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PSICOLOGIA E PEDAGOGIA PER L’ISTRUTTORE DI PER L’ISTRUTTORE DI 1° GRADO At i Di Antonio Daino Psicologo dello sport Università dellInsubria Varese 1 Università dell Insubria Varese maestro di Tennis FIT– n. 633

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PSICOLOGIA E PEDAGOGIA PER L’ISTRUTTORE DIPER L’ISTRUTTORE DI

1° GRADO

A t i D iAntonio DainoPsicologo dello sport

Università dell’Insubria Varese1

Università dell Insubria Varesemaestro di Tennis FIT– n. 633

ARGOMENTIARGOMENTI

1. Psicologia2 Pedagogia

7. Accoglienza8 Gioco2. Pedagogia

3. autopercezione8. Gioco, 9. motivazione

4. Ruolo istruttore5 F i ti

10. Obiettivi11 V liti ità Att i5. Funzione empatica

6. Apprendimento11. Volitività e Attenzione12. Autoefficacia e pp

creatività

1STRUTTORI I GRADO 2015 2

LA CONSAPEVOLEZZA DELLA PROSPETTIVA DILA CONSAPEVOLEZZA DELLA PROSPETTIVA DIOSSERVAZIONE DELL’INSEGNANTE

La mente vede FA MOLTA FATICA A VEDERE

quello che sa. quello che NON SA.

COSA SUCCEDE QUANDO LA QMIA MENTE:

NON VEDE UNA COSA CHE C’E’ NON VEDE UNA COSA CHE C’E’

• VEDE UNA COSA CHE NON C’E’

• VEDE UNA COSA MA NON UN’ALTRAVEDE UNA COSA MA NON UN ALTRA

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IMMAGINE N 1IMMAGINE N.1

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IMMAGINE N 2IMMAGINE N. 2

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IMMAGINE N. 3

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PSICOLOGIAPSICOLOGIA

Ciò che vedo nella mia mente

Ciò che vedo nella mente dell’allievo

Lezione

AUTOPERCEZIONEinteressante

Un problema fondamentale Un problema fondamentale nella conduzione delle

persone è la discrepanza trapersone è la discrepanza tra la percezione di chi

d ll di hiconduce e quella di chi esegue Che lezione

noiosanoiosa

I PROTAGONISTI DEL SISTEMA INSEGNARE TENNISINSEGNARE TENNIS

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MODELLO DI RIFERIMENTOMODELLO DI RIFERIMENTO DELL’INSEGNANTE

1. SAPERE (chi penso di essere)1. SAPERE (chi penso di essere)

2 FARE (come so giocare)2. FARE (come so giocare)

3 COMUNICARE ( l til )3. COMUNICARE (con quale stile)

4. ESSERE (motivazioni, aspettative,relazioni)

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GLI INSEGNANTI DI TENNIS EFFICACI

IL RUOLO (FACILITATORE,EDUCATORE, ANIMATORE,ALLENATORE)) LE RESPONSABILITÀ’ I PROGRAMMI DELLA FIT I PROGRAMMI DELLA FIT. I DESTINATARI DELL'INSEGNAMENTO

(bambini - clienti)

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Che cos’è la PEDAGOGIA

La PEDAGOGIA per l’insegnante di tennis studia le f i i i hi h d ll'i di id ltrasformazioni psichiche dell'individuo nel tempo,

analizza ciò che cambia e ciò che rimane uguale d ll i à i i d ll d idelle capacità cognitive, della conoscenza dei

comportamenti e della personalità del bambino.

PEDAGOGIA > BAMBINO

PERSONALITA’ è l’ unitàPERSONALITA è l unità biologica, psicologica e sociale che caratterizza ogni bambino.

La PERSONALITA’ è il risultato dell’interazione

caratterizza ogni bambino.

La PERSONALITA è il risultato dell interazione tra la dimensione genetica e quella ambientale.

Genetica: il patrimonio cromosomico trasmesso daiGenetica: il patrimonio cromosomico trasmesso dai genitori.

Ambientale: il processo di esperienza accumulate14

Ambientale: il processo di esperienza accumulate nel corso della sua esistenza.

LA PEDAGOGIA: LE ETA’

PRIMA INFANZIA 0-3 anni SECONDA INFANZIA 3-6 anni FANCIULLEZZA 6 12 anni FANCIULLEZZA 6-12 anni ADOLESCENZA 12-18 anni

PIAGET J. GLI STADI DI SVILUPPOPIAGET J. GLI STADI DI SVILUPPOprevedono una maturazione per livelli

successivisuccessivi SENSOMOTORIO (coordinazione percezione

azione) PENSIERO UNIDIREZIONALE (tubo palle)PENSIERO UNIDIREZIONALE (tubo palle) PENSIERO REVERSIBILE (rotazione tp / bk) PENSIERO ASTRATTO (elaborazione teorica

della traiettoria della palla)della traiettoria della palla)

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IL GIOCO NELLA 1^ INFANZIA

IN LIBERTA’ basati sulla IN LIBERTA basati sulla motricità spontanea SIMBOLICI trasfigurazione della

realtà attraverso l’immaginazioneg IMITATIVI adattamento alla realtà

PSEUDO REGOLE PSEUDO - REGOLE (modificabili) necessari allo sviluppo sociale

LE DOMINANTI PSICOLOGICHE DELLALE DOMINANTI PSICOLOGICHE DELLA 2^ INFANZIA

Dai sei ai dieci-undici anni; Disequilibrio staturo-ponderale; Transitoria insufficienza muscolare; Transitoria insufficienza muscolare; Insicurezza motoria; Insicurezza psicologica Id tità i t Identità incerta.

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IL GIOCOIL GIOCOIL GIOCOIL GIOCOJ. HUIZINGA nel testo HOMO LUDENS

(1939).(1939).

il gioco un'attività libera, volontaria, gratuitag entro limiti di tempo e di spazio,

tt l lib t tt tsoggetta a regole liberamente accettate, provvista di un fine in sè accompagnata da un sentimento di piacere tensione e gioiapiacere, tensione e gioia.

C CALLOIS il giocoC. CALLOIS il giocoSREGOLATEZZA: divertimento, libera improvvisazione, pienezza vitale, fantasia

incontrollataincontrollata.

FORTUNA AGONISMO FINZIONE VERTIGINEFORTUNA AGONISMO FINZIONE VERTIGINE

REGOLA: esigenza di piegare la sregolatezza a delle convenzioni imperative e ostacolanti, allo scopo di rendere più arduo il raggiungimento dell’obiettivo finalefinale.

DAL GIOCO LIBERO AL GIOCO STRUTTURATO

Regole; Modelli; Ruoli; Ruoli; Leadership; Sistema di premi e punizioni; G Gara; Finalità-obiettivo.

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A OAPPRENDIMENTO

APPRENDERE: utilizzare le esperienze precedenti per modificare il proprio comportamento allo scopo di raggiungere p p gg gun migliore adattamento in un ambiente che cambiacambia.

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FORME DI APPRENDIMENTO e TENNISe TENNIS

FORME TENNISFORME TENNISimitazione Movimenti a vuoto

condizionamento Automatizzare un colpo

Prove ed errori Colpire sopra la palla da sopra la spalla

intuizione Colpire dietro la schienaintuizione Colpire dietro la schiena

comprensione Cambiare schema d’attaccoLa psicologia per l'insegnante di

tennis di Antonio Daino23

comprensione Cambiare schema d attacco

COGNITIVISMO e TENNISCOGNITIVISMO e TENNIS

COGNITIVISMO AZIONE MOTORIAProblema Colpire la pallap pSelezione possibilità Diritto, rovescio, volèè

S lt l i di ittScelta soluzione diritto

realizzazione vincente

controllo Successo-insuccesso

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3. MOTIVAZIONE(mi confronto con me stesso e(mi confronto con me stesso e

un compagno)

motore dell’azione, gioco , gsimbolico, regole, sfida, agonismo rinforziagonismo, rinforzi

- gioco: fare le squadre

volontà

Autorealizzazione

autostima

realizzazione

sociali

sicurezza

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26fisiologici

LA GERARCHIA DEI BISOGNI DI A. MASLOW

LA MOTIVAZIONE ALLO SPORTSPORT L'agente fisiologico cognitivo ed L agente fisiologico, cognitivo ed

emotivo che organizza mantiene / i ilo/e incrementa il comportamento

verso uno scopop

N l t t ti i if i Nel contesto sportivo si riferisce agli atteggiamenti, comportamenti g gg psentimenti, provati durante la pratica sportiva.

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pratica sportiva.

LA MOTIVAZIONELA MOTIVAZIONELA MOTIVAZIONELA MOTIVAZIONE

PRIMARIE: 1) Gioco;2) Agonismo;) g ;SECONDARIE: Al successo; Al successo; All’affiliazione; Estetica; Compensative.

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p

LE MOTIVAZIONI AL TENNIS

il fascino del gioco,il fascino del gioco, l’attrazione per un campione, l’effetto di trascinamento di un gruppo, la possibilità di praticare attività all’ariala possibilità di praticare attività all aria

aperta. d id i di i li i t i t desiderio di migliorarsi tecnicamente Assecondare i genitori.

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g

TECNICHE MOTIVAZIONALI E

APPRENDIMENTOAPPRENDIMENTO

1. stimolazione e divertimento (eccitamento, sfida e(azione);

2. competenza (imparare e migliorare le proprie abilita'p ( p g p psportive);

3. affiliazione (stare con gli amici e farsi nuovi amici);( g );4. squadra (essere parte di un gruppo o di una

squadra);q );5. competere (gareggiare, avere successo, vincere);6 forma fisica (sentirsi in forma o sentirsi più forti)6. forma fisica (sentirsi in forma o sentirsi più forti).

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FATORI INIBENTI LE MOTIVAZIONI

senso di inferiorità fr stra ione ansiasenso di inferiorità, frustrazione, ansia1. SENTIMENTI DI INFERIORITÀ: far percepire il giovane non

ll’ lt d ll i hi t ti L’i d t òall’altezza della richiesta sportiva. L’inadeguatezza puòessere sperimentata a livello fisico, tecnico o diapprovazione degli adulti.

2. SOVRACCARICO DI FRUSTRAZIONE: i di t ll li i di d id iimpedimento alla realizzazione di un desiderio. Nel contesto sportivo è indispensabile imparare agestire positivamente le frustrazioni perché in ognigestire positivamente le frustrazioni perché in ognicompetizione chi perde sperimenta il sentimento difrustrazione. Una tipica reazione alla frustrazione è laus a o e preazione autoaggressiva che produce una svalutazioneglobale dell’atleta e spesso l’abbandono dell’attività.

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L’ISTRUTTORE NELLA DIMENSIONE DEL GIOCARE

GIOCO SPORT

divertimento vittoria piacere esplorazione

superare l’altro dimostrazione abilità esplorazione

fantasia dimostrazione abilità allenamento

spontaneità sacrificio

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L’ISTRUTTORE 1° grado: M.E.G.A.saprà trasmettere all’allievo

M otivazione E mozione G iocoA utoefficacia

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L'ACCOGLIENZA

A.ttrazione (gadget, palla portachiavi) R inforzare l’ interesse specifico R. inforzare l interesse specifico C. ostruire il sogno realizzabileC. ostruire il sogno realizzabile A. scoltare attivamente il bisogno

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1. DIVERTIMENTO, ENTUSIASMO ed EMPATIA

(gioco e mi diverto)

movimento, immagine , egocentrismo, gratificazione socializzazionegratificazione, socializzazione

gioco: impara nomegioco: impara nome

Autostima

L’insieme delle opinioni e valutazioni che riguardano il Sé, il sé fisico e psicologico si gua da o Sé, sé s co e ps co og co sdefinisce autostima.

2. EMULAZIONE COLLABORAZIONECOLLABORAZIONE

(imito l’insegnante - aiuto ( gun compagno)

di t i it i l iapprendimento, imitazione, esplorazione, risoluzione problemi, confronto

-gioco: palleggio superlungo

3. MOTIVAZIONE(mi confronto con me stesso e un compagno)( p g )

motore dell’azione, gioco simbolico, regole, , g , g ,sfida, agonismo, rinforzi

- gioco: fare le squadre

4.OBIETTIVI E APPRENDIMENTOAPPRENDIMENTO

(mi pongo un obiettivo - provo e riprovo per imparare)

meta impegno, applicazione, ripetizione, differenziazionedifferenziazione

gioco: lancio colpisco-gioco: lancio colpisco

5. VOLITIVITÀ E ATTENZIONE

(tiro la palla dove voglio)

desiderio, educazione, applicazione, f t i i i terrore, frustrazione incoraggiamento

gioco: chiama n mero colore- gioco: chiama numero colore

6. AUTOEFFICACIA E CREATIVITÀCREATIVITÀ

(sono bravo a fare … invento un nuovo gioco)

percezione capacità, riscontro adulto successo, innovazione, variazione

- gioco: faccio l’eco

I SISTEMI RELAZIONALI COMEI SISTEMI RELAZIONALI COME FACILITATORI DELL’APPRENDIMENTO.

La buona relazione con l’allievo facilita il processo di apprendimentofacilita il processo di apprendimento attraverso il modellamento del comportamentocomportamento

Interazione – comunicazione –relazione;relazione;

Gli stili comunicativi; Il contesto di apprendimento; Il contesto di apprendimento;

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I SENTIMENTIDELL’ISTRUTTORE

PIACERE PER LA PROPRIA ATTIVITA’LA CREAZIONE DEL CLIMALA CREAZIONE DEL CLIMA PSICOLOGICOI SENTIMENTI VERSO GLI ALLIEVII VALORI EDUCATIVII VALORI SPORTIVI

GRAZIE PER L’ATTENZIONEGRAZIE PER L ATTENZIONE

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