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PROPOSTA DI ATTIVITA’ ARTISTICHE ALLA CIARDI IL GIOCO DEL DIPINGERE ISPIRATO E INFORMATO SUL METODO DI ARNO STERN Lesti Paolo

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PROPOSTA DI ATTIVITA’ ARTISTICHE ALLA CIARDI

IL GIOCO DEL DIPINGEREISPIRATO E INFORMATO SUL METODO DI ARNO STERN

Lesti Paolo

E questo è possibile se il disegno è ASSOLUTAMENTE svincolato dall’idea di realizzazione estetica e diventa gioco. Il Gioco del dipingere.

Propongo quindi per quest’anno di creare un corso dove i bambini e gli adulti possano cimentarsi in questa attività di ascolto del Proprio Sè scoprendo, nell’assenza di stimoli esterni, le loro energie e i loro linguaggio.

Che cos’è il metodo SternE’ un modo di fare pittura per adulti e bambini. Non ha a che fare con l’arte.Lo scopo non è quello di fare un quadro o un disegno da mostrare ma di giocare a dipingere, tuffandosi nelle proprie immagini, sensazioni senza esprimere o subire un giudizio di valore.La Pittura come esplorazioneNon c’è un obiettivo prefissato, può nascere dopo aver iniziato a dipingere o non nascere mai (non è necessario) o essere cambiato, sostituito, cancellato o sovrapposto con un altro o con altri.Sono giochi e cioè pitture-esplorazioni, pitture-esperienze. Non c’è la necessità neanche di “spiegare “ verbalmente il percorso che si è fatto, o il motivo.Tutti i giochi (dal gioco della campana fino al Monopoli) non hanno una situazione-immagine finale da conservare ma sono una esperienza, un evento che viene vissuto e poi termina.Ciò che conta non è il prodotto finale ma il percorso, l’esperienza che viene sviluppata. Siamo coinvolti in qualcosa di inaspettato anche per noi stessi.Ecco perchè e chiamato il “Gioco del Dipingere”

Compariamo nella tabella seguente le differenze tra un corso abituale (ritenuto avanzato) e il metodo Stern.

La proposta per l’anno 2015-2016Abitualmente noi consideriamo un corso un’occasione per i bambini di “acquisire” informazioni per confrontasi con temi dati, immagini e poi produrre lavoro ispirati da tutto ciò.Per noi, ma direi per tutta la didattica odierna questo è il metodo migliore per crescere ed arricchirsi culturalmente.Quest’anno a seguito delle letture di Arno Stern, delle riflessioni e delle sperimentazioni personali ho voluto mettere in crisi l’idea che un corso debba “dare nuovi stimoli” al bambino.

La domanda centrale è se la crescita come persona è legata all’acquisizione di conoscenze oppure dipende dal prendere coscienza di Sè attraverso l’espressione assolutamente libera?

Confondiamo forse i metodi di studio della scienza-realtà-tecnologia con quelli della formazione dell’individuo come essere cosciente e libero? La scienza ha invaso il campo umanistico?

Entrambe sono utili, ma attualmente la didattica è fortemente sbilanciata nel considerare il bambino come “vuoto-statico” da stimolare.Stern propone un sistema geniale di lasciare che il bambino trovi in quell’ora e mezza un’ambiente organizzato con semplici regole d’uso ma privo di pressioni e giudizi per ritrovare e seguire il proprio fiume di sensazioni. Il bambino scoprirà il suo linguaggio plastico e la sua autenticità.Stern, in 60 anni di attività del Closlieu, ha constatato che l’espressione plastica liberata conduce ad una notevole maturazione, presa di coscienza, fiducia in sè, automotivazione e.... felicità.

(nella foto) Arno Stern con alle spalle le pareti texturizzate del suo Closlieu

Corso 2015-2016

IL GIOCO DEL DIPINGERE

Corsi per l’anno 2015-2016

Idee e concetti dei corsi di pittura e disegno

Acquisire nuove conoscenze tecniche, altri stili

Seguire un’ idea precisa, costruire uno stile

Il soggetto fatto non si ripeteNuovo quadro, soggetto diverso

Seguire dei temi pittorici

Imparare tecniche pittoriche

Personalizzazione delle tecniche e della gamma di colori

L’Arte come riferimento e insegnamento

La realtà è il riferimento perchè abbiamo un linguaggio pittorico scarso. Abbiamo solo stereotipi infantili

Giudizio del maestro e degli altri sul proprio lavoro, confronto con modelli (“faccio progressi o no?”)

Fare per mostrare ed esporre alla fine. Dipingere anche per gli altri

Il pittore si sente l’autore dei lavori

Idee e concetti alla base del metodo Stern

Dipingere per giocare ad esplorare le nostre sensazioni

Cambiare se necessario sensazione, sovrapporre

Ripetere un disegno che ci ispira è molto interessante

Nessun tema da seguire o rispettare

La tecnica è semplicissima senza segreti o effetti. Semplicità

La tavolozza è di 18 colori e i pennelli sono in comune, non personali.

Seguire solo la propria intuizione

Il linguaggio da sviluppare è quello che tutti noi esseri umani possediamo geneticamente ed è più che sufficente e autonomo. E’ straordinariamente creativo.

Il maestro (più propriamente definito Praticien) non da giudizi di bello-brutto ne sui disegni ne sui soggetti. Non da consigli “artistici”.Gli altri pittori sono pregati di non dare giudizi di valore.

I disegni rimangono nell’atelier e non vengono esposti ne riconsegnati ai pittori. Si dipinge per se.

Il pittore si sente di aver attraversato un nuovo continentesconosciuto

Confronta questi due modi di intendere la pittura:

il corso come informazione-formazioneeil corso come espressione libera(metodo Arno Stern)

Arno Stern

Cosa si fa nell’atelierStern lo chiama “Closlieu” (chiostro), perchè “chiuso” alle pressioni esterne e fisicamente isolato (nell’originale versione a Parigi).E’ un atelier con pareti di legno dipinte con texture colorate al cui centro c’è una tavolozza con 18 colori disposti in gradazione con a fianco tre pennelli per ogni colore (due medi e uno grande).I bambini e/o gli adulti dipingono su fogli standard di cm. 70 x 50.Il tema è libero anzi non c’è nessun tema da seguire. Il tema non va comunicato o spiegato o commentato.E’ necessario solo non mischiare i pennelli disposti sulla tavolozza.Per il nostro corso non disponendo di pareti verticali “sporcabili” ci limiteremo a dipingere sui tavoli orizzontali.

Importante: I disegni prodotti non saranno esposti, non saranno restituiti ai bambini. Questo per evitare giudizi e preoccupazioni tipo “ma cosa penseranno gli altri”? E’ un gioco non un corso d’arte.Per tutelare la libertà del bambino non sono presi nello stesso corso altri parenti (fratelli, sorelle, genitori ma neanche maestri ecc)

Il disegno del bambino: un linguaggio incompleto da integrare o un lin-guaggio completo da sviluppare?Per Stern il linguaggio del bambino è completo ed ha un grande valore in se!Stern facendo per anni lezione di disegno ai bambini si rese conto di alcune importanti evidenze non considerate dalla psicopedagogia infantile:

1. Un linguaggio primario che da gioiaI bambini sviluppano un linguaggio autonomo e specifico che ha i suoi Tracciati Primari (girulis, punctilis, goccia, linea , lisca )e ancor prima di avere un intento di rappresentare qualcosa ha un DESIDERIO DI ESPRESSIONE PLASTICA legata a quella forma che in quel momento della sua vita è di un grande valore. Il sole che disegna in realtà non è un sole ma un cerchio raggiato e il puro tracciare queste forme da al bambino gioia plastica. Tracciare una forma-idea, cio che si sente d’impulso, genera piacere e soddisfazione (non solo per gli scarabocchi).

2. Un linguaggio che si sviluppa seguendo un suo percorsoIl bambino capisce che i segni sono come prodigiosi giocattoli che lui può ricostruire e montare e smontare. Scopre le somiglianze con i mondo che lo circonda ma li usa come simboli non certo come immagini approssimative “fatte male” . Non vuole copiare la realtà. Gioca con i simboli.I Tracciati Primari si sviluppano in Oggetti Immagine ( sono : la casa, il tavolo, l’albero ecc).

3. Gioco e piacere plasticoAnche se sembra rappresentare qualcosa il bambino insegue dei piaceri plastici. Infatti può repentinamente cambiare soggetto ma in realtà segue una associazione di sensazioni plastiche e non di idee tematiche o narrative.Per esempio un albero può suggerire di passare a disegnare un vulcano in quanto hanno la stessa matrice plastica (Tracciato Primario a “forma concava” ed è questa che interessa il bambino).

4. Da dove viene questo impulso all’espressione plastica?Per capire cosa è questa Espressione plastica e la sua “fioritura” ed evoluzione (Stern gli da il nome di Formulazione) pensate al piacere

di toccare e modellare un panetto di creta molle o il piacere di ballare improvvisando al suono della musica.Questi impulsi non partono da memorie visive, ne da progetti, ma da memorie ataviche e genetiche che nascono dal mondo del corpo, dal nostro essere totalità somatica e dal nostro essere semplicemente esseri umani.Stern chiama “Formulazione” questo processo di sviluppo. Questo linguaggio in genere viene limitato a partire dai 7 anni e di fatto valutato come “mancanza di sviluppo” in ambito scolastico ed educativo in generale.

Quali sono gli effetti sulle persone che dipingono liberamente nel Closlieu-Atelier?Nel Closlieu la persona scopre il piacere di semplificarsi, la forza e il valore emotivo del puro tracciare. Questa intensità inizierà ad entrare nella formazione di disegni più complessi. L’allievo ritrova e sviluppa il linguaggio primario con la gioia che comporta.

All’inizio, quando una persona o bambino arriva nel Closlieu, i disegni sono carichi di espedienti tecnici e forme prese dall’arte e dalle convenzioni realistiche ma non hanno forza e sono “accatastate” nel foglio. Da qui, disegnando e lasciandosi andare, spariranno queste sovrastrutture ed emergerà il piacere di forme più semplici. I Tracciati Primari torneranno a sedurre la nostra immaginazione a far sentire il piacere di percorrerle. Queste inizieranno ad emergere e fondare con pienezza e gioia le forme più complesse, gli“Oggetti immagine”.Svincolati dal giudizio e consuetudini, si sperimenterà spontaneamente il puro valore emotivo delle forme e dei colori.

Lontano da obiettivi, progetti e giudizi siamo liberiEsaurite le prime idee indotte dall’esterno ci ritroviamo di fronte ad un foglio bianco. Cosa fare adesso? Le idee non sono finite in realtà ma dobbiamo attraversare il limite invisibile segnato dalle convenzioni e dalle aspettative. Il clima di piena libertà del Closlieu ci permetterà di iniziare nuove esperienze.

Semplice linguaggio ma ricco e sviluppabile all’infinitoNon dobbiamo rincorrere chissà quale modello per essere creativi, noi siamo già pieni di grandi energie espressive. Riacquistiamo fiducia in noi stessi e nel valore dell’intensa espressione.Il linguaggio naturale è semplice ma ricco di infinite rielaborazioni e sviluppi.

La ripetizione: un valore, non un limiteUn’altra evidenza che emerge nell’atelier è che il “pittore” tende a ripetere il soggetto. E questo a riprova dell’importanza di certe strutture plastiche che il pittore vuole assaporare, conoscere a fondo ripetendo.Nella scuola tradizionale ripetere è sintomo di debolezza e di stallo. In Stern è invece momento di sperimentazione emotiva. “Cosa provo disegnando ancora ed ancora un forma ad “albero”o usando solo il blu?”

Il ruolo dell’insegnante: servire, non insegnareIl “metodo” di Arno Stern è basato sul lasciare libero e tranquillo la persona nel creare. Quindi non ci sono Insegnanti che insegnano ma c’è il Praticien. Cioè colui che assicura che le regole di uso e di rispetto dell’atelier siano mantenute (non si getta colore, si dipinge senza schiacciare il pennello. Ciò che conta è esprimersi con il cuore non cercare “trucchi “ o “effetti”). Il Praticien serve a dare consigli tecnici sull’uso dei materiali e fornisce strumenti particolari come pennelli molto piccoli o grandi, fa i colori che si sono esauriti, scambia sensazioni con i bambini e adulti e li incoraggia a completare il disegno a non trattenersi, a provare.Non usa parole come “bello”. Se qualcuno è in stallo creativo lo incoraggia e vede come ridargli spinta e gioia di riprendere.E’ il garante di un clima tranquillo e rilassato. Non c’è musica nell’atelier.

Breve presentazione della Formulazione o Espressione plasticaAlcuni passi della Formulazione: Girulis e Punctilis

Le novità introdotte da Stern nello studio del disegno infantile

La Formulazione come l’ha definita Stern è un processo di evoluzione del linguaggio plastico primario che c’è in tutti noi. Esso non è solo dei bambini ma di tutti gli esseri umani. Praticarlo significa accedere a piaceri e soddisfazioni espressive, ad autostima e consapevolezza del valore di se e della libertà.Questo linguiggio è universale, proprio dell’essere umano.

Alcuni passi della Formulazione: Girulis e PunctilisQueste sono alcuni delle varie forme e procedimenti che il bambino genera nel suo linguaggio (se non interferito)A - Tracciati Primari iniziali: Girulis e PunctilisB - Le tracce nascono dall’elaborazione di Girulis e Punctilis.C - Le tracce fondano per combinazione gli Oggetti-immagineD - Azioni primarie di organizzazione, Fattori di Spazio e del coloreE - Figure EssenzialiF - Nascita di forme evolute contenenti e prodotte con i principi della Formulazione

A.Tracciati Primari iniziali: Girulis e PunctilisAll’inizio, quando il bambino riesce a tracciare sul foglio dei segni, la prima forma base è il Girulis (vortici continui).Successivamente il bambino imparerà a picchiettare invece che trascinare la penna e nasceranno i Punctilis (insiemi di puntini o piccoli trattini).Come si evolvono i Girulis: compaiono tracce come l’uncino, il cerchio aperto, cerchio chiuso, goccia, goccia triangolo, quadrato.Come si evolvono i Punctilis: pochi punti, molti punti, tante linee corte, una sola grande linea verticale, una elle, una sola linea orizzontale.

B.Il secondo gruppo di TracciatiIl bambino comincia a giocare con queste forme che ha definito, combinandole tra loro e sviluppando altri Tracciati Primari che per brevità chiameremo con nomi che ricordano oggetti e simboli anche se l’uso di riferimenti reali è improprio: la “croce”, la “lisca”, il “cerchio raggiato” (tipo sole), il “pettine”, il “tavolo”, la “scala”, tanti “cerchi dentro un unico cerchio”.Questa attività non è solo cognitiva esplorativa ma anche genera piacere e soddisfazione nel bambino.

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Approfondimenti

C.Gli Oggetti-immagineProcedendo con lo sviluppo delle combinazioni le tracce inizieranno ad assomigliare a qualcosa e il bambino inizierà ad associare per somiglianza oggetti producendo i primi Oggetti Immagine: casa, barca, omino, fiore, sole, tavolo, animale, pesce, l’albero.

D.Azioni primarie di organizzazione dei tracciati, dello spazio e del coloreAbbiamo al contempo lo sviluppo dei Fattori di Spazio ricchi di sviluppi come:il Pullulamentoil RiempimentoLo Spazio LuceLa Fusione del Sole (giallo e rosso)Lo Spazio Blu e GialloL’ImbutoL’ArcataAltre Traccie più complesse come: Il Sentiero-il LabirintoLo ZampilloLa TrasparenzaLo Stagno(anche qui i nomi si riferiscono ad oggetti per poterci capire rapidamente ma non sono distillati di oggetti reali, sono forme primarie)

E.Figure EssenzialiProgressivamente gli Oggetti Immagine sono sviluppati con dettagli presi dalla realtà. A questo punto emergono in modo autonomo delle nuove tracce molto più articolate che nascono dalla conoscenza acquisita delle curve complesse e del loro gioco e che Stern chiama Figure Essenziali. Si presentano con un nuovo rapporto con lo spazio, sembra che lo integrino nella loro struttura senza necessità di riferimenti esterni o Fattori di Spazio come il cielo, terra ecc.

F.I disegni si fanno più articolati ma nascono e si nutrono dei principi e della nitidezza della FormulazioneNei disegni fatti dai bambini o dagli adulti che frequentano da molto il Closlieu, La Formulazione non è più così palesemente evidente ma rimane sotto traccia e mostra la sua presenza come struttura organizzatrice del disegno nella sua complessità. La si può leggere nella Composizione ed è la Formulazione a dare la forza al disegno perchè

comunque nasce dal profondo sentire somatico ed energetico del bambino/adulto. Sono disegni composti senza timori e la struttura è forte e nitida. Libertà ed organizzazione si uniscono.

L’aspetto plastico viene prima dell’ aspetto rap-presentativo e narrativoE’ importante dire che questi oggetti immagine RIVESTONO delle figure primarie plastiche che sono il motivo del piacere gestuale e somatico del bambino. In altri termini il bambino sceglie, sente di dover sperimentare innanzitutto la forma primaria che gli interessa e questa poi emerge o addirittura domina il disegno e si riveste di forme-oggetti presenti nella realtà.Ciò che guida il bambino non è il soggetto ma il senso della forma primaria e questa nasce e richiama memorie e bisogni profondi.Il disegno racconta? Anche, ma può darsi che sia un epifenomeno indotto dalla richiesta dei genitori e scuola a “chiudere” il tutto in un racconto plausibile e logico.Anche quando una esperienza esterna reale vuole essere rappresentata (per esempio un vaso nuovo acquistato dalla mamma per la sua casa) l’oggetto protagonista (il vaso) viene rappresentato a partire da quel Tracciato Primario che è significativo per lui e che è diverso dalla sagoma reale del vaso. Quest’ultimo può essere rappresentato a partire da almeno tre diverse Tracciati Primari: doppio tracciato concavo, figura con centro, triangolo eccAnche l’uso dei colori è legato al valore puramente plastico che ogni colore esercita sul bambino. Vedi lo spazio Blu, la fusione del sole ecc.

L’universalità della Formulazione: disegno di forme raggiate e “lische” di un bambino in Perù (poco scolarizzato).

Dai Girulis (1) e dai Punctilis (6) i primi Tracciati Primari

Il secondo gruppo di Tracciati Primari

Dai Tracciati Primari ai primi Oggetti-immagine

Evoluzione degli Oggetti-immagine

Priorità del Tracciato emotivamente importante rispetto al soggetto visibile.

Il soggetto reale “vaso”, “albero” o “omino” può essere disegnato sulla base di uno dei tracciati emotivamente rilevante. E’ nel Tracciato, non tanto nel soggetto, che si esprime il bambino e le sue più importanti energie.

Lo sviluppo della Formulazione

Lo Spazio Luce: la fusione del sole. La combinazione di giallo e rosso usato per dipingere il sole spinge il bambino a sperimentare e propagare la combinazione tra questi due colori. Conosce il senso dello spazio.

Lo Spazio Luce: lo spazio Blu è uno degli eventi più importanti e ricorrenti

Le tracce della La Formulazione (segni e colori) hanno grandi possibilità combinatorie

Nel disegno esperto La Formulazione rimane in filigrana, è nella struttura sottostante alla composizione.

Le Traccie Primarie generano piovre e alghe + pullulamento+ forma contenitore (vedi i pesci che sono degli Oggetti immagine)

La Ripetizione come forma di autocoscienza e piacere. Nel Closlieu si può ripetere lo stesso soggetto senza dover dare spiegazioni.

L’Espansione.Nel Closlieu si inizia e non si sa come e dove si continuerà. Un’idea cresce in noi e il disegno ha ora bisogno di nuovi spazi e di altri fogli da aggiungere in tutte le direzioni

Tracce “Sentieri”, case costruite con varie forme primarie, forme contenitori. Le tracce a V sono ora piante, ora uccelli, ora corteccia o solo elemeti interni

Oggetti-immagine grandi: il bambino vive l’energia di queste forme primarie.

Alcuni aspetti che emergono nella Formulazione

Le novità introdotte da Stern nello studio del disegno infantile.

La sua scelta di campo iniziale: salvaguardare la libertà e non anteporre obiettivi scientifici.Innanzitutto mettere a punto un ambiente e una situazione che consenta al bambino la più libera Espressione.È fondamentale chiarire che la cosa più importante per Stern è salvaguardare e proteggere la libertà di Espressione svincolata da qualsiasi modello di insegnamento. Stern non insegna ma crea lo spazio e le condizioni per l’emergere della Formulazione e della libera espressione.Stern ha poi evidenziato vari aspetti del disegno dei bambini ma l’obiettivo non è quello di proporre una definizione nell’ambito scientifico. L’incredibile mole di disegni ai quali ha assistito giorno dopo giorno, bambino dopo bambino lo ha portato a riconoscere dei tratti e delle evoluzioni comuni. Non dà interpretazioni, ma sottolinea uno sviluppo comune e il benefico effetto che produce.

La conoscenza che forma la qualità della persona non passa attraverso il linguaggio verbale-scientifico ma attraverso l’ascolto di sè e il liberarsi dell’espressione, vista e accettata come evento inatteso.

L’universalità della FormulazioneFatta questa premessa essenziale e di scelta di campo dobbiamo dire che Stern ha confermato la presenza di Tracciati Primari (circa una ventina) in tutte i bambini di popolazioni primitive o a bassa pressione scolastica a cui ha offerto la possibilità di giocare con la pittura.Vediamo le novità che Stern ha ipotizzato rispetto agli studi sul disegno infantile.

I punti qualificanti e innovativiA.l’idea di Memoria somatica plastica direi “archetipica” che può generare questi Tracciati Primari. B.il primato del Tracciato Primario (forma plastica base) rispetto alla volontà di rappresentare. La presenza di un piacere plastico e

“manipolatorio” che è legato ad essi; e questo anche se il disegno sembra rappresentare qualcosa.C.l’evidenza che questo linguaggio si sviluppa autonomamente ed è svincolato dalla imitazione della realtà. “Sente” la realtà, ma non la copia.D.per il bambino/adulto la possibilità di sviluppare ed usare il linguaggio naturale e di provare liberamente gli da una fonte di infinita gioia.

Cambio di punto focale nello studio del disegno: dalla scena rappresentata si passa al valore delle energie.Negli studi del disegno infantile è molto più semplice descrivere i racconti che sono contenuti piuttosto che cercare di descrivere i valori plastici che li trascendono. Tuttavia questi sono spesso molto più importanti per lo sviluppo dell’individuo perchè essi riguardano i valori e la qualità delle energie emotive coinvolte.

Disegnare non è fare una immagine ma è un processo in divenireLa spiegazione verbale può darci chiavi di lettura e attenzioni nuove ma sono sempre aperture minori.Non riesce mai a farci percepire l’intensità che proviamo producendo l’opera con il nostro sguardo-mano, anche se “ignorante”. Abbiamo una eccessiva preoccupazione attorno al dover comunicare, rendere intelleggibile l’espressione o l’esperienza. Sembra che l’idea di “Progetto” sia l’unica modalità accettata per produrre una immagine o una espressione. Il che è fortemente limitativo.

A proposito del valore plastico. Alcune mie note sulla mia esperienza.Nella pratica dell’arte che ho fatto nell’Accademia di Belle Arti il punto di discussione attorno ai nostri lavori non era tanto sui nostri riferimenti culturali o intenti comunicativi quanto e soprattutto sulla “forza” dei lavori. “L’opera sta in piedi?”Questa era la domanda che ci ponevamo tutti.C’erano nitide energie in movimento?

Altri aspetti dell’espressione primaria evidenziati da Stern:la ripetizione-reiterazioneA conferma del primato dei Tracciati Primari e del loro piacere plastico sulla rappresentazione-racconto ci sono due aspetti nell’attività del bambino:A.da un lato la tendenza a ripetere lo stesso disegno con delle varianti.B.da un altro canto il fatto che un bambino passa da un disegno ad un altro del tutto diverso non per associazione cognitiva ma per ripetizione

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o variazione di una forma primaria che lo ha sedotto. Il soggetto appare diverso nei due disegni ma in realtà c’è una continuità nell’uso di Tracciati Primari e loro variazioni, articolazioni.Il bambino vuole continuare questa esperienza plastica che quella forma gli sta dando.

La ripetizione o reiterazione è essenziale a finchè il bambino possa tornare e ritornare a provare quella sensazione-espressione.Modificherà, integrerà con altri Tracciati Primari ma ritornerà a disegnare attorno a quello che gli interessa in quel momento.La reiterazione serve a vivere in profondità questa sensazione.La Formulazione è anche questo: lo sviluppo dentro di noi di una nostra sensazione ben precisa.

Il Closlieu incoraggia questo rimanere su ciò che piace.

Contrariamente se usiamo un modello di insegnamento che mira al “miglioramento” e al maggior “realismo-proporzione-forte verosomiglianza” introduciamo nel pittore una infinità di dubbi e di insicurezze. Alla fine si arrenderà e starà alla larga dall’espressione pittorica artistica.

Quali le diversità del Labotaorio di Stern (Closlieu) rispetto a quelli abituali?La strutturaL’autentico Closlieu, così come lo ha realizzato Stern è un luogo in cui ci tranquilliziamo e apriamo una pausa dedicata a noi. Non c’è musica, le pareti sono completamente ricoperte di piccoli trattini irregolari di tutti i colori che si intrecciano in una texture fitta e attraente, stimolante. Si è dentro uno spazio che vibra di colore e si rimane avvinti e stimolati a dipingere.

Il “clima”Direi che la cosa più importante è che manca in modo assoluto una valutazione sul disegno-lavoro-divertimento-sperimentazione che ciascuno fà. L’impegno per l’insegnante sta in questo mantenere la neutralità della sensazione. Far sentire tutti a proprio agio.Non ci sono modelli, non ci sono obiettivi.Ci sono solo “le regole del gioco” e queste riguardano l’uso dei materiali e il rispetto degli altri (non dare giudizi ne interferire, solo collaborare o “fare assieme”)

Non si insegnano tecniche o innovazioniL’insegnante in realtà non insegna, infatti Stern lo ha definito Praticien. Questa figura segue come un assistente ogni uno dei partecipanti. Si occupa che tutto sia pronto e sempre a disposizione e ordinato (evita che si mescolano colori e pennelli in modo disordinato). Quindi manca un insegnamento sul come fare, non si devono praticare “effetti pittorici “ o trucchi presi dalla storia e tecnica dell’Arte. Il colore non si lancia, i pennelli non si schiacciano.Ci sono solo semplici regole d’uso dei materiali per garantire che tutto sia sempre a disposizione di tutti.Si traccia e si dipinge in assoluta spontaneità e immediatezza. (attenzione non casualita’ ma spontaneita’).

Non ci sono personalismi da coltivare nella tecnica. I colori, i pennelli e il formato sono uguali per tutti. E’ fondamentalmente un gioco, una esperienza, non un corso di Arte.

Il Closlieu con al centro la tavolozza comune dei colori disposti in progressione

Libri scritti da Arno Stern sulla sua esperienza e metodo

La traccia naturale_Luni Editrice (2013)

I bambini senza età _Luni Editrice (2013)

Felice come un bambino che dipinge_Armando Editore (2006)

Dal disegno infantile alla semiologia dell’espressione. Iniziazione ad un altro sguardo sulla traccia_Armando Editore (2003)

Homo vulcanus. Il closlieu e il rivelarsi dell’espressione_Magi Edizioni (2001)

Closlieu. Il chiostro dei colori _Moretti & Vitali (2000)

Altri titoli meno recenti:A.Stern/P.Duquet. Disegno Infantile e tecniche grafiche_Armando Editore

Arte infantile_Armando Editore

Per informazioni e chiarimentiPaolo Lestie-mail: [email protected]. 333-8522103