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PS 15-01 pg 1 P.S. Propulsione Salute Gennaio - Giugno 2010, Anno 15 N.1 Ed.Istituto Prosa via della Repubblica, 18 30038 Spinea (VE) tel.041/999.366 - fax.041/999.201 E.mail: [email protected] Registrazione del Tribunale di Venezia N°1243 del 06.11.96 Spedizione in A.P. Art.2 comma 20/C Legge 662/96 Filiale di Venezia distribuzione gratuita Stampa: In proprio Spinea (VE) Idee per pensare e lavorare …. Selezione di Materiali sulle Medicine non Convenzionali Agopuntura, Auricoloterapia, Erboristeria, Massaggio, Omeopatia, Qigong, Taijiquan, ecc. comitato di redazione. direttore responsabile: Zampieri Fabio. - coordinamento editoriale: Chioatto Anna, Fadda Luciano, Giorgio Voltolina collaborazioni: Nobile Giovanni, Speronello Maria Rosa La Fenice sommario Editoriale Risveglio Opinioni Fitoterapia cinese, cosa ci perdiamo … Riflessioni sull’EBM Ginnastiche cinesi e longevità .. Rassegna Agopuntura Omeopatia Piante medicinali Altre news Corsi & Incontri Incontri ECM Massaggio per i bambini Corso di Auricoloterapia Incontri di Medicina Cinese Tra breve sul web … pag.15 Nasce un nuovo strumento di informazione sulle MnC … pag.15 Bollettino di informazione in Agopuntura …. Pag.15 Per ricevere regolarmente la rivista scriveteci a: [email protected]

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P.S. P r o p u l s i o n e S a l u t e

Gennaio - Giugno 2010, Anno 15 N.1

Ed.Istituto Prosa via della Repubblica, 18 – 30038 Spinea (VE)

tel.041/999.366 - fax.041/999.201 E.mail: [email protected]

Registrazione del Tribunale di Venezia N°1243 del 06.11.96 Spedizione in A.P. Art.2 comma 20/C Legge 662/96 –

Filiale di Venezia – distribuzione gratuita – Stampa: In proprio – Spinea (VE)

Idee per pensare e lavorare ….

Selezione di Materiali sulle Medicine non Convenzionali Agopuntura, Auricoloterapia, Erboristeria, Massaggio, Omeopatia, Qigong, Taijiquan, ecc.

comitato di redazione. direttore responsabile: Zampieri Fabio. - coordinamento editoriale: Chioatto Anna, Fadda Luciano,

Giorgio Voltolina – collaborazioni: Nobile Giovanni, Speronello Maria Rosa

La Fenice

sommario

Editoriale

Risveglio

Opinioni

Fitoterapia cinese, cosa ci perdiamo …

Riflessioni sull’EBM

Ginnastiche cinesi e longevità ..

Rassegna

Agopuntura

Omeopatia

Piante medicinali

Altre news

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Massaggio per i bambini

Corso di Auricoloterapia

Incontri di Medicina Cinese

Tra breve sul web … pag.15 Nasce un nuovo strumento di informazione sulle MnC … pag.15

Bollettino di informazione in Agopuntura …. Pag.15

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Editoriale

Risveglio!

È primavera, avanza il bel tempo, usciamo più volentieri di casa. Era ora! Siamo tornati. Era ora! Il 2009 ci ha visto con una marcia un po’ ridotta, ma ora siamo ritornati e stiamo riordinando le idee. Ah, le idee … Ci sono nuovi progetti in cantiere e spero che presto vedano anche loro la luce. Ah, il sole, le belle giornate …

Bene, il ritorno segna anche dei piccoli cambiamenti, il primo è che da questo numero sarà possibile leggerci anche in formato elettronico (pdf), quindi tutti quelli che hanno una casella di posta elettronica, una mail, possono scriverci e inviarci la richiesta di ricevere la pubblicazione, gratuitamente.

Altra novità! La rassegna sui lavori sulle medicine non convenzionali che pubblichiamo su PS, è solo una breve panoramica del materiale raccolto, selezionato e tradotto dalla redazione. Abbiamo deciso di condividere con voi anche l’altra parte del materiale selezionato, attraverso una newsletter mensile, in solo formato elettronico (pdf), una parte quindi più estesa, ma ci scuserete se spesso sarà nella lingua originale in cui è stata pubblicata, inglese per lo più.

In ogni caso buon risveglio e buona lettura. (fz)

Opinioni

Fitoterapia Cinese, cosa ci perdiamo

Nell’antichità la zucca era il contenitore per eccellenza dei farmaci e come tale è diventata il simbolo stesso della medicina cinese. La medicina cinese (zhong yao) ha una storia molto antica e prestigiosa e fin dalle sue origini (quelle documentate più antiche risalgono a qualche secolo prima di Cristo) anche particolarmente articolata. Molti sono i testi che testimoniano queste esperienze, alcuni dei quali come lo Shan Han Lun (Trattato delle malattie febbrili dovute al freddo), risalente al 2 secolo dC, sono tutt’oggi considerati dei testi importanti di studio per chi si occupa di questo settore. Quant’è strano il mondo, da un lato non si guardano i lavori di ricerca più vecchi di 4-5 anni perché considerati superati e dall’altro si studiano con rispetto delle osservazioni cliniche di quasi 2000 anni. Strano vi pare! E la stranezza può diventare patologica se aggiungiamo che di quel testo che affronta patologie non “solo” dovute al freddo, tipo le malattie da raffreddamento, ma anche e soprattutto patologie complesse quali: colera, malaria, colpo apoplettico, artrite, diabete, edema, patologie ematiche, patologie dermatologiche, ecc. ancor oggi si usano delle prescrizioni!!! La medicina cinese, ci insegna anche attraverso queste cose il valore dell’esperienza, verificata e testata nel corso di millenni. Quanti possono vantare una simile validazione? Fin dall’antichità le piante, ma anche parti animali e sostanze minerali sono state usate in fitoterapia sia in modo singolo ma più spesso in modo combinato, utilizzando varie forme di preparazione, tra cui certamente la più comune era quella dei decotti. Il decotto è una preparazione estemporanea, vale a dire che veniva preparata volta per volta, in base al quadro sintomatologico del paziente, nel senso che si doveva adattare perfettamente a questo per poterlo aiutare a

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risolvere la malattia. Ma ovviamente le situazioni allora come oggi erano molto diversificate e a volte non c’era sempre la possibilità di accedere a questi rimedi e per questo si utilizzavano dei rimedi già pronti all’uso. Questi precursori delle moderne pillole hanno una storia gloriosa di successi ed oggi sono divenuti nel mondo occidentale dei veri “rappresentanti” della cultura e della conoscenza cinesi in occidente. Con lo svilupparsi in occidente delle conoscenze di medicina cinese, hanno cominciato a diffondersi anche l’uso di queste preparazioni, ce ne sono moltissime, ma attenzione, bisogna ricordare che in Cina sono dei rimedi molto efficaci per trattare una serie innumerevole di disturbi, e quindi la loro prescrizione necessità di conoscenze specifiche che non possono essere tralasciate, pena l’inefficacia o peggio la possibilità di effetti indesiderati. C’è una legislazione molto restrittiva in occidente che mira a contenere questo settore, impedendone un’accessibilità regolare. Le motivazioni sono sempre le stesse. Sicurezza nell’utilizzo, ma si dimentica sempre che la sicurezza non viene dalla proibizione ma dalla conoscenza, cosa invece del tutto trascurata in questo caso. Alcuni anni fa in Olanda alcuni medici hanno usato in modo anomalo (fuori cioè dalle regole della medicina cinese) alcune piante cinesi con lo scopo di far dimagrire dei pazienti, apportando dei danni renali gravi ad alcuni di questi, chi è stato messo sotto accusa? Le piante, per la loro tossicità! Da sempre la medicina cinese ha classificato le sostanze che usa in base alla loro tossicità, combinandole poi con altre per ridurne gli effetti tossici e aumentarne l’efficacia, è evidente che se queste regole si ignorano o si trascurano chi sbaglia non sono le piante ma l’operatore. Con la stessa logica applicata alla farmacologia moderna si dovrebbero eliminare la maggior parte dei farmaci oggi in uso, perché tutti hanno una certa tossicità … Quando in Cina si parla di medicina cinese si intende soprattutto la fitoterapia, in quanto è molto più diffusa e utilizzata della stessa agopuntura. Tanto per avere dare un’idea della dimensioni basti pensare che nel mercato farmaceutico cinese la quota, in volume di vendite dei rimedi fitoterapici è intorno al 60% del mercato, e nel 2007 era di circa i 21 miliardi di US$.(Investing in China’s Pharmaceutical Industry) Esistendo ospedali e università che si occupano di medicina tradizionale, ed avendo la Cina un sistema realmente integrato di cure (tradizionali ed occidentali) la cosa non dovrebbe stupire più di tanto, ma c’è sempre la questione del progresso …. In sostanza troviamo che questa medicina è utilizzata dalle emergenze cardiache ai trattamenti della patologie oncologiche, per arrivare a trattare poi anche i disturbi più comuni da raffreddamento. Durante l’ultima e piuttosto recente epidemia di SARS, i cinesi hanno usato rimedi tradizionali con risultati importanti molto superiori di quelli ottenuti con farmaci moderni, ma ovviamente questo non è passato nelle rassegne stampa internazionali. Certo anche la

fitoterapia occidentale può contare su una storia gloriosa, ma poi cosa è successo, dove è andato a finire tutto il patrimonio di conoscenze accumulate, se non buttato nel cesso in virtù della modernità? Vediamo di non perderci anche questa occasione che viene dalla Cina. (fabio zampieri)

Riflessioni sul progresso medico ex praeterito / praesens prvdenter agit / ni fvtvra(m)

actione(m) detvrpet

Conviensi adunque essere prudente, cioè savio: e a ciò essere si richiede buona memoria delle vedute cose, e buona conoscenza delle presenti, e buona provvedenza delle future». Dante, Convivio (IV, 27)

Il famoso quadro di Tiziano, l’allegoria della prudenza, e l’altrettanto celebre citazione di Dante non sembrano adattarsi alla maggior parte dei comportamenti umani attuali. I progressi scientifici e tecnologici, in tutti i settori della vita sociale, sono stati esaltanti, sempre più veloci e hanno profondamente modificato e condizionato il nostro modo di vivere. Si è radicato nelle menti delle persone il concetto che tutto sia possibile all’uomo, compreso il controllo e il dominio della Natura. Non fa eccezione la medicina, una volta Ars medica, oggigiorno scienza ipertecnologica. Indubbiamente scienza e tecnologia hanno aumentato la durata media della vita, migliorato in parte la qualità della vita e hanno consentito la sconfitta di molte malattie una volta incurabili, mentre alcune lo rimangono tuttora. Le potenzialità diagnostiche e terapeutiche di molte tecnologie sono talmente avanzate e sofisticate che i non addetti ai lavori spesso non le conoscono a fondo, determinandone un utilizzo

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non ottimale o l’esecuzione di molti esami o metodiche inutili. Il terzo millennio è iniziato con la decodifica del genoma umano e la scoperta di molte malattie genetiche che possono venire curate o lo saranno a breve con nuove terapie, ma contemporaneamente sono riemerse patologie che ormai si credevano scomparse in un lontano passato. Non sempre il progresso tecnologico va di pari passo con il significato della frase latina sopra riportata. La nuova medicina EBM (Evidence Based Medicine) sembra un grattacielo sospeso a mezz’aria, senza fondamenta e senza sostegno. Ha rinnegato completamente il passato e l’esperienza accumulata negli anni e ha come campione il Dr. House o E.R. Il paziente è un oggetto da studiare con infiniti esami e ciò che conta è il loro risultato, non come sta o si sente il paziente. Il vecchio esame obiettivo ha perso ogni significato e valore, anzi viene considerato inattendibile (forse perché non viene più insegnato) e il medico, in genere, è sempre più distante dal paziente, sia fisicamente che psicologicamente. Le terapie proposte dalla EBM cambiano molto velocemente a seconda della scadenza e dell’introduzione dei brevetti farmacologici. La verità di oggi è l’errore di ieri e diventerà l’errore di domani con una nuova verità, e così via, in un succedersi di conquiste terapeutiche che non sempre sono migliori di quelle precedenti. Ma il paradosso più evidente della tanto decantata ricerca farmacologica è il ritorno al passato per la terapia del dolore. La nuova ricerca ha infatti riscoperto uno dei farmaci più vecchi (ha più di 200 anni ed è stato usato per la prima volta su larga scala durante la guerra di secessione americana e la guerra franco prussiana), indubbiamente utile ma non esente da problematiche: la morfina. Il moderno medico tecnologico ha perso di vista o non considera tutti quegli aspetti banali che per millenni hanno condizionato e scandito il ritmo dell’esistenza umana e che, qualora squilibrati, possono essere causa di malattie: i fattori climatici, l’alimentazione, le emozioni e lo stile di vita. Da sempre, fin dalla più antica delle medicine conosciute, quella egiziana, questi fattori non sono affatto banali ma costituiscono la base di quello che tutti dovremmo ricercare per preservare la salute: l’equilibrio, l’Aurea mediocritas di Orazio, che non è la mediocrità come molti credono, bensì il tenersi lontano da ogni estremo, sia emozionale che fisico, seguendo Epicuro che insegnava a godere dei piaceri senza abusarne, a gustare il vino ma senza ubriacarsi, a mangiare ma senza abbuffarsi, apprezzare il piacere sessuale ma senza soggiacere alla libidine o alla perversione. (giovanni nobile)

Ginnastiche cinesi: dalla longevità alla consapevolezza

La medicina cinese ha una storia antichissima e fin dalle origini ha posto enfasi sulla prevenzione e sull’individuo. Sull’individuo perché ogni singolo ha un diverso manifestarsi dello squilibrio ed è fuorviante focalizzarsi sulla malattia come qualcosa di definito e spersonalizzato. Porre enfasi sull’individuo apre anche ad altre riflessioni: 1) Restare sani è una responsabilità primaria dell’individuo. Questo ci richiama lo stile di vita che l’individuo decide di adottare. Resta la domanda: che cosa significa ricerca dell’equilibrio. 2)È una visione che riguarda tutte le componenti della persona mentre la medicina occidentale settorializza. 3) L’uomo è un sistema aperto, è un microcosmo a immagine del macrocosmo di cui è parte. Parlare di malattia, e non di equilibrio, è parlare del dopo. Parlare di equilibrio è responsabilizzante. La connotazione preventiva si è concretizzata in una serie di direzioni di ricerca della longevità e della felicità: Alimentazione, Igiene , Movimento, Aspetti emozionali, Tecniche (con o senza farmaci) , altri aspetti (Musica, Calligrafia. Arte …). Le tecniche respiratorie e ginniche sono inserite quindi in un contesto di attenzione alla ricerca della longevità. Non c’è solo un aspetto di tecniche, ma soprattutto una concezione che unifica tutte le tecniche. Ci riferiamo alla legge del Tao: a. Si tratta di un principio che informa la vita e l’organizzazione del cosmo e si concretizza nell’alternarsi dinamico e creativo dello Yin e dello Yang, degli opposti che si necessitano (torto-ragione, salute-malattia, luce-buio, morte-vita ….) e che sono alla base del continuo mutare degli avvenimenti. b. Ogni cosa origina la successiva con un legame ciclico. c. Rispettare queste leggi è consentire alle cose e alle persone di essere quello che sono e di seguire il loro corso naturale (wu wei) . Sono positivi gli interventi che limitano il mettere le mani, tolgono le rigidità, lasciano che l’energia scorra, ci permettono di percepire noi stessi. d. L’uomo non è la misura e la sorgente di tutte le cose. e. Facendo vuoto, liberandoci dai pensieri e non seguendo le emozioni, comprendiamo tutto questo.

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Le pratiche ginniche. Si tratta di esercizi che coinvolgono la respirazione e che tengono impegnata la mente durante la esecuzione, attenzioni che tengono lontani pensieri ed emozioni. Ne risulta il rilassamento del corpo e viene favorita la circolazione del qi (energia vitale). Fin qui abbiamo collocato le ginnastiche cinesi nell’ambito della ricerca della salute e della felicità, fra le tecniche della longevità nella cultura e nella Medicina Tradizionale. In particolare il Qigong (una delle ginnastiche cinesi) è uno dei rami con cui si esplica la MTC accanto a Agopuntura, Moxibustione, Fitoterapia, Massaggio, Dietetica.

Parlando di persone che hanno condotto una vita saggia e che sono state longeve, si ricordano le loro pratiche relative alla Medicina Tradizionale Cinese ma anche relative a ginnastiche, poesia, arte, calligrafia, musica. Soffermiamoci sulla pratica della calligrafia, un esempio emblematico della ricerca della longevità. Scrittura e salute vivono entrambe la ricerca di equilibrio e di armonia. La calligrafia cinese è un’arte antichissima la cui pratica richiede serenità d’animo e concentrazione. Una forma di meditazione.

Le ultime riflessioni ci portano a collocare le ginnastiche nel contesto della ricerca della immortalità. Un accenno storico: Chi Kang (dinastia Qin 200 aC) un antico saggio, sviluppò una teoria per dimostrare ai contemporanei la possibilità della immortalità. Huai Chin Nan (1918) dice: 1. La longevità è ritardare il processo di invecchiamento, non avere malattie, morire senza infastidire. 2. Non significa longevità fisica illimitata. Indica vita spirituale eterna. Spirituale è oltre la mente e oltre la materia. Non è una questione di tempo. 3.I desideri umani sono ostacolo alla immortalità. La ricerca della immortalità è il maggior ostacolo a raggiungerla. 4.Gli Immortali ottengono una lunga vita perché nulla ha presa sul corpo quando lo spirito non e’ turbato.

Le tecniche si ispiravano alla semplicità e ad alcuni atteggiamenti: 1.Tornare bambini e ai ritmi della natura. 3. Laozi parla del neonato. 4. Hua Tuo fa riferimento al movimento degli animali.

Hanno dato risultati le tecniche per la longevità? Qualche flash tra realtà e leggenda: Peng Zu, noto per la sua conoscenza dell’arte culinaria e per la perfezione delle sue tecniche respiratorie del Daoyin, visse 767 anni (epoca Tang Yao 618-907); Laozi (epoca Primavere e Autunni 770-476 aC) fondatore del Taoismo, visse 300 anni; Ge Hong, medico e alchimista, scrisse la Storia degli Immortali che racconta la vita delle 94 più celebri Stelle della Longevità; Dou Gong (350-170 aC) visse 180 anni. Le sue armi contro l’invecchiamento: la musica (suonava il liuto) e l’arte del Daoyin., esistono ancora oggi più di 300 opere didattiche in materia, tra le numerose prodotte nei millenni.

Gli esercizi fisici che derivano dalla cultura taoista si rifanno all’antica pratica del Daoyin, movimenti ad

imitazione di animali, che esorcisti e sciamani compivano nell’esercizio delle loro pratiche. Parliamo di pratiche ginniche anteriori alla dinastia Zhou (1028-221). Nel 1975 a Mawangdui, in una tomba risalente al 168 a.C, vicino alla città di Changsha si è trovato un dipinto di seta di 50 cm x 100 con 44 figure che presentano le tecniche dell’antico Daoyin. Vi si trovano le categorie del qigong moderno. Accanto alle figure ci sono didascalie con nomi di animali, indicazioni di movimenti, prescrizioni di disfunzioni (malattie renali, flatulenze, dolori alle ginocchia e ai lombi, reumatismi, disturbi gastrici, ansia). Su questa base si sono sviluppati alcuni esercizi di Qigong ( Giochi dei 5 animali, Otto pezzi a broccato). Altra importante fonte è il Classico della Medicina interna dell’Imperatore Giallo (1°-2à sec aC). Contiene le indicazioni seguite per il mantenimento della forma fisica e mentale. Si parla di conformarsi alla relazione Yin-Yang, adattarsi al cambiamento del clima e dell’ambiente naturale, di pratica dolce degli esercizi psicomotori, della dieta, di una vita ordinata, di un giusto uso dell’energia vitale, della necessità di vivere con piacere e ottimismo. Aggiungiamo le indicazioni di scuola confuciana di vivere la virtù (riferimento alla moralità e all’onestà) e di vivere con saggezza (esercitare l’intelletto, impegnarsi nelle cose concentrando lo spirito e in stato di quiete).

Da Mawangdui alle ginnastiche cinesi. Le principali ginnastiche cinesi sono wushu, qigong e taijiquan. L’elemento che le unifica è l’azione sul qi (energia vitale), differenti le enfasi poste: wushu sul movimento, taijiquan su attenzione-coordinazione qigong su respirazione e concentrazione. Wushu significa “arte marziale”. Nelle discipline moderne si mira a sviluppare la prestanza fisica e la forza muscolare, nel wushu a raggiungere la massima capacità di utilizzare e dirigere la forza e a controllarla, temprare la volontà, addestrare i riflessi. Il wushu combina i movimenti con la consapevolezza. Si ottiene unità di corpo e mente. Nel 1955 lo Stato ha ritenuto di riportare alla luce e di valorizzare queste esperienze. Il taijiquan è oggi molto diffuso in tutto il mondo. È moda? Ricerca di qualcosa? Qigong dinamico danzato? Poesia in movimento? Si tratta di forme che applicano l’antica indicazione sulla longevità e si richiede di praticare con dolcezza (che implica ascolto, coordinazione, fluidità, leggerezza. Ne deriva armonia esterna ed interna. La pratica ci trasmette una sensazione di godimento e di soddisfazione. Il termine qigong si compone di due parti: qi (energia vitale) e l’altra parte gong (lavoro-esercizio, risultato del lavoro). Il qigong mira a difendere il patrimonio di qi che abbiamo ricevuto dalla nascita (yuanqi) o che prendiamo col cibo e con l’aria, a migliorare la circolazione del qi, a metterci in comunicazione positiva con l’universo. É una strada per mantenerci in salute attraverso il rilassamento della postura, calmando la mente, regolarizzando il respiro.

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Viene migliorata la percezione di se stessi (perchè attenzione e concentrazione vengono educate). E’ un grosso beneficio la capacità di essere vigili. Oggi molti di noi hanno acquisito l’abitudine a fattori di stress, e non percepiamo bene il livello a cui siamo arrivati. I cinesi denominano questa situazione così : wai qiang nei gai “fuori forte dentro marcio”. Somatizziamo spesso le frustrazioni sotto forma di tensioni muscolari. Sotto questo guscio il qi diventa lento, incapace di scorrere liberamente. L’esposizione allo stress è una delle cause delle malattie da civilizzazione che da luogo a: ipertensione, mal di testa, problemi digestivi, artrite, cancro, malattie cardiache, polmonari. Gestire lo stress, mantenerci elastici con una energia vitale sana e circolante, è indispensabile. La pratica del qigong è molto utile in questo. (luciano fadda)

Rassegna

Agopuntura

Agopuntura e dolore: applicare la scienza moderna alla pratica antica

Interview to Richard Nahin. Acupuncture and Pain: Applying Modern Science to an Ancient Practice, da Complementary and Alternative Medicine (NCCAM), February 2010

Qi, meridiani, yin, yang. Come possono i ricercatori studiare l’agopuntura, una forma di medicina tradizionale cinese vecchia di 2000 anni, basata su concetti strani che sembra impossibile misurare, tanto meno definire? Per Richard Nahin, Ph.D., M.P.H., NCCAM’s Senior Advisor for Scientific Coordination and Outreach, la risposta è ovvia: “Non necessariamente dobbiamo comprendere il concetto di qi o di meridiani per studiare la sicurezza o l’efficacia dell’agopuntura”. Il neuroscienziato della Harvard Medical School (e praticante dell’agopuntura) Vitaly Napadow, Ph.D., L.Ac., concorda. “Credo fermamente che ogni cosa possa essere studiata con il metodo scientifico. Sfortunatamente al momento attuale non abbiamo un “contatore del qi”. Così nella mia ricerca, non ci siamo focalizzati sui meridiani o sul qi. Abbiamo preso un approccio neuro scientifico per studiare come l’agopuntura funziona attraverso il sistema nervoso.” Usando le tecnologie più recenti nel neuroimaging e nella genomica, il dott. Napadow ed altri scienziati sostenuti dal NCCAM hanno disegnato un’immagine scientificamente coerente di come l’agopuntura influisca sul corpo umano.

Essi possono vedere gli effetti fisiologici – le variazioni nei centri del dolore del cervello – con l’agopuntura. Hanno osservato le variazioni molecolari e dell’espressione genica nei sistemi immunitario e nervoso. Loro sperano in questo modo un giorno di

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essere in grado di predire quale paziente possa più probabilmente trarre beneficio dall’agopuntura. Gli scienziati non sono ancora pronti per dichiarare che l’agopuntura lavori per qualsiasi malattia specifica. Ma gli studi finanziati dal NCCAM hanno prodotto delle evidenze promettenti che dimostrano comequesta antica pratica modifichi la percezione del dolore e i suoi processi attraverso il cervello e che possa essere utile per la gestione del dolore. In questi anni, fin dalla Consensus Conference del 1997 promossa dai NIH (National Institutes of Health) sull’agopuntura le cui conclusioni esprimevano la necessità di ricerche più rigorose, il NCCAM ha finanziato un sostanziale numero di ricerche. Un certo numero di queste ha affrontato la sfida di sviluppare dei trial progettati per rispondere alle necessità di rispondere alle domande cliniche pratiche. Costruire una base di evidenze: progressi nella ricerca clinica. “Il nostro obiettivo è quello di costruire una casa di evidenze, “ spiega Brian Berman, M.D., per molto tempo NCCAM grantee director of the Center for Integrative Medicine at the University of Maryland School of Medicine. … …

Affascinanti risultati relativi al possibile uso dell’agopuntura emergono dai trial clinici, ma quali sono i meccanismi d’azione dietro a questi effetti? … …. Ad esempio, nella ricerca sulla sindrome del tunnel carpale, che può causare dolore e intorpidimento in seguito alla compressione dei nervi del polso, il dott.Napadow e colleghi hanno eseguito la fMRI (functional magnetic resonance imaging) prima e dopo l’agopuntura ed hanno trovato che il paziente con tunnel carpale risponde in modo diverso da come risponde un soggetto sano usato come controllo. Il loro studio pubblicato nel 2007, mostra che il cervello dei pazienti con sindrome del tunnel carpale rispondono al trattamento di agopuntura con una maggiore attivazione nell’area del cervello conosciuta come ipotalamo e la deattivazione in un'altra area conosciuta come amigdala. Queste due aree del cervello sono coinvolte nel comportamento, emozioni, memoria a lungo termine e mantenimento di uno stato di dolore persistente. Un certo numero di aspetti dell’esperienza dell’agopuntura probabilmente contribuiscono agli effetti neurali e abbastanza probabilmente sono clinicamente di aiuto. I ricercatori hanno imparato che gli effetti diretti dell’agopuntura possono essere amplificati dall’aspettativa di benefici. “Abbiamo trovato che l’aspettativa in se è un potente modulatore del cervello” dice il dott. Bruce Rosen. “Le aspettative sembrano potenti nell’influenzare la riduzione del dolore quanto il trattamento di agopuntura, sebbene appare che lavori in network del cervello diversi che possono essere complementari.” Il seguito di questo interessante articolo su: http://nccam.nih.gov/news/newsletter/2010_february.

Lo studio condotto dal dott. Napadow ha esaminato gli effetti dell’agopuntura in pazienti con sindrome del tunnel carpale. In questi pazienti, la stimolazione non dolorosa del 3 dito della mano destra produceva una iperattivazzione nella corteccia sensomotoria primaria sinistra. Dopo l’agopuntura, questa iperattività era ridotta.

Napadow V, Liu J, Li M, et al. Somatosensory cortical plasticity in carpal tunnel syndrome treated by acupuncture. Human Brain Mapping. 2007;28(3):159-171.

Agopuntura per l’ipertensione

Kim LW, Zhu J. Acupuncture for essential hypertension. Altern Ther Health Med. 2010 Mar-Apr;16(2):18-29.

Principale obiettivo del lavoro era quello di stabilire l’efficacia dell’agopuntura nel trattamento dell’ipertensione essenziale e l’efficacia della stessa usando delle prescrizioni conformi ai principi di differenziazione delle sindromi. Le fonti consultate sono: Medline, Embase, Cochrane Central Register, and China National Knowledge Infrastructure (Settembre 2008). Sono stati selezionati studi randomizzati, controllati che confrontavano l’agopuntura con la sham, farmaci anti ipertensivi, preparati erboristici cinesi, oppure esercizi per l’ipertensione essenziale.

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Due revisori indipendentemente hanno valutato i trial per l’inclusione, estrazione dei dati e valutato la qualità metodologica dei lavori, ed estratto i risultati sulla pressione sanguigna. I risultati sono qui di seguito riassunti. Venti trial vennero inclusi: tre erano particolarmente rigorosi mentre gli altri erano metodologicamente sub ottimali. I bracci con agopuntura hanno ottenuto risultati significativi nella modifica della pressione sanguigna confrontati con i bracci di controllo (19 confronti: pressione sanguigna sistolica [SBP]:differenza media -4.23 mmHg, intervallo di sicurezza 95%-6.47 a -1.99; pressione diastolica [DBP]: -2.53, -3.99 a -1.08), con una significativa eterogeneicità. Nei trial clinici di elevata qualità, la pressione sanguigna era significativamente più bassa nei bracci che combinavano l’agopuntura all’uso di antiipertensivi (due confronti: SBP: -5.72 mmHg, -8.77 a -2.68; DBP: -2.80, -5.07 a -0.54), senza eterogeneità significativa. Nei trial che utilizzavano prescrizioni conformi ai principi di differenziazione delle sindromi, abbiamo trovato una significativa riduzione della pressione nei bracci con agopuntura in confronto a quelli dei gruppi di controllo (11 confronti: SBP: -6.46 mmHg, -8.04 a -4.87; DBP: -3.07, -4.17 a -1.96), senza eterogeneità significativa. Al contrario nei trial che non erano conformi ai principi di differenziazione delle sindromi, non abbiamo trovato una significativa riduzione della pressione nei bracci con agopuntura in confronto a quelli dei gruppi di controllo (8 confronti: SBP: -1.55 mmHg, -5.39 a 2.29; DBP: -2.12, -4.97 a 0.73), con eterogeneità significativa. Le conclusioni sono state che visto il numero ridotto di trial rigorosi e risultati sono mescolati con trial meno rigorosi, di fatto quanto emerso è da considerarsi un risultato parziale anche se molto interessante.

Elettroagopuntura ed insonnia

Ruan JW, Wang CH, Liao XX, Yan YS, Hu YH, Rao ZD, Wen M, Zeng XX, Lai XS. Electroacupuncture treatment of chronic insomniacs. Chin Med J (Engl). 2009 Dec 5;122(23):2869-73.

A seguito della velocità del ritmo della vita odierna e alla pressioni del lavoro, sempre più persone soffrono di problemi collegati alla qualità del sonno. In questo studio sono stati indagati gli effetti dell’elettroagopuntura (EA) sulla qualità del sonno in pazienti cronici e allo stesso tempo si è indagato sulla sicurezza del metodo. In 47 pazienti si sono effettuati 4 cicli di terapia con EA, con auto-controlli statistici effettuati prima e dopo i trattamenti, il punteggio del Pittsburgh Sleep Quality Index (PSQI) è stato usato per valutare la qualità del sonno. Il polisonnogramma è stato usato per controllare le variazioni nell’architettura del sonno dei pazienti. Mentre la sicurezza della EA è stata valutata monitorando gli effetti avversi e collaterali durante il trattamento e il

post-trattamento. I risultati hanno rilevato che la EA migliora la qualità del sonno dei pazienti così come le loro funzioni sociali durante il giorno. L’EA ha sicuramente degli effetti riparatori sulla distruzione dell’architettura del sonno. Allo stesso tempo, l’EA prolunga le fasi di sonno con onde lente (SWS) e quelle con movimento relativamente rapido degli occhi (sonno REM). Non ci sono stati postumi, assuefazioni o diminuzioni nella vigilanza durante il giorno (tasso di incidenza era 0). Comunque, il tasso di rimbalzo (rebound rate) dell’insonnia è stato del 23% nel primo mese. Questi risultati suggeriscono che la EA ha un effetto benefico sul miglioramento della qualità del sonno nei pazienti cronici, che può essere associata con la riparazione dell’architettura del sonno stessa, ricostruendo una continuità del sonno, così come prolungando le fasi del sonno SWS e REM. Infine è risultato che il trattamento di EA per l’insonnia cronica è sicuro.

Moxibustione e dismenorrea

Sun LH, et al. Randomized controlled clinical study on ginger-partitioned moxibustion for patients with cold-damp stagnation type primary dysmenorrheal. Zhen Ci Yan Jiu. 2009 Dec;34(6):398-402.

L’oggetto di questo studio era quello di osservare l’effetto della moxibustione con zenzero nel trattamento di pazienti con dismenorrea primaria (PD) del tipo invasione freddo-umidità. Un totale di 209 pazienti sofferenti di PD, vennero suddivise in modo randomizzato tra gruppo moxibustione (n=105) e gruppo di controllo (gruppo trattato con farmaci, n=104). Le pazienti del primo gruppo vennero trattate con la moxibustione con zenzero sugli agopunti Shenque (CV 8) e Guanyuan (CV 4), una volta al giorno per 3 giorni nel primo ciclo mestruale, e 3 giorni prima della mestruazione e una volta al giorno per 6 giorni nel 2 e 3 ciclo mestruale, mentre alle pazienti del gruppo di controllo venne chiesto di assumere la prescrizione Yueyueshu Chongji (una prescrizione cinese pronta all’uso per alleviare la PD). Il punteggio dei sintomi

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clinici venne valutato prima e dopo il trattamento. Risultati: dopo il trattamento dei 105 (gruppo moxa) e 104 (gruppo controllo) casi, i risultati furono rispettivamente: guarigione 58 (55.24%) e 32 (30.77%), marcato miglioramento 37 (35.24%) e 33 (31.73%), miglioramento 5 (4.76%) e 24 (23.08%), e inefficacia 5 (4.76%) e 15 (14.42%). L’effetto terapeutico complessivo della moxibustione fu significativamente migliore di quello del gruppo di controllo (P<0.01). l’effetto della moxibustione per alleviare la dismenorrea grave, moderata e lieve fu evidentemente maggiore di quello dei rimedi (P<0.01). I punteggi dei sintomi dopo il trattamento e 3 mesi dopo il post-trattamento nel gruppo di moxibustione furono significativamente più bassi di quelli del gruppo di controllo (P<0.01). Conclusioni: la moxibustione con zenzero è risultata efficace nel trattamento della PD dovuta ad invasione di freddo-umidità.

Riabilitazione post-ictus e agopuntura

Wu P, Mills E, Moher D, Seely D.Acupuncture in Poststroke Rehabilitation. A Systematic Review and Meta-Analysis of Randomized Trials.Stroke. 2010 Feb 18.

L'agopuntura è un trattamento a basso rischio che risulta essere efficace nella riabilitazione post-ictus: questo è il punto di partenza di questa revisione sistematica canadese che ha estratto i dati di studi clinici randomizzati sull'argomento da 9 database internazionali fino a Settembre 2009. Sono stati inclusi 35 articoli in cinese e 21 in lingua inglese, con una qualità complessiva "sufficiente". L'80% degli studi ha segnalato un effettivo beneficio risultante dall'utilizzo dell'agopuntura anche se l'analisi ha sottolineato la presenza di un bias di pubblicazione. In conclusione, i ricercatori sottolineano che gli studi analizzati dimostrano una possibile efficacia dell'agopuntura nella riabilitazione post-ictus ma che la bassa qualità di alcuni studi e il rischio di bias di pubblicazione richiedono l'effettuazione di studi più rigorosi da un punto di vista qualitativo al fine di implementare cambiamenti significativi nella pratica clinica.

Effetto antivomito di Zusanli

Yang Y, Zhang Y, Jing NC, et al. Electroacupuncture at Zusanli (ST 36) for treatment of nausea and vomiting caused by the chemotherapy of the malignant tumor: a multicentral randomized controlled trial. Zhongguo Zhen Jiu. 2009 Dec;29(12):955-8.

Si tratta di uno studio randomizzato multicentrico sugli effetti della stimolazione con elettroagopuntura a livello di Zusanli (ST 36) associata ad iniezione di antiemetico (Granisetron) versus il solo antiemetico nella gestione della nausea e del vomito causate da

chemioterapia dei tumori maligni. Sono stati randomizzati 127 pazienti nel gruppo di osservazione, stimolato con elettroagopuntura, e 119 nel gruppo di controllo, che ha ricevuto esclusivamente l'antiemetico. I risultati dimostrano una diminuzione maggiore dei sintomi studiati nel gruppo di osservazione rispetto al gruppo di controllo indicando che l'utilizzo dell'elettroagopuntura in associazione con antiemetico può alleviare significativamente il disagio dei pazienti sottoposti a chemioterapia.

Agopuntura e depressione in gravidanza

Manber R, Schnyer RN, Lyell D, et al.Acupuncture for depression during pregnancy: a randomized controlled trial.Obstet Gynecol. 2010 Mar;115(3):511-20.

L'agopuntura può essere utile nella gestione della depressione durante la gravidanza? Per rispondere a questo quesito, gli autori di questo studio hanno selezionato 150 donne in gravidanza che rispondessero ai criteri della quarta edizione del "Manual of Mental Disorders" per la depressione clinica maggiore. Le pazienti sono state randomizzate in un gruppo di trattamento (52 soggetti) che ha ricevuto 12 sessioni di agopuntura in punti specifici per la depressione, e due gruppi di controllo, trattati rispettivamente con sham agopuntura (49 soggetti) e massaggio (49 soggetti). I risultati sono stati valutati con la Scala di Hamilton per la Depressione, compilata all'inizio del trattamento, a 4 e a 8 settimane. I risultati dimostrano che la risposta al trattamento, in termini di efficacia, è paragonabile al trattamento farmacologico standard utilizzato per questa patologia, indicando quindi la terapia con agopuntura come una valida opzione nelle donne in gravidanza affette da questa problematica.

Agopuntura nella gestione della sindrome dell'ovaio policistico

Lim CE, Wong WS. Current evidence of acupuncture on polycystic ovarian syndrome. Gynecol Endocrin. 2010 Mar 16.

Questo studio australiano ha lo scopo di valutare l'efficacia della terapia con agopuntura nella gestione della sindrome dell'ovaio policistico, di studiare i possibili meccanismi di azione, e di valutare le limitazioni degli studi finora effettuati al fine di fornire una serie di consigli per l'effettuazione di ulteriori studi sull'argomento. E' stata effettuata un'estesa ricerca della letteratura attualmente disponibile sull'argomento, utilizzando i seguenti database: Medline, PubMed, EMBASE, Cochrane, AMED (Allied and Complementary Medicine), NCCAM (The National Centre for Complementary and Alternative Medicine). Svariati studi hanno dimostrato che l'agopuntura aumenta in modo significativo i livelli di beta-endorfine

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per periodo superiori alle 24 ore e che può quindi avere un effetto regolatorio sul FSH, LH e sugli ormoni androgeni. Questo aumento di beta-endorfine interferisce con l'asse ipotalamico-pituitario-adrenalinico promuovendo il rilascio di ACTH attraverso la stimolazione della sistesi del suo precursore. La valutazione di tutti gli studi selezionati ha portato i ricercatori a formulare le seguenti osservazioni: l'agopuntura è un trattamento sicuro ed efficace nella gestione della sindrome dell'ovaio policistico; i possibili meccanismi di azione sono l'aumento del flusso sanguigno alle ovaie, la riduzione del volume delle ovaie e del numero delle cisti ovariche, il controllo dell'iperglicemia attraverso l'aumento della sensibilità all'insulina e la diminuzione dei livelli ematici di glucosio ed insulina, riducendo i livelli di cortisolo e aiutando così la perdita di peso e l'anoressia. Ulteriori studi sono necessari, per chiarire i reali effetti della terapia in questa sindrome.

Studio preliminare sul trattamento della fibromialgia con agopuntura

Itoh K, Kitakoji H.Effects of acupuncture to treat fibromyalgia: A preliminary randomised controlled trial. Chin Med. 2010 Mar 23;5(1):11

I ricercatori partono dall'assunto che l'agopuntura viene spesso usata nella gestione della fibromialgia pur restando poco chiara la sua reale efficacia in questo campo. Lo studio ha quindi lo scopo principale di valutare l'effetto dell'agopuntura nel miglioramento della qualità della vita dei pazienti affetti da questa patologia, a livello generale e della riduzione del dolore. Sono stati randomizzati 16 pazienti dai 25 ai 63 anni in due gruppi: il primo ha ricevuto cinque trattamenti di agopuntura dopo la quinta settimana di studio, mentre il secondo ne ha ricevuti dieci. Il dolore è stato valutato con una scala VAS e la qualità della vita con il questionario FIQ. I risultati dimostrano una sensibile diminuzione del dolore ed un miglioramento dei livelli di qualità della vita per il gruppo trattato per più tempo con agopuntura, indicando, in modo preliminare, che questa tecnica può essere utile nella gestione del paziente con fibromialgia.

Agopuntura e frequenza cardiaca: una revisione sistematica

Lee S, Lee MS, Choi JY, Lee SW, Jeong SY, Ernst E. Acupuncture and heart rate variability: A systematic review. Auton Neurosci. 2010 Mar 19

L'agopuntura sembra avere effetti sul sistema nervoso autonomo ma non ci sono in letteratura delle revisioni sistematiche sulla correlazione tra agopuntura e frequenza cardiaca: lo scopo di questo documento è quindi quello di valutare criticamente questa relazione.

Sono stati consultati 14 database fino ad Ottobre 2009, senza restrizioni linguistiche, includendo così 12 studi randomizzati controllati di agopuntura versus sham agopuntura, di vario argomento (dalla valutazione della depressione minore e dei problemi di ansia, all'emicrania, all'effetto dell'agopuntura su volontari sani esposti a condizioni stressanti come affaticamento da guida, assunzione di caffeina, alla valutazione degli effetti della tecnica senza fattori stressanti esterni). I risultati emersi mostrano una grande variabilità e non è stato possibile stabilire un effetto specifico chiaro dell'agopuntura sulla frequenza cardiaca. Gli studiosi richiedono quindi studi di maggiore ampiezza e qualità per poter giungere a conclusioni più significative sull'argomento.

Agopuntura nella disfunzione olfattiva post-virale

Vent J, Wang DW, Damm M. Effects of traditional Chinese acupuncture in post-viral olfactory dysfunction. Otolaryngol Head Neck Surg. 2010 Apr;142(4):505-9.

Si tratta di uno studio tedesco riguardante il recupero, con l'uso dell'agopuntura, della funzione olfattiva a seguito di infezione delle vie aeree superiori, recupero che a volte non è facilmente ottenibile con la terapia farmacologica. Lo studio, di tipo coorte, ha valutato un totale di 15 pazienti con disfunzione olfattiva post-virale persistente, trattati con agopuntura per 10 settimane, con sessioni da 30 minuti ciascuna. I risultati sono stati valutati utilizzando dei test di screening dell'olfatto, considerando come successo quei risultati che indicavano un miglioramento del punteggio di almeno 6 punti. il gruppo di trattamento è stato paragonato ad un gruppo di controllo trattato con un complesso di vitamina B per 12 settimane. i risultati incoraggianti spingono gli autori dell'articolo a propugnare ulteriori ampi studi in questo campo per confermare la possibile utilità dell'agopuntura in questa tipologia di pazienti.

Agopuntura e effetti collaterali della chemio

Crew KD, et al. Randomized, blinded, sham-controlled trial of acupuncture for the management of aromatase inhibitor-associated joint symptoms in women with early-stage breast cancer. [email protected] J Clin Oncol. 2010 Mar 1;28(7):1154-60.

Nelle donne con cancro al seno il trattamento con inibitori dell’aromatasi può indurre l’insorgenza di sintomatologia osteoarticolare che a volte può rappresentare un fattore predisponente l’interruzione di una terapia precauzionale efficace. Obiettivo di questo studio è la valutazione del ruolo dell’agopuntura nella gestione di tale effetto collaterale in donne affette da carcinoma mammario in stadio iniziale. E’ stato condotto uno studio randomizzato in

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cieco di confronto tra una tecnica di agopuntura vera (VA) e falsa (FA), effettuata 2 volte la settimana per 6 settimane in donne affette da carcinoma mammario in postmenopausa cha avevano riferito l’insorgenza di sintomatologia artromialgica in corso di trattamento con inibitori dell’aromatasi. VA è stata applicata, secondo tecnica specifica, a tutto il corpo e a livello articolare, mentre FA è stata condotta mediante inserzione superficiale degli aghi in sedi non implicate nel controllo algico. L’efficacia del trattamento è stata valutatata (al basale, a 3 e 6 settimane) mediante applicazione di diverse scale di misura del dolore: Brief Pain Inventory-Short Form (BPI-SF), Western Ontario and McMaster Universities Osteoarthritis Index (WOMAC) and Modified Score for Assessment of Chronic Rheumatoid Affections of the Hands (M-SACRAH). Delle 51 pazienti arruolate, 43 sono state randomizzate e 38 valutabili. Le caratteristiche basali nei due gruppi di pazienti randomizzate sono risultate sovrapponibili. A 6 settimane, il BPI-SF medio è risultato inferiore in chi aveva ricevuto VA versus FA (3,0 vs 5,5; p < 0,001). Inoltre si è evidenziata una differenza anche per quanto concerne l’intensità del dolore (2,6 vs 4,5; p = 0,003) e l’interferenza provocata dal dolore sull’attività quotidiana (2,5 vs 4,5; p = 0,002) a 6 settimane. Risultati simili si sono osservati anche mediante misurazione del dolore con altre scale di valutazione (WOMAC e M-SACRAH). Infine, il trattamento con agopuntura è stato ben tollerato. L’agopuntura rappresenta una strategia efficace e ben tollerata per la gestione della sintomatologia artromialgica, che costituisce un effetto collaterale frequente in corso di trattamento con inibitori dell’aromatasi.

Omeopatia

Omeopatia e allergie respiratorie

Ullman D, Frass M A review of homeopathic research in the treatment of respiratory allergies. Altern Med Rev. 2010 Mar;15(1):48-58

Ci sono legami storici e concettuali tra la medicina omeopatica e il trattamento di desensibilizzazione alle moderne allergie. La desensibilizzazione convenzionale alle allergie e il trattamento omeopatico utilizzano entrambi piccole dosi di sostanze che possono causare sintomi per prevenire o trattare stati ipersensibili. L’omeopatia è stata storicamente associata ai trattamenti per le allergie. Questo articolo esamina le evidenze di trials controllati per l’uso dell’omeopatia nelle allergie respiratorie. Diversi trials clinici, alcuni dei quali pubblicati in riviste mediche convenzionali, riportano significativi effetti del trattamento omeopatico in pazienti allergici. Molti di questi studi clinici sono stati giudicati essere trials di alta qualità, in base alle tre più comuni meta-analisi referenziali di ricerca omeopatica. Studi di sperimentazione in vitro hanno anche evidenziato che gli effetti dell’omeopatia differiscono d quelli del placebo.

Omeopatia e effetti collaterali terapie oncologiche

Kassab S, Cummings M, Berkovitz S, van Haselen R, Fisher P. Homeopathic medicines for adverse effects of cancer treatments. Cochrane Database Syst Rev. 2009 Apr 15;(2):CD004845.

Background: Le medicine omeopatiche sono spesso usate da pazienti con cancro accanto al trattamento convenzionale. I trattamenti per il cancro possono

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causare considerevoli stati patologici e una delle ragioni dell’uso dei pazienti delle medicine omeopatiche è di aiuto per gli effetti collaterali. Obbiettivi: Valutare l’efficacia e la sicurezza delle medicine omeopatiche usate per prevenire o trattare gli effetti collaterali dei trattamenti per il cancro. Strategia di ricerca: I seguenti sono stati selezionati fino a novembre 2008: Cochrane PaPaS Trials Register; Cochrane Central Register of Controlled Trials (CENTRAL); MEDLINE; EMBASE; CINAHL; BNI; CancerLIT; AMED; CISCOM; Hom-Inform; SIGLE; National Research Register; Zetoc; www.controlled-trials.com; http://clinicaltrials.gov; Liga Medicorum Homeopathica Internationalis (LMHI, Liga) conference proceedings; sono state controllate liste di consultazione di studi rilevanti e sono stati contattati produttori omeopatici ed eminenti ricercatori. Criteri di selezione: Trials controllati e randomizzati (RCTs) di medicine omepatiche in pazienti inclusi in diagnosi cliniche ed istologiche di cancro dove l’intervento aveva lo scopo di prevenire o trattare i sintomi associati ai trattamenti del cancro. Raccolta dati e analisi: Due autori indipendentemente valutarono gli studi per inclusione e due autori di revisioni estrapolarono i dati. Tre autori di revisioni valutarono indipendentemente la qualità dei trials usando la Delphi List e the Cochrane Collaboration's tool for assessing risk of bias. I disaccordi sono stati risolti all’unanimità. Dove possibile I dati sono stati estratti per analisi. Risultati: Otto trials controllati (sette con placebo ed uno con trattamento attivo) per un totale di 664 partecipanti risposero ai criteri di inclusione. Tre studiarono gli effetti collaterali della radioterapia, tre studiarono gli effetti collaterali della chemioterapia e due I sintomi della menopausa associate con il trattamento del cancro al seno. Due studi con basso rischio di bias dimostrarono benefici: uno con 254 partecipanti dimostrò la superiorità della Calendula per uso topico sulla trolamina (un agente topico non contenente corticosteriodi) per la prevenzione di dermatiti indotte dalla radioterapia, e di un altro con 32 partecipanti dimostrò la superiorità di Traumeel S (un complesso omeopatico) sul placebo come collutorio per le stomatiti indotte dalla chemioterapia. Altri due studi riportarono risultati positivi, sebbene il rischio di bias non era chiaro, ed altri Quattro studi riportarono risultati negative. Non sono stati riportati effetti collaterali seri o interazioni attribuibili alle medicine omeopatiche usate. Conclusioni: Queste revisioni hanno evidenziato dati preliminari in supporto all’efficacia della calendula per uso topico per la profilassi di dermatiti acute durante la radioterapia ed il collutorio Traumeel S nel trattamento delle stomatiti indotte dalla chemioterapia. Questi trial necessitano di approfondimenti Non c’è evidenza sull’efficacia delle medicine omeopatiche per altri effetti collaterali dei trattamenti del cancro. Sono richieste altre ricerche.

Ricerche in omeopatia?

Cornu C, Joseph P, Gaillard S, Bauer C, Vedrinne C, Bissery A, Melot G, Bossard N, Belon P, Lehot JJ. No effect of a homoeopathic combination of Arnica montana and Bryonia alba on bleeding, inflammation, and ischaemia after aortic valve surgery. Br J Clin Pharmacol. 2010 Feb;69(2):136-42.

Cosa si conosce sull’argomento? Arnica ed altri estratti omeopatici sono stati usati in varie condizioni ostetriche, chirurgiche e post-chirurgiche nel tentativo di controllare infiammazione, edema ed emorragia con risultati controversi. Comunque nessuna combinazione omeopatica con proprietà emostatiche ed antinfiammatorie è stata usata nella chirurgia cardiaca che spesso è seguita da emorragie ed involge in infiammazioni sistemiche consistenti. In questo quadro, l’essudazione e la perdita si sangue sono precisamente quantificati. Cosa aggiunge questo studio: Una combinazione omeopatica di Arnica Montana e Bryonia alba sono state usate nella chirurgia della valvola aortica in un trial clinico prospettico randomizzato in doppio cieco con controllo al placebo per valutarne l’efficacia. Questa combinazione non mostra alcun beneficio nell’evitare emorragia, dolore, infiammazione ed ischemia al miocardio. Scopi: Arnica montana è un popolare trattamento omeopatico con potenziali proprietà emostatiche ed antinfiammatorie. Una combinazione omeopatica di Arnica montana e Bryonia alba è stata usata nella chirurgia della valvola aortica per valutarne l’ efficacia nel ridurre emorragia, infiammazione dolore ed ischemia al miocardio. Metodi: 92 pazienti assegnati a random ad un trial parallelo in doppio cieco sono stati trattati con granuli omeopatici e placebo dal giorno precedente all’intervento fino a 4 giorni dopo. Il risultato primario era il volume di sangue/liquidi nel drenaggio alla loro rimozione. Risultati secondari includevano le perdite post-chirurgiche si sangue/liquidi dalle 12 alle 24 ore

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così come la proteina C-reattiva (CRP), dolore, temperatura eplasma. Risultati: a 12 ore e a 24 ore dopo l’intervento, poi alla rimozione del drenaggio, le perdite di sangue nel gruppo omeopatico e in quello al placebo non erano statisticamente significative (362 +/- 218, 520 +/- 269 and 640 +/- 297 ml vs. 456 +/- 440, 620 +/- 477 and 796 +/- 717 ml; P= 0.19, 0.23 and 0.35, rispettivamente). Il modello statistico non ha mostrato differenti esempi significativi di CRP, nei cambi di temperatura corporea e troponin o la percezione del dolore. (Due persone in ogni gruppo sono morte durante il periodo di studio ed il numero di effetti avversi seri non è stato statisticamente differente (sei nel gruppo omeopatico contro 10 nel gruppo al placebo,Fisher's test P= 0.41). Conclusioni: Nello studio non si è rilevata alcuna evidenza degli effetti della combinazione di Arnica Montana e Bryona alba sull’emorragia, infiammazione, dolore ed ischemia del miocardio.

Omeopatia e psicanalisi

H. Van Hootegem. Can homeopathy learn something from psychoanalysis? Homeopathy, 2007, 96, (2

Uno psicoanalista prestato all'omeopatia oppure un omeopata che si occupa di psicoanalisi? Chi è in realtà H Van Hootegem che in un articolo comparso su un numero recente di Homeopathy si chiede se l'omeopatia può apprendere qualcosa dalla psicoanalisi. Il suo articolo cerca di dimostrare, con l'illustrazione minuziosa di un caso di astenia cronica, come alcune tracce del pensiero psicoanalitico possono essere indispensabili alla cura omeopatica. Van Hootegem considera nell'articolo tre idee che provengono dalla riflessione analitica e che possono avere un valore anche al di fuori del campo analitico: l'alleanza di lavoro, ponendo una separazione tra alleanza medica ed alleanza psicoanalitica; la funzione del sogno (molti disturbi somatici possono essere la conseguenza del blocco della funzione onirica, la ripresa di una normale attività onirica può portare alla scomparsa di queste alterazioni funzionali); l'influenza trans-generazionale che sottolinea come situazioni traumatiche vissute dai genitori possono influenzare l'equilibrio fisico e psichico dei figli.

L'autore conduce le sue riflessioni attraverso la presentazione di un caso di astenia cronica in una giovane donna di 23 anni. La paziente, profondamente astenica da sei mesi e senza sollievo dopo una terapia marziale prescritta dal generalista, era solita ingombrare le visite con Van Hootegem con il suo malessere, esibito in modo monotono ed immutabile. La paziente era tutta lì in quelle parole di sofferenza inesplicabile: il resto, la sua vita era del tutto normale. Un lavoro normalmente soddisfacente, un marito normale, una famiglia sufficientemente coesa. La prescrizione di vari rimedi per due anni, con l'obiettivo

dichiarato da entrambi, medico e paziente, di far scomparire il sintomo astenia, non avevano portato a nessun risultato. Il medico era scoraggiato, stanco egli stesso, diremmo noi per un meccanismo di identificazione proiettiva. Ma più ancora era l'irritazione a dominare. Una rabbia che - sottolinea Van Hootegem - nasceva dalla consapevolezza che la paziente non stava raccontando la sua storia. Non solo la paziente sottolineava come il suo matrimonio, il suo lavoro la sua famiglia fossero normali. C'era qualcosa di più significativo: la paziente non aveva nulla da dire di sé stessa. Le sue sofferenze così esibite erano in realtà uno schermo dietro al quale essa poteva scomparire.

Il modo di lavorare di quella fase che Van Hootegem definisce come alleanza medica era caratterizzato da alcuni punti: il ritmo delle consultazioni era dettato dalle sofferenze della paziente; il suo patire era il centro delle visite; l'attesa, condivisa, era che le sofferenze cessassero. Il nuovo setting che Van Hootegem propone alla paziente e che definisce come alleanza psicodinamica, è invece caratterizzato dal fatto che il ritmo e la durata delle consultazioni è stabilito in anticipo (un ora ogni 15 giorni); le sofferenze non sono più il centro della consultazione, ma il discorso della paziente dovrà attingere alla sua storia, alla sua famiglia, ai suoi ricordi; è decisivo il riferimento ai sogni che devono essere trascritti e portati alla visita quindicinale. La storia che emerge, dapprima faticosamente, poi con maggior facilità sino alla liberazione, è quella di un trauma familiare (la morte in tenera età della sorella della paziente) non propriamente rimosso ma normalizzato attraverso manovre simboliche tese a rassicurare che nulla fosse in realtà accaduto. Tuttavia questo lavoro di negazione ha trascinato con sé una esigenza di non rappresentabilità dei sentimenti, la costruzione di uno spazio riservato inesplorabile.

All'interno di un nuovo setting la paziente ha avuto accesso agli affetti negati. Nel corso di questa esperienza Van Hootengem ha prescritto Opium in varie potenze sulla base di una repertorizzazione che ben descrive lo stato mentale della paziente. L'azione del rimedio omeopatico, conclude l'autore, è in questo caso intimamente legato alla relazione medico-paziente ed è impossibile separare le due influenze. Tuttavia la prescrizione di Opium aiutò molto la paziente a riprendere il filo del suo percorso di ricordo e di sogni quando il materiale inconscio sembrava esaurirsi. Per guarire è stata necessaria una relazione medico-paziente fortemente strutturata ed è nell'ambito di questa relazione che la prescrizione di Opium ha potuto nascere. E con essa, a nuova vita, anche la paziente.

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Omeopatia e afte orali

Fahimeh Mousavi, et al. Homeopathic treatment of minor aphthous ulcer: a randomized, placebo-controlled clinical trial. Homeopathy, 2009, 98 (3), 137-141

L’oggetto dello studio era quello di determinare da un punto di vista clinico l’efficacia della terapia omeopatica individualizzata nel trattamento delle afte ricorrenti. La stomatite aftosa ricorrente interessa fino al 10% della popolazione adulta e comprende tre forme cliniche principali afta minor, major ed erpetiforme. La forma clinicamente più frequente è la minore (>80% dei casi), con lesioni del diametro di 5 mm circa, in un numero da 1 a 10 e guarigione in 10 giorni senza esiti cicatriziali. Le ulcerazioni interessano uno o più punti della mucosa orale (labbra, fornice vestibolare, frenulo labiale e linguale, mucosa delle guance, margini linguali; più raramente il dorso linguale, le gengive, il palato molle e duro) e faringea e si associano a vivo dolore e spiccata scialorrea. La carenza di ferro, il morbo di Chron, la celiachia o forme autoimmuini (Beçhet) ne possono essere la causa. Tuttavia la più parte dei casi, anche con carattere ricorrente, ha un'origine ignota e può essere scatenata da ingestione di certi cibi o condizioni di stress. La terapia si avvale di corticosteroidi ed antinfiammatori topici o farmaci immunospressori sistemici.

Lo studio in oggetto è uno studio controllato, in singolo cieco versus placebo, per il quale sono stati arruolati 100 pazienti con stomatite aftosa minore in fase acuta, senza malattie sistemiche, suddivisi in modo randomizzato in due gruppi omogenei: il primo sottoposto a terapia omeopatica con un rimedio (scelto individualmente) alla 6CH in relazione alla forma espressa , 3 granuli due volte al dì lontano dai pasti, e l'altro con placebo. All'inizio e alla fine della terapia (da 4 a 6 giorni) si sono valutati numero e grandezza delle ulcerazioni e l'indice del dolore. Si è registrata una differenza statisticamente significata a fine cura (4-6° giorno), fra gruppo attivo e placebo (p<0,05) e, pertanto, non di tipo casuale. I rimedi omeopatici maggiormente usati sono stati Borax (ulcere rosso vivo,

molto sensibili al contatto con cibi acidi e salati); Sulphuricum acidum (afte di colore bianco o giallastro, caratterizzate da un bruciore molto intenso), Mercurius solubilis (afte diffuse a livello linguale, con intensa scialorrea). I risultati suggeriscono che il trattamento omeopatico è un metodo efficace e sicuro nel trattamento di questa patologia.

Fitoterapia

Rehmannia: monografia

Luca Gelardi, La Radice della terra gialla. Erboristeria Domani, 344, febbraio 2010, 39-47.

Si tratta di un’interessante monografia che raccoglie ed evidenzia le proprietà e gli utilizzi clinici della pianta medicinale Rehmannia glutinosa Gaertn. Antiossidante, neuroprotettiva e antinvecchiamento, oltre a una promettente azione di riduzione dei livelli glicemici e dei danni secondari indotti dal diabete: queste le proprietà medicinali presentate da questa pianta, con il supporto di ricerche bibliografiche e studi clinici, riportati nell’articolo.

La Rehmannia glutinosa appartiene alla famiglia botanica delle Scrofulariaceae ed è una delle specie più importanti della FTC (Farmacologia Tradizionale Cinese), chiamata anche “digitale cinese”. Pur originaria delle regioni centro-settentrionali (Gansu, Hebei, Henan, Jangsu, Liaoning) oggi è ampiamente coltivata in diffusi territori della Cina. La droga comunemente usata è la radice, rizomatosa, spessa e carnosa, di consistenza molle e di colore giallo-marron. Ha odore tipico e sapore prima dolce e poi amaro. L’articolo presenta una rassegna ragionata degli utilizzi di questa pianta, sia nella MTC (Medicina Tradizionale Cinese) che alla luce delle moderne ricerche biochimiche e cliniche, da cui emergono chiaramente le correlazioni fra questi due filoni di esperienze, quella tradizionale cinese e quella chimico-analitica. Vengono descritte le modalità ci impiego della droga nella farmacologia cinese, dove la radice della Rehmannia trova applicazione sia come droga fresca, ma più

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frequentemente come droga secca, sia dopo essere stata trattata al vapore e con vino. La forma di somministrazione classica è il decotto, mentre alcuni studi hanno preso in considerazione la somministrazione di estratti di vario tipo. La droga non trattata è considerata di sapore dolce e natura fredda, mentre quella trattata è considerata sempre di sapore dolce, ma di natura tiepida. Secondo la MTC la Rehmannia viene utilizzata per nutrire lo yin e tonificare il sangue, agendo sui meridiani di fegato, cuore e rene. Esplica azione sugli organi di senso: occhi e orecchie. Gli studi moderni, partono dall’indagine fitochimica che ha evidenziato nella droga la presenza di diversi principi attivi: una gamma numerosa di 16 amminoacidi essenziali su 20, fra cui alanina, arginina, acido aspartico, glicina, isoleucima, istidina, poi glicosidi remmaniosidi, iridoidi, aucubina, polissaccaridi, specialmente nella droga trattata, oligoelementi quali calcio, magnesio, potassio e fosforo. L’attività farmacologica e clinica di questa pianta è plurima. Sul sistema circolatorio e sul sangue la pianta esplica un’azione rilassante, ipotensiva e diuretica, regolarizza i valori ematici e l’emoglobina, contrasta l’anemia, favorisce la circolazione e previene le ostruzioni soprattutto della microcircolazione. Gli studi fanno riferimento a somministrazioni di 200 mg di droga per kg di peso corporeo, indipendentemente dalla forma di somministrazione poi utilizzata. La Rehmannia svolge anche un’azione immunostimolante e antinfiammatoria, attribuita in parte alla presenza dei polisaccaridi. Essa aumenta l’attività reticolo-endoteliale e migliora significativamente l’immunità cellulo-mediata. Gli estratti acquosi riducono il livello di istamina e contrastano l’insorgere di reazioni allergiche. Particolare rilevanza e interesse assume l’uso della Rehmannia nel trattamento del diabete e delle sue complicanze, anche in termini preventivi. Essa riduce il livello di zuccheri nel sangue, sia nei diabetici che nei soggetti normali, con un incremento nella produzione di insulina e un aumento dei livelli di glicogeno a livello epatico oltre a una riduzione nell’attività dell’enzima epatico glucosio-6-fosfatasi. L’azione positiva sul diabete di tipo 2 sembra dovuta proprio alla all’aumento dell’espressione della proinsulina a livello del tessuto pancreatico. Si evidenzia anche che la Rehmannia contrasta direttamente i valori della glicemia con meccanismi neuroendocrini, ma svolge contemporaneamente anche un’azione antinfiammatoria e antiossidante, utile nel trattamento delle complicanze, come nel caso delle ulcere plantari. visto che migliora il microcircolo e la vitalità dei fibroblasti responsabili della rigenerazione dei tessuti, aumentando l’angiogenesi e controllando l’infiammazione. La Rehmannia ha inoltre un effetto protettivo sul rene, contrastando la degenerazione del parenchima renale. Contestualmente, protegge l’occhio, prevenendo la degenerazione della retina e l’opacizzazione del cristallino e il decorso della

cataratta. Viene poi descritta l’azione della Rehmannia sul’osteoporosi, aumentando l’attività e il numero degli osteoblasti, nonchè l’azione neuroprotettiva a livello del sistema neurovegetativo e di miglioramento delle facoltà cognitive, oltre che la sua azione antiossidante e antitumorale in leucemie, sarcomi e melanomi, potenziando l’attività dei chemioterapici, ma riducendone gli effetti collaterali. Un’ampia bibliografia alla fine dell’articolo documenta quanto riportato.

Medicina Tradizionale Cinese e artrite reumatoide

Zhang P, Li J, Han Y. et al. Traditional Chinese medicine in the treatment of rheumatoid arthritis: a general review. Rheumatol Int. 2010 Mar 5.

L'artrite reumatoide è una patologia difficile da curare e la Medicina Tradizionale Cinese è stata spesso considerata una scelta strategia importante nella gestione dei pazienti affetti da questo problema. Svariati studi hanno dimostrato che tutte e tre le branche principali della MTC, fitoterapia cinese, agopuntura e tuina, mostrano livelli variabili di efficacia sull'artrite reumatoide, ma il meccanismo di azione è ancora in studio. L'analisi delle piante utilizzate nella MTC ha evidenziato la presenza di principi anti-reumatici la cui efficacia andrebbe verificata con studi adeguati. L'agopuntura e le tecniche di massaggio inoltre mostrano ottimi risultati sul miglioramento della qualità di vita del paziente affetto da artrite reumatoide, a livello soprattutto di riduzione del dolore e aumento della capacità funzionale. Gli autori di questo articolo invocano la necessità di una revisione sistematica sull'argomento e riassumono nel testo lo status attuale dell'utilizzo della MTC nella gestione di questa particolare patologia.

Studiare l'Echinacea, comprendere l'uomo

Linde K. St. John's wort - an overview. Forsch Komplement-med. 2009 Jun;16(3):146-55. Epub 2009 Apr 2.

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L'Echinacea è una pianta nordamericana nota in tutto il mondo per le sue proprietà immunomodulatorie ed antinfiammatorie, indicata nella prevenzione e nel trattamento dei più comuni disturbi influenzali a carico delle prime vie respiratorie. Recentemente un gruppo di ricercatori di Taiwan, in un completo studio in vitro1, ha aperto una nuova strada per la comprensione non solo del meccanismo d'azione del fitocomplesso, ma anche del funzionamento di soggetti chiave dell'immunità quali le cellule dendritiche [DCs]. In particolare, oggetto dello studio è stato un estratto butanolico ottenuto da radici, parti aeree e foglie di E. purpurea, che preliminarmente aveva già dimostrato di aumentare l'espressione di specifici marker di maturazione delle DCs in modo maggiore rispetto ai derivati acquoso ed etanolico; tra i sette principali componenti caratterizzati, sono inoltre stati quantificati a scopo di standardizzazione rutina ed acido cicorico. Studi incrociati di genomica, trascrittomica, proteomica e bioinformatica effettuati in merito all'espressione genica delle DCs a 4h dall'esposizione all'estratto hanno mostrato come già in breve tempo alcuni geni chiave per chemochine e citochine a valenza immunomodulatoria venissero marcatamente sovraespressi (CCL2, CCL5, IL-1beta e IL-8), mentre altri inibiti (ex. IFNα). L'attivazione concomitante di geni come Rantes, Jack2 e Trio ha anche rafforzato l'ipotesi dell'attivazione della cascata dell'adenilato ciclasi 8 (AC8) via cAMP e PKC Ca2+-calcmodulina dipendenti, notoriamente in grado di indurre maturazione e migrazione delle DCs stesse. È stata osservata inoltre, a 24h, una marcata modifica del pattern di espressione proteico delle DCs: evidentemente incrementata l'espressione di enzimi antiossidanti di difesa (SOD, catalasi e perossidasi) e di proteine del citoscheletro e di adesione, segno inequivocabile le prime di stimolo alla sopravvivenza in situazioni infiammatorie e di attivazione e modulazione della risposta linfocitaria T, le seconde di riarrangiamento cellulare, migrazione e neoformazione di dendriti e sinapsi immunologiche. Questo studio ha portato alla luce quindi estratti e componenti di Echinacea in grado di stimolare cellule immunocompetenti, così come la dinamica temporale della risposta di queste stesse cellule (DCs), fornendo importanti informazioni su possibili futuri target fitofarmacologici.

Fitoterapia: il tarassaco cinese

Wang Liu. Chinese Herbal Medicine. FLP 2009, vol.11-2, pg32

Una leggenda cinese narra di una giovane donna afflitta da frequenti dolori al seno; non essendo sposata, la presenza di tale patologia aveva gettato dubbi sulla sua moralità, tanto da indurla a tentare il suicidio gettandosi nel fiume. Qui la figlia di un pescatore, di nome Pu Gong Ying, la vide e la trasse in salvo. Inoltre,

l'anziano pescatore le consigliò anche un rimedio contro quei forti dolori che da tempo l'affliggevano e le avevano generato così tanta sofferenza: il Taraxacum mongolicum H. Così la donna, una volta guarita, diffuse le proprietà benefiche di quella pianta, a lei sconosciuta, che onorò con il nome della fanciulla che le aveva salvato la vita. La pianta presenta sapore amaro e dolce e natura fredda, presenta la caratteristica di sciogliere i veleni, purificare il calore e favorire la diuresi e tale azione è particolarmente intensa a livello del torace e degli intestini. Ne è previsto anche l'uso locale su ascessi e foruncoli. Il dosaggio è di 9-30 gr di decotto della pianta intera. Presenta un’azione privilegiata per stomaco e fegato, soprattutto nel trattamento della sintomatologia da calore (prescritta per gli arrossamenti degli occhi da risalita del fuoco). Le proprietà che la tradizione ha attribuito a questa pianta sono: antinfiammatorie, diuretiche, ipoglicemizzanti e coleretiche e nel trattamento delle affezioni genitali femminili. Le foglie aumentano la secrezione cloridro-peptica, la secrezione di bile e presentano un'attività lassativa per il contenuto in inulina. Si usa per le dispepsie e microcalcolosi biliari. Controindicata in gravidanza, periodo preoperatorio, e in corso di gastrite. Un recente lavoro ha dimostrato un effetto ipoglicemizzante clinicamente evidente in paziente diabetico in trattamento con insulina. A sostegno dell'utilizzo tradizionale, un recente studio ne ha confermato le proprietà diuretiche.

Trattamento fitoterapico delle afte ricorrenti

Kathy Abascal, Eric Yarnell. Treatments for Recurrent Aphthous Stomatitis. Alternative and Complementary Therapies. April 2010, 16(2): 100-106.

La stomatite aftosa ricorrente (RAS) nel mondo occidentale è un disturbo piuttosto comune, ed ad oggi è tale che non risponde molto bene ai trattamenti convenzionali. Sebbene con uno scarso bagaglio di ricerche scientifiche, ci sono molte piante medicinali che hanno una lunga tradizione di impiego in medicina tradizionale. Questi rimedi combinati con consigli dietetici ed altre variazioni, hanno numerose testimonianze di efficacia nel regolare le crisi acute, così come nello svolgere un’azione di prevenzione delle ricorrenze del problema. Questi prodotti non sono tossici, e i terapeuti possono usarli con tranquillità, e speriamo che per il futuro ci possano essere dei lavori di ricerca in grado di valutare, confermare l’esatta entità dell’azione di aiuto nei confronti di questi problemi.

Rhodiola rosea (rodiola) radice, Glycyrrhiza spp. (liquirizia) radice, Coptis spp. (goldthread) radice, Coptis chinensis (huang lian) radice, Phytolacca americana (fitolacca), Eupatorium laevigatum (eupatorio) erba, Alchemilla vulgaris (alchemilla) foglie,

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Myrtus communis (mirto) foglie, Spilanthes acmella (pianta per il mal di denti) erba, e Echinacea spp. (purple coneflower) radice o pianta. In questo articolo, tutte le piante sopraesposte vengono presentate e discusse come potenzialmente utili nel trattamento di questa malattia.

Fitoterapia cinese nelle malattie renali

A Peng, Y Gu, Herbal Treatment for Renal Diseases, SY Lin Annals Academy of Medicine Gennaio 2009 Vol 38 N1

La fibrosi renale è una conseguenza comune delle malattie renali croniche (MRC). La terapia standard volta a prevenire la progressione delle MRC nella medicina occidentale comprende una limitazione alimentare di proteine, il controllo della pressione, l’inibizione dell’enzima convertitore dell’angiotensina e il blocco del recettore dell’angiotensina. Invece poco si sa sugli effetti di protezione sui reni della Fitoterapia Cinese. Esistono prove del ruolo positivo nel rallentare la progressione delle MRC, svolto da alcune piante cinesi, come l’Astragalo, e un composto a base di astragalo, angelica, ligustro, triptolide e rabarbaro. L’effetto è multifunzionale e svolto su più bersagli, e spesso si associa ad una riduzione di proteinuria e ad un miglioramento della dislipidemia, ma non a cambiamenti pressori sistemici. Questi meccanismi includono un effetto antinfiammatorio e l’inibizione della sovraproduzione di TGF-beta. d’altro canto alcuni farmaci dell’erboristeria cinese possono essere rischiosi per pazienti con malattie renali. In questa rassegna vengono discussi i recenti progressi nella ricerca su alcuni farmaci erboristici cinesi per l’intervento farmacologico nelle malattie renali e per problemi ad esse connessi. Lo studio è disponibile in forma completa on-line.

Fitoterapia e obesità

Ranjbar, Neda Nayebi, Bagher Larijani, and Mohammad Abdollahi A systematic review of the efficacy and safety of herbal medicines used in the treatment of obesity. World. Journal of gastroenterology, 2009 7 Luglio ; 15 (25): 3073-85

Sono stati esaminati i database PubMed, Scopus, Google Scholar, Web of Science e Iran Medex fino al 30 Dicembre 2008. I termini usati nella ricerca erano obesità, fitoterapia, pianta, pianta medicinale, medicina tradizionale, senza elementi restrittivi. Tutti gli studi su gli effetti delle erbe medicinali su uomini e animali includevano parametri di cambiamento nelle misure antropometriche come il peso corporeo, la circonferenza in vita, la massa di grasso, l’ammontare di cibo assunto, l’appetito. Erano esclusi studi in vitro,

rassegne, lettere al direttore. Delle pubblicazioni inizialmente provenienti dai database, 915 sono stati selezionate e riesaminate per l’inclusione o l’esclusione e un totale di 77 studi sono stati prescelti (di cui 19 su uomini e 59 su animali). In alcuni studi si sono verificate significative riduzioni di peso, in particolare in relazione all’uso di Cissus quadrangularis (CQ), Sambucus nigra, Asparague officinalis, Garcinia atroviridis, Ephedra e Caffeina, Slimax (composto di estratti da diverse piante tra cui zenzero e Bofutsushosan). In 41 animali si è verificata una perdita significativa di peso o un contrasto all’aumento di peso. Non si sono verificati effetti negativi significativi o mortalità. Nell’uso di integratori contenenti efedra e caffeina si sono riscontrati effetti collaterali non gravi quali secchezza alle fauci, insonnia, palpitazioni, nervosismo, emicrania. Il Bofutshosan ha causato un aumento di motilità intestinale. In conclusione, composti contenenti efedra, CQ, ginseng, melone amaro e zenzero si sono dimostrati efficaci nella gestione dell’obesità. Una attenzione a questi prodotti naturali aprirebbe ad un nuovo approccio verso cure terapeutiche più efficaci. Questo in considerazione del fatto che i trattamenti farmaceutici spesso hanno effetti di breve durata, oppure presentano fattori di rischio non marginali, specie in pazienti con problemi cardiovascolari.

Altre news

A pensar male… (vaccinazioni antinfluenzali)

Tratto da. www.attentiallebufale.it (marzo 2010)

Tutto il mondo è paese. Questo antico detto che già era nel Codice di Hammurabi (o nella stele di Rosetta? Ah,

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la memoria…) serve a rassicurarci. Ma sapere che tutto il mondo è paese anche in tema di vaccinazioni non è motivo di consolazione. Come sappiamo, i Governi europei non hanno badato a spese quando si è trattato di immagazzinare dosi di vaccino per proteggere noi tutti dalla inevitabile pandemia. Pur di non esporre la popolazione al flagello virale, hanno chiuso un occhio (e in certi casi anche due) sulle condizioni che regolavano gli accordi con le aziende produttrici dei preziosi vaccini. Ora che questi contratti iniziano a essere pubblicati, possiamo renderci conto di persona della generosità con cui le autorità sanitarie hanno scelto di tutelare noi cittadini. Prendiamo, ad esempio, gli accordi stipulati dal Governo francese. I più ingenui tra i seguaci di Sun Tzu potranno sorprendersi delle clausole riferite alla riservatezza. Transazioni di questo tipo presuppongono sempre la confidenzialità delle informazioni che i contraenti si scambiano. A nulla conta – ci mancherebbe altro, no? – che la salute è un bene primario del cittadino. Questi, va da sé, sono altri discorsi e, in scambi commerciali, non trovano spazio. E’ per questo che anche le informazioni riguardanti la farmacovigilanza devono restare riservate. Questo perché la “clausola di responsabilità” precisa che i contratti sono stati firmati in “circostanze eccezionali”. Qualcuno può smentire questa evidenza? Certamente no, anche se c’è ancora chi si ostina a pensare che le “circostanze eccezionali” siano state – almeno in certa misura – costruite artificialmente. Ad ogni buon conto: effetti avversi? Reazioni indesiderate? Fatti nostri, e i panni sporchi si lavano in famiglia, dicono i produttori. L’importante era approvvigionare i vaccini. Ad essere precisi, dalla lettura dei contratti dovremmo dire: ad approvvigionare vaccini. Si adatta meglio una affermazione generica. Eh sì, perché al momento dell’emissione degli ordinativi non era affatto chiaro di che vaccino avrebbe dovuto trattarsi. Solo i “non esperti” potrebbero sorprendersi della dinamica che presiede l’acquisto di vaccini: l’importante è fare l’ordine, il tempo ci dirà a cosa dovrà servire il prodotto e, se alla fine non ce ne fosse bisogno, lo Stato riuscirà comunque a recuperare almeno una parte dei soldi spesi. Intendiamoci: una parte, perché comunque il lavoro di ricerca e sviluppo (anche se improduttivo) all’azienda farmaceutica dovrà essere riconosciuto. A questo riguardo, balza agli occhi ancora una cosa: la flessibilità degli accordi a seconda dei pronunciamenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Se l’OMS avesse riconosciuto lo stato di “pandemia influenzale” il numero di unità di vaccini sarebbe notevolmente aumentato. Sappiamo tutti com’è andata, alla fine. Come diceva André Otti, uno degli scudieri di Sun Tzu? A pensar male si fa peccato. Ma ci si azzecca.

CAM e menopausa

F. Cardini, Grazia Lesi, F. Lombardo, Corinne van der Sluijs and Mscg. The use of Complementary and Alternative Medicine by women experiencing menopausal symptoms in Bologna. BMC Women’s health, 27 Febbraio 2010, 10

Il presente studio descrive l’uso delle medicine complementari e alternative (CAM) in donne italiane durante la menopausa. Vengono investigati anche i temi della diffusione e della percezione dell’efficacia dei trattamenti con CAM, l’uso di prodotti farmaceutici, le caratteristiche degli utenti delle CAM, il livello di comunicazione tra gli operatori e le donne a proposito dell’uso delle CAM, e le variabili connesse all’uso delle CAM. Le donne, dai 45 ai 65 anni, che seguivano a Bologna le Cliniche per la Pianificazione Familiare e per la Salute della Donna o i Centri per la Menopausa, sono state invitate a compilare un questionario volontario, anonimo e autogestito, che era stato usato in un precedente studio a Sydney. Il questionario è stato tradotto e adattato per l’uso fra le donne italiane. Sono stati raccolti dati su caratteristiche sanitarie e demografiche, sintomi collegati alla menopausa, all’uso delle CAM e dei trattamenti farmacologici durante gli ultimi 12 mesi. Quanto ai risultati, lo studio è stato fatto su 1203 donne, delle quali 1106 sono stato inserite nel campione finale. Delle donne che avevano sintomi collegati alla menopausa e/o usavano rimedi per alleviare i sintomi, il 33.5% dichiarava di aver fatto uso di CAM. Di queste il 23.5% aveva consultato uno o più operatori medici e il 24% aveva usato almeno un prodotto CAM. Circa 9 su 10 delle donne che hanno risposto hanno riferito che gli operatori medici non chiedevano informazioni quanto al loro uso di CAM, mentre un terzo di quelle che usavano le CAM non lo rivelavano al loro medico. Comunque gli operatori sanitari erano la fonte di informazione più diffusa. Dall’analisi multivariale risulta che le variabili collegate all’uso delle CAM erano: la professione, il tempo trascorso dalle ultime mestruazioni, l’uso delle CAM per problemi estranei alla menopausa, la presenza di alcuni gravi sintomi. In conclusione, l’uso relativamente alto delle CAM in donne in periodo di menopausa dovrebbe incoraggiare iniziative di ricerca mirate a determinare quali dei trattamenti CAM sono i più sicuri ed efficaci. L’uso crescente e verosimilmente concomitante delle CAM e HRT (terapia ormonale sostitutiva) e di altri farmaci sottolinea il bisogno di un sistema di controllo per documentare e monitorare possibili effetti indesiderabili della interazione erbe-medicinali. La discrepanza fra la preferenza delle donne nel cercare informazioni sulle CAM dal loro medico e le difficoltà rilevate nella comunicazione tra medico e paziente dovrebbero incoraggiare iniziative educative sulle CAM promosse da agenzie e istituzioni sanitarie.

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Raffreddore e medicine alternative e complementari

Colds and flu and CAM: at a glance. national center for complementary and alternative medicine. NIH Publication No D444 Gennaio 2010

Il numero dei casi di raffreddore ogni anno tra gli americani è stimato nell’ordine di un miliardo di casi. Di fatto il raffreddore comune è fra le principali ragioni per una visita medica, assenza da scuola o dal lavoro. L’influenza, con le sue potenziali conseguenze, può essere una questione anche più seria. Ogni anni dal 5 al 20 per cento degli americani vengono colpiti dall’influenza. Anche se la maggioranza si ristabilisce senza conseguenze serie, le complicazioni correlate danno luogo a più di 200.000 ricoveri ospedalieri e a 36.000 decessi annualmente. Nel tentativo di prevenire o di curare queste patologie diffuse, molti si rivolgono alla medicina complementare e alternativa. Il contributo offre una serie di approfondimenti sull’uso delle CAM nel trattamento di raffreddore comune e Influenza, sulla ricerca effettuata dal National Center (sulle patologie in oggetto), sull’uso di echinacea, selenio, meditazione, e sul rapporto tra prodotti fitoterapici e risposta immunitaria. Contiene inoltre una vasta bibliografia e indicazioni su altre fonti di informazione.

Carta d’identità genetica

da Il Friuli.it 6 aprile 2010, 18:35

Il dottor Giuseppe Toffoli, direttore dell’Unità di farmacologia sperimentale e clinica del Cro di Aviano, anticipa per la prima volta in Italia gli studi innovativi. A 10 anni dalla mappatura completa del Dna, il dott. Giuseppe Toffoli direttore dell’Unità di Farmacologia Sperimentale e Clinica del CRO di Aviano anticipa durante gli incontri “Economia e stili di vita” promossi dall’IRSE Istituto Regionale Studi Europei Friuli Venezia Giulia gli studi sulla prima carta di identità genetica italiana per la personalizzazione delle cure oncologiche.

Questo è il primo impatto diretto sulla salute degli individui. Attualmente, anche in un ambito delicato come quello oncologico, vengono somministrati farmaci in modo empirico e il loro effetto in termini di tossicità e di risposta non è prevedibile. Le reazioni avverse ad un farmaco costituiscono la quarta causa di morte nei Paesi occidentali (negli Stati Uniti, in un anno sono stati registrati quasi 5 milioni di casi di reazioni avverse alle medicine). Il dosaggio del farmaco nelle cure oncologiche oggi è basato sulla valutazione della superficie corporea. Attualmente solo il 30 - 60% dei pazienti risponde positivamente alle terapie farmacologiche e una percentuale anche rilevante dei pazienti può avere reazioni avverse all’uso dei farmaci. Secondo le statistiche, in Europa, su due milioni di reazioni avverse ai farmaci, centomila sono i casi mortali, ma il 70% di questi può essere salvato dalla farmacogenetica. Una percentuale anche rilevante dei pazienti può avere reazioni avverse all’uso dei farmaci. Gli studi condotti hanno dimostrato che metà di questi eventi avversi possono essere potenzialmente evitati. Fondamentale diventa quindi la personalizzazione della terapia. La definitiva codifica del genoma umano ha permesso di conoscere le alterazioni geniche involta nell’azione dei farmaci. La farmacogenetica è la scienza che studia questi fenomeni. Grazie agli oltre 5.000 casi monitorati, il CRO di Aviano ha da poco fondato insieme a Diatech (unica azienda in Italia nella ricerca farmacogenetica) e Polo Tecnologico di Pordenone, PHARMADIAGEN, unica impresa in Italia che coniuga in ambito oncologico ricerca, sviluppo, formazione, produzione, commercializzazione. PharmaDiagen è partita con un progetto rivoluzionario: lo studio, la creazione e la futura diffusione della prima carta di identità genetica italiana, una card farmacogenetica che permetterà cure sempre più mirate ed efficaci, da utilizzare per priorità nelle cure oncologiche fino alla personalizzazione dei farmaci da banco. Una card che potrebbe anche aggiornare le carte sanitarie esistenti. Una “giusta dose” del “giusto farmaco” per ogni singolo paziente quindi, grazie ad una card personale. Una minore intolleranza e tossicità dei trattamenti. Una sempre più efficace risposta per la cura dei tumori. Il farmaco ideale ed il dosaggio più opportuno in base ai nostri fattori genetici.

Commento della redazione: Curiosamente sono sempre le stesse persone che fanno e disfano tutto. Garattini molti anni fa era sostenitore fanatico del progresso e ora lo critica come prima criticava la vecchia medicina. non ammettono il loro fallimento. Sono stati loro a distruggere il lavoro di squadra. Adesso ripropongono un ritorno al passato impossibile perchè non esiste più la possibilità di ricreare le condizioni in cui si lavorava 50 - 40 30 anni fa. Non esistono più, o per lo meno sono rarissime persone (). Usano tecnologia che diventa vuota se non hai le basi umanistiche per poterla utilizzare. Vogliono continuare ad avere il

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potere e visto il fallimento delle loro cretinerie moderniste propongono, sotto la loro guida, un ritorno al passato ma in chiave moderna e "scientifica". Auguri (gn).

NewsNewsNewsNewsNews

Tra breve anche sul web …

Propulsione Salute - PS

Stiamo allestendo la rivista sul web, e contiamo di riuscirci entro l’estate. In questo modo sarà possibile consultare la rivista, gli archivi e accedere anche alle news che non trovano spazio sulla versione cartacea della rivista.

Iscrivendosi sul sito sarà inoltre possibile ricevere l’informativa che comunica l’uscita del nuovo numero.

Nasce un nuovo strumento di informazione sulle MnC …

PS News - una newsletter sulle medicine non convenzionali

La newsletter, che avrà una frequenza di uscita mensile, è rivolta a quanti vogliono essere informati in modo completo su quanto succede nel mondo delle medicine non convenzionali. Il materiale viene raccolto e selezionato dalla redazione di PS, e poi solo in parte tradotto per la rivista cartacea. Ora renderemo accessibile anche il materiale non tradotto, attraverso questa forma solo on-line.

Iscrivendosi sul sito sarà possibile ricevere l’informativa che comunica l’uscita del nuovo numero.

Bollettino di Informazione in Agopuntura

Delle news per gli agopuntori …

Il bollettino nasce come strumento di comunicazione e aggiornamento per i soci AIAM del veneto. Al suo interno si trovano comunicazioni per i soci, recensioni, aggiornamenti su iniziative e congressi, sommari di lavori indicizzati su MedLine, ecc.

La frequenza dell’uscita è mensile, iscrivendosi sul sito sarà possibile ricevere l’informativa che comunica l’uscita del nuovo numero.

Corsi & Incontri

Incontri di aggiornamento in agopuntura con accreditamento ECM regionale Organizzatore: Ven-Org 631,Codice evento: VEN-FOR 34725

Agopuntura Clinica: evidenze ed approcci terapeutici Ore 20.30

Herpes zoster: analogie e diversità di approccio,

evidenze, letteratura e casi clinici. 25 maggio 2010

Relatore: dott. Gobbo A.

Iper ed Ipotiroidismo: analogie e diversità di approccio, evidenze, letteratura e casi clinici. 22 giugno 2010

Relatore: dott. Manzato M.

È obbligatorio la preiscrizione.

Informazioni: Istituto Prosa: 041.999.366 (Zampieri F.)

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Teoria e Pratica Clinica in Auricoloterapia

12-13 e 19-20 Giugno 2010

Il corso è una proposta messa a punto dallo staff della Scuola di Formazione dell’Istituto Prosa ed è articolato in due week-end per un totale di circa 20 ore tra teoria e pratica.

“L’auricoloterapia risulta avere un’azione nel trattamento di oltre 300 differenti patologie e in oltre 200 risulta particolarmente efficace” ... “tra queste ultime in oltre 160 l’indice di efficacia supera il 50%. Alcuni esempi di queste patologie sono: l’acne (89% di efficacia) con il metodo combinato agopuntura auricolare e coppettazione, il cloasma, la congiuntivite acuta (sanguinamento su Apice dell’orecchio-Erjian), la faringite acuta, la tonsillite, la dismenorrea, la presentazione podalica del feto, la stipsi (91,6% di efficacia), l’appendicite cronica (97% di efficacia), l’otite media (63% di efficacia), le sindromi Bi (92% di efficacia), ecc.” (Guan Zun Xin Cina)

L’utilità di questo microsistema può essere così riassunta: è un metodo molto efficace, in particolare nelle patologie, acute, dolorose ed allergiche; è un metodo semplice da applicare (molto più semplice rispetto all’agopuntura corporea); è un metodo molto pratico e comodo sia per il medico che per il paziente; è un metodo poco invasivo e ben accettato da ogni tipo di paziente; è un metodo economico, ed inoltre si tratta di una metodica utile anche per la diagnosi di numerose patologie, anche attraverso la semplice osservazione del padiglione, senza l’impiego di apparecchi di alcun tipo.

Programma: aspetti generali; localizzazione e funzione dei punti auricolari; diagnosi auricolare; principi di selezione dei punti; metodi di stimolazione (in particolare vengono insegnati in modo completo i metodi di trattamento dell’ago filiforme, della pressione dei punti con semi di vaccaria e quello dell’ago a tre fili); attenzioni e controindicazioni;

prescrizioni per il trattamento delle malattie più comuni; parte pratica.

Incontri di Medicina Cinese Seminario di aggiornamento rivolti agli agopuntori, da

ottobre 2010

Il programma prevede una serie di incontri, con valenza molto pratica, di approfondimento e/o aggiornamento di alcune tematiche della medicina cinese. Questi alcuni temi:

L’interrogatorio in medicina cinese (4 ore)

Approccio pratico alla selezione dei sintomi principali e all’orientamento dell’indagine per giungere alla definizione del quadro clinico.

Relatrice: Maria Rosa Speronello

L’eziologia in medicina cinese (4 ore)

Approfondimento di alcuni aspetti importanti dell’eziologia quali i concetti di flegma e stasi di sangue e loro riflessi sull’orientamento dell’indagine per giungere alla definizione del quadro clinico.

Relatrice: Maria Rosa Speronello

Introduzione alla fitoterapia cinese (8 ore)

Un approccio semplificato alla fitoterapia cinese, alla conoscenza ed utilizzo di alcune prescrizioni importanti.

Relatore: Fabio Zampieri

Introduzione alla prescrizioni della fitoterapia cinese (8 ore)

Un approccio semplificato allo studio delle prescrizione della fitoterapia cinese, da quello delle prescrizioni pronte a quello di quelle estemporanee, con esemplificazioni cliniche.

Relatore: Fabio Zampieri

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Massaggio cinese per i bambini Seminario di massaggio cinese rivolti ai genitori

da ottobre 2010

Il massaggio pediatrico é una forma specifica di massaggio cinese, un trattamento semplice da apprendere, efficace e insieme privo di effetti collaterali, indolore e facile da utilizzare.

L'uso di questo metodo da parte del genitore permette un contatto diretto con il bambino e una maggiore consapevolezza, così come offre la possibilità di agire in maniera preventiva, e di rispondere direttamente ai momenti di debolezza e malattia.

Attraverso la sua azione di riequilibrio del sistema energetico, la medicina cinese rinforza la costituzione e regola il sistema immunitario, tonifica l’organismo nei casi di scarso appetito e svogliatezza, tranquillizza quando il bambino dorme male, è agitato o esageratamente attivo. Il seminario consiste in una breve introduzione alla medicina tradizionale cinese e in una sezione pratica.

Nella parte pratica, si mostrano le zone, le linee e i punti utilizzati nei bambini e si trattano le tecniche specifiche di massaggio.

Nel seminario si affrontano alcuni dei problemi più comuni del bambino: febbre, tosse, suscettibilità alle malattie invernali, disturbi del sonno, ecc.

Informazioni: Istituto Prosa: 041.999.366