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1 Proposta per il restauro e la valorizzazione di unasezione della Grande Muraglia nella regione del Ningxia, Repubblica Popolare Cinese

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Proposta per il restauro e la valorizzazione di unasezionedella Grande Muraglia nella regione del Ningxia,

Repubblica Popolare Cinese

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SOMMARIO

La proposta 04La Grande Muraglia 32Introduzione alla Regione Ningxia 44

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La proposta

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PremessaIl presente studio di fattibilità prevede il restauro e la valorizzazione di una porzione degli antichi resti della Grande Muraglia nella regione Ningxia (Cina) finalizzatia:- contribuire, nell’ambito delle iniziative del “2006 anno culturale dell’Italia in Cina”, ad avviare un processo di valorizzazione, dal punto di vista del turismo e di uno sviluppo sostenibile, di un’area centrale della Repubblica Popolare Cinese, dallo straordinario valore storico ed archeologico; - contribuire alla promozione della Toscana, dei suoi prodotti e del suo territorio, con un’opera esemplare nell’ambito del restauro e del recupero del territorio, della progettazione ambientale e paesaggistica, inserendosi in una cornice di riferimento internazionale di eccezionale risalto (le Olimpiadi di Pechino 2008);- contribuire, con l’apporto della cultura, della storia dell’arte, in una parola del “genio” della Toscana, al recupero di una porzione qualitativamente significativa di un opera dal forte valore simbolico unanimemente riconosciuta patrimonio mondiale dell’umanità; - contribuire, con un primo importante intervento concreto di cooperazione, a rinsaldare i rapporti di amicizia tra Italia e Cina, a sviluppare un processo più generale di scambio economico e culturale tra la Regione Toscana e la Regione Ningxia.

UbicazioneNing Xia, Rregione del nord-ovest cinese conosciuta come “Museo della Grande Muraglia”; la regione si situa lungo la via della seta.Zona archeologica di particolare interesse per i

ritrovamenti di insediamenti umani preistorici (Xiaokouzi), per le famose tombe di Xixia Lingmu e per la varietà di consistenti tratti della muraglia (allo stato attuale circa 850 km degli originari 1500 km) appartenenti alle dinastie Qin, Sui, Song, Ming. Zona turistica in espansione: archeologia, aspetti naturalistici, area fertile lungo il fiume Giallo delimitata ad ovest dal massiccio montuoso di Helan (3500 m) e dal deserto della mongolia interna.

La Grande Muraglia La più grande opera mai realizzata dall’uomoL’unica opera artificiale visibile ad occhio nudo dallo spazio Una delle Sette “meraviglie” della terra

Valore simbolico La Muraglia - il “muro” in senso lato - da strumento di difesa (divisione) a luogo d’incontro tra i popoli; in questa regione, antico regno del popolo Xia, si sono incontrati, in epoche successive, mongoli, musulmani e cinesi, dando origine all’attuale popolazione.

Eventi di riferimento2006 Anno culturale dell’Italia in Cina2008 Olimpiadi di Pechino

Cronoprogramma luglio 2006 - presentazione del progetto di fattibilità luglio/agosto 2006 - individuazione degli sponsorsettembre 2006 - approvazione del progetto da parte delle autorità competenti della Regione Ningxia e del governo centrale– presentazione ufficiale del progetto in Yinchuan, Ningxia, da parte delle autorità dell Regione Toscana e firma del protocollo di cooperazione(2006 anno dell’Italia in Cina)– sopralluogo, rilievi tecnici, organizzazione logistica, riunioni con i tecnici e le autorità locali competentiottobre/dicembre 2006- elaborazione del progetto esecutivogennaio 2007 - consegna e presentazione del progetto esecutivofebbraio 2007- apertura del cantiere dicembre 2007- fine dei lavori gennaio-febbraio 2008- inaugurazione dell’opera - inaugurazione dei Giochi Olimpici, Pechino 2008

general project

Pegaso Canton Srl architecture & engeneering, Canton, CinaProf. Li Weidong direttore della Pianificazione Urbanistica di Yinchuan, NingxiaProf. He Jiede accademico dell’Università di Ningxia, direttore dell’area archeologica di Yinchuan, Ningxia,

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Great Wall - Dinastia Ming

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Città di Yinchuan Regione Ningxia Repubblica Popolare Cinese

MUSEO DELLA GRANDE MURAGLIA(Cina, III sec. a.C. - XVII sec. d.C., 6.350 km)Progetto di fattibilità per il restauro e la valorizzazione degli antichi resti della Grande Muraglia nella Regione Ningxia, Cina.

Il luogoLa Regione autonoma Ningxia (Ningxia Hui), situata in una posizione centrale all’interno della Repubblica Popolare Cinese, si estende su un territorio dalla straordinaria vastità e profondità culturale; in questo contesto, per il miglior inserimento “ambientale” del progetto, è prioritario fare costante riferimento all’ambiente culturale, affinché la nuova struttura sia un’opera che la Regione Ningxia senta e mostri con orgoglio come espressione della propria cultura.Il vasto territorio che contraddistingue la regione è principalmente costituito da un paesaggio naturale sul quale l’uomo, con fare sapiente, ha operato l’inserimento di una struttura difensiva (la Grande Muraglia) così poco aggressiva nei confronti della natura che, in generale, con i suoi 6.350 km di lunghezza e nell’incontrare di volta in volta regioni, pianure, colline, montagne, fiumi, deserti, cioè ogni volta che si è confrontata con paesaggi diversi e al tempo stesso straordinari, ha sempre saputo inserirsi in perfetta armonia con gli elementi naturali e specifici del luogo che attraversava, ha saputo, in altre parole, divenire essa stessa espressione dell’anima del luogo.

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E’ a questa nozione di inserimento paesaggistico ed ambientale, a questa lettura del carattere, diremmo quasi “contestuale” dell’opera, armonicamente inserita nella natura, che vogliamo fare costante riferimento e fonte di ispirazione per un architettura rispettosa dell’ambiente e espressione di una più matura consapevolezza del delicato equilibrio tra opera dell’uomo e paesaggio.Allo stesso modo noi, con il nostro progetto, abbiamo cercato, colto e svelato l’essenza di questo luogo. Infatti “… Vi sono luoghi ove cielo e terra sembrano godere di

un matrimonio particolarmente ben riuscito: luoghi dove l’ambiente si presenta come una totalità armoniosa di dimensioni medie, ove l’identificazione diventa relativamente facile e completa …” (Cristian Norbert-Schultz - “Genius Loci”)Il progetto si ispira tanto all’equilibrio quanto alla leggerezza, due principi che rappresentano altrettanti punti di riferimento nel pensiero e nella cultura Cinese. Alla leggerezza, come la intende Italo Calvino in “Lezioni Americane”, corrisponde una meno apparente

profondità nei contenuti. Quindi per mettersi in relazione con il luogo, e con questo in particolare, si è voluto pensare ad un’opera leggera dai contenuti profondi, che ponga le sue basi sulle radici profonde della storia, della cultura e della tradizione, in grado di generare una idea innovativa ed un processo sostenibile di sviluppo.

Una regione come il Ningxia, ricca di siti archeologici straordinari (Mausolei dei Re Xia, arte rupestre dei monti Helan, il sito preistorico di Xiaokouzi, etc. ) ma soprattutto

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uno dei luoghi più significativi per la grande muraglia con la presenza di ben quattro tipi diversi di muraglia che fanno capo ad altrettanti periodi dinastici: Qin, Han, Sui, Ming, tant’è che le è stato attribuito il nome di regione “museo della grande muraglia”, una regione come questa è il luogo deputato ad accogliere l’idea di un museo per la grande muraglia con i connotati di una struttura speciale e unica, elemento trainante per il mantenimento di un bene archeologico di grande importanza come questo, in grado di stimolare anche

tramite l’assunzione di nuovi significati, l’attenzione, la cura, la forza necessarie alla preservazione di questo artefatto. Il Grande pregio dell’Opera dal punto di vista archeologico e paesaggistico ci induce a credere di poter cogliere, attraverso l’opera di architettura, il senso profondo di quel paesaggio e consegnare un progetto capace di vibrare all’unisono con quel territorio; niente più di ciò che un opera di architettura dovrebbe sempre realizzare. L’operazione che si intende fare non ha un semplice significato del recupero di una sezione di 1

km (basta pensare alla lunghezza dell’intera muraglia che è di circa 6.350 km) ma deve poter rappresentare uno stimolo d’attenzione a questa opera così da poter innescare anche un processo di recupero più diffuso dell’intera muraglia nelle sue relazioni con più vasti settori del territorio. Quindi il focalizzarsi in un sito specifico corrisponde ad accentuare l’attenzione sull’intera opera così nella scelta di un epicentro specifico corrisponde alla volontà di generare un processo di coinvolgimento di sempre più ampi settori della muraglia.

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La muraglia diventa così, oltre che occasione di sviluppo scientifico, archeologico, turistico, anche l’occasione per estendere il concetto del restauro, dal restauro di una porzione della Muraglia, al restauro dell’intera opera ed al più vasto restauro (nel senso del riequilibrio e di uno sviluppo eco-compatibile) del territorio nel suo complesso.

Architettura e natura Il progetto per il “Museo della Muraglia” ci porta a riflettere su due aspetti principali: uno concerne la forte funzione simbolica che la struttura assume per un’opera straordinaria in quanto simbolo identificativo della Nazione cinese, l’altro riguarda il rapporto di equilibrio che la nuova struttura deve ricercare con un’opera dell’uomo tra le più straordinarie del mondo ed un paesaggio di rande suggestione e inquietante, rappresentato dal deserto.

Questo contesto di grande interesse e stimolo ci porta ad affrontare il progetto con grande determinazione e il desiderio di interpretare quei due aspetti con un opera che possa diventare l’icona della Grande Muraglia e pur segno “naturale” del paesaggio: un’opera che scaturisce in un momento favorevole per intima necessità del cuore e della mente.Consci della dolorosa percezione di come il paesaggio e la natura siano stati troppo spesso profanati da interventi sconsiderati, pensiamo che questo progetto

Sand Lake

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sia l’occasione di riscattarsi da un periodo storico di scarsa sensibilità verso il territorio e ritrovare quella capacità di modificare l’ambiente operando in armonia con la natura, con i caratteri della cultura locale, con le peculiarità del recupero di un Bene che è patrimonio dell’umanità; in tal senso vorremmo che l’opera abbia nel rapporto armonioso con l’archeologia e il paesaggio il suo più forte segno di riconoscimento.In altre parole si sente l’esigenza di riappropriarsi della capacità di intervenire nel paesaggio con opere che

anziché operare ferite brutali del territorio possano rappresentare il segno del passaggio di una “cultura”. Per questo il nostro progetto vuole essere la sintesi di un processo mentale e culturale che siamo in grado di generare a partire dall’analisi del luogo e dell’oggetto, da una parte, e di ciò che vogliamo realizzare dall’altra.Il paesaggio delle deserto del Ningxia e le sue montagne Helan ci piace pensarlo come manifestazione dell’anima del mondo.

E’ un paesaggio da contemplare, sospeso tra l’incantamento della memoria e la fascinazione delle sue forme e manifestazioni luminose; caratterizzato dalla morbidezza sensuale delle dune desertiche, dall’andamento sinuoso del suo fiume, dall’asprezza delle suo montagne puntute.Il progetto muove da una considerazione di fondo sulla specifica natura del paesaggio quale scansione armoniosa di dune che si perdono in sfondi sfumati il che non richiede di essere aggredito bensì interpretato,

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esaltato, nelle sue peculiarità di paesaggio naturale.Piuttosto che per addizioni e completamenti, il progetto ha di conseguenza effettuato la scelta di operare principalmente per sottrazione e modellazione.La scelta di fondo del progetto è quella di proporre, come idea guida dell’intervento, segno che scaturisce dal terreno e ne interpreta la forma avendo cura di incastonare l’impianto sportivo nel suolo seguendone l’andamento naturale.Quale sorta di segno nella memoria storica del territorio, il progetto opera una rilettura dei profili e dei volumi, proponendo il terreno come principale materiale della progettazione. Ciò non ha certo significato di rinunciare all’architettura, quanto piuttosto rimuovere ogni tentazione di ostentazione architettonica per rendere minima la competizione con il paesaggio e massima l’operazione concettuale di modificazione.Allo stesso tempo il segno circolare adottato ci riporta all’idea di perimetrazione/sacralizzazione del territorio da sempre operata dall’uomo con questa forma, e di cui ancora viva memoria è possibile osservarla proprio in questo paesaggio nei ricorrenti cerchi sacri usati per le sepolture che è possibile vedere sovente nel territorio circostante.Nel raffronto tra il paesaggio la memoria storica e la nuova struttura dal forte connotato simbolico e culturale si sviluppa l’idea del progetto per coniugare i processi di trasformazione del territorio con la valorizzazione delle risorse ambientali.Per questo l’obiettivo di qualificare il progetto in senso innovativo, sia in considerazione della qualità formale e architettonica che la nuova opera sarà chiamata ad esprimere, sia in considerazione dei requisiti di funzionalità,

Rock Art Site Mountain Helan

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accessibilità e traffico, a cui la nuova sistemazione dovrà corrispondere; il progetto è stato elaborato sulla base di una nuova visione dell’architettura più economica e rispettosa dell’ambiente, in grado di conciliare il miglioramento della qualità della vita con la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, architettonico ed ambientale.

Paesaggio ed energia rinnovabileIn accordo con la morfologia del sito sarà possibile adagiare la nuova struttura assecondando i movimenti naturali del terreno, contenendo il fuori terra e raccordandolo con le pertinenze esterne. Questo ci permetterà sia una corretta distribuzione delle funzioni, sia una utilizzazione ai fini progettuali dei caratteri territoriali, urbanistici e paesistico–ambientale che il contesto presenta.Il progetto prevede il restauro di una porzione della muraglia e la realizzazione di una struttura museale ad essa associataSulla struttura di copertura è prevista la realizzazione di ampi tagli ed i locali risultano pertanto dotati di un buon livello di aerazione e di illuminazione naturale. Questa soluzione garantisce sia una maggiore qualità ambientale sia un buon risparmio energetico.Un’accurata analisi è stata svolta al fine di ridurre i consumi energetici, e contenere al massimo le spese di gestione degli impianti di servizio della struttura.In tale ottica è stato previsto un impianto idraulico duale alimentato con acqua piovana e di recupero alimentato da impianti di produzione di energia alternativa e pannelli solari per la produzione di energia elettrica e acqua calda sanitaria, ecc..

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Lo spazio dell’edificio è pensato in modo da prevedere una articolazione che permette di contenere al proprio interno superfici destinate ad attività economiche di servizio, quali: caffetteria, ristorante, una piccola foresteria, negozi specializzati, uffici oltre ad alloggi di servizio.Un modo di leggere il paesaggio, soggetto dinamico e in continua trasformazione nonché affascinante espressione di una comunità, consiste nell’individuare il delicato e complesso sistema di segni che compone la sua struttura portante. Dagli elementi che emergono, e dalle modalità con cui questi si aggregano, è difatti possibile leggere la storia, la cultura della popolazione che lo abita e in particolare il suo modo di relazionarsi verso il mondo della natura.Dalla lettura del contesto paesistico interessato dal presente intervento affiorano segni chiari e semplici che conferiscono al paesaggio stesso un aspetto severo e essenziale. In aggiunta alla considerazione sopra riportate sul valore attribuito al disegno del paesaggio, altro elemento significativo sarà la realizzazione di una centrale solare per la produzione di energia da fonte rinnovabile. Sarà quindi prodotta una quantità energia elettrica e termica tale da coprire l’intero fabbisogno della struttura museale e funzioni annesse. Attenzione particolare è stata inoltre rivolta alla salvaguardia della risorsa naturale per eccellenza: l’acqua. In particolare abbiamo curato al massimo tutti gli aspetti ad essa afferenti:a) la riduzione di consumi con l’introduzione di accorgimenti come i riduttori di flusso nei lavandini e nelle docce,

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b) riutilizzo delle acque grigie con fitodepurazione.c) la raccolta e trattamento delle acque meteoriche per loro successivo uso per l’irrigazione delle zone verdi.d) la riduzione di superfici impermeabili con l’uso di parcheggi drenanti per non alterare l’equilibrio idrogeologico dell’area.

Etimologia di una parolaÈ di forte interesse, ai fini della comprensione corretta del nostro progetto, fare una breve analisi del significati che contiene la parola museo.

Musèo = lat. MUSÈUM dal gr. MOYSEÎON formato su MOYSA MusaIn origine luogo sacro alle Muse, Tempio delle Muse; quindi un Istituto creato da Tolomeo Filadelfo in Alessandria per promuovere la coltura e mantenere uomini di lettere e di scienze, che vivevano quivi a pubbliche spese (oggi Galleria o Raccoltadi cose insigni per eccellenza, o per rarità o per antichità).

Musa = lat. MUSA = gr. MOŶSA per MAOŶSA (doric. mosa, eolic. moĩsa) dallaradice indo-germanica MA(N)- pensare, conoscere, donde il sscr. manyê penso, manas intelletto, lo zendo maya scienza,il lat. mens mente, il gr. mèdô medito, matèô investigo, il got. muns pensiero, l’ant. nord. ted. muni animo: propr. la dea del pensiero (v. Mente). Per lo Schenki vale colei che aspira, che agogna, non essendo altro che un partic. pres. di mào-|mai| aspiro, ho il pensiero, rivolto a q. c., che trae dalla stessa radice menzionata di sopra (cfr. Mania)Personificazione dell’arte e della scienza, che si dissero figlie di Giove, il sommo Iddio e di Mnemosine, la memoria. L’antica mitologia ne numera nove: Clío, che presiedeva alla storia; Euterpe alla musica; Talía alla danza; Erato ai versi amorosi; Polinnia alla rettorica; Urania all’astronomia e Calliope alla poesia epica.Deriv. Musàico o Mosàico; Musèo; Música.

Ménte rum. minte; prov. e cat. ment: sp. miente; port. mente: = lat. MÈNTEM (sscr. MÀTIS, gr. MÊTIS): dalla radice indo-gerrnanica MÀN, che trovasi variamente

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vocalizzata in MEN, MEIN, MIN, MUN ecc. ed ha il senso di pensare, conoscere. intendere, ed è forma nasalizzata della piú semplice rad. MÂ, che nelle lingue indo-europee significa misurare, giacché uno che pensa altro non fa che misurare, ponderare le idee (v. Misura cfr. Pensare, Ponderare, Talento). Questa radice nello zendo ha inoltre il senso di creare, di (cfr. Madre e Materia), lo che pur si attaglia bene alla voce Mente, generatrice delle idee.[Sscr. man-yate pensa|re|, conosce|re|, reputa|re|, man-as (= pers. men) intelletto, cioè la facoltà di misurare, giudicare le cose, animo, matis, opinione, mente, mànus uomo, (a. a. ted. man e mannisco., mennisc, mod. Mensch uomo), ossia l’essere dotato di mente, il pensante.Zendo mananh senno, spiritoGot. |ga-|mun-an opinare, pensare, riflettere, mun-s pensiero, mundôn riflettere, considerare.Celto |cornv.| man idea, nozione, |irl.| men- ar pensare.Ant. alt. ted. meina = mod. Mein-ung opinione, meinan, mod. meinen opinare,intendere, giudicare, a. scand. muni animo.

Lit. menas intelligenza, menú penso. mintis intelligenza, a. sl. min-eti pensare.Gr. mèn-os animo, senno, manthànô imparo, intendo, mnà-o|mai| penso, ho in mente, ricordo. (Cfr. Mentire, Mentovare, Menzione. Mendace, Medicare, Meditare, Matematica, Mani, Manía, Minerva, Mnemonico, Mnemosine, Monito, Mostrare, Musa, Imitare, Remiscenza).La facoltà piú eccellente dell’anima, con la quale l’uomo concepisce, pensa, intende e conosce: propr. la facoltà di misurare le cose e di giudicarle.Deriv. Mentàle, onde Mentaleménte; Mente-càtto.

Matèria rum. materie; prov. materia, madeira; fr. matière; sp. materia, madera; port. materia, madeira: = lat. MATERIA, che cf’r. col sscr.. MÂTRAM misura o materia [che è la cosa misurabile] proveniente dalla rad. MÀ- misurare ed anche preparare con la mano, costruire, onde il senso di formare (v. Metro e Madre)Altri riconnette questa voce direttamente al lat. MÀTER madre, che fà il capo, alla stessa radice e spiega: sostanza prima da cui altre son formate.

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Tuttociò che occupa spazio, che ha corpo e forma, Ciò di cui è fatto che che sia(opposto a Spirito); fig. Soggetto, specialm. di cui si parla o scrive: onde «In materia di» In proposito a, Per ciò che riguarda.-Deriv. Materiàccia; Materiàle; Materiàto; Materióso.

Màdre prov. maire; fr. mère; catal. mayra; sp. madre; port. mai: dal lat. MÀTER -acc. MÀTREM – [(che efr. col gr. mêter (mod. màna) = sscr. zend. matr, pers. mâd, mâdar, arm. maïr, osseto made, a. a. ted. muotar, mod. mutter, ang. sass. môdor, ingl. mother; lit. mote (nei casi obliq. motèr); ant. slav. mati, mod. mat e mater; irl. e gaelic. mathair], che alcuno vuole fondato sulla facilità di articolazione della lett. M, che è quindi preferita dai bambini; ma che invece trae dalla rad. sscr. MÂ- misurare, onde la idea secondaria di preparare, formare [sscr. mâmi misuro, distribuisco, dispongo, produco, mâtra misura, materia]: sicchè MADRE = sscr. matr varrebbe bene la misuratrice, la ordinatrice, rispetto alle diverse funzioni, onde sono nominati gli altri membri dell’antica famiglia ariana (cfr. Mano, Materia, Mensa, Mese, Metro, Modo, Morale).Femmina che ha partorito, Genitrice; fig. Ciò da cui una cosa procede, Ciò che produce, che contiene, e quindi in generale Origine, Sorgente, Causa, Principio, Fondamento di una cosa, ed anche Strumento in cui si formi checchessia.Deriv. Madreggiàre; Madrína. Cfr. Comare; Matrice; Matricola; Matrigna; Hatrina; Matrimonio; Madornale; Matrizzare = essere ne’ costumi simili alla madre; Matrona; Netropoli.

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A questo universo di significati e delle implicazioni che ne derivano intendiamo fare riferimento nella realizzazione del progetto del Museo della Grande Muraglia, consci di operare in relazione ad un Opera che travalica il motivo della sua funzione originaria, la robustezza della sua fisicità, il senso di orgoglio del suo popolo (tutti caratteri che vogliamo conservargli), per diventare un idea, leggera, capace di volare, raggiungere ognuno, risorsa dell’umanità ed icona di una nuova era in cui l’incontro tra le culture, tra i popoli, tra le idee diventi l’occasione di costruire un futuro migliore per tutti. Che non è altro che trasferire la funzione di difesa fisica che la Muraglia aveva in origine in una idea che rappresenti la difesa dell’umanità dalla distruzione del suo habitat.

La filosofia del progettoLe note che seguono descrivono l’approccio al progetto per il recupero della Grande Muraglia Cinese e relativa struttura museale, è importante sottolineare che il gruppo di progettazione e i suoi collaboratori sono impegnati da oltre una decade sui problemi ambientali in campo architettonico per una progettazione sostenibile. Deve essere inoltre rilevato, che tutti i più importanti requisiti richiesti nell’affrontare un progetto così importante e delicato si confanno esattamente alla nostra filosofia ed al nostro approccio, ambientalmente consapevole, nell’Architettura. La sfida più grande nel progettare il “Museo della Grande Muraglia” è di creare una vetrina dove la storia e il presente siano culturalmente confrontabili, rimanendo ambedue ugualmente vivi e in rilievo pur nell’occupare spazi complementari. Inoltre, è importante rilevare che la maggior parte delle opere antiche non erano state concepite come oggetti per essere ammirati da spettatori e curatori.

Per esempio, l’arte Neolitica generalmente era connessa alle priorità “terra-centriche” e ad un patrimonio di credenze cosmologiche. Sculture e manufatti rituali erano creati come estensione della natura, per essere sperimentate al di fuori. Infatti, le motivazioni erano piuttosto simili a quelle dell’arte ambientale di oggi.Per confrontare le differenze e le somiglianze tra architettura antica e architettura contemporanea così come tra arte antica ed arte contemporanea, sembra consigliabile che il “Museo della Grande Muraglia” possa operare come un esperienza “fuori/dentro” – creando una serie di spazi integrati e olistici, in alternativa alle vetrine ermetiche. I dintorni naturali, i muri dell’edificio e gli oggetti in mostra potrebbero quindi divenire dilazioni interattive l’uno dell’altro. Gli aspetti didattici del museo - specialmente la comunicazione attraverso la tecnologia digitale e i multi-media - potrebbero quindi essere usati come un contrappunto estetico ed una perfetta espressione architettonica della presente Era dell’informazione e dell’ecologia. Tutte queste considerazioni suggeriscono un nuovo genere di museo per il ventunesimo secolo. Per traguardare questo obiettivo sarebbe appropriato interpretare l’edificio come una forma di architettura “eco-digitale”. Incorporando le idee sia di azioni ecologiche che di tecnologie dell’informazione, il Museo propone un’immagine dell’architetture che fa eco ai mutevoli cambiamenti evolutivi che si trovano in natura ed al flusso continuo e interattivo dei dati nelle comunicazioni elettroniche. Il risultato potrebbe diventare un’alternativa innovativa alle influenze stilistiche, oggi dominanti in architettura, del Modernismo e del Costruttivismo. In sintesi, il disegno del “Museo” può riflettere i valori seguenti:

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- Integrazione di architettura e arte, includendo il contesto sociale, psicologico ed ecologico - Un approccio “prostetico” alla progettazione architettonica, dove l’interazione con le persone e i movimenti del corpo diventano una parte intrinseca del concetto progettuale stesso - simile alla messa in scena di un spettacolo teatrale- Inclusione degli elementi ambientali e naturali come fusione totale della struttura nel luogo, suggerendo inoltre l’idea che l’edificio potrebbe in futuro “crescere” od “evolversi- L’architettura pensata come ambiente, anziché come oggetto dentro l’ambiente- Un flusso di spazi dal dentro al fuori che evochi le qualità cinetiche di un futuro ecologicamente responsabile, in contrapposizione alla densità e alla pesantezza delle influenze dell’era industriale- Parco innovativo e spazi aperti che creino i vari ambienti naturali per la raccolta del museo - L’uso, quanto più possibile di luce naturale, per evitare l’aspetto artificiale dell’illuminazione degli interni del museo convenzionale

- Sviluppo di un linguaggio progettuale che esprima l’identità culturale del Ningxia in termini totalmente contemporanei- Costruzione con principi bioclimatici ed ecologici, in risposta alle condizioni climatiche regionali anche mediante l’uso di materiali locali disponibili- Lo Sviluppo di un “museo vivente” e di una situazione di laboratorio, che offra un ambiente appropriato per i reperti storici ma contemporaneamente anche in grado di ospitare espressioni d’arte contemporanea in relazione alla Grande Muraglia.- Una raccolta di reperti che avvalori il legame tra la storia, ecologicamente di successo, del nigxia ed il futuro dell’ambiente costruito – in sintesi, una celebrazione dell’arte nel contesto- La celebrazione della terra, come risorsa primaria della progettazione ambientale, nei suoi riferimenti storici. Nella civiltà cinese antica, le cerimonie sacre più importanti erano legate al culto delle acque. Invece di basarsi su soluzioni di progettazione convenzionali, è nostra intenzione introdurre in questo progetto un’ambientazione, o meglio una immaginazione

del nuovo museo capace di sottolineare le caratteristiche di unicità e bellezza di un luogo,tra terra e cielo, unico e straordinario.Nella sua introduzione a “L’anima dei luoghi” (Rizzoli, 2004), James Hillman richiama la nostra attenzione sul fatto che “l’architettura, che è spesso considerata costruzione, disegno, engineering – progettazione, è anche, e soprattutto, immaginazione”.Il secondo rilievo mosso all’architettura da Hillman riguarda il “necessario recupero del luogo”, poiché l’epoca moderna ha perso, a partire da Cartesio, il senso dell’individualità del luogo. Cosa fare allora per recuperare questo carattere originario, questa individualità, questa intima interiorità che, come la definisce Hillman, è l’anima del luogo.E’ a questo punto che, per recuperare il luogo dallo spazio indifferenziato, dallo spazio uniforme, si rende necessaria una operazione di scavo e di selezione nella memoria, di ritorno al passato, alla ricerca delle proprie radici, operazione che ci riporta indietro “all’antichità”. Con l’aiuto dell’arte e dei guerrieri e degli arcieri, delle piccole divinità e delle ninfe, dei daimones , nell’affrontare

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il tema della progettazione del nuovo museo dovremo ritrovare l’anima del luogo in cui collocare il nuovo museo. Ed è qui che, nel momento in cui riusciremo ad ascoltarla, l’intima qualità del luogo si incontrerà con l’immaginazione. Alla luce di queste brevi appunti, alla vigilia di uno straordinario viaggio nella memoria e nell’immaginazione, il gruppo di progettazione potrà dare il proprio valido apporto di creatività, professionalità, fantasia e rigore scientifico per corrispondere alle aspettative del luogo con un progetto articolato sui vari piani (filosofico, concettuale, architettonico, storico, artistico), in grado di integrare tanto lo specifico aspetto funzionale di un nuovo museo quanto quello della fondatezza culturale, tanto il carattere dell’eco-sostenibilità quanto quello dell’inserimento e riqualificazione ambientale, in grado infine di interpretare il carattere di unicità che il nuovo museo rappresenta quale punto di riferimento essenziale per lo studio, la fruizione, la salvaguardia e la valorizzazione dell’opera più grande che l’umanità abbia mai concepito e realizzato.

Civiltà arcaica e cultura contemporaneaLa civiltà del Ningxia è il frutto dell’incontro di più culture e popolazioni di diversa provenienza che in quel luogo, hanno dato origine ad una straordinaria forma di espressione artistica. Allo stesso modo, nello stesso luogo, dall’apporto di nuovi filoni di studio e di ricerca, di pensiero e di produttività artistica, sarà possibile assistere alla nascita di una nuova cultura capace di proiettarsi, seppure radicata profondamente in questa terra, come un faro di luce sull’intera cultura internazionale. Riunire, raggruppare, mettere insieme; la cosa importante è la diversità. Molte cose diverse riunite insieme, per riprendere un concetto caro ad Heidegger sul riunirsi, sull’essere insieme, sul radunarsi, hanno fatto la grandezza ed il profilo identitario della civiltà cinese.Questa lettura dell’origine della cultura del Ningxia ci stimola ad immaginare una civiltà contemporanea sempre più comunicativa, sempre più aperta alla cultura ed ai diversi apporti di una comunità multietnica. Il museo ipotizzato, oltre a contenere i capolavori ed i reperti dell’archeologia della Grande Muraglia, dovrebbe risponde all’esigenza sempre più avvertita

di trovare luoghi adeguati dove l’arte contemporanea possa esprimersi, in modo da confrontarsi con la tradizione e la storia. È quindi questa l’occasione di un luogo di espressione della creatività artistica contemporanea, un nuovo luogo di “produzione”, oltre che di fruizione, dell’arte contemporanea. E dunque, oltre che museo, biblioteca, centro di documentazione, auditorium, centro culturale in senso lato, centro d’arte contemporanea.

Il nuovo museo dovrebbe, in linea con una simile impostazione, essere pensato in termini di “sistema integrato” rispetto al contesto territoriale che gravita su di esso, aprendosi al tempo stesso al luogo, al parco territoriale ed alla città secondo filosofie progettuali e modalità di accesso tipiche dei moderni centri culturali.Sono da ipotizzare connessioni coordinate e non episodiche con altri sistemi museali presenti nel territorio, nella città di Yinchuan come in tutto il Ningxia, con istituzioni ed enti di diversa estrazione culturale, in particolar modo di formazione archeologica (legata alla tradizione ed alle realtà di tipo locale) come pure di formazione scientifico/culturale, legata alla

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comunicazione di massa, alla contemporaneità ed ai nuovi strumenti dell’informatica.Ci sembrerebbe opportuno, infatti, che il museo e gli spazi pubblici circostanti esprimessero, dal punto di vista concettuale, una filosofia di “connettività” (tra tradizione e moderno, passato e contemporaneità) e di “integrazione” (tra ambiti disciplinari - cultura storica/antropologica e cultura scientifica, aree geografiche - nord/sud, occidente e meridione. Incorporando elementi da ambedue le fonti, dalla cultura del luogo (la cultura cinese tradizionale) e da quella contemporanea (cosmopolita ed internazione, per definizione “globale” nell’era dell’informatica), il modello di riferimento del centro espositivo e culturale da noi auspicato (diciamo pure, il museo “ideale”) richiede lo sviluppo di un progetto in grado di rispecchiare le trasformazioni intervenute, oltre che nella realtà e nelle tradizioni locali, nella storia della cultura e filosofia contemporanea, nella storia dell’arte e della letteratura, insieme ai mutamenti indotti dal progresso scientifico e dall’avvento dell’era informatica.In tale ottica, il nuovo museo dovrà suscitare una duplice forza: da un lato, un movimento centripeto capace di attrarre contributi, stimoli ed attenzione da un ampio raggio internazionale; dall’altro, un movimento centrifugo in grado di proiettare verso il territorio le ricadute economiche, sociali e culturali generate dalla nuova presenza.

La nuova cultura ecologicaNegli ultimi anni, in tutto il mondo nei paesi ad elevato sviluppo tecnologico ed industriale, si è assistito alla realizzazione di un numero consistente di strutture pubbliche a destinazione museale dal grande rilievo

architettonico (basti pensare alla Tate Gallery di Londra, al Guggenheim Museum di Bilbao, ecc.). Nella maggior parte dei casi, tali interventi sono stati realizzati con una accentuata attenzione per la risonanza mediatica, per l’effetto “immagine”, senza riporre, però, altrettanta attenzione per gli aspetti ecologici e sociali del progetto, per la crescente domanda di servizi e spazi sociali, per l’effetto indotto dalla realizzazione dell’opera in termini di contenuto e di valori, di utilità e bisogni sociali, in altre parole eludendo il tema della responsabilità ecologica ed ambientale del progetto.La maggior parte della produzione architettonica contemporanea si è limitata a dare risposte di tipo quasi esclusivamente formali, di carattere estetico o puramente superficiale, e solo raramente include la rispondenza al bisogno dell’uomo di riconoscersi nell’architettura. Nella migliore delle ipotesi, la presenza fisica delle persone, l’interazione con l’uomo ed i suoi bisogni, viene considerata un aspetto accessorio del progetto, piuttosto che divenire un elemento intrinseco e basilare della progettazione, componente essenziale dell’architettura (come la pietra, il vetro, l’acciaio).Il progetto del nuovo Museo della Grande Muraglia, secondo il nostro punto di vista, oltre che rispecchiare la nuova era della comunicazione e della tecnologia informatica, dovrebbe rispecchiare l’idea di una nuova cultura ecologicaPer questi motivi è così importante il messaggio di comunicazione e di apertura culturale che la realizzazione del nuovo museo può lanciare al mondo intero.E’ una condizione rara e davvero speciale che la progettazione di un museo e di un centro culturale si ponga in rapporto diretto con la dimensione totalizzante dell’uomo, con il suo passato, la sua storia, la sua memoria,

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ed il suo presente, la dimensione contemporanea dell’esistenza ed il suo divenire. La realizzazione del nuovo Museo, basandosi sui criteri sopra esposti di interazione tra individui e funzioni, tra cultura e natura, tra passato e contemporaneità, rappresenta una scelta di grande respiro, innovativa e culturalmente evoluta, sia dal punto di vista sociologico che architettonico.L’architettura del XX° secolo è iniziata come celebrazione dell’Era dell’Industria e della Tecnologia; questa impronta, che è stata la caratterizzazione culturale originaria dell’epoca moderna, è sostituita da una nuova Era della Cultura e dell’Informazione, da un nuova coscienza ecologica che dovrà vedere i bisogni dell’Uomo e la salvaguardia dell’ambiente (natura “naturalis” e natura “artificialis”) tornare al centro del nostro Universo.

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La Grande Muraglia

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The Great Wall is a symbol of the dauntlessly indomitable spirit of the Chinese nation and a crystallization of the wisdom of the Chinese people in ancient times. During the age of cold weapons it was a comprehensive defense work, and in modern times, it is a tourist attraction that draws a constant stream of adventurous explorers, sightseers, and those who cherish the past.

The Great Wall extends five thousand kilometers from east to west in north China like a gigantic dragon wriggling its way across deserts, grasslands and mountains. To either heads of state or ordinary people from every part of the world, it, being a wonder in the history of world architecture, stands high as the irrisistible allurement. Many of its sections and passes have been designated by the Chinese governm5ent as key national cultural sites. In 1987 the Great Wall was inscribed in the list of the world cultural heritage by the UNESCE.

It took more than two millennia for the Great Wall to be completed, beginning from the seventh century BC, that

is, during the Spring and Autumn and Warring States periods, when the dukes-Chu, Qi, Wei, Han, Yan, Qin, Zhao-constructed walls around their terri tories for self-defence. In 221 BC, after Emperor Qinshihuang unified China, he had the defense walls of Qin, Yan and Zhao linked, and new sections added, so that the Great Wall became a 5,000 km affair. Later dynasties continued to build on the Great Wall to ward off invasions by the northern nomads.

Spring comes and goes constantly, and several centuries seem to have passed in the twinkling of an eye. Those who have been to the Great Wall never fail to be captivated, encouraged and inspired by its splendour and charms as a masterpiece of man’s great creativity. The Great Wall belongs to all those in this world who love it.

Please remember this famous Chinese saying, “One who fails to reach the Great Wall would not be regarded as a hero.”

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However, the defensive walls built in different places and during different periods were not on the same line. The Great Wall continued to grow in length during the Qin (221-206 BC), Han (206 BC-220) and Ming (1368-1644) dynasties. The wall as we see today was mostly built during the Ming Dynasty until it reached an awesome length of 5,660 kilometres, starting from Shanhai Pass in the east to Jiayu Pass in the west by way of Hebei, Beijing, Shanxi, Inner Mongolia, Ningxia, Shaanxi and Gansu.

In terms of designing and constructing, the Great Wall was a paragon of the resourcefulness of Chinese strategists and builders. Passes were built at places of strategic importance. Construction was carried out in line with local conditions and by drawing on local resources, so that knotty construction problems could be solved without compromising the Great Wall’s defensive formidability. The wall hugs the contours of the terrain, and as it climbs up and down the mountains, it keeps changing in height and width and building material. Gate-towers are built atop the wall for guarding and lodging purposes, passes are found at spots of vital strategic importance, and signal towers are set at intervals so that smoke or fire signals were relayed to the army command in Beijing in times of emergency.

The Great Wall, a monumental landmark built by the Chinese of different ethnic backgrounds, has long fulfilled its historical mission. Today, it stands as a precious witness to history, and its value in culture, art, architecture and tourism seems to be multiplying.

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Introduzione alla Regione Ningxia

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Short description of Ningxia

Ningxia (Ningxia Hui Autonomous Region) lies in northwest China, and Yinchuan is the capital. It is much longer from north to south than from east to west and covers an area of some 64.400 square kilometers. It is bordered by Gansu to the south, Shanxi to the east, Inner Mongolia Autonomous Region to the north.

The population of Ningxia totals approximately five and a half million and, of these, nearly two million belong to the Muslim Hui ethnic minority, which is around one fifth of the total number of Hui people in China. The presence of the Huis (among a total of 35 recognized ethnic minorities in Ningxia) has resulted in the creation of one of only five autonomous areas in the province.

Ningxia is located at the meeting point of the agricultural culture and the nomadic culture. There is a northern plain, a central sandy belt susceptible to drought and a much more fertile southern loess wold. The Yellow River passes through Ningxia and this is important in providing irrigation and transportation.

It has a temperate continental climate of long, cold winters and short, hot summers with the temperature being lowest in January, averaging from -10°C to -7°C and highest in July, averaging from 17°C to 24°C. Annual rainfall averages from 190-700 millimeters.

Ningxia is one of the cradles of Chinese civilization. It has been proved that human activities existed here 30 000 years ago, leaving behind a rich heritage combining the

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China during the Han Dynasty 206BC-220AC

Han Dynasty_SculptHan D_ Han Bang Tang Dynasty_Tang Xuan ZongTang Dynasty_Sculpt

China during the Tang Dynasty_ 618-907_923-936

cultures of Western Xia State (Xixia), the migrants, the boundary areas, and Islam. Ningxia has many historic sites, such as the mystic royal mausoleums of the Western Xia State – often called the Pyramids of China – and the cliff carvings on Mt. Helan. Bird Island, the magnificent Mt. Helan, the boundless deserts, and the splendid Huanghe (Yellow) River make Ningxia a final destination for holidaymakers.

Important facts from the history of Ningxia

Ningxia and its surrounding areas have been incorporated into the Qin Empire as early as the 3rd century BC. Then, troops were stationed there to provide security against the horse borne nomads of Inner Asia and also to help to build what is known as the Great Wall of China. These troops replaced in part the Qiang, Rong and Xiongnu peoples who had ruled the area and about which little definite is now known.

Throughout the Han Dynasty and the Tag Dynasty, there were further evidence of settlements and by the 11th century, the Tangut tribe have established the Xi xia Dynasty on the outskirts of the then Song Dynasty. The area was developed as part of the Silk Road linking China with the west. People from Arabia and Persia (Iran) were attracted to come to live there to benefit from the trade and they established villages that were later to become the homes of the Huis.

It then came under Mongol domination after Genghis Khan conquered Yinchuan in the early 13th century. Then

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China during the Bei /Northern/ Song Dynasty 963-1127 China during the Nan /Southern/ Song Dynasty 1127-1279

Song Dinasty_ Hui ZongSong Dinasty_Porcelain Song Dinasty_PorcelainSong Dinasty_Liang Kai

the existing state of Western Xia based on the capital city of Yinchuan was defeated. After the Mongols departed and its influences faded, Turkish speaking Muslims slowly began moving into Ningxia from the west. This created unavoidable tensions between the Han and the Hui ethnic groups in the following centuries. This was a policy they also pursued in, for example, Yunnan, which explains the large numbers of Muslim people in some Chinese provinces.

However, as a comparatively remote area, Ningxia slipped out of the attention of successive emperors and the growth of seaborne trade meant that the Silk Road became almost a forgotten route.

In 1914, Ningxia was merged with the province of Gansu and became a part of it but then in 1928 Ningxia was created a province of China. In 1958, Ningxia formally became an autonomous region of China. In 1969, Ningxia’s border was extended to the north and acquired parts of the Inner Mongolia autonomous region however it was reverted back again in 1979.

Ningxia is the Museum of the Great Wall

The Great Wall is the most well known landmark in China and one of the greatest feats of architectural engineering on the earth. As Ningxia has been at China’s frontline since ancient times, it was a strategically important place throughout history. Because of the Mongolian tribes, which frequently invaded China, fortifications were built to defend against the invaders from the north. The region

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is the location of Great Wall sections built in the Period of the Warring States (475-221 B.C.) and the following Qin (221-206 B.C.), Han (206 B.C. -230), Sui (581-618) and Ming (1368-1644) dynasties with a total length of more than 3.000 km. From this long The Ningxia Hui Autonomous Region boasts over 1.500 km long parts of the Great Wall. The longest section of the Ming Great Wall is 190 kilometers, and the most famous section is Sanguankou in Mt. Helan.

The walls were built with different materials such as bricks, stone, earth and sand. The part of the Great Wall in Ningxia assembles various architectural forms including those rammed with earth, constructed with sand and gravel and built with rocks. But the most parts of the Great Wall in Ningxia were built here with earth and stones – different from the Great Wall laid with bricks in Beijing.

These are the reasons why Ningxia has the name of the Museum of the Great Wall

The Ningxia portion of the Great Wall consists of two main parts: the Ming wall and the Qin wall. The Ming wall was comprised of the Eastern, Northern and Western sections, tracking along the region’s northern border from east to west. The Western part starts from Zhongwei County in the west and runs northeastwardly along the Yellow River until the Helan Mountains. The Eastern section runs through what is now Lingwu County and Yanchi County, and then enters Shaanxi. The Northern part connects the Eastern and Western parts.

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Structure of the Great Wall from the Ming Dynasty

Intersection of the Ming Great Wall and a modern road

The terrain in the southern part of Ningxia features high plateaus. The northern part of Ningxia features mountains. The Qin wall was built across the southern part from east to west. The wall was built on steep mountain ridges and along river gorges to make good use of these natural barriers. The earth was tamped to serve as a solid foundation and to this day, no plants can grow upon it. Many lives were lost during its construction but it did help bring people some peace and tranquility throughout the historical periods. Remains of the Qin wall can still be found today in Xiji County and Guyuan County.

A few sections of the wall in Ningxia have remained in good shape through the ages. In Guyuan County, a ruin of the Inner Great Wall and the city wall are in very good shape, comparable to the condition of the former city wall of Beijing.

A new 80 km section of the Great Wall was recently discovered on the southern slope of Helan Mountain in northwest China’s Ningxia Hui Autonomous Region. The section, about 40 km west of Yinchuan, the regional capital, was built in 1531 and gradually buried by moving sand. When the wall section was repaired in 1540, three watchtowers were added at different parts of the section which meanders from east to west. The forward post is well preserved. The seven-meter-high wall is 6.5 meters wide at its foot and 3.5 meters at the top. It has seven drainage ditches and parapets at both flanks of the wall. Some parts were protected by stone segments forming a double-layered wall.

50Shuidonggou, Particulars of the Great Wall of the Ming Dynasty

The Great Wall relics in northwest China’s Ningxia Hui Autonomous region are under aggravated human and natural destruction, endangering the most famous cultural relics of China.

For example, the part of the Great Wall in the Zhongwei City of Ningxia which was built during the reign of the Qinshihuang (259-210 B.C.), the first emperor of the Qin Dynasty who unified China for the first time in history, saw its wall seriously destroyed after over 2.000 years of exposure to the raid of wind and rain and the baptism of frequent wars.

And the wall base of the part in the Shizuishan City along the Helan Mountains which was built in the Ming Dynasty has collapsed as a result of years of erosion of wind and sand.

But except for natural factors, human activity is another important cause for the destruction of the Great Wall in Ningxia. Lacking consciousness of protection, people who have lived nearby the Great Wall for generations have done damage to the Great Wall with their routine activities. Even now, such man-made damages to the Great Wall still exist as building pigpens upon the wall, taking earth from the wall and even digging passages in the wall. People steal bricks and stones to sell them or use them as building materials. Some residents living nearby dig holes into the wall and use them as pigpens, sheepfolds, toilets, or even as homes. Also some companies have pulled down parts of the wall to benefit their own construction projects.

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Shuidonggou, Great Wall of Ming Dynasty

Human activity at the Great Wall of Ming Dynasty, Shuidonggou Tourist site at the Great Wall of Ming Dynasty, Shuidonggou

A survey conducted by the China Great Wall Society three years ago found that one-third of the wall no longer existed and another one-third was deteriorating. The part of the Great Wall in Ningxia is distributed in a vast area of 51.800 square kilometers mainly composed of desert and mountains, so it is quite difficult for personnel in cultural relics management to reach, therefore increasing the difficulty of protection. Furthermore, the strapped financing of the local governments in China’s western regions where a large part of the Great Wall runs across also limits the protection of the Great Wall. Added to the World Cultural Heritage List of UNESCO, the protection of the Great Wall has drawn close attention around the country.

The Great Wall is not only a precious heritage of the Chinese people, but also a common cultural wealth of the world, demanding all of us to take action as soon as possible for its protection.

Life on the Great Wall

In Qin Dynasty, neither fortresses were constructed along the wall, nor bricks were used in the construction of gates at the passes. Unlike the construction during the Qin Dynasty, the Han Great Wall is on the plain and in the Gobi region moats formed the main fortification. Along these moats at intervals of 1.25 kilometers, a beacon tower was built. Solders lit straw and wolf dung on beacon tower for signal fires because wolf dung was easily available, and it gave good upright smoke. Columns of smoke were used

52The Great Wall of Ming Dynasty in the landscape

to warn defenders of an attack. One column smoke lit on beacon tower meant an outpost was being threatened by a force of fewer than 500 troops and two columns meant an attacking force of fewer than 3,000. Today in Dunhuang, you can also see the remains of these towers and even the firewood used to light the smoke.

In 1468, the Ming standardized the warning signals with cannon shots in addition to the smokes. In some regions, the mountains and rivers also served as barriers so no wall or moat was necessary but towers and castles were built in key points to ensure the continuity of the defenses. The important beacon towers were built in the following way: First, the workers laid a bed of red willow reeds and twigs at the bottom of a wooden frame. Then, they filled the frame with a mixture of water and fine gravel, which was tamped solid. When the mixture had thoroughly dried, the wooden frame was removed, leaving behind a solid slab of tamped earth, strengthened by the willow reeds just as steel rods reinforce modern concrete. Along the wall there were also fortresses and shelters or simply signal stations. For example, the shelter towers were built with large interiors to store food, arms and served as the living quarters for soldiers. A staircase from the interior led up to the top of the tower. On each side of the wall were small holes for lookouts. The structure of a signal station was either round or square shaped and solid in the center. The overall defenses were enhanced with a variety of features that included the use of artillery. To this day rusting iron canons can be seen at various locations along the wall.

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Liupan Mountain

Helan Mountains

Guyuan

What to see in Ningxia

Ningxia is rich in resources of tourism. A unique landscape, unique local customs and habits, and ancient history, all add up to make Ningxia an interesting tourist area for those wishing to discover a rich and diverse region. So far, about 20 interesting places for tourism have been opened to public. They are mainly the Western Xia Mausoleum in Yinchuan City, Haibao pagoda, ChengtianTemple Pagoda, Nanguan Mosque and Zhenbeibao Western China Cinema City; Najiahu Mosque in Yongning County, the West Lake in Helan County, the rock carvings in Mt. Helanshan, the Shahu Lake in Pingluo County, the Shikongsi Temple rock carvings in Zhongning County, the Remains of Shuidonggou in Lingwu City, the Ming Great Wall, the Hengcheng Jinshui (Yellow River) tourism area, Gaomiao Temple and Shabotou in Zhongwei County, the 108 pagodas in Qingtongxia City, Special tours include riding a camel through Tengger Desert, and Yellow River tour by riding a sheepskin raft at Shabotou.The Royal Mausoleum of the Western Xia State is located at the eastern foot of Mt. Helan, 35 kilometers from Yinchuan. It ranks 10th among China’s National Scenic Spots. Covering an area of 50 square kilometers, the tombs buried nine kings and more than 140 royal family members of the Western Xia State. The tombs are in the shape of pyramid, hence its name the Pyramid in China. Pagoda 108 are located on the hillside west of the Yellow River Dam 76 kilometers from Yinchuan, the Pagoda 108 consists of 108 pagodas. It is one of the few ancient pagoda complexes in China.

Helan Mountains

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Qingtongxia, 108 Pagoda

Qingtongxia, 108 Pagoda Mausoleum of Xixia Dynasty

Helan Mountains

The cliff carvings in Mt. Helan were done by the nomadic people in North-China during the Warring States period and the Western Xia State. These carvings depict the life, religious activities, wars, herding, and hunting of the minority peoples at that time. They used a bold and descriptive chiseling and drawing technique, to which they added dazzling colors, to depict the history of a splendid Chinese civilization. The best place to admire the carvings is the entrance of Mt. Helan 40 kilometers from downtown Yinchuan.

Gaomiao, located in Zhongwei County and built in the Ming Dynasty, is a building complex with 260 towers and pavilions on a 4,000-meter-tall terrace. Bridges link most of the towers and pavilions. It is a sacred place for Confucianism, Taoism, and Buddhism, and is one of the large ancient building complexes in China.

Yinchuan City (also called “Phoenix City”) is the capital of the region situated in the remote northwest of China. The 1000-year-old city is a famous cultural city beyond the Great Wall. The old sector of Yinchuan City to the west is green and peaceful, and contains all the places of interest. It includes the 1500-year-old Haibao Pagoda; the famous Buddhist architecture from the West Xia Kingdom Chengtiansi Pagoda; and the West Xia Imperial Tombs known as the “Pyramids of China”.

Liupan Mountain is located in south Ningxia. This is an area famous for its picturesque scenery and it certainly lives up to its reputation as the “green islet”.

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Sand Lake

Desert of Ningxia Desert of Ningxia

Sand Lake

Sand Lake Scenic Resort is the national tourist trump card for those looking for a place with a lake, sand dunes, reeds, birds and fish. During the May-September period, the lake becomes a veritable paradise for a dozen or so varieties of precious bird species, such as swans, white and grey cranes, black storks, and wild geese.

Shapotou on the southern rim of the Tengger Desert: There one will find the Desert Research Centre, established in 1956 to find ways of preventing the sands from encroaching onto the railways, and one of China’s four singing sand dunes. Sliding down the sand dune gives one the ethereal feeling of descending from the sky. The peculiar geological structure of the place causes the sand to emit a resonance that reverberates like the tolling of a huge bell or the beating of a big drum. Limpid water flows gently in a knee-deep stream at the foot of the dune.

Ningxia also have some significant paleontological sites. The three most interesting are: Shuidonggou, Ningdong and Zhongning Site.

Economy

In a country as large as China, even a province that would be considered significant by international standards appears to be little more than a small backwater. This is the fate that the northwestern province of Ningxia seemed to be suffering for many years. However, since the opening of China and the effort to promote economic development throughout the country, greater access to

Sand Lake

Train in the desert

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Rock art, Mount Helan

Rock Art, Mount Helan

provinces such as Ningxia has become possible. And one fact in particular has brought much enhanced attention to the province: since especially the time of the Mongol conquest and the subsequent Yuan Dynasty, many thousands of Muslim people have come to settle in the area.

Ningxia has traditionally been strong in agriculture – it was regarded as a southern style Arcadia north of the Great Wall – and to this the presence of natural resources has meant that the intensive development of industry has had a logical and supportive basis. Although it is still far from the booming coastal areas and struggles with lack of political clout, development in all sectors continues at a good pace. Of course, that has brought Ningxia its own share of the problems of pollution and mal development – that is, the negative impacts of rapid economic development.

Ningxia is now accelerating its pace of economic development with the help of preferential state policies.

For the past decade, the central government has invested 10.8 billion yuan in fixed assets in the region, of which, some 8.2 billion yuan has flowed directly to the basic and infrastructure industries, such as water control, power and coal. During the same period, a batch of key state construction projects have been completed, laying a strong base for the economic development of the region.

So far, the region has carried out some 3.000 co-operation projects with other provinces and introduced some 500 million yuan from them.Rock Art, Mount Helan

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Agriculture

Agriculture

Agriculture

As agriculture and the technical renovation of large enterprises have attracted the lion’s share of foreign capital, Ningxia has received 106 million US dollars in foreign investment since the early 1990s in the form of government or business loans or direct foreign investment. To date, 70 percent of foreign loans and investment has been used in agricultural projects.

The region is also making headway in boosting its export-oriented economy. While improving infrastructural facilities, the region has expanded economic cooperation with more than 60 countries and regions, by taking advantage of traditional economic ties with Islamic countries.

The region presently has 393 overseas-funded enterprises involving a total foreign investment of 217 million US dollars. It also has used more than 80 million US dollars loaned by the World Bank and foreign governments to improve local farming and ecological conditions.

Nevertheless, Ningxia aims to attract more foreign funds and launch an export drive. In 1996, more than 34 million US dollars in overseas funds are expected to be utilized in Ningxia, especially in basic facilities, basic industries and industries with a high-tech content.

Agriculture

Although Ningxia is situated on the northwest loess highland, the Yellow River flows through a vast area of its land. Among its 66.4 thousand square kilometer of landmass, 8 thousand benefit from the Yellow River. There

are 790 thousand hectares of cultivated lands, over 130 thousand hectares per capita, and 240 thousand hectares are paddy fields, more than 65 hectares for each agricultural person. Yet, there are still 610 thousand hectares of wasteland good for agriculture that hasn’t been reclaimed.

The mountainous area in the south is suitable for both forestry and animal husbandry. The region has broad prospects for the development of stock raising as well as livestock processing industry, for there are 119.2 thousand hectares of forests and 3.01 million hectares of grasslands in the whole region.

Ningxia cover a total water surface of 49.7 thousand hectares, and 20 thousand hectares can be used for aquatic product breeding. Up till now, only 10 hectares have been used to produce grass, silver carp, common carp, river shrimps and crabs. The potential for further development of aquatic products is great.

Ningxia is one of the regions which enjoy the richest resources of sunlight, with the total solar radiation of 122.6 to 148.9 thousand calorie per square centimeter each year. The sunshine period is about 3.000 hours and the percentage of sunshine is 50% to 69%. Temperature varies greatly between day and night, and the effectiveness of accumulation temperature is high, which is favorable to the accumulation of sugar in plants. That is why the melons, fruits and beets from Ningxia are exceptionally sweet.

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hard coal is for exporting and providing for blowing of the blast furnaces in Baoshan Steelworks. Small hard coals are used in producing activated carbon, carbon paste, coke button, water filtering agent and other carbon products.

Sciences and Education

The region’s efforts for speeding up local scientific and technological development have resulted in more than 2,250 scientific and technological findings since the 1980s.

New and high-tech industries in the region are growing rapidly, with the Yinchuan New and High-technology Development Zone alone, for example, having witnessed the establishment of 362 Sino-foreign joint venture, involving a total investment of 130 million yuan.

In Ningxia, there are seven colleges and universities, and an Institute of Social Sciences, and Institute for Agricultural and Forestry Sciences and over 50 different special institutes.

Highly and medium sandy land covers 9.3% of Ningxia’s total area. Shapotou (in Zhongwei County) gains successful experiences in planting windbreaks and sand breaks as well as in transforming deserts. Melons, fruits and vegetables such as water melon, apple pear, grape, tomato, cucumbers, etc., have been produced from the reformed dunes. The success has already drawn many countries’ attention and they have been praised as “a significant and unprecedented achievement for mankind.”

Industry

Industry in Ningxia is developing very fast. Many industrial enterprises have established. They consist of coal, electric power, metal working, petroleum, machinery, chemical, building materials, textile, synthetic fabrics, medical, plastic, daily silicate, sugar, electron, meter, leather, paper, cigarette, and foodstuff. All these form a comparatively full system of industry.

There are more than 10,000 industrial firms in Ningxia, which produce almost 100 kinds of important products that are in the industrial plan the nation. Some of them are large or medium size ones and are in the list of important enterprises of China.

The coal industry based on the Shizuishan mining area forms a “coal city on the northern frontier”. A complete system has basically set up from excavating, washing, up to comprehensive utilization. Coke is supplied to the steelworks in Baotou and jiuquan for steel making. Refined

Sand Lake

Train

Waterside Landscape

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Transport

Railways: The Baotou-Lanzhou Railway passes through northern and central Ningxia, and the Zhongwei-Baoji Electrified Railway, the second passage from the coastal areas to the northwest, turns Ningxia into a vital point on the “second Eurasian bridge.” The completion of the electrification of the Baotou-Lanzhou Railway will further improve transport facilities in the autonomous region.

Highways: At the end of 2003, the length of highways open to traffic reached 11.916 kilometers, a real increase of 671 kilometers from the previous year. Of the figure, express highways amounted to 526 kilometers, and Grade One &Two highways 2.140 kilometers. Six highway bridges have been built over the 397 kilometer section of the Huanghe River flowing through Ningxia, averaging one bridge on every 66 kilometers of the river course. Construction of the seventh bridge is now under way.

Airports: In September 1999, the Hedong Airport in Yinchuan, a fourth-degree modern airport which allows various large- and medium-size aircrafts to take off and land, went into operation. Yinchuan has air routes to Beijing, Shanghai, Xi’an, Guangzhou, Foshan, Chengdu, Urumqi, Wuhan, and Chongqing and formed an aviation network leading to north, southeast, and southwest China.