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    La dimensione sociale nell’infanzia Quadro teorico e concettuale... ricordiamo lo sociologo Émile Durkheim diceva che nelprocesso di socializzazione , il bambino si sente parte della società perché acquisisce,imparanorme morali e generali all ‘interno di un gruppo.Parsons (diceva:grazie al processo i socializzazione i modelli culturali di riferimento e

    le aspettative di ruolo entrano a far parte della struttura della personalità. Mead dicevaMead, la socializzazione è connessa allo sviluppo dll’identit{ personale e sociale di ogniindividuo.------------------------------La prima infanzia..Già dalla nascita i bambini dispongono di un ponte comunicativo conl’ambiente esterno( il pianto sorrisi vocalizzi) Pensiamo anche ai vari riflessi di orientamento:

    il bambino direziona lo sguardo verso gli stimoli prima inconsapevolmente poi consapevole ,riconosce le voci , i volti , abbiamo anche i riflessi di accostamento come il «grasping»(pressione palmare)l’afferrare oggetti o il camminare.) Durante i primi sei mesi di vita,l’interazione con i coetanei è rappresentata esclusivamente da un riflesso di orientamento, solo dal secondo anno in poi si assiste, nell’interazionecon i coetanei, ad un vero e proprio

    comportamento competente---------------- 

    L’et{ prescolare........ Fra i tre e i sei anni di et{, con l’inserimento nella scuola dell ‘infanzia siavviano le forme di socializzazione secondarie , le primarie sono la famiglia . sviluppo.Tra i comportamenti abituali si manifesta il gioco, che oltre ad essere una fonte inesauribiledi creatività consente al bambino di compiere nuove esperienze, di mettersi nei

    panni dell’altro ed entrare, quindi, in contatto con altri punti di vista. Il bambino è consapevole del sé edell altro , sviluppa una coscienza morale , acquisisce norme e comprende la dinamica dei suoicomportamenti verso gli altri

    La fanciullezza. Tra i 6 e gli 11 anni di età il bambino acquista la capacità di riflettere su di sé e suglialtri. Grazie alla padronanza del linguaggio, e abilità ad esporre il loro pensiero---------------------------------------

    ruolo delle emozioni e dei sentimenti nella relazione interpersonaleL’emozione è istintiva, intima, personale; il sentimento è il sentire le emozioni, è consapevolezza di sé. In passato nn si dava importanza nel ruolo educativo alle emozioni , oggi grazie anche alle neuroscienzesi comprende che le emozioni e i sentimenti sono importanti. Il governo delle emozioni è acarico del sistema limbico. Questi permettono all’osservatore di comprendere le azioni degli altri perchéautomaticamente egli le rispecchia dentro di sé. La capacità di riconoscere le emozioni degli altri è il

    prerequisito essenziale dell EMPATIA--------------------------- L’intelligenza emotiva Goleman definisce intelligenza emotiva la capacità di gestire e monitorare i proprisentimenti e quelli altrui al fine di raggiungere obiettivi. Egli distingue, inoltre, tra intelligenza emotivapersonale, che riguarda quelle capacità in grado– consapevolezza di sé, conoscenza

    delle proprie emozioni, capacità di monitorarle, , autocontrollo,capacità di alimentare la propriamotivazione. E quella emotiva sociale che si riferisce a quelle caratteristiche che ci permettono di relazionarcipositivamente con gli altri: empatia, valorizzazione degli altri, rispetto per le diversità. Il docente che intenderealmente aiutare l’alunno in modo da attuare la pienezza del suo potenziale educativo è mosso da amorepedagogico; è pertanto deve essere un insegnante affettivo

    ………………………………….. 

    Sviluppo psico-fisico tipico e atipicoLo sviluppo fisico e motorio del bambino, fin dalla nascita, si realizza attraverso unaserie di trasformazioni fisiche che coinvolgono il sistema cerebrale. 

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    Sviluppo fisico e motorio... Lo sviluppo fisico e motorio, nel primo anno di vita, dipende, in generale, dallamaturazione biologica. Tutte le abilità motorie (la posizione seduta, la locomozione strisciante e carponi,la stazione eretta e la deambulazione con appoggio) che si realizzano durante il primo anno di vita,nelsecondo anno, ad acquisire la deambulazione autonoma. Solo intorno ai sei anni, il corpo dei bambini ha

    ormai assunto le forme e le abilit{ necessarie per superare l’infanzia e per assomigliare maggiormenteagli individui dell’et{ adulta, 

    I riflessi e le abilità.Sin dalla nascita il bambino possiede un bagaglio di riflessi e di abilità.

    Nel neonato sono, infatti, già presenti dalla nascita i seguenti riflessi:1. il riflesso della ricerca del seno (il neonato ruota la testa, quando viene toccata la suaguancia, per ricercare istintivamente il seno materno);2. il riflesso d’afferramento (il neonato tende ad afferrare, quando c’è pressione sui suoi tendini flessori);3. il riflesso di Moro (il neonato protende, quando la testa sta cadendo all’indietro, le braccia in avanti);4. il riflesso del camminare (si attiva quando il neonato viene sostenuto, in posizione verticale,sotto le ascelle).I riflessi sono comportamenti involontari e fortuiti che l’uomo, crescendo e maturando, trasforma in atti volontari. 

     Anche le abilità appartengono dalla nascita neonati possiedono anche abilità percettive(ad esempio, quella di seguire oggetti in movimento)e motorie iniziali (ad esempio, quella di tenere il mento sollevato, di usare le mani

    per colpire oggetti e così via). Le abilità motorie, nel neonato, sono meno sviluppate diquelle percettive------------------L’egocentrismo infantile: la polemica tra Piaget e Vygotskij L’egocentrismo è una fase particolare dell’infanzia. Esso non deve essere confuso con l’egoismo, Secondo lopsicologo Jean Piaget, nel bambino l’egocentrismo è la mancanza di differenziazione tra il proprio punto divista soggettivo e quello di un altro. Per Vygotskij, al contrario, non esistono differenze sostanziali tra illinguaggio egocentrico e la comunicazione, giacché il bambino usa sempre il linguaggio di comunicazione.

    Egli, anche quando si trova solo con se stesso, fa un uso sociale del linguaggio. 

    Vygotskij e lo sviluppo cognitivoPer Vygotskij, il pensiero, il linguaggio, hanno un origine sociale e non naturale,  Lo sviluppo cognitivo sirealizza interagendo e cooperando con gli altri. In tal modo si viene, infatti, indotti ad autoregolare ipropri comportamenti e ad interiorizzare i processi cognitivi, trasformandoli in risultati autonomi diconsapevolezza personale e sociale. 

    -------------------------

     Attività grafico-pittoriche e drammatizzazione. Le attività espressive e, in particolare, quelle

    grafico-pittoriche sono nei bambini strettamente collegate non solo alle loro esperienze emotive, maanche alle loro prime relazioni con il mondo esterno Egli, durante il periodo dell’infanzia, disegna peresprimere ciò che lo domina, senza essere stimolato Le agenzie educative (famiglia, scuola dell’infanzia,mass media e così via) devono, pertanto, motivare ed organizzare didatticamente tali attività, tenendo

    presente che quelle espressive s’inseriscono organicamente nell’insieme dello sviluppo della personalit{infantile Nell’evoluzione del disegno si possono, infatti, individuare alcuni stadi. 1. Scarabocchio e ideazione (2-4 anni): stadio nel quale il bambino, ancora incapace dicoordinazione motoria, traccia linee senza forma su di un foglio (scarabocchio), alle qualiattribuisce intorno ai tre anni forme di rappresentazione configuranti precise immagini(ideazione).152. Stadio schematico (4-5 anni): in questo stadio, il disegno, giacché il bambino confondele proprie emozioni con la rappresentazione mentale, è rappresentato come una “deformazione 

    della realt{” (animismo, simbolismo, magismo, egocentrismo, artificialismoe sincretismo).3. Schematismo mentale (6-8 anni): in tale stadio la rappresentazione della realtà, attraverso il disegno,)

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    4. Realismo visivo (9-11 anni): in questo stadio il fanciullo, osservando la realtà circostante,cerca di aggiungere, iniziando la ricerca della “prospettiva”, nuovi dettagli a quello che sta raffigurando.5. Stadio del volume e della plasticità (12-13 anni): è lo stadio che rappresenta una fase,per un ragazzo, di piena consapevolezza per quello che intende esprimere attraverso ildisegno. 

    bambino disegna spesso non per rappresentare una realtà, ma per il piacere stesso che taleattività gli procura. Egli acquisisce, da un lato, il linguaggio iconico lentamente e in modograduale e, dall’altro, il senso estetico,  attraverso sia l’interazione di suggestioni interiori e 

    di stimoli esterni sia l’uso progressivo dei colori (prima uno solo e, in seguito, più colori) Anche ladrammatizzazione è un’attivit{ rappresentativa di grande interesse per l’infanzia. È una forma tipica del gioco simbolico. 

    Disturbi dell’et{ evolutiva. periodo dell’et{ evolutiva che va orientativamente dai primi anni di vitafino ai venti anni e che si distingue in infanzia, fanciullezza e adolescenza risulta ricco di fasi

    critiche che si manifestano nel corso dello sviluppo. Il bambino o l’adolescente raramente sono ingrado di riconoscere e comunicare il proprio disagio; tuttavia, tenendo conto della possibile transitorietà

    di certe manifestazioni comportamentali ed emozionali, esistono alcuni segnali di allarme, tra i qualipossiamo citare una significativa riduzione del peso corporeo oppure un vistoso declino nel rendimento

    scolastico o, ancora, una chiusura netta nelle relazioni sociali-------------------

    Il ritardo mentale(ORA SI DICE DISABILITà MENTALE)tre i criteri diagnostici fondamentali delritardo mentale: funzionamento intellettivo generale( Q INTELLETTIVO AL DI SOTTO DELLA MEDIA )

    funzionamento adattivo,l'esordio prima dei 18 anni di età . Il ritardo mentale può

    essere : LIEVE MODERATO GRAVE GRAVISSIMO -------------------------------Disturbi cognitivi e motoribambini con disturbi specifici dell apprendimento presentano gravi difficoltà, costanti nel

    tempo, nell 

    ambito scolastico il disturbo della lettura (dislessie evolutive);— il disturbo del calcolo (discalculia);— il disturbo dell’espressione scritta (disortografia, disgrafie);— il disturbo dell’apprendimento non altrimenti specificato. I disturbi della comunicazione o, con maggiore precisione, i disturbi del linguaggio, prevedonomolteplici categorie problematiche, distinte a seconda che la sfera compromessa sia quella della ricezione ,dell’espressione o del linguaggio articolato 

    disturbi delle capacit à motorie, tra i quali troviamo quello dello sviluppo della coordinazione,sono caratterizzati da un tipo di coordinazione motoria oggettivamente inferiore in relazione

    all’et{ disturbi della coordinazione motoriasono collegati significativamente a quelli

    dell’apprendimento, in quanto consistono in difficolt{ a sviluppare abilità motorie e di coordinazionecorporea

    Disturbi da deficit di attenzione e da comportamento dirompenteIl disturbo da deficit di attenzione (o iperattività) è caratterizzato da notevoli sintomi di disattenzionee di impulsività. A seconda della sintomatologia prevalente, sono previsti dei sottotipi:con disattenzione predominante, con iperattività/impulsività predominanti e tipo combinato.Il disturbo della condotta è caratterizzato, invece, da un tipo di comportamento che lede idiritti fondamentali degli altri oppure vìola le principali norme sociali in relazione alla età -------------------------

    Nozioni di educazione sanitaria e igiene scolastica nella scuola dell’infanzia  La legge833/1978, istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale, stabiliva fra i suoi obiettivi

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    la tutela della salute fisica e psichica del cittadino. La tutela della salute................................................................................................................................................................................................ »Il concetto DI EDUCAZIONE sanitariaL’educazione sanitaria ha l’obiettivo di programmare e organizzare tutti gli interventi informativi

    e formativi necessari a far sì che la popolazione sappia affrontare e risolvere i propri problemi reali, utilizzandole risorse offerte dai servizi socio-sanitari territoriali.In particolare, è la scuola che deve farsi carico dell’educazione sanitaria: è nell’et{

    evolutiva che l’individuo sviluppa atteggiamenti durevoli nei confronti del propriocorpo, dell’alimentazione e dell’igiene 

    Igiene della SCUOLAIl servizio di Medicina scolastica ha il compito-sottopone ogni alunno a visita medica almeno una volta l’anno; — controlla che siano mantenuti in ordine e in efficienza gli arredi, gli impianti di illuminazione,di riscaldamento e di ventilazione della scuola;

    — vigila sulla pulizia degli alunni;— vigila sulla pulizia dei locali della scuola (in particolare, dei servizi igienici e delle cucine);— denuncia all’ufficiale sanitario i casi di malattie infettive che si verificano nella scuola eprovvede, su delega di questi, ad adottare i provvedimenti necessari per la disinfezionee la disinfestazione dei locali

    Educazione sanitaria a scuolacontenuti dell’educazione sanitaria sono la salute personale, la cura e l’igiene del corpo, le cui dimensioni principali riguardano:— cura della salute del bambino;— applicazione pratica delle fondamentali norme igieniche;— riconoscimento e valutazione dei pericoli per la prevenzione degli infortuni e delle malattie.

    Educazione alimentareFin dai primi anni di vita è necessario porre le basi per un’alimentazione equilibrata.Il bambino deve essere educato all’alimentazione regolare, all’abolizione di alimentie (merendine, patatine fritte ecc.); allo sviluppo del senso gustativo e alla ricerca di «sapori» naturali. Saràindispensabile uno stretto coinvolgimento delle famiglie dei bambini, 

    L’igiene dell’ambiente scolastico L’ambiente scolastico deve poter garantire ai bambinile dovute condizioni igieniche, affinché

    il processo di formazione avvenga nel migliore dei modi .Tali condizioni

    si realizzano nei seguenti livelli:— edificio scolastico;

    — arredamento e attrezzature;— sussidi e materiali didattici;— supporti e condizioni tonificanti e stimolanti

    Concetto e storia della psicologia dello sviluppoLa psicologia dello sviluppo studia i vari processi e cambiamenti dell’uomo----processi fisiologici;— processi comportamentali;— processi emotivi;— processi cognitivi

    l’organismo è in costante adattamento all’ambiente . Modelli teorici e clinici

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    Tra i modelli teorico-clinici principalmente utilizzati troviamo il modello cognitivo-costruttivista Questosistema teorico ed applicativo considera l’uomo nella sua complessit{ e multidimensionalità e ne valuta sia i comportamenti espliciti che i processi motivazionalie conoscitivi (linguaggio, immaginazione, emozione ecc.). la sua evoluzione storica affondale radici in molte altre ipotesi teoriche, tra cui quella della psicologia comportamentista,della psicologia dei costrutti personali di George A. Kelly, della terapia razionale

    emotiva di Albert Ellis, della teoria dell’attaccamento di John Bowlby, oltre che dellescienze cognitive. Nello specifico la psicologia dello sviluppo trova i suoi massimi rappresentanti teoricinelleteorie stadiali di Jean Piaget ed Erik Erikson, estrapoliamo i cinque momenti durante i quali losviluppo è fortemente critico:a) infanzia; Durante l’ infanzia (0-2 anni), ad esempio, il processo di adattamento nel bambino è costantemente attivob) fanciullezza; Nel corso della fanciullezza (11anni) ritroviamo alcuni elementi dell’infanzia, ai quali si aggiungono nuovi compiti cherichiedono ulteriori esperienze di apprendimento e nuove abilità

    c) adolescenza; Molti autori (tra cui principalmente Erik Erikson) concordano nell’attribuire al periodo  dell’adolescenza il compito evolutivo della formazione di un’identità stabile 

    d) età adulta; dell’età adulta consiste, al polo positivo, nella percezionedella propria generatività polo negativo destabilizzazione dell’uomo e) tarda età. caratterizzata da mutamenti fisiologici e sociali che impongono all’individuo una nuova serie di

    adattamenti piena accettazione del Se’  Ciascuno di questi momenti presenta specifiche difficoltà a proprio carico, di seguito specificate

    ............................................................................................................................................................

    Strutture del processo evolutivo. Si possono evidenziare due orientamenti teoriciprincipali:• teorie organismiche; che considera il bambino come un organismo interamente plasmatodalle esperienze e dall'apprendimento • teorie innatiste secondo cui il bambino è un attivo costruttore delle proprie capacità e losviluppo è dovuto a influenze interne piuttosto che a fattori ambientali esterni --------------------Le origini della psicologia dello sviluppo nascita della psicologia dello sviluppo venne sollecitata, nellaseconda met{ dell’Ottocento, sostanzialmente da due eventi, rappresentati dalla diffusione della teoriadell’evoluzione Darwin e dal fenomeno della scolarizzazione di massa causato dalle nuove esigenze della societ{industriale

    La teoria dello sviluppo cognitivo di Piaget ..ritiene che lo sviluppo dell’intelligenza abbia potentemente favorito l’adattamento della nostra specie all’ambiente circostante --------------------------  

    L’epistemologia genetica questo suo tentativo di ricostruzione dell’origine dei processi psichici superiori Piaget d{ il nome di «epistemologia genetica», che vuol dire propriamente «s tudio della genesi deiprocessi cognitivi logico-razionali»------------- Elementi dello sviluppoOgni attività mentale, secondo Piaget, presuppone una maturazione neuro-biologica chene orienta lo sviluppo: questo non è, dunque, esclusivamente riducibile all’influenza di fattori  esterni, sociali e culturali, sul bambino. L’uomo con l’interazione dell ‘ambiente attua l ASSIMILAZIONE (CONOSCENZE NEI SUOI SCHEMI MENTALI CHE HA) E ACCOMODAMENTO( ESPERIENZE NUOVE FANNO SICHE I SCHEMI PRESISTENTI VENGONO MODIFICATI) PIAGET ritiene che gli stadi dello sviluppocognitivo nel bambino siano 4: SENSO MOTORIO ( DA 0-2 ANNI ) PREOPERATORIO (2-7ANNI ) STADIODELLE OPERAZIONI CONCRETE( 7-12 ANNI ) STADIO delle operazioni formali (12-15 anni).------------------------------  Ambiente e sviluppo secondo Vygotskij

    Per Vygotskij è L’AMBIENTE CHE STIMOLA LE CAPACIT{ l’interazione tra individuo e ambiente avviene attraverso due tipi di strumenti: — strumenti materiali, consistenti in oggetti più o meno complessi di cui l’individuo si serve per entrare in contatto con l’ambiente, costituito da elementi sia fisici che umani; 

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    — strumenti psicologici, a loro volta rappresentati dal linguaggio, da sistemi di numerazionee di calcolo, dalla scrittura, dall’arte ecc ………… Le teorie psicoanalitiche dello sviluppoEsistono diversi tipi di motivazioni e metterlo in evidenza ci dà la possibilità di introdurre la

    complessit{ dell’indagine psicoanalitica 

    ----consce o inconsce;— semplici o articolate;— transitorie o permanenti;—  fisiologiche o sociali—  ---------------------------------------------  L’approccio psicoanalitico di Freud. Freud mise in evidenza che durante i primi anni di vita si gettano le fondamenta della personalit{ dell’individuoadulto. PER IL LUMINARE , LO SVILUPPO SESSUALE è IMPORTANTE NELL ‘INTEGRALIT{ DEL BAMBINO , CICITA 5FASI:1 fase orale (0-18 mesi): caratterizzata dall’attivit{ della «suzione» 2 fase anale (18 mesi-3 anni): CONTROLLA LE FECI3 fase fallica (3-5 anni) CONOSCE IL FALLO che crea tra i due sessi un’opposizione ( IL COMPLESSO DI EDIPO) 

    4 fase di latenza (6-12 anni): in questa fase, che va dai 5-6 anni fino alla pubertà, si conclude il periodofallico.5 fase genitale (12-15 anni): si tratta di una fase caratterizzata dalle trasformazioni che si verificanonella pubertà

     Anna FreudFIGLIA DI FREUDintroduce nell'analisi infantile una componente educativa nei confronti del bambino e delsuo ambiente, con il quale mantiene un rapporto costante dopo aver sciolto nodiconflittuali del bambino e averne liberato le pulsioni. Secondo A. Freud le acquisizionievolutive di un bambino si producono soltanto in presenza di un ambiente positivo: cioèper amore.Il bambino infatti non apprenderà il linguaggio, non accetterà il controllo degli

    sfinteri, la socializzazione, la scuola, se non a condizione, che l'oggetto esterno che gliimpone questi sforzi maturativi, sia sufficientemente buono.-------------------- Lo sviluppo psico-sociale di Erikson

     partire dalle fasi di sviluppo psico-sessuale di Sigmund Freud, Erikson individua otto stadi di

    sviluppo psicosociale, ciascuna caratterizzata da una precisa crisi psicosociale:

    1.  Infanzia 0-1 anno (fase orale-respiratorio), fiducia/sfiducia;2.  Prima Infanzia 1-3 anni (fase anale-uretrale), autonomia/vergogna e dubbio;3.  Età genitale 3-6 anni (fase infantile-genitale), iniziativa/senso di colpa;4.  Età scolare 6-12 anni (fase di "latenza"), industriosità/inferiorità;5.  Adolescenza 12-20 anni (pubertà), identità e contestazione/diffusione di identità;6.  Prima età adulta 20-40 anni (genitalità), intimità e solidarietà/isolamento;7.  Seconda età adulta 40-65 anni, generatività/stagnazione e auto-assorbimento;8.  Vecchiaia 65 in poi, integrità dell'Io/disperazione.

    Pur essendo un cammino "a tappe", il ciclo di vita viene inteso da Erikson come un continuum.

     Nello sviluppo, infatti, è importante il concetto di crisi intesa in maniera positiva; è questa, infatti,

    la scelta effettuata per risolvere la problematica evolutiva. La persona quindi riemerge con un

    accresciuto senso di unità interiore: gli elementi negativi non vengono cancellati ma vengono

    ampiamente superati.

    https://it.wikipedia.org/wiki/Sigmund_Freudhttps://it.wikipedia.org/wiki/Sigmund_Freud

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    Melanie KleinCi parla del bambino che sin da piccolo differenzia gli oggetti buoni ( quelli che logratificano ) gli oggetti cattivi. Tuttavia x sviluppare nel bambino questa scissione dioggetti in modo naturale , applica delle terapie , in questo caso parliamo di bambini

    schizoparanoide Definisce la mente come un contenitore, dal quale il bambino attinge tutto il

    suo bagaglio di conoscenze, di frustrazioni e emozioni. Gli oggetti vengono visti in funzione disoddisfacimento o di fantasmi, di fatto quando il bambino gioca affronta le sue paure

    convertendole in piacere. Poi analizza il rapporto madre/figlio eccc 

    -------------------------

    Winnicott: dalla psicoanalisi infantile al concetto di SéCi parla di oggetti transazionali , sono quelli oggetti ( coperta , giocattolo etc) cheaiutano il bambino nei momenti di angoscia , nella fase con il distacco con la madreHeinz KohutKohut definisce «Sé» l’apparato psichico originario. Poiché il Sé primitivo del bambino è disunito, per giungere al Ciò avviene attraverso due specifiche funzioni:

    — la «funzione specularela «coesione» ha bisogno del rapporto con l’Altro altri termini, il bambino godedel fatto di esistere esclusivamente come oggetto di desiderio della madre, come suo rispecchiamento«funzione idealizzante», la quale deriva dal Sé paterno e per Kohut attualizza l’ideale di comportamento,l’insieme delle norme di condotta. Il bambino introietta, assorbe e sublima l’imago ( immagine di una persona amata)del padre

    ------------------La teoria dell’attaccamento di Bowlby Studia l’attaccamento sociale tra il neonato e la persona che si prende cura di lui (caregiver )Il bambino poi si lega affettivamente anche agli altri membri della famigliaIl legami affettivi possono essereSicuro e INSICURO , QUESTO CONDIZIONERà IL COMPORTAMENTO IN SEGUITO DEL BAMBINO-------------------

    . Scuola come agenzia di socializzazione....Il sociologo francese Durkheim definisce la scuola come microcosmo soc ia le , poichéin essa individua la cosiddetta prima «agenzia di socializzazione». In effetti, la classe scolasticadella scuola dell’infanzia costituisce spesso, per il bambino, il luogo della prima usci tadall’ambito familiare scuola dell’infanzia, in particolare, svolge un compito fondamentale, poiché consente al bambino di liberarsi dall’immedesimazione emotiva nella famiglia, favorendo la suaautonomia e facendo in modo che egli assimili i valori e le norme della società, confrontandosicon gli altri su di esse e grazie ad esse------------- 

    La famiglia e i suoi modelli educativi differenti modelli familiari si ripercuotono in maniera evidentesugli stimoli che vengono DATI AL BAMBINO , I MODELLI EDUCATIVI FAMILIARI POSSONO ESSEREINDULGENTEE PERMISSIVO AUTOREVOLE, REPRESSIVO

    -------I rapporti tra genitori e insegnanti All’interno delle scuole possono essere pianificati progetti appropriati per sviluppare l’interazione 

    con le famiglie; i genitori, infatti, si sentono più coinvolti se le scuole stabilisconoprogrammi che includono forme di collaborazione, mentre gli insegnanti si mostrano piùdisponibili nei loro confronti se si apre un dialogo complessivo sull’educazione dei bambini. --------------------------

    Nuove sfide educative in Italia: il partenariatoLe relazioni educative tra scuola e famiglia sono di tipo formale e informale e possono essereoccasione di vero e proprio sostegno alla genitorialità.Il parentario è un documento in cui vengono insrite tutte leesperienze docenti-famiglia.

    Scuola e rapporti tra pari ambito psico-sociologico, un «gruppo di pari» è definito da una collettività icui membri hanno tutti la stessa età

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    Subculture giovanili subculture sono spesso definite in contrapposizione ai valori delle culture piùgrandi in cui sono come immerse, sebbene su ciò non tutti i sociologi siano d'accordo  In passato gli insegnanti sembravano mostrare scarso interesse nei confronti delle tendenze sub-culturali, ritenendole disturbatrici delle attività scolastiche. Nella scuola fin da quella dell’infanzia, lacultura didattico-educativa convive con una subcultura giovanile, che gli insegnanti devono essere in grado diindividuare, per comprenderne le specificità e le aspirazioni di ciascuno

    L’insegnante deve porsi in modo di relazionare e motivare il bambino .Le sub culture possonoessere attività extracurriculari---------------------Il contesto familiare come primo ambiente di vita, di educazione e di apprendimento

    1. I legami familiari.Il legame che unisce i componenti di una famiglia costituisce un fattore di stabilitàemotiva,nel senso che aiuta l’individuo a superare i turbamenti esterni e fornisce Il legameche unisce i componenti di una famiglia costituisce un fattore di stabilità emotiva, DA ILBAMBINO un certo equilibrio INTERIORE. Un

    altro segno del legame interpersonale è il disagio da separazione: due amici possonosoffrire per un distacco, come ad esempio il trasferimento di uno dei due in un altropaese,oppure ancora di più per un lutto, ma la separazione di un figlio dalla propria madreprovoca sofferenze psichiche molto più profonde, quindi anche questo aspetto dei rapportiinterpersonali è più complesso se applicato alla sfera familiare--------------------Le teorie dell’attaccamento Il legame familiare è molto più forte degli altri figlio si trova in una situazione di dipendenzaprotratta, essenziale al proprio sviluppo fisico e psicologico. La natura, o meglio l’evoluzione,ci ha provvisto di sistemi neurali che fanno sì che i genitori si prendano cura dei figli per untempo tanto lungo da permettere loro non solo di sopravvivere, ma di attendere alla propria

    maturazione e allo sviluppo nel modo migliore La Teoria dell’Attaccamento elaborata da John Bowlbyipotizza che l’essere umana presenti gi{ dalla nascita una predisposizione innata a formare legami diattaccamento,in una ricerca di contatto, di conforto e di protezione con le figure genitoriali primarie -----------------------L’importanza della famiglia per la formazione psicologica dell’individuo Il nucleo familiare fornisce l’ambiente in cui avviene lo sviluppo intellettuale e psichico del bambino: lapersonalità degli individui si forma nel nido familiare, nelle esperienze dei primi anni di vita; sui primi scambiinterpersonali si costituiscono i futuri modelli di comportamento,e le prime esperienze in famiglia lasciano unatraccia indelebile nella psiche del bambino.

    Le relazioni familiari e lo sviluppo del linguaggioLe ricerche sullo sviluppo del linguaggio e della comunicazione nel bambino hanno focalizzato la loro attenzionesull’ambiente sociale in cui cresce, dunque, in primo luogo, sulla famiglia.Fin dai primi giorni di vita i neonatiinstaurano relazioni di comunicazione con le persone del proprio ambiente, e questi rapporti, col trascorrere deltempo, diventano sempre piùspecifici: quante volte ci è capitato di vedere un bambino che piange, e la mammacapire aldi là delle parole se ha fame, vuole bere, ha sonno o deve essere cambiato. Poi passa il tempoe il piccolo inizia a comprendere i movimenti delle persone che lo circondano, e comincia anche a rispondere aglistimoli che lo riguardano; ad esempio, se la madre si avvicina per cambiarlo, si muove in modo tale da renderlepiù facili i movimenti, o, al contrario, se non vuole, ostacola l’azione della mamma. bambino sviluppa un codicedi azioni e una forma elementare di linguaggio che gli permette di farsi comprendere. Grazie a questi codici,il sistema di comunicazione del bimbo si avvia alla maturazione.----------------------La socialitàIl primo esempio di convivenza sociale viene fornito dalla propria famiglia di appartenenza, dunque èfacile capire quanto sia determinante la qualità dei rapporti nel contesto familiare per la formazione

    degli individui in quanto esseri sociali.verso i 2 anni Il bambino comincia a scoprire l’influenzainterpersonale: ad esempio non chiede più alla mamma un giocattolo solo perché lo vuole, ma per

    vedere se la mamma risponde ad un suo desiderio

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    La società interculturale e le sue sfideNelle Indicazioni nazionali per il primo ciclo si legge che: «Particolare attenzione va rivoltaagli alunni con cittadinanza non italiana i quali, ai fini di una piena integrazione, devono acquisiresia un adeguato livello di uso e controllo della lingua italiana per comunicare e avviare i processi diapprendimento, sia una sempre più sicura padronanza linguistica e culturale per proseguire nel proprioitinerario di istruzione. Tra loro vi sono alunni giunti da poco in Italia (immigrati “di prima generazione”) e

    alunni nati in Italia (immigrati “di seconda generazione”). Questi alunni richiedono interventi differenziati chenon devono investire il solo insegnamento della lingua italiana ma la progettazione didattica complessiva dellascuola e quindi dei docenti di tutte le discipline. per promuovere l’integrazione culturale e la valorizzazionedella cultura di appartenenza, allo scopo di favorire lo scambio produttivo delle diversità come valori eoccasioni formative. Nella scuola si fa strada la dimensione europea dell’insegnamento, in direzionemulticulturale.

    L’inserimento di alunni stranieri in classe L’inserimento degli alunni stranieri costituisce occasione di verifica della comprensione della propria identitàpersonale e socio-culturale e del rispetto delle diversità -------------------------Il dialogo interculturale

    Il valore della diversità individuale va esaltato promuovendo lo sviluppo dell’identit{ e il rispetto verso ilprossimo La scuola si pone come «crocevia dei problemi della società» da affrontare con azioni di prevenzionedi fenomeni di conflittualità, di razzismo, di antisemitismo e con azioni di promozione del dialogointerculturale attraverso l’elaborazione di progetti specifici a carattere interdisciplinare e multiculturale,volti a conciliare dialetticamente le prospettive dell’identit{ e della solidariet{.------------------------- 

    L’intercultura nella scuola di base La necessità di un impegno per contestualizzare l’interculturalit{ nella vita quotidiana e quindi nella scuola èpresente già nella nostra Carta Costituzionale, nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (ONU,1948), nelle Convenzioni internazionali ed europee sui diritti del fanciullo e sull’eliminazione di forme didiscriminazione razziale, troviamole ragioni dell’educazione interculturale (in dimensione nazionale emondiale): la C.M.del 2-3-1994, n. 73, che ha per oggetto il «Dialogo interculturale e convivenza democratica:

    l’impegno progettuale della scuola», sintesi, due prospettive fondamentali in ordine all’educazioneinterculturale: la prima riguarda la possibilit{ di crescita sociale e personale,che scaturisce dall’interazione didiverse culture , la seconda inerisce all’affermazione e valorizzazione della cultura di appartenenza .Troviamo qualcosa anche negli ORIENTAMENTI DEL 91 DELLA SCUOLA MATERNA ( perché IL FENOMENOMIGRATORIO AVVIENE NEGLI ANNI 90) valori specifici della comunità di appartenenza, nonin forma esclusiva ed etnocentrica, ma in vista della comprensione di comunità e culture diverse dallapropria»

    L’intercultura nei progetti educativi L’impegno interculturale della scuola si può e si deve organizzare intenzionalmente e sistematicamente,  a prescindere dalla presenza di alunni stranieri in classe: esplorando le varie discipline della scuola

    primaria non è difficile cogliere la molteplicità degli apporti a un progetto inter disciplinare

    ------------------------ I programmi europei per la cooperazione

    I trattato di Maastricht 1992 ha segnato una tappa significativa in ordine all’impegno dei Paesi della Comunit{europea ART 126 DEL TRATTATO stabilisce che la Comunità europea «contribuisce allo sviluppo di unaistruzione di qualità», mediante una gamma di azioni da effettuare in stretta collaborazione tra gli Stati MembriRICORDIAMO ALCUNI PROGETTI X SCAMBIO DI CULTURA ( ERASMUS ARION EURODYCE ETC..)I n d i c e g e n e r a l eAccoglienza e valorizzazione di culture diversel’accoglienza favorita da strategie di integrazione individualizzate e di gruppo, il clima relazionale el’elaborazione di progetti specifici all’interno della programmazione costituiscono condizioni preliminari perl’integrazione scolastica, in funzione del diritto allo studio.---------------------

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    Scuola, famiglia e agenzie educative extrascolastiche formali e informaliL’evoluzione culturale e scientifica di una societ{ è strettamente correlata al concetto di«scuola», intesa come

    istituzione funzionale alla trasmissione del «sapere» e dei «valori. La «scoperta dell’infanzia» si èarricchita di interpretazioni e di ricerche dal Settecento in poi: con l’Illuminismo, grazie aLocke e, ancor più, a Roussea affermaNO l’importanza di questo stadio della vita umanaNel

    corso del XX secolo sia le istituzioni scolastiche, sia i programmi didattici hanno, di conseguenza,subito un’evoluzione su cui hanno avuto incidenza numerosi fattori socio-culturalied economici, quali: la rapidaevoluzione della civiltà tecnologica e scientifica, la diffusione dei mediaGli ultimi decenni del secondo millennio el’inizio del terzo segnano l’irrompere delle tecnologie informatico-cibernetiche in tutti i settori.Inconclusione la scuola in base alla evoluzione nel corso dei tempi ha sempre dovuto rivedere le sua didattica xstrare e insegnare a passo con i tempi.---------------------------------------La scuola nella società complessaNegli ultimi anni è prevalsa la concezione di scuola come co-protagonista del cambiamento,, unificazione e socializzazione, attraverso l ’acquisizione di conoscenze, competenze, atteggiamenti capaci disviluppare l’identit{ personale, l’autonomia di giudizio, comportamenti e scelte responsabili 

    La famiglia e il progetto educativoPer fronteggiarepidi mutamenti culturali, oggi più che mai si chiede l’impegno di tutte

    le agenzie formative — e della scuola in particolare — alla promozione di valori universaliin grado di rispondere alla «universalit{ e alla globalit{ e mondialit{ dei problemi dell’umanit{».Anche

    la famiglia è chiamata a partecipare al progetto educativo

    L’extrascuola e l’educazione Nella società «complessa e differenziata», la famiglia e altre agenzie (formali e informali)producono influenzenell’educazione. E’ necessario che la famiglia e scuola si basino su un rapporto e dialogo costruiti dentro unprogetto educativo condiviso e continuo

    L’influenza dei media Un’incidenza di rilievo assumono i messaggi provenienti dai media. oggi è la rete internet ad aprire nuoviorizzonti di conoscenza, producendo effetti negativi di vario tipo. I media influenzano le capacitàcognitive, perché riducono la capacità di giudizio, di scelta e di espressione creativa; il sensoetico, perché inducono all’assuefazione a stili di comportamento, mode e dogmi discutibili; il linguaggio, perché

    propongono modelli linguistici stereotipati e conformistici .LASCUOLA Si impone pertanto l’esigenza di favorirela costruzione di menti critiche e autocritiche, capaci di «imparare ad imparare» e di compiere scelte autonomee responsabili------------------------------------La prospettiva della continuitàLa scuola di base si pone, inoltre, nella prospettiva della continuità rispetto alle fasi di crescita del fanciullo,rispetto alle esperienze vissute nella scuola e nell’extrascuola, rispetto alla frammentazione e alla molteplicitàdei saperi, rispetto alle scuole contigue: attraversola mediazione della programmazione, si prefigura unecosistema formativo capace di raccordarele varie pluralità (di identità, di capacità, di saperi, di valori, diinterventi, di metodi,di stili) e di rendere unitario, complementare, e coerente l’insegnamento/apprendimento -----------------------------------------------------------------------------------------

    Bambini e bambine in difficolta’ . Le situazioni di svantaggio socioculturale e di diversa abilità(Orientamenti 1991).dicono:«La scuola materna accoglie tutti i bambini anche quelli che

    presentano difficolt à di adattamento e di apprendimento per i quali costituisce una

    opportunit à educativa opportunamenterilevante. Ogni bambino deve potersi integrare

    nell

     

    esperienza educativa che essa offre cos

    ì  da essere riconosciuto e riconoscersi come

    membro attivo della comunit à scolastica coinvolto nelle attivit à che vi si svolgono»

    Indicazioni nazionali per i piani personalizzati delle attività educative nella scuoladell’infanzia, 2004).dicono:

     

    La scuola dell

     

    infanzia concorre all

     

    educazione armonica e integrale dei bambini e

    delle bambine che attraverso la famiglia scelgono di frequentarla dai due anni e mezzo

    fino all

     

    ingresso nella scuola primaria nel rispetto e nella valorizzazione dei ritmi

    evolutivi delle capacit

     à delle differenze e dell

     

    identit

     à di ciascuno nonch

    é della

    responsabilit

     à educativa delle famiglie

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    ----------------------------------------------------- Lo svantaggio socio culturaleIndicazioni Nazionali del 2012 dicono:La diversità deve essere affrontata dal docente come fatto normale: «L’ambiente di apprendimento è org anizzato dagli insegn anti in mod o che og ni bamb ino si senta ricon osc iuto,

    so stenuto e valor izzato : il bambino con competenze forti il bambino la cui famiglia viene

    da lontano il bambino con fragilità e difficoltà  il bambino con bisogni educativi specifici

    il bambino con disabilità  poiché  tutti devono saper coniugare il senso d ell 

    incompiutezza con

    la tensione verso la propria riuscita». Non possiamo dimenticare che, per l’art. 3 della Costituzione,compito dello Stato è rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che possono impedire il pieno

     sviluppo della persona. Lo svantaggio culturale si manifesta come disuguaglianza di opportunità educative-----------------------------

    I diversamente abili« È  persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica psichica o sensorialestabilizzata o progressiva cheè causa di difficolt à di apprendimento di relazione o di

    integrazione lavorativae tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di

    emarginazione» (art. 3, L. 104/1992). 

    La situazione di disabilità deriva da un danno alla persona sul piano fisico, psichico, o sensoriale situazione di handicap deve essere affrontata da diverse professionalità (medici, specialistidella riabilitazione, insegnanti, genitori ecc.), con un’azione integrata e sinergica per un progetto educativoglobale e «su misura».--------------------------------------Gli interventi metodologico-didattici La scuola deve essere preparata e aiutare il bambino diversamente abile allo sviluppo cognitivo,all’autonomia personale, all’inserimento sociale Gli obiettivi devono sempre essere rivedibili in basealle necessità del bambino. Si deve applicare un piano didattico individualizzato ,ATTRAVERSO :

    L’INTEGRAZIONE  LA CONOSCENZA DEL BAMBINOINTERVENTO DIDATTICOVALUTAZIONE /RIPROGETTAZIONE----------------------------------------

    Disabilità e integrazione scolastica e sociale1. Il quadro normativo prima della legge 104/92 

    Il percorso dell’integrazione scolastica della persona diversamente abile :Prima erano in scuole specialiPoi in classi differenzialiINTEGRAZIONE NELLE CLASSI

    prima legge innovativa fu la n. 118/71 in favore dei mutilati e degli invalidi civili che, all’art. 28, introduceva ilprincipio dell’istruzione obbligatoria nelle classi normali, salvo i casi in cui i soggetti fossero affetti da gravideficienze intellettive e da menomazioni fisiche di tale gravità da impedire o rendere molto difficoltosol’apprendimento o l’inserimento nelle classi normali 

    Nel gennaio 1975 la Commissione di studio presieduta dall’allora senatrice Falcucci, dopoalcuni mesi di lavoro, giungeva all’elaborazione di un documento di grande interesse per lastoria dell’integrazione scolastica nel nostro Paese. Il documento dichiarava che «il superamentodi qualsiasi forma di emarginazione degli handicappati passa attraverso un nuovo

    à chiedono sostegno alla scuola per

    e risorse dei loro figli attraverso il riconoscimento sereno

     modo che ciascun bambino possa trovare attenzionispecifiche ai propri

    (Indicazioni nazionali 2012)dicono:Le famiglie dei bambini con disabilità trovano nella scuola un adeguato supporto capace di

    promuovere le risorse dei loro figli, attraverso il riconoscimento delle differenze e la costruzionedi ambienti educativi accoglienti e inclusivi, in modo che ciascun bambino possa trovare attenzioni

    specifiche ai propri bisogni e condividere con gli altri il proprio percorso diformazione 

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    modo di concepire e attuare la scuola» Gli anni 70 sono importanti x i disabili , perché subentra anche la figuradel sostegno-----------------------

    La Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone con handicap (L. 5 febbraio 1992, n. 104)Si tratta di una normativa di grande importanza in quanto raccoglie tutte le disposizionisull’handicap in una visione unitaria. La L. 5 febbraio 1992, n. 104 (Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti  delle persone handicappate) è una grande conquista, perché sancisce il pieno rispettodella dignità umana, i diritti di libertà e di autonomia della persona handicappata, lapromozione della piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società.L’art. 3 afferma: «La persona handicappata ha diritto alle prestazioni stabilite insuo favore in relazione alla natura e alla consistenza della minorazione

    L’art. 5 riguarda invece i principi generali per i diritti della persona handicappata. Larimozione di cause invalidanti, la promozione dell’autonomia e la realizzazione

    dell’integrazione socialeART 12 Al bambino disabile da 0 a 3 anni è garantito l’inserimento negli asili nido, così come è assicurato il diritto all’educazione e all’istruzione della persona con disabilit{ nelle sezioni discuola dell’infanzia, nelle classi comuni delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado,nelle istituzioni universitarie. L’integrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità dellapersona handicappata nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nellasocializzazione-------------------------------

    Cultura delle pari opportunità in campo formativoLa costruzione dell’identità personale In una società ricca di differenze è complessa ., è importante che la costruzione del sé del bambino che inizia dallinfanzia sia seguita stimolata attraverso processi educativi opportuni , compito scuola e della famiglia . L’et{ che

    va dalla nascita all’adolescenza riveste un’importanza fondamentale nel processo di costruzione dell’identit{personale e sociale con cui ogni persona si differenzia dagli altri----------------------------- 

    La costruzione dell’identità di genere Il termine identità sessuale è il corredo genetico , ( maschile o femminile)genere è, invece, un termine che ha delle connotazioni psicologiche o culturali, più chebiologiche .In pratica è il comportamento che si adotta nella società in base al sessoIL GENDER GAP , vuol dire pari opportunità che offre la scuola x il divario uomini –donne---------------------------

    Uguaglianza e diversitàI concetti di uguaglianza e diversità, quindi, si intrecciano nella vita di ogni individuoScaturiscono da ciò due criteri-guida nell’azione formativa:il primo è costituito dalla valorizzazione dellespecificità (di genere, sociali, economiche,generazionali, geografiche, di razza etc.), nella consapevolezza chediversità e pluralismo sono una ricchezza; il secondo è costituito dalla garanzia di uguaglianza di opportunità formative,--------------------------------

    Bambini e tecnologie in ambito didattico1. New media, tecnologie e svolt e didatticheL’introduzione dei media cioè una risorsa che stimola le menti e la creatività delle persone e sviluppa lepotenzialità umane.La scuola deve essere sensibile e pronta ai cambiamenti e alfabetizzare ed educare aimedia al fine di rendere il soggetto no parte passiva , ma attiva.------------------------

    Una didattica multimedialeLa scuola interpreta e integra alle dinamiche che accompagnano lo sviluppo e lacrescita dell’uomo nellasocietà contemporanea

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    SCUOLA E TVLa scuola deve assumere la televisione come strumento da inserire nella progettazionemultimedialedella propria attività di insegnamento, e deve nello stesso tempo «insegnare»la televisione.Quest’ultima dovrebbe infat ti essere al tempo stesso strumento e oggettoessa stessa di insegnamento. Documentari didattici, ai film, al computer per agevolare particolari tipi di

    apprendimentoin tutte le aree disciplinari, dalla storia alla geografia, dalle scienze alla letteratura (nello specifico della scuola dell’infanzia favola, racconto), all’arte ----------------

    SCUOLA E NUOVI MEDIAPer descrivere il processo di inserimento dei media a scuola possiamo considerare cinquedimensioni:1 emotiva, che coinvolge il soggetto e arricchisce la sua personalità 2 sviluppo cognitivo dell’individuo,3 promuove nuove forme di scoperta attiva e si traduce in nuove strategie organizzative della didattica per idocenti, oltre a stimolanti opportunità di apprendimento per gli alunni;4 dell’interazione fra gli attori scolastici,5 apertura al sistema scolasticoTale sviluppo è progressivo e avviene passando attraverso diverse fasi: a) impararecon il computer; b) imparare dal computer; c) imparare il computer--------------------------------Imparare dal mediumL’espressione «imparare dal medium» fa riferimento a una prospettiva più ampia rispetto al semplice utilizzo del pc come supporto. Le tecnologie costituiscono strumenti dal valoreformativo quando sono messe a servizio di un sapere, di un obiettivo, di un’emozione. -----------------------------------I media come ambienti del sapere

    Il medium rappresenta uno stimolo per idee sempre nuove Il modello comunicativo cheriassume questo processo può essere definito network paradigm , per indicare una conoscenza piùreticolare, aperta e decentralizzata, grazie al contributo dei media I media si trasformano in ambienti

    del sapere, ovvero in agenti di una nuova sensibilità culturale, che stimolano a progettare e a svilupparenuove idee------------------

    I media come attivatori mentaliI media permettono all’alunno un apprendimento attivo perché, oltre a offrire accesso a una quantità illimitata di informazioni, mettono alla prova il suo grado di autonomia, i mediasono stimolatori della fantasia--------------------------------

    L’educazione in europa 

    A causa di sfide poste dalla globalizzazione e dalle tecnologie , i leader politici

    dell U.E ( unione europea) si sino riuniti a Lisbona .

    La strategia di Lisbona orienta riforme strutturali ( innovazione- economiche – 

    coesione sociale) Successivamente nel 2005 i capi del governo hanno deciso di

    rilanciare la strategia , in una cooperazione comunitaria, scambi , lavoro , pari

    opportunità.

    RICORDIAMO CHE

    Nel 1992 il trattato di Maastricht rende possibile questa estensione , la

    promozione dell ‘istruzione in ambito europeo ,trova il suo fondamento nell

    ART 165 TFU ( SVILUPPO DI QUALITà )

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    1991E‟ratificata in Italia il 27 maggio 1991 n 176 .la parola ratificata vuol dire (è una delle fasi

    giuridiche che compongono il  procedimento normale o solenne, necessario per stipulare i trattati)

    Ecco alcuni articoli estratti

    1)  x fanciullo si intende ogni essere umano con età inferiore ai 18 anni

    2)  gli Stati parti si impegnano a rispettare i diritti enunciati nella convenzione4) gli stati devono adottare tutti i provvedimenti legislativi legislativi e amministrativi necesseri x

    attuare i diritti del fanciullo

    6)ogni fanciullo ha un diritto inerente alla vita

    7) il fanciullo deve essere registrato al momento della nascita , ha diritto ha un nome e

    cittadinanza

    8) gli stati parti devono preservare l „identità del bambino 

    9) Gli stati parti devono rispettare il diritto del fanciullo separato da entrambi i genitori o da uno

    di essi di avere regolarmente rapporti personali o contatti , a meno che non ci siano problemi x

    l‟interesse del fanciullo 

    12) Gli Stati Parti garantiscono al fanciullo libertà di opinione

    14) Gli Stati Partirispettano il diritto del fanciullo alla libertà di pensiero , e di religione

    17) Gli Stati Parti conferiscono l‟importanza dei mass media e vigilino affinchè il fanciullo possa

    accedere alle informazioni provenienti da fonti nazionali e internazionali a questo punto:

    Va incoraggiata la divulgazione di materiale che hanno una utilità sociale e culturale,

    incoraggiare la cooperazione internazionale con scambi e materiali di altre culture .

     I mass media devono rispettare le esigenze linguistiche e il luogo di appartenenza dei fanciulli

     Proteggere i fanciulli da materiali e informazioni che nuocciono al suo benessere

    19) Gli Stati Parti devono difendere il bambino da ogni forma di violenza

    23 )  Gli Stati Parti devono garantire dignità e vita decente ai ragazzi handicappati

    24) Gli Stati Parti diritto del minore alla salute

    27 ) li Stati Parti il fanciullo ha diritto a un livello di vita sufficiente x garantire il suo sviluppo

    29) Gli Stati Parti l‟educacazione del fanciullo deve avere finalità educa tive , rispetto verso la

    società, genitori , verso civiltà diverse, x la loro lingua , uguaglianza fra sessi , rispetto x

    l‟ambiente

    30)Negli stati con minoranza etnica e religiosa , linguistiche il fanciullo ha diritto di professare lasua cultura e religione

    31) il fanciullo a diritto al riposo e al tempo libero, Gli stati devo incoraggiare organizzazioni a

    fine ludico e ricreativo in condizione di uguaglianza

    32) Il fanciullo deve essere protetto dagli sfruttamenti economici,e nn essere costretto a nessun

    lavoro che comporti un rischio

    36) Gli stati parti proteggono il fanciullo , contro ogni forma di sfruttamento

    Scuola ed educazione nella Costituzione Italiana

     I principi della Costituzione “ carta fondamentale dello stato” , sono formulati in rapporto alla

    loro organizzazione statale e ordinamento familiare. 

    I pr incipi fondamental i dell a Costituzione organi zzazione statale sono:

    https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Procedimento_normale_o_solenne&action=edit&redlink=1https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Procedimento_normale_o_solenne&action=edit&redlink=1https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Procedimento_normale_o_solenne&action=edit&redlink=1https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Procedimento_normale_o_solenne&action=edit&redlink=1

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    1) l‟insegnamento è libero 

    2) la repubblica detta le norme sull „istruzione 

    3) la scuola è aperta a tutti ( nessuna discriminazione )

    4) istruzione inferiore è obbligatoria e gratuita

    6) è garantito il diritto allo studio

    Costituzione e ordinamento f amil iare

     I principi dell ‘ordinamento familiare sono: 

    1 ) i genitori hanno il diritto di educare e di istruire i figli

    2) è garantita la scelta delle scuole ai genitori x i figli

    3) sono assicurate alle famiglie bisognose le provvidenze necessarie.

     Articolo della Costituzione che dettano norme sulla pubblica istruzione

    Art 3  tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, nessuna discr iminazione

    Art9  La repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la r icerca scienti f ica

    Ar t 28  i funzionar i e i dipendenti dell o stato degli enti pubblici sono dir ettamenteresponsabil i in caso penale e civi le nonchéammini strativo

    Ar t 30 èdir itto dei geni tor i mantenere , istrui re ed educare i f igli , anche se natifuori matrimonio

    Ar t 33   L’arte e la scienza sono libere e libero è l’insegnamento 

    Ar t 34 LA SCUOLA èAPERTA A TUTTIAr t 38  Gli inabili e i minorati hanno diritto all ‘educazione e all ‘avviamentoprofessionale

    Ar t 97  i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge , agliimpieghi amministrativi si accede tramite concorso, ( salvo casi stabili ti dallalegge)

    Ar t 98  i pubblici impiegati sono al servizio della Nazione

    Ar t 117  La potestàlegislativa èesercitata dal lo stato e dalle regioni , nel r ispetto

    dell a Costi tuzioneAr t 118 le funzioni amministrative sono confer ite dai Comuni

    -----------------------------------------------------------  

    Infanzia, Società, Educazione Una so cietà in mov imen toLa società italiana è attualmente caratterizzata da una condizione di complessità,Fra la tecnologia , i massmedia , il multiculturalismo ,La scuola ha il compito e la funzione nello sviluppo della nostracomunità nazionale-------------------La condizione dell’infanzia e della famiglia Esistono cond izion i so cial i di d isugu agl ianza , com e la po vertàLa coesistenza di scenari così profondamente diversificati e contrastanti impegna quindi la scuola a svolgere

    un ruolo di attiva presenza, in collaborazione ed in armonia con la famiglia, per la piena affermazione del significato e del valore dell’infanzia secondo principi diuguaglianza, libertà e di amorevole solidarietà----------------------------

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    Il bambin o so gget to di d i r i tt i«Spettano alle bambine e ai bambini, in quanto persona, i diritti inalienabili — sanciti anche dalla nostraCostituzione e da dichiarazioni e convenzioni internazionali — allavita, alla salute, all’educazione,all’istruzione ed al rispetto dell’identità individuale,etnica, linguistica, culturale e religiosa, sui qualisi fonda la promozione di una nuova qualità della vita intesa come grande finalità educativa deltempo presente.La personalità infantile va inoltre considerata nel suo essere e nel suo dover essere

    ------------------------------------Ambient i di vi ta e con test i edu cat iv iLa domanda di educazione può essere soddisfatta quando la famiglia, la scuola e le altre realtà formativecooperano costruttivamente fra loro in un rapporto di integrazione e di continuità. La scuola poi, come la famiglia, si colloca nel quadro di tutte quelle situazioni ed esperienze che il bambino vive in maniera non ancoraformalizzata (costumi, tradizioni, consumi, attività artistiche, sportive e di tempo libero, insediamentiurbanirurali, strutture edilizie e così via), ma che per lui rivestono comunque grande importanza………………………… Il bambino e la sua scuolaLa scuola dell’infanzia concorre, nell’ambito del sistema scolastico, a promuovere la formazioneintegrale della personalità dei bambini dai tre ai sei anni di etàFinalità: 

    MATURAZIONE DELL’ IDENDITA’  rafforzamento dell’identità personale del bambino sotto il profilo corporeo,intellettuale e psicodinamico CONQUISTA DELL ‟ AUTONOMIA Ciò significa che il bambino si rende disponibile all’interazione costruttiva con ildiversoda sé e con il nuovo

    SVILUPPO DELLA COMPETENZA

     scuola dell’infanzia consolida nel bambino le abilità sensoriali,percettive,

    motorie, linguistiche e intellettivE---------

    Dimensioni di sv i luppo

    Ricorda Al suo ingresso nella scuola materna il bambino ha già una sua storia personale, che lo ha condotto apossedere un complesso patrimonio di atteggiamenti, capacità ed orientamenti.

    Nell’osservazione sistematica del bambino è quindi opportuno non assumere rigidi criteridi tipoquantitativo, ma preferire sempre la contestualizzazione dei comportamenti rispetto alle notazioniclassificatorie. I livelli raggiunti da ciascuno richiedono infatti di essere osservati più che misurati ecompresi più che giudicati, poiché il compito della scuola è di identificare i processi da promuovere,sostenere e rafforzare per consentire ad ogni bambino di realizzarsi al massimo grado possibile. -------------------------Sistemi simbolico-culturaliNell’et{ della scuola materna si sviluppano le basi della simbolizzazione I sistemi simbolico-culturali offronoal bambino gli strumenti e i supporti (modi di operare e di rappresentare, concetti, teorie) necessari perraggiungere sempre più elevati livelli di sviluppo mentale-----------------Con tinu ità educ ativasistema di rapporti interattivi tra la scuola materna e le altre istituzioni ad essa contigue, che laconfigura come contesto educativo e di apprendimento .Con la continuità educativa è utile a livello pedagogicoscambi di conoscenza del bambino , al fine di facilitare il passaggio da una scuola all’altra .  Fra le condizioniessenziali per promuovere un’effettiva continuit{ si evidenziano l’attenzione da riservare, in strettacollaborazione con le famiglie, all’accoglienza dei bambini, all’osservazione sistematica delcomportamento,all’equilibrata formazione delle sezioni, alla flessibilità dei tempi, allapredisposizione degli spazi e alla scansione delle attività Una particolare cura richiede la continuità conla scuola elementare, finalizzata al coordinamento dei curricoli degli anni ponte, alla comunicazione diinformazioni utili ----------------------Diversità e integrazioneLa scuola materna accoglie tutti i bambini, anche quelli che presentano difficoltà di adattamento e diapprendimento, per i quali costituisce un’opportunità educativa opportunamente  rilevante. Ogni bambino deve

    potersi integrare nell’esperienza educativa che essa offre, così da essere riconosciuto e riconoscersi comemembro attivo della comunità scolastica, coinvolto nelle attività che vi si svolgono. La presenza nella scuola deibambini in difficoltà è fonte di una preziosa dinamica di rapporti e di interazioni , che è, a sua volta, occasione dimaturazione per tutti. La scuola offre ai bambini con handicap adeguate opportunità educative, realizzandone

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    l’effettiva integrazione secondo un articolato progetto educativo e didattico, che costituisce parteintegrante della programmazione.Tale progetto richiede: un’accurata diagnosi funzionale che consenta laconoscenza deglieventuali deficit e l’individuazione delle capacit{ potenziali; la promozione delle condizioni in grado di ridurre le situazioni di handicap attraverso l’analisi delle risorse organizzative,culturali eprofessionali della scuola; il riconoscimento delle condizioni di vita e delle risorse educative dellafamiglia; il reperimento delle opportunità esistenti nell’ambiente Tutti gli insegnanti della scuola , e

    non soltanto gli insegnanti di sostegno, concorrono collegialmente alla riuscita del progetto educativogenerale e di integrazione, al quale prende significativamente parte anche il personale non insegnante edausiliario.---------------------------------------------Orientamenti del 69Gli OrientamentiGli Orientamenti sono uno strumento per indirizzare i docenti nel raggiungimento delle finalità educative edell’attivit{ didattica. 

    Gli orientamenti del 69 trattano questi punti( è centrato il ruolo dell’educatore , l’educazione è più unaforma di cura del bambino)l’educazione e lo sviluppo della personalità infantile;— l’assistenza; -la preparazione alla frequenza della scuola dell’obbligo integrando l’opera della famiglia La scuola materna è luogo di vita del bambino e anche luogo in cui si organizza l’apprendimento,diventa, pertanto, necessario il passaggio dalla figura dell’educatrice, che accompagna la crescita dei piccoli La legge n. 444/1968 indica le finalità della scuola materna:— educazione e sviluppo della personalità infantile,-assistenza e preparazione alla frequenza della scuola dell’obbligo, integrando l’opera della famiglia .  Gli orientamenti del 68 hanno come fine didattico :l’attiv ità rapp resent ativa -la capacità di analisirappor t i so cia l isviluppo del linguaggiogiocosviluppo affettivo ed emotivoForme specifiche dell’attivit  à ed ucat iva

    «Nella scuola materna non è possibile né si deve mirare a svolgere un sistematico «programma differenziato pertemi culturali, o per valori sociali, etici, religiosi giacché non lo consentono ancora né le esperienze, né lestrutture mentali, né gli interessi del bambino, né i livelli della sua maturazione psichica.Così impostata, l’opera educativa della scuola materna si svolger{ nelle forme di  Educazione religiosa;• Educazione affettiva, morale e sociale;• Gioco e attività costruttive e di vita pratica;• Educazione intellettuale;• Educazione linguistica;

    • Libera espressione grafico-pittorica e plastica;• Educazione musicale;• Educazione fisica;• Educazione sanitaria;• Individualizzazione e attività di gruppo L’educazione linguistica, nella scuola materna, ha un posto preminente, dato che il linguaggioverbale pervade e sorregge tutte le attività del bambinoLA FIGURA DELL ASSISTENTE ( poi viene abolita)All’assistente non possono essere affidati specifici compiti propri delle educatrici, ma essadeve saper collaborare con queste e sapersi inserire utilmente nel clima educativo dellascuola materna».La figura dell ‘educatore l’educatrice possieda e coltivi, prima di tutto, l’attitudine ad aggiornare e a migliorare le proprie

    conoscenze e capacità professionali-------------------------------------ORIENTAMENTI DEL 91

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     A causa dei Cambiamenti pedagogici, culturali e sociali .Il bambino è soggetto attivo nella costruzionedella sua personalit{ nell’interazione con «i pari, gli adulti, l’ambiente e

    la cultura»,La scuola per l’infanzia ha assunto la forma di vera e propria istituzioneeducativaIl testo programmatico nazionale esplicita e motiva le finalità della scuola materna, richiama le modalità e ledimensioni dello sviluppo infantileil curricolo, le cui caratteristiche sono pertanto costituite dalla specificità degliobiettivi, dei contenuti e dei metodi, dalla molteplicità delle sollecitazioni educative e dalla flessibilitànell’applicazione delle proposte programmatiche.Si viluppano 8 campi di esperienza x il bambino: diversi ambiti del fare e dell’agire del bambino 

    1 IDENTIFICAZIONE DELL’IDENTITA’PERSONALE(Sviluppa il senso dell’identit{ personale,

    percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti,sa esprimerli in modo sempre più adeguato.)2 SVILUPPO DELL „EMPATIA( RICONOSCERE LE VOLONTA ALTRUI) 

    3 POTENZIAMENTO ABILITà LINGUISTICHE(4 INTERIORIZZAZIONE DELLE COORDINATE SPAZIO TEMPO(

    5 CAPACITà DI PORRE DOMANDE

    6 CONDIVISIONE DEI GIOCHI

    7 SENSIBILITà VERSO L „ALTRO( RISPETTO CULTURA TRADIZIONI)8 RaFFORZAMENTO DELLA PROPRIA AUTOSTIMA-

    La religione è introdotta ma è libera si poteva essere esonerati solo su richiesta, 121/1985 e è lasciata alla liberascelta della famiglia.

    In particolare la metodologia della scuola dell’infanzia riconosce come suoi connotati essenziali:a) La valorizzazione del gioco;b) L’esplorazione e la ricerca; c) La vita di relazione;d) La mediazione didattica;e) L’osservazione, la progettazione, la verifica;f) La documentazione.Nella scuola dell’infanzia l’insegnante è protagonista con la sua opera di mediazione didattica  Le fasi della progettazione sono: la verifica e la valutazione iniziale per riconoscere le esigenze

    e le capacità dei bambini ---------------------------------------------------------------Cosa hanno in comune gli orientamenti del 69 con quelli del 91?

    IN COMUNE HANNO IL PRICIPIO CHE La scuola Materna deve arricchire il mondo delle sue esperienze e divariarle, così come ha necessità di attingere una vita sociale più ampia e un rapporto educativo più stimolante------------------------Cattolicesimo e scuola popolare

    1.1 Gli asili di Aporti

    1828 FERRANTE APORTI FU UNO DEI PRIMI AD APRIRE GLI ASILI PER FAMIGLIE AGIATE1831 FONDò LA PRIMA SCUOLA DI INFANZIA PUBBLICA E GRATUITA 

    concependo l’asilo non solo come una forma di assistenza, ma anche come un’opera di difesa sociale e diprima educazione dei fanciulli n percorso articolato in tre distinti aspetti:f is ico ,intel lettuale e etico-rel igioso  Nonostante queste interessanti novità, i limiti delle proposte di Aportisono evidenti. I punticritici del suo progetto formativo riguardano: la mancanza di comprensione dellapsicologiainfantile; lo scarso rilievo accordato al gioco; l’apprendimento di preghiere troppolunghe e difficili perché in latino.-------------------------------L’oratorio di don Bosco Alle precarie condizioni di vita, sia materiali sia morali delle classi popolari, rivolge la sua attenzione ancheGiovanni Bosco Il pensiero pedagogico di don Bosco, esposto nei Regolament i per i suoi oratori e nelSistemapreventivo per l’educazione della gioventù del 1877, è orientato in senso caritativo e pastorale piuttosto che politico, in una realtà sociale in cui la condizione dei poveri si mostravaestremamente precaria sia dal punto di vista materiale che morale L’orator io è un luogo dove prevale il gioco

    sotto l’assistenza costante degli educatori che,facendo vita comune con i bambini, troveranno anche le occasioniper richiamare e far riflettere.Infatti don Bosco individua nel gioco una delle possibilit à per attrarre ibambini ededucarli in un ambiente a loro misura . In questo contesto l’educatore diventer{ una sorta di 

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    genitore, capace anche di farli riflettere Don Bosco sostiene che l’allievo deve essere lasciato libero , e nondeve essere obbligato in nulla.L’autorit{ dell’educatore deve presentarsi all’alunno come espressione della ragione : egli proponecosì di far conoscere le regole, SENZA INFLIGGERE CASTIGHI------------------------------------L’attivismo pedagogico e le «scuole nuove»

    Nel 1917, il pedagogista svizzero Pierre Bovet indicò con l’espressione «scuola attiva» le esperienze delle scuolenuove. Nelle «scuole nuove», sorte in Europa e in America a fine Ottocento, l’educazione non era più intesa cometrasmissione di un sapere oggettivo dall’insegnante al discente, ma come formazione della personalità autonomadell’allievo  – --------------------------------------------Ferriere e le «scuole nuove»Adolphe Ferriere (1879-1961) rappresenta la figura di riferimento fondamentale dell’attivismo pedagogico europeo fondò l’Ufficio internazionaledelle scuole nuove al fine «di stabilire rapporti direciproco aiuto fra le varie “scuolenuove”, di raccogliere i documenti della loro vita, di mettere in valore leesperienze fatteda questi laboratori della pedagogia dell’avvenire» ----------------------metodo globale di Ovide Decroly( SEMPRE PENSIERO ATTIVISMO )

    DA MOLTA IMPORTANZA ALL ‘AMBIENTE NELL EDUCAZIONE DEL BAMBINO Laboratori, campi e giardini, allevamenti, spazi di gioco e di vita comunecostituivano lo spazio educativo, nelquale i bambini potevano avvicinarsi con gradualitàalle attività sociali e materiali. In tal modo la scuola svolgevauna duplice funzione: alfabetizzarel’alunno e promuovere la formazione dell’identit{ personale. -----------------------------------------------L’educazione funzionale di Edouard Claparède bambino deve essere libero di farsi da s é  (primato dell’autoeducazione sull’eteroeducazione), in relazione ai propri bisogni e interessi profondi e deve essere centro del sistemaeducativo. L’educazione,dunque, deve partire parte dai bisogni del bambino per realizzarepienamente la formazione completadell’individuo.L’educatore deve, pertanto, diventare non solo stimolatore d’interessi, ma anche una guidaper ilprocesso educativo degli alunni------------------L’attivismo di John Dewey( PENSIERO ATTIVISMO) L’uomo ha bisogno, secondo Dewey, di cultura e di tecnica, di teoria e di pratica, di scuola e di lavoro.  bambini apprendonogli aspetti elementari del leggere, dello scrivere e del far di conto mediante i lavoridomestici,agricoli e artigianali; il lavoro viene considerato come uno strumento di FORMAZIONEDA MOLTA IMPORTANZA ALLE ATTIVITà DI LABORATORIO , SVOLTE IN GRUPPI , ATTRAVERSOLE ATTIVITà SI SVILUPPANO LE COMPETENZE SOCIALI ED è POSSIBILE MONITORARE EVENTUALIPROBLEMI DI INSERIMENTO DEL BAMBINO------------------------------------MARIA MONTESSORIIL METODO MIONTESSORI VIENE DEFINITO PUEROCENTRICO IL BAMBINO AL CENTROMONTESSORI SI Può DEFINIRLA PROMOTRICE DELLA PEDAGOGIA SCIENTIFICA , LA CASA DEIBAMBINI DA LEI FONDATA SI BASA A MISURA DEL BAMBINO, DANDO MOLTA VALENZA ALLAMBIENTE CHE LO CIRCONDA .OGGETTI E ARREDO SONO TUTTI A PORTATA DEL BAMBINO .IGIOCHI AL FINE DI SVILUPPARE UN EVOLUZIONE COGNITIVA SENSORIALE SONO-: SOLIDIFIGURE GEOMETRICHE ,PANNI ,SONAGLINI. L’AULA DIVENTA UN LABORATORIO ABOLENDO ILBANCO , LE ATTIVITA’ SI DEVONO SVOLGERE NEL RISPETTO DELLE ATTIVITA’ ENERGETICHEDEL BAMBINO , IMPORTANTI SONO ANCHE LE ATTIVITà CON IL CONTATTO DELLA NATURA---------------------LE SORELLE AGAZZI E IL METODO AGAZZIdefinite le «donne d’azione» nello scenario della scuola infantile italiana nei primi anni del Novecento

    Le sorelle Agazzi spingono i bambini a raccogliere qualsiasi oggetto risulti per loro emotivamenteimportante: si tratta il più delle volte di oggetti di estrema semplicità (cosiddette«cianfrusaglie»);stimolano poi i bambini a deporre spontaneamente tali oggetti in un luogo di ideale raccolta: ilcosiddetto «museo didattico», che ha la funzione duplice di arricchire le conoscenze dei bambinifacendo perno sulla loro iniziativa spontanea e di stimolarli all’osservazione, alla discussione, allaricerca ritrovo educativo per l’infanzia 

    –  espressione con cui amavano definire il loro spazio di lavoro – rispecchia il CONTESTOdi una grande famiglia, che si apre alla dimensione della socievolezza, della tolleranza e dellasolidarietà.

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    CONTINUITà VERICALE E ORIZZONTALE

    LA CONTINUITà VERTICALE è QUELLA FRA ISTITUTI SCOLASTICI Occorre, pertanto,prevedereun sistema di rapporti interattivi tra la scuola materna e le altre istituzioniad essa contigue, che laconfiguri come contesto educativo e di apprendimentosaldamente raccordato con tutte le esperienze e

    conoscenze precedenti, collaterali e successive del bambino» (SCRITTO Già NEGLI Orientamenti del1991).la continuità orizzontale è il rapporto scuola e famiglia---------Anni ponte e istituti comprensiviSono particolarmente importanti gli anni di passaggio (anni ponte) ( PASSAGGIO FRA UNA SCUOLA DIDIVERSO ORDINE E GRADO ) per il raccordo con losviluppo e le abilit{ dell’allievo, in particolar modo se ilbambino si trova in situazione di disabilità o di svantaggio. Gli Isituti comprensivi(La organizzazione inIstituti Comprensivi prevede che le singole istituzioni scolastiche esistentimantengano la loro identità sul territorio e nello stesso tempo garantisce lapartecipazione ad una organizzazione aggregata, più ampia, in grado di assicurare lacontinuità del progetto di offerta formativa. P.O.F per i ragazzi da tre a 14 anni.)

    -------------------------L’autonomia organizzativa, il piano dell ’offerta formativa e laprogettazione curricolare7 giugno 2015 la legge 59 -1995 riconosce l’autonomia alle scuole .L’autonomia ha comefine il miglioramento dell’offerta formativa(POF)La scuola individua ed elabora gli strumenti per garantire la continuità educativa tra i diversi ordini egradi dell’istruzione, al fine di promuovere un armonico sviluppo della personalità degli alunni, NELRISPETTO DEL SUO TERRITORIO

    -------------------------

    L’autonomia organizzativa e il POF Il progetto di scuola viene reso noto con il Piano dell’Offerta Formativa IL PROGETTO è

    CURRICULARE, EXTRACURRICULARE,EDUCATIVO , ORGANIZZATIVO----------------------------- La progettazione curricolareIL curricolo di istituto è espressione della libert{ d’insegnamento e dell’autonomia scolastica 

    e, al tempo stesso, esplicita le scelte della comunit{ scolastica e l’identit{ dell’istituto. La costruzione delcurricolo è il processo attraverso il quale si sviluppano e organizzano la ricerca e l’innovazione educativa. ------------------------L’autonomia educativa della scuola dell’infanzia L’autonomia educativa della scuola dell’infanzia si fonda sul fatto di essere scuola del bambino e per il bambino.È l’unica che progetti lo spazio e il tempo per creare un contesto di relazione, di cura, di apprendimento a misuradi ciascun piccolo alunno. Riportiamo i passi significativi delle Indicazioni per il curricolo del 2007.Lo spazio accogliente, caldo, curato

    tempo disteso, nel quale è possibile per il bambino giocare, esplorare, dialogare, osservare, ascoltare, capire,crescere con sicurezza e nella tranquillitàLa documentazione, come processo che produce tracce, memoria e riflessione,Lo stile educativo, fondato sull’osservazione e sull’ascolto La partecipazione, come dimensione che permette di stabilire e svilupparelegami di corresponsabilitàAnche se nelle Indicazioni definitive del 2012 non è presente il riferimento al curricolo esplicitoed implicito, non manca l’attenzione alla cura dell’ambiente. Leggiamo infatti: «La scuola dell’infanzia si presenta come un ambiente protettivo, capace di accogliere le diversità e di promuovere le potenzialità di tutti i bambini, chefra i tre e i sei anni esprimono una grande ricchezza di bisogni ed emozioni, che sonopronti ad incontrare e sperimentare nuovi linguaggi-------------------------------

    La scuola dell’infanzia nel mondo. I rapporti ocse 

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    L’OCSE è un organismo istituito con la Convenzione sull’Organizzazione per la Cooperazione e lo SviluppoEconomici, firmata il 14 dicembre 1960. Oggi ne fanno parte 34 Paesi Gli obiettiviGli obiettivi dell’OCSE sono di sostenere la crescita economica sostenibile, aumentare l’occupazione,innalzare il tenore di vita--------------------

    rapporto 2012Dal rapporto OCSE pubblicato il 12 settembre 2012 risultano sopra la media dei paesi aderentila scuola dell’infanzia (nona su 34 paesi) e la primaria (decima su 35), Nel rapporto si ribadisce inoltre lanecessità di potenziare la scuola del bambino: «I governi dovrebbero aumentare gli investimenti in programmiper l’infanzia e mantenere i costi ragionevoli per l’istruzione superiore, al fine di ridurre le disuguaglianze -----------------

    La funzione docente e il prof ilo professionale dell’insegnante Abilitazione e reclutamentoLa funzione docente si fonda sull’autonomia culturale e professionale dei docenti; essa si esplica nelleattività individuali e collegiali e nella partecipazione alle  attività di aggiornamento e formazione inservizio.--------------------------

    La formazioneIl profilo professionale dei docenti è costituito da competenze disciplinari, psicopedagogiche,metodologico-didattiche, organizzativo-relazionali e di ricerca Nell’ambito dei processi di riforma e diinnovazione nella scuola e nelle istituzioni educative,a formazione costituisce una leva strategica fondamentaleper lo sviluppo professionaledel personale, per il necessario sostegno agli obiettivi di cambiamento, per unaefficacepolitica di sviluppo delle risorse umane attraverso qualificate iniziative di prima formazionee di formazione in servizio,---------------------

    Edilizia scolastica e scuola dell’infanzia 1. La normativa di riferimento

    L. 412/1975), furono emanate delle normetecniche per la costruzione di nuovi edifici scolastici che non si sono però mai tradotte in un vero e proprio

    quadro normativo che consentisse alle singole Regioni di applicarle nel concreto.In materia di edilizia scolastica, dunque, la normativa di riferimento è costituita dalle disposizioni contenute nelTesto Unico dell’istruzione (D.Lgs. 297/1994) che trattano di edilizia e di attrezzature scolastiche107 del T.U. attribuisce ai comuni le spese per lamanutenzione, il riscaldamento, le spese di gestione, la custodia (compreso il personale);mentre gli oneri relativialle attrezzature, l’arredamento, il materiale da gioco delle scuole dell’infanzia materiale da gioco delle scuole dell’infanzia sono a carico dello StatoLa programmazione degli interventi deve garantire (art. 1):a) il soddisfacimento del fabbisogno immediato di aule,b) la riqualificazione del patrimonio esistente, in particolare di quello avente valore storico-monumentale;c) l’adeguamento alle norme vigenti in materia di agibilit{, sicurezza e igiene;d) l’adeguamento delle strutture edilizie alle esigenze della scuola, ai processi di riforma degli ordinamenti e dei programmi, all’innovazione didattica e alla sperimentazione; e) una equilibrata organizzazione territoriale del sistema scolastico, anche con riferimentoagli andamenti demografici;f) la disponibilità da parte di ogni scuola di palestre e impianti sportivi di base;g) la piena utilizzazione delle strutture scolastiche da parte della collettività----------------------------------IGIENE E SICUREZZAIn merito alla costruzione degli edifici si prevedono norme di igiene e sicurezza Nello specifico, per lascuola dell’infanzia, la primaria e la secondaria di primo grado è previsto uno spazio vitale di mq 1,80per alunno.Il compito di verificare le norme spetta al dirigente scolastico--------------------------

    Evoluzione e analisi critica delle indicazioni nazionali (2004,2007, 2012)L’avvio della riforma del sistema scolastico: la l. 28 Marzo 2003, n. 53 

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    la cosiddetta riforma Moratti) ridisegna il sistema scolastico. Viene sancito il diritto/dovere all’istruzione ealla formazione per almeno 12 anni La scuola dell’infanzia che fa parte del sistema educativo ma non èobbligatoria principi e criteri direttivi del sistema educativo di istruzione e formazione della legge n.53/2003 sono i seguenti:— promuovere l’apprendimento in tutto l’arco della vita; -assicurare a tutti pari opportunità

    La novità più rilevante è la possibilità di anticipo della frequenza, secondo criteri di gradualitàe in f orma di sperimentazione, dei bambini che compiono i 3 anni di et{ entro il 30 aprile dell’anno scolastico diriferimento.--------------------------------Obiettivi formativi e Piani personalizzati delle attività educative• La scelta degli obiettivi formativiL’identificazione degli obiettivi formativi può scaturire dalla armonica combinazione di duediversi percorsi. Il primo è quello che si fonda sull’esperienza degli allievi Il secondo è quello che può ispirarsi direttamente al Profilo e agli obiettivi specifici di apprendimento e checonsidera se e quando, attraverso quali apposite mediazioni professionali di tempo, di luogo, di qualità equantità,------------------------------------------------------

    Unità di apprendimento e Piani personalizzati delle attività educativeil Piano personalizzato delle attività educative, che resta a disposizione delle famiglie e da cui siricava anche documentazione utile per la compilazione del Portfolio delle competenze individuali

    -------------------------------

    Il PofL’ispirazione culturale-pedagogica evince dal Piano dell ’offerta formativa di istituto---------------------------------------Portfolio

    Portfolio delle competenze individuali è compilato ed aggiornato dai docenti di sezione;

    questi svolgono anche la funzione di tutor  il portfolio è la documentazione

    della loro attività consentono di cogliere e valutare le loro esigenze--------------------------------------------------

    Dai piani personalizzati delle attività educative alle indicazioni per

    il curricolo

    Nelle Indicazioni 2007 leggiamo:«Nel rispetto e nella valorizzazione dell’autonomia delle Istituzioni scolastiche, le Indicazioni costituiscono ilquadro di riferimento per la progettazione curricolare affidata alle scuole. […] Il curricolo si delineacon particolare attenzione alla continuità del percorso educativo dai 3 ai 14 anni Ogni scuolapredispone il curricolo, all’interno del Piano dell’offerta formativa, nel rispetto delle finalit{, dei traguardi per losviluppo dellecompetenze, degli obiettivi di apprendimento posti dalle Indicazioni. Il curricolo si articolaattraverso i campi di esperienza nella scuola dell’infanzia e attraverso le disciplinenella scuola del primo ciclo. ---------------------

    Campi di esperienza

    «I campi di esperienza sono i luoghi del fare e dell’agire del bambino orientati all’azione consapevole degli insegnanti e introducono ai sistemi simbolico-culturali». -------------------Traguardi per lo sviluppo delle competenze«Al termine della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e secondaria di primo grado,per i campi di esperienza e per le discipline, vengono individuati traguardi per lo sviluppodelle competenze. Tali traguardi, posti al termine dei più significativi snodi del percorsocurricolare dai 3 ai 14 anni, rappresentano riferimenti per gli insegnanti, indicano pisteda percorrere e aiutano a finalizzare l’azione educativa  Dopo una sperimentazione durata tre anni, nel 2012, esce il testo definitivo delle indicazioninazionali del curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione. --------------------------

    Le Indicazioni 2012 assumono, nelle finalità generali, come orizzonte di riferimento cui tendereil quadro delle competenze-chiave per l’apprendimento permanente, definite dal Parlamento e dal Consiglio dell’Unione europea con la raccomandazione del 18 dicembre2006, che riguardano:elenchiamo 8 competenze

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    1) la comunicazione nella madrelingua,2) la comunicazione nelle lingue straniere,3) la competenza matematica e competenza di base in scienza e tecnologia,4) la competenza digitale,5) l’imparare ad imparare, 6) le competenze sociali e civiche,

    7) lo spirito d’iniziativa e imprenditorialità, 8) la consapevolezza ed espressione culturale.La scuola attribuisce grande importanza alla relazione educativa e ai metodi didattici capaci di attivarepienamente le energie e le potenzialità di ogni bambino e ragazzo. Al tempo stesso la scuola italiana haimparato a riconoscere e a valorizzare apprendimenti diffusi che avvengono fuori dalle sue mura, neimolteplici ambienti

    di vita in cui i bambini e i ragazzi crescono e attraverso nuovi media, in costante evoluzioneGli obiettivi sono organizzati in nuclei tematici e definiti in relazione a periodi didatticilunghi: l’intero triennio della scuola dell’infanzia------------------------Una scuola di tutti e di ciascunoLa scuola italiana riconosce come suoi connotati l’integrazione delle culture, l’accoglienza degli alunni diversamente abili, la prevenzione e il recupero del fallimento educativo precoce

    e della dispersione----------------------------------Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia 2012 La scuola dell’infanzia La scuola dell’infanzia, statale e paritaria, si rivolge a tutte le bambine e i bambini dai tre ai sei anni di età ed è la risposta al loro diritto all’educazione e alla cura  ---------------------------------I bambini, le famiglie, i docenti, l’ambiente di apprendimento I bambini sono il nostro futuro e la ragione più profonda per conservare e migliorarela vita comune sul nostro pianeta. Sono espressione di un mondo complesso e inesauribile,di energie, potenzialità, sorprese e anche di fragilità che vanno conosciute, osservate eaccompagnatecon cura, studio, responsabilità e attesa. Sono portatori di speciali e inalienabilidiritti, codificati internazionalmente, che la scuola per prima è chiamata a rispettare.I bambini giungono alla scuola dell’infanzia con una storia: in famiglia, al nido di infanzia  

    o alla sezione primavera--------------------------Le famiglieLe famiglie sono il contesto più influente per lo sviluppo affettivo e cognitivo dei bambini. L’ingressodei bambini nella scuola dell’infanzia è una grande occasione per prendere più