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PROTOCOLLO D’INTESA TRA MiBAC SABAP AB Agenzia del Demanio Regione Abruzzo Provincia di Pescara Ente Parco Nazionale della Majella ANCI Abruzzo finalizzato all’avvio di iniziative di valorizzazione del patrimonio minerario dismesso e degli opifici industriali connessi nei Comuni di Abbateggio (PE), Bolognano (PE), Caramanico(PE), Lettomanoppello (PE), Manoppello (PE), Roccamorice (PE), San Valentino in Abruzzo Citeriore (PE), Scafa (PE), Serramonacesca (PE), Tocco da Casauria (PE) e Turrivalignani (PE) Pescara, 30 agosto 2018

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PROTOCOLLO D’INTESA

TRA

MiBAC – SABAP AB

Agenzia del Demanio

Regione Abruzzo

Provincia di Pescara

Ente Parco Nazionale della Majella

ANCI Abruzzo

finalizzato all’avvio di iniziative di valorizzazione del patrimonio minerario dismesso e

degli opifici industriali connessi nei Comuni di Abbateggio (PE), Bolognano (PE),

Caramanico(PE), Lettomanoppello (PE), Manoppello (PE), Roccamorice (PE), San

Valentino in Abruzzo Citeriore (PE), Scafa (PE), Serramonacesca (PE), Tocco da

Casauria (PE) e Turrivalignani (PE)

Pescara, 30 agosto 2018

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PREMESSO CHE

il patrimonio immobiliare del settore pubblico, centrale e territoriale, rappresenta un valore

sociale ed economico di fondamentale importanza per il Paese che, attraverso l’avvio di

concrete iniziative di valorizzazione o riqualificazione, può costituire un fattore di crescita

per l’economia;

le operazioni di valorizzazione dei patrimoni pubblici integrati possono costituire, nell’ambito

del contesto economico e sociale di riferimento, elemento di stimolo ed attrazione di

interventi di sviluppo sostenibile locale, nonché per incrementare le dotazioni di servizi

pubblici locali e di quelle relative all’abitare;

tali risorse possono essere impiegate al meglio se adeguatamente supportate da modelli,

informazioni e competenze mirate a promuovere iniziative finalizzate alla massimizzazione

degli effetti che le stesse possono avere sullo sviluppo dei territori;

lo sviluppo dei territori può assumere carattere durevole se radicato nei luoghi, partecipato

anche dai soggetti attivi nei contesti, in grado di creare aggregazione e reti di economie,

aperto al dialogo con le comunità e può essere perseguito attraverso la promozione e la

messa a sistema dell'imprenditorialità turistica adeguatamente sostenuta da infrastrutture

capillari al servizio degli utenti e dei luoghi, con azioni congiunte mirate alla valorizzazione

del paesaggio e del patrimonio storico-artistico della Nazione;

nell’ambito dell’attuale indirizzo politico-amministrativo, il perseguimento di tali finalità

costituisce obiettivo prioritario per il rilancio economico del Paese, da favorire, altresì,

attraverso l’applicazione della disciplina normativa di cui al Decreto Legge 31 maggio 2014,

n. 83, conv. in Legge 29 luglio 2014, n. 106 (cd. D.L. “Turismo”);

il MiBAC provvede, secondo quanto previsto D.Lgs. n. 368/1998, dal D.Lgs. n. 42/2004 e dal

DPCM n. 171 /2014 alla tutela, gestione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici e

alla promozione delle attività culturali e, nell'esercizio di tali funzioni, favorisce la

cooperazione con gli Enti Territoriali, con le Amministrazioni Pubbliche, con i privati e con le

organizzazioni di volontariato e opera per la massima fruizione dei beni culturali e ambientali

e per la più ampia promozione delle attività culturali, garantendone il pluralismo e

l'equilibrato sviluppo in relazione alle diverse aree territoriali e ai diversi settori;

il MiBAC, nel perseguimento delle finalità di cui al D.L. n. 83/2014, conv. in L. n. 106/2014,

intende avviare e favorire iniziative di valorizzazione finalizzate allo sviluppo di nuova

occupazione e nuove attività imprenditoriali nei settori del turismo e della cultura; al rilancio

del lavoro di qualità; all’ingresso nel mercato del lavoro da parte dei giovani; alla promozione

di iniziative culturali, sociali, artistiche, artigianali ed imprenditoriali attraverso l’avvio di

progetti a rete legati al mondo della cultura, dell’associazionismo sociale e culturale, della

produzione artistico-culturale;

il MiBAC, in coerenza con le norme contenute nel D.L. n. 83/2014, promuove la diffusione

del turismo lento con particolare attenzione alle aree interne del Paese anche attraverso la

valorizzazione dei percorsi ciclo-pedonali ed equestri. In particolare, l’art. 11 D.L. n. 83/2014

attraverso gli strumenti del Piano Straordinario della Mobilità Turistica, delle conferenze dei

servizi e della concessione di beni demaniali favorisce la fruibilità del patrimonio culturale

con particolare attenzione alle destinazioni minori, la realizzazione di circuiti nazionali di

eccellenza a sostegno dell’offerta turistica e del sistema Italia. La promozione dei “percorsi”

che potranno avvalersi del patrimonio immobiliare che verrà messo a disposizione

dall’Agenzia del Demanio e da ANAS, sarà inserita tra le strategie nazionali del redigendo

Piano Nazionale per la Promozione del Turismo in Italia;

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l’Agenzia del Demanio, nell’ambito della mission istituzionale ad essa affidata, con

riferimento ai beni immobili dello Stato e di altri soggetti pubblici, provvede a: definire la loro

ottimale composizione nel tempo e tutelarne l’integrità e la corretta utilizzazione; assicurare

le conoscenze complete ed aggiornate delle loro caratteristiche fisiche e giuridiche;

garantire i più alti livelli di redditività e definire e realizzare, anche in collaborazione con gli

Enti Locali, gli interventi finalizzati alla loro valorizzazione; coordinare la programmazione

dei loro usi ed impieghi nonché degli interventi edilizi sugli stessi, monitorandone lo stato di

attuazione;

tra le molteplici azioni di sviluppo, l’Agenzia del Demanio ha avviato, in collaborazione con

Invitalia, ANCI/ FPC, MiBAC, MiSE e di altri soggetti pubblici e privati interessati, il progetto

“Valore Paese – DIMORE”, per la valorizzazione di immobili pubblici di pregio storico,

artistico e paesaggistico, localizzati in ambiti di interesse turistico, culturale e ambientale,

ponendosi come nodo di accoglienza dei flussi di domanda più sensibili alla fruizione dei

beni culturali e naturali, puntando allo sviluppo dei territori e alla promozione delle

eccellenze italiane: paesaggio, arte, storia, musica, moda, design, sport, industria creativa,

innovazione, enogastronomia;

in tale ambito si inseriscono le iniziative a rete “Valore Paese – FARI 2015” e “Fari, Torri ed

Edifici Costieri 2016”, ispirate ad un modello rispettoso del paesaggio e delle identità

territoriali e finalizzate a proporre sul mercato immobili per lo sviluppo di una forma di

turismo sostenibile, legata alla cultura dell’ambiente costiero e del mare;

più di recente è stato avviato il progetto CAMMINI e PERCORSI, promosso di concerto tra

MIBAC, MIT, ANAS S.p.A. e Agenzia del Demanio, in collaborazione con la Presidenza del

Consiglio dei Ministri, ed inquadrato nell’ambito del Piano Strategico di Sviluppo del Turismo

2017 – 2022, a supporto del Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche e del Piano

Straordinario della Mobilità Turistica;

CAMMINI e PERCORSI punta alla valorizzazione di una rete di beni di proprietà dello Stato

e di altri Enti pubblici, legata al tema del turismo lento, della scoperta di territori e

destinazioni anche minori, attraverso mobilità dolce lungo cammini storico-religiosi (Via

Francigena, Via Appia, Cammino di Francesco, Cammino di Benedetto, Regi Tratturi,

Tratturi, etc.) e percorsi ciclopedonali (VenTO, Sole, Acquedotto Pugliese, Ciclopista

Adriatica, etc.);

gli obiettivi del progetto CAMMINI e PERCORSI sono orientati al potenziamento dell’offerta

turistico-culturale e alla messa a rete di siti di interesse storico e paesaggistico presenti sul

territorio, attraverso il recupero e il riuso di edifici pubblici - riconducibili sia al patrimonio

minore sia al patrimonio culturale di pregio - che si trovano in prossimità di itinerari pedonali

e ciclabili da affidare a imprese, cooperative e associazioni, costituite in prevalenza da

soggetti fino a quaranta anni e selezionate mediante procedura ad evidenza pubblica nella

quale sia riconosciuta adeguata rilevanza sociale, culturale turistica, ambientale;

la Regione Abruzzo ritiene importante promuovere ed intraprendere un’attività di rilancio

strutturale e sviluppo del Territorio, anche attraverso l’ottimizzazione e la valorizzazione

del patrimonio immobiliare di proprietà pubblica ampiamente inteso non più utile a fini

strumentali.

la Regione Abruzzo, in collaborazione con l’Agenzia, ha avviato attraverso la sottoscrizione

dell’Accordo Istituzionale del 22 dicembre 2015 un’operazione di asset management a scala

regionale denominata “Programma Abruzzo” per la verifica di possibili sinergie per lo

sviluppo dei patrimoni immobiliari pubblici abruzzesi, come anche per la definizione di

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percorsi operativi integrati, anche innovativi, finalizzati al recupero, alla razionalizzazione ed

alla valorizzazione del beni coinvolti;

il Parco Nazionale della Majella ritiene che l’intera area protetta, e in particolare la sua

porzione settentrionale per l’esistenza del vasto distretto minerario, oggi da considerarsi

patrimonio di archeologia industriale, sia un territorio privilegiato per la realizzazione di

politiche di geoconservazione e di conservazione dell’ambiente e, più in generale, di

promozione del turismo naturalistico-ambientale con particolare riferimento al geoturismo, in

connessione con gli aspetti storico-culturali di cui la stessa area è ricca (es. eremi,

paesaggio agrario costruito), per la promozione dell’educazione ambientale e del turismo

scolastico, nonché per lo sviluppo locale attraverso corrette politiche di sostenibilità

ambientale, economica e sociale;

a partire dal 2016, il Parco Nazionale della Majella, nel cui Piano, fin dalla sua istituzione, è

stata evidenziata la necessità di tutelare come geositi le manifestazioni di idrocarburi del

proprio comprensorio e, con riferimento ad esse, sono state previste alcune azioni di

valorizzazione del patrimonio, ad iniziare dagli aspetti geologici, ha avviato, in

collaborazione con altre istituzioni interessate e, in particolare, l’Ordine dei Geologi della

Regione Abruzzo, e con l’accordo delle comunità e i portatori di interesse locali, un percorso

di candidatura per il riconoscimento dell’area protetta quale geoparco per essere inserito

nella Rete Mondiale dei geoparchi dell’UNESCO, integrando nell’elenco geositi diverse

miniere abbandonate del suo territorio e promuovendo azioni per la conoscenza di tale

ricchezza geo-culturale;

− l’ANCI ha lo scopo di valorizzare e diffondere la cultura della valorizzazione e della gestione

attiva del patrimonio immobiliare e mobiliare de proprietà dei Comuni Italiani, supportando e

collaborando con tutti i Soggetti Pubblici e privati interessati. ANCI promuove l’informazione e

la formazione degli Enti Locali sul tema della valorizzazione, sia lo sviluppo di attività da

realizzare in partnership con i comuni aderenti;

− l’ANCI Abruzzo costituisce il sistema di rappresentanza dei Comuni abruzzesi, ne promuove

lo sviluppo e la crescita, ne tutela e rappresenta gli interessi ,anche nei rapporti con le altre

Istituzioni e Amministrazioni. Svolge attività di sostegno, assistenza tecnica ed erogazione di

servizi e promuove lo studio di soluzioni per le questioni d’ interesse degli associati;

CONSIDERATO CHE

l’Italia possiede un vasto patrimonio geominerario e a livello mondiale rappresenta uno degli

ambiti in cui la cultura mineraria ha trovato il suo maggiore sviluppo. I resti e le

testimonianze di attività estrattiva costituiscono una ricchezza di dati scientifici e un nucleo

di potenzialità divulgative, culturali e turistiche non ancora pienamente espresso. I siti

minerari dismessi rappresentano la tipica sintesi di patrimonio geologico, naturale,

paesaggistico, culturale, archeologico, storico-artistico e industriale, a partire dal quale si

sono sviluppate aggregazioni sociali e stimoli di progresso legati all’attività estrattiva.

con la fine del secolo scorso, si è conclusa l’epoca dello sfruttamento dei giacimenti

minerari, lasciando sul territorio un’ampia e diffusa articolazione di testimonianze legate alle

attività minerarie che rappresentano un patrimonio di archeologia industriale e di paesaggio

unici;

a livello nazionale, europeo e mondiale matura sempre più la consapevolezza della

necessità di mantenere viva la testimonianza della cultura e della storia delle attività relative

allo sfruttamento geominerario e, pertanto, tale specifica sensibilità volta ad apprezzare e

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sostenere ogni esperienza, determina come diretta conseguenza un turismo di qualità,

consapevole e culturalmente preparato;

la Costituzione italiana pone all’art. 9 lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e

tecnica la tutela e salvaguardia del paesaggio, quali principi fondamentali;

il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio D.Lgs n.42/2004 al capo I art.10, in attuazione

dell’art.9 della Costituzione, riconosce i “siti minerari di interesse storico ed

etnoantropologico” quali beni culturali da tutelare;

per effetto del Regio Decreto 10 aprile 1921 n.470, sono stati devoluti al Demanio dello

Stato i beni di proprietà della società tedesca Reh & C. e Valle Romana, siti nella Regione

Abruzzo e consistenti in miniere, terreni, civili abitazioni ed opifici industriali, tra i quali quello

di Scafa, dislocati nei comuni di Abbateggio, Lettomanoppello, Manoppello, San Valentino in

Abruzzo Citeriore, Roccamorice e Scafa;

con convenzione del 09/10/1937, approvata con Decreto Interministeriale del 13/08/1937,

detto compendio minerario venne concesso alla soc. S.A.M.A. fino alla data del 10/11/1955,

per lo sfruttamento minerario ed industriale della roccia asfaltica e bituminosa, sulla base di

un programma che prevedeva la coltivazione di una miniera a cielo aperto, dove si estraeva

il materiale che riforniva l’opificio industriale di Scafa;

con Decreto del 06/06/1984 il Ministero dell’industria, del commercio e dell’artigianato

rilasciava alla soc. S.A.M.A. una concessione mineraria trentennale, denominata “San

Valentino”, relativa allo sfruttamento di roccia asfaltica e bituminosa, sita nei territori di

Manoppello, Lettomanoppello, Abbateggio, Roccamorice, San Valentino e Scafa,

comprensiva di terreni privati e dell’Agenzia del Demanio, la cui superficie originale è stata

ridotta con i provvedimenti regionali D.P.G.R. 216/2002 e Determinazione Dirigenziale n.

DI8/86/2011;

l’Agenzia del Demanio e la Regione Abruzzo hanno indetto una procedura ad evidenza

pubblica per l’individuazione di un nuovo soggetto a cui affidare la concessione del

compendio minerario denominato “San Valentino”, costituente unico sito minerario ancora

produttivo e ricadente nel comune di Manoppello, delimitato in planimetria con i termini

lapidei posti a delimitazione della ex Concessione Mineraria “San Valentino”, numerati dal

14 al 24 (Allegato “A”), e dal pertinente opificio industriale di Scafa (Allegato “B”);

ad oggi, risulta opportuno porre in essere azioni volte alla tutela e valorizzazione dei siti

minerari dismessi e degli opifici industriali connessi non ricompresi nel nuovo perimetro

concessorio;

RITENUTO CHE

l’Agenzia del Demanio, in accordo con la Regione Abruzzo, con nota prot. n. 8707 del

24.07.2017 ha rilasciato allo speleo Club di Chieti ed all’associazione non riconosciuta

GRAIM, il proprio nullaosta finalizzato all’avvicinamento e sopralluogo ai fini di studio dei siti

minerari dismessi ricadenti nei territori dei Comune di Abbateggio, Bolognano, Caramanico,

Lettomanoppello, Manoppello, Roccamorice, San Valentino in A.C., Scafa,

Serramonacesca, Tocco da Casauria e Turrivalignani;

a seguito dell’attività posta in essere dai membri del GRAIM e dello Speleo club sono stati

rinvenuti nel massiccio della Majella ricompreso tra i comuni di Scafa, San Valentino in

Abruzzo Citeriore, Manoppello, Lettomanoppello, Abbateggio e Roccamorice, ma anche

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Tocco da Casauria, Caramanico, Turrivalignani, Bolognano e Serramonacesca, reperti di

interesse storico-archeologico-industriale;

nell’ambito di tale attività di studio sono state rinvenute una ventina di miniere nel territorio

del Parco Nazionale della Majella, con annesse gallerie sotterranee strutturate anche su

molteplici livelli sovrapposti, con annessi binari, carrelli, bunker sotterranei, montacarichi,

tramogge, stazioni di carico, stabilimenti e centrali idroelettriche;

il patrimonio minerario presente nel Parco Nazionale della Majella necessita di un’attenta

attività di valorizzazione e tutela e, ai fini di idonee iniziative di sviluppo, che tengano conto

del consolidamento della sicurezza dei siti/beni minerari dismessi, tutti i soggetti firmatari

dell’Intesa convengono sulla necessità di operare sinergicamente per la conoscenza dei siti

minerari dismessi e degli opifici industriali connessi in discorso e la loro promozione, nonché

per l’analisi degli eventuali ulteriori immobili pubblici localizzati nei diversi Comuni ricompresi

nel perimetro del Parco Nazionale della Majella non più strategici e dunque utili per la

creazione di nuove reti di rilancio locale.

le parti firmatarie hanno riconosciuto negli strumenti per l’attuazione delle politiche sul

patrimonio immobiliare pubblico i veicoli idonei per l’avvio di iniziative di rilancio strutturale,

valorizzazione e/o gestione degli immobili pubblici non strumentali ed appartenenti al

patrimonio pubblico centrale e locale;

le parti firmatarie individuano nell’Agenzia del Demanio l’attore istituzionale funzionalmente

competente a fornire supporto tecnico-specialistico in favore di Enti Pubblici proprietari o

gestori, per l’avvio di iniziative di valorizzazione di patrimoni immobiliari pubblici.

VISTI

l’articolo 826 e ss. cc.;

il Regio Decreto 29 luglio 1927, n. 1443 “Norme di carattere legislativo per disciplinare la

ricerca e la coltivazione delle miniere”;

il Decreto del Presidente della Repubblica 04 aprile 1959, n. 128 “Norme di Polizia

Mineraria”;

la Legge Regionale del 12 aprile 1983 n. 18 “Norme per la conservazione, tutela,

trasformazione del territorio della Regione Abruzzo” e ss.mm.ii;

l’art. 6 Legge Regionale 8 agosto 1985, n. 431 concernente disposizioni urgenti per la tutela

delle zone di particolare interesse ambientale;

la Legge 7 agosto 1990, n. 241, "Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e

di diritto di accesso ai documenti amministrativi" e, in particolare, l’art. 15, rubricato “Accordi

fra pubbliche amministrazioni”;

il Piano Regionale Paesistico vigente, definitivamente approvato con Delibera di Consiglio

Regionale il 21 marzo 1990 con atto n. 141/21

la Legge 6 dicembre 1991 n. 394 “Legge quadro sulle aree protette”;

la Legge 24 dicembre 1993, n. 537 “Interventi correttivi di finanza pubblica”;

il Decreto del Presidente della Repubblica 18 aprile 1994, n. 382, “Disciplina dei

procedimenti di conferimento dei permessi di ricerca e di concessioni di coltivazione di

giacimenti minerari di interesse nazionale e di interesse locale”;

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il Decreto Legislativo 19 settembre 1994, n. 626 “Attuazione delle direttive CEE riguardanti

il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro”;

il Decreto del Presidente della Repubblica 5 giugno 1995 “Istituzione dell’Ente Parco

Nazionale della Maiella”;

il Decreto Legislativo 25 novembre 1996, n. 624 “Attuazione delle direttive CEE relative alla

sicurezza e salute dei lavoratori nelle industrie estrattive a cielo aperto o sotterranee”;

il Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112 "Conferimento di funzioni e compiti

amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti Locali, in attuazione del capo I della

legge 15 marzo 1997, n. 59";

il Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112 "Conferimento di funzioni e compiti

amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti Locali, in attuazione del capo I della

legge 15 marzo 1997, n. 59";

il Decreto Legislativo 30 marzo 1999, n.96 "Intervento sostitutivo del Governo per la

ripartizione di funzioni amministrative tra regioni ed enti locali a norma dell'articolo 4,

comma 5, della legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive modificazioni";

il Decreto Legislativo 30 luglio 1999, n. 300, rubricato “Riforma dell'organizzazione del

Governo, a norma dell'articolo 11 della L. 15 marzo 1997, n. 59”, che ha istituito l’Agenzia

del Demanio, alla quale è attribuito il compito di amministrare i beni immobili dello Stato,

con il compito di razionalizzarne e valorizzarne l'impiego e di sviluppare il sistema

informativo sui beni del Demanio e del patrimonio e il successivo D.Lgs. 3 luglio 2003, n.

173, “Riorganizzazione del Ministero dell'economia e delle finanze e delle agenzie fiscali, a

norma dell'articolo 1 della legge 6 luglio 2002, n. 137”;

il Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli

enti locali” e ss.mm.ii;

l’articolo 3-bis del decreto-legge 25 settembre 2001, n. 351, convertito, con modificazioni, in

Legge 23 novembre 2001, n. 410, “Valorizzazione e utilizzazione a fini economici dei beni

immobili tramite concessione o locazione”;

l’articolo 3-ter del decreto-legge 25 settembre 2001 n. 351, convertito, con modificazioni, in

Legge 23 novembre 2001 n. 410, : “Processo di valorizzazione degli immobili pubblici”;

il Decreto Legislativo 22 Gennaio 2004, n. 42, “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai

sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137”;

il Decreto del Presidente della Repubblica 13 settembre 2005, n.296, “Regolamento

concernente i criteri e le modalità di concessione in uso e in locazione dei beni immobili

appartenenti allo Stato”;

Il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale”;

la Direttiva 2006/21/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio “Gestione dei rifiuti delle

industrie estrattive”;

il Decreto del Presidente della Regione del 7 settembre 2006, n. 82 “Piano Paesaggistico

Regionale”;

il Decreto Legislativo 30 maggio 2008, n. 117 “Attuazione della direttiva 2006/21/CE relativa

alla gestione dei rifiuti delle industrie estrattive e che modifica la direttiva 2004/35/CE”;

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il Decreto Legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, in L. 6 agosto 2008,

n.133 e, in particolare, l’art. 58: “Ricognizione e valorizzazione del patrimonio immobiliare di

Regioni, Comuni ed altri Enti Locali”;

il Piano del Parco Nazionale della Majella approvato con Delibera di Consiglio Regionale

d’Abruzzo n. 122/2 e pubblicato in G.U. n. 164 – Serie Generale – suppl. ord. n. 119 il 17

luglio 2009;

il Decreto Legge 6 luglio 2012, n. 95 “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa

pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini”, convertito, con modificazioni, in Legge 7

agosto 2012, n. 135;

il Decreto Legge 31 maggio 2014, n. 83, convertito, con modificazioni, in Legge 29 luglio

2014, n. 106 e, in particolare, l’articolo 11, comma 3, il quale al fine di favorire la

realizzazione di percorsi pedonali, ciclabili, equestri, mototuristici, fluviali e ferroviari,

prevede che le case cantoniere, i caselli e le stazioni ferroviarie o marittime, le fortificazioni

e i fari, nonché ulteriori immobili di appartenenza pubblica non utilizzati o non utilizzabili a

scopi istituzionali, possano essere affidati in concessione d’uso gratuito, non superiore a

nove anni a imprese, cooperative e associazioni, costituite in prevalenza da soggetti fino a

40 anni;

la Legge Regionale del 09 giugno 2015, n. 15 “Sistema di Governance Turistica Regionale”

(art. 7 riconoscimento STL-DMC-PMC);

il Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50, “Attuazione delle direttive 2014/23/UE,

2014/24/UE e 2014/25/UE sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti

pubblici e sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia,

dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di

contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture”;

la Legge Regionale 20 novembre 2017, n. 52 “Disposizioni per il riconoscimento, la

valorizzazione e la promozione dei cammini abruzzesi” – art. 2 “Riconoscimento dei

cammini”;

il Decreto Legislativo 3 luglio 2017, n. 117 “Codice del Terzo settore, a norma dell’articolo

1, comma 2, lettera b), della legge 6 giugno 2016, n. 106;

il “Programma Attuativo Annuale 2017/2018” del Piano Strategico di Sviluppo del Turismo

(Italia Paese per Viaggiatori) in approvazione al Consiglio Regionale d’Abruzzo;

la Delibera di Giunta Regionale con cui la Regione Abruzzo provvederà a ratificare la

sottoscrizione dell’Accordo;

il Decreto Delibera Presidenziale del 29.06.2018 con cui la Provincia di Pescara ha

provveduto ad approvare lo schema di Protocollo d’Intesa;

la Delibera presidenziale n. 4 del 03.08.2018 con cui l’Ente parco Nazionale della Majella

ha provveduto ad approvare lo schema di protocollo e la Delibera del Consiglio Direttivo con

cui provvederà alla ratifica della sigla dello stesso;

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QUANTO SOPRA PREMESSO, CONSIDERATO E VISTO

TRA

MiBAC, in persona del Soprintendente archeologia belle arti e paesaggio dell'Abruzzo,

Rosaria Mencarelli;

Agenzia del Demanio, in persona del Direttore Regionale Abruzzo e Molise Vittorio Vannini

Regione Abruzzo, in persona del Presidente Luciano D’Alfonso

Provincia di Pescara, in persona del Presidente Antonio Di Marco

Parco Nazionale della Majella, in persona del Vice Presidente Claudio D’Emilio

ANCI Abruzzo, in persona del Presidente Luciano Lapenna

SI CONVIENE E SI STABILISCE QUANTO SEGUE:

Art. 1

(Recepimento delle premesse)

Le premesse costituiscono parte integrante e sostanziale del presente atto e si intendono

integralmente trascritte nel presente articolo.

Il presente Protocollo d’Intesa contiene norme a carattere generale cui le parti dovranno fare

riferimento in sede di stipula di futuri accordi negoziali. Per quanto non espressamente disposto

dai futuri accordi o contratti, si riterranno applicabili gli articoli di cui al presente Protocollo

d’Intesa.

Art. 2 (Oggetto ed obiettivi del Protocollo)

Con il presente Protocollo, le Parti firmatarie si impegnano ad instaurare un rapporto di

collaborazione ai fini di definire e regolare le attività di tutela e valorizzazione del patrimonio

immobiliare pubblico sito nel territorio di riferimento ed a verificare, altresì, le ulteriori

potenzialità di sviluppo delle aree interessate con particolare attenzione alla conoscenza del

cosiddetto patrimonio minore, suscettibile di rientrare in progetti strategici, anche di livello

regionale e nazionale, legati alle tematiche del turismo lento e della sostenibilità ambientale.

L’obiettivo immediato delle parti è quello di pervenire ad un efficace coordinamento delle attività

di competenza, ponendo a sistema ogni singolo intervento in essere e/o da programmare,

soprattutto per ciò che attiene la tutela e la salvaguardia delle testimonianze storiche, la

gestione dei servizi e la logistica per l’accoglienza dei visitatori oltre che le fondamentali attività

di recupero e di promozione turistica di buona parte degli ex complessi minerari, preso atto che

tutti gli interventi/attività debbano consolidare la sicurezza dei siti/beni minerari dismessi e degli

opifici industriali connessi.

Tra gli obiettivi di medio termine rientrano, altresì, la preliminare ricognizione dello stato di fatto

delle zone di intervento, a cui seguiranno, ove necessario, attività di manutenzione e messa in

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sicurezza propedeutiche ad accessibilità, visitabilità e dunque fruibilità dei siti in argomento;

l’implementazione di un idoneo strumento amministrativo per la gestione coordinata delle aree

oggetto dell’Intesa in chiave turistico-ricettiva e culturale, in linea con i principali progetti a

sostegno del turismo lento promossi da Agenzia del Demanio, MIBAC e MIT a scala nazionale,

quali l’iniziativa Valore Paese - Cammini e Percorsi, e, con richiamo alla normativa regionale in

materia di cammini storico-culturali, in funzione di una potenziale valorizzazione culturale delle

stesse, anche in chiave UNESCO. Nello specifico, i soggetti sottoscrittori dell’Intesa, nell’ambito

delle rispettive attribuzioni e ferma l’adozione dei provvedimenti di competenza dei rispettivi

organi deliberativi, si impegnano ad instaurare un rapporto di collaborazione allo scopo di

definire e regolare le attività di tutela e valorizzazione del patrimonio minerario mediante:

l’avvio di un Tavolo permanente in cui confrontarsi sinergicamente su progetti, obiettivi e

strumenti da mettere in campo per la valorizzazione dei siti;

la promozione di un centro di interesse e di studio in grado di catalizzare specificamente

la propria attenzione sulla valorizzazione del patrimonio minerario dismesso e degli

opifici industriali connessi;

l’avvio di tutte le attività preordinate alla valorizzazione degli immobili pubblici di

proprietà centrale e locale, come anche dei tracciati pedonali di interesse storico già

individuati e/o da individuarsi, ricadenti nella vasta area di interesse, per

l’implementazione di progetti strategici a rete, anche di livello regionale e nazionale,

legati alle tematiche del turismo lento e della sostenibilità ambientale, primo tra tutti il

progetto Cammini e Percorsi;

la verifica delle possibilità di attrazione di eventuali risorse finanziarie pubbliche, anche

all’interno della programmazione regionale, da destinare alle attività di valorizzazione e

di promozione turistica dei siti di interesse;

l’avvio di eventuali proposte di rafforzamento dell’impianto normativo a sostegno del

settore;

la definizione di percorsi attuativi integrati, anche attraverso la sottoscrizione di

successivi Accordi Operativi con ciascuna delle realtà comunali interessate dal progetto;

la promozione e la diffusione di iniziative relative alla conservazione, tutela e

valorizzazione del patrimonio minerario dismesso e degli opifici industriali connessi.

Art. 3 (Impegni assunti dalle parti)

Per il perseguimento dei suddetti obiettivi, le parti si impegnano a:

coordinare gli adempimenti di rispettiva competenza, in modo da garantire la massima

efficacia nell’attuazione e finalizzazione dei singoli processi di valorizzazione avviati;

garantire il collegamento con gli altri Soggetti Istituzionali interessati, a partire dalle

Amministrazioni Statali e da qualunque altro Soggetto Pubblico o privato coinvolto;

fornire, ciascuno per le rispettive competenze, idoneo supporto specialistico nelle

indagini di carattere sia socio-economiche che tecnico-amministrative relative alle

singole operazioni, mettendo a disposizione tutte le informazioni e la documentazione

del caso;

a) Impegni assunti dal MiBAC-SABAP AB

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Ai fini dell’attuazione della presente Intesa, Il MiBAC si impegna a:

predisporre gli atti da sottoporre alla Commissione Regionale Beni Culturali relativi al

riconoscimento dell'interesse culturale (vincoli) artt. 13 e 45 D.lgs. n. 42/2004 per

quanto attiene le miniere riconsegnate ai proprietari del soprasuolo;

attivare la procedura di verifica dell'interesse culturale (vincoli) artt. 12 - 13 e 45 da

sottoporre alla Commissione Regionale Beni Culturali, per tutti i beni culturali

(archeologia industriale, paesaggi minerari, etc.) statali suscettibili di rientrare

nell’iniziativa;

garantire il supporto da parte dei propri Uffici competenti per territorio, assicurando i

pareri, i nulla osta e le autorizzazioni necessari per l’attuazione delle specifiche iniziative

individuate in relazione al portafoglio immobiliare di riferimento;

favorire, nell'ambito dei propri compiti istituzionali, i progetti di valorizzazione, le

iniziative di sviluppo del territorio e la promozione di tutte le imprenditorialità che

focalizzeranno e avranno per obiettivo primario culturale e turistico il contesto

(documenti, demo-etno-antropologia, storia mineraria) e i luoghi (miniere e relative

strutture) situati nel distretto minerario della Majella settentrionale;

favorire l'integrazione dei progetti stessi con gli elementi emergenti del paesaggio

archeologico, storico e antropologico, con particolare riferimento alle azioni rivolte allo

slow travel, ai percorsi ciclopedonali, ai circuiti lenti e alla mobilità dolce.

A tale riguardo, saranno di riferimento i progetti nazionali “South Cultura Routes” e IT.inere

percorsi e luoghi di eccellenza nel Centro Italia di cui la regione Abruzzo è partner, come pure la

più ampia iniziativa CAMMINI e PERCORSI, promossa dall’Agenzia del Demanio, dal MIBAC e

dal MIT a scala nazionale.

b) Impegni assunti dall’Agenzia del Demanio

Ai fini dell’attuazione della presente Intesa, l’Agenzia si impegna a:

coordinare, per quanto di competenza, le azioni di ricognizione dello stato attuale delle

opere realizzate per la coltivazione del giacimento minerario finalizzate alla restituzione

documentale, relazionale e cartografica in dettaglio dei percorsi delle gallerie e di ogni

altra opera rilevata e degli opifici industriali connessi;

verificare la presenza nel territorio di riferimento di immobili statali suscettibili di

valorizzazione;

fornire supporto tecnico-specialistico in favore degli Enti Pubblici coinvolti, anche per

sola territorialità, per l’espletamento delle attività relative alla ricognizione e analisi del

portafoglio immobiliare di riferimento. In tal senso le attività di scouting immobiliare

dovranno essere condotte attraverso la piattaforma web EnTer all’interno del sito

Internet dell’Agenzia del Demanio, a cui i singoli Enti interessati ed interessabili,

potranno accreditarsi e, quindi, candidare beni di proprietà per la valorizzazione;

provvedere alla cura ed al coordinamento delle singole iniziative nella fase relativa agli

Accordi Operativi;

curare lo svolgimento di tutte le azioni propedeutiche alla definizione dei percorsi per

singolo immobile o gruppi di beni nella fase di avvio delle attività di valorizzazione,

anche in relazione alla possibilità di implementazione di Progetti già avviati dall’Agenzia

a livello nazionale quali la già menzionata iniziativa Cammini e Percorsi;

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fornire il necessario supporto tecnico nella fase di esecuzione delle attività di

valorizzazione fino all’immissione degli immobili sul mercato, tramite i più idonei

strumenti previsti dalle vigenti normative;

supportare gli Enti nella predisposizione di materiale informativo, divulgativo ed in ogni

attività di promozione e comunicazione, ivi compresa la pubblicazione su piattaforme

informatiche dedicate dell’Agenzia.

c) Impegni assunti dalla Regione Abruzzo

Ai fini dell’attuazione del presente Protocollo, la Regione Abruzzo, nel ruolo di indirizzo e

governo del territorio, si impegna a:

promuovere e coordinare i lavori del Tavolo che verrà costituito ai sensi del successivo

art. 4, tramite il competente Servizio Politiche Turistiche.

partecipare al Tavolo di cui al punto precedente con tutti i rappresentanti dei Servizi

coinvolti;

fornire supporto alla ricognizione dello stato attuale delle opere realizzate per la

coltivazione del giacimento minerario finalizzata alla restituzione documentale,

relazionale e cartografica in dettaglio dei percorsi delle gallerie e di ogni altra opera

rilevata;

facilitare l’espletamento delle azioni amministrative necessarie per il raggiungimento

degli obiettivi di cui all’art. 2 del presente Protocollo, anche mettendo a disposizione le

competenze e le prerogative ad essa espressamente attribuite dalla legge;

favorire la partecipazione degli Enti Pubblici proprietari di beni suscettibili di inserimento

nell’operazione, attraverso proposte sovralocali e/o di sistema, in continuità col ruolo di

promotore assunto nell’ambito dell’iniziativa Programma Abruzzo;

mettere a disposizione e/o facilitare il reperimento di tutta la documentazione tecnico-

amministrativa relativa agli immobili pubblici appartenenti al proprio patrimonio

eventualmente interessato dall’iniziativa e agli ulteriori immobili di successiva

individuazione;

individuare eventuali risorse finanziarie all’interno dei driver strategici di

programmazione regionale funzionali, in termini generali, alla valorizzazione del

patrimonio pubblico degli Enti Locali ed in particolare all’attuazione delle inziative

oggetto della presente intesa;

relativamente al tema del turismo lento, vagliare e promuovere gli itinerari pedonali e

ciclopedonali individuati nell’area di progetto, ai fini del loro inserimento all’interno della

L.R. n. 52 del 20 novembre 2017 “Disposizioni per il riconoscimento, la valorizzazione e

la promozione dei cammini abruzzesi”

d) Impegni assunti dalla Provincia di Pescara

Ai fini dell’attuazione del presente Protocollo la Provincia di Pescara, quale Ente intermedio di

area vasta, si impegna a:

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promuovere uno o più tavoli di lavoro con le realtà Comunali interessate, tutte ricadenti

in territorio provinciale, ai fini di una capillare sensibilizzazione degli attori locali verso il

progetto di valorizzazione in discorso,

censire eventuali strutture pubbliche esistenti, anche in disuso, che possano essere

messe a disposizione dell’iniziativa;

verificare le possibilità di implementazione ed integrazione dell’iniziativa attraverso

ulteriori risorse paesistiche ed ambientali presenti (es. Sorgenti del Lavino, Tholos,

Eremi, Mulini, ecc.) per la costituzione di un vero e proprio sistema a rete integrato, di

connotazione dell’intera area;

verificare la disponibilità di operatori economici locali atti a sostenere iniziative di

promozione territoriale nell’ambito del progetto di valorizzazione, con possibilità di

ricadute positive in termini economici sull’intero comprensorio;

rafforzare le infrastrutture per la realizzazione di ciclopiste.

e) Impegni assunti dall’Ente Parco Nazionale della Majella

Ai fini dell’attuazione del presente Protocollo l’Ente Parco Nazionale della Majella, quale Ente

intermedio di area vasta, si impegna a:

fornire supporto alla ricognizione dello stato attuale delle opere realizzate per la

coltivazione del giacimento minerario finalizzata alla restituzione documentale,

relazionale e cartografica in dettaglio dei percorsi delle gallerie e di ogni altra opera

rilevata;

promuovere nell’ambito del Tavolo tecnico di cui al successivo art. 4 la conoscenza

delle finalità istitutive del Parco Nazionale della Majella e delle norme che lo regolano, in

particolare le previsioni del Piano del Parco e quanto riguarda la tutela delle aree

Natura2000, in vista di futuri progetti e delle azioni che scaturiranno dalla collaborazione

fra i firmatari del presente Protocollo;

avviare una ricognizione del proprio patrimonio immobiliare e strumentale (ricognizione

cartografica) al fine di valutare la possibilità di metterlo a disposizione delle azioni

progettuali comuni per la valorizzazione del complesso minerario della Maiella e del

contesto in cui sono inserite;

dare il proprio contributo tecnico-progettuale, attraverso le proprie risorse umane

qualificate nei campi della tutela ambientale e naturalistica, nella geo-conservazione e

nell’educazione ambientale, nonché con le risorse strumentali nella propria disponibilità,

per sostenere le azioni di valorizzazione che si vorranno intraprendere soprattutto per

facilitare lo sviluppo di progetti che siano compatibili con l’ambiente, gli habitat, le specie

faunistiche, quelle floristiche e il patrimonio geologico del proprio territorio e, più in

generale, con il regime di tutela esistente nelle varie zone del Parco;

facilitare l’integrazione e la messa a sistema delle proprie strutture e dei percorsi per la

fruizione del Parco (es. sentieri, itinerari MTB, ippovie, Centri di Educazione Ambientale,

Centri Visita, Centri Informazioni, musei) con quelle che si andranno a realizzare e

sviluppare nell’ambito della collaborazione di cui al presente Protocollo;

collaborare alla individuazione di risorse finanziarie da dedicare alla valorizzazione del

patrimonio minerario dismesso valutando la possibilità di attingere a strumenti di

finanziamento su cui l’Ente Parco ha sviluppato esperienza come i fondi europei e

ministeriali (MinAmbiente);

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f) Impegni assunti dall’ANCI Abruzzo

Ai fini dell’attuazione della presente Intesa, ANCI Abruzzo si impegna a:

- supportare i Comuni che ricadono nel bacino minerario della Maiella nelle attività di

relazione istituzionale e rappresentanza con le altre Istituzioni firmatarie del presente

protocollo;

- coordinare un gruppo di lavoro costituito da tutti i Comuni ricadenti nel bacino al fine di

definire le iniziative di coinvolgimento sia al fine dei progetti di valorizzazione turistica

ambientale del patrimonio, sia nella ricerca e messa a sinergia delle conoscenze

tecnico/amministrative e delle risorse immobiliari e mobiliari presenti sul loro territorio;

- fornire assistenza tecnica per la definizione di percorsi attuativi integrati, anche

attraverso la sottoscrizione di accordi operativi con ciascuna delle realtà comunali

interessate dal progetto previsti dagli obiettivi del presente Protocollo.

Le modalità e i termini sulla base dei quali attivare il rapporto di collaborazione per il

raggiungimento degli obiettivi di cui al precedente articolo 2 saranno oggetto di specifiche

Intese volte a disciplinare organicamente i rapporti tra le parti attraverso la stipula di appositi

accordi operativi, che verranno adottati nelle forme/procedure previste ex legge per

ciascuna Parte firmataria del presente Protocollo d’Intesa.

Art. 4 (Tavolo Tecnico Operativo)

Ai fini dell’attuazione dell’Intesa, entro 30 giorni dalla sottoscrizione dell’Accordo, verrà costituito

formalmente apposito Tavolo Tecnico Operativo (TTO) composto da rappresentanti di ciascuna

delle parti firmatarie come di seguito individuati:

n. 2 (due) rappresentanti per MiBAC SABAP AB

n. 6 (sei) rappresentanti per Agenzia del Demanio

n. 3 (tre) rappresentanti per Regione Abruzzo

o 1 Servizio Beni Ambientali e Governo del Territorio - DPH004

o 1 Servizio Politiche Turistiche - DPH002

o 1 Servizio Risorse del Territorio e Attività Estrattive – DPC023

n. 1 (uno) rappresentante per Provincia di Pescara

n. 2 (due) rappresentanti per Ente Parco Nazionale della Majella

n. 3 (tre) rappresentanti per ANCI Abruzzo

A detto Tavolo Tecnico Operativo (TTO) prenderanno parte in forma permanente i

rappresentanti delle Parti firmatarie e lo stesso sarà aperto alla partecipazione di ulteriori

soggetti istituzionali e di altri Enti Pubblici - Territoriali e non - a qualsiasi titolo coinvolti nel

processo di valorizzazione in argomento, con particolare riferimento alle Amministrazioni

Comunali di Abbateggio, Bolognano, Caramanico, Lettomanoppello, Manoppello, Roccamorice,

San Valentino in Abruzzo Citeriore, Scafa, Serramonacesca, Tocco da Casauria e

Turrivalignani, interessate dalla presente Intesa per territorialità.

Al TTO è assegnato il compito di adempiere a quanto previsto dal presente Protocollo, di

sovrintendere alle attività tecnico-amministrative propedeutiche e conseguenti all’attuazione

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degli interventi previsti, nonché di garantire il coordinamento tecnico con gli altri eventuali

soggetti istituzionali a qualsiasi titolo di volta in volta coinvolti.

Art. 5 (Comunicazioni)

Tutte le comunicazioni relative alla presente Intesa dovranno essere effettuate per iscritto ed

inviate tramite e-mail ai seguenti indirizzi:

MiBAC - SABAP AB:

Via degli Agostiniani n. 14 , 66100 – Chieti

E-mail: [email protected]

PEC: [email protected]

Agenzia del Demanio – Direzione Regionale Abruzzo e Molise:

Piazza Italia, n. 15, 65121 – Pescara

E-mail: [email protected]

PEC: [email protected]

Regione Abruzzo:

Via Leonardo da Vinci, n. 6, 67100 - L'Aquila

Viale Bovio, n. 425, 65122 - Pescara

Ufficio Supporto alle attività gestionali, amministrative e contabili del Gabinetto e del Presidente E-mail: [email protected]

PEC: [email protected]

Dipartimento Turismo Cultura e Paesaggio Servizio Politiche Turistiche, Demanio Marittimo e Sostegno alle Imprese E-mail: [email protected]

Dipartimento Opere Pubbliche, Governo del Territorio e Politiche Ambientali Servizio Beni Ambientali e Governo del Territorio

E-mail: [email protected]

Servizio Risorse del Territorio e Attività Estrattive E-mail: [email protected]

Provincia di Pescara:

Piazza Italia n. 30 – 65121 Pescara

E-mail: [email protected]

PEC: [email protected]

Parco Nazionale della Majella:

Via Badia n. 28, 67039 – Sulmona (AQ)

E-mail: [email protected]

PEC: [email protected]

− ANCI Abruzzo:

Via Michele Iacobucci n.4 , 67100 L’Aquila

E-mail: [email protected]

PEC: [email protected]

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Art. 6 (Durata)

La presente Intesa ha durata di anni 3 (tre), decorrente dalla data di sottoscrizione della stessa.

Essa potrà essere prorogata per un periodo di eguale durata in ragione dello stato di

avanzamento delle attività, previa comunicazione tra le Parti, con preavviso di tre mesi, a

mezzo di raccomandata A/R o a mezzo Posta Elettronica Certificata.

Nell’ipotesi in cui le previsioni del presente Protocollo non potessero trovare integrale

attuazione, le Parti potranno sciogliersi dagli impegni assunti mediante comunicazione scritta da

trasmettere a mezzo Posta Elettronica Certificata, senza nulla avere a pretendere l’una

dall’altra.

Art. 7 (Revisioni ed integrazioni)

La presente Intesa potrà essere modificata, integrata o aggiornata esclusivamente in forma

scritta con eventuali atti aggiuntivi o integrativi, previo accordo tra le Parti.

Essa non verrà sostituita o superata dagli eventuali atti aggiuntivi o integrativi e sopravvivrà a

questi ultimi, continuando con essi a regolare la materia tra le Parti.

Art. 8

(Risorse finanziarie)

Per l’attuazione della presente Intesa, non è previsto il riconoscimento reciproco di alcun

corrispettivo; pertanto, qualunque onere rimarrà a carico della Parte che è chiamata a

sostenerlo.

Art. 9 (Riservatezza)

Tutti i dati, documenti o altri materiali che verranno scambiati tra le Parti in esecuzione del

presente protocollo dovranno essere considerati come “informazioni riservate”, ove qualificati

come tali dalla Parte che li comunica. Ai sensi e per gli effetti di quanto previsto dal GDPR

Regolamento UE 2016/679 e dalle vigenti disposizioni normative in materia, si dichiara che le

Parti concordano di utilizzare tali informazioni riservate solo in relazione all’esecuzione

dell’intesa, salvo diverse pattuizioni, da formalizzarsi per iscritto e che ciascuna di esse adotterà

tutte le misure ragionevolmente necessarie per tutelare la riservatezza delle informazioni e della

documentazione di cui essa disponga in virtù della presente intesa.

Art. 10

(Controversie)

Nel caso di controversie di qualsiasi natura che dovessero insorgere in ordine all’interpretazione

e all’applicazione del presente Protocollo, le Parti si impegnano a comporre amichevolmente e

secondo equità le controversie medesime.

Resta inteso che eventuali controversie non pregiudicheranno in alcun modo la regolare

esecuzione delle attività, né consentiranno alcuna sospensione degli impegni assunti dalle

Parti.

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Art. 11 (Clausole finali)

Le Parti si impegnano alla piena ed integrale attuazione di quanto definito con il presente

Accordo, all’esito dei procedimenti di competenza dei rispettivi organi deliberativi, ponendo in

essere ogni idonea iniziativa per addivenire alla più solerte, positiva e completa conclusione

delle attività.

Le parti possono recedere dal presente Protocollo d’Intesa mediamente comunicazione scritta

da notificare con preavviso di almeno quindici giorni mediante lettera raccomandata con avviso

di ricevimento o via PEC.

Il presente atto viene sottoscritto digitalmente ai sensi dell’art.15 comma 2bis L.n.241/90.

Per tutto quanto non espressamente regolato dalla presente Intesa, si applicano le disposizioni

di legge.

Letto, confermato e sottoscritto

Pescara, 30.08.2018

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Per il MiBAC - SABAP AB

il Soprintendente archeologia belle arti e paesaggio dell'Abruzzo, Rosaria Mencarelli

____________________________

(f.to ex art. 24 D.Lgs n. 82/2005)

Per l’Agenzia del Demanio,

Il Direttore Regionale Abruzzo e Molise, Vittorio Vannini

____________________________

(f.to ex art. 24 D.Lgs n. 82/2005)

Per la Regione Abruzzo

L’Assessore al Turismo, Giorgio D’Ignazio ____________________________

(f.to ex art. 24 D.Lgs n. 82/2005)

Per la Provincia di Pescara

Il Presidente Antonio Di Marco ____________________________

(f.to ex art. 24 D.Lgs n. 82/2005)

Per il Parco Nazionale della Majella

Il Vice Presidente Claudio D’Emilio ____________________________

(f.to ex art. 24 D.Lgs n. 82/2005)

Per ANCI Abruzzo

il Presidente Luciano La Penna ____________________________

(f.to ex art. 24 D.Lgs n. 82/2005)