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1 ISTITUTO COMPRENSIVO 1° BELLUNO SCUOLA DELL’ INFANZIA STATALE BELLUNO – MUSSOI PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA E PATTO PEDAGOGICO Anno Scolastico 2015-2016 Insegnanti. Sez. A: Balestra Cinzia - Nart Maria Luisa /…………….. Sez. B : Angrisani Maria Teresa - Vedana Sara Sez. C: Pampanin Adelia – Da Riz Annamaria / Zampieri Patrizia Sez D: D’Ambros Pierina – Cordella Ivana Sostegno: ……………….. I.R.C: Dal Cin AnnaElisa

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ISTITUTO COMPRENSIVO 1° BELLUNO

SCUOLA DELL’ INFANZIA STATALE

BELLUNO – MUSSOI

PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA

E PATTO PEDAGOGICO

Anno Scolastico 2015-2016

Insegnanti.

Sez. A: Balestra Cinzia - Nart Maria Luisa /…………….. Sez. B : Angrisani Maria Teresa - Vedana Sara

Sez. C: Pampanin Adelia – Da Riz Annamaria / Zampieri Patrizia Sez D: D’Ambros Pierina – Cordella Ivana

Sostegno: ……………….. I.R.C: Dal Cin AnnaElisa

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INDICE ANALISI DELLA SITUAZIONE SCOLASTICA

1- Composizione socio-culturale del territorio

2- Strutturazione degli spazi comuni e di sezione

3- Formazione delle sezioni

4- Organizzazione delle insegnanti

PROGETTO DELL’ORGANIZZAZIONE

1- Modalità di stesura della programmazione annuale

2- Progetti di Istituto:

- Accoglienza - Protocollo di Intesa per le attività di identificazione precoce dei casi sospetti

DSA – Continuità educativa – Acquaticità – Sicurezza

3- Progetti di Plesso:

– La voce: un mezzo per parlare, cantare, comunicare… - Integrazione e potenziamento alunni

stranieri – Progetto matematico scientifico: Esploro, faccio dunque sono – Tanti modi di fare

festa

4- Organizzazione dei laboratori: Progetti

- La lettura ed il libro – Laboratorio espressivo-manipolativo “La scatola azzurra” - Esperienze

motorie in salone: progetto di educazione motoria

5- Orario delle varie fasi della giornata

6- Scelta del materiale

7- Atteggiamento educativo delle insegnanti

8- Rapporto con le famiglie

9- Diversità e integrazione

10- Promozione dell’offerta formativa della scuola

PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE

1- Percorso implicito

2- Percorso integrato

3- Indicazioni Nazionali delle attività educative Scuola dell’Infanzia: obiettivi specifici di

apprendimento

PIANO DELLA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE

1 - Analisi situazione di partenza

2 - Metodologia

3 - Gioco, ricerca e vita di relazione

4 - Lo spazio come sfondo metodologico

5 - Ruolo dell’insegnante

6 - La verifica e la valutazione

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1) COMPOSIZIONE SOCIO-CULTURALE DEL TERRITORIO

Breve indagine sulla composizione socio-economica e culturale del territorio in cui è collocato il plesso scolastico.

La scuola dell’infanzia statale di Belluno Mussoi è situata al centro del quartiere. Su di essa confluiscono anche i bambini di zone periferiche attraverso il servizio di scuolabus gestito dal Comune (Orzes – Chiesurazza – Fisterre – Vezzano - Bolzano Bellunese - Tisoi). Il territorio di ubicazione della scuola può offrire dati e oggetti relativi al mondo dei servizi sociali (scuole - ufficio postale – farmacia - caserma dei VVF - guardie forestali - chiesa). Possono essere oggetto d’indagine anche alcune botteghe artigianali vive nel quartiere: fornaio, meccanico, calzolaio, parrucchiera, sarto… oltre che negozi di vario genere. Data la posizione della scuola si può tener conto nel definire i contenuti della programmazione di una serie di stimoli visivi ed uditivi collegati al mondo della strada: segnali stradali, insegne, cartelloni pubblicitari, automobili, autobus e i loro relativi rumori. Per quanto riguarda lo studio della natura in generale si possono compiere delle escursioni nel parco comunale e in alcune zone verdi vicine alla scuola. Per quanto concerne il mondo della produzione vero e proprio, nelle zone limitrofe al quartiere ci sono delle strutture da poter utilizzare per analizzare la realtà agricola in generale (stalle, allevamenti, fattorie, latteria). La vicinanza con il centro storico ci consente di effettuare visite guidate ai vari luoghi di promozione di iniziative culturali e della tradizione locale (ex tempore San Martino, biblioteca comunale, teatro, piscina). 2) STRUTTURAZIONE DEGLI SPAZI COMUNI E DI SEZIONE

Lo spazio ha una forte valenza educativa: è spazio psicologico e culturale insieme, pertanto contesto della complessa relazione tra individuo e realtà. Lo spazio è luogo e strumento di comunicazione: comunica implicitamente modi di stare, di muoversi, di parlare con gli altri, di assumere abitudini e piccole regole di convivenza. L’uso dello spazio a scuola è un fatto importante, i suoi elementi costitutivi definiscono lo sfondo del progetto educativo, oltre che la trama sulla quale si intessono le relazioni. I locali a disposizione della scuola sono: • un ingresso adibito in parte a spogliatoio • cinque aule dotate di servizi, • un salone con ampi servizi igienici, uno dei quali riorganizzato con strutture idonee

alla facilitazione delle pratiche igieniche per venire incontro alle esigenze dei bambini diversamente abili.

• una cucina ben attrezzata ed arredata, • un locale adibito ad uso operatori A.T.A, • un locale adibito ad uso docenti,

ANALISI DELLA SITUAZIONE SCOLASTICA

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• un locale adibito al riposo pomeridiano dei bambini, • due locali magazzino, • uno spazio tecnologico, • due locali a disposizione di tutte le sezioni organizzati per attività di laboratorio, • ampi corridoi di accesso alle aule. Lo spazio esterno è costituito da tre giardinetti adiacenti alle aule e da un’ampia area recintata dotata di strutture ludiche. L’ingresso, ex atrio, è da qualche anno adibito a spogliatoio. Gli armadietti delle quattro sezioni trovano posto in questo spazio per permettere ai genitori che accompagnano personalmente i loro bambini di riporre ordinatamente il vestiario e limitare al contempo l’andirivieni incontrollato all’interno delle aule. Successivamente, i bambini vengono accompagnati dai genitori in salone, dove sono affidati alla cura dei docenti preposti. Il salone viene utilizzato secondo le esigenze di programmazione e per esperienze comuni a tutte le sezioni, in base ad orario concordato. Esso è dotato di grandi attrezzi, di piccoli attrezzi, di materiali morbidi, mantenendo comunque un’ampia agibilità per azioni motorie come la corsa, il salto, i percorsi e la possibilità di organizzare giochi guidati. Il salone, comunicante con l’esterno, è dotato di accesso con rampa per disabili. Le aule rimangono il centro dell’esperienza didattica specifica. La disposizione degli arredi al loro interno risponde a criteri che salvaguardano le varie esigenze di vita della classe. Gli arredi presenti vengono disposti in modo da creare angoli per attività guidate ed autonome: • angoli dell’affettività e della relazione, • angoli della comunicazione, del dialogo dell’espressione spontanea di vissuti ed esperienze • angoli delle esperienze di manipolazione, dei giochi di costruzione e di confronto Ogni aula dispone di bagni adiacenti che vengono regolarmente utilizzati per le pratiche igieniche quotidiane. Anche questi spazi costituiscono valenza educativa poiché incoraggiano all’autonomia ed a corrette abitudini igienico-sanitarie. I laboratori. Si rimanda alla descrizione nei progetti dei laboratori. Il giardino esterno è una risorsa preziosa e va utilizzato con la stessa consapevolezza con cui organizziamo gli spazi interni della scuola. E’ dotato di strutture installate parecchio tempo fa che andrebbero rinnovate in molte loro parti. Ciononostante, l’area, ampia e spaziosa, dotata di ombreggiatura per i periodi più caldi, viene praticata con interesse ed originalità dai bambini che, da semplici stimoli naturali (siepi, sassi, foglie, insetti, alberi), organizzano varie situazioni di gioco spontaneo. Lo spazio esterno viene utilizzato a discrezione delle singole sezioni. Spazio pranzo: due grandi locali ospitano le quattro sezioni contemporaneamente. Prendono posto nel refettorio grande le sezioni “A”-“B” e in quello piccolo le sezioni “C”-“D”. La preparazione dei tavoli avviene ad opera del personale addetto. Il comportamento a tavola è sancito da alcune regole: i bambini

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• sono incoraggiati ad assaggiare i vari tipi di pietanze, anche quelli meno graditi • sono progressivamente indirizzati a mangiare correttamente da soli • sono tenuti a trattare con rispetto il cibo e le stoviglie • sono stimolati a tenere un tono di voce contenuto nelle conversazioni con i compagni. • sono invitati a rimanere al loro posto fino al termine del pranzo. Il locale dormitorio. In esso trovano posto i bambini di 3 anni. Possono accedere su richiesta e fino a disponibilità dei posti, anche i bambini di quattro anni. Per favorire il rilassamento si utilizzano strategie quali: il racconto di una breve storia, l’ascolto di musiche dolci, il contatto con giochi rassicuranti o, in caso di bisogno, con l’adulto. Anche il momento del risveglio è gestito con dolcezza in modo da ricreare una situazione di benessere.

3) FORMAZIONE DELLE SEZIONI

Nel plesso, per l’anno scolastico 2015-2016, risultano finora iscritti …. bambini. Nella composizione delle sezioni resta confermata la scelta di classi di bambini di età eterogenea (3-4-5 anni). Pertanto la situazione delle sezioni è la seguente:

SEZIONE TOTALE 2013 2012 2011 2010 INSEGNANTI INSEGNANTI

“A” 26 2 7 5 12 Balestra C. Nart M. L.

……

“B” 27 1 8 8 10

Angrisani M.T.

Vedana S.

“C” 28 3 7 11 7 Pampanin A. Da Riz A.M.

suppl

“D” 28 3 10 6 9

Cordella I.

D’Ambros

L’insegnante Nart si avvale di un orario part time: presta servizio tutti i giorni, nel turno antimeridiano mentre nel turno pomeridiano è presente a scuola nelle giornate di lunedì, martedì,mercoledì. Il completamento di orario viene effettuato dall’insegnante …………. L’insegnante Da Riz si avvale di orario part-time e presta servizio nelle prime ore del turno. Il completamento d’orario viene effettuato dall’insegnante supplente.

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4) ORGANIZZAZIONE DELLE INSEGNANTI

Le insegnanti di sezione sono otto più l’insegnante di sostegno e di religione, ruotano nei turni antimeridiano e pomeridiano settimanalmente, prestando docenza per un totale di duecento ore nell’arco di otto settimane, salvaguardando, per quanto possibile, la compresenza. L’entrata delle insegnanti del turno antimeridiano è scaglionata in tre orari, per consentire un numero adeguato di adulti in rapporto all’ingresso di bambini nel periodo di accoglienza. L’entrata delle insegnanti del turno pomeridiano è differenziata nelle varie sezioni per consentire attività didattiche con gruppi di bambini numericamente ridotti.

ORARIO INSEGNANTI SCUOLA DELL’ INFANZIA DI MUSSOI ANNO SCOLASTICO 2015/2016

SEZIONE A SEZIONE B SEZIONE C SEZIONE D

DATE DAL…-AL…

BALESTRA CINZIA

NART M. LUISA …………………………………………

ANGRISANI MARIA TERESA

VEDANA SARA

PAMPANIN ADELIA

DA RIZ ANNAMARIA ZAMPIERI PATRIZIA

D’AMBROS PIERINA

CORDELLA IVANA

01/10-02/10 23/11-27/11 01/02-05/02 29/03-01/04 23/05-27/05

7.40- 12.40

11.00- 16.00 VEN. 10

8.30- 13.15

dormitorio 11.00- 16.00 GIO. 10

8.45- 13.15

11.00- 12.45- 16.00 MER. 10

8.15- 13.12

11.00- 16.00 MAR. 10

05/10-10/10 30/11-04/12 11/02-12/02 04/04-08/04 30/05-03/06

11.00- 16.00 VEN. 10

7.40- 12.40

11.00- 16.00 GIO. 10

8.30- 13.15

dormitorio 11.00- 16.00 MER. 10

8.45- 11.45 13.15

11.00- 16.00 MAR. 10

8.15- 13.12

12/10-16/10 09/12-11/12 15/02-19/02 11/04-15/04 06/06-10/06

8.15- 13.12

11.00- 16.00 VEN. 10

7.40- 12.40

11.00- 16.00 GIO. 10

8.30- 13.15

dormitorio 11-12.45- 16.00 MER. 10

8.45- 13.15

11.00- 16.00 MAR. 10

19/10-23/10 14/12-18/12 22/02-26/02 18/04-22/04 13/06-17/06

11.00- 16.00 VEN. 10

8.15- 13.12

11.00- 16.00 GIO. 10

7.40- 12.40

11.00- 16.00 MER. 10

8.30- 11.30 13.15

dormitorio 11.00- 16.00 MAR. 10

8.45- 13.15

26/10-30/10 21/12-08/01 29/02-04/03 26/04-29/04 20/06-24/06

8.45- 13.15

11.00- 16.00 VEN. 10

8.15- 13.12

11.00- 16.00 GIO. 10

7.40- 12.40

11.00- 12.45- 16.00 MER. 10

8.30- 13.15

dormitorio 11.00- 16.00 MAR. 10

02/11-06/11 11/01-15/01 07/03-11/03 02/05-06/05 27/06-30/06

dormitorio 11.00- 16.00 VEN. 10

8.45- 13.15

11.00- 16.00 GIO. 10

8.15- 13.12

11.00- 16.00 MER. 10

7.40- 10.52- 12.40

11.00- 16.00 MAR. 10

8.30- 13.15

09/11-13/11 18/01-22/01 14/03-18/03 09/05-13/05

8.30- 13.15

dormitorio 11.00- 16.00 VEN. 10

8.45- 13.15

11.00- 16.00 GIO. 10

8.15- 13.12

11.00-12.45- 16.00 MER. 10

7.40- 12.40

11.00- 16.00 MAR. 10

16/11-20/11 25/01-29/01 21/03-23/03 16/05-20/05

11.00- 16.00 VEN. 10

8.30- 13.15

dormitorio 11.00- 16.00 GIO. 10

8.45- 13.15

11.00- 16.00 MER. 10

8.15- 11.15- 13.12

11.00- 16.00 MAR. 10

7.40- 12.40

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L’insegnante di sostegno……………………………………… presta servizio in sezione “A”.

L’insegnante di religione cattolica DAL CIN Anna Elisa effettua tale insegnamento in tutte la sezioni.

L’insegnante NART Marialuisa presta servizio tutti i giorni della settimana nel turno antimeridiano mentre nel turno pomeridiano per due giorni completa l’orario l’insegnante……………………………………………

L’insegnante DA RIZ Annamaria presta servizio sempre nelle prime ore dei turni (antimeridiano e pomeridiano)completa l’orario l’insegnante ZAMPIERI Patrizia.

N.B. L’insegnante del turno pomeridiano anticipa alle ore 10.00 l’entrata in servizio un giorno a settimana con il seguente calendario: martedì sez.”D” mercoledì sez.”C” giovedì sez.”B” venerdì sez. “A”.

Orario progetto accoglienza (16 settembre – 30 settembre)

SEZIONE "A" SEZIONE "B" SEZIONE "C" SEZIONE "D"

Balestra Nart Angrisani Vedana Pampanin Da Riz Suppl.

D’Ambros Cordella

8,00-13,00 8,30-13,30 8,00-13,00 8,30-13,.30 8,00-13,00 8,30-13,.30 7,40-12,40 8,30-13,.30

8,30-13,30 8,00-13,00 8,30-13,30 8,00-13,00 8,30-13,.30 8,00-13,00 8,30-13,.30 7,40-12,40

7,40-12,40 8,30-13,30 8,00-13,00 8,30-13,.30 8,00-13,.00 8,30-13,.30 8,00-13,00 8,30-13,.30

Orario insegnamento religione cattolica a.s. 2015-2016 ins. Dal Cin Anna Elisa

La docente è presente a scuola nella giornata del lunedì dalle ore 9.00 alle 15.00.

A turnazione segue tutte quattro le sezioni. 1^ ore 9.00-10.00 2^ ore 10.00-11.00|

3^ ore 11.00-12.00 4^ pomeriggio

Orario insegnanti di sostegno

INSEGNANTI LUN- MAR- VEN MER-GIO

………………..

………………

………………..

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*Nel corso dell’anno scolastico l’orario potrebbe subire variazioni.

PROGETTO DELL’ ORGANIZZAZIONE

1)MODALITA DI STESURA DELLA PROGRAMMAZIONE ANNUALE All’inizio dell’anno scolastico in sede collegiale sono state definite alcune scelte organizzative e didattiche a livello generale. 2)PROGETTI D’ISTITUTO

� ACCOGLIENZA

� PROTOCOLLO DI INTESA PER LE ATTIVITA’ DI IDENTIFICAZIONE PRECOCE CASI SOSPETTI DI DSA

� CONTINUITA’ EDUCATIVA � ACQUATICITA’ � SICUREZZA

� PROGETTO ACCOGLIENZA A partire dall’anno scolastico 1996-’97 si è potuto effettuare l’accoglienza dei primi giorni di scuola con la compresenza di tutte le insegnanti. Il progetto è depositato agli atti dell’Ufficio. Finalità • Permettere al bambino un contatto gratificante con l’istituzione scuola • Renderlo più disponibile ad un rapporto significativo e motivante • Favorire un clima adatto ad instaurare una relazionalità positiva: - tra bambino e bambino - tra adulto e bambino - tra adulto e adulto. Tutto questo allo scopo di prevenire il disagio scolastico,ed in sintonia con quanto previsto dal P.O.F.

Obiettivi Il primo bimestre sarà volto principalmente :

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• a favorire un sereno distacco dalla famiglia • ad individuare e soddisfare i bisogni individuali • alla familiarizazione con l’esperienza scolastica, • all’avvio al riconoscimento dei rituali scolastici, degli spazi, della scuola, delle

regole, • alla promozione dell’interazione sociale.

Modalità I genitori dei nuovi iscritti nei primi giorni di scuola possono fermarsi un po’ più a lungo per rendere più sereno il momento del distacco e rispettare tempi e ritmi dei propri figli. E’ consentito agli adulti accompagnatori l’accesso alle aule. Per favorire la comunicazione tra scuola e famiglia saranno adibiti:

• una lavagna per le comunicazioni quotidiane • l’albo per le circolari o altre informazioni • l’esposizione del menù.

Spazi La compresenza delle insegnanti consente di accogliere i bambini in salone o in aula a seconda di preferenze ed esigenze particolari. L’aula, luogo più intimo e significativo del senso di appartenenza alla sezione, è comunque lo spazio favorito. Altro luogo privilegiato del gioco di grande e piccolo gruppo sarà, per questo primo periodo, il giardino , ambiente più familiare e rassicurante per i bambini. Tempi Due settimane, dal 15 al 26 settembre Contenuti I contenuti del periodo di accoglienza sono finalizzati a promuovere il dialogo con la famiglia

• attraverso la raccolta di informazioni sul bambino • attraverso la prima assemblea con i genitori dei nuovi iscritti. Le informazioni che

la scuola fornisce alle famiglie sono desunte dal regolamento di plesso e dalla descrizione del Progetto Educativo della Scuola.

Fase osservativa Nel primo bimestre di frequenza le insegnanti avranno modo di osservare e registrare caratteristiche, modalità di approccio ai materiali e di relazione di ciascuno e di approntare gli interventi e la programmazione dei periodi sucCessivi. L’accoglienza non si esaurisce in questo breve arco di tempo ma prosegue per tutto l’anno scolastico con modalità diverse, mantenendo l’atteggiamento di disponibilità ed apertura delle insegnanti.

� PROTOCOLLO DI INTESA PER LE ATTIVITA’ DI IDENTIFICAZIONE PRECOCE DEI CASI SOSPETTI DI DSA

Il 10 febbraio 2014 è stato sottoscritto il Protocollo di Intesa per le attività di identificazione precoce dei casi sospetti di DSA (Disturbo Specifico dell’Apprendimento) tra la Regione Veneto e l’Ufficio Scolastico Regionale, portando così a compimento il percorso indicato dalla Legge 10 ottobre 2010, n. 170 e dalla Legge della Regione Veneto 4 marzo 2010, n. 16, sull’individuazione precoce da parte della scuola e sulle

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modalità di collaborazione tra scuola e servizi territoriali, secondo le indicazioni del Decreto del MIUR del 17 aprile 2013 che trasmette le linee guida per la stipula dei Protocolli regionali.

Il Protocollo si pone l’obiettivo di mettere in condizione la scuola dell’infanzia e la scuola primaria di individuare gli alunni che presentano significative difficoltà nella lettura, scrittura e calcolo e/o un ritardo nella maturazione delle competenze percettive e grafiche e di mettere in atto percorsi didattici mirati al recupero ed al potenziamento, sempre con il coinvolgimento diretto dei genitori nella fase osservativa e nella condivisione delle azioni didattiche.

Le insegnanti hanno a disposizione gli strumenti di lavoro di seguito indicati:

• schemi di osservazione e di intervento ‐ sia per il terzo anno della scuola dell’infanzia, sia per il primo anno della scuola primaria ‐ costruiti da un gruppo di docenti esperti

• modelli di comunicazione tra la scuola ed i Servizi Territoriali (A1 e A2);

• le Linee Guida Regionali predisposte dal Comitato Tecnico Scientifico per il monitoraggio e la

verifica dell’applicazione della L.R. 16/2010 (A3). Il Protocollo, adottato dalla scuola nell’a.s.2014/15, andrà quindi a sostituire, dall’anno scolastico 2015/16,il questionario I.P.D.A., in uso fino ad ora.

� PROGETTO DI CONTINUITA’ EDUCATIVA

Il progetto continuità nasce dall’esigenza di garantire al bambino un percorso formativo organico e completo.

Quello del passaggio dalla scuola dell’Infanzia alla scuola Primaria è un momento importante, pieno di incertezze, di novità e di impegni sia scolastici che extrascolastici.

Il progetto mira a supportare il bambino in questo approccio con la scuola primaria, mettendolo a contatto con gli ambienti fisici in cui andrà ad operare, con gli insegnanti e con un metodo di lavoro sempre più intenso e produttivo.

Valorizzando le competenze già acquisite e nel rispetto di quelle che sono le caratteristiche proprie dell’età evolutiva che il bambino sta attraversando, verranno promosse attività laboratoriali improntate sul gioco e sul gioco-lavoro, sfruttando il suo entusiasmo e il suo desiderio di nuovi apprendimenti. Gli insegnanti e gli alunni dei due ordini di scuola si incontreranno più volte nel corso dell’anno e svilupperanno attività organizzate.

Il progetto si articolerà nel seguente modo:

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Ottobre: • organizzazione degli incontri tra le classi prime e la scuola dell’infanzia

Gennaio-febbraio:

• incontro della commissione continuità per programmare le visite alla primaria degli alunni che frequentano l’ultimo anno di scuola dell’infanzia e concordare le attività

Aprile-maggio:

• organizzazione delle visite degli alunni dell’infanzia alla primaria Giugno:

• Organizzazione degli incontri tra insegnanti della primaria e dell’infanzia per uno scambio di informazioni.

� PROGETTO ACQUATICITÀ

Finalità :

- favorire la socializzazione tra gli alunni del gruppo dei “grandi” del plesso attraverso l’educazione di attività motorie acquatiche in un contesto diverso dall’ambiente scolastico

- favorire la scoperta dell’ambiente acquatico e il superamento della paura dell’acqua. Obiettivi motori:

- Adattare gli schemi motori terrestri all’ambiente acquatico - Sviluppare la discriminazione percettiva: visiva, uditiva. tattile - Ricercare agilità e destrezza in acqua - Avvio all’acquisizione di tecniche natatorie - Destinatari

I bambini di cinque anni di tutte le sezioni

Tempi

Periodo OTTOBRE- NOVEMBRE per n° 6 incontri

L’attività motoria in acqua ha come obiettivo principale il conseguimento di un base motoria più ampia possibile, tramite lo sviluppo delle capacità senso percettive e coordinative . L’educazione motoria si propone come strumento pedagogico non solo nello sviluppo delle competenze specifiche del nuoto, ma nella formazione integrale della personalità del bambino e se è vero che l’attività in acqua rappresenta il punto centrale dell’esperienza del corso, è vero anche che esistono numerose e differenti situazioni, che per la loro particolarità e singolarità, risultano altrettanto importanti come: - il viaggio : il distacco dalla sede scolastica, la gestione del comportamento nello

scuolabus…, - la scoperta del nuovo ambiente con caratteristiche e regole specifiche.

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- la preparazione : svestirsi e cambiarsi, sistemare gli oggetti personali, lavarsi , rivestirsi in

modo autonomo senza la presenza costante degli adulti, - il tempo nella vasca: momento centrale dell’esperienza, ricco di emozioni

importanti come la gestione dell’ansia e della paura, la scoperta di una nuova dimensione, il confronto con gli altri compagni, l’espressione della propria motricità, la conferma e la valutazione di sè stessi, la propria affermazione,

- il ritorno a scuola: il viaggio di rientro, la riflessione, la rielaborazione dei vissuti. L’esperienza ricca di significati cognitivi ed emotivi può diventare un valido spunto per una rielaborazione del vissuto in sede scolastica tramite : giochi, racconti. filastrocche, canti, disegni.

� PROGETTO SICUREZZA

Premessa La normativa “626” introduce anche nella scuola il principio della organizzazione, gestione e programmazione delle attività di prevenzione. Parlare di sicurezza è importante serve a veicolare pensieri e comportamenti di protezione civile. I bambini devono acquisire una conoscenza prima e una coscienza poi su un percorso necessario ad affrontare con serietà e consapevolezza tutte le problematiche relative alla prevenzione dei rischi negli ambienti di vita, casa, scuola, strada, ecc. delle calamità sia naturali, come terremoti alluvioni, ma anche nelle situazioni causate dall’uomo sia per negligenza che intenzionalmente. Obiettivi I discorsi e le parole o riconoscere rischi e pericoli dell’ambiente o leggere simboli legati all’emergenza o confrontare ambienti di vita attuali e non, vicini e lontani o conoscere i diversi codici di comunicazione o utilizzare i diversi codici di comunicazione o leggere e usare mappe o piante di ambienti conosciuti o conoscere alcune regole legate all’emergenza o raccontare esperienze personali o riconoscere locali e disposizioni ordinati nell’ambiente o interpretare la relazione tra collocazione e funzione degli elementi La conoscenza del mondo

o stimolare la curiosità e il gusto per l’esplorazione ambientale o discriminare oggetti adatti a una specifica funzione o rielaborare un comportamento

Il se’ e l’altro o conoscere regole e ruoli dei comportamenti funzionali a contesti di vita diversi o confrontare comportamenti diversi o avviarsi al controllo della propria emotività o coordinare il proprio comportamento a quello del gruppo o rafforzare la sicurezza personale attraverso la percezione solidale dell’altro

Il corpo in movimento o esplorare vivere e percorrere lo spazio o effettuare spostamenti preordinati lungo percorsi o associare ad un simbolo un azione da eseguire

Linguaggi, creativita’, espressione o codificare messaggi o sviluppare processi di identificazione e proiezione

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o rappresentare graficamente situazioni di pericolo o rappresentare graficamente percorsi

Attivita’

o ascolto di semplici racconti o conversazioni guidate o rappresentazioni grafiche o giochi di simulazione e di autocontrollo emotivo o attività ludiche in salone e nel cortile o percorrere percorsi o lettura di simboli o giochi simbolici nel laboratorio scatola azzurra o prove di evacuazione

3)PROGETTI DI PLESSO

� LA VOCE: UN MEZZO PER PARLARE, CANTARE, COMUNICARE…. � INTEGRAZIONE E RECUPERO ALUNNI STRANIERI � ESPLORO, FACCIO.… DUNQUE SONO! � TANTI MODI DI FARE FESTA

� LA VOCE: UN MEZZO PER PARLARE, CANTARE, COMUNICARE…

Le attività sonore e musicali mirano a sviluppare la sensibilità musicale, a favorire la fruizione della produzione presente nell’ambiente, a stimolare e sostenere l’esercizio personale diretto avviando anche alla musica di gruppo. È importante offrire ai bambini proposte che consentano loro di conoscere la realtà sonora, di orientarvisi, di esprimersi con i suoni e con il canto e di stabilire per loro tramite relazioni con gli altri. OBIETTIVI FORMATIVI

o suscitare interesse per la musica e sviluppare una sensibilità musicale o sviluppare la capacità di riconoscere, memorizzare, riprodurre suoni o sviluppare la coordinazione motoria, l’ascolto attivo, la memoria, la capacità di

concentrazione, la creatività o sviluppare capacità espressive individuali o sviluppare il senso di appartenenza al gruppo cantando insieme o favorire la capacità di integrazione di bambini diversamente abili o favorire l’inserimento dei bambini stranieri o sviluppare la capacità di esprimere un risultato canoro collettivo

COMPETENZE DA SVILUPPARE abilità percettivo - uditive e motorie

- ascoltare brani musicali - ascoltare e comprendere le parole di un brano - giocare con i suoni e le parole

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abilità canore

- cantare utilizzando correttamente la respirazione - partecipare a giochi cantati coordinando i movimenti del corpo - abbinare movimenti a produzioni canore seguendo l’andamento ritmico e

melodico abilità di invenzione e produzione sonora

- imitare, cambiare ed inventare testi su motivi conosciuti - utilizzare la voce per esprimere emozioni/stati d’animo diversi

apprendimento e memoria

- memorizzare canzoni e motivi musicali - memorizzare sequenze di movimenti associandoli al canto

PERSONE COINVOLTE

- bambini del plesso - insegnanti di sezione, di sostegno

MODALITA’ DI LAVORO

- per gruppi eterogenei per età - grande gruppo

SPAZI

- salone per attività di grande gruppo e motorie - occasionalmente in aula per attività di piccolo gruppo

TEMPI Le attività vengono svolte durante tutto il corso dell’anno:

- in un giorno della settimana prima delle attività di sezione - occasionalmente per accompagnare le ricorrenze, le feste di tradizione

popolare, le feste del calendario. ATTIVITA’ (“Cosa faccio io con la voce – Cosa fai tu – Cosa facciamo insieme”)

- ascolto di suoni, rumori, voci dell’ambiente circostante - esplorazione di diversi materiali sonori - produzione di suoni e musiche utilizzando voce, gesti suono, oggetti e

strumenti costruiti con materiali di recupero e strumentario - movimenti per eseguire conte, giochi cantati, semplici danze - esecuzione di una sequenza ritmica accompagnata dalla voce - esecuzione di canti

VERIFICA Saranno verificate le capacità

o di accogliere positivamente le esperienze sonore e ritmiche o di prendervi parte con interesse

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o di manifestare con il proprio corpo il senso del ritmo e della musica. o di intonare semplici canti o di cantare insieme agli altri

� PROGETTO DI INTEGRAZIONE E RECUPERO ALUNNI STRANIERI Il Progetto è previsto per tutto l’anno scolastico. Ricerca i contenuti di Amicizia, vista come sentimento che apre le porte ad un Viaggio inteso come immersione senso-percettiva in un mondo sconosciuto, Intercultura vissuta come promozione di una convivenza sempre più costruttiva di un tessuto sociale sempre più multiforme. Diversità interpretata come accettazione, rispetto, riconoscimento dell’altro, ricerca di comprensione e collaborazione in una prospettiva di reciproco arricchimento.

Motivazione del progetto: Il progetto nasce da alcune esigenze specifiche rilevate in ingresso, dopo un primo periodo di osservazione. Nella nostra scuola sono presenti 29 bambini di origine straniera, la loro provenienza è la molto varia: Kosovo, Moldavia, Brasile, Albania, Bulgaria, Algeria, Camerun, Filippine, Cina, Romania, Marocco, Russia. • Considerata la consistenza numerica dei bambini stranieri, si ritiene utile ricavare all’interno della programmazione un segmento dedicato all’integrazione e al potenziamento linguistico di tali bambini, che andrebbe a favore anche di altri con analoghe difficoltà. • I bambini stranieri hanno caratteristiche, modalità culturali e comunicative diverse, ma è possibile accomunarli in un piccolo gruppo che, attraverso un lavoro ravvicinato di mediazione, stimoli il riconoscimento dei nostri codici linguistici e l’apprendimento. Le difficoltà più evidenti e su cui porremo la nostra attenzione sono: • scarsa conoscenza della lingua italiana • difficoltà linguistiche • difficoltà d’inserimento ed integrazione dal punto di vista culturale e relazionale • modesta significatività, per alcuni, del contesto culturale italiano. Non tutti i bambini presentano le difficoltà sopra elencate, ma tutti sono portatori di una propria cultura che in questo contesto favorevole all’incontro si intende valorizzare e riconoscere, superando alcuni stereotipi.

Destinatari principali del progetto: Gli alunni stranieri del plesso sono molti, di età diversa e provenienti da diverse parti del mondo. A questi bambini verranno affiancati, e seconda dell’attività prevista, bambini italiani con difficoltà analoghe oppure bambini più abili che possano essere di stimolo. Tempi: da novembre a maggio, in sezione a cadenza settimanale nei momenti di compresenza, in attività di intersezione sia in piccolo che in grande gruppo; a questo progetto potrà essere dedicato un tempo più ampio anche in altre giornate a seconda delle programmazioni di sezione. Spazi :

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la sezione, l’aula accoglienza, la biblioteca, angoli disponibili in salone o nell’edificio; Metodologia:

• predisporre , attraverso giochi strutturati , un contesto ludico che stimoli il desiderio di comunicare;

• seguire ed aiutare gli alunni nell’attività, stimolando forme di apprendimento collaborativo in piccolo gruppo.

Obiettivi:

• Favorire un passaggio graduale dalla lingua del Paese d’origine alla nostra lingua attraverso il coinvolgimento, l’ascolto, la comprensione;

• Utilizzare la comunicazione verbale per esprimere bisogni e vissuti quotidiani, allargando progressivamente il proprio repertorio linguistico;

• Promuovere l’apprendimento della lingua italiana come strumento per la comunicazione, la conoscenza, lo scambio culturale;

• Favorire lo sviluppo di una positiva immagine di sé, della propria cultura del proprio popolo.

Contenuti e strumenti:

• Riconoscimento di sentimenti ed espressioni del viso: giochi mimati, per passare gradualmente dall’espressione corporea a quella verbale; uso dello specchio.

• I burattini: osservazione delle caratteristiche, invenzione di una semplice storia, con due –quattro personaggi, con dialoghi essenziali. I bambini a turno animano i burattini ripetendo più volte il canovaccio. Invenzione di altre storie. Gioco libero con i burattini, in piccolo gruppo. Rappresentazione grafica del burattino preferito. Descrizione di alcune caratteristiche: colore e nome

• Gli animali: il nome, il verso, le caratteristiche. Invenzione di semplici storie. • Personaggi lego o miniaturizzati con i quali drammatizzare situazioni di vita e vissuti

personali. Invenzione di semplici storie. • Lettura di immagini, descrizione di personaggi e ambienti. • Canzoncine mimate, drammatizzazioni • Fiabe: lettura, ascolto di audiocassette, con ausilio di immagini soffermandoci e

ripetendo più volte le medesime parti. • Attività pittorico/plastico/manipolative

Verifica: strumenti utilizzati per il monitoraggio iniziale e finale su:

• Livelli di padronanza linguistica, fonologica, morfologica, sintattica • Osservazioni individuali del comportamento sociale • Osservazioni sulle competenze acquisite

� PROGETTO MATEMATICO – SCIENTIFICO: “ESPLORO, FACCIO……DUNQUE SONO!”

DESTINATARI : tutti gli alunni della sezione TEMPI: un anno scolastico SPAZI: i vari spazi della scuola

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Introduzione Educare all’uso delle capacità logiche è molto complesso e articolato, poiché coinvolge tutte le attività del bambino e le proposte educative sia scolastiche, sia familiari, sia comunitarie. Contare, ragionare, confrontare, osservare, sperimentare sono azioni che fanno parte del quotidiano dei bambini della scuola dell’infanzia, ma sono anche operazioni che possono rientrare facilmente in un progetto matematico - logico - scientifico. In questa prospettiva si inserisce il seguente laboratorio, come momento di sperimentazione, riflessione e proposta di attività specifiche. Metodologia Quale significato può assumere attivare un laboratorio matematico scientifico nella scuola dell’ infanzia ? Innanzitutto vuol dire “ promuovere un atteggiamento cognitivo curioso nei confronti del mondo”. Significa ancora iniziare a costruire una larga base di esperienze, di fatti, di fenomeni, di situazioni e di processi sulla quale poi sviluppare le conoscenze intuitive, i procedimenti e gli algoritmi di calcolo e le più elementari formalizzazioni del pensiero logico- scientifico. Il contatto diretto con i fenomeni osservabili e con le esperienze scientifiche avrà lo scopo di favorire nei bambini l’insorgere di atteggiamenti volti a:. Apprendere ad osservare, articolato nelle fasi di

• Osservazione • Confronto • Codifica

Apprendere a sperimentare, articolato nelle fasi di • Manipolazione • Evoluzione dei problemi • Incontro di ostacoli e adattamento delle strategie

Apprendere a simbolizzare con diversi codici: • Verbalizzazione • Rappresentazione grafica

Apprendere a comunicare, articolata nelle fasi di: • Codifica • Decodifica

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO LOGICO-MATEMATICA Cercare e riconoscere i numeri nell’ambiente e la loro funzione Processi lessicali

• Favorire l’apprendimento del nome dei numeri

Processi semantici • Intuire il concetto di quantità (confronto fra quantità, comparazione maggiore,

minore, uguale)

Processi sintattici • Selezionare oggetti secondo criteri diversi • Raggruppare,classificare ordinare

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Processi di conteggio • Consolidare la corrispondenza biunivoca • Avviare al contare e all’uso del codice arabico, sollecitando il riconoscimento

diretto di piccole quantità

SPAZIO • Padroneggiare le principali nozioni topologiche • Orientarsi nello spazio e rappresentarlo convenzionalmente • Riconoscere nel mondo circostante le forme geometriche, denominandole e

rappresentandole convenzionalmente

TEMPO • Sperimentare la durata di un’attività nel tempo • Ordinare in sequenza le azioni di cui si fa esperienza • Ordinare una storia, un evento • Ricordare il ripetersi di eventi nel corso del tempo

SCIENZE E FENOMENI NATURALI • Partecipare attivamente all’esperienza manipolando materiali e oggetti • Sviluppare curiosità e attenzione verso i fenomeni naturali e gli elementi in essi

presenti • Individuare alcune caratteristiche percettive (colore, forma, dimensione,

temperatura) • Sperimentare, fare ipotesi, mettere a confronto, trarre conclusioni • Condividere le scoperte con gli altri

CONTENUTI Logico matematici

• Attraverso le attività ordinarie, ricorrenti, routinarie mettere a contatto i bambini con gli aspetti matematico-numerici (quantità, ordine, numerosità)

• Apprendimento di conte e filastrocche • Conta delle presenze, registrazioni pratiche quotidiane che prevedono

distribuzioni/raggruppamento di oggetti • Attività di manipolazione di materiali strutturati e non • Giochi guidati finalizzati all’apprendimento di concetti specifici

Scienze, spazio, tempo • Esplorazione degli elementi di base TERRA, ACQUA, ARIA, FUOCO, attraverso

piste didattiche specifiche • Esperienze guidate alla sperimentazione e osservazione di fenomeni riproducibili in

classe • Conoscenza di aspetti della materia • Uso di strumenti (anche del mondo adulto – specchi, contenitori graduati, lenti,

bilance, orologi, calendari, soldi) • Giochi guidati finalizzati all’apprendimento di concetti specifici

VERIFICA E VALUTAZIONE

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In itinere:

• Partecipazione/ attenzione alle varie esperienze • Comportamento • Atteggiamento di ricerca, capacità di problematizzare • Applicazione di strategie di risoluzione di problemi • Applicazione di procedure di lavoro e di rielaborazione grafica • Atteggiamento di lavoro cooperativo

Una o due volte all’anno a fine percorso: • Materiali strutturati (schede logiche) • MATEMATICA : - Prove BIN 4 -6; IPDA Matematica • LOGICO SCIENTIFICO : – IPDA: ambiti orientamento, produzione linguistica,

attenzione/memoria, comportamento

� TANTI MODI DI FARE FESTA Destinatari: tutti gli alunni della scuola Tempi: l’intero anno scolastico Spazi: gli spazi della scuola, interni ed esterni e alcune località limitrofe o in città dove visitare qualcosa. Motivazione: Le feste delle scuola dell’infanzia assumono una connotazione educativa che supera l’evento in sé stesso. Ogni ricorrenza, infatti, assume valore in quanto occasione per assimilare i significati della propria cultura, i segni della propria tradizione, per maturare le proprie abilità sociali imparando ad interagire con altri anche diversi da sé. Il percorso “Tanti modi di fare festa” ha come obiettivo fondamentale quello di proporre ai bambini momenti di esplorazione e valorizzazione di quel vasto patrimonio popolare di cui fanno parte le festività, le principali ricorrenze, le usanze e le tradizioni del passato che sono alla base della nostra identità culturale. Alle feste tradizionali organizzate a scuola, si aggiungeranno infatti uscite guidate per partecipare a mostre od eventi presenti sul territorio, che permetteranno ai bambini di collocarsi progressivamente dentro le tradizioni proprie del luogo in cui vivono e coinvolgeranno anche i bambini stranieri, facendoli sentire inseriti e partecipi. La condizione indispensabile, infatti, per poter stare bene insieme agli altri, è crescere in una dimensione sociale armoniosa, incentrata sui valori dell’amicizia, del rispetto reciproco, dell’appartenenza, della collaborazione Obiettivi:

• conoscere feste e tradizioni tipiche del contesto culturale in cui si vive • rendersi conto della ricorrenza delle tradizioni • mettere in atto meccanismi di attesa • costruire memoria di avvenimenti ricorrenti • condividere ricordi ed emozioni con i compagni • collaborare alla realizzazione di un progetto comune

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• assumere comportamenti adatti al luogo ed alla situazione • rielaborare con diversi linguaggi le esperienze vissute

Feste organizzate a scuola

Uscite nel territorio

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Verifica: Nel corso e in seguito alle varie attività saranno costantemente monitorati:

• l’interesse e la partecipazione • il comportamento • la capacità di collaborare • la rielaborazione verbale e grafica

• Castagnata con gli alpini • Festa di S.Nicolò • Festa di Natale • Festa di Carnevale in

maschera • Spettacoli di Carnevale • Teatro a scuola • Festa di fine anno

• visita alla mostra ex -tempore di scultura in occasione delle celebrazioni per San Martino

• spettacoli teatrali della rassegna “Comincio dai tre “

• festa sulla neve • visita alla caserma dei Vigili Del Fuoco • viaggio in treno Belluno - Ponte nelle Alpi

oppure Belluno - Bribano • visita all’aeroporto • esperienze e visite di esplorazione

ambientale: fattorie, parchi, giardini ecc.. • visita alla biblioteca comunale • visita alle scuole elementari o ad altre

scuole dell’infanzia • visita ad eventuali mostre • pic-nic di fine anno scolastico • possibilità di altre uscite da definire in

relazione alle esigenze della programmazione (Parco delle Dolomiti)

4) ORGANIZZAZIONE DEI LABORATORI

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Nell’intento di salvaguardare il criterio delle pari opportunità per tutti i bambini del plesso, si avvieranno, dopo il bimestre settembre/ottobre, i laboratori: “La lettura e il libro” “La scatola azzurra”. Saranno proposte inoltre “Esperienze motorie” in salone. Tali proposte sono concordate e condivise sul piano teorico e progettuale dalle insegnanti del plesso che opereranno con criteri esplicitati ed idonei al tipo di esperienza. Saranno interessati piccoli gruppi, preferibilmente omogenei, di bambini che turneranno secondo un calendario stabilito settimanalmente (giorno in cui l’insegnante di sezione del 2° turno entra in servizio anticipatamente). Ciò permette lo sdoppiamento della classe che dispone anche dei locali salone e laboratorio. Accordi di sezione o di più sezioni in collaborazione, stabiliranno i titolari del laboratorio, come pure i destinatari, salvaguardando, nel corso dell’anno, il criterio della rotazione dei gruppi.

LABORATORIO “LA LETTURA ED IL LIBRO”

“Leggere prima di leggere” Premessa

“Anche nella scuola, così come per alcuni bambini già avviene nella famiglia, l'interazione fra lingua orale e lingua scritta può continuare a svilupparsi in modo non casuale attraverso la familiarizzazione con i libri, la lettura dell’adulto, la conversazione e la formulazione di ipotesi sui contenuti dei testi letti.”

( Orientamenti 1991)

Il progetto lettura nasce dal presupposto che il libro, materiale affettivo e culturale può essere usato come mediatore didattico e come strumento relazionale.

Il libro costituisce per la scuola dell’infanzia un materiale trasversale e permanente sia a livello di fruizione (leggere - raccontare - sfogliare) sia come sintesi e rielaborazione dell’esperienza (costruzione, esperienza grafico - pittorica, impaginazione, invenzione di storie).

E’ presente nelle sezioni e viene usato o direttamente dall’adulto per raccontare - leggere, o direttamente dai bambini per sfogliarlo - leggerlo… Il termine “leggere” si inserisce nel lessico del bambino non come acquisizione della competenza specifica, ma con vari significati: - è l’azione che l’adulto fa per decifrare quell’insieme di segni non ancora noti al

bambino; - è abbinato all’immagine nella quale il bambino fa già autonomamente operazioni di

interpretazione, riconoscimento, individuazione figura-sfondo, lettura della sequenza; - è scoperta di codici e segni che significano qualcosa e che si possono raccontare e

fissare le parole che si dicono. Quindi il libro è visto come intreccio di linguaggi orali - scritti - visivi. Inoltre il libro è inserito parallelamente con tanti altri materiali che il bambino manipola e usa con altre modalità. Saper “leggere” costituisce qualche cosa di più della semplice identificazione delle parole e rientra in quel concetto di alfabetizzazione culturale che si caratterizza come formazione dell’intera personalità del bambino.

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L’approccio specifico e precoce al “libro” assume anche un’altra funzione, che potremmo definire come obiettivo sia della scuola dell’infanzia sia della scuola elementare, cioè di trasmettere, insieme alla capacità, il gusto per la lettura autonoma. L’abilità di “lettura” è collegata strettamente con le altre capacità acquisite: il parlare, l’ascoltare, lo scrivere, il narrare, il toccare, lo scoprire per raggiungere una dimensione che si configura come sviluppo intellettuale, sociale ed emotivo. Finalità - Stimolare la curiosità e la motivazione a leggere. - Offrire al bambino il piacere dell’ascolto della lettura. - Favorire il recupero di eventuali svantaggi culturali in modo piacevole. - Creare occasioni di socializzazioni qualificata. - Arricchire la comunicazione verbale e non verbale.

Obiettivi Obiettivo prevalente: favorire nel bambino il piacere della lettura e dell’ascolto.

- Conoscenza dei dati (percepire). - Conoscenza delle regole (riconoscere). - Conoscenza dei criteri (identificare). - Conoscenza delle leggi (discriminare). - Interpretazione (dire con parole proprie , leggere). - Capacità di distinguere il libro in base al genere definito. - Capacità di ricavare dalle immagini i punti salienti di una storia. - Capacità di evidenziare aspetti particolari delle immagini. - Capacità di leggere in successione temporale le immagini. - Capacità di dedurre logicamente da una o più immagini una conclusione. - Capacità di comprendere un testo. - Capacità di trovare il finale di un racconto. - Capacità di ordinare una sequenza di immagini. - Capacità di costruire un racconto tenendo conto delle quattro funzioni.

Organizzazione Spazi: per la realizzazione di questa esperienza è stato utilizzato un locale adibito a piccola biblioteca. Accogliente, per la presenza di tappeti e cuscini di vario genere, dispone di mensole a misura di bambino dove trovano posto numerosi libri che i bambini possono consultare spontaneamente Materiali : libri di vario genere: fiabe, favole, racconti, filastrocche, poesie, classici, moderni, scientifici, fantastici, di sole immagini, con immagini e testo, senza immagini. Tempi : il progetto avrà durata annuale. Ogni sezione accederà alla biblioteca secondo un calendario concordato fra le insegnanti. I bambini effettueranno l’esperienza una volta alla settimana per la durata di un’ora e mezza circa.

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Dinamiche: nella realizzazione del progetto saranno coinvolti i bambini che frequentano l’ultimo anno della scuola dell’infanzia appartenenti a tutte le cinque sezioni. I bambini saranno suddivisi in gruppi non superiori alle dieci – dodici unità. Metodologia Il ruolo dell’adulto nello spazio - tempo della biblioteca potrà essere:

1) organizzativo: predisposizione dell’ambiente, ascolto e accettazione di eventuali proposte dei bambini, 2) propositivo: lettura su richiesta, improvvisata, o preventivamente preparata al gruppo o al singolo e successiva stimolazione sulla lettura, 3) osservativo: osservazione a distanza dei bambini che leggono e giocano con i libri e registrazione dei dati. I bambini, inizialmente, avranno modo di esplorare l’ambiente e il materiale a disposizione da soli o con i compagni. Successivamente si passerà all’attività principale: l’ascolto dell’adulto che legge (prima forma di lettura) tenendo conto dei bisogni e dei desideri espressi dai bambini. Ogni incontro sarà preceduto da un rituale atto a creare un ambiente rilassato e rassicurante. Saranno concordate delle regole di comportamento per fare in modo che le esigenze di ogni bambino in biblioteca siano rispettate e la permanenza in tale spazio sia il più possibile piacevole . Prestito del Libro L’iniziativa, sviluppata come conseguenza di un interesse nei confronti del libro e della lettura, viene promossa in tutte cinque le sezioni. Ogni sezione, nel corso degli anni, ha accantonato un patrimonio di libri da mettere a disposizione dei bambini. La scelta del libro da portare a casa avviene ogni venerdì, i libri prestati sono restituiti il lunedì successivo.

Progetto di costruzione del libro

I presupposti

I presupposti vengono offerti dal corso di aggiornamento tenuto dal prof. Pittarello nel mese di gennaio 2002 alle docenti della scuola dell’infanzia e primaria del Circolo. L’obiettivo di fondo del percorso rimane quello di sviluppare i principi del corso attraverso una proposta didattica curricolare, per offrire ampie opportunità ai bambini di sviluppare un interesse operativo nei confronti della costruzione del libro. Principi guida

SAPERE COME FARE PER SAPERE COSA FARE Il laboratorio offre strumenti, mezzi, tecniche, ma non suggerisce soggetti e contenuti e lascia che ognuno trovi la sua strada per esprimersi con quello che ha visto fare e con quello che subito lui ha provato a fare:

• l’adulto mostra al bambino, nel corso delle varie esperienze le tecniche, le regole per costruire varie tipologie di libri

• il bambino le applica, sperimentandone le varianti. L’importanza operativa consiste:

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• nell’offrire, uno alla volta, una tipologia di libri, calibrata per difficoltà, perché i bambini possano, dopo aver compreso la tecnica, ricercare nuove e personali soluzioni rispetto al modello

• nell’offrire materiali adeguati, salvaguardando il principio della variabilità (carte, cartoncini, di vario colore, peso, consistenza, grandezza)

• nel sottolineare le regole di costruzione (piegare e ripiegare il foglio, tagliare, rilegare)

• nel portare a compimento il prodotto in tutte le sue parti assegnando valore ad ogni spazio grafico

A fine anno la scuola offre ai genitori una mostra degli elaborati prodotti dai bambini.

LABORATORIO ESPRESSIVO MANIPOLATIVO “LA SCATOLA AZZURRA”

• Premessa

• Il laboratorio di attività manipolativa fa riferimento all’esperienza realizzata da Paola Tonelli “la scatola azzurra”.

• Tale esperienza, come racconta l’autrice, muove i primi passi all’interno della scuola, sulla falsa riga i ricerche e tecniche terapeutiche utilizzate con i bambini da Dora Kalff, che aveva intuito le notevoli possibilità della sabbia e dei materiali naturali come mezzo di espressione, per far affiorare, come una tecnica terapeutica, gli stati d’animo, e emozioni dei bambini.

• Il materiale di gioco è costituito da scatole azzurre, di medie e piccole dimensioni, da una vasca azzurra molto grande, dotazione di un gioco ad acqua, e da una serie di elementi miniaturizzati propri della realtà infantile. Vi sono inoltre contenitori di varie forme per i travasi.

• La sabbia si adatta ai processi proiettivo-simbolici, poiché da un lato non è strutturata, dall’altro è un materiale tridimensionale, che mescolato con l’acqua diviene plastico e di consistenza variabile.

• Sia la sabbia che tutti gli oggetti resi disponibili possono essere considerati attivatori di proiezioni simboliche.

• Pur con il dovuto rispetto per le possibilità terapeutiche suggerite dall’autrice, il nostro intervento si limita ad offrire un’esperienza piacevole per i bambini, che sicuramente hanno già sperimentato il materiale, ma che strutturata secondo gli schemi che enunceremo offre un’opportunità di conoscenza, di sensazioni ed emozioni, un’occasione per poter rappresentare un mondo interiore molto complesso che non può ancora esser descritto con le tecniche grafico iconiche in loro possesso.

• “Nel gioco con la sabbia non esistono critiche o canoni, ad un disegno possono essere mosse delle critiche, tu stesso puoi fartele e sei meno libero; nella sabbia hai meno canoni e stai bene, ti senti libero.” Dora Kalf”

FINALITA’

• Fornire l’opportunità di avere un contatto diretto con gli elementi materiali per appropriarsi di sensazioni percettive, per stimolare il desiderio di raccontare e raccontarsi, per superare gli stereotipi dei codici convenzionali di espressione, per legittimare e regolarizzare pulsioni naturali come toccare, sporcarsi.

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• Spazi: per realizzare questa esperienza è stato identificato un locale della scuola che verrà utilizzato esclusivamente come laboratorio; per il suo allestimento sono previsti una serie di elementi che serviranno da contenitori dei materiali da offrire ai bambini, oltre alle scatole ove verranno effettuate le esperienze manipolative.

• Tempi: prevedendo di formare gruppi di accesso al laboratorio non superiori alle

10/12 unità i bambini effettueranno l’esperienza una volta alla settimana per un tempo di circa un’ora. Sarà organizzato un calendario per la turnazione dei vari gruppi. Altri aspetti organizzativi saranno meglio definiti dopo la stesura degli accordi di programmazione del plesso.

• Metodologia: l’approccio all’esperienza ricorda in parte quello praticato in una seduta psicomotoria. Valgono le stesse regole enunciate all’inizio di ogni incontro e che riguardano principalmente il rispetto delle persone e dei materiali , come pure il rituale finale con una breve verbalizzazione individuale. L’esperienza di contatto con i materiali è libera e spontanea, non legata alla realizzazione di prodotti finali, sostenuta da interessi individuali o di piccolo gruppo sia nella scelta del tipo di materiale, sia nel percorso di esplorazione e di proiezione simbolica. Il ruolo dell’adulto è principalmente di osservatore ed eventualmente di facilitatore discreto dei bambini più timorosi attraverso la proposta d’uso di qualche materiale.

• MATERIALE DA FORNIRE AI • BAMBINI PER IL GIOCO CON LA

VASCHETTA AZZURRA

• ATTIVITA’ DI GIOCO

• Sabbia asciutta

• materiale quasi impalpabile e mobilissimo, che a contatto con il fondo azzurro della vaschetta, crea immagini improvvise e di facile trasformazione

• Sabbia umida • Segatura umida

• materiali molto plastici. Sulla sabbia è facile lasciare orme, tracce, impronte

• Sabbia e poca acqua

• fornire al bambino che gioca un po’ di acqua (contenuta in uno spruzzatore) vuol dire fornirgli un vero tesoro. L’acqua fatta cadere lievemente sulla sabbia asciutta dà origine a giochi di colore e di trasformazione del paesaggio.

• Sabbia e sassi • Sabbia, sassi e rametti • Sabbia, sassi e fiori secchi

• dopo aver preso confidenza con i paesaggi di sola sabbia ed acqua si offre la possibilità di nuove trasformazioni introdu cendo altri materiali naturali

• Sabbia ed animali • Sabbia, animali e pupazzi • Sabbia, animali, pupazzi e casette

• un’ulteriore possibilità viene offerta dall’inserimento nel paesaggio di oggetti miniaturizzati.

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• Sabbia e terra • Terre di colore diverso • Sabbia, terra e farina gialla • Sabbia, terra e colori in polvere

• molteplici giochi cromatici si ottengono inserendo nella vaschetta terre diverse, farina gialla, colori in polvere, ecc.

• Sabbia, terra, farina ed altro da manipolare

• impronte, tracce, stampi, gallerie, torri, torte, cose da mangiare...

• ATTIVITA’ POSSIBILI CON LA SCATOLA AZZURRA

• Attività utili per lo sviluppo emotivo: • contatto diretto e manipolazione di elementi naturali: sabbia, terra, acqua, sassi,

rami, .... • drammatizzazione di storie e di sogni.

• Attività utili per lo sviluppo del linguaggio: • raccontare storie, avventure, fiabe, sogni.

• Attività utili per lo sviluppo espressivo: • inventare storie, fiabe, avventure; • ideare quadri e paesaggi; • ideare presepi.

• Attività logico-matematiche: • attraverso i travasi misurazione di quantità; • osservazione delle caratteristiche del materiale; • progettazione di soluzioni per costruire es.: ponti, strade, delimitazioni...

• Valgono come contorni dell’esperienza quei principi che regolano l’accesso alle

esperienze psicomotorie. • offrire un ambiente dove il bambino può costruire la sua esperienza originale; • sviluppare un piacere sensoriale che integra i dati dell’esperienza, che legittima

sensazioni percettive ed emotive non sempre accolte nelle situazioni di vita quotidiana (toccare, sporcarsi, usare le mani liberamente)

• garantire la presenza dell’adulto come regolatore delle dinamiche personali, come elemento di accoglienza, di ascolto, di stimolo.

• Le regole, enunciate all’inizio, ricordano quelle di una seduta psicomotoria: • non far male agli altri bambini; • non distruggere i giochi degli altri; • quando è ora tutti aiutano a mettere a posto. • La fine dell’esperienza e seguita da una breve verbalizzazione.

• OBIETTIVI SPECIFICI

• capacità di accettare regole e consegne; • riconoscere l’altro come un compagno di esperienza; • cooperare con l’altro in vista di un progetto; • condividere dei materiali; • sperimentare sensazioni tattili; • usare il materiale come sistema simbolico-rappresentativo; • progettare; • usare il materiale in funzione narrativa;

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• L’insegnante :

• predispone i materiali e gli strumenti necessari per il fare • valorizza ogni tipo di intervento eliminando le ridondanze, stimola con domande,

problematizza situazioni, promuove la discussione • introduce attraverso il suo intervento mediato una variabile alla volta • presta attenzione alle sequenze del procedere dell’attività • osserva le scoperte dei bambini e registra le verbalizzazioni degli eventi

significativi • fotografa i momenti più interessanti. • L’attività impegna i bambini per circa un’ora. • Al termine dell’esperienza con i materiali i bambini sono invitati a collaborare con

l’insegnante nel riordino degli oggetti usati che vengono riposti nell’apposito classificatore in base alla specie di appartenenza (animali, piante, edifici, mezzi di trasporto, personaggi…).

• Successivamente i bambini vengono invitati ad una breve riflessione sull’attività, su ciò che li ha

• interessati, divertiti, annoiati, confrontando le previsioni con i risultati delle azioni.

ESPERIENZE MOTORIE IN SALONE - PROGETTO DI EDUCAZIONE MOTORIA

MOTIVAZIONI Il progetto nasce dalla consapevolezza che nella scuola dell'infanzia l'educazione motoria riveste una grande importanza nella formazione integrale della persona, infatti aiuta il bambino a crescere e a formarsi una personalità la più evoluta possibile. L'insieme delle esperienze motorie e corporee, attraverso il gioco, favorisce lo sviluppo di un'immagine positiva di sè ed è a questa età che il bambino interiorizza i fondamentali riferimenti spaziali e spazio-temporali. DESTINATARI I bambini di tutte le sezioni, le insegnanti curriculari. FINALITA'

• Rafforzare l'autonomia, la stima di sè, l'identità. • Potenziare capacità espressive e la propria identità personale e corporea. • Controllare le emozioni e l'affettività in maniera adeguata all'età. • Costruire abilità e schemi motori generali e specifici utili ad una crescita sana ed

armonica del bambino. OBIETTIVI 1-IL CORPO E IL MOVIMENTO

• Capacità di conoscere e prendere coscienza del sè corporeo. • Orientarsi all'interno di spazi liberi e circoscritti. • Controllare le emozioni e l'affettività in maniera adeguata all'età. • Costruire abilità e schemi motori generali e specifici utili ad una crescita sana ed

armonica del bambino.

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2- IL SE' E L'ALTRO

• Rispettare ed aiutare gli altri, lavorare in gruppo condividendo regole di azione. • Conoscenza del carattere proprio e dei compagni: vivere il piacere di "fare" e di

"stare" con gli altri. • Riconoscimento del gruppo, partecipazione interattiva con lo stesso nel rispetto

delle regole dello stare insieme, accettazione degli altri e della diversità: riconoscere l'importanza delle individualità, delle capacità e dei limiti propri e degli altri.

3- CONOSCENZA DEL MONDO

• Capacità di rapportarsi con l'ambiente circostante interiorizzando i principali concetti spazio-temporali.

• Sviluppo delle capacità percettive. • Rappresentare esperienze motorie.

METODOLOGIA Il progetto prevede un percorso organizzato in laboratori per gruppi omogenei secondo l'età (3, 4, 5 anni) oppure con modalità stabilite dalle singole sezioni. Sono previsti anche accordi e gruppi di lavoro di intersezione. La struttura organizzativa di ciascun incontro è la seguente:

1. Momento introduttivo: in cerchio, sul tappeto ci si confronta, insegnante e bambini, per presentare l'attività, per spiegare cosa si fa e quali sono le regole pensate.

2. Attività di educazione motoria. 3. Rilassamento. 4. Verbalizzazione 5. Eventuale rappresentazione drammatica-grafica-pittorica-manipolativa e

simbolizzazione.

Lo schema degli incontri, a seconda dell'età dei bambini a cui si propone, deve necessariamente variare per quanto riguarda:

• i tempi di lavoro; • i tempi di riposo; • la difficoltà degli esercizi; • la consistenza dell'impegno psico-fisico (numero delle ripetizioni, ritmo di lavoro); • il tipo di rielaborazione finale.

ATTIVITA’ PREVISTE "SCOPRO IL MIO CORPO NEL GIOCO MOTORIO" (bambini di 3 anni) Verranno svolte attività di.

• Presa di coscienza del corpo: riconoscere e nominare le parti del corpo e conoscere le possibilità motorie del proprio corpo.

• Esplorare gli ambienti e gli attrezzi. • Acquisire padronanza della motricità globale: camminare, correre, rotolare,

strisciare, saltare... • Giochi nel rispetto dei compagni.

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• Semplici percorsi psicomotori. "CONOSCO E ORIENTO IL MIO CORPO NEL GIOCO MOTORIO" (bambini di 4 anni) Verranno svolte attività di:

• Consolidamento degli schemi motori di base. • Controllo dei movimenti globali e segmentari. • Orientamento spaziale. • Equilibrio statico e dinamico. • Coordinazione oculo-manuale e oculo-podalica. • Acquisizione dei concetti topologici. • Percorsi psicomotori.

"MI METTO IN GIOCO: IL MIO CORPO NELLO SPAZIO E NEL GRUPPO" (bambini di 5 anni) Verranno svolte attività di:

• Orientamento spazio-temporale. • Equilibrio statico e dinamico. • Coordinazione oculo-manuale e oculo podalica. • Potenziamento dei concetti topologici • Lateralizzazione. • Giochi a coppie e di gruppo organizzati e con regole. • Percorsi psicomotori.

MATERIALI Relativamente alle situazioni già indicate si farà ricorso ai più diversi materiali ed attrezzi:

• Materiale strutturato: i grandi attrezzi del salone, cubi, palle, cerchi, cordicelle, tappeti, mattoni colorati, coni e bastoni colorati ecc.

• Materiale "povero": stoffe colorate, bottiglie di plastica, scatole. giornali e altro. • Strumentazione audio: lettore cd.

TEMPI L'esperienza si svolgerà durante tutto l’anno scolastico Le attività si svolgeranno secondo i turni di disponibilità del salone SPAZI UTILIZZATI Strutture scolastiche interne: lo spazio privilegiato dell’esperienza è il salone, le attività potranno essere completate o anticipate nelle aule. Strutture scolastiche esterne: giardino. VALUTAZIONE Le verifiche in itinere e finali si baseranno su questi criteri:

• L'interesse • La curiosità • L’accresciuta sicurezza e le competenze acquisite in ambito motorio • Le competenze acquisite in ambito spaziale e temporale • La capacità di eseguire consegne rispettando le regole stabilite • La capacità di relazionarsi con gli altri.

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5) ORARIO DELLE VARIE FASI DELLA GIORNATA Il seguente orario appeso in dettaglio all’albo, prevede scelte legate ai momenti pratici dell’entrata, del pranzo, dell’uso dei servizi igienici, del riposo pomeridiano e dell’uscita dalla scuola. Esiste una distinzione programmata tra tempi per attività formali e tempi per attività informali. Il tempo giornaliero dedicato alle attività formali (guidate dalle insegnanti e finalizzate al conseguimento di obiettivi specifici) corrisponde all’orario antimeridiano e varia da una a due ore in relazione all’attività e all’età dei bambini.. Ore 7.40 - 8.45 Momento dell’accoglienza in salone e in aula accoglienza Ore 8.45 - 9.15 Arrivo dei pulmini e attività legate alla pratica quotidiana. Martedì ore 9.00 - 9.45 Attività organizzate, ludiche e ricreative, comuni a tutte le sezioni. Ore 9.30 - 11.00 Attività formali didattiche. Ore 11.00 - 11.30 Attività di gioco libero (se possibile in giardino). Ore 11.30 - 11.45 Pratiche di preparazione al pranzo e prima uscita. Ore 11.45 - 12.30 Pranzo. Ore 12.30 - 13.00 Gioco libero. Ore 12.45 - 14.10 Uscita dei bambini che frequentano il turno antimeridiano (seconda uscita) Ore 13.00 - 13.15 Preparazione al riposo. Ore 13.15 - 15.00 Riposo, privilegiando i bambini di tre anni. Attività varie per gli altri bambini Ore 15.00 - 15.30 Risveglio e preparativi per l’uscita, partenze scaglionate dei bambini che usufruiscono del servizio di scuolabus. Ore 15.40 - 16.00 Uscita e attività di riordino.

6) SCELTA DEL MATERIALE La scelta del materiale è discussa in sede di gruppo docente; l’acquisto viene successivamente definito in sede di programmazione ed in relazione alle specifiche attività che si attueranno nell’arco dell’anno scolastico.

7) ATTEGGIAMENTO EDUCATIVO DELLE INSEGNANTI Attualmente si stabiliscono fra le insegnanti alcuni principi fondamentali che dovranno ispirare sia il “clima” della scuola sia il ruolo delle insegnanti. Essi riguardano:

• gli atteggiamenti comportamentali delle insegnanti finalizzati alla realizzazione di un clima affettivo adatto ad un positivo inserimento e socializzazione del bambino

• primaria importanza va assegnata all’interazione tra le insegnanti dell’intero plesso, realizzata con il confronto democratico sulla scelta che opera la scuola, sulle sue pratiche educative e di collegialità nelle decisioni finali

• l’uso flessibile dell’ambiente scolastico e dei suoi spazi • l’adozione di una metodologia comune che, pur garantendo l’autonomia didattica,

garantisca maggior uniformità nei procedimenti e nei controlli

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• il coinvolgimento di responsabilità nell’assistenza ai bambini nei vari momenti di vita in comune

• la collaborazione col personale ausiliario con il quale si sono concordate le scelte di natura tecnico organizzativa (orari accesso alla scuola, pranzo, trasporto, pulizie assistenza igienico – sanitaria, supporto ai docenti in attività extrascolastiche), nello spirito di favorire interventi di carattere educativo il più possibile congiunti.

8) RAPPORTI CON LE FAMIGLIE

• Il gruppo docente si propone di portare le famiglie a collaborare e a partecipare alla vita della scuola principalmente tramite le riunioni periodiche di sezione ed individuali con i genitori

• Viene offerta la possibilità di comunicare brevemente con le insegnanti entro l’orario stabilito e di convogliare l’interesse dei genitori su informazioni di tipo comportamentale e cognitivo dei propri figli

• si richiede inoltre, agli utenti, il rispetto delle norme che regolano l’andamento scolastico

Il team si rende inoltre disponibile ad effettuare incontri individuali su richiesta dei genitori, da definirsi in itinere, per risolvere problematiche particolari emerse nel corso dell'anno. 9) DIVERSITA’ E INTEGRAZIONE

La scuola dell’infanzia è aperta a tutti i bambini, anche a quelli diversamente abili che presentano, comunque, disagi e difficoltà più o meno gravi di adattamento e di apprendimento e a quelli che provengono da culture ed etnie diverse dalla nostra: perciò è necessario pensare ad azioni e procedure che assicurino opportunità educative efficaci per tutti. I bambini, a maggior ragione quelli in situazione di handicap, devono potersi integrare nell’esperienza educativa della scuola dell’infanzia, così da essere riconosciuti e riconoscersi come membri attivi della comunità scolastica e sociale in cui vivono, ed essere coinvolti nelle attività che vi si svolgono.

La presenza nella scuola di bambini diversamente abili o in situazione di disagio è fonte di una dinamica di rapporti e di interazioni così unica e preziosa da costituire una significativa e rilevante occasione di maturazione per tutti. Grazie a questa presenza, infatti, non solo ogni bambino impara a considerare ed a vivere la diversità come una dimensione esistenziale e non come una caratteristica emarginante, ma è stimolato a ricercare soluzioni relazionali, comunicative, didattiche ed organizzative che vanno a vantaggio di tutti perché ampliano gli orizzonti di possibilità disponibili a questi diversi livelli. La scuola offre un articolato progetto educativo e didattico, che costituisce parte integrante della ordinaria programmazione di sezione. Tale progetto richiede:

o una accurata diagnosi funzionale che consenta la conoscenza di eventuali deficit e l’individuazione delle capacità potenziali unitarie del soggetto

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o il riconoscimento delle risorse educative della famiglia o la promozione delle condizioni organizzative, culturali e professionali in grado di

stimolare la maturazione del soggetto; o la sensibilità e la competenza professionale metodologica e didattica nei momenti

dell’azione educativa e della valutazione formativa. I piani personalizzati delle attività educative (PEP) considerano il soggetto protagonista del proprio processo di crescita in tutti gli aspetti della personalità, garantiscono l’attuazione di verifiche periodiche, nonché la collaborazione con i servizi specialistici di territorio mediante il raccordo fra gli interventi terapeutico-riabilitativi e quelli scolastici. Nella scuola dell’infanzia sono presenti anche bambini le cui difficoltà di apprendimento e i cui svantaggi possono risalire a condizionamenti di natura socioculturale. La loro integrazione va, perciò, favorita con ogni mezzo, in modo da rispondere ai loro bisogni relazionali e cognitivi. Tutti gli insegnanti della scuola dell’infanzia, gli insegnanti di sostegno e il personale non docente ed ausiliario concorrono alla riuscita del progetto educativo generale di integrazione

10) PROMOZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA DELLA SCUOLA

In accordo con le docenti delle altre scuole materne del Circolo, si è deciso di dare maggiore visibilità alla nostra offerta scolastica, attraverso le seguenti iniziative da avviare in due momenti dell’anno: Dicembre (prima dell’apertura delle iscrizioni)

• Diffusione a mezzo stampa dell’imminente apertura delle iscrizioni. Giugno

• Accoglienza dei bambini nuovi iscritti e delle loro famiglie, in una giornata programmata

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1. PERCORSO IMPLICITO

L’ORGANIZZAZIONE DELLA SEZIONE, LE ATTIVITA’ RICORRENTI DI VITA QUOTIDIANA, LA SCANSIONE DEL TEMPO. L’accoglienza al mattino: Riguarda l’insieme delle norme a cui si ispirano le insegnanti per assumere un atteggiamento comune nel periodo che precede l’arrivo di tutto il personale del turno antimeridiano. Si stabilisce che in linea di massima i bambini vengano accolti e sostino in salone; qualora piccoli gruppi affidabili di bambini manifestino il desiderio di svolgere attività tranquille nell’aula, le insegnanti a turno avranno cura di sorvegliare sulla normalità dell’occupazione. In salone la sorveglianza sarà garantita dalla presenza di un’insegnante a turno. In questo tempo potranno avvenire le comunicazioni tra insegnanti e genitori che accompagnano i bambini. All’arrivo di tutti i bambini si è ritenuto opportuno organizzare attività guidate finalizzate a favorire la socializzazione e l’interazione fra bambini e insegnanti delle cinque sezioni ed a sviluppare il senso di appartenenza al gruppo “scuola”. Le attività guidate relative a questo momento sono state collegialmente programmate. Spazio salone Canto corale A questo momento partecipano tutti i bambini del plesso, le insegnanti sono impegnate nell’accompagnamento strumentale e nel sostegno canoro e gestuale. Le canzoni saranno scelte in base alle richieste della programmazione (calendario, stagioni, festività) e verranno proposte per un periodo tale da consentire il loro apprendimento (testo e melodia). Tempi: dalle ore 9.15 alle ore 9.45 nella giornata di martedì. In sezione:

PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE

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• l’appello e le forme di registrazione simbolica e formale • la costruzione del calendario, • il calendario degli incarichi, i turni, la registrazione e la lettura, • le riflessioni dei bambini, • la successione delle grandi e piccole attività in relazione alla durata e al rapporto

intensità – distensione nella conduzione delle stesse, • le attività di riordino degli arredi, dei materiali, degli utensili, • la preparazione al pranzo: i turni del capotreno, l’accesso ai servizi igienici.

Il pranzo:

• consumazione del pranzo secondo modalità che rispecchino le normali abitudini di buona educazione.

Il dopo pranzo:

• uso del salone prima del riposo pomeridiano da parte di due sezioni al giorno, a rotazione

• modalità di predisposizione al riposo: usufruiscono del riposo pomeridiano tutti i bambini di tre anni (facoltativo per quelli di quattro e cinque), un’insegnante a settimana, a turno, funge da sorvegliante e fa precedere il sonno da un breve racconto.

• le attività alternative al riposo pomeridiano vengono svolte in sezione e possono avere carattere guidato o prettamente ludico.

2. PERCORSO INTEGRATO Rientrano in questo percorso una serie di attività intenzionalmente prospettate e programmate che non hanno il carattere della regolarità come le attività riportate nel curricolo implicito, ma che occupano ugualmente uno spazio ed un tempo significativi nel corso dell’anno scolastico. Ricorrenze – Festività - Tradizioni Sanciscono esplicitamente e consapevolmente il senso di appartenenza alla scuola e dei bambini alla comunità circostante, costituiscono un momento di vita eccezionale, aggregante, gioiosamente vissuto.

• Festa d’autunno. • Festa di San Martino patrono della città . • San Nicolò arriva a scuola • Scambio degli auguri a Natale • Il carnevale • La “vecia cuca” • Saluto di fine anno scolastico • I compleanni dei bambini. • L’incontro con i bambini del prossimo anno • Festa di ”laurea” per i bambini dell’ultimo anno di scuola dell’infanzia.

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3. INDICAZIONI NAZIONALI DELLE ATTIVITA’ EDUCATIVE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA: OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

IL SÉ E L’ALTRO COMPETENZE ATTESE Il bambino/a

• Manifesta in vari modi di aver sviluppato il senso dell’identità personale

• Riconosce ed esprime sentimenti ed emozioni

• Conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e della scuola e percepisce la propria appartenenza a questa realtà

• Partecipa e si interessa a temi che riguardano l’esistenza, le diversità culturali, i modi e i comportamenti del vivere insieme e del rispetto della natura

• Nella relazione riflette, si confronta, tiene conto dei punti di vista altrui, dialoga, discute e progetta confrontando ipotesi e procedure

• Gioca e lavora in modo costruttivo e creativo con gli altri bambini

• Rispetta gli adulti e dimostra fiducia

• Segue le regole di comportamento concordate e si assume responsabilità

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

ANNI 3-5

o Accettare con serenità il distacco dai genitori

o Attuare atteggiamenti di accoglienza

o Sviluppare il senso di appartenenza al gruppo

o Conoscere le proprie tradizioni e radici

o Costruire memorie significative nell’incontro tra generazioni

o Conoscere e dare valore a culture diverse

o Sviluppare consapevolezza delle proprie capacità

o Collaborare in situazioni di gioco libero e guidato

o Sviluppare atteggiamenti positivi nei confronti degli altri

IL SE’ E L’ALTRO

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o Riflettere su piccoli gesti di solidarietà

o Collaborare in gruppo per un progetto comune

o Vivere esperienze insieme a scuola, bambini e genitori

o Esprimere emozioni e sentimenti attraverso il corpo

o Rispettare le regole di un gioco

o Prendere consapevolezza delle proprie emozioni

o Comunicare e condividere emozioni e sentimenti

o Confrontarsi con i compagni

o Riconoscere le proprie paure

o Esprimere vissuti e stati d’animo

o Adottare atteggiamenti di salvaguardia e cura verso la natura

o Condividere materiali, regole, strategie

o Sviluppare consapevolezza delle proprie capacità

o Interagire positivamente con adulti

o Confrontarsi e collaborare con i compagni

COMPETENZE ATTESE Il bambino/a

• Dimostra autonomia nella cura di sé, nel movimento, nella relazione

• Riconosce bisogni e segnali di benessere e di malessere

• Conosce le diverse parti del corpo e le loro funzioni

• Prova piacere nel movimento che coordina e controlla nei giochi individuali e di gruppo

• Usa le potenzialità sensoriali, relazionali, ritmiche ed espressive del corpo

• Si accorge dei cambiamenti che riguardano la sua crescita

• Conosce regole e strategie di azione da utilizzare nel gioco

• Rappresenta i vissuti motori e le conoscenze in vari modi.

IL CORPO IN MOVIMENTO

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OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO ANNI 3-4

o Mettersi in relazione con sé, gli altri e l’ambiente usando il corpo

o Percepire il corpo in movimento

o Orientarsi nello spazio e nel tempo

o Condividere modalità di gioco e schemi d’azione

o Migliorare l’equilibrio statico e dinamico

o Coordinare gli schemi statici e dinamici

o Coordinare gli schemi dinamici e posturali

o Rafforzare la fiducia in se attraverso l’attività corporea

o Usare gli oggetti attribuendo diversi significati

o Provare piacere nel muoversi in un contesto creativo e comunicativo

o Conoscere ed usare i cinque sensi

o Verbalizzare esperienze corporee

o Toccare, ascoltare e dire le cose fatte

o Cooperare per l’evoluzione di giochi simbolici

o Muoversi spontaneamente e in modo guidato al ritmo di suoni

o Imitare correttamente movimenti osservati

o Mettere in moto processi di scoperta rispetto al movimento

o Usare economicamente il gesto

o Controllare l’intensità del movimento nell’interazione con gli altri

o Avere cura del proprio corpo

o Potenziare la motricità fine

o Riconoscere situazioni di contrasto tonico con il corpo

ANNI 5

o Conoscere e percepire il proprio corpo in relazione al corpo degli altri

o Adattarsi, mediante il movimento, ai diversi “motivi” ritmici

o Comprendere sequenze ritmiche e trasformarle in movimento

o Controllare il corpo e il senso della posizione nello spazio

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o Coordinare gli schemi motori in situazioni di disequilibrio

o Controllare la coordinazione oculo-manuale, oculo-podalica,e visuo-motoria

o Organizzare lo spazio secondo posizioni date

o Conoscere, percepire, usare parti del corpo

o Valorizzare la qualità del gesto e dell’azione

o Comprendere i “livelli” (alto, medio, basso) del movimento nello spazio

o Scoprire le caratteristiche comuni della musica e del movimento

o Controllare il corpo e i movimenti più evoluti

o Controllare gli schemi motori dinamici e posturali

o Controllare gli schemi motori dinamici di base. Arrampicarsi, saltare, scivolare,rotolare, equilibrarsi

o Orientarsi nello spazio trovando strategie personali

COMPETENZE ATTESE Il bambino/a

• Dimostra interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione e l’analisi di opere d’arte

• Partecipa con piacere alle attività di ascolto e produzione musicale utilizzando voce, corpo, oggetti, e semplici strumenti musicali

• Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando simboli per rappresentare i suoni percepiti e riprodurli

• Si esprime attraverso il disegno, la pittura e le altre attività manipolative e sa usare diverse tecniche espressive

• Manipola e utilizza con creatività molteplici materiali

• Comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando i linguaggi del corpo

• Nelle varie attività lavora con precisione e concentrazione, si appassiona e porta a termine il proprio lavoro

• Usa strategie d’azione da solo e in gruppo scegliendo materiali e strumenti adeguati al progetto da realizzare

LINGUAGGI, CREATIVITA’, ESPRESSIONE

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• Ricostruisce le fasi più significative per comunicare quanto realizzato

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO ANNI 3-4

o Accompagnare canti a movimenti

o Avvicinarsi al linguaggio grafico-pittorico

o Riconoscere i colori presentati

o Sperimentare tecniche legate alla percezione tattile

o Sviluppare e affinare la sensibilità uditiva

o Sperimentare una varietà di suoni

o Riconoscere, denominare, usare i colori

o Esprimersi e comunicare attraverso il corpo e il movimento, con la musica

o Sperimentare vari materiali e tecniche diverse

o Esprimere e comunicare con voce e corpo

o Cantare in gruppo

o Esplorare suoni presenti in natura e riprodurli

o Riconoscere i colori freddi: blu, azzurro, verde

o Osservare e riprodurre usando le tecniche presentate

o Usare la voce collegandola alla gestualità, al ritmo, al movimento del corpo

o Usare in maniera sempre più autonoma le tecniche e i materiali sperimentati

ANNI 5

o Usare i linguaggi espressivi per esprimersi e rappresentare

o Suonare in gruppo

o Esplorare con il colore alcuni aspetti percettivi dell’ambiente naturale

o Percepire gradazioni, accostamenti e mescolanze di colori

o Analizzare un’opera d’arte

o Scoprire il procedimento usato per creare un’opera

o Stabilire corrispondenze tra suoni e simboli grafici

o Creare una sonorizzazione ricercando uno strumento adeguato

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o Osservare e scoprire elementi della realtà

o Riconoscere e rappresentare forme e strutture

o Riprodurre e inventare segni, linee, sagome, tracce, forme

o Compiere movimenti liberi associati all’ascolto di un brano musicale

o Muoversi con la musica in modo concordato con il gruppo

o Leggere un’immagine d’arte confrontandola con la realtà

o Riconoscere e discriminare le qualità percettive dei colori

o Cantare in gruppo

o Usare strumenti per produrre suoni

o Esplorare con il colore alcuni aspetti percettivi dell’ambiente naturale

o Percepire gradazioni, accostamenti e mescolanze di colori

o Usare in maniera autonoma diverse tecniche espressive

COMPETENZE ATTESE Il bambino/a

• Usa con padronanza la lingua, si esprime con un lessico ricco e preciso

• Dimostra fiducia e motivazione nell’esprimere agli altri le proprie emozioni, domande, pensieri, attraverso il linguaggio verbale

• Usa il linguaggio verbale in modo differenziato e appropriato nelle diverse attività

• Ascolta e comprende le narrazioni, dimostra piacere nella lettura di storie

• Racconta, inventa, dialoga, discute, chiede spiegazioni e spiega

• Riflette sulla lingua, riconosce, apprezza e sperimenta la pluralità linguistica dei testi

• Formula ipotesi sulla lingua scritta

• Formula ipotesi sulla lingua scritta e sperimenta la pluralità linguistica dei testi

• Formula ipotesi sulla lingua scritta e sperimenta le prime forme di comunicazione attraverso la scrittura

I DISCORSI E LE PAROLE

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OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO ANNI 3-4

o Usare diversi linguaggi per interagire e comunicare

o Ascoltare, capire, intervenire in diversi contesti

o Migliorare le competenze fonologiche

o Giocare con i suoni

o Giocare con le parole

o Migliorare le competenze lessicali

o Sviluppare le competenze meta-linguistiche

o Conoscere tradizioni e usanze

o Riflettere sulla funzione del codice scritto: scrivere per raccontare

o Distinguere tra segno grafico e scrittura

o Migliorare la comprensione di testi in rima

o Usare la voce in modo espressivo

o Ascoltare e comprendere storie, racconti, narrazioni

o Arricchire il lessico e l’articolazione delle frasi

o Usare fantasia e creatività nella rielaborazione di una storia

o Leggere immagini e saperle descrivere

o Raccontare un evento rispettandone nodi logici

o Analizzare e comprendere un testo poetico

o Parlare di sé e dei propri sentimenti

o Esprimere vissuti

ANNI 5

o Rielaborare e comunicare esperienze e vissuti

o Ascoltare e comprendere un testo

o Ripetere filastrocche

o Usare il linguaggio mimico e gestuale

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o Cogliere la struttura fonetica delle parole

o Riconoscere, scomporre e ricomporre i suoni delle parole

o Sviluppare le competenze meta-linguistiche

o Riflettere sulla funzione del codice scritto; scrivere per comunicare

o Produrre scritture spontanee

o Riflettere sulla funzione del codice scritto: scrivere per ricordare

o Migliorare la comprensione e produzione di testi in rima

o Arricchire il lessico

o Costruire oralmente testi narrativi

o Arricchire il lessico e la struttura delle frasi

o Ascoltare e comprendere testi

o Associare parola, suono e segno

o Analizzare e comprendere un testo

o Passare dalla lettura di immagini alla lettura di simboli e scritte

o Familiarizzare con il codice scritto

COMPETENZE ATTESE Il bambino/a

• Si pone in atteggiamento esplorativo nei confronti della realtà

• Formula domande e ipotesi, condivide risposte e accetta soluzioni

• Classifica, ordina e misura secondo semplici criteri

• Colloca se stesso, oggetti e persone nello spazio e lo percorre

• Orienta nel tempo gli eventi giornalieri

• Valuta quantità e riconosce i diversi usi del numero

• Trova e usa strategie per risolvere semplici problemi

• Rappresenta verbalmente e graficamente osservazioni ed esperienze usando anche segni e simboli convenzionali

LA CONOSCENZA DEL MONDO

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• Osserva con curiosità e sistematicità materiali, situazioni, fenomeni

• Usa i sensi per ricavarne informazioni e conoscere

• Conosce caratteristiche, modi di funzionare, procedure e strategie in relazione

ai fenomeni osservati

• Descrive con un linguaggio appropriato le sue osservazioni, le esperienze, i

criteri adottati

• Rielabora l’esperienza usando diversi linguaggi e modalità di rappresentazione

• Si prende cura della natura e la rispetta

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO ANNI 3-4

o Raggruppare, ordinare per colore, forma, grandezza

o Discriminare oggetti in base a criteri dati

o Riconoscere e descrivere intuitivamente le forme degli oggetti

o Confrontare oggetti in base a un criterio dato

o Sviluppare la capacità di orientamento spazio-temporale

o Riconoscere, descrivere, classificare le forme degli oggetti

o Riconoscere alcune forme tridimensionali

o Riconoscere e descrivere intuitivamente alcune caratteristiche di figure solide e piane

o Raggruppare oggetti, immagini o persone in base a uno o più attributi

o Scoprire le caratteristiche di numero come codice

o Ordinare piccole quantità

o Sviluppare la capacità di ordinare, confrontare e misurare

o Comprendere alcuni significati e funzioni del numero

o Scoprire le dimensioni temporali

o Percepire e collegare gli eventi nel tempo

o Mettere in relazione oggetti o situazioni secondo diversi criteri

o Riconoscere situazioni problematiche

o Comprendere e rispettare le regole di un gioco

o Risolvere in situazioni problemi di percorribilità

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o Sviluppare capacità senso percettive

o Esplorare con curiosità attraverso i sensi

o Assumere comportamenti responsabili verso la natura

o Osservare il mondo animale

o Osservare le trasformazioni

o Osservare l’ambiente per ricavarne informazioni

o Partecipare a processi di ricerca intorno a fenomeni e materiali

o Sperimentare per individuare variabili o costanti in un fenomeno naturale

ANNI 5

o Discriminare oggetti in base a criteri dati

o Scoprire le caratteristiche fisiche di un oggetto

o Riconoscere e discriminare forme geometriche

o Operare con figure geometriche, grandezze e misure

o Riconoscere alcune forme tridimensionali

o Osservare alcune proprietà delle figure solide

o Realizzare oggetti seguendo indicazioni

o Osservare, descrivere e classificare gli oggetti in base alla loro forma

o Riconoscere e riprodurre segni e simboli convenzionali

o Comprendere alcuni significati e funzioni dei numeri

o Riconoscere i numeri nella realtà

o Scoprire le caratteristiche del numero come codice

o Fare previsioni e verifiche

o Riconoscere la regolarità di alcune successioni

o Riconoscere l’aspetto ordinale del numero

o Contare e confrontare quantità

o Eseguire associazioni logiche

o Formulare ipotesi, elaborare strategie e ricercare soluzioni

o Usare in modo appropriato i termini della probabilità

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o Ricordare e ricostruire esperienze attraverso diverse forme di documentazione

o Conoscere piccole forme di vita

o Conoscere la logica temporale

o Scoprire il nesso causa/effetto

o Osservare il mondo animale

o Osservare e descrivere fenomeni

o Osservare le trasformazioni

o Osservare l’ambiente per ricavarne informazioni

o Affinare le proprie capacità percettive

o Assumere comportamenti responsabili verso la natura

o Sviluppare capacità senso percettive

o Esplorare con curiosità attraverso i sensi

o Partecipare a processi di ricerca intorno a fenomeni e materiali

o Sperimentare per individuare variabili o costanti in un fenomeno naturale

Il corsivo sottolinea gli aspetti legati alla natura

1)ANALISI DELLA SITUAZIONE DI PARTENZA Rilevazione dati su:

• Condizioni familiari (questionario da compilare a cura dei genitori) • Comportamento dei bambini a scuola (osservazioni delle insegnanti nei momenti

liberi) • Competenze possedute riguardo alla motricità, al linguaggio, all’approccio ai

problemi (osservazioni delle insegnanti nelle attività organizzate). OBIETTIVI E CONTENUTI DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE Fase osservativa: Predisposizione di condizioni favorevoli all’inserimento:

PIANO DELLA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE

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• predisposizione di spazi di sezione, di intersezione e comuni • predisposizione di condizioni favorevoli al reinserimento dei già frequentanti e

all’inserimento dei nuovi iscritti • utilizzazione di molteplici situazioni di gioco libero e guidato • introduzione dei primi rituali (entrata, pranzo, uso dei servizi, etc) • spunti di riflessione o di rielaborazione sulle esperienze dell’estate

Raccolta dati:

• uso di schede di osservazione e analisi dei dati raccolti SUCCESSIVAMENTE NEL CORSO DELL’ANNO SCOLASTICO OBIETTIVI E CONTENUTI SARANNO INDIVIDUATI E SVILUPPATI IN BASE ALLE ESIGENZE EMERSE NELL’AMBITO DI OGNI SEZIONE. 2) METODOLOGIA Il significato centrale dell’esperienza come contestualizzazione del programma. Le attività della scuola dell’infanzia hanno una struttura composita e di conseguenza tendono a svilupparsi in molteplici direzioni. Vale la pena sottolineare che le esperienze educative devono essere:

• articolate: è evidente che ci si riferisce non solo alla necessaria “turnazione” di attività, ma anche al fatto che ogni bambino ha una sua propria strategia di costruzione delle conoscenze e che esige quindi di avere a che fare con molte situazioni variate per tempi, spazi, materiali, ecc

• differenziate: bisogna offrire al bambino diverse risposte, numerose strategie entro le quali possa ritrovare quella che gli è più congeniale

• progressive: le attività subiscono cambiamenti a mano a mano che i bambini procedono alla loro realizzazione, esse avvengono in due direzioni:

- longitudinalmente, per effetto dell’età e degli apprendimenti avuti - trasversalmente, all’interno di ciascun tipo di attività • mediate: si tratta della funzione di avvicinamento, di facilitazione che

l’insegnante compie nell’intervenire nel momento in cui il bambino entra in contatto con la cultura. Importante è poggiare l’attività su quello che il bambino già sa fare, consentendogli così di progredire a partire dalle competenze già acquisite e facendo continuamente conto sulle sue potenzialità.

3) IL GIOCO, LA RICERCA, LA VITA DI RELAZIONE “Il gioco è il modo di essere dell’esperienza infantile e in quanto tale soddisfa esigenze apparentemente contrapposte quali il piacere, lo sforzo, l’impegno il disimpegno e adempie a funzioni rilevanti che vanno a quelli socializzanti a quelle creative. Attraverso i linguaggi sotterranei che il gioco consente, il bambino può esercitarsi a comunicare messaggi simbolici, a vivere sensazioni, desideri, propri della sua fase di sviluppo.” Vi sono giochi che meglio si accordano con l’uno o l’altro campo di esperienza (giochi senso percettivi, giochi con parole, con regole, giocodramma ecc.) e ciò va stabilito di volta in volta tenendo conto delle modalità che ogni gioco presenta. Non tutte le esperienze educative assumono forma ludica; molte hanno carattere di esplorazione e di ricerca. La metodologia, semplice ed adeguata all’età dei bambini, avrà carattere scientifico e si attuerà osservando, distinguendo, confrontando dati, formulando ipotesi.

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E’ indispensabile per l’apprendimento di regole sociali tener conto dell’età del bambino e di conseguenza dello stadio cognitivo raggiunto. Poiché la scuola dell’infanzia è una comunità vi debbono essere regole che permettono una pacifica convivenza. Bisogna porre attenzione continua e competente ai segnali inviati dai bambini e all’emergere dei loro bisogni di sicurezza, gratificazione e autostima. 4) LO SPAZIO COME SFONDO METODOLOGICO La prima considerazione riguarda la stretta correlazione che esiste tra insegnamento ed organizzazione didattica. Un ruolo importante gioca la disposizione dello spazio. La scuola viene educativamente vissuta quando anche gli spazi sono predisposti al fine di facilitare l’incontro di ogni bambino con le persone, gli oggetti e l’ambiente. Diversi tipi di organizzazione spaziale determinano una diversa concezione del rapporto insegnamento/apprendimento.

• l’apprendimento per “esecuzione- riproduzione” si determina quando l’utilizzazione degli arredi viene concepita secondo le intenzioni dell’adulto che gestisce il “come e il quando”

• l’apprendimento per “costruzione” avviene per lo più in angoli nei quali avviene una simulazione dei modelli sociali come nell’angolo cucina, dei travestimenti, ecc.

• l’apprendimento per scoperta avviene negli spazi poco strutturati (all’aperto) o nei laboratori.

1) RUOLO DELL’INSEGNANTE L’insegnante gioca il proprio ruolo anche attraverso la modalità con cui sviluppa l’esperienza:

• modalità diretta: l’insegnante decide l’attività da svolgere e la dirige in modo continuato (per esempio scheda al banco o lavoro che prevede l’utilizzo di pochi materiali al fine di creare un prodotto già stabilito)

• modalità intermedia: l’insegnante interviene predisponendo i materiali, fornendo consegne per l’attività o aiutando concretamente i bambini in caso i bisogno, ma senza guidare direttamente l’attività (l’importanza è centrata sul processo e non sul prodotto, si lascia spazio alla scoperta e alla creatività)

• modalità autonoma: i bambini possono scegliere l’attività da svolgere e condurla liberamente, possono scegliere anche l’aggregazione investendo in tal modo relazioni di amicizia significative.

Queste modalità sono funzionali a diversi tipi di apprendimento. La modalità diretta è funzionale alla trasmissione di contenuti, la modalità intermedia e autonoma sono orientate progressivamente verso la creatività e la scoperta. Importante è che il ruolo dell’insegnante non si fossilizzi su una sola di queste modalità. 6) LA VALUTAZIONE E LA VERIFICA La strategia della programmazione è strettamente correlata alla strategia di valutazione, per cui la scelta di un modello di programmazione implica necessariamente la scelta di una coerente e corrispondente strategia di verifica e di valutazione

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Risultano per noi importanti alcuni aspetti della valutazione che sono evidenziati anche dagli “Orientamenti”:

• la valutazione dei livelli di apprendimento dei bambini, delle competenze, dei risultati educativi raggiunti implicano necessariamente la valutazione degli interventi e dei percorsi didattici realizzati dagli insegnanti dalla scuola

• dal momento che il comportamento dei bambini è spiegabile in relazione ai contesti educativi e relazionali in cui si svolge, appare evidente che la valutazione è diretta anche all’interazione fra gli adulti e in particolare alla capacità di raggiungere accordi che non stravolgano le individualità ma che tutelino i significati prioritari della funzione educativa

• nell’osservazione dei bambini è opportuno non assumere rigidi criteri di tipo quantitativo, ma riferire sempre la contestualizzazione dei comportamenti rispetto alle notazioni classificatorie. I livelli raggiunti da ciascuno richiedono infatti di essere osservati, più che misurati, e compresi più che giudicati.

In tal senso la valutazione favorisce una programmazione flessibile, poiché mette in condizione di rivedere/aggiustare/riprogettare i percorsi didattici per rispondere più adeguatamente ai bisogni dei bambini. Le fasi fondamentali in cui si articola il sistema di valutazione possono essere identificate nelle seguenti operazioni:

• raccolta delle informazioni medianti schemi (griglie, check-list indicatori, questionari) o annotazioni che si riferiscono a elementi significativi dei vari ambiti

• ripercussione dei dati raccolti sul processo di adeguamento del progetto didattico • confronto collegiale intorno alle problematiche emerse nelle varie sezioni,

valutazione dei risultati, dei percorsi, delle interazioni.

Belluno, settembre 2016