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Mensile d’informazione culturale, politica, sportiva e di attualità - Novembre 2016 - numero 98 Domenica 16 ottobre papa Francesco ha canonizzato un sacerdote bresciano: Lodovico Pavoni (1784-1849). La famiglia Pavoni aveva solide radici e vaste proprietà ad Alfianello per cui il nuovo Santo può essere annoverato tra i bassaioli. Se lo ricordiamo, però, non è solo per questo legittimo motivo d’orgoglio. Lo ricordiamo anche per altri due motivi. Il primo è relativo alla sua opera pastorale tutta tesa ad educare la gioventù, soprattutto un benefico privato Istituto, o Collegio d’arti, ove almeno gli orfani, o trascurati da propri genitori venissero raccolti, gratuitamente mantenuti, cristianamente educati, e fatti abili al disimpegno di qualche arte, affine di formarli insieme cari alla religione, ed utili alla società, ed allo Stato. Insegnare un lavoro a ragazzi sbandati significava ridare loro dignità, aprire possibilità di indipendenza economica sviluppando le native capacità. SEGUE A PAGINA 2 Editoriale Sommario Direzione: Stefania Brunelli Edizioni “La Pianura”-Via S.Martino, 11-Verolanuova (Bs) Iscrizione al Tribunale di Brescia 3/2013 Stampa: CSQ spa - Erbusco (Bs) Pubblicazione mensile E-mail: [email protected] per inserzioni pubblicitarie email: [email protected] VISITA IL NOSTRO SITO www.lapianura.it Manerbio pag 2 Territorio 3 Manerbio » 4 Manerbio » 5 Manerbio » 6 Manerbio » 7 San Gervasio » 8 Territorio - Dialetto » 9 Orzinuovi » 10 Territorio » 11 Pontevico » 12 Pontevico » 13 Calendario Bresciano » 14 Ricette » 15 Rubriche » 16 Proseguono le missioni a Manerbio dal 10 al 20 novembre I L P I A C E R E D E L L O R O RITIRO ORO E ARGENTO GIOIELLI VINTAGE GIOIELLI RINNOVATI OROLOGI DA COLLEZIONE E D’ EPOCA VALUTAZIONI GRATUITE RIPARAZIONI TEST PER SCOPRIRE IL “GIOIELLO GIUSTO” PER TE! BAGNOLO MELLA VIA GRAMSCI, 153/A PONTEVICO VIA XX SETTEMBRE, 79 Goditi la scelta dei regali in tutta tranquillità Pensa in anticipo! Vieni a scoprire tutti i nostri Servizi SELEZIONIAMO PER TE GIOIELLI UNICI ED ORIGINALI A PREZZI INCREDIBILI. GODITI L’ANTEPRIMA DEL PIACERE

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Mensile d’informazione culturale, politica, sportiva e di attualità - Novembre 2016 - numero 98

Domenica 16 ottobre papa Francesco ha canonizzato un sacerdote bresciano: Lodovico Pavoni (1784-1849).La famiglia Pavoni aveva solide radici e vaste proprietà ad Alfianello per cui il nuovo Santo può essere annoverato tra i bassaioli.Se lo ricordiamo, però, non è solo per questo legittimo motivo d’orgoglio.Lo ricordiamo anche per altri due motivi.Il primo è relativo alla sua opera pastorale tutta tesa ad educare la gioventù, soprattutto un benefico privato Istituto, o Collegio d’arti, ove almeno gli orfani, o trascurati da propri genitori venissero raccolti, gratuitamente mantenuti, cristianamente educati, e fatti abili al disimpegno di qualche arte, affine di formarli insieme cari alla religione, ed utili alla società, ed allo Stato.Insegnare un lavoro a ragazzi sbandati significava ridare loro dignità, aprire possibilità di indipendenza economica sviluppando le native capacità.SEGUE A PAGINA 2

Editoriale Sommario

Direzione: Stefania BrunelliEdizioni “La Pianura”-Via S.Martino,

11-Verolanuova (Bs)Iscrizione al Tribunale di Brescia 3/2013

Stampa: CSQ spa - Erbusco (Bs)Pubblicazione mensile

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Proseguono le missioni a Manerbio dal 10 al 20 novembre

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ACERE

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Pag . 2 Novembre 2016ManerbioPROSEGUE DALLA PRIMA

Prende ufficialmente il via il progetto di rilancio di Manerbio, con l'obiettivo di abbellire il look di alcuni fra i punti nevralgici della città: l'Amministrazione Comunale, grazie a nuovi fondi ottenuti con la recente cessione delle reti gas, ha infatti progettato di investire

615.000 Euro per migliorare sensibilmente Piazza Falcone e via San Martino, due snodi importanti della vita cittadina sia per la presenza di numerosi esercizi commerciali, che per l'elevata concentrazione di traffico, oltre che per i vari e diversi eventi ospitati.

Lo start up dei lavori riguarderà Piazza Falcone che, a partire dalle prossime settimane, sarà interessata da interventi di manutenzione dell'attuale pavimentazione stradale e del marciapiede, mentre a seguire la riqualificazione di via San Martino prevederà la riasfaltatura dell'intera via nonché il rifacimento e il miglioramento dell'illuminazione pubblica.“I fondi recuperati grazie alla vendita delle reti gas, l'Amministrazione Comunale da me guidata, ha deciso di investirli per stimolare la fruizione di due aree centrali della nostra città, rinnovando e migliorandone il decoro urbano e la funzionalità e ponendo particolare attenzione alla scelta dei materiali. I lavori di manutenzione in Piazza Falcone, inoltre, permetteranno l'installazione in una area più centrale e comoda per tutti cittadini del punto di distribuzione gratuita dell'acqua gestito da A2A” ha dichiarato il Sindaco Samuele Alghisi.Prima dell'inizio dei lavori, inoltre, l'Amministrazione Comunale organizzerà assemblee pubbliche per illustrare ai manerbiesi modalità, tempi d'intervento dei cantieri e modifiche della viabilità ordinaria, così da condividere con la cittadinanza l'obiettivo finale degli interventi e garantire il minor disturbo e disagio possibile durante i lavori.

Lavori per piazza Falcone e via San MartinoE’ doveroso sottolineare questo aspetto proprio oggi che vede la nostra gioventù in forte stato di crisi occupazionale e la nostra scuola professionale snobbata e per niente considerata.Il secondo motivo è inerente alla funzione dell’oratorio, tema questo assai sentito soprattutto a Manerbio.Giova ricordare l’oratorio di Cadignano a lui intitolato.La sua originaria preoccupazione era quella di dare una formazione religiosa e morale ai ragazzi quale motivo fondante la sua missione di sacerdote.Per ultimo, va ricordata la sua attenzione e la sua dedizione mostrata verso i sordomuti con l’istituzione di un apposito strumento di cura e di educazione.In conclusione, San Lodovico Pavoni è da considerarsi come un pioniere della pedagogia del lavoro e dell’amore.La sua concreta eredità si è manifestata in scuole tipografiche, case famiglia ed oratori.La sua eredità germoglia tutt’ora, non solo a Brescia, ma anche nel mondo.

Aria, acqua, terra e fuoco: sono i quattro elementi che si ritrovano in natura, ma che hanno dato origine ad una simbologia ricca e carica di mistero.Quest’anno compiremo un viaggio altrettanto affascinante fra questi elementi, con varianti a sorpresa...

Programma di novembre:

GIOVEDI - 03 NOVEMBRE LetteraturaORE 15.15 “GABRIELE D’ANNUNZIO. L’acqua e la resurrezione della nuova umanità

d’arborea vita vivente”. Relatrice: Prof. ssa Vanessa MARENDAGIOVEDI – 10 N O V E M B R E GemmologiaORE 15.15 “I diamanti: dal grezzo alle pietre più desiderate al mondo”. Relatore: Ing. Paolo GUSSAGOGIOVEDI - 17 NOVEMBRE EnologiaORE 15.15 “L’uva: l’innocenza del vino”. Relatori: Sig. Francesco ALBERTI e Sig. Tiziano FRANCHIGIOVEDI - 24 NOVEMBRE ArteORE 15.15 “Il sacro fuoco dell’arte ed altri elementi”. Relatore: Prof. Martino PINI

Novembre alla LUM

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Novembre 2016 Pag . 3

IL DEBITO italiano salirà al 133,2% nel 2016 dal 132,7% del 2015. Nel 2017 il debito crescerà al 133,4%. Debito più alto, crescita più bassa.  Oltre che sul debito, arrivano brutte notizie anche sul fronte della crescita. E fortuna che il governo Renzi doveva essere quello della ripresa italiana…

IL PONTE lo voleva a tutti i costi un ministro socialista di Ravanusa, provincia di Agrigento, Salvatore Lauricella. Poi il pugliese Claudio Signorile, che lo promette entro il 1994». «Sorgerà nel 1995» precisò Craxi prudente. Voleva il Ponte anche Rutelli, candidato premier dell’Ulivo nel 2001, ma poi avrebbe bloccato il progetto se l’allora ministro dei Lavori pubblici Di Pietro nel 2007 gli avesse dato una mano (non gliela diede). Si diceva: «I lavori cominceranno al più presto, l’auto risparmierà 40 minuti, l’autocarro 35 e il treno 92...». Ed ora si riprova con le promesse......

LE PROMESSE di Renzi somigliano sempre di più ad un albero della cuccagna. Il premier sta cercando di procacciarsi il consenso in vista del referendum del 4 dicembre prima o poi finirà sotto il naso di qualcuno. Ne è convinta la Confcommercio che

auspica un taglio alla spesa e avverte che «l’aumento dell’Iva sarebbe una vera e propria mazzata per i consumi, un boomerang che ricadrebbe sulla testa di tutti e, per di più, in modo regressivo, penalizzando soprattutto le famiglie più povere».

SENZA EQUITALIA 4 miliardi ma sotto un (bel) titolo, niente: nessuno sa con quale altro arnese l’attuale società di riscossione sarà sostituita. Una cosa si può affermare con certezza: se sono queste le «granitiche» coperture con cui il “bomba” pensa di spendere e spandere per vincere il referendum, prepariamoci ad un 2017 carico di balzelli. Non ci sarà Equitalia, ma la tassa che pagheremo alle bugie di Renzi sarà ugualmente salata.

SEI TAGLIATO FUORI se oggi non hai il figlio che sa l’inglese fluently. Guai a non scegliere il nido bilingue o la scuola dove anche la matematica viene spiegata in inglese. In Lombardia arriva una proposta assolutamente controcorrente. La Regione mette ordine nelle regole della cultura (e che semplifica testi mai toccati dagli anni Settanta) propone di rivitalizzare la lingua lombarda. Che, secondo l’Unesco, è in via di estinzione e rischia di sparire

nel giro di un paio di generazioni.

L’ASSUNZIONE di Alessandro Alfano fratello del ministro dell’Interno, nel gruppo Poste nel 2013 è al vaglio della Corte dei conti. La Procura di Roma ha inviato ai magistrati contabili una relazione di sei pagine per mettere in fila tutte le tappe della carriera di Alfano jr, (laurea triennale in economia, stipendio 180 mila euro lordi all’anno) emerse dagli atti dell’inchiesta penale che vede indagato tra gli altri, l’uomo vicino al ministro dell’Interno, Raffaele Pizza, arrestato il 6 luglio.

LA CAMPAGNA elettorale a favore del «sì» ha paralizzato l’attività dell’esecutivo. I ministri anziché lavorare sono in giro per l’Italia giorno e notte a spese nostre. Si inventano un «appuntamento istituzionale», e poi guarda caso ci infilano un bel comizio referendario, proprio in quella stessa città. C ome fa Renzi che a Firenze per parlare agli allievi carabinieri (incontro istituzionale) e poco dopo, sempre a Firenze, aprire la campagna elettorale dei comitati elettorali per il «sì» della Toscana (incontro politico). Tutto a spese nostre.

LA POLITICA punitiva e vessatoria nei confronti delle imprese porta alla loro chiusura, è ovvio che poi non vi sia occupazione.Non è lo Stato che deve creare i posti di lavoro ma può crearne i presupposti. Qui da noi, l’imprenditore è potenzialmente visto come un evasore da punire. Così è chiaro che gli investitori dall’estero se ne guardano bene da investire. Non si fidano. Risultato: meno occupazione quindi meno consumi e meno contribuzione.

MIGRANTES = Sono 38.473 i bresciani che vivono stabilmente all’estero iscritti all’Aire, l’Anagrafe italiana residenti all’estero. Svizzera, Argentina, Brasile, Regno Unito, Francia, Germania, Stati Uniti e Spagna sono le destinazioni più note.Il dato emerge dal rapporto annuale della Fondazione Migrantes e probabilmente è per difetto dal momento che nello stesso rapporto si osserva che «notevolmente alto è il numero di chi non ottempera all’obbligo di legge, magari anche solo per disinformazione, non cancellandosi dal comune italiano di residenza e non iscrivendosi all’Aire stessa».

STATE SERENI (se potete)

Territorio

La stagione del Politeama è iniziata a fine ottobre con il concerto sinfonico dell’orchestra di fiati della Vallecamonica diretta da Douglas Bostok. Un gran maestro, una serata piacevolissima, di gran livello.La stagione prosegue con la prosa ed ancora la musica.Mercoledì 23 novembre lo spettacolo con l’attore bellunese Marco Paolini (sotto in foto) in “Studio per un nuovo album – Numero Primo”, un’opera proposta come un work in progress, che racconta di un padre e di un figlio che si muovono nel Nord Est italiano, tra le nevrosi della m o d e r n i t à , l’invadenza della tecnologia ed ipotetici scenari geografici e

sociali del prossimo futuro.Sabato 26 novembre il concerto di Santa Cecilia “Rivers and mountains”, diretto dal maestro Giulio Piccinelli. In programma composizioni ispirate alle montagne ed ai fiumi riflessioni sulle difficoltà quotidiane. Ingresso gratuito. Giovedì 1 dicembre un classico qual è “Il Misantropo” di Moliere con la regia di Monica Conte. Allestimento: Produzione Elsinor Centro di produzione teatrale.

Avviata la stagione del Politeama

Su via San Martino del Carso sono in corso lavori di riqualificazione della viabilità. L’intervento è previsto in due parti. Quella in corso sarà completata alla fine di novembre. In un secondo tempo, nel marzo prossimo, sarà messa mano al completamento dell’opera i cui costi sono a carico della società che ha costruito il discount aperto l’anno scorso per il quale era stata realizzata un’aiuola spartitraffico per

facilitare ingresso ed uscita dal centro commerciale. Con i lavori in corso, oltre all’asfaltatura del manto viario, sarà realizzata un’area di parcheggio ben delimitata in modo da dare un nuovo assetto al percorso che è importante per costituire il transito da e per lo svincolo dell’autostrada A21 sul quale è incanalato pure il traffico in direzione di Leno e della zona industriale a nord dell’abitato.

Lavori in corso

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Pag . 4 Novembre 2016Manerbio

La distruzione dei simboli del passato è una delle tradizioni meno nobili della storia degli uomini.Tutto ciò si evidenzia in modo plastico nei momenti di trapasso da un regime politico ad un altro di segno opposto.Tuttavia i conti con la storia non si possono fare distruggendone le tracce.Non è possibile ricordare del passato soltanto le pagine più gradite e sopprimere quelle che sono motivo di imbarazzo e di disagio.La disputa sul passato è oggi all’attenzione dei cittadini di Brescia.Ci riferiamo alla bollente questione su Bigio, la statua eretta in Piazza Vittoria e simboleggiante la nuova Era Fascista.Ora Bigio dorme, senza alcuna colpa, in un magazzino comunale.In compenso si sono formati due filoni di pensiero opposti: da un lato i favorevoli al suo ripristino e dall’altro chi pensa che ogni simbolo della dittatura fascista debba essere, senza esitazione alcuna, cancellato.Per quello che vale la nostra opinione è quella già espressa nell’incipit di questa scheda.Ma oltre a questi episodi traumatici ve ne sono tanti altri di minore impatto emotivo, ma oltre modo significativi.Per restare nell’ambito manerbiese ne segnaliamo uno che ci sembra emblematico: la perdita delle scritte murali, in particolare quelle effettuate in epoca fascista.Ci riferiamo a quella che campeggiava sulla facciata orientale di una casa prospettante su Piazza Italia.L’incuria, la mancata percezione dell’importanza del passato, l’azione degli agenti atmosferici, il rifacimento degli intonaci, nonché altri fattori che non stiamo qui ad elencare, hanno fatto sì che la scritta

si sia da prima stinta e sparita.Le scritte murali erano la forma di propaganda maggiormente utilizzata in quell’epoca.In genere riportavano una frase mussoliniana.A Manerbio campeggiava sulla facciata orientale di una casa prospettante su Piazza Italia una scritta dal tono roboante: “Il credo del fascista è l’eroismo, quello del borghese è l’egoismo”.Ora questa scritta, al pari di tante altre, non esiste più.Se ne ricordano altre sempre a Manerbio.Sulla facciata meridionale di una casa prospettante su Piazza Cesare Battisti vi era quella che declamava: “L’Italia avrà il suo grande posto nel mondo”.Questa scritta era in funzione dell’espansionismo italiano in Etiopia.Un’altra scritta era posta sull’edificio d’angolo tra via Dante e la seriola Marianna ed era icastica: “Vincere”.Questa esortazione era riferita al periodo della seconda guerra mondiale.Un’ultima scritta era sul muro di cinta del campo sportivo e recitava: “Andare verso il popolo”.Questo slogan era quello scelto dalle Opere Assistenziali del regime fascista per illustrare la loro strategia.Anche in altri paesi ve ne erano.A Cignano, sulla facciata meridionale di una casa prospettante la piazza, compare ancora oggi un’altra scritta dell’epoca: “Disciplina, concordia e lavoro per la ricostruzione della patria”.Queste scritte non erano le più frequenti.La più utilizzata era: “L’aratro scava il solco e la spada lo difende”.Questa scritta campeggia ancora, in modo particolarmente visibile, nella piazza di Corte de Cortesi,

piccolo borgo cremonese posto aldilà dell’Oglio.E’ interessante spiegare la ragione di quest’ultima scritta che era tratta da un discorso del duce del 1934.L’argomento principe del discorso era l’esaltazione delle opere di bonifica dell’Agro Pontino effettuate dal regime, che in quel momento assumevano una sorta di marchio simbolico.Il senso dell’aforisma non è quello, più cupo e nibelungico, del Blut und Ehre (Sangue e onore) nazista, in cui sangue e suolo assumono un significato evidentemente primitivo e razzista, bensì si riferisce a una precisa realtà storica del passato nazionale, ossia quella dei legionari romani.In effetti, negli anni Trenta, il fascismo tendeva sempre più ad identificarsi con l’epoca imperiale romana, abbandonando in parte i riferimenti al Risorgimento e alla Grande Guerra, tanto frequenti nel decennio precedente: l’immagine di un popolo di pacifici agricoltori che,

all’occorrenza, divenivano valorosi soldati, rappresentava perfettamente l’ideale fascista in tempo di pace.In fondo, aratro e spada erano i due strumenti su cui il regime fondava il proprio successo popolare: da una parte le bonifiche, le battaglie agricole e un certo benessere, seppure modesto, che rispondeva all’ideale piccolo borghese e proletario della sicurezza economica e, dall’altro, la retorica militaresca dei milioni di baionette.Non, dunque, la Terra, intesa come sacro suolo della Patria, ma la terra del proprio campicello, dell’orto, la terra come base di sopravvivenza e di sicurezza.In fondo, aldilà dell’altisonante epifonema, la difesa della propria terra, nata come imitazione del cittadino-soldato romano, suonava alle orecchie di milioni di italiani, semplicemente, come la difesa del pane quotidiano: nessun invasore minacciava i campi e i frutteti, ma lo spettro della fame era qualcosa di ben noto.Rimane da sottolineare come la pratica delle scritte sui muri fu uno degli strumenti della martellante propaganda del regime e che fu in particolare il segretario del Partito Nazionale Fascista Starace a promuoverne la diffusione capillare nel territorio nel corso degli anni Trenta.Come dimostrano gli innumerevoli “fogli di disposizione” del PNF, la collocazione geografica e/o urbanistica dei motti mussoliniani non avveniva causalmente ma rispondeva a un’attenta valutazione del contenuto e dei potenziali destinatari.

Le scritte murali: una forma di propaganda politica

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Novembre 2016 Pag . 5Manerbio

Le modalità operative dell’Associazione sono diversificate.Accanto ai soci fondatori, che si sono impegnati al versamento di una somma a favore dell’Associazione, vi sono altre due fattispecie di soci:- il sovventore che è chiamato all’impegno in prima persona contribuendo, in proporzione alla propria capacità reddituale, alle donazioni di somme;l’ordinario che è chiamato ad essere parte integrante del progetto con il proprio impegno.

Il costo della quota associativa all’Associazione ”San Filippo Neri

ONLUS” è di almeno euro 100,00 per il socio sovventore ed è libero per quello ordinario.Essendo l’Associazione iscritta nell’apposito albo, ogni somma versata a sua favore avrà la corrispettiva detraibilità fiscale secondo le vigenti norme.IBANIT 88 L 05696 54730 00000 2488X03Banca Popolare di Sondrio – Filiale di Manerbio (Bs)

Maggiori informazioni ed i contatti si possono trovare sul sito www.sanfilipponerionlus.it

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Nel catasto napoleonico 1807 ( a destra) si rileva un’area costruita aggregata e in continuità con l’edificio comunale che occupa tutta e vi coincide con la larghezza della fossa: fossa, che sembra ormai priva d’acqua e intombata, che è divenuta una costa/dirupo che collega la quota del terrario del castello con quella della piazza/strada reale (fovea), colmando il forte dislivello.Trattasi forse di un ponte precedente senza più la sua funzione?Di una rampa manufatta?Forse coperta?Non è facile stabilirlo comunque come avrete compreso ci si riferisce alla ràta dela chiésa.In effetti, se osserviamo attualmente la forma di questo tratto di strada, si constata come l’imbocco alto, come angolatura, coincide esattamente con il rilievo catastale napoleonico, mentre la parte successiva e il suo sbocco inferiore sono curvi e ammorbiditi per il raccordo con lo stradone e l’imbocco dell’attuale

via Roma: tra l’edificio comunale e la strada si crea una superficie angolare (spicchio di terra) ed appare giustificato quindi pensare che, poiché la fossa lambiva la costruzione comunale, su di esso furono poi costruiti i portici ora scomparsi.Analoga riflessione può essere fatta per l’accesso alla chiesa su questa stessa mappa catastale.Si osserva una gradinata ripida, vista la ridotta ampiezza dei gradini, con due muretti laterali che la delimitano.Il grande accesso attuale è stato costruito in tempi successivi (1885).Per meglio comprendere l’interpretazione proposta si deve tener conto che, se si analizza la mappa del Marenzi (1750) (qui sotto da una foto dell'Archivio di Stato di Venezia), quando presumibilmente la fossa conteneva ancora acqua seppur in modo discontinuo, i tratti in rosso sono segmenti di fossato coperti per consentire il transito carraio pedonale (oggi si direbbe intubati).

Una lettura catastale

Questi attraversamenti sono chiamati “tresande”.

M. Dr. G. B. Bisetti

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Pag . 6 Novembre 2016Manerbio

Nota venatoriaE’ passato circa un mese e mezzo dall’apertura della caccia e continuano le consuete polemiche.La persecuzione economico-amministrativa suscitata dal mondo anticaccia e in particolare da alcuni storici loro esponenti, ha determinato la cessazione dell’attività venatoria da parte di molti cacciatori per la vessazione a cui sono stati sottoposti, tralasciando di parlare della tempistica d’esercizio.I cacciatori sono stati oggetto di preda da parte di un certo giornalismo venduto e successivamente cacciati ed esposti a ludibrio dell’opinione pubblica nonché vilipesi.Certamente alcuni (in realtà non cacciatori) ci hanno procurato e/o fatto di tutto per attirare e farci indossare l’etichetta di stragisti.Devo affermare anche che non c’è stata la capacità di espellerli dalle varie associazioni, è mancato un atto di autocensura e di autocatarsi.Sono rimaste così due le tipologie di cacciatori: per così dire i “romantici”, di solito attempati, che inguaribilmente sperano, probabilmente sempre affascinati dalle bellezze dell’alba e delle sue manifestazioni.Ci sono poi gli “arrabbiati”, affamati fucilieri, sparatori e consuma cartucce che, seppur capaci balisticamente, cambiano nome e diventano “stragisti”.Non solo, essi sono pure migratori non alati, inguaribili inseguitori di

selvaggina oltre i confini nazionali, per esibire il numero delle catture.Eterno conflitto tra qualità e quantità.Sulla scorta e guida del pensiero sopra espresso mi permetto però di contestare il consueto articolo refrain apparso sull’inserto “Sette” del Corriere della Sera del 9 settembre 2016 nella rubrica “Animalia”, a firma di Danilo Mainardi, noto professore etologo e naturalista, dove si afferma che in Italia c’è un abbattimento di 1.800.000 allodole.A parte il numero, in ogni caso dissennato e volutamente sbalorditivo, è forse vero il contrario: non in Italia, ma nell’Europa intera forse non esistono 1.800.000 allodole.Secondo lo schema di calcolo usato si potrebbe affermare che con oltre 1.200.000 cacciatori in meno (dato certo) dovrebbero esserci 12.000.000 di uccelli in più ogni anno, ritenendo che ognuno ne catturi almeno 10.Perchè non si prova a guardare altrove ad esempio guardando le attività modaiole più o meno ludiche svolte negli ambienti della riproduzione: le non nascite numericamente sono superiori e sono dovute alla penetrazione antropica.La dimostrazione deriva dal fatto che, aldilà dei cambi di rotta dei migratori, molte specie da alcuni anni protette e non cacciate sono in pesantissimo calo.

M. Dr. G. B. Bisetti

L'ANC ed il ricordo di Nassirya

E’ iniziato tutto quel 12 novembre 2003, appena eletto presidente dell’ANC di Manerbio, momento in cui l’inferno è scoppiato in quel paese (NASSIRIYA) dove eravamo a proteggere la democrazia in 19 fra carabinieri, militari e civili.Questi sono a nostro avviso da annoverare tra i martiri, altro che mercenari come a detta di alcuni incoscienti.Da quella circostanza mi sono promesso, sempre con il consenso del consiglio direttivo, di lasciare nei comuni di competenza territoriale un segno indelebile, dove i figli dei nostri figli forse ricorderanno quei martiri che, per motivi di fraternità ed altruismo internazionale, hanno perso la loro giovane vita lasciando le proprie famiglie nella disperazione ed in un grande dolore.Il primo cippo è stato posto al Monumento del carabiniere nel Comune di Manerbio; a seguire nel 2007 in quello di San Gervasio alla presenza del sindaco Mantelli e del comandante provinciale dei carabinieri Coll. Galletta; nel 2008 nel Comune di Bassano Bresciano con il sindaco Luca Stassaldi; nel

Comune di Pavone del Mella nell’anno 2010 con il sindaco Maria Teresa Vivaldini ed infine nel Comune di Offlaga con il sindaco Moretti in presenza di due vedove e del prefetto di Brescia.A Manerbio il cippo, che consiste in un bassorilievo rappresentante la patria che abbraccia quel carabiniere morente, è stato realizzato dall’artista ed amico Mario Tambalotti che, con grande passione, ha soddisfatto il nostro desiderio.Pertanto il 12 novembre 2016, come ogni anno, si rinnova la commemorazione recandosi al Monumento del carabiniere di Manerbio dove è stato posto il 1° simbolo del ricordo.Accompagnati dalle note del Piave, del Silenzio e dell’Inno di Mameli, verranno citati i 19 nominativi dei martiri alla presenza del comandante della compagnia dei carabinieri di Verolanuova il Maggiore Gianfranco Corsetti, del comandante della stazione di Manerbio Maresciallo Daniele Trevisani e dei Sindaci dei comuni di competenza.Alle ore 17,00 verrà poi celebrata la messa in suffragio.

Biciclette rubate a go go, per dire: ogni giorno.C’è chi si rassegna e nemmeno va più a fare denuncia ai carabinieri che una volta rivolgevano al derubato la proverbiale domanda (che faceva sorridere ovviamente): “Chi è stato?” senza naturalmente ottenere risposta. Ci si difende dai ladri di biciclette in vari modi: un lucchetto, una spessa catena assicurando il velocipede a

qualcosa di fisso: un canale o una ringhiera di ferro, oppure come in questo caso, togliendo la sella portandosela appresso.Certo l’oggetto è ingombrante ma chi è poco convinto di difendersi dai furfanti ricorre a strumenti di difesa economici, come portarsi via la sella per evitare il furto.

Trucchi per evitare il furto di biciclette

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Novembre 2016 Pag . 7Manerbio

Dalla sezione Ucid Bassa Bresciana un sostegno alla scuola parrocchiale di Manerbio. Un contributo che risponde all’invito rivolto agli iscritti al sodalizio, dal parroco, mons. Tino Clementi, di adottare l’istituto che ha sede nell’ex convento di via Santa Di Rosa per il quale nei sabato del 5 novembre, 6 dicembre, 21 gennaio e 6 febbraio, dalle 16 alle 17, è aperto per le visite di genitori ed educatori. La consegna del contributo è

avvenuta a cura del presidente Ucid, dott. Giuseppe Pozzi, nel corso della mensile riunione durante la quale sono stati sviluppati argomenti che riguardano la normativa pensionistica con relazioni di esperti quali il dott. Giacomo Caristi e Daniela Valentini. La riunione si è conclusa con la Messa celebrata a suffragio dell’associata Fernanda Moretti Linetti scomparsa nell’estate scorsa.

L'UCID per la scuola parrocchiale di Manerbio

Le strutture per il tempo libero a Manerbio non mancano. Ce ne sono in centro al paese a cura della comunità parrocchiale, ed in periferia come il parchetto Paolo VI. Poi ci sono: l’area sportiva di via Verdi (stadio e campi per il tennis) il Polivalente scolastico di via Solferino, il Palatenda prossimo al complesso commerciale di via Cremona, ed altro ancora. Adesso si sta aggiungendo a tutto questo un altro impianto, chiuso dal 2012, ed è il bocciodromo che sarà ristrutturato in via Duca d’Aosta per fare posto ad un centro polivalente destinato a

persone di ogni età. Per raggiungere il risultato il comune aveva tentato ben tre volte con altrettanti bandi di concorso. Finalmente c’è riuscito: un gruppo di manerbiesi sono stati gli unici a partecipare al bando e si sono assicurati la gestione di un nuovo ritrovo per persone di ogni età. Domanda: ma non bastano le strutture che ci sono oppure intendono i nostri amministratori, a spese della comunità, fare un altro oratorio? Per questo hanno stanziato 165 mila euro per consegnare ai nuovi gestori l’edificio rimodernato.

Un nuovo ritrovo al bocciodromo

Sono oramai terminati i lavori di pulizia degli spazi esterni della proprietà ex-Marzotto.La società proprietaria dell'area ha deciso di procedere alla pulizia degli spazi verdi al fine di ripristinare l'originario aspetto.Le operazioni hanno subito attirato

l'attenzione dei manerbiesi e scatenato una ridda di ipotesi sull'inizio dei lavori di costruzione sull'area ex-Marzotto, purtroppo però si tratta solo di lavori di pulizia e derattizzazione oramai resisi indispensabili.

Terminati i lavori di pulizia alla Marzotto

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Pag . 8 Novembre 2016San GervasioMantelli giudice popolare

in Corte d'AssiseGiampaolo Mantelli, già assessore nella giunta provinciale e sindaco di San Gervasio, è stato scelto quale giudice popolare dal presidente della Corte di assise e di appello di Brescia, unitamente al procuratore generale del tribunale di Brescia e a un rappresentante del Consiglio dell’Ordine degli avvocati. La nomina è avvenuta nel corso di una pubblica udienza durante la quale sono stati verificati i requisiti per essere inseriti nell’albo dei giudici popolari di Corte d’assise e d’appello, che sono: la cittadinanza italiana, il godimento dei diritti civili e politici, buona condotta morale, età non inferiore ai 30 e non superiore ai 65 anni e titolo di studi di scuola media di secondo grado.La Corte d’assise d’appello è costituita da due giudici togati e sei giudici popolari, i quali costituiscono un collegio unico.La Corte d’assise e d’appello di Brescia è competente per le province di Brescia, Bergamo, Cremona e Mantova e giudica, a seguito di impugnazione  delle sentenze emesse in primo grado dalla corte d’assise oppure dal giudice dell’udienza preliminare  che abbia giudicato nelle forme del  giudizio

abbreviato su delitti la cui cognizione è normalmente devoluta alla corte d’assise.La Corte d’appello di Brescia fu istituita il 17 Giugno 1806 nel periodo napoleonico, ma abolita con il ritorno della dominazione austriaca e con la nascita del Regno Lombardo-Veneto; fu ricostituita con l’unità d’Italia nella riforma del 1923, come sezione della Corte di Milano, per poi tornare autonoma dal 1930.

La castagnata dei volontariL’appuntamento della tradizionale castagnata anche quest’anno è stato rispettato e Domenica 16 ottobre al Parco giochi “Don Fausto Barbieri” per l’intero pomeriggio l’Associazione Volontari per San Gervasio ha preparato buone caldarroste per tutti. L’iniziativa ha avuto lo scopo di raccogliere fondi per continuare a far fronte al mutuo acceso dall’Associazione per acquistare un’autovettura propria da utilizzare per svolgere principalmente il servizio di trasporto dei cittadini sangervasini presso strutture ospedaliere per visite ed esami medici e terapie.Sono in continua crescita le persone che si rivolgono al gruppo per questo servizio e per riuscire a soddisfare tutte le richieste i Volontari, non essendo più sufficiente il pulmino messo a disposizione dal Comune, si sono accollati la responsabilità del forte impegno economico per un nuovo mezzo.Ogni giorno, mattina e pomeriggio, più volontari sono impegnati a compiere viaggi a Manerbio, Leno, Orzinuovi, Brescia, Desenzano, Cremona; alcune persone poi, se sole e anziane vengono seguite per svolgere incombenze burocratiche o anche per una vera e propria assistenza perché in carrozzina o in

difficoltà deambulatorie. Il Gruppo Volontari non ha altre fonti di finanziamento se non le donazioni di privati cittadini e le proprie iniziative messe in campo.L’impegno economico, oltre al mutuo, riguarda anche la manutenzione ordinaria e straordinaria del mezzo, l’assicurazione e le tasse automobilistiche, il mantenimento dell’ufficio. L’aiuto che molti cittadini offrono permettono all’Associazione di mantenere il servizio e ampliare sempre di più le possibilità quale il trasporto degli anziani al cimitero in occasione dei funerali o essere a disposizione per servizi trasporto aggiuntivi ed in emergenza. Senza per altro dimenticare il servizio di prescuola e di consegna pasti a domicilio. L’Associazione potrebbe ulteriormente incrementare i servizi ai cittadini: le diverse iniziative hanno anche lo scopo di far conoscere il lavoro dell’Associazione per trovare nuove persone disponibili ad impegnarsi in quest’importante opera di volontariato sociale.

DOMENICA 5 MARZO 2017 Teatro LinearCiak Milano

ORE 16,00

QUOTA DI PARTECIPAZIONE:

€ 60,00 PER GLI ISCRITTI € 65,00 PER I NON ISCRITTI LA QUOTA COMPRENDE: Viaggio in pullman - Posto in 1a poltrona

PARTENZE DA: San Gervasio Bresciano – Manerbio - Verolanuova

ISCRIZIONI ENTRO IL 31 GENNAIO 2017 – MINIMO 30 PARTECIPANTI __________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Info e iscrizioni: Tel. 030 9934990 Cell. 327 7715438

e-mail [email protected] - www.accademialinofassoli.com Accademia dell’Arte e della Musica “Lino Fassoli” San Gervasio Bresciano (Bs)

PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI POESIE TIMIDA UNA CRISALIDE

di RAFFAELA LETTIERI

INGRESSO LIBERO a seguire aperitivo offerto dall’Accademia

SABATO 3 DICEMBRE 2016 ore17:45 PRESSO LA SALA CONSIGLIARE DEL COMUNE DI SAN GERVASIO BRESCIANO

Commento all’opera: Elvira Bertoni

Dialogo con l’autrice a cura di Renato Savaresi

Voce narrante: Evian Cigala

Intermezzo musicale all’oboe: Federico Verzeletti

Presenta la serata: Marianna Baldo

Accademia dell’Arte e della Musica Lino Fassoli Tel. 327 7715438 E-mail: [email protected]

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Novembre 2016 Pag . 9Territorio - Il nostro dialetto

Poesia dialettaleI Mestieri di una volta

Ghérä ‘na óltä …

Ghérä ‘na óltä èl spassacamìStrüsìt, negher come ‘l fös‘n Africà,öcc enfiamàcc del calì,i lacrimàae a netà i camì i la ciàma‘n de le cà.Ghè üso, a càpa finida, de netàe le bràe massère de preparàsö l’ös dè cà, i sólcc, vi e‘n tòc dè pà.

C’era una volta ...

C’era una volta lo spazzacaminoBruciacchiato, nero come sefosse un africano,occhi arrossati dalla fuliggine,che lacrimavanoe a pulire i camini lo chiamavanonelle case.E’ usanza, a lavoro finito, di puliree le brave massaie di prepararesull’uscio di casa, i soldi, del vinoe un pezzo di pane.

Lettere al direttore

Egregio Direttore,sono con la presente a scriverLe per fare due riflessioni circa la cosiddetta "memoria collettiva".Sono consapevole che in questo termine vi siano molti elementi, ma tra questi mi preme sottolineare, come cittadino manerbiese, l'assenza del riconoscimento della nostra essenza. Cosa ci distingue come comunità? Il vivere casualmente nello stesso posto o l'essere membri di una comunità?Io spero e penso non sia la prima la risposta. Ma la domanda successiva è quali siano i tratti caratteristici che ci uniscono e distinguono dagli altri.Ovvio che ognuno darà una differente interpretazione della risposta, ma dubito che chi risponde a questa domanda possa escludere dalla sua risposta "quello che siamo stati" e "quello che vogliamo essere nel futuro".O almeno lo è per me!E su questo tema, temo che siamo distanti dal trovare una soluzione.Se infatti è una bella notizia che siano stati fatti dei lavori di manutenzione

(restauro mi sembra una parola grossa) sulla cappella del cimitero che ricorda i nostri morti in guerra, dov'è il lavoro che l'assessorato fa per spiegare a chi è venuto poi del perchè siano partiti per il fronte e morti. Il vantaggio di tali iniziative, non solo limitate allo stretto dovere istituzionale del IV Novembre, dovrebbe essere quello di ricordarci chi siamo stati, ma sarebbe un ottimo spunto di riflessione su chi vogliamo essere.Ad esempio ci potrebbe far capire quanto sia importante vivere in una Europa federata che non conosce guerre da oramai 70 anni e potrebbe far capire anche ai più riottosi che il problema non è l'Europa unita, ma le regole di governo di questa grande istituzione. Non ultimo dettaglio, ci farebbe capire quanto sia importante vivere in nazioni pacifiche da decenni.Infine, parlare del tema con conferenze o altro, ha il vantaggio di non creare buchi di bilancio, ma solo di arricchire la nostra autocoscienza, o almeno di chi vuole esercitarla. Lettera firmata

Memoria a corto raggio

Dislessia, questione attualeQuattro incontri per trattare di dislessia, disturbo neurologico che provoca dispersione scolastica, frequente in molti giovanissimi. Il problema è messo in risalto da genitori preoccupati che hanno trovato ospitalità per radunarsi presso l’auditorium della Bcc di Verolavecchia e disponibilità di esperti. Ogni incontro alle ore 21 dei prossimi giovedì sera. In novembre, il 10 ragazzi e ragazze racconteranno la dislessia facilitati nel loro intervento

dalla dott.sa Natascia Minimi che il 24 sarà a fianco di mamme che riferiranno delle loro esperienze. In dicembre, il giorno 1, con le relazioni delle dott.se Giuliana De Leo e Luisa Agnese Azzini ci si occuperà di come costruire percorsi educativi e formativi che promuovano benessere a scuola. “Orientamento scolastico e libertà di scelta” è il tema che tratterà la dott.sa Marta Alberti nell’ultimo incontro del 15 dicembre col quale si conclude l’iniziativa.

S e n s i b i l i t à dell’amministrazione comunale di Manerbio per la storia.Con una serie di informazioni è stata diramata la duplice notizia che la cappella al cimitero dedicata ai Caduti ha subito un decoroso restauro in vista della data del IV Novembre che celebra annualmente le Forze Armate. L’intervento è stato commissionato su sollecitazione dei famigliari di militari morti in guerra i quali lamentavano una “manutenzione scarsa” ed auspicavano un intervenento.Quel che a quanto pare è avvenuto: s’è messa mano alla copertura dalla quale filtrava copiosa acqua piovana e ripulito l’interno. S’è rimediato al degrado con una spesa che, sembra, aggirarsi sui diecimila euro.Non c’è comunicazione ufficiale ma le voci corrono in questo senso.

Il lavoro è stato affidato al restauratore Lorenzini di Gussago.Le lapidi che riportano i nomi dei Caduti nelle due guerre mondiali, del 1915-18 e del 1940-45, sono leggibili. Tolte le impalcature, la struttura risulta in ordine e praticabile.

La cappella restaurataManerbio, lì 03/11/2016Egregio Direttore,si chiede spazio nel Suo giornale per poter esprimere ancora una volta la contrarietà nel merito alla de-forma costituzionale oggetto del prossimo referendum per i seguenti motivi:- il processo di riforma si è tradotto in definitiva in una potenziale fonte di disfunzioni del sistema istituzionale;- il testo della riforma non è frutto di consenso maturato tra forza politiche ma il risultato raggiunto da una maggioranza variabile e ondeggiante;- con la riforma è configurata una pluralità di procedimenti legislativi differenziati con rischi di incertezze e conflitti;- si demolisce l’autonomia regionale;- il buon funzionamento delle istituzioni è il risultato di equilibrio fra organi diversi e, di potenziamento, e non indebolimento, delle rappresentanze elettive e non è prima di tutto un problema di costi legati al numero di persone investite di cariche pubbliche;- il testo della riforma non garantisce la ricchezza e la vitalità del tessuto democratico del paese, ma tende a sfiduciare le forme della politica intesa come luogo di partecipazione dei cittadini

all’esercizio dei poteri.Io voto no: Laura Alghisi, Andrea Andrico, Francesco Anselmi, Germana Arini, Dario Bassini, Lucia Bertoli, Monica Capuzzi, Francesco Carlotti, Cristina Cavallini, Paola Cividati, Rita Defendini, Alessandro Desplanque, Alba Ferrami, Alberto Ferrari, Giammaria Ghignatti, Angelo Lamberti, Andrea Merola, Lara Monterenzi, Giambattista Pini, Francesca Quadri, Massimiliano Riboli, Sergio Scalvenzi, Barnaba Spinardi, Cristina Vezzini, Osvaldo Viviani, Alberto Zucchi, Elena Ziletti, Giulia Claudia Ziletti.E tu?

F.to Elena ZilettiComitato per il NO Bassa BrescianaReferendum costituzionale 2016Contatti: [email protected]

Il comitato per il NO

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Pag . 10 Novembre 2016

ORZINUOVI, Inagibile la Chiesa dei MortiDunque la chiesa che è comunemente nota come Chiesa dei Morti ha subito un cedimento di una parte della volta ed essendo, per questo, inagibile se ne è interdetto l’utilizzo. L’edificio, che si trova, e non a caso, proprio di fronte alla chiesa della Madonna del Carnerio, già da tempo sconsacrato, dopo essere stato utilizzato dagli anni ’50 come magazzino comunale, era divenuto preziosa sede di eventi culturali e soprattutto luogo privilegiato di mostre di pittura.Non conosciamo, per ora, i tempi di un possibile intervento e, soprattutto se questo verrà effettivamente realizzato.La proprietà dovrebbe essere ancora della parrocchia e questo credo non possa favorire un intervento a tempi brevi. Questa chiesa era stata fatta costruire dalla Confraternita di Santa Maria del Suffragio a partire dal 1716 grazie al determinante contributo, come era usuale, del Comune del tempo che diede sia il luogo dove edificarla che il materiale necessario.

La popolazione diede anch’essa il suo valido contributo sia economico che manuale, mentre al parroco venne riservata solo la direzione formale dell’intervento e, come riferisce il nostro sacerdote e storico orceano don Francesco Perini, “la chiesa in poco tempo venne condotta a termine con grande soddisfazione di tutto il popolo, il quale cominciò a frequentarla con quella divozione e carità che suggerisce il pensier della vita futura.”Racconta ancora il Perini, e questo in curioso contrasto con l’attualità, che nell’ultimo terremoto che colpì il nostro territorio, quello del 1802, questa fu l’unica chiesa che non avesse sofferto danni: il sacerdote ne attribuiva il motivo alla solidità “meravigliosa” colla quale era stata costruita.E’ poi molto interessante leggere quanto lo stesso storico si augurava: “La bella e semplice architettura di questo tempietto, il fine carissimo pel quale fu innalzato, la preghiera per chi non è più; il religioso amore con

cui dal popolo vi si corre appena si diffonde per l’aria lo squillo della sua campana, mi hanno sempre tenuto vivo il desiderio di vederlo diventato come un sacro deposito delle ricordanze di coloro che, in tanti modi, seppero farsi benemeriti della patria. Questo servirebbe non solo a far conoscere che qui nacquero e vissero operosi uomini di mente e di cuore, ma il vederli alla posterità mandati con note onorevoli e di lode sarebbe nobilissimo impulso d’imitazione. L’uomo benefico ed il sapiente non appartengono soltanto al tempo in cui vissero, ma anche ai secoli futuri.” Poi il Perini passa ad elencare quei personaggi che avrebbe voluto venissero ricordati per sempre e

con onore nella storia orceana. Alcuni nomi ci sono noti, altri sono stati, crediamo, quasi dimenticati. Tribandi fondatore dell’Ospedale, Asmondi che lasciò i suoi beni per i giovani studenti, e poi ancora Codagli, Cattaneo, Obici, Chierica, Benzoni, Griani, Donzellini, Battezzi, Bagnadore, Accetti, Zanucca, Ziletti, Bernardi “che hanno i loro nomi sepolti nella polvere dell’Archivio Comunale aspettando la voce di chi li chiamerà a vivere nella mente dei loro posteri.” (segue) Dario Ghirardi

Orzinuovi

Uscendo da Orzinuovi sulla strada che porta verso Chiari, appena prima di arrivare al cavalcavia troviamo sulla nostra destra un viottolo che conduce ad un cascinale dal curioso nome di “Fenile de’ Frati”.Il complesso comprende una casa padronale posta sul lato nord a cui si contrappone, sui lati est e sud, una parte costituita da portici con depositi e forse stalle, a cui si aggiungono quelle che furono sino a non molto tempo fa le abitazioni dei braccianti e che, dalle mappe, parrebbero costituire la parte originale del cascinale. Le prime notizie che riguardano

questo fenile risalgono al 1550 quando risulta dipendere dai “frati di S. Domenico in fortezza” che nelle immediate vicinanze possedevano altri fenili come il San Giacomo, l’Angriano ed il Carossi. Possedevano in totale 200 piò di terra suddivisi nelle contrade di San Giacomo, Spianata, San Bartolomeo, Formana, Ingriano, Canali, Palazzolo, Ronchi.Non è ben chiaro quando i Domenicani arrivassero in Orzinuovi, ma è certo che vi erano già presenti nel 1400 come predicatori, per poi costituirvi un vero e proprio convento con chiesa annessa. Nel 1779 l’Ordine dei Domenicani

chiuse il monastero di Orzinuovi, i cui beni vennero ceduti ad un Corniani, che li passò successivamente all’ospedale Tribandi con l’obbligo della conservazione della relativa chiesa e delle opere d’arte in questa contenute. Ed in effetti questa loro chiesa esiste ancora pur avendo semplicemente …. mutato il suo sito essendo stata, alla fine del 1800, abbattuta e poi ricostruita in un luogo distante una decima di metri da quello originario.Con la partenza, forzata, dei frati Domenicani, il nostro fenile, che da loro derivava il proprio nome, passò, almeno agli inizi del 1800, in possesso di un Pietro Frigerio figlio di un certo Carlo. Dagli Estimi catastali di Orzinuovi risulta che nella prima parte del 1800 la proprietà cambiò diverse volte

sino ad essere suddivisa fra Giuseppe Maffeis figlio di Bartolomeo e la famiglia Musoni.Ma nel 1850, sempre dagli Estimi catastali, veniamo a conoscenza del fatto che il signor Carlo Musoni è deceduto lasciando il possesso della sua parte di cascinale alle cinque figlie Marianna, Ludovica, Maria, Apollonia ed Elisabetta, con l’usufrutto riservato alla moglie Francesca Ossoli.Scarseggiano nei decenni successivi notizie ed i dati sul Fenil dei Frati. Sappiamo solo che nei primi decenni del 1900 il cascinale, che nei censimenti della prima metà del secolo risulta ospitare sino a dieci persone, passa in possesso della famiglia Tomasoni che ne detiene tuttora la proprietà.

Dario Ghirardi

Fenil dei Frati di ORZINUOVI

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Novembre 2016 Pag . 11

Il 15 ottobre scorso la parrocchiale di Offlaga ha ospitato il recital mariano “Maria: Madre e Discepola di Misericordia” che dopo aver fatto tappa a Brescia ed a Cremona è arrivato nel paese della Bassa in occasione della festa della Terza di ottobre, dedicata alla Madonna del Rosario, e nell’anno del giubileo della Misericordia.Protagonisti del recital che ha unito la parte musicale a quella più strettamente meditativa sono stati la voce calda del manerbiese Nicola Bonini autore delle meditazioni, lette ed interpretate magistralmente da Agnese Pagliotti, il violino del giovanissimo Marcello Manenti e l’organo suonato da Marianna

Manenti, fratello e sorella offlaghesi.Sette le scene meditative proposte volte a tratteggiare un profilo della Vergine Maria insolito e toccante capace di raffigurarla tanto nella sua umana quotidianità quanto nella sua divina straordinarietà.Una serata che il pubblico ha dimostrato di apprezzare. Un’occasione per valorizzare e far conoscere l’arte ed i talenti presenti sul territorio.Insomma un vero successo, suggellato anche dalla richiesta del bis dell’“Ave Maria“ in spagnolo di William Gomez valsa agli esecutori una standing ovation del pubblico.

OFFLAGA, l'arte della musica e della parola

Offlaga

Dopo oltre trent’anni trascorsi al servizio delle comunità di Offlaga, Cignano e Faverzano come medico di famiglia, il dott. Lodovico Calza passa il testimone.Nonostante la carica di energia e la voglia di proseguire per lui è infatti arrivato il momento del pensionamento. Così il 7 ottobre scorso, nell’ambito di una serata dedicata proprio alla salute ed in particolare al tema “Alimentazione per la prevenzione di malattie croniche” trattato dal dott. Giuseppe Colosini del reparto di oncologia dell’ospedale di Manerbio, il dott. Calza ha ricevuto dal sindaco (e collega) dott. Giancarlo Mazza, una targa in segno di ringraziamento per l’impegno e la dedizione profusi in questi decenni spesi ad occuparsi della salute dei cittadini, ad applaudirlo una folta platea.“Con vivo apprezzamento e profonda riconoscenza … per gli anni di servizio medico ed assistenziale sempre svolti con dedizione e competenza, coniugando il “curare” all’”aver cura di” e sapendo costantemente e sapientemente guardare alla persona oltre che alla malattia.”Queste le parole scelte dall’Amministrazione comunale e riportate sulla targa preparata per rendere omaggio al dott. Calza. Parole di ringraziamento che si concludono con una citazione del medico italiano Augusto Murri(1841-1932) considerato uno dei più grandi clinici del suo tempo oltre che autore

di una vastissima attività scientifica : “Curate. Se non potete curare, lenite. Se non potete lenire, confortate”.Certo, l’amore per la sua professione, la vitalità e la spiccata propensione a socializzare, suoi tratti caratteristici, avrebbero suggerito al dottor Calza di proseguire ma anche la medicina non è immune dai fisiologici cambi generazionali… Non dubitiamo del fatto che il dottor Calza, anche grazie ai suoi mille interessi, a partire dalla musica, saprà come impegnare nel migliore dei modi il maggior tempo libero a sua disposizione. In ogni caso ad alleviare l’inevitabile tristezza per il distacco dall’esercizio quotidiano di una professione che è, prima di tutto,una scelta di vita, ci saranno anche, ne siamo certi, i tanti ricordi legati ai suoi pazienti.Ciascun ricordo avrà un nome ed un volto, sarà legato ad un sorriso o ad un momento di dolore ma tutti resteranno indelebili nel suo cuore. L’incarico di nuovo medico di famiglia è stato affidato al dott. Florin Cornel Nedelcu, chiamato a condividere questo importante e delicato compito insieme al dott. Aldo Adinolfi, già da tempo ad Offlaga.Il dott. Nedelcu,nato in Romania, ha 43 anni, risiede a Bassano Bresciano, è sposato ed ha una figlia. Nel 1999 ha conseguito la laurea in medicina presso la Facoltà di Medicina e Farmacologia di Cluj in Romania mentre nel 2008 ha ottenuto il

OFFLAGA, Medici di famiglia: dopo 30 anni di servizio va in pensione il

dott. Calza

riconoscimento del titolo di medico presso l’ Università degli Studi di Brescia conseguendo nel 2014, sempre a Brescia, la specializzazione in Medicina Generale.Dal suo predecessore il dott. Nedelcu non eredita solo un certo numero di

pazienti ma anche una parte del loro quotidiano, forse la parte più fragile ed esposta. Non pazienti ma vite… a lui affidate.

Stefania Brunelli

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Pag . 12 Novembre 2016Pontevico

L’Hospice e il reparto sub-acuti gestiti dal “Gabbiano” a Pontevico hanno ricevuto la visita del presidente della Commissione Sanità della Regione Lombardia, Fabio Rolfi, e del direttore generale Assembergs dell’Asl di Desenzano. Un incontro guidato da un obiettivo ben preciso come ha commentato il sindaco pontevichese Roberto Bozzoni: “Abbiamo voluto fare un punto della situazione e portare avanti rapporti sempre più stretti per consolidare e far crescere una struttura come la nostra che rappresenta un importante punto di riferimento dal punto di vista sanitario e sociale non solo per tutta la comunità di Pontevico, ma anche per numerose famiglie e per tantissime persone di una vasta zona come la Bassa Bresciana. Fino a questo momento i contatti con l’Asl di Desenzano e la Regione Lombardia sono già stati molto buoni, ma la possibilità

di vedere direttamente sul posto il nostro hospice ha sicuramente contribuito ad intensificare la voglia di collaborare e di valorizzare insieme una realtà così valida. In effetti quello che potremmo definire l’ex Ospedale di Pontevico presenta soluzioni d’eccellenza e dedica una cura qualificata e sempre molto attenta sia agli ospiti che ai loro famigliari. Basi molto preziose sulle quali, come hanno confermato sia Rolfi che Assembergs, è possibile costruire un futuro che possa rispondere sempre di più alle esigenze dei fruitori della nostra struttura e fare così di Pontevico quella città della salute che ci stiamo impegnando a realizzare sotto diversi punti di vista, dalla prevenzione, come conferma la sensibilizzazione per l’uso dei defibrillatori, alla cura, come ci evidenziano giorno per giorno sia l’hospice che il reparto sub-acuti”.

Un incontro per far crescere l'Hospice

Il “Comitato per il No” ha presentato le sue ragioni a Pontevico in vista del referendum del prossimo 4 dicembre. Lo scorso martedì 18 ottobre la Sala Civica di piazza Garibaldi ha infatti ospitato una serata che è stata guidata dall’intervento del professor Lorenzo Spadaccini, ricercatore di diritto costituzionale all’Università di Brescia. Alla presenza di un pubblico nutrito è stata analizzata la situazione, riservando un occhio di riguardo all’analisi della modifica costituzionale che sta prendendo corpo e delle sue conseguenze. Le persone presenti hanno potuto porre i loro interrogativi e si è così

sviluppata una discussione che ha toccato molteplici aspetti. Al termine dell’incontro pontevichese gli organizzatori, soddisfatti per la positiva risposta ricevuta dall’iniziativa, hanno ribadito l’invito a tutti i presenti a votare “No” al referendum del 4 dicembre “per fermare una “rivoluzione” che, in realtà, non sarebbe altro che un passo all’indietro. Le riforme devono avere ben altri contenuti e devono fornire l’occasione per il progresso dell’intero Paese, senza temibili svolte totalitariste e attacchi alla democrazia”.

Il comitato per il NO ha presentato le sue ragioni

Tra gli appuntamenti dedicati alla cultura nel mese di novembre a Pontevico merita senza dubbio un cenno particolare la serata di venerdì 25. In quella data, in effetti, la Biblioteca Comunale ospiterà la serata letteraria, che sarà dedicata questa volta ad uno scrittore eclettico e molto amato come Giovannino Guareschi. Un autore dalle molteplici qualità e passioni, conosciuto ai più per aver dato vita alla celeberrima saga di Peppone e don Camillo, ma che, in realtà, ha scritto diverse altre opere, rivolgendosi a “settori” ed argomenti piuttosto differenti tra di

loro. Proprio i molteplici volti e lo spirito più vero di Guareschi saranno illustrati nel corso della serata letteraria di novembre che vedrà la partecipazione di Massimiliano Grazioli e Alberto Branca, che interpreteranno i brani che verranno proposti durante l’appuntamento aperto non solo a tutti gli appassionati “consueti” di letteratura, ma anche a coloro che vogliono sperimentare una nuova, interessante scoperta. La Biblioteca Comunale di Pontevico è pronta ad ospitare una serata tutta da “condividere”.

Il 25 Novembre, una serata per Giovannino Guareschi

Il meglio del flamenco e la solidarietà hanno messo in scena una serata davvero speciale lo scorso sabato 29 ottobre.Il Teatro Comunale ha infatti ospitato l’applaudita esibizione di due artisti illustri come Juan Lorenzo ed Elena Presti. Il primo è uno dei massimi interpreti della chitarra flamenca, mentre la seconda è un’eclettica attrice–presentatrice e insieme, davanti ad una nutrita cornice di pubblico, hanno fatto conoscere il volto più affascinante e coinvolgente di questa vera e propria arte dalla grande tradizione. Lo spettacolo è stato proposto dall’Amministrazione Comunale pontevichese e si è

trasformato nella bella occasione per un gesto di solidarietà. In effetti, nonostante la serata fosse ad ingresso gratuito, gli spettatori sono stati invitati a partecipare ad una libera raccolta di fondi che è stata organizzata appositamente per devolvere un contributo alle popolazioni del Centro Italia colpite dal tragico terremoto dello scorso 24 agosto. Il fascino senza tempo del flamenco e la generosità della gente di Pontevico si sono così incontrati e sono riusciti a “costruire” un gesto concreto di vicinanza e di sostegno per i terremotati che ha reso la serata del 29 ottobre ancora più speciale.

Flamenco e solidarietà per una serata speciale

Sabato 12 novembre alle ore 21, nel teatro comunale di Pontevico “Il Rompiballe” commedia brillante di Francis Veber. Allestimento. La Compagnia delle Muse. Costumi e regia di Emanuela Soffiantini.“Il rompiballe” è una pièce molto divertente, uno dei capolavori di Francis Veber. un testo profondamente ironico e molto raffinato, che ha ispirato ben due film: uno italo-francese con la regia di Edouard Molinaro, con Lino Ventura e un secondo con la regia di Billy Wilder, con Walter Matthau, Jack Lemmon e Klaus Kinski, con il titolo di Buddy Buddy. La vicenda si sviluppa nell’America, anni ’60. Ralf Milan è un killer di professione che è stato incaricato dalla malavita di eliminare un testimone scomodo: per tale motivo prende alloggio in un hotel di fronte al palazzo di giustizia di Montpellier dove il suo “bersaglio” dovrà presentarsi. Un suo vicino di stanza, François Pignon, rappresentante di camicie in crisi depressiva per essere stato da poco piantato dalla moglie, tenta il suicidio nella stanza da bagno provocando

però un’inondazione. Milan lo salva e persuade i responsabili dell’albergo a non chiamare la polizia, promettendo di prendersi cura di Pignon. Egli si troverà irrimediabilmente coinvolto nei problemi di Pignon che, dimostrandosi fin troppo riconoscente al punto di divenire insopportabilmente invadente, manderà a monte la sua missione. Tra ostacoli assurdi e sotto i colpi di un’incessante sfortuna, riuscirà il professionista a compiere il suo lavoro?

Rompiballe a teatro

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Novembre 2016 Pag . 13Pontevico

Proprio mentre stava andando in stampa l’ultimo numero del nostro mensile è arrivata la notizia della conclusione del processo denominato “San Silvestro”, una vicenda che ha richiamato in modo anche eclatante l’attenzione generale e che, pur avendo raggiunto il traguardo della sentenza di primo grado, sicuramente avrà modo di far parlare ancora a lungo.Per quei pochi che non fossero al corrente dell’intricata questione, si può sintetizzare il tutto ricordando che il caso ha preso avvio con la vendita delle scuole di Pontevico negli ultimi giorni del 2010.Una alienazione che, secondo l’accusa, avrebbe avuto l’unico scopo di far acquisire al Comune pontevichese 400.000 euro, che avrebbero permesso di evitare di sforare il patto di stabilità con le conseguenze negative annesse e che sarebbero stati poi restituiti già nei primi mesi del nuovo anno al presunto acquirente.Dopo infinite polemiche e lunghissime indagini (la prima indagine è stata archiviata) questa

volta il procedimento è giunto fino al termine ed ha coinvolto il sindaco di Pontevico, Roberto Bozzoni, la responsabile dell’ufficio ragioneria Tania Talenti, il revisore dei conti Cristina Almici (sindaco di Bagnolo Mella che ha appena iniziato il suo secondo mandato amministrativo), il consulente Danilo Zedra e i due imprenditori Alfredo Piovani, amministratore unico della Imp di Orzinuovi, e Luciano Vincenzo Piemonti, mandante fiduciario dei proprietari del gruppo della stessa impresa edile.La sentenza di primo grado emessa dal giudice del Tribunale di Brescia ha condannato il sindaco Bozzoni a 14 mesi, il consulente Zedra a 9 e i due imprenditori a 5.Sono state invece assolte con formula piena la Almici e la Talenti.Un disposto contro il quale il primo cittadino pontevichese ha subito preannunciato il suo ricorso in appello e che è stato accompagnato immediatamente da forti polemiche a Pontevico.Il sindaco Roberto Bozzoni ha ribadito fermamente la sua

"Caso San Silvestro": condannato il sindaco, le opposizioni chiedono le dimissioni

innocenza, confermando di avere sempre agito nel pieno rispetto delle regole e nell’unico interesse del Comune di Pontevico: “Voglio ottenere finalmente giustizia. Sono a dir poco amareggiato per una sentenza di condanna assurda. Sono stato condannato senza che sia emersa una sola prova di colpevolezza a mio carico, ma non intendo certo mollare. Continuerò a fare il mio dovere con forza e determinazione, ho subito questa condanna mentre rivesto la carica di sindaco e verrò assolto da sindaco in carica”.In effetti subito dopo la lettura della sentenza l’Opposizione è

partita all’attacco e, facendo anche riferimento alla Legge Severino, ha cominciato a chiedere le dimissioni del primo cittadino, diffondendo tra la popolazione un volantino dai contenuti ben precisi: “Chiediamo le dimissioni del sindaco – è la posizione di Francesco Gobbi, capogruppo in Consiglio Comunale della lista “Unire Pontevico” – La condanna pesa notevolmente sulla credibilità di Bozzoni, che, anche solo per una questione di principio, dovrebbe riconsegnare la fascia tricolore. Le pesanti accuse a suo carico dovrebbero farlo riflettere, invece lui sembra fregarsene”.

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Pag . 14 Novembre 2016

1 MARTEDÌTUTTI I SANTIA parlà s’entent, a maià sé spènt.A parlare ci si intende, a mangiare si spende.

2 MERCOLEDÌTUTTI I DEFUNTIChi nas bisògnä ch’èl möre.Chi nasce è destinato a morire.

3 GIOVEDÌS. SILVIAFómnä a la finèsträ gatä a la minesträ.Donna alla finestra gatta alla minestra.

4 VENERDÌS. CARLO BORROMEO‘N na sa dè piö ‘n vècc che dórmä che ‘n zuèn desedàt.Ne sa di più un vecchio addormentato che un giovane sveglio.

5 SABATOSS. ELISABETTA E ZACCARIACiapà la balä a l’osteriä del pós.Ubriacarsi all’osteria del pozzo.

6 DOMENICAS. LEONARDO

Èl prim tórt l’è dè ésèr poarèt.Il primo torto è di essere povero.

7 LUNEDÌS. MAUROL’alegrìa del poarì la dürä puchì.L’allegria del povero dura poco.

8 MARTEDÌS. GOFFREDOBressà larg dè bócä e strècc dè mà.Bresciani larghi di bocca e stretti di mano.

9 MERCOLEDÌS. ORESTEDèl frér mai tocà, del spéssiér mai tastà.Dal fabbro mai toccare, dal farmacista mai assaggiare.

10 GIOVEDÌS. LEONE MAGNOL’è mèi ‘n osèl nel tónd che sènto per ‘l mónd.E’ meglio avere un uccello nel piatto che cento per il mondo.

11 VENERDÌS. MARTINO DI TOURSPer San Martì töt ‘l móst l’è vì.A San Martino tutto il mosto è vino.

12 SABATOS. RENATOLa fómnä bunä la té ‘n pé la ca, chela catìä la la ruinarà.La donna buona tiene in piedi la casa, quella cattiva la rovinerà.

13 DOMENICAS. OMOBONOEl na còpä piö tanc la pènä d’on dutùr, che on sciòp d’on brào casadùr.Ne uccide più la penna di un dottore che il fucile di un bravo cacciatore.

14 LUNEDÌS. GIOCONDO‘L disìä Gesù ai Farisei chi laùrä j-è sèmpèr chèi.Lo diceva Gesù ai Farisei chi lavora son sempre quelli.

15 MARTEDÌS. ALBERTO MAGNO

La minèsträ piö catìä l’è chèlä dèi frà.La minestra più cattiva è quella dei frati.

16 MERCOLEDÌS. GELTRUDELe bràghé dèi ótèr le fa mal al cül.

CALENDARIO BRESCIANO: NOVEMBRE

Rubriche

I pantaloni degli altri fanno male al sedere.

17 GIOVEDÌS. ELISABETTA D’UNGHERIAEl guadagnä piö tant ‘l fatùr có la pènä che ‘l massér co la bènä.Guadagna di più il fattore con la penna che il mezzadro con la benna (carro per il letame).

18 VENERDÌS. FREDIANOBasì dè bócä tante ólté ‘l cör no ‘l tócä.Bacio dato con la bocca tante volte non tocca il cuore.

19 SABATOS. FAUSTO

Per fa ‘l brào sensàl ghe völ bósiä prontä, müs de tólä e gambe de caàl.Per essere un bravo mediatore ci vuole bugia pronta, faccia tosta e gambe di cavallo.

20 DOMENICAS. EDMONDOChi praticä le fòmné, i pèrd ‘l sérvèl.Chi frequenta le donne perde il cervello.

21 LUNEDÌSS. DEMETRIO E ONORIOVì e ròst fa alegrìä, cöncc e liber malinconiä.Vino e arrosto fanno allegria, conti e libri (mastri) fanno malinconia.

22 MARTEDÌS. CECILIAL’è mèi ‘na fomnä sènsä dòtä dè giönä bunä dè fa negótä.E’ meglio una moglie senza dote di una capace di fare nulla.

23 MERCOLEDÌS. CLEMENTEL’è mèi ìgä ‘n mòcól deànti che vìnt

tórsé dè dré.E’ meglio avere una candela davanti che venti torce dietro.

24 GIOVEDÌS. FLORAÈn póch a comandà èn tancc a laurà.In pochi a comandare in tanti a lavorare.

25 VENERDÌS. CATERINA DI ALESSANDRIA

Per Santa Caterina sé ‘nstala ‘l bó e la achìnäPer Santa Caterina si chiudono in stalla il bue e la vacchina.

26 SABATOS. CORRADOChi ménä streàcä.Chi trasporta rovescia.

27 DOMENICAS. VIRGILIOL’urdinàt precìs e nèt l’è réstàt poarèt.L’ordinato preciso e meticoloso è rimasto povero.

28 LUNEDÌS. GIACOMOSé l’è bunä dè scùä la sarà bunä dè smansaröl.Se è brava con la scopa sarà brava anche con lo scopino.

29 MARTEDÌS. FEDERICOLa bélèssä l’è mèzä dote.La bellezza è mezza dote.

30 MERCOLEDÌS. ANDREATàt l’è dólsä l’osteriä tàt l’è amarä la spessierìa.Tanto è dolce l’osteria tanto è amara la farmacia.

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Novembre 2016 Pag . 15

PENNE LAUREATE

Ingredienti: 400 g di penne, 2 cipolle, 300 g di pomodori ben maturi, 15 foglie di alloro, olio d’oliva, sale, peperoncino e cannella (eventuale).

Procedimento: fate rosolare la cipolla, finemente affettata, nell’olio ben caldo e quando comincia ad imbiondire unite i pomodori passati al setaccio dopo essere stati sbucciati. Aggiustate di sale, aggiungete un pizzico di peperoncino in polvere e, se vi aggrada aggiungete un pizzico di cannella. Lasciate addensare un poco il sugo e unitevi le foglie di alloro lavate ed asciugate. Dopo circa 10 minuti di cottura, durante i quali potete far cuocere la pasta, togliete il sugo dal fuoco e versatelo in una zuppiera nella quale condirete le penne scolate. Dopo aver mescolato con cura, portate in tavola e servite.

PENNETTE AROMATICHE

Ingredienti: 400 g di pennette, 150 g di ricotta, 50 g di mollica di pane raffermo, 1 mazzetto di maggiorana

fresca, olio extravergine di oliva, sale e pepe.

Procedimento: cuocete la pasta in abbondante acqua salata e nel frattempo mescolate in una zuppiera la ricotta assieme ad un po’ d’acqua di cottura della pasta. A parte sbriciolate la mollica di pane in un pentolino, aggiungete 1/2 bicchiere d’olio e fate tostare leggermente. Scolate la pasta tenendola al dente, versatela nella zuppiera e amalgamatela con la salsa di ricotta; unite la mollica rosolata, la maggiorana tritata e un pizzico di pepe. Mescolate e servite subito.

MACCHERONI CON PARMIGIANA

Ingredienti: 400 g di maccheroni, 900 g di zucchine, 1 kg di pomodori maturi, 150 g di mozzarella, alcune foglie di basilico, parmigiano grattugiato, olio di oliva extravergine, sale e peperoncino.

Procedimento: lavate le zucchine e tagliatele a fette nel senso della lunghezza. Fatele riposare per

Cucina bresciana: Var ie d i cuc inaun’oretta quindi friggetele nell’olio e poi fatele asciugare sulla carta assorbente. Cuocete metà dei pomodori tagliati a pezzetti in un tegame, aggiungendovi solo un pizzico di sale e qualche foglia di basilico. In una pirofila unta d’olio disponete a strati il sugo di pomodoro, le zucchine, le fettine di mozzarella, il parmigiano grattugiato, terminando con uno strato di zucchine coperte di sugo. Passate quindi la pirofila in forno caldo per circa 30 minuti. Nel tegame usato precedentemente, preparate un sugo con l’altra metà dei pomodori spellati e tritati, olio, sale, peperoncino. Quando è pronto, versate dentro il tegame la parmigiana di zucchine, mescolate e lasciate cuocere per una decina di minuti, aggiungendo, se necessario, qualche cucchiaio d’acqua calda. Cuocete i maccheroni, colateli e versateli in una zuppiera. Coprite con il condimento e aggiungete qualche foglia di basilico fresco. Il parmigiano grattugiato va servito a parte.

PASTA ALLA RUCOLA

Ingredienti: 400 g di pasta integrale, 3 manciate di rucola, 3 spicchi d’aglio, olio extravergine d’oliva e sale.

Procedimento: mettete in una scodella l’aglio schiacciato insieme con mezzo bicchiere d’olio e lasciate insaporire, a freddo, per mezz’ora. Nel frattempo lavate e tritate finemente la rucola. Lessate la pasta, scolatela al dente e conditela con l’olio al quale avrete tolto l’aglio. Unite anche la rucola tritata e mescolate assai bene per amalgamarla alla pasta.

TORTELLINI DELLA BASSA CON ZUCCA

Ingredienti per la sfoglia: 400 g di farina, 4 uova, 1 cucchiaio d’olio d’oliva e sale.

Ingredienti per il ripieno: 900 g di zucca gialla, 100 g di amaretti, 100 g di mostarda di frutta, 1 uovo, noce moscata, 80 g di parmigiano grattugiato, pangrattato e sale.

Ingredienti per il condimento: 1 rametto di salvia, burro e parmigiano grattugiato.

Procedimento per la sfoglia: ponete la farina a fontana sulla spianatoia, unite le uova, un po’ di sale e l’olio. Impastate con cura fino ad ottenere

un impasto omogeneo ed elastico. Copritelo con un canovaccio umido e lasciatelo riposare per circa mezz’ora, poi impastatelo nuovamente e stendete con il mattarello delle sfoglie sottili (attenzione a non farle seccare).

Procedimento per il ripieno: pulite la zucca eliminando i semi, tagliatela a spicchi e mettetela in forno per il tempo necessario a far sì che la polpa si cuocia. Eliminate la buccia e passate la polpa attraverso un passaverdura. Versate il passato di zucca in una ciotola, aggiungetevi l’uovo, il parmigiano, gli amaretti sbriciolati, la mostarda tritata, sale e un pizzico di noce moscata; mescolate con cura e, se necessario, aggiungete un po’ di pangrattato. Lasciate riposare il tutto per alcune ore. Sulla spianatoia ponete le sfoglie sottili di pasta e ricavatene dei quadrati di circa 8 cm di lato; deponete su ogni quadrato un po’ di ripieno e chiudetelo premendo i bordi in modo da formare un rettangolo o un triangolo. In acqua bollente e salata cuocete i tortelli, scolateli, poneteli in una zuppiera e conditeli con abbondante burro dorato con salvia e parmigiano grattugiato.

GNOCCHETTI(al prosciutto in brodo ristretto)

Ingredienti (per 4 persone): 100 g di mollica di pane bianco, 50 g di prosciutto crudo, 50 g di burro, 50 g di latte, una cucchiaiata di cipolla tritata, prezzemolo tritato, 1 uovo, farina, sale e pepe q. b..

Procedimento: fate bollire il latte; tagliate la mollica di pane a dadini e fateli rosolare in una piccola teglia con 25 g di burro; metteteli poi in una terrina e versateci sopra il latte bollente; lasciateli inzuppare, poi mescolateci l’uovo e lavorate tutto con un cucchiaio di legno fino a quando otterrete un impasto omogeneo. Mettete in una teglia il resto del burro, la cipolla, il prosciutto tritato ed il prezzemolo e lasciate cuocere fino a quando la cipolla sarà colorita; a questo punto mescolate il trito così tostato al pane e condite con una presa di sale e di pepe: dovete con questo ottenere un impasto sufficientemente sostenuto da poter fare delle palline grosse come una nocciola. Mano a mano che farete queste palline, rotolatele nella farina ed allineatele sul tavolo. Pochi momenti prima di andare a tavola fatele cuocere, versandole poche per volta nel brodo in ebollizione.

Rubriche

La dieta secondo le intolleranze

Nutrizionista Biologo Albo Sez. A n° 061604Diete personalizzate per:INTOLLERANZE & ALLERGIE ALIMENTARI; CELIACHIA – LATTOSIO – NICKELDiete per SPORTIVI, BAMBINI, GRAVIDANZAMaster in NUTRIZIONE&SPORT, DIETA VEGETARIANA, IMMUNOLOGIA

La Dottoressa Subacchi riceve a: CREMONA: POLIAMBULATORIO MEDICENTER, VIA GIUSEPPINA N° 21CELL. 3664759134CREMA: VIA CASTELLO N° 12 – CELL. 3664759134MANERBIO: POLIAMBULATORIO MINERVIUM, VIA VERDI N° 64 TEL. 030/9937552

Gentilissima dottoressa Subacchi, ha qualche rimedio per alzare le difese immunitarie? Io mi ammalo spesso con i primi freddi.

ValentinaGentilissima Valentina, l’autunno è il periodo in cui in clima si modifica in modo graduale per sfociare poi nell’inverno pieno. La natura, i prodotti di stagione ci possono aiutare per alzare le difese immunitarie e per accompagnarci in salute nel periodo invernale.Il melograno, frutto gustosissimo che nessuno conosce. Tipico come pianta ornamentale dei nostri giardini. Spremute, risotto

al melograno aiutano ad alzare le difese. Il melograno è ricchissimo di antiossidanti, vitamina C (un solo melograno ne contiene quasi il 20% dell’intero fabbisogno giornalieri di un uomo adulto),  vitamina K, vitamine del gruppo B, proteine e carboidrati.Il melograno inoltre è ricco di potassio, che aiuta a svolgere correttamente le funzioni cellulari. Questo frutto

è anche ricco di altri  minerali, tra cui ferro, calcio, magnesio, fosforo e, in misura minore, manganese e zinco. Il melograno ha poche calorie: circa 80 Kcal per 100 grammi di prodotto.

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Pag . 16 Novembre 2016

Ingredienti per la pasta (per 6-8 persone): 60 g di zucchero, 80 g di miele cristallizzato, 1 pizzico di sale, 150 g di burro o margarina + il necessario per la tortiera, 1 uovo + 1 tuorlo per dorare e 370 g di farina + il necessario per la tortiera.Ingredienti per la guarnizione: 100 g di miele liquido, 30 cl di panna da cucina, 100 g di cioccolato bianco e 50 g di torroncini tritati.Preparazione: Amalgamate nel recipiente del robot da cucina lo zucchero, il miele, il sale e il burro a pezzetti. Unite l’uovo e la farina e azionate di nuovo l’apparecchio, senza lavorare troppo a lungo. Riunite l’impasto a palla e fatelo riposare in frigorifero per 1 ora.Per la guarnizione, versate in una casseruolina il miele e cuocetelo a fuoco basso fino a ottenere un caramello biondo; fermate la cottura immergendo la base della casseruolina in acqua fredda e fate raffreddare. Mentre il miele si intiepidisce, incorporate la panna e scioglietevi il cioccolato a pezzetti.

Infine, quando la crema sarà fredda, aggiungete i torroncini tritati.Stendete 3/4 dell’impasto fino a uno spessore di 5 mm e con questo foderate una tortiera a cerchio apribile, da 25 cm di diametro, imburrata e infarinata. Rialzate bene i bordi, eliminate la pasta in eccesso e bucherellate con i rebbi di una forchetta lo strato sul fondo della tortiera. Mettete poi in frigorifero per 30 minuti. Stendete la pasta tenuta da parte, formando un rettangolo di lunghezza superiore a 25 cm. Con la rotella ondulata ritagliate nella pasta tante listarelle circa 1,5 cm. Levate la tortiera dal frigorifero e versate al suo interno la crema al miele, che s’indurirà leggermente mentre disporrete in superficie le listarelle di pasta, formando la griglia tipica delle crostate. Battete il tuorlo con un po’ di acqua e spennellate il bordo e le listarelle per farli dorare in cottura.Cuocete la crostata al miele per 30-35 minuti in forno preriscaldato a 210 °C. Lasciatela raffreddare prima di levarla dalla tortiera e servitela.

Il nostro dialettoTermini in via d’estinzione

Sàba: riunione notturna di streghe.Sabbiunì: chi raccoglie e trasporta sabbia con carretti e camioncini, renaiolo.Sabròt: cammino stentato trascinando i piedi.Sàca (sachèta, sachèla): sacca, bisaccia, tasca e borsa di tela.Sacàgn: acciacco, ferita, ammaccatura, pugnale.Sacaröl: dipendente del mugnaio.Sàcola: grumo di peli con sterco/fango, caccola.Sacranón: accipicchia, rompiscatole, seccatore, avversità, malanno.Sacrepànt: sacripante, bravaccio.Sadól: sazio, satollo.Saèta: fulmine.Safrà: zafferano.Sàgra: crosta lattea dei bambini.Sagradùna: fame arretrata, grande appetito.Sagrùs: lattinoso, crosta lattea.Saja: stoffa di lana leggera.Salamelèch: inchino, smanceria, leziosità.Salaröla: porta sale grosso appeso.Salbrünèl: salprunella o nitrato di potassa fuso.Sàlda: acqua con amido sciolto.Sàlés: arenaria rossa.Salesà: lastricare, selciare.Salì: strumento per percuotere la pietra fuocaia.Sàlia: tessuto per fodere.Salìsol: acciottolato, selciato.

Salmistér: salnitro, polveriera.Salmùra: chiarata (medicamento per distrazioni e slogature confezionato con chiara d’uovo e schegge di sapone per imbibere la fasciatura).Salmúra: salamoia.Sàls: pellagra, prurito della pelle per umore salso.Saltacaalìna: gioco che prevedeva il salto sulla schiena.Saltamolèta: gioco dello scarico l’asino.Saltarèl: nasello dei saliscendi.Salvacc: piante delle castagne salvate per farne legname.Samà: fuggire assieme.Sàmbol: zimbello.Sambrugnì (samborgnì): sanguinaccio.Sambügot: sprovveduto, midollone, persona semplice e sciocca.Sampàtola: pantofola.Sampèl: sgambetto.Sanà: evirare.Sanàer: scontroso, poco socievole.Sàncola: porta vaso da notte, predella, reggetta, sottospina dei tini.Sancràt: attillato, modellato.Sandalìna: tendone, festone, ornamento.Sandràca: gomma del ginepro.Sanèla: strozzo della gola, porzione d’intestino.Sanfàrda: pelliccia che portavano sul braccio sinistro i prelati.Sangaròt: sangue guasto.

Rubriche

Crostata al miele