Provincia di Roma "A Ri-uso e consumo" Guida al consumo dei prodotti da riciclo e riuso

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“A Ri-uso e consumo” Guida al consumo dei prodotti da riciclo e riuso

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“A Ri-uso e consumo”Guida al consumo dei prodotti da riciclo e riuso

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La produzione eccessiva di rifiuti rappresenta oggi il simbolo negativo della ricchezza e del benessere.

La società moderna è purtroppo caratterizzata da un aumento costante di rifiuti dovuto alla crescita dei consumi, ma anche a comportamenti poco responsa-bili e soprattutto non sostenibili. Lo stile di vita “usa e getta” comporta l'utilizzo di materiali che richiedono tempi lunghissimi di degrado, ci porta a non riparare gli oggetti, a non riutilizzare,

ma più semplicemente a rimpiazzare ogni cosa. Ne deriva una produzione eccessiva di rifiuti smaltita troppo spesso in modo scorretto. In natura ciò che viene scartato da un organismo diventa una risorsa per altri esseri viventi. Nulla viene sprecato e tutto si trasforma, evitando inutili accumuli. Al contrario, l'attività dell'uomo si basa sul prelievo di materia e di energia dall'ambiente per la creazione di beni cui segue una produzione di rifiuti scaricati nell'ambiente stesso. E questo non può durare ancora a lungo. Il sacchetto della spesa può essere un esempio emblematico di tutto ciò. Il 43% di quanto contenuto nella sporta di una famiglia del nostro Paese è costituito da rifiuti organici. Il resto da imballaggi di carta e cartone, vetro, plastica e metalli che finiscono nella spazzatura! Ma in quale modo possiamo arrivare senza difficoltà ad una gestione sostenibile dei rifiuti? Secondo quanto prescritto dalla legislazione italiana sui rifiuti (decreto Ronchi), una gestione corretta e sostenibile dei rifiuti deve prevedere:- la riduzione della produzione dei rifiuti - il riutilizzo dei prodotti- il recupero dei materiali - il recupero dell’energia - lo smaltimento finale in discarica L'inquinamento prodotto dai rifiuti deve essere dunque fronteggiato prima di tutto diminuendo la quantità totale di rifiuti prodotti. Il comportamento più sostenibile risulta dunque la riduzione a monte, che consiste nel produrne di meno utilizzando ogni cosa più volte. Per raggiungere un obiettivo così ambi-zioso è fondamentale la sensibilizzazione dei cittadini e dei produttori. Quando una riduzione a monte risulti impossibile occorre differenziare i rifiuti che non possono essere recuperati da quelli che possono essere riciclati. La raccolta differenziata permette, infatti, un risparmio di materia ed energia e riduce ciò che deve essere smaltito.

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Da questo punto di vista, ognuno di noi può contribuire, per iniziare, alla riduzione degli imballaggi. Quante cose dal sacchetto della spesa finiscono diret-tamente nella pattumiera? Ognuno di voi potrà fare certamente una lista lunghissima. In ogni caso si tratta di migliaia di tonnellate di rifiuti inutili che rappresentano uno spreco di risorse e un serio problema per l'ambiente. Ognuno di noi, con le proprie scelte, può contribuire ad invertire questa tendenza. Possiamo preferire gli imballaggi che prevedono il “vuoto a rendere”, comprare pile ricaricabili, riutilizzare i sacchetti della spesa, sostituire i pannolini usa e getta con pannolini riutilizzabili, riparare gli oggetti che si rompono, acqui-stare prodotti alla spina, preferire confezioni famiglia, bere acqua del rubinetto quando possibile.

Sono questi, ovviamente, solo alcuni esempi. La lista delle azioni che coinvolgono le nostre scelte personali è ovviamente lunghissima e ognuno di voi saprà pensare a soluzioni alternative funzionali.

Dopo aver ridotto occorre certamente anche riciclare. Il riciclaggio è un processo importante che ha lo scopo di recuperare materiale dai rifiuti, riducen-do la quantità destinata allo smaltimento. I rifiuti possono essere così riusati per costruirenuovi prodotti e tornare a nuova vita. Meno rifiuti si producono più si risparmiano energia e materie prime.

Un altro esempio molto calzante. Per produrre una tonnellata di carta sono notoriamente necessari 15 alberi, 450mila litri di acqua e 7500 kWh di energia. Per produrre lo stesso quantitativo di carta riciclata bastano 1800 litri d'acqua e 2700 kWh di energia. Ovviamente nessun albero verrà abbattuto!

Di fronte a tutto ciò non ci resta che iniziare da subito a ridurre i nostri rifiuti, a differenziare e a riciclare. La presente guida può essere uno stimolo,un veicolo di informazioni preziose, per i più giovani, dai quali è doveroso iniziare, ma anche per le famiglie. L'attenzione verso questi temi rappresenta un gesto semplice, ma al tempo stesso utilissimo per l'ambiente e per tutta la collettività.

Serena VisintinAssessore alle Politiche del Personale alla Tutela dei Consumatori e Lotta all'Usura della Provincia di Roma

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◊ Introduzione pag. 5

◊ Alluminio pag. 13 ◊ Acciaio pag. 19 ◊ Rame pag. 22 ◊ Carta pag. 29 ◊ Gomma pag. 35 ◊ Materiali inerti pag. 38 ◊ Legno pag. 40 ◊ Cuoio pag. 43 ◊ Plastica pag. 45 ◊ Sughero pag. 49 ◊ Materiali tessili pag. 51 ◊ Vetro pag. 54 ◊ Bambù pag. 58 ◊ Canapa pag. 59 ◊ Cocco pag. 60 ◊ Cotone pag. 61 ◊ Juta pag. 62 ◊ Kenaf pag. 63 ◊ Lana pag. 64 ◊ Lino pag. 65 ◊ Altre fibre naturali pag. 66 ◊ Ecodesigner pag. 67

◊ Conlcusioni pag. 78◊ Ringraziamenti pag. 82

Indice

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IntroduzioneLa guida si focalizzerà sull’incentivo all’acquisto e alla produzione di prodotti derivanti da materiali post consumo rispetto ai prodotti derivanti dagli analoghi ma-teriali vergini, sulla base della evoluzione dei costi tecnologici. In una situazione economica attuale di grande

crisi, com’è evidente dai dati inerenti l’andamento dei consumi, il consumo sostenibile non dovrebbe costituire solo un’opzione alternativa per una quota di mercato più sensibile, quanto piuttosto essere percepito come la modalità migliore perché ogni singolo consumatore, attra-verso proprie scelte consapevoli, possa contribuire al determinarsi di un’economia possibile: più equa ed equilibrata; basata su di una migliore distribuzione delle risorse disponibili;frutto di una visione respon-sabilmente coesa e condivisa della situazione sociale in cui viviamo; più rispettosa di alcuni beni e risorse potenzialmente disponibili a tutti, essendo questi limitati, in realtà sono fruibili solo da una parte dell’attuale generazione.

LA FINALITÀ DELLA PRESENTE GUIDA È QUELLA DI REA-LIZZARE UN’AZIONE DI SENSIBILIZZAZIONE AL CONSUMO DEI PRODOTTI DA RICICLO E RIUSO NELLE SCUOLE MEDIE

SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI ROMA

La finalità della presente guida è quella di realizzare un’azione di sensibilizzazione al consumo DEI PRODOTTI DA RICICLO E RIUSO nelle scuole medie superiori della Provincia di Roma, tema cru-ciale per formare nuovi citta-dini consapevoli di un com-portamento responsabile nei confronti delrisparmio, del riciclo e del riutilizzo dei ma-teriali.

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In particolare si intende sensibilizzare i consumatori, facendo in modo che essi abbiano accesso al numero più ampio possibile di prodotti e servizi migliori sotto il profilo ambientale; in una prospettiva di più lungo periodo, deve promuovere un cambiamento culturale che porti gli individui a muoversi verso un’idea di benessere basata sull’accesso piuttosto che sul solo possesso di prodotti, inteso come accesso ai servizi, alla conoscenza, ai beni comuni, modificando scelte e comportamenti.

Per quanto riguarda i consumatori della Provincia di Roma, in genere appare evidente una ancora scarsa sensibilità ambientale e una scarsa propensione al cambiamento degli stili di vita.

SI INTENDE SENSIBILIZZARE I CONSUMATORI, FACEN-DO IN MODO CHE ESSI ABBIANO ACCESSO AL NUMERO

PIÙ AMPIO POSSIBILE DI PRODOTTI E SERVIZI MIGLIO-RI SOTTO IL PROFILO AMBIENTALE

A rendere più comples-so l’intervento sulle dinamiche del consu-mo nella Provincia vi è storicamente una limi-tata consapevolezza dei diritti e dei doveri del cittadino consuma-tore, un senso civico alquanto labile che difficilmente aiuta ad una transizione verso modelli di consumo che almeno inizialmente si delineano come alter-

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Accanto ad alcuni dati che confermano una limitata attenzione alla sostenibilità, quali, ad esempio, il pos-sesso procapite di automobili, tra i più alti al mondo, il tassodi raccolta differenziata lontana dal target da raggiungere, la produzione pro capite di rifiuti per abi-tante, la conoscenza e la preferenza accordata a pro-dotti muniti di eco-etichettatura come l’Ecolabel Euro-peo, si riscontrano alcuni segnali positivi che occorre cogliere e incoraggiare.

Vi è un aumento di attenzione dei consumatori della Provincia alla qualità ambientale specie laddove sia associata con i benefici sulla salute (si veda l’incremento del biologico nel settore alimentare) o abbia una connotazione di sostenibilità etico-sociale.

LA PRESENTE GUIDA VUOLE FAR EMERGERE ALCUNI COM-PORTAMENTI POSITIVI, PRENDENDO AD ESEMPIO CASI DI ECCELLENZA COME ANELLO DI CONGIUNZIONE TRA PRO-

DUTTORE E CONSUMATORE

nativi e minoritari rispetto a quelli di massa e come tali richiedono una buona dose di consapevolezza e motivazione verso il bene comune.

La presente guida vuole far emergere alcuni comporta-menti positivi, prendendo ad esempio casi di eccellenza come anello di congiunzione tra produttore e consumatore come veicolo di diffusione di conoscenza e sensibilità am-bientale verso le generazioni più giovani che a loro volta se ne fanno portatrici verso i familiari.

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Esistono segmenti avanzati e casi di eccellenza che potrebbero trasformarsi da nicchie a esempi pratici da mettere in atto da parte di gruppi più consistenti,quali ad esempio le reti e i gruppo di acquisto solidali e di consumo critico.

Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una progressi-va attenzione riguardo all’insostenibilità degli attuali modelli di produzione e consumo.

Qualcosa sta cambiando infatti, mai come oggi la questione ambientale e consumo sostenibile è stata al centro di campagne pubblicitarie orientate alla vendita di prodotti ecologici. Automobili, cellulari, elettrodomestici, vestiti, arredi e altro ancora,

si sono trasformati all’improvviso in pro-dotti “green”. Inoltre il proliferare di marchi ambientali e certificazioni (in alcuni casi “fai da te”), che hanno il compito di dare una qualche “ga-ranzia” al consumato-re sull’acquisto di pro-dotti rispettosi dell’ambiente, rischia-no di creare più confu-sione che informazio-ne.

DALLA CONOSCENZA E DALLA PREFERENZA ACCORDATA A PRODOTTI MUNITI DI ECO-ETICHETTATURA COME

L’ECOLABEL EUROPEO, SI RISCONTRANO ALCUNI SEGNALI POSITIVI CHE OCCORRE COGLIERE E INCORAGGIARE

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acquistare.

Ma non è tutto, infatti, gli aspetti di sostenibilità pre-senti in un prodotto vanno comunicati. Anche il consumatore deve essere responsabile della propria scelta d’acquisto.

Il consumatore deve essere “informato” e “formato”. Il consumatore deve essere messo nelle condizioni di saper riconoscere, confrontare e scegliere anche la valenza socio-ambientale di un prodotto.

La guida vuole sensibilizzare i giovani consumatori affinché le loro scelte siano indirizzate verso opzioni

LA SOSTENIBILITÀ IN UN PRODOTTO NON PUÒ ESSERE MISURATA, PESATA, TOCCATA O ANNUSATA, NÈ PUÒ

ESSERE COMPRATA

Ma sarà vero ciò che si dice? E come si fa a saperlo?

La sostenibilità in un prodotto non può essere misura-ta, pesata, toccata o annusata.

La sostenibilità di un prodotto non può essere comprata.

Il compito del consumatore finale è quello di cercare di scegliere la migliore sostenibi-lità di prodotto, attraverso la scelta di forme e funzioni che ne ottimizzino al meglio l’utilizzo, la durata e l’economicità dei prodotti che intende

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più sostenibili, individuare le priorità strategiche, pro-muovere nuovi strumenti di intervento.

La guida intende promuovere nella Provincia di Roma, la conoscenza e l’utilizzo di materiali e prodotti am-bientalmente sostenibili e realizzati in materiale rici-clato e materiali e prodotti realizzati con il riuso di altri materiali e/o prodotti mediante:

◊ la conoscenza, la promozione, l’apprendimento dei materiali e manufatti ambientalmente sostenibili e realizzati con materiale riciclato e di riuso evidenzian-done l’utilità ai fini di uno sviluppo sostenibile;

◊ l’informazione e guida del consumato-re finale nell’individuare i ma-teriali e i manufatti a m b i e n t a l m e n t e sostenibili e realizzati con materiale ricicla-to e di riuso;

◊ la promozione della conoscenza presso le scuole medie supe-riori della Provincia di Roma di tutta la pro-blematica relativa ai

IL CONSUMATORE DEVE ESSERE “INFORMATO” E “FORMA-TO”. LO STESSO DEVE ESSERE MESSO NELLE CONDIZIONI

DI SAPER RICONOSCERE, CONFRONTARE E SCEGLIERE ANCHE LA VALENZA SOCIO-AMBIENTALE DI UN PRODOTTO

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commerciale dei prodotti da riciclo e riuso.La guida è uno strumento finalizzato a far conoscere e sensibilizzare gli studenti delle scuole medie superiori della Provincia di Roma i prodotti e beni ambiental-mente sostenibili e i numerosi materiali ottenuti dal riciclo, suddivisi per categoria e correlati da schede descrittive e applicazioni.

La guida è suddivisa in tre sessioni:

Eco-materiali – questa sessione contiene la lista dei materiali realizzati a partire da materie prime seconde recuperate pre o post-consumo. Ciascun materiale è presentato attraverso un’introduzione generale sullecaratteristiche e le principali applicazioni della materia

SENSIBILIZZARE I GIOVANI CONSUMATORI AFFINCHÉ LE LORO SCELTE SIANO INDIRIZZATE VERSO OPZIONI PIÙ

SOSTENIBILI, INDIVIDUARE LE PRIORITÀ STRATEGICHE, PROMUOVERE NUOVI STRUMENTI DI INTERVENTO

materiali e manufatti ambientalmente sostenibili e realizzati con materiale riciclato e di riuso.

La guida vuole essere un supporto per gli studenti delle scuole della Provincia di Roma per il consumo di pro-dotti a ridotto impatto am-bientale e con contenuto di materiale riciclato post-consumo.

Attraverso la divulgazione della presente guida, si inten-de coinvolgere le scuole supe-riori della Provincia di Roma con lo scopo di valorizzare negli studenti/consumatori le tematiche e la valorizzazione

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prima vergine e sui diversi aspetti legati al recupero, al riciclo e al riuso della stessa.

Eco-prodotti – questa sessione contiene una sele-zione di prodotti naturali. Ogni prodotto è presentato attraverso una scheda dell'articolo e informazioni sulla composizione dello stesso.

Eco-designer – questa sessione contene gli aspetti del designer italiano per la sostenibilità; in particola-re:◊ Strategie◊ Tools◊ Iniziative◊ Esempi e consigli pratici

La guida è realizzata su carta riciclata 100% (ottenuta prin-cipalmente dalla rac-colta domestica) o da fibre di carta riciclate al 100%. La carta possiede la certifica-zione riconosciuta in Europa per la carta riciclata. Stampata su fogli 100g/m2 ottenu-ta da fibre di carta riciclate al 100% - Sbiancamento carta di tipo PCF.

SARANNO DI SEGUITO APPROFONDITE LE SEGUENTI TEMATICHE:

ECO-MATERILI, ECO-PRODOTTI, ECO-DESIGNER

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Alluminio

nome accettato in tutta Europa. Tuttavia, negli Stati Uniti il nome preferito era di aluminum e quando la società chimica americana dibattè su tale argomento, nel 1925, decise di chiamarlo aluminum.L'alluminio è un metallo morbido e leggero con un colore argenteo vivo, dovuto ad uno strato sottile di ossidazione che si forma rapidamente quando è esposto all'aria.L'alluminio è (come gli altri metalli) non magnetico non tossico e non-infiammabile. L'alluminio ha soltanto un isotopo naturale, aluminium-27, che non è radioattivo.

L'alluminio puro o primario viene estratto principal-mente da un minerale, la bauxite, mediante un pro-

L’ALLUMINIO È RICICLABILE INFINITE VOLTE SENZA PERDERE LE SUE PROPRIETÀ ORIGINALI

INTRODUZIONELeggero e resistente alla cor-rosione, facile da lavorare sia ad alte che a basse tempera-ture, caratterizzato da elevate proprietà meccaniche e da conducibilità, è riflettente e riciclabile infinite volte senza perdere le sue proprietà origi-nali.

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PROPRIETÀIl nome alluminio è derivato dal nome antico per l'allume (solfato alluminoso di potas-sio), quale era alumen (Latino, significa sale amaro). L'alluminio era il nome originale dato all'ele-mento da Humphry Davy ma altri iniziarono a chiamarloalluminio ed esso divenne il

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cesso chimico dal quale si ottiene l'allumina, una pol-vere bianca finissima e, trasformato in alluminiome-tallico liquido mediante un processo elettrolitico ad alta temperatura.Generalmente legato ad altri elementi (rame, manga-nese, silicio, magnesio, zinco) a formare leghe per accrescere le sue proprietà, viene colato in lingotti o billette cilindriche per i successivi processi di lamina-zione o estrusione.

Attualmente un terzo del consumo totale di alluminio a livello mondiale viene soddisfatto dalla produzione di alluminio riciclato o secondario ottenuto dal pro-cesso di rifusione dei cosiddetti rottami pre-consumo o post-consumo recuperati. Nel primo caso i rottami

UN TERZO DEL CONSUMO TOTALE DI ALLUMINIO A LIVELLO MONDIALE VIENE SODDISFATTO DALLA PRO-DUZIONE DI ALLUMINIO RICICLATO O SECONDARIO

OTTENUTO DAL PROCESSO DI RIFUSIONE DEI COSID-DETTI ROTTAMI PRE-CONSUMO O POST-CONSUMO

RECUPERATI

provengono da scarti di produzione e lavo-razione, mentre i rottami post-consumo costituiti da prodotti in alluminio giunti al termine del loro ciclo di vita, necessitano di un pro-cesso di trattamento per eliminare ogni elemento di possibile contaminazione ed essere avviati a rifu-sione nelle fonderie di riciclo.

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sante se consideriamo gli interessanti aspetti legati alle performance ambientali di questo materiale: infi-nita riciclabilità, tutela dell’ambiente e delle sue risor-se naturali e importante contributo alla riduzione di emissioni nell’atmosfera in linea con il protocollo di Kyoto.L’alluminio possiede caratteristiche ottimali per il rici-clo: è una materia che può essere riciclata al 100% e riutilizzata all’infinito per dare vita ogni volta a nuovi prodotti. Quasi il 50% dell’alluminio oggi circolante nel nostro Paese proviene dal riciclo e non differisce per nulla da quello ottenuto dal minerale originale poiché le carat-teristiche fondamentali del metallo rimangono invaria-te.

L’ALLUMINIO PUÒ ESSERE RICICLATO AL 100% E RIUTI-LIZZATO ALL’INFINITO PER DARE VITA OGNI VOLTA A

NUOVI PRODOTTI

PROCESSO DI RICICLODa molti anni, ormai, l’industria italiana del riciclo dell’alluminio detiene una posizione di rilievo nel panorama mondiale per quantità di materiale riciclato. Il nostro Paese è infatti terzo al Mondo assieme alla Germa-nia dopo Stati Uniti e Giappo-ne. Si tratta di risultati molto importanti che confermano la continua attività di ricerca per lo sviluppo di tecnologie per il riciclo e il recupero dell’alluminio pre e post con-sumo per impieghi nei diversi settori applicativi. E’ un primato ancora più interes-

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La raccolta differenziata, il riciclo e recupero dell’alluminio apportano numerosi benefici alla collet-tività in termini di:

◊ Economia: il riciclo dell’alluminio è un’attività par-ticolarmente importante per l’economia del nostro Paese, storicamente carente di materie prime.

◊ Energia: il riciclo dell’alluminio permette di rispar-miare il 95% dell’energia necessaria a produrlo dalla materia prima.

◊ Materia: il riciclo degli imballaggi in alluminio per-mette di recuperare materia prima preziosa,

utilizzabile per la rea-lizzazione di nuovi pro-dotti.

◊ Ambiente: il riciclo dell’alluminio permette di salvaguardare l’ambiente e le sue importanti risorse naturali.

LA RACCOLTA DIFFERENZIATA, IL RICICLO E RECUPERO DELL’ALLUMINIO APPORTANO NUMEROSI BENEFICI ALLA

COLLETTIVITÀ IN TERMINI DI: ECONOMIA, ENERGIA, MATERIA, AMBIENTE

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L'ALLUMINIO RICICLATO VIENE UTILIZZATO PER MOLTE-PLICI APPLICAZIONI, DAI TRASPORTI AI CASALINGHI,

DALL'EDILIZIA AGLI IMBALLAGGI.

forma a differenza della maggior parte dei metalli), la sua robustezza, ed il suo peso leggero. L'alluminio è usato in molte industrie per realizzare milioni di prodotti differenti ed è molto importante per l'economia mondiale.

I componenti strutturali fatti di alluminio sono fonda-mentali per l'industria aerospaziale e molto importanti in altre aree di trasporto e costruzione in cui sono necessarie peso leggero, durevolezza, e resistenza.L'uso dell'alluminio supera quello di qualunque altro metallo ad eccezione del ferro. L'alluminio puro forma facilmente leghe con molti elementi quale rame, zinco, magnesio, manganese e silicio.

APPLICAZIONIL'alluminio riciclato viene utilizzato per molteplici applicazioni, dai trasporti (auto, biciclette, treni, mo-toveicoli) ai casalinghi (caffettiere, tavoli, sedute, librerie), dall'edilizia (serramenti, rifiniture, porte) agli imballaggi (lattine, vaschette, bombolette, film).

Un membro argenteo e duttile del povero gruppo degli elementi metallici, l'alluminio si trova soprattutto in forma di minerale bauxite ed è notevole per la sua resistenza all'ossi-dazione (in realtà l'alluminio è quasi sempre ossidato, ma è utilizzabile in questa

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Quasi tutti gli specchi moderni sono fatti usando un rivestimento riflettente sottile di alluminio sulla superficie posteriore di un foglio di vetro galleggiante. Anche gli specchi dei telescopi sono ricoperti da una strato sottile di alluminio.

Altre applicazioni sono linee di trasmissione elettrica, e confezioni (lattine, fogli, ecc.).

Lo sviluppo più recente nella tecnologia dell'alluminio è la produzione di schiuma di alluminio attraverso l'aggiunta di un composto metallico fuso (un metallo ibrido), in grado di rilasciare un gas di idrogeno.L'alluminio fuso deve prima essere ispessito che ciò avvenga e questo viene realizzato aggiungendo

ossido di alluminio o fibre di carburo di silicio.

Il risultato è una schiuma solida che è usata nei tunnel stra-dali e nelle navicelle spaziali.

L'USO DELL'ALLUMINIO SUPERA QUELLO DI QUALUNQUE ALTRO METALLO AD ECCEZIONE DEL FERRO. L'ALLUMINIO PURO FORMA FACILMENTE LEGHE CON MOLTI ELEMENTI QUALE RAME, ZINCO, MAGNESIO, MANGANESE E SILICIO

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Acciaio

tappi corona (per bibite, birra o acqua minerale in bottiglia di vetro); bombolette aerosol (per vernici spray).

Fustini, secchielli e latte sono le tipologie di imballag-gi di acciaio diffuse invece in ambito industriale, arti-gianale e commerciale, impiegati in prevalenza per confezionare vernici, smalti e oli.

Infine, destinati al settore petrolifero, chimico, petrolchimico e alimentare, troviamo i fusti di grandi dimensioni (da 170 sino 250 kg/l).Dai semilavorati di acciaio derivano lamiere e lamie-rini, tubi, travi, filo di ferro e imballaggi in acciaio come fusti, tappi e barattoli.

L'ACCIAIO È UNA LEGA A BASE DI FERRO, CONTENENTE CARBONIO IN QUANTITÀ VARIABILE FINO AD UN MASSI-

MO DEL 2%, A CUI SI AGGIUNGONO ALTRI ELEMENTI METALLICI E NON METALLICI

INTRODUZIONEL'acciaio è uno dei materiali più diffusi al mondo, secondo per tonnellaggio solo al cemento. L'acciaio è una lega a base di ferro, contenente carbonio in quantità variabile fino ad un massimo del 2%, a cui si aggiungono altri elementi metallici e non me-tallici.

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PROPRIETÀNelle nostre case possiamo trovare numerosi esempi d’imballaggi di acciaio: barattoli (che contengono pelati, conserve vegetali, frutta sciroppata); scatolette (destinate, per esempio, a carne e tonno); coperchi per i vasi di vetro delle conserve;

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Una delle caratteristiche principali dell'acciaio è la totale riciclabilità; infatti, il 40% della produzione mondiale di acciaio si basa su materiali di riciclo (rottami di ferro).

PROCESSO DI RICICLOIl materiale di partenza per il riciclo dell’acciaio è un lamierino sottile con rivestimento protettivo, che può essere di stagno o di cromo.

Il processo di riciclo dell’acciaio è:

◊ Eco-sostenibile - Può essere riciclato al 100% e infinite volte; limita il problema dell’overpackaging,ovvero dell’impiego eccessivo di imballaggio.

IL PROCESSO DI RICICLO DELL’ACCIAIO È: ECO-SOSTENIBILE, INVIOLABILE, ERMETICO, ROBUSTO,

COMUNICATIVO, ECO-COMPATIBILE

◊ Inviolabile - Pro-tegge il contenuto da manomissioni ester-ne.

◊ Ermetico - Pro-tegge il prodotto dai batteri e dalla luce, due agenti che posso deteriorare il prodot-to.

◊ Robusto - Resi-stente alle sollecita-zioni esterne, con-sente il trasporto e la

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L'ACCIAIO RICICLATO VIENE UTILIZZATO PER INNUMERE-VOLI APPLICAZIONI IN DIVERSI SETTORI: MEZZI DI

TRASPORTO, ATTREZZI VARI, EDILIZIA E ARREDAMENTO

movimentazione del prodotto in totale sicurezza.

◊ Comunicativo - Facilmente decorabile, è un ottimo strumento di comunicazione.

◊ Eco-compatibile – le emissioni di co2 sono drastica-mente ridotte nel caso di acciaio riciclato.

APPLICAZIONI

L'acciaio una volta riciclato e trasformato in semila-vorato viene utilizzato per innumerevoli applicazioni in diversi settori: mezzi di trasporto (autoveicoli, mo-toveicoli, treni, navi), attrezzi vari (secchi, bidoni, pale, rastrelli), edilizia (gabbiette, tondini, travi, picconi) e arredamento (sedie, panchine, mobili).

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Rameprovenienti dall’Egitto, che risalgono al 4500 a.C. Nel 3500 a.C. si incominciò a fon-dere questo metallo ottenen-dolo per riduzione dal mine-rale: perciò il rame è il primo metallo che l’uomo ha estrat-to dai suoi minerali. Intorno al 3000 a.C. il rame viene legato allo stagno per ottene-re il bronzo: è la cosiddetta età del bronzo, che precede quindi quella del ferro.

Presso i Greci e i Romani il rame veniva usato per fabbricare armi, utensili, ornamenti ed anche nell’edilizia. Grandi quantità di rame venivano estrat-te dall’isola di Cipro, in latino Cyprum: dal cui nome derivò aes cuprum, da cui il simbolo Cu e il nome stesso del metallo in gran parte delle lingue moderne occidentali (copper, cuivre, kupfer, cobre, koppar).Il simbolo della donna (il cerchio con una croce in basso, detto “specchio” di Venere) è lo stesso usato dagli alchimisti per indicare il rame: questo perché, secondo la leggenda, la Dea nacque dalla schiuma delle acque dell’isola di Cipro.La diffusione del rame era dovuta anche alla sua reperibilità allo stato grezzo e alla sua relativamente bassa temperatura di fusione.

REPERIBILE ALLO STATO NATIVO IL RAME, DOPO L’ORO FU IL PRIMO METALLO CONOSCIUTO E USATO DALL’UOMO

INTRODUZIONEIn quanto reperibile allo stato nativo il rame, dopo l’oro fu il primo metallo conosciuto e usato dall’uomo (età del rame), con lavorazioni a freddo per martellamento, verso la fine dell’età della pietra. Gli oggetti di rame più antichi sono dei gioielli

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Il primitivo processo di produzione prevedeva una prima “cottura” per eliminazione delle tracce di zolfo, poi una fusione che faceva salire in superfi-cie eventuali scorie e quindi una colata in stampi ricavati nel terreno, ottenendo forme simili a dischi, poi lavorati tramite martellatura.

PROPRIETÀ Il rame non emette sostanze nocive ed è comple-tamente e facilmente riciclabile. Inoltre, può essere riciclato infinite volte senza degradare le sue caratteristiche con poco dispendio energetico, in quanto i processi di estrazione e di raffinazione vengono eliminati, e contribuendo a ridurre i costi

COMPLETAMENTE E FACILMENTE RICICLABILE, PUÒ ESSERE RICICLATO INFINITE VOLTE SENZA DEGRADARE

LE SUE CARATTERISTICHE CON POCO DISPENDIO ENERGETICO

delle importazioni dai paesi di produzione mineraria: ad esempio, il rame è la materia prima di cui l'Italia dispone maggiormen-te, pur non posseden-do miniere.

Ottimo conduttore elettricoIl rame è il miglior con-duttore dell’elettricità dopo l’argento ma ovviamente è di gran lunga il miglior

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Ottimo conduttore termicoIl rame è il miglior conduttore di calore dopo l’argento: pertanto offre il miglior compromesso tra caratteristiche tecnologiche e il risparmio economico. Anche per questo motivo il rame è il materiale di gran lunga più apprezzato per gli impianti che trasportano fluidi caldi. Per questo viene usato negli scambiatori di calore, nei pannelli solari, nel riscaldamento civile (come ad esempio nei pannelli radianti); il rame non teme improvvisi innalzamenti della temperatura, poiché fonde a 1083°C: l’acqua bollente non lo ram-mollisce! Oltretutto il suo basso coefficiente di dilatazione termica dà meno problemi alle strutture murarie e lo avvantaggia rispetto ad altri materiali alternativi.

IL RAME È IL MIGLIOR CONDUTTORE ELETTICO E TERMICO

compromesso tra le caratteristiche tecnologiche e i costi da sostenere. Oltre a considerazioni sui costi e sulla conduttività elettrica, il rame è apprezzato per la sua duttilità,

robustezza, resistenza al creep e alla corrosione. E’ quindi possibile ottenere fili molto sottili, compatibili con tutti i moderni materiali isolanti, per esempio gli smalti, utilizzati negli avvolgi-menti. Inoltre è sufficientemente forte e flessibile da sopportare avvolgimenti molto stretti

senza rompersi.

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Facilità di formare legheIl rame ha una spiccatissima tendenza a formare leghe. A seconda del tipo di metallo aggiunto e della sua percentuale si otterrà un prodotto con particolari caratteristiche.

La famiglia più numerosa è quella degli ottoni, costituiti da rame e zinco, con quantità di quest’ultimo che possono arrivare fino al 40%. Se viene aggiunto un terzo elemento si parla di ottoni ternari.

Un’altra famiglia di leghe molto importante è quella dei bronzi, ottenuti da rame e stagno,

caratterizzati da un ottima lavorabilità a freddo e a caldo, da resistenza meccanica e alla corrosione.

Il rame è usato anche per la monetazione, in lega soprattutto con il nickel, con cui dà origi-ne alla famiglia dei cupronickel.

Altri composti di impie-go del rame e delle leghe sono: arredamen-to ed arredobagno,

IL RAME HA UNA SPICCATISSIMA TENDENZA A FORMARE LEGHE

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i prodotti contenenti rame al termine della loro vita utile: ad esempio il rame è la materia prima di cui l’Italia dispone maggiormente, pur non possedendo miniere.Questo contribuisce a ridurre la dipendenza dalle importazioni.

L’elevato riciclo dei rottami rende praticamente trascurabile il contributo del rame all’incremento costante dei rifiuti solidi e industriali. Solo una piccola parte non viene recuperata: essa è dispersa prevalentemente come composti chimici necessari per l’agricoltura.

Il rame riciclato ha le stesse caratteristiche chimico-

IL RAME NON EMETTE SOSTANZE NOCIVE PER L’AMBIENTE E RISULTA RICICLABILE AL 100%

oggettistica, artigianato, componentistica, minuterie metalliche, ecc.

Un settore di impiego particolarmente interessante, in quanto facente parte del siste-ma idrotermosanitario, è quello delle barre di ottone per rubinetterie e valvolame, mentre i laminati di rame ven-gono usati per i corpi di calda-ie e bollitori.

PROCESSO DI RICICLOIl rame non emette sostanze nocive per l’ambiente e risulta

riciclabile al 100%. Le nazioni tecnologicamente più avanzate recuperano

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fisiche e tecnologiche del rame primario e quindi non subisce limitazioni di utilizzo o diminuzione di valore. E’ da sottolineare che il riciclo consente un notevole risparmio di energia, in quanto i processi di estrazione e di raffinazione vengono “scavalca-ti”.

Lo stesso ciclo di produzione del rame primario segue strade più attente ai problemi ecologici.

Una quota sempre maggiore della produzione mondiale è ottenuto attraverso le biotecnologie: la separazione del metallo dagli inerti avviene con particolari ceppi di flora batterica, che metaboliz-zano il rame contenuto senza emissioni industriali

nell’atmosfera.

APPLICAZIONITra le applicazioni più diffuse del materiale puro si possono citare i tubi per il trasporto dell'acqua, i fili e i cavi elettrici, i laminati per caldaie e bollitori, i com-ponenti per motori elet-trici.

Il rame è anche un ma-teriale particolarmente apprezzato nel settore

L RAME RICICLATO HA LE STESSE CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE E TECNOLOGICHE DEL RAME PRIMARIO

E QUINDI NON SUBISCE LIMITAZIONI DI UTILIZZO O DIMINUZIONE DI VALORE

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TRA LE APPLICAZIONI PIÙ DIFFUSE DEL MATERIALE PURO SI POSSONO CITARE I TUBI PER IL TRASPORTO DELL'AC-QUA, I FILI E I CAVI ELETTRICI, I LAMINATI PER CALDAIE

E BOLLITORI, I COMPONENTI PER MOTORI ELETTRICI

edile, per gli elementi di copertura per tetti e per rive-stimenti per esterni, e in bioedilizia, come materia prima per la realizzazione di pompe di calore, colletto-ri e pannelli solari, pannelli radianti a parete e a pavi-

mento.

In tempi recenti si è comincia-to ad impiegare questo mate-riale anche nei più avanzati campi della tecnologia per la realizzazione di super-conduttori, leghe a memoria di forma e microprocessori per i computer.

Le leghe invece sono ideali per la realizzazione di monete, maniglie, corrimano,

rubinetterie, valvolame e altri oggetti a stretto e con-tinuo contatto con il pubblico.

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CartaLa componente fibrosa della carta deriva principalmente da fibre vegetali tradizionali ricavate dal legno delle coni-fere o delle latifoglie e da fibre secondarie provenienti dal recupero e dal riciclo di prodotti cartari usati giunti al termine del loro ciclo di con-sumo, comunemente definite

"carta da macero". Il tasso di utilizzo della carta da macero nella produzione di carta e cartone delle car-tiere italiane può variare dal 50% al 90% in peso delle materie prime impiegate.

PROPRIETÀCome tutti i materiali, la carta pone problemi di smal-timento. La carta è però un materiale riciclabile, poiché la cellulosa che contiene, può essere sottopo-sta a ripetuti utilizzi. La carta recuperata può essere trattata e riutilizzata come materia seconda per la produzione di nuova carta. La raccolta differenziata della carta riguarda tutti i vari prodotti di carta.Partendo dalla fibra del rifiuto cartaceo, circa il 95% viene trasformato in nuova carta. Il macero compor-

LA CARTA DERIVA PRINCIPALMENTE DA FIBRE VEGETALI TRADIZIONALI RICAVATE DAL LEGNO DELLE CONIFERE O

DELLE LATIFOGLIE E DA FIBRE SECONDARIE PROVENIENTI DAL RECUPERO E DAL RICICLO DI PRODOTTI CARTARI

USATI GIUNTI AL TERMINE DEL LORO CICLO DI CONSUMO, COMUNEMENTE DEFINITE "CARTA DA MACERO"

INTRODUZIONEOriginariamente prodotta a partire da stracci, ritagli di vestiti, tessuti usati e corda-mi, la carta è un materiale costituito oggi da fibre vege-tali di diversa natura e da sostanze di carica minerali inerti che le conferiscono lucentezza, brillantezza e facilità di stampa.

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ta quindi grandi risparmi energetici e idrici rispetto ad altre produzioni. Infine, la carta riciclata che non ha più la consistenza sufficiente per produrre altra carta, può essere ancora utilizzata come combustibile per produrre energia.

PROCESSO DI RICICLOLa trasformazione della carta da macero in materia prima necessità di varie fasi:

• Raccolta e stoccaggio;

• Selezionamento, per separare la fibra utilizza-bile dai materiali impuri, che normalmente sono incorporati nelle balle di carta da macero e per sepa-

PARTENDO DALLA FIBRA DEL RIFIUTO CARTACEO, CIRCA IL 95% VIENE TRASFORMATO IN NUOVA CARTA.

IL MACERO COMPORTA QUINDI GRANDI RISPARMI ENERGETICI E IDRICI RISPETTO AD ALTRE PRODUZIONI

rare le diverse tipolo-gie di carta da macero. Il valore tec-nico ed economico del materiale aumen-ta quanto più definita è la selezione per tipologia e qualità: solitamente il proces-so di selezione è mec-canico, una selezione più spinta deve essere eseguita a mano, facendo scor-rere la carta sopra un

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LA PRODUZIONE DI CARTA E CARTONE NON SOLO INTACCA IL PATRIMONIO BOSCHIVO, MA IMPLICA L’IMPIEGO DI

ENORMI QUANTITÀ DI ACQUA E DI ENERGIA

nastro trasportatore, con operatori manuali che la dividono per tipologia;

• Pressatura e legatura in balle; queste, inviate alle cartiere, subiscono il pro-cesso di riciclo vero e proprio;

• Sminuzzamento;

• Sbiancamento per eliminare gli inchiostri;

• Riduzione in poltiglia con aggiunta di acqua calda;

• A f f i n a m e n t o : dall’impasto vengono sottratte le impurità e le scorie,

fino a separare la pasta di cellulosa;

• Aggiunta di cellulosa vergine, in proporzioni diverse a seconda dell’utilizzo futuro.A questo punto del ciclo, la cellulosa contenuta nella carta-rifiuto è ritornata ad essere una materia prima, pronta a rientrare nel ciclo di produzione.

La macchina cosiddetta “continua” provvede infine a stendere, disidratare, pressare l’impasto, con il pas-saggio attraverso vari rulli, fino all’avvolgimento finale in bobine, da inviare alle cartotecniche, dove la carta viene trasformata ulteriormente per ottenere i nuovi imballaggi e prodotti finiti.

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La produzione di carta e cartone non solo intacca il patrimonio boschivo, ma implica l’impiego di enormi quantità di acqua e di energia.

I processi industriali lavorativi utilizzati comportano il ricorso a sostanze chimiche e l’uso di macchinari e mezzi di trasporto inquinanti. Per produrre una ton. di carta da cellulosa vergine occorrono 15 alberi, 440.000 L d’acqua e 7600 KW di energia, mentre per produrre l’equivalente in carta riciclata servono 1800 L di acqua, 2700 KW di ener-gia, carta da macero e … nessun albero! Il processo per sbiancare la carta spesso richiede l’uso di cloro che contribuisce ulteriormente al degra-do ambientale ( la “carta ecologica” non con contiene

PER PRODURRE UNA TON. DI CARTA DA CELLULOSA VERGINE OCCORRONO 15 ALBERI, 440.000 L D’ACQUA E

7600 KW DI ENERGIA, MENTRE PER PRODURRE L’EQUIVALENTE IN CARTA RICICLATA SERVONO 1800 L DI ACQUA, 2700 KW DI ENERGIA, CARTA DA MACERO E

… NESSUN ALBERO!

cloro.

Riciclare la carta: contribuisce alla con-servazione del capitale naturale, al conteni-mento dei danni am-bientali e del tasso di inquinamento; fa risparmiare energia; è sostenibile; riduce la differenza fra il tasso di consumo delle risorse ed il tasso di ricostitu-zione assicurato dagli ecosistemi naturali.

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Gli impieghi fondamentali, per usi civili e industriali, della carta, costituiscono una vasta gamma:

• supporto fisico per la scrittura e la stampa;• materiale da imballaggio: carta e cartone da imballaggio rappresentano il consumo maggiore (più del 35%), con varie caratteristiche:

− cartone ondulato − cartoncino per astucci pieghevoli − carta utilizzata per sacchi e sacchetti, con varie proprietà: resistente, fragile, filtrante, oleata, cerata, morbida, assorbente…

NUMEROSE SONO LE APPLICAZIONI DELLA CARTA E DEL CARTONE RICICLATI: IMBALLAGGI, CARTE GRAFICHE, CARTE IGIENICO-SANITARIE, ARREDAMENTO E SUOI

COMPLEMENTI, ARTE, ARTIGIANATO E EDILIZIA

APPLICAZIONIMolteplici sono le applicazioni della carta e del cartone riciclati, da quelle più tradizionali degli imballaggi, delle carte grafiche (carte per stampa e fotocopie, giornali, articoli per cancelleria e delle carte igienico-sanitarie (carte per usi domestici e industriali, carta igienica, tovaglioli, fazzoletti) all'arre-damento (librerie, tavoli, cas-settiere, sedie), ai suoi com-plementi (cestini, lampade, orologi), all'arte, all'artigiana-to e all'edilizia (materiali isolanti, pannelli alveolari, intonaci e finiture).

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Si tratta di prodotti di uso universale, con indici crescenti di produzione e di domanda, e il cui utilizzo ha a valle una forte e diffusa produzione di rifiuti.

GLI IMPIEGHI DELLA CARTA E CARTONE SONO NUMEROSI ANCHE PER USI CIVILI E INDUSTRIALI, DELLA CARTA,

COSTITUISCONO UNA VASTA GAMMA

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Gomma

fanno della gomma riciclata un materiale particolar-mente impiegato nel settore dell'edilizia e dell'inge-gneria civile. In alcuni casi alla gomma vengono aggiunte compo-nenti estranee per accrescerne specifiche caratteri-stiche intrinseche; i granuli di sughero, ad esempio, ne potenziano la capacità di isolamento sia termico che acustico.

PROCESSO DI RICICLODiverse sono le fasi del processo di riciclo cui sono sottoposti gli pneumatici dismessi presso i centri di trattamento. Con la triturazione meccanica, gli pneumatici sono ridotti progressivamente in pezzature di minori

LA GOMMA È UN MATERIALE NATURALE OTTENUTO DALLA LAVORAZIONE DEL SUCCO DI ALBERI TROPICALI O SINTE-

TICO A PARTIRE DA MATERIE PRIME PETROLCHIMICHE

INTRODUZIONELa gomma è un materiale naturale ottenuto dalla lavo-razione del succo di alberi tropicali o sintetico a partire da materie prime petrolchimi-che. Le gomme sintetiche, ottenute per polimerizzazione o copolimerizzazione di deter-minati monomeri, presentano un comportamento elastico

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analogo a quello della gomma naturale. La gomma riciclata proviene prevalentemente dal recupero degli pneumatici usati e si presta a numerose applicazioni.

PROPRIETÀ L'elasticità, la capacità di assorbimento degli urti, l'iso-lamento termo-acustico

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dimensioni fino ad essere sottoposti a polverizzazio-ne qualora l'applicazione finale lo richiedesse.

Contestualmente la gomma viene separata dai mate-riali estranei come acciaio e fibre tessili, pulita e divisa per diverse granulometrie pronta per essere reimpiegata in nuove mescole per la realizzazione dei prodotti finiti. Esistono altre tecnologie di riciclo della gomma come la triturazione criogenica.

La gomma viene raffreddata velocemente con azoto liquido in modo da assumere una struttura chimica cristallina particolarmente fragile ed essere macinata finemente senza difficoltà; avviene uno sbriciolamen-

L'ELASTICITÀ, LA CAPACITÀ DI ASSORBIMENTO DEGLI URTI, L'ISOLAMENTO TERMO-ACUSTICO FANNO DELLA GOMMA RICICLATA UN MATERIALE PARTICOLARMENTE IMPIEGATO NEL SETTORE DELL'EDILIZIA E DELL'INGE-

GNERIA CIVILE.

to con polverizzazio-ne finale del materia-le.

Un'altra tecnologia è rappresentata dal metodo elettrotermi-co.

Lo pneumatico viene ridotto in pezzature grossolane ed intro-dotto in un forno ad induzione elettroma-gnetica. La parte me-tallica dello pneuma-

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con i bitumi, segnaletica stradale, articoli di cancelle-ria, casalinghi e arredo.

LA GOMMA RICICLATA SOTTO FORMA DI GRANULATO O POLVERINO ENTRA A FAR PARTE DELLE MESCOLE UTILIZ-

ZATE DALL'INDUSTRIA PER NUMEROSE APPLICAZIONI

tico si riscalda rapidamente e la gomma carbonizza; con successivi processi la gomma viene riportata ad una struttura chimica vicina a quella dell'elastomero di partenza.

APPLICAZIONILa gomma riciclata sotto forma di granulato o polverino entra a far parte delle mescole utilizzate dall'industria per numerose applicazioni. Viene impiegata per la realizzazione di pavimentazioni e superfici sportive e ricreative, pareti fonoisolanti, barriere per auto-strade, parabordi, sottofondi per ferrovie e tramvie, manti stradali in combinazione

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Materiali inertiPROPRIETÀGli aggregati riciclati rappre-sentano una risorsa alternati-va alle materie prime natura-li, offrendo importanti van-taggi dal punto di vista am-bientale e della salvaguardia del territorio, a cominciare dalla riduzione dell'attività estrattiva, preservazione e ottimizzazione dello sfrutta-mento dei giacimenti.

PROCESSO DI RICICLOMentre il materiale inerte proveniente dagli scarti di lavorazione dell'industria ceramica viene di norma reimpiegato nello stesso ciclo produttivo, i rifiuti inerti post-consumo hanno origini diverse e presen-tano composizione e caratteristiche molto variabili.

Di norma, questa tipologia di rifiuti viene sottoposta solo a triturazione meccanica, per raggiungere gra-nulometrie adatte agli impieghi richiesti.

Inoltre, ci sono altri materiali inerti che provengono dalle demolizioni o ristrutturazioni che possono essere riutilizzati tali e quali. Si tratta per esempio dei coppi e dei mattoni fatti a mano, che vengono

I MATERIALI INERTI RICICLATI APPARTENGONO A DUE GRANDI CATEGORIE: QUELLI DERIVANTI DALLE LAVORA-

ZIONI DELL'INDUSTRIA ESTRATTIVA E CERAMICA E QUELLI RICAVATI DALLE ATTIVITÀ DI COSTRUZIONE E DEMOLI-

ZIONE NEI CANTIERI EDILI

INTRODUZIONEI materiali inerti riciclati appartengono a due grandi categorie: quelli derivanti dalle lavorazioni dell'industria estrattiva e ceramica e quelli ricavati dalle attività di costru-zione e demolizione nei cantie-ri edili (laterizi, calcestruzzo e macerie miste).

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puliti e rivenduti per essere impiegati in nuove costruzioni.

APPLICAZIONII materiali inerti riciclati trovano impiego come aggregati per la realizzazione di strade, riempi-menti e colmate, e come sabbia, pietrisco e ghiaia per l'industria ceramica e quella edile.

GLI AGGREGATI RICICLATI RAPPRESENTANO UNA RISORSA ALTERNATIVA ALLE MATERIE PRIME NATURA-LI, OFFRENDO IMPORTANTI VANTAGGI DAL PUNTO DI

VISTA AMBIENTALE E DELLA SALVAGUARDIA DEL TERRI-TORIO

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LegnoIl legno è un materiale di origine naturale derivato dal tronco degli alberi, è una ma-teria prima ed una fonte energetica rinnovabile. L'im-piego del legno in quasi tutti i settori merceologici è dovuto al suo semplice ed economico reperimento, alla sua facilità di lavorazione e alla moltepli-cità di aspetti e forme che può assumere.

In analogia a quanto avviene per il riciclo di altri ma-teriali, l’ostacolo più rilevante sta nella sua raccolta ed il conferimento ad un impianto che lo trasformi rendendolo daccapo utilizzabile. Il punto debole della catena è ancora una volta il primo anello, poiché gli scarti si producono molto distribuiti sul territorio e la loro raccolta può diventare molto onerosa. Dopo tutto diventa più semplice.

PROPRIETÀRispetto ad altri materiali non è possibile definire nel dettaglio le caratteristiche del legno riciclato poiché i principali prodotti finiti che la filiera immette sul mer-cato sono i pannelli a base di legno truciolare, pan-nelli di fibra a media densità grezzi e nobilitati.

IL LEGNO È UN MATERIALE DI ORIGINE NATURALE DERI-VATO DAL TRONCO DEGLI ALBERI, È UNA MATERIA PRIMA

ED UNA FONTE ENERGETICA RINNOVABILE

INTRODUZIONEIl legno è un prodotto prezioso tanto per gli usi a cui è desti-nato quanto per il tempo necessario per produrlo. Oltre che nella costruzione di mobili, trova impiego negli imballaggi i quali, una volta esaurito il loro compito, spesso finiscono nelle discarche o bruciati.

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Si può affermare tuttavia che i pannelli truciolari ottenuti esclusivamente con legno di riciclo pre-sentano le stesse caratteristiche di solidità e com-pattezza dei comuni pannelli truciolari realizzati con diverse combinazioni di legno vergine e rici-clato.

IL PROCESSO DI RICICLOIl processo che conduce al riciclo del legno deve essere sostenuto da intense campagne di sensibi-lizzazione che producano in ciascun cittadino la coscienza della importanza di non disperderlo, gravandosi del piccolo fastidio necessario a ren-derlo disponibile per i successivi processi di rici-claggio.

IL PROCESSO CHE CONDUCE AL RICICLO DEL LEGNO DEVE ESSERE SOSTENUTO DA INTENSE CAMPAGNE DI SENSIBILIZZAZIONE CHE PRODUCANO IN CIASCUN

CITTADINO LA COSCIENZA DELLA IMPORTANZA DI NON DISPERDERLO

Successivamente alla fase di raccolta il rifiuto di legno proveniente da pallet, cassette per la frutta, scarti di lavo-razione, vecchi mobili e altro, viene trasportato ai centri di riciclo dove subisce controlli di carattere chimico – fisico e di selezione per l'eliminazione di tutte le impurità come ferro, plastica, carta, vetro. Il legno viene sminuz-zato in schegge dette

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tavoli, sedie, cucine, camere da letto.

Altri settori nei quali trova uso il legno riciclato è nei rivestimenti, allestimenti ignifughi, pareti; in questo modo non vengono abbattuti nuovi alberi e viene riuti-lizzato materiale ligneo riciclato.

OLTRE IL 90% DEL LEGNO RICICLATO VIENE TRASFORMA-TO IN PANNELLI TRUCIOLARI ED IMPIEGATO PREVALENTE-

MENTE NEL SETTORE DEL MOBILE PER REALIZZARE TAVOLI, SEDIE, CUCINE, CAMERE DA LETTO

"chips" ed essiccato per eliminarne l'umidità.

Il materiale essiccato viene poi unito a speciali resine, pressato e tagliato.

Il pannello truciolare grezzo, ottenuto da questo processo, può essere nobilitato ossia rivestito da speciali carte me-laminiche colorate o che ripro-ducono le principali essenze del legno.

APPLICAZIONIOltre il 90% del legno riciclato viene trasformato in pannelli

truciolari ed impiegato preva-lentemente nel settore del mobile per realizzare

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Cuoio

piccola pelletteria nonché dei guanti, abbigliamento e concerie.

Tali rifiuti stoccati in apposite aree vengono gradual-mente immessi nel ciclo di lavorazione dell’impianto di selezione e cernita dove addetti altamente specia-lizzati provvedono alla composizione merceologica omogenea del rifiuto.I rifiuti di pelle affini vengono inviati alla riduzione volumetrica e imballati.

Fanno parte dei pellami recuperati tutti quei prodotti giunti alla fine del loro ciclo di vita e che non possono essere reimpiegati come beni di seconda mano a causa delle loro condizioni, come i capi d'abbiglia-

LA PRODUZIONE DI CUOIO E PELLAME RISALE AI TEMPI ANTICHISSIMI. IMPIEGATI PRINCIPALMENTE PER LA

PRODUZIONE DI CAPI D'ABBIGLIAMENTO E NELL'INDU-STRIA DELL'ARREDAMENTO

INTRODUZIONELa produzione di cuoio e pel-lame risale ai tempi antichis-simi, quando l'uomo primitivo si accorse che, per protegger-si dal freddo, poteva utilizzare la pelle degli animali che cac-ciava per nutrirsi. Impiegati principalmente per la produ-zione di capi d'abbigliamento e nell’industria dell’arreda-

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mento, i pellami sono ancora oggi largamente caratterizza-ti da trattamenti e da lavora-zioni di stampo tradizionale, quasi artigianale.

PROCESSO DI RICICLOI rifiuti di pelle provengono principalmente da attività produttive quale quella calza-turiera, delle cinture, borse e

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I PELLAMI RIGENERATI SI PRESTANO A VARIE APPLICA-ZIONI NEI SETTORI PIÙ TRADIZIONALI

DELL’ABBIGLIAMENTO, DEGLI ACCESSORI E DEL RIVE-STIMENTO DI MOBILI

mento (giacche, gonne, pantaloni, ...) e gli accessori (calzature, cinture, borse, ...).

Una volta recuperati, abiti, scarpe e accessori in pelle vengono sottoposti ad una prima cernita, in modo da indirizzare gli articoli ancora in buone condizioni verso l’uso diretto come prodotti di seconda mano, e solo successivamente i materiali rimanenti vengono macinati per produrre nuovi beni e manufatti.

I prodotti così ottenuti sono ormai materie prime secondarie utilizzate o nel settore del cuoio e pelle rigenerata o come materiale di rivestimento di alta qualità.

APPLICAZIONII pellami rigenerati si prestano a varie applicazioni nei set-tori più tradizionali dell’abbigliamento, degli accessori e del rivestimento di mobili. Inoltre pos-sono essere impie-gati come materie prime per la fabbri-cazione del linoleum e di altri prodotti similari.

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Plastica

LA PLASTICA (O, PIÙ PROPRIAMENTE, I MATERIALI POLI-MERICI) È UNO DEI PRINCIPALI COMPONENTI DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI. L'AMBIENTE CI METTE 200 ANNI A SMAL-

TIRE UNA BOTTIGLIA O UN SACCHETTO DI PLASTICA

zione di fonti fossili non rinnovabili (principalmente petrolio) e, soprattutto, non è biodegradabile. L'am-biente ci mette 200 anni a smaltire una bottiglia o un sacchetto di plastica.Per questo, è fondamentale provvedere al suo recu-pero, per riutilizzarla il maggior numero di volte ed evitare che si disperda nell'ambiente.

PROPRIETÀLa plastica non è sempre uguale, ne esistono almeno 50 diversi tipi (ad esempio, PE – Polietilene, PVC - Polivinicloruro, PP – Polipropilene, PS - Polistirolo, PET - Polietilenereftalato, etc.). Ogni tipo di plastica, ogni polimero, risponde a specifiche esigenze in termini di prestazioni e, per questo motivo, è ottima-

INTRODUZIONELa plastica (o, più propria-mente, i materiali polimerici) è uno dei principali compo-nenti dei rifiuti solidi urbani. Le materie plastiche fanno, infatti, parte del nostro vivere quotidiano, dato che sono molto utilizzate per produrre oggetti di qualsiasi tipo, dai contenitori ai sacchetti, dai

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tubi agli imballaggi. Questo succede perché la plastica ha caratteristiche molto vantag-giose: è semplice da lavorare e riutilizzare, prevede costi contenuti, è facile da colora-re, resiste alla corrosione, è idrorepellente e inattaccabile da parte di batteri e funghi. Si ottiene, tuttavia, dalla lavora-

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le separarlo in base alle proprie caratteristiche.Le materie plastiche più diffuse sul mercato dei pro-dotti di consumo sono:• PE, polietilene: sacchetti, flaconi per detergenti, giocattoli, pellicole e altri imballi;• PP, polipropilene, con usi diversissimi: oggetti per l’arredamento, contenitori per alimenti, flaconi per detersivi e detergenti, moquette, mobili da giardino;• PVC, cloruro di polivinile: vaschette per le uova, film, tubi; è anche nelle porte, nelle finestre, nelle piastrelle;• PET, polietilentereftalato: bottiglie per bevande, fibre sintetiche, nastri per cassette;• PS, polistirene (polistirolo): vaschette per alimenti.

LE MATERIE PLASTICHE PIÙ DIFFUSE SUL MERCATO DEI PRODOTTI DI CONSUMO SONO: PE, PP, PVC, PET, PS

PROCESSO DI RICICLODopo la fase di rac-colta differenziata, la plastica viene portata negli impianti di prima selezione e trattamento; viene quindi separata da altre frazioni e impu-rità, quindi suddivisa per tipologia di poli-mero. In particolare si selezionano PET e PE, a bassa e alta intensità.

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polimeri che permettono i migliori risultati in termini di recupero sono: PET, PVC, PE.

Nel caso si suddividano le diverse tipologie in modo omogeneo, si ottiene materia prima secondaria, cioè con caratteristiche tecniche e chimiche del riciclato molto simili a quelle iniziali. Alcuni esempi di prodotti:

• con il PET riciclato: nuovi contenitori (non alimentari), fibre per imbottiture, maglioni, "pile", moquette, interni per auto, lastre per imballaggi vari;

• con il PVC riciclato: tubi, scarichi per l’acqua piovana, raccordi, passacavi, prodotti per il settore edile;

IL RICICLAGGIO SI PRESTA PARTICOLARMENTE ALLE MATERIE PLASTICHE DEGLI IMBALLAGGI. I POLIMERI CHE

PERMETTONO I MIGLIORI RISULTATI IN TERMINI DI RECUPERO SONO: PET, PVC, PE

Il procedimento di riciclaggio può essere:

• meccanico, il più comune: si ottengono scaglie o granuli che verranno utilizzati per la produzione di nuovi oggetti. Il materiale otte-nuto è tanto migliore quanto più la plastica di partenza è omogenea;

• chimico, in fase di spe-rimentazione: mira a spezzare le catene dei polimeri e otte-nere i monomeri di partenza.

APPLICAZIONIIl riciclaggio si presta partico-larmente alle materie plastiche degli imballaggi. I

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• con il PE riciclato: contenitori per detergenti, tappi, film per i sacchi della spazzatura, pellicole per imballaggi, casalinghi.

Nel caso di trattamento di diversi tipi di plastica insieme, si ottiene plastica riciclata eterogenea, impiegata ad esempio per produzione di panchine, parchi giochi, recinzioni, arredi per la città, cartello-nistica stradale.

NEL CASO DI TRATTAMENTO DI DIVERSI TIPI DI PLASTI-CA INSIEME, SI OTTIENE PLASTICA RICICLATA ETEROGE-

NEA, IMPIEGATA AD ESEMPIO PER PRODUZIONE DI PANCHINE, PARCHI GIOCHI, RECINZIONI, ARREDI PER

LA CITTÀ, CARTELLONISTICA STRADALE

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Sughero

impermeabile ai liquidi, protegge gli ambienti dal caldo e dal freddo, in grado di assorbire le vibrazioni e durevole nel tempo. In campo enologico queste caratteristiche rendono il sughero ideale per la chiusura delle bottiglie di vino.

È inoltre rinnovabile, biodegradabile e riciclabile infi-nite volte.

PROCESSO DI RICICLOIl riciclo di questo materiale naturale, specialmente dei tappi in sughero, è di recente attuazione in Italia ed è legato principalmente al mondo del volontariato e delle associazioni ambientaliste.

RICAVATO DALLA CORTECCIA DELLA QUERCUS SUBER, IL SUGHERO È UN MATERIALE ISOLANTE PER ECCELLENZA

INTRODUZIONERicavato dalla corteccia della Quercus Suber, il sughero è un materiale isolante per eccellenza, usato già dagli antichi fenici per sigillare i recipienti per vino e bevande, unguenti e profumi, e anche come recipienti per servire le pietanze ai commensali.

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PROPRIETÀLa sua peculiarità risiede pro-prio nel fatto che è stato appositamente creato dalla natura per proteggere il tronco della pianta da caldo, fuoco, freddo e gelo.Grazie alla sua particolare struttura cellulare, il sughero è leggero, elastico, comprimi-bile, resistente al fuoco,

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I primi numeri sulle quantità raccolte sono incorag-gianti e si stanno mostrando molto utili per:- sostenere la produzione del tappo di sughero;- salvaguardare le sugherete italiane e mediter-ranee, importanti habitat ecologici per la biodiversi-tà,- dare nuovi impulsi alla filiera di produzione del sughero, slegandola dal singolo prodotto del tappo per l'imbottigliamento dei vini, ma proponendo nuovi impieghi quali l'edilizia sostenibile (isolamento termo acustico), il design (vestiti e accessori, complementi di arredo), la bonifica ambientale e il rivestimento interno di barche e automobili;- aiutare progetti di utilità sociale ed ambientale

OLTRE AI TAPPI, CHE COSTITUISCONO IL 70% DELLA PRODUZIONE DELL'INTERO COMPARTO, IL SUGHERO È UTILIZZATO IN BIOEDILIZIA COME ISOLANTE TERMICO

ED ACUSTICO

APPLICAZIONIOltre ai tappi, che costituiscono il 70% della produzione dell'intero comparto, il sughero è utilizzato in bioedilizia come isolante termico ed acustico sotto forma di pannelli, nell'abbi-gliamento e nel setto-re calzaturiero, nell'oggettistica e nell'arredamento.

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INTRODUZIONEDi antichissimo impiego, i materiali tessili sono ancora oggi caratterizzati da tratta-menti e lavorazioni di stampo tradizionale. Nonostante ciò, lo sviluppo di nuove tecnologie e i progressi della chimica hanno apporta-to nel tempo una serie di importanti cambiamenti.

Materiali tessili

PROCESSO DI RICICLOPer riciclaggio di prodotti tessili si intende il metodo di riutilizzo o riciclaggio di:

◊ indumenti usati (post-consumer)

◊ materiale fibroso, filati, tessuti e scarti di materia-le tessile (pre-consumer).

Se il riciclo Post-Consumer è, da una parte, un’operazione già largamente diffusa (riutilizzo, donazioni ad associazioni benefiche, ecc.), il riciclo Pre-Consumer è, invece, un’operazione più comples-sa e, purtroppo, ancora poco diffusa.

I MATERIALI TESSILI SONO ANCORA OGGI CARATTERIZZA-TI DA TRATTAMENTI E LAVORAZIONI DI STAMPO TRADI-

ZIONALE. SI DISTINGUONO LE FIBRE NATURALI E LE FIBRE SINTETICHE

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Attualmente infatti, appar-tengono a questa categoria una grande quantità di mate-rie, che comprendono fibre naturali (lana, cotone, seta, lino, canapa, cashmere, ...), fibre artificiali (viscosa, ace-tato, ...) e fibre sintetiche (materiali plastici come polie-stere, nylon, acrilico, ...).

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Come erroneamente si può pensare, l’utilizzo di tes-suti realizzati con materia prima riciclata, non è sino-nimo di bassa qualità, anzi!

Se la materia prima riciclata è di elevata qualità, si otterranno, di conseguenza, filati e tessuti con pro-prietà analoghe o, superiori, ai tradizionali tessuti comunemente utilizzati per confezionare i beni più disparati: scarpe, borse, capi d’abbigliamento, arre-damento, ecc.

In questo caso, possiamo parlare di “Upcycling“:il processo di riutilizzo di rifiuti/scarti, attraverso il quale si ottengono beni aventi qualità caratteristiche superiori, rispetto agli stessi beni realizzati con

IL RICICLAGGIO DI PRODOTTI TESSILI SI INTENDE IL METODO DI RIUTILIZZO O RICICLAGGIO DI: INDUMENTI

USATI (POST-CONSUMER)MATERIALE FIBROSO, FILATI, TESSUTI E SCARTI DI

MATERIALE TESSILE (PRE-CONSUMER)

materia prima tradi-zionale ad uso edile.

Nel caso opposto, invece, si parla di “Downcycling“:il processo di riutiliz-zo di rifiuti/scarti, attraverso il quale si ottengono beni aventi qualità e caratteristi-che inferiori, rispet-to agli stessi beni realizzati con materia prima tradizionale.

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usi agricoli) e tessuti non tessuti, come ovatte e feltri.

I MATERIALI TESSILI RICICLATI TROVANO IMPIEGO IN MOLTISSIMI SETTORI: PRODUZIONE DI ARTICOLI PER LA

PULIZIA, REALIZZAZIONE DI MOQUETTE E TAPPETI, IMBOTTITURA DI MOBILI E MATERASSI O PER LA REALIZ-

ZAZIONE DI PANNELLI ISOLANTI AD USO EDILE

APPLICAZIONII materiali tessili riciclati trovano impiego in moltissimi settori: ad esempio, vengono utilizzati per la produ-zione di articoli per la pulizia, per la realizzazione di moquette e tappeti, oppure come imbottitura di mobili e materassi o per la realizzazio-ne di pannelli isolanti ad uso edile.

Dalle fibre rigenerate vengono poi realizzati una serie di semilavorati, come filati per tessitura o maglieria, tessuti per abbigliamento o per impie-ghi tecnici e industriali (geotessili e tessuti per arredamento, calzature o per

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Vetrocolorato.

A temperatura ambiente è durissimo (ha durezza 5-6 nella scala Mohs) e fragile, non è poroso, di forte carat-teristica lucentezza, rifrange in modo notevole i raggi lumi-nosi, dilata solo leggermente al calore, di cui è un cattivo conduttore; non si scioglie nell'acqua e negli acidi, anche se concentrati, eccettuato l'acido fluoridrico, pur

cedendo loro, in minima misura, e maggiormente a caldo, ioni modificatori dalla propria superficie. Si scioglie invece nelle soluzioni basiche. Non brucia, non si lascia calcinare; sotto l'azione di forte calore passa attraverso vari stati di viscosità all'incandescenza bianca è fluido, alla rossa è molle e pastoso. E' in quest'ultimo stato di viscosità che il vetro può essere modellato.

Il vetro è composto da una miscela omogenea di ossidi in proporzioni variabili, distinti in formatori e modificatori del reticolo vetroso. I principali formatori di reticolo (per questo detti anche vetrificanti) sono la silice (SiO2) e l'anidride borica (B2O3), ma nume-

IL VETRO È UN MATERIALE SOLIDO AMORFO FORMATOSI PER PROGRESSIVA SOLIDIFICAZIONE DI UN LIQUIDO

VISCOSO, OTTENUTO PER FUSIONE DI MINERALI CRISTAL-LINI

INTRODUZIONEIl vetro è un materiale solido amorfo formatosi per progres-siva solidificazione di un liqui-do viscoso, ottenuto per fusio-ne di minerali cristallini.Secondo la sua composizione e la sua storia termica, il vetro può essere trasparente, traslu-cido o opaco, incolore o

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rosi altri ossidi tri o tetravalenti (di fosforo, ger-manio, ecc.) hanno queste caratteristiche.I modificatori si distinguono in fondenti (ossidi alcalini, principalmente di sodio e potassio) e sta-bilizzanti (ossidi alcalino-terrosi di calcio, magne-sio, bario, ..).

APPLICAZIONIPer ottimizzare il processo di riciclo del vetro la raccolta differenziata dovrebbe avvenire per colore. Dividere in questo modo il vetro accresce la produttività del processo di riciclo. Da vetri di diverse tonalità, infatti, è possibile fabbricare nuovi contenitori in vetro colorato mentre per rea-lizzare nuovo vetro ‘incolore' è necessario utilizza-

PER OTTIMIZZARE IL PROCESSO DI RICICLO DEL VETRO LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DOVREBBE AVVENIRE PER

COLORE

re esclusivamente vetro incolore. Succes-sivamente alla fase di raccolta, il vetro è sot-toposto ad operazioni di cernita meccanica e manuale per eliminare il più possibile le conta-minazioni da materiale estraneo. La frazione vetrosa così ottenuta viene definita "rottame di vetro pronto al forno" e deve rispetta-re specifiche merceolo-giche minime.

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In particolare, nella fabbricazione di contenitori di colore verde più dell'80% della misce-la vetrificabile è sostituita dal rottame di vetro.

Recuperare e riciclare il vetro vuol dire ridurre in modo consistente il consumo delle materie prime con evidenti risparmi di risorse naturali ed ambientali.

Utilizzando 100 Kg di rottame di vetro si ricavano 100 Kg di prodotto nuovo mentre occorrono 120 Kg di ma-terie prime vergini per ottenere 100 Kg di prodotto nuovo.

Il risparmio energetico è quantificabile in una riduzio-ne del 2,5% del combustibile impiegato se viene

UTILIZZANDO 100 KG DI ROTTAME DI VETRO SI RICAVANO 100 KG DI PRODOTTO NUOVO MENTRE OCCORRONO 120

KG DI MATERIE PRIME VERGINI PER OTTENERE 100 KG DI PRODOTTO NUOVO

A questo punto i frammenti di vetro possono essere miscelati con le altre materie prime per diventare quella massa vetrosa fusa che, tramite soffiatura ed appositi stampi, verrà trasformata in nuovi contenito-

ri. Dallo stampo finitore le botti-glie passano nel forno di ricot-tura, per essere poi sottoposte ad un attento controllo quali-tativo prima del confeziona-mento.

Allo stato attuale, un conteni-tore su due viene fabbricato a partire da rottame di vetro

proveniente dalla raccolta differenziata nazionale.

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utilizzato il 10% di rottame di vetro mentre l'im-piego dell'80% di rottame nella miscela vetrosa comporta un'economia energetica pari al 20%.

APPLICAZIONILe applicazioni del vetro riciclato spaziano dai semplici contenitori per alimenti, bevande, farma-ci e cosmetici, agli oggetti d'arte, arredo e design più insoliti e bizzarri, fino ad arrivare a strutture e componenti di una vasta gamma di settori specia-lizzati.

LE APPLICAZIONI DEL VETRO RICICLATO SPAZIANO DAI SEMPLICI CONTENITORI PER ALIMENTI, BEVANDE,

FARMACI E COSMETICI, AGLI OGGETTI D'ARTE, ARREDO E DESIGN PIÙ INSOLITI E BIZZARRI, FINO AD ARRIVARE A STRUTTURE E COMPONENTI DI UNA VASTA GAMMA DI

SETTORI SPECIALIZZATI

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BambùCARATTERISTICHEIl bambù comprende oltre 68 generi e circa 1000 specie. È un pianta sempreverde e molto vigorosa. Può essere alta pochi centi-metri fino a raggiungere notevoli dimensioni, anche 40 m di altezza e 30 cm di dia-metro (può crescere fino ad 1 m al giorno). Il fusto ha nodi cilindrici molto evidenti che lo caratte-rizzano, dai quali si

sviluppano foglie sottili dal colore verde intenso. Si compone di fibre di cellulosa inserita in una matrice di lignina.

IMPIEGHIRecipienti, legname da costruzione, stuoie, bastoni, ombrelli, mobili: questi e molti altri gli usi e le appli-cazioni del bambù.

Inoltre, grazie alla sua notevole resistenza, il bambù è ideale come materiale da costruzione. Ad esempio, il parquet è molto ricercato anche per la sua bellezza.Alcune specie infine vengono utilizzate a scopo orna-mentale ed altre a scopo alimentare.

IL BAMBÙ VIENE IMPIEGATO COME RECIPIENTI, LEGNAME DA COSTRUZIONE, STUOIE, BASTONI, OMBRELLI, MOBILI: QUESTI E MOLTI ALTRI GLI USI E LE APPLICAZIONI DEL

BAMBÙ.INOLTRE, GRAZIE ALLA SUA NOTEVOLE RESISTENZA, IL BAMBÙ È IDEALE COME MATERIALE DA COSTRUZIONE

INTRODUZIONEIl bambù si ricava dalle piante appartenenti alla famiglia delle Poaceae e alla sottofamiglia delle Bambusoideae. È la pianta legnosa che cresce più rapidamente al mondo.

Materiali naturali

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Canapa

Per migliorarne la resistenza al fuoco, le fibre posso-no essere impregnate con soda o sali di boro. Inoltre, per la realizzazione di pannelli isolanti, le fibre ven-gono anche termofissate con fibre di poliestere.

IMPIEGHILa fibra di canapa viene utilizzata sottoforma di pan-nelli come isolante termoacustico di intercapedini, pareti, coperture, controsoffitti o sottopavimenti. Viene inoltre impiegata per la produzione di funi e in ambito marino e tessile.

LA FIBRA DI CANAPA VIENE UTILIZZATA SOTTOFORMA DI PANNELLI COME ISOLANTE TERMOACUSTICO DI INTERCA-PEDINI, PARETI, COPERTURE, CONTROSOFFITTI O SOTTO-PAVIMENTI. VIENE INOLTRE IMPIEGATA PER LA PRODU-

ZIONE DI FUNI E IN AMBITO MARINO E TESSILE

INTRODUZIONELa fibra di canapa si ricava dal floema dei fusti delle piante di Cannabis Sativa.

CARATTERISTICHELa fibra di canapa ha ottime proprietà termoacustiche.È inoltre altamente traspiran-te ed igroscopica ed è resi-stente alla muffa e agli attac-chi di insetti e roditori.

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PRODUZIONEDalla pianta si ricavano la stoppa, la fibra tessile, e il canapulo, i residui legnosi.Al fine di eliminare il canapu-lo, gli steli vengono messi a macerare in acqua, così da ottenere le fibre grezze, cheverranno poi ammassate in balle.

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CoccoCARATTERISTICHELa fibra di cocco ha buone proprietà di isolamento termico e acustico.È inoltre permeabile al vapore, ha una buona resi-stenza al fuoco, non teme l'umidità ed è inattaccabile da muffe, parassiti e roditori.

PRODUZIONELe fibre di cocco si ricavano dalla parte fibrosa che si trova tra la buccia e il guscio esterno della noce del cocco, il mesocarpo, facendole macerare per un lungo periodo (fino a 10 mesi) in acqua.

CLASSIFICAZIONECoir marrone: viene raccolto dal cocco maturo.

IMPIEGHIDalle fibre del cocco, caratterizzate da elevata resi-stenza e robustezza, si ricavano tappeti, stuoie e cor-dami.

DALLE FIBRE DEL COCCO, CARATTERIZZATE DA ELEVATA RESISTENZA E ROBUSTEZZA, SI RICAVANO TAPPETI,

STUOIE E CORDAMI

INTRODUZIONELa fibra di cocco, o fibra coir, si ricava dalla palma Cocos Nuci-fera, tipica dei paesi caldi, appartenente alla famiglia delle Arecaceae, sottofamiglia delle Cocoideae.

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Cotone

dalla maturazione delle capsule, quando cioè si aprono e mostrano la soffice bambagia all'interno, e può essere fatta a mano (per le fibre di alto pregio) o meccanicamente.

CLASSIFICAZIONELint: fibre lunghe -Linter: fibre corte

IMPIEGHILe fibre lunghe di cotone vengono ampiamente utiliz-zate sia nel campo dell'abbigliamento che in quello dell'arredamento.I cotoni di più scarsa qualità, invece, vengono impie-gati per le imbottiture e nell'industria della carta.Infine, trova anche impiego nel settore sanitario, grazie al suo elevato potere assorbente.

LE FIBRE LUNGHE DI COTONE VENGONO AMPIAMENTE UTILIZZATE SIA NEL CAMPO DELL'ABBIGLIAMENTO CHE IN

QUELLO DELL'ARREDAMENTO.INFINE, TROVA ANCHE IMPIEGO NEL SETTORE SANITARIO,

GRAZIE AL SUO ELEVATO POTERE ASSORBENTE.

INTRODUZIONELa fibra di cotone si ricava dalla bambagia (materia sof-fice e pelosa, spesso cascame della filatura) che avvolge i semi delle piante del genere Gossypium della famiglia delle Malvacee.

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CARATTERISTICHELa fibra del cotone è costitui-ta da cellulosa (95% circa) ed il valore del cotone cresce in base alla lunghezza delle fibre (da 1 a 6 centimetri).

PRODUZIONELa raccolta del cotone si compie entro 7-10 giorni

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JutaPRODUZIONELe fibre di juta si ricavano dai lunghi steli della piantaAl fine di eliminare le parti organiche, gli steli vengono messi a macerare in acqua.Questo procedimento porta alla separazione tra fibre e corteccia.Le fibre così ottenute vengo-no quindi lavate, asciugate, battute ed ammassate in balle.

IMPIEGHILa juta trova moltissime applicazioni come materiale grezzo. Per la sua alta traspirabilità, è molto adatta nell'imballaggio di beni agricoli.

Inoltre può essere usata per la produzione di filati, tessuti, reti e sacchi.

Infine, i feltri vengono impiegati per l'isolamento acustico dei rumori da calpestio.

LA JUTA TROVA MOLTISSIME APPLICAZIONI COME MATE-RIALE GREZZO. PER LA SUA ALTA TRASPIRABILITÀ, È

MOLTO ADATTA NELL'IMBALLAGGIO DI BENI AGRICOLI.

INTRODUZIONELa fibra di juta si ricava dal fusto delle piante del genere Corchorus, appartenente alla famiglia delle Malvaceae.

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Kenaf

PRODUZIONE Il processo di produzione della fibra di kenaf consiste nel lasciar seccare le piante in campo Successiva-mente gli steli, ormai privi di linfa, vengono tagliati, raccolti e lavorati in macchine, al fine di separare la parte fibrosa dal kenapulo e dalla polvere.

IMPIEGHII pannelli semirigidi in fibra di kenaf vengono utilizza-ti per l'isolamento termoacustico di intercapedini, controsoffiti e solai, mentre quelli flessibili trovano applicazione nei sottopavimenti per l'abbattimento del rumore di calpestio.

I PANNELLI SEMIRIGIDI IN FIBRA DI KENAF VENGONO UTILIZZATI PER L'ISOLAMENTO TERMOACUSTICO DI INTERCAPEDINI, CONTROSOFFITI E SOLAI, MENTRE

QUELLI FLESSIBILI TROVANO APPLICAZIONE NEI SOTTO-PAVIMENTI PER L'ABBATTIMENTO DEL RUMORE DI CALPE-

STIO

INTRODUZIONELa fibra di kenaf si ricava dalle piante del genere Hibiscus Cannabinus, appartenente alla famiglia delle Malvaceae.

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CARATTERISTICHELa fibra di kenaf è altamente traspirante e igroscopica. Ha inoltre ottime proprietà termoacustiche e non contie-ne sostanze tossiche.La fibra di kenaf è riciclabile, riutilizzabile e compostabile, se non sono presenti compo-nenti sintetici.

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LanaCARATTERISTICHELa lana di pecora è caratteriz-zata da eccellenti proprietà di isolamento termoacustico. È traspirante, altamente igro-scopica, autoestinguente e non emette sostanze tossi-che. È inoltre riciclabile e compostabile.

PRODUZIONE La lana di pecora si ottiene attraverso l'operazione di tosatura, cioè taglio, annuale

del pelo delle pecore.

CLASSIFICAZIONE◊ Lana vergine: lana ottenuta dalle operazioni di tosatura della pecora◊ Lana di concia: lana recuperata dopo la macel-lazione della pecora stessa◊ Lana rigenerata: lana ricavata dagli scarti di produzione

IMPIEGHI La lana è usata tipicamente per il vestiario, ed ha soprattutto sbocchi sul mercato dei tessuti per arre-damento e per le imbottiture.

LA LANA È USATA TIPICAMENTE PER IL VESTIARIO, ED HA SOPRATTUTTO SBOCCHI SUL MERCATO DEI TESSUTI PER

ARREDAMENTO E PER LE IMBOTTITURE.

INTRODUZIONELa lana è una fibra tessile naturale che si ottiene dal pelo di pecore, conigli, cammelli e alcuni tipi di capre e lama.

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Lino

CLASSIFICAZIONE◊ Lini fini: vengono utilizzati per la produzione di tele pregiate, caratterizzate da filati sottili◊ Lini mezzani: vengono utilizzati per la produ-zione di tele comuni◊ Lini grossi: vengono utilizzati per la produzione di tele ordinarie

IMPIEGHI I tessuti di lino vengono utilizzati per la produzione di biancheria per la casa (tovaglie, lenzuola, asciuga-mani) e per l'abbigliamento, principalmente estivo, sia maschile che femminile.

I TESSUTI DI LINO VENGONO UTILIZZATI PER LA PRODU-ZIONE DI BIANCHERIA PER LA CASA (TOVAGLIE, LENZUO-LA, ASCIUGAMANI) E PER L'ABBIGLIAMENTO, PRINCIPAL-

MENTE ESTIVO, SIA MASCHILE CHE FEMMINILE.

INTRODUZIONELa fibra di lino si ricava dal floema delle piante del genere Linum Usitatissimum, apparte-nente alla famiglia delle Lina-ceae.

CARATTERISTICHELa fibra di lino è composta per il 70% da cellulosa, è altamen-te traspirante e igroscopica,

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ma gualcibile e poco allunga-bile.

PRODUZIONE Le fibre del lino sono ricavate dal tiglio, la parte interna della corteccia.

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Altre �bre naturaliDi seguito, alcune tra le prin-cipali, nuovi ed originali fibre naturali:

La seta è una fibra proteica di origine animale, utilizzata per realizzare principalmente tessuti. La principale caratte-ristica è la lunghezza del fila-mento: può arrivare facil-mente ai 700-800 metri, ren-dendola la fibra animale più lunga.

Le fibre di banana si ricavano dalla parte interna del fusto del banano. Abili mani separano i diversi strati del tronco formando strisce di fibra che vengono poi lavate in acqua clorata e seccate al sole, pronte per essere lavorate. La fibra utilizzata per i capi d'abbi-gliamento si ricava dalla parte più interna del fusto, mentre quella più esterna viene utilizzata per realiz-zare mobilio e corde nautiche grazie alla sua partico-lare resistenza all'umidità.

Le fibre dell'ortica, invece, si utilizzano per la produ-zione di filati sottili e flessibili che risultano anche forti e tenaci. La fibra di ortica è morbida, traspirante come il lino, brillante come la seta. È inoltre biode-gradabile al 100%.

L'UTILIZZO DELLE FIBRE NATURALI STA AUMENTANDO IN TUTTI I SETTORI. CON ESSE, INFATTI, SI POSSONO REA-

LIZZARE MOLTE TIPOLOGIE DI PRODOTTI

ALTROAttualmente, l'utilizzo delle fibre naturali sta aumentando in tutti i settori. Con esse, infatti, si possono realizzare molte tipologie di prodotti: vestiti e stoffe, rivestimenti per pavimenti, materiali isolanti, imbottiture di sedili, parti di carrozzeria, ecc...

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Ecodesigner

LE 6 “R” DELL’ECODESIGNERRipensamento del prodotto - Progettare prodotti con maggiore efficienza eco-prodotti

“Replace” - Sostituire le sostanze e i materiali peri-colosi

Riduzione - Ridurre consumo di materiali ed ener-gia, produrre meno imballaggi e rifiuti

Riutilizzo - Il rifiuto diventa un prodotto usato per lo stesso scopo o per scopi diversi

Riciclaggio - Incentivare il riciclo di materiali (plastica, vetro, carta, alluminio)

L'ECODESIGN O ECO-PROGETTAZIONE È LA CONSIDERA-ZIONE DEI FATTORI AMBIENTALI NELLA PROGETTAZIONE E

NELLO SVILUPPO DI PRODOTTI E SERVIZI

DEFINIZIONEL'ecodesign o eco-progettazione è la considera-zione dei fattori ambientali nella progettazione e nello sviluppo di prodotti e servizi.

I VANTAGGIL’idea di base dell’Ecodesign è la riduzione degli impatti am-bientali dell’intero ciclo di vita

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del prodotto grazie al miglio-ramento delle attività di pro-gettazione al fine di:1. Proteggere l’ambiente;2. Ottenere benefici eco-nomici;3. Adempiere agli obbli-ghi normativi.

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Recupero - Di materiali, energia e compost

BENEFICI ECONOMICI Attraverso l’Ecodesign è possibile ottenere risparmi sui costi grazie a:

◊ Processi di produzione ottimizzati◊ Prodotti con meno materiali, meno trasporti, meno sostanze tossiche potenziali◊ Imballaggi con pesi e volumi ridotti ‐ logistica ottimizzata◊ Meno sostanze dannose per l’ambiente ‐ risparmi sullo smaltimento

◊ Minor tempo di smontaggio (Design for Disassembly) e minor costo di assem-blaggio◊ Uso di materia-le riciclato

ATTRAVERSO L’ECODESIGN È POSSIBILE OTTENERE RISPARMI SUI COSTI

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COMPONENTI DI PRODOTTO

1. Impiegare materiali e/o sostanze non tossi-che2. Minimizzare l'uso di materie prime ad alta intensità energetica3. Minimizzare l'uso di materie prime non rinno-vabili 4. Aumentare l'impiego di materiali riciclati 5. Aumentare la riciclabilità del prodotto e com-ponenti

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!"#$%#&'(&!)(!&*+,

)&"('-&$STRATEGIE DIECODESIGNER

A LIVELLO DICOMPONENTIDI PRODOTTO

A LIVELLO DISTRUTTURA

DI PRODOTTO

A LIVELLO DISISTEMA

DI PRODOTTO

COMPONENTI DI PRODOTTO

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Consigli per favorire la riciclabilità:

◊ utilizzare nello stesso prodotto pochi materiali diversi◊ limitare l'uso di materiali compositi (difficilmente separabili)◊ impiegare materiali per i quali esiste un mer-cato del riciclato◊ progettare il bene in modo che le sue parti siano facilmente e rapidamente disassemblabili

Migliorare i processi produttivi: 1. Riduzione del numero delle fasi di produzione2. Riduzione dei rifiuti di produzione 3. Optare per processi di produzione puliti

Per esempio:

• uso efficiente di acqua ed energia,• basso consumo di energia• ridotta produ-zione di rifiuti,• uso di energia rinnovabile, • r i c i c l a g g i o diretto dei rifiuti pro-dotti,• evitare di cam-biare le proprietà qualitative dei mate-riali in modo tale che

STRUTTURA DI PRODOTTO

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• TRASPORTI− Massimizzare il quantitativo di prodotto trasportato - Per esempio si può trasportare il prodot-to prima che venga assemblato o stoccato per ridurre lo spazio occupato.− Ridurre il peso del prodotto e dell'imballaggio - La riduzione è utile per ridurre il consumo energetico (specialmente combustibili fossili) durante il traspor-to.

Un esempio:• ETICHETTA ENERGETICA –›• ECOLABEL

LA FASE DISTRIBUZIONE DEI PRODOTTI COMPRENDE: IMBALLAGGIO E TRASPORTO

diventino difficilmente riciclabile.

La fase distribuzione dei prodotti comprende:

• IMBALLAGGIO− evitare l'uso di imbal-laggi tutte le volte che è possi-bile,− progettare imballaggi riutilizzabili− prodotti facilmente trasportabili− ridurre il quantitativo di materiale usato− prevedere nuove fun-zioni per l'imballaggio.

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Per la lavastoviglie...È in grado di determinare elettronicamente la quanti-tà d'acqua necessaria a seconda delle stoviglie e del loro grado di sporco. Attraverso sensori “intelligenti”, è la stessa lavastoviglie a riscaldare l'acqua in tempi più o meno brevi influenzando così i consumi dicorrente e di durata.

SISTEMA DI PRODOTTO

Cos’è la FUNZIONE di un PRODOTTO?La funzione dell’asciugare le mani potrebbe essere svolta da un asciugamano, da salviette usa e getta o da un asciugatore elettrico.

SISTEMA DI PRODOTTO

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− I beni di consumo esauriscono la loro vita eco-nomica in un singolo atto di utilizzo.

Problema dei prodotti “usa e getta”=

frequente sostituzione dei beni –› (più vendite, ma anche più impatti!)

Alcune strategie “vincenti”:

1. aumento della durata e dell'affidabilità del bene=

prodotto di qualità• promuovere il riuso del prodotto• cercare di eliminare i punti deboli del prodotto

VITA ECONOMICA DI UN PRODOTTO E PRODOTTO DI QUALITÀ

Strategie per il migliorare il “sistema prodotto”da un punto di vista ambientale:

1. ottimizzazione della vita economica2. ottimizzazione del fine vita3. sviluppo di un nuovo concetto di prodotto

VITA ECONOMICA=

Tempo che va dal momento in cui il prodotto viene acquista-to al momento in cui esce dal sistema economico (non è più in grado di soddisfare i bisogni di alcun consumatore)

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• buona resistenza dei materiali all'uso continuo

2. facilità di manutenzione e riparazione• Prodotti facilmente smontabili• Fornire al consumatore i pezzi di ricambio

3. facilità di upgrading tecnico dei prodotti • sostituzione delle componenti obsolete (progettazione modulare)

La progettazione modulare è una tecnica utile per sviluppare prodotti complessi utilizzando compo-nenti facilmente individuabili e separabili.

FINE VITA=

FAVORIRE IL RIUSO E IL RICI-CLO DEL PRODOT-TOUn bene giunto al termine della propria vita economica e avviato allo smalti-mento è solitamente ancora caratterizzato da un certo contenuto di materiali utili ed energia che spesso non viene adeguata-mente valorizzato.

PROGETTAZIONE MODULARE E FINE VITA DI UN PRODOTTO

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SMATERIALIZZAZIONE

• Ridurre il quantitativo di risorse materiali usate nel prodottoEsempio: i servizi di riparazione “on line” del software evitano i viaggi Problema di cambiamento nel comportamento e nelle abitudini degli utenti. (<impatti) di chi fornisce il sup-porto tecnico

• Passare da prodotti a serviziEsempio: invece di una lavatrice per casa –› la lavan-deria di vicinato (1 ogni 10-20 persone).

NUOVO CONCETTO DI PRODOTTO E SMATERIALIZZAZIONE

Strategie / criteri di eco-progettazione per faci-litare il riuso e riciclo:

1. usare materiali riciclabili o biodegradabiliEs. alluminio secondario2. riduzione della quantità e della diversità dei materiali3. aumentare la riciclabilità del prodotto e delle sue com-ponenti4. rendere più facile il disassemblaggio del bene

Nuovo concetto di prodottoRipensare il nostro prodotto in modo che sia maggiormente compatibile con l'ambiente.

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USO CONDIVISO DI BENIEsempi: Noleggio di macchine, computer, strumenti fai da te, mobili ecc.

PRODOTTI MULTIFUNZIONEProdotti che racchiudono in sè più funzioni (es. stam-pante + copiatrice + fax + scanner a colori –› più com-pattezza e minor spreco di materiali.

Eco-designer: un percorso che coinvolge tutti ….

1. I produttori I produttori fabbricano i loro prodot-ti usando meno materiali, acqua, energia e producen-do meno rifiuti da gestire, in questo modo i costi di produzione sono ridotti.

2. I consumatori I consumatori compra-no prodotti più sicuri e duraturi, che neces-sitano di minore ener-gia e beni di consumo per funzionare e al bisogno possono essere facilmente riparabili.

3. La società La società ne beneficia poiché incrementa le disponibilità future di risorse per altri pro-

USO CONDIVISO DEI BENI E PRODOTTI MULTIFUNZIONE

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ECO-DESIGNER: UN PERCORSO CHE COINVOLGE TUTTI

dotti o servizi e perchè previene eventuali danni am-bientali, quindi risparmia su alcuni costi di trattamen-to e i risanamento.

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ConclusioniLa divulgazione di una cultura del riuso quale strumento eticamente corretto. Distogliere dal normale ciclo dei rifiuti una vasta quantità di materiali e oggetti, ritenuti inutili, donare loro nuova vita mettendoli a disposizione sia delle persone in condizione di disagio economico sia di chiunque voglia avere uno sguardo attento all’ambiente.

Le due realtà operano in stretto collegamento fra loro e si spendono per favorire la creazione di unlegame fra i cittadini/studenti e il loro territorio e per promuovere la cultura della sostenibilità.La promozione di una cultura che mira allo sviluppo sostenibile, fondato su un impiego razionale delle risorse e un riuso del materiale già in circolo. Gli effetti irreversibili prodotti dall’azione umana attraverso l’indiscriminato sfruttamento delle risorse sono sempre più evidenti. La quantità di merci prodotte e consumate, che spesso sono importate e percorrono molti chilometri prima di arrivare a noi, produce un pesante impatto sull’ambiente. La natura merceologica dei prodotti che utilizziamo (nuove materie plastiche, fibre sint-

GLI EFFETTI IRREVERSIBILI PRODOTTI DALL’AZIONE UMANA ATTRAVERSO L’INDISCRIMINATO SFRUTTAMENTO DELLE RISORSE SONO SEMPRE PIÙ EVIDENTI. LA QUANTI-

TÀ DI MERCI PRODOTTE E CONSUMATE PRODUCE UN PESANTE IMPATTO SULL’AMBIENTE

La guida ha voluto informare e sensibilizzare gli studenti delle scuole superiori Statali della Provincia di Roma sulla neces-sità di promuovere un nuovo stile di vita maggiormente consapevole della limitatezza delle risorse e del degrado degli ambienti, evitando gli sprechi.

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tiche ecc.) e la loro sempre più breve durata fanno sì che produciamo scarti sempre più degrada-bili abbondanti e sempre meno biodegrada-bili.L’insostenibilità del nostro modello di sviluppo è evidente.E’ dunque sempre più urgente un intervento edu-cativo che, attraverso la diffusione della presente guida si intende stimolare nuovi comportamenti che devono portare alla realizzazione di percorsi di sostenibilità ambientale e culturale.Nell’ottica di un percorso educativo integrato, determinante è la collaborazione con i sistemi formali dell’apprendimento, quali le scuole e gli

ambienti domestici, per far interagire dinamica-mente lo studente con il proprio territorio, stimolando la corre-sponsabilità e educando alla cittadinanza attiva.Contribuire a realizzare un ambiente migliore e più sostenibile è possi-bile attraverso semplici azioni quotidiane a cominciare dagli spazi che quotidianamente occupiamo dalla scuola, alla casa all’ufficio.

GLI EFFETTI IRREVERSIBILI PRODOTTI DALL’AZIONE UMANA ATTRAVERSO L’INDISCRIMINATO SFRUTTAMENTO DELLE RISORSE SONO SEMPRE PIÙ EVIDENTI. LA QUANTI-

TÀ DI MERCI PRODOTTE E CONSUMATE PRODUCE UN PESANTE IMPATTO SULL’AMBIENTE

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- una caraffa, per bere l’acqua del rubinetto- un libro usato, per fare uno scambio invece di continuare ad accumularli sulla libreria- una tazza in ceramica o vetro da tenere in ufficio per bere l’acqua o il tè- una tazzina da caffè in ceramica o vetro da mettere sotto la macchinetta del caffè dell’ufficio- una borraccia da riempire al posto delle botti-gliette da mezzo litro usa-e-getta- un contenitore di plastica riutilizzabile molte volte prima di buttarlo- un tappo di sughero. Ogni anno in Italia circo-la un miliardo di tappi di sughero, che potrebbero essere riciclati al 100% e recuperati in diverse manie-re

CONTRIBUIRE A REALIZZARE UN AMBIENTE MIGLIORE E PIÙ SOSTENIBILE È POSSIBILE ATTRAVERSO SEMPLICI AZIONI QUOTIDIANE A COMINCIARE DAGLI SPAZI CHE QUOTIDIANAMENTE OCCUPIAMO DALLA SCUOLA, ALLA

CASA ALL’UFFICIO

Di seguito alcune possibili esempi per dare una vita diversa e più lunga alle cose:- un riduttore di flusso per consumare la metà dell’acqua rispetto a un comune rubinetto

- una lampadina a led per illuminare consumando meno- un fazzoletto da naso in cotone, invece di quelli usa e getta- la busta della spesa in cotone, invece di quella di pla-stica- un tovagliolo di cotone, invece di tanti tovaglioli di carta

- un bloc-notes fatto di fogli di carta riciclati, stampati da un lato

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- una torcia a ricarica manuale, per non but-tare batterie

Appare evidente, quindi, che gli attuali modelli di sviluppo economico dovranno obbligatoriamente essere orientati al principio della sostenibilità. Per far ciò, occorre un cambiamento del sistema produttivo affiancato ad un cambiamento culturale che coinvolga tutti noi consumatori attraverso scelte più consapevoli e comportamenti quotidiani più responsabili che, individualmente, non vanno a incidere sulla qualità della vita; collettivamente, determinano invece cambiamenti radicali in grado di preservare l’ambiente e ottimizzare le risorse ele materie prime a disposizione.

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RingraziamentiL’Associazione PRAGMA Servizi, Ente Proponente del presente progetto ringrazia l’Assessore alle Politiche del Personale, alla Tutela dei Consumato-ri e Lotta all’Usura, On. Serena Visintin e tutto il Suo staff.

Si ringrazia inoltre:

FEDERCONSUMATORI LAZIO

(Supporto tecnico )

(Impaginazione gra�ca e stampa)

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Guida realizzata su carta certificata FSC

FSC* C 102331

a cura di: Giovanni Fata e Valentina Intoppa

Associazione PRAGMA Servizi

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