PROTOCOLLO ACCOGLIENZA DSA/ADHD · 2019. 1. 19. · 3 INTRODUZIONE INTRODUZIONE AI AI AI DISTURBI...

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PROTOCOLLO PROTOCOLLO PROTOCOLLO PROTOCOLLO ACCOGLIENZA ACCOGLIENZA ACCOGLIENZA ACCOGLIENZA DSA DSA DSA DSA/ADHD /ADHD /ADHD /ADHD Pensato dal gruppo di lavoro Referenti DSA a.s. 2012/2013 a.s. 2012/2013 a.s. 2012/2013 a.s. 2012/2013 C C C C entro T T T T erritoriale I I I I ntegrazione del Basso Basso Basso Basso Polesine olesine olesine olesine

Transcript of PROTOCOLLO ACCOGLIENZA DSA/ADHD · 2019. 1. 19. · 3 INTRODUZIONE INTRODUZIONE AI AI AI DISTURBI...

  • PROTOCOLLOPROTOCOLLOPROTOCOLLOPROTOCOLLO ACCOGLIENZAACCOGLIENZAACCOGLIENZAACCOGLIENZA DSADSADSADSA/ADHD/ADHD/ADHD/ADHD

    Pensato dal gruppo di lavoro Referenti DSA a.s. 2012/2013a.s. 2012/2013a.s. 2012/2013a.s. 2012/2013

    C C C C entro T T T T erritoriale I I I I ntegrazione del BassoBassoBassoBasso PPPPolesineolesineolesineolesine

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    IndiceIndiceIndiceIndice

    1.1.1.1. INTRODUZIONE INTRODUZIONE INTRODUZIONE INTRODUZIONE AI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO AI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO AI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO AI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO ((((DDDDSASASASA)))) p.3p.3p.3p.3

    � I Disturbi Specifici di Apprendimento p. 3 � L’identificazione preventiva

    e la rilevazione delle difficoltà p. 4 � Tabella strumenti di rilevazione

    delle difficoltà p. 4 � Tabella strumenti per il rinforzo p. 5 � Come agire se si suppone che un alunno

    potrebbe avere un DSA p. 7 � Cosa dire ai genitori dell’alunno p. 7 � Come aiutare le famiglie p. 8 � A cosa serve la diagnosi p. 8 � Quando il nostro allievo ha una diagnosi p. 9 � Cosa dire ai compagni p. 9 � Il ruolo del referente p. 10

    2.2.2.2. INTRODUZIONEINTRODUZIONEINTRODUZIONEINTRODUZIONE AI DISTURBI DA DEFICIT DI AI DISTURBI DA DEFICIT DI AI DISTURBI DA DEFICIT DI AI DISTURBI DA DEFICIT DI

    ATTENZIONE/IPERATTIVITÀ (ATTENZIONE/IPERATTIVITÀ (ATTENZIONE/IPERATTIVITÀ (ATTENZIONE/IPERATTIVITÀ (ADHDADHDADHDADHD)))) p. 11p. 11p. 11p. 11 � Premessa p. 11 � Descrizione degli alunni con ADHD p. 11 � Per migliorare l’apprendimento

    e il comportamento p. 12 � Nota sul voto di condotta p. 13 � Associazioni del settore p. 14 � Testi utili e scaricabili gratuitamente p. 14

    3.3.3.3. PROTOCOLLO OPERATIVOPROTOCOLLO OPERATIVOPROTOCOLLO OPERATIVOPROTOCOLLO OPERATIVO CON CON CON CON ALUNNI ALUNNI ALUNNI ALUNNI DSA/ADHDDSA/ADHDDSA/ADHDDSA/ADHD p. 15p. 15p. 15p. 15

    � Normativa di riferimento p. 15 � Iscrizione alunni con DSA/ADHD p. 15 � Prima accoglienza p. 16 � Determinazione della classe p. 16 � Inserimento in classe p. 17 � Supporto al Consiglio di Classe/Team docente p. 17 � La predisposizione del PDP p. 18 � Verifica e valutazione p. 19 � Esami di Stato p. 19 � Continuità al passaggio di ordine di scuola p. 20

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    INTRODUZIONEINTRODUZIONEINTRODUZIONEINTRODUZIONE AI AI AI AI DISTURBI SPECIFICI DI DISTURBI SPECIFICI DI DISTURBI SPECIFICI DI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDAPPRENDAPPRENDAPPRENDIMENTO (IMENTO (IMENTO (IMENTO (DSADSADSADSA))))

    “Se non fosse stata inventata la lettura, io sarei più libero e felice”“Se non fosse stata inventata la lettura, io sarei più libero e felice”“Se non fosse stata inventata la lettura, io sarei più libero e felice”“Se non fosse stata inventata la lettura, io sarei più libero e felice”

    (Lorenzo 8 anni). Queste parole ci parlano di un malessere psicologico “profondo” che può colpire tutti quegli alunni le cui difficoltà scolastiche non vengono individuate e diagnosticate precocemente. I disturbi specifici di apprendimentoI disturbi specifici di apprendimentoI disturbi specifici di apprendimentoI disturbi specifici di apprendimento

    I D.S.A. (dislessia, discalculia, disgrafia, disortografia) sono disturbi dello sviluppo che determinano difficoltà molto spesso rilevanti nell'acquisizione delle abilità scolastiche come lettura, scrittura e calcolo. Dislessia “ è un disturbo di automatizzazione dei processi di decodifica dei segni scritti che ostacola l’acquisizione della lettura fluente”. (G. Stella) “La dislessia è presente quando l’automatizzazione

    dell’identificazione della parola (lettura) non si sviluppa o si sviluppa in maniera incompleta o con grandi difficoltà” (Gersons Wolfensberger e Ruijssenaars 1997) A causa di questo disturbo il bambino dislessico legge lentamente e con errori Discalculia è “una disabilità di origine congenita e di natura neuro psicologica che impedisce a soggetti intellettivamente normo dotati di raggiungere adeguati livelli di rapidità e di correttezza in operazioni di calcolo (calcolo a mente, anche molto semplice, algoritmo delle operazioni in colonna, immagazzinamento di fatti aritmetici come le tabelline ) e di processamento numerico (enumerazione avanti ed indietro, lettura e scrittura di numeri, giudizi di grandezza fra numeri”. (E. Profumo)

    Disgrafia è la difficoltà di scrittura che riguarda la riproduzione dei segni alfabetici e numerici. Il bambino scrive in modo molto irregolare, la sua mano scorre con fatica sul piano di scrittura e l’impugnatura dello strumento grafico è spesso scorretta; la capacità di utilizzare lo spazio a disposizione è molto ridotta; le dimensioni delle lettere non sono rispettate, la forma è irregolare, l’impostazione invertita, il gesto è scarsamente fluido, i legami tra le lettere risultano scorretti.

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    Disortografia è l’incapacità di scrivere correttamente in modo automatico dopo un tempo adeguato di istruzione continua. L’identificazione preventiva e la rilevazione delle difficoltàL’identificazione preventiva e la rilevazione delle difficoltàL’identificazione preventiva e la rilevazione delle difficoltàL’identificazione preventiva e la rilevazione delle difficoltà La rivelazione preventiva consente l’intervento precoce e la programmazione delle attività didattiche in modo da agevolare l’acquisizione della letto- scrittura nel rispetto delle fasi evolutive di ciascun bambino. Tuttavia, può succedere di non riuscire ad individuare tutti i bambini con DSA nella scuola primaria: infatti, in ambito clinico, succede di porre diagnosi di DSA lieve a ragazzi che già frequentano le scuole secondarie di I e II grado, che non avevano avuto difficoltà negli ordini di scuola precedenti e che, scontrandosi con richieste maggiori, entrano in crisi. La rilevazione delle difficoltà dovrebbe quindi essere condotta anche in periodi successivi, proprio per valutare le tipologie di problematiche, adottare una didattica adeguata al profilo della classe, evidenziare i ragazzi “a rischio” di DSA e fare invii più mirati agli specialisti per la diagnosi. In allegato si riporta una tabella con le possibili prove da somministrare agli alunni nei vari livelli di scolarizzazione, effettuate da personale adeguatamente formato.

    TTTTabella strumentiabella strumentiabella strumentiabella strumenti didididi rilevazionerilevazionerilevazionerilevazione delledelledelledelle difficoltàdifficoltàdifficoltàdifficoltà

    Area Area Area Area Livello di Livello di Livello di Livello di

    scolarizzazionescolarizzazionescolarizzazionescolarizzazione StStStStrumento di rilevazione delle difficoltàrumento di rilevazione delle difficoltàrumento di rilevazione delle difficoltàrumento di rilevazione delle difficoltà

    LetturaLetturaLetturaLettura Scuola Primaria

    Nuove prove MT di lettura, Correttezza e Rapidità per la Scuola Primaria PR CR2

    Scuola Secondaria I grado

    Nuove prove MT di lettura, Correttezza e Rapidità per la scuola Secondaria di I grado

    ScritturaScritturaScritturaScrittura

    Scuola dell’infanzia

    CMF (Marotta e altri, Ed. Erickson) Test TPV - Percezione visiva e integrazione visuo motoria (Hammill, Ed. Erickson) Disegno spontaneo (Corso on line per DSA) Scrittura spontanea (Corso on line per DSA) PR CR2

    Scuola Primaria

    CMF (Marotta e altri, Ed. Erickson) Test TPV - Percezione visiva e integrazione visuo motoria (Hammill, Ed. Erickson) Scrittura spontanea (Corso on line per DSA) Prove del centro per l’apprendimento di Ferrara

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    ScritturaScritturaScritturaScrittura

    Scuola Primaria

    Batteria per la valutazione della scrittura e della competenza ortografica nella scuola dell’obbligo (Tressoldi e Cornoldi, Ed. Erickson) PR CR2

    Scuola Secondaria I grado

    Batteria per la valutazione della scrittura e della competenza ortografica nella scuola dell’obbligo (Tressoldi e Cornoldi, Ed. Erickson)

    Comprensione Comprensione Comprensione Comprensione del testodel testodel testodel testo

    Scuola Primaria

    Nuove prove di lettura MT per la scuola la Scuola Primaria Comprensione

    Scuola Secondaria I grado

    Nuove prove di lettura MT per la scuola Secondaria di I grado Comprensione

    MatematicaMatematicaMatematicaMatematica

    Scuola dell’infanzia

    BIN 4-6 (Lucangeli, Ed. Erickson)

    Scuola Primaria

    BIN 4-6 (Lucangeli, Ed. Erickson) A DICEMBRE Test AC-MT 6 – 11 (Cornoldi, Lucangeli, Ed. Erickson)

    Scuola Secondaria I grado

    Test AC-MT 11-14 (Cornoldi, Erickson)

    Dopo la somministrazione di tali prove, e dopo la rilevazione di una difficoltà, non deve esserci immediatamente una segnalazione, ma una richiesta di attenzione da parte della scuola. Si consiglia, quindi, di attivare dei percorsi di intervento didattico di potenziamentodei percorsi di intervento didattico di potenziamentodei percorsi di intervento didattico di potenziamentodei percorsi di intervento didattico di potenziamento delle delle delle delle abilità deficitarieabilità deficitarieabilità deficitarieabilità deficitarie, anche con il coinvolgimento della famiglia. Alla fine di tale intervento si consiglia di procedere ad una seconda valutazione generale dell’intera classe o parziale, solo dei soggetti risultati “a rischio”.“a rischio”.“a rischio”.“a rischio”. Gli alunni risultati “resistenti”“resistenti”“resistenti”“resistenti” all’intervento di potenziamento didattico dovranno essere avviati ai Servizi Sanitari per approfondimenti.

    Tabella strumenti per il rinforzoTabella strumenti per il rinforzoTabella strumenti per il rinforzoTabella strumenti per il rinforzo Area Area Area Area Livello di Livello di Livello di Livello di

    scolarizzazionescolarizzazionescolarizzazionescolarizzazione StrumentStrumentStrumentStrumenti per il rinforzoi per il rinforzoi per il rinforzoi per il rinforzo

    LetturaLetturaLetturaLettura Scuola Primaria

    Materiale cartaceo Van De Castel (CTI Adria Uno) “Laboratorio di lettura e scrittura” (Pinto, Bigozzi, ed. Erickson) “Lettura di base” 1-2 Cd-rom (Miato e Miato, ed. Erickson)

    Scuola Secondaria I grado

    “Difficoltà di lettura nella scuola media” (Friso, Molin e Poli, ed. Erickson)

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    ScritturaScritturaScritturaScrittura

    Scuola dell’infanzia

    Cd rom per il potenziamento CMF (CTI Adria Uno) “Laboratorio di lettura e scrittura” (Pinto, Bigozzi, ed. Erickson) “Giocare con le parole” (Perrotta, Brignola, ed. Erickson)

    Scuola Primaria

    Cd rom per il potenziamento CMF (CTI Adria Uno) “Parole in corso” vol. 1 – 2 (Judica, ed. Erickson) “Recupero in difficoltà ortografiche” cd-rom e libro (Poli, Molin, Friso, ed. Erickson) “Laboratorio di lettura e scrittura” (Pinto, Bigozzi, ed. Erickson) “Giocare con le parole” (Perrotta, Brignola, ed. Erickson) “Vocali, vocali, vocali” (Ragnoli, ed. Erickson)

    Scuola Secondaria I grado

    Recupero in difficoltà ortografiche cd-rom e libro (Vizzari, Tamborrino, ed. Erickson)

    Comprensione Comprensione Comprensione Comprensione del testodel testodel testodel testo

    Scuola Primaria

    Nuova guida alla comprensione del testo, vol. 1 – 2 – 3 (Gruppo MT, De Beni, Cornoldi, ed. Erickson) Recupero e sostegno linguistico – primo livello (Beech, ed. Erickson)

    Scuola Secondaria I grado

    Nuova guida alla comprensione del testo, vol. 4 (Gruppo MT, De Beni, Cornoldi, ed. Erickson)

    MatematicaMatematicaMatematicaMatematica

    Scuola dell’infanzia

    Intelligenza numerica vol.1 (Lucangeli, Ed. Erickson) Cd rom per il potenziamento BIN (CTI Adria Uno) “Nel mondo dei numeri e delle operazioni” vol.1 (Costa, Colombo Boscolo, ed. Erickson) “Imparo a conoscere i numeri” (Capra, Portieri, ed. Erickson)

    Scuola Primaria

    Cd rom per il potenziamento BIN (CTI Adria Uno) Intelligenza numerica vol.2 - 3 (Lucangeli, Ed. Erickson) “Nel mondo dei numeri e delle operazioni” vol.1 (Costa, Colombo Boscolo, ed. Erickson) “Imparo a conoscere i numeri” (Capra, Portieri, ed. Erickson)

    Scuola Secondaria I grado

    Intelligenza numerica vol.4 (Lucangeli, Ed. Erickson) Esercizi di arricchimento in matematica (Thyer, ed. Erickson)

    Lo screening delle difficoltà dovrebbe, quindi, seguire le seguenti fasi:

    1. prima valutazione generale della classe con le prove scelte; 2. periodo di intervento didattico di potenziamento per alunni in

    difficoltà; 3. eventuale segnalazione alla famiglia sull’opportunità di svolgere

    attività di potenziamento;

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    4. seconda valutazione (generale della classe o dei soli soggetti in difficoltà);

    5. segnalazione alla famiglia degli alunni non migliorati dopo intervento di potenziamento

    6. predisposizione richiesta di valutazione da consegnare agli specialisti per mezzo della famiglia.

    Come agire se si suppone che un alunno potrebbe avere un DSACome agire se si suppone che un alunno potrebbe avere un DSACome agire se si suppone che un alunno potrebbe avere un DSACome agire se si suppone che un alunno potrebbe avere un DSA È opportuno confrontarsi con i colleghi e con il Dirigente scolastico. Se i dubbi sono confermati è necessario: 1) compilare il modulo di segnalazione degli alunni in difficoltà di apprendimento (“Richiesta di consulenza” del Nuovo Accordo di programma 2012); 2) convocare i genitori dell’alunno; 3) invitare la famiglia a richiedere un appuntamento presso il Servizio Sanitario Nazionale, in un Centro specializzato per la valutazione dei DSA, o da specialisti del settore, ai quali porterà la nostra “Richiesta di consulenza”. Cosa dire ai genitori dell’alunnoCosa dire ai genitori dell’alunnoCosa dire ai genitori dell’alunnoCosa dire ai genitori dell’alunno È importante che l’atteggiamento nei confronti dei genitori sia il più possibile rassicurante per far sì che vedano l’insegnante come un alleato e non come “giudice”. Quindi è necessario:

    • parlare in generale del rendimento scolastico del loro figlio, evidenziando prima i punti di forza, esponendo poi le sue difficoltà ed infine cercando di condividere con loro alcune osservazioni;

    • cercare di far capire che è importante conoscere l’origine delle difficoltà scolastiche;

    • fornire esempi tangibili della difficoltà dell’alunno; • cercare di esprimere il dubbio che le difficoltà scolastiche potrebbero

    dipendere da un eventuale DSA in modo tale che non si sentano colpevoli;

    • spiegare che cosa sono i DSA; • spiegare che il loro figlio, quindi, potrebbe possedere un cervello che

    elabora in modo diverso dal comune modo di apprendere, ma che questa particolarità non gli impedirà di affermasi nella vita;

    CASANotaBES

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    • consigliare la lettura di alcuni testi sull’argomento; • consigliare di contattare la sezione AID locale (sezione A.I.D. Rovigo

    presso Ist. Tecnico via Parenzo, 16 Rovigo. Tel. 333-1284875 e-mail [email protected]

    P Se la famiglia non collabora è compito del dirigente, dell’insegnante e/o del referente DSA convincere la famiglia che solo alleandosi si riuscirà a superare il problema, per evitare situazioni di disagio e frustrazione nel bambino.

    Come aiutare le famCome aiutare le famCome aiutare le famCome aiutare le famiglieiglieiglieiglie

    In un percorso, qualsiasi esso sia, è importante supportare le famiglie al

    fine di farle sentire accolte e comprese: molto importante e decisiva

    appare quindi l’informazione e la chiarezza su quanto viene fatto a scuola.

    La scuola, per le famiglie, può quindi attivare:

    • informazione a tutti i genitori del disturbo e della legge(al fine di smitizzare l’idea di non normalità spesso presente nei genitori)

    • supporto alla famiglia per strumenti informatici o dove rivolgersi per avere informazioni (programmi e richiesta di testi digitali)

    A che cosa serve la diagnosiA che cosa serve la diagnosiA che cosa serve la diagnosiA che cosa serve la diagnosi La diagnosi aiuta a conoscere le caratteristiche del disturbo e a convincersi che c’è sempre un modo per superarlo. La diagnosi aiuta il bambino/ragazzo a:

    • raggiungere la consapevolezza delle proprie difficoltà, ma soprattutto della propria intelligenza e delle proprie abilità (memoria visiva, creatività, ecc.);

    • capire che, grazie a queste e attraverso l’uso di semplici strategie, può riuscire a superare gli ostacoli;

    • scegliere il percorso scolastico che desidera senza ripiegare su indirizzi scolastici che richiedono prestazioni inferiori alle proprie possibilità.

    La diagnosi aiuta i genitori e gli insegnanti a: • riconoscere e valorizzare i punti di forza del bambino; • individuare la modalità di apprendimento propria del bambino; • saper tracciare un confine chiaro tra ciò che dipende o non dipende

    dal suo impegno. La diagnosi dà diritto ad una didattica personalizzata, utilizzando mezzi compensativi o misure dispensative a scuola.

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    Quando il nostro aQuando il nostro aQuando il nostro aQuando il nostro allievo ha una diagnosillievo ha una diagnosillievo ha una diagnosillievo ha una diagnosi È necessario:

    • condividere la situazione diagnostica, non solo all’interno del gruppo docente ma anche con il referente sui DSA e il Dirigente Scolastico;

    • predisporre un percorso educativo in base al livello del disturbo, agli obiettivi, all’uso degli strumenti compensativi e dispensativi, ai criteri di valutazione necessari all’allievo ossia compilare il PDP;

    • mettere a punto strategie didattiche adeguate in quanto gli alunni con DSA richiedono un input didattico adatto alle loro caratteristiche (si veda PDP);

    • essere più flessibili ed accettare le differenze di prestazione nei diversi contesti funzionali, ricordando che non esiste un dislessico uguale ad un altro;

    • sostenerne l’autostima; • stipulare un patto di alleanza, anche scritto, con lui e con la

    famiglia � PDP; • valutare i contenuti e non la forma delle sue produzioni; • applicare le misure dispensative e far usare all’allievo gli strumenti

    compensativi adatti; Cosa dire ai compagniCosa dire ai compagniCosa dire ai compagniCosa dire ai compagni Prima di parlarne in classe con i compagni è necessario avere il consenso dei genitori e dell’alunno. Per affrontare l’argomento, si possono utilizzare alcuni strumenti specifici: PPper la scuola primaria e il primo anno della secondaria primo grado: - AID, Il mago delle formiche giganti. Libri Liberi, 2002 PPper la scuola secondaria di primo e secondo grado: - Donini R., Brembati F., Come una macchia di cioccolato. Storie di dislessie. Erickson, 2007 - Donini R., Brembati F., Come una macchia di cioccolato. Raccontarsi per raccontare la dislessia. (Filmato), 2007 distribuito dall’AID

    - Il demone bianco Curtera - Stelle sulla terra - video

    Quando lo si ritiene necessario si può richiedere l’intervento di specialisti che spieghino l’argomento ad alunni ed insegnanti.

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    Il ruolo del referenteIl ruolo del referenteIl ruolo del referenteIl ruolo del referente

    Il referente DSA

    ha competenze

    psicologiche didattiche legislative

    ha conoscenze specifiche

    Psicologia dell’apprendimento

    Psicologia dei processi

    cognitivi

    Tecniche di valutazione

    Psicologia dello

    sviluppo

    Metodologia didattica

    Tecniche di potenziamento delle

    strumentalità

    Normativa nazionale di riferimento

    Leggi regionali

    ha finalità ben precise

    Saper leggere una relazione clinica e comprendere una

    diagnosi Riconoscere in modo

    precoce le problematiche

    Curare i rapporti con

    le famiglie

    Conoscere gli strumenti e le

    strategie compensative

    Saper costruire un PDP e consigliare equipe

    educativa

    Riconoscere i bisogni dei colleghi e attivare

    risorse

    Conoscere le realtà territoriali e gestirne i

    rapporti

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    INTRODUZIONE INTRODUZIONE INTRODUZIONE INTRODUZIONE AI DISTURBI DA DEFICIT DI AI DISTURBI DA DEFICIT DI AI DISTURBI DA DEFICIT DI AI DISTURBI DA DEFICIT DI ATTENZIONE/IPERATTIVITÀ(ADHD)ATTENZIONE/IPERATTIVITÀ(ADHD)ATTENZIONE/IPERATTIVITÀ(ADHD)ATTENZIONE/IPERATTIVITÀ(ADHD)

    Premessa Premessa Premessa Premessa In considerazione della presenza nella scuola di alunni con diagnosi di “Disturbo da Deficit di Attenzione/ Iperattività (ADHD, acronimo per l’inglese Attention Deficit Hyperactivity Disorder) si propongono le indicazioni e accorgimenti didattici volti ad agevolare il percorso scolastico di detti alunni. Si premette che l’ADHD è presente in circa l'1% (fonte Istituto Superiore di Sanità) della popolazione infantile, ha una causa neurobiologica e si caratterizza per la presenza di sintomi di disattenzione, impulsività/iperattività, riconducibili a difficoltà nell'autocontrollo e nelle capacità di pianificazione e non attribuibili ad un deficit dell’intelligenza. Descrizione degli alunni con ADHD Descrizione degli alunni con ADHD Descrizione degli alunni con ADHD Descrizione degli alunni con ADHD Molti bambini e ragazzi possono presentare comportamenti di disattenzione e/o irrequietezza motoria, tuttavia gli alunni che presentano tale Disturbo hanno difficoltà pervasive e persistenti nel:

    • selezionare le informazioni necessarie per eseguire il compito e mantenere l’attenzione per il tempo utile a completare la consegna;

    • resistere ad elementi distraenti presenti nell'ambiente o a pensieri divaganti;

    • seguire le istruzioni e rispettare le regole (non a causa di comportamento oppositivo o di incapacità di comprensione);

    • utilizzare i processi esecutivi di individuazione, pianificazione e controllo di sequenze di azioni complesse, necessarie all'esecuzione di compiti e problemi;

    • regolare il comportamento che si caratterizza quindi per una eccessiva irrequietezza motoria e si esprime principalmente in movimenti non finalizzati, nel frequente abbandono della posizione seduta e nel rapido passaggio da un'attività all'altra;

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    • controllare, inibire e differire risposte o comportamenti che in un dato momento risultano inappropriati: aspettare il proprio turno nel gioco o nella conversazione;

    • applicare in modo efficiente strategie di studio che consentano di memorizzare le informazioni a lungo termine.

    Possono talvolta presentare difficoltà:

    • nel costruire e mantenere relazioni positive con i coetanei; • nell'autoregolare le proprie emozioni; • nell'affrontare adeguatamente situazioni di frustrazione

    imparando a posticipare la gratificazione; • nel gestire il livello di motivazione interna approdando molto

    precocemente ad uno stato di “noia”; • nell'evitare stati di eccessiva demoralizzazione e ansia; • nel controllare livelli di aggressività; • nel seguire i ritmi di apprendimento della classe a causa delle

    difficoltà attentive. In alcuni soggetti prevale la disattenzione, in altri l’iperattività/impulsività, ma nella maggior parte dei casi i due problemi coesistono. Per migliorare l’apprendimento e il comportamentoPer migliorare l’apprendimento e il comportamentoPer migliorare l’apprendimento e il comportamentoPer migliorare l’apprendimento e il comportamento………… Si ritiene opportuno che tutti i docenti:

    • predispongano l’ambiente nel quale viene inserito lo studente con ADHD in modo tale da ridurre al minimo le fonti di distrazione;

    • prevedano l’utilizzo di tecniche educative di documentata efficacia (es. aiuti visivi, introduzione di routine, tempi di lavoro brevi o con piccole pause, gratificazioni immediate, procedure di controllo degli antecedenti e conseguenti).

    I docenti, inoltre, dovrebbero avvalersi dei seguenti suggerimenti: • definire con tutti gli studenti poche e chiare regole di

    comportamento da mantenere all’interno della classe; • concordare con l'alunno piccoli e realistici obiettivi comportamentali

    e didattici da raggiungere nel giro di qualche settimana; • allenare il bambino ad organizzare il proprio banco in modo

    da avere solo il materiale necessario per la lezione del momento; • occuparsi stabilmente della corretta scrittura dei compiti sul diario;

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    • incoraggiare l’uso di diagrammi di flusso, tracce, tabelle parole chiave per favorire l’apprendimento e sviluppare la comunicazione e l’attenzione;

    • favorire l’uso del computer e di enciclopedie multimediali, vocabolari su CD, ecc.;

    • assicurarsi che, durante l'interrogazione, l'alunno abbia ascoltato e riflettuto sulla domanda e incoraggiare una seconda risposta qualora tenda a rispondere frettolosamente.

    • organizzare prove scritte suddivise in più parti e invitare lo studente ad effettuare un accurato controllo del proprio compito prima di consegnarlo;

    • comunicare chiaramente i tempi necessari per l’esecuzione del compito (tenendo conto che l’alunno con ADHD può necessitare di tempi maggiori rispetto alla classe o viceversa può avere l'attitudine di affrettare eccessivamente la conclusione);

    • valutare gli elaborati scritti in base al contenuto, senza considerare esclusivamente gli errori di distrazione, valorizzando il prodotto e l’impegno piuttosto che la forma;

    • le prove scritte dovrebbero essere suddivise in più quesiti; • evitare di comminare punizioni mediante: un aumento dei

    compiti per casa, una riduzione dei tempi di ricreazione e gioco, l'eliminazione dell'attività motoria, la negazione di ricoprire incarichi collettivi nella scuola, l'esclusione dalla partecipazione alle gite;

    • le gratificazioni devono essere ravvicinate e frequenti. E’ opportuno in tal senso sollecitare percorsi di formazione e consulenza per gli insegnanti, in modo da favorire azioni educative efficaci e condivise, per il raggiungimento di obiettivi adeguati. Nota sul voto di condotta Nota sul voto di condotta Nota sul voto di condotta Nota sul voto di condotta In merito alla norma sancita dal Decreto Ministeriale 16 gennaio 2009 n°5 che riguarda “Criteri e modalità applicative della valutazione del comportamento” è auspicabile che i docenti considerino i fattori presenti nella diagnosi ADHD prima di procedere alla valutazione dell’alunno/a.

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    Si sottolinea l'importanza e delicatezza della valutazione periodica del comportamento dell'alunno (voto di condotta). Occorre infatti tenere conto del fatto che il comportamento di un alunno con ADHD è condizionato fortemente dalla presenza dei sintomi del disturbo. Sarebbe pertanto auspicabile che la valutazione delle sue azioni fosse fatta evitando di attribuire valutazioni negative per comportamenti che sono attribuibili a fattori di tipo neurobiologico. Associazioni del settoreAssociazioni del settoreAssociazioni del settoreAssociazioni del settore

    - Associazione Italiana Famiglie ADHD www.aifa.it - Associazione Italiana per i Disturbi di Attenzione, Iperattività e

    patologie correlate www.aidaiassociazione.com - Associazione Italiana per la ricerca e l’Intervento nella

    psicopatologia dell’apprendimento www.airipa.it - Società Italiana di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza

    www.sinpia.eu Testi utili e scaricabili gratuitamente: Testi utili e scaricabili gratuitamente: Testi utili e scaricabili gratuitamente: Testi utili e scaricabili gratuitamente: Opuscolo AIDAI con indicazioni per insegnanti http://www.aidaiassociazione.com/documents/Training_per_Insegnanti.pdf Strategie per insegnanti AIFA Onlus http://www.aifa.it/strategiescolastiche.htm; http://www.aifa.it/linkstrumenti.htm http://www.aifa.it/scuolaeadhd.htm Linee guida cognitivo-comportamentali http://www.aidaiassociazione.com/documents/Linee_guida_ADHD.pdf Elenco Centri Regionali di Riferimento per la Diagnosi e Cura dell’ADHD http://www.iss.it/adhd/regi/cont.php?id=222&lang=1&tipo=2 Decreto 24/04/2007 http:///www.iss.it/adhd/docu/cont.php?id=250&lang=1&tipo=3 Circolare Miur n° 0001968 01/04/2009 Circolare Miur n° 0006013 04/12/2009

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    3. PROTOCOLLO OPERATIVO3. PROTOCOLLO OPERATIVO3. PROTOCOLLO OPERATIVO3. PROTOCOLLO OPERATIVO CON ALUNNI DSA/ADHDCON ALUNNI DSA/ADHDCON ALUNNI DSA/ADHDCON ALUNNI DSA/ADHD

    Normativa di riferimentoNormativa di riferimentoNormativa di riferimentoNormativa di riferimento

    • LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170 http://www.aiditalia.org/upload/gazzetta_ufficiale_n_244_legge_170.pdf

    • Nota ministeriale ADHD 2010 http://aidaiassociazione.com/documents/Circolare_Miur_ADHD.pdf

    • Linee guida ALLEGATE AL DECRETO MINISTERIALE 12 LUGLIO 2011 www.disabili.unige.it/wp.../linee_guida_sui_dsa_12luglio2011.pdf

    • Accordo di Programma della Provincia di Rovigo (2012-2015) http://sostegnoenonsolo.jimdo.com/cti-rovigo/?logout=1

    • Accordo tra Stato – Regioni del 25 luglio 2012 – Indicazioni per la diagnosi e la certificazione di DSA http://www.regione.veneto.it/NR/rdonlyres/4BD228A2-B1D4-48B2-AA02-55606505D887/0/accordostatoregioniDSA.pdf

    Iscrizione alunni con DSA/ADHD Iscrizione alunni con DSA/ADHD Iscrizione alunni con DSA/ADHD Iscrizione alunni con DSA/ADHD Soggetti coinvolti:

    • Dirigente Scolastico Dirigente Scolastico Dirigente Scolastico Dirigente Scolastico • alunnoalunnoalunnoalunno • famigliafamigliafamigliafamiglia • segreteria studentisegreteria studentisegreteria studentisegreteria studenti • referente DSA/ADHD referente DSA/ADHD referente DSA/ADHD referente DSA/ADHD

    Le pratiche d’iscrizione devono essere seguite da un assistente amministrativo che si occupi dell’iscrizione degli studenti con DSA/ADHD in modo continuativo. Cosa consegnare/chiedere • Modulo d’iscrizione con apposito rinvio alla documentazione allegata • Certificazione e/o diagnosi dell’Azienda ULSS, Enti Accreditati o medici specialisti (Neurologo, Neuropsichiatra infantile, Psichiatra) convalidata dall’Azienda ULSS di appartenenza. L’assistente amministrativo che si occupa delle iscrizioni deve verificare la presenza di certificazione medica all’interno dei moduli e comunicare al Dirigente Scolastico e al referente DSA/ADHD eventuali segnalazioni provenienti da ordini di scuola inferiori o di pari grado; in tal caso i Dirigenti Scolastici di competenza concorderanno interventi comuni per garantire una comunicazione efficiente ed una continuità didattica efficace. Chiunque erroneamente riceva una diagnosi di DSA/ADHD è tenuto a consegnarla al Dirigente Scolastico o al referente DSA.

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    Il Dirigente Scolastico ed il referente DSA/ADHD accertano che la certificazione specialistica indichi: tipologia di distutipologia di distutipologia di distutipologia di disturbo/i, livelli di rbo/i, livelli di rbo/i, livelli di rbo/i, livelli di gravità, indicazioni dello specialista sulle ricadute che compromettono gravità, indicazioni dello specialista sulle ricadute che compromettono gravità, indicazioni dello specialista sulle ricadute che compromettono gravità, indicazioni dello specialista sulle ricadute che compromettono l’apprendimento e il rendimento scolastico dello studente; l’apprendimento e il rendimento scolastico dello studente; l’apprendimento e il rendimento scolastico dello studente; l’apprendimento e il rendimento scolastico dello studente; acquisisce altresì, se presenti, eventuali allegati con osservazioni didattico osservazioni didattico osservazioni didattico osservazioni didattico ---- educative della scuola di educative della scuola di educative della scuola di educative della scuola di provenienza e provenienza e provenienza e provenienza e stabiliscono una data per un colloquio con la famiglia ed eventualmente con l’allievo. Prima accoglienzaPrima accoglienzaPrima accoglienzaPrima accoglienza Soggetti coinvolti:

    • Dirigente Scolastico Dirigente Scolastico Dirigente Scolastico Dirigente Scolastico • referente DSA/ADHD referente DSA/ADHD referente DSA/ADHD referente DSA/ADHD • famiglia famiglia famiglia famiglia

    Il Dirigente Scolastico ed il referente DSA/ADHD effettuano un colloquio con i genitori ed eventualmente con l’allievo, se possibile, sin dal momento della pre-iscrizione. Obiettivi del colloquio con i genitori Dare informazioni sulle figure di riferimento e le modalità didattiche per i DSA/ADHD presenti nella scuola; raccogliere informazioni sulla storia personale e scolastica dell’alunno; se possibile chiedere informazioni sui cicli scolastici precedenti e sulle figure di riferimento delle scuole di provenienza per poter creare un ponte tra i due cicli e non disperdere le informazioni;

    Obiettivi del colloquio con l’allievo:

    • rilevare la consapevolezza del disturbo e/o patologia e il livello di autostima;

    • accettazione o rifiuto a rendere manifesto il disturbo e/o patologia; • disponibilità all’utilizzo degli strumenti compensativi.

    Durante il colloquio con i genitori sarà compito degli insegnanti rendere esplicito ciò che la scuola propone per gli studenti affetti da DSA, la relativa normativa attualmente in vigore e la compilazione del piano didattico personalizzato (PDP). Determinazione della classe Determinazione della classe Determinazione della classe Determinazione della classe Soggetti coinvolti:

    • Dirigente Scolastico Dirigente Scolastico Dirigente Scolastico Dirigente Scolastico • commissione composizione classi commissione composizione classi commissione composizione classi commissione composizione classi • referente DSA/ADHD referente DSA/ADHD referente DSA/ADHD referente DSA/ADHD

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    In caso di iscrizione di alunno con DSA alla classe prima il Dirigente scolastico con il Gruppo di lavoro formazione classi inserirà gli alunni nelle classi/sezione tenendo presenti la documentazione prodotta dalla famiglia e il parere degli specialisti, se si renderà necessario. In caso di inserimento successivo (ad anno scolastico iniziato o in anni successivi al primo) la scelta della sezione in cui iscrivere l’alunno con DSA/ADHD sarà di competenza del Dirigente Scolastico. A settembre il Dirigente Scolastico comunicherà il nuovo inserimento all’insegnante coordinatore e a tutto il CdC (Consiglio di classe) della classe coinvolta. Durante il primo CdC verrà esaminata la cartella di ogni studente DSA e definite le azioni dispensative e le attività compensative. E’ opportuno che, prima del CdC di inizio anno (settembre/ottobre) o a relazione acquisita in seguito ad esso, prima di convocare il CdC, il coordinatore incontri la famiglia dello studente per conoscenza preliminare (può essere richiesta la presenza del Dirigente Scolastico, referente DSA/ADHD). Inserimento in classe Inserimento in classe Inserimento in classe Inserimento in classe Soggetti coinvolti:

    • coordinatore di classcoordinatore di classcoordinatore di classcoordinatore di classe,e,e,e, • referente DSA, d’istitutoreferente DSA, d’istitutoreferente DSA, d’istitutoreferente DSA, d’istituto • componenti CdC componenti CdC componenti CdC componenti CdC

    Quando in una classe viene inserito uno studente con DSA/ADHD, il DS, il DS, il DS, il DS, referentereferentereferentereferente ed il coordinatore di classe ed il coordinatore di classe ed il coordinatore di classe ed il coordinatore di classe devono preparare il Consiglio di Classe sull’argomento: 1. fornendo adeguate informazioni sui DSA o ADHD e/o la patologia specifica; 2. fornendo ai docenti materiale didattico formativo adeguato; 3. presentando le eventuali strategie didattiche alternative e/o compensative e relativi strumenti. Il coordinatore in sede del primo consiglio di classe (settembre/ottobre) mette a conoscenza l’intero CdC del caso, raccoglie le eventuali osservazioni di tutti i componenti al fine di stilare (eventualmente con l’aiuto del referente DSA) una bozza di PERCORSO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP) Supporto al ConsigliSupporto al ConsigliSupporto al ConsigliSupporto al Consiglio di classeo di classeo di classeo di classe/Team docente/Team docente/Team docente/Team docente Il Consiglio di Classe nella definizione delle strategie da adottare nei confronti di un alunno con DSA può chiedere il supporto:

    • del Dirigente Scolastico del Dirigente Scolastico del Dirigente Scolastico del Dirigente Scolastico dell’dell’dell’dell’istituto istituto istituto istituto • del referente DSA/ADHD dell’del referente DSA/ADHD dell’del referente DSA/ADHD dell’del referente DSA/ADHD dell’istitutoistitutoistitutoistituto • degli Enti territorialdegli Enti territorialdegli Enti territorialdegli Enti territoriali preposti i preposti i preposti i preposti

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    LLLLa predisposizione del PDPa predisposizione del PDPa predisposizione del PDPa predisposizione del PDP L’Accordo tra i docenti per la predisposizione del PDP è presente nell’Accordo di programma 2012/2015. Procedura per stesura di tale documento

    • I docenti di classe (può essere sufficiente il coordinatore o l’insegnante prevalente) incontrano assieme al Dirigente e al referente d’Istituto la famiglia al fine di raccogliere notizie (entro il mese di ottobre se possibile)

    • Laddove è possibile un incontro verrà fatto anche con il servizio che segue l’alunno sempre al fine di raccogliere informazioni/spiegazioni sulla diagnosi stilata dagli stessi

    • si procederà alla condivisione e alla firma del documento entro novembre; il documento avrà validità fino al termine dell’anno scolastico.

    Soggetti coinvolti: : : :

    • coordinatore di clcoordinatore di clcoordinatore di clcoordinatore di classeasseasseasse • componenti CdC componenti CdC componenti CdC componenti CdC

    In occasione del secondo CdC (Ottobre/Novembre) lo stesso acquisisce ed eventualmente integra il PDP, che quindi viene approvato; tale documento costituirà un allegato RISERVATO costituirà un allegato RISERVATO costituirà un allegato RISERVATO costituirà un allegato RISERVATO della programmazione di classe. Ogni docente dovrà specificare nel PDP, per la propria disciplina, le azioni dispensative e attività compensative che utilizzerà nel corso dell’anno scolastico. Al termine di ogni quadrimestre il CdC verificherà la situazione didattica degli studenti DSA, fissando un punto all’Ordine del giorno dei CdC riuniti in sede di scrutinio. Stesura finale e sottoscrizione del documento Soggetti coinvolti:

    • componenti CdCcomponenti CdCcomponenti CdCcomponenti CdC • famiglia famiglia famiglia famiglia

    Il PDP, una volta redatto, deve essere consegnato alle famiglie , anche per consentire l’attivazione di indispensabili sinergie tra l’azione della scuola, l’azione della famiglia, l’azione dell’allievo. Nella progettazione del PDP dovranno essere indicate le modalità di accordo tra i docenti e la famiglia. Il coordinatore di classe incontra, attraverso colloqui, i genitori e lo studente (se maggiorenne) per illustrare la proposta di PDP del CdC, e

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    viene richiesta alle due componenti famiglia e studente la sua condivisione per mezzo di firma di accettazione da parte dei genitori. firma di accettazione da parte dei genitori. firma di accettazione da parte dei genitori. firma di accettazione da parte dei genitori. Verifica e vaVerifica e vaVerifica e vaVerifica e valutazione lutazione lutazione lutazione Soggetti coinvolti:

    • componenti CdCcomponenti CdCcomponenti CdCcomponenti CdC • referente DSAreferente DSAreferente DSAreferente DSA/ADHD/ADHD/ADHD/ADHD

    La valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese le prove effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tenere conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove di esame, sono adottati gli strumenti compensativi e dispensativi ritenuti più idonei. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove. (Legge 30 ottobre 2008, n. 169 Art.10).

    Esami di StatoEsami di StatoEsami di StatoEsami di Stato Nel documento del Consiglio di Classe di maggio si devono:

    • riportare tutte le informazioni sugli strumenti compensativi e dispensativi, con riferimenti alle verifiche, ai tempi e al sistema valutativo utilizzati in corso d’anno;

    • inserire modalità, tempi e sistemi valutativi per le prove d’esame. • la commissione d’esame terrà in considerazione per la

    predisposizione delle prove; • utilizzo di strumenti informatici se utilizzati in corso d’anno (es.

    sintesi vocali, dizionari digitali); • possibilità di avvalersi di un insegnante (membro della

    commissione) per la lettura dei testi delle prove; • nei casi più gravi, soprattutto per la lingua italiana o straniera, un

    insegnante potrà scrivere la prova sotto dettatura da parte dello studente.

    • la valutazione di lingua straniera avverrà attraverso prove strutturate e orali (l’esonero dalla lingua straniera comporta l’acquisizione dell’attestato e non del regolare diploma).

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    CCCContinuità ontinuità ontinuità ontinuità al passaggio di ordine di scuolaal passaggio di ordine di scuolaal passaggio di ordine di scuolaal passaggio di ordine di scuola Si intende perseguire i seguenti obiettivi:

    � agire sulle variabili che possono costituire fonte di ansia per l'alunno e per la famiglia;

    � permettere all'ordine di scuola successivo di conoscere l'alunno in ingresso per poter predisporre un'accoglienza e una programmazione adeguate;

    � favorire il raccordo metodologico-didattico tra gli ordini di scuola. PASSAGGIO SCUOLA PRIMARIA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Prevedendo che il passaggio avvenga nello stesso Istituto queste le fasi da attuare: 1 FASE1 FASE1 FASE1 FASE Nel mese di giugno il referente si accerta in quale scuola l'alunno si iscriverà per l’anno scolastico seguente, al fine di valutare l'assegnazione alla sezione che, laddove sia possibile, dovrà avere un corpo docente sufficientemente formato o disponibile ad esserlo. 2 FASE2 FASE2 FASE2 FASE INCONTRI DI COORDINAMENTOINCONTRI DI COORDINAMENTOINCONTRI DI COORDINAMENTOINCONTRI DI COORDINAMENTO:::: il Referente DSA/ADHD della scuola ha il compito di fissare il Consiglio di Classe appena possibile, al quale parteciperanno i docenti che hanno seguito l'alunno nell'ultimo anno della scuola primaria. Questo incontro ha lo scopo di informare adeguatamente tutti i docenti della scuola secondaria, ponendo particolare attenzione alle indicazioni metodologico-didattiche. Possono essere previsti, successivamente, incontri tra i due ordini di scuola qualora se ne ravvisi la necessità anche da parte della famiglia. PASSAGGIO SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO Prevedendo che vi sia una conoscenza dell'offerta scolastica sul territorio per la scelta della scuola secondaria di secondo grado per tutti gli alunni, sarà sufficiente anche per l'alunno DSA/ADHD che non presenta problematiche tali da richiedere un approfondimento. Le fasi da attuare saranno quindi le seguenti: 1 FASE1 FASE1 FASE1 FASE La scuola secondaria di primo grado provvederà al termine della classe terza, dopo il superamento degli esami di stato, a richiedere alla famiglia

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    l'autorizzazionel'autorizzazionel'autorizzazionel'autorizzazione a trasmettere alla scuola secondaria di secondo grado (nel corso dell'estate) il fascicolo riservato relativo all'alunno DSA/ADHD, contenente la diagnosi, il PDP, verbali e relazioni. L'autorizzazione avrà forma scritta e nella stessa la famiglia, sentito il parere della scuola secondaria di primo grado, può richiedere un incontro di coordinamento tra i due ordini di scuola.

    2 FASE2 FASE2 FASE2 FASE INCONTRI DIINCONTRI DIINCONTRI DIINCONTRI DI COORDINAMENTOCOORDINAMENTOCOORDINAMENTOCOORDINAMENTO In caso di richiesta di incontro tra i due ordini di scuola, il Referente DSA/ADHD della scuola secondaria di secondo grado ha il compito di fissare il Consiglio di Classe appena possibile, al quale parteciperanno i docenti che hanno seguito l'alunno nell'ultimo anno della scuola secondaria di primo grado. Questo incontro ha lo scopo di informare adeguatamente tutti i docenti della scuola superiore, ponendo particolare attenzione alle indicazioni metodologico-didattiche. Possono essere previsti, successivamente, incontri tra i due ordini di scuola qualora se ne ravvisi la necessità anche da parte della famiglia. IIIInnnn ogni passaggioogni passaggioogni passaggioogni passaggio,,,, in particolare con gli alunni con ADHDin particolare con gli alunni con ADHDin particolare con gli alunni con ADHDin particolare con gli alunni con ADHD,,,, si porrà si porrà si porrà si porrà particolare attenzione agli approcci educativi che costituisco parte particolare attenzione agli approcci educativi che costituisco parte particolare attenzione agli approcci educativi che costituisco parte particolare attenzione agli approcci educativi che costituisco parte determinante per determinante per determinante per determinante per l'apl'apl'apl'apprendimentoprendimentoprendimentoprendimento....

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