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PROMOZIONE SOCIALE IN ABRUZZO Anno 03 - n.08 / dicembre 2010 Pos. Ita. S.p.A. - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in Legge 27/2/2004 n. 46) art. 1, com 2 e 3, Aut. n°57/2008 CHIETI A R T E T E R A P I A M U S I C O T E R A P I A P E T T E R A P I A D A N Z A T E R A P I A E D U C A Z I O N E M O T O R I A I P P O T E R A P I A T E A T R O T E R A P I A Nuovo Progetto Centro Diurno LILIUM

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PROMOZIONE SOCIALE IN ABRUZZO

Anno 03 - n.08 / dicembre 2010Pos. Ita. S.p.A. - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in Legge 27/2/2004 n. 46) art. 1, com 2 e 3, Aut. n°57/2008 CHIETI

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Nuovo Progetto Centro Diurno LILIUM

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Gabriele Pompinetti, Presidente Coop. Lilium

INTRODUZIONE

Un Centro Diurno, in senso ampio, risponde alle esi-

genze di Minori che si trovano in situazione di disagio

socio-ambientale, di ritardo scolastico, o a rischio di

emarginazione e per i quali si ravvisi la necessità di un

supporto educativo e di un modello positivo che stimoli

rapporti familiari e sociali adeguati scongiurandone l’al-

lontanamento dal proprio nucleo.

In senso stretto, può fungere da supporto al rientro in fa-

miglia di Minori già precedentemente inseriti in Comunità.

In ogni caso, un Centro Diurno si prefigura prevalen-

temente quale momento di prevenzione secondaria in

quanto il disagio, quasi sempre derivante da problema-

tiche familiari all’interno del nucleo di origine, o tra il

nucleo e l’ambiente circostante, si è già manifestato.

Si colloca al fianco del nucleo familiare e dei Servizi Socio

Assistenziali e Sanitari, e li coinvolge nel progetto educa-

tivo, prevedendo, attraverso una molteplicità di iniziative,

l’attivazione di relazioni significative per il Minore stesso.

Lo spirito di iniziativa che caratterizza la Coop. LILIUM,

congiuntamente alla responsabilità e all’impegno co-

stante per arrivare a definire il modello di intervento più

adeguato per i propri utenti, è alla base del neo-natale

progetto CENTRO DIURNO.

Il progetto nasce da un’attenta analisi della situazione

dei Minori residenti all’interno della Cooperativa da cui

emerge una situazione di disagio degli stessi: adole-

scenti di sesso maschile e femminile, affetti da disturbi

psichiatrici che hanno vissuto situazioni difficili, di sof-

ferenza e violenza che hanno provocato in essi proble-

matiche legate all’inserimento e alla socializzazione.

Gli adolescenti che vivono questo malessere, spesso

provengono da nuclei familiari multiproblematici in cui

le figure genitoriali non sono in grado né di fungere da

punti di riferimento né di prendersi cura dei propri figli.

Pertanto è indicato un temporaneo allontanamento dal-

la Famiglia per l’acquisizione o la riacquisizione delle

autonomie di base.

L’obiettivo primario del Centro è quello di offrire all’uten-

te uno spazio che tuteli il suo diritto a vivere in un am-

biente stimolante sul piano della crescita e sereno sul

piano dei rapporti con gli altri.

Il Centro Diurno è una struttura coordinata di 7 attività

(Arte Terapia, Ippo Terapia, Pet Terapia, Teatro Terapia,

Danza Terapia, Musico Terapia, Educazione Fisica) che

prevede interventi di sostegno educativo.

Di seguito il Centro Diurno verrà analizzato nelle totalità

sue parti costitutive:

Obiettivi del servizio Destinatari del progetto Attività Lavoro di équipe Figure operative Organizzazione dell’inserimento Gestione delle urgenze Risorse strutturali Valutazione andamento terapeutico

IL CENTRO DIURNO

DELLA COOPERATIVA LILIUM

L’ondaAnno 03 – n. 08 Autorizzazione del Tribunale di ChietiComitato di redazione: Dominique Quattrocchi, Simona PaoliniDirettore Responsabile: Donato Parete

Direzione, redazione ed amministrazioneVia Verdi 18 – San Giovanni Teatino (CH) Tel. Fax 085 9431044 – 085 9431264www.cooplilium.it

Grafica e Stampa: GRAFICA SIVA srlFinito di stampare Dicembre 2010

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Dominique Quattrocchi, Direttore Coop. Lilium

OBIETTIVI DEL SERVIZIO

Il Centro Diurno (d’ora in avanti riportato con l’acronimo

C.D.) della Coop. LILIUM si rivolge a Minori di entrambi

i sessi, affetti da patologie psichiche di diversa natura

che sono in carico presso la Comunità terapeutico–ria-

bilitativa NOSTOS a carattere residenziale.

La finalità dell’intervento riabilitativo delle attività che

caratterizzano il C.D. è neutralizzare i fattori della de-

socializzazione attraverso la compartecipazione attiva

dell’utente nel processo riabilitativo.

Esso prevede la promozione di esperienze socializzan-

ti, l’acquisizione di competenze e abilità di tipo sociale,

pratico-manuale, corporeo, cognitivo, espressivo, artisti-

co, creativo, interpersonale, intrapersonale e gruppale.

Gli interventi terapeutici e riabilitativi concentrano l’at-

tenzione:

- all’utente

- al contesto familiare dell’utente

- al gruppo della comunità intesa come

una grande risorsa terapeutica

- al territorio

- alle istituzioni

Inoltre, l’équipe del Centro Diurno lavora creando una

continua integrazione fra i diversi tipi di intervento (sa-

nitario, psicoterapeutico, riabilitativo, sociale) per con-

sentire di monitorare e supportare costantemente la

persona e le sue problematiche.

Il progetto individuale di riabilitazione ha come obiettivo

e promessa la continuità: l’utente, seguito nel suo per-

corso riabilitativo, è aiutato ad acquisire una maggiore

autonomia in relazione alle proprie capacità nel gestire

il proprio percorso di vita.

L’attività del Centro si ispira e si indirizza al più rigoroso

rispetto delle norme etiche, morali, professionali, sani-

tarie e giuridiche, inerenti l’esercizio della riabilitazione

in tutte le sue articolazioni.

L’erogazione dei servizi ai pazienti-utenti avviene nel ri-

spetto di alcuni principi fondamentali che, seppur sug-

geriti dalla normativa specifica, sono alla base dei valori

ai quali il Centro si ispira.

Essi sono:

• Uguaglianza e imparzialità

Il Centro si impegna, nell’erogazione delle

proprie prestazioni, al raggiungimento di un

rapporto con gli utenti basato sul principio di

uguaglianza e di rispetto, indipendentemente

dalla razza, dal sesso, dalla lingua, dalla reli-

gione, dalle idee politiche.

• Partecipazione

Il Centro promuove le condizioni per valorizzare

e rendere concreta la partecipazione e il coin-

volgimento degli utenti nella erogazione dei

propri servizi.

• Efficienza ed efficacia

Il Centro garantisce l’efficienza organizzativa

attraverso l’attivazione di percorsi e procedure

gestionali in grado di garantire l’utilizzo ottima-

le delle risorse umane e strumentali che il C.D.

mette a disposizione degli utenti.

IL CENTRO DIURNO DELLA COOPERATIVA LILIUM – COMUNITA’ NOSTOS -

L’ondaAnno 03 – n. 08 Autorizzazione del Tribunale di ChietiComitato di redazione: Dominique Quattrocchi, Simona PaoliniDirettore Responsabile: Donato Parete

Direzione, redazione ed amministrazioneVia Verdi 18 – San Giovanni Teatino (CH) Tel. Fax 085 9431044 – 085 9431264www.cooplilium.it

Grafica e Stampa: GRAFICA SIVA srlFinito di stampare Dicembre 2010

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DESTINATARI DEL PROGETTO

Il Centro Diurno accoglie persone che, affette da disa-

gio/disturbo mentale di varia natura, manifestano delle

difficoltà nello stabilire proficue relazioni interpersonali

e sociali.

L’ospite-utente che partecipa alle attività del Centro

Diurno trascorre una parte della giornata seguendo un

programma di cura diversificato.

Il Centro ha funzioni terapeutiche e riabilitative: è il luo-

go dove si attuano programmi riabilitativi, occupazio-

nali e di animazione.

Le attività e le iniziative svolte all’interno della struttura

sono finalizzate alla ri-socializzazione e alla ri-appro-

priazione dell’autonomia.

L’istituzione del Centro Diurno testimonia che l’atten-

zione è rivolta non alla malattia, ma alla persona. Gli

operatori, infatti, tengono conto della storia personale

di chi è affetto da disturbo mentale, delle sue particolari

esigenze, dei suoi bisogni, delle diverse situazioni, ma

soprattutto delle sue convinzioni, della sua espressio-

ne, delle sue carenze e potenzialità per sanare le prime

e valorizzare le seconde.

Il Centro è inoltre concepito come:

- fase di un programma di riabilitazione e di rein-

serimento sociale per giovani a rischio di cronicizzazio-

ne;

- complemento alle psicoterapie;

- complemento alla psico-farmacologia.

Nell’ottica di una gestione delle attività, la Comunità

prevede una distinzione degli spazi per lo svolgimento

delle attività del Diurno per i ragazzi e le ragazze – in li-

nea con l’organizzazione generale della Comunità stes-

sa – allo scopo di evitare situazioni di iperstimolazione

degli utenti (caratterizzati da capacità cognitive diffe-

renti) difficilmente gestibili al di fuori del rapporto di uno

a uno (es. contesto scolastico).

Si ipotizza tuttavia, nel futuro, la creazione di spazi mi-

sti che abbiano tuttavia una maggiore strutturazione ed

una finalità di tipo educativo. Tali spazi saranno stabiliti

periodicamente, previo accordo in sede di Staff, laddo-

ve le condizioni cliniche degli utenti lo consentano.

ATTIVITA’

Le attività che carat-

terizzano il C.D. con-

sistono in interventi di

tipo terapeutico e so-

cio riabilitativo rivolti

all’utente.

La finalità generale del-

la struttura del C.D. ri-

guarda la riabilitazione

dell’utente con disabilità mentale che viene aiutato ad

inserirsi o reinserirsi nel contesto sociale raggiungendo,

passo dopo passo, il miglior adattamento consentito

dalla patologia e dal disagio partendo dalle semplici

autonomie di base.

Le attività e le iniziative del C.D. definite per l’utenza

della Comunità Nostos comprendono:

L0 – Laboratori Cognitivi del Gruppo Studio e

Laboratorio Manuale

I Laboratori riguardano tre aree di apprendimento:

• Area linguistico–espressiva (scrittura, lettu-

ra, sintesi, memorizzazione, attenzione e concentrazio-

ne, linguaggio verbale e simbolico);

• Area logico–matematica (calcolo, numera-

zione, discriminazione, seriazione, classificazione, rela-

zioni di qualità, quantità e pertinenza e simbolizzazio-

ne);

• Area tecnico–pratica (raccolta, manipolazio-

ne, costruzione, rappresentazione).

Attraverso l’utilizzo di materiale di laboratorio lo scopo

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è di sviluppare e migliorare le capacità cognitive, favo-

rire le capacità attentive e di concentrazione, tenendo

conto delle diverse e molteplici difficoltà di apprendi-

mento presentate dai singoli utenti.

La manipolazione inoltre, nella misura in cui facilita la

conoscenza (attraverso la stimolazione tattile), favori-

sce anche un processo di riabilitazione psichica, cosa

particolarmente utile per gli utenti più invalidati dal pun-

to di vista psichico.

L1 – Arte Terapia

L’arte Terapia include

l’insieme delle tecni-

che e delle metodo-

logie che utilizzano le

attività artistico-

espressive come

mezzi terapeutici,

finalizzati al recupero

ed alla crescita della persona nella sfera emotiva,

affettiva e relazionale.

Lo scopo dell’Arte Terapia è di riabilitare la linea tra-

smissiva tra il sentire e il provare, permettendo di ela-

borare nel modo più autentico quello che si sente, ov-

vero di saper modulare immagini interne ed esterne,

riscoprendo il colore e le sfumature dei linguaggi non

verbali.

L2 - Pet Terapia

L’intuizione del valore

terapeutico che può

derivare dal contatto

con gli animali, ri-

sale all’antichità e nel

corso dei secoli ha as-

sunto sempre più importanza, trovando oggi una strut-

turazione metodologica e impieghi mirati a specifiche

patologie.

Si tratta di un’attività terapeutica vera e propria, con

precise caratteristiche e finalizzata a migliorare le con-

dizioni di salute di un paziente mediante specifici obiet-

tivi.

È una terapia di supporto che integra, rafforza e co-

adiuva le terapie normalmente effettuate per il tipo di

patologia considerato.

L3 - Musico Terapia

II corso di Musico Terapia

consente di intraprendere

un’esperienza formativa di

relazione e contatto utiliz-

zando la musica attraverso le attività di ascolto,

improvvisazione, riproduzione e composizione.

L’obiettivo che si vuol trasmettere è: costruire un “as-

saggio” dell’esperienza emotivo-musicale maturata e

condividerla con persone gradite.

Suonare, cantare in un gruppo significa essere presenti,

sapersi ascoltare, accettare sia i diversi contributi, sia

gli eventuali limiti percepiti in sé stessi e negli altri. In

questo contesto di apertura, l’unicità dell’altro è pre-

sentata non come motivo di discriminazione, ma come

possibilità creativa e risorsa del gruppo. Ogni parteci-

pante al progetto si attiva valorizzando le proprie po-

tenzialità, definendosi attraverso le modalità musicali e

le tecniche espressive che preferisce.

In quest’ottica, sarebbe limitante intendere il tutto

come una prestazione, ma il fenomeno sonoro che ne

consegue va considerato un’esperienza emotiva signi-

ficativa e formativa per tutti coloro che vi partecipano

o collaborano.

L4 - Danza Terapia

La danza è un importante

strumento di espressione

globale della persona, una

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forma di manifestazione delle dimensioni pro-

fonde della natura umana.

La sua capacità di sostenere il benessere attraverso

la manifestazione delle emozioni era già nota in molte

popolazioni primitive che attraverso i balli tradizionali

mimavano i propri stati affettivi individuali o di gruppo.

L’uso delle potenzialità terapeutiche della danza in una

forma più sistematica risale a tempi più recenti in cui

si sono sviluppate diverse forme di “danzaterapia” che

comprendono metodi che utilizzano il movimento del

corpo, in modi più o meno strutturati e in relazione ad

obiettivi diversi.

All’interno delle varie tipologie di “movimento-terapie”

sono compresi pertanto differenti approcci, tutti ac-

comunati dal riconoscimento del rapporto che unisce

mente e corpo e che si pone alla base della possibilità

di intervenire mediante la danza per favorire e sostene-

re la salute mentale e lo sviluppo psicologico.

L5 - Educazione Motoria

L’attività fisica è intesa

in chiave educativo-tera-

peutica.

Per il disabile psichico si pri-

vilegiano, piuttosto, forme di

psicomotricità che si distin-

guono da altre discipline per gli scopi e i modi con i cui i

contenuti sono proposti: lo scopo non è la prestazione,

la performance sportiva o artistica, ma il movimento

inteso come mezzo per armonizzare lo sviluppo

della personalità.

Le iniziative in ambito motorio-sportivo hanno tra le

loro finalità ed obiettivi certamente un’impronta socio-

educativa che ne connota e delimita l’aspetto sportivo,

ma soprattutto una particolare attenzione all’utente, al

suo vissuto e alla sua storia nella quale si cerca, in ogni

caso, di riscoprire e stimolare entusiasmo e impegno, a

prescindere dalla disabilità.

L6 - Ippo Terapia

La Terapia per mezzo del

cavallo è un metodo terapeu-

tico globale, in cui attraverso

la pratica di un’attività ludico–

sportiva avente come mezzo il

cavallo, l’individuo viene “atti-

vato” nel suo intero complesso

motorio, psichico, intellettivo e

sociale.

Rispetto ad altre metodiche terapeutiche con la “Tera-

pia per mezzo del cavallo” viene a porsi in primo piano

la partecipazione attiva del paziente al suo processo ri-

abilitativo, partecipazione che è strettamente collegata

alla motivazione e questo grazie al rapporto di fiducia,

di amore e di rispetto reciproco che si crea con il ca-

vallo.

Mediante tale relazione affettiva il disabile si sente final-

mente protagonista, visto che poi è chiamato in prima

persona ad accudire e a curare l’animale.

L7 - Teatro Terapia

La Teatro Terapia è una

disciplina che opera

nello spazio intermedio

tra arte teatrale e tera-

pia di gruppo.

Ha come obiettivo il raggiungimento di una migliore co-

scienza di se stessi partendo dalle proprie emozioni e

da come queste sono espresse nei gesti del corpo.

Tradizionalmente la Teatro Terapia viene definita la

messa in scena dei propri vissuti, nel contesto di un

gruppo, con il supporto di alcuni principi di presenza

scenica che derivano dall’arte dell’attore.

L’obiettivo terapeutico del progetto di Teatro Terapia è

quello di rendere armonico il rapporto tra corpo, voce,

mente nella relazione con l’altro, gli altri, sé stesso e

la propria creatività interpretativa. Implica l’educazione

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alla sensorialità e alla percezione del proprio movimen-

to corporeo e vocale; agisce attraverso la rappresen-

tazione di personaggi extraquotidiani (principalmente

improvvisati) ma implica un minuzioso lavoro pre-

espressivo.

L8 - Laboratorio Teacch

TEACCH (ovvero Treatment and Education of Au-

tistic and related Comunication Children Han-

dicapped) è un approccio cognitivo comportamentale

che tenta di compensare la distorsione comunicativa,

determinata neurobiologicamente, del soggetto autisti-

co.

Il TEACCH in quanto modalità di approccio psicoedu-

cativo, deve improntare (modellare, caratterizzare) tutti

i momenti della vita dell’utente in riabilitazione: la vita

domestica, quella scolastica, i momenti di tempo libero

e di svago, e i momenti più specificatamente valutativi

e riabilitativi.

Per i soggetti affetti da disturbo autistico è prevista l’uti-

lizzazione del ‘metodo’ TEACCH che fra l’altro prevede:

- organizzazione fisica: lo spazio fisico è orga-

nizzato in modo tale che il ragazzo autistico possa

associare un determinato luogo ad una determinata

attività, area gioco, area lavoro, area abilità cogni-

tive.

- schemi visivi: gli schemi visivi servono per aiutare

i soggetti autisti ad organizzare la realtà secondo il

loro peculiare modo di orientarsi in essa.

- sistema di lavoro: cioè un’organizzazione stan-

dardizzata del lavoro da svolgere.

LAVORO DI EQUIPE

Per assicurare che l’utenza riceva

gli interventi di cui ha bisogno è

necessario che un numero sem-

pre crescente di professionisti e

di agenzie lavorino congiuntamente.

L’anello di congiunzione del lavoro d’équipe è favorire

la comprensione da parte di tutti gli operatori del pro-

getto globale - preventivo - terapeutico - riabilitativo-

risocializzante.

L’equipe sviluppa progetti individuali di trattamento

specifici per i bisogni di ogni paziente.

Utilizzando la medesima equipe sia per interventi tera-

peutici che riabilitativi è possibile occuparsi in manie-

ra efficiente della complessa interazione tra sintomo e

funzionamento psicosociale per l’intera durata del pro-

getto.

Riunioni quindicinali delle figure professionali che costi-

tuiscono l’équipe assicurano la costruzione e la verifica

di una comune linea d’intervento: si rilevano i bisogni e

si tenta di capirli, si formulano i programmi di risposta.

Si discutono inoltre i permessi, i provvedimenti, le am-

missioni, le dimissioni ecc. Viene concordata la linea

operativa da adottare nel diurno in sintonia con le Co-

munità.

La funzione dell’équipe terapeutica, in particolare, sarà

volta alla lettura delle dinamiche di gruppo, all’assisten-

za ininterrotta verso gli utenti della Comunità, con parti-

colare riguardo alle dinamiche derivanti dai rapporti con

il mondo esterno, riferite ai vissuti e ai progetti futuri di

ciascuno.

La riunione si svolge alla presenza di supervisori, con-

sulenti o conduttori esterni alle dinamiche dell’équipe.

In alcune sedi è prevista la consulenza psichiatrica.

Organizzazione Equipe Diurno

· Incontro: la riunione ha cadenza quindicinale.

· Ordine del Giorno: è redatto dai professioni-

sti a seconda delle competenze e pubblicizzato

almeno 2 giorni prima della riunione d’equipe. I

punti da discutere dovranno essere comunica-

ti all’Ufficio Assistenti Sociali del Diurno che li

pubblicizzerà

· Assenza: l’assenza di un professionista deve

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essere comunicata all’Ufficio del Personale,

come da contratto, tre giorni prima.

Problematiche urgenti

· In caso di problematiche urgenti che interes-

sano gli utenti è possibile contattare telefo-

nicamente gli uffici degli Assistenti Sociali e

prenotare un appuntamento con il Referente

Terapeutico oppure con il Referente Me-

dico della Comunità (partecipante all’Equipe

del Diurno).

· In caso di problemi organizzativi e gestionali

urgenti è possibile contattare telefonicamente

gli uffici degli Assistenti Sociali per fissare un

appuntamento con il Coordinatore oppure

con il Pedagogista della Comunità.

FIGURE OPERATIVE

All’interno della struttu-

ra il lavoro è organizza-

to per obiettivi e gestito

da un’équipe multipro-

fessionale che com-

prende diverse profes-

sionalità qualificate che

lavorano secondo un approccio globale e integrato.

Nello specifico le figure operative sono le seguenti:

N° 1 Professionista Terapeutico esterno

per ogni tipologia di laboratorio

Si definisce CONSULENTE TERAPEUTA di laboratorio

una precisa figura professionale formata per utilizzare

un insieme di metodiche espressive finalizzate alla pro-

mozione umana con scopi riabilitativi, psicopedagogici,

psicoterapeutici e preventivi di qualunque forma di di-

sagio psicosociale nel trattamento dei disturbi psichia-

trici, nella prevenzione del disagio in età evolutiva e nei

più svariati contesti sociali.

Il Professionista terapeutico esterno svolge la

sua attività in ambito socio-educativo e sanitario e pos-

siede i seguenti requisiti:

a) conoscenza dei fondamenti teorici e pratica costante

di metodologie arte terapeutiche

b) conoscenza e pratica costante di diverse tecniche

c) conoscenza delle principali implicazioni psicologiche

(affettivo-cognitive) riguardo la dimensione creativa e

l’uso delle diverse modalità

d) conoscenza delle principali teorie dello sviluppo

dell’individuo con particolare riferimento all’evolversi

della capacità creativa e dell’espressione grafica e mo-

toria del soggetto

e) conoscenza dei fondamenti della psicopatologia con

particolare riferimento alla sua espressione in ambito

artistico o nelle relazioni

f) avere una formazione in grado di permettergli di in-

dividuare tra i suoi utenti, anche in caso di utenza non

esplicitamente patologica, i soggetti a rischio psicopa-

tologico

g) avere un’adeguata formazione psicologica che lo

renda capace di sostenere una relazione con un utente

disagiato

h) conoscenza di un adeguato insieme di metodiche te-

rapeutiche che gli consenta di elaborare progetti opera-

tivi in relazione al tipo d’utenza, allo spazio operativo in

cui opera, o nell’ambito di progetti integrati d’intervento

che prevedano anche il contributo d’altre figure profes-

sionali (come quelle d’insegnanti, psicoterapeuti, psi-

cologi, psichiatri, neurologi, tecnici della riabilitazione,

infermieri professionali e psico-pedagogisti).

· N° 1 Coordinatore

Svolge il ruolo di “rappresentante ufficiale” dell’equipe

di lavoro.

Ha il compito di gestire la struttura offrendo agli educa-

tori la possibilità di operare nel miglior modo possibile,

distribuendo il lavoro in relazione alle energie disponi-

bili.

Il Coordinatore lavora in sinergia con le Comunità della

LILIUM.

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· N° 1 Consulente Psicologo/Psicoterapeuta

Si occupa del coordinamento del lavoro in collabora-

zione con l’équipe curante della comunità e con le psi-

coterapeute.

La consulente psicologa referente esegue, con l’equipe

del DIURNO, incontri di verifica dei progetti riabilitativi

prima, durante e dopo l’inserimento al C.D..

· N° 1 Consulente Psichiatra

Oltre alla supervisione dell’équipe di lavoro del C.D. ha

il compito di informare sull’attività clinica psichiatrica

attraverso schede personali e prescrizioni terapeutiche.

Si occupa, inoltre, dell’attività medica generale con il

monitoraggio delle condizioni mediche, il controllo de-

gli effetti farmacologici, la prescrizione (consigliata al

medico di base) degli esami ematochimici e delle visite

specialistiche necessarie.

Effettua anche verifiche con l’equipe del C.D..

· Educatori della comunità

La professionalità degli educatori si esplica attraverso

una doppia valenza:

- la prima è di responsabilità riguardo alla gestio-

ne del comportamento tenuto dagli utenti durante lo

svolgimento delle attività del C.D.

- la seconda consiste nell’osservare e riportare

quanto accade durante le attività stesse

Gli educatori partecipano alla redazione, in collabora-

zione con l’équipe della comunità di appartenenza, al

progetto riabilitativo individuale.

Ogni educatore, inoltre, vive all’interno della struttura

la relazione con ciascuno dei pazienti conoscendone le

vicissitudini attraverso la condivisione dei casi durante

le riunioni d’équipe.

ORGANIZZAZIONE DELL’INSERIMENTO

- Modalità di inserimento degli utenti nei

laboratori del Diurno

La decisione di inserire un utente all’interno di

un laboratorio viene presa durante gli incontri

dello Staff di Comunità.

Lo Staff, a sua volta, presenterà il caso clinico all’Equi-

pe del Diurno elaborando una scheda di presentazio-

ne e in particolare riportando nella stessa le caratteristi-

che di comportamento del ragazzo/a.

Lo Staff inoltre terrà conto anche del numero massimo

di partecipanti che un laboratorio può gestire in quel

momento.

- Modalità di esclusione degli utenti dai

laboratori del Diurno

Il Terapeuta che ritiene opportuno escludere un uten-

te dal proprio laboratorio (anche per un breve periodo)

deve fornire motivazioni documentate e stilare

una relazione scritta.

La stessa modalità esplicativa deve essere applicata

dallo Staff della Comunità nel caso decidesse di esclu-

dere un ragazzo da un laboratorio.

IMPORTANTE:

Bisognerà evitare in tutti i modi l’esclusione di un

utente da una attività di laboratorio in quanto, l’allonta-

namento dal gruppo, non gioverebbe al suo progetto e

al raggiungimento degli obiettivi.

Si richiede quindi a tutti i professionisti un’at-

tenta e accurata valutazione.

i

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GESTIONE DELLE URGENZE

- Gestione dei momenti di crisi e dei com-

portamenti anomali

Durante le attività di laboratorio può accadere che un

ragazzo abbia comportamenti non consoni al con-

testo (Rifiuto- Momenti di agitazione – Pianto- aggres-

sività auto e etero diretta).

In questi casi il ragazzo deve essere immedia-

tamente allontanato dal gruppo e dall’attività

e riaccompagnato in Comunità, con l’aiuto del

personale addetto alla struttura (Educatori e

Infermieri) evitando, per quanto possibile scompiglio

e spavento al resto del gruppo.

IMPORTANTE:

Evitare comunque che ciò possa accadere pre-

venendo tali comportamenti e tenendo in giu-

sta considerazione la conoscenza dell’uten-

te, da parte del personale professionale della

struttura presente all’attività.

RISORSE STRUTTURALI

Le attività del C.D. si svolgono all’interno degli spazi

della Coop. LILIUM, una struttura di circa 2.400 mq di-

slocata su più livelli

e situata alle porte

di Pescara, in loca-

lità Sambuceto di

San Giovanni Tea-

tino (provincia di CH) a soli 5 km dal mare e 40 km dalla

montagna dell’Appennino Centrale.

La conformazione dell’intero complesso si presta in

maniera ottimale allo svolgimento delle attività e dei la-

boratori.

Oltre agli appartamenti Comunitari la Struttura è carat-

terizzata dalla presenza di ambienti vasti e polifunzio-

nali che vengono utilizzati per i laboratori artigianali, per

le lezioni scolastiche, per le attività sportive.

Ad ogni attività è stato riservato un ambiente ben de-

finito nel quale è possibile svolgere al meglio l’attività

programmata.

I luoghi destinati a queste attività sono:

Teatro situato al piano terra della struttura è

una sala composta da un palco di 80mq più un

parterre di 95mq, separati da una ringhiera ed

un sipario in modo tale da poter svolgere più

attività contemporaneamente. Il teatro è dota-

to di servizi igienici, impianto di riscaldamento

e impianto di condizionamento, impianto au-

dio video, impianto di telefonia e impianto di

rete. In questa sala vengono svolte le attività di

Arte Terapia e Pet Terapia quando le condizioni

atmosferiche non consentono lo svolgimento

all’aperto.

Palestra situata al piano terra è una sala di 95

mq dotata di servizi igienici, impianto di con-

dizionamento e di riciclo dell’aria, impianto di

telefonia. In questo spazio vengono svolte le

attività di Educazione Fisica, Danza Terapia e

Teatro Terapia.

Piscina situata al piano terra della struttura,

in un locale di 95mq, dotata di una vasca ad

una corsia (dimensioni 9,50mx2,50mx1,20m),

di n°1 vasca idromassaggio, spogliatoi, servi-

zi igienici, impianto di riscaldamento e rinnovo

aria, sistema per il riciclo dell’acqua, impianto

di telefonia.

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Sala Musica situata in un piano mezzanino,

ha una superficie di 30mq. La sala è provvista

di diversi strumenti musicali quali la tastiera

elettrica, il metallofono, il tamburo, le maracas

ecc. Qui si svolge l’attività di Musico Terapia.

Sala Teach situata al piano terra della struttu-

ra, ha una superficie di 20mq, climatizzata con

impianto di rete e telefonico, destinata alla ria-

bilitazione di una particolare utenza della Co-

munità.

Cortile all’aperto in prato sintetico, per una

superficie di circa 80mq completamente recin-

tato, dotato di gazebo e tavoli in cui si svolge

l’attività di Pet Terapia quando le condizioni cli-

matiche lo permettono. Il cortile Comunitario è

inoltre provvisto di un’ampia piscina completa-

mente immersa nel verde.

La parte Comunitaria del complesso polifunzionale pre-

senta le caratteristiche delle abitazioni civili con una ri-

partizione interna tale da ricreare un ambiente di tipo

domestico e consentire agli ospiti spazi e ritmi il più

possibile simili alla normale vita quotidiana.

I gruppi appartamento prevedono infatti una “zona

giorno” dotata di una cucina, un soggiorno per i pasti e

le attività comuni, uno spazio per l’infermeria, un bagno

e una “zona notte” formata da ampie camere ciascuna

contenente due/tre posti letto (più un letto per le even-

tuali situazioni di urgenza), due bagni, uno spazio riser-

vato agli operatori.

VALUTAZIONE ANDAMENTO TERAPEUTICO

Le attività precedentemente esaminate che si svolgono

all’interno del Centro Diurno, vengono valutate da ogni

Professionista Esterno che conduce l’attività.

La valutazione intesa nel suo complesso di misurazione

è indispensabile per:

· conoscere in ogni momento la posizione

dell’utente nei confronti degli obiettivi da rag-

giungere

· adeguare le attività alle esigenze dei singoli

utenti

· trovare il miglior metodo per rispondere ade-

guatamente alle richieste implicite degli utenti

I principi generali della valutazione sono:

· Conoscenza della storia personale dell’utente

(schede di presentazione) e della struttura ove

egli è ospite

· Prima raccolta (osservazione) delle abilità degli

utenti attraverso una metodologia specifica da

parte dei rispettivi Professionisti

· Definizione degli obiettivi educativi e psicolo-

gici

· Progettazione e sviluppo di linee di intervento

volte al perseguimento degli obiettivi dichiarati

· Analisi, valutazione intermedia, formativa, psi-

cologica ed emotiva e relativo monitoraggio

dell’attività di laboratorio

· Verifica, misurazione e valutazione finale

Per avere un riscontro sull’andamento e sulla parteci-

pazione di ogni singolo utente alle varie attività pro-

poste si richiede una relazione di valutazione iniziale,

intermedia e finale.

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L’ambiente educativo e terapeutico della Comunità

Nostos offre agli utenti con disabilità neurologica ed

emotiva gli strumenti per stimolare e sviluppare il loro

potenziale intellettuale e linguistico, sociale ed emozio-

nale, e fisico. Le varie attività che si svolgono vengono

proposte credendo fermamente nella centralità e nella

libera espressione dell’utente: non possiamo pretende-

re che ognuno abbia volontà di esprimersi nello stesso

momento con la stessa modalità, perciò vengono offer-

te attività terapeutiche diverse. Tutte le attività sono stu-

diate e progettate tenendo in considerazione età, capa-

cità e interessi del singolo e del gruppo (altro importante

soggetto di apprendimento). I laboratori sono pensati e

strutturati per permettere ai bambini di sperimentare, di

fare esperienze nuove, mettersi alla prova, di stimolare

creatività e fantasia.

Per ogni utente viene stilato un progetto educativo ca-

ratterizzato da un “filo conduttore” che collega tutte le

attività del C.D. allo scopo di ottenere i migliori risultati

consentiti dalla patologia e dal disagio di ciascuno.

Permangono costanti, per tutti gli utenti, alcuni obietti-

vi formativi che lo staff Comunitario si propone di rag-

giungere durante questi percorsi di crescita:

• sviluppo della consapevolezza fisica

• sviluppo della consapevolezza di sé in relazione con l’Altro

• sviluppo dell’autonomia

• sviluppo emozionale

• sviluppo cognitivo e del linguaggio

• sviluppo sensoriale

• sviluppo della manualità

• sviluppo della creatività

• rispetto delle regole

Di seguito sono ampliamente analizzate le attività che

caratterizzano il C.D.

Di ogni attività è riportato il progetto educativo di inse-

rimento che specifica i seguenti aspetti:

- modalità di osservazione

- obiettivi da raggiungere

- attività

- metodologia

- setting

- staff operativo

LABORATORI COGNITIVIDEL GRUPPO STUDIOLa programmazione didattico-formativa riguarda tre

aree di apprendimento:

· Area linguistico–espressiva (scrittura, let-

tura, sintesi, memorizzazione, attenzione e

concentrazione, linguaggio verbale e simboli-

co);

· Area logico–matematica (calcolo, numera-

zione, discriminazione, seriazione, classifica-

zione, relazioni di qualità, quantità e pertinenza

e simbolizzazione);

· Area tecnico–pratica (raccolta, manipola-

zione, costruzione, rappresentazione).

La metodologia utilizzata consiste nell’impiego di stra-

tegie ludico-comportamentali.

I ragazzi che frequentano la scuola utilizzano l’ora del

laboratorio per svolgere i compiti scolastici e per stu-

diare, gli altri per acquisire e/o consolidare determinati

apprendimenti e per trovare un canale di espressione

della propria creatività e delle proprie emozioni.

Per gli utenti che non frequentano la scuola o che, pur

frequentandola, hanno un orario ridotto, sono stati pre-

disposti al mattino dei laboratori manuali.

Durante le ore dedicate allo svolgimento dei laboratori

manuali vengono realizzati vari oggetti.

La lavorazione artigianale permette di stimolare la fan-

tasia e la creatività oltre a favorire le capacità produttive

e affinare le abilità manuali. L’osservazione e l’esibizione

del prodotto finito permettono poi di rinforzare tali abilità

e aumentare l’autostima degli utenti. La manipolazione

inoltre, nella misura in cui facilita la conoscenza (attra-

verso la stimolazione tattile), favorisce anche un proces-

so di riabilitazione psichica, cosa particolarmente utile

per gli utenti più invalidati dal punto di vista psichico.

Le attività scelte, infatti, mirano alla socializzazione, in-

tesa come capacità di interagire e rapportarsi agli altri,

all’autonomia, intesa come capacità di autogestirsi e di

saper agire nel rispetto delle regole del vivere sociale

e alla capacità riflessiva intesa come capacità di saper

gestire le situazioni e fare scelte funzionali ai bisogni

individuali e del gruppo.

LE ATTIVITA’DIURNEdella Cooperativa LILIUM/Comunità NOSTOS

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Arte Terapia1

1 Qui il termine è inteso con accezione grafica

Che cos’è l’ArteTerapia?La natura multidisciplinare (artistica, psicologica e pe-

dagogica) dell’Arte Terapia inserisce il terapeuta che

la utilizza tra le figure professionali coinvolte nei pro-

grammi di prevenzione e cura.

L’Arte Terapia contribuisce al trattamento e talvolta

anche alla diagnosi del disagio psicologico e sociale

dei pazienti.

Le attività che rientrano nella categoria dell’Arte Terapia

possono essere definite terapie aggiuntive o di soste-

gno da utilizzare in merito a situazioni specifiche con-

sigliate dagli specialisti di riferimento (neuropsichiatra

infantile, psicologo, psichiatra).

Gli interventi possono avere finalità di prevenzione, di

riabilitazione, possono essere in associazione al so-

stegno terapeutico o alla psicoterapia e sono rivolti a

diverse utenze: età evolutiva, adulti, disabili, pazienti

psichiatrici, oncologici e cardiopatici, inoltre possono

essere utilizzati nelle dipendenze, nelle condotte tra-

sgressive, nei disturbi alimentari ed utilizzano le tecni-

che e la decodifica dell’arte grafico-plastico-pittorica.

È una disciplina che ha l’obiettivo di ottenere dai pa-

zienti manufatti che rappresentano pensieri ed emozio-

ni e che, focalizzati all’interno del processo di psicote-

rapia, si trasformano in significati comunicabili.

All’interno di una sicura e concordata relazione tera-

peutica, grazie ad un percorso di cura individualizza-

to, attraverso segni, forme e materia, diventa possibile

l’espressione e la significazione del malessere.

La finalità dell’Arte Terapia non è interessarsi al pro-

dotto artistico in sé e non è finalizzata alla scoperta di

talenti, ma ha l’obiettivo di avvicinarsi all’esperienza in-

teriore che questo prodotto veicola.

Il ricorso all’arte ed al fare creativo, è proposto come

codice condiviso che dà ai pazienti la possibilità di un

lavoro emotivo e cognitivo all’interno di una relazione

terapeutica consapevole.

a cura della dott.ssa Marcella Di Bernardo:

Psicologa-Psicoterapeu-ta-Arteterapeuta

“Quando dipingo,

spengo le luci su un mondo e le accendo su un altro,

getto sulla tela ciò che vivo in quel momento,

scarico e mi sento meglio”

(Anonimo)

Analisi del contesto

Nella tipologia di lavoro comunitaria, a diretto contat-

to con adolescenti affetti da problematiche della sfera

relazionale ed affettiva, spesso si è riscontrato come

l’utilizzo dell’espressione grafica possa funzionare da

strumento di contenimento delle emozioni.

In particolare la riflessione nasce dall’osservazione di

un utente che manifesta una grave ed accentuata pro-

pensione nell’aggressività eterodiretta, ma che, in si-

tuazioni di difficile gestione della stessa, fa spesso e

spontaneamente richiesta di isolarsi, trovando nel mez-

zo grafico una valida forma di contenimento e di con-

forto.

Dall’esigenza di riconoscere un significato in tali “im-

magini”, che spesso non trovano adeguata espressione

attraverso il linguaggio verbale, nasce l’idea di introdur-

re nel contesto comunitario della Coop. LILIUM un la-

boratorio di Arte Terapia che coinvolga un numero

ristretto di utenti (massimo 8 partecipanti) con carenze

nelle abilità comunicative, affettive e relazionali.

Durante la fase dell’adolescenza lo sviluppo della per-

sona spesso si declina attraverso strade contorte, e

il mondo caotico e disorganizzato che di frequente lo

caratterizza rischia di esprimersi in un problema com-

portamentale.

L’Arte Terapia si delinea allora come occasione che per-

mette di riflettere su certe esperienze, consentendo di

avviare un processo di rappresentabilità delle emozioni

e di organizzazione del mondo affettivo, attraverso la ri-

scoperta del piacere di creare e di produrre un’impronta

che nessun altro potrebbe lasciare, come espressione

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individuale della propria umanità.

Include l’insieme di tecniche e metodologie che utiliz-

zano le attività artistiche come mezzi terapeutici finaliz-

zati al recupero ed alla crescita della persona nella sfera

emotiva, affettiva e relazionale.

Attraverso l’espressione artistica facilitata è possibile

aumentare la consapevolezza di sé, fronteggiare situa-

zioni di difficoltà e stress, esperienze traumatiche, mi-

gliorare le abilità cognitive e godere del piacere che la

creatività artistica porta con sé.

Il progetto verrà realizzato all’interno di un ambiente

adeguatamente attrezzato con tavoli, materiali artistici

di varia natura e altri tipi di supporto.

I laboratori dovranno pertanto svolgersi in uno spazio il

più possibile caldo ed accogliente.

La stanza sarà luminosa, ricca di stimoli e sufficiente-

mente ampia per permettere sia la libera espressione

corporea che l’eventuale realizzazione di manufatti di

grandi dimensioni; un luogo, quindi, che privilegi la cre-

atività, il ritorno al gioco e all’infanzia, ma che si delinei,

al tempo stesso, come spazio rassicurante e di soste-

gno.

Obiettivi

Aumentare l’autostima e la possibilità di per-

cepirsi come individui capaci di fare e di espri-

mersi in un contesto di relazione con il gruppo

in cui si è inseriti

Attivare la capacità di elaborare i propri vissuti

dando loro una forma e trasmettendoli creati-

vamente agli altri, favorendo la costituzione di

uno spazio transizionale e di un nuovo rapporto

più armonioso tra pensiero e versante senso-

riale dell’esperienza, tra vissuto e forma

Sviluppare e/o rafforzare la capacità di stare in

gruppo riconoscendo l’altro e le sue emozioni

in un clima di reciproco rispetto

Sostenere l’adolescente in un processo di re-

golazione dei propri vissuti emotivi promuoven-

do la consapevolezza del proprio mondo inte-

riore e della possibilità di modificarlo

Contribuire al miglioramento e al benessere de-

gli utenti sperimentando in parallelo alla terapia

usuale una cura con “principio attivo” preva-

lentemente “espressivo-relazionale”

Promuovere lo sviluppo di comportamenti au-

tonomi incentivando scelte personali e l’orga-

nizzazione del lavoro

Attività

Laboratori di Arte Terapia di tipo plastico-pittorico-vi-

sivo.

L’Arte Terapeuta utilizzerà inizialmente attività libere e

semplici, per poi indirizzarsi verso altre maggiormente

strutturate e articolate in base alle dinamiche da attiva-

re e che si attiveranno.

I laboratori si integrano all’interno delle attività comu-

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nitarie, per poi modificarsi in base alle esigenze e alle

eventuali problematiche del gruppo e degli elementi

singoli che si possono riscontrare all’interno degli in-

contri.

Metodologia

L’intervento viene svolto attraverso un percorso in cui

l’utente è protagonista di quanto avviene: egli esprime

e trasferisce alcuni contenuti interiori che possono es-

sere ricordi, sensazioni, sogni, desideri, emozioni, con

il dipingere, il disegnare ed il modellare.

Tutto questo avviene in un luogo protetto, dove il tera-

peuta prepara i materiali e l’ambiente in modo da creare

un clima di rilassamento e di tranquillità.

In questo intervento, è importante la relazione con l’ar-

teterapeuta che crea il contesto relazionale adatto af-

finché il piccolo paziente senta di potersi fidare ed inizi

il percorso espressivo, in un clima di non giudizio dove

non vi sono aspettative improprie sul lavoro artistico

che egli realizzerà (pag.55-56)2.

Matite e pastelli colorati, tempere e colori ad olio, creta

e collage sono gli strumenti con cui è possibile creare

un clima di maggiore rilassamento, apertura e fiducia

nell’ambito di un percorso terapeutico e di crescita.

Setting

Il setting dell’Arte Terapia viene inteso come ambiente

facilitante, e come lo spazio-tempo in cui si verifica l’in-

contro creativo.

La struttura degli incontri, individuali o di gruppo, inten-

de provvedere un setting spazio-temporale regolare e

continuativo, il più possibile neutrale, un luogo protetto

che favorisca e contenga la libera espressione, facili-

tando la possibilità di neutralizzare l’energia, il senso di

padronanza e di gratificazione.

Il lavoro viene svolto in uno studio-laboratorio attrez-

zato in cui vengano rispettate regole di utilizzo precise.

L’ambiente è adeguatamente attrezzato con tavoli, altri

2 L.Grignoli - Percorsi trasformativi in arteterapia- Milano 2008 -Franco Angeli

tipi di supporto e materiali artistici di varia natura.

I laboratori dovranno pertanto svolgersi in uno spazio il

più possibile caldo ed accogliente.

La stanza sarà luminosa, ricca di stimoli e sufficiente-

mente ampia per permettere sia la libera espressione

corporea che l’eventuale realizzazione di manufatti di

grandi dimensioni; un luogo, quindi, che privilegi la crea-

tività, il ritorno al gioco e all’infanzia, ma che si delinei, al

tempo stesso, come spazio rassicurante e di sostegno.

Staff Operativo

L’Arte Terapeuta e gli educatori della Comunità

NOSTOS.

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a cura della dott.ssa Caterina Di Michele: Presidente della Soc. Cooperativa Sociale Diapason ONLUS, Psicologa ed esperta di pet therapy;

MI FIDO DI TE:Il pet come risorsa affettiva e relazionale per i

pazienti psichiatrici

Analisi del contesto

I casi di applicazione della didattica e dell’assistenza

con animali hanno avuto in questi anni un repertorio

molto esteso di situazioni con risultati estremamente

confortevoli, come dimostra la letteratura scientifica.

Alcune ricerche hanno individuato interessanti risultati

positivi ottenuti da interventi di pet-therapy rivolti a pa-

zienti con disabilità e minori in difficoltà.

In particolare hanno riscontrato:

- una diminuzione dell’apatia (Motomura, Yagi &

Ohyama, 2004)

- insorgenza di comportamenti pro-sociali (Mal-

lon, 1994)

- maggiore stabilità psicologica, maggiori capa-

cità di interazione sociale, aumento della auto-

stima, riduzione dell’assenteismo, diminuzione

delle sospensioni e dei richiami disciplinari (Ber-

gin, 2003)

- contributo al recupero delle abilità personali, di

autonomia e socio-relazionali, aumento dei livel-

li di attenzione e di partecipazione alle attività

scolastiche (Di Michele & Bascelli, 2007)

- aumento dell’attenzione e della motivazione,

stimolazione delle capacità di cooperazione, di

condivisione e di empatia, aumento del senso di

responsabilità (Di Michele & Bascelli & Melchior-

re, 2007)

Da un punto di vista educativo si è potuto riscontra-

re che l’interazione con l’animale presenta significative

valenze:

a. Formative: nella capacità di aumentare il

vocabolario immaginativo, di diminuire la dif-

fidenza verso la diversità, di aumentare le pul-

sioni comunicative, di tranquillizzare e di dare

sostegno nelle crisi di passaggio adolescenzia-

li, di aumentare l’autostima, di implementare

relazioni empatiche, di accendere la fantasia.

b. Didattiche: nella capacità di fungere da cen-

tro di interesse, nel permettere esperienze di

gioco-studio, nella capacità di connettere am-

biente domestico e ambiente istituzionalizzato,

nel facilitare percorsi interdisciplinari, nel ren-

dere più facilmente comprensibili alcuni con-

cetti descrittivi e alcuni valori.

c. Di sostegno: nell’aumentare interesse e mo-

tivazione ludica e cognitiva, nel facilitare i rap-

porti sociali, nell’offrire stimoli tranquillizzanti

e appaganti, nel diminuire l’attenzione su stati

di ansia/depressione, su situazioni d’angoscia

o esperienze negative, su attacchi di panico o

fobie generiche.

(R. Marchesini,2001)

Uno degli obiettivi socio-motivazionali della pet-the-

rapy è la stimolazione dell’empatia nei soggetti (la ca-

pacità di identificarsi con l’altro): ad esempio il sogget-

PET TERAPIA

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to con ritardo mentale vede gli animali come pari, ed

è più facile insegnare allo stesso ad essere empatico

con un animale che con una persona. Gli animali sono

come appaiono, gli uomini non sono così diretti, si può

insegnare all’utente a leggere il linguaggio del corpo

dell’animale e la comprensione di quello che un anima-

le prova è più semplice che la determinazione di quello

che prova una persona in quanto l’animale è spontaneo

e vive al momento. Successivamente la sua capacità

di entrare in empatia con gli animali viene trasferita alle

sue esperienze con gli altri esseri umani.

Infine acquisire le capacità di curare gli altri esseri vi-

venti conduce alla comprensione del proprio bisogno

di essere accudito.

Obiettivi

Nel progetto vengono definite le seguenti aree di possi-

bile intervento, modificabili in base al tipo di problema-

tiche manifestato dai singoli soggetti:

Incremento dell’auto-controllo e gestione del-

le emozioni

Stimolazione delle capacità pro-sociali

Incremento dell’autostima

Incremento della capacità attentiva

Miglioramento dell’espressione verbale

Incremento della capacità di costruire relazio-

ni con gli altri

In considerazione del progetto, è opportuno precisare

che esso può essere modificato durante lo svolgimento

in base agli eventuali bisogni manifestati dagli utenti e/o

dal personale, in base alle risposte comportamentali dei

soggetti coinvolti o ad eventuali circostanze non previste.

Metodologia

Il presente progetto è stato ideato ed organizzato dalla

dott.ssa Caterina Di Michele, Presidente della Coope-

rativa Sociale Diapason ONLUS,

collaboratore esterno della LI-

LIUM.

Il lavoro sarà svolto dalla stessa

con la collaborazione di altri ope-

ratori pet-partners e tirocinanti

adeguatamente formati e con lo

stesso quadro di riferimento teorico.

Il progetto prevede il coinvolgimento

di cani di piccola e media taglia edu-

cati a tali fini, conigli ed altri animali

tutti costantemente sotto controllo sanitario.

Le coppie operatore/animale hanno ottenuto la certifi-

cazione per lavorare nelle A.A.A./T.A.A.3 da esperti del

settore e docenti dell’Università degli Studi di Teramo.

In particolare saranno proposte attività di interazione

guidata, ossia l’insieme di modalità con le quali si entra

in contatto con un animale guidando letteralmente la

mano del fruitore: come si dà un bocconcino, come si

fa una carezza, ecc..

Le attività di interazione guidata sono molto utili quando si

lavora ad esempio con soggetti autistici o affetti da disor-

dini motori per i quali è molto difficile una manualità cor-

retta, ma anche con soggetti affetti da disordini emotivi.

Setting

Cortile Comunitario della Cooperativa Lilium.

Staff Operativo

Il lavoro sarà svolto dalla dott.ssa Di Michele con la colla-

borazione di altri operatori pet-partners e tirocinanti ade-

guatamente formati e con lo stesso quadro di riferimento

teorico. Ad ogni incontro saranno presenti 2/3 operatori

esterni + animale + operatori Comunità Nostos. Al termi-

ne del progetto agli alunni saranno consegnati: Attestato

di formazione e partecipazione, cd con foto e libro.

3 Per indicare questo tipo di approccio, da parte della medicina e della ricerca di base, si parla in modo diffuso di pet-therapy, un ne-ologismo di origine anglosassone coniato dallo psichiatra infantile Boris Levinson negli anni ‘50-’60.Il termine pet-therapy indica una serie complessa di utilizzi del rap-porto uomo-animale in campo medico e psicologico. Occorre distin-guere tra: * Animal-Assisted Activities (AAA) * Animal-Assisted Therapy (AAT)1. Animal-Assisted Activities (AAA)Addestramento cane per pet therapy viene tradotta in “attività svolte con l’ausilio di animali” oppure in “attività assistite dagli animali”.Le attività hanno l’obiettivo primario di migliorare la qualità della vita di alcune categorie di persone (anziani, ciechi, malati terminali,ecc.).Sono interventi di tipo educativo e/o ricreativo che, finalizzati al mi-glioramento della qualità della vita, possono essere erogati in vari ambienti da professionisti opportunamente formati.2. Animal-Assisted Therapy (AAT)Attività di pet therapy viene tradotta in “Terapie effettuate con l’ausi-lio di animali” o Uso Terapeutico degli animali da compagnia (UTAC) oppure in “terapie assistite dagli animali”.

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a cura del dott. Ellery La Torre:

Psicologo, Psicoterapeuta, Musicoterapeuta, Musicista e

Cantante;

Analisi del contesto

Il corso di Musico Terapia si rivolge a tutti coloro che

vogliono iniziare un’esperienza formativa di relazione

e contatto utilizzando il canale della musica attraver-

so le attività di ascolto, improvvisazione, riproduzione

e composizione.

Suonare, cantare in un gruppo significa essere presenti,

sapersi ascoltare, accettare sia i diversi contributi, sia

gli eventuali limiti percepiti in sé stessi e negli altri. In

un contesto di apertura tale, l’unicità dell’altro è pre-

sentata non come motivo di discriminazione, ma come

possibilità creativa e risorsa del gruppo. Ogni par-

tecipante al progetto si attiva valorizzando le proprie

potenzialità, definendosi attraverso le modalità musicali

e le tecniche espressive che preferisce. In quest’ottica,

sarebbe limitante intendere il tutto come una prestazio-

ne, ma il fenomeno sonoro che ne consegue va consi-

derato un’esperienza emotiva significativa e formativa

per tutti coloro che vi partecipano o collaborano.

Obiettivi

- Sviluppo e stabilizzazione dei processi attenti-

vi, delle abilità psicomotorie e discriminazione

percettiva. Orientamento e contestualizzazione

- Miglioramento delle capacità comunicative e

relazionali. Favorire la motivazione attraverso il

piacere dell’esperienza. Incoraggiare l’organiz-

zazione del contesto musicale

- Sviluppare le abilità per la soluzione dei proble-

mi considerandone le conseguenze a breve e a

lunga scadenza. Favorire la capacità di esperi-

re, esprimere e verbalizzare le emozioni

- Favorire l’integrazione tra pensiero, emozione e

comportamento. Sviluppare l’intenzionalità del-

le azioni, la previsione e la comprensione delle

conseguenze. Sviluppare empatia e coopera-

zione

- Sviluppare la creatività, il pensiero astratto e sti-

molare il piacere per la novità

- Aumentare la consapevolezza, la fiducia nelle

proprie capacità ed incoraggiare l’interazione e

la relazione sociale

- Collocarsi con le proprie capacità all’interno di

un contesto di relazione più ampio. Migliorare

la propria autostima e condividere le proprie

MUSICO TERAPIA

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esperienze emotive con la musica e i propri tra-

guardi

Attivita’

Il corso prevede degli incontri informativi ed introduttivi

per i partecipanti in cui si specificano le modalità di in-

tervento e le finalità.

Le lezioni sono distribuite a cadenza settimanale, han-

no una durata media di circa 50 minuti ma possono es-

sere preventivamente concordate variazioni in funzione

di particolari esigenze e delle necessità organizzative

della struttura e del gruppo.

Gli incontri prevedono un massimo di 5 partecipanti

per gruppo: in tal senso chi si rendesse disponibile alla

partecipazione nel gruppo avrà la possibilità di lavorare

per un obiettivo specifico, cioè costruire un “assaggio”

dell’esperienza emotivo-musicale maturata e condivi-

derla con persone gradite.

Metodologia

Il corso prevede una progressione nella formazione e

nell’ampliamento del bagaglio esperienziale dei parte-

cipanti.

La musica è utilizzata anche in associazione ad altre

tecniche espressive figurative e motorie, per favorire la

comprensione dei contenuti e dei temi presentati nelle

lezioni e favorire la comunicazione. E’ offerta costante-

mente la massima disponibilità per il coordinamento,

il confronto e i colloqui con le figure di riferimento dei

partecipanti.

La premessa consiste nel voler mantenere una

continuità metodologica, facendo riferimento alle

attività esperienziali e agli obiettivi stabiliti nel program-

ma generale e nello stesso tempo vengono individuati e

concordati obiettivi ulteriori, adatti al contesto specifico

e con difficoltà progressiva. L’intervento pone al centro

dell’attenzione la persona e la comunicazione, verbale

e non verbale, attraverso la musica.

L’attività terrà conto delle specifiche esigenze e delle

eventuali difficoltà, sia di carattere psicologico che fisi-

co, del partecipante interessato.

Setting

La sala di Musica della Cooperativa LILIUM.

Staff Operativo

Il Musicoterapeuta e gli educatori della Comunità

Nostos.

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a cura della dott.ssa Ilaria Rizzo:

Psicologa e Psicoterapeuta;

La DANZA TERAPEUTICA:dare forma e movimento al proprio sentire

“Esprimersi,

cioè tradurre i propri sentimenti e

le proprie conoscenze in azioni, forme o parole,

significa realizzare se stessi, nel senso letterale

di rendersi reali.”

(Claudio Naranjo)

Analisi del contesto

La danza rappresenta una disciplina specifica carica di

potenzialità rigeneratrici e terapeutiche.

Essa propone un approccio di lavoro estremamente

completo con la persona finalizzato alla promozione

della salute, del benessere e della consapevolezza di

sé che si esercita contemporaneamente su più livelli.

In primis la danza incentiva il movimento e tutto ciò

che di salutare questo comporta. Favorisce maggior

mobilità articolare, maggior resistenza fisica, controllo

dell’equilibrio, velocità del movimento e miglior coor-

dinazione. Ma principalmente migliora l’integrazione

tra mente e corpo, richiedendo un impegno non solo

a livello motorio e mentale, ma contemporaneamente

sentimentale ed emotivo. E’ attraverso la danza che

si acquisiscono e si affinano gli strumenti per poter

esprimere se stessi attraverso il linguaggio corporeo.

L’espressività viene quindi veicolata attraverso un mez-

zo artistico e tale esternalizzazione della propria interio-

rità, oltre a fornire una grande sensazione di liberazio-

ne, permette di individuare altri aspetti della persona da

accogliere ed integrare. Inoltre permette di intervenire

su un processo di maggior consapevolezza delle varie

parti di sè.

La danza non può, quindi, essere definita solo come

attività fisica ma diviene terapeutica nel momento in cui

offre uno spazio di gioco, espressione, creazione, un

luogo dove è possibile dar sfogo alla propria creativi-

tà incontrando se stessi in un modo diverso dal solito.

Inoltre, se svolta in gruppo, in un ambiente accogliente

e non giudicante, offre un’opportunità di socializzazio-

ne in un’occasione speciale, dove il gruppo medesimo

ha funzione di sostegno e di contenimento.

DANZA TERAPIA

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Obiettivi

La disciplina della Danza prevede Obiettivi sia generali

che specifici:

Obiettivi generali

· Svolgere un programma di attività motoria in-

centrato sulla disciplina della danza caraibica

· Creare un ambiente favorevole dove sia possi-

bile dare forma corporea a contenuti emotivi,

elaborare modi espressivi e forme simboliche

rappresentative dei vissuti

· Integrare aspetti del corpo e del movimento

con elementi ritmici e musicali, al fine di pro-

muovere una integrazione tra emozioni, corpo,

movimento e ritmo per una espressione più

piena e fluida di se stessi

· Condurre la persona alla conoscenza delle pro-

prie potenzialità, per una miglior gestione della

propria vita, emotiva e fisica

Obiettivi specifici

· Sostenere lo sviluppo e l’esercizio di funzioni

motorie

· Incoraggiare la conoscenza delle diverse po-

tenzialità di espressione e movimento del pro-

prio corpo

· Favorire l’unità psicomotoria e la simbolizza-

zione corporea attraverso la creazione di mo-

menti di spazio-gioco

· Incrementare lo sviluppo di una maturità affet-

tiva e psicosociale, lo sviluppo del potenziale

creativo e la qualità della vita della persona

Attività

Verranno effettuate delle lezioni di danza caraibica, e

nello specifico di bachata, salsa e merengue.

Metodologia

La scelta di introdurre la danza tra le attività del Centro

Diurno si lega alla necessità di permettere ai pazienti di

sviluppare, oltre a coordinazione e ritmo, uno spirito di

gruppo incentrato sul rispetto e la cooperazione.

Le attività saranno differenziate in base agli obiettivi

proposti.

S’intende:

· Stimolare l’attività motoria aerobica, di tonifica-

zione, di equilibrio e coordinazione

· Favorire l’esecuzione di esercizi e l’apprendi-

mento di tecniche volte ad allenare l’espres-

sione del corpo, la coordinazione, il senso del

ritmo

· Facilitare l’esecuzione di esercizi e tecniche per

eliminare i blocchi psicofisici che ostacolano il

movimento

· Incentivare l’espressione corporea ed il movi-

mento creativo a valenza ludica

Setting

La Sala Auditorium della Cooperativa LILIUM.

Staff Operativo

La psicoterapeuta e gli educatori della Comunità

Nostos.

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a cura del dott. Alessandro Nisi:

istruttore di ed. fisica;

Educazione motoria negli utenti con disabilità psichica�

Analisi del contesto

Lo sport è un’attività umana che si fonda su valori so-

ciali, educativi e culturali essenziali.

È un canale di inserimento, partecipazione alla vita so-

ciale, educa alla tolleranza, all’accettazione delle diffe-

renze e al rispetto delle regole.

L’attività sportiva deve essere accessibile a tutti, nel ri-

spetto delle aspirazioni e delle capacità di ciascuno e

nella diversità delle pratiche agonistiche o amatoriali,

organizzate o individuali.

La pratica delle attività fisiche e sportive rappresenta,

per i disabili, fisici o mentali, un mezzo privilegiato di svi-

luppo individuale, di rieducazione, di integrazione socia-

le e di solidarietà e a tale titolo deve essere incoraggiata.

L’attività fisica è considerata un fondamentale anello di

congiunzione tra stato di benessere e salute.

Aspetti coordinativi, elasticità muscolare, corretta po-

stura, aumento di forza e resistenza, miglioramenti car-

dio-vascolari, sviluppo delle capacità di socializzazione,

il riconoscimento di regole e valori, il fisiologico rilascio

di endorfine e il successivo aumento di benessere sono

aspetti migliorativi che lo sport, in maniera più incisiva

rispetto ad altre attività, contribuisce a solidificare.

Da qui deriva il ruolo di fondamentale importanza degli

operatori del settore di instaurare, attraverso esercizi

programmati e della dovuta intensità e difficoltà, la MO-

TIVAZIONE nel giovane sportivo, che sarà poi la chiave

che contribuirà al suo miglioramento e proseguimento

delle attività.

L’attività motoria adattata ha, inoltre, tra i suoi obiettivi

l’instaurarsi di un equilibrio tra attività mentale e atti-

vità organica, l’attivazione neuromuscolare attraverso

il movimento e l’esercizio, lo sviluppo della memoria e

della motivazione e non meno importante il generare un

miglioramento dell’umore.

Infine è auspicabile che tali miglioramenti possano in

futuro rendere possibilè e\o facilitare un reintegro del

giovane nella società.

Obiettivi

Obiettivi formativi:

- Sviluppare le abilità motorie fondamentali in relazio-

ne allo sviluppo globale del fanciullo, sotto il profilo

fisico, cognitivo, affettivo, sociale

- Conoscere e usare il proprio corpo

- Sviluppare la propria motricità in relazione allo spa-

zio, al tempo, agli oggetti

EDUCAZIONE MOTORIA

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Obiettivi specifici di apprendimento:

- Riconoscere, differenziare le varie parti del corpo e le

percezioni sensoriali

- Collocarsi in diverse posizioni in relazione allo spa-

zio, agli attrezzi e ai compagni

- Conoscere gli schemi motori di base: correre, salta-

re, lanciare

- Adattare gli schemi motori a parametri di spazio,

tempo e ritmo

Attività

Lezioni di educazione motoria: organizzare il movimen-

to in funzione del gioco collettivo e della gara.

Metodologia

I punti salienti del progetto sono:

1.Attività fisica mirata al miglioramento del benessere

generale, posturale ed emotivo, con particolare at-

tenzione alla sfera motivazionale.

2.Propedeuticità verso i principali sport di squadra e

individuali (atletica, calcio, pallamano, pallavolo).

3.Intervento personalizzato, con particolare attenzio-

ne ai casi particolari.

4.Monitoraggio periodico dei parametri fisiologici in

relazione all’esercizio ed alle possibili condizioni

patologiche, quali frequenza cardiaca, sensazione

soggettiva di fatica con scala di Borg. (metodo per

valutare la percezione dello sforzo).

5. Consigli alimentari e prospetto di un eventuale pro-

gramma alimentare da stabilire dopo accurate rile-

vazioni, con il nostro nutrizionista di riferimento.

6.Collaborazione continua con gli altri operatori del

settore per la realizzazione degli obiettivi preposti.

7.Controllo periodico dello stato di salute e di fitness,

nonché del tono dell’umore, attraverso la sommini-

strazione di test ed esercizi.

Setting

La palestra della Cooperativa LILIUM.

Staff Operativo

L’istruttore di ed. fisica e gli operatori della Comunità

Nostos.

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a cura della dott.ssa Stallone Marilena: Psicoterapeuta e Psicologa;

Analisi del contesto

L’Ippo Terapia rappresenta la 1°fase del trattamento

terapeutico T.M.C., acronimo che sta per Terapia per

mezzo del cavallo.

Tale trattamento viene infatti suddiviso dai professio-

nisti riabilitativi in quattro fasi il cui confine dipende in

gran parte dal tipo di relazione che si instaura tra l’uten-

te e il cavallo.

In breve vengono riportati i contenuti di ogni singola fase:

- IPPO TERAPIA è intesa come l’insieme di

interventi somato-cinetici e psico-cinetici

nel quale il cavallo viene guidato al passo

da assistenti e la persona che lo monta si

lascia condurre; i movimenti del dorso del

cavallo agiscono come aiuto nel quadro del

trattamento fisioterapico. Fondamentale il

rapporto che si viene ad instaurare fra il Te-

rapista della Riabilitazione e l’utente.

- RIEDUCAZIONE EQUESTRE è la fase che si

interessa prevalentemente della relazione fra

la persona ed il proprio sé corporeo e la re-

lazione a tre fra cavallo- cavaliere- terapista.

Nella rieducazione equestre i pazienti diventano attivi

in sella, in quanto a loro è richiesto di guidare il cavallo.

Essi percepiscono la necessità di assecondare l’anima-

le per non dover rinunciare all’attività equestre ed in tal

modo rinforzano le loro capacità relazionali, aiutati dalla

presenza del terzo elemento: il terapista, che all’occo-

renza interviene mediando e favorendo la canalizzazio-

ne delle pulsioni aggressive e la diminuzione del livello

di ansia.

Questi contenuti relazionali possono generare una rica-

duta positiva nel sistema comportamentale e psichico

del paziente.

- PRE-SPORT comprende l’insegnamento

delle azioni fondamentali dell’equitazio-

ne di base: l’equilibrio, la coordinazione la

scioltezza e la fermezza dei movimenti ai

fini di una buona esecuzione del passo e

del trotto.

A questa fase partecipano quelle persone che matura-

no una coordinazione-dissociazione ed organizzazione

spazio-temporale integrata, che permetta loro di svi-

luppare le andature principali quali il passo, trotto ga-

loppo con l’eventuale ausilio di esercizi di passeggio

sulle barriere a terra e piccoli ostacoli.

IPPO TERAPIA

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- SPORT, tale fase prevede l’inserimento delle per-

sone nei gruppi sportivi delle scuole d’equitazio-

ne e l’eventuale attività agonistica.

Tale fase è affidata alla FISD (Federazione Italiana Sport

Disabili) in collaborazione con la FISE (Federazione Ita-

liana Sport Equestri).

Obiettivi

Gli obiettivi specifici della Terapia per mezzo del cavallo

sono così sintetizzati:

- Sviluppare e potenziare le capacità motorie di

equilibrio, lateralità, coordinazione, manualità

grossolana e fine, tonicità muscolare

- Ammorbidire e sbloccare le tensioni corporee ed i

blocchi esistenziali attivando o riattivando l’equili-

brio bioenergetico nelle fasi di carica e di scarica,

di tensione e distensione, di apertura e chiusura,

di contrazione e decontrazione

- Prendere coscienza di Sé, dei propri potenziali e

delle proprie difficoltà, con relativo controllo dei

propri impulsi

- Riconoscersi come persona unica ed irripetibile

- Sviluppare l’autostima

- Attivare i “moti d’animo”, il desiderio alla vita, il

piacere dell’azione

- Promuovere e sviluppare i sensi e le capacità vi-

carie

- Utilizzare con maggiore consapevolezza i vantag-

gi derivati della capacità cinestesica

- Promuovere e sviluppare una maggiore autonomia

- Uscire dalla condizione di isolamento, spesso in-

dotta dal deficit sensoriale, e dal disagio in ge-

nere, per aprirsi alla vita, agli altri, confrontarsi e

collaborare

- Esprimersi, relazionarsi e comunicare attraverso

linguaggi verbali e non-verbali, trasporre un lin-

guaggio nell’altro (per esempio da quello grafico a

quello vocale, plastico, motorio, sonoro, verbale,

e così di seguito), secondo i suggerimenti che il

contesto presenta

Attività

Sedute di riabilitazione equestre.

Laboratorio di Arte.

Integrazione e tutoraggio nei lavori di scuderia.

Metodologia

Gli utenti della Cooperativa svolgeranno le attività nelle

seguenti modalità:

- Attività di Riabilitazione Equestre di tipo indivi-

duale

- contemporaneamente gli altri ragazzi svolgeranno

attività di Arte-Terapia presso gli spazi della Co-

operativa con la presenza di n°2 Operatori (Psi-

cologo e Dott.ssa in Scienze storico-artistiche) e

n°2 operatori referenti della Comunità gli obiettivi

di lavoro saranno identici per entrambe le attività

nell’ottica della continuità terapeutica.

- il ragazzo inserito nei lavori di scuderia verrà se-

guito da un operatore della Cooperativa in qualità

di tutor.

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Per quanto riguarda la Riabilitazione Equestre le attività

saranno:

· AVVICINAMENTO AL CAVALLO

L’avvicinamento al cavallo è un momento molto

delicato e perciò deve essere guidato e mediato

con molta attenzione e con la consapevolezza che

questo animale scatena nelle persone sensazioni

duplici e contrastanti: da una parte di attrazione, di

protezione, di piacevole contatto perché è morbido

e caldo, dall’altra parte di paura, timore e ansia per

la sua mole e imponenza.

In questa fase si distingue un iniziale contatto e co-

noscenza da un livello successivo più articolato e

di riconoscimento delle parti del corpo dei cavalli,

che costituiscono appunto la fase di apprendimen-

to in cui la persona conosce il cavallo sia nella sua

totalità sia nella sue singole parti.

· LAVORO A TERRA

Il lavoro a terra mira a sviluppare e ad arricchire

l’esperienza affettiva attraverso il rapporto con

l’animale. Tale attività consiste nella cura e nella

pulizia del cavallo, nella manutenzione dei finimen-

ti e delle selle, nel riordino delle scuderie.

In questa attività verrà data estrema importanza

per ciò che concerne la preparazione e la sommi-

nistrazione degli alimenti agli animali.

Attraverso le pratiche di governo, si acquisisce o si

sviluppa la capacità di programmare e organizzare

compiti da svolgere.

Rientra in questa attività anche il condurre il caval-

lo da terra: in tale fase la persona impara a orga-

nizzare il proprio movimento e quello del cavallo,

nello spazio circostante.

Avere un cavallo accanto stimola emozioni diverse

rispetto a quando ci si è sopra.

· SUL CAVALLO

Il lavoro in sella è il completamento delle precedenti at-

tività.

I ragazzi impareranno le nozioni base dell’equitazione,

comunque le proposte, gli esercizi e i giochi saranno

finalizzati al programma terapeutico e riabilitativo indi-

vidualizzato.

Setting

Cooperativa Nuova Pegaso, Centro di Riabilitazio-

ne Equestre, Pianella (Maneggio drenato all’aperto di

45mtx27mt, maneggio coperto, scuderia con 8 cavalli,

selleria per le attrezzature, palestra).

Staff Operativo

Figure profesasionali con esperienza pluriennale nel

settore della Riab. Equestre e specializzazione ANIRE:

N° 1 Coordinatore - Psicologo

N° 1 Terapista dela Riab.Equestre

N° 1 FSIOTERAPISTA

N° 2 PSICOLOGI

N° 1 PEDAGOGISTA e operatore nell’area educativo-

ludico-sportiva della riabilitazione equestre

N° 1 Ausiliario operatore della Comunità Nostos

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a cura della dott.ssa Ilaria Rizzo: Psicologa e Psicoterapeuta;

Il personaggio come strumento di espressione del sé

Analisi del contesto

Un’ulteriore forma di “arteterapia”, applicabile in mol-

teplici contesti, è la teatro terapia che utilizza le poten-

zialità del “gioco delle parti” per sostenere interventi di

prevenzione del benessere, di educazione, di integra-

zione e di cambiamento.

L’interpretazione di un ruolo in scena può consentire di

esperire delle parti di sé non quotidiane che ci

si rifiuta di conoscere in prima persona, ma che pos-

sono essere vissute attraverso la dimensione sicura

del “personaggio” che consente di sospendere tem-

poraneamente le conseguenze delle proprie azioni pur

consentendo di ascoltare i vissuti che il “rappresentare”

può generare.

Il teatro diviene, in tal modo, un gioco di ruoli e di sen-

sazioni che, attraverso l’interpretazione di storie reali o

fittizie, consente di esplorarsi.

L’approccio teatro-terapeutico consente inoltre di agi-

re ciò che non si può esprimere a parole o che

non sarebbe ugualmente liberatorio raccontare, coin-

volgendo eventi vissuti nel passato che possono es-

sere simbolicamente ripercorsi e trasformati attraverso

l’improvvisazione che rende possibile riscrivere e tra-

sformare una sceneggiatura, cambiando dettagli com-

portamentali e sfumature emozionali anche più volte.

Infine l’attività di teatro rappresenta un valido strumen-

to per sollecitare la curiosità dei partecipanti, offrendo

loro una nuova forma di aggregazione in uno spazio

protetto dove la relazione interpersonale si sviluppa at-

traverso canali stimolanti e creativi.

Obiettivi

Il presente progetto propone sia obiettivi affettivo- rela-

zionali che di apprendimento:

Obiettivi affettivo - relazionali

· Migliorare le relazioni interpersonali positive

con coetanei e adulti

· Acquisire strategie funzionali allo sviluppo

dell’autonomia, dell’autocontrollo

· Acquisire strategie efficaci per imparare ad

esprimere positivamente i propri stati emotivi

TEATRO TERAPIA

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· Sviluppare la consapevolezza che l’impegno

personale è determinante per la buona riuscita

del lavoro di gruppo

· Sviluppare la conoscenza di sé e delle proprie

capacità per accrescere la fiducia in sé e nelle

proprie potenzialità

Obiettivi di apprendimento

· Potenziare la motivazione ad apprendere

· Sviluppare la creatività individuale e di gruppo

· Sviluppare la capacità di memorizzazione

· Imparare ad usare in modo appropriato vari tipi

linguaggio: gestuale, vocale e verbale per co-

municare situazioni ed esprimere sentimenti ed

emozioni

Attività

Lezioni di recitazione.

Metodologia

Le lezioni di recitazione hanno come presupposto:

· studio e uso dello spazio

· esercizi di ritmo, mimo e movimento

· esercizi di concentrazione e rilassamento

· esercizi di espressione corporea e gestualità

· diverse posture del corpo e tipi di camminata

· analisi degli stati d’animo

· inizio e sviluppo dell’improvvisazione

· costruzione del personaggio: la parola e il gesto

· drammatizzazione

· fasi di sviluppo e realizzazione di uno spettacolo

Metodologia utilizzata

· Lavori di gruppo

· Apprendimento cooperativo

· Apprendimento per scoperta

· Giochi cooperativi, di simulazione, di socializ-

zazione

Setting

La Sala Auditorium della Cooperativa LILIUM.

Staff operativo

Personale specializzato + operatore Comunità

NOSTOS.

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a cura della dott.ssa Paola Di Mercurio:Pedagogista Centro Diurno Lilium

La valutazione va concepita come uno strumento ne-

cessario di regolazione del processo di programma-

zione e di realizzazione degli itinerari formativi previsti

e non come anticipazione di esiti o classificazione di

soggetti.

È un elemento di razionalità professionale che deve au-

mentare, e non restringere o limitare, gli spazi di libertà

e di invenzione didattica e relazionale.

In altri termini la valutazione rappresenta il confronto

tra gli obiettivi (ciò che volevamo ottenere) e i risultati

conseguiti (ciò che abbiamo ottenuto=; il giudizio che

ne scaturisce determina la strategia da seguire: se

possiamo proseguire, essendo la metodologia corretta

e i rusultati confortanti, o se dobbiamo cambiare e mo-

dificare e studiare altre metodologie.

La valutazione si esplica su più livelli:

“Come” si valuta, l’esigenza di sistematicità e

attendibilità dei controlli;

“Cosa” si valuta, cioè l’imprescindibile riferi-

mento agli obiettivi precedentamente prefissati;

“Perché” si valuta, cioè le funzioni della valuta-

zione in vista dell’adeguamento del programma educa-

tivo in funzione della migliore formazione della persona.

L0 – LABORATORI COGNITIVI DEL GRUPPO

STUDIO E LABORATORIO MANUALE

La valutazione delle attività di laboratorio, siano esse

cognitive o manuali, viene effettuata tenendo in consi-

derazione il comportamento e la

motivazione all’apprendimento,

con particolare riguardo a:

· situazione in ingresso

tramite prove oggettive

ai fini della programma-

zione

· programmazione degli

interventi educativi e didattici

· programmazione di interventi individualizzati

con proposte di attività e modalità alternative

e percorsi guidati di apprendimento

· verifiche in itinere

· valutazione della situazione in uscita

Per valutare nel modo più oggettivo possibile i livelli di

apprendimento di ogni singolo utente durante lo svol-

gimento delle attività proposte all’interno dei laboratori

cognitivi e manuali, vengono utilizzati i seguenti Test

Pedagogici:

· Test Q1Vata – Batteria di valutazione delle

abilità trasversali all’apprendimento

· Test TCR – Concetti di relazione spaziale e

temporale

· Test DDO – Diagnosi dei disturbi ortografici in

età evolutiva

· Test AMOS – Abilità e motivazione allo studio

L1 – Arte Terapia

· test di Luscher

· test del cerchio familiare

· valutazione in itinere dei singoli partecipanti

attraverso l’evoluzione del prodotto come me-

diatore relazionale-emotivo e suoi aspetti spe-

cifici (uso del colore, forma,contenuto,ecc…) e

del contesto laboratoriale

I test vengono somministrati all’inizio e alla fine delle

fasi del laboratorio ed eventualmente in itinere, qualo-

VALUTAZIONE ANDAMENTO TERAPEUTICO

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ra si ritenesse opportuno integrarli con altro materiale

specifico.

È prevista la stesura di una relazione a fine progetto e

comunque da concordare con la struttura.

Il materiale prodotto sarà fotografato ad ogni incontro,

saranno eseguite foto del laboratorio in itinere avendo

cura di non fotografare il viso degli utenti, in modo da

renderli non riconoscibili.

Eccezione fatta per il laboratorio sull’autoritratto che

comunque non sarà divulgato ma utilizzato all’interno

del laboratorio.

Il tutto al fine di costruire una memoria aggiuntiva dei

processi che si attueranno ed elaboreranno.

L2 - Pet Terapia

Vengono utilizzate delle griglie di osservazione che sa-

ranno compilate dopo ogni attività di pet-therapy per

ogni singolo utente, attraverso la visione dei filmati re-

gistrati.

Ogni scheda-utente prevede un’osservazione longi-

tudinale per tutto il periodo del progetto, in modo da

valutare i pattern comportamentali relativi alle interazio-

ni con i pet, con gli operatori e la partecipazione attiva

di ogni soggetto.

Il punteggio è su Scala Likert (1: per niente; 2: poco;

3: abbastanza; 4: molto).

Le griglie sono state elaborate dall’equipe della Diapa-

son in collaborazione con la prof.ssa Bascelli della Fa-

coltà di Psicologia di Chieti.

Sono previste inoltre osservazioni libere attraverso

l’elaborazione di un resoconto narrativo, per aggiunge-

re ulteriori dati qualitativi al monitoraggio.

Ogni 3 mesi, le schede verranno analizzate ed i risultati

trasmessi alla Coop. Lilium per ogni singolo utente.

Ogni 6 mesi verrà elaborata una relazione per ogni sin-

golo soggetto.

L3 - Musico Terapia

Il progetto di Musico Terapia prevede delle attività

esperienziali atte a favorire il raggiungimento di speci-

fici obiettivi descritti nel programma generale e riepilo-

gati sinteticamente di seguito:

1. Favorire la comunicazione ed il contatto perso-

nale e interpersonale

2. Migliorare le abilità comunicative recettive ed

espressive attraverso lo stimolo musicale

3. Migliorare le risposte emozionali e l’espressione

comportamentale

4. Stimolare le funzioni cognitive:

a. orientamento

b. percezione

c. attenzione

d. memoria

e. linguaggio

f. abilità costruttive

g. ragionamento

h. funzioni esecutive

5. Favorire l’integrazione tra pensiero, emozione e

comportamento

6. Distinguere le emozioni e osservare le conse-

guenze dei comportamenti a breve e lungo ter-

mine

7. Favorire la motivazione e la creatività attraverso

il piacere dell’esperienza con la musica

8. Aumentare l’autostima, la consapevolezza e la

fiducia nelle proprie capacità

9. Imparare ad utilizzare il canale musicale come

possibilità comunicativa

10. Apprendere delle nozioni musicali di base, l’uti-

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lizzo degli strumenti proposti e della voce

11. Favorire la partecipazione attiva, l’integrazione

e l’accoglienza nel contesto comunitario

12. Facilitare momenti di apertura e condivisione

con il prossimo nelle esperienze musicali

Tali obiettivi sono valutati dal musico terapeuta per cia-

scun utente in base al TEST DELLE ABILITA’ IN MUSI-

CO TERAPIA e all’osservazione clinica. Il test elaborato

per il contesto specifico d’intervento è composto da 30

item.

Ad ogni item viene attribuito un punteggio da 1 a 5

in base ai criteri specificati in legenda:

1. Totale incapacità di eseguire il compito o

l’attività.

2. Esegue in minima parte il compito o l’attività.

3. Esegue abbastanza bene il compito o l’attività

ma non ancora correttamente (Spesso impreci-

sioni o difficoltà).

4. Esegue il compito o l’attività in maniera corretta

(Poche imprecisioni e difficoltà).

5. Esegue il compito o l’attività in maniera corretta

e del tutto indipendente (Senza difficoltà).

Il test prevede 3 valutazioni (I-II-III) distribuite ad inter-

valli regolari nell’arco temporale del progetto di mu-

sicoterapia. Infine i dati numerici sommati indicano il

punteggio complessivo raggiunto dal soggetto. Dall’in-

tegrazione tra i risultati del test e l’osservazione, il pro-

fessionista (specializzato in psicoterapia e musicotera-

pia) potrà essere in grado di stilare delle relazioni spe-

cifiche per ciascun utente e indicative dello stato e del

percorso evolutivo dello stesso.

L4 - Danza Terapia

Il raggiungimento degli obiettivi prefissati per la Danza

Terapia sarà verificato attraverso l’osservazione:

- delle capacità fisiche-motorie

- del grado di benessere psico-fisico

- del grado di auto efficienza fisica.

Nello specifico, verranno effettuate delle misurazioni

iniziali e delle valutazioni intermedie e finali del proget-

to.

Le valutazioni intermedie verranno eseguite a distanza

di tre mesi dall’attivazione dell’intervento, mentre le va-

lutazioni finali a distanza di sei mesi.

Nelle valutazioni verranno somministrati i seguenti stru-

menti:

- Psychological General Well Being

Index (Grossi, Mosconi, Groth, Niero e

Apolone): permette di fornire un indi-

ce che misura l’auto-rappresentazione

dello stato di benessere o disagio le-

gato alla sfera emozionale e affettiva

su sei dimensioni: ansia, depressione,

positività e benessere, autocontrollo,

stato di salute generale e vitalità.

- Scala di Auto-Efficacia Fisica

(Ryckman): misura la percezione di

auto-efficacia nell’eseguire determi-

nate azioni e raggiungere determinati

obiettivi.

- Offer Self-Image Questionnaire

(Offer, Ostrov, Howard, Dolan, 1992):

rappresenta uno strumento di perso-

nalità autodescrittivo utilizzato per in-

dagare i sentimenti, gli atteggiamenti,

le rappresentazioni di adolescenti - di

età compresa tra i 13 e i 19 anni - in

più aree del Sé (Sé Psicologico – ad

es., Controllo degli Impulsi, Tonalità

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Emotiva, Immagine Corporea—Sé So-

ciale – ad es., Funzionamento sociale

– Sé Coping – ad es., Autofiducia, Sa-

lute mentale, Adattamento, Fiducia nel

mondo esterno).

In aggiunta saranno effettuate delle osservazio-

ni a tre ed a sei mesi dall’avvio dell’intervento

miranti a valutare l’evolversi delle capacità fi-

siche.

Saranno pertanto svolte prove fisiche su:

Mobilità muscolare;

Lateralizzazione;

Equilibrio;

Coordinazione;

Resistenza.

L5 - Educazione Motoria

La valutazione dei soggetti sarà effettuata tramite l’ese-

cuzione dei seguenti test in correlazione con delle ta-

belle di riferimento.

1. Valutazione della composizione corporea.

Sarà utilizzata una bilancia impedenziometrica con la

quale si esamineranno nel tempo i parametri seguenti:

- Peso corporeo

- Percentuale di massa magra, massa grassa e ac-

qua corporea

- Metabolismo basale

- BMI

2. Valutazione dell’efficienza cardio-vascolare

- Step test di Harvard

- Test di Lyan

Permette la valutazione della capacità aerobica il primo

test e la valutazione del recupero dell’apparato cardio-

respiratorio il secondo.

3. Valutazione dell’efficienza muscolare - Resi-

stenza - Forza veloce.

Valutazione della resistenza muscolare del tronco e ad-

dome, misurazione della forza veloce attraverso i salti.

- Test piegamenti sulle braccia

- Test addominali con sollevamente parziale del

busto

- Test salto di Sargent

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- Test salto in lungo da fermi

4. Valutazione dell’efficienza muscolare - Forza –

Ipertrofia.

Determinazione della forza massimale in metodologia

indiretta

- Piegamenti delle gambe

- Distensione su panca con manubri

- Trazioni sulla schiena

5. Valutazione della flessibilità.

Valutazione mobilità delle spalle e del busto

- Test flessione del busto da seduti

- Test estensione del busto

- Test mobilità delle spalle

6. Valutazione posturale.

Determinazione difetti posturali attraverso questionario

compilato dal personale qualificato.

- Scheda di valutazione frontale

- Scheda di valutazione laterale

7. Valutazione dell’efficienza cardio-vascolare:

- Step test di Harvard

- Test di Lyan

L6 – Ippo Terapia

La Terapia per mezzo del cavallo è un metodo terapeu-

tico globale, in cui attraverso la pratica di un’attività

ludico-sportiva avente come mezzo il cavallo, l’indivi-

duo viene attivato nel suo intero complesso motorio,

psichico, intellettivo e sociale.

Rispetto ad altre metodiche terapeutiche con la “Tera-

pia per mezzo del cavallo” viene a porsi in primo piano

la partecipazione attiva del paziente al suo processo ri-

abilitativo, partecipazione che è strettamente collegata

alla motivazione, e questo grazie al rapporto di fiducia,

di amore e di rispetto reciproco che si crea con il caval-

lo. Mediante tale relazione affettiva il disabile si sente

finalmente protagonista poiché è poi chiamato in prima

persona ad accudire e a curare l’animale.

I professionisti dell’Ippo Terapia effettuano le loro valu-

tazioni nelle seguenti Aree:

Area cognitiva e metagognitiva;

Area dimensione operativa;

Area comunicazione e linguaggio;

Area affettiva relazionale;

Area autonomia personale e sociale.

L7 - Teatro Terapia

Il raggiungimento degli obiettivi prefissati sarà verifica-

to attraverso prove miranti a valutare i livelli di:

- Creatività;

- Espressività – emotività;

- Improvvisazione.

Inoltre verranno analizzate le relazioni interpersonali

tra i componenti del gruppo in modo da evidenziare la

qualità e la tipologia di tali relazioni. Per tale valutazione

verrà somministrato il Sociogramma di Moreno. Il

questionario mette in luce le attenzioni e le repulsioni

che ci sono tra i vari componenti di un gruppo attraver-

so quattro item che chiedono di esprimere la propria

opinione in termini di rifiuto, di scelta o di indifferenza

nei confronti degli altri componenti.

Verrà infine rilevato il grado di autostima posseduto

mediante la somministrazione della Rosenberg self-

Esteen scale (1979 – traduzione e validazione italiana

nel 1997 ad opera di Prezza, Trombaccia e armento). Lo

strumento è composto da dieci item valutati su scala di

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giudizio a quattro punti che intende valutare la dimen-

sione dell’autostima, un costrutto strettamente legato

alla soddisfazione per il proprio modo di essere, per il

modo in cui si fronteggiano le difficoltà, per le qualità

che ci si riconosce, e al grado in cui si pensa a sé stessi

in modo “positivo”.

L8- Laboratorio Teacch

TEACCH è un approccio cognitivo comportamentale che

tenta di compensare la distorsione comunicativa, deter-

minata neurobiologicamente, del bambino autistico.

Per quanto riguarda la valutazione degli utenti affetti da

Disturbi dello Spettro Autistico, vengono utilizzate, sia

per l’individuazione diagnostica che per la definizione

delle abilità, le seguenti scale:

- Scala C.A.R.S.

- Scala A.B.C.

- DSM IV TR

- PEP.3

- LAP.

- Esame Psicomotorio di Vayer

- Esame di Boscaini

- Protocollo A.P.C.M. di Sabbadini, Iurato, Safir.

CONCLUSIONE

Lo scopo delle attività che complessivamente caratte-

rizzano il Centro Diurno è di collocare l’attività ludica

al centro di qualsiasi progetto di formazione e di inte-

grazione come strategia educativa e riabilitativa della

persona diversamente abile.

La ragione di ciò risiede nell’accezione di gioco come

strumento di socializzazione e di sviluppo della perso-

nalità in tutte le sue dimensioni: cognitiva, affettiva

e comportamentale.

Il gioco è soprattutto il momento in cui si esprimono le

libere scelte e la creatività individuale.

Ciò potrebbe sembrare in contraddizione con l’idea di

un’istruzione sistematica in quest’area.

In realtà, questa contraddizione è solo apparente.

E’ fondamentale che questi apprendimenti siano ogget-

to di una programmazione sistematica, senza che ciò

significhi annullare quell’aspetto di creatività e sponta-

neità presente nelle attività ricreative.

Il programma di istruzione sistematica che proponiamo

prevede quattro fasi fondamentali, logicamente e

temporalmente connesse:

1. assessment iniziale dei deficit, dei problemi e

delle potenzialità della persona;

2. definizione degli obiettivi a breve e lungo ter-

mine;

3. implementazione delle tecniche d’intervento;

4. monitoraggio e verifica del raggiungimento de-

gli obiettivi.

Si tratta di un curriculum di sicuro interesse, poiché si

avvale del gioco come un imprescindibile strumento

per valutare e sviluppare le abilità, in maniera assoluta-

mente naturale e divertente.

All’interno delle varie tipologie di “movimento-terapie”

sono compresi pertanto differenti approcci, tutti ac-

comunati dal riconoscimento del rapporto che unisce

mente e corpo e che si pone alla base della possibilità

di intervenire mediante la danza per favorire e sostene-

re la salute mentale e lo sviluppo psicologico.

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ARTE TERAPIAdott.ssa Di Bernardo Marcella,Diploma di Laurea in Psicologia e diploma di Specializzazione in Psicoterapia familiare e Sistemico Relazionale; ha con-seguito il diploma di laurea in Psicologia, indirizzo Psicologia Clinica e di Comunità c/o l’Università degli Studi di Bologna (abilitazione all’esercizio della professione di Psicologo e iscrizione all’Albo Professionale degli Psicologi della regione Abruzzo). La formazione complementare post laurea comprende: diploma di specializzazione in Psicoterapia familiare e Sistemico-Relazionale; Corso di sensibilizzazione al modello sistemico-relazionale; Corso di perfezionamento in Psicologia Scolastica e Corso per operatori esperti in arteterapia con le arti visive.

PET TERAPIAdott.ssa Di Michele Caterina, Presidente della Cooperativa Sociale Diapason ONLUS, è psicologa ed esperta di pet therapy. Si è specializzata nelle seguenti materie: La professionalità e gli Strumenti dell’educatore; L’intervento educativo; Aspetti pragmatici del lavoro educativo; Aspetti psicologici dei minori e delle famiglie; L’Abuso Sessuale; Prevenzione e Protezione dei minori vittime di abuso sessuale; Costruzione di percorsi alternativi al rientro in famiglia del minore; La metodologia d’intervento applicata in base alla teoria sistemico-relazionale, all’approccio empatico, dal modello CISMAI – CBM, dai modelli del servizio sociale.

MUSICO TERAPIAdott. La Torre Ellery,Psicologo, Psicoterapeuta, Musicoterapeuta, Musicista e Cantante si è diplomato con il massimo dei voti e la lode presso la scuola quadriennale SPIM (Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Integrata e Musicoterapia). Ha svolto tirocini, colla-borazioni e lavorato come volontario presso diverse cliniche, comunità, centri riabilitativi e scuole in Abruzzo e nel Lazio. Ha approfondito la funzione e l’effetto della musica sull’essere umano conseguendo la laurea di dottore in Psicologia. Grazie all’intensa attività di studio e ricerca in ambito musicoterapeutico è spesso invitato come relatore a congressi nazionali.

TEATRO E DANZA TERAPIAdott.ssa Rizzo Ilaria, Diploma di Laurea in Scienze Psicologiche e Psicologia, specializzata in Psicoterapia della Gestalt; ha conseguito il diploma di laurea in Scienze Psicologiche e il diploma di laurea in Psicologia.È specializzata nella Psicoterapia della Gestalt e vincitrice di Corso di Dottorato di Ricerca in Psicologia. La sua formazione prevede la partecipazione al Corso dell’Associazione Italiana di Psicologia e alla scuola estiva di metodologia della ricerca dell’Associazione italiana di Psicologia. È attualmente iscritta al 3°anno del Dottorato di ricerca in Psicologia XXII° ciclo c/o l’Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti.

EDUCAZIONE MOTORIAdr. Nisi Alessandro,Laureato in scienze Motorie presso l’Università degli Studi “G.d’Annunzio” di Chieti. Ha conseguito il brevetto fitness 2° liv di Personal Trainer e attualmente lavora con lo studio Moving di Pescara. Parallelamente impegnato con il settore giovanile della scuola calcio “Poggio degli Ulivi” dove ricopre il ruolo di allenatore. Ha maturato altre esperienze di lavoro in centri riabilitativi (servizio civile e tirocinio universitario). Altri brevetti e qualifiche: - brevetto sub di 1° e 2° liv. advance; - attestato Corso tecniche di salvamento; - attestato Corso Vivere la montagna

IPPO TERAPIAdott.ssa Stallone Marilena, Psicoterapeuta e Psicologa; ha conseguito il diploma di Laurea in Psicologia -Indirizzo Clinico e di Comunità- ed è iscritta all’Albo degli psicologi della Regione Abruzzo. E’ impiegata presso il Distretto Sanitario ASL di Francavilla(CH) e rico-pre l’incarico di Psicoterapeuta/Psicologa presso l Ambulatorio di Psicologia. Le qualifiche e specializzazioni conseguite: Counseling espressivo e arte–terapia / Specializzazione in Psicoterapia familiare e sistemico relazionale / Formazione per la conduzione di Gruppi di Auto-mutuo-aiuto/Operatore di Unità di Strada/C.so di Perfezionamento”Psicopatologia e psicodiagnostica”/Formazione area Sanitaria della Riabilitazione Equestre / C.so per EDUCATORE /C.so “Salute Mentale e Riabilitazione in Età Evolutiva” e C.so “Esordio psicotico: valutazione del rischio e modelli di intervento nel DSM”. Ha partecipato a molteplici seminari di tematica terapeutica.

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