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1 ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “A. MANZONI” UBOLDO PROTOCOLLO delle Azioni DI ISTITUTO PER L’INCLUSIONE DI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) Aggiornato all’anno 2016-2017

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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE

“A. MANZONI” UBOLDO

PROTOCOLLO delle Azioni DI ISTITUTO

PER L’INCLUSIONE DI ALUNNI

CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES)

Aggiornato all’anno 2016-2017

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FINALITA’

La scuola promuove lo sviluppo della personalità con un’attenzione alle potenzialità del singolo e

potenzia la cultura dell’inclusione per rispondere in modo adeguato alle necessità di tutti gli alunni

attraverso la rimozione degli ostacoli che ne impediscono l’integrazione. I percorsi individualizzati e personalizzati sono ufficializzati nel PEI, per gli alunni con disabilità

certificata, e nel PDP per gli alunni con DSA o con altre tipologie di Bisogni Educativi Speciali, nel

rispetto della legge n. 104/92 e successivi Decreti applicativi, della legge sulla Dislessia n. 170/2010

e dei riferimenti normativi in materia di alunni con Bisogni Educativi Speciali, Direttiva Ministeriale

27/12/2012 e C. M. 8/06/2013. Per attuare in modo operativo le indicazioni normative si è elaborato il protocollo per l’inclusione, il

documento guida per l’accoglienza, la gestione e l’integrazione degli alunni con Bisogni Educativi

Speciali. Esso delinea:

1. le caratteristiche degli alunni con BES 2. i compiti e ruoli delle risorse umane e strutturali dell’Istituto 3. i criteri e le indicazioni relative alle procedure e alle pratiche per l’inclusione 4. l’iter burocratico e amministrativo da seguire per il rilevamento, la stesura e la raccolta della

documentazione attinente agli alunni con BES 5. la struttura del PAI (allegato A).

ALUNNI CON BES

Alunni con disabilità certificate

Alunni con disturbi evolutivi specifici (DSA, deficit del linguaggio, delle abilità non verbali,

della coordinazione motoria, dell’attenzione e dell’iperattività)

Alunni con svantaggio socio-economico, linguistico e culturale

Alunni stranieri

Per gli alunni con certificazione di disabilità è prevista l’elaborazione del PEI, per gli studenti con

DSA il PDP. Le equipe pedagogiche e i Consigli di classe possono valutare la necessità di redigere un

PDP per favorire il successo formativo degli studenti per i quali si rende necessario far ricorso a

misure compensative. I destinatari di questa azioni sono studenti che richiedono attenzioni

educative speciali a causa di:

“Condizioni fisiche” difficili e transitorie.

“Fattori contestuali ambientali” segnalati dai Servizi Sociali (nucleo familiare problematico,

ostilità culturali, difficoltà socioeconomiche…).

“Fattori contestuali personali” (problemi emozionali, problemi comportamentali, scarsa

motivazione, …) individuati con documentazione rilasciata da un Ente pubblico o autorizzati

- Alunni non italofoni.

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Alunni con certificazione di DSA rilasciata da un operatore privato, quando la famiglia

documenti ritardi significativi da parte dei centri pubblici o autorizzati.

2. RISORSE UMANE E STRUTTURALI

Dirigente scolastico.

Funzione strumentale coordinamento gruppo di lavoro inclusività.

Funzioni strumentali inclusione alunni DVA (scuola primaria).

Funzioni Strumentali inclusione alunni BES/DSA/DVA (scuola secondaria).

Funzioni strumentali supporto studenti BES/DSA (scuola primaria).

Referente Commissione Alunni non italofoni (scuola primaria e secondaria).

Docenti di sostegno e di classe.

Gruppo di Lavoro per l’Inclusione didattico-educativo (GLI).

Gruppo di lavoro operativo per gli alunni disabili (GLH).

Collegio Docenti.

Personale ATA.

2.1 IL DIRIGENTE SCOLASTICO

È il garante delle opportunità formative, promuove iniziative da attuarsi con le componenti scolastiche:

Indirizza l’operato dei docenti al fine di promuovere setting di apprendimento e di inclusione

Istituisce e presiede il GLI.

Promuove attività di formazione/aggiornamento anche in rete.

Riceve la diagnosi consegnata dalla famiglia, verifica che da parte delle equipe e dei Consigli di Classe siano attuati tutti gli interventi previsti dalla normativa vigente, sottoscrive PEI/PDP.

Gestisce le risorse umane e strumentali.

Cura il raccordo con le realtà territoriali.

2.1 b LA SEGRETERIA SCOLASTICA

Acquisisce a protocollo la diagnosi, la trasmette al Dirigente e al referente DVA o DSA.

Inserisce la diagnosi nel Fascicolo personale dell’alunno prestando attenzione, in caso di trasferimento ad altra scuola, di restituirla alla famiglia affinché quest’ultima la possa consegnare, senza intermediari, alla scuola di destinazione.

E’ responsabile dei monitoraggi relativi agli alunni DVA/BES.

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Trasmette all’Ente locale la richiesta di intervento educativo/assistenziale per i casi previsti dalla legge e nel rispetto di quanto previsto dai Verbali di Accertamento medico.

Per gli alunni non italofoni: cura la prima accoglienza in termini di supporto all’iscrizione e verifica i documenti utili alla stessa.

A fronte dell’iscrizione informa tempestivamente il Dirigente scolastico per il colloquio con la famiglia e/o con lo studente e il docente FS inclusione non italofoni.

E’ responsabile dei monitoraggi relativi gli alunni non italofoni.

A.A. incaricati per l’anno 2014/15: Donatella Negri: DSA/DVA

Castelli Raffaela: non italofoni

2.2 FUNZIONE STRUMENTALE COORDINAMENTO GRUPPO DI LAVORO INCLUSIVITÀ

(GLI)

Coordina il gruppo di lavoro inclusività.

Elabora e aggiorna la mappatura degli alunni BES dell’Istituto e presenta i risultati al Collegio

Docenti a fine anno scolastico.

Cura la rendicontazione delle attività progettuali in collaborazione con le funzioni strumentali

individuate dal collegio e ne trasmette a quest’ultimo, alla fine dell’anno scolastico, una copia per le azioni di competenza.

Aggiorna la tabella dati DSA.

2.3 FUNZIONI STRUMENTALI INCLUSIONE ALUNNI DVA (scuola infanzia e primaria, una

figura per Origgio e una per Uboldo)

Prende visione delle diagnosi funzionali degli alunni DVA.

Aggiorna la mappatura degli alunni con disabilità (entro il mese di novembre).

Cura la rendicontazione dell’attività educativa.

Predispone la mappa delle richieste di assistenza educativa per l’inoltro della stessa, alla fine dell’anno scolastico, all’Ente Locale responsabile del supporto educativo “ad personam” per i

casi espressamente previsti dalla legge e dalla certificazione del collegio Medico.

Comunica i dati raccolti al Dirigente Scolastico e alla Figura Strumentale di coordinamento

GLI.

Funge da raccordo operativo tra Dirigente Scolastico, colleghi, famiglie, operatori dei servizi

sanitari, cooperative educative.

Partecipa al GLH.

Partecipa al GLI.

Redige Documento di valutazione per alunni in situazione di gravità.

Si occupa del raccordo con la Figura Strumentale per SNV di plesso.

2.4 FUNZIONI STRUMENTALI SUPPORTO STUDENTI BES/DSA (scuola infanzia, scuola

primaria - una per plesso)

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Aggiorna anagrafe alunni BES attraverso un monitoraggio (entro il primo quadrimestre).

Comunica i dati raccolti al docente titolare di Funzione Strumentale e designato per il

coordinamento GLI.

Raccoglie i PDP del plesso di appartenenza.

Raccordo con referente SNV di plesso per organizzazione prove SNV 2015 per alunni

BES/DSA.

Raccordo progettuale e organizzativo con psicopedagogista e/o psicologa piattaforma

GiADA.

Collaborazione con le psicologhe del Consultorio di Saronno e/o del territorio per progetti a

sostegno dello sviluppo emotivo/affettivo dell’alunno.

Partecipa al GLI.

2.5 FUNZIONI STRUMENTALI INCLUSIONE ALUNNI BES/DSA/DVA (SCUOLA

SECONDARIA)

Raccoglie i PEI del plesso di appartenenza: fine novembre classi seconde e terze; entro la

seconda decade di dicembre classi prime.

Aggiorna la mappatura degli alunni BES/ DVA/DSA: entro la fine del primo quadrimestre ed

entro la fine di maggio, anche ai fini delle azioni propedeutiche al corretto svolgimento degli

Esami di Stato e Prova Nazionale.

Comunica i dati raccolti al DS e alla FS di coordinamento del GLI.

Raccoglie i PDP del plesso di appartenenza.

Partecipa al GLH.

Partecipa al GLI.

2.6 REFERENTE COMMISSIONE ALUNNI NON ITALOFONI

Acquisisce dalla Segreteria scolastica le iscrizioni degli alunni non italofoni, organizza e

comunica alle famiglie i test di ingresso.

Aggiorna la mappatura delle presenze alunni non italofoni nei tempi e nei modi fissati dalla

piattaforma MIUR.

Monitora e raccoglie la documentazione dei progetti di Intercultura/esperienze significative

fornite dalle singole scuole e li socializza con i membri della Commissione e del GLI.

Cura i rapporti con i facilitatori culturali del territorio.

Mette a disposizione strumenti per la rilevazione delle situazioni di partenza degli alunni di

nuova iscrizione.

Predispone progetto di inclusione finalizzato alla predisposizione del Piano di Diritto alla

Studio.

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3. AZIONI A SOSTEGNO DELL’ACCOGLIENZA DI ALUNNI ADOTTIVI 3.1 IL DIRIGENTE promuove e sostiene azioni finalizzate a favorire il pieno inserimento nel

contesto scolastico dell'alunno adottato.

A tal fine:

Garantisce che nel POF siano indicate le modalità di accoglienza e le attenzioni specifiche per gli alunni adottati .

Decide la classe di inserimento dei neo- arrivati.

Garantisce percorsi didattici personalizzati finalizzati al raggiungimento di una adeguata competenza linguistica.

Promuove e valorizza i progetti finalizzati al benessere scolastico e all'inclusione.

Garantisce il raccordo tra tutti i soggetti coinvolti nel percorso post-adottivo.

Promuove attività di aggiornamento, anche in rete .

TEMPI DI INSERIMENTO: I bambini e i ragazzi arrivati per adozione internazionale,qualsiasi sia la loro età,hanno

bisogno di essere accolti nel nuovo sistema scolastico con modalità rispondenti alle loro

specifiche e personali esigenze legate alla comprensione del nuovo contesto familiare che si

va formandoe alla conoscenza dell’ambiente sociale che li sta accogliendo.

Nello specifico.

Scuola dell’infanzia e primaria:

è auspicabile inserire nel gruppo classe un alunno adottato internazionalmente non prima di

dodici settimane dal suo arrivo in italia;

Scuola secondaria:

è auspicabile inserire nel gruppo classe un alunno adottato non prima di quattro/sei

settimane dal suo arrivo in Italia.

3.2 I DOCENTI attivano prassi mirate a valorizzare la specificità dell'alunno adottato ,a sostenerne

l'inclusione e a favorirne il benessere scolastico.

A tal fine :

Propongono attività per sensibilizzare le classi all'accoglienza e alla valorizzazione di ogni individuo.

Mantengono in classe un atteggiamento equilibrato, evitando sia di sovraesporre gli studenti adottati sia di dimenticarne le specificità.

Nella scelta dei libri di testo e dei contenuti didattici, pongono particolare attenzione ai modelli di famiglia in essi presentati .

Creano occasioni per parlare delle diverse tipologie di famiglia esistenti nella società odierna, proponendo un concetto di famiglia fondato sui legami affettivi e relazionali.

Nel trattare tematiche “sensibili” (storia personale,albero genealogico...) informano preventivamente i genitori e adattano i contenuti alle specificità degli alunni.

Se necessario predispongono percorsi personalizzati, calibrati sulle esigenze di apprendimento dei singoli.

Tengono contatti costanti con le famiglie ed eventualmente coi servizi pubblici e /o privati coinvolti.

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3.3 LE FAMIGLIE collaborano con la scuola per favorire il benessere e il successo scolastico dei

propri figli.

A tal fine :

Forniscono alla scuola tutte le informazioni necessarie

Nel caso di minori già scolarizzati raccolgono e comunicano tutte le informazioni disponibili sul percorso scolastico pregresso .

Sollecitano la motivazione e l’impegno nello studio del figlio con giusta misura,nel rispetto dei suoi tempi e delle sue possibilità di apprendimento.

3.4 LA SEGRETERIA SCOLASTICA

All’atto dell’Iscrizione consegna l’allegato B (allegato al presente protocollo) per l’acquisizione di

informazioni utili all’individuazione della classe di destinazione

3.5.I DOCENTI

Garantiscono un primo colloquio di conoscenza con le famiglie;

raccolgono dati utili ai fini didattici attraverso il modulo C allegato al presente protocollo;

rispettano le linee guida nell’adozione di metodologie didattiche e stili educativi (allegato 3 linee

guida).

4. GLI-GLH-GLHO-DALLA LEGGE 104/92 ALLA DIRETTIVA 27/12/2012

4.1 GLI : GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE DIDATTICO-EDUCATIVO

Il gruppo di lavoro è composto dal Dirigente Scolastico, dalle Figure Strumentali per

l’inclusione alunni, il supporto agli studenti e gli alunni non italofoni.

Condivide i dati di rilevazione BES dell’Istituto.

Raccoglie, documenta e verifica i dati inerenti gli interventi didattico- educativi e i progetti a

favore dell’inclusione.

Vaglia le proposte formulate dal GLH operativo.

Elabora il Piano Annuale Inclusione (PAI).

4.2 GLH di Istituto:

Si riunisce almeno due volte l’anno;

la sua costituzione rientra tra gli obblighi del DS;

presiede la programmazione generale dell’integrazione scolastica con particolare riguardo

all’assegnazione delle risorse umane e strumentali a supporto dei singoli studenti DVA

COMPOSIZIONE:

Presidente: dirigente scolastico

Componenti: docenti sostegno di ruolo

FS supporto studenti (1 per plesso). Obiettivi e compiti:

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Tenendo conto delle diagnosi funzionali e/o relazioni degli specialisti,

distribuisce le risorse di sostegno e/o delle figure educative.

Valuta la funzionalità della documentazione in uso e propone eventuali

modifiche.

Predispone documento di valutazione per alunni in situazione di gravità.

4.3- GLHO: Gruppo di lavoro Operativo L’organizzazione del gruppo è determinato in relazione alla complessità delle

Scuole Autonome.

Nel nostro Istituto:

Gruppo a) Scuola primaria/infanzia: un unico gruppo di lavoro coordinato da

docente di sotegno I. Reffo in collaborazione C. Maltese ( referente Origgio):

Compiti:

- Condividere linee di azione per la stesura del PEIH e la condivisione dello

stesso con le strutture terapeutiche e le famiglie;

- Analisi di caso;

- Formulazione di progetti specifici a favore alunni DVA;

CALENDARIO INCONTRI:

- Mediamente un incontro mensile in giornata di programmazione per primaria,

per infanzia attività nell’ambito delle 40 ore.

Gruppo b) Scuola Secondaria. Gruppi di lavoro per plesso- Coordinatori:

Origgio:M. Guzzetti

Uboldo: Basile G. Lizzadro R.

Compiti:

- Condividere linee di azione per la stesura del PEIH e la condivisione dello

stesso con le strutture terapeutiche e le famiglie;

- Analisi di caso;

- Formulazione di progetti specifici a favore alunni DVA;

CALENDARIO INCONTRI: 4 incontri annuali-Consigli per materia + eventuali ore

da 40 ore se non destinate a partecipazione Consigli di Classe.

4.4 DOCENTE DI SOSTEGNO E DI CLASSE

Osservano gli alunni in ogni fase di apprendimento in un’ottica di prevenzione.

Attuano strategie di recupero e/o sostegno.

Propongono e concordano con la famiglia percorsi scolastici personalizzati/individualizzati.

Elaborano e aggiornano il PDP e/o condividono il PEI, quest’ultimo compilato sulla scorta dei

dati tecnico-pedagogici proposti dal docente di sostegno (entro i primi di dicembre).

Consegnano i PDP al docente referente.

Consegnano il PEI alla Figura Strumentale DVA del plesso/territorio.

Comunicano alle figure strumentali di riferimento l’anagrafe BES.

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Creano rapporti di continuità con i docenti degli altri ordini di scuola.

Collaborano con gli specialisti di riferimento.

Coordinano le attività con gli educatori.

Compilano il PDF degli alunni DVA (classi prime, quinte e nuovi ingressi).

NOTA SU PDP: una volta predisposto, il PDP verrà aggiornato annualmente. Se non si evidenziano

necessità di integrazione/rettifica il PDP verrà confermato. L’atto di conferma sarà verbalizzato:

- sull’agenda di modulo per la scuola primaria;

- sui verbali dei Consigli di Classe per la scuola secondaria.

5.IL P.A.I.: Piano Annuale per l’Inclusione

COLLEGIO DOCENTI

Delibera il PAI (format ALL. A)

Delibera gli obiettivi da perseguire proposti dal GLI e le attività che confluiranno nel PAI.

Verifica i risultati perseguiti e conseguiti.

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ALLEGATO A

PROPOSTA PAI (MODELLO MIUR)

Scuola ____________________________________________

Anno scolastico__________

Piano Annuale per l’Inclusione

Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità

A. Rilevazione dei BES presenti: n°

1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)

minorati vista

minorati udito

Psicofisici

2. disturbi evolutivi specifici

DSA

ADHD/DOP

Borderline cognitivo

Altro

3. svantaggio (indicare il disagio prevalente)

Socio-economico

Linguistico-culturale

Disagio comportamentale/relazionale

Altro

Totali

% su popolazione scolastica

N° PEI redatti dai GLHO

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria

B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in… Sì / No

Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di

piccolo gruppo

Attività laboratoriali integrate

(classi aperte, laboratori

protetti, ecc.)

AEC Attività individualizzate e di

piccolo gruppo

Attività laboratoriali integrate

(classi aperte, laboratori

protetti, ecc.)

Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di

piccolo gruppo

Attività laboratoriali integrate

(classi aperte, laboratori

protetti, ecc.)

Funzioni strumentali / coordinamento

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Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES)

Psicopedagogisti e affini esterni/interni

Docenti tutor/mentor

Altro:

Altro:

C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì / No

Coordinatori di classe e simili

Partecipazione a GLI

Rapporti con famiglie

Tutoraggio alunni

Progetti didattico-educativi a

prevalente tematica inclusiva

Altro:

Docenti con specifica formazione

Partecipazione a GLI

Rapporti con famiglie

Tutoraggio alunni

Progetti didattico-educativi a

prevalente tematica inclusiva

Altro:

Altri docenti

Partecipazione a GLI

Rapporti con famiglie

Tutoraggio alunni

Progetti didattico-educativi a

prevalente tematica inclusiva

Altro:

D. Coinvolgimento personale ATA

Assistenza alunni disabili

Progetti di inclusione / laboratori integrati

Altro:

E. Coinvolgimento famiglie

Informazione /formazione su genitorialità

e psicopedagogia dell’età evolutiva

Coinvolgimento in progetti di inclusione

Coinvolgimento in attività di promozione

della comunità educante

Altro:

F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI

Accordi di programma / protocolli di intesa

formalizzati sulla disabilità

Accordi di programma / protocolli di intesa

formalizzati su disagio e simili

Procedure condivise di intervento sulla

disabilità

Procedure condivise di intervento su

disagio e simili

Progetti territoriali integrati

Progetti integrati a livello di singola scuola

Rapporti con CTS / CTI

Altro:

G. Rapporti con privato sociale e volontariato

Progetti territoriali integrati

Progetti integrati a livello di singola scuola

Progetti a livello di reti di scuole

H. Formazione docenti Strategie e metodologie educativo-

didattiche / gestione della classe

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Didattica speciale e progetti educativo-

didattici a prevalente tematica inclusiva

Didattica interculturale / italiano L2

Psicologia e psicopatologia dell’età

evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.)

Progetti di formazione su specifiche

disabilità (autismo, ADHD, Dis.

Intellettive, sensoriali…)

Altro:

Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento

degli insegnanti

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola,

in rapporto ai diversi servizi esistenti;

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare

alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative;

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi

formativi inclusivi;

Valorizzazione delle risorse esistenti

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la

realizzazione dei progetti di inclusione

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel

sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo

inserimento lavorativo.

Altro:

Altro:

* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo

Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici

Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il

prossimo anno

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di

responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)

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Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai

diversi servizi esistenti

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che

riguardano l’organizzazione delle attività educative

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;

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Valorizzazione delle risorse esistenti

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti

di inclusione

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico,

la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data _________

Deliberato dal Collegio dei Docenti in data _________

Allegati:

Proposta di assegnazione organico di sostegno e altre risorse specifiche (AEC, Assistenti

Comunicazione, ecc.)

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ALLEGATO B (da Linee guida MIUR accoglienza alunni adottati) Scheda di raccolta informazioni a integrazione dei moduli d’iscrizione

1. ADOZIONE NAZIONALE

2. ADOZIONE INTERNAZIONALE □ AFRICA □ AMERICA meridionale □ AMERICA settentrionale

□ ASIA □ EUROPA □ OCEANIA

3. ALTRO…………………………………………………………………………………………………………………

4. Nome e Cognome del minore: …………………………………………………………………………………………

5. Genere: Maschile □ Femminile □

6. Luogo di nascita: ………………………………………………………………………………………………………

7. Data di nascita: /_/_/ /_/_/ /_/_/_/_/

(gg.) (mm.) (aaaa)

8. Il minore potrebbe iniziare

La classe prima ad inizio corso di studi con il gruppo classe ed ha frequentato la scuola dell’infanzia □

La classe prima ad inizio corso di studi con il gruppo classe e NON ha frequentato la scuola

dell’infanzia

Ad inizio anno scolastico di un percorso di studi già avviato (es. cl.2^,3^,4^,5^) □

Ad anno scolastico avviato con compagni di classe della stessa età □

Ad anno scolastico avviato con compagni di classe più piccoli della sua età □

9. Data di ingresso del minore nella famiglia /_/_/ /_/_/ /_/_/_/_/

Deve ancora essere inserito SI □ NO □ (gg.) (mm.) (aaaa)

10. Data di ingresso del minore in Italia /_/_/ /_/_/ /_/_/_/_/

(se si tratta di un’adozione internazionale) (gg.) (mm.) (aaaa)

Deve ancora arrivare in Italia SI □ NO □

11. I genitori desiderano inserire il b.no al scuola, dal suo ingresso in famiglia, dopo:

settimane □ mesi □

(specificare numero settimane/mesi)

12. il/la b.no/a è già secolarizzato/a? NO □ SI □

Se a conoscenza, indicare da che età /_/_/ e la durata /_/_/ mesi/anni

Informazioni sulla famiglia d’accoglienza

13. Sono presenti figli biologici? NO SI……… (specificare il numero)

Indicare per ciascuno il genere e l’età:

Numero Anni

Maschi

Femmine

14. Sono presenti altri figli precedentemente adottati/in affidamento?

NO SI……… (specificare il numero)

Indicare per ciascuno il genere e l’età:

Numero Anni

Maschi

Femmine

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15. Eventuali fratelli hanno frequentato/frequentano l’attuale scuola? NO SI

16. Riferimenti dei Servizi Territoriali o altri Enti che hanno seguito/seguono il nucleo famigliare:

………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………

17. Nella scuola/classe in cui sarà inserito vostro/a figlio/a ci sono bambini che lui/lei già conosce?

NO SI chi?

………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………

18. In generale vostro/a figlio/a è in contatto con bambini accolti in adozione da famiglie o provenienti dalla

medesima realtà adottiva?

NO SI descrivere il tipo di relazione

………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………

Data di compilazione: /_/_/ /_/_/ /_/_/_/_/

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ALLEGATO C

ALLEGATO B (da linee guida MIUR 2015 alunni adottati) Primo colloquio insegnanti-famiglia

(dati da tutelare secondo le modalità previste dalla Legge n. 675 del 31 dicembre 1996-Tutela delle

persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali)

1. Dopo l’adozione è stato cambiato il nome? NO SI

Quale? (esplicitarlo solo se non vi sono restrizioni per motivi di privacy)………………………………………

Se è un nome straniero:

la scrittura esatta è: ……………………………………………………………………………………………… la pronuncia corretta e il suo significato (se noto) sono: ………………………………………………………..

2. Dopo l’adozione è stato aggiunto un altro nome? NO SI

Quale? …………………………………………………………………………………………………………..

3. Come viene abitualmente chiamato/a vostro/a figlio/a in famiglia?

……………………………………………………………………………………………………………………

4. Vostro/a figlio/a ha la conoscenza e/o percezione di:

SI NO In

parte

1. quand’è nato/a

2. dov’è nato/a

3. dove vive (se arriva da un altro paese) e dove abita ora

4. essere diventato/a figlio/a dopo l’adozione

5. della sua storia passata

6. della storia familiare adottiva

7. del ricordo di legami con figure affettive (affidatari, fratelli…)

8. di essere stato/a eventualmente secolarizzato/a e del ricordo di legami e figure di

riferimento

9. dal suo inserimento in famiglia quali sono i legami per lui/lei più significativi oltre ai

genitori/nonni (es. : cuginetti, fratelli eventuali)?

………………………………………………………………………………………………...

………………………………………………………………………………………………...

5. Dall’arrivo in famiglia il/la bambino/a ha frequentato/frequenta attività ricreative quali: □ ludoteche

□ oratori

□ attività sportive

□ altro …………………………………………………………………………………………..

E mezzi di cura quali:

□ psicomotricità □ a scuola □ in privato □ in carico ai Servizi territoriali

□ logopedia □ a scuola □ in privato □ in carico ai Servizi territoriali

□ ippoterapia □ a scuola □ in privato □ in carico ai Servizi territoriali

□ musica, musico-terapia □ a scuola □ in privato □ in carico ai Servizi territoriali

□ altro ………………………………………………………………………………………………………………

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6. Come valutate l’atteggiamento prevalente di vostro/a figlio/a di fronte a una nuova esperienza? Se SI , valutare su una scala da 1 a 7:

1. SOCIEVOLE SI □ NO □ NON SO □

Poco 1 2 3 4 5 6 7 Molto

2. LEADER SI □ NO □ NON SO □

Poco 1 2 3 4 5 6 7 Molto

3. COLLABORATIVO SI □ NO □ NON SO □

Poco 1 2 3 4 5 6 7 Molto

4. ISOLATO SI □ NO □ NON SO □

Poco 1 2 3 4 5 6 7 Molto

5. REATTIVO SI □ NO □ NON SO □

Poco 1 2 3 4 5 6 7 Molto

6. PASSIVO SI □ NO □ NON SO □

Poco 1 2 3 4 5 6 7 Molto

7. INDIFFERENTE SI □ NO □ NON SO □

Poco 1 2 3 4 5 6 7 Molto

N.B.: Occorre tenere presente che si tratta di situazioni dinamiche, in evoluzione. Può inoltre verificarsi che la famiglia non sia in grado

di rispondere, al momento del colloquio iniziale, ad alcune domande (nel caso, ad esempio, di inserimenti recenti) e che queste vadano poi

riprese e completate nel corso dell’anno.

7. Secondo voi vostro/a figlio/a è interessato a:

valutare ciascun item su una scala da 1 a 7:

1. Conoscere nuovi compagni

Poco 1 2 3 4 5 6 7 Molto □ non so

2. Conoscere nuove maestre

Poco 1 2 3 4 5 6 7 Molto □ non so

3. Desiderio di apprendere nuove conoscenze

Poco 1 2 3 4 5 6 7 Molto □ non so

4. altro ______________________________________________________________

Poco 1 2 3 4 5 6 7 Molto □ non so

8. Secondo voi vostro/a figlio/a preferisce interagire con:

valutare su una scala da 1 a 7:

1. Coetanei SI □ NO □ NON SO □

Basso 1 2 3 4 5 6 7 Alto

2. Bambini più piccoli SI □ NO □ NON SO □

Basso 1 2 3 4 5 6 7 Alto

3. Bambini più grandi SI □ NO □ NON SO □

Basso 1 2 3 4 5 6 7 Alto

4. Adulti SI □ NO □ NON SO □

Basso 1 2 3 4 5 6 7 Alto

5. Figure femminili SI □ NO □ NON SO □

Basso 1 2 3 4 5 6 7 Alto

6. Figure maschili SI □ NO □ NON SO □

Basso 1 2 3 4 5 6 7 Alto

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Focus narrativi per raccogliere altre informazioni, al fine di predisporre la miglior accoglienza del/la bambino/a

in classe.

Dall’arrivo in famiglia:

9. Quali sono gli interessi prevalenti di vostro/a figlio/a?

…………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………

10. Nel gioco vostro/a figlio/a predilige…

□ giocare da solo/a

□ giocare con la presenza prevalente di un adulto

□ giocare ricercando il coetaneo

□ giocare ricercando un ruolo di gioco in gruppo

□ giocare evitando un ruolo di gioco in gruppo

□ altro …………………………………………………………………………….

□ non lo so ancora

11. Nel gioco vostro/a figlio/a di fronte all’insuccesso….

□ continua con ostinazione

□ abbandona

□ si ferma e rinuncia

□ chiede aiuto

□ tenta soluzioni

□ accetta suggerimenti

□ diventa reattivo verso gli oggetti

□ diventa reattivo verso le persone

□ altro ……………………………………………………………………………..

□ non lo so ancora

12. Nel gioco vostro/a figlio/a tende…

□ a scambiare i giochi con i coetanei

□ a dividere i giochi con i compagni

□ ad accettare l’aiuto di un coetaneo

□ ad offrire spontaneamente aiuto ad un compagno

□ a reagire eccessivamente se un compagno non lo aiuta

□ altro ………………………………………………………………………………

□ non lo so ancora

13. Ci sono eventuali comportamenti e/o rituali che ritiene utile segnalarci?

………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………

14. In riferimento al rapporto con l’alimentazione di vostro/a figlio/a ci sono eventuali aspetti o ritualità che

ritenete utile segnalarci? (usi, gusti, abitudini relative alle proprie origini, accettazione della nostra

cultura/varietà alimentare, capacità e volontà dell’uso delle posate…)

………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………

15. In riferimento ad eventuali ansie e relative sue reazioni/modalità consuete ci sono strategie preventive o di

intervento che ritenete utile segnalare?

………………………………………………………………………………………………………………………………

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16. Qual è la reazione di vostro/a figlio/a di fronte ad un disagio fisico e/o emotivo? N.B. DA RIVEDERE IMPOSTAZIONE IN FUNZIONE DI RICHIESTA (OVVERO INTENSITA’ DI REAZIONE ADEGUATA

OPPURE SPECIFICAZIONE (ES. PIANGE DISPERATO QUANDO…)

□ piange disperato/a □ si isola, chiudendosi nel mutismo

□ si isola, nascondendosi □ si dondola, si ritrae, nasconde il volto

□ non piange mai □ diventa aggressivo/a

□ tende ad allontanarsi □ rifiuta il contatto fisico

□ ricerca il contatto fisico □ si mostra contrariato/a

□ altro ……………………………………………………………………………………….

17. Se un bambino adottato da un Paese straniero. In riferimento al rapporto con la lingua d’origine di

vostro figlio, ci sono eventuali aspetti che intende segnalarci (rifiuto, utilizzo predominante, usata come

intercalare)?

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