PROTESTA...Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867 Mi...

32
Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867 PROTESTA del consigliere NICCOLA NISCO AL CONSIGLIO GENERALE DEL BANCO DI NAPOLI FIRENZE TIPOGRAFIA EREDI BOTTA 1867 http:www. eleaml. org – Agosto 2015

Transcript of PROTESTA...Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867 Mi...

  • Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867

    PROTESTA del consigliere

    NICCOLA NISCO AL

    CONSIGLIO GENERALE DEL BANCO DI NAPOLI

    FIRENZETIPOGRAFIA EREDI BOTTA

    1867

    http:www. eleaml. org – Agosto 2015

    http://www.eleaml.org/

  • Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867

    Mi proponeva intervenire al Consiglio generale, ora chel’aggiornamento della Camera mel permetteva, per discutere,anche coi miei nemici, e nell’interesse del Banco, non miopersonale, le ragioni e le cagioni che determinarono il Consigliod’amministrazione all’atto del 26 aprile. Ed in tale modooperando, stimava compiere atto di estremo sacrifizio ‘verso unistituto di credito, pel quale la presente condotta dei suoiamministratori mette in maggiore evidenza quanto ho fatto perelevarlo in grandezza e prosperità.

    Ma poiché, senza chiedermi schiarimenti, senza sentirmi,senza avere verso di me quel riguardo dovuto, secondo unvecchio aforismo forense, anche verso del diavolo, laCommissione è passata dall’esporre i fatti a formulare ungiudizio, pubblicato dal giornale soldato del Banco, L’Avvenire,io non posso, né debbo seguire il mio primo proposito, e sonoobbligato di presentare al Consiglio generale protesta motivata,la quale domando che venga letta. e trascritta nel processoverbale, e Sulla quale chiedo, in nome della giustizia, dellaprobità e dell’onore, che, capo per capo, deliberi il Consigliomedesimo.

    http:www. eleaml. org – Agosto 2015

    http://www.eleaml.org/

  • Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867

    4

    Sono sicuro che la maggioranza dei miei onorevoli colleghivoglia accogliere coteste mie domande, e voglia prendere inseria considerazione i fatti che con calma e verità andrò neiseguenti paragrafi svolgendo, e su cui sono pronto a dare,occorrendo, tutti gli schiarimenti e tutte le prove che mi sarannorichieste.

    I.

    Il signor Turchiarulo, appoggiato dal direttore generaleColonna, formulava in un ordine del giorno un atto d’accusacontro di me: e di aver abitato parte di un quartiere appigionatoe mobiliato pel Banco; e di aver fatto uno sconto di 500 mila lirealla provincia di Firenze; e di aver ecceduto i limiti fissati nelleoperazioni di sconto; e di avere stabilito un conto corrente collasocietà delle ferrovie romane al 3 12 per cento, mentrel’interesse fissato era al 2 12; e di non aver eseguito gli ordinidell'amministrazione centrale, e, aspirando all’indipendenza,aver creato un dualismo pel quale era impossibile amministrare.

    Su quest’accusa fu nominata una Commissione d’inchiestaper verificare cotesti fatti, affinché il Consiglio avesse potutodeliberare se l’atto del 26 aprile dell’amministrazione centralefosse stato dettato dall’interesse del Banco secondo le comuniregole di giustizia e di convenienza, o per bassi motivi dipersonalità e per conservarsi in ufficio coloro che l’operavano.

    Con incredibile sorpresa la Commissione d’inchiesta vennenominata coi voti di quegli stessi membri del Consiglio diamministrazione, a cui precipuamente importava che l’accusaformulata dal signor Turchiarulo venisse riconfermata; sicchénecessaria conseguenza di cotale votazione fu la nomina delTurchiarulo a commissario.

    http:www. eleaml. org – Agosto 2015

    http://www.eleaml.org/

  • Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867

    5

    Neanche nei tribunali dominati da uno Speciale l’accusatoresi è fatto mai giudice! Offenderei il maggior numero dei mieicolleghi, se su siffatto argomento mi fermassi. Ricordo soltantoal Giorello gli elogi da lui fatti, con lagrime di gioia, della miagenerosità, allorché a sua premura invitava il Turchiarulo afavorire a casa mia ad un colloquio di amici, e gli ricordo pureche è depravazione di cuore, non piena di affetto, quella chespinge a lodare l’amico in fortuna, e poi a scagliargli pietre percalcolo quando si crede caduto. In quanto a me, ringrazio Iddioche mi procura simili vantaggi sui miei nemici.

    II.

    Infatti l’opera della Commissione risponde perfettamente allasua origine. L’inchiesta, la quale doveva cominciare condomandarmi schiarimenti verbali o scritti, e sulle accusearticolate dal signor Turchiarulo nel suo ordine del giorno, e suinefandi pettegolezzi creati da spirito iniquo e maligno, e sullecose da me esposte coll’appoggio di testimoni e di documenti,finisce con una conclusione di censura, senza neancherivolgermi una domanda.

    Anche la santa inquisizione cominciava a compiere il suoprocedimento con l’interrogatorio dell’accusato. Anche quandoio sono stato vittima delle calunnie di un Zervalino, de’ mieiprincipii e delle ire borboniche, sono stato sempre dagli agentidi quel Governo, sgherri o magistrati, intervocato ad ogni nuovacalunnia o accusa e prima che il famoso procurator generaleAngelillo facesse la benevola richiesta del mio capo, e poscia inprecedenza del giudizio fui costituito innanzi alla Corte,avvegnaché straordinaria e speciale, per dare i miei discarichi ogli articoli a difesa.

    http:www. eleaml. org – Agosto 2015

    http://www.eleaml.org/

  • Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867

    6

    All’abile relatore della Commissione non potea sfuggire lagravità di cotesta negazione ad ogni principio di onestà. e digiustizia, ed ha cercato di affogarla sotto la frase di non sentiredi persona chi era maggiormente interessato all'inchiesta perdovuti riguardi, e perché nel potea (1).

    Non so davvero quale specie di riguardo sia cotesto diconchiudere una inchiesta con provocare una censura controcolui che per riguardi dovuti si scrive di non sentire,avvegnaché si afferma di essere all’inchiesta egli maggiormenteinteressato!

    E poi perché nol potea? La Commissione sarebbe stata senzacolpa, qualora io, richiesto per scrittura, non avessi risposto, oinvitato a presentarmi di persona, mi fossi rifiutato.

    Anzi il commendatore Aveta si ricorderà che avendolo ioincontrato per le scale della Camera, risposi con affetto ebenignità alle Sue scuse di aver accettato il doloroso uffizio; epoi, appunto per aprir la via alle interrogazioni ed a’schiarimenti, gli scrissi lettera rimettendogli copia delle ricevutedi pagamento del 2 aprile fatto allo Scardigli da me per tuttiquegli oggetti con inconcepibile empietà riportati neldocumento n° 5 come rinvenuti mancanti in casa (2), quasi cheio nel lasciare il Banco li avessi meco trafugati!

    Né può aver dimenticato il Commendatore Aveta che inquesta lettera, con accorta previdenza mandatagli nelle propriemani per mezzo di un amico, io gli scriveva, che sarei andato avederlo, se una mia visita non avesse destati sospetti negliimmaginosi miei nemici, e che appiè pagina delle ricevuterimessegli notava di conservare presso di me gli originali.

    (1) Pagina, 2 della, relazione, § 11. (2) Pagina 12 dei documenti documento n. 5.

    http:www. eleaml. org – Agosto 2015

    http://www.eleaml.org/

  • Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867

    7

    Io adunque non ho dato verun argomento da farmi credereastioso, non hd mancato neanche ad aprir la via ad esserdimandato di schiarimenti, ed ho voluto pure evitare che i mieiinquisitori fossero tratti in inganno dai calunniatori.

    Laonde il non interrogarmi, il non comunicarmi i carichi perdare i discarichi, il pronunziare su me un giudizio senzasentirmi, è fatto che per onore del mio paese natale e del Bancovorrei non fosse avvenuto: è un premeditato assassinio morale,innanzi al quale un uomo che si rispetta protesta, ma non sidifende, e ne lascia la responsabilità a coloro che son chiamati avalutarlo.

    III.

    Né soltanto la giustizia, l’onestà, il decoro, i documenti da memandati in copia al commendatore Aveta imponevano allaCommissione di richiedermi spiegazioni e chiarimenti. Ma era aciò costretta dalla dichiarazione del Gambardella, il quale diceche il preventivo Originale dei lavori e somministrazioniapprovato con deliberazione del 23 gennaio del Consiglio diamministrazione era stato a me consegnato, essendominecessario per farmi consegnare dagli intraprenditori i lavoripattuiti (1); perciocché il più volgare buon senso comandava cheio fossi richiesto ad esibire cotesto preventivo originale.

    (1) Pagina 10 della relazione pagina 31 documenti.

    http:www. eleaml. org – Agosto 2015

    http://www.eleaml.org/

  • Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867

    8

    E tanto era maggiore cotesta necessità, in quanto ladichiarazione del Gambardella conferma il seguente tratto delmio memorandum (1): «...il preventivo originale con la firmaScardigli mi fu consegnato dal segretario del Consiglio signorGambardella.»

    Ma la Commissione anziché invitarmi a. presentare cotestopreventivo originale per leggere se davvero erano in esso notate(stanza n. 10 padronale) tappeto, armoir à glace, tavolini danotte (stanza n‘ 11), tavolino da notte, letto di ferro, specchio atoilette, ecc., e quindi logicamente conchiudere che parte dellacasa doveva servire per uso di mia abitazione, riconosce chenella copia trovata nello incartamento vi erano appunto segnatiletti, toilette, tavolini da notte, ecc. che avrebbero accennato aduso e servizio di abitazione privata, non già di pubblico Banco,però soggiunge, che non potevasi assegnar valore a questa copiainforme (2).

    Né qui si arresta. Invece di ricercar l’originale, che sapevatrovarsi, per dichiarazione di Gambardella e mia, presso di me,interpella il direttore generale Colonna ed i componenti delConsiglio di amministrazione su cotesto argomento, i quali,avendo eccepito ad appoggio della deliberazione del 26 aprile ilmotivo di essermi insediato arbitrariamente ad abitare nellacasa del Banco, necessariamente, per non dichiararsi da sécalunniatori e bugiardi, dovevano respingere ogni idea di avermai approvato spese estranee all’ammobigliamento della sededi Firenze (3). Anche un’assemblea composta degl’innocentiseguaci di papa Celestino potrebbe non essere colpita da cotantabrillante parzialità? La smania di trovarmi reo era abbastanzaesilarante!

    (1) Pagina 11 Memorandum al censore centrale. (2) Pagina 10 della relazione. (3) Pagina 11 della relazione.

    http:www. eleaml. org – Agosto 2015

    http://www.eleaml.org/

  • Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867

    9

    E se cotesto preventivo originale mi avesse richiesto, laCommissione avrebbe trovato che precisamente la spesa per lamobilia, compresi i letti, tavolini da notte, armoir, ecc. era ladichiarata dal Colonna, per guisa che avrebbe evitato duegravissimi mali: quello di arzicocolare sopra supposizioni,mentre poteva avere innanzi agli occhi la realità: quello disostituire le supposizioni false ai fatti veri, quasi io fossi carognadi un cane da menarsi impunemente in un letamaio.

    Vi aggiunga poi che la Commissione, che con studio escrupolosità ha formato un grosso quaderno di allegati,composto da dichiarazioni di uscieri e d’impiegati, non harapportata quella del cavaliere Carlo Gallian, il quale, chiamatodalla Commissione, onestamente dichiarò, che nel preventivocompilato alla sua presenza con lo Scardigli eranvi letti, tavolinida notte, ecc. ; che lo Scardigli era appaltatore destinato daldirettore generale Colonna; che tutta la mobilia fu eseguita sottoi suoi ordini; che quando io arrivai a Firenze la casa eracompletamente fornita; che da me nulla di nuovo era statoordinato, che io avevo dalla nota escluso tutto quanto nontrovavasi nel preventivo originale, ed era proprio di uso dellamia famiglia, e lo aveva pagato di mio danaro. Perché ilcommendatore Aveta, nel far cenno a pagina 15 della suaelaborata relazione del cavaliere Gallian, non ricorda cotali fattiche spandevano proprio una luce di sole su tutto il ginepraiodelle calunnie per la casa?

    Anzi, se io fossi stato interpellato dalla Commissione, l’avreipregata d’essere cortese d’invitare il cavaliere Gallian apresentare fra gli altri documenti, le lettere uffiziali del Colonna,colle quali inviavagli la somma di lire 12,000 si per pagare ilsemestre dell'appigionamento della casa, che per dareanticipazioni all’imprenditore Scardigli.

    http:www. eleaml. org – Agosto 2015

    http://www.eleaml.org/

  • Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867

    10

    Infine, stando ancora sull’argomento dei mobili, si puòonestamente spiccare anche una insinuazione di averne portatovia alcuni del Banco, senza sentire lo stimolo, il bisogno dicoscienza di domandarmi la ragione e la cagione di non trovarsinella casa del Banco gli oggetti notati nel documento n° 5?

    Nel leggere quel tratto tutto fiele a pagina 16 in cui dicesi, chesonosi trovati mancanti mobili pel valore di lire 866 25 nonsono stato mosso da ira, ma bensì da ammirazione profonda. Larisposta era semplice, qualora fossi stato interrogato: avreipresentato le ricevute del 2 aprile delle somme pagate alloScardigli precisamente, secondo dianzi ho detto, per cotestioggetti, che per conseguenza eran miei. Cotali ricevute, che, laDio mercé, originalmente conservo sono tre: una di lire 21 30per i 12 piatti bianchi, sei scodelle, sei chicchere, ecc. : una dilire 650 per due materassi, due traversini, due sacconi elastici,ecc. una di lire 468 per un letto di ferro per la cameriera, concoltre imbottita, un bidet, una spugna fine, due ponchetti diferro, e poi dal tostino da caffè sino al forno da campagna. Avreipure potuto presentare per edificazione della Commissione lericevute del Ginori, del Tantini e di altri per molte centinaia. dilire da me spese per servizio di porcellana da tavola, da the, dacaffè, per cristalli, per vassoi, ecc. Soltanto manca un tentone dimussola con rideaux, perché fu consumato dalle fiamme spentedagli uscieri e da due guardie di sicurezza pubblica.

    Con tali documenti alla mano che mi resterebbe a fare difronte a tali calunnie ed insinuazioni? Amo troppo l’onore delBanco per avere il coraggio della rassegnazione fino ad undeterminato limite, oltre il quale la pazienza sarebbe una colpa.

    Ha voluto forse il commendatore Aveta tacere e dissimulare lecomunicazioni da me ricevute per procurarsi la infausta gioia dispandere una diffamazione?

    http:www. eleaml. org – Agosto 2015

    http://www.eleaml.org/

  • Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867

    11

    Ha forse a questo scopo evitato di dimandarmi chiarimenti, esi è rivolto ai miei accusatori per averli? Nol credo, né voglioturbare la serenità del mio animo neanche con un sospetto.

    IV.

    Similmente era indispensabile lo interpellarmi, seguendol’ordine dell’esposizione della relazione, per dare giudizio esattosul merito e regolarità delle operazioni da me fatte o a meattribuite; massime dovendo e volendo sentenziare sulprocedere di un direttore di Banco, che viene ad istallar sede inuna piazza ristretta per affari, ed in cui sonovi molti banchieriprivati ed otto grandi istituzioni di credito, che vivono di energiae di concorrenza.

    Infatti, se io fossi stato interrogato avrei fatto toccar conmano che tutte le mie operazioni miravano a tre fini: metterealto nel concetto delle popolazioni dell’Italia centrale esuperiore il Banco di Napoli, affinché l’aumentato credito avessenelle sue casse richiamatii capitali in aspettativa dicollocamento, e dato modo di superare con onore ed utilità ladifficile posizione creata dall’avere a cagione dell’alto prezzo diacquisto del prestito nazionale immobilizzata l’egregia sommadi circa 30 milioni, per la quale un equivalente in fedi di credito,pagabile a vista era stata emessa: volgarizzare e generalizzareper mezzo di grandi corpi morali e d’istituti di crediti secondarila circolazione della nostra carta: risolvere di fatto alcune vitaliquestioni che nel campo del diritto sarebbero con disdoronostro state perdute, siccome sventuratamente è avvenuto circala legalità delle fedi a cassiere o a portatore, la recezione di essenelle casse del tesoro dello Stato e i modi di rimborsi alla BancaNazionale.

    http:www. eleaml. org – Agosto 2015

    http://www.eleaml.org/

  • Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867

    12

    De’ quali miei propositi io non faceva un mistero. Ne’ ripetutimiei rapporti uffiziali al direttore generale ne aveva fatta larga,ampia e franca esposizione. Qualora si stimavano nonopportuni o pericolosi, si aveva l'autorità e l’obbligo dirichiamarmi ad altra via, non di lodarmi per prepararmi iltranello di un’accusa.

    Vengo ai fatti speciali. La Commissione ne’ paragrafi xv, XVIe XVII, non potendo non riconoscere l’utilità e la convenienzadell’operazione con la provincia di Firenze, né potendonascondere la mia prudenza nel volere gli adempimenti legali euna speciale deliberazione del Consiglio, sebbene si trattasse discontare cambiali ad un ente morale ammesso in fido ocastelletto, nondimeno pel prefisso proposito di censurare miaccusa di mancanza di formalità.

    Ammiro l’artificio con cui si cerca riparare al grande errore diaver rigettato gli effetti della provincia di Firenze; però se fossistato interpellato avrei in primo luogo mostrato allaCommissione, col decreto dell’ 11 agosto alla mano, che spettavaal Consiglio locale autorizzare codesto affare, non al centrale,poiché trattavasi di un affare della sede, altrimenti la istituzionedei Consigli locali sarebbe stato un elemento inutile ed unaspesa infeconda.

    Ma anche senza. sentirmi, perché la Commissione nel leggereil verbale delle sedute non ha rilevato che io dava la dimandadella provincia per esame al consigliere D’Ancona, che sulla suaproposta e con l’assenso del censore, sorvegliando in nome delConsiglio generale, io fui incaricato a condurre le trattative, eche condottele fino al punto della completa regolaritàdegl’incumbenti, non veniva alla firma di alcun contratto?

    http:www. eleaml. org – Agosto 2015

    http://www.eleaml.org/

  • Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867

    13

    Qualora fossi stato interpellato, avrei provato che siffattaestrema riservatezza mia aveva per iscopo di proporrepersonalmente questo con altri affari, alla direzione generalenella mia escursione in Napoli, telegrafata ed eseguita pel 27aprile. lo non poteva, né doveva chiedere l’ approvazione, ancheritenuta necessaria, su di affare non fiscalizzato: è regolacomune di amministrazione. Non credo poi che la Commissioneavesse in mente che il direttore di una sede avesse bisogno delconsenso della direzione generale per imprendere unatrattativa.

    Mi (moro, anzi mi gloria di avere trattato con la provincia diFirenze un’operazione, che mentre è vantaggiosa e sicura comesconto, è mezzo di fare arrivate le fedi e le polizze del Banco intutte le provincie di Toscana ed anche oltrappennino, e diassicurare al Banco medesimo uno stretto legame col primoente morale della nuova sua stazione.

    La Commissione ha voluto imitare Carlo V, che fece metterein ceppi Cristoforo Colombo per premio di avergli regalato unnuovo mondo: ebbene le rendo grazie dell’onore fattomi, elascierò per legato ai miei figli di far serrare nella mia tomba larelazione del commendatore Aveta, come Cristoforo Colomboordinò che nella sua fossero chiusi i ceppi.

    http:www. eleaml. org – Agosto 2015

    http://www.eleaml.org/

  • Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867

    14

    V.

    E passando da censure a censure fattemi, da proteste aproteste che io rimando, dirò che davvero per giudicarel’operazione del conto corrente con le ferrovie romane con leregole aritmetiche, doveva essere io interpellato; perciocché ioami mostrato gli elementi dell’equazione, ed avrei provatoquanto è erroneo il principio di giudicare un’operazione diBanco, cioè un’operazione che ha a principale scopo le utilità,facendo astrazione di ogni considerazione di convenienza omeno (1).

    Sebbene la Commissione «non mette in dubbio chegrandissimo beneficio sia quello onde accreditare e far circolarela carta del Banco speditamente, massime in paese nuovo, edove non per anco può aver messo radici il suo credito; peròdubita che un beneficio grandissimo sia potuto derivare daquella operazione al Banco quanto all’interesse materiale» (2).

    E per giustificare cotesto suo dubbio di non esservi stato uninteresse materiale grandissimo, si dimentica che il contocorrente era con rimborso a giorno fisso, pel 30 giugno, che lescadenze dei buoni del tesoro erano quasi allo stesso giorno ocon la differenza di ore, e per conseguenza anche chi fossemezzanamente istruito degli usi e dell’esperienze bancarie,invece di vedere, come vede la Commissione, la necessità ditenere molto tempo prima grossi capitali in sofferenza,vedrebbe al contrario che non bisognava tenerne alcuno quandolo investimento delle somme da rimborsare era fatto in buonidel tesoro, i quali, se anche non fossero a minuto alla stessascadenza, potevano essere per la differenza

    (1) Relazione, pagina 21.(2) Relazione, pagina, 24.

    http:www. eleaml. org – Agosto 2015

    http://www.eleaml.org/

  • Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867

    15

    di due o tre giorni con minimo sacrifizio scontati, o su di essipotevasi fare equivalente emissione di nostra carta, con la qualeeravi lo espresso patto di pagare, che avrebbe avuto fra 24 o 48ore il sicuro incasso delle somme portate da’ buoni stessi perequiparare il bilancio di cassa.

    Tuttavia la Commissione tace una grandissima utilità, da merilevata nel mio Memorandum, la quale da tale operazioneprocedeva, quella di fare acquistar credito alla nostra cartabancaria per mezzo del G0verno che s’adoperava ne’pagamenti, avendo la sede di Firenze mercé di essa i mezzi didar sue carte ed aver di contro buoni del tesoro. Bisognava starein Firenze per comprendere la grande importanza di vedere chenell’ufficio del debito pubblico e del servizio de’ vaglia postali sifacessero pagamenti con carte del Banco di Napoli commiste aquelle della Banca Nazionale.

    Siamo di nuovo all'esempio in settantaquattresimo delColombo con Carlo V I,

    Debbo alla personale amicizia del cavaliere Carlo Fenzi,presidente della. Camera di commercio e di altri onorevolimembri della direzione centrale delle romane l’aver preferito ilBanco di Napoli ad altri istituti di credito: spero che siffattasimpatica preferenza sia continuata. Perché il signor Englen,sulle dimostranze energicbe del Itattazzi fece premurare ilcassiere della società delle strade ferrate romane a continuare isuoi versamenti, se erano dannosi pel Banco e contrari allesavie regole di amministrazione?

    Circa poi il limite dello sconto oltrepassato. 0m1o che se fossistato interrogato, la Commissione avrebbe riconosciuto ilmanifesto errore. Ne’ tre milioni compariscono il milione e 500mila lire, che rappresentano la compra de’ buoni del tesoro,acquistati per collocamento equivalente del versamento a contocorrente eseguito dalla società delle romane.

    http:www. eleaml. org – Agosto 2015

    http://www.eleaml.org/

  • Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867

    16

    Questo era un affare speciale d’incasso e di operazione che sicollegavano. Io non poteva aprire un conteggio speciale, dovevaper regola di contabilità riportare nel libro mastro e nel giornaledi collocamento tutto sotto una sola categoria; nondimeno colverbale delle deliberazioni del Consiglio alla mano si fa la debitaripartizione. Il confondere, le due partite, se non fosse unmanifesto errore, sarebbe un malizioso inganno, di cui rigettoanche il sospetto.

    Mi si conceda qui un’osservazione per semplice notiziastorica, che può avere gran peso negli uomini di coscienzaonesta, a cui è ributtante ogni premeditata. macchinazione diassassinio morale. Attesto sul mio onore di non avere mairicevuta la partecipazione della deliberazione del Consigliocentrale del 20 marzo, elio fissava a 2 milioni il fondodisponibile pel collocamento; ed attesto parimente che, quandoil segretario-capo Ruggiano venne a premurarmi per farel’ordinanza d’iscrivere altro milione sulla madrefede delleoperazioni, io gli dimandava di esaminare bene se alcunadisposizione era venuta dalla direzione generale per ladeterminazione del limite, e n’ebbi in risposta, di avere ciòricercato in preferenza prima di farmi la proposta, e che, nonessendovi alcun precedente, era io padrone di aumentare lasomma.

    Ciò io non dico per scusare il fatto mio, che mai saprebbestato diverso, essendo convinto che avrei mancato al mio doverediversamente operando; ma per dare un primo elementodell’insidia tesami da quel Ruggiano, che al suo arrivare inFirenze confidò ad alcuni il suo mandato di crearmi difficoltà; diche io confidenzialmente ed ufficialmente ne scriveva aldirettore generale.

    http:www. eleaml. org – Agosto 2015

    http://www.eleaml.org/

  • Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867

    17

    E del suo carattere io fui spaventato per le sue servilità, per lesue lodi all’indiana profusemi, per il continuato mal dire sulladirezione generale e gli uomini che la componevano; talché,abituato a non denunziare mai alcuno, mi limitava a farneconfidenza in una mia lettera ad uno degl’impiegati superioridel Banco, che non nomino per timore di non proourargli unadestituzione.

    VI.

    Inoltre, se sulle calunnie, che davvero non offendono me, machi conoscendo me e la mia posizione le accetta e si diletta inesse rimestolare, fossi stato interpellato, avrei con taleesuberanza di ragioni provato la iniquità, la insidia e tutte lemalvagie arti usate a mio danno, che gli stessi miei nemicisarebbero stati costretti a chinare la fronte.

    Cosi avrei mostrato che le legne, mi si perdoni che entri inqueste miserie da domestico a proposito di un’inchiesta su undirettore di Banco, furono ordinate, non da me, ma trovate incasa al mio arrivo; che dal mese di febbraio il fuoco fu accesonegli uffizi del Banco per quegl’impiegati che meco vennero elavorarono per tutte le opere di preparazione; che tanto è veroche il fuoco fu acceso, che ebbe luogo un incendio, ed io ne fecirapporto alla direzione generale, e presi l’ assicurazione control’incendio, pagando del mio danaro per la parte del quartiere dame abitato; che io pagava il mio cuoco a dozzina o ad appaltoper tutto le spese ordinarie di casa; che le legne furonoconsegnate all’usciere-capo Vicedomini e la maggior parterimase esistente nella casa.

    http:www. eleaml. org – Agosto 2015

    http://www.eleaml.org/

  • Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867

    18

    Cosi avrei provato pure che le lire 39 dei gelati, ritenute sullostipendio di Stevingh, furono pagate per le due riunioni deicomponenti l’assemblea del credito fondiario, e le lire 13 deifrancobolli servirono per la spedizione delle circolari e lecorrispondenze per servizio del Banco.

    Così avrei, a risposta della spesa del petrolio, presentata laricevuta da me saldata anche per quello servito in parte ad usodel Banco, allorché le guardie di pubblica sicurezza passavano lanotte nel Banco prima che il tesoro fosse stato definitivamenteassicurato.

    Così avrei fatto notare la delicatezza mia di pagare la metàdella spesa del trombaio, servendo l’acqua anche per uso di casamia, secondo risulta dei registri.

    Cosi avrei mostrato come non per aprire la successione di unimpiegato morto a pro dei vivi io proponeva che fosse diviso fragl’impiegati più bisognosi, e due volontari e gli uscieri lostipendio dovuto al defunto Filippo Cappelli; ma dovendo adoccasione della Pasqua dare, a premura dell’ispettore e delsegretario-capo, delle gratificazioni, le prendeva da una sommache non alterava il bilancio della spesa.

    Cosi avrei risposto che la bassa insinuazione di aver fattointestare lire 36 a disposizione del direttore è una regolaordinaria di contabilità, talché, sorridendo dissi al Ruggiano edal Belli: «forse alcuno leggendo questa intestazione dirà che leho fatte mie!» non sospettava mai che una celia fosse statatradotta in siffatta realtà siffattamente che per provarla si notanella relazione, che l’ordinativo di versamento sulla madrefededel Banco era del 3 maggio!

    http:www. eleaml. org – Agosto 2015

    http://www.eleaml.org/

  • Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867

    19

    Così avrei mostrato che la firma da me apposta nell'atto dilasciare la direzione a tutti gli ordinativi non ancoraregolarizzati, fu atto degno di gentiluomo, che non lascia maisulle spalle altrui responsabilità veruna; perciocché erano tuttespese fatte quando l’amministrazione non era ancoracompletamente organata, e che io avrei fatto regolarizzare manmano dal Consiglio di amministrazione.

    Cosi avrei provato che nello istallarsi la sede furono da me perprimo atto versate in tesoro non solo le molte centinaia dimigliaia di lire che erano in mio potere di contro agli ordinativifatti sopra Napoli, ma ancora settemila cento e tante lire, restodelle 19, 500 affidatemi dal direttore generale per le spesed’impianto; tanta era la mia scrupolosità nell’interesse deicapitali del Banco!

    Così avrei mostrato come quel Francesco Vicedomini, emeritococchiere dell’Englen, a sua proposta nominato usciere-capo, eda sua premura tenuto in casa mia, dandogli a mie spesecompleto trattamento organò con l’Englen contro di me l’operad’inferno di consegnare a lui gli ordinativi dell’olio,ripetutamente richiesti da mia moglie e pagati da me; talchè lostesso censore del Banco la dichiarò degna di accusa. criminale,che io non feci per secondare le premure dell’onorevolecommendatore De Cesare, che in nome del decoro del Banco mivietò che a simile querela procedessi.

    E qui non posso tacere la mia sorpresa nel leggere nellarelazione lo sforzo del relatore nel voler persuadere che l’atto diaver pagato i pochi litri d’olio tutto di mia borsa, prova che ioaveva intendimento di farlo pagare al Banco. Avrei creduto alcontrario che, se davvero il Banco l’avesse pagato, egli si sarebbesforzato a dimostrare che ciò non poteva essere che un errore.

    http:www. eleaml. org – Agosto 2015

    http://www.eleaml.org/

  • Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867

    20

    Una bassezza simile, anche provata, non si accetta, quando siconosce che colui cui si riferisce, ha avuto sempre, la Dio mercé,domestici per provvedere all’olio ed ai lucignoli in casa sua.

    La maggior parte di quell’olio servi per uso del Banco, e bastaleggere i verbali delle riunioni delle Commissioni di castellettoper rilevare quante volte essa si è riunita dalle ore otto allamezzanotte, e ciò oltre le riunioni fatte pel credito fondiario;bastava chiedere agli uffiziali della segreteria ed al ministro delcastelletto per sapere quante volte hanno lavorato col lume. loaveva ordinato al Vicedomini di far la ripartizione di quest’olio,allorché io seppi, presentandomi a firmare un ordinativo, cheegli lo aveva tenuto confuso con quello d’uso per casa mia. Perònel lasciare il Banco, stimai non essere opportuno e decorosovenire a simile liquidazione e pagai tutto da me. Or da questodelicato atto di mia dignità, la Commissione deduceun’insinnazione! Non mi fermo su cotesto inverocondoepisodio; mel vieta la riverenza pel nome del Banco che laCommissione ha voluto offendere, non me che sento pur troppoil decoro del disprezzo.

    Però la Commissione non doveva, né poteva ignorare chesimili cose sarebbero state ombre sulla mia lealtà, qualoraavesse trovate registrate spese con titolo diverso. Ammesso pureche io non avessi in mio potere le ricevute dell’olio e delpetrolio, ammesso pure che le legna fossero state ordinate dame ed usato anche per accendere il mio fuoco, ammesso che ilucignoli delle lampade fossero stati pagati dal Banco, ammessoche non avessi le ricevute dello Scandigli perle spese del bidet,della spugna, della leccarda, delle chicchere per le cameriere,ecc. , e che tutte queste fossero state pagate, per mio ordinativo,dal cassiere, sarebbero state imputate a mio carico nell’atto delrendiconto annuale, ed al più avrei meritato un’osservazione dicensura.

    http:www. eleaml. org – Agosto 2015

    http://www.eleaml.org/

  • Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867

    21

    Ma la Commissione ha mostrato d’ignorare cotesti comuniprincipii di contabilità, non potendo trovare nelle sue minuziosericerche che un sol soldo dal Banco è stato distratto, ed essendoobbligata a riconoscere che furono non giusti i sospetti di alcunisulle vendite di una grossa partita di oro, e che anzi, aquell’operazione fu data opera con accorgimento, e fucompiuta a profitto del Banco con l'incasso egregio di un utiledi lire 74,166 66 (1).

    lo di questi sospetti non mi meraviglio: Fidia fu imprigionatoper furto dopo aver compiuta la statua di Giove. Mi meraviglioperò che i frugatori delle legna usate dal mio cuoco ed i censoridell’olio consumato dalle mie lampade, avvegnaché da mepagato, non siano stati mai scossi da tutta quella lunga lista dinomi e di domicili ignoti, ossia di persone immaginarie,pubblicati dal giornale di Napoli in seguito di protesti per scontinon soddisfatti, né dalle voci per la combinazione di firme tali,da autorizzare che il Banco di Napoli fosse scelto per istrumentodel baratto delle cedole alterate o falsificate del debito pubblico.Qui mi arresto, e faccia il Consiglio generale il suo uffizio,potendo avere esatte spiegazioni dal signor Englen, che dicotesti fatti m’informò.

    Aggiungo soltanto che nella sede di Firenze non si sonotrovate cambiali né mie, né de’ miei parenti, e che tutte quellescontate durante la mia gestione sono state esattamente pagate,e nel portafoglio non vi è rimasta zavorra d’ignoto,d’insolvibilità o di decimazione: ecco il contrapposto, e sfido asmentirlo: ecco pure la risposta solenne, come sono tutte quellede’ fatti contro le vane asserzioni, all’accusa che il direttore,

    (1) Pagina 31 della relazione.

    http:www. eleaml. org – Agosto 2015

    http://www.eleaml.org/

  • Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867

    22

    che è il moderatore dello sconto, non seppe, né vollechiamare la Commissione né termini di ragione e degli usi (1).La Commissione d’inchiesta poteva evitare di avere unasmentita da’ fatti, soltanto se avesse letto e paragonato lo statodella presentazione delle cambiali con quelle dell'ammissioneallo sconto; ché in media avrebbe trovato il numero delleammesse metà delle presentate, e per questa parte ancora sisarebbe convinta, che io fo e parlo soltanto di quel che so, e chequando debbo compiere un dovere, so anche energicamentevolere.

    VII.

    La Commissione poi in luogo di chiamare il commendatoreD’Ancona, il conte Bellini, il duca di Casigliano, il consigliere diStato Mondelloni, il cavaliere Nobili, il cavaliere Scoti membridel Consiglio generale, ed il commendatore Giacomo Rattazzi edil cavaliere Servadio censori, per sapere de’ modi, delle regole,de’ i prodotti della mia amministrazione, domanda soltanto alcensore Rattazzi, se gl’impiegati erano in ampia località, eposcia interroga questi impiegati e gli uscieri sul. conto delproprio direttore, dopo che però l’Englen aveva spaventato ipusilli, ed il segretario capo Ruggiano aveva fatto lor leggere lenote mie di censura scritte al direttore generale per cagione dimancanza diligenza, d’idoneità, o di capacità. Né a talipreparazioni s’arrestò il Reggiano: egli presentava ladegradazione del segretario del Consiglio, Gambardella, comeun primo atto di ammonimento dato agli animi poco docili.

    (1) Pagina 27 della relazione.

    http:www. eleaml. org – Agosto 2015

    http://www.eleaml.org/

  • Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867

    23

    Non appena compiuta la sua opera, il Reggiano ha avuto ilpremio: la direzione generale del Banco di Napoli è stata con luipiù generosa, che l’odierno presidente della repubblica delMessico con Lopez: il Ruggiano è stato nominato da aspirantead effettivo segretario capo.

    Io mi onoro di sentire tanto il proprio dovere da non rifiutareneanche il sacrifizio di aver trattato con rigore gl’impiegati, sìper vincere le abitudini d’inerzia e di demoralizzazioneacquistate in quello intero mese in cui furono condannati dalConsiglio centrale a far niente, si per sradicare il sistema lassistadi Napoli, ove d’ordinario in segreteria non si trovanogl’impiegati mai prima del mezzodì, ed in generale si modellanosull’andazzo delle sinecure largamente stipendiate.

    Comprendo che un direttore che ha l’abitudine di esaminarenon il ragionato degli sconti e delle altre operazioni, che satrovare gli errori anche di centesimi e li punisce con multa peltriplo, che fa verbalizzare le radiature sui registri, che crea illavoro per educare al lavoro, che non lascia nessuno uffiziosenza la sua immediata sorveglianza, che scrive lacorrispondenza da sè, che dalle otto del mattino sino alle ottodella sera è al suo posto, e molto meno comodo di un retravicello, di cui le rane si fanno un trastullo.

    Non mi umilio poi da me con confutare le asserzioni di unmonello, a cui ho dato di mia borsa danaro per fargli comprarele medicine e sovente il cibo, anziché: schiaffi. Lascio la gloria diriunire coteste parole miserabili a chi è ansioso di ricercarle. Hoavuto il torto di trattare quel servente con affetto dipredilezione, e di ostinarmi a non fargli perdere il posto con noncedere alle sue dichiarazioni d’infermità contraddette dalmedico; ma costui mi era stato raccomandato da un amico, colquale ho diviso una cosa sacra, la sventura.

    http:www. eleaml. org – Agosto 2015

    http://www.eleaml.org/

  • Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867

    24

    Avrebbe però fatto meglio la Commissione di esaminare lequalità di questi impiegati, fra i quali avrebbe trovato un talGian Vittorio Grossi, giovane senza istruzione, senza ingegno,infermiccio, e pure nominato applicato con 1600 lire distipendio per essere figliuolo della sorella del consigliereEnglen, che dell’ufficio affidatogli dal direttore generale disopraintendere il personale usa per collocare di un colpo il suococchiere ed il suo nipote.

    Se la Commissione davvero avesse voluto giudicaredell’amministrazione da me tenuta, invece di chiamaregl’impiegati ad un atto contrario all’ordine ed alla moralità. inufficio, ed invece di misurare i metri di spazio loro concesso,avrebbe frugato i registri per conoscere le operazioni fatte dalBanco ne’ primi 26 giorni di sua esistenza in Firenze, e sarebbestata lieta di constatare che erano state notate sulla madrefededegli utili lire 106 mila; che 2 milioni e 500 mila lire di fedi dicredito erano state messe in circolazione soltanto per mezzodelle casse stesse dello Stato; che i 2 milioni di numerario legaledi fondo di cassa erano stati portati a 7 con un vantaggio anchedi premio di trasporto; che erano stati spediti 3 milioni in 20giorni alla madrefede per far fronte alle sue angustie; che nonsolo in un tempo ristretto ed in una piccola piazza erano staticon un premio sempre superiore al comune vendute 700 milalire in oro senza produrre ribassi, ma su parte dell’oro vendutorimasto in tesoro si era fatto pagare uno sconto agli stessicompratori; che con quelle stesse fedi a cassiere ed a portatore,ora dichiarate illegittima, si faceva in Firenze il servizio deldebito pubblico;

    http:www. eleaml. org – Agosto 2015

    http://www.eleaml.org/

  • Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867

    25

    che la quistione con la Banca Nazionale circa il modo dipagamento delle fedi di credito, oggidì giudicata dal Consiglio diStato contro il Banco, era stata in allora anziché morta, sepolta;che si era fatto assumere al Banco il primo posto del consorziodegli istituti pel credito fondiario, mentre oggi trovasi reietto edescluso con gran danno delle provincie napoletane e del suodecoro; che anche quando al Banco fu tolta la guardia militareper ordine del ministro della guerra gli fu telegraficamenterestituita per opera della sede di Firenze.

    VIII.

    E, per stare ancora sulla parte materiale delle censure, mi sipermetta di notare in primo luogo che la Commissione ragionanel capo XX della formazione del castelletto, non conoscendonele regole, essendo cotesto un metodo tutto toscano, che ildecreto dell’11 agosto volle sapientemente introdurrenell’amministrazione del Banco di Napoli, che andava adintoscanarsi con mettere sua sede in Firenze.

    Non entro ad esaminare se questa regola dei fidi debbamantenersi 0 sopprimersi; affermo però che, essendo stataammessa, e dovendola eseguire, io aveva l’obbligo di saperne ilcongegno e le norme tenute dalla Banca Toscana, da cui erastata tolta; e quindi non ignorare che il castelletto si forma nonsolo sulle dimande, ma sulle previsioni; che, appunto percompiere simile lavoro preventivo, bisogna avere un ministro dicastelletto che conosca da sé la piazza; che il castelletto si fa nonsolo per l’interno, ma ancora per l‘estero, cioè anche per i nondomiciliati nel proprio dipartimento;

    http:www. eleaml. org – Agosto 2015

    http://www.eleaml.org/

  • Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867

    26

    che era per conseguenza buona regola ed esatta osservanzadegli usi di ammettere in previsione alcuni domiciliati inNapoli, come Baracco, Macry, Maglione, Arlotta, Meuricoffre,Forquet, Sorvillo, ecc., non tanto per fare onore a questirispettabili nomi, quanto perché, secondo gli statuti eregolamenti, si dovevano pure scontare cambiali sulle piazze diNapoli e di Bari. Ciò è ovvio nella formazione del castelletto,non quello che erroneamente scrive la Commissione; edaffermo, senza timore di essere smentito, che il lavoro fatto inprevisione è egregio, e l’onore è dovuto non a. me, ma al Gattaied ai solerti componenti la Giunta per formarlo.

    In secondo luogo noterà che quando galantuomini sideterminano a parlare di simulazioni e di coverte manovre (1)nel conto di qualsiasi uomo ed anche di un povero diavolo,credo che sia per lo meno onesto prima interpellare quello cuicoteste insinuazioni si riferiscono. lo era vivo e viveva anzi inFirenze. Ma di ciò non si cura la Commissione, e per averespiegazioni su una sommaria indicazione fatta nel verbale delConsiglio di amministrazione, enumerando in gruppo i mobilisulle note esistenti ed originali dello Scardigli, si chiedonochiarimenti al cavaliere Gallian, cioè a persona completamenteestranea a cotesto fatto, e poi la dichiarazione del Gallian non siregistra, quasi fosse meno rispettabile di quelle del Vicedomini,del Ruggiano, dell‘Esposito e di altri di simile risma.

    In terzo luogo noterò che accetto la sorpresa dellaCommissione di aver trovato il Banco di Firenze montato tuttocon mobili di noce per gli uffici, con sale dorate, con arazzi etappeti felpati, con tende di trine e di damasco, con lampade elampadari bellissimi, e tutto ciò con la spesa inferiore a 20 milalire.

    (1) Pagina 15 della relazione.

    http:www. eleaml. org – Agosto 2015

    http://www.eleaml.org/

  • Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867

    27

    Mi spetta davvero l’elogio di uomo attivo, operoso,intraprendente, datomi con mano abile dalla Commissione,anzi quello di esser dotato di magica potenza! Il mio quartiere inNapoli che il commendatore Aveta non ignora, con pavimentitutti coperti e tappeti felpati e di minor lusso, mi costa unaspesa d’impianto maggiore. Confesso che nel leggere quellefrasi, pensava che la Commissione avesse proposto al Consigliogenerale di battermi le mani: ebbene è l’unica proposta che iofo, scimiottando il morente Augusto, a tutti quelli che hannocasa da gentiluomini, ed a tutti i detentori di Banco del mondovecchio, nuovo e nuovissimo!

    IX.

    La maggiore parzialità della Commissione la mostra nel direche il Consiglio centrale avrebbe dovuto prima prevenire emetter modo alla mia piega pericolosa, e gli fa la colpa dibuona fede per avere operato altrimenti.

    Al contrario, la mala fede malvagia ed iniqua il 1odaresempre, il non far mai un richiamo, per poscia colpire nellespalle col ferro dell‘assassino, a dire dell’ispettore Belli. Fino al27 aprile, cioè fino al giorno dopo la cotal deliberazione, tutta lacorrispondenza ufficiale non è che una catena di lodi, e laconfidenziale una catena di amicizie per parte del Colonna e diservilità per parte dell’Englen, che perfino mi chiede uncollocamento in casa reale! Conservo le lettere. Se io usciva dalcarreggiato, non doveva essere avvertito, chiamato ad unaconferenza, biasimato?

    Quale operazione è stata da me eseguita in contraddizione delConsiglio centrale?

    http:www. eleaml. org – Agosto 2015

    http://www.eleaml.org/

  • Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867

    28

    Si noti che io, secondo l’ordine del censore centrale, telegrafaidi non eseguire la deliberazione del 20 aprile, e pure la eseguii;nessuna operazione di anticipazione su cartelle del debitopubblico fu dopo quel giorno fatta.

    Qualora da me non si fosse rispettato il regolamento e lostatuto, qualora avessi aspirato all’indipendenza, qualora nondovessi stare nella casa, perché il Colonna con lettera, chefortunatamente pure conservo, m’invitava, nell’interesse delBanco, di non andare al Consiglio generale), convocato pel 22aprile? Era quella occasione opportuna per farmi conoscere imiei errori ed i miei torti. Perché scrivermi nel giorno di Pasquauna lettera affettuosa di auguri per me e la mia famiglia, su cuiallora proprio si preparava a lanciare calunnie più empie diquelle lanciate dagli sgherri dei Borboni? Perché tanta massa didissimulazioni e d’inganni? Nessun uomo onesto non dirà chequesto procedere non sia l’epopea della malvagità. Il più granfavore che posso fare al Colonna è quello di supporre che lapaura, con diabolica arte ispiratagli, di essere da me cacciato diposto, gli abbia fatto perdere mente e cuore.

    Non penso che la mia vita di martirii pel paese e la miaqualità mi diano diritto ad alcun riguardo o privilegio; peròcredo che non mi mettano fuori il diritto comune per forma chesia concessa libertà di calunniarmi, per nascondere unacoalizione d‘invidie e d’interessi, e si possa permettere che di mesi faccian giudici gli stessi accusatori e calunniatori, che, controle prescrizioni dell’onore e dello Statuto, hanno nominato laCommissione d’inchiesta, e su cosa che loro personalmenteriguarda. Se io non protestassi e mi difendessi, eccepireiformale domanda di esclusione dal voto anche pei membri dellaCommissione; ora la lascio all’iniziativa ed all’onore delConsiglio e di ciascun componente di esso che sa valutare erispettare la propria dignità.

    http:www. eleaml. org – Agosto 2015

    http://www.eleaml.org/

  • Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867

    29

    X.

    La Commissione per levar d’imbarazzo l’autore dell’accusaformulata in un ordine del giorno, che stranamente trovavasipur suo componente, e per non accusare la direzione generale,che aveva il determinato proposito di fare trionfare, esordiscenella sua relazione con dichiarare, di lasciare ad altro tempo erimettere a più opportuna sede la discussione su i problemieconomici e bancari che si mettono innanzi sul Banca diNapoli, come cosa estranea all’ordinata inchiesta: e diriserbare al giudizio della gestione annuale gli appunti edosservazioni fatte e promosse sull’amministrazione centrale(1). E, per riuscire a questo suo intendimento, ella crea unaposizione artificiale di pettegolezzi, in cui si studia di soffocarela vera, grande e necessaria questione, quella che importa alpaese di vedere disaminata e risoluta, quella che sola potrebbelegittimare Patto del 26 aprile in rapporto ad un direttore di unBanco.

    Imperocché non meriterei l’accusa fattami dal signorTurchiarulo di aver creato opposizione e dualismo, e quindi diessermi reso impossibile nell’amministrazione, ma lode diprevidente amministratore, di abnegazione e di coraggio,qualora fosse vero, secondo io ho dedotto nel miomemorandum, e nuovamente ora confermo: che la direzionegenerale, al finir di febbraio, mi spediva tutti gli impiegati e 2milioni di fondi, ed incoerentemente mi ordinava, con graveiattura morale e materiale, di non aprir la sede: che per avere ladirezione medesima impiegato 30 milioni di prestito forzosoacquistato all’83, aveva, immobilizzando si egregia somma difronte all'equivalente emessa in fedi di credito pagabile a vista,

    (1) Pagina 4 della relazione.

    http:www. eleaml. org – Agosto 2015

    http://www.eleaml.org/

  • Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867

    30

    costituito il Banco nel pericolo permanente di una puntata enella vergogna, per protrarla, di andar accattando con aggiobiglietti della Banca Nazionale in piazza: che, per evitare cotestopericolo e coteste vergogna, io proponeva diversi mezzi pe’ qualinel rinvigorito e moltiplicato movimento delle operazionirestasse un supero crescente e rinnovabile in cassa di numerariolegale atto a mantenere la convertibilità: che erano giuste,sebbene mi fossi studiato ad oppugnarle, le severe osservazionidel censore centrale circa il modo di formare il bilancio con cifred’immaginazione, valutando a valor nominale il capitale dellarendita pubblica e del prestito forzoso: che era grande l’erroredella direzione generale nel sostenere che il capitale del creditofondiario fosse in rendita pubblica calcolata alla pari, mentreche con questo capitale bisognava eseguire le operazioni dianticipazione a conto corrente su ipoteca da eseguirsi innumerario: che l’elevare dal 7 al 9 per cento il saggiodegl’interessi sulle anticipazioni di contro a cedole del creditopubblico offendeva il credito dello Stato e la moralità del Banco,ed era un grande atto di imprudenza nel momento in cui siattaccava la legalità dell’emissione a cassiere, e si facevaquestione intorno ai rimborsi alla Banca Nazionale, ed il Tesoroera padrone della nostra vita si con presentare al pagamento lagran massa delle fedi che ha in suo potere, si con richiederci losconto annuale di 20 milioni di buoni al 3 per cento.

    E veramente si può chiamare opposizione il non dire che cibagna il sole? È una colpa che rende impossibile l’amministrare,il rivelare gli errori, i pericoli di una amministrazione a quelliche superiormente la dirigono, anziché il comodo tacere ed illasciar correre al precipizio?

    http:www. eleaml. org – Agosto 2015

    http://www.eleaml.org/

  • Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867

    31

    Ho io forse pubblicato pei giornali, scritto ad estranei alladirezione generale quelle cose che con lealtà e confidentefranchezza esponeva nella mia corrispondenza ufficiale? Meritoio biasimo o una direzione generale, che lo stessocommendatore Aveta meco ragionando in sua casa nel mattinodi domenica 28 aprile, dichiarava inetta ed incapace, e meresponsabile di sostenerla e non rovesciarla, soggiungendo congenerosa ira, «mandate qui banchieri che sanno quel chefanno‘?»

    Si noti qui poi che io queste cose ed altre molte scriveva, nonquando sono uscito dai soldi del Banco, al dire del signorTurchiarulo, ma bensì quando questi soldi godendo, li ho perinfinito amore verso il Banco disprezzati, pur divenendo,secondo scriveva nelle note del 9 e 14 marzo, che dava occasionea coalizzarsi nemici ed invidiosi contro di me, e a farmi perderegli amici. Né io le avrei poscia pubblicate, se non fosse tantoincorreggibile ed insaziabile l’ira dei miei calunniatori, che unsilenzio più prolungato era un delitto, e se non mi fossi convintoche io aveva l’obbligo verso il Banco di Napoli di salvarlo per lavia della pubblicità e della verità, essendomi venuta menoquella non rumorosa del ringiovanimento della suaamministrazione.

    E qui desidero che si noti pure che, sebbene io mettessi moltapassione nelle cose del Banco ed il pensiero del suo avvenire mitormentasse, come il dubbio tormentava il cuore di Fausto peldesiderio di uscirne e vincerlo, tuttavia ho ragione di ritenereche mai abbia mancato alla cortesia, se non alla calma dellaforma; perciocché una volta soltanto il Colonna mi pregò consua lettera confidenziale di modificare una nota,

    http:www. eleaml. org – Agosto 2015

    http://www.eleaml.org/

  • Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867

    32

    ed io non solo immediatamente il faceva, ma gli scriveva chesarei stato sempre lieto aver sue amichevoli osservazioni percontentarlo. Dopo cotesto mio fatto ho il diritto di sostenereche, anche per la forma, come per la sostanza, la miacorrispondenza non può legittimare un atto d’incompatibilità,che è il risultato della cocciutaggine di proseguire in storta viadopo giusti richiami alla diritta e regolare. Il non poter provareprecedenti di richiami ed il sostenere la incompatibilità, è unconfessare apertamente o l’inganno, o la calunnia, o il tranello:è un darmi sempre ragione.

    Vuole la Commissione seguire a mio riguardo il famosoesempio della Corte di re Filippo di Spagna che condannò amorte il cortigiano che aveva con la sua spada tagliata la fasciadel Re per la quale il teneva stretto un orso, perché sullapersona del Re non si mette la spada? Io non cel vieto. In miacoscienza, ed a fronte alta mi glorierò sempre d’aver messo laspada sul sacro corpo della direzione generale del Banco diNapoli, mi condannino pure oggi a lor talento quei che ieri mirimproveravano di sostenerla.

    Però prego il Consiglio generale a riflettere che ne va dellavita del Banco col lasciar non discusse ed indecise le graviquestioni artificiosamente rimesse ad altro tempo e ad altrasede dalla Commissione. È ora indispensabile andare fino alfondo: un istituto di credito non può esistere sino a che su diesso evvi dubbio qualsiasi. Se il bene del Banco il richiede, mi sidichiari pur detrattore della sua fiorente prosperità, secondoalcuni strombettano; ma non si accetti di rinviare la discussionedi ciò che il paese con ansia attende di sapere, altrimenti, persalvare la direzione generale, il Consiglio supremo ucciderà disua mano il Banco, ed abdicherà alla precipua parte della suanobile missione.

    http:www. eleaml. org – Agosto 2015

    http://www.eleaml.org/

  • Protesta del consigliere Niccola Nisco al consiglio generale del Banco di Napoli 1867

    33

    Amo si dilettamente il Banco di Napoli, che, leggendo larelazione, in me ha potuto più la vergogna di vederlo trascinatoin un brago di miserie turbatrici della sua rispettabilità, che ilpiacere di poter dire sul viso ai miei nemici che han dovutocadere fra l’olio ed i lucignoli, che hanno dovuto sollevare gliuscieri contro il direttore, che hanno dovuto compiere l’attoinconcepibile di non interrogare chi accusano; eppure non sonoriusciti ad assicurare, neppure per insinuazioni, che io abbiaeseguito una sola operazione non utile e non feconda pel Banco,profittato del suo credito, manomesso il suo tesoro, sostenutoun errore economico o di amministrazione; insomma nonhanno potuto dire, con ragioni degne di un Banco e della qualitàdi direttore, che onestamente ed amministrativamente siagiusto, Patto del 26 aprile, né al paese che le cose da me espostesiano false. L’unica ricerca, che poteva giustificare il procederedell’amministrazione centrale verso di me, quelladell’opposizione in ufficio, la Commissione l’ha evitata; perché,coll’ente in cotesta via, sarebbe stata inesorabilmente condotta aconfessare la virtù mia nel dire il vero e nel ridestare laprevidenza, a proporre più che censura a carico di coloro chehanno menato il Banco nelle sue reali condizioni presenti, ed asollevare in faccia all'Italia quel velo d'Iside, che io, volendo conperseveranza e ad ogni costo la prosperità di cotestaimportantissimo istituto, ho avuto il coraggio, in parte, disquarciare. E più non dico, ché il decoro e l’onestà.m’impongono di non partecipare, né colla presenza, né col voto,né col consiglio, ad una deliberazione che possa essere o parereconnessa con quella tutt'affatto a me personale.

    Firenze 6 agosto 1867N. NISCO

    http:www. eleaml. org – Agosto 2015

    http://www.eleaml.org/

    PROTESTAdel consigliereNICCOLA NISCOALCONSIGLIO GENERALE DEL BANCO DI NAPOLI