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Proprietà magnetiche della materia Legge di Ampère pag. 1 La seguente presentazione è stata ideata per offrire agli studenti una sintesi dei più importanti fenomeni riguardanti l’elettromagnetismo. La presente non deve sostituirsi al testo, che va studiato accuratamente, ma intende focalizzare l’attenzione sui concetti più importanti. Le immagini ed il testo sono stati reperiti in rete o sono stati modificati da libri per i licei scientifici o per l’Università e vengono utilizzati per l’elevato contenuto didattico.

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Proprietà magnetiche della materia

Legge di Ampère pag. 1

La seguente presentazione è stata ideata per offrire agli studenti una sintesi dei più importanti fenomeni riguardanti l’elettromagnetismo. La presente non deve sostituirsi al testo, che va studiato accuratamente, ma intende focalizzare l’attenzione sui concetti più importanti. Le immagini ed il testo sono stati reperiti in rete o sono stati modificati da libri per i licei scientifici o per l’Università e vengono utilizzati per l’elevato contenuto didattico.

Proprietà magnetiche nella materia

Magnetismo nella materia pag. 2

Proprietà magnetiche nella materia Sostanze diamagnetiche Sostanze paramagnetiche Sostanze ferromagnetiche Ciclo di isteresi Elettromagnete

Proprietà magnetiche nella materia (1)

Magnetismo nella materia pag. 3

Osservazioni sperimentali All'interno di un solenoide percorso da corrente si crea un campo magnetico abbastanza uniforme. Se all’interno del solenoide percorso da corrente si inseriscono materiali diversi: Si osserva che: 1. se nella bobina viene inserito un nucleo di ferro, il campo magnetico si rafforza notevolmente. 2. Se nella bobina viene inserito un nucleo di alluminio, il campo magnetico rimane quasi invariato. 3. Se nel solenoide viene inserito un nucleo di grafite, il campo magnetico risulta indebolito. Si possono individuare 3 famiglie di sostanze: Sostanze ferromagnetiche Sostanze paramagnetiche Sostanze diamagnetiche

Proprietà magnetiche nella materia (2)

Magnetismo nella materia pag. 4

Le proprietà magnetiche della materia possono essere classificate in base alla loro permeabilità oppure, se si vuole considerare come riferimento la permeabilità dello spazio vuoto, alla loro permeabilità relativa , essendo: In particolare i materiali possono essere classificati in base alla loro permeabilità relativa in: diamagnetici:

paramagnetici:

ferromagnetici:

r

0

r

1r

1r

1r

(di poco)

Proprietà magnetiche nella materia (3)

L.S.”G. Oberdan” C.Pocecco Magnetismo nella materia pag. 5

Una descrizione qualitativa delle diverse proprietà magnetiche dei materiali può essere effettuata facendo riferimento alla: Struttura atomica e molecolare della materia Le proprietà magnetiche della materia sono dovute agli elettroni che ruotano attorno al nucleo degli atomi (che generano un momento magnetico orbitale, potendo considerare le orbite elettroniche come delle spire percorse da corrente) e al momento magnetico di spin di ciascun elettrone, dovuto al fatto che l’elettrone ruota anche attorno al proprio asse.

L’atomo ha un momento magnetico dato dalla somma vettoriale dei momenti di spin e orbitale di tutti gli elettroni. Se la somma dei momenti magnetici degli atomi dà un campo magnetico non nullo a livello macroscopico, la sostanza è magnetica.

Proprietà magnetiche nella materia (4)

L.S.”G. Oberdan” C.Pocecco Magnetismo nella materia pag. 6

Diamagnetismo Nel 1846 Faraday scoprì che un campione di bismuto avvicinato ad un magnete veniva da esso debolmente respinto. Questo comportamento anomalo si verificava anche con argento, rame, mercurio e acqua. Faraday chiamò diamagnetiche tutte queste sostanze. Sostanze diamagnetiche (Cu, Hg, Ag, Au, H2O). Nei materiali diamagnetici in assenza di un campo magnetico esterno, il momento magnetico totale in ogni atomo è uguale a zero, in quanto gli effetti magnetici di tutti i moti degli elettroni si annullano. L’ applicazione di un campo esterno produce una forza agente sugli elettroni che si muovono nelle loro orbite e una variazione delle loro velocità angolari e quindi della corrente nelle orbite. In accordo con la legge di Lentz, la variazione della corrente è tale da opporsi alla causa che l’ha generata e quindi da opporsi al campo magnetico esterno; è per questo motivo che i materiali diamagnetici hanno permeabilità relativa minore di 1: la permeabilità delle sostanze diamagnetiche è inferiore a quella del vuoto. Il diamagnetismo è un fenomeno che si produce in tutti i materiali, solo che in certi materiali (paramagnetici e ferromagnetici) è mascherato da altri fenomeni. Il diamagnetismo è un fenomeno reversibile (sparisce quando il campo esterno è eliminato) ed è pressoché indipendente dalla temperatura.

Proprietà magnetiche nella materia (5)

L.S.”G. Oberdan” C.Pocecco Magnetismo nella materia pag. 7

Caratteristiche: valori molto piccoli della suscettività suscettività negativa suscettività indipendente dalla temperatura (per la suscettività vedi più avanti)

Sostanze diamagnetiche

Proprietà magnetiche nella materia (6)

Magnetismo nella materia pag. 8

Paramagnetiche (Al, O, Ca, Mg, Pt, Ti, U, aria) (magnesio, platino, titanio) Il paramagnetismo riguarda la capacità di molte sostanze di rafforzare, sia pure debolmente, i campi magnetici. Nei materiali paramagnetici il momento totale degli atomi o delle molecole NON è nullo. In assenza di un campo magnetico esterno, a causa del moto di agitazione termica, il momento magnetico complessivo del materiale è nullo. L’applicazione di un campo esterno, a parte causare un effetto diamagnetico, tende ad allineare i momenti magnetici degli atomi e delle molecole nella direzione del campo e quindi ad aumentare la magnetizzazione del materiale. Questo processo di allineamento è però ostacolato dal moto di agitazione termica ed è per questo motivo che i materiali paramagnetici hanno permeabilità relativa di poco superiore all’unità, cioè la permeabilità dei materiali paramagnetici è circa uguale a quella del vuoto. Con un nucleo di alluminio, pertanto, il campo magnetico non subisce modificazioni apprezzabili rispetto a quello che si forma nel vuoto. Anche questo fenomeno è reversibile ed è fortemente dipendente dalla temperatura.

Proprietà magnetiche nella materia (7)

Magnetismo nella materia pag. 9

Caratteristiche: valori molto piccoli della suscettività suscettività positiva suscettività inversamente proporzionale alla temperatura T

Sostanze paramagnetiche

Proprietà magnetiche nella materia (8)

Magnetismo nella materia pag. 10

Ferromagnetiche (Fe, Co, Ni e leghe). Il comportamento dei materiali ferromagnetici può essere spiegato facendo ricorso alla teoria dei domini di Weiss. I domini si possono visualizzare spruzzando una sospensione di ossido di ferro su un cristallo di ferro opportunamente trattato. Secondo questa teoria un materiale ferromagnetico è costituito da tanti piccoli domini con dimensioni che vanno da alcuni micromillimetri fino ad 1 mm. Ciascun dominio contiene circa 1015-1016 atomi. I domini sono separati tra loro da una regione di transizione che può contenere lungo lo spessore un centinaio di atomi.

Proprietà magnetiche nella materia (9)

Magnetismo nella materia pag. 11

Interpretazione microscopica Secondo la teoria fenomenologica di Weiss, in ciascun dominio il momento magnetico degli atomi ha la stessa direzione e quindi sono orientati concordemente. In assenza di un campo magnetico esterno, ciascun dominio di Weiss è spontaneamente magnetizzato, però i momenti magnetici dei diversi domini sono orientati casualmente e non si hanno degli effetti macroscopici.

Proprietà magnetiche nella materia (10)

Magnetismo nella materia pag. 12

L’applicazione di un campo magnetico esterno comporta che i domini che hanno momento magnetico orientato nel verso del campo esterno aumentino i loro confini alle spese degli altri domini, mentre gli altri tendono comunque a ruotare per disporsi favorevolmente. Ciò porta ad un grande rafforzamento (fino a migliaia di volte) del campo esterno e quindi ad un’intensa magnetizzazione del materiale. Quando cessa l'azione del campo magnetico esterno, rimane una magnetizzazione parziale, la cui intensità dipende dalla sostanza. Alcuni materiali, come il ferro, si smagnetizzano non appena cessa l’azione del campo magnetico, altri, come l'acciaio (lega di ferro e carbonio), mantengono una magnetizzazione residua: i domini orientati del ferro si riportano nella situazione caotica precedente (magnetismo temporaneo), mentre quelli p.es. dell'acciaio rimangono orientati permanentemente (magnetismo permanente).

Proprietà magnetiche nella materia (11)

Magnetismo nella materia pag. 13

La magnetizzazione dei materiali ferromagnetici porta ad assumere una permeabilità relativa molto maggiore dell’unità (quindi la permeabilità delle sostanze ferromagnetiche è di molto superiore a quella del vuoto). La permeabilità magnetica dei materiali ferromagnetici non è costante, ma varia al variare della temperatura e in misura maggiore al variare del campo magnetizzante. Un aumento di temperatura, causando disordine molecolare, diminuisce la tendenza alla magnetizzazione. Per ogni elemento ferromagnetico esiste una temperatura critica detta di Curie. Al di sopra della temperatura critica di Curie si ha il passaggio dal comportamento ferromagnetico a quello paramagnetico della sostanza. (per il ferro la temperatura di Curie vale 1043 K, per la magnetite -magneti naturali - vale 858 K). Inoltre la permeabilità magnetica può assumere valori diversi per uno stesso valore del campo magnetico, a seconda dei precedenti trattamenti termici, meccanici e magnetici subiti dal materiale.

Proprietà magnetiche nella materia (12)

Magnetismo nella materia pag. 14

Se il campo magnetico è generato da una bobina percorsa da corrente, un nucleo di materiale ferromagnetico in una bobina percorsa da corrente produce quindi un campo magnetico di intensità molto elevata. Un tale dispositivo è detto elettromagnete.

Proprietà magnetiche nella materia (13)

Magnetismo nella materia pag. 15

Sostanze ferromagnetiche

Caratteristiche (al di sotto di una temperatura caratteristica di Curie): valori molto elevati della suscettività valori molto elevati della permeabilità

dipendono dal valore del campo magnetico applicato

Al di sopra della temperatura caratteristica di Curie, il materiale diventa paramagnetico.

Principio di equivalenza di Ampère (1)

Magnetismo nella materia pag. 16

Ampère formulò un principio di equivalenza tra correnti e magneti: 1.Un circuito percorso da corrente si comporta come un magnete.

Equivalenza spira - magnete

L’origine del campo magnetico è dovuto alle cariche elettriche in movimento. Il campo magnetico di una spira percorsa da corrente è analogo al campo generato da barra magnetica. La spira si comporta come un magnete, i cui poli coincidono con le due facce. Un osservatore che guarda una spira percorsa da corrente vede la faccia Nord se egli vede circolare la corrente in verso antiorario o vede la faccia Sud, se egli vede circolare la corrente in verso orario.

Principio di equivalenza di Ampère (2)

Magnetismo nella materia pag. 17

Ampère inoltre ipotizzò che: 2. Le proprietà di un magnete naturale derivassero dalla presenza di correnti microscopiche al suo interno.

Un magnete a barra può essere immaginato come una fila di spire percorse da corrente, il che è equivalente ad una fila di magneti. All’intermo del magnete: i poli Nord e Sud si elidono: restano pertanto solo i poli Nord e Sud delle estremità. Il magnete è percorso tutto intorno da una corrente superficiale, simile a quella del solenoide.

Proprietà magnetiche nella materia (14)

Magnetismo nella materia pag. 18

I dipoli magnetici a livello atomico, dovuti al: Moto degli elettroni intorno al nucleo Spin degli elettroni e dei nuclei danno origine al: vettore M campo di magnetizzazione Il momento magnetico M per unità di volume è l’effetto macroscopico dell’instaurarsi di un sistema di correnti atomiche. In presenza di corpi magnetizzati le correnti atomiche vanno considerate insieme alle correnti di conduzione nel calcolo di B.

dV

mdM

Proprietà magnetiche nella materia (15)

Magnetismo nella materia pag. 19

Si introduce il vettore campo magnetico H, che è il campo generato dalle correnti:

0

BH campo magnetico nel vuoto

HM campo di magnetizzazione

suscettibilità magnetica: quantità adimensionata costante ma non in tutti i materiali

Nel vuoto:

HB 0Nel mezzo isotropo:

MHB 0 permeabilità magnetica nel vuoto ...104 7

0 ISu 0

MB

H 0 campo magnetico nel mezzo

campo di induzione magnetica nel vuoto

Proprietà magnetiche nella materia (16)

Magnetismo nella materia pag. 20

HHHMHB r 000 1

permeabilità magnetica del mezzo

HM

'00 BBMHB

HB 00 campo inducente

MB 0' campo di magnetizzazione

HB campo di induzione magnetica

Proprietà magnetiche nella materia (17)

L.S.”G. Oberdan” C.Pocecco Magnetismo nella materia pag. 21

Il campo generato da M perturba il campo anche fuori della materia. – Per , e quindi – Per , B’ non è trascurabile quindi

1 0' BB 0

0

BM

10

0

BM

1' 000 HBBMHB

'00 BBMHB

Proprietà magnetiche nella materia (18)

Magnetismo nella materia pag. 22

Per descrivere il comportamento di un materiale ferromagnetico si può ricorrere allo studio sperimentale del legame A tale proposito si può considerare un provino toroidale attorno al quale è uniformemente avvolto un avvolgimento costituito da N1 spire in cui circola la corrente I. Applicando la circuitazione del campo magnetico alla circonferenza di raggio medio rm all’interno del toro si può ricavare la intensità del campo magnetico in funzione della corrente I:

HB

mr

INH

21

Un secondo avvolgimento di N2 spire è avvolto sul provino e permette la misura delle variazioni di flusso concatenato con esse di risalire alle variazioni del vettore B.

Ciclo di isteresi (1)

L.S.”G. Oberdan” C.Pocecco Magnetismo nella materia pag. 23

P

P1

O

P2

P3

P4

Ciclo di isteresi (2)

Magnetismo nella materia pag. 24

Non appena si fa scorrere una corrente nell’avvolgimento di N1 spire incomincia la magnetizzazione del materiale, ma sino a quando il campo applicato è debole (sino al punto P) il movimento dei domini è reversibile. Una volta superato P e arrivati per esempio a P1 il fenomeno non è più reversibile e diminuendo la corrente la relazione BH non segue più il percorso P1PO, ma per esempio il primo ciclo orientato. Questo fenomeno è noto come isteresi magnetica. Se si aumenta ancora il valore della corrente i domini nella direzione del campo applicato tenderanno ad estendere velocemente i loro confini e la curva sale rapidamente con andamento pressoché lineare sino al punto P2. Man mano che i domini si orientano nella direzione del campo, la magnetizzazione diminuisce il suo ritmo di crescita e la curva BH si piega per formare il cosiddetto ginocchio della curva dopo di che si arriva al punto P3 in cui si ha la saturazione del materiale (tutti i domini sono ormai orientati) e la curva assume un andamento rettilineo con pendenza uguale a quella della retta: Il luogo di punti OP P1 P2 P3 è chiamato curva di prima magnetizzazione.

HB 0

Ciclo di isteresi (3)

Magnetismo nella materia pag. 25

Se a partite dal punto P3 si diminuisce la corrente sino ad annullarla, la curva incontra l’asse delle ordinate nel punto Br. Ciò significa che il materiale rimane magnetizzato anche dopo la scomparsa del campo magnetizzante. Questo fenomeno fisico, chiamato magnetismo residuo, permette di creare i magneti permanenti. Quando poi si inverte il senso della corrente e se ne aumenta gradatamente l’intensità in valore assoluto, l’induzione magnetica che è ancora positiva continua a decrescere sino a diventare nulla in corrispondenza di –Hc che si dice campo coercitivo. Il campo coercitivo rappresenta il valore del campo da applicarsi in senso inverso in modo da annullare il magnetismo residuo dovuto alla precedente magnetizzazione. Sia il magnetismo residuo, sia il campo coercitivo dipendono dal punto P3 in cui si inverte il verso della corrente. Si può dunque completare il ciclo arrivando al punto P4 e poi incominciare a fare crescere di nuovo la corrente. Si ottiene in questo modo un altro ramo del ciclo simmetrico rispetto all’origine degli assi.

Ciclo di isteresi (4)

Magnetismo nella materia pag. 27

Si può dimostrare che l’area racchiusa dal ciclo di isteresi rappresenta la energia dissipata per isteresi per unità di volume di materiale ferromagnetico e per ciclo. L’energia dissipata per isteresi è dovuta all’attrito incontrato dal moto delle superfici di separazione dei diversi domini di Weiss e dalla rotazione dei domini stessi durante ciascun ciclo di magnetizzazione. Le proprietà dei materiali ferromagnetici dipendono dalla composizione del materiale stesso, dalla presenza di impurità e dai processi termici e meccanici da essi subiti.

Ciclo di isteresi (5)

Magnetismo nella materia pag. 28

I materiali ferromagnetici utilizzati per le macchine elettriche (generatori, motori e trasformatori), che sono sottoposti a ripetuti cicli hanno cicli di isteresi stretti (per ridurre le perdite per isteresi) e alti (per avere una grande magnetizzazione per piccoli valori di campo magnetizzante). I materiali ferromagnetici che hanno queste caratteristiche sono chiamati dolci. (1) Viceversa i materiali ferromagnetici utilizzati per creare dei magneti permanenti devono avere cicli di isteresi tozzi, in modo da avere elevati valori di campo coercitivo per avere alta resistenza alla smagnetizzazione. I materiali ferromagnetici con queste caratteristiche sono chiamati duri. (2)

Elettromagneti (1)

Magnetismo nella materia pag. 29

Scopi principali per l’impiego dei materiali ferromagnetici: 1. Creare un campo magnetico esterno in assenza di campo magnetizzante, utilizzando il magnetismo residuo 2. Ottenere in regioni dello spazio limitate flussi di campo magnetico elevati: circuiti magnetici (Successione di elementi ferromagnetici ciascuno di sezione normale piccola rispetto alla sua lunghezza, disposti in una configurazione geometrica chiusa su se stessa)

Elettromagneti (2)

Magnetismo nella materia pag. 30

Un elettromagnete consiste in una bobina di filo avvolta attorno ad un cilindro di ferro (circuito magnetico dotato di traferro per aumentare la sua riluttanza). Il campo magnetico prodotto da una corrente nella bobina aumenta la dimensione dei domini del ferro magnetizzati nella direzione del campo. Il campo magnetico così prodotto si somma al campo della corrente. Il campo magnetico del ferro può diventare anche n migliaio di volte più grande del campo della sola corrente. Se la corrente non è troppo grande, quando essa cessa, i domini tornano alle loro dimensioni originarie.

Gli elettromagneti devono avere cicli di isteresi B-H molto stretti, con curve il più distese possibili nella direzione delle ascisse (3), in quanto il campo coercitivo deve essere più elevato possibile.