PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DELLA...

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1 PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DELLA PRODUZIONE Esamescritto: 3 problemi e 3 domande di teorie. 18/09/08 Programme obiettivi: Elementi di comprensione dei fenomeni e delle problematiche aziendali. Strumenti per affrontareiproblemi correnti delle gestione aziendale. Modelli per le decisioni sperative Argomenti: Analisi del sistema azienda e del sistema produttivo Obiettivi e stategie produttive Analisi previsionale Piani di produzione aggregati Preparazione del lavoro Planificazione fabbisogni di materiali e di capacità (JIT) Programmazione attività complesse Qualità totale controllo processo Il sistema è la reppresentazione organica di qualunque zttivita. Esso è costituito da un insieme di elementi che ... ma da attivita per il raggiungimento di ... resulto comune. SISTEMA APERTO: input output un sistema fatto in tale modo è detto APERTO perchè nesuno controlla i resultati. C’è bisogno di qualcuno che controlli che l’output sia in cortenza con gli ,obiettivi di riferimento. Un sistema è detto CHIUSO quando sono stati definiti degli obbiettivi. Vengono cosi evidenziati eventuali Δ per poi apportare delle correzioni.

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PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DELLA PRODUZIONE Esamescritto: 3 problemi e 3 domande di teorie. 18/09/08 Programme obiettivi:

• Elementi di comprensione dei fenomeni e delle problematiche aziendali. • Strumenti per affrontareiproblemi correnti delle gestione aziendale. • Modelli per le decisioni sperative

Argomenti: • Analisi del sistema azienda e del sistema produttivo • Obiettivi e stategie produttive • Analisi previsionale • Piani di produzione aggregati • Preparazione del lavoro • Planificazione fabbisogni di materiali e di capacità (JIT) • Programmazione attività complesse • Qualità totale controllo processo

Il sistema è la reppresentazione organica di qualunque zttivita. Esso è costituito da un insieme di elementi che ... ma da attivita per il raggiungimento di ... resulto comune. SISTEMA APERTO: input output un sistema fatto in tale modo è detto APERTO perchè nesuno controlla i resultati. C’è bisogno di qualcuno che controlli che l’output sia in cortenza con gli ,obiettivi di riferimento. Un sistema è detto CHIUSO quando sono stati definiti degli obbiettivi. Vengono cosi evidenziati eventuali Δ per poi apportare delle correzioni.

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SISTEMA CHIUSO Input output

È necessario perciò una definizzione degli obbiettivi e una validazione continua degli scostamenti esistenti tra risultati e obiettivi e delle loro cause. Tutto ciò per mettere in alto un’analisi che porterà alla correzione degli scostamenti. Gli obiettivi derivano dalle strategie e dalle politiche aziendali:

• strategie di prodotto (quale prodotto) • stategie produtiv

È necessario per sviluppare le Strategie effetuare delle previsioni anche sulle base dell’esperienze passate. Tali previsioni sono per lo più à breve termine. Anche perciò che riguarda la programmazione finanziaria (budet) è necessaria un’analisi continua per farsi che l’attività svolta sia coerente al risultato previsto (working process) Preparazione del lavoro: traduire una richiesta Distinte base:

• analizzare il disegno • evidenziare da quanti pezzi è compoto il prodotto • quali lavorazioni sono necessario per realizzarlo.

(NOMENCLATURE) Distinte base: struttura di prodotto integrate da elementi di quantità e tempi ... di ro... : tutti i dati tecnici produttivi utili per operare (quanti, come, e in quanto tempo)

obiettivi

RISULTATI

Δ ANALISI

MANAGERIALE

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SISTEMA CHIUSO:

INPUT PROCESSO OUTPUT OBIETTIVI Materie Prime Impianti BENI & Manodopere SERVIZI Know-How

Per parlare di sistema è necessario una sorgente. È importante considerare anche lo stato del sistema. SCHEMA DEL SISTEMA LOGISTICO PRODUTTIVO DI UN’IMPRESA

FATT

OR

I P

RO

DU

TIV

I

P

RO

CE

SS

O

TRA

SFO

RM

AZI

ON

E

Δ

DECISORE CLIENTI

LAVORAZIONE MAT P ;F

DECISORE FORNITORE

MAT PRIME

SORGENTE

STATO DEL SISTEMA

DECISORE (TERMOSTATO)

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Q Q

Qmax Q(1-d/p)

LR Qmin LR

tr t tc t T GRAFICO MAGAZZINO GRAFICO MAGAZZINO MATERIE PRIME PRODOTTI FINITI tr:tempo di risposte p: velocità produzione Qmin:livello a cui il decisione richiede le forniture d velocità uscita

la scorta cresce con una velocità ... p-d ... velocità produzione meno velocità di uscita.

LR = λtc λ: consumo nell’unità,di tempo Q : quantità che mi prefippo di produre

La quantità che ho in magazzino e ... a ... quantità ... meno la quantità che ho consumatonelperiodo t di produzione.

Q-(Q/P)xd = Q [1-(d/p)] Q/P : pezzi prodotti nell’unità di tempo

T= Q(1-d/p) d

p-d d

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T: tempo per ... la scorte. Ipotesi ideale perchè si prsuppone una domanda costante. Si può perciò affermare che il flusso informativo parte dai CLIENTI ossie della DOMANDA 19/09/08 Politico di acquisto:

CTG = C1 + C2

CTG: costo gestione materie C1: costo costo emissione ordini C2: costo di mantenimento

C1 = CE x D/Q D: domanda Q: quantità ordinata CE: costo unitarion amini steativo VU:volore unitario di prodotto

C2 = i x VU x Q/2 CHT: costo dell’unità di mantenimento anno CMT

i = i1 + i2 i1: sintesi costo magazzinoggio i2: sintesi immobilizzo: se chiediamo prestiti è il costo / il tasso di interesse se uso denaro proprio pago un costo opportunatà i2 è ... quando hauna credibilità finanziare l’azienda. costi di immagazzinamento:

1. affito / ammortamento 2. gestione 3. assicurazione 4. deperimento / obsolescenze

i1= costo totale immagazzinaggio = Ct valore tot merci gestite Vt

CTG = CE D+ CMT x Q (1- d) Q 2 p Cerco il minimo :

dCTG = CE D + CMT ( 1- d) = Ø dQ Q2 2 p

Q2 = 2 CE D . CMT (1 – d) p

Q* = +√ 2 CE D . CMT (1 – d) p

Q/2

Grafico merce magaz

Costo totale di immagazzinoggio

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23/09/08 STATISTICA INDUSTRIALE Statistica induttiva : analisi della produzione partendo da un campione rappresentativo. Più rapida di quella descrittiva.

- Il campione casuale: deve far parte di un univero omogeneo, ciò è prendo in considerazione una macchina per volta, un processo per volta,caratterizzato dalle 4M:

• man • machine • metode • material

- Il campione deve essere causale, ciò è prelevato attraverso una procedura che rende possibile che tutti gli elementi vengano scelti con la stessa probabilità.

Esso è costituito da tanti valori di ma variabile causale. Una variabile causale, può essere discreta o continua. Essa è sempre definito in un intervallo, ma:

o La discreta : può assumere un n° finito di valori in tale intervallo. ( valore diametro)

o La continua : può assumere un n° infinito di valori nell’intervallo di definizione. (n° di pezzi di scorto)

Le classi hanno il limite superiore aperto. Due classi successive hanno il limite superiore e quello inferiore coincidenti. Classe A: [ 1 – 3) Classe B : [ 3 – 5)

- Frequenza assoluta: quante volte compare tale elemento nella mia campione - Frequenza relativa : è il rapporto tra la frequenza assoluta e il n° di elementi. - Frequenza cumulata : è data della frequenza della classe sommata alle

frequenze precedenti. - Frequenza retrocumulata: è data dalla somma delle frequenze delle classi

succesive.

- Valore centrale: di unaclasse è il valor medio della classe Vfin - Vinz

2 - Media

4 M parametri processo che lo influenzano e lo determinano

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n Σ xi

X = i=1 n

- Media ponderata

n Σ xjfj

j=1 X = n

Σ fj j=1

- Varianza (δ2): entita della disperzione dei valori reispetto alla media.

δ è la distanza tra la media e il punto di flesso della curva gaussiana

Σ(xi – x) δ2=

n

j Σ(xj – x) x fj

j=1

δ2= j Σ fj j=1

Carta degli sponti:

variabile causale : è il parametro che misura / rappresenta il fenomeno che stiamo studiando. E detto causale poichè ad ogni valore della variabile è associata un valor di probabiltà del verificarsi di tale valore. Postulato empirico del caso : dice che il limite della frequenza relativa per n che tende all’infinito tende alla probabilità.

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Probabilità è il rapporto tra n° di casi favorevoli su n° casi possibili.

Essa può essere ... attraverso il: reprendre cours poli Teorema della probabilità totale Dati 3 eventi E1, E2, E3 Con probabilità p1, p2, p3

p(E1 o E2) = p1 + p2 – p1,2 p(E1 e E2) = p1 x p2

Teorema della probabilità composta distribuzione: contesto binomiale (si verifica uno o l’altro) i due eventi si escludo a vicendo estrazioni indipenti insersco pezzo. Es : produco pezzi : probabilità pezzo buono: p Probabilità pezzo scarto q Se estraggo n pezzi qual è la probablità di travar... x di scarto? Pn,x = ?

Pn,x = px . qn-x Distribuzione binomiale

n! = .

x! (n-x)! Media : X = n.p Varainza δ2 = n.p.q Teorema del limite centrale Ata una distribuzione qualsiasi, di una certa media X e di una certa varianza δ2, estraendo dei campioni di numerosità n (abbastanza grande), la distribuzione delle medie campionar... appromma ad una gaussiana X la medie della distribuzione è uguale alla medie delle medie dei campioni. La dispersione o varianza dei campioni sara δ2 della distribuzione ridotta di n : δ2/ ...

p+q =1

x n

x n

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caratteristiche Gaussiana:

• Simmetrica • Rappresenta tutti i fenomeni causali fisiologici.

25/09/08 Per p 0 la binomiale si trasforma in: Poissoniana Nuovamente per n ∞ (molto grande) la poissoniana può essere rappresentata con una gaussiana.

µ = δ2 La curva Gaussana è detta anche funzione di densità di probabilità. Tutte le curve poissoniana possono essere ricondotte a una funzione gaussana standardizzata. Tale gaussiana standizzata utilizza una nuova variabile.

x-µ Y =

δ

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... è caratterizzata da:

• µ = 0 • δ = 1 • passante per l’origine

Come si calcolano le area? Es :dato un valore standard del diametro di una vite (vis) = 10 mm e data una tolleranza di 0,5. Qual è la probabilità che il pezzo prodotto sia conforme agli standard? X1 = N - 0,5 limita toleranza inferiore X2 = N + 0,5 limita toleranza superiore

La fonzione in y passa da:

(A+A1) – ( 1-( A+A1)) = A + A1 – 1 +A+A1 = 2 (A1+A) Se Y1 e Y2 non sono simetrici.

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Esercizio : Un processo produttivo sotto controllo presenta tali caratteristiche : µ = 220 e δ= 15

A. la tolleranza stabilita sono 220 +/- 40 Quale percentuale di pezzi difettosi usi può .... Le percentuale di pezzi difettosi sarà q = 1 – p (180<x<260) Y1 = 180 – 220 = - 2,667 Y2 = 260 – 220 = - 2, 667 15 15

B. Tolleranza stabilite 220 – 30 e 220 + 40 Qual èla probabilità di trovare pezzi difettosi? q = 1 – p (190<x<260)

Come si calcolano media e varianza? E necessario partire da un campione di 100 pezzi

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30/09/08 Lead time: periodo di risposta. Nel momento di avvio della domanda di approvigionamento è presente una quantita q pari alla quantità. Una verrà usata nel lead time più una quantità di sicurezza. STRATEGIE di PRODOTTO Per individuare una strategia di prodotto bisogna:

• Analisi di mercato per individuare esigenze non soddisfalte che possono suggerire le funzioni del nuovo prodotto – sviluppare ed introdurre n.p

• Sviluppare e introdurre le funzioni nel nuovo prodotto • Inquadramento del ciclo di vita del n.p per intervenire opportunamento nelle

varie fasi col marketing mix • Nella fase finale di crescita introdurre nuovo prodotto per battere gli

inseguitori. LE TIPOLOGIE PRODUTTIVE p.11 15 CLASSIFICAZIONE DEI SISTEMI PRODUTTIVI : p.16 17 CLASSIFICAZIONE DELLE TIPOLOGIE DI PRODUZIONE MANUFATTURIERA p.18 19 s MONTAGGI p.20 SCELTA DEL PROCESSO p.21 25 e p.31 43 CICLO ECONOMICO p.29 30

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2/10/08 PREVISIONI

ROI ( Return on Investment) = PO/CI

PO= profitto operativo / profitto primo di sottrarre gli oneri finanziare

CI= immobilizzazioni nette + capitale circolante netto

Le strategie sono le linee d’azione che è necessario seguire per raggiungere gli obiettivi.

Strategie MARKETING strategia di prodotto

Strategie FINANZIARE riguardano in primo luogo la stature del bilancio aziendale. Lo stratega finanziari cerca i finanziamento e lo investe nel modo più redditizio.

Tuttavia per prendere delle desinari bisogna fare delle previsioni circa ricavi e costi e investimenti necessari.

Previsione delle DOMANDA P97

La DOMANDA è influenzate da elementi esterni all’ azienda come il ciclo economico, le decisioni dei clienti.

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Ma esse è influenzata anche da elementi interni all’azienda e al prodotto come FASE DI VITADEL PRODOTTO, QUALITA.

Risulta perciò impossibile a causa dell’ elevata numerosità di elementi che influenzano la domanda trovare dei modelli matematici per valutare la sua variazione futura che li prendano tutti in considerazione.

Si fa perciò rifermento alle variazione delle domanda in funzione del tempo (Serie evolutiva temporale)

Una serie storica di dati puo essere rappresentate graficamente:

La tendenzo (T) generale della domanda, che pio essere zero o differente de zero, dipende della forse del ciclo di vita delle di vita del prodotto.

All’ interno delle tendenze di fando sono riconoscibili delle variazioni che sono delle variazioni stagionali (S).

La componente adica della domanda è contente nelle tendenze o trend, che è tangente alla curve della domanda.

Ε componente causale che fa variare nel brove termine la Tendenza, la Domanda. Ε essendo causale se si fanno le medie esse si compensa.

Date e trovate le 3 componenti:

- TENDENZIALE (T)

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- STRAGIONALE (S)

- CAUSUALE (ε)

Si possono individuale delle relazioni

Xit = Tit +Si +εit componente stagionale additiva

Xit= Tit * Si +εit componente stagionale moltiplicativa

Si presente solo il pedice i, indicante il periodo dell’ anno, perché esse si presenta ogni anno in mamiene uguale salvo delle variazione dovuti alla varianza causale ε.

Modello additivo:

Ci troviamo in una serie con componente stagionale additive se gli inviluppi dei picchi positivi e negativi dela domanda sono paralleli alla tendenze delle domanda.

Modello moltiplicativo:

ci troviamo in uno serie con componenti stagionale moltiplicativa se gli inviluppi dei picchi sono divergenti o convergenti.

Divergenti = crescite

Convergenza = decrescente

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Non può essere modello moltiplicativo se la tendenza è crescente e la stagionalità convergente. In tale caso infatti il modello è additivo e la convergenza dipende della componente causale.

Come fare una previsione delle DOMANDA

1. studiare i dati stonici trovate grafico

2. Individuare le componenti del modello matematico:

- trend

- componente stagionale

- tipo di componente stagionale

- componente console

3. calcolo della componente stagionale P 37-45

- calcolo la media mobile dei picchi per trimestri

- calcolo della media due a due delle medie a quattro

- in tale modo si trova la media centrale

Nel modello additivo tolgo Tit (media centrale)

-Tit + Xit = Tit +Si +εit – Tit

Nel modello moltiplicativo divido per Tit

(Tit*Si+εit)/(Tit) = Xit / Tit

Sit + (εit/Tit) = Xit / Tit

4. Destagionalizzare i dati storici

Se faccio la media delle 4 Si dovrebbe essere 1.

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5. Individuazione del modello (interpolazione o exponential smooting)

* Riporto su un grafico i dati destagionalizzati su di un grafico:

- se l’interpolante è retta allora un equazione del tipo:

y=bxi+a

εi (yi-yi*)=min equazione per trovare INTERPOLANTE OTTILALE

Ovvero la sommatoria degli scarti al quadrato è minime e in tale modo l’interpolante sarà la più prossima alla condizione reale.

Ε(y-y*)2= min

• sostituisco y* con bxi+a essendo y*=bxi-a

• derivo per trovare il min rispetto ad a ed a b

PREVISIONE

Per calcolate la previsione si calcola partendo dall’equazione interpolate in tale modo.

Previsione 17° periodo:

y= bx+a

y17= b17+a

P17= y17+S1* aggiungo la componente stagionale perché cerco previsione periodo inferiore a un anno.

P(t+1) =y17 + y18 + y19 + y20 previsione anno successivo non vuole stagionalità.

LIVELLAMENTO ESPONENZIALE EXPONENTIAL SMOOTTING

E un modello che parte da una MEDIA PONDERATA (St)

S1

0

t

St

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St=αSt + (1-α)St-1 viare dato maggior peso al dato recente

Si parte dei dati destagionalizzati in modo che sia possibile dimensionata il modello.

Variazioni che possono essere notate sui valori destagionalizzati sono dovuti alla componente causale de .. è ancora presente nel dato.

Se calcolo

In presenza di un trend i dati formiti dal modello del livellamento esponenziale presentammo sempre una variazione.

Percio è necessaria una coverzione:

Dobbiamo pero prevedere una VARIABILITA del TREND (T) e percio per renderao variabile considereremo non piu T o Tt ossia la variazione del trend nel tempo

Per la previsione normale pongo L=4 (4 trimestri)

Le previsioni per ciascui periodo vengo calcolate per differenza di consultivi di differenti periodi

21/10/08

Schéma p 99

Schéma routing p 101

Nomenclatura p 102

Fare in casa o acquistare p 108

Cours dans ex p 106 – 109 e 112

Tipi di produzione :

Gli ambienti di produzione possono essere di 3 tipi :

1. produzione standard : con presenza di magazzino e programmazione in base a previsione

2. produzione standard + nuovi prodotti: produzione più vicina alla realtà. Es: produzione su commessa. Ciò deriva la necessità di prendere continuamente delle decisioni ROUTING

3. prodotti nuovi.

PPA: programma di produzione agreggata, che aggrege tutti i prodotti.

MPS: (master production schedule) disagregga la produzione dei diveri prodotti.

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MRP: (material requirement planning) ... il prodotto nelle sue componente ed è affiancato al CRP.

Scheduling: obbiettivo produzione che informa come vengono utilizzate le risorse e quando vengono iniziate le lavorazioni e quando queste si concludono.

Schéma p99

ROUTING:

1° fase: ordine cliente di un prodotto non a catalogo. Vengono cosi analizzati i disegni costtentivi.

2° fase: nella analisi dei disegni viene esploso il prodotto nelle sue componenti (distinta base). In tale modo vengono indentificate le provvigioni esterne necessarie le lavorazioni che saranno effettuate durante le produzione e le operazioni di assemblaggio.

Nella distinta base integrata presenta sia i tempi di lavorazione sia i tempi di approvisionamento ... i tempi di risposta.

3 fase: analisi make or buy

Tale analisi prevede una valutazione delle due differenti possibilità:

MAKE

prevede preenza di mecchinari (tale presenza determina un costo fisso se il macchinario deve essere acquistato ... a un costo variabile.)

CTM = CF + Cv . Q

Schema

BUY:

il buy determina un solo costo variabile legato alle quantità.

CTB = P . Q

Per decidere calcolo la quantità di indifferenza

P.Q = CF + Cv . Q Q = CF / ( p – Cv )

Si il fornitore applica uno sconto dispartita, la retta d’acquisto cambiera

Schema

Il MAKE a differenza del BUY che determina una quantità/ ordine d’acquisto, prevede decisioni più complesse, dovute e legato alla produzione dei pezzi.

4° fase:

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analisi definizione del MIX:

tale definizione è legata sia ai:

• vincoli di mercato

• vincoli tecnologici

in particolare il processo decisionale prevede la scelta di un criterio decisionale

Es: dete due soluzioni MAKE (A e B) di tale tipi (vedi fig)

Schéma

A CTA = CFA + CvA . Q

B CTB = CFB + CvB . Q

Cu (costo unitario)= CT / Q

Q* = (CFB – CFA) / (CvA – CvB) criterio costi

Oltre a un analisi dei costi è necessarioun analisi di tempi

A TTA = TPA + TvA . Q

B TTB = TPB + TvB . Q

Q = (TTB - TTA) / (TvA - TvB) criterio tempo

Per la definizione del Mix è perciò necessario massimizzare la funzione

Max z = z1 . x1 + z2 . x2

Scan

Tracio parallele a z. Soluzione ottimale nal punto di tangenta di una parallela a z ala borto dell’area delle soluzioni possibili.

Per trovare il valore della soluzione ottimale è necessario trovare le coordinate di

A ( x1A ; k2)

B ( x1B ; x2B)

A ( k1 ; x2C)

E sostituito in z = z1 . x1 + z2 . x2

Calcolando zA , zB , zC

Può accadere che zA o zB o zC sono uguali e perciò ... moltissime soluzioni ottimali che saranno tutte quelle rappresentate dal segmento.

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Tempo residuo :

per calcolare le disponibilità ... delle macchine è sufficiente calcolare sostituendo le coordinate del punto ottimale nelle eq delle macchine, il valore del tempo impiegato. Inseguito con una semplice differenza tra il tempo impiegato e il tempo disponibile si trova il tempo residuo.

28/10/08

Redazionedidocumenti

Documentirelativia:

‐ ORDINIdiproduzione‐ ORDINIdiacquisto

LaprogrammazionedellaproduzionesiconcludeconloSCHEDULING

DIAGRAMMADIGANTToDIAGRAMMADISCHEDULING.

LoSCHEDULINGrappresental’obbiettivoconcuiconfrontareeffettivamentelaproduzione,l’avanzamentodelleproduzione.Essorappresentedeunapartelerisorseusate(machineoperei)

anchelevariefarsieladurantedellefarsi.

UtileperOTTIMIZZAREL’ORGANIZZAZIONEeilCONTROLO.

IltuttosoconcludeconilLANCIOdellaproduzione(DISPATCHING).

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P.P.A=PROGRAMMAdiPRODZIONEAGGREGATA

taleprogrammacheassembletuttiiprodottirappresentamoquest’ultimiinterminidimono

d’operedirettooautomatice,vienecalcolatoognimese.

Omeglioiprodottisonorappresentatiinaggregatoinmanereomogeneesecondol’elementodistintivoilparametrodistintivodelreporto.(MOD,mat.primo,n°pezz)

1) devocomprendereseholacapacitàproduttivopermodaislerelaproduzioneprogramma:

BUDGETVENDITE–POLITICASCORTE–BUDGETPRODUZIONE

Comesipassadelbudgetdivenditaalbudgetdiproduzione?

‐ budgetOPERATIVOriflettel’operativitàcaratteristicadell’azienda

BUDGETVENDITAPOLITICASCORTEBUDGETPRODUZIONE

SelaPOLITICASCORTEèpiattoBudgetproduzione

SesiverificaunDEFICITdiSCORTEBUGETVENDITA<BUDGETPRODUZIONE

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SesiverificaunasituazionediSCORTEinSURPLUSBUDGETVENDITA>BUDGETPRODUZIONE

MacomesirealizzailbudgetPRODUZIONE?

Essoindicailcostodellaquantitàdiproduzionechevendiamo,escludeilcostoamministrativoe

commerciale.

BUDGETVENDITA–BUDGETCOSTOdelVENDUTO=MARGINECORDO

MARGINELORDO–BUDGETCOSTIAMMINISTRATIVIeCOMMERCIALI=UTILELORDO–tasse=UTILENETTO(incrementeicapitalepropriosenonvienedistribuito).

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BUDGETd’ESERCIZIO=BUDGETOPERATIVO–BUDGETFINANZIARI

attivitaoperativeefinanziane

BUDGETFINANZIARI=BUDGETdiCASSA+BUDGETINVESTIMENTO

FATTIFINANZIARIsonocamessiallostetopatrimoniale,ovveropresi,creativi,cheattivanoflussididenero.EssiportanovariazioniallostatoPatrimonialenasconodebitiesiaccesconogliimobilizzioviceverse.

FATTIMONETARIquellichevariamolacassaechevarsanolostatopatrimoniale

quelichedamoorigineaCOSTOeRICAVIicostiindical’intilizzodiunfettore

produttivoRICAVEèunflussopositivodidanero“POTENZIALE”

FareilBudgetvolditeredigereunBILANCIOPREVENTIVO.Ibudgetvannoadefiniregliobbiettivieiprogrammi.

Identificataladomandavenganovalutetelerisorsenecessarieperprodurea.EssevengonoconfrontateconleSORSEDISPONIBILIeseciononfosseènecessarorudividuarenprogrammadi

amnentodellecapacitàattraversa:

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‐ straordinari‐ variazioneforzelavoro‐ subappalto‐ variazionecapacità

04/11/08

L’azienda ha una capacità, che si può espandere e una capacità estaerna con il subappalto

Se il mix è eteroeneo per calcolare un budget è necessario indivuduare un elemento che rappresenti la produzion in maniere omogenea.

PIANO AGGREGATO stabilisce come l’azienda affronterà una domanda prevista (MOD...)

Ma prima di redigerei il piano aggregato come si possono valutare la capacità di un’azienda?

La capacità h. Macchina è data dalla capacità della macchina che rappresente il collo di cotiglia.

È necessario perciò individuare la “sezione collo di bottiglia”

Se la sezione limitante la capacità è rappresetata da ad es. MOD come faccio a valutare la capacità?

CALCOLO CAPACITA PRODUTTIVA IN TERMINI DIMANODOPERA

W: n° di operai

S: n° srttimane lavorative

Ore disponibili teoriche:

H = W x WH x S

Tali ore teoriche devono essere modificate tenendo conto della possibile inefficienza e del possibile assenteismo.

Ore effetivamente disponibile:

H’ = H xE x (1-A)

E: efficienze

A: assenteismo

E = HS / X’

HS : tempo impiegato a produrre un volume X

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X’ : ore effettivamente presenziete

A = (H – X’) / H coefficiente riduzione per assenteismo

Se la sezione limitate la capacità è rappresentate da W macchina, come voluto la capacità?

CALCOLO CAPACITA PRODUTTIVA basate sulle H macchina

M : n° macchine disponibile dello stesso tipo nella sezione collo di bottiglie

WH : n° di W lavorazione settimanali

S : n° settimane lavorative annue

Ore teoriche disponibili:

H = M x WH x S

Ore effetivamente disponibili:

H’ = H x D

D : disponibilità effetiva dei macchinori

D = ( MTBF)

(MTBF + MTTR)

D : coefficente di disponibilità

MTBF : mean time between faillure (vita media)

MTTR : mean time to repair (tempo medio riparazione)

Tipi di manutenzione:

• emergenze

• peribolica : indipendentemente dallo stato della macchina

• preventiva : giusto prima che si rompe secondo la stato delle macchine

• produttiva : approffitto del guasto per variare la mia produzione

METODO GRAFICO PER I PIANI AGGRAGATI:

1. graphico:

ascisse : cumulata giorni produzione

ordinata : cumulata domanda

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2. selezione di una strategia ( es. Faccio variare produzione con il variare della domanda)

disegno sul grafico cumulata produzione per il piano di prova

3. confronto domanda – produzione

con evidenza delle scorte

4. calcolo costo piano di prova

costo piano = costo manodopera ordinara + costo manutenzione

5. modifica del piano

cambio / modifico metodi produttivi e proseguo con p.ti 2,3,4 per valutare il nuovo piano.

6. confronto economico dei diversi piani e scelta del piano più economico

Le scorte di sicurezza finale fa si che le curve d

6/11/08

MPS (piano principale di produzione)

Dopo aver calcolato il PPA, in cui i prodotti sono considerati in modo omogeneo, è necessario “...” la produzione nei vari prodotti eterogenei e calcolare e valutare ciascuno di essi ettraverso una analisi ABC o Analisi di PARETO, che porta a stailire il valore, il ruolo decrescente svolto dai prodotti.

L’ABC cerca di stabilire in un mix eterogeneo l’importanza decrescente dei prodotti (analisi di pareto)

Essa si può aferire al:

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• valore

• frequenza

• n° % di difetti

Vengono individuate 3 classi di prodotti:

• A 20% prodotti producono l’80% del fatturato

• B ...

• C ... il 5% del fatturato

Assegnare la capacità di produrre fatturato a ciascun prodotto e individuare le varie classi vuol dire fare: l’MPS ( master production schedule) o meglio di produzione ( piano principale di produzone

MPS parte depprima dalla quantità che si vogliono produrre per poi arrivare a calcolare le risorse da esse assorbite

Come faccio a stabilire quale prodotto tra due con un debole rendimento devo produrre?

Attraverso il Modello di Vezsony

G MODELLO VAZSONY

G F M A M G L

D 100 500 300 350 500 400 400

pm 400 400 500 450 450 400 300

TOT DOM<= TOT PM

PER APPLICARE IL MODELLO Vazsony devo sempre essere in grado di soddisfare la domanda o con le scorte o con la capacità produtiva

G F M A M G L

D 100 500 300 350 500 400 400

Pm 400 400 500 450 450 400 300

peff 200 400 350 450 450 400 300

PRENDRE CALCULS SUR CRIS ET DEMANDER EXPLICATIONS

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MRP ( MATERIAL REQUIREMENT PLANNING)

L’MRP definisce un programma di riapprovigionamento delle materie necessarie e delle lavorazioni richieste per la produzione

Lo scheduling è alla base della verifica dei risultati, individuando la diverse fase di produzione

L’MRP è nato con l’avento dei computer ad accesso casuale.

Esso permette una riprogramazione veloce.

L’MRP è costituitp da 2 sezioni parallele l’una legata alle materie l’altro legata alla capacità CRP

MRP2 = MRP + CRP analisi completa di fattibilità sulla case delle materie disponibili e capacità disponibili

CRP si base sul planning dei cicli ci lavorazioni necessarie alla produzione.

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La dinstinta base ci permette nelle lavorazioni standard di colcolare la quantità necessaria per la produzione richiesta. Tuttavia poichè approvigiono secondo le quantità ... , avrò sempre un magazzino ed è perciò necessario valutare inizialmente la situazione d’inventario

• Analisi situazione inventario:

D = OH- SS – GA + OO

D : q. Disponibile

OH :on hand

SS : scortedi sicurrezza

GA: già assegnato

OO : on order : quantità che si rende... disponibile

Tali quantità sono influenzate dal lotto tecnico economico

FL – D = FN

FL: fabbisogno lordo

D : disponibilità

FN: fabbisogno netto

Il FN si confrona con il lotto economico, allora potrà accadere che:

• FN > LE e ordinerò FN

(nel caso in cui il LE di appro è 100 e il FN è 150 appri 2 x LE = 100 x 2 = 200)

(nel caso in cui il LE di produzione è 100 e il FN è 150 io produco esattamente 150)

• FN< LE e ordiner{o il LE ( sia in produzione che in appro)

Fattibilità del CRP :

si consideremo tutti gli ordini caricati in un certo centro a cui si ... gli ordini precedenti e si valuta se attraverso la capacità ordinaria (lavoro ordinario) e la capacità stradinaria ( lovoro straordinario) sono soddisfattibili. Seciò fosse si posso derettamente al carico d’ordini.

Scorte di sicurezza: serve a far fronte a una domanda non previsto.

Affianco alla verifica di capacità e di disponibilità si fa un programma backward scheduling

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Esso parte da un programma che avalizza le fasi di produzione calcolando il tempo necessario per effetuarle l’analizzando cosi l’avanzamento della produzione e undividuando l’intero tempo di produzione. QST. Programma è detto foward scheduling.

Le beckward si ottiene riselendo il foward.

13/11/08

GESTIONE SCORTE CON DOMANDA PROBABILISTICA

Domanda è probabilistica sempre in un magazziono di prodotti commerciali sempre in un magazziono dei prodotti finiti

Tc tempo consegno

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Se nel periodo di consegna la domanda fosse maggiore di quella previst, per evitare una rottura delle scorte è necesdsario dimensionare una scorte di sicurezza.

Per dimensionare la scorete di sicurezza è necessario :

1. Conoscere la domanda media ( scanner Xbarre) nel periodo (unità di tempo) considerato

2. Il tempo di consegna per calcolare la domanda medie nel periodo di consegna e lo scarto quadratico medio o varianza

3. Fissoun livello di servizio (%) che indica la probabilità che la domanda (X) nel periodo di riordino sia inferiore alla disponibilità nel momento di riordino (al livello di riordino Xr)

4. Calcolo Xr (avero livello di riordiono) sapendo:

18/11/08

LS (livello di servizio)

Indica la probabilità che la domanda sia soddisfatta.

Se la domanda assumesse il valore medio (xbarre) allora Q* (lotto economico) mi permetterebbe di avere ottenre una disponibilità pari a quella di inizio periodo.

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XS scorta di sicurezza e quella quantità di prodotto che devo avere in aggiunta alla domanda media Xbarre per sodisfare il livello di coordino individueto (LS)

trasformo nel valore normalizzato :

qual è il costo di gestione con domanda probalistica?

Magazzino commerciale

CR = costo di rottura varie a seconda delle situazioni che si presentano (non riesco a soddisfare la domanda, con conseguente o pendite della vendita o necessaria applicazione dello sconto, perdita di un cliente.)

20/11/08

Progrmma ordini di produzione

Loading

Priority sequencing (sequenza degli ordini)

Detailed scheduling

Expediting

PRIORITY SEQUENCING:

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ordinie di eseguimento ordini

i criteri per lo scheduling delle attività da svolgere nei centri :

• Urgenza minima

U ,= tconsegna – tlavorazione

Vengono cosi lanciati in produzione quelli prodotti con urgenza min

• Minimo tempo di lavorazione

• Copertura di scorte

Si attiva la produzione di quel prodotto che ha la minima quatodi scorte

• Minima data di consegna

Molto simile all’urgenza ma non tiene conto del tempo di consegna

• Indice di urgenza

IU = tempo mancante alla consegna Tempo di lavorazione IU < 1 indica ritardo

• FCFS ( First Come First Severed)

DIAGRAMMA DI GANTT

Permette la visualizzazione da livello e ordine di utilizzo delle risorse

Visualizzazione scheduling

Schema

Programazione temporale con visualizzazione degli impeghi delle risorse

Attivo la produzione di modo teale che il prodotto risulti disponibile proprio nel momento in cui serve

Dato un calendario di consegna

WORK CENTER

JOB DUE LATE

1 2 3 4 5

A 297 2 2 4 4 4

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C 298 4 4 6 6 2

B 299 6 4 6 6 _

F 299 2 2 4 4 6

IL programatore deve partire della fine della produzione e ... questa arriva alla programmazione

BACKWARE SCHEDUL

Il diagramma di gantt viene costruito a partire dal termine delle operazioni

Tc = Tl + U

Tempo di consegna tempo lavoro urgenza

Se il Tl dell’operazione precedente supera l’urgenza (U) delle operazione successiva ho ritardo

L’ALGORITMO DI JOHNSON

Compito 1 2 3 4 5 6

Tl A 3 5 9 1 12 6

Tl B 2 4 7 3 8 10

Come si ordinaro i compiti in maniera ottimale

• Caso 2 lavorazioni:

si individua il campito che ha il minimo tempo

se questo è relativo alla prima lavorazione lo metto in prima posizione

se è relativo alla 2° lavorazione lo posiziono al termine della sequenza

Sequenza ottimale: 4 – 6 – 5 – 3 – 2 – 1

L’algoritmo di johnson mi permitte di minimizzare i tempipassivi

• Caso piu di 2 lavorazioni:

per poter applicare la regola precedente bisogna ritornare ad avere 2 centri ( 2 pseudo centri)

Se max (2° lav) <= min (1° lav / 3° lav)

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Posso applicare la regola precedente

La nuova tabella con 2 pseudo centri sara cosi costruita:

prendre exemple poli

CAMPBELL – DUDEK – SMITH ( algoritmo “CDS”)

Quando ho molti centri (n) e molti compiti (n) come devo organizzare la produzione?

4 procede per tentativi:

considerando come centri:

• 1° e n centro e applico Johnson calcolando il tempo di produzione T

• 1 + 2 e n + n-1 centro e applico johnson calcolo il tempo di produzione T

......

• Cosi via

• Scelgo la sequenza che mi da il minor tempo

Tempo standard = tempo ciclo + interruzioni fisiologiche

Interruzioni fisiologiche: si fa una analisi delle interruzioni della quale deriva il calcolo del rendimento dei centri

25/11/08

TP : tempo preparazione

MF : operazioni svolte dell’operatore a macchina forma per attivare la produzione

TM : tempo macchnine che è costante

ML : operazioni svolte dall’operatore mentre la macchina è attiva

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Mentre TM è costante poiche dipende della sola macchina, MF e ML variano in base all’esperienza dell’operatore; è necessario cosi individuare il tempo normale per svolgere tali operazioni e trovare un valore medio.

In meccanica la velocità media era indicata con 100 (max 133)

133 T = 100 MF T = MF (3/4)

Operaio esperto impiege ¾ di tempo a svolgere un operazione

Svolte le operazioni su una stessa macchina l’operatore puo passare a una macchina che lavora in parallelo

Il Tc non è realizzabile perchè ci saranno pause, tallentaneti etc

Devo perciò studiare le interruzioni e moltiplicare Tc per un fattore che mi permette di calcolare il TR (tempo reale di lavorazione)

TEORICA DELLA OSSERVAZIONI ISTANTANEE (work sampling)

Osserva il posto di lavoro e individua:

• Fasi attive

• Fasi passive (gesto, assenza aperatore)

Non ci sono mezzi di mesura (vantaggio).

In un ciclo di osservazioni si controllano differenti pestezioni

Bisogna ... le osservazioni, individuando casualmente (con numeri casuali) l’istante dell’osservazione. In via pratica, si casualizza l’istante di inizio del ciclo

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Fasi attivita Fasi inattività

Tipo 1 Tipo 2 Tipo 3

n n° di osservazioni

percentuale inattività : p1 = n1 / n

n1 n° di fasi inattività

S : precisione che si vuole attenere nel cacolo

N : n° totale di osservazioni per ottenere una data precisione

Giorni T inattività pi Σp

1 n n1 n1/n n1/n

2 n n2 n2/n (n1+n2)/n

Riportando p e N nella formula:

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valuto i risultati ottenuti verificando che S sia veramente quella desiderata

Se ciò accadesse vorrebbe farse indicare masistematicità nelle osservazioni non considerata

I dati anomali individuati del grafico di controllo vengono eliminati dal calcolo e nei casi concreti sostituiti

Perciò per calcolare il TC sitiene conto della p trovata

27/11/08

JUST IN TIME:

principi del JIT:

1. Sistema Pull : della produzione push alla gestione della produzione di tipo PUL L. E la domanda che tira e determina la produzione : della produzione alla fornitura di MP. Opposto produzione standard

2. Riduzione del tempo di attraversamento: il tempo impiegato dal flusso delle “MP” a diventare prodotto finito viene minimizzato (no scorte)

3. Riduzione set-up :maggiore flessibilità nella risposta ad una domande il cui mix varia nel tempo. Viene n’dotto il set-up time con accorgimenti tecnici e senza variare il lotto

4. Livellamento della produzione: significa analizzare il mix mensile e riportarlo giornalmente. Sempre nell’ottica di renderepiu flessibile la produzione. Es: 15% A produzione mensile allore A deve essere il 15% anche della produzione giornaliera.

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Livellamento giornalero = livello produzione mensile Giorni lavorativi

5. Bilanciamento linee di produzione: una linea di lavorazione è costituite de una serie di macchine che esguono le diverse fasi di durata t disposte nelle essata succesione di lavorazione. Nota la durata di ogni processo ti si conosce TT del ciclo di lavorazione, decido quante unite voglio fare uscire in un tot tempo e di conseguenza si progetta la linea.

TC della linea bilanciata ovvero il tempo che assegno ad ogni stazzione data/stabilità una velocità di output

I parametri in gioco nel cilanciamento sono:

• Tempo disponibile della programmazione TD

• Il TT del ciclo di lavorazione Σti

• L’output rate (OR) n° di pezzi nel tempo TD

• Tempo ciclo della linea bilanciata TC

TC = TD OR

Noto TC si puo determinare il n° di stazioni (insieme di fasi di lavorazione) della linea bilanciata

TT = n ,m NS = n+1 TC

Bisogna poi verificare che n+1 stazioni siamo realizzabili, si puo vicevare l’efficienza della linea

Eff = TT per mifliorare l’eff ci potrebbe aumentare il TC TC.NS

6. Ristrutturazione dei LAYOUT(posizionamento) :riorganizzazione della struttura

(posizionamento macchine) del sistema, per ridurre tempi morti 7. Operai polivalenti

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8. Assicurazione qualità: controlli continui attraverso autocontrollo e autonomia di intervento (esiste un elemento jocker che sostuisce gli altri) manutenzione preventiva

9. Manutenzione preventiva e produttiva (TPM) : tipi di manutenzione: Emergenza Programmata Preventiva (che è basata sui ... trasolittori che indicano lo stato di

alute della macchina Produttiva (TPM) (total productive maintenace) miglioramento

della qualità della macchina di modo tale che esse sia piu produttiva

SISTEMA KANBAN: il sistema KANBAN è un distema di gestione della produzione in JIT il sistema kanban è un sistema di informazione per controllare ... la quantità da produrre in ciascuna fase di lavoro SISTEMA CARTELLINI:

• KANBAN di prelievo : quantità deve essere prelevata • Kanban di ordine produzione: indica la quantità da produrre

CONFRONTO TRA I SISTEMI: la gestione della produzione determina la logistica, studio dei flussi di materie, risorse, capacità La programmazione e il controllo della produzione in quanto fase in cui viene stabilito il mix dei flussi dei diversi prodotti e l’intensità degli stessi nell’unità di tempo, rappresenta l’attività che determine la configurazione dei flussi nel liro assetto statico, dinamico di giocenza

• Gestione della produzione e scorte

• Sistemi MRP e MRP II

• Approcio JIT e Lean Production GESTIONE SCORTE:

• Elevati costi du gestione • Costi inadenpienza in caso di variazione della domanda • Costo legato all’obsolescenza dei prodotti

PER RIDURRE LE SCORTE: • Spostare lo spostamento del punto d’ordine dal magazzino PF al fornitore • ... consegna

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02/12/08 RAPPRESENTAAZIONE RETICOLARE Tipo americano

L’attività è rappresentata da una flecia e per caiscuna di esse viene individuata una durata. I NODI indicano gli eventi di inizio e i risultati Tipo europeo

L’attività è rappresentata da nodi e le fleccie indicano le sequenze temporali Esempio americano

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Calcolo tempo min e max dell’insieme delle attività Ogni nodo ha un tempo

• Minimo al piu presto • Massimo al piu tardi

Alla fine del ciclo il tempo mon e il tempo max coincidono Percorso critico : è quello costituito della sequenza di attività critiche Un’attività è detta critica quando il tot degli slittamenti è nullo Slittamento: St = Sc + Sl Sc : Tmaxf – Tminf slittamento concetenato Sl : Tminf – Tmin i-D(durata attività) slittamento libero

ATTIVITA DURATA PRECEDENTE 1-2 a 13 - 2-3 b 10 a 2-6 c 40 a 2-5 d 1 a 2-4 e 1 a 4-5 f 5 e 5-6 g 4 d,f 3-6 h 100 b 6-7 i 23 h, c, f

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Inserisco solo tempo min , max di fine attività

Un’attività con slittamento (concatenato e libero) puo essere svolta con una certa discrezionalità

Nella realta i TC variano entro certi valori e non sono Fissi. Percio è necessario individuare per ciascuna attività individuare 3 durata:

• Tempo ottimistico (ai) • Tempo pessimistico (bi) • Tempo piu frequente (ni)

La probabilità che rappresenta la durata è rappresentata da una curva β simile alla gaussiana

Tale distribuzione di probabilità è caratterizzata da:

• Media ponderata m(ti) = (ai + 4mi + bi) / 6 • Varianza : δ = (bi – ai) 2 / 36

Il teorema del limite centrale applicato a questo problema afferma che se le attività che formano il percorso sono numerose

• La media del tempo totale del percorso èuguale alla somma delle medie del tempo di ogni attività

M( T) = Σ n (ti) T : tempo totale percorso ti: tempo attività singola n : n° attività

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La probabilità di finire il percorso nel tempo T e pari al prodotto delle probabilità di finire ciascuna attività nel tempo ti: P(T) = p(t1) . p(t2). P(t3) ... p(tn) E δ(t) = √δ2(T) = √Σ δ2 (ti) considerando es 11 : il percorso critico è a c g l n o si puo calcolare m(T) , δ2(T), δ(T) , y, P

Da yT è possibile tramite ma tab della distribuzione gaussiana calcolare la P (probabilità di concludere il percorso nel tempo TC fissato) RISCHIO = 1-P La probabilità puo essere anche calcolata come: Pc = πpi i€[1, n] L’analisi della qualità puo essere effetuata madiante differenti approcci basati su:

• Prodotto : questa valuta che esso presenti: Conformita specifiche Idoneita all’uso Sia concorrenziale : per prezzo, per caratteristiche

funzionale ed estetiche Affidabilità : qualità nel tempo

• Cliente : gravin si focalizzo sul cliente e sul soddisfacimento dei suoi bisogni, individue cosi 8 dimensioni quali:

Performances Affidabilita Conformità alle specifiche Durabilità Assistenza Estetica

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Qualità percepita Optionals / accessori

• Sistema : sono valutate: Qualita sistema / prestazioni aziendali Qualità dell’organizzazione Qualita del alvoro Qualità del posto di lavoro Qualità della comunicazione interna

Nell’analisi della qualità risulta essenziole lo studio e la ricerca di mercato avvero: