spesso si cerca di sopprimerli o ignorarli.

Grosso dispendio di tempo ed energia nella persona, andando a modificare le abitudini quotidiane e interferendo sul suo funzionamento globale

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«Con mio cognato è sempre la stessa storia! Si è di nuovo bloccato, è più di 10 min che guarda sempre la stessa fila. 1, 2, 3… mi sembra di sentirlo contare, ora gli dirò di muoversi, lui prenderà un’altra piastrella e poi ancora lì, per mezz’ora, a contare… non posso più andare avanti, dovrò sciogliere la società, è un disastro per un piastrellista doversi fermare a contare, a ogni piastrella aggiunta, tutte quelle già inserite».

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Disturbi d’ansiaDisturbo post-traumatico da stress

(DPTS)

• Reazione intensa e prolungata, a volte ritardata, ad un evento stressante e/o traumatico

• Frequente in vittime di stupro, torture, profughi, disastri naturali

• L’evento traumatico deve aver provocato morte o minaccia di morte o gravissime lesioni o minaccia all’integrità fisica propria e altrui

• La persona evita ogni stimolo associato al trauma (luoghi, persone, conversazioni)

• .L’esposizione a tale evento deve aver provocato risposte affettive intense date da paura, sentimenti di impotenza o orrore.

• L’evento viene rivissuto attraverso sogni, ricordi ricorrenti ed intrusivi, agire o sentire come se l’evento si stesse ripresentando

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Disturbi somatoformi

Il soggetto esprime il disagio psichico attraverso il corpo (soma) per cui risulta la presenza di sintomi fisici che fanno pensare ad una condizione medica generale ma che non sono giustificati da questa né dagli effetti di una sostanza o da un altro disturbo mentale.Il soggetto ha difficoltà a mentalizzare il conflitto che sposta sul piano fisco.

Vantaggi secondari

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Disturbi somatoformiDisturbo di somatizzazione

A. Storia di molteplici lamentele fisiche, iniziata prima dei 30 anni e seguita per numerosi anni, che portano alla ricerca di trattamento o a significative menomazioni sul funzionamento sociale, lavorativo o in altre aree importanti.

B. Tutti i seguenti sintomi devono essere riscontrabili: 1. Quattro sintomi dolorosi: riferiti ad almeno 4 localizzazioni o funzioni (testa,

addome, schiena, torace, dolori mestruali…)2. Due sintomi gastrointestinali: nausea, vomito al di fuori della gravidanza,

diarrea, intolleranza a numerosi cibi diversi3. Un sintomo sessuale: indifferenza sessuale, cicli mestruali irregolari,

disfunzione dell’erezione, vomito durante gravidanza4. Un sintomo pseudoneurologico: alterazioni della coordinazione o

dell’equilibrio, difficoltà a deglutire o nodo alla gola, perdita della sensibilità tattile o dolorifica…

C. I sintomi non sono prodotti intenzionalmente o simulatiD. Quando vi è una condizione medica generale collegata, le lamentele fisiche

risultano sproporzionate rispetto a quanto ci si aspetta dalla storia medica.

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Disturbi somatoformiIpocondria

A. Paura o convinzione di avere grave malattia basata sull’erronea interpretazione di sintomi somatici

B. Preoccupazione persiste nonostante valutazioni e rassicurazioni mediche appropriate

C. Tale convinzione non è delirante (disturbo delirante, tipo somatici) né circoscritta all’aspetto fisico (disturbo dismorfismo corporeo)D. Disagio clinicamente significativo/ menomazione funzionamento sociale, lavorativo, relazionale.E. Durata: almeno 6 mesi.

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Disturbi somatoformiDisturbo da dismorfismo corporeo

• Eccessivo timore di apparire brutti o deformi soprattutto per quel che riguarda una precisa parte del corpo

• Spesso si tratta di un presunto difetto del viso (naso, bocca) che seppur presente appare del tutto sproporzionato al disagio espresso

• Trascorrono molto tempo osservandosi allo specchio e valutando il proprio aspetto fisico

• Non ama incontrare altre persone per paura che si accorgano della propria deformità, alla quale attribuiscono difficoltà ed insuccessi della propria vita

• Vari tentativi di miglioramento dell’immagine, fino all’estremo ricorso ad interventi di chirurgia estetica (circa il 5% di coloro che vi si rivolge ne sarebbe affetto)

• Causa di disagio significativo/menomazione nel funzionamento sociale, lavorativo

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Disturbi dell’alimentazione

Presenza di evidenti alterazioni del comportamento alimentare spesso dovuti ad un alterata percezione del peso e dell’immagine corporea.

Il DSM riporta fra i disturbi anoressia e bulimia, l’obesità non è stata annoverata perché non è stata accertata l’associazione costante con alcuna sindrome psicologica o comportamentale.

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Disturbi dell’alimentazioneAnoressia nervosa

A. Rifiuto a mantenere il peso corporeo al di sopra del peso minimo normale (15-12 kg in meno)

B. Intensa paura di acquistare peso anche in condizioni di evidente sottopesoC. Distorsione rispetto a come si vive la forma e il peso del corpo, influendo questi in maniera

incisiva sull’autostima o sul riconoscere la gravità dell’attuale condizione di sottopesoD. Amenorrea, assenza di almeno 3 cicli mestruali consecutivi.

Sottotipi

Con restrizioni

assenza di abbuffate e condotte di eliminazione; si «limita» a ridurre rigidamente e drasticamente l’assunzione di cibo

Con abbuffate/condotte eliminatorie

Oltre alla riduzione del cibo sono presenti regolari abbuffate seguite da condotte di eliminazione (vomito, diuretici, lassativi…)

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• Condotte ossessive legate al cibo (nascondimento, sminuzzamento)

• Eccessivo investimento sul cibo (ne parla sempre)• Sforzi fisici, corse, esercizi ginnici per facilitare

l’espulsione dello scarso cibo assunto• Le pazienti anoressiche che si inducono il vomito da lungo

tempo presentano il «segno di Russell», la presenza di lesioni erosive e di calli sul dorso della mano

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Disturbi dell’alimentazioneBulimia nervosa

A. Ricorrenti abbuffate caratterizzate da:1. Mangiare in un definito periodo di tempo una quantità di cibo

significativa2. Sensazione di perdere il controllo durante l’episodio

B. Ricorrenti ed inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso (esercizio fisico eccessivo, diuretici, lassativi, lunghi periodi di digiuno)

C. Abbuffate e condotte compensatorie si verificano in media 2 volte alla settimana da almeno 3 mesiD. Livelli di autostima influenzati dalla forma e peso corporeo

• Con condotte eliminazione: regolarmente vomito o uso inappropriato di lassativi e diuretici

• Senza condotte eliminazione: uso di altri comportamenti compensatori quali lunghi digiuni o esercizio fisico eccessivo ma non ricorre al vomito autoindotto in maniera regolare

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Disturbi di personalità• Le persone che hanno un disturbo di personalità seguono un

modello di rappresentazione mentale, di comportamento e di esperienza interiore che devia decisamente rispetto alle norme della cultura di appartenenza.

• Si tratta di un disturbo rigido su cui è radicata la personalità dell’individuo, la sua organizzazione mentale e il suo equilibrio. Le aree coinvolte: cognitiva, affettiva, relazionale e del controllo degli impulsi, determina una turba significativa del funzionamento nella dimensione intrapsichica e/o interpersonale.

I disturbi di personalità possono essere considerati delle espressioni I disturbi di personalità possono essere considerati delle espressioni estreme di caratteristiche che noi tutti possediamoestreme di caratteristiche che noi tutti possediamo.

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CLUSTER A

CLUSTER B

CLUSTER C

Disturbi di personalitàNel DSM tali disturbi vengono suddivisi in 3 gruppi:

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Disturbi di personalitàDisturbo paranoide di personalità

radicata sospettosità, sfiducia e diffidenza nei confronti degli altri, senza una base sufficiente;

dubita sempre di poter essere maltrattato o sfruttato, per cui preferisce chiudersi in se stesso, e risulta essere incapace di confidarsi e di stabilire rapporti interpersonali sani

questi sono infatti sempre caratterizzati da dubbio e sospetto, nonché da gelosia immotivata (verso partner sessuale o il coniuge)

descrive le sue relazioni in termini distaccati, ed è incapace di lasciarsi andare in senso affettivo, poiché ritiene che ciò lo renderebbe fragile di fronte ad eventuali minacce o attacchi

• l'atteggiamento generale è di ostilità, e forte è il rancore nei confronti di persone ritenute colpevoli di complotti, tradimenti o altre azioni lesive per la loro persona: è forte infatti l'incapacità di perdonare le presunte azioni offensive.

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Disturbi di personalitàDisturbo borderline di personalità

instabilitàinstabilità

impulsivitàimpulsivitàimpulsivitàimpulsività

• Relazioni interpersonali oscillano dall’idealizzazione all’ipersvalutazione;

• Percezione di sé oscilla fra opposte e parziali identità;

• Umore oscilla da momenti di disforia intensi ad altri di tristezza, irritazione, ansia generale

In almeno 2 dei seguenti ambiti:Abusi di sostanza, tendenza ad abbuffarsi, guida spericolata, sessualità, aggressività, prodigalità che sfocia nello sperpero.

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Disturbi di personalitàDisturbo borderline di personalità

• Lo stato umorale più frequente è quello rabbioso con violenti accesi di ira fino a sfociare nello scontro fisico

• In situazioni di stress intenso possono comparire ideazione paranoide o sintomi dissociativi temporanei ma gravi

• Può presentarsi a diversi livelli di gravità

IIil soggetto si trova lungo un continuum ai cui estremi si trovano rispettivamente l’area il soggetto si trova lungo un continuum ai cui estremi si trovano rispettivamente l’area nevrotica e quella psicoticanevrotica e quella psicotica

Stato limiteStato limite

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Disturbi di personalitàDisturbo dipendente di personalità

• mancanza di sicurezza e fiducia in sé ed eccessivo bisogno di essere accuditi, che si manifesta attraverso un comportamento sottomesso e adesivo

• profondo disagio se lasciati da soli e spesso si preoccupano eccessivamente all'idea di doversi prendere cura di se stessi

• sono sempre d'accordo con tutti e hanno grosse difficoltà nell'intraprendere di propria iniziativa qualsiasi attività, anche nella vita quotidiana devono sempre essere rassicurati e consigliati

• spesso subordinano i propri bisogni a quelli degli altri per timore di perdere la loro approvazione e supporto

• al termine di una relazione intima ne cercano immediatamente una nuova con cui sostituire la precedente

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«La mente soffre col corpo e forse … un massaggio dell’anima potrebbe aiutarci a vivere una vita possibile»