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Programmazione

2019

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PROGRAMMAZIONE 2019

La programmazione delle attività previste per il 2019 si inserisce nella attuale fase di

trasformazione e di transizione che investe i centri di servizio per il volontariato operanti in Umbria,

all’interno di un processo strutturale e riorganizzativo finalizzato alla loro fusione in un unico

centro a carattere regionale, così come previsto dal Codice del Terzo Settore per le Regioni con

meno di un milione di abitanti.

Per l’Umbria, si è giunti alla definizione del nuovo assetto regionale a seguito di un percorso, che

ha messo in campo una commissione politico-strategica, composta da rappresentanti dei CSV, del

Comitato di Gestione del Fondo Speciale per il Volontariato dell’Umbria, e la Regione Umbria, in

continuità con il percorso di integrazione funzionale dei centri già avviato nel 2009.

Giunti al compimento del processo, sugellato dal battesimo dello statuto associativo del Cesvol

Umbria ETS, determinato dalla fusione tra i due centri, anche nei prossimi mesi i centri di servizio

saranno impegnati, oltre che alla definizione condivisa delle questioni attinenti la governance, la

dimensione amministrativa e gestionale, ad individuare la forma organizzativa e funzionale del

Cesvol Umbria, che dovrà essere in grado di valorizzare le esperienze e le buone pratiche maturate,

riposizionandole su un piano regionale ed integrandole con i nuovi “compiti e funzioni” scaturenti

dalla normativa ma anche socialmente e culturalmente emergenti.

IL MODELLO ORGANIZZATIVO

Il nuovo Codice del Terzo Settore stabilisce per i Centri di servizio per il volontariato l’utilizzo

delle risorse del FUN (Fondo Unico Nazionale) per “organizzare, gestire ed erogare servizi di

supporto tecnico, formativo ed informativo per promuovere e rafforzare la presenza ed il ruolo dei

volontari negli enti del Terzo settore, senza distinzione tra enti associati ed enti non associati e con

particolare riguardo alle organizzazioni di volontariato.”

L’anno di transizione 2019 consentirà al nuovo ente di arrivare con una gradualità misurata e ben

spesa, alla definizione di un organigramma/funzionigramma, formato da figure in grado di

rispondere a vecchie e nuove sollecitazioni, anche attraverso un percorso di riqualificazione,

formazione e aggiornamento, ma anche prevedendo possibili ricollocazioni/riposizionamenti in aree

e/o funzioni nuove o aggiuntive rispetto a quelle ordinarie.

In questo quadro generale di intenti, il nuovo modello organizzativo e funzionale del Cesvol,

conservando le funzioni focali di un centro servizi, ovvero la qualificazione, il rafforzamento, la

formazione, la promozione dei volontari e del volontariato, integrandole con l’estensione di questa

funzione alla presenza e al ruolo dei volontari attivi anche negli “altri” enti del Terzo Settore,

intende innovare l’approccio culturale e le modalità attraverso le quali garantire la continuità di tale

funzione primaria, proponendosi come contesto strategico di relazioni diffuse e piattaforma

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collaborativa (hub generativo) in grado di moltiplicare le risorse materiali ed immateriali disponibili

e promuovendo la significatività stessa e l’impatto sociale sia proprio che del volontariato.

Il modello organizzativo è determinato dalle scelte strategiche e deve essere coerente con l’assetto

politico strategico. La rinnovata mission dei Centri di servizio, da erogatori a facilitatori di processi

di comunità, rende necessaria una impostazione organizzativa a matrice con gruppi di lavoro che

operano su e verso i territori. Questo aspetto richiama ad una natura fluida del lavoro, dove la

piramide lascia il posto al team. Sarà necessario adottare un modello organizzativo in divenire che,

progressivamente, dovrà assumere, sempre più, forme di organizzazione manageriale diffusa e

decentralizzata.

Il cambiamento in un’ottica di relazione

Il livello di rappresentazione dei centri di servizio da parte dell’utenza primaria (associazioni ma

anche cittadini impegnati in esperienze di cittadinanza attiva, di promozione sociale e di

volontariato) e secondaria (altri enti del terzo settore, enti ed istituzioni pubbliche) si è fatto

storicamente apprezzare per la sua oggettiva disomogeneità e su questa tendenza hanno inciso

diversi fattori, legati alla qualità delle singole componenti dei centri servizio, alle caratteristiche ed

alle aspettative dell’utenza, ma anche alla preponderanza di una relazionalità di tipo discrezionale

che ha determinato, nei fatti, modi diversi e variabili di interpretare e di relazionarsi con i centri.

Oggi, la confluenza delle due diverse esperienze organizzative e di servizio dei CSV in una unica

realtà su base regionale, può essere vista come una occasione di cambiamento, nel momento in cui

favorisce una profonda maturazione culturale e di prospettiva prima di tutto internamente al CSV,

sotto forma di maturazione, consapevolezza e apertura all’innovazione e, di riflesso, nella

rappresentazione e considerazione del CSV da parte delle associazioni ma anche degli altri attori

portatori di interesse (Enti del Terzo Settore e non solo). Con le istituzioni e gli enti pubblici in

particolare, forte anche di un dimensionamento più esteso e comprensivo, il CSV dell’Umbria dovrà

essere in grado di consolidare il passaggio dal dialogo estemporaneo e discrezionale a forme di

relazionalità definite sulla base di accordi e documenti, formali e indipendenti dalle singole

soggettività.

Ma non cambiano solo i centri di servizio. Il nuovo Codice del Terzo Settore produce effetti anche

per tutto l’associazionismo, che sta modificando, innovando, adeguando i propri assetti (formali e

non solo) alle sollecitazioni della normativa. Pertanto, i centri di servizio stanno accompagnando la

propria utenza diretta in questa stagione di cambiamenti e, contemporaneamente, stanno cambiando.

Nello stesso tempo, essi non possono certamente permettersi di interrompere la propria relazionalità

corrente con l’utenza che, comunque, continua a richiedere l’attenzione dei centri per le proprie

esigenze associative. In tutto questo, i potenziali effetti destabilizzanti del processo di

trasformazione dovranno essere “disinnescati” dall’approccio complessivo che dovrà guidare tale

processo con il principio della gradualità, che resta un fattore determinante, che potrà consentire,

una volta definito il disegno organizzativo e funzionale di avvio nel corso della prima parte del

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2019, aggiustamenti ed interventi in itinere, finalizzandoli ad una versione di CSV regionale che sia

effettivamente in grado di rispondere alle numerose sollecitazioni determinate dai nuovi scenari.

I principi alla base delle scelte organizzative e funzionali del CSV Umbria anche alla luce delle

linee guida dell’ONC1

Il Codice del Terzo Settore stabilisce che i servizi e le attività di un centro servizi devono

conformarsi ad alcuni principi fondamentali. Affinché questi principi non rimangano in una

dimensione astratta e retorica, ad essi dovrà essere agganciata la determinazione di scelte

specifiche, sotto forma di modelli e azioni che rappresentano il “default” della configurazione di un

centro servizi, così come viene raffigurato nello schema che segue:

Principi Scelte organizzative e funzionali

Principio di qualità (1): i servizi

devono essere della migliore

qualità possibile considerate le

risorse.

Formazione, aggiornamento, riqualificazione del personale

Si tratta di azioni centrate e focalizzate sulle componenti

funzionali, tecniche ma anche relazionali, che incidono sulla

qualità e sull’efficacia degli interventi dello staff a favore

dell’utenza, in coerenza con lo scenario ideale che raffigura

ogni componente del CSV come risorsa globale per il

volontariato degli Enti del Terzo Settore.

La formazione del personale, che ha riflessi diretti sulla qualità

dei servizi erogati, verrà definita anche in riferimento alle

nuove esigenze determinate dalla opportunità di una diversa

collocazione funzionale di quelle componenti del personale

per le quali si riterrà opportuna una ri-funzionalizzazione e

riqualificazione.

È proprio nel processo di formazione e ri-qualificazione del

personale che verranno veicolate le “questioni emergenti e le

nuove sollecitazioni” sotto forma di conoscenze e approcci

innovativi, che insieme dovranno determinare i nuovi profili e

le nuove funzioni all’interno del CSV.

Principio di qualità (2): i CSV

applicano sistemi di rilevazione e

controllo della qualità, anche

Alla lettura ed all’analisi del dato espresso nell’azione di

monitoraggio e rendicontazione sociale ed economica, che

viene illustrata nel relativo paragrafo, viene assegnato un

1 Linee guida per la programmazione dei CSV relativa al 2019: indicazioni operative e tempistiche – comunicazione dell’ONC del 22

novembre 2018 (prot.. n° 039/18).

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attraverso il coinvolgimento dei

destinatari dei servizi.

tempo congruo per verificare la corrispondenza tra servizio

progettato e servizio oggettivato. In particolare la valutazione

riguarda i contenuti proposti, i metodi adottati, l’uso delle

risorse (umane, economiche, strumentali), il raggiungimento

degli obiettivi, la valutazione economica, il livello di

fidelizzazione dei destinatari del progetto, che ci introduce in

quella che viene comunemente definita valutazione esterna di

un servizio, ovvero la valutazione del grado di soddisfazione

degli utenti, che viene misurato tramite apposite schede di

valutazione ed altri sistemi di misurazione qualitativa del

grado di soddisfazione dell’utente, che registrano il grado di

aderenza tra i servizi proposti e le aspettative dei volontari

degli Enti del Terzo Settore.

Principio di economicità: i servizi

devono essere organizzati, gestiti

ed erogati al minor costo

possibile in relazione al principio

di qualità.

Le prospettive e le opportunità di razionalizzazione e

riduzione dei costi di gestione e la sostenibilità economica non

sono concepibili come obiettivo in sé ma come risultato

derivante dalla ricerca continua e creazione di un “ecosistema

CSV”, a livello sia regionale sia nazionale, per creare

economie di scala, collaborazioni funzionali.

È auspicabile che la regionalizzazione determini benefìci

concreti sul versante della riduzione dei costi. Ci si riferisce a:

oneri strutturali comprimibili, servizi di terzi suscettibili di

unificazione/razionalizzazione, es. parco macchine stampanti

- contratti di telefonia e dati (internet) - contratti di assistenza

sistemistica ed informatica – fornitura di beni consumabili

(carta, materiale di cancelleria, etc.) - individuazione di

soluzioni domiciliari non lucrative (o meno lucrative) per le

sedi ove oggi sussistono contratti di tipo oneroso – prospettiva

di unificazione rapporti di fornitura di servizi professionali,

docenze per i corsi di formazione, etc.

Per il raggiungimento del principio di sostenibilità economica

il Cesvol regionale intende perseguire diverse strategie:

- L’introduzione di servizi dietro corresponsione di

contributo economico. Questa opzione è stata adottata

da qualche anno dai centri, tenendo conto dei diversi

livelli di utenza come previsto dai rispettivi

regolamenti. In tale fattispecie si richiede al CSV di

fornire servizi qualitativamente e quantitativamente

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adeguati;

- Il potenziamento delle collaborazioni istituzionali (es.

con Regione, ANCI, Università egli Studi, ed enti

locali) fornendo servizi e gestendo, per conto della PA,

attività delegate o convenzionate;

- lo sviluppo di partenariati locali, nazionali ed

internazionali e il consolidamento di competenze

progettuali, organizzative e amministrative necessarie

per l’accesso e la gestione di fonti di finanziamento

diverse dal Fondo Unico Nazionale (es. bandi europei,

regionali, ministeriali). Questa opzione richiede non

solo di saper esprimere un know how specifico sul

piano tecnico-progettuale ma anche la capacità di

creare adeguate condizioni istituzionali e politiche

preliminari;

- Lo sviluppo di meccanismi di sponsorizzazione e

donazione da parte di privati e imprese a sostegno del

CSV.

Principio di territorialità e di

prossimità: i servizi devono

essere erogati da ciascun CSV

prevalentemente in favore di enti

aventi sede legale ed operatività

principale nel territorio di

riferimento, e devono comunque

essere organizzati in modo tale da

ridurre il più possibile la distanza

tra fornitori e destinatari, anche

grazie all’uso di tecnologie della

comunicazione (consulenze e

formazione in remoto, etc.).

In continuità con le singole esperienze dei centri, la

territorialità e la prossimità rappresentano gli elementi

distintivi del CSV Umbria, partendo dalla conferma della

presenza capillare in tutte le 12 zone sociali della regione,

ma anche ricercando soluzioni organizzative che consentano,

accanto alla presenza in loco, l’accessibilità e fruibilità delle

prestazioni e dei servizi a tutto l’associazionismo regionale a

prescindere dalla propria collocazione geografica. Già sono

state sperimentate forme innovative di somministrazione di

servizi (come la consulenza amministrativa) attraverso

l’utilizzo di specifici supporti (es. Skype), che hanno

consentito di non escludere dall’accesso al servizio nessun

territorio e che verranno inseriti tra gli strumenti e le modalità

prevedibili per i corsi e seminari di carattere regionale

(Webinar, etc.).

I territori e le comunità possono rappresentare l’elemento

chiave per creare le indispensabili condizioni di prossimità e

fiducia. La Riforma del Terzo settore, l’erogazione di servizi

ai volontari di tutti gli Enti del Terzo Settore, porta il CSV ad

integrarsi sempre più, a livello logistico e organizzativo, così

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da intrecciarsi con i luoghi, le comunità, le sedi associative, le

case del volontariato, i volontari (superando il modello

sportellistico) e proiettarsi al di fuori delle sedi-ufficio dove

tradizionalmente si celebra l’erogazione del servizio. Si tratta

di articolare una diversa modalità di presenza, basata sul

confronto aperto e l’interazione sistematica, in modo da

concorrere attivamente ad alimentare la fiducia, collante della

coesione e condizione necessaria alla riproduzione dei beni

relazionali.

A tale scopo, il nuovo modello funzionale del CSV prevede la

costruzione di una specifica area trasversale dedicata proprio

al territorio ed alle 12 zone sociali che, composto da alcune

unità, avrà la funzione di collegare le dinamiche territoriali

nelle quali è inserito il singolo referente di sportello in un

unico processo di classificazione, analisi, comunicazione e

armonizzazione delle attività. Così facendo le esperienze

virtuose ma anche quelle ad elevato tasso di innovatività che si

sviluppano nei territori, potranno essere trasferite ad un livello

diverso e più complesso di analisi, così da essere affiancate,

riprogettate, ma anche adattate per essere riprodotte nei

territori meno virtuosi. La corretta attenzione al territorio (i

progetti, le iniziative, i processi di cui si fa contesto) può

determinare elementi di conoscenza utili per le finalità della

ricerca permanente del CSV, per affinare il dettaglio del

proprio livello di comprensione dei fenomeni sociali, creando

collegamenti e connessioni tra territori anche distanti tra loro.

In questo modo viene facilitato anche il lavoro infrastrutturale

e di facilitazione del centro rispetto agli obiettivi di co-

programmazione e co-progettazione, richiamati del Codice del

Terzo Settore.

Il collegamento dei singoli operatori territoriali attraverso

l’introduzione di specifici referenti, porta con sé lo sviluppo di

un modello organizzativo che mette al centro “team di

operatori” articolati su zone sociali aggregate. Questi

proiettano la loro azione su e verso il territorio e sono chiamati

a costituire e ricostituire la dimensione della prossimità

geografica e dell’appartenenza comunitaria attraverso cui la

presenza e la partecipazione possono diventare la condizione

naturale di accesso ai servizi co-generati.

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Principio di universalità, non

discriminazione e pari

opportunità di accesso: i servizi

devono essere organizzati in

modo tale da raggiungere il

maggior numero possibile di

beneficiari; tutti gli aventi diritto

devono essere posti

effettivamente in grado di

usufruirne, anche in relazione al

principio di pubblicità e

trasparenza.

Informazione e comunicazione - È centrale il tema della

corretta informazione e comunicazione istituzionale del CSV

al momento del lancio di nuove iniziative o nuovi servizi, ma

anche di promozione e diffusione (da proporre magari con una

certa periodicità) della gamma di servizi e supporti disponibili

e delle modalità per accedervi. Confermando una consuetudine

comune, potrà essere previsto l’utilizzo di diversi canali

dell’informazione che essendo multimediali in senso letterale,

coprono target diversi ed in tempi diversi (carta stampata,

radio, Tv e Internet). In particolare, l’accessibilità e la

consuetudine diffusa all’utilizzo multigenerazionale del web

(siti, social, etc.) potrà favorire un effetto moltiplicatore e di

rinforzo oltre che di diversificazione del target, proiettando le

informazioni in una dimensione extra-locale e nazionale.

Questa scelta ha permesso ai Csv di entrare in contatto con

un’utenza di massa, trasversale e differenziata per sesso,

estrazione ed età.

Principio di pubblicità

trasparenza: i CSV rendono nota

l'offerta dei servizi alla platea dei

propri destinatari, anche mediante

modalità informatiche che ne

assicurino la maggiore e migliore

diffusione; essi inoltre adottano

una carta dei servizi mediante la

quale rendono trasparenti le

caratteristiche e le modalità di

erogazione di ciascun servizio,

nonché i criteri di accesso ed

eventualmente di selezione dei

beneficiari.

Dagli attuali regolamenti rispettivi di accesso ai servizi si

passerà ad un unico regolamento regionale, ispirato al

principio della universalità di accesso ai servizi da parte dei

volontari degli Enti del Terzo Settore.

Nell’anno di transizione 2019 questo processo di allargamento

dell’utenza determinerà l’inserimento di specifiche modalità

transitorie e modifiche in progress delle rispettive carte dei

servizi, per quanto già tuttora tali regolamenti prevedono una

accessibilità ampia dell’utenza (non limitandola alle ODV),

per arrivare entro la seconda parte dell’anno alla Carta dei

Servizi Regionale.

Ulteriori elementi e caratteristiche trasversali alla base delle attività e dei servizi

Oltre allo sforzo di declinare attraverso impegni chiari, i principi sopra esposti, l’azione

complessiva dei CSV dell’Umbria risponde ad un ordine esteso di riferimenti trasversali rispetto

alle caratteristiche specifiche dei singoli servizi relative a perimetro di azione, contenuti, modalità

di accesso e obiettivi. Questo ordine esteso di riferimenti riguarda le rappresentazioni delle varie

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questioni strategiche e generali proprie dei centri di servizio, che hanno messo a punto con la

maturazione della propria esperienza pluriennale sul campo e dalle quali hanno fatto scaturire le

finalità generali pluriennali e di medio lungo periodo. Si tratta, con parole diverse, dei processi

culturali in corso, da perfezionare e da consolidare, il cui perseguimento viene, tra l’altro

legittimato dal ruolo previsto dal Codice per i centri di servizio, identificati come agenzie di

sviluppo locale del volontariato degli Enti del Terzo Settore, con funzioni proattive e di

facilitazione nei territori e nelle aree di interesse del Terzo Settore.

Tali processi culturali in corso riguardano:

Il sostegno allo sviluppo sociale e culturale di chi opera nell’associazionismo e nel volontariato,

che si realizza fornendo uno strumentario di supporti e prassi per tutte le fasi di vita

dell’associazionismo (amministrazione, gestione, organizzazione, progettazione sociale,

reperimento risorse economiche e umane, promozione e comunicazione) al fine di consolidare nelle

associazioni la rappresentazione del centro servizi come di un punto di riferimento in grado di

sostenerne efficacemente l’azione.

I dati dimostrano che numerosi utenti (i cosiddetti gruppi informali), si rivolgono al CSV per poter

portare a battesimo le proprie ambizioni associative. La nascita di una nuova associazione, salutata

da qualcuno come esempio di frammentazione e parcellizzazione della cittadinanza impegnata

rispetto a tematiche specifiche, può essere, al contrario, oltre che la dimostrazione della

partecipazione democratica della cittadinanza al miglioramento della qualità delle politiche sociali,

una oggettiva opportunità di sviluppo per l'intero sistema di welfare. Il rischio di parcellizzazione e

frammentazione è, chiaramente sempre dietro l'angolo, ma una adeguata politica di informazione e

socializzazione di contenuti, unita alle proposte di coinvolgimento in azioni di rete inter-associative,

certamente possono contribuire a neutralizzarlo. Va, in tal senso, consolidato l’impegno sul versante

delle azioni che, integrando l’azione ordinaria dell'area amministrativa, si configurano come vero e

proprio momento di incubazione, in grado di favorire l’ingresso delle associazioni neonate nel più

generale circuito dell'associazionismo, accompagnandole e orientandole tra le scelte possibili e più

rispondenti alle caratteristiche specifiche dell’associazione. Questa azione di incubazione, che

coinvolgerà più competenze diversificate, potrà assumere i connotati di un nuovo servizio

innovativo, che verrà messo a punto nel corso del 2019, assimilabile ad un servizio qualificato di

tutoraggio e accompagnamento delle start up associative (e, perché no, di impresa sociale). In

particolare, l’idea è quella di proporre, per chi vorrà aderirvi, uno specifico modello di approccio

all’idea di associazione, attraverso il trasferimento di competenze e strumenti che facilitino

l’orientamento tra le possibili scelte “strategiche” per lo sviluppo concreto di idee e proposte.

Gradualmente, il CSV potrebbe anche aspirare ad un obiettivo di processo interessante, ovvero

quello di mettere a sistema tutto il potenziale sotteso alle singole realtà associative coinvolte,

potenziandone l’effetto moltiplicatore. Si ritiene che definendo e strutturando come servizio

riconoscibile questo vero e proprio momento di aggancio, il CSV sarà in condizione di captare il

patrimonio relazionale e di competenze insito nello spontaneismo che confluisce in nuovi organismi

associativi, non disperdendone il patrimonio, ma inserendolo in una delle porte di accesso

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privilegiate della co-programmazione e della co-progettazione. In questo modo il CSV, va oltre

una funzione di servizio a chiamata, proponendosi come vero e proprio sportello sociale in

grado di identificare la soggettività insita nelle singole esperienze, inserendola in un processo

collettivo, valorizzando al contempo la specificità dei territori cui afferiscono tali esperienze.

Lo sviluppo ed il rafforzamento del ruolo e dell’autonomia del volontariato in Umbria, che si

ottiene consolidando per i volontari l’attitudine a partecipare a processi di tipo continuativo (come

la formazione, la partecipazione a momenti di confronto scaturenti da un settore specifico o di

livello locale e comunitario) finalizzati a migliorarne competenze e strumenti e scongiurando i

limiti della sporadicità e della discontinuità.

Con la stessa finalità, si intende sviluppare e consolidare processi ed azioni finalizzati alla

concretizzazione dell’empowerment della comunità (associazioni, cittadini, utenti). Se il concetto

di empowerment indica l'insieme di conoscenze, abilità relazionali e competenze che permettono a

un singolo o a un gruppo di porsi obiettivi e di elaborare strategie per conseguirli utilizzando le

risorse esistenti, rimane obiettivo strategico dei CSV quello di favorire la presa di coscienza di tali

competenze da parte della comunità organizzata in associazioni ed utenti, tanto più quanto questa

presa di coscienza trasforma la fragilità e la marginalità in risorse per la collettività, consente di

migliorare l’efficacia e l’impatto delle azioni del volontariato (formazione), permette di intervenire

realmente nella risoluzione dei problemi propri e della collettività (progettazione sociale).

Non per ultimo, il CSV dovrà sempre più accompagnare il volontario a comprendere in modo

consapevole i cambiamenti e le innovazioni che lo riguardano direttamente e che vengono

mediamente da quest’ultimo delegati in modo spesso acritico e poco partecipato ad altri attori

interessati. Tra questi cambiamenti annoveriamo sicuramente la Riforma del Terzo Settore, rispetto

alla quale, evolvendo nella propria azione formativa e di accompagnamento a favore delle

associazioni tuttora in corso, il CSV intende provocare e stimolare un dibattito diffuso e partecipato

sul tema della Riforma del Terzo Settore, con l’obiettivo di provare a vedere la riforma non come

un insieme di regole cui adeguare il proprio statuto o rispetto alle quali modificare il proprio sistema

di amministrazione, magari in modo acritico, per ricercare, spesso semplicisticamente ed in fretta,

una soluzione al proprio problema “burocratico”. Senza dibattito c’è la fredda applicazione della

norma, c’è quasi il subirla passivamente, se non si entra in una dimensione di consapevolezza. I

CSV dovranno far sì che i volontari (a qualsiasi livello) non siano solo gli esecutori finali degli

effetti della riforma… Conoscenza e consapevolezza diventano gli unici baluardi per la tutela

dell’autonomia del volontariato e dell’associazionismo, degli enti del terzo settore. È la stessa

complessità del momento storico che richiede un livello di consapevolezza adeguato, non un salto

nel nulla, ma un salto di qualità.

L’idea di un laboratorio permanente sulla riforma, che rappresenterà una sorta di back-stage

della fenomenologia attivata dalla stessa e dal suo processo di completamento, intende rispondere a

questo ordine di obiettivi culturali. Alla sua definizione ed al suo sviluppo contribuiranno le diverse

competenze coinvolte nel processo formativo sulla Riforma (Regione Umbria, esperti nazionali e

locali, reti associative, Ordini professionali, Fob, etc.) avviato dal CSV a febbraio 2018, con le quali

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dovrà essere definita una vera e propria alleanza politica e strategica, che da una parte avrà l’effetto

di rendere ulteriormente fluida e prossima l’accessibilità a competenze specialistiche da parte delle

associazioni (che saranno così rassicurate), dall’altra dovrà spingerle a porsi criticamente rispetto

alle questioni, a rappresentarsi e ad interpretare in modo dinamico l’attuale fase di trasformazione,

non schiacciando rigidamente questa interpretazione sulla applicazione della norma, per timore di

sanzioni.

I principali ambiti di lavoro del laboratorio permanente

Il risultato di consapevolizzare il volontariato sulla importanza di non rinunciare al suo

protagonismo, parte chiaramente anche dal suo livello di conoscenza e conseguente padronanza

della materia, perfezionabile anche attraverso il percorso di accompagnamento (formazione,

consulenze, accompagnamento contabile) in corso e programmato per il 2019, in riferimento al

Codice del Terzo Settore.

La dotazione minima di competenze, la cui diffusione può scongiurare il consolidamento di

posizioni di rendita da know-how in capo a poche realtà associative, dovrebbe partire da:

- definizione chiara e consapevole dei 26 ambiti di intervento introdotti dal Codice del Terzo settore

(d. lgs 3 luglio 2017, n. 117 a norma dell’articolo 1, comma 2, lettera b), della legge 6 giugno 2016,

n. 106).

- contenuti e caratteristiche delle possibili modifiche apportabili al regime previgente delle

organizzazioni appartenenti al non profit: APS, ODV, Reti Associative e i nuovi Enti Filantropici,

gli enti ecclesiastici, le diocesi e tutte le associazioni e le fondazioni a questi legate. La gestione, la

salvaguardia dei beni e le linee guida per gli operatori del settore. La separazione tra il patrimonio

dell’ente e quello dei suoi amministratori.

- eventuali opportunità di inserimento lavorativo, attività sociali sussidiarie e collaborative

promosse con la nuova disciplina del nuovo Servizio Civile Universale (d. lgs 6 marzo 2017, n. 40,

a norma dell’articolo 8 della legge 6 giugno 2016, n. 106).

- possibilità di raccolta fondi, di partecipazione a bandi e finanziamenti (europei-nazionali-

regionali),

- attivazione e consolidamento di nuovi partenariati con soggetti pubblici e privati, di interventi

utili alla salvaguardia del patrimonio e di promozione dell’assistenza e dell’integrazione sociale.

- l’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo settore, il management e il controllo di tutti gli

Enti di Terzo settore.

- analisi dei punti critici e delle prospettive di sviluppo economico e sociale per tutti gli

stakeholders (commento al contenuto normativo e confronto tra le differenti aree ed esigenze

strutturali e organizzative del sistema).

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Connettere ed accompagnare gli enti del Terzo Settore sulla strada della co-programmazione

e co-progettazione

Collegato sia al tema delle competenze che a quello del ruolo e della autonomia del volontariato, la

co-programmazione e la co-progettazione rappresentano una vera e propria frontiera, con la quale

sia i centri che gli altri Enti del Terzo Settore dovranno misurarsi. Nel Codice del Terzo Settore la

definizione del “concetto” di co-programmazione va ben oltre il significato di co-progettazione per

la gestione di un servizio o di una attività. In base a questa nuova concezione, agli ETS non viene

più richiesto di limitarsi a rappresentare i propri bisogni e le proprie sollecitazioni alla Pubblica

Amministrazione, ma di avere e proporre la propria visione della realtà, del territorio, arrivando

anche a ipotizzare possibili soluzioni e programmi di intervento.

Per proporsi in modo accreditato rispetto a questi nuovi scenari, gli ETS sono chiamati

all’acquisizione di nuove competenze ma anche di informazioni aggiornate sulle questioni

emergenti (e non solo), a saperle organizzarle in un quadro intellegibile, così da essere in

condizione di porle alla base di visioni e scelte condivise.

Questo ulteriore processo culturale di empowerment dovrà essere realizzato attraverso un approccio

comunitario, in grado di coinvolgere i diversi interlocutori del volontariato, a partire dalla Pubbliche

Amministrazioni, ma anche da soggetti profit ed altre componenti della società civile. Anche su

questo versante, si profila un compito fondamentale per il CSV, che è quello di proporsi, in modo

qualificato, come soggetto facilitatore di processi di comunità. Su questo il CSV si farà promotore,

attraverso una strategia basata sul connettere integrare, condividere, della attivazione di alleanze per

la comunità, ovvero la creazione di network anche di carattere territoriale con l’obiettivo di mettere

in connessione le varie visioni e quindi le differenti strategie che modulano e rendono possibili i

vari interventi nel sociale, il che dovrebbe avere come conseguenza fisiologica il mettere in

connessione (quantomeno informativa e conoscitiva) tali interventi. Ovvero comunicarli,

promuoverli, farli conoscere.

Tutto questo è tanto più urgente quanto più si prende consapevolezza del fatto che viviamo una fase

storica nella quale la consapevolezza che le risorse economiche a disposizione del volontariato e

dell'associazionismo sono sempre più limitate, rischia di tradursi in una forma di limitazione e di

impoverimento della proposta complessiva rispetto ai bisogni.

In altri casi, proprio la limitatezza di risorse rischia, al contrario, di provocare una sorta di “guerra

tra poveri”, di competizione poco produttiva e sicuramente poco coerente con quelli che dovrebbero

essere gli obiettivi ed i metodi di lavoro del volontariato e dell'associazionismo.

Per questo è quanto mai opportuno:

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aderire a forme e modelli di progettazione che ri-mettano al centro i veri bisogni di una

comunità, aldilà delle prerogative dei singoli attori

riportare tutti i ragionamenti ad una dimensione CULTURALE e non legata alla sterile

rincorsa di bandi in scadenza che ci trovano tutti quasi sempre impreparati e potenzialmente

promotori improvvisati di modalità di progettazione completamente distaccate dai bisogni

reali

Ripartire dai bisogni è un percorso che

non rincorre le piccole “soddisfazioni”, se per piccole soddisfazioni si intende il micro-

finanziamento a scartamento ridotto del piccolo bando

rende necessaria una condivisione tra visioni diverse e esperienze diverse che possono

trovare una giusta connessione e armonizzazione in un modello di progettazione partecipata

in grado di valorizzare tutte le risorse disponibili per un dato territorio (oltre a quelle

economiche, soprattutto quelle relative al capitale sociale, alle buone prassi e al patrimonio

di azioni, progetti e relazioni di cui ogni singolo attore si fa portatore)

potrebbe consentire anche alle amministrazioni di competenza sia sociale che sanitaria di

conoscere e valorizzare le buone pratiche e le esperienze che hanno realmente impatto

rispetto a quei bisogni

Infine, ripartire dai bisogni e collegarli alle azioni attive in un determinato territorio è una azione

possibile attraverso l'attivazione di vere e proprie alleanze funzionali e progettuali, che non

ambiscono ad identificazioni con consulte dell'associazionismo e del volontariato né tanto meno si

pongono velleità di rappresentanza varia.

Con queste premesse, la proposta riguarda l’attivazione di quelle che potremo definire Alleanze per

la comunità di cui, coerentemente con le proprie finalità istituzionali inerenti la valorizzazione

dell'azione del volontariato e dell'associazionismo nelle proprie comunità di riferimento, i centri

proporranno vari start-up in alcuni contesti, in qualità di esperienze pilota.

Si fa riferimento all'attivazione di gruppi inter-associativi focalizzati sui bisogni della comunità con

l'obiettivo di:

1. mappare i bisogni (secondo un ordine di priorità logico e razionale) della comunità

2. evidenziare e valorizzare i soggetti associativi che lavorano su questi bisogni e attraverso quali

tipi di interventi e progetti

3. attivare (da subito) un dialogo costruttivo concreto e continuativo tra gli attori in gioco

4. attivare (nella seconda fase) un dialogo costruttivo concreto e continuativo con le PA, partendo in

questo modo da dati di concretezza oggettivi

Non dimentichiamo che le associazioni non sono solo mere destinatarie di proposte, progetti e

inviti. Nell’associazionismo operano soggetti dotati di competenze (anche complesse) ... è chiaro

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che l’alleanza consentirà la messa a sistema di queste competenze per la costruzione di progetti

condivisi

Si può prevedere di attivare le start-up di queste Alleanze per la comunità in alcune zone sociali

della regione, configurandole come l'inizio di un percorso complesso che parta da attività,

aspettative e obiettivi di ciascun soggetto coinvolto. In un secondo momento i gruppi attivati

avvieranno una nuova forma di dialogo con gli enti locali in modo da dare coerenza al processo

partecipativo ed inclusivo.

La materia prima di questo nuovo dialogo sarà costituita dalle proposte di progetto e di intervento

sulle problematiche e sui bisogni della comunità.

La materia prima viene in seguito lavorata, elaborata ed integrata fino ad essere portata a

definizione per assurgere nelle forme tipiche di progetti da presentare in riferimento ai bandi

corrispondenti (e quindi in misura inversa rispetto a quanto accade nella norma, quando, in vista di

un bando ci si inventa un progetto spesso basato su priorità, indicazioni, vincoli e premialità del

bando stesso, piuttosto che su quelli della comunità, che viene utilizzata come un semplice

strumento premiale, che da più punteggio al progetto agli occhi del valutatore).

In questo modo, anche partendo dalla declinazione di progetti singoli e “semplici” e connotati

territorialmente (ma comunque, finalmente, concreti) verrebbe facilitato un nuovo processo che è

insieme formativo (poiché sviluppa l’empowerment del volontariato e dell’associazionismo nel

confronto con altre visioni), culturale (perché penetra nelle dimensione abitudinaria del fare

associazione) e trasparente (poiché mette a fuoco priorità e bisogni non per decreto o per bando, ma

in conseguenza del confronto tra associazioni diverse ma anche con soggetti afferenti ad enti

pubblici o privati).

Questo:

consentirebbe la creazione di una mappa intellegibile delle azioni in corso su disabilità,

disagio sociale, invecchiamento attivo, promozione della salute, immigrati, minori, cultura,

etc. (quante risorse economiche e non solo consentirebbe di “risparmiare ma anche di

razionalizzare” questa mappa?)

creerebbe le condizioni (prima di tutto conoscitive) necessarie per lo sviluppo di incroci,

contaminazioni e sinergie tra interventi ed attori protagonisti degli stessi (co-progettazione),

con evidenti vantaggi in termini di razionalizzazione nell’utilizzo delle risorse in gioco – ma

per arrivare a questo resta comunque prioritario estendere tale logica sinergica anche alla

fase preliminare di programmazione degli interventi, ovvero al momento in cui i “soggetti

erogatori” definiscono le strategie e le destinazioni dei finanziamenti. È chiaro che la logica

alla base della allocazione dei finanziamenti dovrebbe ispirarsi ad un quadro conoscitivo

dell’esistente che sia quantomeno omogeneo e non internamente contraddittorio. Ma in

mancanza di questo quadro (molti interventi, molti progetti agiscono e si sviluppano spesso

in una dimensione che non si relaziona e non comunica con il contesto, per cui non sempre è

possibile “conoscere” quali siano, quanti siano e cosa sviluppino i vari progetti ed i vari

interventi in corso su un determinato settore), la prima cosa da fare è creare le condizioni

affinché gli interventi nel sociale emergano e vengano allo scoperto non solo per

consegnarsi alla conoscenza della comunità, ma anche per consentirne una corretta

valutazione di impatto e di efficacia/efficienza. Il futuro CSV Umbria nel territorio si

configura, quindi, come antenna dei bisogni, funzione che può declinarsi in una

dialettica di confronto non solo esecutivo e acritico, ma anche consapevole e

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partecipativo, in grado di dare un supporto di conoscenza ai soggetti che per mission

sono deputati alla contrattazione rispetto alle esigenze reali che possono essere

evidenziate (es. Forum Terzo Settore, compagini sindacali, rappresentanze delle

categorie professionali e del lavoro). Si capisce bene come l’esistenza e la consistenza di

un simile scenario di inter-conoscenza tra le strategie e gli interventi che a queste strategie

afferiscono, consentirebbe a strumenti quali ad esempio i bandi delle fondazioni di origine

bancaria ma anche ai futuri e prevedibili bandi di altra fonte, di intervenire efficacemente e

di intercettare problemi, bisogni e questioni che corrispondono “realmente ed

oggettivamente” ai problemi, ai bisogni ed alle questioni di una comunità consapevole e

coinvolta.

in un quadro chiaro di interventi, rafforzerebbe il controllo sociale su tali interventi da parte

sia dell’utenza diretta (ad es. familiari di disabili, etc.) ma anche da parte della cittadinanza,

favorendo il consolidamento di una relazione di trasparenza e chiarezza.

estenderebbe la possibilità di esercitare, da parte della collettività, una azione continua di

valutazione oggettiva e diffusa sugli stessi interventi (che in altre parole corrisponde alla

possibilità di conoscere, mediante una chiara tracciabilità dei percorsi che prendono i vari

finanziamenti e sussidi erogati a livello anche pubblico, in che modo vengano utilizzate le

risorse teoricamente concepite per realizzare interventi efficaci e razionali all’interno del

quadro generale delle politiche sociali).

potrebbe disseminare i germi dello strumento innovativo della fondazione comunitaria

(flessibile, leggera e legata esclusivamente alla definizione ed alla concretizzazione di

progetti/azioni nel territorio), agente su base di ambiti territoriali (zone sociali) con

delineazione chiara e condivisa di obiettivi, risorse in gioco e attori protagonisti, verso la

realizzazione di una forma di welfare rispetto al quale anche la cittadinanza da semplice

spettatore e “controllore esterno” potrebbe diventare, motivatamente, parte attiva e

contributiva (pensiamo ad esempio al coinvolgimento del settore profit: lo stesso fund

raising non interverrebbe avendo come indicatore lo spirito di iniziativa del singolo, ma

potrebbe rientrare in un progetto corale di intervento nel proprio territorio di appartenenza).

favorirebbe per la comunità una maggiore consapevolezza dei bisogni e delle opportunità

presenti nel proprio territorio, rafforzando il senso di appartenenza, di responsabilità e di

coesione sociale ed aumentando la capacità della comunità di risolvere autonomamente i

propri problemi.

infine, avrebbe come effetto certamente non secondario quello di favorire lo sviluppo del

terzo settore: promuovendo la crescita operativa e gestionale dell’associazionismo e del

volontariato, garantendo la sostenibilità del terzo settore | creando opportunità e

collaborazione fra sistema volontariato e gli altri attori.

Ulteriori processi culturali (sotto forma di finalità) riguardano:

Favorire la concezione del CSV come laboratorio sociale, sede di contesti di relazione

strategici e generativi di collaborazioni e sinergie sia tra le associazioni ma anche tra queste ed

altri soggetti pubblici e privati, al fine di rafforzare la rete del volontariato, intesa come

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miglioramento della comunicazione tra associazioni, ma anche come processo di creazione di

condizioni concrete che favoriscano la collaborazione e il lavoro in comune ed in sinergia.

Aumentare le opportunità di accesso ai finanziamenti tramite una logica progettuale che

consenta di declinare l’autonomia creativa e propositiva delle associazioni attraverso linguaggi,

contenuti ed approcci coerenti rispetto alle politiche di intervento sociale nei differenti ambiti

territoriali

Avvicinare la cittadinanza all’azione del volontariato, favorendone il dialogo continuativo e

non estemporaneo, migliorando la capacità delle associazioni di proporsi al proprio pubblico di

riferimento, sviluppando la loro capacità di essere attraenti per le fasce giovanili della popolazione,

ma anche offrendo occasioni di visibilità all’interno di contesti promozionali, al fine di contribuire

all’aumento sia quantitativo che qualitativo dei pubblici attivi e degli interlocutori potenziali del

volontariato.

Favorire, attraverso l’attivazione di un dialogo continuativo tra le nuove generazioni ed i

contesti dell’impegno e della cittadinanza attiva, attraverso la predisposizione di strumenti e

percorsi che consentano ai giovani la pratica di esperienze accrescitive e formative per il medio e

lungo periodo. È prevista l’attivazione di una Area Nuove Generazioni (area trasversale, alla quale

si interfacceranno vari servizi)

Sviluppare sempre più per il centro una funzione di infrastruttura di facilitazione e di

collegamento per gli Enti del Terzo Settore anche mediante la stipula di protocolli formali con

le PA, laddove questo ruolo consenta da un lato di aumentare la forza e l’impatto propositivo e

fattivo del volontariato, dall’altro permetta alle azioni che le istituzioni rivolgono

all’associazionismo di declinarsi con modalità più semplificate ed accessibili. In tal senso appare

evidente come il consolidamento dell’attività e la sua sempre più attenta capacità di penetrare ed

investire praticamente tutte le tematiche di interesse dell’associazionismo abbiano accreditato il

centro servizi anche rispetto a tutti gli altri attori investiti di competenze nelle politiche sociali e

socio-sanitarie. Il Cesvol, infatti, è sempre più sollecitato sia dalle Associazioni che dalle Istituzioni

ad assumere ruoli, anche complessi, inerenti l’orientamento ed il coordinamento interassociativo.

Consolidare nelle associazioni la consapevolezza di essere elementi attivi dei propri percorsi di

crescita. La maturazione riscontrabile nel rapporto tra CSV ed associazioni/utenti consente, oggi,

di estendere questo obiettivo di consolidamento anche al discorso inerente la costruzione

dell’offerta complessiva dei servizi da parte del Centro Servizi: una offerta che porta sempre più

con sé il marchio delle associazioni che propongono, sollecitano, intervengono.

Il CSV come Osservatorio di comunità

Attivi da ormai 20 anni, i centri hanno consolidato un posizionamento strategico ed acquisito un

piano di osservazione privilegiato, al quale sono confluite e confluiscono informazioni di vario

livello e di differente complessità (partendo da quelle “esperienziali” e collegate alle numerose

iniziative associative che ai centri fanno riferimento anche semplicemente per dotarsi di una corretta

promozione e divulgazione, attraverso il servizio comunicazione o il centro stampa, fino a quelle

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progettuali, che ai centri si agganciano per essere finalizzate ai vari bandi in uscita). Tutto questo

costituisce il patrimonio di contenuti ed informazioni che si accresce giorno per giorno e che

deriva da una interazione ed un dialogo costanti tra i centri e le associazioni, e solo se sistematizzato

e reso accessibile con linguaggi e forme chiare ed intellegibili, può diventare patrimonio per tutta la

comunità.

Progetti di rilevazione e definizione di mappe funzionali e per aree tematiche specifiche,

finalizzati ad accrescere il livello di conoscenza sulle questioni e sui fenomeni di interesse per

l’associazionismo e per il volontariato

Il primo ambito di lavoro di questa parte di ricerca sociale è di tipo interno ed è teso a valorizzare le

mappe già esistenti, per perfezionarle, sistematizzarle, aggiornarle, aggiungerne di nuove e metterle

in circolo, così da determinarne una funzione effettivamente strategica. Una funzione che si

definisce tale proprio in quanto facilita la prospettiva di misurarsi e confrontare le proprie visioni (e

quindi proporre propri interventi nel sociale) partendo da un dato di conoscenza aggiornato, esteso e

comprensivo, senza il quale il rischio di creare sovrapposizioni, contrapposizioni o anche avviare

progetti e percorsi in modo solitario e senza confrontarsi con esperienze in atto o pregresse è sempre

dietro l’angolo. È come perdersi (a volte senza neanche accorgersene) in un territorio senza

segnaletica e senza bussole.

Chiaramente la concretizzazione di questa funzione non può derivare esclusivamente dalla buona

volontà e dalla solerzia dei centri. L’attitudine alla comunicazione e la buona volontà di mettere in

circolo la propria fenomenologia e le proprie progettualità (o confrontarsi con quelle altrui) da parte

sia del privato sociale che degli enti pubblici, non va data mai per scontata. Come già si è avuto

modo di sperimentare con le varie iniziative di ricerca e di rilevazione realizzate nel corso del

tempo, è molto varia e piuttosto differenziata la collaborazione delle varie amministrazioni ma

anche di altri soggetti, che con un quoziente collaborativo più alto avrebbero potuto/potrebbero

rilevarsi oggettivamente molto utili ai fini del buon esito delle iniziative di ricerca.

Questo rischio (a volte restando tale, altre volte rappresentando un vero e proprio ostacolo rispetto

alla finalizzazione degli impegni posti) si è manifestato anche nel corso di azioni di rilevazione

meno complessi rispetto al censimento periodico, in occasione della proposta dei tavoli tematici e

territoriali, ma anche nel semplice reperimento di notizie, dati ed informazioni rispetto a chi fa cosa

in un determinato territorio.

Scarsa propensione a comunicare, superficialità, scarsa considerazione delle vere priorità di una

corretta azione di relazione sociale sono gli ostacoli per una vera responsabilità sociale da parte

delle realtà associative operanti nei vari territori della regione. Quando tutti queste ultime

comprenderanno che solo una corretta comunicazione produce reti reali e relazionali e che la rete

per essere tale dovrà andare oltre la semplice firma di una lettera di adesione (spesso alla cieca e

sulla fiducia), forse i bandi potranno fare a meno di considerarla un elemento premiale di un

progetto, perché verrà data come acquisita antropologicamente. Ma fino ad allora, c’è ancora molta

strada da fare. E i centri confidano che questa strada sia tracciata e percorsa insieme a sempre più

attori e protagonisti.

Questo porta convintamente i centri a prevedere, anche promuovendo alleanze e partnership con

l’Università o altri enti, la realizzazione di progetti di studio e ricerca, aspirando a standard di valore

scientifico, educativo, divulgativo e socio-culturale, così da facilitare la qualificazione, di contenuti

e di valori, dei volontari, dei dirigenti e dei soggetti che a vario titolo ruotano nel settore.

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La proposta di un nuovo progetto editoriale con un quotidiano regionale

In conseguenza dell’uscita dal panorama editoriale da parte del Giornale dell’Umbria, e del

cambiamento determinatosi nei rapporti con il Corriere dell’Umbria a seguito del cambiamento di

direzione di quest’ultimo, in questa fase, continuando a garantire la copertura del servizio attraverso

i mezzi e i canali ad oggi disponibili, i due centri intendono concentrarsi nella elaborazione di un

nuovo progetto editoriale con una o più testate giornalistiche (Messaggero, La Nazione ed il

Corriere dell’Umbria), che potrebbe auspicabilmente concretizzarsi nella realizzazione di un inserto

settimanale, che si proporrà come uno strumento comunicativo in grado di portare alla discussione

condivisa le questioni inerenti le politiche del Welfare, attraverso le parole, le storie, le

testimonianze e i fatti dei protagonisti.

L’iniziativa editoriale, potrà rappresentarsi non solo come uno strumento del e per il volontariato,

ma per tutti i soggetti (istituzioni, enti locali, fondazioni bancarie) che potrebbero ritrovarvi quella

ricomposizione di contenuti, dati ed informazioni ad oggi dispersi e frammentati in compartimenti

stagno spesso impenetrabili, poco propensi alla comunicazione, che inevitabilmente si riflettono

sulla declinazione di politiche sociali territoriali con le stesse caratteristiche di frammentazione e di

dispersione, non consentendo spesso a chi opera nel sociale di potersi misurare rispetto ad una

dimensione di affresco complessivo piuttosto che di piccolo particolare.

L’universo degli interventi nel sociale (pubblici ma anche del privato sociale) è composto da un

pullulare continuo di azioni, progetti, iniziative anche locali che spesso si propongono (o meno)

all’esterno attraverso forme solitarie, spesso autoreferenziali, privandosi dei grandi vantaggi insiti in

quella che dovrebbe essere una “mappa intellegibile e accessibile” da rendere disponibile per la

collettività.

Il nuovo progetto editoriale, con una certa ambizione, si propone di ricomporre in un racconto

collettivo tutti questi interventi, “costringendoli” a venire allo scoperto.

In tal senso, può diventare uno strumento anche per la cittadinanza, che vi troverebbe un punto di

riferimento per orientarsi tra le azioni, i servizi previsti dalle politiche sociali ma anche per

partecipare al dibattito relativo alle principali questioni emergenti sia per un pubblico direttamente

interessato (famiglie con disabili, problematiche alcol correlate, dipendenze, etc.) sia

trasversalmente (qualità della vita, diritti dei consumatori, rapporti con le istituzioni sanitarie, e

così via).

È uno strumento che potrebbe risolvere una serie di questioni, che vanno dalla necessità per i Centri

di avere uno spazio continuativo e sistematico all’interno di una testata giornalistica letta non solo

dagli addetti ai lavori, fino all’esigenza di veicolare efficacemente i contenti emergenti e di senso

civico e partecipativo di cui si fanno portatrici, spesso fantasmatiche, le associazioni di volontariato.

Nello stesso tempo potrebbe rappresentare anche per le Istituzioni l’occasione per consolidare (o

avviare) il proprio impegno sul versante della comunicazione istituzionale con l’utente-cittadino al

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di fuori del proprio, qualora esistente, houseorgan, all’interno di una tribuna partecipata e non

autoreferenziale.

E, ambiziosamente, potrebbe prefigurarsi come uno strumento privilegiato per la diffusione della

cultura della sussidiarietà orizzontale, che stenta a restituire, forse per le stesse carenze sopra

esposte, una immagine complessiva, integrata e diffusa.

Infine, proprio perché veicolato all’interno di un quotidiano locale molto diffuso a livello regionale,

consentirebbe a contenuti spesso riservati agli operatori di settore di venire allo scoperto attraverso

il linguaggio (diffuso e condiviso nell’immaginario collettivo) della cronaca.

DEFINIZIONE DEL PIANO DI PROGRAMMAZIONE 2019

Così come indicato nelle linee guida, in riferimento ai CSV che stanno completando i processi di

aggregazione previsti dall’ONC, il presente piano, presentato separatamente, accanto ad una parte

di programmazione afferente al singolo CSV provinciale, prevede forme di collaborazione e di

gestioni comuni di servizi da realizzarsi in modo progressivo ed in continuità con le

programmazioni degli anni precedenti che, a partire dal 2013, includevano una parte comune

regionale ed una parte autonoma.

In particolare, il piano di programmazione 2019 prevede:

Piano attività a gestione comune

Piano attività del singolo CSV provinciale

Piano attività sostenute da fonti diverse dal FUN

In riferimento alle attività incluse nell’ultimo punto, confermando quella che è ormai una prassi

consolidata, viene adottata, ai sensi dall’articolo 61, comma 1, lettera c), del CTS, una contabilità

separata.

Ripartizione delle risorse economiche derivanti dal Fondo Unico Nazionale (FUN)

Sulla base degli importi assegnati per l’Umbria e resi noti con comunicazione dell’ONC2 del 6

novembre 2018 ed applicando conclusivamente la ripartizione tra azioni comuni e azioni afferenti ai

singoli CSV dell’Umbria, così come prevista dalla "Disciplina delle modalità di presentazione dei

piani di programmazione e delle rendicontazioni delle attività da parte dei Centri di Servizio per il

Volontariato della Regione Umbria, di definizione degli orientamenti e dei criteri per

2 Trasmissione comunicato della Fondazione ONC – prot 036/18 del 6 novembre 2018, contenente Tabella di ripartizione regionale

delle risorse: assegnazione annualità transitoria del 2019.

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l’attribuzione delle risorse” approvato dal Comitato di Gestione del Fondo Speciale per il

Volontariato dell'Umbria in data 28 Luglio 2009 e in applicazione degli indirizzi strategici adottati

dallo stesso in materia di "azioni comuni-regionali" con delibere del 10.07.2013, 16.01.2014,

29.02.2016 e 1.07.2016, vista la comunicazione del Comitato di Gestione del Fondo Speciale per il

Volontariato dell’Umbria del 3 Dicembre u.s. avente ad oggetto programmazioni anno 2019:

riparto e termini di presentazione, la ripartizione delle risorse economiche di cui al FUN per il

piano di programmazione per il 2019 è desumibile dal seguente schema:

CSV PG CSV TR UMBRIA

Piano attività a gestione comune 292.168,80 169.831 462.000,00

% 63,24% 36,76% 100%

Piano attività del singolo CSV provinciale 206.360,00 101.640,00 308.000,00

% 67% 33% 100%

TOTALE CSV 498.528,80 271.471,20 770.000,00

% 64,74% 35,26% 100%

Rendicontazione economica e sociale delle attività

La rendicontazione, collegata alla valutazione delle attività e dei servizi (che riguarda, dunque, la

loro qualità complessiva, il loro valore reale ed il loro impatto ambientale) è un processo che

comincia nel momento della programmazione e non può rappresentare solo un momento finale,

ovvero un modo per dimostrare, in una sorta di rituale scollegato dalla filiera complessiva della

progettazione, che quello che si è fatto ha funzionato, ha raggiunto gli obiettivi prefissati ed ha, in

generale, sortito un impatto oggettivo sui destinatari ma anche sulla loro comunità di riferimento

(impatto).

Una buona “azione valutativa” comincia prima di tutto nella chiara definizione degli obiettivi

specifici di ciascuna iniziativa proposta e nella sua effettiva collocazione nel più generale sistema di

obiettivi attribuibili dalla norma ai centri di servizio per il volontariato. Operazione, questa, che si fa

con la programmazione, che prevedendo gradualmente lo spostamento del baricentro dal singolo

operatore al lavoro in team, potrebbe facilitare l’attivazione di “anticorpi” sotto forma di procedure

di intervento (di auto-controllo) da attivare nel momento della emersione di elementi di criticità che

rischierebbero di compromettere il raggiungimento degli obiettivi previsti.

In considerazione del fatto che la programmazione rappresenta la composizione di una vasta gamma

di attività e servizi anche tra loro diversi e rivolti a utenti potenzialmente differenti, il monitoraggio

avrà l’obiettivo di “misurare” la corretta esecuzione delle azioni rispetto al livello di coerenza con la

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programmazione, nonché di verificare la rispondenza delle stesse rispetto agli obiettivi, così da

poter intervenire in itinere e mettere in atto gli opportuni interventi correttivi.

In particolare, verranno migliorati e perfezionati gli attuali sistemi di rilevazione, sia sotto forma di

mezzi strumentali che attraverso programmi continui di supervisione ed intervisione con il

personale, prevedendo nel corso del 2019 la definizione di un nuovo piano complessivo di

monitoraggio e rendicontazione economica e sociale con le seguenti fasi:

- individuazione e definizione degli indicatori per ogni servizio (output), tradotti in strumenti

e procedure di raccolta dati

- controllo in itinere (1) – periodicamente, il CSV analizzerà i dati relativi alle prestazioni dei

vari servizi relativi agli output prodotti, misurando il raggiungimento degli obiettivi anche

attraverso una lettura ed analisi economica e finanziaria (i costi)

- controllo in itinere (2) – contestualmente, il CSV, svilupperà una modalità di valutazione

allargata delle attività realizzate dallo staff, attraverso vere e proprie audizioni, grazie alle

quali consentire agli stessi di raccontare la propria attività, le esperienze maturate in

coerenza con la funzione affidata. Si tratta di elementi conoscitivi importanti, che potrebbero

consentire al CSV, che rimane il contesto di queste audizioni, di analizzare il livello

qualitativo, ma anche motivazionale, dell’operatore sulla cui capacità, alla fine, può

dipendere lo sviluppo del centro.

- controllo finale – a conclusione dell’anno, lo staff impegnato nelle varie attività e/o presso le

sedi territoriali di sportello, provvederà a raccogliere i dati inerenti le proprie attività e

relativi agli output prodotti – alla raccolta dei report relativi al dato-attività si accompagnerà

la raccolta del corrispondente dato economico e finanziario afferente alla singola attività o al

singolo sportello.

- elaborazione e valutazione – tutti i dati raccolti nelle fasi precedenti, saranno elaborati in

forma statistica e qualitativa, finalizzandoli alla costruzione del bilancio sociale del CSV

Umbria.

Tutte le azioni correlate al monitoraggio ed alla rendicontazione economica e sociale verranno

affidate ad un tavolo di monitoraggio, che si riunirà periodicamente e, tra le altre cose, si occuperà

della valutazione delle criticità e provvederà a definire le azioni correttive da adottare.

Il lavoro di valutazione dell’attività, dei servizi e del raggiungimento degli obiettivi si svolge in un

contesto complessivo che tende a valorizzare il sistema di rilevazione partecipato sopra indicato,

onde favorire un confronto trasparente sulla efficacia ed efficienza sia particolare che generale e la

individuazione di strategie funzionali alla risoluzione dei problemi.

Tutte le fasi di rilevazione determinano il dato qualitativo e quantitativo attorno al quale il centro

servizi effettua la valutazione dell’attività, riservandosi in tal modo la possibilità di intervenire in

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itinere nel momento in cui dovessero essere registrati dei corto-circuiti che impediscano la normale

attuazione dei vari piani previsti.

Questo tipo di intervento è chiaramente reso ancora più incisivo dalla relativa brevità del periodo

monitorato (prevedibilmente 1 mese), per cui, nel momento in cui dovesse emergere qualche

evidente dato di criticità strutturale, consente di correre ai rimedi in tempi utili.

Informare tutti gli stakeholder sugli obiettivi e i risultati conseguiti

In considerazione del fatto che l’attività del CSV insiste sostanzialmente su quelle che vengono

comunemente definite politiche sociali, e poiché queste ultime non appartengono ad una sorta di

mondo parallelo, ma attraversano trasversalmente un po’ tutto lo scenario di una società, proprio

perché intervengono su questioni che direttamente o indirettamente riguardano tutti e non sono e

non possono essere questione per pochi, potremmo osservare che in pratica gli stakeholder (i

portatori di interesse) corrispondono a tutte le componenti della società civile. E questo è tanto più

vero quanto più l’attività quotidiana del centro è sempre più speculare rispetto a quella che i suoi

utenti (le associazioni) rivolgono ai “loro utenti” (disabili, categorie svantaggiate, etc,), ovvero nel

momento in cui l’attività del cesvol incide, o si pone l’obiettivo di incidere efficacemente, nelle

molteplici mission del volontariato che, come fine, si sa, propone e definisce interventi rivolti

proprio alla società civile.

D’altro canto, comunque, esiste un particolare stakeholder (il Comitato di gestione del fondo

speciale per il volontariato, al quale subentrerà l’OTC) che è collegato all’efficacia ed all’efficienza

del Centro servizi da un filo diretto, vigila sulla corretta Gestione del FUN, rappresenta un

microcosmo di quella società civile prima indicata, essendo partecipato dalle Fondazioni di origine

bancaria, dal Ministero competente, dalla Regione, dagli enti locali (con ANCI) e dalle

Associazioni di Volontariato.

Entrambi, la società civile e l’Organismo Territoriale di Controllo, esercitano una funzione di

controllo sul lavoro che il Cesvol svolge, nel primo caso indiretta, nel secondo diretta e formale.

Con delle differenze: la comunicazione sociale rivolta alla società civile assume anche una funzione

di promozione di contenuti volta ad aumentare il pubblico potenziale del volontariato e a favorire

l’interesse della collettività rispetto a questo mondo ed ai suoi protagonisti.

La comunicazione sociale rivolta all’OTC non dovrà avere solo il senso di una risposta obbligatoria

riferibile allo sterile rapporto tra controllore e controllato (che comunque con la vastissima

documentazione rendicontativa viene soddisfatto), ma dovrebbe aspirare, come tra l’altro da

qualche anno accade con il COGE Umbria, ad essere una relazione collaborativa e di confronto

finalizzata allo stesso obiettivo comune, che resta quello di sostenere efficacemente (avendone la

disponibilità economica) lo sviluppo del volontariato.

Questa breve premessa serve a contestualizzare il senso ed i contenuti della comunicazione sociale

che il CSV è giustamente tenuto a porre tra gli interventi strategici che possono contribuire alla sua

migliore rappresentazione sia rispetto alla società civile che rispetto a chi, per norma, vigila sul

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CSV Perugia - Programmazione 2019

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corretto e legittimo utilizzo dei fondi. Distinguiamo, dunque, tra una comunicazione

“promozionale” rivolta alla cittadinanza (società civile) attraverso la produzione di contenuti che

vengono veicolati con continuità con i mezzi attualmente disponibili che coprono carta stampata,

radio, televisione e internet, ed una comunicazione diciamo “rendicontativa”, più mirata alla

esposizione di indicatori “tecnici”, che ha come destinatario il comitato di gestione, mediante la

definizione di report trimestrali che fotografano l’andamento delle cose in itinere, fino alla

rendicontazione finale che rappresenta il “lato B” della programmazione, di cui dovrà essere in

grado di illustrarne gli esiti reali con parametri misurabili.

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PIANO DELLE ATTIVITÀ E DEI SERVIZI

Piano attività a gestione comune

Piano attività del singolo CSV provinciale

Piano attività sostenute da fonti diverse dal FUN

Le azioni comuni tra i CSV dell’Umbria

Area di attività Azione/Servizio

INFORMAZIONE E

COMUNICAZIONE

Servizio Grafica e Centro Stampa

Servizio Comunicazione (Ufficio Stampa – Servizi Internet)

PROGETTAZIONE Servizio progettazione

FORMAZIONE Formazione per il volontariato e l’associazionismo – formazione per

il personale dei CSV

PROMOZIONE Servizi di Editoria Sociale

Servizio Convegni, Eventi, Seminari

MONITORAGGIO Monitoraggio Valutazione, Rendicontazione economica e sociale

Le azioni del CSV provinciale

Area di attività Azione/Servizio

SPORTELLI

TERRITORIALI

E SUPPORTO

Servizi continuativi di base sede centrale e sedi operative di sportello

Accoglienza - Attività di Front-office - Informazioni generali –

Segretariato - Documentazione - Domiciliazione e utilizzo sale - Accesso a

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CSV Perugia - Programmazione 2019

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LOGISTICO database e indirizzari – Stampe e fotocopie b/n e colori – orientamento al

volontariato e alla cittadinanza attiva – orientamento ed inserimento nelle

reti tematiche e territoriali attraverso l’accesso a tavoli tematici e gruppi

territoriali a carattere progettuale.

Sede di Perugia e sportelli di Assisi, Castiglione del Lago, Città di

Castello, Foligno, Gubbio, Marsciano, Norcia/Cascia, Spoleto e Todi.

CONSULENZA

E ASSISTENZA

Servizi amministrativi – servizi di consulenza amministrava, fiscale,

contabile, legale, assicurativa, normativa Privacy.

Consulenza e orientamento di primo livello da parte dei referenti di

sportello e del referente dell’area per Perugia.

Supporto e assistenza specialistica dei commercialisti su appuntamento su

materie amministrative, contabili, fiscali, statutarie e tributarie a Perugia,

Foligno, Gubbio e Città di Castello.

Raccolta e riordino delle leggi, della modulistica e di altro tipo di

documentazione che riguardi il settore normativo ed amministrativo in

genere - elaborazione di faq che vengono rese accessibili attraverso i canali

disponibili (web e newsletter).

Servizio 5x1000 (servizio ridefinito a seguito del Dpcm 7 Luglio 2016,

pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 185 del 9 agosto 2016, per cui il

servizio completo, consistente nella compilazione dei moduli utili,

predisposizione di tutto il materiale e spedizione telematica all’Agenzia, è

rivolto solo alle associazioni non ancora iscritte nell’elenco dell’Agenzia

delle Entrate)

Trasmissione telematica modello EAS e altra documentazione richiesta

dall’Agenzia delle Entrate con stessa modalità.

Estensione dei servizi amministrativi in conseguenza di aggiornamenti ed

innovazioni normative

Azione di supporto sistematico in merito all’applicazione del D.Lgs.

117/17 (Codice del Terzo Settore) (attivo da settembre 2017) - Questa

azione integra l’attività dei corsi e dei seminari programmati dal servizio

formazione, attraverso un supporto continuativo su appuntamento,

telefonico o rispondendo alle questioni poste dagli utenti tramite posta

elettronica. È finalizzato a orientare i referenti dei “futuri” Enti del Terzo

settore nelle scelte necessarie anche in riferimento all’accreditamento di

queste ultime nel Registro Unico del Terzo Settore (modifiche statutarie,

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etc.).

Nuovo regolamento europeo Privacy e Terzo Settore: sportello di

orientamento e accompagnamento Cesvol Perugia (attivo dal 16

ottobre 2018) - Lo sportello, al quale si accede solo per appuntamento,

fornisce un orientamento di 45 minuti oltre che la modulistica necessaria

per provvedere autonomamente all’adeguamento normativo. Lo sportello

può fornire lo stesso orientamento anche su altre questioni di carattere

legale stragiudiziale.

Consulenza assicurativa con il supporto di consulenti, che oltre a offrire

in maniera continuativa un’attività di formazione tecnico-pratica a favore

delle associazioni del territorio, consente a queste ultime un orientamento

professionale tra le prescrizioni normative e le diverse garanzie

assicurative di responsabilità civile terzi, infortuni, malattie e tutela legale

per i volontari.

Servizio accompagnamento contabile - Supporto finalizzato a sviluppare

per le associazioni un impianto contabile agevole e funzionale che risponda

alla normativa vigente.

PROMOZIONE Sportello Cesvol In-forma (già Salute In-forma, servizio continuativo di

orientamento ed informazione in collaborazione con una rete di

associazioni, presso lo Sportello del Cittadino della Provincia di Perugia) –

supporto alla organizzazione di iniziative sia del Cesvol che di altri enti del

terzo settore – gestione calendario sale della provincia -

Sportello volontari amministratore di sostegno

Scuola Università e orientamento al volontariato –

Presidii del volontariato – tirocini formativi con studenti universitari e

laureandi - Servizio orientamento al volontariato

Le attività sostenute da fonti diverse dal FUN

Come di seguito illustrate.

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LE AZIONI COMUNI TRA I CSV DELL’UMBRIA

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AZIONI COMUNI

AREA INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE

GRAFICA E CENTRO STAMPA

Obiettivi specifici dell’azione

Il servizio interviene efficacemente su un versante specifico dell’attività delle associazioni/utenti,

che è quello della promozione della propria presenza nel territorio, della propria mission e delle

proprie iniziative anche locali mediante la realizzazione e la stampa di materiali promozionali,

informativi e/o divulgativi.

Il servizio grafica e stampa intende proporsi con qualità e professionalità alla vivace attività

promozionale e di visibilità portata avanti da tantissime Associazioni, che vedono nella promozione

e nella diffusione dei propri contenuti una parte importante della loro più generale proposta alla

cittadinanza.

Consolidamento della funzione formativa on the job del servizio che non limitandosi alla fornitura

del mero prodotto grafico (locandine, depliant, etc.) diventa un contesto oggettivo di trasferimento

di competenze e strumenti in riferimento alla dimensione promozionale dell’associazione.

Implementazione e fidelizzazione dell’utenza – grazie alla capacità del servizio di rafforzare il suo

ruolo di “servizio esca”, che ha già consentito sia di avviare rapporti e contatti con nuovi utenti che

di “consolidare” rapporti già in essere, con il risultato di allargare il circuito complessivo di

relazioni, servizi ed attività dei CSV.

Elenco servizi

Il servizio fornisce:

> ideazione, impostazione grafica e stampa di: locandine, manifesti, brochure, opuscoli, ed altre

tipologie di produzioni sia per modiche quantità che per quantità superiori.

> per i lavori già realizzati graficamente dalle Associazioni (trasferibili da queste o dagli operatori

di sportello del centro tramite email, usb o CD), il servizio del centro interviene nella fase di

eventuale perfezionamento e stampa.

Il servizio opera per tutte le Associazioni che ne fanno richiesta, oltre che per la parte promozionale

dei vari progetti e servizi dei CSV.

Ordinariamente il Grafico opera presso la sede di Perugia due giorni a settimana.

Il servizio viene inoltre erogato a cura degli operatori locali presso gli sportelli di Assisi,

Castiglione del Lago, Città di Castello, Foligno, Gubbio, Marsciano-Deruta, Norcia-Cascia, Perugia

e Spoleto. Nelle sedi territoriali gli operatori svolgono le stesse funzioni del grafico (ideazione,

impostazione grafica), al quale fanno riferimento solo nel caso di operazioni complesse (ad es.

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ideazione loghi, prodotti professionali, etc.) e realizzano comunque la stampa di tutti i lavori

impostati graficamente.

Dotazione del servizio: il servizio consta, oltre che del software specifico (Corel Draw, Photoshop,

etc,) di 2 stampanti a Perugia e una stampante per ognuna delle sedi territoriali di Assisi,

Castiglione del Lago, Città di Castello, Foligno, Gubbio, Marsciano-Deruta, Norcia-Cascia, Perugia

e Spoleto, per un totale di 10 stampanti e una stampante per ognuna delle sedi di Terni, Narni,

Amelia ed Orvieto, per un totale di n.4 stampanti. Dal punto di vista contrattuale, il parco macchine

in dotazione resta sotto forma di noleggio con fornitori esterni.

Destinatari e modalità di accesso al servizio - Al servizio accedono le Associazioni previo

appuntamento.

Risorse umane coinvolte (numero, profilo e ruolo delle risorse interne, esterne e volontari)

1 grafico, i referenti dei centri stampa su base regionale.

AZIONI COMUNI

AREA INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE

SERVIZIO COMUNICAZIONE (UFFICIO STAMPA – SERVIZI INTERNET)

Obiettivi specifici dell’azione

Avvicinare la cittadinanza all’azione del volontariato, favorendone il dialogo continuativo e non

estemporaneo, migliorando la capacità delle associazioni di proporsi sia al proprio pubblico di

riferimento che alla cittadinanza in generale, ma anche offrendo occasioni di visibilità all’interno di

contesti promozionali, al fine di contribuire all’aumento sia quantitativo che qualitativo dei pubblici

attivi e degli interlocutori potenziali del volontariato.

Fornire all’utenza strumenti tecnici, supporti, orientamenti e consulenze in grado di facilitare le

opportunità di visibilità per le iniziative delle associazioni in un quadro di comunicazione sociale

sistemica, continuativa e legata alla comunità.

Sviluppare relazioni efficaci e strategiche con gli organi di informazione attraverso un utilizzo

consapevole dei vari canali disponibili su vari formati (carta stampata, web, radio, tv)

Consolidare l’accreditamento del sistema dei centri di servizio in Umbria centro come fonte

informativa e di contenuti credibile e corretta al fine di incrementare le relazioni con Enti,

Istituzioni e Associazioni operanti sul territorio regionale.

Favorire, attraverso la diffusione continuativa di contenuti etici e solidaristici, lo sviluppo di una

consapevolezza diffusa rispetto ad ambiti di interesse comune onde incrementare un tessuto di

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cittadinanza attiva e condivisione all’interno della società per rappresentare ed affrontare problemi

che coinvolgono non solo le associazioni ma anche il tessuto sociale e culturale di riferimento

Promuovere la cultura e l’azione del volontariato, attraverso una azione strutturale e continuativa

che prevede un utilizzo costante delle risorse del web.

Promuovere e rafforzare la rete informatica degli ETS supportandole nell’utilizzo e nella

comprensione dei linguaggi digitali proposti nell’attuale scenario comunicazionale e mediatico.

Elenco servizi

Il servizio lavora sulla produzione periodica di un “blocco di contenuti” che vengono in seguito

veicolati selezionandoli a seconda della tempistica, delle caratteristiche delle notizie ma anche degli

spazi disponibili, nei vari canali ad oggi presenti, che, essendo multimediali in senso letterale,

coprono target diversi ed in tempi diversi (carta stampata, radio, Tv e Internet).

In particolare, il blocco di contenuti è composto da testi e articoli riguardanti le attività sia del

centro che delle associazioni, che vengono diffusi e veicolati nei vari canali disponibili. In alcuni

casi il servizio realizza, su richiesta da parte dell’utenza, comunicati stampa inviati alle varie testate

giornalistiche e canali di diffusione anche di settore.

Gli strumenti utilizzati dal servizio hanno dimostrato tutta la loro capacità di penetrazione e

diffusione anche per diverse tipologie di destinatari, interessando la carta stampata, il web (diverse

newsletter e rubriche on line ma soprattutto i social con il loro potenziale di penetrazione e

diffusione), la radio e la televisione.

Funzioni di Ufficio Stampa - Si occupa della realizzazione di comunicati stampa, conferenze

stampa, coinvolgendo tutti gli organi di informazione, riguardanti sia l’attività del centro sia quella

di informazione, promozione e lancio di attività delle associazioni.

Funzioni dei servizi internet - I contenuti selezionati e lavorati, come prassi consolidata, vengono

veicolati anche nei vari canali (siti web, facebook e twitter) resi disponibili dal web, determinando

un effetto moltiplicatore e di rinforzo oltre che di diversificazione del target, proiettandoli in una

dimensione extra-locale e nazionale. I servizi inseriti in questa area riguardano:

Siti istituzionali dei centri (www.pgcesvol.net e www.cesvol.it), ormai diventati fonte di notizie

anche per numerosi operatori dell’informazione. L’aggiornamento e lo sviluppo dei siti internet

istituzionali li rende efficaci, immediati ed economici strumenti di comunicazione e conoscenza per

tutto il mondo del volontariato, affinché diventino sempre più una piazza virtuale dove sia possibile

informarsi, dialogare e dove ci siano strumenti di servizio che facilitino il rapporto tra associazioni e

CSV e tra le stesse associazioni.

La serie di siti funzionali

Villaggio solidale – contiene oltre 60 Siti di Associazioni (Villaggio solidale www.pgcesvol.com),

che si sono ormai avvicinate definitivamente all’utilizzo di Internet, ormai il più immediato mezzo

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CSV Perugia - Programmazione 2019

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di comunicazione che riesce a promuoverne l’attività attraverso una efficace integrazione tra i vari

mezzi di comunicazione e di promozione disponibili.

Riforma del Terzo Settore, il sito dedicato (www.riformaterzosettore.net), dove gli utenti possono

trovare un nuovo strumento di conoscenza e di aggiornamento che mira a facilitare la comprensione

delle varie novità introdotte dalla recente riforma, consentendo così un adeguamento della propria

realtà associativa in coerenza con le novità previste. Il sito dedicato, tra i primi nati in Italia sul

tema, consente agli utenti di: - Essere aggiornati in tempo reale sulla evoluzione del processo di

Riforma, attraverso news, pareri, approfondimenti; Accrescere le proprie conoscenze anche

analitiche della Riforma grazie ai contributi di esperti e studiosi impegnati sul tema; Essere

informati sulle iniziative formative in programmazione, nell’ambito del percorso Legge di

RIFORMA DEL TERZO SETTORE, comprendere il nuovo scenario, orientarsi tra le nuove

regole, affrontare il cambiamento in sicurezza; Visualizzare e scaricare la documentazione

aggiornata sulla Riforma (atti costitutivi, statuti, etc.); Porre domande specifiche sulle proprie

questioni di interesse ; Consultare le risposte ricorrenti a cura di esperti sia regionali che nazionali;

Scaricare tutti i materiale di approfondimento disponibili (linee guida, slide, pdf, video, etc.)

Sportello Volontari per l’Amministratore di sostegno,

www.sportelloamministrazionedisostegnotribpg.it – realizzato nell’ambito del progetto che vede

capofila, oltre al CSV, il Tribunale di Perugia, il Comune di Perugia, la USL Umbria 1, ed una rete

di associazioni impegnate a favore della disabilità e della fragilità sociale. Contiene tutte le

informazioni utili assimilabili a quelle richiedibili presso uno sportello informativo e di

orientamento.

Social network – facebook e twitter - La gestione dei Social network quale prioritario canale di

comunicazione verso le giovani generazioni ma non solo. Entrambi i Centri di servizio hanno

ritenuto di dover investire risorse umane nello sviluppo della comunicazione attraverso gli

innovativi strumenti del web 2.0 e dei relativi social network. Ciò al fine di cogliere le opportunità

che tali mezzi offrono sia per meglio promuovere le proprie attività e servizi verso le associazioni

ma soprattutto per promuovere i valori del volontariato e della solidarietà verso la comunità.

Questa scelta permette ai Csv di entrare in contatto con un’utenza di massa, trasversale e

differenziata per sesso, estrazione ed età. Basti pensare alle numerose persone che ogni giorno

interagiscono sui social, ed il mondo non profit utilizzando tale canale proficuamente per

condividere e promuovere le proprie attività, ma anche per allargare l’orizzonte dei propri contatti,

costruire un dialogo con i propri portatori di interesse e potenziare l’impatto delle proprie azioni.

Newsletter – uno strumento agile e immediato di informazione e di aggiornamenti periodici -

finalizzata alla diffusione degli aggiornamenti presenti nel sito internet e di altre notizie ritenute di

interesse per il mondo del volontariato.

Destinatari I servizi di comunicazione come newsletter, sito internet, social si rivolgono a tutti gli

Enti del Terzo Settore, operatori di settore, pubblica amministrazione, compagini sindacali,

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CSV Perugia - Programmazione 2019

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rappresentanze delle categorie professionali e del lavoro, studenti e utenti privati diffusi su tutto il

territorio locale e nazionale, alla ricerca di uno strumento che soddisfi i propri bisogni informativi,

formativi e di promozione, per motivi di studio o informazione.

Risorse umane coinvolte - staff composto da 2 risorse umane coadiuvato da tutti gli operatori

locali come fonti di notizie ed informazioni.

AZIONI COMUNI

AREA PROGETTAZIONE

SERVIZIO PROGETTAZIONE

Obiettivi specifici dell’azione

Promuovere lo sviluppo della capacità progettuale delle associazioni, migliorando la loro capacità

di orientare la propria azione sul territorio, tenendo conto delle caratteristiche del contesto, delle

dinamiche e degli attori che lo presiedono, e di operare in rete.

Aumentare per le associazioni le opportunità di accesso a finanziamenti tramite una logica

progettuale che consenta di declinare l’autonomia creativa e propositiva delle associazioni

attraverso linguaggi, contenuti ed approcci coerenti ed in sintonia rispetto alle politiche di

intervento sociale nei differenti ambiti territoriali e delle varie opportunità di finanziamento.

Obiettivi strategici

Pervenire al definitivo sostanziamento di una metodologia di lavoro che coinvolge la struttura

tecnica del centro servizi nel suo complesso, con la prospettiva di ripensare alla progettazione nel

sociale anche con l’obiettivo di facilitare vere e proprie forme di alleanza con soggetti strategici ed

in grado di aumentare le possibilità di finanziamento sia per le Associazioni che per i CSV. In tal

senso, i CSV assumeranno la progettualità non solo come metodo lavorativo, ma come forma di

garanzia e di efficacia, di dialogo interno ed esterno, di comprensione delle reali problematiche, di

sperimentazione e verifica degli interventi.

Continuare ad insistere sul tema della contaminazione del proprio circuito di relazione (associazioni

ma anche altri attori) in direzione di un approccio culturale alla progettazione, che metta finalmente

da parte scadenze ed altre dimensioni che non collocano al centro l’utenza reale e i suoi veri

bisogni.

Consolidare l’impegno dei CSV sul versante della progettazione finalizzata all’acquisizione di

risorse finanziarie aggiuntive e, in questa fase tanto più preziose per lo sviluppo e la

diversificazione della loro azione complessiva.

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CSV Perugia - Programmazione 2019

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Si tratterà di valorizzare le esperienze e competenze consolidate, la rete di relazioni su base

territoriale, nazionale ed europea, facendole confluire verso una dimensione progettuale più matura

e complessa. Lo sforzo sarà quello di concretizzare una sistematica azione di sviluppo tramite un

nuovo asse progettuale che preveda la partecipazione diretta del Cesvol a bandi e linee di

finanziamento “complementari” e in ambiente non competitivo con le associazioni, rispetto al FSV

Umbro.

Elenco servizi

Monitoraggio, ricerca e diffusione Bandi – il servizio provvede a:

- Individuare, selezionare ed agganciarsi alle fonti informative che effettivamente offrono un

aggiornamento continuativo sul quadro delle opportunità correnti di finanziamento (bandi,

avvisi, etc.) che abbiano una loro coerenza per le prerogative, i requisiti e le progettualità del

volontariato e dell’associazionismo.

- Monitorare con continuità queste fonti al fine di agganciare in tempi congrui le varie

opportunità segnalate, con importanti margini temporali rispetto alle scadenze previste

- Realizzare schede sintetiche (che offrono già un primo orientamento sulle caratteristiche

specifiche del bando/avviso: destinatari, obiettivi del bando ed altri elementi che già di per

sé sono selettivi)

- Provvedere alla diffusione delle informazioni inerenti le opportunità di finanziamento (ad es.

bandi, avvisi, etc.), in connessione con il servizio comunicazione anche attraverso l’utilizzo

del web, inserendoli in una sezione comune sui siti dei CSV.

Azione di orientamento sui bandi – le associazioni interessate ai bandi (in occasione della loro

pubblicazione) si rivolgono al servizio che offre, come in una sorta di “sportello bandi” operativo

presso le rispettive sedi centrali dei CSV, una consulenza di primo livello ed orientamento,

finalizzata a fornire ai destinatari le informazioni tecniche inerenti il bando specifico

Azione di orientamento e supporto alla progettazione. Con questo primo supporto i Cesvol

forniscono non solo risposte specificamente legate al bando singolo, ma anche sollecitazioni e

proposte legate alla funzione di linking e collegamento svolta ordinariamente dai CSV.

Accanto a questi servizi ritroviamo:

Progettazione pro associazioni con stesura di progetti con o senza ruolo per il Cesvol

Viene confermato il servizio di supporto, orientamento ed accompagnamento alla progettazione,

senza che questo processo coincida con la stesura integrale dei progetti salvo nei casi per i quali

sono proprio le associazioni a richiedere ai CSV un ruolo non solo di estensore di progetti su

formulari, ma anche una funzione ed un coinvolgimento più intensi riguardanti, ad esempio, la

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CSV Perugia - Programmazione 2019

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funzione di project management, orientata alla facilitazione nella attivazione di reti e partenariati,

e la gestione/coordinamento di una o più fasi specifiche del progetto. In questo caso il servizio va

oltre il livello minimo di copertura, spingendosi verso una azione più complessa e comunque

formalmente definita (anche tramite accordi, etc.) insieme con le associazioni proponenti.

Progettazione pro Cesvol – questa azione è finalizzata ad implementare la qualità e la quantità

delle attività realizzate dai CSV per le associazioni attraverso un meccanismo di progettazione su

linee di finanziamento diverse da quelle ordinarie, senza che questo comporti il rischio di una

competizione con il volontariato o l’associazionismo (quanto una integrazione con le aspirazioni e

prerogative di questi ultimi), prevedendo tale meccanismo solo sulle opportunità alle quali

quest’ultimo non ha possibilità e i requisiti per accedere. È chiaro che nel caso di buon esito della

parte di progetti presentati in riferimento a questa area, la loro gestione non riguarda solo le

risorse umane afferenti allo staff progettazione ma investe altre componenti del sistema dei CSV (a

partire dai profili tecnici apicali) che vengono coinvolte nel coordinamento e nella gestione sia

amministrativa che inerente le attività specifiche da realizzare. In questo caso la progettazione

Pro-Cesvol, così come da diverso tempo per il CSV Perugia, si configura come un settore orientato

allo sviluppo ed allo start-up di nuove iniziative ed attività.

Il ruolo del coordinamento regionale

Anche in questa fase di transizione, che potrebbe essere letta anche come una ulteriore fase di

sperimentazione metodologica ed organizzativa, la funzione principale del coordinamento del

servizio può essere sintetizzata nell’impegno a mettere in connessione il flusso di lavoro che deriva

dall’azione diretta dello staff dedicato e dall’azione territoriale dei referenti di sportello, onde creare

un meccanismo di informazione e comunicazione interna che sia lineare e semplificato. In questo

modo quello della progettazione potrà diventare un settore effettivamente capace di far ruotare

attorno a sé l’intero sistema dei centri di servizio, diventandone insieme collante e fattore di

sviluppo.

Il ruolo degli operatori locali

In coerenza con le caratteristiche di innovazione previste per i CSV dal Codice del Terzo Settore,

che dovranno mirare ad un approccio di carattere proattivo, visto che la progettazione richiede

l’interazione tra una pluralità di organizzazioni ed istituzioni private e pubbliche, gli operatori

territoriali sono chiamati a sviluppare in modo continuativo una funzione di animazione territoriale,

di facilitazione nella creazione di reti tematiche e territoriali, acquisendo e mettendo a frutto la

capacità di lettura ed analisi delle mappe di riferimento del proprio territorio (attori pubblici privati,

bisogni rilevati, progettualità in corso, utenze specifiche). Proprio per questo, il lavoro di

progettazione dello staff è integrato con le azioni che su base locale vengono portate avanti dai

referenti di sportello, per i quali verrà portato avanti il consolidamento delle competenze specifiche

attraverso un percorso di riqualificazione complessiva e mirata. Gli operatori (locali e non)

dovranno essere sempre più in grado di supportare in ogni territorio il lavoro di potenziamento della

rete di rapporti, istituzionali e non solo, in particolare con il mondo dell’associazionismo, con

l’obiettivo di potenziare e rendere più efficace ed efficiente la propria azione complessiva sul

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CSV Perugia - Programmazione 2019

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versante della filiera fondamentale della progettazione nel sociale: individuazione dei bisogni,

condivisione degli strumenti e delle soluzioni possibili, coordinamento tra le azioni da realizzare e

tra i diversi soggetti che le realizzano e/o che, potenzialmente, le finanziano. Il lavoro di rete e la

complessa attività che ne consegue, è la strada maestra, forse oggi l’unica possibile, in grado di

creare connessioni tra le differenti risorse ed energie presenti nelle realtà del mondo

dell’associazionismo che, come i centri di servizio, lavorano per il raggiungimento di obiettivi

comuni, condivisi e/o condivisibili.

Destinatari - Tutte le Associazioni

Risorse umane coinvolte (numero, profilo e ruolo delle risorse interne, esterne e volontari)

Per il coordinamento, la supervisione e la funzione di project management, i direttori – 2 progettisti

e una dipendente per il servizio progettazione, che formeranno lo staff tecnico a livello regionale. I

vari referenti per le sedi degli sportelli.

Modalità di erogazione e modalità di accesso

Monitoraggio, ricerca e diffusione Bandi

Questa azione si concretizza attraverso un attento monitoraggio dei siti di amministrazioni a livello

nazionale, locale e di finanziatori privati mediante ricerca continuativa. Vengono analizzate le varie

opportunità di finanziamento, verificando requisiti di accesso, ambiti di intervento, condizioni e

criteri di valutazione, modulistica e documentazione necessaria. Tutti questi contenuti vengono

immediatamente riportati e riclassificati all’interno di apposite schede, collocate sui siti e diffuse

tramite le modalità correnti.

Azione di orientamento sui bandi

Allo sportello bandi si accede tramite appuntamento. In questa fase gli operatori di sportello

sviluppano un importante ruolo di linking e di filtro tra le associazioni utenti ed il servizio

progettazione.

Azione di orientamento e supporto alla progettazione

Per quanto concerne la parte relativa alla Progettazione pro associazioni con stesura integrale di

progetti con o senza ruolo per il Cesvol, il dato prevedibile è molto variabile anche perché riguarda

una fattispecie di azione la cui attuazione va regolamentata caso per caso. Tutto ciò in quanto essa

di fatto determina un tipo di impegno che spingendosi ben oltre i supporti prevedibili all’interno

delle azioni precedentemente descritte, comporta una azione più complessa e difficilmente

“sostenibile” per tutte le associazioni potenzialmente interessate. Comunque sia, nel caso si

propenda per l’attivazione di questa sotto-azione per alcuni casi (selezionati in considerazione della

sussistenza di concreti requisiti di fattibilità e sostenibilità), dovrà comunque essere formalmente

definita (anche tramite accordi, etc.) insieme con le associazioni proponenti.

Per quanto riguarda la Progettazione pro Cesvol, essa potrà riguardare l’implementazione di quei

processi e progettualità già avviate ed anche nuove frontiere di impegno progettuale che

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chiaramente dipenderanno dalle opportunità che verranno a crearsi anche in forza di un sempre

maggiore accreditamento dei centri in quanto catalizzatori di progettualità e risorse collegate.

AZIONI COMUNI

AREA PROMOZIONE

SERVIZI DI EDITORIA SOCIALE

Obiettivi specifici dell’azione

Consolidare l’impegno strategico sul versante della pubblicistica di settore, anche mediante una

ricerca di proposte ed idee coerenti rispetto ai temi di interesse e di competenza del volontariato e

della cittadinanza attiva.

Valorizzare le esperienze e le storie del volontariato attraverso un sistema promozionale di tipo

continuativo e cross-mediatico (stampa editoriale e web) ma anche rendendo disponibili contesti

promozionali strategici e qualificanti (come Umbria Libri, Salone del Libro di Torino e gli

appuntamenti di presentazione/lancio delle pubblicazioni).

Avvicinare la cittadinanza all’azione del volontariato, favorendone il dialogo continuativo e non

estemporaneo, migliorando la capacità delle associazioni di proporsi al proprio pubblico di

riferimento, sviluppando la loro capacità di essere attraenti per la cittadinanza, ma anche offrendo

occasioni di visibilità all’interno di contesti promozionali strategici, al fine di contribuire

all’aumento sia quantitativo che qualitativo dei pubblici attivi e degli interlocutori potenziali del

volontariato.

Elenco servizi

Realizzazione di produzioni pubblicistiche ed editoriali (quaderni, monografie, manuali, etc.)

selezionate sia mediante una continua ricerca di contenuti, idee, proposte in contesti dialoganti, ma

anche nel corso dell’anno attraverso il contatto costante con i protagonisti delle associazioni.

Per la funzione finalizzata alla realizzazione delle produzioni editoriali, il servizio svolge le

seguenti attività: raccolta delle proposte di pubblicazioni, contatto e dialogo continuo con i soggetti

proponenti, supporto nella sistemazione e correzione dei testi, impaginazione, prove di stampa,

stampa presso la tipografia, messa on line dei libri.

Per la funzione finalizzata alla promozione delle pubblicazioni, il servizio si occupa della

organizzazione, gestione e promozione delle iniziative di presentazione e della partecipazione a

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Umbria Libri e ad altre manifestazioni similari (Salone del Libro di Torino, la fiera del Libro di

Roma).

Realizzazione della collana “I quaderni del volontariato” attraverso la selezione dell’Invito a

proporre pubblicazioni

Attraverso questo canale le associazioni interessate possono proporre le proprie pubblicazioni

seguendo le modalità indicate e compilando la modulistica allegata all’invito/bando. Il nuovo invito

2019, pubblicato il 17 dicembre u.s. con scadenza prevista per il 31 gennaio 2019, prevede una serie

di novità sui formati e sulle tematiche.

Dal 2017 è stata inoltre inaugurata la “Collana Premio di Laurea Cesvol”, con la pubblicazione

della tesi, per il conseguimento della Laurea magistrale in Scienze Politiche, con il titolo “Storie di

richiedenti asilo: i percorsi all’interno dell’approccio biomedico in un’Italia multietnica”.

Realizzazione di pubblicazioni fuori collana

Oltre quelle rientranti nell’invito periodico, il servizio provvede, su richiesta, alla realizzazione di

ulteriori lavori editoriali, a seconda delle esigenze dei proponenti, estendendo il proprio impegno o

a tutte le fasi della filiera di editing o limitandolo ad alcune di esse (solo impaginazione o solo

stampa tipografica, etc.). In entrambi i casi, le associazioni che affidano al Cesvol, in qualità di

editore, i propri lavori, possono beneficiare delle favorevoli condizioni fiscali sotto indicate.

Estensione dei benefici derivanti dalla natura di editore del Cesvol

Da qualche anno i centri sono editori e, in forza di questo, beneficiano del regime Iva al 4% sugli

acquisti e forniture assimilabili alla natura di editore (spese tipografiche, etc.).

Al fine di estendere la propria natura di editore a vantaggio alle associazioni utenti, i centri

realizzano la stampa di pubblicazioni, libri ed altri materiali editoriali di associazioni il cui

contenuto sia coerente con le finalità istituzionali del cesvol.

Servizio promo-libro

Partecipazione ad eventi ed iniziative anche di carattere nazionale ed internazionale (Umbria libri,

salone internazionale del libro di Torino, salone del libro sociale Roma, Fiera del Libro Buchmesse

di Francoforte).

Ciclo di incontri di presentazione e diffusione libri – finalizzato alla costruzione di momenti di

riflessione a tema, con gli autori, i referenti di associazioni/enti interessati alla materia, il pubblico

interessato).

Nuove attività dal 2019

“Biblioteca del Volontario”. Consultazione della Collana “I quaderni del Volontariato” 2006-2019.

Apertura al pubblico in giorni da stabilire, una mattina e un pomeriggio.

Inserimento di tutte le annualità della Collana “I quaderni del Volontariato” all’interno del Centro

Documentazione Nazionale sul Volontariato e il Terzo Settore, organizzato dal CSV Lazio. I libri

saranno consultabili sia fisicamente presso la loro biblioteca che virtualmente attraverso il sito

nazionale

Nel 2019 sarà inaugurata una nuova Collana: “Incontri” nata dall’idea di collaborazione e scambio

con altri CSV: il racconto dei volontari in altre Regioni, da presentare in contesti adeguati e in

collegamento con i vari CSV (Salone del libro di Torino- Salone della piccola e media editoria di

Roma – etc.).

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Modalità di erogazione e modalità di accesso

Al servizio si accede tramite un invito/bando attraverso il quale le associazioni interessate possono

proporre le proprie pubblicazioni seguendo le modalità indicate e compilando la modulistica

allegata.

Oltre quelle rientranti nell’invito periodico, le associazioni possono proporre al cesvol proprie

pubblicazioni, per le quali vi può essere o meno, a richiesta dell’associazione proponente,

l’inserimento nella collana dei quaderni, subordinata ad una istruttoria del Cesvol finalizzata alla

verifica della sussistenza dei requisiti coerenti con le finalità del Cesvol.

Risorse umane coinvolte (numero, profilo e ruolo delle risorse interne, esterne e volontari) - Staff

composto da 2 dipendenti, che curano il contatto con l’associazione/autore, la raccolta del materiale,

l’editing, l’impaginazione, la stampa della bozza, il rapporto con la tipografia esterna, il supporto

per gli eventi di presentazione del libro pubblicato. Le stesse curano l’allestimento dello spazio

destinato al centro servizi, oltre che l’organizzazione dell’evento seminariale previsto per Umbria

Libri, per il Salone del Libro di Torino e per altre iniziative di rilievo sia regionale che nazionale. Il

ruolo del Cesvol rispetto alla programmazione delle iniziative editoriali a marchio Regione Umbria

si sviluppa in modo articolato e continuativo, in quanto lo staff del servizio è membro permanente

del gruppo di contatto dell’editoria presso la Regione Umbria.

AZIONI COMUNI

AREA PROMOZIONE

SERVIZIO CONVEGNI, EVENTI, SEMINARI

Bisogni/obiettivi strategici di riferimento: Questo servizio risponde ad un bisogno primario da

parte delle Associazioni di promuovere sul territorio le proprie iniziative. Favorire una diffusione

più capillare del proprio messaggio associativo, reperire nuovi volontari e nuovi fondi per

proseguire e migliorare il proprio agire.

Attraverso le iniziative, i percorsi, i progetti finalizzati alla promozione della cultura della

solidarietà, è possibile confrontarsi con gli altri, condividere esperienze differenti, scambiare idee e

punti di vista, collaborare per il conseguimento di obiettivi comuni, arricchirsi e

contemporaneamente dare un contributo concreto e visibile al rinnovamento della società. L’evento

diventa l’obiettivo intorno al quale creare delle attività sociali e reti di solidarietà.

Obiettivo/i specifico/i dell’azione: Valorizzare e promuovere la cultura e l’azione del volontariato

e dell’associazionismo attraverso l’organizzazione di momenti formali di visibilità e di dialogo con

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CSV Perugia - Programmazione 2019

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la cittadinanza - Fornire alla cittadinanza proposte qualificate e adeguate di convegni e seminari che

sviluppino tematiche rilevanti riferite alla cultura della partecipazione e della cittadinanza attiva.

Il Cesvol Perugia ritiene molto incisiva per questo tipo di obiettivi, la prospettiva di inventarsi degli

appuntamenti periodici anche di grande respiro. In questo modo, e in un solo colpo, si ottiene un

risultato di visibilità e di dialogo di tipo sintetico, ovvero, che arriva a tutti gli attori interessati,

senza la necessità, tra l’altro non più realizzabile, di rincorrere il singolo caso o la singola iniziativa,

con uno spezzettamento sterile e poco efficace.

Descrizione e modalità di realizzazione dell’azione -

Organizzazione di eventi promozionali, convegni ed altre iniziative tematiche anche all’interno di

appuntamenti diventati ormai consueti (come nel caso della Kermesse Falacosagiusta Umbria,

previsto a Umbria Fiere di Bastia Umbra agli inizi di Ottobre di ogni anno) o l’Albero del

Volontariato a Città di Castello, organizzato nel periodo prenatalizio dal Comune di Città di

Castello e dallo sportello tifernate del CSV.

Azione di supporto organizzativo, promozionale e logistico per iniziative promosse dalle

associazioni che lo richiedono.

Attività di concessione gratuita di patrocinio con utilizzo logo del CSV

Si tratta di una buona pratica, che se da una parte è configurabile come riconoscimento di stima e

apprezzamento per il CSV da parte delle associazioni, dall’altra consente a quest’ultimo una ottima

esposizione in termini di visibilità ed accreditamento, considerato che gli eventi patrocinati sono

tutti di rilievo. Nel corso del 2018, hanno chiesto ed ottenuto il patrocinio le associazioni indicate in

seguito, con la relativa iniziativa patrocinata: La Pantera Onlus per i Campionati di nuoto regionali

Fisdir (Umbertide 13 aprile 2018) - Associazione Yoga Assisi per l’iniziativa YogAssisi 2018, (12-

14 ottobre 2018) - Liberi di Essere di Foligno per il FESTIVAL L’ALTRA MENTE ANNO 2,

(Foligno, 24-27 maggio 2018) - Centro Speranza Fratta Todina per l’iniziativa 29° Camminata

della Speranza (16.09.2018) - Chorus Marsciano per i Cori nella Valle (29-30 giugno) - I ragazzi di

ferro per Bullismo e Cyberbullismo, parlamene tu… (Marsciano,19 Marzo 2018) - I ragazzi di ferro

per No! Io resto qua (Perugia 9 novembre 2018) - Il bucaneve per Riflessioni e criticità relative

all’applicazione del trattamento sanitario obbligatorio dei disturbi del comportamento alimentare,

(19 Ottobre 2018 Aula Magna dell’Università degli Studi di Perugia) - Consorzio Auriga coop per

Diversamente Creativi (Perugia Piazza IV Novembre, 4 Maggio 2018) - Key & Key

Communications per La Guida MILE: Come valorizzare l'apprendimento informale dei migranti,

(Palazzo della Regione 22/06/2018) - Associazione Puliti senza Chimica per EM In FESTA - I°

Meeting Nazionale dei Microrganismi Effettivi, (Villa Poggiolo – Perugia, 23 / 24 giugno 2018) -

Rete famiglie adottive per Amati da sempre (11 gennaio 2019, Perugia).

Destinatari - Tutte le associazioni, studenti, cittadinanza.

Risorse umane coinvolte (numero, profilo e ruolo delle risorse interne, esterne e volontari)

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CSV Perugia - Programmazione 2019

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1 staff composto da due dipendenti, che coordinano il servizio su base provinciale, in stretta

sinergia con i referenti di area e referenti di sportello.

AZIONI COMUNI

AREA FORMAZIONE

SERVIZIO FORMAZIONE PER IL VOLONTARIATO E L’ASSOCIAZIONISMO

FORMAZIONE PER IL PERONALE DEI CSV

Obiettivi specifici dell’azione

Accrescere le conoscenze dei volontari, al fine di qualificarne l’operato e favorire, attraverso la

sperimentazione delle competenze acquisite, il percorso di sviluppo dell’associazione di

appartenenza.

Sostenere lo sviluppo sociale e culturale di chi opera nell’associazionismo e nel volontariato.

Fare della formazione per i volontari un contesto di socialità nel quale si sviluppano sinergie

collaborative tra più soggetti, valorizzando e dando continuità alle numerose esperienze formative

sviluppate negli anni precedenti.

Coinvolgere e far maturare il volontariato organizzato nella sua dimensione di conoscenza delle

proprie esigenze e bisogni formativi.

Portare le associazioni a ragionare delle proprie problematiche in contesti allargati e partecipati,

contribuendo in tal modo a superare la cultura del particolare per mettersi in relazione anche critica

con gli altri, sviluppando le condizioni per un reale lavoro di rete.

Rispondere concretamente alla sollecitazione diretta delle associazioni, che tra le necessità sentite

come prioritarie segnalano l’esigenza di poter disporre di percorsi e piani formativi da costruirsi

sempre più specularmente rispetto ai temi trasversali (amministrazione, comunicazione, etc.) ma

anche ai diversi settori di impiego dei volontari.

Contribuire alla innovazione del sistema formativo del volontariato organizzato consolidando

l’utilizzo continuo dello strumento del laboratorio didattico.

Riforma del Terzo Settore – Anche per il 2019 una parte consistente della formazione riguarderà

il tema della Riforma del Terzo Settore, mirando a fornire a coloro che operano

nell’associazionismo un orientamento efficace ed affidabile, comprensivo di tutte le indicazioni utili

a comprendere le varie novità introdotte dalla recente riforma del Terzo Settore.

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Elenco servizi

Legge di RIFORMA DEL TERZO SETTORE, comprendere il nuovo scenario, orientarsi tra

le nuove regole, affrontare il cambiamento in sicurezza – ciclo di seminari informativi, formativi

e di accompagnamento a cura dei centri di servizio per il volontariato dell’Umbria.

Fin dal momento della definizione e realizzazione del seminario di avvio (a Perugia il 5 febbraio, a

Terni il 16 febbraio 2018), le relazioni sono affidate a figure professionali individuate sia all’interno

del circuito nazionale, che attingendo alla rete dei propri consulenti diretti e/o esperti operanti a

livello regionale.

Per il 2019 si intende continuare il percorso di accompagnamento attivato con i due seminari,

confermando la collaborazione con vari interlocutori chiave, come la Regione Umbria, la

Fondazione Cassa Risparmio Perugia, Cattolica Assicurazioni, Osservatorio enti Religiosi e Non

profit della Cattolica, Fare Rete, condividendo nel frattempo riflessioni e percorsi con CSVNET e

finalizzando gli accordi previsti con l’Ordine dei Commercialisti (recependo il recente accordo

nazionale tra CSVnet e Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti e degli esperti contabili), un

accordo che dovrà prima di tutto facilitare il dialogo continuo tra il mondo degli Enti del Terzo

Settore e quello dei professionisti, ma anche con l’Ordine degli Avvocati di Perugia e di Terni.

L’impegno del CSV su questo versante è integrato al processo di accompagnamento declinato

attraverso i servizi amministrativi, con il proprio staff (consulenti e referenti di zone sociali). Il

percorso di accompagnamento, a durata variabile e sicuramente non risolvibile in poche settimane,

farà riferimento ad un staff centrale di coordinamento e supervisione composto dalle figure tecniche

apicali dei centri di servizio, finalizzato ad armonizzare e rendere universale l’accesso alla

conoscenza per tutte le associazioni, a prescindere dalla loro dimensione o collocazione geografica.

Il percorso di accompagnamento e di supporto viene integrato con la realizzazione di faq, linee

guida e quant’altro possa facilitare il trasferimento delle nuove conoscenze, in termini pratici e

manualistici, (veicolati attraverso le modalità ordinarie, da distribuire nel corso degli incontri, da

inserire in modo stabile sui siti web, etc.), che confluiscono nel sito

http://www.riformaterzosettore.net.

Accanto a questo, per il 2019 si prevede la realizzazione di corsi di formazione, laboratori

formativi, seminari e workshop all’interno delle aree tematiche definite anche sulla base della

rilevazione dei bisogni formativi delle associazioni.

FORMAZIONE DEL PERSONALE CSV - In questa stagione di cambiamento, il tema della

formazione del personale assume una oggettiva centralità, in quanto il passaggio alla

regionalizzazione risulta essere una occasione di cambiamento, nel momento in cui favorisce una

profonda maturazione culturale e di prospettiva prima di tutto internamente al CSV, sotto forma di

maturazione, consapevolezza e apertura all’innovazione e, di riflesso, nella rappresentazione e

considerazione del CSV da parte delle associazioni ma anche degli altri attori portatori di interesse.

In tal senso formazione, aggiornamento e riqualificazione del personale si caratterizzeranno per

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essere azioni centrate e focalizzate sulle componenti funzionali, tecniche ma anche relazionali, che

incidono sulla qualità e l’efficacia degli interventi dello staff a favore dell’utenza, in coerenza con

lo scenario ideale che raffigura ogni componente del CSV come risorsa globale per il volontariato.

La formazione del personale, che ha riflessi diretti sulla qualità dei servizi erogati, verrà definita

anche in riferimento alle nuove esigenze determinate dalla opportunità di una diversa collocazione

funzionale di quelle componenti del personale per le quali si riterrà opportuna una

rifunzionalizzazione e riqualificazione.

È proprio nel processo di formazione e (ri)qualificazione del personale che verranno veicolate le

“questioni emergenti e le nuove sollecitazioni della Riforma del Terzo Settore” sotto forma di

conoscenze e approcci innovativi, che insieme dovranno determinare i nuovi profili e le nuove

funzioni all’interno del CSV.

In questi giorni i due centri stanno provvedendo ad impostare le linee guida di quello che dovrà

essere il percorso comune che investirà tutte le componenti umane impegnate nei CSV,

preoccupandosi nello stesso tempo che i prevedibili costi correlati siano coperti, completamente o in

parte, dagli strumenti di sostegno e contribuzione economica accessibili, in primis attraverso una

nuova progettualità con diversi enti bilaterali, con i cui referenti sono già stati realizzati alcuni

incontri.

Destinatari e modalità di accesso ai servizi/attività - Volontari e aspiranti volontari, soci ed altre

risorse umane operanti all’interno di associazioni di volontariato del territorio regionale. Alle

iniziative formative, cui viene destinata una adeguata promozione (tramite internet, comunicati

stampa ma anche mediante l’affissione di locandine e brochure distribuite in diversi punti strategici

(Informagiovani, sportello del cittadino, ASL, ospedali, etc.), gli allievi accedono previa iscrizione.

Risorse umane coinvolte (numero, profilo e ruolo delle risorse interne, esterne e volontari) - Staff

composto da 2 dipendenti, coadiuvati dai referenti di area e/o delle sedi territoriali, che partecipano

alla proposta, e alla organizzazione dei corsi, occupandosi anche delle varie questioni logistiche

relative al tutoraggio, alla registrazione delle presenze, sale, etc.

AZIONI COMUNI

AREA MONITORAGGIO

MONITORAGGIO VALUTAZIONE, RENDICONTAZIONE ECONOMICA E SOCIALE

Obiettivi specifici dell’azione

Migliorare la capacità dei centri di misurare puntualmente e con trasparenza le proprie prestazioni

complessive, il loro impatto nel sistema del volontariato e dell’associazionismo attraverso un

processo che porti al perfezionamento e all’armonizzazione della metodologia valutativa e degli

strumenti utilizzati.

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CSV Perugia - Programmazione 2019

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Azioni previste

La filiera fondamentale dell’azione dei centri consiste sostanzialmente nella loro disposizione e

capacità di registrare, classificare e sistematizzare i bisogni, collegandoli alle risposte conseguenti

(azioni e servizi) e nella capacità di sintetizzarne i risultati (in termini di efficacia e di efficienza) al

momento della rendicontazione.

Con questa area di lavoro si intende pervenire al miglioramento, perfezionamento ma anche alla

costruzione di nuovi e più evoluti strumenti di monitoraggio e valutazione, con i quali andare a

misurare correttamente ed in modo oggettivo il livello di partecipazione dell’utenza ai servizi e alle

attività, il loro grado di soddisfazione, nonché il conseguimento degli obiettivi e risultati così come

annunciati in sede di programmazione.

Come indicato dettagliatamente nel paragrafo Rendicontazione sociale ed economica, per questi

obiettivi, si provvederà ad attivare uno staff dedicato, composto dai rispettivi referenti dei centri che

dovranno: connettere modalità, metodologie e strumenti di rilevazione sia quantitativa che

qualitativa – partendo dalle reciproche prassi consolidate, analizzarne gli elementi valoriali ma

anche le debolezze e le criticità – addivenire alla definizione di un modello unico di monitoraggio e

rendicontazione, aspirando a uniformare linguaggi, indicatori e strumenti di misurazione oggettivi.

Si prevede la definizione di un nuovo piano complessivo di monitoraggio e rendicontazione

economica e sociale con le seguenti fasi:

- individuazione e definizione degli indicatori per ogni servizio (output), tradotti in strumenti

e procedure di raccolta dati

- controllo in itinere (1) – periodicamente, il CSV analizzerà i dati relativi alle prestazioni dei

vari servizi relativi agli output prodotti, misurando il raggiungimento degli obiettivi anche

attraverso una lettura ed analisi economica e finanziaria (i costi)

- controllo in itinere (2) – contestualmente, il CSV, svilupperà una modalità di valutazione

allargata delle attività realizzate dallo staff, attraverso vere e proprie audizioni, grazie alle

quali consentire agli stessi di raccontare la propria attività, le esperienze maturate in

coerenza con la funzione affidata. Si tratta di elementi conoscitivi importanti, che potrebbero

consentire al CSV, che rimane il contesto di queste audizioni, di analizzare il livello

qualitativo, ma anche motivazionale, dell’operatore sulla cui capacità, alla fine, può

dipendere lo sviluppo del centro.

- controllo finale – a conclusione dell’anno, lo staff impegnato nelle varie attività e/o presso le

sedi territoriali di sportello, provvederà a raccogliere i dati inerenti le proprie attività e

relativi agli output prodotti – alla raccolta dei report relativi al dato-attività si accompagnerà

la raccolta del corrispondente dato economico e finanziario afferente alla singola attività o al

singolo sportello.

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CSV Perugia - Programmazione 2019

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- elaborazione e valutazione – tutti i dati raccolti nelle fasi precedenti, saranno elaborati in

forma statistica e qualitativa, finalizzandoli alla costruzione del bilancio sociale del CSV

Umbria.

La maturazione dell’esigenza di una valutazione ambientale dei centri

Lo sviluppo di funzioni più complesse ha consolidato e, se possibile, accelerato il processo di

accreditamento dei centri presso le istituzioni (Regione, Provincia, Comuni, Ambiti territoriali ma

anche Aziende Sanitarie e Ufficio Scolastico Regionale), che si è concretizzato non solo attraverso

la concessione pressoché automatica di patrocini agli eventi realizzati, ma soprattutto in concreti

segnali di collaborazione per azioni di coordinamento e di partenariato per progetti.

Il consolidamento di questo tipo di interazioni in tutti i territori conferma ancora una volta che i

centri di servizio non possono essere considerati come organismi isolati, che vivono di vita propria

senza alcuna interlocuzione e senza ricevere effetti sempre più strutturali e non sempre prevedibili

dal contesto e dalle relazioni che questo contesto produce. Relazioni che possono creare, come

accade nella maggior parte dei casi, valore aggiunto: attraverso il superamento dei limiti e delle

frustrazioni del lavoro solitario, queste relazioni arricchiscono continuamente lo scenario nel quale

viene sviluppata l’attività dei centri e delle associazioni, aprendoli alla sollecitazione continua di

contesti più allargati che comprendono non solo le associazioni ma anche gli altri attori impegnati

nell’universo delle politiche sociali.

Relazioni che possono, d’altro canto, anche creare qualche corto circuito sostanziale che se di fatto

non compromette l’azione complessiva dei centri e delle associazioni, può sicuramente limitarne

l’impatto anche in termini di conoscenza e, quindi, di giusta valorizzazione e rappresentazione. E’

questo uno dei motivi per i quali il riuscire, da parte dei centri e del volontariato organizzato in

generale, a fare emergere con trasparenza e chiarezza i contenuti delle proprie strategie, delle azioni

e delle attività concrete che svolgono e farli arrivare compiutamente ai propri stakeholder, resta

l’unica arma a disposizione rispetto alla proliferante letteratura non autorizzata sui centri di servizio,

per fortuna marginale, alimentata da poca chiarezza, da scarsa conoscenza di processi, ruoli e

funzioni e priva di contenuti oggettivi o riferibili a dati reali e misurabili.

Valutare le attività dei centri di servizio in termini di efficacia e di impatto concreto non può essere

una sterile operazione teorica finalizzata a creare un documento perfetto ma distante dalla realtà

proprio perché non ne calcola tutti gli attori.

Il momento della programmazione dei centri di servizio e, di riflesso, quello della rendicontazione,

soprattutto a seguito dei recenti processi di allargamento e di estensione della relazione originaria

del fondo speciale ad altri attori, quali la Regione e la rete dei Comuni, vanno intesi come parti di

un processo culturale complesso e graduale che investe oltre che i centri di servizio, anche le

associazioni e, in questo caso, le istituzioni. Se da un lato si lavora per concertare interventi con le

istituzioni, per coinvolgerle ed essere coinvolti in azioni e progetti partecipati, dall’altro, nel

momento in cui tali azioni e progetti vengono valutati in termini di impatto, efficacia ed efficienza

si dovrà almeno provare ad includere nell’oggetto della valutazione anche il ruolo che gli altri attori

hanno svolto in tal senso, tenendo nel giusto conto le loro dinamiche e le loro storie, che non sono,

chiaramente, governate dei centri di servizio. Un sistema di rendicontazione e valutazione serio ed

efficace deve, infatti, essere consapevole della rappresentazione che gli altri interlocutori hanno del

processo di valutazione, in che ordine di priorità lo collocano, che tipo di contributo reale danno

all’intero processo. Anche in questo modo si riuscirebbe ad individuare, ad esempio, le cause, o le

concause, di ritardi nello sviluppo di qualche processo programmato che ha dovuto, al momento

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della realizzazione, fare i conti con variabili che ne hanno compromesso, totalmente o in parte, una

concretizzazione ideale.

Anche in conseguenza della nuova geografia determinata dalla entrata in vigore della Riforma del

Terzo Settore, una corretta valutazione dei centri di servizio e del loro impatto, non può essere

definita a tavolino, rimanendo rigidamente fissati alla versione primordiale, teorica, formale e

dualistica del rapporto CSV – COGE (che diventa OTC), ma dovrebbe introdurre le differenti

modalità rappresentative e comportamentali delle associazioni ma anche di tutti gli altri attori

coinvolti di fatto nella programmazione dell’attività: sia formalmente (proprio perché esistono

protocolli firmati), sia ambientalmente perché nella loro posizione, questi attori istituzionali,

possono orientare il destino di molte azioni dei centri di servizio. E del volontariato organizzato in

associazioni.

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LE AZIONI DEL CSV PROVINCIALE

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AZIONI CSV PERUGIA

SPORTELLI TERRITORIALI E SUPPORTO LOGISTICO

SERVIZI CONTINUATIVI DI BASE

SEDE CENTRALE E SEDI OPERATIVE DI SPORTELLO

Bisogni/obiettivi strategici di riferimento: sostenere lo sviluppo sociale e culturale di chi opera

nell’associazionismo e nel volontariato partendo dalla fornitura di uno strumentario di supporti

relativi alla componente operativa e di segreteria di base, che rappresentino un valido ausilio

continuativo e concreto per la loro attività.

Obiettivo/i specifico/i dell’azione: Sostenere le associazioni tramite la messa a disposizione di una

segreteria operativa continuativa.

Elenco servizi

Accoglienza e presa in carico dell’utenza - Servizi continuativi rivolti alle associazioni che si

avvicinano alle varie sedi del CSV per usufruire di una copertura funzionale completa per tutto

quello che riguarda: Accoglienza - Attività di Front-office - Informazioni generali – Segretariato -

Documentazione - Consulenza e assistenza di primo livello - Utilizzo spazi e sale riunioni -

Accesso a database e indirizzari - Stampe b/n e colori – orientamento al volontariato e alla

cittadinanza attiva - Elaborazione ed invio documenti istituzionali - correzione testi – elaborazione,

gestione, modifica e stampa indirizzari associativi (libri soci, etc.) - domiciliazione postale e

funzioni collegate (raccolta e consegna posta, etc.).

Sede di Perugia e sportelli di Assisi, Castiglione del Lago, Città di Castello, Foligno, Gubbio,

Marsciano, Norcia/Cascia, Spoleto e Todi.

Il ruolo strategico della funzione dei servizi continuativi

Attraverso una capillare presenza in ognuna delle Zone sociali rientranti nel territorio di

competenza, si facilita il consolidamento e l’aumento del numero di rapporti e di contatti con le

associazioni del territorio. La possibilità di far veicolare contenuti ed azioni più complesse da parte

del centro servizi, passa anche attraverso il primo contatto con le associazioni. il tema è, in altre

parole, quello di consolidare la base sociale dell’utenza, ma anche di aumentare il pubblico

potenziale da inserire nel circuito operativo dei servizi e delle attività ordinari.

È infatti in questa linea di intervento che si realizza il momento di primo contatto con le

associazioni, per cui riveste particolare centralità il livello di attenzione con cui viene affrontata la

fase dell’accoglienza, che può aprire all’associazione la strada della conoscenza di tutti i servizi e

delle attività di cui può fruire oltre che delle numerose risorse presenti nel circuito del volontariato e

dell’associazionismo (azione di linking).

L’utilizzo continuo e ripetuto nel tempo da parte dell’utenza dei servizi logistici rappresenta un

indicatore importante, che dà segnali oggettivi in merito alla percezione da parte dell’utenza di

quella che è la qualità dei servizi di base erogati, ma anche del livello di soddisfazione sottostante.

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CSV Perugia - Programmazione 2019

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Supporto promozionale per le iniziative delle associazioni

Da diversi anni gli operatori Cesvol hanno avuto modo di consolidare e perfezionare il lavoro di

supporto promozionale delle iniziative delle associazioni. Tale impegno non consiste solo in una

marginale attività di segreteria: in sempre più occasioni, l’operatore è coinvolto per la parte grafica

con l’ideazione e la realizzazione del materiale, per la parte promozionale e per la parte logistica. In

specifico soprattutto per le associazioni che organizzano corsi, convegni, incontri, seminari, lo

sportello offre la propria disponibilità per ciò che riguarda la segreteria, il tutoraggio, la logistica dei

corsi di formazione o dei convegni, l’ideazione e la stampa del materiale promozionale, la

pubblicizzazione sui media, tramite newsletter (in particolare con la newsletter Notizie dai territori)

e, più di recente, con la grande copertura offerta da Facebook e Twitter.

Orientamento al volontariato

Gli sportelli, ben inseriti nel tessuto associativo del territorio, cercano di dare risposte adeguate alle

richieste di cittadini che aspirano ad una esperienza di cittadinanza attiva, individuando le

associazioni più idonee ai relativi interessi ed aspettative. Talvolta la domanda proviene da cittadini

singoli (con una certa estemporaneità, tipica dello spontaneismo), altre volte vi è invece la

costruzione di un progetto individuale per utenti dei servizi sanitari e/o sociali per i quali, all’interno

di un percorso che mira al recupero di competenze psicosociali e relazionali, si rende opportuno

aprire un canale con le associazioni che possano accoglierlo ed aiutarlo a sviluppare la propria

autonomia e a sviluppare una propria esperienza soggettiva di impegno.

Animazione territoriale

Una delle funzioni trasversali sviluppate soprattutto in conseguenza della diffusa presenza del CSV

in tutte le Zone Sociali di competenza, è quella del potenziamento della rete di rapporti, istituzionali

e non, in particolare con il mondo dell’associazionismo. L’obiettivo è quello di consolidare e

rendere più efficace ed efficiente la propria azione complessiva sul versante della filiera

fondamentale dell’impegno nel sociale: individuazione dei bisogni, condivisione degli strumenti e

delle soluzioni possibili, coordinamento tra le azioni da realizzare e tra i diversi soggetti che le

realizzano e/o che, potenzialmente, le finanziano. Il lavoro di rete e la complessa attività che ne

consegue, predispone il terreno a quella sfida culturale, indicata nella parte iniziale della presente

relazione, che è stata definita “alleanze per la comunità” e che intende valorizzare le connessioni

praticabili tra le differenti risorse ed energie presenti nelle realtà del mondo dell’associazionismo

che, come il Cesvol, lavorano per il raggiungimento di obiettivi comuni, condivisi e/o condivisibili.

Le potenzialità ed il valore strategico di questo processo culturale dovranno certamente misurarsi in

modo chiaro e trasparente con il territorio, soprattutto, quando si tratti di territori dove, sia per la

solerzia di qualche buon amministratore, ma anche per la capacità e volontà di gruppi di

associazioni di unirsi più o meno abitudinariamente in forum locali e/o coordinamenti, esistono già

degli organismi aggregati e più o meno funzionanti. In tal senso, è chiaro che il lavoro preliminare

degli operatori locali del CSV, ormai inseriti in una relazionalità diffusa e fiduciaria con le

associazioni locali, potrà facilitare questa prospettiva di lavori in corso, che mirano, tra l’altro, ad

eliminare/ridurre i rischi della frammentazione dell’attività in tante micro‐attività per quante sono le

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CSV Perugia - Programmazione 2019

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sollecitazioni delle singole associazioni, ricomponendole all’interno di prospettive di lavoro ( in

team) e di prodotto più ampie e più partecipate.

Ad un livello più generale, il lavoro di animazione territoriale è finalizzato alla realizzazione

della vocazione fondamentale del cesvol, che è quella di mettere al centro le associazioni, la

necessità di farle maturare verso una cultura di partecipazione e collaborazione, di

accrescimento delle loro potenzialità e delle loro capacità di incidere efficacemente nel

territorio nel quale operano. Anche lo sforzo di veicolare correttamente il senso, la filosofia e gli

scopi di questo processo (cfr. paragrafo Connettere ed accompagnare gli enti del Terzo Settore

sulla strada della co-programmazione e co-progettazione), e specularmente una corretta modalità

da parte delle istituzioni nel rappresentarli nelle loro funzioni (funzioni che non nascondono alcuna

velleità di sovrapposizione/contrapposizione all’esistente, di rappresentanza o di altre

“deformazioni” simili) dovrà caratterizzare il quadro dei rapporti del CSV con Istituzioni e Enti

(incluse le FoB).

Destinatari e modalità di accesso ai servizi/attività - Tutte le associazioni, ma anche i cittadini

che intendono costituirsi in associazione. I servizi continuativi di base vengono erogati previo

appuntamento o mediante accesso diretto alle sedi.

Risorse umane coinvolte (numero, profilo e ruolo delle risorse interne, esterne e volontari) - Per

quanto l’organizzazione delle funzioni del personale preveda una certa flessibilità, dei servizi

continuativi di base si occupano in particolare 4 unità presso la sede centrale e tutti i referenti delle

sedi territoriali.

AZIONI CSV PERUGIA

CONSULENZA E ASSISTENZA

SERVIZI AMMINISTRATIVI – SERVIZI DI CONSULENZA AMMINISTRATIVA,

FISCALE, CONTABILE, LEGALE, ASSICURATIVA, NORMATIVA PRIVACY.

Bisogni/obiettivi strategici di riferimento: sostenere lo sviluppo sociale e culturale di chi opera

nell’associazionismo e nel volontariato, fornendo uno strumentario di supporti e prassi per tutte le

fasi di vita dell’associazionismo (costituzione, amministrazione, gestione, organizzazione) al fine

di consolidare nelle associazioni la rappresentazione del centro servizi come di un punto di

riferimento in grado di sostenerne efficacemente l’azione.

Obiettivo/i specifico/i dell’azione: Intervenire nei punti critici e nelle problematiche

amministrative migliorando per le associazioni la gestione della propria attività organizzata.

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CSV Perugia - Programmazione 2019

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Orientare e supportare nella buona pratica amministrativa i rappresentanti delle Associazioni, al fine

di garantirne un cammino amministrativo corretto e dentro le regole, portandoli a conoscenza delle

varie opportunità e dei vari adempimenti sottostanti la natura di ente No Profit. In tal senso, il

servizio svolge complessivamente una azione continuativa ed incisiva sulla crescita di

responsabilità e autonomia dei quadri delle associazioni.

Il servizio agevola, inoltre, la nascita di nuove associazioni orientandone scelte statutarie e

tipologiche, contribuendo alla valorizzazione e finalizzazione dello spontaneismo della cittadinanza

attiva.

Descrizione e modalità di realizzazione dell’azione - L’area dei Servizi Amministrativi in un

certo senso riordina l’assetto organizzativo orientato al supporto del centro servizi alle associazioni

dal punto di vista della corretta gestione dell’associazione nelle sue varie forme: statutaria,

amministrativa, contabile, gestionale, tributaria, etc.

Questa area di lavoro, in connessione con il servizio formazione, è coinvolta in prima linea nel

percorso di accompagnamento rivolta alle Associazioni sulla legge di Riforma del Terzo Settore.

In questa direzione, i CSV hanno definito una roadmap condivisa con gli uffici tecnici della

Regione Umbria preposti alla tenuta dell’Albo Regionale del Volontariato e del Registro Regionale

delle Associazioni di Promozione Sociale, al fine di fornire riferimenti chiari ed efficaci alle

associazioni sia di volontariato e di promozione sociale e agli altri enti del Terzo Settore, così da

accompagnarli ed orientarli in questa fase di transizione culturale, organizzativa e normativa,

curandone e prendendone in carico le esigenze di assistenza, di orientamento, di redazione statuti, e

delle varie procedure collegate.

Il percorso di accompagnamento è integrato con la realizzazione di faq, linee guida e quant’altro

possa facilitare il trasferimento delle nuove conoscenze, in termini pratici e manualistici, (veicolati

attraverso le modalità ordinarie, da distribuire nel corso degli incontri, da inserire in modo stabile

sui siti web, e sul sito dedicato www.riformaterzosettore.net).

Afferiscono a questa sezione:

Servizio di consulenza e orientamento di primo livello da parte dei referenti di sportello e

del referente dell’area per Perugia

Per molte questioni e richieste i referenti di sportello ed il referente indicato per la sede centrale

sono ormai mediamente nella condizione di rispondere efficacemente alle varie questioni poste

dalle associazioni ma anche da cittadini interessati alla costituzione di nuove realtà associative.

Questa capacità di risposta di primo livello da parte degli operatori del centro ha reso

oggettivamente più efficiente e rapida la risposta del servizio “assistenza e supporto

amministrativo” evitandone un appesantimento determinato dall’accumularsi di richieste di

orientamento di primo livello più che di vere e proprie consulenze specialistiche.

In più, gli operatori hanno acquisito una certa dimestichezza anche in occasione di appuntamenti

periodici, quali lo sviluppo delle procedure necessarie ai fini della prima iscrizione nell’elenco

degli aventi diritto al 5 per mille, ma anche alla compilazione del modello EAS, e così via.

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CSV Perugia - Programmazione 2019

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Con questa modalità si è riusciti a calmierare sicuramente l’afflusso dell’utenza al servizio e,

nello stesso tempo, ad agevolare il processo di incubazione nuove associazioni, consistente

nell’accompagnamento delle nuove associazioni, o di quelle nascenti, nel più generale circuito

di azioni, servizi e supporti del Cesvol.

Servizio di supporto e assistenza specialistica dei commercialisti su appuntamento

Attraverso la prenotazione telefonica, per le questioni più complesse e per le quali risulta

necessario il ricorso al professionista, le associazioni accedono al servizio di assistenza e

supporto amministrativo, che viene erogato “in presenza” presso le sedi di Perugia, Foligno,

Città di Castello e Gubbio.

Il servizio si occupa di:

Contabilità e fisco, amministrazione in generale, bilanci, imposte e tributi, contabilità e rapporti

di lavoro.

Procedure per nuova costituzione e avviamento attività: realizzazione di nuovi statuti, atti

costitutivi, regolamenti, nonché l'assistenza per gli adempimenti iniziali, e l'avviamento

dell'attività.

Modifiche Statutarie: modifiche e adeguamenti statutari previsti dalle normative, nonché

valutazione dei requisiti statutari richiesti dalla normativa previgente (266/91, 460/97,

383/2000) e recenti (D. LGS. n. 112/2017 e n. 117/2017).

Onde favorire una diffusa accessibilità al servizio, il CSV ha già da qualche anno avviato

l’impiego di modalità alternative di erogazione attraverso il collegamento in remoto (skype – ad

oggi applicato per la Valnerina, Spoleto e Media Valle, prevedendo di estenderne l’utilizzo in

più sedi territoriali), così da non escludere, per motivi di distanza, nessun territorio.

Attività continuativa di raccolta, aggiornamento delle normative, della modulistica e

quant’altro riguardi il settore genericamente amministrativo - la elaborazione di faq da inserire

nei vari canali di diffusione disponibili (a partire dal sito) - la realizzazione di una newsletter

tecnica riferita ad aggiornamenti (5per mille, tariffe postali agevolate, etc.).

Servizio 5x1000 (servizio ridefinito a seguito del Dpcm 7 Luglio 2016, pubblicato sulla

Gazzetta Ufficiale n. 185 del 9 agosto 2016), per cui il servizio completo, consistente nella

compilazione dei moduli utili, predisposizione di tutto il materiale e spedizione telematica

all’Agenzia, è rivolto solo alle associazioni non ancora iscritte nell’elenco dell’Agenzia delle

Entrate)

Trasmissione telematica modello EAS e altra documentazione richiesta dall’Agenzia delle

Entrate con stessa modalità.

Aggiornamento ed estensione dei servizi amministrativi in conseguenza di aggiornamenti ed

innovazioni normative:

Attività di supporto, assistenza e orientamento sistematici in merito all’applicazione del

D.Lgs. 117/17 (Codice del Terzo Settore) (attivato da settembre 2017)

Questa azione integra l’attività dei corsi e dei seminari programmati dal servizio formazione,

attraverso un supporto continuativo su appuntamento, telefonico o rispondendo alle questioni

poste dagli utenti tramite posta elettronica. È finalizzato a orientare i referenti dei “futuri” Enti

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CSV Perugia - Programmazione 2019

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del Terzo settore nelle scelte necessarie anche in riferimento all’accreditamento di queste ultime

nel Registro Unico del Terzo Settore (modifiche statutarie, etc.).

Nuovo regolamento europeo Privacy e Terzo Settore: sportello di orientamento e

accompagnamento Cesvol Perugia (attivo dal 16 ottobre 2018)

Lo sportello, al quale si accede solo per appuntamento, fornisce un orientamento di 45 minuti

oltre che la modulistica necessaria per provvedere autonomamente all’adeguamento normativo.

Lo sportello può fornire lo stesso orientamento anche su altre questioni di carattere legale

stragiudiziale.

Consulenza assicurativa con il supporto di consulenti, che oltre a offrire in maniera

continuativa un’attività di formazione tecnico-pratica a favore delle associazioni del territorio,

consente a queste ultime un orientamento professionale tra le prescrizioni normative e le diverse

garanzie assicurative di responsabilità civile terzi, infortuni, malattie e tutela legale per i

volontari.

Destinatari e modalità di accesso ai servizi/attività - Associazioni già costituite - Soggetti/Gruppi

informali che intendono costituirsi in associazione

Risorse umane coinvolte (numero, profilo e ruolo delle risorse interne, esterne e volontari)

1 commercialista che riceve per appuntamento presso le sedi di Perugia e Foligno

1 commercialista per Città di Castello \ 1 commercialista per Gubbio

Una referente per Perugia e tutti i referenti di sportello per il servizio di consulenza e orientamento

di primo livello e non solo, oltre che per il servizio di supporto per il 5 per mille.

AZIONI CSV PERUGIA

CONSULENZA E ASSISTENZA

SERVIZIO ACCOMPAGNAMENTO CONTABILE

Obiettivi specifici dell’azione

Rispondere efficacemente alle diverse necessità manifestate dalle Associazioni nei termini di una

corretta gestione amministrativa in generale e dei conti in particolare, fornendo un servizio

qualificato di assistenza e supporto contabile.

Contribuire alla formazione e all’accompagnamento dei referenti incaricati dalle associazioni utenti

con l’obiettivo di rimuovere eventuali disfunzioni o anomalie che potrebbero provocare, in buona

fede, violazione delle norme fiscali.

Orientare e supportare nella buona pratica amministrativa i rappresentanti delle Associazioni, al fine

di garantirne un cammino amministrativo corretto e dentro le regole, portandoli a conoscenza dei

vari adempimenti ma anche delle varie opportunità e sottostanti la natura di ente non profit.

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CSV Perugia - Programmazione 2019

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Intervenire nei punti critici e nelle problematiche amministrative migliorando per le associazioni la

consapevolezza e la competenza nella gestione della propria attività organizzata.

Elenco servizi

A livello generale, il servizio fornisce all’associazione che lo richiede un qualificato supporto

finalizzato a sviluppare un impianto contabile agevole e funzionale che risponda alla normativa

vigente. Tutti i servizi elencati vengono erogati di norma per l’utenza che ne fa richiesta:

1. Gestione della prima nota di cassa

2. Redazione bilancio infrannuale di controllo se espressamente richiesto

3. Bilancio finale, rendiconto finanziario, nota integrativa (se espressamente richiesto)

4. Personalizzazione del piano dei conti di base ove necessaria

5. Stampe e registrazioni contabili e dei mastri del piano dei conti

A questi servizi si aggiunge:

6. per le associazioni interessate, eventuale trasmissione telematica del modello EAS

all’Agenzia delle Entrate

Destinatari e modalità di accesso ai servizi/attività

Al servizio si accede tramite presentazione di apposita scheda di attivazione, formulata come

dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, nella quale l’Associazione, indicando il supporto

specifico cui è interessata tra quelli offerti dal servizio si assume una serie di responsabilità,

sintetizzabili come segue:

designare formalmente per iscritto, a cura del Rappresentante Legale/Presidente, la persona

incaricata in qualità di referente per conto dell’Associazione del servizio di

accompagnamento contabile, nella apposita scheda di adesione al servizio;

una volta attivato il servizio, provvedere alla puntuale e tempestiva consegna dei documenti

contabili (fatture, ricevute, rimborsi spesa dei volontari, etc.) oltre che degli estratti conto

bancari e/o postali in originale, di cui il cesvol conserverà copia riconsegnando gli originali

all’associazione;

garantire la continuità del servizio e, in caso di sopraggiunta indisponibilità da parte del

referente, attivarsi tempestivamente per designare un nuovo referente;

comunicare in tempo utile modifiche, sostituzioni ed aggiornamenti utili relativi alla

componente organizzativa interessata alle funzioni del servizio.

Al servizio accedono le associazioni di volontariato iscritte e non iscritte al relativo registro

regionale, ma anche altre tipologie associative (ad es. APS). Ad oggi, le Associazioni che

utilizzano il servizio sono 60.

Risorse umane coinvolte (numero, profilo e ruolo delle risorse interne, esterne e volontari)

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CSV Perugia - Programmazione 2019

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Una dipendente per il CSV Pg, ragioniera esperta contabile iscritta all’Ordine dei Dottori

Commercialisti e degli esperti Contabili - Tutti i referenti degli sportelli ove il servizio sia

richiesto/erogato, con funzione di raccolta documentazione, supporto locale e dialogo continuativo

con la dipendente incaricata a livello centralizzato. Per molte di queste funzioni vengono utilizzate

modalità di lavoro in remoto.

AZIONI CSV PERUGIA

PROMOZIONE

SPORTELLO SALUTE IN-FORMA e CESVOL IN-FORMA

presso lo sportello del Cittadino della Provincia di Perugia

Obiettivi strategici di riferimento: rafforzare la capacità di impatto delle associazioni aderenti alla

Rete Salute In-forma, supportandole anche nella programmazione e coordinamento di percorsi di

sensibilizzazione ed informazione rivolti alla cittadinanza.

Obiettivo/i specifico/i dell’azione: rendere disponibile alle associazioni operanti nel settore della

promozione della salute un punto di riferimento fisico, ma soprattutto di grande impatto e visibilità

(e quindi di accessibilità per tutti) nel quale far convergere l’attivismo di numerose associazioni

impegnate in azioni di sensibilizzazione, di informazione e di orientamento rivolte alla cittadinanza

sul tema della promozione della salute e non solo;

partecipare alla riqualificazione dello sportello del Cittadino della Provincia di Perugia nei termini

di una partecipazione diffusa e continuativa che, partendo dal volontariato organizzato e

dall’associazionismo, coinvolga la cittadinanza nelle sue varie componenti (famiglie, persone

anziane, studenti, persone migranti, etc.);

migliorare il livello di prossimità dell’azione del CSV anche attraverso una più forte presenza

presso il centro storico di Perugia.

La Rete Salute In-forma è un collegamento di associazioni che si occupano a vario livello di

promozione della salute, prevenzione e sanità, che si pone l’obiettivo di favorire le possibili

connessioni tra conoscenze e competenze reciproche, strumenti e buone prassi consolidate, al fine

di addivenire alla definizione e condivisione di un sistema informativo, promozionale e

comunicativo, che rafforzi il protagonismo e la partecipazione attiva del volontariato e

dell’associazionismo nella costruzione di una conoscenza diffusa e accessibile in materia di diritto

alla salute. Le attività della rete si sviluppano in un sistema di azioni e relazioni cui partecipano,

oltre alle Associazioni, la rete dei servizi pubblici (ASL, Centri salute, rete dei medici di base,

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CSV Perugia - Programmazione 2019

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assessorati competenti, agenzie del territorio, Istituti scolastici e così via) e le reti di cittadinanza

(cittadini interessati, utenti e familiari). Recentemente, il Cesvol ha stipulato un accordo di

collaborazione con la Provincia, in forza del quale gli è stato affidato il coordinamento e la gestione

dello sportello Salute In-forma, allocato presso lo sportello del Cittadino, nel centro della città. È

attivo un punto informativo e di ascolto rivolto alla cittadinanza, che le varie associazioni possono

organizzare gestendo la propria presenza in reciproca armonia e turnazione. È stato messo, inoltre, a

disposizione un numero verde al quale faranno riferimento i cittadini e le loro famiglie per poter

avere informazioni, richiedere appuntamenti, etc. sui temi specifici per i quali opera la singola

associazione. Il Cesvol garantisce quella copertura settimanale che rende possibile l’organizzazione

delle chiamate, una azione di filtro, ed una presa in carico delle varie tipologie di richiesta (per poi

collegarle con l’associazione di riferimento) che pervengono sia di persona allo sportello che

telefonicamente attraverso il numero verde.

ELENCO SERVIZI

Lo sportello Salute In-forma il CSV cura le seguenti azioni per l’utenza:

attività continuativa di sportello, di ascolto e di orientamento rivolti alla cittadinanza (orientamento

al volontariato, informazioni su servizi e opportunità, iniziative ed eventi)

attività di promozione delle iniziative organizzate dalle associazioni ma anche divulgazione e

diffusione delle opportunità inerenti, ad esempio, bandi e concorsi di settore, mediante la

disponibilità di materiali promozionali cartacei

attività di promozione diretta in occasione di campagne specifiche, eventi di sensibilizzazione, etc.

promossi dalle associazioni del territorio

gestione e calendarizzazione dello spazio destinato all’internet point (con accessi aperti ma anche,

se necessario, su prenotazione)

gestione e calendarizzazione dell’utilizzo della sala riunioni adiacente allo sportello per incontri e

riunioni.

Lo sportello è aperto tutte le mattine, mentre le associazioni sono fisicamente presenti, per

affiancare l’operatrice CSV, in base alla propria disponibilità, e comunque organizzando la propria

presenza in reciproca armonia e turnazione tra tutti. E’ attivo un numero verde (800 013474) al

quale possono fare riferimento i cittadini e le loro famiglie per poter avere informazioni, richiedere

appuntamenti, etc. sui temi specifici per i quali opera la singola associazione – il consolidamento

della rete Cesvol-associazioni, la definizione di un piano di disponibilità e reperibilità riesce a

garantire al numero verde una reale efficacia: in questo quadro il CSV garantisce quella copertura

settimanale che consentirà una organizzazione delle chiamate, una azione di filtro, ed una presa in

carico delle varie tipologie di richiesta che perverranno sia fisicamente allo sportello che

telefonicamente al numero verde.

Per le richieste non rientranti tra le azioni e le competenze delle associazioni partner (ovvero quelle

già convenzionate con la Provincia) il cesvol si impegna ad inoltrarle ad altre associazioni che

possono dare risposte (come nel caso di associazioni che per conoscenza diretta ed in forza della

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CSV Perugia - Programmazione 2019

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loro affidabilità oggettiva, sarà possibile coinvolgere “a chiamata” a seconda delle richieste che

perverranno).

Il servizio fornisce:

un contesto allargato e partecipato di incontro e confronto tra le associazioni, dove elaborare

e definire contenuti, interventi ed azioni sia facenti capo alle singole associazioni che

promosse dalla rete nel suo complesso

strumenti di comunicazione adeguati a promuovere le iniziative delle associazioni,

migliorando la loro auto-promozione con l’effetto di arrivare in modo più efficace, rapido ed

incisivo alla propria utenza diretta (malati e famiglie) ed indiretta (tutta la cittadinanza)

strumenti afferenti alle nuove tecnologie e ai nuovi linguaggi web per la costruzione di

canali e contesti di informazione e promozione più vicini all’utenza ed in grado di interagire

efficacemente con questa

attività di supporto ed assistenza per l’organizzazione di iniziative, eventi, convegni

percorsi formativi e di apprendimento/aggiornamento continuativo su materie e questioni

emergenti e comunque finalizzate al raggiungimento degli obiettivi generali del processo

La rete Salute In-forma, inoltre, facilita:

1. Un corretto ed efficace dialogo con la rete degli enti e dei servizi pubblici mediante

accordi, convenzioni o altre forme di intesa finalizzate ad un uso razionale e condiviso di

risorse umane, strumentali ed economiche che porti con sé il riconoscimento del ruolo e

delle prerogative dell’associazionismo impegnato sul versante della salute.

2. La definizione di una mappa strategica dell’esistente rispetto al tema della promozione

della salute, della prevenzione e della sanità: in questo caso i soggetti che parteciperanno

alla rete potranno essere aggiornati su cosa si muove, quali sono i progetti, quali sono le

iniziative in corso sul tema della salute. Viene definita “mappa strategica” poiché riassume

in sé un ruolo fondamentale, che è quello di dare alla rete partecipata la prospettiva di

operare, proporre e progettare partendo da un dato di conoscenza aggiornato e, quanto più

possibile, dettagliato e comprensivo. Senza questo dato di conoscenza il rischio di creare

sovrapposizioni, contrapposizioni e repliche inutili è sempre dietro l’angolo. Senza questa

mappa, in altre parole, ci si può perdere così come in un territorio senza segnaletica e senza

bussole.

3. L’attivazione di gruppi di lavoro tematici e di scopo, finalizzati a costruire insieme

interventi ed azioni che verranno approntate in forma di progetti definiti,

coerentemente con la filosofia di lavoro complessiva del CSV.

Risorse umane coinvolte (numero, profilo e ruolo delle risorse interne, esterne e volontari)

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CSV Perugia - Programmazione 2019

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1 dipendente - Referente area tematica Promozione della Salute

I volontari delle associazioni aderenti al servizio, affiancati dalla referente del CSV, presenti

periodicamente presso lo sportello.

AZIONI CSV PERUGIA

PROMOZIONE (del volontariato) / FORMAZIONE

SPORTELLO VOLONTARI PER L’AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO

Il progetto Volontari per l’amministrazione di sostegno è partito come progetto sperimentale nel

giugno del 2016, alla fine di un percorso di confronto e condivisione tra Enti Istituzionali e privato

sociale, con l’obiettivo di promuovere l’istituto dell’amministratore di sostegno, introdotto nel

nostro ordinamento giuridico con la legge n.6/2004. La figura dell’amministratore di sostegno è

stata istituita per quelle persone che, per effetto di una infermità o di una menomazione fisica o

psichica, si trovano nell’impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere autonomamente

ai propri interessi.

In Umbria, il Cesvol si è fatto promotore di una serie di incontri sul tema, con istituzioni ed

associazioni, mettendo a fuoco l’idea di attivare uno sportello volontari per l’amministratore di

sostegno, prevedendo la partecipazione attiva di enti pubblici e privato sociale. L’idea ha riscontrato

l’adesione del Comune di Perugia, della USL1 e del Tribunale di Perugia, con cui è stato stipulato

un protocollo di intesa. Nello stesso tempo, sono state coinvolte numerose associazioni, con le quali

si è giunti alla formalizzazione di una convenzione analoga, che in una prima fase è servita per

avviare lo sportello, come primo step strutturale di un progetto di più ampio respiro.

Con il tempo ed il passaparola, è diventato un punto di riferimento affidabile ed identificabile per le

famiglie e per le associazioni impegnate nel campo della tutela e della promozione dei diritti, oltre

che per numerosi professionisti interessati (soprattutto avvocati).

Obiettivo: sostenere e coadiuvare le associazioni impegnate sul versante della disabilità, della

fragilità e della non autosufficienza, al fine di migliorare la loro capacità e forza nella attivazione di

servizi strutturali e di impatto concreto per la comunità di riferimento.

Promuovere il protagonismo del volontariato e dell’associazionismo nella sua funzione di

gruppo sociale consapevole, in grado di essere non solo portatore ed indicatore dei bisogni della

comunità, ma anche di elevarsi a soggetto attivo e pronto a fornire risposte strutturate ed

organizzate a questi bisogni.

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CSV Perugia - Programmazione 2019

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LO SPORTELLO (funzioni, ambiti di intervento, accessibilità, apertura) - Come principio base, lo

sportello dell’amministratore di sostegno, gestito a cura di personale volontario, svolge una

funzione di supporto al Tribunale per il disbrigo e la presa in carico delle procedure non in capo e/o

di competenza dell’amministrazione giudiziaria (ed estendibili quindi ad una funzione

volontaristica), diventando al contempo un punto di riferimento credibile e identificabile per le

famiglie e per le associazioni interessate. È stato aperto presso la Cancelleria della Volontaria

Giurisdizione del Tribunale di Perugia, in Piazza G. Matteotti 1, dal 20 marzo 2017.

Lo sportello è stato reso possibile dalla sinergia tra la rete Istituzionale: Tribunale di Perugia,

Centro Servizi per il volontariato di Perugia, Comune di Perugia e USL Umbria1, e le

associazioni: AIPD sezione di Perugia, AMA Umbria, AMATA Umbria, Anteas Umbria, Auret-

autismo ricerca e terapia, Auser volontariato Perugia e Media Valle del Tevere, il Giunco,

Madre Coraggio, Ottavo Giorno, Per Il Dopo di Noi, Unione Parkinsoniani Perugia, Rete delle

Donne Antiviolenza, che mettono a disposizione i volontari e le volontarie.

I volontari che vi operano hanno seguito un percorso formativo e di apprendimento, che gli ha

fornito quelle competenze giuridiche, relazionali, comunicative necessarie per una efficace e

consapevole gestione del rapporto con l’utenza.

Attraverso la funzione di facilitazione e coordinamento in capo al CSV, le associazioni hanno

quindi potuto organizzarsi per fornire in modo continuativo ed affidabile alla cittadinanza, ai

familiari dei beneficiari ma anche ai volontari ed alle associazioni interessate:

informazioni e orientamento sull’istituto dell’amministratore di sostegno

assistenza per la presa in carico delle procedure previste dal percorso dell’amministrazione

di sostegno

IL SITO WEB DEDICATO: www.sportelloamministrazionedisostegnotribpg.it -– Oltre alle

competenze acquisite nella propria esperienza associativa e/o professionale e durante il corso, la

capacità del volontario di orientare correttamente ed efficacemente l’utenza che si rivolge allo

sportello, può fare riferimento ad un certo tipo di contenuti che sono stati allocati all’interno del sito

dedicato sotto forma di documentazione accessibile (faq/ modulistica/ normative). Tutto lo

strumentario necessario, al cui completamento non hanno ancora risposto tutti i partner istituzionali,

viene selezionato, definito ed aggiornato congiuntamente dagli esperti del network di progetto,

coadiuvati dal referente del CSV.

CORSO DI FORMAZIONE PER LA “CREAZIONE DI NUOVI AMMINISTRATORI DI

SOSTEGNO” – Al fine di ampliare il numero degli amministratori di sostegno cui possono

rivolgersi le famiglie e le istituzioni a tutela dei beneficiari, il corso è stato programmato e

realizzato dall’autunno 2018. Finalizzato alla realizzazione di un “Elenco degli Amministratori di

Sostegno” qualificati, da mettere a disposizione del Tribunale di Perugia per la nomina nelle

procedure in questione, il corso è stato progettato con l’obiettivo di trasferire ai partecipanti tutte le

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informazioni, le conoscenze e gli strumenti necessari per poter operare. Due le aree di interesse: la

prima di carattere tecnico (giuridica, contabile, previdenziale e socio-sanitario), la seconda di

carattere esperienziale che si è sviluppata attraverso la presentazione, lo studio e la condivisione di

casi reali. Sono intervenuti: magistrati, avvocati, personale di cancelleria, docenti universitari,

commercialisti, notai, assistenti sociali e socio-sanitari, l’ANMIC e i volontari dello “Sportello per

l’Amministrazione di Sostegno” presso il Tribunale di Perugia. Il corso di è concluso in questi

ultimi giorni dell’anno 2018.

AZIONI CSV PERUGIA

PROMOZIONE / FORMAZIONE

SCUOLA, UNIVERSITA’ E ORIENTAMENTO AL VOLONTARIATO

Con la recente Riforma, i Centri di Servizi al Volontariato si pongono come agenzie locali di

sviluppo del volontariato e degli enti del terzo settore. Questo gli consentirà, di ampliare il proprio

raggio d’azione con attività finalizzate allo sviluppo delle comunità attraverso la valorizzazione del

capitale sociale presente nell’associazionismo, in questo caso giovanile. La finalità è quella di

attivare esperienze di apprendimento dei valori della convivenza civile e della coesione sociale

tramite la dimensione tipica dell’impegno associazionistico e del volontariato, ma anche

l’acquisizione di competenze trasversali, rappresentate dall’insieme di conoscenze, abilità e

qualità che consentono un riallineamento ed una integrazione della dotazione di risorse personali

degli studenti/tirocinanti.

Per questa serie di motivi, l’insieme delle attività qui indicate verranno pensate, progettate e

realizzate in team all’interno dell’area Nuove Generazioni.

Bisogni/obiettivi strategici di riferimento: avvicinare le nuove generazioni all’azione del

volontariato.

Favorire l’attivazione di un dialogo continuativo tra le nuove generazioni ed i contesti dell’impegno

e della cittadinanza attiva, predisponendo strumenti e percorsi che consentano la pratica di

esperienze accrescitive e formative per il medio e lungo periodo.

Favorire nell’ambito della cultura associazionistica lo sviluppo di competenze relazionali e

inclusive, finalizzabili alla fidelizzazione della compagine volontaria di una associazione

Obiettivo/i specifico/i dell’azione Scuola e Università:

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Incidere efficacemente nella formazione/educazione del mondo giovanile mediante percorsi

di educazione alla solidarietà e alla cittadinanza attiva e responsabile.

Offrire alle organizzazioni di volontariato della provincia un’occasione strutturata di dialogo

con i giovani e la scuola, al fine di favorire il consolidamento di efficaci relazioni di tipo

continuativo.

Favorire la presa di consapevolezza da parte degli studenti, attraverso un percorso didattico

integrato, delle problematiche sociali (globali o locali, anche in riferimento a quelle presenti

nel territorio) e di come il volontariato cerca di affrontarle e di trovare risposte concrete

Obiettivo/i specifico/i dell’azione Servizio Orientamento al Volontariato:

Avvicinare i cittadini al mondo del volontariato e sensibilizzare le comunità territoriali ai

valori della solidarietà.

Affrontare in modo sistematico il consistente bisogno di volontari manifestato dalle

associazioni ma anche da altre aree del bisogno (residenze per anziani, comunità

terapeutiche, centri per disabili, reti locali miste).

Colmare la oggettiva mancanza di informazione da parte della cittadinanza circa le

opportunità esistenti sul territorio per svolgere attività di volontariato.

Obiettivi sintetici:

Per il Cesvol Creare le basi per una efficace presa in carico da parte del centro di servizi, attraverso

l’attivazione dell’area trasversale Nuove generazioni, della necessità di estendere la propria sfera di

attività istituzionale in un contesto di investimento di risorse (quasi esclusivamente umane,

strumentali e relazionali), nel quale i risultati non sono necessariamente immediati ma sono frutto di

progetti di educazione culturale condivisi di medio e lungo termine.

Per gli studenti: Favorire la scoperta/riscoperta della cultura del dare, come punto di valore del

significato della propria esistenza - Sensibilizzare gli studenti a dedicare parte delle loro risorse

all’aiuto e al servizio dei meno fortunati - Aprirsi all’esterno percependo bisogni e appelli derivanti

dalla realtà territoriale ed extraterritoriale - Condividere parte del proprio tempo per intervenire al

fine di alleviare disagi di varia natura.

Per le associazioni: favorire le condizioni di un rapporto costante e duraturo tra il mondo

studentesco e il mondo dell’associazionismo, determinando per quest’ultimo continue occasioni per

la propria visibilità e per poter socializzare costantemente i contenuti del proprio impegno.

Descrizione e modalità di realizzazione dell’azione

Con gli Istituti Scolastici Superiori

Continuare l’azione finalizzata al consolidamento dei “presìdi esistenti”, ma anche alla attivazione e

gestione di nuovi presìdi con il coinvolgimento di scuole ed associazioni di tutto il territorio della

provincia.

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Selezionare, tra le diverse richieste, i progetti di alternanza scuola-lavoro fattibili e sostenibili.

Con l’Università degli Studi

Implementare gli strumenti finalizzati a rendere più articolato il rapporto di collaborazione con

alcuni dipartimenti universitari.

Consolidare lo sviluppo di ulteriori tirocini formativi

Con il SOV (servizio di Orientamento al Volontariato)

Proporre un collegamento “mediato” tra domanda ed offerta di volontariato, cercando di seguire

l’evolversi della spinta solidaristica per tutta la filiera temporale prevista: manifestazione di

interesse, accoglienza, percorso formativo di consapevolizzazione, messa in rete con il contesto di

opportunità offerte dall’associazionismo, incontri di supervisione e rielaborazione esperienze.

Sviluppo della collaborazione con l’università degli Studi di Perugia

Dipartimento di Scienze della Formazione - Dallo scorso anno il Cesvol è partner della cattedra

di Pedagogia Sperimentale dell’Università di Perugia per il Progetto Erasmus+ Schola, che intende

modellizzare uno strumento che serva a valutare le competenze che i ragazzi acquisiscono

attraverso il volontariato e a valorizzarle nel contesto scolastico. Il progetto Schola coinvolge

cinque paesi (Italia, Francia, Belgio, Slovenia, Polonia).

Partendo da questa collaborazione, tuttora in corso, il Cesvol Perugia e il Dipartimento FISSUF

dell’Università di Perugia (referente il prof. Federico Batini, Professore Associato di Pedagogia

Sperimentale) hanno recentemente condiviso una lettera di intenti per la realizzazione di un

processo di ricerca azione continuativa sul tema della valorizzazione, riconoscimento e

certificazione delle competenze e delle esperienze maturate dagli studenti, dai giovani (con

eventuali approfondimenti legati anche ad altre fasce anagrafiche) nella pratica del volontariato

attivo, nelle esperienze all’interno del no profit e dell’associazionismo, ivi compreso il

riconoscimento e la valutazione delle stesse competenze all’interno del curricolo scolastico. In

questo percorso saranno inclusi, progressivamente, altri Enti o Attori rilevanti per gli intenti qui

definiti tra cui il Cesvol di Terni, anche in considerazione della futura organizzazione dei centri di

servizio previsti dalla Legge di Riforma contenuta nel Codice del Terzo Settore, che vedrà confluire

gli attuali due centri in uno unico a dimensione regionale.

Il Dipartimento FISSUF ha, tra le proprie aree di ricerca quella relativa al volontariato e al no profit

in genere con una particolare attenzione ai benefici che l’esperienza in quegli ambiti possa avere

sulla crescita, lo sviluppo, sull’incremento dell’occupabilità, sul rendimento scolastico sul successo

formativo, sulla prevenzione della dispersione, sull’accrescimento di competenze spendibili o meno

dei giovani e della popolazione in genere. In particolare il Cesvol Perugia e il Dipartimento FISSUF

(Unipg) si impegnano a:

- condividere contenuti in un successivo documento di accordo/protocollo formale ma anche

nell’elaborazione di modelli e strumenti utili per il raggiungimento degli obiettivi;

- individuazione e definizione della rete dei partner strategici (es Ufficio Scolastico Regionale,

Regione, Fondazioni, Imprese sociali);

- mappatura della rete associativa con requisiti adeguati alle sperimentazioni o ai processi

continuativi messi in piedi (sedi, tutor/volontari attivi e presenti, sussistenza di progettualità correnti

e continuative, etc.);

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- incontri focus con la rete associativa “selezionata”, finalizzati a strutturare un network associativo

consapevole, con requisiti e con la corretta motivazione al coinvolgimento nelle sperimentazioni e

nei processi proposti;

- condivisione con le associazioni degli obiettivi di processo, degli strumenti e delle metodologie

utilizzate;

Dipartimento di Scienze Politiche - Premio di laurea Cesvol – si tratta di una interessante

esperienza che il CSV porta avanti da diversi anni con il Dipartimento di Scienze Politiche

dell’Unipg, con l’intento di favorire l’interesse di laureandi verso materie “strategiche” per il

movimento del volontariato, facilitando la connessione di quest’ultimo con il mondo accademico e

scientifico. Il premio di laurea, che prevede la valorizzazione della tesi di laurea che, a seguito di

valutazione di una apposita commissione (Università e CSV), viene pubblicata a cura del CSV e

“promossa” all’interno del circuito associativo e del Terzo Settore in generale, attraverso

l’organizzazione di eventi a tema. In riferimento alle innovazioni di contenuto e di metodo che il

CSV intende apportare alla propria azione generale, anche la questione del premio di laurea verrà

inserita all’interno della riflessione strategica del centro stesso, preparando il terreno per

l’imminente unificazione tra i due centri. Per l’attuale anno accademico, la Commissione ha

ritenuto di premiare due laureande pari merito, con tesi sui seguenti argomenti: (1) Storie di

malattia, storie di guarigione nella salute mentale. La narrazione delle emozioni nei professionisti

dell’aiuto e degli utenti / (2) Il turismo sociale come innovazione nell’impresa sociale: il caso

studio La Semente.

Per il prossimo anno accademico è intenzione di entrambi i partner confermare l’esperienza,

riservandosi un approfondimento ulteriore finalizzato a facilitare una maggiore connessione tra il

lavoro di ricerca che confluisce nella tesi di laurea e i possibili elementi di contatto con la

progettualità del CSV e del proprio circuito associativo. Una possibile strada potrebbe essere quella

della assegnazione preliminare del tema specifico al laureando su argomenti per i quali lo studio e la

ricerca universitari potrebbero fare la differenza ed attivare nuove sinergie tra i due mondi.

Corso di Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle relazioni - Il CSV di Perugia ha

concordato con i referenti del corso di laurea, due nuove aree progettuali per lo sviluppo di ulteriori

esperienze di tirocini, finalizzati fare in modo che questi ultimi si configurino effettivamente come

valore aggiunto sia per gli studenti che per il movimento degli Enti del Terzo Settore, di cui fa parte

anche il CSV.

In particolare le Aree progettuali riguardano:

Area di ricerca: la rappresentazione filosofica del profilo del volontario nel corso dell’evoluzione

normativa dal 1991 (Legge 266) alla Riforma del Terzo Settore (D.gls 117/2017) in merito

all’evoluzione normativa dell’identità e ruolo del volontario. L’attività di ricerca potrà essere

finalizzata alla produzione di contenuti sotto forma di e-book o di libro a stampa da mettere a

disposizione del dibattito e della riflessione del Terzo settore, attraverso convegni o seminari rivolti

agli ETS e in particolare a tutti i volontari che operano da tempo nel contesto associazionistico e

che hanno vissuto il cambiamento del loro ruolo all’interno del mondo del non profit. Questi auspici

sono, come si evince, intimamente collegati con gli obiettivi strategici di consolidare il processo

culturale indicato nella parte iniziale della presente relazione (favorire il dibattito).

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Area esperienziale e pratica: Prevede l’affiancamento dello studente al lavoro progettuale relativo

all’Area formazione del CSV Perugia che consiste nella realizzazione di corsi di formazione,

seminari, convegni a livello provinciale e dal prossimo anno a livello regionale sulle diverse aree

formative collegate agli ambiti di intervento delle associazioni e del CSV tra cui:

amministrativo/contabile, legale, disabilità, ambiente, sanitario, culturale, disagio sociale, giovani e

tutela e promozione del territorio. Inoltre il tirocinante potrà essere di supporto alla progettazione

dell’Area Nuove generazioni che vede coinvolte le Scuole secondarie di secondo grado dove gli

studenti verranno avvicinati al mondo del volontariato grazie a degli incontri con le Associazioni

ma anche formati, tramite esperti nazionali, su tematiche quali SCU (servizio civile universale),

Erasmus+, SVE (servizio volontariato europeo).

Dipartimento di Scienze politiche. È in corso di formalizzazione un protocollo di intesa tra il

Dipartimento di Scienze politiche dell'Università degli Studi di Perugia e il CSV che istituisce la

collaborazione nell'ambito del "Master di primo livello in progettazione e accesso ai fondi

europei per la cultura, la creatività e il multimediale Anno Accademico 2018/2019”. Il

protocollo prevede l’impegno di realizzare una serie di iniziative congiunte, incluse in un più ampio

programma di stabile collaborazione negli ambiti della gestione dei beni e delle attività culturali,

anche valorizzando il tema dell'utilizzo dei fondi europei; in particolare, la collaborazione si svolge

nell'ambito delle attività promosse dal Master universitario in “Progettazione e accesso ai Fondi

europei per la cultura, la creatività e il multimediale”. In particolare, l’Università degli Studi di

Perugia, attraverso il Master universitario in “Progettazione e accesso ai Fondi europei per la

cultura, la creatività e il multimediale”, si impegna a: Includere, anche con riferimento alla seconda

edizione del Master, il CSV tra gli enti ospitanti di tirocinio curriculare del Master, come da

accordo firmato in data 21/12/2017 e avente durata triennale; Pianificare con CESVOL Perugia

attività di progettazione culturale che possano coinvolgere, su base volontaria, i corsisti del Master

sotto forma di esercitazione/laboratorio; Organizzare, nei modi e nei tempi liberamente individuati

in accordo tra le parti, iniziative pubbliche congiunte sui temi oggetto della collaborazione definita

con il presente protocollo. Con lo stesso accordo, il CSV si impegna a: ospitare uno o più corsisti

del Master come tirocinanti secondo quanto previsto da apposita convenzione firmata in data

21/12/2017 e secondo quanto specificato al punto precedente; coordinare, in collaborazione con il

tutor del Master, le attività di progettazione culturale che possano coinvolgere, su base volontaria, i

corsisti del Master sotto forma di esercitazione/laboratorio; Organizzare, nei modi e nei tempi

liberamente individuati in accordo tra le parti, iniziative pubbliche congiunte sui temi oggetto della

collaborazione definita con il protocollo.

Altre attività correlate

Azione di sistema per la rete dei SAL (servizio accompagnamento al lavoro per soggetti fragili

a rischio di esclusione)

Creazione di un network con la rete territoriale dei SAL - Ad oggi sussiste una serie di accordi tra

CSV, Frontiera Lavoro, ASAD e Borgo Rete, finalizzato a ricercare tutte le possibili opportunità di

collaborazione per l’implementazione del Servizio di Accompagnamento al Lavoro, favorendo

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ognuno per le proprie competenze, l’inclusione socio lavorativa dei soggetti svantaggiati segnalati

dai servizi sociali territoriali.

Il CSV ha messo a punto una proposta di definizione di un network con la rete territoriale dei SAL

(su zona sociale), finalizzato a favorire i percorsi di integrazione delle persone fragili e a rischio di

esclusione, intesi come uno dei modi possibili attraverso i quali sviluppare e declinare l’interesse

alla tutela delle categorie svantaggiate attraverso azioni concrete di inclusione sociale. L’obiettivo,

anche qui, rimane quello di superare la dimensione estemporanea delle esperienze di

accompagnamento, a chiamata e spesso non sincronizzate con tempi e luoghi, per arrivare ad una

dimensione “culturale” e consapevole della questione, che coinvolga CSV, Rete territoriale dei SAL

e Associazioni (in qualità di soggetti ospitanti già informati e disponibili a finalizzare le richieste in

modo strutturale). Il CSV si propone come soggetto facilitatore ed attivatore di processo, che

sviluppa una azione strutturale e continua grazie anche alla preliminare stipula di appositi accordi

con i responsabili dei vari enti che promuovono e gestiscono i SAL nelle varie zone sociali, con i

quali viene condiviso il reciproco impegno di mantenere una costante relazionalità nel tempo.

Un aiuto concreto attraverso i tirocini retribuiti anche per il volontariato e la promozione

sociale con Umbriattiva Giovani/Adulti

In questi giorni, il CSV ha lanciato una nuova opportunità per le Associazioni di Volontariato e di

Promozione Sociale iscritte nei relativi registri regionali (requisito richiesto dalla normativa). Si

tratta della recente riapertura, da parte della Regione Umbria, delle attività di ammissibilità e

valutazione delle proposte di tirocinio presentate dalle aziende (ma anche dalle Associazioni3), ai

fini dell’attivazione di tirocini extracurriculari nell’ambito del programma regionale Umbriattiva

Giovani/Adulti. In base a quanto stabilito, sarà possibile alle aziende (e associazioni) con sede nel

territorio regionale ospitare un tirocinio della durata di 6 mesi, con indennità mensile compresa tra i

300,00 e i 500,00 euro in base al monte ore settimanale dell’attività di tirocinio svolta. Il CSV

prevede di organizzare uno o più incontri informativi e di orientamento in una o più sedi

provinciali, anche sulla base delle manifestazioni di interesse e richieste di approfondimento

pervenute all’indirizzo mail: [email protected] entro la scadenza prefissata (17 dicembre 2018).

Oltre a rendere accessibile questa opportunità alle associazioni, il CSV ha predisposto un proprio

progetto. In questo caso, il profilo richiesto riguarda una figura professionale in possesso della

competenza necessaria (tecnica ed informatica) per la realizzazione di un progetto di carattere

statistico, finalizzato alla sistemazione degli attuali database (completi di denominazione degli enti

e delle associazioni oltre che di altri riferimenti specifici e funzionali), in dotazione del Centro

3 Possono accedere le associazioni di volontariato e di promozione sociale regolarmente iscritte ai relativi

registri regionali, anche se prive di partita iva e/o senza dipendenti.

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Servizi. Al completamento delle attività di aggiornamento, connessione, rilevazione residua

eventuale, etc., si aspira alla realizzazione di un database unico, comprensivo di tutti i riferimenti

dell’utenza, con caratteristiche “responsive” e universalmente utilizzabile dal centro servizi per le

proprie funzioni istituzionali. Attualmente sono disponibili al CSV, oltre agli indirizzari ufficiali

(registri del volontariato e della promozione sociale o Anagrafe delle ONLUS, etc.), numerosi

database autonomi e/o da quelli derivati (ad es. associazioni che si occupano di disabilità,

associazioni con sede legale in specifici territori) spesso concepiti (in termini di items di contenuto)

e definiti non necessariamente considerando l’obiettivo di processo di renderli reciprocamente

interconnessi e quindi universamente fruibili da tutti. Il progetto si pone l’obiettivo di intervenire su

questa criticità, razionalizzando il patrimonio di dati disponibile, aggiornandolo, migliorandone le

caratteristiche di accessibilità e responsività.

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ATTIVITÀ SOSTENUTE

DA FONTI DIVERSE

DAL FONDO UNICO NAZIONALE

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AZIONI CSV PERUGIA

ATTIVITÀ SOSTENUTE DA FONTI DIVERSE DAL FUN

QUADRO SINTETICO

Accanto alle attività sostenute direttamente dal Fondo Speciale per il Volontariato, nel corso di tutti

questi anni il CSV ha definito una ulteriore area di lavoro, mettendo a frutto lo sviluppo delle

relazioni con enti, istituzioni ed associazioni e valorizzando competenze proprie, maturate

nell’ambito delle attività di animazione territoriale e del sistema di progettazione su bandi.

In questo periodo si sta concretizzando la sperimentazione, l’avvio o anche il consolidamento di

diverse attività, senza effetti di carattere oneroso sul bilancio economico (ed in qualche caso con

effetti migliorativi dal punto di vista delle entrate integrative), essendo tali processi affidati a

personale già in forza presso il CSV, che si occupa, a margine delle proprie attività e funzioni

focali, di questo versante strategico di lavoro comune.

Si tratta di:

Progetti approvati e finanziati

Titolo progetto Progetto Terra Invicta

SOGGETTO EROGATORE CON I BAMBINI IMPRESA SOCIALE

Data di avvio 10 Dicembre, 2018

Data di conclusione 10 Dicembre, 2020

Localizzazione dell’intervento Umbria, Provincia di Perugia, Comuni del Cratere

Soggetto Attuatore Società Cooperativa l'Incontro

Descrizione sintetica dell’intervento

Il progetto si propone di incrementare le attività extrascolastiche creando dei laboratori gestiti da associazioni per aumentare le capacità personali dei bambini e rafforzare le competenze e le capacità di inserirsi lavorativamente nel proprio territorio dei ragazzi residenti in Valnerina, creando ulteriore attrattività nelle terre lacerate dal sisma.

Bisogni obiettivi e risultati raggiunti

promuovere la costruzione di una comunità competente; rilevare nuovi bisogni delle associazioni e della comunità; sostenere le attività associative; ricreare i legami tra le associazioni in un’ottica di intervento in rete; promuovere iniziative comuni; Tali obiettivi saranno perseguiti da gruppi di lavoro, laboratori di idee, momenti di socialità supportati da esperti e facilitatori e finalizzati a promuovere iniziative in maniera partecipata e realizzate in maniera co-decisa e co-prodotta.

Ruolo assunto nel progetto

Rigenerare la comunità a partire dalla valorizzazione del tessuto associativo per rivitalizzare i legami sociali è l’obiettivo dell’iniziativa che il Centro Servizi per il Volontariato di Perugia intende proporre a cittadini, associazioni e istituzioni allo scopo di favorire la ripresa dopo il terremoto. Si vuole rimettere in moto lo

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spirito di cittadinanza attiva, la costruzione di reti e di relazioni sollecitando la partecipazione, il protagonismo attivo, la solidarietà ed il senso di corresponsabilità, la costruzione di relazioni solidali e di forme di socialità all’interno della comunità ferita dal terremoto, ma ben conscia della necessità di attivarsi per combattere il rischio di isolamento e rilanciare la vita nel territorio nursino. Tutoraggio nei corsi fatti nei tre territori individuati

Altri soggetti partecipanti

" I Love Norcia”, Ass. Turistica Pro-Narco, Associazione ArcheoAmbiente onlus Monteleone di Spoleto, Associazione Montanari Testoni, IO. DE GASPERI BATTAGLIA, Incontro B - Soc.Coop.Sociale, Istituto Omnicomprensivo Cerreto Sellano, NorciAgorÃ, Sibillini Adventure, Università di Pisa ecc.

Costo del progetto 376.000,00

Quota spettante cesvol

Circa 21.000,00 in due anni attraverso 3 tutoraggi 1 Norcia, 1 Cascia, Santa Anatolia di Narco

Titolo progetto

Don Milani 2 ragazzi fuoriserie - codice progetto 2016 ADN- 00320 in collaborazione con associazione Exodus

Soggetto erogatore Con i Bambini Impresa sociale

Data di avvio 3 Settembre, 2018

Data di conclusione 3 Settembre, 2021

Localizzazione dell’intervento

Umbria, Provincia di Perugia, Zona sociale 3 Comuni Bastia Umbra ed Assisi

Soggetto Attuatore Fondazione Exodus Milano

Descrizione sintetica dell’intervento

Il progetto intende realizzare un intervento integrato multiregionale di contrasto alla dispersione scolastica volto a favorire l’inclusione sociale dei ragazzi attraverso l’attivazione e il consolidamento di presidi educativi sui diversi territori di intervento, mirando ad intervenire sui processi maturativi degli adolescenti che vivono in condizioni di rischio di marginalità, devianza, bullismo.

Bisogni obiettivi e risultati raggiunti

La costruzione di uno spazio di aggregazione per i giovani del territorio, affinché ci sia un buon equilibrio tra ciò che avviene “dentro e fuori la scuola”. I ragazzi vivranno l’ambiente scolastico non solo come luogo obbligato e restrittivo, ma come possibilità di crescita integrata, per passioni come la musica, il teatro, il volontariato, lo sport, le arti, ma possono poi trovare anche un ambiente esterno alla scuola dove potersi ritrovare in alternativa alla strada e ai luoghi di dispersione

Ruolo assunto nel progetto

il Cesvol ha il compito coordinamento atto a di favorire la creazione di una rete territoriale composta da associazioni, enti e servizi allo scopo di favorire la partecipazione attiva di tali enti intorno al progetto e di contribuire alla nascita di una comunità educante. A tale scopo saranno organizzati incontri all’inizio, durante e a conclusione del progetto e delle relative azioni allo scopo di illustrare le finalità e coinvolgere la comunità educante nella promozione e diffusione del progetto, ma soprattutto per promuovere una rete stabile che dia prosecuzione al progetto, mettendo in campo delle iniziative educative di sviluppo.

Altri soggetti partecipanti Soggetti Istituzionali, Amministrazioni Comunali in primis, dell'Associazione Educatori Senza Frontiere, del Centro di Giustizia Minorile, del Volontariato,

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delle Associazioni e del privato sociale, Associazioni culturali, degli Istituti Comprensivi, delle Biblioteche, della Locale Azienda Sanitaria

Costo del progetto € 1.347.757,00

Quota spettante cesvol € 15.000,00 in 3 anni

Titolo progetto

Progetto In-frazioni Creative

Soggetto erogatore Avviso pubblico 2018 per il finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza locale ai sensi dell’art. 72 del d.lgs. 117/2017 approvato con DD N. 5763 del 06/06/2018.

Data di avvio Dicembre 2018

Data di conclusione Entro agosto 2019

Soggetto Attuatore Valnerina Online

Localizzazione dell’intervento Area della Valnerina

Descrizione sintetica dell’intervento

Le Associazioni ed Enti nell’attuare il progetto che vedrà coinvolte le comunità di alcune frazioni del Comune di Norcia intendono realizzare un logo identificativo da utilizzare per la comunicazione e pubblicità delle attività e azioni. Il progetto vuol essere una proposta di rigenerazione sociale e culturale delle frazioni a seguito degli eventi sismici del 2016 hanno duramente colpito le comunità del Centro Italia tra cui anche la Valnerina e in particolare il territorio comunale di Norcia. Oltre ai danni al patrimonio storico e artistico, l’evento ha colpito il tessuto sociale della zona con danni rilevanti e ricadute negative sulla vita e socialità delle comunità stesse.

Bisogni obiettivi e risultati raggiunti

L’iniziativa, a carattere sperimentale, intende coinvolgere le comunità di 5 frazioni del Comune di Norcia (Savelli, Frascaro, Nottoria, Campi e Ancarano) nelle varie azioni e attività previste per poi allargarsi alle altre e individuare un modello di azione complessivo da replicare anche nelle frazioni degli altri Comuni della Valnerina.

Ruolo assunto nel progetto Collaboratori dell’associazione Valnerina Online

Altri soggetti partecipanti

L’associazione Valnerina On line in partenariato con le Associazioni Pro Loco Campi e Pro Loco La Quercia di Nottoria e con la collaborazione delle Associazioni Pro Loco La Quercia di Nottoria, Pro Loco Savelli, Pro Loco Ancarano, Associazione per il Sentiero del Silenzio da Frascaro a Norcia, la Comunanza di Frascaro e il Comune di Norcia

Costo del progetto € 35.000,00

Quota spettante cesvol Non prevista

Titolo progetto Progetto Remix per la rinascita della Valnerina

Soggetto erogatore Avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali di innovazione sociale, prevenzione e contrasto al disagio giovanile per Città Metropolitane ed Enti di Area Vasta – “ReStart” promosso dall’ANCI e finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale a valere sul Fondo Politiche Giovanili.

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Data di avvio Giugno 2018

Data di conclusione Maggio 2019

Soggetto Attuatore Provincia di Perugia

Localizzazione dell’intervento Area della Valnerina

Descrizione sintetica dell’intervento

ReMix. Arte e cultura per la rinascita della Valnerina’, rivolto ai giovani tra i 16 e i 35 anni residenti nelle aree colpite dal terremoto del 2016. Obiettivo del progetto è creare competenze nel campo culturale per promuovere l’occupabilità dei giovani partecipanti.

Il Cesvol ha il compito di realizzare la fase progettuale “Pubblicizzazione e realizzazione di seminari, e laboratori per lo sviluppo dell’idea di impresa”, contenuta nella Linea di azione n. 2.

Bisogni obiettivi e risultati raggiunti

Mettere in rete nuove opportunità di crescita per i giovani; sia dal punto di vista metodologico sia dal punto di vista consulenziale, per i ragazzi interessati ad aprire un’attività lavorativa, anche sotto la forma dell’impresa sociale nel settore della valorizzazione del patrimonio culturale, ambientale e turistico.

Ruolo assunto nel progetto Soggetto attuatore del progetto Fare impresa è una questione di metodo

Altri soggetti partecipanti Comuni della Valnerina e associazioni del territorio

Costo del progetto € 148.900,20

Quota spettante cesvol € 5.600,00 vincolati ad azioni previste dal progetto

Titolo progetto Fare rete

Data di avvio Novembre 2018

Data di conclusione Previsto tutto il 2019

Soggetto Attuatore Comune di Todi

Localizzazione dell’intervento Comune di Todi

Descrizione sintetica dell’intervento

Rafforzare il sistema di welfare, scambio di buone prassi con il progetto "Il luogo delle idee: rafforzare il sistema di welfare sul territorio".

Bisogni obiettivi e risultati raggiunti

Creare una rete che metta in circolo le buone prassi, lo scambio di informazioni circolanti nel territorio

Ruolo assunto nel progetto Capofila

Altri soggetti partecipanti Comune di Todi e frazioni

Costo del progetto € 6.000,00

Quota spettante cesvol € 6.000,00

Titolo progetto Progetto di rilevazione dell’associazionismo e della partecipazione del volontariato in attività a favore del territorio e della comunità nella Media Valle del Tevere (Ricerca – Azione)

Data di avvio In fase di assegnazione

Data di conclusione //

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Soggetto Attuatore Zona sociale 4 (Comune capofila Marsciano)

Localizzazione dell’intervento Zona sociale 4 (Comune capofila Marsciano)

Descrizione sintetica dell’intervento

Mettere in rete le buone prassi, per evitare sovrapposizioni

Bisogni obiettivi e risultati raggiunti

Favorire la coprogrammazione e la coprogettazione attraverso un percorso di sviluppo di competenze anche trasversali e relazionali.

Ruolo assunto nel progetto Capofila

Altri soggetti partecipanti Zona sociale 4 e tutti i comuni della zona

Costo del progetto € 10.000,00 – 14.000,00

Quota spettante cesvol L’intera somma

Titolo progetto Piccoli Passi

Soggetto erogatore Bando innovazione sociale Regione Umbria

Data di avvio Gennaio 2019

Data di conclusione Gennaio 2021

Soggetto Attuatore COOPERATIVA SOCIALE A PICCOLI PASSI (BANDO INNOVAZIONE SOCIALE)

Localizzazione dell’intervento Comune Perugia: Centro città, Ponte Felcino; Comune di Corciano

Comuni di Assisi, Bastia Umbra, Umbertide

Descrizione sintetica dell’intervento

Il progetto vuole sviluppare luoghi di intelligenza collettiva (laboratori urbani di comunità composti da diversi soggetti: centri giovani, oratori, associazioni di cittadini e giovani sul modello degli Innovation bureau di New York e Seul), dove in connessione con la comunità locale e le reti presenti in essa, si definiscono i bisogni, si identificano risorse e si propongono nuove risposte. Immaginiamo questi luoghi come HUB capaci di stimolare la comunità stessa a creare nuovi servizi, avviare esperienze di avvicinamento e di avviamento al lavoro, offrire percorsi di crescita individuale e di gruppo, proporre esperienze di volontariato orientate alla qualità della vita della collettività, conoscere i territori istituendo tavoli permanenti di co-progettazione e co-programmazione.

Vogliamo che il centro di questo processo di rigenerazione sia rappresentato dalle generazioni dei giovani, ai quali sarà affidato il compito di costituirsi in impresa orientata all’innovazione sociale, attraverso la realizzazione e la gestione di Hub Territoriali.

Bisogni obiettivi e risultati raggiunti

Sperimentare servizi di orientamento, formazione e accompagnamento all’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, che prevedano un diretto coinvolgimento dei destinatari nella gestione e nell’organizzazione dei servizi stessi tramite la costituzione di un nuovo soggetto economico.

Promuovere la costituzione e il rafforzamento di reti di comunità a supporto di servizi che favoriscono l’inserimento lavorativo l’autoimprenditorialità dei giovani fondati su nuove forme di governance e di sostenibilità economica;

Sostenere la nascita di luoghi dove la comunità e i giovani in particolare possano sperimentare welfare territoriale, forme di social innovation, punti di incontro, spazi di servizi di prossimità;

Stimolare le comunità territoriali alla lettura di bisogni e alla progettualità in

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ottica di rete;

Definire modelli di servizi innovativi, replicabili in altri territori

Ruolo assunto nel progetto collaborare nello strutturare esperienze di volontariato rivolte ai giovani;

sostenere momenti formativi e informativi sul tema del volontariato e dell’associazionismo;

sostenere percorsi di creazione di associazioni giovanili;

promuovere le attività progettuali attraverso i propri canali di comunicazione.

Altri soggetti partecipanti Rete degli stakeholder

Costo del progetto € 450.00,00

Quota spettante cesvol € 12.000,00

Titolo progetto

I patrimoni museali del Trasimeno per un welfare di comunità. La democratizzazione della cultura a partire da “TrasiMEMO Arts & Crafts”

Soggetto erogatore Bando Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.

INSIEME PER UN WELFARE DI COMUNITA’

Data di avvio

21 Settembre 2018

Data di conclusione 2019

Soggetto Attuatore Cooperativa sociale Frontiera Lavoro

Localizzazione

dell’intervento

AREA DEL LAGO TRASIMENO

Descrizione sintetica dell’intervento

BORSE LAVORO PER RAGAZZI CON PROBLEMI

Bisogni obiettivi e risultati raggiunti

sostenere la compartecipazione delle comunità e dei cittadini nella gestione dei beni comuni, con particolare attenzione alle realtà museali demo-etnoantropologiche del territorio del Trasimeno

favorire il recupero di abilità e autonomie in persone con particolari fragilità

promuovere il territorio e i prodotti artigianali

favorire l’interessamento dei privati rispetto ai beni museali e alla

commercializzazione di prodotti artigianali

Ruolo assunto nel progetto

Il CSV ha condiviso gli obiettivi del progetto e lo sosterrà nella animazione territoriale, nel favorire una partecipazione attiva della cittadinanza alle attività specifiche di progetto quali i laboratori all’interno dei Musei così da garantire una sinergia fra le comunità locali ed i destinatari specifici.

Si impegna inoltre a partecipare ed animare gli eventi specifici di interazione all’interno delle singole comunità locali.

Si impegna ad avere un ruolo attivo e partecipativo nella realizzazione del “Festival del Paesaggio” festival di comunità itinerante negli otto comuni del Trasimeno con il proprio apporto ed il proprio know how.

Infine l’associazione potrà costituire un bacino di risonanza ed un luogo

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privilegiato per favorire l’eventuale transizione dei destinatari di progetto affinché le attività legate alla fruizione museale e alla vita attiva delle comunità possano avere una continuità dopo il finanziamento di progetto

Altri soggetti partecipanti

Comune di Paciano, Comune di Magione, Comune di Città della Pieve

Comune di Piegaro, USL UMBRIA 1 – CSM del Trasimeno e Distretto del Trasimeno.

Costo del progetto

Non comunicato

Quota spettante cesvol Prevedibilmente si tratterà di una integrazione economica per l’attività svolta dalla referente locale del CSV

Titolo progetto Banca del tempo Spoleto

Soggetto erogatore REGIONE UMBRIA - PROMOZIONE E SOSTEGNO ALL’INTERVENTO ASSOCIAZIONI “BANCHE DEL TEMPO” EX ART. 14 - L.R. 16 FEBBRAIO 2010 N. 13

Data di avvio Gennaio 2018

Data di conclusione Dicembre 2019

Soggetto Attuatore Comune di Spoleto

Localizzazione dell’intervento Ambito territoriale 9

Descrizione sintetica dell’intervento

Il Cesvol coordinerà la costituzione del gruppo promotore, la predisposizione tramite i propri consulenti del Regolamento , l’organizzazione dei micro-incontri territoriali finalizzati alla conoscenza ed all’adesione di singoli ed associazioni alla Banca del Tempo, il pagamento della polizza assicurativa; garantirà il servizio di segreteria organizzativa ed operativa, l’apertura dello Sportello Banca del Tempo con la collaborazione delle associazioni territoriali che verranno individuate come referenti per i piccoli Comuni. Il Cesvol inoltre garantirà l’informazione e la formazione sullo specifico della Banca del Tempo; gestirà le iscrizioni, la redazione dell’elenco delle prestazioni offerte, l’elenco delle prestazioni richieste (in collaborazione anche con l’Ufficio della Cittadinanza, per quanto riguarda il coinvolgimento di cittadini e famiglie con particolari difficoltà), l’elenco dei partecipanti, l’emissione dei libretti degli assegni e gli estratti conto periodici; coordinerà ed accompagnerà l’avvio dell’attività della Banca, nonché la gestione del “Fondo ore”, capitale sociale messo a disposizione dagli iscritti al fine di supportare i partecipanti che si trovino in forte debito ed impossibilitati ad effettuare scambi, nonché da destinare ad azioni esterne alla Banca, con finalità di solidarietà per la comunità locale e di promozione; garantirà il monitoraggio del progetto ed in raccordo con la Zona sociale, la valutazione dei punti forti e delle criticità dell’esperienza, finalizzati alla riprogettazione dell’operatività del Banca del Tempo in termini di maggiore efficienza ed efficacia

Bisogni obiettivi e risultati raggiunti

Creare un modello banca del tempo che funzioni nel temo al di là del finanziamento

Ruolo assunto nel progetto Ente capofila

Altri soggetti partecipanti Comuni della zona del Lago Trasimeno

Costo del progetto € 7.000,00

Quota spettante cesvol € 5.000,00 – 6.000,00 €

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Titolo progetto Sostegno Povertà Gubbio

Soggetto erogatore Fondazione Cassa Risparmio Perugia, Caritas diocesana Gubbio,

Comune di Gubbio

Data di avvio Annuale

Data di conclusione Annuale

Soggetto Attuatore Comune di Gubbio, Caritas, Fondazione Cassa Risparmio Perugia

Localizzazione dell’intervento Comune di Gubbio

Descrizione sintetica dell’intervento

Il Cesvol, tramite la sua referente territoriale, è stato inserito nella commissione di valutazione composta dall’assistente sociale, da un membro del comune, da un membro dell’associazione, che hanno il compito di valutare le famiglie in stato di indigenza che possono accedere ai contributi stanziati dal Comune e dalla fondazione per un aiuto concreto, quale pagamento bollette, affitti, rate dei mutui

Bisogni obiettivi e risultati raggiunti

Un aiuto concedo alle famiglie in stato di difficoltà economica

Ruolo assunto nel progetto

Partecipazione della referente locale CSV nella commissione di valutazione che definisce i piani di intervento.

Diffusa relazionalità con i beneficiari dei contributi.

Altri soggetti partecipanti

Comune, assistenti sociali, componenti della Fondazione Cassa Risparmio Perugia

Costo del progetto Stabilito annualmente anche in riferimento alle richieste

Quota spettante cesvol Non prevista

Titolo progetto Sostegno Povertà Castiglione del Lago

Soggetto erogatore Fondazione Cassa Risparmio Perugia

Data di avvio Annuale

Data di conclusione Annuale

Soggetto Attuatore Comune di Castiglione del Lago, Caritas, Fondazione Cassa Risparmio Perugia

Localizzazione dell’intervento Comune di Castiglione del Lago

Descrizione sintetica dell’intervento

Il Cesvol, tramite la sua referente territoriale, è stato inserito nella commissione di valutazione composta dall’assistente sociale, da un membro del comune, da un membro dell’associazione, che hanno il compito di valutare le famiglie in stato di indigenza che possono accedere ai contributi stanziati dal Comune e dalla fondazione per un aiuto concreto, quale pagamento bollette, affitti, rate dei mutui

Bisogni obiettivi e risultati raggiunti

Un aiuto concedo alle famiglie in stato di difficoltà economica

Ruolo assunto nel progetto Inserimento nella commissione di valutazione

Altri soggetti partecipanti Comune, assistenti sociali, membri della fondazione

Costo del progetto Stabilito annualmente anche in riferimento alle richieste

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Quota spettante cesvol Non prevista

Titolo progetto Orchestra multietnica

Soggetto erogatore Tavola Valdese Fondi 8 per mille 2017

Data di avvio Gennaio 2018

Data di conclusione Febbraio 2019

Soggetto Attuatore Tavola Valdese

Localizzazione dell’intervento Perugia

Descrizione sintetica dell’intervento

Il progetto intende promuovere l’integrazione dei migranti, con particolare riferimento ai giovani, e sviluppare scambi interculturali con i propri pari della società di accoglienza attraverso il linguaggio della musica e la partecipazione attiva della comunità locale. Si vuole rispondere al crescente bisogno di creare luoghi e momenti di integrazione interculturale in modo innovativo, principalmente attraverso la creazione di un Collettivo Musicale Interculturale, che esprime la sua soggettività non solo attraverso la musica, ma anche attraverso la socialità aggregando e rendendo attive realtà associative e istituzionali del territorio di riferimento del progetto

Bisogni obiettivi e risultati raggiunti

Creare una realtà musicale in cui tutti possano riconoscersi, sperimentarsi, divertirsi, stimolando una creatività che valorizzi il bagaglio culturale di ciascun partecipante e al tempo stesso faciliti lo scambio interculturale e la contaminazione identitaria attraverso il linguaggio musicale e artistico;

- promuovere l’acquisizione di nuove conoscenze e competenze mediante metodi innovativi in campo musicale;

- favorire la dimensione collettiva;

- creare una valida alternativa creativa in contesti sociali a rischio;

- promuovere la partecipazione attiva dei giovani nel sensibilizzare e coinvolgere la comunità riguardo ai temi dell’integrazione e del dialogo interculturale mediante i propri linguaggi e ambiti di interesse;

- attivare una “comunità educante” che si faccia fautrice del progetto attraverso una rete di organismi che promuova azioni di coesione sociale in collaborazione con i giovani e che supporti questa nuova realtà musicale.

Ruolo assunto nel progetto Capofila

Altri soggetti partecipanti Associazione Alma Andina, Associazione, associazione you

Costo del progetto € 10.000,00

Quota spettante cesvol € 3.308,00

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Progetti presentati e in fase di valutazione

Titolo progetto UmbriAMA, un altro Welfare è possibile

Soggetto erogatore FNC Fondazione Nazionale delle Comunicazioni

Data di avvio In valutazione

Data di conclusione -

Soggetto Attuatore CSV Perugia

Localizzazione dell’intervento Il progetto investe l’area denominata Valle Umbra Sud, che include le Zone Sociali di Foligno, Spoleto e Norcia. Queste ultime due (Spoleto, zona sociale 9 e Norcia, zona sociale 6, sono incluse nella cosiddetta area del Cratere).

Descrizione sintetica dell’intervento

Si intende attivare un sistema di lavoro che confluisca in un nuovo soggetto sociale collettivo (UmbriAMA), allargato e partecipato, avente l’obiettivo di far emergere e consolidare le esperienze esistenti di auto mutuo aiuto, di formarne e sostenerne di nuove, integrandole al sistema ufficiale dei servizi istituzionali, favorendone altresì l’accreditamento nel sistema dei riferimenti dell’utenza (pazienti, familiari, soggetti impegnati nella relazione d’aiuto).

Bisogni obiettivi e risultati previsti

In termini generali, impegnarsi strutturalmente sullo sviluppo e sul consolidamento dell’AMA in qualsiasi comunità, può avere l’effetto di attivare un nuovo tipo di risorsa comunitaria, che mette al centro non solo la condivisione del medesimo bisogno/problema, ma si attiva per favorirne, attraverso l’aiuto reciproco e la condivisione, il superamento del disagio, in qualsiasi forma questo si manifesti e a prescindere dal fattore che lo ha determinato (perdita del lavoro, dipendenza, disagio mentale, dis-integrazione culturale, e così via).

Ruolo assunto nel progetto Soggetto attuatore

Altri soggetti partecipanti CSV Terni, Associazione Makeba

Costo del progetto Finanziamento richiesto 25.000 euro

Quota spettante cesvol € 25.000

Titolo progetto Laboratorio Te.Se.U. (Terzo Settore in Umbria)

Soggetto erogatore BANDO PON SPAO

Data di avvio Febbraio 2019

Data di conclusione Febbraio 2021

Soggetto Attuatore Scuola di Amministrazione Pubblica “Villa Umbra” Perugia

Localizzazione dell’intervento Regione Umbria

Descrizione sintetica dell’intervento

Il progetto a carattere regionale, nasce dalla partnership tra la Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica e i due Centri servizio per il Volontariato di Perugia e Terni nell’ambito del PON SPAO per l’individuazione di soggetti attuatori per la realizzazione di interventi di formazione specialistica destinati ai volontari/associati/occupati del terzo settore in materia di dialogo sociale. L'intervento formativo a carattere regionale, mira a ad accrescere le competenze

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dei volontari/associati/occupati degli Enti del terzo Settore sulle tematiche del dialogo sociale, in particolare sui temi legati a:

Programmazione europea 2014/2020 e regolamenti comunitari;

I programmi Operativi nazionali e regionali a valere sui fondi SIE;

Modalità di gestione e rendicontazione di progetto a valere sui fondi europei;

Co-programmazione, co-progettazione e accreditamento;

Welfare aziendale, di comunità e sociale;

Conciliazione tempi di vita e di lavoro;

Bisogni obiettivi e risultati raggiunti

Il PON “Sistemi di Politiche Attive per l'Occupazione”, nell’ambito della priorità di investimento 11i “Investire nella capacità istituzionale e nell’efficienza delle pubbliche amministrazioni e dei servizi pubblici a livello nazionale, regionale e locale nell’ottica delle riforme, di una migliore regolamentazione e di una buona governance”, intende supportare azioni di qualificazione, di empowerment delle istituzioni, degli attori e degli stakeholders e azioni di sviluppo e rafforzamento della collaborazione in rete inter-istituzionale. In tal senso, il progetto è finalizzato all’accrescimento delle competenze e delle abilità professionali dei volontari/associati/occupati degli Enti del Terzo Settore di cui all’art. 4 del d.lgs. 117/2017 sulle tematiche connesse al dialogo sociale, in funzione dello sviluppo dell’occupazione e di una maggiore efficacia della programmazione degli interventi, e per una migliore integrazione e collaborazione con i diversi livelli istituzionali e i servizi pubblici

Ruolo assunto nel progetto Partner – In caso di finanziamento sarà costituita un ATS paritaria tra il capofila e partner di progetto.

Altri soggetti partecipanti CSV Terni

Costo del progetto Non comunicato

Quota spettante cesvol Indicativamente il 35% del totale richiesto

Titolo progetto La Cura delle Idee nel Volontariato

Soggetto erogatore Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Data di avvio 5 Ottobre 2018

Data di conclusione 7 Ottobre 2018

Soggetto Attuatore CeSVoL Perugia

Localizzazione dell’intervento Regione Umbria

Descrizione sintetica dell’intervento

La “Cura delle idee del Volontariato” è stato il primo evento culturale dell’Umbria dedicato all’Editoria Sociale nell’ambito del festival Umbria Libri. Dal 5 al 7 ottobre presso il Complesso Monumentale San Pietro in Perugia, sono stati presentati e distribuiti i testi ai partecipanti e visitatori in un ricco calendario di iniziative. Il 5 ottobre è stata l’occasione per far incontrare e presentare gli autori e raccontare le loro storie, le loro conoscenze di vita e solidarietà. Un insieme di esperienze che ha reso l’evento particolarmente sentito dai partecipanti e protagonisti su vari argomenti ma con il filo conduttore della cura del bene comune materiale e immateriale delle comunità locali. Per la manifestazione è stato concesso l’uso del logo dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale promosso dall’Unione Europea e attuato a livello nazionale dal MiBAC.

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Bisogni obiettivi e risultati raggiunti

Il progetto intende contribuire alle finalità dell’Anno europeo del patrimonio culturale è incoraggiare tutti a scoprire e lasciarsi coinvolgere dal patrimonio culturale dell’Europa rafforzando il senso di appartenenza a un comune spazio europeo. Per realizzare questa finalità è necessario raggiungere un pubblico più ampio possibile, in particolare bambini e giovani, le comunità locali e coloro che raramente entrano in contatto con la cultura, per promuovere un comune senso di responsabilità.

Dal punto di vista della partecipazione, all’evento del 5 ottobre hanno partecipato circa 100 persone e 16 autori. Inoltre hanno portato il loro saluto anche le Istituzioni pubbliche (Regione, Provincia e vari Comuni), e del privato sociale (Fondazioni, altri Enti nazionali del Non Profit).

Nei giorni 6 e 7 ottobre, gli incontri hanno interessato circa 50 studenti provenienti da più scuole di Perugia e della provincia. Complessivamente sono state distribuite oltre 500 copie delle ristampe dei testi con logo Anno Europeo del Patrimonio Culturale.

Ruolo assunto nel progetto Capofila

Altri soggetti partecipanti

Regione Umbria, Cesvol Terni, CSV Vol.To – Centro Servizi del Volontariato di Torino

Costo del progetto € 8.180,00

Quota spettante cesvol € 4.000,00

Titolo progetto Stargate ritorno al futuro

Soggetto erogatore Bando Con i bambini Impresa Sociale (presentato il 14 dicembre 2018)

Data di avvio //

Data di conclusione //

Soggetto Attuatore Impresa Sociale con i Bambini

Localizzazione dell’intervento Zona sociale 5 comuni di Assisi e bastia Umbra

Descrizione sintetica dell’intervento

La proposta progettuale interessa il territorio della Zona sociale n.3 dell’Assisano e 5 del Trasimeno nella Regione Umbria. Si tratta di territori che presentano caratteristiche similari in relazione al tema della crescita educativa dei bambini, dei ragazzi e degli agenti/attori del processo educativo.

Tipologia di territorio dispersivo che ostacola la fruizione di servizi e attività educative, culturali, sportive e dell’offerta culturale a disposizione per bambini e ragazzi. (nr. Comuni e frazioni)

Scarsità di attività per bambini e ragazzi soprattutto nei Comuni più piccoli e difficoltà di accesso da parte di chi abita nelle frazioni, a causa della carenza di trasporti pubblici e dei problemi di trasporto delle famiglie, impegnate nelle attività lavorative.

Nei territori interessati dal progetto si riscontra anche un aumento delle famiglie in situazione di vulnerabilità sia di tipo economico, che di tipo sociale e una maggiore difficoltà ad affrontare le problematiche dei figli e i compiti genitoriali.

In relazione al tema della povertà educativa dal confronto con i partner di progetto e gli stakeholder emerge che i periodi critici per i bambini e i ragazzi sono le fasi di passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo

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grado e da questa alla scuola secondaria di secondo grado. In particolare assume particolare rilevanza poter attuare interventi che affrontino precocemente i disturbi dell’apprendimento nel periodo della scuola primaria; risulta particolarmente utile sostenere le scelte e gli orientamenti verso la scuola superiore, nonché al studio universitario e al mondo del lavoro.

Bisogni obiettivi e risultati raggiunti

Rafforzare le progettualità e gli strumenti all’interno delle scuole secondarie di primo e secondo grado per contrastare la povertà educativa:

- moltiplicare le opportunità per i genitori sulla genitorialità e per gli adulti (genitori/familiari, allenatori)

- integrare le attività con gli sportelli di supporto psicologico presenti nel territorio (Punto di Ascolto nelle scuole Secondarie di II grado e Punto Giovani di prossimo avvio)

- limitare la dispersione del territorio e le difficoltà di accesso all’offerta formativa ed educativa dei territori coinvolti.

Ruolo assunto nel progetto Capofila

Altri soggetti partecipanti Scuole comuni associazioni

Costo del progetto € 250.000,00 – 500.000,00

Quota spettante cesvol Non quantificato

Titolo progetto

Valnerina Evergreen. Progetto per sostenere le iniziative di comunità valorizzando la popolazione anziana

Soggetto erogatore Fondazione Banca Intesa da presentare a gennaio 2019

Data di avvio //

Data di conclusione //

Soggetto Attuatore INTESA SAN PAOLO

Localizzazione dell’intervento Area Valnerina e frazioni terremotate

Descrizione sintetica dell’intervento

Rigenerare la comunità a partire dalla valorizzazione della popolazione anziana per rivitalizzare i legami sociali è l’obiettivo dell’iniziativa che il Centro Servizi per il Volontariato di Perugia in rete con altre associazioni attive nel territorio della Valnerina intende proporre a cittadini e istituzioni allo scopo di rafforzare il tessuto sociale dopo il terremoto.

Si vuole rimettere in moto lo spirito di cittadinanza attiva, la costruzione di reti e di relazioni sollecitando la partecipazione delle persone anziane, il protagonismo attivo, la solidarietà ed il senso di corresponsabilità, la costruzione di relazioni solidali e di forme di socialità all’interno della comunità ferita dal terremoto, ma ben conscia della necessità di attivarsi per combattere il rischio di isolamento e rilanciare la vita nel territorio della Valnerina.

Con il progetto Valnerina Evergreen il Cesvol Perugia in rete con associazioni e istituzioni locali intende:

- riattivare e rafforzare legami di prossimità nelle zone colpite dal terremoto attraverso il coinvolgimento della popolazione anziana che diventa attivatore e sviluppa percorsi di cittadinanza attiva, iniziative di empowerment del territorio e della comunità;

- sostenere le persone ad invecchiare attivamente e in salute e al tempo stesso a

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dare un contributo alle proprie comunità.

Bisogni obiettivi e risultati raggiunti

- Promuovere la partecipazione degli anziani attraverso un percorso di cittadinanza attiva che li vede agire in veste di facilitatori di comunità per avviare iniziative di promozione della socialità con i propri coetanei e per la comunità;

- contrastare l’isolamento e la marginalità sociale degli anziani attraverso la creazione di legami di aiuto e solidarietà tra anziani attivi e anziani in condizione di fragilità, residenti nella stessa area, e il coinvolgimento di diversi attori istituzionali, realtà del terzo settore e altre realtà informali e significative del territorio.

Ruolo assunto nel progetto Capofila

Altri soggetti partecipanti

Cesvol Perugia Capofila, Comune di Norcia, Centro sociale ricreativo anziani Norcia, Auser Valnerina, Norcia Run, Libera Università Popolare

Costo del progetto € 44.712,00

Quota spettante cesvol Circa € 7.000,00

Interventi complessi di aree interne

Titolo intervento OSSERVATORIO DI COMUNITA’ VALNERINA

Contesto culturale A diversi mesi dagli eventi sismici del 2016, i comuni della Valnerina, da sempre orientati ad una vocazione di turismo dolce/leggero/lento collegato al patrimonio ambientale, culturale e storico oltre che dei prodotti tipici, provano a ripartire anche attraverso la proposta delle classiche iniziative ed eventi di richiamo (Mostra Mercato del Giardinaggio e del Florovivaismo a Santa Anatolia di Narco - Fior di Cacio, Mostra mercato ed evento dedicato al Formaggio con Workshop, Educational, Degustazioni, Tradizioni a Vallo di Nera - Fiera di San Felice a Monteleone di Spoleto - Le Rocche raccontano a Ferentillo - Valnerina per tutti a Ferentillo e Arrone, Sagra della pizza sotto lu focu a Montefranco, Raduno Mountain Bike della Valnerina ad Arrone, etc.), che soprattutto nel periodo pre-estivo ed estivo hanno dato timidi segnali di ripresa, ma anche attraverso la ideazione di nuove iniziative (come ad esempio, “La quarta di Scheggino”, ogni quarta domenica del mese, con prodotti contadini e artigianali in mostra). Tutti questi eventi hanno registrato risultati apprezzabili relativamente al numero di presenze o alla quantità di prodotti venduti, etc., con un successo “consolidato” (compatibilmente con il periodo storico post-sismico) ed un impatto limitato temporalmente al calendario dei singoli eventi. Una interessante questione, in questo senso, riguarda la prospettiva di aumentare i benefici di queste iniziative (in termini di moltiplicazione di valore e di ricchezza economica e sociale diretta ed indotta ma anche di continuità identitaria, culturale e comunitaria) attraverso il rafforzamento della connessione reale tra loro oltre che con il tessuto socio-culturale dei territori interessati.

L’osservazione sociologica della modalità di espressione e rappresentazione di queste “produzioni e manifestazioni culturali” mette in evidenza un dinamismo parziale, a scartamento ridotto e oggettivamente non esteso in tutta la sua potenzialità attrattiva, essendo generalmente frutto di singoli attori/gruppi/contesti che agiscono in una dimensione di reciproco isolamento/separazione. Questo determina uno scenario eventistico polverizzato, poco competitivo proprio perché ad essere presentata/evidenziata/promossa non è l’intera area nella quale insistono le singole cittadine (tra l’altro molto vicine tra loro) in quanto contesto culturale e sociale allargato e composto da elementi complementari (cosa che potrebbe tra l’altro favorire un effetto di filiera per quanto concerne ad esempio anche il tema della recettività, della mobilità, etc.), ma la singola realtà locale.

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Considerando la bellezza del paesaggio e del patrimonio storico, artistico, culturale e l’attivismo della comunità che vi abita, un elemento di valore aggiunto potrebbe essere rappresentato proprio da uno sforzo finalizzato ad un graduale cambio di prospettiva e di approccio complessivo attraverso l’innesto di una mentalità innovativa orientata allo sviluppo comunitario, alla valorizzazione e tutela del bene comune, che anche le nuove generazioni potrebbero declinare con opportune competenze e metodologie a disposizione. Il tutto anche al fine di limitare il potenziale di dispersività presente nella domanda di consumo culturale, artistico e, generalmente, turistico che si manifesta in modo discontinuo, non informato, per periodi brevi.

La dimensione sociale ed associativa in Valnerina

Questa disconnessione è percepibile anche ad una lettura sociale del territorio, in presenza di numerose frazioni e zone sparse, lontane da qualsiasi centro e stante la mancanza di una mappa complessiva di orientamento, neanche determinata dalla somma di più mappe territoriali tra loro comunicanti, che consenta il passaggio fisiologico da una lettura quanto meno armonica delle caratteristiche qualitative e quantitative del territorio ad un modello coerente di interventi.

Dalla scarsa connessione tra visioni diverse nasce e si sviluppa una fenomenologia culturale, sociale, ambientale, turistica non programmata all’interno di una visione più ampia, ma costituita da interventi frammentati e frammentari, spesso autoreferenziali, in qualche caso in sovrapposizione se non in contrapposizione tra loro. E questa serie di interventi, proprio perché rispondenti a visioni non comunicanti (e che non sanno cogliere, dunque, proprio con la comunicazione, valori-modelli-buone prassi), dimostrano la loro inefficacia proprio al momento della loro realizzazione da parte dei singoli soggetti promotori (enti, cittadinanza, associazioni, gruppi informali, etc.).

In più, va ricordata la quasi completa assenza di associazionismo sociale (tranne che nel caso di Norcia, ove rimane comunque minoritario rispetto all’universo associativo storicamente predominante), quello impegnato ordinariamente sulle fragilità sociali, sulla disabilità, sugli anziani, sulla non autosufficienza, ma anche a favore dei minori ed in generale delle nuove generazioni, che potrebbe intervenire in quei segmenti di bisogno non (o difficilmente) coperti dal pubblico, come in altri contesti, dove la presenza capillare di organismi di volontariato e di promozione sociale, che operano integrandosi con il pubblico, consente di agganciare e di intervenire anche sulle situazioni altrimenti a rischio di esclusione/marginalità. I dati confermano, inversamente, una diffusa presenza di associazionismo di tipo culturale (turistico, sportivo, teatrale, delle pro loco) che, ad esclusione del Comune Capofila della Zona Sociale, esaurisce il dato quantitativo e qualitativo dell’associazionismo della Valnerina, sugellando di fatto una certa mancanza di “contenitori relazionali” e di contesti partecipati di rappresentazione dei bisogni sociali che siano in grado di mappare ed intercettare tutta quella casistica rientrante nell’alveo dell’assistenza sociale e degli interventi di Welfare in generale. Nello stesso tempo, la scarsa densità associativa orientata e focalizzata sulla dimensione sociale della comunità, di fatto, non consente la valorizzazione e l’attivazione del capitale umano di questa.

La scarsa connessione o relazionalità continuativa tra gli attori del territorio, unita ad una limitata propensione a ricercare soluzioni e modelli di riferimento attraverso modalità comunitarie ed associative, non rende facile l’elaborazione e l’emersione di modelli condivisi, riconoscibili ed intellegibili (chiari e comunicabili), di rappresentazione del Welfare, delle politiche sociali e culturali, ambientali e produttive, e nello stesso tempo consente solo in parte di valorizzare la partecipazione della cittadinanza, quando questa si manifesta quasi sempre in forma singola ed autoreferenziale, impedendole di concorrere alla realizzazione del bene comune (sussidiarietà orizzontale, o meglio, circolare).

Descrizione in sintesi

La proposta di Osservatorio di comunità nasce dalla consapevolezza che nessuna mappa, in questo caso, relazionale corrisponde perfettamente al territorio. Solo il confronto tra diverse

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mappe può portare alla definizione di una unica mappa condivisa e partecipata, che può dare di quel territorio una lettura comparata e, quindi, più realistica. Questa necessità appare ancora più evidente nel momento in cui si considera che proprio dalle rappresentazioni che si hanno di un fenomeno scaturiscono, in maniera speculare, azioni e strumenti attraverso i quali si affronta o si risponde alle sollecitazioni di quest’ultimo.

Intervenendo su questi aspetti, l’Osservatorio di Comunità Valnerina rappresenta un luogo di osservazione partecipato, focalizzato sulla conoscenza delle dimensioni quantitative e qualitative del territorio, dei suoi elementi valoriali ma anche delle aree “critiche”, nei cui confronti vanno pensati o ri-pensati gli approcci e gli orientamenti adeguati alla definizione e realizzazione degli opportuni interventi.

L’Osservatorio di Comunità Valnerina può rappresentare una pre-condizione, in termini di conoscenza e di relazionalità tra gli attori della comunità, necessaria a favorire la connessione e la interrelazione tra pubblico e privato (privato sociale, ovvero Enti del Terzo Settore, ma anche profit) con l’obiettivo di facilitare l’avvio di esperienze di progettazione partecipata per la definizione, l’implementazione, la realizzazione ed il monitoraggio di progetti di sviluppo locale in ambito sociale, culturale, del turismo, dell’ambiente, della ricerca e dell’innovazione.

La presenza di uno strumento quale l’Osservatorio, soprattutto in un territorio quale quello della Valnerina, può favorire per la comunità l’accesso agli strumenti di programmazione definiti a livello regionale, di zona sociale o da parte di altri ambiti di competenza, che possono avere applicazioni, ricadute ed impatto nel territorio, predisponendo modalità di connessione continuativa con le varie “cabine di regia” operanti a livello locale, regionale, nazionale ed europeo.

Localizzazione Zona sociale 6

Comuni dell’area dove risiede la comunità che beneficia degli interventi

Norcia, Cascia, Cerreto di Spoleto, Monteleone di Spoleto, Poggiodomo, Preci, Sant’Anatolia di Narco, Scheggino, Vallo di Nera.

Tipologia dell’intervento

Animazione territoriale, implementazione di reti relazionali, definizione e sviluppo di interventi di progettazione partecipata.

Risultati attesi Area Cultura

Può portare a sperimentare una modalità condivisa di programmazione e pianificazione integrata, orientata al medio e lungo termine, sancendo una vera e propria alleanza per la comunità, che in occasione di bandi o di altre opportunità di finanziamenti anche di una certa rilevanza, non renderà più necessaria la sterile riproduzione di partnership e collaborazioni solo formali o solo perché richiesti dai bandi come elemento premiale.

L’utilizzo di un linguaggio comune e diffuso può avere l’effetto di contribuire alla conoscenza del patrimonio culturale locale, sia all’interno che all’esterno dell’area con intuibili effetti in termini di abitudini di consumo culturale, ambientale e gastronomico. Nello stesso tempo può rafforzare la visibilità e la riconoscibilità della Valnerina e dei suoi prodotti verso l’esterno.

La continua relazionalità tra gli attori sociali ed economici della comunità può favorire l’integrazione tra i diversi prodotti e servizi culturali, rendendoli attrattivi, economicamente e sostenibili dal punto di vista ambientale ed orientati allo sviluppo socio-economico.

La scelta di optare a favore di un approccio comunicativo e relazionale trasparente, di confronto, di scambio e non sterilizzato da forme di competizione esclusivamente strumentali, può avere l’effetto di rendere più efficiente la gestione e il dinamismo del potenziale di sviluppo in ambito culturale, contribuendo alla creazione di occupazione e

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benessere.

L’approccio inclusivo mirante alla emersione del capitale umano e sociale presente nel territorio può avere l’effetto di valorizzarne il potenziale di creatività e di innovazione, soprattutto per quanto concerne il coinvolgimento delle nuove generazioni, con il loro portato fisiologico di maggiore predisposizione all’uso delle nuove tecnologie applicabili nei settori produttivi, eventistici, agricoli e artigianali.

Area Welfare

Favorendo la connessione tra le varie mappe dei bisogni ad oggi disponibili, può consentire la definizione di un quadro unitario della domanda di Welfare.

Attivando il capitale sociale disponibile anche attraverso la costituzione di nuove associazioni e organismi collettivi che intervengono sui bisogni, può facilitare un nuovo processo che è insieme educativo (poiché sviluppa per la cittadinanza il senso di appartenenza e l’apertura all’altro), culturale (perché favorisce la presa in carico delle questioni che investono la propria comunità), ridando ai cittadini responsabilità e protagonismo, per umanizzare l’assistenza socio-sanitaria e per migliorare il benessere complessivo della comunità.

Promuovere l’inclusione sociale, combattere la povertà e ogni forma di discriminazione.

Contribuire all’aumento/ consolidamento/ qualificazione dei servizi di carattere sociale, relazionale ma anche educativo/formativo rivolti alle situazioni di fragilità, disagio sociale, non autosufficienza, disabilità e malattia integrandosi alla rete infrastrutturale e dell’offerta di servizi sanitari e sociosanitari territoriali.

Eventuali altri risultati attesi

Operare ad un livello culturale, introducendo e rafforzando una mentalità non eventistica o schiacciata su un bando da cogliere strumentalmente, determina, a medio e lungo termine il consolidamento di una relazionalità fiduciosa e comunitaria tra i vari attori in gioco. Tutto ciò potrebbe disseminare i germi dello strumento innovativo della fondazione di comunità (flessibile, leggera e legata esclusivamente alla definizione ed alla concretizzazione di progetti/azioni nel territorio), con delineazione chiara e condivisa di obiettivi, risorse in gioco e attori protagonisti, verso la realizzazione di una forma di programmazione territoriale e di welfare rispetto al quale anche la cittadinanza da semplice spettatore e “controllore esterno” potrebbe diventare, motivatamente, parte attiva e contributiva (pensiamo ad esempio al coinvolgimento del settore profit: lo stesso fund raising non interverrebbe avendo come indicatore lo spirito di iniziativa del singolo, ma potrebbe rientrare in un progetto corale di intervento nel proprio territorio di appartenenza).

Favorire per la comunità una maggiore consapevolezza dei bisogni e delle opportunità presenti nel proprio territorio, rafforzando il senso di appartenenza, di responsabilità e di coesione sociale ed aumentando la capacità della comunità di affrontare e provare a risolvere autonomamente i propri problemi.

Descrizione delle attività in relazione al risultato atteso

Si prevede l’attivazione di un network misto (con componenti pubbliche e afferenti agli enti del terzo settore e del privato sociale), formato da attori sociali individuati in ognuno dei comuni inseriti nel raggio di azione dell’Osservatorio, che potrà dotarsi di due aree funzionali ed interconnesse: Cultura e Welfare.

Queste aree di azione sono tra loro integrate, con vocazioni correlate alle caratteristiche del settore, ma in una dimensione di visione comunitaria.

Area Cultura

Compito di questa area dell’Osservatorio è quello di ampliare gli orizzonti del territorio grazie alla valorizzazione del suo genius loci, attraverso l’integrazione del settore culturale con il paesaggio, la produzione tradizionale, le caratteristiche identitarie e i valori della comunità.

Mira alla conoscenza diffusa e alla messa in rete del patrimonio culturale, per favorire il miglioramento della sua gestione, facilitando l’innesco di processi innovativi non importati

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dall’esterno, ma che abbiano origine dal territorio e da chi lo vive.

Affronta i temi della biodiversità, dello sviluppo dei sistemi agricoli e della promozione del settore gastronomico, con la finalità di renderli fattori di innovazione, di crescita economica e di nuova occupazione, ma anche di arricchimento culturale e sociale (includendo quindi sia i beni materiali, che quelli immateriali, correlati al patrimonio di tradizioni, saperi e mestieri del territorio).

Area Welfare

Si propone come uno strumento di rilevazione, analisi e condivisione delle questioni di politica sociale, mirando alla mappatura dei bisogni della comunità, alla organizzazione e razionalizzazione dei piani di intervento all’insegna dell’universalismo, dell’accessibilità e dell’inclusione.

Si propone di stimolare ed attivare il capitale umano attraverso un processo di responsabilizzazione e di presa in carico dei bisogni del proprio contesto di riferimento, favorendo il protagonismo della cittadinanza attiva.

Si configura come incubatore di civismo, di cittadinanza attiva e di associazionismo sia di volontariato che di promozione sociale.

Si propone di favorire la sperimentazione di modelli di welfare di prossimità, di comunità e mutualismo, aspirando al consolidamento di una dimensione cooperativa su quella, già ampiamente diffusa, di tipo competitivo tra attori sociali a favore dei portatori di bisogni, fragilità e disagio sociale.

Per entrambe le aree (Cultura e Welfare), la proposta riguarda l’attivazione di una vera e propria alleanza per la comunità, coerentemente con le proprie finalità istituzionali inerenti la valorizzazione del capitale sociale presente nel territorio, oltre che la messa a leva dell'azione del volontariato e dell'associazionismo (esistente o da attivare/implementare).

L’osservatorio potrà dotarsi di strumenti funzionali, di tipo tecnico ed operativo, attraverso i quali determinare una stretta correlazione tra la elaborazione dei contenuti che avviene in termini politici e strategici e la loro lavorazione e declinazione in progetti esecutivi da approntare in relazione alla partecipazione a bandi e l’accesso a fondi e contributi di enti pubblici e/o privati. (ad es. il Laboratorio permanente per l’innovazione e la progettazione partecipata).

Soggetto attuatore Cesvol Perugia – Cesvol Terni

Progetti di raccolta fondi di medio-lungo periodo

Norcia Vive - progetto di raccolta fondi finalizzato alla creazione di una CASA delle

ASSOCIAZIONI per la ricostruzione sociale della Valnerina, per “dare una casa” (una sede, un

ufficio) ai gruppi informali e a tutte le realtà organizzate e non, che insieme vi potranno ritrovare un

luogo di “rinascita sociale e culturale” e di aggregazione, un contesto di relazioni sociali in grado di

sostenere e rafforzare l’intento di tutta la cittadinanza di ricreare e ricostruire un senso compiuto di

cittadinanza attiva e di progettazione partecipata. La prospettiva è quella di realizzare una struttura

che apparterrà alla comunità di Norcia, attraverso l’operosità e la proposta delle associazioni ivi

presenti e del Cesvol. Ad oggi con la raccolta fondi, per i cui dettagli si rimanda a

http://www.valnerina.click/norcia-vive/ sono stati raccolti oltre 40mila euro.

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Il 22 ottobre 2018, il CSV ed il G.A.D. (Gruppo Artisti Dilettanti) Compagnia Teatrale Alberto e

Anna Ferrari di Norcia, hanno sottoscritto un accordo per la costituzione di una A.T.S

(Associazione Temporanea di Scopo) per la raccolta fondi e realizzazione del progetto. Partendo

dall’esperienza del comitato “Norcia Vive” costituito a seguito del sisma del 2016, i proponenti

intendono dare un ulteriore slancio al progetto di costruzione di uno spazio aperto alla solidarietà,

all’associazionismo e fruibile per la cittadinanza del Comune di Norcia e della Valnerina.

In quest’ottica, l’ATS si propone di sostenere il progetto di raccolta fondi attraverso l’ideazione

diretta e/o la condivisione ed il supporto di eventi ed iniziative aventi tale scopo, procedere

all'elaborazione e realizzazione di progetti specifici, favorire la conoscenza del progetto per

aumentarne forza ed impatto territoriale, con l’obiettivo di accrescerne la rete di accreditamento

anche istituzionale e non locale, promuovere, attraverso le reti relazionali e di contatto dei singoli

firmatari, ma anche attraverso il coinvolgimento di altre realtà associative che condividono le

finalità del progetto della Casa delle Associazioni.

Si ricorda che lo stato di avanzamento della raccolta fondi per la realizzazione del progetto, iniziata

nel dicembre 2016, è sempre visualizzabile al link: http://www.valnerina.click/norcia-vive/.

Progettualità e collaborazioni continuative con Enti, Istituzioni e Associazioni

Convenzione con Comune di Todi per apertura sportello territoriale

Protocollo di lavoro con Comuni della Zona Sociale n.5 (capofila Marsciano) per progetti di ricerca

sociale e progettazione partecipata

Partner funzionale della rete della Città del sollievo, promossa dal Comune di Perugia.

Collaborazioni continuative con Assessorato al Welfare Regione Umbria (Seminari di formazione

sulla Riforma Terzo Settore)

Membro dell’Osservatorio regionale sulla condizione delle Persone con disabilità presso la Regione

Umbria

Componente del Tavolo regionale Welfare, istituito presso l’Assessorato al Welfare Regione

Umbria, in tandem con il CSV Terni

Componente della cabina di Regia per l’editoria in Umbria presso la Regione Umbria

Protocollo di intesa, con funzioni di segreteria organizzativa, per lo sviluppo del progetto “Sostegno

alle situazioni di povertà nel Comune di Gubbio” finanziato dalla Fondazione Cassa Risparmio

Perugia, Caritas e Comune di Gubbio

Protocollo di intesa, con funzioni di segreteria organizzativa per progetto “Sostegno alle situazioni

di povertà nel Comune di Castiglione del Lago”, finanziato dalla Fondazione Cassa Risparmio

Perugia

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Varie progettualità relative al Gruppo Integrato per la Promozione della Salute del Territorio del

Trasimeno (PEaS) tra Distretto Sanitario del Trasimeno (Usl Umbria 1), Comuni della Zona Sociale

n. 5 e Centro Servizi per il Volontariato di Perugia.

Protocolli di intesa con diversi istituti superiori di secondo grado per le progettualità correlate

all’azione dei Presidi del Volontariato (Trasimeno, Norcia, Cascia, Perugia)

Protocollo per sviluppo di attività continuative con Unione Nazionale Consumatori

Protocollo per sviluppo di attività continuative con Cittadinanzattiva

Protocollo con ADIC per attività continuative presso sede di Norcia

Collaborazione continuativa con l’Associazione Città Nuova per le attività del Consiglio Comunale

dei Bambini presso il Comune di Spoleto

Ospitalità all'Associazione Green Heart di Spoleto per il gruppo di auto mutuo aiuto rivolto alle

persone che hanno vissuto l'esperienza del terremoto (per tutto il 2017). Da quest’anno il gruppo si

occupa del sostegno a persone sole.

Ospitalità a referenti del Distretto n.4 Trasimeno (USL1) per le attività del gruppo per la

disassuefazione da fumo di tabacco presso la sede di Castiglione del Lago

Partecipazione continuativa alle attività promosse dal Centro Regionale di Riferimento per il Gioco

D'azzardo Patologico del Dipartimento Dipendenze di Foligno.

Ospitalità e supporti di segreteria per le attività laboratoriali rivolte ai pazienti Alzheimer, a cura

dell’Associazione AMATA presso la sede di Perugia

Ospitalità e supporti di segreteria per l’Associazione Umana, che gestisce presso la sede di Perugia

un servizio di consulenza e di orientamento rivolto alle famiglie sul tema del diritto alle prestazioni

socio-sanitarie domiciliari, semi-residenziali e residenziali dei malati anziani non autosufficienti e

delle persone con demenza.

Partecipazione, in qualità di membro funzionale, alla Consulta “Salute, Solidarietà sociale, Pari

opportunità, integrazione e politiche dell’immigrazione” promossa dal Comune di Città di Castello.

Partecipazione al tavolo sulla Prevenzione promosso dalla Regione Umbria nell’ambito della

definizione del nuovo Piano Sanitario dell’Umbria.

Gestione, in qualità di soggetto capofila, della casa delle Associazioni del comune di Foligno.

Gestione in qualità di soggetto capofila, della casa delle associazioni presso la ex Stazione

ferroviaria di Castiglione del Lago.

Convenzione con Provincia di Perugia per gestione, in qualità di capofila, dello sportello Salute In-

forma e Cesvol In-forma presso lo Sportello del Cittadino nel centro storico di Perugia.

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In fase di valutazione

Presso la Regione Umbria, Assessorato alla Sanità e Welfare, i CSV dell’Umbria, hanno

formalmente depositato una proposta di protocollo d’intesa per la realizzazione di interventi

finalizzati alla prevenzione e alla promozione della salute.

Attraverso la auspicabile adozione condivisa della proposta, i CSV aspirano per il 2019 a:

> Realizzare una ricognizione a carattere regionale delle Associazioni, presenti in tutte le zone

sociali dell’Umbria, che si occupano di benessere, sia direttamente (associazionismo socio

sanitario) che indirettamente (Associazioni sportive, centri sociali ecc…), tramite la realizzazione di

una mappatura che metta in luce non soltanto la dimensione anagrafica delle singole associazioni,

ma anche gli obiettivi, le finalità che esse perseguono e gli ambiti di intervento. La mappatura potrà

stimolare e favorire una azione continuativa di proposta, orientamento e animazione con

l’associazionismo.

> Condividere le risorse e le esperienze presenti in tutte le zone sociali della Regione per

promuovere la salute, sostenendo l’attivazione di iniziative per la promozione dell’attività fisica, di

una sana alimentazione e stili di vita salutari. I CSV svilupperanno una funzione di diffusione in

occasione di campagne informative delle Regione – Promozione della salute e prevenzione,

attraverso: diffusione territoriale dei materiali inerenti le campagne - canali virtuali (web, siti, social

ecc…) - ufficio stampa per diffusione iniziative presso media (regionali e locali) – Organizzazione

di Seminari /convegni di sensibilizzazione - Attivazione di network della salute (composto da

associazioni, gruppi informali, cittadini, ecc).

> Attuare progetti relativi alla realizzazione di iniziative condivise volte alla promozione della

salute coerentemente al Piano Regionale di Prevenzione;

> Realizzare percorsi sperimentali, ricerche e programmi operativi per diffondere la cultura della

salute, del benessere e migliorare la qualità della vita.

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LA BASE SOCIALE

Dati e informazioni relativi alla composizione e alla evoluzione della base sociale

SOCI PER TIPOLOGIA ASSOCIATIVA

ODV iscritte Reg. reg.

ODV non iscritte Reg. reg.

Onlus

APS iscritte albo delle aps

APS non iscritte albo Aps

Ass. Culturali

Ass Religiose

oratori

ASD

ONG

associazioni tutela consumatori

Iscritte specifico albo regionale

Associazione riconosciuta di categoria

APS iscritta ministero welfare

154 54 32 58 44 19 2 16 2 4 1 1

Il passaggio da abbonato a socio ordinario

Nel corso degli ultimi anni, il numero di richieste di adesione a socio da parte delle nuove

associazioni di promozione sociale è stato superiore rispetto a quello proveniente dalle nuove

organizzazioni di volontariato. Di conseguenza, al fine di garantire la permanenza del requisito

normativo e statutario per i centri di servizio, che sono tenuti a conservare la maggioranza di soci

composta da associazioni di volontariato, il CSV Perugia ha introdotto una nuova classe di aderenti,

2005 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 2018

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quella degli abbonati, che attualmente comprende n.49 associazioni, che oltre a vedersi garantiti i

benefici tipici dell’associazione socia (servizi gratuiti, ed altre forme agevolate per servizi più

complessi) sono inserite all’interno di un elenco provvisorio, comunque rientrante a pieno titolo

nella base sociale del Cesvol Perugia.

Alla luce della piena applicazione del D.Lgs. 17/2017, il nuovo statuto del CESVOL UMBRIA ETS

non prevede più l’obbligo per il Cesvol di avere nella composizione della base sociale la

maggioranza (50+1) di Organizzazioni di Volontariato, requisito precedentemente dettato dalla

norma (L.266/91).

Pertanto, non sussistendo più tale obbligo di base, essendo prevista la costituzione della

maggioranza dei voti per le ODV per ciascuna delle prossime assemblee, in questi giorni il Cesvol

ha provveduto ad informare le associazioni abbonate ai servizi e a incitarle alla trasformazione del

proprio status da abbonati a soci ordinari, attraverso la richiesta di adesione a socio, che sarà

oggetto di istruttoria ordinaria cumulativa, essendo tale fattispecie condivisa con altre decine di

associazioni. Al compimento del percorso la base sociale del Cesvol Perugia sarà costituita, quindi,

dalla somma degli attuali soci (387) con gli abbonati (n.49), per un totale di 436 soci ordinari.